l’obesità è associata all’insufficienza di vitamina D e all’iperparatiroidismo secondario.
questo studio ha valutato se l’obesità altera la produzione cutanea di vitamina D3 (colecalciferolo) o l’assorbimento intestinale di vitamina D2 (ergocalciferolo).
sano, bianco, obeso [indice di massa corporea (BMI, in kg / m2) ≥ 30] e soggetti di controllo magra (BMI ≤ 25) hanno ricevuto radiazioni ultraviolette di tutto il corpo o una dose farmacologica di vitamina D2 per via orale.
I soggetti obesi presentavano concentrazioni basali di 25-idrossivitamina D significativamente più basse e concentrazioni di ormone paratiroideo più elevate rispetto ai soggetti di controllo di età corrispondente.
Conclusioni:
L’insufficienza di vitamina D associata all’obesità è probabilmente dovuta alla diminuzione della biodisponibilità della vitamina D3 da fonti cutanee e dietetiche a causa della sua deposizione in compartimenti corporei. (grasso)
Fonte
La risposta di 25-Hydroxyvitamin D alla supplementazione di vitamina D3 graduata tra gli adulti obesi
Contesto:
Le linee guida hanno suggerito che gli adulti obesi necessitano da 2 a 3 volte più vitamina D di adulti magri per trattare la carenza di vitamina D, ma pochi studi hanno valutato la risposta alla dose di vitamina D nei soggetti obesi.
Obbiettivo:
Lo scopo di questo studio era di caratterizzare la farmacocinetica della risposta 25-idrossivitamina D [25 (OH) D] a 3 diverse dosi di vitamina D3 (colecalciferolo) in un gruppo di soggetti obesi e di quantificare la dose di 25 (OH) D- relazione di risposta.
Progettazione, impostazione, intervento, pazienti:
Questo è stato uno studio randomizzato, in singolo cieco, di 3 dosi di vitamina D3 orale (1000, 5000 o 10.000 UI) somministrate giornalmente a 67 soggetti obesi per 21 settimane durante i mesi invernali.
Principali misure di esito:
I livelli di siero 25 (OH) D sono stati misurati al basale e dopo la sostituzione della vitamina D e sono stati determinati i parametri farmacocinetici di 25 (OH) D, adattando le concentrazioni di 25 (OH) D a un modello esponenziale.
Risultati:
Gli incrementi medi misurati in 25 (OH) D alla settimana 21 erano 12,4 ± 9,7 ng / mL nel gruppo 1000 UI / d, 27,8 ± 10,2 ng / mL nel gruppo 5000 IU / d, e 48,1 ± 19,6 ng / mL nel 10.000 UI / gruppo. Gli incrementi dello steady-state calcolati dal modello erano 20,6 ± 17,1, 35,2 ± 14,6 e 51,3 ± 22,0 ng / mL, rispettivamente.
Durante lo studio non si sono verificati episodi di ipercalcuria o ipercalcemia.
Conclusione:
I nostri dati mostrano che nelle persone obese, la risposta 25 (OH) D alla vitamina D3 è direttamente correlata alla dose e alle dimensioni corporee con ~2,5 UI / kg richiesti per ogni incremento unitario in 25 (OH) D (nanogrammi per millilitro).
Liberatoria (Disclaimer)
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