Le Vitamine Funzionano?
Non ci sono morti per integratori nei report annuali

REPETITA IUVANT.
Scusatemi se risulto monotematico.
Ma voglio insistere ancora sull’argomento sperando di sensibilizzare chi di dovuto.
Per quale motivo digitando la parola chiave VITAMIN C su pubmed, il motore di ricerca della National Library of Medicine degli stati uniti, ovvero; la più grande banca dati medico scientifica del mondo, si apre una finestra di 73.000 studi dal (udite, udite) 1921 in peer review, cioè pubblicati dopo revisione tra pari la quale procedura indica una certificazione di validità scientifica.
Volete spiegarmi con quale ratio un numero così consistente di ricercatori, ha speso fondi e tempo per studiare questa molecola?
MEDITATE GENTE MEDITATE.️
Leonardo Fossi

 

Vitamina D 99.631 Studi dal 1922

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non ci sono morti per vitamine solo tante dimostrazioni di benefici.

zero morti per nessuna delle vitamine del gruppo B; zero decessi dovuti alle vitamine A, C, D o E; e zero morti per qualsiasi altra vitamina.

Inoltre, non si sono verificati decessi dovuti ad aminoacidi o prodotti a base di erbe. Ciò significa nessuna morte per cohosh blu, echinacea, ginkgo biloba, ginseng, kava kava, erba di San Giovanni, valeriana, yohimbe, medicine asiatiche, medicine ayurvediche o qualsiasi altra pianta. Non si sono verificati decessi causati da creatina, alghe blu-verdi, glucosamina, condroitina, melatonina o qualsiasi rimedio omeopatico.

Inoltre, non si sono mai verificati decessi dovuti a qualsiasi integratore alimentare minerale. Ciò significa che non ci sono stati decessi dovuti a calcio, magnesio, cromo, zinco, argento colloidale, selenio, ferro o integratori multiminerali.

Nessun uomo, donna o bambino è morto a causa degli integratori alimentari.

61 centri antiveleni forniscono dati da costa a costa per il National Poison Data System degli Stati Uniti, che vengono poi esaminati da 29 tossicologi medici e clinici.

NPDS, scrivono gli autori, è

“uno dei pochi sistemi di sorveglianza nazionale in tempo reale esistenti, fornendo un modello di sistema di sorveglianza della sanità pubblica per tutti i tipi di esposizioni, identificazione di eventi di sanità pubblica, risposta di resilienza e monitoraggio della consapevolezza situazionale”.

Oltre la metà della popolazione statunitense assume integratori alimentari giornalieri. Anche se ciascuna di queste persone assumesse una sola compressa al giorno, ciò farebbe 154.000.000 di dosi individuali al giorno, per un totale di oltre 56 miliardi di dosi all’anno.

Poiché molte persone assumono più di una compressa di vitamine o minerali, il consumo effettivo è considerevolmente più elevato e la sicurezza degli integratori alimentari è ancora più notevole.

Se gli integratori alimentari sono presumibilmente così “pericolosi”, come spesso affermano la FDA e i mezzi di informazione, allora dove sono i corpi?

Coloro che si chiedono se i media siano prevenuti contro le vitamine potrebbero considerare questo: quante stazioni televisive, giornali, riviste e riviste mediche hanno riferito che nessuno muore a causa degli integratori alimentari?

Fonte di Riferimento: Orthomolecular.org

Da un report dal sito DoctorYourself

  • vitamina E cura l’angina.
  • l’artrite con niacinamide (vitamina B3).
  • tiamina (B1) all’apprendimento.
  • La vitamina E è indicata per migliorare notevolmente la guarigione delle ferite, comprese le ulcere della pelle. È anche dimostrato che la vitamina E rafforza e regola il battito cardiaco ed è efficace nei casi di claudicatio, nefrite acuta, trombosi, cirrosi e flebiti;
    inoltre, William J. McCormick, MD, mostra come la vitamina C previene e cura anche i calcoli renali.
  • 41 casi di polmonite virale utilizzando dosi molto elevate di vitamina C.
  • vitamina E si dimostra un trattamento efficace per il lupus eritematoso, le vene varicose e gravi ustioni corporee.
  • la niacina (vitamina B3) può curare la schizofrenia; è pubblicato il manuale medico di Shutes Alpha Tocopherol in Cardiovascular Disease ; e il dottor McCormick riferisce che i pazienti oncologici testati per la vitamina C erano seriamente carenti, spesso fino a 4.500 milligrammi.
  • niacina da parte di Hoffer per abbassare il colesterolo e prevenire le malattie cardiovascolari;
    Il Dr. Harrell dimostra che l’integrazione della dieta delle madri in gravidanza e in allattamento con le vitamine aumenta i quozienti intellettivi della loro prole a tre e quattro anni di età.
  • 1957 Dr. McCormick pubblica su come la vitamina C combatte le malattie cardiovascolari.
  • La vitamina D è indicata per prevenire il cancro al seno.
  • in psichiatria in Scienze , e subito dopo definisce la medicina ortomolecolare come “il trattamento della malattia mediante la fornitura dell’ambiente ottimale molecolare, in particolare le concentrazioni ottimali di sostanze normalmente presenti nel corpo umano. ”
  • Vitamina C e il comune raffreddore e il dott. Williams pubblica Nutrition Against Disease .
  • arrestare e invertire la sclerosi multipla.
    Così fa il Dr. HT Mount, che riporta 27 anni di successi usando la tiamina.
    Inoltre: Ewan Cameron, MD e Linus Pauling pubblicano il loro primo documento comune sul controllo del cancro con vitamina C, due anni dopo che Cameron ha iniziato a usare la vitamina C ad alto dosaggio IV (Endovena).
  • la sospensione dai farmaci altamente tossicodipendenti.
  • vitamina C prolungava notevolmente la vita dei malati terminali di cancro.
  • How to Live Longer and Feel Better di Linus Pauling.
  • vitamina C per il trattamento del cancro del rene e, nel 1995 e nel 1996, altri tumori.
  • trattamento endovenoso della vitamina C del cancro.
  • vitamina C contro il cancro.
  • vitamina C per via endovenosa è efficace nel trattamento del cancro.
  • vitamina C per via endovenosa svolge un ruolo cruciale nella soppressione della proliferazione di diversi tipi di cancro, “in particolare il melanoma. E, la vitamina E naturale è dimostrata per ridurre sostanzialmente il rischio di cancro al polmone del 61%.
  • http://www.riordanclinic.org/education/symposium/s
  • http://www.riordanclinic.org/education/symposium/s
  • vitamina C plasmatica è associato ad una riduzione del 9% del decesso per scompenso cardiaco. Inoltre, le vitamine del complesso B sono associate a una diminuzione del 7 per cento della mortalità, la vitamina D con una diminuzione dell’8 per cento della mortalità. 
  • vitamina B per rallentare l’atrofia di specifiche regioni del cervello che sono una componente chiave del processo di malattia di Alzheimer e sono associate al declino cognitivo.
  • La Vitamina C diminuisce le complicanze, il tempo di intubazione e la durata delle degenze ospedaliere nei pazienti con Unità di Terapia Intensiva.
    E, un altro studio su larga scala ha trovato una riduzione del rischio del 26-55% per il cancro del pancreas in persone che consumano più vitamina C.
  • Per riferimenti specifici su questi argomenti, copia e incolla una qualsiasi delle brevi descrizioni sopra in un motore di ricerca e premi “invio”. Medici e giornalisti che dicono “non hanno visto nessuna prova valida che le vitamine curano le malattie” vi dicono la verità: sì, non l’hanno mai vista. Non è perché non è disponibile; è perché non hanno mai fatto nemmeno questo semplice passaggio.

    Copyright 2016, 2014 e anni precedenti di Andrew W. Saul. Revisioni copyright 2019.

    http://www.doctoryourself.com/review.html) e MEDICO TE STESSO: guarigione naturale che funziona. (recensito su http://www.doctoryourself.com/saulbooks.html)

    http://www.doctoryourself.com/timeline.html


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Il Covid si cura a casa (esperienza sul campo)

Dr. Brancatello Sergio, medico di emergenza 118, dirigente sanitario per l’ASL Cn1 (Piemonte), direttore sanitario della Marina, libero docente corsi di BLS.

QUESTA LA TESTIMONIANZA del dr Sergio Brancatello, Medico di Emergenza Urgenza 118 e di Pronto Soccorso della Regione Piemonte da un post pubblico del suo profilo facebook.

IL COVID SI CURA  (2 Marzo 2021)

Età media di questi pazienti 80 anni.

Risultato? Nessun decesso!

Nel 2021 un’intera famiglia di 5 persone, tutti terrorizzati ed in isolamento domiciliare perché solo il padre anziano era positivo al tampone, gli altri sempre negativi ma con sintomi (febbre, tosse secca insistente, diarrea, ageusia e/o anosmia, astenia).

Curiosità: il 90% di questi pazienti usa fare ogni anno il vaccino antinfluenzale.
Quando ho visto queste 5 persone durante un intervento 118, da 2 giorni erano seguiti (se così si può dire) dal medico di base tramite il solo contatto telefonico, quindi abbandonati a se stessi da quel medico che avrebbe dovuto visitarli e che invece, su indicazione del ministero della salute, aveva prescritto loro solo “paracetamolo”, cioè “Tachipirina”.
E pensare che anche questi medici, come me, hanno prestato il giuramento di “Ippocrate”. Probabilmente lo hanno dimenticato. Io no nonostante siano trascorsi quasi 4 decenni dal giorno della mia laurea.

Io, fregandomene delle linee guida dettate dal ministro Speranza, ho subito sospeso l’inutile e addirittura dannosa “tachipirina” ed ho iniziato una NUOVA TERAPIA:

  • OKI, 2 bustine al giorno a stomaco pieno.
  • Paracodina codeina per bloccare la tosse secca e stizzosa (20 gocce 3-4 volte al giorno).
  • Paquenil 1 cpr al dì per 5 giorni.
  • Vitamina D. 2000 U al giorno.
  • Zinco citrato 50 microgrammi al giorno.
  • Vitamina C (1000 mg al giorno).
    Solo a chi persisteva la febbre dopo 4/5 giorni con questo nuovo protocollo ho iniziato:
  • azitromicina 1 compressa al giorno per 6 giorni.

Con questa terapia e sospendendo la dannosa tachipirina, dopo poche ore dalla prima dose di OKI ho ottenuto un netto miglioramento.

Dal secondo giorno di terapia tutti i sintomi sono entrati in remissione.

Al quarto-quinto giorno, tutti i sintomi (tranne l’ageusia e l’anosmia) sono scomparsi .
A due di loro ho dato un gastroprotettore inibitore di pompa (pantoprazolo) per 4-5 giorni.
Solo a tre di loro (quelli con SPO2 inferiore a 90%) ho dato eparina 5000 U. al dì, sotto cute.

Molti medici di base hanno contribuito a creare la crisi sanitaria, prescrivendo tachipirina che inibisce la produzione di glutatione, potente antiossidante naturale che combatte la virosi e non visitando le persone.

Consiglio un tribunale di Norimberga per il ministro della salute Speranza e per i medici di base che hanno prescritto tachipirina al telefono senza mai aver visitato il paziente, fidandosi delle indicazioni di OMS e ministero.

Sono stati loro la concausa della crisi sanitaria.
Nessuna visita al paziente.
Nessun farmaco utile.

Solo tachipirina che aumenta l’infezione togliendo ai pazienti due armi fondamentali: la Febbre e il glutatione.
Ho consigliato inoltre loro di cambiare medico!
I pazienti che invece ho portato in ospedale perché non sono riuscito a convincerli di rimanere a casa, oppure perché vivendo da soli o molto anziani non riuscivano a gestirsi da soli, sono in parte deceduti.

Molti di questi poveri pazienti sono stati intubati e sottoposti a ventilazione forzata.
A marzo e aprile 2020 a nessuno di queste persone è stata data l’idrossiclorochina, perché sconsigliata dal ministero della salute e dall’OMS. Probabilmente c’era l’intenzione di arrivare alla fase vaccinale.

Il 13 Aprile 2020
È quasi certa la causa della letalità del Covid-19.
Sono le microtrombosi venose, non la polmonite a determinare la fatalità.
E perché si formano trombi?
In USA dove ancora vietano gli antinfiammatori i dati sono ormai tragici. Sono farmaci che costano pochi euro ma che aiutano a salvare tante vite.
Sono i farmaci che facciamo per andare in vacanza in Kenia e prevenire la malaria.
Vediamo i protocolli di alcuni ospedali:
Dr.Sergio Brancatelli

Questo è il risultato del lavoro “COMPLETAMENTE GRATUITO” di medici, biologi, farmacologi, farmacisti che non si sono voluti arrendere, e che hanno con forza remato controcorrente ignorando i protocolli ministeriali e quelli dell’ordine dei medici. Io sono onorato di far parte di questo gruppo di sanitari che da mesi, oltre a fare il proprio lavoro di centinaia di ore di giorno o di notte, hanno rinunziato al sonno, ai pasti regolari, alla loro stessa vita per il prossimo. Io personalmente ho trattato oltre 460 pazienti che sono tutti guariti. Il mio cellulare squilla a qualsiasi ora del giorno e della notte ed ogni secondo arriva un messaggio scritto o vocale a cui rispondo immediatamente di giorno o di notte.
Se da marzo 2020 avessero fatto così tutti i medici di famiglia, a parte i primi due mesi di sbando totale, non ci sarebbe stato alcun sovraffollamento in ospedale perché lo ribadisco: DI COVID SI PUÒ GUARIRE ANCHE A CASA INIZIANDO LA SUBITO, NELLE PRIME 48 ORE. Abbiamo a disposizione molti farmaci e alcuni integratori che migliorano le difese immunitarie. Moltissimi medici di base hanno invece seguito le direttive superiori e hanno consigliato ai loro assistiti paracetamolo (Tachipirina) oltre che attuare una vigile attesa. 🤬🤬🤬🤬🤬
La Tachipirina è assolutamente controindicata nella malattia da COVID-19 perché fa scendere la febbre mascherando i sintomi ma allo stesso tempo non ha quell’effetto antinfiammatorio dei cosiddetti “FANS” (ibuprofene, acido acetilsalicilico, ketoprofene, nimesulide) perché il paracetamolo riduce il glutatione favorendo l’aumento dello stato infiammatorio e la tempesta citochinica.
D’altro canto, ho visto anche medici di famiglia coraggiosi che hanno continuato a visitare i loro pazienti al loro domicilio, senza abbandonarli al loro destino.
Se si fosse attuata da subito questa metodica su tutto il territorio nazionale, adesso saremmo liberi da questa piaga che ha privato della vita 115.000 italiani.
Le nostre armi sono:
Azitromicina, ibuprofene, Idrossiclorochina, eparina, Deltacortene, ivermectina, vitamina D e C, lattoferrina, quercitina, ossigeno le cui dosi vengono personalizzate in base alle patologie pregresse, ai farmaci che assume già il paziente e all’intera sua storia clinica.
Se avete problemi legati al COVID contattatemi al 3452140853 o rivolgetevi a www.ippocrateOrg.org il nostro intervento è gratuito. Indubbiamente contattando ippocrateOrg sarete inserite in una lista d’attesa anche se veloce mentre se contattare direttamente me sarete contattati in pochi minuti. Mi scuso per il lungo scritto e vi esorto a condividere questo mio pensiero con i vostri contatti anche per sensibilizzare altri medici ad iscriversi gratuitamente a ippocrateorg. per combattere assieme.
Grazie

Questo è un articolo della “Stampa” di Torino (inserto di Cuneo) di oggi domenica 25/04/2021.
L’articolo non rispecchia il 100% di ciò che ho detto nell’intervista, ed estrapolando solo alcune frasi non rende benissimo il concetto che volevo esprimere. Io ho semplicemente detto (oltre al fatto di essere un pro-Vax tanto che i miei 5 figli sono tutti vaccinati) che faccio un encomio pubblico a tutti i “medici ospedalieri” che, come me, hanno fatto e fanno miracoli in questi quattordici mesi per curare i pazienti COVID, loro in ospedale io sia tramite il sistema 118, sia (gratuitamente), nelle poche ore che mi restano a disposizione, a domicilio (a mie spese), sia per telefono whatsapp e Messenger.
Inoltre ribadisco che NON biasimo per nulla i molti “medici di famiglia” che hanno ubbidito unicamente alle direttive del ministero della sanità Speranza che imponeva (ed impone ancora purtroppo) “vigile attesa” e “paracetamolo”.
ma essendo io un “libero professionista” convenzionato da 20 anni con un’ASL per il “sistema 118 e pronto soccorso” e prima ancora direttore sanitario della Marina, medico di base e di continuità assistenziale, ho preferito agire in “scienza e coscienza” come ho imparato dai miei “grandi maestri”, e come faccio da 36 anni, cercando di curare gratuitamente i pazienti che mi chiedevano aiuto, abbandonati da tutti, e non somministrando nulla che potesse pregiudicare il loro stato di salute. Io non sono un virologo e non mi sono avvalso di farmaci sperimentali, bensì di medicamenti usati da svariati decenni e che fanno sicuramente parte del prontuario farmaceutico nazionale.
Farmaci consigliati tra l’altro dai migliori virologi e clinici del mondo ma che in questi 14 mesi sono stati emarginati, derisi, censurati volutamente solo per aver avuto il coraggio di dire la verità. Non so più in che mondo viviamo!!!!
Sandro Pertini, Cossiga si stanno sicuramente rivoltando nella tomba!
Nel 2020 ho aderito all’organizzazione “IppocrateOrg” con slancio e passione riconoscendomi nel loro “modus operandi” e così tra i casi presi da IppocrateOrg e coloro che si sono rivolti a me in privato ho trattato quasi 700 pazienti in tutta Italia.
Non ho avuto fortunatamente nessun decesso sebbene abbia trattato casi molto difficili (oncologici, diabetici, Parkinson con problematiche cardiocircolatorie o respiratorie pregresse) ma solo due pazienti attualmente ricoverati in terapia semintensiva perché in età molto avanzata (103 e 98 anni) e con 4-5 patologie gravi da combattere, e comunque presi in carico troppo tardi quando la tempesta citochinica era già in atto.

Caro direttore,

vorremmo condividere con i lettori la nostra testimonianza.

La nostra famiglia è stata colpita dal Covid. Alcuni di noi erano asintomatici o con lievi sintomi mentre nostro papà settantenne con diverse patologie, purtroppo ha avuto sintomi molto più gravi (febbre alta, polmonite).

Fortunatamente abbiamo conosciuto il dottor Sergio Brancatello che con pazienza e gentilezza lo ha egregiamente curato da casa e addirittura, nel picco della malattia, si è offerto di visitarlo gratuitamente per verificare che non ci fossero complicanze.

Grazie alle sue cure, nostro padre è stato curato da casa senza dover essere ricoverato.

Siamo stati davvero fortunati ad averlo incontrato, tanti dottori dovrebbero prendere esempio da lui e sicuramente si eviterebbero tanti ricoveri inutili. 

Mille grazie dottor Sergio Brancatello, per averci supportato, aiutato e guarito.

Una famiglia molto grata.

StefaniaTerreno


«Covid, noi medici con le mani legate, limitati nelle prescrizioni del farmaco salvavita»

La dura posizione dell’Ordine di Udine: “Nessuna limitazione può essere accettata in campo diagnostico e terapeutico”. Conte: “Intollerabile introdurre sanzioni per chi prescrive troppi esami!”


 




Dr Luigi Cavanna, Medico in Prima Linea a Domicilio, un modello da seguire

«Io, medico in famiglia». L’umanità bussa alla porta

articolo di Schiavi Giangiacomo

Buone notizie (inserto Corriere della Sera), 19, 4, 2020, p.7

Il dottor Luigi Cavanna, sessant’anni, è finito su Time come esempio di ciò che i medici debbono fare: portare a casa dei malati una cura e anche un antidoto alla solitudine.

La medicina sul territorio che funziona: così lo ha interpretato il giornale americano. 

(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)

Il medico è primario di oncoematologia all’ospedale di Piacenza e nel maggio 2020 finì sulla copertina di Time. «Oggi abbiamo un’arma in più, gli anticorpi monoclonali»

«Se si cura a casa il Covid si può guarire». Lo ripete da mesi il dottor Luigi Cavanna, spesso inascoltato, a volte contestato, finalmente accettato da una parte della comunità scientifica, ancora troppo scettica sui risultati, che invece già dallo scorso marzo avevano un’evidenza conclamata. La medicina sul territorio, con farmaci di uso comune associati ad antibiotici, la cura precoce insomma, ha funzionato e funziona. E oggi abbiamo un‘arma in più, dice Cavanna, con i farmaci monoclonali.

Anticorpi monoclonali contro il Covid

«Se si mettono a disposizione per le cure a domicilio potremo alleggerire gli ospedali e liberare posti per i malati oncologici penalizzati in questi mesi nelle cure e negli esami». Cavanna ha dovuto rispondere in tv alle accuse sull’inefficacia dell’idrossiclorochina, messa in discussione quando invece aveva dato ottimi risultati sui pazienti trattati, «forse perché non aveva alle spalle le potenti industrie del farmaco», ma non vuole fare polemiche: oggi è importante curare più gente possibile a casa, mettendo a disposizione medici e farmaci.

La copertina su Time

Il dottor Luigi Cavanna, sessant’anni, primario di oncoematologia all’ospedale di Piacenza, non si aspettava di finire su Time per aver fatto quel che ogni medico dovrebbe fare: portare a casa dei malati una cura e anche un antidoto alla solitudine. Lui l’ha fatto nei giorni bui della pandemia e per la rivista americana è diventato un esempio della sanità che funziona: la medicina sul territorio. Purtroppo la politica negli ultimi anni l’ha ridimensionata, riducendola a burocratica routine. Invece è da qui che bisogna ripartire. Dall’assistenza sulla porta di casa. Dal coraggio di medici e infermieri. E dall’umanità.

  • Partiamo da qui, dottor Cavanna. Dalla sanità da ripensare.
    • «La sanità va ripensata sulla base dei bisogni clinici ed umani dei malati, sempre più anziani e con più patologie. Meno cure in ospedale e più cure a casa. E meno accessi alla porta girevole del Pronto soccorso. Ai primi di marzo il Pronto soccorso di Piacenza sembrava l’anticamera dell’inferno. Malati dappertutto, con dispnea, febbre, fame d’aria, le Tac che sfornavano referti su referti di polmoniti bilaterali interstiziali».
        • Chiamata al 118, ambulanza, Pronto soccorso… Creando quell’ingorgo che ha lasciato molti anziani in lista d’attesa e ha fatto saltare il sistema.
    • «Ho proposto di fermare l’onda prima dell’arrivo in ospedale. Mi sembrava il modo migliore per essere utile. L’11 marzo la Direzione dell’ospedale ha preso la decisione di formare squadre di intervento rapido a domicilio. La mattina dopo con il caposala Gabriele Cremona siamo partiti con le visite».
  • E che cosa avete trovato a casa dei malati?
    • «Tante persone anziane, sole ed impaurite. L’ accoglienza è stata commovente, ci hanno visto come dei salvatori».
  • Non si aspettavano questo tipo aiuto?
    • «Si sono sentiti accuditi, ascoltati. Molti ripetevano: “Andrà come andrà, ma almeno qualcuno è venuto. Per noi è già molto. È già tutto”».
  • Avete avuto dei criteri di scelta su dove operare?
    • «Dove c’era una richiesta di aiuto, dove la solitudine faceva più male. C’era chi aveva appena perso un marito, un fratello, un figlio… Spesso ci siamo trovati a piangere con loro. Non sapevano nulla per il funerale, non avevano più notizie del familiare finito in ospedale».
  • Ha avuto paura di essere contagiato?
    • «Eravamo vestiti come astronauti, questo ci ha dato sicurezza: tute monouso, guanti, visiere, mascherine».
  • La dotazione che molti hanno ricevuto in ritardo.
    • «Per l’assistenza a domicilio ci siamo serviti di ecografo, elettrocardiografo portatile, kit per tamponi e farmaci, idrossiclorochina e poi antivirali, antibiotici, cortisone, eparina e saturimetro. Se non ci fossero state queste dotazioni avremmo risolto ben poco».
  • Ha fatto un bilancio dei primi risultati?
    • «A Piacenza i morti sono stati più di novecento. Ho seguito personalmente circa 270 casi e i ricoveri sono stati inferiori al 5% . Quel che conta è che nessuno di questi malati è deceduto».
  • Che cosa resterà di questa esperienza?
    • «La prima evidenza è che va rafforzato il legame tra ospedale e territorio. Non c’è solo il Covid: le cure a domicilio con monitoraggio costante si possono allargare anche per altre malattie».
  • E la seconda evidenza?
    • «C’è una questione enorme, ed è la solitudine di tanti anziani. Serve un sistema sociosanitario capace di offrire con le cure anche la certezza di non essere lasciati soli. Ma questa si chiama anche umanità».

intervista video il dr Luigi Cavanna ci parla del grande risultato delle cure sui pazienti oncologici malati di Covid e su cui ha pubblicato uno studio con riconoscimenti a livello mondiale.




Il diritto di contare

Da un post publico del dr Salvucci Fabrizio

La mancata ricezione di questa indicazione è sembrata sbalorditiva e persino irritante durante la seconda ondata, tanto che si è proceduto per vie legali con ricorso al TAR. Oggi la sentenza che ci ha dato ragione. Ci sono molti studi e moltissime esperienze riferite (tra cui la mia, anche su me stesso e la mia famiglia) che, a prescindere dal farmaco, suggeriscono un atteggiamento precoce aggressivo prima del tampone.


Grazie.




Licenzia il tuo dottore!

“FIRE YOUR DOCTOR!” di ANDREW SAUL è stato tradotto in italiano con il titolo “Liberati dal dottore

La traduzione letterale, invece, sarebbe stata: “Licenzia il tuo dottore” e sarebbe suonato meglio, ma forse qualcuno ha spinto per il “politicamente corretto”. Liberarsi del dottore e non proprio licenziarlo, potrebbe essere meno offensivo per la classe medica se dovesse incontrare questo libro? Vorrebbe dire non vengo più da te a visita, ma puoi continuare a lavorare anche se non vali nulla. Quale senso di giustizia…

Pensiamo a quanti danni hanno creato e continuano a creare sulle persone che hanno riposto in loro la fiducia. Personalmente avrei molto da dire ed il sentimento verso certi medici è in generale una totale disistima, specie quando si allontanano sempre più dal concetto ippocratico “Primo non nuocere” per non parlare dell’interesse al profitto, e la totale non curanza degli altri, l’ego ed il senso di onnipotenza.

Come si fa ad amare un medico così? (N.d.r.)

“Liberati dal Dottore” – Recensito da Abram Hoffer, MD, Ph.D.

Dichiaro ora di essere totalmente di parte e di supportare ciò che ha scritto Andrew Saul. Lui ed io siamo amici e siamo entrambi entusiasti ortomolecolari. E perchè no? Come non essere entusiasti quando si confrontano i risultati del trattamento standard con i risultati del trattamento ortomolecolare?
Ecco un esempio.

Alcuni mesi fa una donna nella sua mezza età ha sviluppato una serie di gravi e terribili lesioni cutanee e piaghe sul suo corpo. Nessuno dei nove dermatologi che ha consultato è stato in grado di diagnosticare o aiutarla e, alla fine, le è stato detto che si stava graffiando e quindi era lei stessa la vera causa di queste lesioni. A suo marito fu tenuta una lezione in modo tale da impedirle di farlo. Questo non la fece migliorare, ma la spinse più profondamente nella depressione. Tuttavia, poche settimane dopo aver iniziato il corretto programma di vitamina B, era sulla strada del recupero e di nuovo al lavoro.
Aveva sofferto di una rara forma di lesioni subcliniche simili alla pellagra e solo la vitamina B-3 avrebbe potuto essere, ed è stata, utile. Inoltre, questa semplice vitamina ha fatto molto di più che purificare la sua pelle: ha anche curato la sua depressione.

Ma anche se sono onesto con te nel dichiarare il mio pregiudizio, devo aggiungere che non recensisco mai un libro che non mi piace. Se penso che sia importante e accurato, voglio che i potenziali lettori traggano vantaggio dalle informazioni contenute in quel libro. Ora sai. Mi è piaciuto questo libro. Grazie, Andrew, per averlo scritto.

Licenzia il tuo dottore! ha due sezioni principali. Leggi la prima parte come faresti con un libro particolarmente divertente. È molto interessante. Saul fornisce una discussione istruita sugli strumenti necessari per una vita sana. Questi sono gli strumenti di cui stanno prendendo coscienza i più moderni professionisti del benessere. Do la colpa alla persistente ignoranza medica delle facoltà di medicina, non dei medici. Dopo tutto, i medici, quando si diplomano, mettono in pratica ciò che hanno imparato. Come afferma correttamente Saul, i medici frequentano la facoltà di medicina, imparano medicina, praticano la medicina e prescrivono medicinali. Il dottor Hugh Riordan lo ha detto in questo modo:

Ortomolecolare non è la risposta ad alcuna domanda nella scuola di medicina.

normalizzare i lipidi nel sangue, per abbassare il colesterolo e aumentare quello buono, l’HDL, deve sapere il fatto suo. Anche se la Niacina è il gold standard e molto superiore a qualsiasi delle attuali statine, pochissimi medici ne hanno sentito parlare. La Niacina non si trova in nessuna del 50% delle pagine delle riviste mediche che contengono annunci di farmaci.

Ti suggerisco di controllare le sezioni che più ti interessano quando avrai acquistato questo prezioso libro.

Studia il libro, padroneggia i suoi contenuti e poi quando vedrai il tuo dottore sarai in grado di discutere in modo intelligente su come guarire. Se scopri che sbadiglia, si trascina in giro, guarda i file e diventa molto impaziente, allora licenzia il tuo medico.

Nel 1978 ho visitato il dottor Humphry Osmond (uno dei grandi co-fondatori della psichiatria ortomolecolare) a Tuscaloosa, Alabama. Durante quella visita ho assistito a un corso tenuto per pazienti con schizofrenia presso il Tuscaloosa Ospedale psichiatrico. Lo scopo della classe era quello di educare i pazienti sulla natura della loro condizione e di fornire loro una guida su come evitare il ripetersi dei loro sintomi. Questo aneddoto illustra un principio molto più profondo che il dottor Saul fa emergere nel suo eccellente libro.

Il prossimo punto importante, che il dottor Saul sottolinea nella maggior parte del suo libro, è che troppi medici non sono riusciti a istruirsi sulle alternative al trattamento farmacologico per i loro pazienti.

Ad esempio, il tasso di mortalità annuale dovuto a quella terrificante condizione nota come rabdomiolisi (dove il tessuto muscolare si rompe accompagnato da una febbre molto alta) tra i pazienti che assumono le famose statine anti-colesterolo è di circa 100 per milione di pazienti, con un tasso di mortalità ancora più alto a causa di insufficienza epatica.

Al contrario, il tasso di mortalità mondiale dovuto al consumo di vitamine in dosi molto superiori a quelle raccomandate dalle autorità ortodosse è esattamente zero.

  • il primo è che non esiste alternativa ai farmaci per molte condizioni mediche (il che è spesso vero in situazioni di emergenza).
  • dose ottimale di vitamina C attraverso la tolleranza intestinale come il singolo fattore più importante per ripristinare la salute. La vitamina C per via endovenosa può essere somministrata in dosi molto più elevate e non è ancora tossica.

    Il dottor Saul consiglia di assumere 1.000-2.000 mg di vitamina C ogni ora (o anche più frequentemente) all’inizio dei sintomi dell’infezione. Il limite è l’inizio della diarrea, “tolleranza intestinale”. Viene contata la quantità totale di vitamina C assunta per raggiungere questo livello. Il giorno successivo una dose totale leggermente inferiore dovrebbe essere assunta come dose singola o suddivisa nell’arco della giornata. Questo dovrebbe essere continuato finché la malattia persiste.

    Come fa un paziente a sapere quando la malattia sta migliorando? La diarrea ritorna. Quindi il paziente riduce gradualmente la dose, controllata dalla tolleranza intestinale, fino a quando non vi è alcuna ulteriore riduzione. A questo livello, il più alto in cui non si verifica la diarrea, è la dose ottimale per quel particolare paziente.

    Questa è anche la dose più probabile per prevenire future infezioni saturando i globuli bianchi difensivi. Forse tutti dovrebbero determinare da soli questa dose prima di ammalarsi.

    FIRE YOUR DOCTOR: How to be Independently Healthy è disponibile presso qualsiasi libreria online. Non è in vendita su questo sito.

    Steve Hickey, PhD, Manchester Metropolitan University, UK, scrive:

    Questo superbo libro dovrebbe essere in ogni casa. Da ragazzo, crescendo a Liverpool, una zia preferita una volta mi disse che la salute era il nostro bene più importante. A quel tempo, pensavo che la salute fosse automatica. Tuttavia, poiché le persone che amavo si sono ammalate e sono morte, ho capito che aveva ragione.

    Il modo migliore in cui le persone possono prendersi cura della propria salute è assumersene la responsabilità, piuttosto che fare affidamento sui propri medici. Un divertente cartone animato del XVII secolo è appeso alla parete del bagno, a casa di un mio amico chirurgo. Si vede un medico che si congratula con il cuoco domestico, come suo più grande alleato. Queste le sue parole:

    Forse abbiamo dovuto aspettare troppo a lungo perché il dottor Saul ci ricordi che ciò che mangiamo nutre i nostri medici. Di una cosa posso essere certo: mia zia avrebbe adorato il libro di Andrew Saul.

    L’editor della rivista Vitality Julia Woodford scrive:

    Questo volume, un vero e proprio prontuario terapeutico per tutta la famiglia, offre le più aggiornate e complete informazioni su: come cambiare stile di vita e alimentazione per migliorare il proprio stato di salute, come passare dai farmaci convenzionali alle terapie naturali, i principi di terapia nutrizionale per più di 80 patologie, suggerimenti pratici per ottenere succhi vegetali genuini ed energetici, le più recenti raccomandazioni scientifiche sui supplementi alimentari e la terapia ortomolecolare consigli su come liberarsi da tutte quelle abitudini che nuociono alla nostra salute.


     




Consenso informato per vaccinoCovid 19
Siete stati davvero informati?

 

Ma leggiamo questo studio

Divulgazione del consenso informato ai soggetti dello studio sul vaccino a rischio di peggioramento della malattia clinica dei vaccini COVID-19

Timothy Cardozo 1, Ronald Veazey 2 Affiliazioni espandere PMID: 33113270
PMCID: PMC7645850
DOI: 10.1111 / ijcp.13795
Astratto

Obiettivi dello studio:

Metodi utilizzati per condurre lo studio:

Risultati dello studio:

Questo rischio è sufficientemente oscurato nei protocolli di sperimentazione clinica e nei moduli di consenso per le sperimentazioni in corso sul vaccino COVID-19 che è probabile che si verifichi una inadeguata comprensione da parte del paziente di questo rischio.

Conclusioni tratte dallo studio e implicazioni cliniche:

il rischio specifico e significativo COVID-19 di ADE avrebbe dovuto essere e dovrebbe essere divulgato in modo prominente e indipendente ai soggetti di ricerca attualmente in sperimentazione sui vaccini, nonché a quelli reclutati per gli studi e ai futuri pazienti dopo approvazione del vaccino, al fine di soddisfare lo standard di etica medica di comprensione del paziente per il consenso informato.
Fonte

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33113270/

 

 

 

 




La vitamina C non crea calcoli renali

Le vere cause dei calcoli renali e perché la vitamina C non li crea.

CALCOLI RENALI

▶️ La carenza di B-6 produce calcoli renali in animali da esperimento. La carenza di B-1 (tiamina) è anche associata ai calcoli.

In foto i calcoli veri di cui ci dobbiamo preoccupare

 

CALCOLI RENALI E LORO RAPPORTO CON LA DIETA

Prima di tutto, ecco il riassunto esecutivo:

Maggiori informazioni su questo di seguito.

Esistono cinque tipi di calcoli renali:

  1. I calcoli di acido urico derivano da un problema nel metabolizzare le purine (la base chimica di adenina, xantina, teobromina [nel cioccolato] e acido urico). Possono formarsi in una condizione come la gotta.
  2. quantità adeguate di vitamine del complesso B e magnesio, questo tipo di calcolo non si forma. Qualsiasi integratore comune del complesso B due volte al giorno, più circa 400 milligrammi di magnesio, di solito è adeguato.

    “La vitamina C nelle urine tende a legare il calcio e diminuire la sua forma libera. Ciò significa meno possibilità che il calcio si separi sotto forma di ossalato di calcio (calcoli).” (pagina 213)
    Inoltre, l’effetto diuretico della vitamina C riduce le condizioni statiche necessarie per la formazione di calcoli in generale. “I fiumi in rapido movimento depositano poco limo.”

    Inoltre, puoi evitare un eccesso di ossalati non mangiando (molto) rabarbaro, spinaci o cioccolato. Se un medico pensa che una persona sia particolarmente incline a formare calcoli di ossalato, quella persona dovrebbe leggere i suggerimenti seguenti prima di abbandonare i benefici della vitamina C.

    Robert F. Cathcart II, MD scrive su “Perché dosi massicce di ascorbato non producono calcoli renali?”

    Modi per CHIUNQUE per ridurre il rischio di calcoli renali:

    1. Assumere un integratore di magnesio di ALMENO la RDA statunitense di 300-350 mg / giorno (potrebbe essere desiderabile di più per mantenere un equilibrio ideale 1: 2 tra magnesio e calcio)
    2. Assicurati di prendere ogni giorno un buon integratore vitaminico del complesso B, che contiene piridossina (vitamina B-6). La carenza di B-6 produce calcoli renali negli animali da esperimento. A dosi elevate, è anche usato in medicina per trattare i calcoli renali. Ricorda:
      * La carenza di B-6 è molto comune negli esseri umani

    Ulteriori informazioni sul perché le dosi di vitamina C non causano calcoli renali con particolare riferimento alla terapia endovenosa di vitamina C:

    Calcoli renali e Vitamina C Endovena

    RIFERIMENTI:

    1. Cheraskin, Ringsdorf Jr. e Sisley: The Vitamin C Connection, Harper and Row, 1983
    2. Pauling, Linus. Come vivere più a lungo e sentirsi meglio , Freeman, 1986

    VITAMINA C MITO-BUSTERS

    Qualche pagliaccio sta ancora cercando di dirti che la vitamina C è in qualche modo pericolosa? O che non dovresti prenderne più di 200 mg / giorno? Ci sono articoli eccellenti che vorrai leggere

    http://www.whale.to/v/c/index.html

    Ed ecco altre davvero buone notizie per tutti voi matti della salute che ogni giorno cercano così valorosamente di convincere amici, nemici e familiari a prendere le loro vitamine:

    STUDIO SULLA SICUREZZA DELLA VITAMINA C.

    LA VITAMINA C NON PROVOCA CALCOLI RENALI

    LA VITAMINA C PREVIENE E CURA I POLIPI RETTALI

    http://www.whale.to/v/c/index.html

    MALATTIA CARDIOVASCOLARE DIMINUITA DALLA VITAMINA C

    Copyright C 2019, 2008, 2005 e anni precedenti Andrew W. Saul.

    Andrew W. Saul


     

     




Effetto Placebo ed effetto Nocebo – di cosa si tratta?

 

Quando le persone si fidano del proprio medico e capiscono la funzione dei trattamenti, la loro salute migliora.
Anche trattamenti semplici come un massaggio o un cambio di alimentazione possono manifestare risultati strabilianti, che fanno sentire nuovamente bene il paziente.
Gli “scienziati” e gli “esperti” del regime negano ogni validità ad ogni procedura non ortodossa, giustificando ogni successo della medicina alternativa con l’“effetto placebo”.
Ma anche se fosse solo effetto placebo, se ciò che il terapeuta fa suscita fiducia e funziona, si tratta di una cura valida.
Se il placebo risiede nelle capacità del guaritore di attivare le funzioni immunitarie e di ripristino funzionale del corpo del paziente, questo costituisce un fattore non misurabile, standardizzabile o commercializzabile.
(dal Manifesto della Sociosofia)

Segue una raccolta di articoli, post di amici e studi sull’effetto Placebo e Nocebo da cui sono affascinata.

L’argomento è inserito nell’attualità di quello che stiamo vivendo dall’inizio dello scoppio della simil influenza pandemica intorno a Marzo 2020.

A dicembre 2020 siamo ancora chiusi in casa terrorizzati, assoggettati dalle disposizioni non proprio legali dei Dpcm del consiglio dei Ministri e la paura sta salendo sempre di piu’ soprattutto a causa della chiusura di molte attività commerciali, per la perdita dei servizi essenziali ai cittadini e il tutto pompato ad arte dalle notizie media, tv e social che incutono terrore e panico ad una popolazione sempre piu’ vessata dallo stato.

Ma a fronte di tutto ciò, la cosa positiva è che molte piu’ persone si stanno rendendo consapevoli di questo inganno globale, laddove è piu’ evidente che l’emergenza è dovuta piu’ alla insufficienza delle strutture di assistenza, che al virus stesso.

Resistere alle continue sollecitazioni negative è un obbligo morale verso noi stessi e chi ci sta vicino.

Morena Pantalone


di

Questa notizia del 2013 fu una di quelle che diede benzina alla creazione di questo sito:

Effetto nocebo: le brutte notizie fanno male alla salute

Uno studio tedesco afferma che le notizie shock possono far ammalare così come succede quando si legge il bugiardino dei farmaci e si provano i sintomi segnalati come effetti collaterali. 
Fonte
Approfondimento su ScienceDaily 

Lo studio originale pubblicato sul Journal of Psychosomatic Research

“vediamo quanto ti nuoce qualcosa” – sono ancora più rari di quelli sull’effetto placebo, per evidenti motivi etici: quando se ne trovano sono allora molto interessanti.

In queste condizioni alcuni smettono di lavorare, si isolano socialmente e, a volte, stravolgono la propria vita trasferendosi in luoghi lontani dalle fonti elettromagnetiche.
Ad un altro gruppo di circa 70 persone è stato mostrato un documentario sulla sicurezza dei dati in internet e nei telefoni cellulari.
Ma non era vero.
Nonostante nessuno fosse esposto a particolari campi elettromagnetici, il documentario sulla salute ha aumentato la sensibilità: il 54% dei soggetti ha sperimentato agitazione e ansia, perdita di concentrazione o formicolii alle dita, braccia e gambe.
2 partecipanti hanno abbandonato lo studio prematuramente perchè i loro sintomi erano così forti che non volevano più subire la finta irradiazione.
L’EFFETTO NOCEBO HA EFFETTI EPIDEMICI

Ma è chiaro che qualsiasi argomento venga vissuto come una minaccia per la salute, può imprimere un effetto nocebo significativo.
Ce lo dice anche Fabrizio Benedetti, tra i più importanti studiosi di effetto placebo, che abbiamo ospitato ad un convegno di Salute Attiva Onlus.
Trovi la fonte di questa citazione nel video-podcast di questo articolo.I media sono allora coscienti del carico di responsabilità?
E la questione diventa molto importante per qualsiasi autorità abbia un potere di suggestione, sia nel campo della salute che di ogni altro settore della comunicazione.

La vendita delle informazioni, è più che certo, influenza quotidianamente le abitudini delle persone, i loro comportamenti e la loro salute.
NEL MODELLO DELLE 5 LEGGI BIOLOGICHE

Nel mondo delle 5 Leggi Biologiche un tale fenomeno percettivo che si traduce in sintomi fisici appare scontato. 

Parliamo invece di una ordinaria e sensata reazione biologica ad un pericolo, in seguito ad una percezione biologica soggettiva (che in passato sia stata già corroborata da un fatto concreto, così da generare un binario).
articolo sulle epidemie e i tumori contagiosi.
“condomìni dei tumori” che vivono a breve distanza dai tralicci dell’alta tensione, ma anche al panico costruito intorno a certe influenze… possiamo immaginare quale peso possa avere sulla popolazione, in questi contesti, l’effetto nocebo veicolato nella comunicazione e nelle credenze.
argomento effetto placebo e nocebo, che abbiamo affrontato molto in 5LB Magazine.
Se invece vuoi capire di più sulle 5 Leggi Biologiche, comincia da qui.

I meccanismi psicologici sottostanti sembrano essere l’apprendimento tramite condizionamento pavloviano e l’ansia anticipatoria generata dalle aspettative negative, proprie o indotte dalla comunicazione del clinico. In uno studio sperimentale di qualche anno fa (Pfingsten, 2001), 50 pazienti affetti da dolore cronico sono stati divisi casualmente in due sottogruppi prima di un test di flessione della gamba: uno gruppo è stato informato che il test avrebbe prodotto un lieve incremento del dolore, l’altro ha ricevuto informazioni neutre sulla procedura.

Risultati:

il gruppo che ha ricevuto informazioni negative ha riportato un significativo aumento dell’intensità del dolore e una performance ridotta nella capacità di flessione della gamba. La potenza del nocebo, ha inoltre riscontro nel funzionamento cerebrale: i circuiti neurali coinvolti infatti riguardano il metabolismo della dopamina e degli oppioidi endogeni, entrambi coinvolti nella percezione del dolore, e centrali dunque sia nel nocebo che nel gemello più noto, il placebo. A conferma di questo dato le neuroscienze ci dicono che il cervello si attiva nello stesso identico modo sia durante la percezione di un dolore fisico intenso, sia quando questo dolore è solo rappresentato nella mente (Colloca, 2012): insomma chiudere il dito nella portiera della macchina o immaginare la scena, attivano le stesse aree cerebrali e l’esito, nel tempo, potrebbe essere la percezione del dolore in assenza dell’esperienza sensoriale vera e propria!

In condizioni di minaccia o di paura, come succede quando si ha una qualche malattia, le informazioni negative vengono assorbite in modo più rapido e preciso rispetto a quelle positive, quindi un’eccessiva quantità di informazioni solo negative può peggiorare significativamente lo stato d’ansia del paziente e far aumentare dunque anche i sintomi. Il dolore cronico è una delle condizioni cliniche in cui il nocebo si manifesta in modo più evidente e costituisce spesso il meccanismo di base responsabile della cronicizzazione del dolore stesso.

Come superare dunque il dilemma etico legato all’indiscutibile diritto del paziente ad essere informato? Ecco alcuni suggerimenti negativi molto frequenti e da evitare nella comunicazione clinico-paziente (Hauser, 2012):

Con il paziente, evitare: 

  • Frasi che causano incertezza: “Il trattamento potrebbe funzionare”, “Proviamo questo farmaco!”
  • Espressioni gergali: “Durante l’esame (tomografia) il suo cervello sarà tagliato in piccole fettine e poi analizzato successivamente!”
  • Frasi ambigue: “Tra poco la faremo addormentare e non sentirà più nulla”
  • Enfatizzare aspetti negativi: “Deve assolutamente evitare di sollevare oggetti pesanti, se non vuole finire paralizzato!”
  • Focalizzare l’attenzione: “Alzi la mano se sente dolore!”, “Ha nausea?”
  • Negazione del sintomo: “Non deve preoccuparsi, sanguinerà solo un po’”

Una ricetta per tutti?..Dare il giusto peso alle parole!

LEGGI L’EFFETTO PLACEBO E NOCEBO SULLA PSICOPEDIA DI STATE OF MIND

LEGGI GLI ARTICOLI SU: EFFETTO PLACEBO


Per saperne di più:
https://www.stateofmind.it/2012/10/nocebo-effect/


uno studio molto lungo ma affascinate sul PLACEBO (tradotto in parte)

Perché la ricerca sul placebo conta: rivitalizzare l’arte della medicina


Sono state sollevate preoccupazioni per il fatto che l’arte della guarigione, basata sul giudizio clinico intuitivo e sulla relazione medico-paziente, fosse eclissata dalla scienza e dalla tecnologia della medicina.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2814126/


Condivido pienamente questo post pubblico (Anonimo)

Finalmente iniziano ad uscire le verità e ci sono voluti centinaia di morti per arrivare a questo, assurdo direi 😡

EFFETTO NOCEBO

Stasera il TG1, dopo aver incolpato la Covid-19 per settimane, candidamente ammette che l’anomalo aumento di morti nella bergamasca NON è correlato al coronavirus, perché più della metà dei decessi è risultata negativa al tampone.
Il servizio prima evidenzia Comuni con oltre 7 volte il numero di defunti rispetto all’anno scorso (150 contro 21) e poi precisa, con sorpresa di tutti, la negatività di molti morti al test.
Lascio avanzare ipotesi a chi ha già notato le recenti campagne di vaccinazione anti-influenzale e contro la meningite in quella zona, per limitarmi a sottolineare che ormai la sfilata di mezzi militari che ha portato via le salme da Bergamo, nell’immaginario collettivo è indelebilmente associata alla Covid-19.
Neppure la stessa fonte di informazione “ufficiale” può correggere il tiro dopo aver sparato e rimane responsabile delle conseguenze della sua azione.
L’effetto nocebo è il danno che provoca, ad esempio, quel medico che dice al suo paziente che gli rimangono pochi mesi di Vita. È la fiducia che quest’ultimo ripone nel suo dottore a rendere la profezia autoavverante.
Ecco, credo che moltissimi anziani oggi stiamo morendo per il solo effetto nocebo scatenato dai media e non è certo sufficiente un servizio al TG1 della sera per rimediare al danno fatto e salvarli.
Il sensazionalismo giornalistico ha un costo troppo alto in una situazione di criticità come quella che stiamo vivendo e non dovrebbe essere permesso. Nemmeno quando si ritiene di strumentalizzarlo per una buona causa.


Non sottovalutiamo il placebo – incontro con il massimo esperto, in Salute Attiva Onlus

Articolo tratto da 5LB Magazine di

Poichè le 5 Leggi Biologiche spiegano le precise corrispondenze tra i due mondi, gli studi su ciò che psicofisicamente place e ciò che psicofisicamente nuoce sono per noi estremamente interessanti.

  • Quando la psiche è più forte di un farmaco.
  • effetto placebo sono largamente trascurati.
  • Mi piace richiamare le parole di Bonaldi, presidente di Slow Medicine:
    Un rigido atteggiamento scientifico, apparentemente ineccepibile, impedisce di ricorrere all’effetto placebo, un potente strumento di cura, in grado di risvegliare le straordinarie capacità di difesa e di guarigione presenti in ciascuno di noi (vis sanatrix naturae). 
    Purtroppo, anche questo effetto, pur ben dimostrabile e oggetto di ricerca, risulta ancora poco conosciuto e come tutto ciò che non si conosce e non si può spiegare, ha assunto un valore negativo. 
    farmaco di riferimento per eccellenza e, in un certo senso, il più testato in assoluto.
    ricerche in cui il placebo abbia mostrato un effetto curativo migliore rispetto al farmaco studiato (e fingiamo di non sapere che la maggioranza di questi sconvenienti risultati vengono occultati dall’industria) oppure, al contrario, in cui il placebo abbia mostrato effetti collaterali più gravi rispetto al farmaco.
    come queste 100 persone con effetti collaterali da placebo) sono informazioni trascurate e non indagate, benché a volte sconvolgenti nel loro significato.
    Magazine consiglia caldamente ai medici, agli operatori della salute e a tutti gli interessati di partecipare.
    Famosi i suoi libri:
    Il cervello del paziente, Giovanni Fioriti Editore, 2016

    19 gennaio 2019, Cagliari.
    Evento facebook5LB Magazine sarà presente e nelle giornate adiacenti organizzerà incontri con i lettori.
    Vi aggiorneremo prossimamente.

     




    La Nutraceutica in Medicina di Urgenza e Traumatologia

    Studio Ozono del Dott. Michele Bonaccorso – Milano

    articolo tratto da La Leva di Archimede

    Quando il corpo subisce una lesione, che sia dovuta ad un trauma, a shock anafilattico, ad ustioni o ad intervento chirurgico programmato, il suo bisogno di sostanze nutritive aumenta in modo drastico.
    L’ipofisi e le ghiandole surrenali secernono grandi quantità di ormoni che causano una perdita di proteine e impediscono la formazione delle nuove proteine necessarie alla guarigione (Questo fenomeno può protrarsi per un mese o più). Quasi subito le ghiandole surrenali si esauriscono per mancanza di acido pantotenico e riboflavina. La quantità di sale e potassio è fortemente ridotta, condizione che può causare una paralisi intestinale e urinaria parziale. I batteri nell’intestino si nutrono di cibo stagnante e inizia la formazione di gas. La vitamina C viene rapidamente esaurita. Può verificarsi una carenza temporanea di alcuni enzimi digestivi e di acido cloridrico.

    Le sostanze nutritive possono contribuire alla guarigione.
    Una quantità sufficiente di proteine è fondamentale per la guarigione. Le proteine possono essere sintetizzate solo in presenza di un’adeguata quantità di vitamine e minerali. La carenza di una sola sostanza nutritiva può rallentare la guarigione.
    • La vitamina C è vitale per la formazione di nuovi tessuti connettivi.
    • La velocità di guarigione è direttamente proporzionale alla quantità di vitamina C disponibile nel corpo.
    • La vitamina C partecipa anche alla formazione di nuovi vasi sanguigni nella parte lesa e previene le emorragie.
    • Disintossica il corpo dai farmaci e dalle sostanze dannose che possono formarsi.
    L’esaurimento delle ghiandole surrenali può essere curato con l’acido pantotenico.
    • La vitamina B2 e l’acido pantotenico possono dare sollievo a quei pazienti che hanno difficoltà ad urinare. Dopo qualsiasi tipo di lesione, 500 milligrammi di vitamina C ogni due ore per qualche giorno, favoriscono la guarigione e rinforzano le difese del corpo provate dallo stress del dolore, delle radiografie, dell’alimentazione endovenosa e della cateterizzazione.
    • La vitamina E favorisce il processo di cicatrizzazione e riduce il prurito e il dolore causati dalla contrazione dei tessuti in via di cicatrizzazione. Protegge anche le cellule dalla distruzione diminuendo il loro fabbisogno di ossigeno. La vitamina E favorisce la formazione di nuovi vasi sanguigni nel punto della lesione e previene la formazione di coaguli di sangue. Il processo di coagulazione del sangue è molto complesso e oltre alla vitamina E ha bisogno di altre sostanze nutritive tra cui il calcio e le vitamine C e K.
    Una persona ferita in stato di incoscienza trae grande beneficio da una soluzione contenente tutti gli elementi nutritivi somministrata per via endovenosa.
    • I pazienti in stato di incoscienza alimentati in modo equilibrato hanno pelle e capelli sani e una remissione molto più rapida.
    • In caso di avvelenamento si raccomandano la vitamina B2, l’acido pantotenico e alte dosi di vitamina C.
    • Nei giorni successivi, la somministrazione di vitamina E e di proteine aiuteranno il fegato a disintossicarsi dal veleno.
    Gli shock non curati immediatamente possono provocare danni permanenti e, talvolta, la morte.
    Le persone malnutrite sono particolarmente esposte agli shock. La vitamina C e la maggior parte delle vitamine B, vengono eliminate rapidamente.
    Gli esperti che svolgono ricerche sullo shock spiegano che quando le cellule del corpo vengono danneggiate i loro enzimi cambiano chimicamente e, invece di essere costruttivi diventano distruttivi. Secernono l’istamina, un fattore primario nello scatenamento dello shock. Dosi adeguate di vitamina C impediranno questo cambiamento.
    La vitamina C favorisce una rapida remissione dallo stato di shock in diversi campi della medicina.

     

    • La somministrazione per via endovenosa di ascorbato di sodio in dosi che possono raggiungere i 120 grammi in un lasso di tempo di 3 ore, satura i tessuti corporei e aiuta la guarigione.
    • Quando lo shock è stato causato da una grave emorragia, la somministrazione di 3000 milligrammi di vitamina C e 300 UI di vitamina E subito dopo, può ridurre il danno causato da un insufficiente passaggio di ossigeno nei tessuti.

    La preparazione ad un intervento chirurgico dovrebbe iniziare almeno un mese prima.

    Un’adeguata somministrazione di sostanze nutritive prima dell’intervento può evitare l’alimentazione per via endovenosa che segue di solito le operazioni. Al paziente dovrebbero essere somministrate tutte le vitamine e i minerali, gli enzimi digestivi e acidophilus.

    Adelle Davis raccomanda di prendere le seguenti dosi la vigilia dell’intervento:

    • 1000 milligrammi di vitamina C,
    • 500 milligrammi di acido pantotenico,
    • 20 milligrammi di vitamina B2 e B6,
    • 1000 UI di vitamina D,
    • 300 UI di vitamina E e
    • 500 milligrammi di calcio.

    I dottori hanno scoperto che subito dopo un intervento chirurgico e nelle 24 ore successive c’è una brusca perdita di vitamina C dal corpo.

    Essi raccomandano

    • 10 grammi di vitamina C prima dell’operazione,
    • 10 grammi in ogni fleboclisi dopo l’operazione, e
    • 10 grammi per via orale dopo l’interruzione dell’alimentazione per via endovenosa.

    Durante il periodo di convalescenza il corpo ha un maggior fabbisogno di tutte le sostanze nutritive. Se non è possibile assumere integratori alimentari a causa di vomito, le vitamine possono essere mischiate a creme e assorbite attraverso la pelle. (Le iniezioni o le applicazioni di vitamina B6 sulla pelle possono attenuare il vomito).


    RIMEDI OMEOPATICI

    I rimedi omeopatici sono

    • Hypericum per le ferite profonde,
    • Calendula per le ferite da taglio,
    • Ledum palustre per ferite perforanti,
    • Hepar sulphuris calcareum per tutte le lesioni che formano pus.
    • Per gli avvelenamenti del sangue viene usata la polvere da sparo, l’echinacea e staphysagria.
    • Per le ustioni Arnica 200X,
    • o se la persona è spaventata, Aconito 200X.

    Gli altri rimedi per le ustioni sono

    • Hypericum,
    • Urtica urens,
    • Causticum,
    • Cantharis e
    • Calendula officinalis.

    I rimedi dell’aromaterapia per ustioni e scottature sono il

    • geranio e la lavanda.

    Per le ferite, i tagli e le escoriazioni,

    • il legno di cedro,
    • l’eucalipto,
    • l’olibano,
    • il geranio,
    • la lavanda,
    • il limone,
    • il paciuli,
    • la melaleuca e
    • il vetiver.

    SOSTANZE NUTRITIVE CHE POSSONO ESSERE EFFICACI NELLA CURA DI INCIDENTI, SHOCK E INTERVENTI CHIRURGICI:

    Vitamina C, Vitamina K, Complesso B, Vitamina E, Vitamina B6, Vitamina B2, Acido pantotenico, Proteine, Enzimi digestivi, Acidophilus, Acido folico, Vitamina D, Magnesio, Calcio, Rame, Potassio e Zinco

    Disclaimer

    Non si intende far utilizzare le nozioni contenute in queste pagine per scopi diagnostici o prescrittivi.
    Per qualsiasi trattamento o diagnosi di malattia, rivolgetevi ad un medico competente.

    Le informazioni sono tratte da “Almanacco della Nutrizione”
    di Gayla J. Kirschmann e John D. Kirshmann

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    Almanacco della Nutrizione

     

     




    OLTRE LA VITAMINA D – Intervista al dott. Paolo Giordo

    Massimiliano:

    Claudia:
    Ciao Massimiliano. Buonasera a tutti e grazie per essere qui.
    Un grazie particolare a te che hai reso possibile la realizzazione di questo video e naturalmente al Dottor Paolo Giordo che è sempre disponibile a rispondere alle nostre domande.
    Poi vorrei fare un ringraziamento di cuore a Katrina Magi, la fondatrice del gruppo vitamina D, per aver aperto questo gruppo grazie al quale ho potuto poi intraprendere il mio percorso secondo le mie esigenze.
    Infine Vorrei fare una precisazione e sta molto a cuore a Katrina e è che il gruppo è nato con lo scopo di diffondere informazioni ricerche su questo meraviglioso ormone e noi tutti che lo coordiniamo o offriamo il nostro tempo per un bene comune del tutto gratuitamente e senza altri scopi a te la parola.
    Massimiliano:
    Cominciamo con la prima domanda
    – Per quanto riguarda i bambini si legge che i valori di 25(OH)D nel sangue sono così definiti:

    <10ng/ml Deficit grave, da 11 a 20 deficit, 21-29 insufficienza, uguale o maggiore a 30 sufficienza, è corretto?
    Dott. Giordo:
    na carenza di tipo latente. Quindi, chi è ai limiti minimi dei range, non può dire di essere nella normalità, ma è in carenza, una carenza non eccessiva ma pur sempre carenza.
    serve a strutturare l’embrione e quindi a formare finalizzare l’azione cellulare di tutte le cellule del corpo che si stanno formando, quindi va influire sulla divisione cellulare, che è la cosa fondamentale per la crescita dell’embrione.
    Massimiliano:
    È sempre meglio fare analisi del sangue prima di somministrare la Vit D sia per i bambini che per gli adulti?
    Dott. Giordo:
    È sempre meglio conoscere quanta vit D ci manca perché potremmo avere una carenza lieve o molto grave. Ho visto sia adulti che bambini con carenze spaventose: 2 o 3 di vitamina D. Parlo di ng/ml quindi il dosaggio che viene usato normalmente.
    Subito dopo la nascita, quando viene eseguito il prelievo ematico, normalmente non viene controllata la vit D. Poi però viene somministrata, secondo le linee guida pediatriche, qualche goccia di Vit D fino al primo anno di vita, poi basta. Come se crescendo il bambino non avesse più bisogno, invece è proprio allora che ne ha bisogno: durante il processo di crescita.
    Massimiliano:
    Nel precedente video dicevi che le analisi consigliate da effettuare sin dall’inizio, sono dosaggio 25OHD, omocisteina, Ferritina, B12, Folati, Osteocalcina, solo questi o anche Paratormone, ATGA e funzionalità tiroidea?
    Dott. Giordo:
    Massimiliano:
    C’è differenza tra i bambini e gli adulti nella ricerca dosaggi analisi?
    Dott. Giordo:
    Quando c’è una carenza c’è carenza sia nei bambini che negli adulti. Come dicevo prima, il bambino sta prevalentemente in casa, in luoghi coperti non esposti alla luce del sole quindi spesso è soggetto a carenza. Poi si deve tenere conto anche dell’obesità infantile; il bambino in sovrappeso ha una carenza ancora maggiore perché il tessuto grasso sequestra in parte la vitamina D, rendendola meno disponibile per le sue funzioni. E poi bisogna anche valutare altre cose come ad esempio che familiarità ha il bambino: se è un bambino con genitori sanissimi o con genitori o parenti con malattie autoimmuni o altre patologie. Anche questi dati sono utili a considerare una eventuale carenza di Vit D e quindi la sua integrazione.
    Massimiliano:
    Potresti gentilmente darci una lista di dosaggi analisi da fare sia per gli adulti che per i bambini (se sono differenti)
    Dott. Giordo:
    emocromo, fondamentale, perché va a vedere globuli bianchi, rossi, piastrine, il volume cellulare l’emoglobina ecc. La ferritina che nei bambini ha più un significato di deposito del ferro, mentre negli adulti ha significato di marcatore generale. La Vit B12, lo abbiamo detto.
    Il PTH tenendo conto che nei bambini è più elevato che negli adulti.
    omocisteina che è più importante nell’adulto, è un aminoacido che deriva dal processo di degradazione della metionina. Finché si mantiene entro certi limiti va bene, quando è in eccesso diventa tossica, per un insieme di funzioni che non vanno soltanto a livello vascolare ma vanno anche al livello di espressione genica, quindi di funzionamento generale del nostro organismo, per questo l’omocisteina deve essere controllata. Quando poi è molto elevata può essere anche indice di una disfunzione genetica, di un polimorfismo di un gene, cioè MTHFR, il gene che attiva sia la Vit B12 che l’acido folico. Quando si è in carenza di questo gene perché può essere una mutazione sia in etero che in omozigosi, ebbene quando c’è questa non funzionalità di questo gene, la Vit B12 e l’acido folico non si attivano, quindi non possono espletare le loro funzioni, c’è una sintomatologia da carenza del gruppo B e in più tendono ad accumularsi nei tessuti, creando poi altri problemi di cui non stiamo a dire.
    Massimiliano:
    Come mai sono pochi i laboratori ad eseguire le analisi per la ricerca della vitamina B12 attiva?
    Dott. Giordo:
    Claudia:
    Dott. Giordo:
    Si è un fattore di rischio vascolare, come ho detto prima, ma non solo.
    Claudia:
    osteocalcina?
    Dott. Giordo:
    la Vit K2 non si può dosare nel sangue, nessuno ha mai chiesto Vit K2 perché i laboratori non saprebbero dove mettere le mani. Si dosa la osteocalcina che, a dirla tutta, può essere decarbossilata o carbossilata, a seconda di queste condizioni dell’osteocalcina, si può desumere se c’è una carenza o meno di vit k2. L’osteocalcina è fondamentale perché è quella proteina che serve a far legare il calcio alle ossa perché la Vit. D fa assorbire il calcio… ma poi il calcio non va nelle ossa per merito della Vit D, il calcio va nelle ossa per merito della Vit. K2, quindi attraverso l’attivazione dell’osteocalcina, e poi anche attraverso il movimento fisico, una cosa molto semplice e atavica.
    Claudia:
    Bisogna fare ATGA (Anticorpi contro tireoglobulina) e funzionalità tiroidea?
    Dott. Giordo:
    Massimiliano:
    Di questi due schemi qual è il più attendibile?
    Dott. Giordo:
    livello di citochine elevato, soprattutto di interleuchina 17 che è il messaggero dell’autoimmunità). Se allora noi dobbiamo considerare i bambini sani, la tabella data dalla società di endocrinologia, mi sembra di aver visto, può essere valida; con i bambini invece che hanno dei problemi o delle tare immunitarie relative ai genitori oppure sono portatori essi stessi di una patologia autoimmune, ecco che, effettivamente, occorre un dosaggio più elevato di vitamina D, infatti Coimbra dice che si dovrebbero dare 1000 unità per ogni 5 kg di peso, nei bambini autoimmuni. Diciamo quindi sono due cose diverse che non possono essere assimilabili allo stesso tipo di bambino.
    Massimiliano:
    È opportuno che i bambini integrino anche la vit. K2? In che dosi, secondo l’età e il peso?
    Dott. Giordo:
    Massimiliano:
    Adesso muovono velocemente le dita sui joypad
    Dott. Giordo:
    bambini manifestino delle carenze di vitamina K2, infatti ho incominciato a integrarla, ormai da tempo, anche nei bambini, soprattutto in quelli che hanno delle patologie di tipo autoimmunitario oppure nei bambini che hanno patologie neurodegenerative di tipo genetico diciamo, la K2 è un aiuto sostanziale per questo tipo di malattie nei bambini.
    Massimiliano:
    Sappiamo che ci sono diversi preparati composti che in genere sono poco consigliati perché contengono poco di ogni vitamina.
    Quindi è bene assumerle separate, questo vale anche per i bambini?
    Dott. Giordo:
    ma, in genere, questi preparati effettivamente sono di scarsa utilità.
    Massimiliano:
    E intanto se i bambini incominciassero a mangiare un pochino più frutta e verdura…Dovrebbero amarle anche i genitori però..
    Dott. Giordo:
    Vero, vero…
    Claudia:
    La dose fisiologica riconosciuta di vitamina D è di 10.000 ul al giorno, allora perché i medici in Italia stentano a darne anche solo 5.000?
    Dott. Giordo:
    Claudia:
    Dott. Giordo:
    Giusto!
    Claudia:
    Se si è carenti di calcio è necessario integrarlo anche mentre si assume vitamina D?
    Dott. Giordo:
    Claudia:
    È falso dire che integrare calcio è inutile dopo i 30 anni perché non si fissa più nelle ossa?
    Dott. Giordo:
    Allora, non è vero questo! È ovvio che il picco della formazione della massa ossea c’è fino ai 25/30 anni, questo è vero, ma non è che dopo si blocchi tutto, si riduce ma continua! Come ad esempio succede nella donna in menopausa: è ovvio che gli ormoni estrogeni e il progesterone diminuiscano, ma non è che le ovaie smettano del tutto di secernerli, continuano. La stessa cosa avviene con la massa ossea: continua ugualmente a svilupparsi, altrimenti, a 35 anni uno avrebbe già finito il suo ciclo vitale e non avrebbe più un osso valido a disposizione!
    Diciamo che la maggior funzionalità sia entro i 25/30 anni, ma dopo, questo processo continua e quindi bisogna prendere le stesse identiche precauzioni dei più giovani. Ovviamente quando uno raggiunge oltre gli 80 anni, questo processo, non dico che si azzeri, ma va’ vicino allo zero. Ma dai 30 anni in poi questo processo continua… sempre, ovviamente, che noi gliene forniamo gli strumenti perché se noi non gli forniamo gli strumenti con una sana alimentazione, con un movimento fisico adeguato è ovvio che la massa ossea non avrà modo di mantenersi stabile ma perderà sempre più calcio. Io faccio spesso l’esempio degli Astronauti: quando vanno in missione nello spazio, stanno sei mesi nelle loro poltroncine seduti o si muovono di un metro. Quando tornano, hanno un’osteoporosi gravissima… per recuperare dalla quale occorrono dai 6 agli 8 mesi di ginnastica continua.
    Claudia:
    Bisogna valutare il livello degli Omega-3 nel dosaggio analisi di routine?
    Dott.Giordo:
    acido linolenico, di origine esclusivamente vegetale ma può essere anche sintetizzata, ed è un precursore, diciamo, dei due. Purtroppo però viene convertito soltanto in parte, e questo è il problema per quelli che mangiano solo oli vegetali, semi di lino, noci, mandorle, verdure in foglia, eccetera (che sono più o meno ricchi di acido linolenico), perché spesso non sono in grado di convertirlo negli acidi a catena lunga che sono appunto gli EPA e il DHA.
    Claudia:
    E questo è un processo che fa il corpo?
    Dott. Giordo:
    Certamente ma il corpo in questo deve essere aiutato perché, per attivare gli enzimi che sono necessari per facilitare questa trasformazione, noi dobbiamo, in qualche modo, correggere la nostra alimentazione, correggere il nostro sistema intestinale che è colui che muove tutto. Oggi, purtroppo, il nostro sistema intestinale è in continuo squilibrio. La così detta disbiosi, termine ormai abusato purtroppo.
    Massimiliano:
    Visto che può capitare spesso di eccedere con gli omega 6 che si trovano in maggiore quantità mentre gli Omega 3 sono un pochino più complicati da reperire, potrebbe essere una strategia mangiare meno omega 6 per mantenere un equilibrio?
    Dott.Giordo:
    Claudia:
    olio di canapa che ha sia Omega 3 e Omega 6, in questo caso l’ equilibrio è giusto?
    Dott.Giordo:
    Massimiliano:
    Dott. Giordo:
    Certo…
    Claudia:
    olio di lino è più sicuro se c’è questa scompensazione, rispetto a quello di canapa… anche se si ha il giusto equilibrio.
    Dott. Giordo:
    Certamente!
    Massimiliano:
    fabbisogno di magnesio, per un adulto, è superiore a 350/400 milligrammi o bisogna anche superare anche i 430/800 milligrammi, come da studio della Dottoressa Caroline Dean?
    Dott. Giordo:
    ognuno ha bisogno di magnesio, in più o in meno, a seconda della sua situazione particolare, della sua situazione patologica, dei farmaci che prende.
    non possiamo più assorbire le stesse quantità di magnesio che assorbivano i nostri genitori, i nostri nonni, anche mangiando gli stessi cibi perché i cibi moderni si sono completamente impoveriti. E poi, ripeto, è necessario sapere la condizione patologica e il carico farmacologico che ogni persona assume perché questo può portare a un impoverimento di magnesio e quindi a una necessità molto più grande dei valori consentiti di magnesio, dei soliti 300-400 o 800 MG… potrebbero volerci anche dei dosaggi più alti!
    Il magnesio va adattato alla persona che deve utilizzarlo.
    Massimiliano:
    acqua di Quinton. Si può utilizzare come integratore al posto del magnesio e in quale dosaggio giornaliero?
    Dott. Giordo:
    isotonica, cioè quella che ha la stessa pressione osmotica del nostro sangue, può essere tranquillamente assunta perché contiene tanti sali minerali, i cosiddetti sali minerali del mare… e siccome il mare è, come abbiamo ormai letto e saputo, il brodo primitivo da cui derivano le prime cellule, noi conserviamo, grossomodo, nel nostro mezzo interno, nel nostro “medier interieur” – come diceva un famoso scienziato “Claude Bernard”- abbiamo la stessa composizione osmotica dell’acqua di mare e quindi gli stessi principi nutritivi, compreso il magnesio, che, tra l’altro, è molto elevato nella soluzione di Quinton. Quindi effettivamente si può prendere al posto del magnesio, soltanto che ce ne vorrebbe troppa, innanzitutto, e poi è anche molto costosa, perché si trova in fialettine…
    Massimiliano:
    Diciamo che si trova anche in litro ma è più complicato da reperire. La cosa bella della soluzione di Quinton è che ci sono un sacco di oligoelementi perfettamente equilibrati…
    Dott. Giordo:
    il mare oggi è inquinato… infatti Quinton andava a prenderla nei fondali lontanissimi dove non passavano ovviamente navi, perché sennò oggi, veramente rischieremmo un’ intossicazione da acqua di mare.
    Massimiliano:
    Infatti quella che viene venduta viene filtrata, non sterilizzata però, perché la sterilizzazione ucciderebbe il fitoplancton che è ciò che dà la vita alle alghe che serve a fare da collettore nei sali minerali.
    Claudia:
    Sappiamo che il ruolo della vitamina K2 è quello di dirigere il calcio e mandarlo alle ossa e nei denti, qual è il criterio seguito per prescriverla o meno al paziente?
    Dott. Giordo:
    Normalmente un fabbisogno di vitamina K2 dovrebbe aggirarsi intorno ai 120 microgrammi al giorno, però, spesso, i pazienti hanno bisogno di un dosaggio ulteriore perché la vitamina K2, oltre a far fissare il calcio alle ossa, ha anche la grande capacità di decalcificare i tessuti, per esempio, quando il calcio tende a depositarsi nei reni (provocando calcoli) o ad esempio nei vasi sanguigni, provocando poi quelle che vengono definite “placche aterosclerotiche”.
    osteocalcina – la proteina GLA che ha un’azione proprio decalcificante, quindi questa toglie il calcio dai depositi diciamo vascolari, renali o in vari altri tessuti e, attraverso l’ostocalcina, viene incamerato dall’osso.
    Claudia:
    La K2 viene calcolata in base alla sua proporzione con la vitamina D o no?
    Dott. Giordo:
    So che gira su internet questa voce che ci sarebbero delle proporzioni da stabilire tra la K2 e la vitamina D.
    Sono delle voci che non si sa da dove derivino, vengono messe in circolazione e poi diventano una specie di regola generale per tutti. Secondo me questo non è assolutamente vero. Si dice, ad esempio, che per ogni 10.000 unità di vitamina D si devono prendere 1000 microgrammi di vitamina K2. Ma allora quelli che fanno il protocollo con alte dosi di vitamina D, dovrebbero prenderne parecchi grammi di vitamina K2. Questo, ovviamente, non è possibile.
    E poi, riflettendoci, che cosa fa la vitamina K2? Serve a mobilizzare il calcio dai depositi quindi a non farlo depositare e a farlo assorbire dalle ossa. Ma dal momento che la vitamina D, quando viene utilizzata in quantità elevate, dalle ventimila unità in su’ al giorno, fa assorbire praticamente il 100% del calcio, che uno ne prenda 30.000 unità o che ne prenda 100.000 unità, la vitamina D sempre il 100% di calcio fa assorbire e quindi non è necessario dare una dose industriale di K2. Certamente, in questi casi, non è sufficiente darne 120 microgrammi, infatti, in genere, io ne dò dai 600 ai 900 mcg al giorno che secondo me sono più che sufficienti a prevenire le eventuali complicazioni. Ma poi soprattutto a stabilire la salute dei denti, delle ossa, del cuore e anche del sistema cardiovascolare perché le arterie coronarie sono quelle che sono più soggette alla calcificazione e all’indurimento con deposito di Sali di calcio… e la vitamina K2, si è visto, riesce egregiamente a decalcificare le coronarie e a renderle più elastiche e quindi a far fare bene la loro funzione a livello del cuore.
    Claudia:
    Quali sono le eventuali conseguenze osservate nel tempo in caso di assunzione molto prolungata di integratori di vitamina D?
    Dott. Giordo:
    anche attraverso la vitamina K2 che è fondamentale per me.
    Claudia:
    A proposito di Coimbra ci puoi parlare sinteticamente del protocollo?
    Dott. Giordo:
    interleuchine 17 e i th17 che sono i linfociti che le esprimono.
    Queste sono tutte regole fondamentali, non opzionali ma obbligatorie per chiunque intenda fare questo protocollo. Il protocollo ha il merito, come dice lo stesso Coimbra, di arrivare a alla remissione della malattia in circa il 95% dei casi. Poi purtroppo ci sono anche qui dei “non responder”, il 5% dei casi in genere.
    Ma, ripeto, il 95% dei casi va in remissione!… che non vuol dire guarigione: remissione vuol dire che la malattia si ferma così!

    Claudia:
    Ma noi abbiamo sentito dei casi dove c’è la guarigione…
    Dott. Giordo:
    Claudia:
    10.000 unità di D è la dose fisiologica, quando si assume da 20.000 in su si può parlare di protocollo Coimbra?
    Dott. Giordo:
    che non agisce da sola ma con l’aiuto di altri integratori.
    Claudia:
    È vero che il dott. Coimbra punta molto sul magnesio e la vitamina B e indica anche la vit. A? Perché?
    Dott. Giordo:
    mutazione genetica del MTHFR.
    Claudia:
    Dott. Giordo:
    Claudia:
    Tra magnesio, K2, vitamina D, vitamina A e compagnia ballando qui si finisce col mangiare solo queste cose, ci si imbottisce di tutti questi integratori…
    Dott.Giordo:
    Massimiliano:
    Qual è la motivazione per la quale invece la vitamina K2 va integrata? Qual è il problema che non ci consente di avere abbastanza vitamina K2 già di per sé, in noi?
    Dott. Giordo:
    Massimiliano:
    La carenza di vitamina A è molto diffusa?
    Dott. Giordo:
    Sì, è abbastanza diffusa anche la carenza di Vitamina A.
    Massimiliano:
    E se volessimo integrare la vitamina A con gli alimenti?
    Dott. Giordo:
    Ma non è detto che tutti i carotenoidi possano essere trasformati in vitamina A, ci vogliono dei meccanismi enzimatici e chimici che il nostro organismo non è sempre capace di attuare, purtroppo questo sempre a causa dei soliti problemi di intossicazione e di disbiosi intestinale. E non si risolve con i carotenoidi sintetici, assolutamente no, perché i carotenoidi sintetici sembra che siano cancerogeni, mentre invece quelli naturali non lo sono anzi fanno bene, hanno un’azione anti cancro.
    Claudia:
    Ma chi è intollerante al magnesio?
    Dott. Giordo:
    Il magnesio è un componente fondamentale della nostra cellula, la nostra pompa cellulare ha bisogno del magnesio quindi noi assorbiamo per forza dagli alimenti il magnesio, semmai si può essere intollerante a qualche sale chimico di magnesio.
    Allora più che intollerante direi ipersensibile che è una cosa diversa.
    Ipersensibilità vuol dire che a questa persona bastano dosi minori di magnesio per evitare magari del gonfiore di pancia, una diarrea o cose del genere. In questo caso deve assumere il magnesio attraverso altre forme, una delle quali è quella che ha detto Massimiliano, quella del plasma di Quinton, completamente assorbibile perché fisiologico.
    Claudia:
    Io per esempio col cloruro di magnesio, che, dopo il plasma di Quinton, è considerato il top, ho qualche fastidio e adesso sto usando il citrato di magnesio e va benissimo, quindi ognuno deve fare un po’ di esperimenti e trovare quello più adatto.
    Dott. Giordo :
    Certamente!
    Claudia:
    Per verificare i valori ematici della vitamina B è sufficiente richiedere la vitamina B12?
    Dott. Giordo:
    Diciamo che si possono fare anche le singole vitamine. Sono degli esami meno comuni e meno consueti ma si può richiedere anche la vitamina B2, la B1 eccetera…
    Claudia :
    Ma le più importanti sono la B12 e la B2?
    Dott. Giordo :
    Claudia:
    Quindi nel protocollo Coimbra con la vitamina D, bisognerebbe prendere il complesso delle B giusto?
    Dott. Giordo:
    Certamente!
    Claudia:
    Anche la vitamina C è molto importante, Coimbra però dice che chi è in protocollo non può assumerne più di un grammo al giorno di C, è corretto? Ti risulta?
    Dott. Giordo:
    Ci sono degli studi scientifici, che probabilmente devo mandare a Coimbra e farglieli leggere, che hanno dimostrato che ci vuole una dose proprio da cavallo di vitamina C per poter fare precipitare in ambiente acido sia gli ossalati che i sali di calcio.
    Quindi, secondo me, si può dare tranquillamente anche a dosi superiori al grammo, senza eccedere ovviamente, ma se si prendono due o tre o quattro grammi al giorno non succede assolutamente nulla, a mio avviso.
    Anzi io li dò abbastanza spesso perché la vitamina C è fondamentale.
    Claudia:
    Anche la Vitamina C ad libitum oppure si deve sospendere per un po’ e poi riprendere?
    Dott. Giordo:
    scorbuto subclinico, per cui noi siamo carenti di vitamina C, soprattutto perché il logorio della vita moderna porta a un iper consumo di vitamina C e noi non la integriamo sufficientemente. I cibi non contengono vitamina C o ne contengono pochissima. Gli stessi agrumi, per esempio, un’arancia, se tu la togli da un albero in Sicilia contiene 100 mg di vitamina C, se tu prendi la stessa arancia nel supermercato non arriva neanche a 10.
    Massimiliano:
    Dott. Giordo:
    Anzi, spesso la maturazione viene indotta con processi chimici durante il trasporto.
    Massimiliano:
    Se è possibile, quando conosciamo qualcuno che ha frutta matura in pianta, prendiamola. Ovviamente la stragrande maggioranza delle persone vive in città quindi bisogna effettivamente integrare anche per questa motivazione…
    Claudia:
    Dott. Giordo:
    Claudia:
    Il valore del PTH, come degli ATGA, a volte abbiamo notato che può scendere, allora il PTH può scendere al di sotto del range minimo, però si deve sempre ritornare su, più vicino possibile al Ranger minimo, questo è corretto, giusto?
    Dott. Giordo :
    Sì, è corretto.
    Claudia:
    Dott. Giordo:
    Claudia:
    Quindi anche essendo in protocollo dove è vietato addirittura assumere acqua contenente calcio o i formaggi… anche qui ci deve essere una certa elasticità, per evitare questa fluttuazione…
    Dott. Giordo:
    Claudia:
    Dott. Giordo:
    Claudia:
    Per far scendere gli ATGA a valori sempre più normali può essere utile integrare il selenio e lo zinco? E quest’ultimo va verificato con un dosaggio perché potrebbe anche essere tossico e pericoloso, è vero?
    Dott. Giordo :
    Tutto può essere tossico quando è in eccesso effettivamente o può disturbare… Sì, selenio e zinco sono i due elementi fondamentali per il benessere tiroideo…
    Massimiliano:
    Piano piano ci avviciniamo a questa acqua di Quinton
    Claudia:
    Deve scendere di prezzo però!
    Massimiliano:
    Troveremo il modo… perché io conosco persone che la vendono a litri, quindi a costi molto, ma molto più bassi. Poi se la si prende ipertonica, dosandola poi si fa isotonica, da un litro se ne tirano fuori mediamente 3/4, quindi si riesce più o meno a gestire… Bisognerà poi capire come fare il dosaggio, non so Paolo se ha idea…
    Dott. Giordo:
    Ci dobbiamo studiare!
    Claudia:
    Sono emersi aggiornamenti importanti sul Protocollo Coimbra, nell’ultimo appuntamento in Sicilia?
    Dott. Giordo:
    Claudia:
    Oltre a una grave insufficienza renale, in quali casi la vitamina D è sconsigliata tassativamente?
    Dott. Giordo:
    Oltre la grave insufficienza renale sinceramente non vedo altri casi in cui possa essere sconsigliata a parte alcune situazioni di iperparatiroidismo, legato a un qualche tumore paratiroideo ma sono casi molto eccezionali, in cui diciamo non ha una controindicazione vera e propria la vitamina D, a parte la grave insufficienza renale.
    Claudia:
    L’ultima domanda e poi vediamo se ci sono domande degli iscritti. Posso chiederti se tu assumi vitamina D e in che dosi?
    Dott. Giordo:
    Sì, l’assumo in dosi di 10 mila unità al giorno anche perché, anni fa, quando provai, ero carente… ovviamente assumo anche la K2 e il magnesio.
    Massimiliano:
    Allora, in un uomo con linfoma di Hodgkin stabile, con integratori ed alimentazione può funzionare bene la coppia vitamina D + K2?
    Dott. Giordo:
    Massimiliano:
    Donna in gravidanza portatrice di anemia sideropenica con 60 mg di 25 OH-D, prende acido folico e ferro, quante unità di vitamina D deve prendere?
    Dott. Giordo:
    Lo stato di gravidanza necessita un fabbisogno maggiore di vitamina D, quindi può prendere tranquillamente dalle 5.000 alle 10.000 unità al giorno di vitamina D senza problemi.
    Massimiliano:
    La degenerazione della tiroide dovuta a tiroidite di Hashimoto può fermarsi e addirittura la tiroide riprendere la funzione con la giusta integrazione?
    Dott. Giordo:
    Massimiliano:
    Ci sono delle malattie autoimmuni su cui non funziona questo protocollo?
    Dott. Giordo:
    Massimiliano:
    Anche sulla vitiligine ad esempio?
    Dott. Giordo:
    Certo, poi ci sono quelli che rispondono meglio e quelli che rispondono peggio… ora la vitiligine presente da 30 anni é più dura a modificarsi… e anche lì non torniamo indietro.
    Massimiliano:
    Diabete insulino-dipendente potrebbe essere di fondo una mancanza di vitamina D nei bambini?
    Dott. Giordo:
    Massimiliano:
    Avendo un valore di vitamina D di 32.8 e paratormone intatto di 66, il medico di base mi ha detto di prendere neodidro 0266 mg una capsula al mese…
    Dott. Giordo:
    Bisogna prendere un’assunzione giornaliera.
    Massimiliano:
    Il fatto che ci sia quasi sempre negli integratori lo stearato di magnesio, si riesce a trovare anche integratori dove non è presente?
    Dott. Giordo:
    Lo stearato di magnesio è un eccipiente molto comune che viene utilizzato quindi purtroppo si trova in quasi tutti gli integratori, ma comunque non è quella una fonte di tossicità!
    Claudia:
    Non è tossico a lungo andare?
    Dott. Giordo:
    Eh… ma fino a quando avremo bisogno di integratori dobbiamo assumerlo altrimenti dobbiamo prendere il plasma di Quinton!
    Claudia:
    Paolo tu accetti sia adulti che bambini tra i tuoi pazienti?
    Dott. Giordo:
    Sì.
    Massimiliano:
    Un adenoma ipofisario può essere generato da una malattia autoimmune visto che soffro anche di tiroidite di Hashimoto?
    Dott. Giordo:
    Massimiliano:
    Epigeneticamente può essere attivato da qualcosa?
    Dott. Giordo:
    Epigeneticamente sì, questo sì, da tante altre condizioni di disturbo. Può crescere diciamo in condizioni di disturbo ma il disturbo, a questo punto, è neuro-psico-immuno-endocrino, quindi generale, totale.
    Massimiliano:
    Claudia:
    I medici di base dovrebbero tutti sapere queste cose perché è grave che non le sappiano.
    Dott. Giordo:
    Massima disponibilità.
    Claudia:
    Facciamo un’ultima domanda…
    Massimiliano:
    I bifosfonati non vanno presi? L’endocrinologo me li ha prescritti e sono scettica.
    Dott. Giordo:
    I bifosfonati non è che non vanno presi, ma possono avere degli effetti collaterali e sai quali sono? La necrosi della mandibola ma anche le fratture ossee pensa, quelle cose per le quali dovrebbero giovare e per cui sono prescritti, questo è un è un problema.
    Massimiliano:
    Io direi di lasciare il dottor Giordo, ci saranno sicuramente molte altre domande che sono arrivate ma non possiamo rispondere a tutti, quindi io ringrazio il dottor Paolo Giordo e Claudia per essere stati qui con noi e tutto il gruppo che ci ha sostenuto, che ha condiviso e ha fatto conoscere questa realtà.

    Dott.Giordo:

    Esatto! Sono stato lì alla clinica Tijuana in Messico da San Diego andavo tutti i giorni a fare la pratica!

    Massimiliano:

    Wow fantastico! Bene io direi di salutarci qui… Grazie ancora.

    Trascrizione video di a cura di Claudia Criscuolo

    Alimentiamo la salute a cura di Massimiliano Diaco

    Relatore: Dott. Paolo Giordo
    Conoscere per comprendere e fare scelte consapevoli.
    • Per chi volesse avere informazioni sul percorso Detox Revolution si prega di mandare una email a info@alimentiamolasalute.org
    • Oltre la Vitamina D Video

    Ecco cosa ho trovato ed ho assunto per un periodo, circa 5 bottiglie di Marea, in ragione di 20-30 ml. al giorno per integrare i sali minerali.

    Plasma Marino MAREA