Lisozima e sistema immunitario: cos’è e dove si trova

MOLECOLA DI LISOZIMA crediti immagine Giubilesiassociati

l lisozima è un enzima biologico privo di tossicità (peptidoglicano N-acetilmuramoilidrolasi) presente in buona parte dei liquidi del nostro corpo. I livelli presenti in via naturale nel nostro organismo possono essere sostenuti con integratori e alimenti specifici.

Nel corpo lo troviamo nella saliva, nelle lacrime, nel sangue, nei succhi gastrici, nello sperma, nel latte materno e nel liquido amniotico.

Questa molecola si trova nel bianco dell’uovo e in alimenti come il latte d’asina, è inoltre ampiamente utilizzata come conservante nell’industria alimentare.

Assumendolo rinforziamo il sistema immunitario e proteggiamo l’organismo dalle infezioni batteriche dell’apparato respiratorio.

Oltre a rafforzare il sistema immunitario il Lisozima è un coadiuvante naturale utile per diverse condizioni, come:

  • Cefalea
  • Raffreddore
  • Infezioni della gola e del cavo orale
  • Disturbi intestinali
  • Acne

Assumerlo dai giusti alimenti o come integratore può favorire il trattamento dei sintomi influenzali, di malattie polmonari croniche, e problematiche legate a deficit immunitari.

La storia del Lisozima prima del Dr. Di Bella

La peptidoglicano N-acetilmuramoilidrolasi é stata osservata nel 1922 da Alexander Fleming, il medico biologo scozzese che prese il premio Nobel per la scoperta della penicillina nel 1928.

La scoperta avvenne in modo del tutto casuale. Fleming osservò la sua azione battericida dopo aver messo il suo muco nasale su una piastra per osservare la crescita delle colture cellulari.

Dopo qualche settimana, il biologo ebbe modo di constatare che questo enzima possedeva delle forti proprietà antibatteriche. Questa scoperta gettò le basi per la successiva indagine scientifica sulle proprietà della molecola.

Proprietà del Lisozima per il sistema immunitario

Oggi sappiamo che questa molecola biologica ha proprietà antivirali, immunomodulanti, antinfiammatorie e battericide. Svolge una funzione difensiva contro microbi ed agenti patogeni, in questo modo contrasta influenza, infezioni virali e raffreddamento.

Potenzia le difese dell’organismo, per questo lo consigliamo nei cambi di stagione e per sostenere la risposta immunitaria a tutte le età. Il lisozima è consigliato per favorire la normale funzione immunitaria degli over 65, insieme ad uno stile di vita sano ed equilibrato.

Recenti studi scientifici hanno dimostrato l’efficacia del lisozima come integratore alimentare per bambini e neonati al fine di rinforzare le difese immunitarie e prevenire fenomeni diarroici.

Lisozima negli alimenti: dove si trova oltre che nell’albume delle uova

Grandi quantità di lisozima sono contenute nell’albume d’uovo di gallina. Si trova naturalmente anche nel latte d’asina, e nel latte munto. In quantità inferiore lo troviamo nel pesce e nella carne.

Grazie alla forte attività antibiotica, viene utilizzato nei formaggi stagionati, come il Grana Padano, ma anche in alimenti fermentati come la birra e il vino.

Uno studio scientifico ha inoltre evidenziato la capacità del lisozima di coadiuvare alcuni batteri che potrebbero essere utilizzati come terapia contro i batteri gram negativi.

Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Lisozima da Uovo ed Altri Alimenti

In generale però, la fonte alimentare più ricca di lisozima è l’albume d’uovo, da cui spesso viene estratto il lisozima per altri impieghi: si parla per questo di lisozima da uovo.

Il lisozima è una molecola termosensibile e ciò significa che in tutte le matrici alimentari i processi termici industriali, quali blanching, pastorizzazione o sterilizzazione, denaturano tale enzima facendogli perdere la sua funzione “antibiotica”. Proprio in virtù delle sue caratteristiche antimicrobiche naturali sono oggi molteplici gli usi del lisozima come conservante alimentare (E1105) nelle tecnologie di produzione di diversi alimenti, soprattutto dei formaggi stagionati ed altri prodotti caseari. Nel formaggio Grana Padano, ad esempio, il lisozima è utilizzato per evitare gonfiori indesiderati causati dai gas derivanti dalle fermentazioni da Clostridium spp.

Ricerche scientifiche sulla molecola di lisozima

Il lisozima è un enzima costituito da 129 amminoacidi con un’azione idrolizzante nei confronti dei “peptidoglicani” che compongono la parte cellulare di alcune famiglie di batteri.

I batteri sono composti da un rivestimento di catene di carboidrati legate in maniera trasversale da piccole catene peptidiche. Il lisozima è in grado di rompere queste catene di carboidrati andando a distruggere l’integrità strutturale della parete cellulare batterica.

Una recente ricerca scientifica condotta dalle Università di Birmingham e Nottingham ha studiato il bdellovibrio batteriovorus. Si tratta di un batterio “predatore” ovvero un batterio che infetta altri microrganismi e altri batteri.

Il bdellovibrio batteriovorus è conosciuto per la sua capacità di predare altri batteri e “mangiarli” rimanendo per ore all’interno della loro cellula. Una volta consumato il suo pasto, questo batterio fuoriesce dalla cellula senza danneggiare la propria parete cellulare che è simile a quella del batterio preda.

La capacità del batterio di uscire dalle cellule – senza danneggiare la propria cellula – è stata studiata poiché potrebbe essere utilizzata come terapia contro alcuni batteri gram-negativi.

Il lisozima contenuto nei batteri predatori è in grado di distruggere la parete cellulare del batterio preda per favorire la fuga del batterio predatore.

Questa funzione del lisozima è promettente e potrebbe aprire le porte a terapie più evolute.

Integratore alimentare di lisozima

Lisozima

Il lisozima è un enzima ampiamente diffuso in natura, presente anche in diverse secrezioni biologiche umane come il muco nasale, la saliva, le lacrime o il latte materno, nelle quali costituisce una delle più importanti “sostanze barriera” contro l’invasione di batteri e virus.

I virus erpetici, gli adenovirus, i virus influenzali e numerosi altri virus, vengono nettamente inibiti dal Lisozima. In molte affezioni si può dimostrare un deficit di Lisozima, espressione di un abbassamento del potere immunitario e difensivo dell’organismo.

È documentato il suo ruolo nella resistenza alle flogosi batteriche e virali e la sua carenza è spesso associata a fragilità degli epiteli aerodigestivi superiori e alla frequenza ed intensità di recidive.

L’azione antibatterica si esplica tramite lisi della parete dei batteri attraverso la scissione delle strutture mucopolisaccaridiche delle membrane cellulari e la liberazione di molecole ad attività immunitaria e antitumorale.

L’attività antivirale del lisozima si esplica attraverso la sua capacità di legarsi con gli acidi nucleinici (DNA, RNA) e con le lipoproteine, elementi costitutivi di tutti i virus, ed essenziali per la loro vita.

Il lisozima stimola l’immunità innata, ha azione antiflogistica ed interviene anche a livello dell’ecosistema batterico intestinale dove stimola la proliferazione della flora acidofila e favorisce il riequilibrio tra processi fermentativi e putrefattivi.

Un’azione di grande interesse ed importanza è svolta dal lisozima nel passaggio dall’alimentazione al seno e quella vaccina o artificiale.

Il latte materno contiene il Lactobacillus bifidus, assente nel latte vaccino ed in quello artificiale. Dopo il periodo di svezzamento fisiologico da parte della mamma, la flora batterica del bambino subisce notevoli modifiche non positive. La vegetazione gram-positiva diventa gram-negativa, favorendo inoltre lo sviluppo della Candida.

L’assunzione del lisozima ostacola questo processo.

Questo enzima, inoltre migliora la digestione del latte vaccino in quanto favorisce l’azione dei fermenti proteolitici, determinando così un incremento dell’assorbimento intestinale delle proteine.


Lisozima e Farmaci

Dati bibliografici mostrano che il lisozima “in vitro” è in grado di potenziare l’attività antibatterica di numerosi antibiotici, in particolare penicilline e cefalosporine.

I principali effetti farmacologici del lisozima sono rappresentati dalle azioni antibatteriche, antivirali ed immunomodulanti. Dotato di molteplici e complesse azioni, enzimatiche e non, ha rivelato sorprendenti e nuove proprietà terapeutiche in molteplici affezioni, grazie alle sue proprietà antinfettive ed immunostimolanti. Inoltre presenta un ampio spettro d’azione ed elevata efficacia. Queste caratteristiche, insieme al basso costo, all’assenza di tossicità e alla facile maneggevolezza, ne hanno favorito l’utilizzo come principio attivo sotto forma di compresse. Il lisozima cloridrato viene impiegato per uso sistemico contro batteri e virus che possono essere dannosi per l’apparato orale e respiratorio, oltre che quello gastroenterico, soprattutto in situazioni di virosi recidivanti e condizioni di immunodepressione. L’assunzione di lisozima viene dunque consigliata in caso di infezioni, a soggetti immunodepressi, anziani o soggetti a rischio affetti da problemi respiratori o cardiovascolari e ai bambini e neonati, per rafforzare il sistema immunitario.

dai 500 mg fino ai 3 grammi giornalieri.

Si può assumere lisozima in diverse forme, come polvere o compresse, per ripristinare o aumentare i livelli della proteina enzimatica naturalmente presenti nell’organismo, e per stimolare il sistema immunitario. In posologie significative, assumere 3 o più grammi di lisozima intervallati nel corso della giornata, somministrati in modo continuativo fino alla scomparsa dei sintomi, offre positivo riscontro negli stati influenzali, a condizione che ad esso si uniscano vitamina A e vitamina C. (tratto da Vitalprogram)

Bibliografia


Proposte di Vitamineral per integrare Lisozima

IMMUNO ed è un mix con altri elementi per proteggersi dall’influenza proposto da Fitosofia, da cui ho preso in prestito l’articolo sul Lisozima, ho fatto ricerche e trovato diverse altre forme di integrazione per il Lisozima, sia puro che in formulazioni mix.

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      • Lisozima
        L’enzima antibatterico e antivirale (Di Bella)

        Dal sito Di Bella Insieme

        Un’altra sostanza fisiologica di inestimabile valore terapeutico e preventivo oscurata dal cinismo farmacologico, il Lisozima

        Premessa

        In più occasioni ci siamo occupati di sostanze terapeutiche o di farmaci industriali scomparsi improvvisamente dal mercato, ed anche di recente vi sono state denunce di questa prassi – che misteriosa non è – ad opera di varie organizzazioni, tra le quali AltroConsumo, che ha chiesto: “…come mai farmaci essenziali scompaiono dalla circolazione e, in un momento successivo, ricompaiono sul mercato a prezzi 16 volte maggiori?“.

        Il tutto nel sospetto torpore della burocrazia farmacologica, viceversa fulminea e attivissima in situazioni gravemente carenti di seria dimostrazione e riprova scientifica.

        Ma qui, purtroppo, non siamo soltanto di fronte ad illecite strategie commerciali e contrattazioni da mercato delle vacche, con strette di mano tra corruttori e corrotti. Stiamo parlando di sostanze o specialità fondamentali ed irrinunciabili che non dovrebbero mai mancare nelle farmacie di uno Stato libero e civile.

        Una persona responsabile tralascerebbe d’avere sempre a disposizione, nell’armadietto dei medicinali di casa, quanto indispensabile? Non abbiamo tutti o quasi tutti almeno disinfettanti, cotone idrofilo, qualche analgesico, un po’ di bicarbonato? Non stiamo parlando di maniaci dell’automedicina, ma di persone con un minimo di prudenza e buon senso. Immaginiamoci, pantografando questo concetto esemplificativo, lo stato: è mai concepibile tollerare assenze estese quanto voragini in tema di farmaci e sostanze fondamentali? Vitamine e sostanze fisiologiche, non fanno parte del nostro organismo? E se ne fanno parte o sono prodotte ovvero sintetizzate da noi stessi, non è il caso di dar retta al Vecchio e infinitamente Saggio buon Dio che le ha previste, anziché a farmacologi di ignoranza inferiore soltanto alla loro corruttibilità? E invece no. Queste puzzole morali pretendono di correggere anche il Padreterno.

        Non siamo affetti da paranoia filo-vitaminologica, e non pensiamo affatto che con vitamine e principi fisiologici si possa risolvere tutto. Ci mancherebbe. Ma è Scienza (con la esse maiuscola) attribuire molti stati patologici o loro acutizzazioni a carenze o difetti di assorbimento di un gran numero di molecole e, di conseguenza, è ineludibile l’obbligo morale e scientifico di impiegarle quale strumento precipuo o coadiuvante nei casi deputati (che sono numerosissimi).

        E invece, per il gusto di criticare il Creatore (col quale, evidentemente, non corre buon sangue) e – soprattutto – di mantenere ricchezze e potere, non ci si disinteressa soltanto, ma si ricorre a tattiche di sottile nefandezza. Lo si fa a volte d’emblée, altre con graduale e sotterranea azione. Si contatta magari l’azienda farmaceutica, le si “consiglia” di lasciar perdere quel determinato preparato e, se non accetta il consiglio, glielo si fa accettare. Lo stesso avviene per aziende chimiche, quando si tratta di principio attivo fornito sfuso, o di sostanza fisiologica prodotta per sintesi. Nei casi estremi si può arrivare, costi quel che costi, a far incorporare il produttore da uno dei giganti della farmaceutica, che provvederà a radiare il farmaco/sostanza indesiderati.

        Non sembrino questi concetti pretestuosi: qui si tratta della vita e della salute nostra e dei nostri figli!


        Chi era (è) costui?

        La nostra è fissazione? Propensione alla polemica? Sclerotizzazione in idee preconcette? Siamo sicuri di no. Che Vitamina C e Vitamina A, in opportuna posologia e ragionati tempi di somministrazione, forniscano un validissimo contributo in occasioni di malattie infettive, è caposaldo delle conoscenze scientifiche risalenti ad almeno ottanta anni fa.

        E lo stesso dicasi del Lisozima. Eccoci al tema della discussione odierna: Lisozima, chi era costui? Facciamo allora le presentazioni:

        Il lisozima trova frequente indicazione per le sue capacità batteriolitiche e per l’attivazione dell’immunità naturale, di cui è un costituente. È documentato il suo ruolo nella resistenza alle flogosi batteriche e virali e la sua carenza è spesso associata a fragilità degli epiteli aerodigestivi superiori e alla frequenza ed intensità di recidive. Anche se non ha una rilevante efficacia antitumorale diretta, può agire attivando macrofagi e cellule immunitarie e l’immunogenecità delle popolazioni neoplastiche. Attraverso la lisi di cellule batteriche e virali, può liberare molecole ad attività immunitaria e antitumorale. L’azione del lisozima si estende alla flora patogena protozoaria, raggiungendo un ampio spettro terapeutico esteso alle patologie gastrointestinali e del cavo orale. Potenzia decisamente l’effetto antibatterico degli antibiotici, che a seconda delle condizioni può sostituire o integrare, limitando notevolmente il deficit immunitario spesso associato alla patologia neoplastica e aggravato dai trattamenti chemioterapici. La sua assenza di tossicità, in quanto molecola biologica, e l’efficacia ne consigliano un uso frequente e soprattutto nelle situazioni conclamate di immunodepressione neoplastica.

        Utilizzo:

        Nel Metodo Di Bella fa parte del modulo variabile. Si può somministrare in dosaggi di 3 g al giorno, aumentabile al bisogno senza rischio di tossicità e/o sovradosaggio. Sono consigliabili 2 compresse da 500 mg per 3 volte al giorno ai pasti. Nelle lesioni del cavo orale o delle vie aerodigestive superiori, è consigliabile fare sciogliere in bocca lentamente una compressa da 500 mg anche ogni due ore. Le sue proprietà litiche su virus, batteri e protozoi sono dovute all’attività enzimatica e al fatto che, essendo una proteina fortemente basica, il lisozima può superare facilmente l’esile membrana della cellula virale e denaturarne il DNA fortemente acido.

        Quanto riportato è stato preso dal sito del Metodo Di Bella e di preciso nella sezione dei principi attivi utilizzati nel MdB (lo ricordiamo, tutti presenti nel prontuario farmaceutico!) in questo caso dedicata al Lisozima. Il chilometrico elenco di lavori (non esaustivo e in continuo aggiornamento) toglie di mezzo i soliti asini da tastiera e mistificatori di mestiere, iperattivi come certi alienati mentali.

        Lisozima SPA – Enzima antiflogistico, antibatterico, antivirale, antioncotico, eutrofico

        In più noi abbiamo rintracciato una “chicca” che fornisce spunti di riflessione non solo sulle basi scientifiche di questa sostanza – una delle tante ideate dal Prof. Dio, dell’Università del Paradiso (dove i nepotismi non possono nulla) – ma anche sui motivi della sua programmata “radiazione”. Perché radiazione? Semplice: avete sentito parlare del business dei vaccini? Del business degli antivirali e degli antibiotici “di ultima generazione”? Basti questo accenno.

        La chicca consiste nell’avere reperito una corposo dossier/depliant dedicato agli addetti ai lavori, a suo tempo pubblicato dalla ditta produttrice, la SPA (Società pro Antibiotici) di Milano. Mancando la data di stampa, l’abbiamo fatto risalire ai primi anni sessanta, sulla base dei lavori citati nell’ampia bibliografia allegata e di alcune didascalie alle foto di testo (la copertina del dossier è nell’immagine seguente).

        La copertina del depliant reca, come si può constatare, sotto i caratteri in grassetto LISOZIMA SPA, la legenda delle principali indicazioni: antiflogistico, antibatterico, antivirale, antioncotico, eutrofico. Nella pagina successiva, la citazione di Fleming, che scoprì il Lisozima prima ancora degli antibiotici, alla quale segue un po’ di storia.

         

        Ricopiamo dal suddetto documento:

        Le lacrime non sono acqua. Contengono un’importante sostanza scoperta da Sir Alexander Fleming, prima ancora della penicillina. Si tratta di un enzima che può distruggere numerosi ceppi batterici in pochi minuti. L’esistenza di questo enzima, che Fleming battezzò Lisozima, spiega perché un organo tanto delicato come l’occhio umano raramente possa essere infettato dai germi presenti nell’atmosfera.

        Le due grandi ed apparentemente distinte scoperte di Fleming, della Penicillina e del Lisozima, hanno impresso un nuovo ed insospettato corso alla ricerca scientifica ed alla terapia.

        Il Lisozima è presente nel sangue, nei tessuti e nelle secrezioni, specialmente nel latte della donna (mentre manca nel latte di mucca) e si trova in concentrazione elevatissima nel cervello e nel surrene.

        Esso costituisce una barriera fisiologica, una difesa naturale, contro l’invasione di batteri e di numerosi virus. I microrganismi soccombono all’azione lisante, flocculante, agglutinante e decapsulante del Lisozima. I virus erpetici, gli adenovirus, come pure i virus influenzali e numerosi altri virus, vengono nettamente inibiti dal Lisozima. In molte affezioni si può dimostrare un deficit di Lisozima, espressione di abbassamento del potere immunitario e difensivo dell’organismo.

        Anche molte tossine elaborate nell’organismo malato vengono inattivate dal Lisozima, come ad esempio i pirogeni endogeni della febbre, la malignolipina e la oncolipina dei tumori, la tossina difterica, ecc.

        Il Lisozima, dotato di molteplici e complesse azioni, enzimatiche e non enzimatiche, ha rivelato sorprendenti e nuove proprietà terapeutiche in molteplici affezioni.

        Qualche breve osservazione. Una rilevante omissione riguarda la segnalazione della presenza della sostanza nella saliva. Trattandosi, insieme alle vie nasali, del primo ingresso di microrganismi patogeni, appare chiara ed evidente la grande portata di questa difesa naturale. Se non disponessimo del lisozima nella saliva, una immensa quantità di infezioni di varia natura affliggerebbe l’uomo.

        Alexander Fleming scopritore del Lisozima prima (1922) e della Penicillina in seguito (1928)

        La seconda nota riguarda il latte materno e la sua insostituibile e preziosa attività. Non è solo saggezza popolare affermare che i bambini allevati al seno si dimostrano prevalentemente più robusti e con maggiori difese immunitarie di quelli allattati artificialmente, ma dato scientifico consolidato, anche se questa verità non riguarda solo il lisozima. Senza mancare di dire chiaramente che, per noi, certe madri che rifiutano di allattare i loro piccoli per non sformare il seno (ammesso che sia vero) non sono né vere madri né vere donne, alla luce di quanto sopra appare particolarmente grave e rivoltante lo scandalo di questi giorni riguardante alcuni pediatri imputati di corruzione. Per coloro ai quali fosse sfuggita la notizia (che non ha avuto il privilegio di occupare i primi titoli dei telegiornali): si tratta di 12 pediatri (due dei quali primari ospedalieri!) i quali, dietro benigna regalìa di smartphone e iphone, computer, condizionatori, televisori, viaggi pagati in località turistiche di moda (Sharm el Sheik, India, Stati Uniti, Parigi, Londra, Istanbul), nonché crociere e tour per sé e famiglia, si prestavano a fare il lavaggio del cervello a giovani mamme perché non allattassero i loro bimbi, ma ricorressero al latte in polvere di alcune note marche (naturalmente ci auguriamo che gli imputati risultino innocenti).

        Pediatri arrestati, spingevano a usare latte in polvere per premi farmaceutici

        Così come altri, unitamente a informatori scientifici, rinviati a giudizio:

        Medici, informatori e agenti di viaggio ecco nomi e ruoli dei 23 imputati

        Per noi, alla luce delle proprietà del latte materno – grazie anche all’elevato contenuto di lisozima – il capo d’imputazione dovrebbe ricomprendere il reato di lesioni colpose gravi e, in caso di dimostrata colpevolezza, la pena, pesante, dovrebbe prevedere il divieto a vita dell’esercizio della professione e la radiazione dall’albo. Ma qui stiamo forse sognando ad occhi aperti.

        Ad un particolare appena letto (il lisozima non è presente nel latte vaccino) si lega un’altra delle “strane” peculiarità del lisozima. La sostanza, ricavata dall’albume di uovo di gallina, viene usata generosamente nel corso della lavorazione del Grana Padano, dato che distrugge non solo miriadi di virus e batteri, ma anche alcuni tipi di miceti nocivi. Tale impiego massivo è, fra l’altro, assai economico: il lisozima in polvere costa letteralmente quattro soldi, e chiunque potrebbe procurarselo a chili, per pochi euro, rivolgendosi ai produttori di parmigiano. Sia un’azienda produttrice che un farmacista galenico non fanno altro che ritirare la polvere di lisozima cloridrato, compressarlo con la compremitrice insieme agli eccipienti che, nella produzione industriale, sono costituiti da lattosio, amido, talco, magnesio stearato, gomma arabica. Ma l’azione farmacologica della sostanza pura è praticamente analoga.


        Le virtù terapeutiche del lisozima.

        Seguendo quanto riportato nel dossier Lisozima SPA, leggiamo:

        Il Lisozima fattore dell’immunità naturale.

        Le indagini elettroforetiche indicano l’influenza diretta del lisozima sulle globuline plasmatiche, con un incremento della frazione gamma globuline nonché della properdina.

        Il lisozima nell’organismo non si trova libero, ma in forma combinata, formando sali complessi con altri enzimi, con ormoni, con l’eparina, con vitamine, con glicoproteine e con lipoproteine ecc.

        Ciascuno di questi complessi acquista proprietà peculiari di grande importanza fisiologica e terapeutica.

        Dopo di che inizia la trattazione dei possibili impieghi del lisozima. Una lista sorprendente, per noi miseri mortali: ma ancor di più per quegli abusivi inquilini di camici bianchi che, nel migliore dei casi e in un lampo di reminiscenza, farfugliano che la sostanza serve solo contro l’herpes. Ci limitiamo a circostanziare l’elenco delle possibili applicazioni del lisozima, soffermandoci brevemente sulle azioni più eclatanti. Dal dossier sopra riportato leggiamo:

        • Azione antigeriatrica (antifibrosica e antisclerotica.

        È da chiarire, di fronte a questo impressionante elenco (non esaustivo!) di benefici, che non siamo in grado di confermarne tutti i numeri, ma, per averne constatati alcuni – e non di rado su noi stessi – è indiscutibile che alcune azioni solo il Lisozima è in grado di svolgerle in tale misura ed in analoga totale assenza di effetti collaterali o tossicità!

        Ci limiteremo quindi ad alcune applicazioni, nelle quali i risultati sono talmente chiari, provati, indiscutibili e insostituibili, da farci ritenere doveroso parlarne: in attesa di trarre deduzioni e conclusioni sulla guerra sommersa che è stata e viene condotta contro questa grazia di Dio (nella totale accezione del termine), invisa a chi da Dio – oltre che dalla natura, dalla scienza e dalla moralità – ha divorziato.

        Circa l’impiego nelle infezioni virali, il citato dossier recita:

        Il suo spettro d’azione è notoriamente aspecifico ed ampio, estendendosi a virus delle più varie dimensioni. L’azione clinica del Lisozima può essere attribuita:

        1. alla proprietà competitiva enzimatica del Lisozima sopra substrati glicoproteici necessari per lo sviluppo dei virus.

        Seguono alcune situazioni patologiche specifiche. Ne riportiamo alcune.

        • Herpes Zoster (ed Herpes Simplex).

        In queste patologie il Prof. Di Bella univa Vitamina A e Vitamina B12 (intramuscolo). La Vitamina A la consigliava in sinergico impiego localizzato col Lisozima (assunto anche per os), ungendo le parti interessate, cospargendole con Lisozima polverizzato e coprendo il tutto con carta oleata (o altro materiale impermeabile, come le pellicole trasparenti per alimenti) assicurata da cerotti. L’effetto, avendo un minimo di pazienza, si manifesta in modo chiaro sia sull’estensione e la gravità della lesione, che con un assai gradito supporto antalgico.

        • Stomatiti virali. Anche in questo caso l’applicazione topica è di grande efficacia.
        • Forme influenzali.

        Gli antipiretici, come non si stancava di ammonire lo scienziato, debbono considerarsi giustificati solo in caso di forti rialzi termici, specie nei bambini. Essendo ormai pressoché ignorata la Fisiologia, si dimentica che l’aumento della temperatura corporea costituisce una difesa naturale dell’organismo contro le affezioni esogene da microrganismi. Inibirne costantemente l’intervento significa “disabilitare” meccanismi delicati e porre le premesse per una futura debolezza immunitaria.

        Il Lisozima, in posologie significative (3 o più grammi intervallati nel corso della giornata), continuati fino a scomparsa della sintomatologia, hanno ragione della maggior parte dei fatti influenzali, a condizione che si intervenga prima di forti complicanze e si uniscano al Lisozima, vitamina A (che, ai tempi nei quali si studiava ancora, era nota come la “vitamina antinfettiva”) e vitamina C.

        Naturalmente un buon medico, di fronte alla palese sovrapposizione e all’insediamento di resistenti ceppi batterici, specie a livello broncopolmonare, deciderà se ricorrere, per il tempo strettamente necessario e con posologie equilibrate, a specifici antibiotici. Un presidio formidabile, ed egualmente innocuo, sarebbero le gammaglobuline: anch’esse “radiate” (esclusivamente dalla farmacopea italiana…) in quanto concorrente di farmaci che, meno efficaci e con forti effetti collaterali, hanno almeno il pregio di rendere molto di più.

        Un’altra dimostrazione di robusta efficacia si ha nei comuni raffreddori, sempre con l’aiuto di Vitamina C e Vitamina A e col concorso di frequenti lavaggi delle fosse nasali con gli specifici prodotti o con semplice soluzione fisiologica. Senza dimenticare questo ulteriore suggerimento del Prof. Di Bella:

        […] abbiamo all’uopo provveduto a spalmare sulla superficie della mucosa preventivamente ed accuratamente detersa ed asciugata dal muco, della vitamina A (axeroftolo palmitato), aiutandoci eventualmente con una bacchetta sterile di vetro intinta nella vitamina stessa […] Con questo trattamento si possono attenuare e, in molti casi, anche guarire riniti stagionali, acute, subacute o croniche, eventualmente complicate da bronchiti asmatiche anche inveterate e resistenti alle comuni terapie. Anche le riniti atrofiche abbiamo visto reagire bene alla predetta terapia, ricevendo valido giovamento e giungendo anche a guarigione dopo congrua durata di trattamento. Se l’applicazione si pratica bene al primo inizio di un raffreddore, in molti casi si riesce a farlo abortire. La mucosa nasale ci è sembrata particolarmente reattiva agli effetti della carenza relativa della vitamina A. Sembra che l’applicazione locale promuova in sommo grado l’eutrofia della mucosa e riduca parallelamente la sua funzione recettrice, riflessogena agendo forse anche direttamente sulle terminazioni aspecifiche trigeminali.

        Tratto da: Luigi Di Bella – Cenni di Fisiopatologia del naso – II° Corso Internazionale di Chirurgia funzionale del setto e della piramide nasale, Bologna, Luglio 1978.

        Quanto scritto, ovviamente con posologie più modeste, è applicabile in forma preventiva. Ai primi sospetti starnuti …o dopo una forte infreddatura, o anche dopo essere stati a lungo vicini a persone affette da influenza o raffreddore, la combinazione Lisozima (possibilmente, specie la sera, tenuto sotto la lingua prima del riposo notturno) più Vitamina A e Vitamina C scongiura il contagio o rende di breve durata e deboli le conseguenze. Specie nel bambino e nell’anziano questi presìdi terapeutici sono preziosi, evitando, fra l’altro, non sempre innocue vaccinazioni …e, nel corso di malattie esantematiche dell’infanzia, riducendo decisamente la loro virulenza o guarendole.

        • Virosi intestinali.

        In diverse situazioni che interessano questo distretto, il Lisozima è sempre un valido coadiuvante. Non essendo corretto generalizzare, sarà il medico competente a decidere di aggiungerlo ad altri presìdi specifici (Cliochinolo, fermenti lattici, neomicina solfato e bacitracina ecc).

        Sull’azione antibatterica ed antiflogistica ci riferiamo nuovamente al dossier più volte citato.

        Ecco, suggestiva dimostrazione delle azioni descritte, tre immagini. La prima (in basso) si riferisce ad un bacillo, tipicamente a forma di bastoncino.

        La seconda e la terza mostrano come, sotto l’azione del Lisozima, il bacillo perda gradualmente la parete cellulare, assumendo forme rotonde (protoplasti o sferoplasti).

         

        Tipica forma a “bastoncino” di un bacillo

         

        Le immagini sopra riportate sono prese da un articolo della rivista Scientific American – Fleming’s Lysozyme – 202, 6:134, giugno 1960. Qui in basso l’articolo in PDF liberamente scaricabile.

        NOTA: Il visualizzatore PDF integrato si affida a risorse esterne – nello specifico a Google Docs Viewer – pertanto se non si dovesse visualizzare il documento pdf non è colpa nostra o di un malfunzionamento del sito. In genere in questi casi è sufficiente rilanciare la pagina per vedere apparire i documenti. Ad ogni modo è sempre possibile scaricare il documento in questione sul proprio computer cliccando sul link Download [Dim. File] riportato sotto ogni documento PDF.

         


        Era più sistematico che frequente, prima che la falce di scellerate linee guida ne inibisse, di fatto, il ricorso nell’uso:

        • Impiego in pediatria.

        Nel dossier all’inizio del paragrafo relativo si legge:

        La pediatria è una delle specialità mediche che ha ottenuto maggior profitto dall’impiego del Lisozima dal punto di vista immunologico, nella terapia delle infezioni virali e batteriche, per regolarizzare la flora batterica intestinale e per la sua favorevole influenza sopra una migliore digestione del latte vaccino e in polvere.

        Il Lisozima, aggiunto al latte vaccino, provoca la formazione di un coagulo più fine e uniformemente disperso.

        L’enzima permette ai fermenti proteolitici di esercitare più facilmente la loro azione sopra coaguli più frazionati, facilitando una più completa e facile digestione del latte, che determina un incremento dell’assorbimento intestinale delle proteine, espresso come un aumento della percentuale di azoto totale ingerito. Questi fatti spiegano il benefico influsso del Lisozima sul decorso clinico dei disturbi della nutrizione, la più pronta risoluzione dei sintomi tossici e permettono di considerarlo come un fattore fisiologico anabolizzante di notevole interesse pediatrico.

        Grazie all’aggiunta del lisozima ad un regime di alimentazione artificiale, si può ottenere:

        1. una maggiore protezione dal punto di vista immunologico.

        Un’azione di grande interesse ed importanza è svolta dal lisozima nel passaggio dall’alimentazione al seno e quella vaccina o artificiale. Il latte materno contiene il Lactobacillus bifidus, assente nel latte vaccino ed in quello artificiale, per cui, finito il periodo di svezzamento fisiologico da parte della mamma, la flora batterica del bambino subisce notevoli variazioni, e non propriamente positive: la vegetazione gram-positiva diventa gram-negativa, favorendo lo sviluppo, fra l’altro, della Candida. L’impiego del lisozima impedisce che ciò avvenga.

        Nella doppia immagine seguente, può notarsi l’azione del Lisozima sulla caseina del latte (sopra prima della somministrazione e sotto dopo la somministrazione).

         

        Azione del Lisozima sulla caseina del latte 

        Conclusioni.

        Preghiamo il lettore di seguirci con un po’ di pazienza in questo nostro tirare le conclusioni: ne ricaverà una visione fondata, documentata, certa, di uno dei tanti delitti che si commettono a danno della salute nostra e dei nostri figli. Delitti, sissignore. Infatti:

        1. Stante l’assenza di cautele d’impiego, consentirebbe di tenerselo in casa e di curarsi – magari seguiti dal medico di famiglia – lasciando perdere antibiotici, antipiretici, farmaci per le complicazioni di malanni di stagione, che potrebbero spesso essere bloccati sul nascere da opportune misure di prevenzione.

        Insomma, senza volerne enfatizzare le proprietà (ripetiamo: non si possono gettare nel pattume tout court antibiotici o altri medicamenti, quando appropriati nell’uso) e farne una panacea, siamo di fronte ad uno dei pilastri basilari della farmacopea internazionale.

        Ed è proprio questa la disgrazia del Lisozima: nuocere al riprovevole mercato del farmaco, agli utili illeciti, alle tangenti che umiliano la dignità e l’immagine del nostro Paese e della civiltà scientifica. Per cui: al rogo!

        Nel ribadire ancora che si tratta di sostanza fisiologica, mancando della quale la specie umana si sarebbe estinta da millenni, diamo un’ultima, semplice occhiata all’impiego ed alle forme di somministrazione disponibili una cinquantina d’anni fa e paragoniamo il tutto alla situazione attuale.

        Nella pubblicazione-dossier dalla quale abbiamo tratto spunto risulta che erano disponibili le seguenti confezioni:

        1. Lisozima iniettabile:
        2. Lisozima Compresse:
        3. Lisozima polvere aspersoria da 5g.

        Negli anni successivi entrarono in commercio confezioni di compresse da 50, 250 e 500 mg, decisamente più efficaci, mentre sparirono tutte le altre. La limitazione di impiego fu grave (specie per la confezione in pomata e quella in polvere), dato che sottrasse ai pazienti importanti impieghi a livello topico. Fu per questa ragione che il Prof. Di Bella iniziò a consigliare di schiacciare le compresse fino a ridurle in polvere. Ed oggi?

        Oggi il Lisozima si trova nelle farmacie come specialità della storica SPA, ma non sempre e non dovunque, ed il più delle volte bisogna prenotarlo. Per fortuna è agevolmente reperibile presso una delle farmacie galeniche accreditate Mdb (o presso qualsiasi altra farmacia galenica corretta ed affidabile).

        Tanto per cambiare, si è intonato il famoso terzetto di Rosina, Figaro e del Conte del secondo atto del Barbiere di Siviglia:

        Perché, nel tempo, dalle ampie indicazioni originarie (del Padreterno, non delle linee coadiuvanti Mdb) ci si è ridotti al solo impiego nell’Herpes e, da qui, alla scomparsa?

      • Perché, nonostante un prezzo al pubblico inspiegabilmente elevato, tenuto conto dei costi infimi della materia prima, ed una domanda forse non stratosferica, ma viva, non si è ritenuto conveniente (ammesso che il motivo sia questo) proseguirne la produzione?
      • Perché un principio attivo insostituibile, senza alcuna alternativa a livello di efficacia e assenza di controindicazioni, non è stato mantenuto a carico del Servizio Sanitario Nazionale (lo sono frotte di farmaci inefficaci e nocivi)?
      • Perché – infine – non si è rispettata la disposizione di legge per la quale, quando case farmaceutiche non hanno interesse a produrre un principio attivo fondamentale, deve provvedervi lo Stato di propria iniziativa?
      • E voi, voi che blaterate di libertà, di progresso, di tempi oscuri tramontati con l’alba dello “stato democratico”, volete rendervi conto che non pensate e dite verità, ma masticate semplicemente slogan e siete vittime di lavaggi del cervello durati decenni? Ma di quale libertà parlate? Sapete davvero cosa significhi libertà?

      Il primo bene, il primo diritto, è quello di poter preservare la propria vita e la propria salute: ed i vostri guru hanno sostituito alla scienza i diktat dei servi delle case farmaceutiche, che “non hanno mai tastato il polso di un ammalato”, opprimendo libera ricerca, libera medicina, libertà di cura (s’intende, quest’ultima, nel rispetto della letteratura scientifica).

      Il diritto all’incolumità personale e dei propri cari: …e te la presento. Basta sentire le cronache dei quotidiani morti ammazzati, dei feriti, picchiati, rapinati, derubati, espropriati della propria casa tra inerti sospiri istituzionali. E se ti azzardi a dare un calcio nel sedere a chi tenta di scipparti per strada o di rompere un bastone in testa a chi t’è entrato in casa e ti minaccia con una 7.65, apriti cielo: sei additato all’esecrazione popolare quale belva umana.

      La famiglia, unico conforto di fronte al cinismo ed alla freddezza della società, unico baluardo della continuazione dell’individuo attraverso i propri figli, hanno tentato e tentano di distruggerla con ferocia.

      L’amore per il proprio paese e la propria storia: idem come sopra. La storia d’Italia – quella vera – è stravolta e falsificata sui libri di scuola in nome di una non meglio precisata “retorica” che l’avrebbe precedentemente afflitta. I confini d’Italia non esistono più, chiunque può entrare ed uscire a piacimento, alla faccia di chi ha sacrificato la vita per difenderli, ed offendere il tuo credo religioso perché….tutte le religioni debbono essere eguali (a casa tua…).

      La casa: e poco ci manca che possederla non sia rubricato fra i reati.


      Abbiamo costellato queste righe di “perché”.

      In realtà, la risposta la conosciamo o possiamo conoscere tutti. Da anni o decenni la nostra salute è nelle mani di personaggi strettamente apparentati – sotto il profilo delle finalità, del nitore morale, del senso di responsabilità – a coloro che decidono sull’attribuzione degli appalti pubblici. La differenza drammatica è che qui il rischio non è quello del crollo di palazzi o dello sprofondamento di strade ed autostrade, ma di un prematuro incontro tra gli utenti della sanità e l’Inventore del LISOZIMA.

      Di seguito 2 immagini 3D animate della struttura molecolare del Lisozima realizzate con il software Jmol.


      Lisozima dove acquistarlo – dalle ricerche di Vitamineral a cura di Morena Pantalone
      Food grade, che significa ottima qualità perché puro
      23Vitamineral5 per ottenere uno sconto di 5 euro su tutto il catalogo (ordine minimo 30 euro)
      Lisozima Tecnolatte risulta avere fra tutti il miglior rapporto prezzo qualità.

      Forma galenica di Lisozima
    • Lisozima e Sistema Immunitario
    • Il lisozima nel settore farmaceutico

      È privo di tossicità in quanto molecola biologica e se ne consiglia un uso frequente soprattutto in caso di grave infezione e immunodepressione o nel trattamento di soggetti con fattori di rischio, come l’anziano o i pazienti con patologie croniche quale asma, malattie polmonari croniche, diabete, malattie cardiovascolari, disturbi immunosoppressivi.

      Numerosi studi scientifici testimoniano la sua efficacia come integratore per neonati e bambini sino ai 5-6 mesi soprattutto per quelli alimentati con latte umanizzato, al fine di prevenire fenomeni diarroici e per rafforzare le difese immunitarie.

      Il lisozima cloridrato è inserito nella categoria farmacoterapeutica per uso sistemico contro batteri e virus che possono danneggiare l’apparato orale e respiratorio e quello gastro-enterico. Le dosi consigliate variano da 0,5 grammi sino a 3,0 grammi al giorno a seconda dell’infezione in corso, sempre sotto prescrizione medica. Ripristina o incrementa i livelli di lisozima fisiologicamente presenti nell’organismo e stimola il sistema immunitario.





Lisozima: potenziale alleato contro il coronavirus
Interrogazione parlamentare

IL SENATO DELLA REPUBBLICA
Atto n. 4-03014

Pubblicato il 4 marzo 2020, nella seduta n. 198

Premesso che:
il made in Italy ha un potenziale alleato contro il coronavirus: il lisozima.



considerato che:

Il lisozima è un enzima del gruppo delle glicosidasi, dotato di azione batteriolitica.

tenuto conto che:

eterinary research da Joanna Malaczewska, Edyta Kaczorek-Lukowska, Roman Wojcik, e Andrzej Krzysztof Siwicki dal titolo “Antiviral effects of nisin, lysozyme, lactoferrin and their mixtures against bovine viral diarrhoea virus”, emerge che il lisozima, mischiato con la Nisina e la Lactoferrina, è attivo nei vari stadi dell’infezione e dimostra un forte effetto antivirale intervenendo sui livelli di RNA virali, il DNA del virus. Lo studio è stato conseguito sulla diarrea virale dei bovini;

Si chiede di sapere:
In particolare per chiarire:

  • Bibliografia e fonti

    http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/18/Sindisp/0/1145714/index.html

    https://www.dibellainsieme.org/2020/01/19/in-principio-dio-creo-il-cielo-la-terra-e-il-lisozima/#ChiEraCostui

    https://www.lattenews.it/ce-lisozima-e-lisozima-2/

    Coronavirus, Di Bella: “la straordinaria efficacia del Lisozima come antivirale”

    Lisozima


    Quale Lisozima Acquistare

    Ma soprattutto dove trovarlo

    Quando era disponibile il Lisozima in compresse si presentava così con il nome di Lisozima Spa. Ora non ci è noto il perché una sostanza naturale utilissima avesse bisogno di ricetta medica e per giunta hanno smesso di produrla.

    Se vogliamo si può trovare come polvere pura ad utilizzo delle aziende casearie che lo utilizzano per fare il formaggio parmigiano

    Caratteristiche farmacologiche:

    Il lisozima trova frequente indicazione per le sue capacità batteriolitiche e per l’attivazione dell’immunità naturale, di cui è un costituente. È documentato il suo ruolo nella resistenza alle flogosi batteriche e virali e la sua carenza è spesso associata a fragilità degli epiteli aerodigestivi superiori e alla frequenza ed intensità di recidive. Anche se non ha una rilevante efficacia antitumorale diretta, può agire attivando macrofagi e cellule immunitarie e l’immunogenecità delle popolazioni neoplastiche. Attraverso la lisi di cellule batteriche e virali, può liberare molecole ad attività immunitaria e antitumorale. L’azione del lisozima si estende alla flora patogena protozoaria, raggiungendo un ampio spettro terapeutico esteso alle patologie gastrointestinali e del cavo orale. Potenzia decisamente l’effetto antibatterico degli antibiotici, che a seconda delle condizioni può sostituire o integrare, limitando notevolmente il deficit immunitario spesso associato alla patologia neoplastica e aggravato dai trattamenti chemioterapici. La sua assenza di tossicità, in quanto molecola biologica, e l’efficacia ne consigliano un uso frequente e soprattutto nelle situazioni conclamate di immunodepressione neoplastica.

     

  • Galenica da Farmacia OVF Lisozima 500 mg 30 capsule  (contiene anche lattoferrina)

    • Integratore alimentare a base di LISOZIMA (Globulina G1) 500mg e Lattoferrina 20 mg.

      Confezione da 30 capsule.

      Posologia:1 o 2 cps al giorno lontano dai pasti. Senza glutine.

      Il lisozima è un piccolo enzima che attacca la parete cellulare dei batteri

      Aggredire i batteri
      Il lisozima ci protegge dal continuo pericolo delle infezioni batteriche. E’ un piccolo enzima che attacca la parete cellulare dei batteri. I batteri hanno un robusto rivestimento di catene di carboidrati, legate trasversalmente da piccole catene peptidiche, che avvolge la loro delicata membrana per difenderla dalla forte pressione osmotica interna della cellula. Il lisozima rompe queste catene di carboidrati, distruggendo l’integrità strutturale della parete cellulare e quindi i batteri esplodono per la loro stessa pressione interna.

      Il primo antibiotico
      Alexander Fleming ha soperto il lisozima mentre stava svolgendo una ricerca mirata per scoprire farmaci antibiotici. Egli ha continuato per anni ad aggiungere alle colture batteriche tutto quello che gli veniva in mente, cercando qualcosa che ne rallentasse la crescita. Fleming ha scoperto il lisozima per caso, un giorno, mentre aveva un forte raffreddore, ha aggiunto una goccia di muco ad una coltura e con sua grande sorpresa i batteri sono morti. Egli ha scoperto una delle nostre difese naturali contro le infezioni. 

      Guardiano cellulare
      Il lisozima protegge molti posti ricchi di cibo potenziale per i batteri con il quale questi potrebbero crescere. Il lisozima che utilizziamo nei nostri integratori è estratto dall’uovo di gallina, dove protegge le proteine e i grassi che servono a nutrire il pulcino che si sta formando. 

      Anche le lacrime e il muco contengono lisozima per combattere le infezioni nelle superfici più esposte. Il sangue è il posto più pericoloso dove i batteri possono crescere, perchè verrebbero trasportati in tutti i distretti del corpo. Nel sangue il lisozima fornisce una certa protezione, insieme con le armi ancora più potenti del sistema immunitario.


C’è lisozima e lisozima

I produttori di formaggi vantano un’esperienza di lunga data sul lisozima di uovo di gallina e potrebbero darne per scontata la qualità. Tuttavia, recenti modifiche normative e diversi studi dimostrano che occorre esaminare con attenzione la fonte e la qualità del lisozima utilizzato. Il lisozima è un enzima naturalmente disponibile nel corpo umano (è presente in: lacrime, latte, saliva e muco) e, in grandi quantità, anche nell’albume d’uovo di gallina. Esso svolge una naturale attività antibatterica, soprattutto nei confronti dei gram-positivi. Evitando lo sviluppo di tali microrganismi, crea una maggiore sicurezza e previene effetti collaterali indesiderati durante la conservazione dei prodotti alimentari. Ingrid Damen, Marketing Manager Preservation presso DSM Food Specialties, ha messo a disposizione la sua esperienza per approfondire le ragioni dell’impiego del lisozima in ambito caseario, la potenziale differenza di qualità tra le diverse preparazioni in commercio e l’impatto indiretto e normativo di diverse fonti di lisozima sul benessere degli animali.
Effetti nel formaggio

Potenza del lisozima

Sin dalle prime approvazioni nel 1992 numerosi produttori di enzimi offrono lisozima in forma liquida o in polvere. Tuttavia, negli ultimi 20 anni, l’ottimizzazione dei processi di estrazione e delle operazioni di purificazione ha reso disponibili sul mercato un ampio assortimento di soluzioni di qualità diversa, ricavate da uova di provenienze diverse, e prodotte secondo standard qualitativi diversi.

In aggiunta alla mancanza di conformità, questi lisozimi di uovo di gallina disponibili sul mercato possono causare problemi durante la produzione casearia: la differenza di potenza nel lisozima di uovo di gallina avrà come risultato un lisozima meno efficace, un rischio più elevato di evoluzione di Clostridium e, di conseguenza, di avere formaggio di scarto. Si può quindi concludere che esistono grandi differenze di qualità negli ingredienti offerti, e i produttori di formaggi dovrebbero informarsi approfonditamente prima di scegliere un ingrediente.
Benessere degli animali

Il lisozima è un prodotto naturale, ricavato dalle uova di gallina. In generale per 1 litro di lisozima si utilizzano circa 2000 uova. Anche se la quantità di lisozima impiegata nella produzione casearia è molto limitata (100 ml in 1000 litri di latte), comunque ogni chilo di formaggio richiede il lisozima di tre-quattro uova e, per un produttore di formaggi piccolo, potrebbe significare impiegare 200.000 uova all’anno.

In passato moltissime delle uova prodotte nel mondo provenivano da galline allevate in piccole gabbie, ma dal 1o gennaio 2012, ritenendo tale pratica non innocua sul benessere animale, l’Unione Europea ha introdotto la direttiva 1999/74/CE. Essa prevede che tutte le galline ovaiole in Europa devono essere allevate in modo da soddisfare gli standard minimi definiti e, soprattutto, la direttiva si applica anche ai produttori alimentari europei i cui prodotti contengono ingredienti a base di uova. Per avere la sicurezza che il lisozima utilizzato nel formaggio prodotto soddisfi il menzionato regolamento comunitario, i caseifici possono richiedere ai fornitori delle garanzie che sia stato prodotto in conformità con la direttiva e che rispetti le norme europee sul benessere degli animali.
DSM Delvo®Zyme

Per un produttore di formaggio è importante seguire da vicino e verificare la qualità e la conformità di ingredienti chiave come il lisozima. Lavorare con un partner affidabile che soddisfi le norme internazionali, rispetti le specifiche necessarie e che possa spiegare le normative più recenti, è di grande aiuto durante la scelta dell’ingrediente giusto. DSM è una società che controlla attentamente le normative più recenti, ne recepisce le specifiche e dispone di un sistema di gestione della qualità per controllare la qualità dei propri prodotti. Il lisozima di DSM, che è commercializzato come Delvo®Zyme, è prodotto in stretta collaborazione con un’azienda di lavorazione delle uova con allevamenti di polli dedicati. DSM è quindi in grado di monitorare e gestire l’intera catena di approvvigionamento dall’uovo al formaggio. Insieme al proprio partner verifica la provenienza delle uova e introduce procedure e fasi di lavorazione per controllare in modo ottimale la qualità e la purezza del prodotto finito. Questo supporto normativo e il marchio di eccellenza Quality for Life™ forniscono una soluzione alle preoccupazioni dei produttori di formaggi di tutto il mondo.
Conclusione

Il lisozima è un conservante efficace in molti tipi di formaggio ed è già ampiamente utilizzato dai caseifici. Esso impedisce la crescita dei batteri Clostridium, impedendo la formazione di gas e sapori sgradevoli, e promuove il processo di stagionatura del formaggio. Nonostante il mercato disponga di un grande numero di fornitori, la qualità varia notevolmente. DSM Food Specialties è in grado di fornire Delvo®Zyme ai produttori di formaggio italiani, prodotto che rispetta tutte le norme di qualità e si prende cura del benessere degli animali. Per maggiori informazioni, cliccare qui.

La storia del lisozima
Le proprietà antibatteriche dell’albume d’uovo di gallina, dovute al lisozima che contiene, sono state osservate per la prima volta da Laschtschenko nel 1909 (Laschtschenko P (1909). “Über die keimtötende und entwicklungshemmende Wirkung Hühnereiweiß”. Z. Hyg. InfektKrankh. (in tedesco) 64: 419-427. doi:10.1007/BF02216170), anche se il termine “lisozima” fu introdotto solamente nel 1922 da Alexander Fleming (On a remarkable bacteriolytic element found in tissues and secretions”. Proceedings of the Royal Society B 93 (653): 306–317. doi:10.1098/rspb.1922.0023). Successivamente il lisozima è stato visto come un conservante naturale, impiegato per impedire la moltiplicazione dei batteri nei prodotti alimentari. CODEX/JECFA effettuò la prima valutazione della sicurezza ed approvò la registrazione del lisozima come ingrediente alimentare nel 1992. In Italia la prima registrazione avvenne nel 1996. Il lisozima, conosciuto anche come muramidasi, è registrato come CE n. 3.2.1.17, è classificato come additivo alimentare ed è codificato da CODEX/JECFA come INS 1105 e in Europa come E 1105.

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