Colesterolo, il capro espiatorio delle malattie Cardiovascolari e l’Omocisteina ignorata

Sempre più spesso, all’aumentare degli iscritti nel gruppo Vitamineral, giungono domande del Tipo “come posso abbassare il colesterolo?”

Così si legge sui documenti pubblicati dal dr Giorgini:

100 anni di Guerra al Colesterolo!

Molte malattie cardiovascolari (attacchi di cuore e infarto) sono imputabili all’aterosclerosi, ovvero all’adesione e all’occlusione causata dalle placche formate da colesterolo alle pareti delle arterie, con altri grassi, minerali e rifiuti cellulari. Queste malattie causano circa il 35% delle morti.

Dunque, sembrerebbe importante ridurre il colesterolo entro certi limiti. Assumiamo parte del colesterolo dagli alimenti, ma l’organismo ne produce una quantità ancora maggiore nel fegato e nel tratto gastro-intestinale. Inoltre, il colesterolo viene prodotto da zuccheri, grassi e perfino dalle proteine, tanto è importante: è necessario per la sintesi degli ormoni sessuali, per la produzione della bile e per la composizione delle membrane cellulari.

Il capro espiatorio: acidi grassi insaturi e colesterolo

I medici, tuttavia, hanno individuato nei grassi saturi e soprattutto nel colesterolo il capro espiatorio, il “cattivo” della storia dell’aterosclerosi. Quindi, quando il colesterolo è definito alto niente uova, niente burro e, soprattutto, evitare i grassi animali, questo è l’avvertimento dietetico degli scienziati contro la trombosi.

Così, è stato notevolmente diminuito il consumo di grassi animali ma gli attacchi coronarici e ischemici sono aumentati e aumentano di numero di anno in anno. Invece di concentrarsi solo sul colesterolo come causa dell’aterosclerosi, bisogna guardare altri squilibri biochimici. Infatti, se le pareti dei vasi sanguigni sono elastiche, lisce, e non irruvidite il colesterolo non si attacca.

L’omocisteina irruvidisce i vasi sanguigni

È da oltre un secolo che è stata individuata la sostanza che irruvidisce le pareti interne dei vasi sanguigni: si tratta dell’OMOCISTEINA.

Attività fisica e dieta sana: non salvano nessuno

Il cuore può essere colpito anche se non fumate e non bevete, anche se vi allenate regolarmente e seguite una dieta a basso contenuto di colesterolo, perché ci sono altre cause scatenanti contro cuore e circolazione e tutte sono riconducibili a carenze di nutrimenti:

  • se è scarsa la produzione di enzimi digestivi (gastrici, pancreatici e intestinali) che scompongono gli alimenti nei loro singoli componenti assimilabili;
  • se è scarsa la secrezione di bile (50% della popolazione), necessaria per l’attività degli enzimi pancreatici e intestinali;
  • se l’alimentazione è povera (carente di nutrimenti), a causa dei metodi di coltivazione, allevamento, conservazione e lavorazione industriale.

Difficile sfuggire ad almeno una di queste situazioni, il corpo perciò può trovarsi privato di alcuni nutrimenti.
Quando viene a mancare un nutrimento che serve, ad esempio, ad attivare un enzima, questo lavora molto più lentamente di come dovrebbe o non lavora proprio. Se si tratta dell’enzima che attiva l’acido folico, il quale presiede una delle tre vie di eliminazione (trasformazione) della pericolosa Omocisteina, quella non trasformata passa in circolo nel sangue.

L’OMOCISTEINA CAUSA ARTERIOSCLEROSI E ATEROSCLEROSI

«L’Omocisteina se non viene eliminata, quando passa nel flusso sanguigno, (come si è detto), è pericolosa perché abrasiva. Gratta e raschia le delicate pareti arteriose, facendo indurire le arterie (arteriosclerosi). Inoltre, le aree irruvidite che essa lascia dietro di sé diventano punti di ancoraggio ideali per il colesterolo e i depositi minerali [placche aterosclerotiche]. Col passare del tempo le arterie perdono la loro elasticità, si ostruiscono e l’Omocisteina continua a circolare.»

L’Omocisteina non si può eliminare con un farmaco e non si può inibire la sua produzione senza causare un danno maggiore, l’Omocisteina va TRASFORMATA e per ottenere questo sono indispensabili dei nutrimenti: alcune vitamine, alcuni sali minerali e aminoacidi.

Questa trasformazione è talmente importante che la Natura per realizzarla ha previsto due modi diversi suddivisi in tre vie, come si può vedere nella
Fig. 1.

In breve: la Metionina, un aminoacido essenziale, cede un gruppo metile, (-CH3) e diventa Omocisteina.
L’Omocisteina, come metabolita intermedio, è situata in un crocevia metabolico che influenza, direttamente e indirettamente, l’intero metabolismo metilico e sulfureo che avviene nel nostro organismo.
Questa “donazione” di metile alimenta molte strade metaboliche, come si accennerà nel prosieguo per comprendere l’importanza fondamentale di questo crocevia metabolico.

La Fig. 1 mostra due strade chiamate di RI-METILAZIONE, dove l’omocisteina ridiventa metionina e una strada, detta di TRANS-SULFURAZIONE, dove l’Omocisteina diventa cisteina, taurina, glutatione e gruppi solfato.

Prima strada di ri-metilazione

La PRIMA STRADA DI RI-METILAZIONE avviene per mezzo della vitamina B12 attivata, la metil-cobalamina, che dona il metile (-CH3) all’omocisteina trasformandola in metionina.

Successivamente, la vitamina B12 viene di nuovo attivata dalla forma attiva dell’acido folico, il 5-metil tetraidrofolato che gli dona un metile (-CH3) e diventa tetraidrofolato (THF).

Il tetraidrofolato viene trasformato nell’intermedio 5,10 metilen-tetraidrofolato grazie alla serina e alla vitamina B6 attivata e viene poi rimetilato dalla SAMe che, per mezzo dell’enzima metil-tetraidrofolato reduttasi (MTHFR), trasforma il 5,10 metilen-tetraidrofolato di nuovo in 5-metil tetraidrofolato, necessarie le vitamine B1, B2, B3.

Attenzione: l’enzima (MTHFR) metil-tetraidrofolato reduttasi a causa di due mutazioni genetiche ereditabili (C677T e A1298C), viene prodotto male e ha poca o nessuna attività.
Si tratta di un difetto innato che esclude una delle tre vie di trasformazione dell’omocisteina, la ri-metilazione basata sull’attivazione dell’acido folico.
Si può ovviare a questa mutazione genetica assumendo l’acido folico già attivato (5-metil-tetraidrofolato) o addirittura la vitamina B12 attivata (metil-cobalamina).
La frequenza di questa mutazione genetica è del 3,7% in Europa, cioè una persona su 27.

Le persone con la carenza congenita dell’enzima metiltetraidrofolato reduttasi (MTHFR) presentano bassi livelli della SAMe nel fluido cerebro-spinale e mostrano demielinizzazione nel cervello e una degenerazione del midollo spinale.
Questo disturbo è causato dall’omocisteina che non viene trasformata in quantità sufficiente in metionina, precursore della solfo-adenosil-metionina, cioè della SAMe.

Seconda strada di ri-metilazione

È stato dimostrato che la Betaina (trimetilglicina) è in grado di ripristinare i livelli di SAMe e di prevenire la progressione dei sintomi neurologici in tutte le persone in cui è stata sperimentata.

Questo perché si sta parlando della SECONDA STRADA DI METILAZIONE dell’omocisteina a metionina (Fig. 1).
Questa seconda via è determinante per i mitocondri e dunque per la produzione di energia. Infatti, l’acido folico e i suoi derivati attraversano molto lentamente la membrana dei mitocondri per rimetilare l’omocisteina.

Perciò, nei mitocondri la rigenerazione di Metionina dall’omocisteina (rimetilazione) si basa principalmente sul recupero del gruppo metile dalla Betaina (trimetilglicina), disponibile velocemente. La Betaina, per mezzo dell’enzima betaina-omocisteina metil-transferasi (necessario lo zinco), dona il metile all’omocisteina e si trasforma in dimetilglicina (DMG), da questa viene prodotta la glicina e anche l’aminoacido serina, necessario alla terza strada di trasformazione dell’omocisteina.

Terza strada, la transulfurazione

La trans-sulfurazione è la TERZA STRADA DI TRASFORMAZIONE DELL’OMOCISTEINA (Fig. 1).
L’Omocisteina viene trasformata in Cistationina per mezzo dell’enzima cistationina beta-sintasi e necessita, oltre alla Serina, anche della vitamina B6 attivata, il piridossale-5 fosfato.

La Cistationina, per mezzo dell’enzima cistationina gamma-liasi diventa Cisteina,  necessaria la vitamina B6 attivata. La vitamina B6 (piridossale) viene attivata dalla vitamina B2. La betaina si forma dalla Colina, una vitamina del gruppo B (o vitamina-simile).

Questa strada trasforma l’omocisteina in preziosi nutrimenti: cisteina, taurina, gruppi solfato e glutatione.

Complessivamente, le 3 strade per funzionare richiedono:

  • vitamine:
    • Acido folico (nella forma attiva di 5-metil tetraidrofolato)
    • B1 (tiamina)
    • B2 (riboflavina)
    • B3 (niacina)
    • B6 (nella forma attivata di ) piridossal-5-fosfato
    • B12 (nella forma attivata di ) metilcobalamina
    • C (acido L-ascorbico)
  • aminoacidi:
    • Betaina (trimetilglicina)
    • Serina
    • SAMe (Solfo-adenosil-metionina: forma attivata della metionina)
  • Sali minerali:
    • Magnesio
    • Zinco

Tutti questi nutrimenti sono evidenziati in verde nella Fig. 1.

Finora abbiamo evidenziato quei nutrimenti che trasformano l’Omocisteina in aminoacidi utili (metionina, cisteina, taurina, glutatione) dando la spiegazione e, contemporaneamente, i rimedi a questa sfavorevole condizione comune a più di un terzo della popolazione.

Prendendo il ciclo dell’Omocisteina come esempio, è lecito pensare che altre carenze nutrizionali siano all’origine di altri disturbi, causati da carenze che rallentano o interrompono determinate strade metaboliche.

DANNI CAUSATI DIRETTAMENTE DALL’OMOCISTEINA

Bisogna ora dare uno sguardo veloce ai danni causati dall’Omocisteina, ricordando che piuttosto che continuare a pensare all’aterosclerosi come al risultato del colesterolo, dobbiamo invece constatare che è il risultato di talune carenze nutrizionali.

Molti dei disturbi che si presentano passati i 50 anni sono riconducibili all’azione dell’Omocisteina, il secondo difetto innato più comune del metabolismo degli aminoacidi. Le cause dell’innalzamento dell’Omocisteina nel sangue, come si è visto, possono essere sia genetiche, che nutrizionali.

La sua circolazione continua provoca anche un invecchiamento precoce che colpisce prima dell’età normale dell’invecchiamento. Più precisamente, si tratta di una lenta e progressiva sclerosi di organi e apparati, con un conseguente indurimento e disidratazione dei tessuti.
Tutto parte dalla sclerosi dei vasi sanguigni causata dall’Omocisteina, i quali all’inizio diventano meno elastici e col tempo, alle loro pareti, aderiscono anche placche di colesterolo.

Perciò, lo spazio per il passaggio del sangue diminuisce, le cellule diventano affamate, arriva anche meno ossigeno e non riescono a lavorare come prima. Allora la pressione del sangue aumenta per compensare, in primis, il rifornimento dell’ossigeno a tutte le cellule. Il cuore deve lavorare di più e più duramente, si stressa, si ingrossa e consuma gli antiossidanti disponibili, l’efficienza diminuisce e può arrivare un attacco di cuore o un altro disturbo per mancanza di antiossidanti.

L’Omocisteina facilita anche la produzione di un forte ossidante, il perossido di idrogeno, ovvero l’acqua ossigenata, che apporta un danno al colesterolo “cattivo” o LDL (perossidazione lipidica) che apre la strada all’aterosclerosi e danni alle membrane cellulari.
Negli ultimi anni i livelli alti di Omocisteina sono stati associati a molti disturbi.

Disturbi associati con livelli alti di Omocisteina:

  • aborto spontaneo
  • arteriopatia coronarica
  • arteriosclerosi
  • aterosclerosi
  • artrite reumatoide
  • disturbi cardiovascolari
  • cardiopatie
  • declino cognitivo delle persone anziane,
  • demenza senile
  • depressione
  • diabete non insulino-dipendente
  • difetti del tubo neurale
  • dislipidemia
  • disturbi neuro-psichiatrici, schizofrenia
  • emorragia accidentale
  • fattore di rischio indipendente per le malattie
  • ictus
  • infarto al miocardio
  • insufficienza renale
  • ipertensione
  • morbo di Alzheimer
  • morbo di Parkinson
  • obesità
  • occlusione vascolare periferica o cerebrale o vascolare retinica
  • osteoporosi
  • sclerosi multipla
  • teratogenicità
  • vasculopatia periferica

Livelli alti di Omocisteina accompagnano il diabete e la retinopatia proliferativa.
Livelli elevati di Omocisteina si osservano anche nell’artrite reumatoide, insufficienza renale, e nell’uricemia (acidi urici).

L’Adenosina in eccesso, che avrebbe dovuto reagire con la Metionina per attivarla a solfo adenosilmetionina (SAMe), viene degradata ad acido urico.
Livelli particolarmente elevati di Omocisteina si osservano con elevato consumo di caffè e di caffè unito al fumo.
Anche l’ingestione abituale di alcol è collegata a livelli elevati di Omocisteina.

IL LIVELLO DI OMOCISTEINA

Se non si controlla il livello di Omocisteina nel sangue si può instaurare uno squilibrio biochimico, lento ma inesorabilmente progressivo che può causare centinaia di disturbi e malattie anche croniche e mortali.

Nel Manuale di interpretazione degli esami di laboratorio si legge:

  • «Nota: l’Omocisteina è un aminoacido solforato che si forma in seguito a perdita di un gruppo metilico da parte della metionina. È considerato uno dei più importanti fattori di rischio cardiovascolare, infatti, livelli elevati aumentano il rischio di infarto cardiaco, di aterosclerosi e di trombosi venosa.
  • Indicazioni: valutazione del rischio cardiovascolare
  • Campione: sangue e urine.
  • Valori di riferimento: sangue < 12 µmol/l; urine < 32 mg/24h.
  • Dovrebbe essere un’analisi ordinaria da ricercare in ogni caso, invece non viene mai prescritta dal medico di base. Eppure, più del 30% delle morti sono legate a problemi cardio-circolatori probabilmente causati dall’Omocisteina.

    Un effetto collaterale della detossificazione di Fase II è la produzione di radicali liberi: per ciascuna tossina metabolizzata in Fase I si forma un radicale libero.
    L’antiossidante più importante per neutralizzare i radicali liberi generati dalla Fase I è il GLUTATIONE
    Poiché il Glutatione è necessario anche per uno dei processi più importanti di Fase II (coniugazione con glutatione), questo processo, se manca il Glutatione, non può avvenire.

    Ma le tossine trasformate dalla Fase I sono più reattive e se non vengono neutralizzate dalla Fase II possono causare danni molto seri, in particolare la carcinogenesi. Perciò la velocità con cui la Fase I genera intermedi delle tossine deve essere equilibrata dalla velocità con cui la Fase II termina la trasformazione (detossificazione).

    Gli enzimi di Fase I e II per funzionare necessitano dei seguenti nutrimenti:

    • Glutatione e i suoi precursori (componenti), gli aminoacidi:
    • glicina,
    • acido glutammico,
    • cisteina
    • Aminoacidi solforati contenenti zolfo :
      • cisteina/cistina,
      • metionina,
      • taurina,
      • SAMe (Solfo Adenosil-Metionina),
      • NAC (N-Acetil-Cisteina)
    • Aminoacidi
      • glicina,
      • glutammina,
      • arginina,
      • ornitina,
      • taurina
    • Vitamine:
      • B1,
      • B2,
      • B5,
      • B6,
      • C,
      • acido folico,
      • colina
    • Sali minerali:
      • magnesio
    • Oligoelementi:
      • zinco
      • rame,
      • molibdeno,
      • selenio

    CONCLUSIONI

    Tutti i disturbi e le malattie causate dall’Omocisteina, direttamente e indirettamente, sono provocati dalla carenza di alcuni nutrimenti (o della loro attivazione), o da mutazioni genetiche che  si possono superare con gli stessi nutrimenti.

    Articolo tratto dai documenti scaricabili dal sito del Dr. Giorgini dove potrete trovare una ricca Bibliografia.


     




Taurina, l’amminoacido diverso

Taurina

(tratto dal portale scientifico amminoacidi.com)

La Taurina è un prodotto di decomposizione degli amminoacidi solforati cisteina e metionina.

In contrasto con l’interpretazione molto diffusa, nel caso della Taurina non si tratta di un amminoacido in stretto senso scientifico perché non contiene nessun gruppo carbossilico. Si tratta più precisamente di un cosiddetto amminoacido solfonico.

La Taurina è importante per l’organismo in quanto consente il mantenimento del corretto funzionamento di organi e cellule. A questo punto parliamo brevemente della Taurina per le sue capacità come la stabilizzazione del bilancio di liquido nelle cellule, il suo effetto antiossidante e la sua presenza relativamente elevata nel muscolo cardiaco.

La Taurina è importante per il muscolo cardiaco

Nelle cellule del cuore, la concentrazione di questo legame simile agli amminoacidi è nettamente superiore rispetto a quella degli altri amminoacidi. Con il 50% detiene la gran parte dell’intero pool di amminoacidi liberi nel cuore. Inoltre, la Taurina oltre ad un effetto antiaritmico ha anche un effetto inotropico positivo sul muscolo cardiaco, ciò significa che aumenta la regolarità e la forza delle contrazioni cardiache. La Taurina ha la proprietà di regolare la pressione sanguigna e la supplementazione di Taurina è sensata per ridurre un livello di colesterolo elevato perché la Taurina stimola il flusso biliare.

Fonti

Taurine and the heart, Cardiovascular Research, Volume 27, issue 3, (pp. 358-363)

Storia e curiosità sulla Taurina

Toro’ che significa toro.

Che Cos’è

da Magazine X115

La Taurina è un amminoacido di importanza vitale per il normale funzionamento del corpo umano. L’organismo è in grado di sintetizzare Taurina a partire da altri amminoacidi. Tuttavia, in circostanze di aumentato fabbisogno, il contributo della dieta diventa fondamentale.

Per questo motivo, la Taurina viene attualmente considerata un aminoacido condizionatamente essenziale.

Tra gli alimenti ricchi di Taurina si ricordano 1, 2:

  • Crostacei (ostriche, cozze e vongole)
  • Carne e prodotti lattiero-caseari
  • Alcune alghe, come l’alga nori

Alcune persone possono facilmente sviluppare carenze di Taurina, come neonati prematuri, vegani e pazienti con malattie croniche del fegato, del cuore e dei reni 3, 4.


Taurina, dove si trova nel corpo umano

Dal sito chimichamo

  • Si trova in alta concentrazione in molte parti del corpo come gli occhi,  sistema nervoso centrale e i muscoli scheletrici.
  • Aiuta il corpo a elaborare l’acido biliare e bilanciare fluidi, sali e minerali.  
  • E’ ben assorbita dal tratto gastrointestinale, con una biodisponibilità di circa il 90%.
  • Partecipa alla regolazione delle principali vie biochimiche e della funzione fisiologica nel corpo, essendo un importante modulatore dei processi di base, tra cui la pressione osmotica, l’omeostasi dei cationi, l’attività enzimatica, la regolazione dei recettori, lo sviluppo cellulare e la segnalazione cellulare.

La biosintesi avviene nel pancreas del corpo umano, attraverso un processo chiamato via dell’acido solfinico della cisteina. Si ottiene infatti a partire dalla cisteina che si trasforma in acido cistein-solfonico incorporando ossigeno. La reazione è catalizzata dall’enzima sulfinoalanina decarbossilasi appartenente alla classe delle liasi.

L’acido cistein-solfonico perde biossido di carbonio e si trasforma in acido sulfinico noto come ipotaurina.

L’ipotaurina si trasforma in Taurina per azione della ipotaurina deidrogenasi appartenente alla classe delle ossidoreduttasi.

Usi

È naturalmente presente in parecchie aree dell’organismo come il cervello, il cuore ed il muscolo scheletrico. Non è noto il suo ruolo fisiologico ma si ritiene che essa possa aumentare le prestazioni mentali e atletiche.

Pur non avendo potere energizzante è aggiunta, insieme alla caffeina nelle bevande energetiche. Queste ultime hanno riscosso, negli ultimi tempi, un largo successo. La Taurina è presente in molti integratori alimentari, diversi tipi di latte per la crescita e mangimi animali.


Dal sito HsnStoreBlog

Cos’è la Taurina?

La Taurina è un aminoacido non presente nelle proteine del nostro organismo, ma presente nella forma libera grazie alla capacità dell’organismo di crearlo mediante reazioni metaboliche.

Non è un nutriente essenziale, ma in certi casi, come per i bambini in età di crescita, si ritiene che il suo consumo sia indispensabile.

In passato, era considerata un “osmolita”, un componente dei tessuti liquidi del corpo che aiutava ad evitare la perdita di pressione osmotica.

Tuttavia, è stato scoperto che presenta altre funzioni importanti oltre a contribuire a ottimizzare il rendimento sportivo e a proteggere i muscoli.

Taurina: benefici, controindicazioni, dove si trova

La Taurina è importante per la salute del sistema nervoso e immunitario ed esercita una potente attività antiossidante. Vediamo quali sono le altre proprietà e dove trovarla.

Quali sono le proprietà della Taurina?

Attualmente, è molto utilizzata dagli sportivi, dopo la pubblicazione di una serie di studi scientifici sugli esseri umani secondo i quali l’integrazione alimentare con questo composto sembrava produrre benefici nella resistenza fisica.
Una revisione di 10 studi pubblicata da Waldron et al. (2018) ha concluso che dosi fra 1 e 6 grammi come integratori alimentari avevano benefici su:

1. Funzione cognitiva

La Taurina modula i neurotrasmettitori del cervello, contribuisce a stabilizzare le membrane cellulari, il che è benefico per le vesciche, i vasi sanguigni e gli occhi. Ha anche proprietà antiossidanti e disintossicanti. Agisce come neurotrasmettitore e migliora la funzione cerebrale, aumenta i livelli di GABA, promuove il rilassamento e il benessere, aiuta a gestire lo stress e migliora la qualità del sonno.

2. Funzione cellulare

La Taurina è un composto essenziale per il mantenimento della salute cellulare. A livello cellulare, la Taurina aiuta a mantenere l’integrità della struttura della membrana cellulare. Inoltre, partecipa all’omeostasi del calcio, cioè aiuta a regolare i livelli di calcio all’interno della cellula. La Taurina ha anche un ruolo importante nell’osmoregolazione cellulare, aiutando a mantenere l’equilibrio fra sodio e acqua all’interno della cellula.

3. Sport

La Taurina è un antiossidante che aiuta a combattere i radicali liberi e lo stress ossidativo nell’organismo. Pertanto, è stato comprovato che contribuisce alla cura della parodontite cronica, favorisce la funzione di contrazione muscolare, riduce i crampi muscolari e favorisce il recupero dopo l’esercizio.

4. Sviluppo

La Taurina è essenziale per lo sviluppo e la funzione normale del cervello, aiuta a migliorare la memoria e la capacità cognitiva e previene malattie neurodegenerative. È anche imprescindibile per la salute della retina e previene malattie come la degenerazione maculare. Allo stesso modo, stimola la produzione di bile, necessaria per la digestione e l’eliminazione di tossine, aiutando a mantenere la salute del fegato.

5. Salute

La Taurina presenta molti benefici per la salute, fra i quali il miglioramento di varie funzioni corporee, come, ad esempio, aiutare a ridurre la pressione arteriosa elevata, in quanto riduce la resistenza al flusso sanguigno nelle pareti dei vasi sanguigni. Protegge anche le cellule epatiche dei radicali liberi e dallo stress ossidativo delle tossine.

Controindicazioni

Non esistono controindicazioni specifiche per il suo uso, dato che è naturalmente presente nell’organismo e il nostro corpo è la riconosce.
Il consumo di dosi di fino a 3g è stato stabilito come una pratica con un alto grado di sicurezza, benché sia stata valutata l’integrazione alimentare con dosi di fino a 10g, senza effetti secondari generalizzati.

I risultati attuali indicano che gli effetti negativi a volte relazionati alla Taurina sono dovuti all’uso di grandi quantità di stimolanti combinati con alcol e/o esercizio fisico intenso.
Si raccomanda di usarla con precauzione, sotto supervisione medica, durante la gravidanza e l’allattamento, dato che non esistono sufficienti dati tossicologici in tali periodi.

Ma la Taurina può essere utile anche nella terapia?

Gli effetti della Taurina sono stati valutati in diversi studi clinici e i risultati sono stati incoraggianti, suggerendo che la Taurina possa essere usata a fini terapeutici, anche alla luce del basso rischio di tossicità.

  • In passato è stato dimostrato il suo effetto benefico per la cura della distrofia miotonica (1).
  • Gli studi preclinici e i trial clinici hanno suggerito la Taurina per la cura del diabete, la degenerazione della retina, le malattie cardiovascolari, la distrofia muscolare e la senescenza sulla base dell’osservazione che il contenuto di Taurina è ridotto in queste condizioni e sulla base della sua azione neuroprotettiva, rigenerativa, antiinfiammatoria e antiossidante(2).
  • Di recente è stato dimostrato, in un modello sperimentale murino, il ruolo benefico di un composto coniugato con Taurina, l’acido tauroursodeossicolico, nelle malattie neurodegenerative come Parkinson (3) e SLA (4).

Bibliografia

  1. Durelli et al. The treatment of myotonia: evaluation of chronic oral taurine therapy. Neurology. 1983 May;33(5):599-603. doi: 10.1212/wnl.33.5.599-a.
  2. De Luca et al. Taurine: the appeal of a safe amino acid for skeletal muscle disorders. J Transl Med. 2015 Jul 25;13:243. doi: 10.1186/s12967-015-0610-1.
  3. Rosa et al. Tauroursodeoxycholic Acid Improves Motor Symptoms in a Mouse Model of Parkinson’s Disease. Mol Neurobiol. 2018 Dec;55(12):9139-9155. doi: 10.1007/s12035-018-1062-4.
  4. Paganoni et al. Trial of Sodium Phenylbutyrate-Taurursodiol for Amyotrophic Lateral Sclerosis. N Engl J Med. 2020 Sep 3;383(10):919-930. doi: 10.1056/NEJMoa1916945

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taurina utile per:

Combattere la malattia di Parkinson

Salute dentale

Come antiossidante, la Taurina aumenta i livelli di antiossidanti nei pazienti con malattia parodontale cronica migliorando gli enzimi antiossidanti e i prodotti di perossidazione lipidica (TBARS) che combattono i radicali liberi e le sostanze che causano uno stress ossidativo, migliorando così il processo di guarigione.

Salute degli Occhi

Salute dell’orecchio

Combattere le convulsioni

Fegato Salute

Sport e Fitness