Allergia ai solfiti ed integratori a base di zolfo (Msm, Nac, ecc)

Alcuni integratori di largo uso contengono Zolfo

  • Quali sono ed in quale forma è presente lo Zolfo?
  • Possono essere assunti da chi è intollerante/allergico ai Solfiti?

La risposta è ni,

  • si possono assumere integratori allo zolfo, poiché l’allergia ai solfiti è data dalla presenza di Anidridide solforosa,
  • ma non si può assumere se c’è anche positività al test genetico per SUOX e CBS.

Negli integratori lo zolfo è presente in forma di solfato. Essi sono:

*Non possono invece assumere  questi integratori a base di solfati i soggetti portatori di Mutazione Suox e CBS, i quali presentano problemi sia coi i solfiti che con i solfati.

È importante non confondere i solfati con i solfiti

Ci sono integratori a base di solfati, che sono benefici, e ci sono additivi alimentari a base di SOLFITI (SO32-) ed ANIDRIDE SOLFOROSA che sono conservanti generalmente contenuti nel vino, nelle bevande, nel pesce, nella frutta secca ecc. e sono dannosi.

  • SO3= è lo ione solfito (nocivo)
  • SO4= è lo ione solfato (non nocivo)

Chimicamente sono molto diversi: i solfiti sono riducenti, si usano come additivi alimentari (antiossidanti) e sono nocivi (oltre una certa concentrazione). I solfati sono neutri e non reattivi.

Se i solfiti sono nocivi, perché li usano come additivi e su larga scala? Chi può rispondere?

Sicuramente, è il dosaggio a fare il veleno, ma poco a poco ci avveleniamo ogni giorno. Pertanto è la somma dei solfiti in tutti gli alimenti che li contengono a fare la differenza. Evitate solfiti, leggete le etichette degli alimenti, specie quelli industriali.

Zolfo a Cosa Serve, Proprietà e dove lo troviamo

Cosa sono i solfiti?

I solfiti sono additivi conservanti utilizzati sia in campo alimentare che farmaceutico ad azione antisettica, antiossidante, colorante e per evitare l’imbrunimento del cibo.

Le fonti principali di solfiti sono il vino, la birra alcolica e non alcolica, alcuni cereali, i salumi, i succhi di frutta, le marmellate. Anche alcuni spray utilizzati nella ristorazione per mantenere un aspetto “fresco” dei prodotti, oltre che in alcuni additivi usati nei farmaci.

La combinazione tra solfiti alimentari e acidità gastrica produce anidride solforosa, questa causa broncospasmo nei soggetti predisposti, soprattutto in quelli allergici all’aspirina.

In genere gli individui sani, possono assumere una dose giornaliera di solfiti che va da 0 a 0,7mg per kg di peso corporeo, senza avere delle conseguenze di alcun genere, perché l’organismo ha un sistema di detossificazione dell’anidride solforosa prodotta in modo fisiologico dal metabolismo degli amminoacidi.

Ma in qualunque momento della vita, una persona predisposta può sviluppare sensibilità ai solfiti, che possono causare reazioni allergiche e complicanze respiratorie gravi, si possono avere alterazioni vitaminiche e la manifestazione di emicranie dovute al sovraccarico del sistema detossificante.

Il test genetico prevede l’analisi dei polimorfismi del gene SUOX Solfito Ossidasi e del gene CBS, che sono coinvolti nella detossificazione dei solfiti nel nostro organismo.

Si esegue con un semplice prelievo della saliva con un tampone buccale. I tempi di risposta sono brevi e viene fornito un referto completo di consigli terapeutici insieme ad una relazione dettagliata.

Sintomi dell’allergia ai solfiti

L’allergia ai solfiti produce sintomi molto simili a quelli di una qualunque allergia alimentare, sebbene in ambito medico vi siano dubbi se includerla tra le allergie vere e proprie, o piuttosto catalogarla come forma severa di sensibilità a questi composti chimici.

Sintomi comuni possono pertanto essere:

  • tosse;
  • starnuti;
  • difficoltà a respirare;
  • rash cutaneo;
  • senso di oppressione al petto.

La comparsa dei sintomi allergici può variare da pochi minuti a diverse ore dall’ingestione dei solfiti. La severità della reazione avversa varia da persona a persona, e raramente può manifestarsi un’anafilassi, con sintomi che possono colpire simultaneamente più apparati.

In caso di reazione anafilattica ai solfiti i sintomi a cui prestare massima attenzione sono:

  • sintomi cutanei come orticaria, edema del viso e/o delle mucose di bocca e gola, prurito, eritema e arrossamento;
  • sintomi respiratori quali: tosse, starnuti, respiro corto (dispnea), mal di gola, raucedine, congestione nasale, dolore al torace;
  • sintomi gastrointestinali quali: nausea e/o vomito, diarrea, crampi addominali;
  • sintomi cardiovascolari tra cui: tachicardia, pallore, svenimento, polso debole, vertigini e stordimento.

Altri sintomi associati ad una reazione anafilattica ai solfiti possono essere:

  • mal di testa;
  • sapore metallico in bocca;
  • crampi pelvici nelle donne;
  • ansia o senso di angoscia.2,3

In tutti questi casi è indispensabile un pronto intervento medico.

Cause dell’allergia ai solfiti

ALIMENTI

Le cause dell’allergia ai solfiti non sono del tutto chiare. Sappiamo che questi composti chimici sono in grado di innescare sintomi asmatici e in generale di provocare reazioni di tipo allergico. Sono state formulate diverse ipotesi sul meccanismo che scatena tali effetti avversi, che includono:

  • reazione all’anidride solforosa, il composto chimico usato per creare i solfiti con cui si entra in contatto per inalazione;
  • carenza dell’enzima che serve per metabolizzare l’anidride solforosa, una condizione comune nelle persone asmatiche;
  • reazione infiammatoria indotta dal sistema immunitario che riconosce come nocivi i solfiti e produce anticorpi specifici (IgE).

Le persone con una storia di asma e allergie alimentari o di altra natura sono decisamente più a rischio di sviluppare anche l’allergia ai solfiti.1,2,3

ACQUA TERMALI

Le acque termali (sulfuree) non sono solitamente controindicate ma è opportuno, se si dovesse recare in un impianto termale, che il medico responsabile delle terme valuti se la cura termale è idonea da un punto di vista cardio-polmonare.

 Mal di testa da vino: responsabili i solfiti? 

MCNutrition

Uva“Contiene solfiti”.

Queste due semplici parole, riportate per legge sulle etichette di moltissimi vini, generano curiosità e preoccupazione. L’indicazione „contiene solfiti” non è  un segnale di pericolo generico, ma un avviso per quelli che, a causa di intolleranza, devono evitare accuratamente l’assunzione di queste sostanze.

L’avvertenza è necessaria perché, per qualche strana e sospetta normativa europea, il vino (come le altre bevande alcoliche) è escluso dal rigidissimo obbligo di indicare gli ingredienti sull’etichetta. In tutti gli altri prodotti contenenti SO2, l’etichetta parla da sé.

Con il termine “solfiti” si intendono il diossido di zolfo (SO2, detto anche anidride solforosa) e i sali formatisi dall’acido solforico ovvero sodio solfito e potassio metasolfito.

La SO2 è un componente naturale del vino. I microorganismi responsabili della fermentazione, i lieviti, ne producono una quantità che varia a seconda della specie e si ritrova poi nel prodotto finale.

Tuttavia, la maggior parte dei solfiti presenti oggi nei vini non è prodotta durante la fermentazione, ma essi vengono aggiunti sotto forma di polveri in varie fasi del processo di vinificazione. L’anidride solforosa è un conservante ampiamente utilizzato nella vinificazione per le sue proprietà antiossidanti, antibatteriche e per la capacità di impedire l’ ulteriore fermentazione del vino che lo trasformerebbe in aceto ed assicurare il mantenimento delle caratteristiche  tipiche del vino : corpo, colore (senza solfiti il vino bianco diventerebbe bruno) e profumo.

La quantità di solfiti utilizzati nel vino è regolamentata in tutto il mondo. Nella UE i livelli massimi di biossido di zolfo che un vino può contenere sono in genere:

  • 160 mg per il vino rosso;
  • 210 mg per il vino bianco fermo;
  • da 200 a 300 mg per i bianchi mossi
  • 400 mg per i vini dolci, sempre espressi per litro

I livelli permessi differiscono per un nonnulla negli Stati Uniti, in Australia e nel resto del mondo.

Lasciando ossigenare il vino si elimina fino al 30-40% della SO2.

Visto che i solfiti sono una componente naturale di qualsiasi vino, non esistono vini senza solfiti.

Esistono però vini prodotti senza aggiunta di solfiti (che ne contengono fino a 10-15 volte di meno). Per quanto riguarda i vini biologici, il contenuto massimo ammesso di SO2 è solo di un terzo inferiore a quello dei vini normali, il che permette tranquillamente a chi li produce di utilizzare solfiti (cioè conservanti).

 Intolleranza  da solfiti. Una persona può sviluppare  sensibilità  ai solfiti in qualsiasi momento della sua vita 

Negli individui sani, alle dosi comunemente impiegate nell’industria alimentare, l’anidride solforosa è considerata un additivo sicuro; si tratta infatti di un composto naturale prodotto anche dal nostro organismo durante il metabolismo di alcuni amminoacidi e facilmente inattivato dai sistemi di detossificazione endogeni. Nonostante questa sicurezza d’uso l’anidride solforosa ed i solfiti possono arrecare problemi, talvolta gravi, alle persone predisposte. Il contatto dei solfiti alimentari con l’acidità gastrica  genera una certa quantità di anidride solforosa che rappresenta uno dei gas più efficaci nell’indurre attacchi di broncospasmo  nei soggetti sensibili. Sono particolarmente esposti al rischio di subire questo genere di reazioni anche le persone allergiche all’aspirina.

In soggetti predispsosti, anche quantitativi modesti, possono scatenare serie conseguenze. Purtroppo è molto difficile stabilire quanti solfiti  ingeriamo o inaliamo; per legge  non è obbligatorio  indicare la loro presenza  se il quantitativo  è inferiore a 10 mg al kg o litro.

Secondo l’OMS il limite  giornaliero totale di solfiti per l’organismo umano è, a seconda del peso,  tra i 40 e i 60 mg al giorno ( 0.7 mg per  KG di peso orporeo ). Occhio all’etichetta! Tutto ciò rende fondamentatle la conoscenza preventiva della tollerabilità o meno a questi conservanti.

Quali alimenti contengono più solfiti?

Sono svariati i cibi e le bevande che contengono solfiti, sia freschi che, soprattutto, trasformati. Ecco un elenco dei più comuni:

  • alcolici tra cui vino e birra;
  • aceto e alimenti che lo contengono;
  • frutta secca e disidratata tra cui albicocche e susine;
  • succhi di frutta;
  • succo di limone concentrato;
  • uva fresca;
  • frutta sotto spirito, ad esempio le ciliegie;
  • marmellate e gelatine di frutta, caramelle al gusto frutta;
  • patate prefritte surgelate;
  • insaccati e salumi confezionati tra cui salsicce e wurstel;
  • derivati della soia;
  • amido di mais e amidi in generale;
  • crostacei;
  • salse confezionate, guacamole.
  • Attenzione, inoltre, alle etichette dei cibi in scatola.


Le sigle che rivelano la presenza di solfiti

  • Attenzione alle sigle sulle etichette dei cibi: E220, E221, E222, E223, E224, E225, E226, E227, E228 indicano la presenza di solfiti o derivati nell’alimento. 

Infine, va tenuto presente che molti farmaci di frequente prescrizione contengono solfiti come conservanti.

Tra questi si annoverano:

  • adrenalina;
  • corticosteroidi come il desametasone;
  • antimicotici in crema;
  • alcuni antibiotici tra cui la doxiciclina;
  • alcuni anestetici topici.1,2,3
  • alcuni antipertensivi,
  • e alcuni chelanti

Diagnosi dell’allergia ai solfiti

La diagnosi di allergia ai solfiti si basa soprattutto su valutazioni empiriche, come la dieta ad eliminazione e il diario alimentare. I classici test allergologici, come i patch test, i prick test cutanei e i test sierologici per la ricerca degli anticorpi specifici, nel caso dell’allergia ai solfiti danno esito negativo e non sono molto attendibili.

Per tale ragione, la prima cosa da fare è quella di sottoporsi a visita allergologica. Si può arrivare a diagnosticare l’allergia ai solfiti andando per esclusione. Lo/a specialista valuterà:

  • la storia medica del/la paziente e quella dei familiari;
  • la preesistenza di altre allergie acclarate, e in particolare di asma allergica, che costituiscono il primo fattore di rischio;
  • le abitudini alimentari;
  • i sintomi riferiti in relazione ai cibi e alle bevande assunti.
  • eventuale test genetico per Suox e Cbs.

La dieta ad eliminazione consiste nell’astensione dal consumo di tutti i cibi e le bevande contenenti solfiti per alcune settimane. In contemporanea, si annotano le proprie reazioni quotidiane su un diario. In alcuni casi lo/a allergologo/a può prescrivere un test di provocazione orale, durante il quale una piccola quantità di allergene, in questo caso di solfiti, viene somministrata allo scopo di indurre la reazione allergica.1,2,3

Trattamento e gestione dell’allergia ai solfiti

Il trattamento dell’allergia ai solfiti è lo stesso che si prescrive per le altre allergie o intolleranze alimentari, e si basa su:

  • astensione totale dal consumo di cibi, bevande e preparati alimentari contenenti solfiti;
  • sospensione dell’uso di farmaci che contengono i solfiti come conservanti, da concordare con il/la medico/a;
  • assunzione di farmaci antiallergici all’occorrenza, tra cui antistaminici, corticosteroidi e broncodilatatori in caso di reazioni avverse e di concomitante asma o rinite allergica;
  • assunzione di integratori di vitamina B12, la quale sembra svolgere un ruolo protettivo contro questa allergia.(Vedi link a fondo pagina)

Dal momento che l’ingestione involontaria di solfiti è sempre possibile, per prevenire questa eventualità è necessario:

  • controllare attentamente tutte le etichette alimentari in cerca delle sigle che indicano le presenza di solfiti;
  • informare le persone con cui si vive, si lavora o che si frequentano della propria allergia;
  • informare mense e ristoranti di avere un’allergia si solfiti prima di fare le ordinazioni;
  • avere sempre a disposizione una-due dosi di adrenalina iniettabile da usare in caso di reazione anafilattica.1,2,3

L’allergia ai solfiti è pericolosa?

In rari casi, una forte reazione allergica ai solfiti, può mettere a rischio la salute, e persino la vita. Può accadere in caso di shock anafilattico, più probabile in persone che soffrono già di asma allergica o di altre allergie alimentari. In questi casi l’iniezione di adrenalina e un pronto intervento medico possono riportare la situazione alla normalità.2,3

I solfiti causano l’asma?

No, i solfiti non causano l’asma, ma possono provocare sintomi simili. Nelle persone asmatiche il rischio di diventare allergiche ai solfiti è però alto, tanto che il 13% di loro sviluppa questa allergia. Nel resto della popolazione l’incidenza dell’allergia ai solfiti è del 2%.3

Fonti

  1. Cleveland Clinic, Sulfite Sensitìvity 
  2. Food Allergy Canada, Sulphites 
  3. Allergy UK, Sulphites and Airways Symptoms

Articolo tratto da


Vitamina B12 potrebbe aiutare nella gestione dell’allergia ai solfiti

Riporto un trafiletto da questo studio

“Considerations for the diagnosis and management of sulphite sensitivity” – PMCID: PMC4017445  PMID: 24834191

Considerazioni per la diagnosi e la gestione della sensibilità al solfito

La somministrazione orale (prima dell’ingestione di solfito) di 1-5 mg di vitamina B12 (cianocobalamina) ha bloccato completamente o parzialmente la broncocostrizione da sensibilità al solfito in uno studio su sei pazienti. È stato proposto che ciò potrebbe essere dovuto al ruolo della B12 come cofattore nell’ossidazione del solfito, dove i solfiti vengono convertiti in solfati dall’enzima solfito ossidasi (SO).

Una limitazione di questo studio è il piccolo numero di soggetti, tuttavia la B12 è facilmente disponibile, economica e la somministrazione presenta pochi rischi, quindi può essere degna di considerazione da parte del medico. È stato riferito che il farmaco Doxepin (dobetin) ha anche bloccato la broncocostrizione causata dai solfiti.


Liberatoria (Disclaimer)

Dichiarazione di non responsabilità: questo articolo non è destinato a fornire consulenza medica, diagnosi o trattamento.
Vitamineral non si assume responsabilità per la scelta degli integratori proposti eventualmente nell’articolo.


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