Avitaminosi è un termine medico che descrive un quadro morboso determinato dalla carenza di una o più vitamine.
Le vitamine sono piccoli composti organici che l’organismo ricava dalla dieta. Nonostante le esigue quantità presenti nel corpo umano, le vitamine risultano essenziali per la salute dell’organismo.
Per questo motivo, la carenza di una o più vitamine compromette numerose vie metaboliche cellulari e svariati processi fisiologici.
I sintomi dell’avitaminosi sono quindi variegati e spesso aspecifici e difficili da individuare.
Solo nelle avitaminosi più severe, le carenze vitaminiche si presentano con quadri clinici caratteristici, come lo scorbuto (carenza di vitamina C), il beri-beri (carenza di vitamina B1) e la cecità notturna (carenza di vitamina A).
La causa dell’avitaminosi può essere il basso apporto di vitamine con la dieta. Inoltre, diverse condizioni mediche e alcuni farmaci possono predisporre alle carenze vitaminiche.
Carenze della Dieta Moderna
La dieta occidentale è caratterizzata da un consumo eccessivo di cibo molto energetico ma scarsamente nutriente.
La colpa dell’inadeguata assunzione di vitamine va quindi ricercata innanzitutto in una dieta che troppo spesso favorisce i cibi trasformati e raffinati, con un apporto insufficiente di cereali integrali, frutta, verdura, legumi e frutta secca oleosa.
Circa il 75% della popolazione statunitense (età ≥ 1 anno) mangia meno frutta rispetto all’assunzione raccomandata e più dell’80% non raggiunge l’assunzione raccomandata di verdura 1.
Uno studio ha scoperto che su 20 individui, inclusi atleti e persone sedentarie, tutti presentavano almeno due o più carenze nutrizionali; le più comuni erano iodio, vitamina D, zinco, calcio e vitamina E 2.
La crescente diffusione dello stile alimentare vegano contribuisce all’aumento di specifiche carenze di vitamine e minerali, come quelle di vitamina D, B12, Ferro, Calcio e Zinco. Da non dimenticare, poi, che altri nutrienti molto importanti – come carnosina, taurina, carnitina, creatina, EPA e DHA ecc. – sono prerogativa o quasi degli alimenti animali.
Secondo uno studio che ha analizzato 4 piani dietetici popolari, anche le persone che mangiano 5 porzioni giornaliere di frutta e verdura potrebbero non assumere abbastanza vitamine per una salute ottimale. La maggior parte delle persone, ad esempio, non raggiungeva i livelli ottimali di folati (B9), biotina (B7) e vitamine D ed E.
La seguente tabella riporta i risultati di un sondaggio nutrizionale condotto su 16.444 individui di età pari o superiore a 4 anni; l’ultima colonna indica la percentuale dei soggetti che non raggiungeva il cosiddetto EAR.
L’EAR rappresenta il valore di assunzione che si stima soddisfi il fabbisogno di metà degli individui sani appartenenti a un determinato gruppo di età e sesso.
Questo significa, ad esempio, che il 94,3% degli statunitensi non assume abbastanza vitamina D con la dieta.
Integrare vitamine e minerali, perché?L’impoverimento dei cibi
Vitamine | Assunzione giornaliera media dal cibo | % <EAR |
---|---|---|
Folato | 542 μg di DFE | 9,5 |
Niacina | 24,7 mg | 1,1 |
Riboflavina | 2,2 mg | 2,1 |
Tiamina | 1,6 mg | 4,7 |
Vitamina A | 621 μg RAE | 43,0 |
Vitamina B 6 | 2,0 mg | 9,5 |
Vitamina B 12 | 5,3 μg | 2,5 |
Vitamina C | 84,0 mg | 38,9 |
Vitamina D | 4,9 μg | 94,3 |
Vitamina E (α-tocoferolo) | 7,4 mg | 88,5 |
Vitamina K | 85,2 μg | 66,9 |
È importante notare che i dati sopra menzionati includono l’assunzione di micronutrienti da tutte le fonti alimentari, inclusi i cibi arricchiti e fortificati.
A differenza dell’Italia, in America molti alimenti (come latticini e cereali per la colazione) sono arricchiti (fortificati) con vitamine, come folati, niacina, riboflavina, tiamina, vitamina A e vitamina D.
In Italia, dove la fortificazione degli alimenti non è diffusa, le percentuali di assunzione insufficiente potrebbero essere ancora superiori.
Uno studio Italiano condotto su soggetti adulti residenti a Pisa ha evidenziato diverse assunzioni carenti di vitamine (vitamina B1, folati, vitamina D e vitamina E) da lievi a moderate 5.
Carenze del Cibo Moderno
È opinione comune che il “cibo moderno” risulti in qualche modo carente di micronutrienti essenziali.
Diversi studi condotti su frutta, verdura e cereali avvallano questa ipotesi, dimostrando che la qualità nutrizionale del cibo è diminuita nel corso degli anni a causa delle pratiche agricole moderne 2.
Il calo dei valori nutritivi sembra dipendere anche e soprattutto dai cambiamenti nelle varietà coltivate, con alcune cultivar ad alto rendimento che sono meno nutrienti delle varietà storiche 6, 7.
Sono naturalmente coinvolti molti altri problemi, come i cambiamenti nei metodi di coltivazione, compreso l’uso estensivo di fertilizzanti chimici, nonché le tecniche di lavorazione, conservazione e preparazione degli alimenti.
Il problema più rilevante riguarda i cereali, perché rappresentano la colonna portante della dieta della maggior parte degli individui.
L’uso di farine ultraraffinate concentra la parte energetica del cereale ma elimina gran parte dei nutrienti più preziosi, come fibre, vitamine, minerali e acidi grassi essenziali. Da qui la raccomandazione di consumare la metà delle porzioni di cereali in forma integrale e di dare spazio anche a “cereali minori”, come avena, farro, segale, miglio, teff ecc.
Altre Cause di Carenze
Il terrorismo mediatico sugli effetti dannosi del sole ha contribuito al dilagare dell’avitaminosi D, finendo col provocare molti più danni che benefici (scopri di più sui benefici del sole) 8.
Inoltre, il crescente invecchiamento della popolazione aumenta l’incidenza delle avitaminosi, a causa del minore apporto alimentare, della ridotta capacità di assorbimento intestinale e della presenza di malattie o farmaci che aumentano il “consumo” di vitamine 9.
Sintomi
Avitaminosi e Carenze Subcliniche
In generale, esistono due tipi di carenze nutritive:
- carenze franche, come lo scorbuto da carenza di vitamina C o il gozzo da carenza di iodio;
- carenze subcliniche, in cui si ha un peggioramento clinicamente silente (cioè senza sintomi evidenti o specifici) delle funzioni fisiologiche, cellulari e/o biochimiche.
Nelle società industrializzata, le carenze franche sono molto rare, mentre quelle subcliniche sono estremamente comuni.
Poiché le carenze vitaminiche non sono così gravi da scatenare sintomi evidenti e ben definiti, risultano spesso difficili da individuare.
Ad esempio, le inadeguatezze di micronutrienti potrebbero provocare sintomi di affaticamento generale, ridotta capacità di combattere le infezioni o compromissioni della funzione cognitiva 10.
Inoltre, il fatto che la carenza di micronutrienti sia quasi sempre marginale o subclinica non significa che sia innocua. Al contrario, rappresenta un problema subdolo e preoccupante, perché difficile da diagnosticare e predisponente a numerose malattie croniche, come cancro, malattie cardiovascolari, diabete mellito di tipo 2, osteoporosi e malattie degli occhi correlate all’età 11.
Carenze vitaminiche anche lievi possono inoltre danneggiare il DNA, accelerare l’invecchiamento e aumentare il rischio di diventare sovrappeso od obesi 3, 12.
Sintomi Generali
I sintomi comuni dell’avitaminosi includono:
- Spossatezza, bassa energia fisica;
- Stanchezza mentale, difficoltà di concentrazione;
- Pelle e capelli secchi;
- Capelli e unghie fragili;
- Cambiamenti di colore della pelle (di solito macchie piccole, piatte e chiare sulla pelle), secchezza cutanea;
- Depressione e Irritabilità;
- Facile formazione di lividi o sanguinamento;
- Scarsa guarigione delle ferite (piaghe che durano a lungo);
- Predisposizione alle infezioni;
- Afte della bocca e cheilite angolare (fissurazioni agli angoli della bocca);
- Formicolii (parestesie) alle estremità, crampi e dolori muscolari.
Carenze Vitaminiche Comuni
NOTA: la prevalenza delle varie carenze vitaminiche nella popolazione varia in base al metodo di analisi scelto e ai livelli di cut-off usati per definirle. Possono quindi esistere ampie variazioni tra i risultati forniti dai vari studi.
Vitamina D
Negli Stati Uniti, circa il 42% delle persone risulta più o meno gravemente carente di vitamina D.
Questa percentuale sale al 74% negli anziani e all’82% nelle persone con pelle scura 13, 14.
Un altro studio ha stimato che circa il 28,8% delle donne e il 13,6% degli uomini italiani di età superiore a 65 anni aveva una carenza di vitamina D (<25 nmol/l), mentre questa vitamina era insufficiente (<50 nmol/l) nel 74,9% delle donne e nel 51,0% degli uomini 15.
Vitamina B12
Negli Stati Uniti e nel Regno Unito, la carenza di vitamina B12 interessa circa il 6% della popolazione e fino a circa il 20% degli adulti di età superiore ai 60 anni. Nei Paesi meno sviluppati i tassi sono ancora più alti 16.
Poiché la vitamina B12 si trova solo negli alimenti di origine animale, una dieta vegana seguita per lunghi periodi può causare una carenza di vitamina B12. Gli studi indicano che fino all’80-90% dei vegetariani e dei vegani può essere carente di vitamina B12 17, 18.
L’incidenza della carenza di vitamina B12 aumenta anche con l’età, passando da circa 1 caso su 20 tra le persone di età compresa tra 65 e 74 anni a 1 su 10 o anche di più tra le persone ultrasettantaquatrenni 19.
Vitamina C
La grave carenza di vitamina C è abbastanza rara nei paesi sviluppati.
Nonostante la premessa, si stima che la carenza di vitamina C interessi ancora il 5-15% degli adulti negli Stati Uniti 20, 21. Tassi più alti (30%) si osservano negli anziani 22.
Un recente studio condotto in Nuova Zelanda ha rivelato livelli non ottimali di vitamina C nel 62% dei soggetti analizzati e una carenza marginale o grave di vitamina C nel 15,4% della coorte 23.
Inoltre, i livelli di vitamina C diminuiscono drasticamente nei pazienti ospedalizzati 24.
Acido Folico
La carenza di folati (vitamina B9) è piuttosto comune.
In particolare, alcune popolazioni, tra cui gli anziani e le donne in gravidanza, hanno difficoltà a ottenere l’assunzione dietetica raccomandata di folati attraverso la dieta 25.
Anche il fumo è associato a un basso stato di folati (oltre che di altre vitamine, come ad es. la B12 e la C). In uno studio, le concentrazioni di folato nel sangue erano inferiori di circa il 15% nei fumatori rispetto ai non fumatori 26.
Vitamina B6
La carenza isolata di vitamina B6 è rara. In generale, quando si osservano bassi livelli di questa vitamina nel sangue, si registrano anche carenze di altre vitamine del gruppo B, come la vitamina B12 e l’acido folico 27.
Negli studi NHANES 2003-2004, una “carenza” di vitamina B6 è stata segnalata nel 24% delle persone che non usavano integratori e nell’11% di coloro che ne facevano uso 28.
Soggetti a Rischio
Alcuni individui possono presentare un rischio maggiore di avitaminosi rispetto ad altri.
Di seguito proponiamo un elenco delle condizioni che espongono a un rischio maggiore di carenze nutrizionali (tra parentesi sono indicati i micronutrienti preoccupanti) 29:
- Neonati, bambini e adolescenti (ferro, vitamina D);
- Anziani (vitamina B12, vitamina D, zinco);
- Donne in età fertile (acido folico, vitamina D, ferro);
- Donne in gravidanza e in allattamento (vitamina B6, acido folico, vitamina D, ferro);
- Persone che consumano meno di 1.200 kcal/giorno (più micronutrienti);
- Persone con diete squilibrate che non aderiscono alle linee guida per una sana alimentazione italiana (micronutrienti multipli)
- Vegani e soggetti con un consumo limitato di prodotti animali (vitamina B12, vitamina D, ferro, calcio);
- Persone con pelle scura (vitamina D);
- Soggetti con ridotta esposizione solare, ad es. che coprono tutta la pelle esposta o usano la protezione solare ogni volta che si espongono al sole (vitamina D);
- Sportivi di Endurance (ferro, magnesio, potassio, acido folico, vitamine del gruppo B);
- Alcolisti (vitamina A, vitamine del gruppo B);
- Fumatori (vitamine C ed E, vitamina B12);
- Individui obesi (micronutrienti multipli);
- Stato socioeconomico basso (micronutrienti multipli);
- Pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica (micronutrienti multipli);
- Pazienti con sindromi da malassorbimento di grassi (vitamine liposolubili A, D, E e K);
- Persone che assumono farmaci che interferiscono con l’assorbimento e/o il metabolismo di alcuni micronutrienti (ad esempio: gli inibitori della pompa protonica utilizzati per trattare il bruciore di stomaco possono compromettere l’assorbimento della vitamina B12; l’uso frequente di aspirina può ridurre livelli di vitamina C).
Malattie e Carenze di Vitamine
Diverse malattie predispongono alle carenze vitaminiche.
Tralasciando i rari deficit ereditari, cause comuni di carenze vitaminiche includono:
- celiachia;
- malattie infiammatorie intestinali (come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa);
- gravi malattie del pancreas;
- gravi malattie del fegato;
- gravi malattie dei reni;
- alcuni tumori;
- parassitosi intestinali;
- gastrite atrofica;
- diabete;
- infezione da Helicobacter pylori.
Inoltre, qualsiasi paziente con una storia di intervento chirurgico con bypass o resezioni gastriche o dell’intestino tenue è a forte rischio di avitaminosi. Tali interventi possono rendersi necessari in caso di obesità morbosa, tumori o gravi forme di morbo di Crohn.
Farmaci e Carenze di Vitamine
In generale, l’uso a breve termine di un farmaco non porterà a una carenza di nutrienti.
Al contrario, l’uso a lungo termine di alcuni farmaci può diventare una causa di avitaminosi.
Vitamine | Farmaci che possono determinare carenza 30, 31 |
Acido folico |
|
Vitamine Liposolubili (A, D, E, K) |
|
Vitamina B6 |
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Vitamina B12 |
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Vitamina D |
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Vitamine del gruppo B + Vitamina K |
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Diagnosi
La diagnosi dell’avitaminosi dovrebbe basarsi su:
- l’analisi dei segni e dei sintomi;
- l’analisi delle abitudini alimentari e dello stile di vita (ad es. se il paziente è un fumatore, un vegano, un alcolista, un cliente abituale di fast food, se si espone al sole in maniera adeguata, se e quali integratori alimentare assume ecc.);
- la valutazione clinica del soggetto (ad es. se è obeso o se ha malattie gastrointestinali o di altro tipo che possono aumentare il rischio di avitaminosi, se assume determinati farmaci, se ha parenti stretti con determinate malattie ecc.);
- analisi del sangue e/o delle urine (es. concentrazioni specifiche di certe vitamine, indici di infiammazione, omocisteina, MMA, volume corpuscolare medio ecc.).
-
Si possono testare le carenze vitaminiche nel sangue?
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Quali integratori sospendere prima delle analisi del sangue
È molto importante che la valutazione comprenda tutti i suddetti punti, in quanto:
- i sintomi dell’avitaminosi sono spesso aspecifici, quindi facilmente confondibili e sovrapponibili a quelli di altre condizioni di salute, magari concomitanti;
- i sintomi classici dell’avitaminosi, come l’anemia megaloblastica in presenza di carenza di vitamina B12, potrebbero essere assenti nonostante l’effettiva carenza;
- le concentrazioni delle vitamine o di marker riconducibili a carenze vitaminiche potrebbero risultare normali nonostante l’avitaminosi.
Il medico potrebbe anche prescrivere esami, come un’endoscopia digestiva, per individuare eventuali malattie sottostanti.
Trattamento
Il trattamento dell’avitaminosi si bassa sulla somministrazione di farmaci o integratori a base delle vitamine carenti.
Solitamente, l’integrazione si effettua per via orale, ma in casi di grave carenza o malattie importanti il medico potrebbe optare per una somministrazione intramuscolare.
A ciò si aggiunge l’eventuale trattamento della condizione medica che ha generato l’avitaminosi e la correzione – se necessaria – delle abitudini nutrizionali e di vita errate.
L’uso di integratori multivitaminici – pur risultando utile per la prevenzione delle carenze vitaminiche nella popolazione generale – non è considerato sufficiente per la correzione acuta delle carenze.
Di fronte a un’avitaminosi sono infatti necessari apporti di singole vitamine ben superiori rispetto a quelli normalmente contenuti nei multivitaminici.
Fonte: Magazine X115
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