Variazione stagionale dei livelli di vitamina A

Obiettivo: 

il presente studio è stato condotto per determinare lo stato della vitamina A in 59 anziani sani (65-74 anni) in vita libera (26 uomini, 33 donne) in inverno e in estate.

Progettazione: 

i dati sull’assunzione alimentare di vitamina A insieme a carboidrati, lipidi e proteine ​​sono stati raccolti durante l’estate (giugno-settembre) e di nuovo durante l’inverno (novembre-marzo). Inoltre, il retinolo e le sue proteine ​​trasportatrici, la proteina legante il retinolo (RBP) e la transtiretina (TTR), sono stati misurati nel plasma in ogni stagione.

Risultati: 

L’assunzione media di vitamina A ha soddisfatto la dose raccomandata canadese (RNI) sia per genere che per stagione. Tuttavia, l’analisi di probabilità dei dati dietetici ha rivelato che il 7 e l’11% dei maschi e l’8 e il 14% delle femmine, rispettivamente in estate e in inverno, erano a rischio di carenza. Nessuno dei soggetti del presente studio ha mostrato prove biochimiche di carenza di vitamina A come determinato dai livelli plasmatici di retinolo e delle sue proteine ​​di trasporto.

Nel complesso, l’assunzione media di vitamina A era significativamente più alta nei maschi che nelle femmine; non è stato osservato alcun effetto stagionale. D’altro canto, i livelli plasmatici di retinolo e delle sue proteine ​​di trasporto erano significativamente più bassi nella stagione invernale che in estate, senza alcun effetto di variazione di genere.

Conclusione: 

Sebbene i valori medi per l’assunzione alimentare e la concentrazione plasmatica di vitamina A possano indicare un’adeguatezza nutrizionale, una piccola percentuale di popolazione anziana potrebbe essere a rischio nutrizionale. La prevalenza del rischio sembra essere generalmente più alta nella stagione invernale che in quella estiva e nelle donne che negli uomini.