Benché la Cirrosi sia una malattia con prognosi e decorso difficile e tendente a peggiorare nella maggior parte dei casi, c’è una speranza di miglioramento o comunque di blocco della degenerazione delle cellule epatiche integrando tanta vitamina D e con una alimentazione non pesante per il fegato.
Ce lo dimostra questo caso, come anche altri trattati dal dr Claudio Sauro.
- Per maggiori informazioni sulla Cirrosi Epatica consultare il sito www.cirrosi.com
- Per una informazione approfondita sulla Steatosi visita il sito www.fegato.info
La cirrosi è una malattia cronica del fegato caratterizzata dalla formazione di tessuto fibroso dopo molti anni passati a lottare contro patologie (come l’epatite) o problematiche (come l’abuso di alcol) in grado di danneggiare quest’organo. Il termine “cirrosi” significa sostanzialmente “malattia avanzata di fegato”. La cirrosi è una condizione irreversibile, ma le cui conseguenze possono essere limitate intervenendo precocemente.
(da Humanitas)
La cirrosi è un diffuso sovvertimento della struttura interna del fegato che si verifica quando una grande quantità di tessuto epatico normale viene sostituito in modo permanente da tessuto cicatriziale, non funzionante. Il tessuto cicatriziale si sviluppa quando il fegato subisce danni ripetuti o continui. In passato, la cirrosi era considerata irreversibile, ma evidenze recenti suggeriscono che in alcuni casi possa essere reversibile.
da Manuali MSD
Dal Dr. Claudio Sauro – testimonianza diretta
IL CASO DEL SIGNOR CL
Vi voglio raccontare un episodio incredibile che mi è capitato e che data l’originalità ho posto anche su Forum Salute. Nell’Aprile 2009 mi capita in ambulatorio un mio paziente, C.L al quale ho diagnostico subito una cospicua ascite. L’addome è gonfio, globoso. Alla percussione si sente subito che è pieno di acqua.
C.L è un contadino che abita in una contrada sperduta sopra Badia Calavena, dove possiede una casa ristrutturata ed è proprietario insieme al fratello di una stalla che ospita circa un centinaio fra mucche e vitelli.
C.L purtroppo è uno a cui piace il vino, ed il suo introito giornaliero di questa bevanda è assai cospicuo.
Adesso C.L ha 45 anni, ma il suo cospicuo consumo di vino risale ai 20 anni e forse anche prima.
Si è sposato all’età di 25 anni ed ha avuto un figlio maschio ed una figlia. I rapporti con sua moglie sono buoni.
Prima del Marzo 2009 aveva goduto di buona salute, anzi non si era mai preso l’influenza.
Il suo consumo di vino non sfociava mai in sbornie vere e proprie, si regolava, altrimenti sua moglie lo sgridava.
Verso la metà di Marzo 2009 ha cominciato ad accusare gonfiore addominale, ma subito non ci ha dato tanto caso, ma poi il gonfiore si è fatto tale che ha pensato di ricorrere al medico (cosa che non gli era mai successa).
Nell’Aprile 2009 io l’ho visitato ed ho constatato una cospicua ascite, per cui l’ho subito ricoverato in reparto internistico, dove rimase ricoverato 20 giorni e dove è stato sottoposto ad una serie di esami e ad una paracentesi evacuativa del liquido addominale.
Ne esce con la diagnosi di Cirrosi Epatica Etilica in stadio avanzato, con un Albumina di 26 mg/dl (minimo normale 56) e le gammaglobuline di 29 mg/dl (massimo 13)
La cirrosi epatica è considerata uno stadio pre-tumorale, infatti si sviluppano spessissimo dei tumori epatici. Inoltre vi è un sovvertimento completo della struttura epatica. Gli epatociti vanno in necrosi e sono sostituiti da fibrina che forma connettivo collageno che con il procedere della malattia fa diminuire il volume del fegato il quale si riempie di numerosi noduli macroscopicamente circondati da tessuto connettivo. I vasi vengono sovvertiti e compressi e nel momento in cui non riescono più a far defluire il sangue dall’aorta e farlo confluire verso la vena cava inferiore si sviluppa un ipertensione portale che è poi la causa dell’ascite e del formarsi di grosse varici esofagee
E’ uno stadio irreversibile e soprattutto pretumorale.
Una delle caratteristiche è che gli epatociti rimasti perdono la connessione proprio come si ha nei tessuti tumorali.
Ebbene dopo queste delucidazione prettamente mediche di cui non avete capito nulla ora passiamo al bello.
C.L dall’Aprile 2009 al Novembre 2010 ha subito sei paracentesi, cioè gli hanno tolto per sei volte il liquido dalla pancia. Nel Novembre 2010 è stato nuovamente ricoverato perché presentava uno stato di cospicuo Anasarca (liquido non solo a livello addominale – ascite – ma soprattutto un gonfiore degli arti inferiori.
Viene riscontrata un albumina di 26 mg/dc, le gammaglobuline sono balzate a 29 mg/dc
Generalmente in questo stadio il paziente muore per :
1- Rottura di varici esofagee
2- Insufficienza epatica che porta al coma epatico
3- Malattie infettive per caduta delle difese immunitarie
4- Carcinoma primario a cellule epatiche
Invece dopo un abbondante trasfusione di plasma il Sig C.L viene dimesso ancora in vita.
Per sua sfortuna (o meglio sarebbe da dire per sua fortuna) guida la moglie che si scontra con un’altra macchina. La moglie riporterà alcune fratture costali, ma suo marito, e cioè C.L avrà la peggio, frattura di tre vertebre dorsali, per fortuna frattura composta (per cui non resta paralizzato) ma dovrà portare il busto per trenta giorni.
Oltre all’ortopedico lo vede il fisiatra, un individuo abbastanza anziano e piuttosto originale. Infatti, il fisiatra gli prescrive una fiala di Vit D3 di 300.000 UI alla settimana (Dibase fiale 300.000 UI), ma non contento pure Dibase fialoidi 1 al mese da 25.000 UI. Quando è venuta sua moglie in ambulatorio per la prescrizione gli ho detto che la dose mi sembrava un tantino alta, ma forse si era tenuto conto che il colecalciferolo è una provitamina che deve essere attivata dal fegato ed un fegato cirrotico l’avrebbe metabolizzata poco.
Pertanto la cura è stata fatta come prescritto dal fisiatra. Strano, da allora non si sono più presentati edemi, non si è più presentato l’anasarca, ma neppure l’ascite.
Dopo un mese di cura, e cioè dopo aver assunto 1.200.000 Ui di Vit D , C.L non presentava non solo nessun sintomo di ascite ma gli si erano pure asciugate le caviglie.
I penultimi esami il 05/09/2012 mostravano un Albumina di 40,7 e delle Gammaglobuline di 22,7 . Ripetuti gli esami il 18/10/2012 l’Albumina è salita ulteriormente a 53 e le gammaglobuline sono ulteriormente scese a 21. Ho calcolato che il Sig C.L ha complessivamente assunto dal giorno dell’incidente circa 30 milioni di unità di Vit D3 senza riportare nessun effetto collaterale. Non solo, ma gli sono scomparse le Stelle di Eppinger, gli è scomparso l’eritema palmare e plantare, segni tipici di una cirrosi conclamata.
Una recente ecografia Epato-Pancreatica, dimostra che il fegato è incredibilmente aumentato di volume, è scomparsa quasi del tutto la morfologia nodulare, e si presenta un fegato abbastanza simile ad un fegato normale. Le albumine sono arrivate 54 mg/dl (normali sarebbero da 54 a 66 mg/dl)le Gammaglobuline sono scese a 18 mg/dl.
Si tenga presente che la cirrosi epatica conclamata, per la Medicina Ufficiale è una malattia irreversibile, incurabile, e rappresenta una forma di patologia pre tumorale. L’ho rivisto poco tempo fa e gli ho fatto fare un dosaggio ematico della Vit D3 il cui valore è risultato di 450 ng/ml (range terapeutico da 30 a 100 ng/ml), ma paradossalmente la calcemia risultava nel range terapeutico (9,8 mg/dl). Aveva preso ormai oltre 30 milioni di unità di Vit D. Pur non presentando ipercalcemia gli ho detto di dilazionare e di molto l’assunzione di Vit D3. Del resto ormai era guarito, non servivano più dosi ciclopiche. Attualmente stà bene, prende circa 50 mila UI/mese.
08/05/2017
Ho rivisto C.L casualmente pochi giorni fa, stà benissimo. Continua con 50.000 UI al mese di Vit D3 ma è la moglie che viene in ambulatorio a farsi prescrivere la medicina, lui è allergico agli ambulatori.
Posso dire che ho avuto numerosi altri casi di guarigione di pazienti con cirrosi epatica, alcuni con risultati meno conclamati, altri con risultati conclamati come nel caso del Sig C.L. però sempre con cirrosi alcolica.
Devo dire che non ho esperienza in questo senso di cirrosi da epatite cronica B o C, per cui non potrei dire. Ricordo che sul Forum di Facebook c’era una signora con cirrosi epatica da virus C che mi riferiva che aveva avuto dei miglioramenti, però poi ha avuto una ricaduta. Per cui non so quanto possa funzionare la Vit D in questa patologia da Virus C.
P.S 06/01/2019
C.L stà benissimo anche ora, l’ho rivisto alcuni giorni fa in un negozio, mi ha salutato, mi ha detto che stà bene e mi ha fatto gli auguri di Buon Anno.
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Problemi al fegato da non sottovalutare
Eventuali problemi al fegato possono portare alla comparsa di sintomi che non è però sempre semplice ricollegare a squilibri di quest’organo. Vediamo quelli più comuni che fungono da campanello d’allarme.
Il nostro corpo in molti casi prova a darci segnali che qualcosa al suo interno non va come dovrebbe. Anche eventuali problemi al fegato possono portare alla comparsa di sintomi che non è però sempre semplice ricollegare a squilibri di quest’organo.
Disturbi e disfunzioni del fegato possono dare segnali di diverso genere, alcuni più caratteristici e facili da riconoscere, altri decisamente più generici e che solo un medico può interpretare valutando la situazione del complesso. (Leggi anche: Cancro al fegato: i sintomi comuni da non sottovalutare che possono essere un segnale di allarme)
Nella maggior parte dei casi non c’è da allarmarsi ma è bene conoscere 10 possibili sintomi di problemi epatici da non sottovalutare:
Integrare vitamina D senza magnesio è sbagliatissimo.
https://www.vitamineral.it/lintegrazione-adeguata-di-magnesio-favorisce-lattivazione-la-vitamina-d/
https://www.vitamineral.it/integratori-di-vitamina-d-colecalciferolo-come-prodotto-biologico/
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