RIEPILOGO:
- NAC NELLA BPCO (Broncopneumopatia Ostruttiva Cronica)
- ALTRE AZIONI DELLA NAC
- ANTIDOTO DDI INTOSSICAZIONI DA PARACETAMOLO
- ANTIVELENO
- CHELANTE DI METALLI PESANTI E MEZZI DI CONTRASTO
- COADIUVANTE NELLA DIPENDENZA DA NICOTINA
- POTENZIAMENTO DEL SISTEMA ANTIOSSIDANTE (GLUTATIONE)
- AZIONE MUCOLITICA
- FAVORISCE LA FLUIDIFICAZIONE DEL MUCO E DEL MATERIALE PURULENTO
- ATTENUA I RISCHI DELLE COMPLICANZE DELLA BPCO
- AZIONE ANTINFIAMMATORIA
- AZIONE NEUROPROTETTIVA
- PARKINSON
- ALZHEIMER
- DOLORE NEUROPATICO
- ICTUS
- REGOLA LA PERCEZIONE DEL DOLORE
- AZIONE SULL’INFERTILITA’
- AZIONE SULLA PELLE
- AZIONE ANTIBATTERICA SUL BIOFILM INTESTINALE
- DISBIOSI
- MALATTIE DELL’INTESTINO
- AZIONE SUL SISTEMA CARDIOVASCOLARE
Da un post pubblico della dr.ssa M.C. Nocerino
PRINCIPALI AZIONI DELLA N-ACETIL CISTEINA (NAC), NON SOLO MUCOLITICO
L’Acetilcisteina o N-Acetil Cisteina (NAC) è un derivato N-acetilato dell’amminoacido “solforato” cisteina ed è impiegata come mucolitico e coadiuvante nella cura dei pazienti affetti da infiammazioni acute e croniche delle alte e basse vie respiratorie.
La NAC infatti è un mucolitico sulle secrezioni mucose o mucopurulente delle vie respiratorie in quanto essa è in grado di ridurre e scindere i ponti di solfuro (-S-S-) responsabili dell’aggregazione delle proteine e quindi dell’alta viscosità del muco.
L’attività della NAC sull’eventuale componente purulenta delle secrezioni è invece, dovuta alla sua capacità di depolimerizzare gli acidi nucleici. La NAC, modificando positivamente le caratteristiche qualitative e quantitative delle secrezioni delle vie aeree e favorendo il trasporto muco- ciliare, influisce efficacemente sullo stato e sulla evoluzione della broncopneumopatia.
Questo effetto terapeutico clinico è stato supportato da vari studi.
Di recente, è stata dimostrata l’efficacia della NAC nella BPCO anche nel ridurre significativamente l’intrappolamento di aria provocato dall’iperinsufflazione post-esercizio, nel diminuire l’infiammazione delle vie aeree indotta da fumo di tabacco e nel ridurre la frequenza di riacutizzazione nei pazienti con BPCO.
Nelle infezioni delle alte e basse vie respiratorie è stata dimostrata la capacità della NAC, anche in sinergia con gli antibiotici, di inibire la produzione di biofilm da parte di vari ceppi batterici e rinforzare l’azione battericida degli antibiotici.
Altre azioni della NAC
Nel corso degli ultimi decenni la NAC è stata sempre più studiata in vari contesti patologici con il risultato che sono state individuate altre possibili utilità terapeutiche della molecola.
I tossicologi la conoscono come antidoto all’avvelenamento
- del paracetamolo
- amanita phalloides,
- da metalli pesanti,
- paraquat,
- acetaldeide,
- cumarina,
- interferone
… e quindi come salvavita, utilizzata a dosi massicce.
Grazie al suo effetto antiossidante con l’aumento del Glutatione ridotto endocellulare, la NAC presenta effetti protettivi contro
- la nefrotossicità indotta da mezzi di contrasto,
- come agente chelante del metil- mercurio
- in ambito tabaccologico, contro lo stress ossidativo da fumo di tabacco con riduzione delle alterazioni geniche del DNA nel polmone, cuore, reni e aorta.
La NAC pertanto ha un’impressionante gamma di meccanismi ed effetti protettivi verso il danno del DNA e cancerogenesi, oltre ad un’azione anti infiammatoria, anti angiogenica ed effetti immunologici.
Infine, la NAC potenzia l’effetto di farmaci usati per la disassuefazione dal fumo di tabacco, come la vareniclina mediante un’azione combinata sul sistema glutammatergico, responsabile della dipendenza da nicotina.
Relazione della drssa Maria Cristina Nocerino dalla pagina di Pneumologia
Domande e risposte della dottoressa:
Domanda:
Questo farmaco sembra avere una grande importanza per chi soffre di BPCO (e non solo); ma proprio per questo, gentile dott.ssa Maria Cristina Nocerino, può essere usato per lunghi periodi? Anche quando non c’è un discreto espettorato? La ringrazio anticipatamente per la sua cortesia (come sempre!) Buona giornata.
Drssa Nocerino:
Può usarlo tranquillamente in cicli mensili di 15/20 giorni senza problemi e anche per periodi più lunghi, proteggono dal rischio di riacutizzazione della BPCO.
Domanda:
Buonasera, molti anni fa feci un aereosol con fluimucil ed essendo asmatica mi provocò un attacco d’asma molto forte da allora non l’ho più usato. Recentemente mi è stato prescritto da prendere saltuariamente per bronchiettasie ed enfisema, dicendomi che in bustine non dovrei avere problemi. Ma ho molta paura che mi venga un alto attacco. Potrei avere una sua conferma? Grazie molte!
Drssa Nocerino:
Certamente i mucolitici per aerosol sono controindicati negli asmatici. Meno rischiosa è la somministrazione orale perciò può seguire la prescrizione consigliata.
N-ACETIL CISTEINA (NAC) NON SOLO UN MUCOLITICO
La N-Acetilcisteina (NAC), un derivato della cisteina e precursore del Glutatione, è stata utilizzata nelle pratiche terapeutiche per diversi decenni, come agente mucolitico e per il trattamento di numerosi disturbi tra cui l’intossicazione da paracetamolo.
NAC rientra, insieme al glutammato e alla glicina, nella sintesi del più potente antiossidante a nostra disposizione: il Glutatione.
La bassa biodisponibilità della cisteina alimentare, fa di questo aminoacido il fattore limitante nella sintesi del Glutatione, così come inefficace risulta l’integrazione orale di questo tripeptide, precocemente degradato ed inattivato. L’N-acetil cisteina, invece, può essere efficacemente assorbita nell’intestino e resa disponibile a livello cellulare, dove in seguito a deacetilazione rigenera la cisteina.
Già di per sé, la NAC assume proprietà antiossidanti, ma la capacità dimostrata di incrementare i livelli endogeni di Glutatione fa di questo integratore uno dei più efficienti combattenti del danno ossidativo.
Numerose sono infatti le applicazioni terapeutiche sperimentate, orientate a ridurre l’insulto ossidativo generato in patologie come quelle neurodegenerative e tumorali, oltre che alle proprietà antinfluenzali e mucolitiche.
Al pari degli altri antiossidanti si è dimostrato efficace anche nel contrastare l’azione dei ROS in seguito ad attività fisica intensa, preservando le strutture cellulari e potenziando il pull organico di antiossidanti endogeni.
AZIONE MUCOLITICA E NELLA MPCO (MALATTIE POLMONARI CRONICO OSTRUTTIVE)
L’Acetilcisteina è un mucolitico derivato da un amminoacido naturale “solforato” ad azione fluidificante sulle secrezioni mucose o mucopurulente delle vie respiratorie.
L’attività pronta e intensa dell’Acetilcisteina sulla componente mucosa delle secrezioni è conseguente alla presenza nella molecola di un gruppo tiolico libero (-S-H) in grado di ridurre e scindere i ponti disolfuro (-S-S-) responsabili dell’aggregazione delle proteine e quindi dell’alta viscosità del muco.
Invece l’attività dell’Acetilcisteina sull’eventuale componente purulenta delle secrezioni è dovuta alla sua capacità di depolimerizzare gli acidi nucleici. L’Acetilcisteina, modificando positivamente le caratteristiche qualitative e quantitative delle secrezioni delle vie aeree e favorendo il trasporto mucociliare, influisce in misura sostanziale sull’evoluzione e la risoluzione delle broncopneumopatie attenuando il rischio di complicanze da diminuzione di secreto e da insufficiente aerazione del polmone.
Inoltre si suppone che l’Acetilcisteina svolga un’azione di potenziamento del sistema antiossidante rappresentato dal tripeptide Glutatione (GSH), uno dei più importanti meccanismi di difesa intracellulare.
L’azione dell’Acetilcisteina e quella del Glutatione sono sinergiche nello stimolare l’attività dei linfociti T e dei macrofagi con positivi effetti immunitari, particolarmente desiderabili in caso di malattie respiratorie sostenute da virus e batteri. Nei confronti di questi ultimi, l’Acetilcisteina è in grado di ridurre significativamente l’adesività alle cellule della mucosa e, promuovendo la sintesi cellulare del Glutatione, è anche in grado di inattivare composti istolesivi quali le polveri e gli inquinanti atmosferici che vengono frequentemente inalati.
L’Acetilcisteina quale donatore di elettroni agisce da “scavenger” e antagonizza i radicali liberi dell’ossigeno, principali responsabili del fenomeno infiammatorio degenerativo del polmone. Bloccando l’azione ossidante del radicale ipocloroso, l’Acetilcisteina è in grado di proteggere l’alfa-1-antitripsina, efficace inibitore di elastasi e collagenasi, enzimi proteolitici che agiscono sulla parete alveolare determinando l’insorgenza dell’enfisema polmonare.
Quindi la NAC ha un’azione antiossidante e antinfiammatoria, utile a proteggere l’apparato respiratorio.
I ricercatori del Kwong Wah Hospital di Hong Kong hanno raccolto 120 pazienti con MPCO in fase stabile, somministrando loro 600 mg di NAC o un placebo 2 volte al giorno per 1 anno.
Nel corso dello studio i soggetti che avevano assunto NAC hanno sperimentato minori episodi di peggioramento (50 contro 96 del placebo), un minor numero di ricadute (0.5 contro 0. e di giorni di ricovero in ospedale (1.8 contro 4.2).
Questi risultati sembrano essere correlati a una riduzione della resistenza delle piccole vie aeree, evidenziata dal cambiamento del flusso espiratorio forzato (25%-75%), che è passato dallo 0.7 allo 0.8 nel gruppo della NAC, ma che è rimasto invariato nel placebo.
AZIONE NEUROPROTETTIVA
La letteratura più recente indica la possibilità della NAC di contrastare malattie degenerative e mentali grazie al suo potenziale neuroprotettivo.
Come antiossidante la NAC è in grado di neutralizzare i radicali liberi prima che possano danneggiare la cellula e aumenta il livello di cisteina/Glutatione nelle cellule.
La sua azione consiste nel ristabilire il potenziale antiossidante nelle cellule, colmando la perdita di GSH causata dall’eccessiva produzione di radicali liberi e spazzando via le specie reattive dell’ossigeno (ROS).
Grazie a queste promettenti qualità, la NAC ha suscitato un crescente interesse per valutare i suoi effetti nelle malattie neurodegenerative. In questo studio l’attenzione si focalizza sui potenziali effetti e applicazioni nel morbo di Parkinson e di Alzheimer, nel dolore neuropatico e nell’ictus.
I suoi effetti sulla neurotrasmissione indicano che la NAC è in grado di modulare alcuni neurotrasmettitori chiave, come il glutammato, che ha funzione eccitatoria, che sono coinvolti nello sviluppo di alcuni disturbi neuropsichiatrici, come la schizofrenia e le dipendenze, in cui le disfunzioni del glutammato hanno un ruolo preponderante.
Approfondendo queste tematiche, il risultato suggerisce che la NAC possa regolare direttamente e indirettamente la neurotrasmissione glutammatergica. Ricordiamo che il glutammato è estremamente importante per il sistema nervoso centrale perché regola la percezione del dolore, il controllo del tono dell’umore, dell’apprendimento, della memoria e della funzione motoria. Questo fa sì che alla NAC possa essere attribuita un’azione curativa, considerando il ruolo cruciale del glutammato nelle malattie neuropsichiatriche e neurodegenerative.
Negli USA sono stati condotti recentemente alcuni studi clinici, qualcuno già completato, altri in tuttora corso, che possono confermare il ruolo coadiuvante della N-acetil L-cisteina in disturbi come il morbo di Parkinson e di Alzheimer (600-6000 mg/die) e il dolore neuropatico (2400 mg/die).
AZIONE SULL’INFERTILITA’
Molti fattori ambientali, fisiologici e genetici sono implicati nella funzionalità spermatica e nell’infertilità. In particolare, è stato suggerito che lo stress ossidativo può influenzare la fertilità maschile e la fisiologia degli spermatozoi: un’eccessiva produzione di ROS (specie reattive dell’ossigeno) da parte degli spermatozoi porta a disfunzione spermatica, riduzione della qualità del seme e danno al DNA dello sperma. Diventa quindi necessario eliminare l’eccesso di ROS per favorire la normale spermatogenesi e la fecondazione.
Lo studio clinico condotto da Jannatifar e colleghi ha approfondito gli effetti della supplementazione con NAC sulla qualità spermatica, sull’integrità della cromatina e sui livelli di stress ossidativo negli uomini infertili.
La decisione di utilizzare NAC è stata dettata dall’elevato potere antiossidante di tale sostanza; essa inoltre contribuisce alla sintesi di Glutatione, ristabilendone il pool spesso ridotto a causa di eccessivo stress ossidativo e infiammazione.
Lo studio ha coinvolto 50 uomini infertili, tra i 25 e i 40 anni, con astenoteratozoospermia. I pazienti hanno assunto 600 mg al giorno di NAC per un periodo di 3 mesi; diversi valori sono stati determinati prima e dopo l’integrazione, tra cui i parametri seminali, la capacità antiossidante totale e i parametri ormonali (LH, FSH, testosterone e prolattina).
Quanto emerso dallo studio è decisamente promettente: la supplementazione con NAC, dopo 3 mesi, ha significativamente migliorato i parametri spermatici (conta, motilità e normale morfologia) rispetto ai valori definiti prima del trattamento. Il miglioramento ha riguardato anche il profilo ormonale e la capacità antiossidante.
I pazienti hanno quindi tratto beneficio dall’integrazione con NAC, probabilmente a causa dell’effetto positivo della sostanza sulle difese antiossidanti. Sembra quindi che la terapia antiossidante sia un valido aiuto nell’ambito dell’infertilità.
Nella riflessione finale, gli studiosi sottolineano che tale disturbo è spesso associato ad un ridotto consumo di alcuni nutrienti antiossidanti, tra cui emergono, oltre alla NAC, anche le vitamina A, C ed E, la carnitina, i folati, lo zinco e il selenio.
BELLEZZA DELLA PELLE
Per la sua azione nel bloccare elastasi e collagenasi enzimi che degradano il collagene , ha un’azione nel rallentamento dell’invecchiamento e del rilassamento cutaneo.
AZIONE ANTIBATTERICA
NAC influisce sulla formazione del biofilm batterico che consente la proliferazione dei batteri patogeni, per questo indicata anche in caso di disbiosi e patologie a carico dell’apparato digerente.
https://parafarmaciaovf.it/7099-ovf-nac-regular-60-cps.html
DR Fabrizio Marrone
Farmacista esperto in Nutraceutica
N-Acetilcisteina: Interazioni Farmacologiche
La n-acetilcisteina ha poche interazioni farmacologiche note.
Può intensificare gli effetti della nitroglicerina e dell’isosorbide dinitrato usati per trattare l’angina, causando mal di testa, vertigini, vertigini e svenimenti.
Esiste anche un rischio teorico di ipoglicemia (basso livello di zucchero nel sangue) se la N-acetilcisteina viene assunta con farmaci per il diabete.
Il monitoraggio di routine della glicemia può aiutare a identificare eventuali gocce anomale di zucchero nel sangue.
N-Acetilcisteina: Avvertenze e Controindicazioni
La n-acetilcisteina può rallentare la coagulazione del sangue e deve essere evitata nelle persone con disturbi emorragici, come l’emofilia o la malattia di Von Willebrand.
Si deve usare cautela anche nelle persone con malattie renali.
Il farmaco metabolizzato viene escreto per via renale ed è noto in rari casi che provoca calcoli renali anche in persone senza malattie renali.
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Dichiarazione di non responsabilità: questo articolo non è destinato a fornire consulenza medica, diagnosi o trattamento.
Vitamineral non si assume responsabilità per la scelta degli integratori proposti eventualmente nell’articolo.