Terapia Anticoagulante: È giusto evitare la vitamina K2?

Di solito si dice che la Vitamina K2 interferisce con gli anticoagulanti, ma come vi suona se vi dicessi che sono gli anticoagulanti antagonisti della vitamina K2 (coumadin, warfarin ecc) ad interferire creando carenza di K2 e conseguenti calcificazioni?

Gli anticoagulanti creano la carenza di vitamina K2 perché sono degli antagonisti di questa vitamina e sono stati creati apposta per impedire che avvenga la coagulazione del sangue e la vitamina K2 interferisce perché getta benzina sul fuoco, ma piccole dosi di K2 non interferirebbero sulla terapia se questa fosse impostata anche sulla base della dieta del paziente.

Già dal 2016 era noto uno studio su questo argomento, ma nessuno dei medici responsabili dei centri TAO ha ancora cambiato strategia e le notizie in rete si son ben radicate sulla convinzione errata, alimentata anche dai medici che istruiscono i pazienti sotto terapia anticoagulante a non assumere vitamine K. (né la K1 né la K2)

Tuttavia, non essendo noi medici esperti e nemmeno cardiologi consigliamo di agire sempre in accordo con il medico che vi ha in cura e se volete potete anche informarvi sul sito Anticoagulanti.it dove troverete risposta alle domande già fatte da altri pazienti.

Una fra tutte le risposte vorrei sottolineare questa:

 

 

 

 

 

Vitamin K antagonists and cardiovascular calcification: A systematic review and meta-analysis

Traduzione dello studio uscito nel 2022

Antagonisti della vitamina K e calcificazione cardiovascolare:
una revisione sistematica e una meta-analisi

Riassunto

Contesto:

Metodi: abbiamo condotto una ricerca sistematica nella letteratura per identificare gli studi che hanno riportato calcificazione vascolare o valvolare in pazienti trattati con VKA. Le associazioni tra uso di VKA e calcificazione sono state analizzate con modelli di varianza inversa con effetti casuali e riportate come rapporti di probabilità (OR) e intervalli di confidenza del 95% (IC 95%). Inoltre, sono state utilizzate analisi di meta-regressione univariate per identificare eventuali moderatori di effetto.

Conclusione:
la calcificazione vascolare e valvolare sono potenziali effetti collaterali della VKA. Il significato clinico di questi effetti collaterali sugli esiti cardiovascolari merita ulteriori indagini.

Quindi quando i medici vi dicono non puoi prendere la K2 perché fai gli anticoagulanti (non parlo di aspirina né di eparina), dategli questo studio e girategli la frittata.

Che succede a chi fa gli anticoagulanti?
, ovvero le ostacola a non essere troppo attive. Il medico per trovare un dosaggio esatto del farmaco, che non sia troppo e nemmeno troppo poco, deve controllare spesso i fattori INR (all’inizio anche ogni settimana) poi via via ci si stabilizza con il dosaggio e si riducono i controlli delle analisi.

È una terapia molto rischiosa se non si fa nei giusti dosaggi, perché se troppa si rischia di creare dei veri danni per il paziente, quindi si sa, c’è della tensione da parte dei sanitari e tutti devono stare zitti.

In questa prima fase il medico non vuole interferenze per stabilire il dosaggio dell’anticoagulante e quindi raccomanda di non assumere ortaggi a foglia verde che contengono vitamina K1 e di non assumere integratori di vitamina K2, altrimenti fa “troppa fatica” a trovare i dosaggi giusti.
Capisco questa difficoltà, anzi no, non la capisco…

Ma questi medici non sanno che avere una carenza di vit K2 dovuta agli anticoagulanti è altrettanto grave è sconveniente per il paziente?

Di fatto poi la dieta senza verdure a foglia verde continuerà per sempre e quindi niente vitamina K1, niente vitamina K2 sennò si sballano i valori di INR e tocca ricambiare i dosaggi, e il medico si scoccia.
Ma perché è sempre il paziente a doversi adattare alle comodità dei sanitari, modificando stile di vita già abbastanza provati dalla patologia, e non i medici ad avere l’abilità di trovare il dosaggio giusto che sarebbe il loro mestiere?
Non me ne vogliano i medici, ma quanto dico è confermato dal dr Marco Moia, che anni fa, come presidente dei centri TAO (Terapia Anticoagulante) era stato chiaro in una intervista, e diceva che la vitamina K2 poteva e doveva essere inserita, a piccoli dosaggi (45mcg) ma non sospesa.

Dosaggi piccoli di vitamina K2 per chi fa anticoagulanti (dr Marco Moia)

Riguardiamo lo studio del 2016 qui tradotto a cui sicuramente si è riferito il dr Marco Moia

Astratto

Sono stati inclusi due studi interventistici dietetici e 9 studi osservazionali.

In conclusione:

Le prove disponibili non supportano l’attuale consiglio di modificare le abitudini alimentari quando si inizia la terapia con VKA. La limitazione dell’assunzione dietetica di vitamina K non sembra essere una strategia valida per migliorare la qualità dell’anticoagulazione con gli AVK. Sarebbe, forse, più rilevante mantenere un’abitudine alimentare stabile, evitando ampi cambiamenti nell’assunzione di vitamina K.


Sono stati fatti degli studi anche sugli anticoagulanti diversi da Coumadin, detti di “nuova generazione” e non antagonisti della K, e fra i pazienti che li usavano non è stata trovata alcuna calcificazione vascolare.
Lo studio

Antagonisti della vitamina K, anticoagulanti orali non antagonisti della vitamina K e calcificazione vascolare in pazienti con fibrillazione atriale.

Astratto

Contesto Gli antagonisti della vitamina K (AVK) sono associati alla calcificazione delle arterie coronarie nelle popolazioni a basso rischio, ma il loro effetto sulla calcificazione delle grandi arterie rimane incerto.

non antagonisti della vitamina K sulla calcificazione vascolare non è noto. Abbiamo studiato l’influenza dell’uso di VKA e NOAC sulla calcificazione dell’aorta e della valvola aortica.

Metodi

Risultati

Di 236 pazienti (33% donne, età: 58 ± 9 anni), 71 (30%) hanno utilizzato AVK (durata mediana: 122 settimane) e 79 (34%) hanno utilizzato NOAC (durata mediana: 16 settimane). La regressione logistica aggiustata per il punteggio di propensione ha rivelato che l’uso di VKA era significativamente associato con AsAC (odds ratio [OR]: 2,31; intervallo di confidenza 95% [CI]: 1,16-4,59; p = 0,017) e DAC (OR: 2,38; 95% CI: 1,22-4,67; p = 0,012) e una tendenza nell’AVC (OR: 1,92; IC 95%: 0,98-3,80; p = 0,059) rispetto alla non terapia anticoagulante.

Questa associazione era assente nei NOAC rispetto ai non anticoagulanti (AsAC OR: 0,51; 95% CI: 0,21-1,21; p = 0,127; DAC OR: 0,80; 95% CI: 0,36-1,76; p = 0,577; AVC OR: 0,62; IC 95%: 0,27-1,40; p = 0,248).

Conclusione

Questo studio trasversale mostra che l’uso di VKA (Anticoagulanti Warfarinici, Coumadin) sembra contribuire alla calcificazione vascolare.
L’effetto di calcificazione non è stato osservato negli utilizzatori di NOAC. (Anticoagulanti di nuova generazione no-k-dipendenti)


Riferimenti

 

Scopri altre informazioni sulla vitamina K2 leggendo il libro di Kate Rhéaume-Bleue

La Vitamina che ti farà Vivere 100 Anni — Libro

Il miracolo della Vitamina K2

Kate Rhéaume-Bleue



  • Prima di assumere vitamina K2 con terapia anticoagulante in corso,
  • CHIEDI AL TUO MEDICO,
  • La Vitamina K2 essendo liposolubile va assunta con un pasto generalmente condito di grassi (olio ev di oliva, ecc)
    Per chi fa anticoagulanti viene consigliato il dosaggio più basso di 40-50 mcg.

    Non sempre è facile trovare tale dosaggio, pertanto si può

    • se avete la dose di una capsula da 100 mcg., assumerla a giorni alterni
    • se avete la compressa da 100 mcg può essere divisa in due e presa giornalmente
    • se avete la dose in capsula da 200 mcg. assumetela solo una volta alla settimana

     

    VITAMINA K2 SYGNUM

    1 goccia=20mcg
    2 gocce=40mcg

     

     

    Vitamina K2 Nutriva in compresse da 105 mcg

    Le compresse di solito possono essere divise in due e quindi prendere metà dose

     

     

     

    Vitamina K2 200 mcg Prinfit in capsule

    K2-MK7 (Menaquinone)

    1 capsula al giorno con un pasto (lontano dalla vitamina D3)

    Codice sconto Vitamineral – spedizione gratuita