Questo studio tradotto spiega perché nessuno può stabilire con esattezza qual è il vostro dosaggio di vitamina C giornaliera.
Ricordandovi che la vitamina C va presa piu’ volte durante la giornata, l’invito è di provare ad iniziare con pochi grammi ed aumentare giornalemnte 1 grammo in più fino a sentire il beneficio senza avere borbottio di pancia o il sintomo più eclatante della diarrea. Quello il segno che il corpo ha raggiunto la saturazione ed è quello il dosaggio per voi.
In condizioni di salute potreste avere bisogno di un dosaggio che va da 3-4 grammi ai 12-15 grammi al giorno, sempre suddivisi nell’arco della giornata, ma in condizioni di crisi acuta febbriile o incidente o traumi, potreste anche avere necessità di raddoppiare le dosi tipo 1-2 grammi ogni 1-2 ore, e vi accorgerete che i borbottii di pancia li avrete ad un dosaggio più alto.
Ci sono molte persone che testimoniano di sentirsi meglio aumentando la vitamina C all’inizio di una sindrome influenzale o qualsiasi altro malessere in attesa del medico.
Ci sono pochissime controindicazioni ad assumere vitamina C a dosi più elevate di 1 grammo o che indicano di farlo sotto controllo medico e sono:🌟 Insufficienza renale, Favismo, terapie con anticoagulanti, alcuni tipi di Mutazioni o condizioni di Ipercromatosi (ferro alto). In questi casi consultate il vostro medico, e non fai-da-te.
Pur avendo compreso l’importanzza di buoni dosaggi di vitamina C può succedere che non ne tolleriate piu’ di 2-3 grammi al giorno. La spiegazione ci viene fornita da questo studio qui tradotto, e probabilmente trattasi di un difetto genetico.
Il consiglio è di iniziare con piccole dosi e proseguire gradualmente aumentando di 500 mg o 1 gr al giorno, e sempre distribuita in 4-5 volte durante la giornata. Appena sentirete disturbi intestinali, fermatevi a quella dose per qualche tempo e magari se volete provare ad aumentarla, riprovate dopo una o due settimane.
Se ci sono problemi di acidità gastrica, assumetela a stomaco pieno e con un pizzico di Bicarbonato insieme all’acido ascorbico e l’acqua.
La variazione genetica dell’uomo influenza l’omeostasi della vitamina C alterando il trasporto della vitamina C e la funzione degli enzimi antiossidanti
ABSTRACT
Nuove prove per la regolazione dell’omeostasi della vitamina C sono emerse da diversi studi sulla variazione genetica umana. I polimorfismi nei geni che codificano per le proteine di trasporto della vitamina C sodio-dipendenti (svct) sono fortemente associati ai livelli plasmatici di ascorbato e probabilmente hanno un impatto sullo stato della vitamina C cellulare dei tessuti.
Inoltre, varianti genetiche di proteine che sopprimono lo stress ossidativo o disintossicano biomolecole danneggiate ossidativamente, cioè aptoglobina, glutatione-S-transferasi e possibilmente manganese superossido dismutasi, influenzano i livelli di ascorbato nel corpo dell’ uomo. Esistono anche prove limitate per un ruolo delle proteine di trasporto del glucosio. In questa revisione, esaminiamo l’entità della variazione di questi geni, il loro impatto sullo stato della vitamina C e il loro potenziale ruolo nell’alterazione del rischio di malattie croniche.
Il mantenimento di livelli adeguati di vitamina C (acido ascorbico) nel corpo è essenziale per la biosintesi di collagene, catecolamine e carnitina; assorbimento di ferro non eme; e protezione antiossidante e quindi svolge un ruolo fondamentale nel normale funzionamento del corpo e nella salute ottimale.
Numerosi fattori, sia endogeni che esogeni, contribuiscono allo stato dell’organismo della vitamina C, inclusi i trasportatori della vitamina C che regolano la biodisponibilità della vitamina C e le concentrazioni plasmatiche e tissutali; reazioni enzimatiche in cui la vitamina C viene consumata riducendo i cofattori metallici redox attivi; e una serie di fattori ambientali e stress endogeni, come stress ossidativo, infezioni e infiammazioni.
Pertanto, negli ultimi decenni, diverse proteine sono state identificate come regolatori critici dell’omeostasi della vitamina C. Queste proteine influenzano i livelli di ascorbato mediante diversi meccanismi, come il trasporto della vitamina C, la regolazione dei metalli di transizione, l’attività redox enzimatica e la protezione antiossidante.
Tuttavia, gran parte di questo lavoro è stato svolto su modelli animali e colture cellulari, i cui risultati spesso sono difficili da tradurre per gli esseri umani o sono confusi da artefatti nel disegno dello studio. Gli studi controllati sullo stato della vitamina C negli esseri umani sono difficili da eseguire, sfidati dal design e limitati nell’interpretazioni.
CONSEGUENZE DELLA VARIAZIONE GENETICA
Studi di farmacocinetica hanno dimostrato che l’ascorbato plasmatico aumenta in modo lineare con l’aumentare delle dosi di vitamina C fino a quando il plasma e i tessuti non si saturano e viene raggiunto un livello di stato stazionario massimo.
Tuttavia, un aspetto chiave per comprendere l’impatto della variazione genetica umana sull’omeostasi della vitamina C è che la relazione tra i livelli di vitamina C nella dieta e nel plasma può essere alterata. È possibile che quegli individui che esprimono particolari prodotti genetici varianti possano richiedere più vitamina C nella dieta per ottenere gli stessi livelli di ascorbato nel plasma e nei tessuti di quelli osservati in individui senza queste varianti genetiche.
Un’altra possibilità è che questi individui semplicemente potrebbero non raggiungere lo stesso livello massimo di ascorbato plasmatico allo stato stazionario anche quando consumano grandi dosi di vitamina C, come descritto per le varianti SVCT1.
È probabile che gli individui con il più basso apporto alimentare di vitamina C siano i più suscettibili agli effetti della variazione genetica. Le differenze nei livelli plasmatici di vitamina C sono relativamente piccole tra quelli considerati gravemente carenti (<11 μM) e marginalmente carenti (11-28 μM).
Una grave carenza di vitamina C è associata a sintomi clinici di scorbuto, come una ridotta guarigione delle ferite e gengiviti, mentre livelli plasmatici di ascorbato marginalmente carenti sono associati a segni precoci di scorbuto, inclusi malessere e affaticamento, infiammazione gengivale e anomalie ossee.
In presenza di un polimorfismo genetico, il numero di individui nelle categorie di vitamina C marginalmente e gravemente carenti potrebbe essere aumentato rispetto ad altri membri della popolazione senza questo polimorfismo, come postulato per le variazioni GST.
Numerosi studi epidemiologici hanno osservato che gli individui con i livelli plasmatici di ascorbato più alti mostrano un rischio ridotto di malattie cardiovascolari e cancro rispetto agli individui con i livelli plasmatici di ascorbato più bassi.
Ad esempio, lo studio EPIC-Norfolk ha concluso che ogni aumento di 20 μM del livello di ascorbato plasmatico era associato a una riduzione del 20% del rischio di mortalità per tutte le cause e una riduzione relativa del 9% del rischio di insufficienza cardiaca. Per ottenere questi benefici, si raccomanda comunemente di aumentare il consumo alimentare di frutta e verdura ricca di vitamina C. Gli individui con varianti genetiche potrebbero richiedere assunzioni di vitamina C nella dieta ancora più elevate o integratori di vitamina C per raggiungere i livelli massimi di ascorbato nel plasma e nei tessuti, o potrebbero non essere in grado di raggiungere gli stessi livelli degli individui senza queste varianti genetiche, anche con assunzioni molto elevate di vitamina C.
SINTESI
Quando ci chiedete perchè ognuno di noi ha una diversa tolleranza o capacità di assunzione di ascorbato e reazione verso le infezioni, le mutazioni genetiche dei trasportatori della vitamina C potrebbero essere un motivo.
Nessuno potrà mai dirvi quanto sarà la dose soggettiva di vitamina C per arrivare alla massima saturazione dei tessuti.
L’ unico clinico illuminato è stato il dottor Robert Catchart e la sua “tolleranza intestinale”, la quale può variare a seconda dei diversi insulti esterni.
FONTE
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4357493/
Liberatoria (Disclaimer)
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