Iodio e malattie della tiroide: lo scadimento della medicina contemporanea

Eccovi un capitolo tratto dal libro Terapie Occultate di Jerzy Zieba:

Lo iodio, un semplice elemento in traccia, per carenza del quale possiamo ammalarci gravemente, ma anche morire.

Dedico questo capitolo a tutti i malati con patologie della tiroide, ai medici e, in modo particolare, agli endocrinologi.

Relativamente di recente è stata scoperta la presenza di recettori dello iodio sulla superficie di ogni cellula del nostro organismo, come nel caso della Vit. D. Dunque, subito sorge il dubbio (come nel caso della Vit. D): “se così è, forse abbiamo necessità di questo iodio più di quanto ci viene detto? Qual è il vero fabbisogno rispetto alle dosi attualmente raccomandate?

Iodio: una forma sicura e una pericolosa

Ad un numeroso gruppo di pazienti malati ai polmoni furono prescritti 6.000 mg (!) di ioduro di potassio al giorno senza nessun effetto negativo sulla salute.

  1. iodio organico
  2. iodio inorganico

L’unica forma sicura di iodio è quella Inorganica, non radioattiva.

Per cui ogni volta che parleremo di iodio, parleremo sempre, senza eccezione, della sua forma INorganica e NON radioattiva.

Ricordiamo:

– iodio inorganico e non radioattivo: BENE
– iodio organico e radioattivo: MALE

Lo iodio, come tale, non è pericoloso. Invece sotto forma di molecola organica sì, lo è, e molto.

La natura umana, di per sé, predilige le generalizzazioni: sono più facili da accettare.

Lo iodio è stato il primo elemento testato sugli esseri umani, eppure la sua carenza è la più diffusa al mondo.

Eppure, più di cent’anni fa, si cominciò a somministrare iodio in forma inorganica, come panacea di quasi tutto:

    • paralisi
    • aneurisma
    • intossicazione da piombo o mercurio
    • aterosclerosi
    • malattie della tiroide
    • emofilia
    • discinesi (incontrollati movimenti del corpo)
    • scrofulosi (infiammazione dei linfonodi generata da micobatteri)
    • fistola lacrimale,
    • sifilide
    • infiammazioni acute
    • cancrena
    • gotta
    • lupus
    • difterite
    • asma
    • ulcerazioni
    • bronchite
    • ascesso, foruncolo
    • patereccio (lat. panaritium)
    • geloni

Ovviamente questa lista non è completa. Già negli anni 1820-1840 comparvero numerose pubblicazioni sui vantaggi della somministrazione di preparati di iodio (inorganico!).

Purtroppo queste pubblicazioni stranamente “evaporarono” dagli archivi di tutte le biblioteche americane. Non è la prima volta che succede. E non solo con le pubblicazioni riguardanti lo iodio.

Albert Szent-Gyorgy, premio Nobel, medico che nell’anno 1928 cristallizzò la Vit. C, disse:

“Quando ero ancora uno studente di medicina, lo iodio in forma KI (ioduro di potassio) fu considerato un rimedio universale. Nessuno sapeva come funzionasse, ma ebbe effetti molto positivi su un paziente. Tra noi studenti era popolare il detto : “se non sai dove e perché, prescrivi K e I”
(che in inglese fa rima, ma non nella traduzione).
“If you don’t know whwere and why, prescribe K and I”.

Nel 1956 esistevano già 1.700 preparati contenenti iodio, e migliaia di prove della loro efficacia e sicurezza:

ATTENZIONE:

Iodoral R è un preparato contenente 5 mg di iodio e 7.5 mg di ioduro di potassio. È dunque la soluzione di Lugol in compresse. Adesso è l’unico preparato del genere sul mercato, purtroppo solo negli USA.

Iodio: terapia delle “inguaribili” malattie della tiroide

Oggi non sappiamo curare le malattie autoimmuni. Questi malati sono condannati a non guarire mai, se si rivolgono a un medico che non sa curare questo tipo di malattia (la maggioranza!). Gli studenti di medicina, ancor prima della laurea, vengono privati di qualsiasi pensiero critico e autonomo, indottrinati come sono, fin dall’inizio della carriera professionale, che queste malattie sono inguaribili, quindi vengono curati i sintomi.

Nella clinica del dott. Biedl questa patologia veniva curata e anche i pazienti con una forma acuta reagivano benissimo alla somministrazione di iodio.

Una sostanza semplice, innocua e poco costosa.

Dose 600 volte maggiore di quella oggi raccomandata! Vennero guariti pazienti da una malattia che oggi colpisce milioni di persone, particolarmente le donne. Non c’è bisogno di aggiungere che – ovviamente – non ci furono effetti collaterali. Il tutto fu riportato in pubblicazioni mediche.

I risultati furono straordinari. Vorrei qui far notare ai lettori un piccolo ma importante dettaglio che potrebbe essere sfuggito. Questi fantastici casi di GUARIGIONE furono il risultato di somministrazione di iodio. E furono descritti quasi 100 anni fa!

Dunque, allora i medici conoscevano la cura. E oggi non più? Questo è il “progresso” raggiunto in questo campo. Abbiamo fatto passi indietro. È evidente. Dispiace solo per chi si ammala oggi: se fosse vissuto 100 anni fa, sarebbe guarito. E oggi?

Oggi la terapia dell’ipertiroidismo consiste in:

    1. somministrazione di sostanze sintetiche, le cosiddette sostanze antitiroidee o tireostatici, che provocano una lunga lista di effetti collaterali

Oggi la tiroide viene avvelenata, tagliata o fritta con iodio radioattivo.

Responsabilmente bisogna ammettere che esistono rari casi in cui, nonostante una lunga somministrazione, il paziente non reagisce. In tal caso bisogna trovare una soluzione più radicale, ma solo dopo il fallimento della terapia con lo iodio, non automaticamente. Ho già premesso che non sono nemico di farmaci, chemioterapia o chirurgia così per partito preso. Servono, ma solo quando sono assolutamente indispensabili. In alcuni casi non possiamo fare a meno della mano e del bisturi del chirurgo.

Qui vorrei ricordare che nella famosa clinica Mayo, negli USA, venne utilizzata la soluzione di Lugol prima e dopo un intervento chirurgico, e ciò permise di evitare tanti postumi.

Sottolineo che gli studi citati non vennero eseguiti in un garage o in una cucina, anche se risalgono a tanto tempo fa. Per esempio, il dott. P. Beebe, di New York, così descrive la sua più che decennale esperienza nella terapia dell’ipertiroidismo somministrando iodio:

Oggi, volendo, si potrebbe curare questa patologia ancora meglio.

Qualcuno dirà: “Va beh…. abbiamo in vendita il sale iodato”.

E il nostro organismo DEVE avere anche iodio in forma elementare, non legata, così come lo è nella soluzione di Lugol. Il tessuto del seno, per esempio, per rimanere sano ha bisogno di iodio elementare. È solo un esempio.

Vale la pena di notare che, prima di introdurre il sale iodato, negli USA in realtà non esistevano malattie tiroidee autoimmuni, come per esempio il Morbo di Hashimoto, nonostante che in quel periodo i medici americani utilizzassero litri di soluzione di Lugol, quasi per ogni male.

Il Morbo di Hashimoto è una tiroidite cronica. Secondo i manuali, è inguaribile. Ovviamente non è vero: dal Morbo di Hashimoto si guarisce, bisogna solo sapere come curarlo. Così come nel caso di aterosclerosi, osteoporosi e altre patologie “inguaribili”.

Questi sono anche i risultati della iodofobia che fu scatenata, ed è tuttora presente.

“Effetto Wolff-Chaicoff”: un imbroglio ossequiato dalla medicina ancora oggi

Come si spiega, dunque, che oggi lo iodio viene evitato come fosse la peste, mentre prima della seconda guerra mondiale era considerato la panacea di tutti i mali? La prima, e forse maggiore, responsabile fu una pubblicazione del 1948 a cura di due scienziati: Wolff J and Chaikoff

Ora chiederei ai medici, e particolarmente agli endocrinologi, di riflettere.

Torniamo alla pubblicazione di Wolff e Chaikoff. Scrissero le loro osservazioni in seguito alla somministrazione intraperitoneale di ioduro in quantità crescenti. Osservarono che fu quasi impossibile captare lo iodio radioattivo somministrato successivamente. Ora sappiamo perché: la tiroide di quei topi era stata saturata precedentemente dallo iodio. Come interpretarono, però, questi due signori i risultati delle loro osservazioni? Non ci crederete! Affermarono che “un così alto livello di iodio inorganico blocca la produzione di ormoni tiroidei, causando ipotiroidismo e formazione di gozzo.
E la loro conclusione “lo iodio è pericoloso” si diffuse nel mondo. Ereditò addirittura i loro nomi : “Effetto Wolff-Chaikoff”. Se è formalmente considerato “un effetto” di qualcosa, si evince che debba essere vero.

Il mondo medico diffuse le informazioni sull’”Effetto Wolff-Chaikoff” in tutte le facoltà di medicina del mondo.

Mi piace ricordare la conclusione dei loro studi: “un così alto livello di iodio inorganico blocca la produzione di ormoni tiroidei, causando ipotiroidismo e formazione di gozzo”.

Questo argomento è così importante perché è stato la causa di una “correzione” terribilmente dannosa nella terapia della tiroide, condannando milioni di persone a perdita di salute e a cure sbagliate della loro patologia. È tutto? Magari!

“Un così alto livello di iodio inorganico blocca la produzione di ormoni tiroidei, causando ipotiroidismo e formazione di gozzo.

Perché questa ripetizione? Perché in seguito venne fuori che questi due “scienziati”, nei topi usati per i loro esperimenti, nemmeno misurarono il livello di questi ormoni! E in questi topi non risultò né gozzo, né ipotiroidismo! Dunque fu un volgare IMBROGLIO!

90 mg (!), stimola una tendenza fisiologica alla normalizzazione del funzionamento della tiroide ed è un effetto positivo”

Terapia della tiroide – un passo in dietro della medicina contemporanea

Adesso qualche esempio di pagine polacche in Internet (volutamente senza indirizzo):

  • “Molto importante ed efficace metodo di cura è quello con lo iodio radioattivo”.

oppure:

  • “Nella maggior parte dei casi, si prescrivono farmaci anti-tiroidei (tireostatici). Comunque, sempre più spesso, viene applicata la terapia con radioiodio”.

Poi:

  • La terapia del Morbo di Graves-Bassedow è esclusivamente sintomatica. Non conosciamo ancora un mezzo per neutralizzare o prevenire un attacco di anticorpi”.

Veramente non conosciamo il modo per curare questa malattia in modo efficace e sicuro? Oppure abbiamo una cataratta così avanzata che ci rende ciechi?

Più avanti ancora:

  •  “Prescriviamo farmaci appartenenti a due gruppi: farmaci anti-tiroidei e iodio radioattivo. I primi possono alterare la morfologia del sangue e occorre fare prelievi per controllarlo. Lo iodio, invece, distrugge il tessuto tiroideo, quindi vanno controllate le concentrazioni durante la terapia.”

  • “Sempre più spesso viene utilizzata la terapia con radioiodio, un metodo efficace e sicuro”.

Ripeto: il nostro organismo non si ammala per la carenza di farmaci, ma per la carenza di sostanze naturali, come per esempio lo iodio.
Nella sua forma inorganica, però.

Come si vede, esiste una grande urgenza di aggiornare i medici, spiegando bene la differenza tra la forma organica ed inorganica dello iodio.

Si parla tanto della possibilità di far uso di diversi integratori, minerali, ecc. Ma una delle cause principali di tutte le malattie è la spaventosa intossicazione dell’ambiente, cioè del terreno, dell’alimentazione, dell’aria e dell’acqua…

Una giusta integrazione di iodio porta ad un incremento delle tossine rimosse con le urine. E non si tratta di tossine qualsiasi. Dopo solo tre compresse del sopracitato Iodoral, nelle urine dei pazienti sono comparse quantità 20 volte maggiori di composti di bromo e fluoro. L’eliminazione delle tossine è stata veloce. L’integrazione è stata efficace anche per eliminare con le urine sostanze come mercurio, cadmio, arsenico o alluminio. È un risultato molto importante. Di questa opportunità abbiamo bisogno, e tanto!

Sarebbe errato pensare che lo iodio serva solo alla tiroide. Anche altri organi ne hanno tanto bisogno e, senza, si ammalano.

Organi come la mucosa dello stomaco, seni o ghiandole salivari, contengono iodio in concentrazione quasi pari a quella nella tiroide. Altri organi che necessitano assolutamente di iodio sono: ovaie, prostata, timo, pelle, cervello, articolazioni, arterie e ossa.

Influenza dello iodio sul metabolismo ormonale. E che altro?

I principali tipi di estrogeni sono:

    1. estrone (E1),
    2. estradiolo (E2)
    3. estriolo (E3).

si può provocare un disequilibrio e, in seguito, l’insorgenza di patologie tipiche in questi casi, come dolorosi noduli al seno, obesità, tumori, ecc. Per questo ogni frazione va segnata, misurata, ma… per qualche motivo, in Polonia si controlla l’estriolo e l’estradiolo, ma non l’estrone. Perché? Non lo so.

Quando “manipoliamo” le quantità degli estrogeni somministrati dall’esterno a donne in post -menopausa, le difficoltà nel mantenere il loro giusto equilibrio costituiscono dunque un problema. E, come sappiamo, a volte finisce male.

    1. Accelerare artificialmente il metabolismo prescrivendo Eutirox, senza integrazione di Iodio, provoca un fabbisogno di Iodio ancora maggiore. È il cane che si morde la coda, perché la tiroide (senza Iodio) funziona in modo coatto e ciò di cui ha veramente bisogno comunque non gli viene fornito.

Ricordiamoci che lo Iodio serve non solo alla tiroide….

magnesio e selenio.

Dunque:

la questione dell’integrazione di Iodio deve comprendere non solo la sua carenza, ma anche le conseguenti esigenze del metabolismo dei minerali e delle vitamine, assicurando in modo particolare la giusta quantità di Selenio, ma anche di Magnesio, Rame e vitamine B2 e B3.

Non è mio obiettivo descrivere qui il metodo di cura delle patologie della tiroide, ma dimostrare che la tiroide può essere curata molto meglio di quanto si faccia adesso.

Attenzione!

In centinaia di email che ricevo la questione della terapia della tiroide è sorprendentemente frequente. Contengono domande del tipo:

che metodo consiglia per curare Hashimoto? Quanta soluzione di Lugol devo prendere?, ecc. Anche se dalle malattie della tiroide si può guarire, tutto il processo non è semplice e la terapia non è uguale per tutti.

Qui non si tratta di una semplice integrazione, ma della terapia di un complicato e sensibile sistema endocrino. E non lo si può fare per telefono o via mail. Quindi non aggiungo ora un riepilogo, perché un endocrinologo, dopo aver letto queste pagine, saprà come fare.

Riferimenti bibliografici


Letture su Tiroide

Vivere senza problemi alla Tiroide

di Luca Speciani

Descrizione

Una dieta corretta, ma non solo!

Agli esami segue spesso un’ecografi a dall’esito dubbio (lieve disomogeneità) che infi ne porta ad un trattamento inutile e squilibrante, in grado di generare (per usare le parole dell’associazione europea di endocrinologia) ipertiroidismo iatrogeno, cioè una patologia molto più grave rispetto al lieve ipotiroidismo riscontrato, spesso subclinico.

Il problema infatti è che il più delle volte si viene trattati farmacologicamente per il solo innalzamento del valore del TSH, che non rappresenta ipotiroidismo, ma solo un tentativo di aggiustamento (da parte dell’ipofi si) della quantità di ormone prodotto. Vengono trattate così molte persone sane che non ne avrebbero alcun bisogno.