La modalità pandemica è una condizione ideale per esercitare il controllo sulle persone

La prigione perfetta: la pestilenza nella visione di Michel Foucault di Enzo Penetta

La pestilenza veniva impiegata come simulazione delle perfette condizioni di controllo e di potere, lo stato di emergenza epidemico consentiva da una parte l’applicazione di leggi severe e il controllo capillare dei comportamenti.
All’interno della pestilenza si poteva anche individuare la figura del “lebbroso”, prototipo del nemico pubblico da isolare per il bene collettivo e quindi archetipo del carcerato.
A sua volta il carcere avrebbe trovato la sua espressione più perfetta nel “Panopticon” ideato per la prima volta dal filosofo inglese Jeremy Bentham, nel quale si cambia l’immagine della cella buia dove il detenuto viene dimenticato in disparte e si inaugura quella del carceriere che ha continuamente il proprio sguardo posato sul carcerato.
Nel Panopticon il controllato interiorizza o sguardo del controllore e si auto controlla. Oggi con la situazione pandemica si uniscono le condizioni di pestilenza e quella di un Panopticon elettronico efficace come nessun precedente avrebbe potuto essere, la prigione perfetta.

 

 

Il libro citato nel video  “Sorvegliare e punire. Nascita della prigione

di Michel Foucault (Autore), A. Tarchetti (Traduttore)

«Si imprigiona chi ruba, si imprigiona chi violenta, si imprigiona anche chi uccide. Da dove viene questa strana pratica, e la singolare pretesa di rinchiudere per correggere, avanzata dai codici moderni? Forse una vecchia eredità delle segrete medievali? Una nuova tecnologia, piuttosto: la messa a punto, tra il XVI e il XIX secolo, di tutto un insieme di procedure per incasellare, controllare, misurare, addestrare gli individui, per renderli docili e utili nello stesso tempo. Sorveglianza, esercizio, manovre, annotazioni, file e posti, classificazioni, esami, registrazioni.

Tutto un sistema per assoggettare i corpi, per dominare le molteplicità umane e manipolare le loro forze, si era sviluppato nel corso dei secoli classici negli ospedali, nell’esercito, nelle scuole, nei collegi, nelle fabbriche: la disciplina. Il XVIII secolo ha senza dubbio inventato la libertà, ma ha dato loro una base profonda e solida, la società disciplinare, da cui dipendiamo ancora oggi».

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