Metabolismo del Ferro e Vitamina C

 

Pensando all’Emocromatosi e alla necessità di limitare le integrazioni di Vitamina C.

Riflessioni di Leonardo Fossi

Il ferro introdotto dalla dieta si distingue in ferro eme ( complesso porfirina/ferro) e non eme ( Fe 2+ ferroso e Fe 3+ ferrico).
In ordine gerarchico il ferro eme arrivato al duodeno viene interamente assorbito dagli enterociti (cellule epiteliali intestinali), seguito dallo ione ferroso.
Lo ione ferrico ha bisogno di passare allo stato di ossidazione Fe2+ per poter essere assorbito ed è qui che entra in gioco la vitamina c.
Essendo un potente antiossidante e agente riducente, cede l’elettrone mancante al nostro ione ferrico, in modo tale da venire assimilato, per questa reazione è ormai appurato che la vitamina c aumenta l’ assorbimento di ferro a livello intestinale.

Il nostro ferro una volta assimilato viene captato e legato alla tranferrina, una proteina di trasporto con il compito di veicolare il ferro nel plasma fino al midollo osseo, luogo di sintesi dei globuli rossi.
Il ferro trasportato si ingloba nella emoglobina ( proteina con pigmento rosso) formando un gruppo eme, dove lo ione ferroso ha la possibilità di legarsi all ‘ ossigeno O2 e trasportarlo tramite il flusso sanguigno in tutti i tessuti e organi.

Non tutto il Fe2+ assimilato forma un gruppo eme e quello in eccesso si lega ad una proteina chiamata ferritina , la quale ingloba questo ione riducendolo allo stato ossidato Fe3+ trattenendolo come un eventuale scorta per una possibile richiesta futura.
Qui entra il problema.
La Ferritina si deposita in determinati siti tra cui il fegato, la milza ed i reni e se le quantità risultano eccessive si crea un proprio e vero accumulo con la possibilità di inneschi patologici.
Quindi la vitamina c “potrebbe” contribuire a questa situazione critica.

In questo contesto dobbiamo notare e far presente che la vitamina C rientra come cofattore di ben otto enzimi nell’uomo, velocizza le reazioni biochimiche grazie alla variazione di Ph con conseguenza di una maggior produzione di cellule immunitarie tra cui granulociti neutrofili, leucociti e macrofagi favorendone la chemiotassi (trasporto nei siti d’ infezione).
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5707683/

I nostri globuli bianchi facenti parte della immunità innata, la nostra prima barriera di difesa contro gli insulti esterni, per uccidere virus e batteri una volta fagocitati utilizzano una reazione biochimica chiamata “burst ossidativo” (scoppio).
Questa reazione crea un ambiente ostile ossidativo grazie all’utilizzo della variazione di Ph e utilizzando metalli di transizione.
La vitamina C rientra come profarmaco per la produzione di acqua ossigenata H2O2 già ossidante ed insieme allo ione ferroso viene a crearsi in queste cellule immunitarie e non solo in loro la reazione di Fenton.
Questa reazione crea dei radicali idrossili altamente reattivi deleteri per i germi, ma tranquillamente gestibili dalle nostre cellule le quali possiedono degli enzimi ossidoriduttasi che catalizzano e scompongono questa reazione altamente ossidante.
Reazione di Fenton ; Fe ferroso + H2O2 = Fe ferrico + OH + OH-.
Direte voi :
Ma questa reazione utilizza lo ione Fe2+, quello legato nella Ferritina è lo ione Fe3+.
Bella osservazione, bravi.
Però la vitamina C essendo una molecola idrosolubile può penetrare tramite trasportatori specifici e micropori in qualsiasi proteina, tra cui anche la Ferritina, riducendo nello stato di ossidazione lo ione Fe3+ in Fe2+ e facendolo rilasciare nel plasma in modo tale da essere legato alla Tranferrina per il susseguirsi del trasporto di ossigeno e per essere utilizzato dalle nostre cellule immunitarie e non solo, perché ricordiamoci che se anche noi non riportiamo nessuna sintomatologia, il nostro organismo è sempre sotto attacco.

Il Ferro in eccesso a fine vita presente nelle cellule apoptotiche soprattutto quello nei globuli rossi, verrà fagocitato dalle cellule immunitarie ed escretato dalle feci.
Per questo si consiglia di sospendere l’ assunzione di vitamina c 24 ore prima dell’esame delle feci.

La sintesi di questo post, leggendo e analizzando le conoscenze a oggi, la vitamina C modula il metabolismo del Ferro evitandone un possibile accumulo negli organi con successiva emocromatosi.
Il fattore di rischio di Emocromatosi dipende da polimorfismi genetici.
Nonostante ciò, a chi soffre di questa patologia viene consigliato il consumo di frutta e verdura fresca contenente vitamina C e di una integrazione a necessità di 500 mg/die.

What is the role of vitamin C in the treatment of hemochromatosis?


 


Liberatoria (Disclaimer)

Dichiarazione di non responsabilità: questo articolo non è destinato a fornire consulenza medica, diagnosi o trattamento.
Vitamineral non si assume responsabilità per la scelta degli integratori proposti eventualmente nell’articolo.


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