Vitamina B1
Sollievo dalla Fibromialgia e Parkinson

Informazioni su Tiamina (Vitamina B1)

dal Sito di Orthomolecular Medicine

La vitamina B1 (tiamina) supporta il sistema nervoso e l’atteggiamento mentale.

La tiamina è essenziale per il metabolismo dei carboidrati attraverso le sue funzioni di coenzima.

Le persone anziane assorbono la tiamina in modo meno efficiente.

La tiamina è anche un nutriente miracoloso. Qualcuno che soffre di beriberi, a malapena in grado di sollevare la testa dal cuscino, risponderà rapidamente alla tiamina iniettata. La persona sarà in piedi nel giro di poche ore.

La tiamina può migliorare la circolazione, aiuta la formazione del sangue e il metabolismo dei carboidrati.

ruolo nella digestione.

Una carenza si tradurrà in beriberi e carenze minori possono essere indicate con:

  • estrema stanchezza,
  • irritabilità,
  • costipazione,
  • edema e fegato ingrossato.

Si possono anche sperimentare:

  • dimenticanza,
  • disturbi gastrointestinali,
  • alterazioni cardiache,
  • irritabilità,
  • respiro affannoso
  • e perdita di appetito
  • nervosismo,
  • intorpidimento delle mani e dei piedi,
  • dolore e sensibilità,
  • scarsa coordinazione,
  • sensazioni di formicolio,
  • muscoli deboli e doloranti,
  • debolezza generale
  • e grave perdita di peso.

Si pensa che la tiamina possa essere utile per la cinetosi nei viaggi aerei e marittimi e che questa vitamina respinga anche gli insetti quando viene escreta attraverso la pelle.

TESTIMONIANZA DAL WEB

assunta regolarmente durante i periodi estivi riduce il rischio di essere punti da insetti.

Bartolomeo Scalzi, erborista

Questo effetto non pare del tutto dimostrato, ma tant’è che non costa molto provare.


Crediti immagine  a StudioOlisticoOnde

Trovato sollievo economico ed efficace dalla fibromialgia (e dalla ME/CFS)?

di Cort Johnson | 5 luglio 2013

Karen Lee Richards ha avuto la fibromialgia per quasi 25 anni prima di imbattersi in un rimedio semplice ed economico che ha funzionato per lei.
Questa è una terapia con tiamina ad alto dosaggio

Secondo Medline la dose giornaliera raccomandata di Tiamina

  • per le persone sane è di 1-2 mg
  • Il gruppo italiano ha dato ai propri pazienti (con livelli normali di tiamina nel sangue) da 600 a 1.500 mg di tiamina al giorno (a seconda del loro peso corporeo). I medici hanno osservato una risposta “poco e niente”, senza alcuna risposta fino a quando non è stata trovata la dose corretta.

    Gli effetti collaterali consistevano in tachicardia e insonnia in alcuni pazienti che scomparivano quando la dose veniva ridotta.

    La Mayo Clinic riferisce che la tiamina è generalmente considerata sicura e relativamente non tossica, anche a dosi elevate. Raramente si verificano dermatiti o reazioni di ipersensibilità più gravi. Grandi dosi possono causare sonnolenza o rilassamento muscolare.

    Il gruppo italiano

    “La fatica cronica che accompagna le malattie infiammatorie e autoimmuni potrebbe essere la manifestazione clinica di una lieve carenza di tiamina, probabilmente dovuta a una disfunzione del trasporto intracellulare o a causa di anomalie enzimatiche, e risponde favorevolmente ad alte dosi di tiamina”. (Costantini et. al. 2013)

    Due terapeuti italiani, Constantini e Pala, avevano notato una drastica diminuzione della fatica e di altri sintomi nei loro pazienti affetti da colite ulcerosa trattati con alte dosi di B-1. (La tiamina è usata per trattare la colite ulcerosa e altri disturbi gastrointestinali).

  • Ha ricevuto 50 mg di tiamina intramuscolare per tre giorni e successivamente 600 mg di tiamina orale.
  • La connessione sindrome da affaticamento cronico/fibromialgia
    Il gruppo francese

    La carenza di tiamina si trova anche nell’Alzheimer e nel diabete e può influenzare la funzione della memoria.

    Recentemente un articolo di revisione ha suggerito che la carenza di tiamina non diagnosticata è comunemente diagnosticata erroneamente e colpisce principalmente il sistema nervoso centrale.

    La connessione del sistema nervoso autonomo

    La pletora dei sintomi del sistema nervoso autonomo associati alla carenza di tiamina (tachicardia, pressione del polso instabile, deficit di attenzione, prolasso della valvola mitrale, ecc.) è intrigante dato il ruolo di primo piano che il SNA svolge nella sindrome da stanchezza cronica.

    Riferimenti bibliografici:


    La Fibromialgia, una finta malattia?

    Come io stessa avevo scritto la Fibromialgia essendo un insieme di sintomi riconducibili ad una pletora di malattie sembra un pò come tanta roba, tutto e niente, una punta di iceberg dove le vere dimensioni del problema sono sommerse (vedi miei articoli sul blog).
    Ma leggiamo cosa dice il dottor Federico Del Conte:

    Il poter dare un nome a una qualsiasi cosa ne definisce la possibilità di poterla conoscere, di potersi mettere in relazione con questa e/o di poterla affrontare. Al nuovo nato viene dato un nome con il quale si presenta al mondo, che ne caratterizza la sua unicità e, per certi versi, anche il suo carattere. In ambito medico la diagnosi, e quindi il poter dare un nome e un significato ad una determinata patologia, permette la definizione di un preciso percorso terapeutico. Ogni patologia presenta un nome specifico che definisce il tipo di degenerazione e/o l’organo compromesso, per cui il dire asma o enfisema, esprime due patologie diverse a carico dei polmoni con una sintomatologia non molto dissimile.

    Nel caso della Fibromialgia più che una compromissione d’organo si intende una raccolta di sintomi. Non è una vera malattia, ma nasce dal bisogno di trovare un Nome per definire una serie di sintomi diversi accomunati da un denominatore comune: un dolore insopportabile. Mi rendo conto che spesso il poter dare un nome alla propria sofferenza è un primo passo per poterlo “accettare”, dando la speranza di una possibile risoluzione: dato un nome al “malfattore”, lo si riconosce e quindi si pensa che possa essere più facile debellarlo.

    Ormai numerosi siti si occupano della Fibromialgia ed è stato creato persino un gruppo di condivisione su Facebook. Tutti sono concordi sulla difficoltà di interpretazione dei sintomi e sull’origine multifattoriale. E’ stata descritta per la prima volta dai neurologi Francesi nel 1896, anche se con nomi diversi, e anche Freud vi dedicò la sua attenzione prima di elaborare la teoria psicanalitica. Oggi si cercano ragioni oggettivabili e scientifiche, come la presenza di problemi di disfunzione a carico dei neurotrasmettitori, in particolare dellaserotonina e della noradrenalina.

    È possibile che l’iperattività del Sistema Nervoso Neurovegetativo (una parte del nostro sistema nervoso che controlla con meccanismi riflessi numerosi funzioni dell’organismo tra cui la contrazione dei muscoli, ma anche la sudorazione, la vasodilatazione e la vasocostrizione, ecc.) induca un deficit di irrorazione sanguigna a livello muscolare con insorgenza di dolore, debolezza e tensione1.

    In altri studi viene presa in considerazione una possibile carenza di Tiamina (vitamina B1) a causa di una disfunzione del trasporto attivo dal sangue nei mitocondri2. Vi sono anche studi che riportano come causa di questa sindrome, una alterazione della fase 4 del sonno (non-REM), oppure la possibilità che abbia un origine di natura infettiva (come ad esempio la malattia di Lyme).

    In ogni caso è un problema che presenta una vasta diffusione, addirittura ne è affetta una donna in età fertile su quattro, con sintomi molto diversi, tanto da farla spesso confondere con altre malattie. Il segno clinico tipico della Fibromialgia è la presenza di specifici punti dolorabili (“tender points”) che mostrano una notevole dolorabilità, rispetto alle zone immediatamente adiacenti.

    Il paziente affetto può sobbalzare o presentare una contrattura dolorosa in seguito alla pressione su punti specifici. Nel 1990 l’Am. Coll. of Rheumatology ha fissato dei criteri diagnostici per la Fibromialgia, secondo i quali la diagnosi di Fibromialgia può essere posta in presenza di dolore diffuso di almeno 11 dei 18 punti dolorosi sopra descritti3.

    La diagnosi differenziale della Fibromialgia con le possibili altre malattie con cui si può confondere, spesso si ottiene semplicemente per la mancanza di alterazioni riscontrabili attraverso le analisi strumentali. La Medicina Tradizionale si basa su una valutazione della fisicità dell’individuo, spesso anonima e transpersonale, che si può applicare in modo conforme a tutti gli individui che presentano dei sintomi simili, raggruppabili e che allo stesso tempo definisce le diagnosi delle malattie.

    Forse, talvolta, potrebbe essere interessante un approccio svolto attraverso una valutazione della corporeità dell’individuo, attraverso una valutazione più individualizzata della fisicità.

    L’idea di voler parlare in questo articolo di una patologia molto controversa nella sua esistenza, seppur abbastanza diffusa come espressione confusa di uno stato di malessere, mi permette di spiegare ulteriormente la diversa chiave di lettura di una malattia attraverso il metodo della complessità in Medicina Omeopatica.

    In questo contesto, in Medicina Omeopatica sono noti dei farmaci/rimedi (se si considera la recente normativa prevista dal Decreto Balduzzi, di cui ho parlato nel precedente articolo) per esprimere questi stati, anche di profonda sofferenza, prevalentemente al livello fisico. Fra questi Colocynthiscome i sali di Megnesio, Graphites e Drosera, sono dei farmaci, in cui i sintomi mentali sono molto poco presenti a favore di una particolare manifestazione rispettivamente a carico: dell’apparato addominale, muscolare, organi di senso, cute e apparato respiratorio.

    Pertanto, non è sempre facile dare un senso alla propria sofferenza e, l’incapacità a descriverla, circostanziarla, farsene carico o pensare di poterla condividere verbalmente può spostare verso l’espressione di sintomi fisici come definito nella sedicente Fibromialgia.

    La corporeità è un luogo dove psiche e fisico si incontrano costantemente per creare, nello spazio di un attimo, una complessissima serie di risposte, che siano di appagamento o di sofferenza, di organizzazione o disorganizzazione, di sentire e di non sentire, tutte variazioni sul tema della partecipazione alla vita. La corporeità è essenzialmente soggettiva rispetto alla fisicità, ancorché parzialmente oggettivabile4.

    Il voler cercare una spiegazione dei sintomi della Fibromialgia in alterazioni organiche legate a neurotrasmettitori, o attraverso astruse definizioni che tengono conto del tipo di sintomi espressi mi fanno pensare a alla storia sufi in cui si racconta di un uomo che cerca le chiavi sotto a un lampione. Non importa se le chiavi sono state perse poco più in la, ma solo sotto al lampione c’è la luce…

    Tratto sal sito del dr Federico Del Conte (2014)

    Bibbliografia:

    1. http://www.fibromyalgia.it/fibromialgia_quale_la_causa.htm

    2. Harrison: Principi di Madicina Interna. McGraw-Hill Libri Italia. Milano, 1995. Vol II, pag. 1936.

    3. PRAXIS “Un nuovo metodo in Medicina Omeopatica: la ricerca della coerenza nella manifestazione dei fenomeni clinici”. Massimo Mangialavori, Giovanni Marotta. Matrix Editrice, Vol I e II

    Pubblicato nella rivista “Val D’orcia – Terra d’Eccellenza”


    Da un sito UK sul Trattamento con Tiamina

    • Domanda

    Risposta

  • Cereali integrali e pane fortificato, cereali, pasta e riso
  • Carne (soprattutto maiale) e pesce
  • Legumi (come fagioli neri e soia), semi e noci
  • La tiamina si trova anche negli integratori multivitaminici con alcuni integratori che utilizzano una forma sintetica di tiamina chiamata benfotiamina. Poiché la maggior parte delle persone nel Regno Unito assume abbastanza tiamina dal cibo che mangia, la vera carenza di tiamina è rara. Tuttavia, alcuni gruppi di persone corrono il rischio di sviluppare una carenza di tiamina. Questi includono:

    • Persone con dipendenza da alco
    • Individui più anziani
    • Persone con diabete, HIV/AIDS

    La carenza di tiamina può causare perdita di peso e appetito, problemi neurologici, tra cui confusione e perdita di memoria, debolezza muscolare e problemi cardiaci. Una grave carenza di tiamina porta a una malattia chiamata beriberi in cui i sintomi includono formicolio e intorpidimento ai piedi e alle mani, perdita di muscoli e riflessi scarsi. Un altro esempio di carenza di tiamina è la sindrome di Wernicke-Korsakoff, che colpisce soprattutto le persone con alcolismo che seguono una dieta povera. Ciò provoca anche formicolio e intorpidimento alle mani e ai piedi, grave perdita di memoria e confusione. I ricercatori stanno ora esaminando le persone con diabete, che spesso hanno bassi livelli di tiamina nel sangue, per vedere se gli integratori di tiamina possono migliorare i livelli di zucchero nel sangue e se la benfotiamina può aiutare con i danni ai nervi causati dal diabete.

    La ricerca sta anche esaminando se gli integratori di tiamina potrebbero aiutare a migliorare la funzione mentale nelle persone affette da demenza. E un piccolo studio di casi clinici condotto in Italia, che ha coinvolto solo tre persone affette da fibromialgia, ha scoperto che alte dosi di tiamina hanno portato a un miglioramento dell’affaticamento.

    Al momento, non ci sono prove di ricerca che indichino che le persone con ME/CFS siano carenti di tiamina, o che gli integratori di tiamina siano una forma utile di trattamento. Tuttavia, ciò che già sappiamo sulla carenza di tiamina, e i risultati della ricerca di cui sopra, suggeriscono che questo è qualcosa che potrebbe valere la pena indagare nella ME/CFS prima di scartare ogni possibile collegamento.

    Vale la pena tenere presente che normalmente l’organismo assume solo ciò di cui ha bisogno dalle vitamine e dagli integratori presenti nella dieta. Poiché qualsiasi eccesso viene normalmente eliminato nelle urine, è difficile causare un sovraccarico di tiamina nel corpo. Sembra essere un integratore vitaminico sicuro da assumere, anche se nello studio italiano sono stati segnalati tachicardia (aumento della frequenza cardiaca) e difficoltà ad addormentarsi.

    Riferimento: Costantin A et al. La tiamina ad alte dosi migliora i sintomi della fibromialgia. BMJ Casi clinici 2013.


    Benerva è il nome commerciale della Tiamina in fiale che si può avere solo con ricetta medica

     

     

     

    Qui sotto le foto ed i nomi di alcuni integratori di vitamina B1 che troviamo liberamente su Internet su varie farmacie on line.


    DEMENZA E THIAMINA
    Ci sono stati casi eclatanti in cui un semplice trattamento con 100-200 mg di thiamina (vitamina B1) ha portato incredibili risultati su pazienti affetti da demenza o Parkinson.

    https://costantinib1.com/




    Sensibilità Chimica Multipla
    Intervista al dr Giuseppe Genovesi

    In ricordo del professor Giuseppe Genovesi

    Il Prof. Genovesi, endocrinologo e immunologo, è stato il massimo esperto in Italia di Sensibilità Chimica Multipla, teorizzava una comune patogenesi tra la Mcs, la Fibromialgia e la Sindrome da stanchezza cronica e le accomunava definendole sindromi neurotossiche.
    Vi consiglio di ascoltare questo suo intervento.

    La MCS (Multiple Chemical Sensitivity) è una malattia fisica caratterizzata da sensibilità chimica e dalla presenza di sintomi in diversi sistemi d’organo.

    Nella MCS avvengono diversi cambiamenti fisici, tra cui lo stress ossidativo/nitrosativo, l’infiammazione cronica, disfunzioni immunologiche e neurologiche. Non ci sono prove di un’origine psichiatrica di questa malattia.

    La MCS si può spiegare con lo studio fatto a TOR VERGATA ROMA dal Prof Giuseppe Genovesi.

    https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25690545/
    Fonte : RISOLUZIONE DI ROMA / 2015

     

    Pericolo inquinamento: «la causa della MCS è neurotossica, non psicologica»

    di Francesco Carini (30 dicembre 2015)

    A prescindere dall’allarme sull’incremento delle malattie causate dallo smog lanciato dal prof. Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore della Sanità, sembrava che il 2015 potesse essere cruciale in Italia per la tutela di “nuove” patologie ambientali, ma l’anno si chiude diversamente e il 2016 non si apre meglio.

    Quasi dodici mesi fa, lo scorso 15 gennaio, al termine del Congresso Internazionale organizzato a Roma dall’associazione A.M.I.C.A., presso la Sala del Refettorio della Camera dei Deputati, è stato firmato il documento titolato “Risoluzione di Roma – Consenso sulle terapie e sulle strategie di prevenzione per la Sensibilità Chimica Multipla (MCS)“, da parte di 15 esperti provenienti da diverse parti del globo.

    In tale testo, oltre a considerare la patologia non più rara, dato il numero crescente di ammalati (soprattutto donne), gli scienziati in questione hanno dichiarato:

    «La MCS è una malattia fisiologica caratterizzata da sensibilità chimica e dalla presenza di sintomi in diversi sistemi d’organo.

    Negli ultimi due anni ho potuto personalmente constatare ciò attraverso la PET cerebrale, cioè, un’indagine radiologica che implica verifiche di tipo funzionale del cervello, consistente nel misurare la distribuzione del glucosio radiomarcato, affinché si possa studiare se la stessa distribuzione risulti omogenea, come dovrebbe avvenire.

    Da chi è stato compiuto e cosa ha potuto constatare in particolare attraverso tale studio?

    Questo lavoro è stato svolto per due anni da un gruppo di lavoro composto da me, in collaborazione con alcuni ricercatori dell’Università Tor Vergata (prof. Marco Alessandrini e dott. Chiaravallotti, Di Pietro e Pagani) ed ha visto i natali nel febbraio scorso con la pubblicazione sulla rivista European Journal of Nuclear Medicine and Molecular Imaging.

    Quindi, dopo tale studio cosa cambia dal punto di vista scientifico, rispetto al recente passato?

    Si può parlare di un lavoro italiano che esclude l’origine psichica del problema, in un paese in cui spesso si afferma tale origine.

    Questo dettaglio è un elemento chiave, dal momento che avviene in seguito ad anni di indagini su questi soggetti che dimostravano:

      1. sistematico deficit di Vitamina D (elemento anti-neurotossico fondamentale).

    In Italia, tutti tali aspetti vengono spesso totalmente trascurati, venendo sostituiti da esami di routine che, seppur importanti, non vengono seguiti da indagini genetiche o epigenetiche.

    Che ruolo hanno la genetica e l’epigenetica nella MCS?

    Genetico è ciò che ci caratterizza da quando siamo stati concepiti dai nostri genitori e non si modifica. Pertanto, la trasmissione genetica implica la constatazione di caratteristiche che potrebbero essere predisponenti, come la scarsa funzionalità di enzimi o polimorfismi che implichino attività enzimatiche ridotte. In riferimento alla patologia, la conoscenza di tali dettagli ci consente di dare supporto funzionale, anche se non possiamo modificare il DNA.

    Epigenetico invece, partendo dal significato greco della parola che significa “sopra”, è tutto ciò che è stato acquisito nel tempo, pertanto anche sostanze tossiche che siano andate a contaminare: DNA, proteine o membrane cellulari.

    Quali sono le patologie legate alla Sensibilità Chimica Multipla? La ME/CFS (Encefalomielite Mialgica/Sindrome da Fatica Cronica) è una di queste?

    Tornando alla dimensione psicologica da lei indicata, quanto potrebbe influire su alcuni malati di MCS essere considerati pazienti alla cui base c’è un disturbo psichico?

    Risulta logico che c’è una chiara conseguenza quando i pazienti vengono presi per persone con un disturbo psichico. Già è molto difficile convivere con una sintomatologia non compresa.

    Conseguentemente si vengono a creare delle idiosincrasie: non dimentichiamoci che si tratta di una malattia neurotossica e pertanto ciò porta alla spiccata tendenza della paura dei sintomi, anche quando l’esposizione è magari più modesta, figuriamoci quando il tutto si spinge alla paura di essere definiti malati psichiatrici.

    Che poi alcuni pazienti abbiano bisogno anche di un supporto per le difficoltà a cui vanno incontro è un dato di fatto. Nel recupero di un certo stile di vita, tecniche di supporto psicologico sono senz’altro auspicabili.

    Quali sono i paesi stranieri dove la MCS è stata ufficialmente riconosciuta?

    Dunque, i paesi dove la patologia è riconosciuta sono tanti. Partiamo dall’Austria, per seguire con: Germania, Danimarca, Svezia, Finlandia, Norvegia e recentemente anche la Spagna. Fuori dall’Europa ci sono: Australia in particolare, Nuova Zelanda, Canada e Stati Uniti, in cui parliamo di eccellenze nel campo della medicina, come l’EHC di Dallas (Environmental Health Center), da me personalmente frequentato. Proprio in seguito a ciò mi sembra piuttosto inverosimile avere difficoltà a riconoscerla in Italia.

    A quanto ammontano i costi che si deve sobbarcare un malato?

    Dipende da caso a caso e dalla terapia, o se si va all’estero per cure. Diciamo che un approccio completo sul territorio nazionale, che implichi il pagamento di una serie di ticket o di esami o terapie fuori dalla convenzione con il SSN (vedesi integratori e strutture coenzimatiche), implicano un impatto di 600-800 euro di spesa iniziale, che poi possono arrivare a 300 euro ogni mese, e di conseguenza risultare inaccessibili per molti. Ci sono persone che vivono con questi stessi soldi…

    Quindi è una malattia incurabile, che si può solo controllare?

    Direi che è una condizione che può regredire in termini completi, perché, con lo stile di vita, un ambiente sano e un’integrazione idonea, si può indurre un miglioramento assoluto. Certamente, bisogna pur sempre tenerla sotto controllo.

    Cosa si auspica?

    Sarebbe fondamentale che, attraverso il Ministero della Salute, venissero organizzati corsi di aggiornamento di medicina ambientale che mettano i medici nella condizione di conoscere il problema, di constatarlo e di approcciarlo.

    Nel 2010, da uno studio condotto dalla dottoressa De Luca e da altri ricercatori, fra cui lo stesso Genovesi, si era evinto che l’accelerata ossidazione lipidica, l’inibizione o la mancata espressione di alcuni enzimi detossificanti come il glutatione e l’aumento della produzione di ossido nitrico e delle citochine infiammatorie, rappresentavano l’evidenza del danno organico e pertanto da considerare tra i principali marker diagnostici della malattia.

    Intanto, mentre la comunità scientifica resta ancora divisa nonostante la produzione totale di circa 150 pubblicazioni sulla MCS (che colpisce in minor misura anche i bambini), già 13 anni fa l’Istituto “Robert Koch” di Berlino definiva la qualità della vita dei malati di Sensibilità Chimica Multipla “inferiore” rispetto a chi è affetto da patologia cardiovascolare grave.

    © Francesco Carini – tutti i diritti riservati

    Articolo tratto da Linkiesta


    Potrete leggere piu’ approfonditamente i seguenti articoli


     

     

     

     




    5G, Elettrosmog, Epidemie e Coscienza – Corrado Malanga –

    In che modo l’illuminazione a LED può compromettere la tua salute

     

    Ma quanto sarà pericoloso scrivere sulla salute?

    Ecco il link che nel 2019 riportava l’articolo sui LED e non lo troverete, o forse lo ha messo da un’altra parte.
    https://articles.mercola.com/sites/articles/archive/2016/10/23/near-infrared-led-lighting.aspx

    Articolo ripreso anche da Dionidream e Nutrizione Naturale

    Le lampadine ad incandescenza si trovano ancora su diversi siti on line

    I problemi delle lampadine a incandescenza
    Le lampadine tradizionali funzionano grazie a un filamento metallico, in genere tungsteno, che si surriscalda attraversato da una elevata corrente elettrica fino ad essere portato all’incandescenza (da cui il nome). Per prevenire l’ossidamento, il filamento è protetto da un bulbo di vetro vuoto oppure riempito di gas inerte. Ufficialmente il primo brevetto di una lampadina a incandenscenza fu registrato da Thomas Edison nel 1879, ma le prime lampadine funzionanti risalgono ai primi decenni dell’ottocento. Il principale problema di questo tipo di illuminazione è che il 95 per cento dell’energia utilizzata viene sprecato sotto forma di calore (come sa bene chiunque abbia provato a svitare una lampadina subito dopo averla spenta).


    In che modo l’illuminazione a LED può compromettere la tua salute

    Dr Joseph Mercola intervista il dott. Alexander Wunsch

  • I LED sabotano la salute e promuovono la cecità. Limita la tua esposizione alla luce blu durante il giorno e di notte. Sostituire i LED per lampade a incandescenza o alogene a bassa tensione a incandescenza
  • La luce può influire sulla tua salute?

    incandescenza.

    Tuttavia, il calore generato dalle lampadine a incandescenza, che è la radiazione infrarossa, è in realtà benefico per la vostra salute, e quindi vale il costo aggiuntivo.

    Se hai scelto di ignorare queste nuove intuizioni, può avere conseguenze molto gravi a lungo termine. Potrebbe portare alla degenerazione maculare senile (AMD), che è la principale causa di cecità negli Stati Uniti e altrove.
    Altri problemi di salute radicati nella disfunzione mitocondriale possono anche essere esacerbati, e questi vanno dal disturbo metabolico al cancro.

    Cos’è la luce?

    Ad esempio, le lampade per la fototerapia con luce rossa possono essere utilizzate nella terapia medica per aumentare la circolazione del sangue e questa, è una parte che non viene considerata finché ci si limita solo alla parte visibile.

    Cosa rende l’infrarosso vicino così speciale?

    Non puoi sentire il Vicino infrarosso sotto forma di calore, e non puoi vederlo, ma ha un grande impatto benefico in termini di salute. Il Vicino infrarosso è ciò che manca nelle fonti di luce artificiale fredda come i LED.

    Secondo Wunsch:

    L’infrarosso vicino è fondamentale per la salute degli occhi e dei mitocondri

    La gamma dell’infrarosso-vicino influisce sulla tua salute in una serie di modi importanti. Ad esempio, aiuta ad innescare le cellule della retina per ripararle e rigenerarle.

    Poiché i LED non hanno praticamente raggi infrarossi e un eccesso di luce blu che genera specie reattive dell’ossigeno (ROS), questo spiega perché i LED sono così dannosi per gli occhi e per la salute generale.


    L’illuminazione svolge un ruolo importante nella produzione di energia biologica

    Come ulteriormente spiegato da Wunsch:

    Le saune a raggi infrarossi sono un modo per nutrire il corpo con la luce nel vicino infrarosso. Ma non qualsiasi sauna a infrarossi. La maggior parte offrono solo il lontano infrarosso e non hanno uno spettro completo. Emettono la maggior parte dei campi elettromagnetici non naturali che sono pericolosi. Quindi, si dovrebbero scegliere saune a raggi infrarossi che emettano campi elettromagnetici non naturali molto bassi o nulli.

    Video https://vimeo.com/174504341

    Per la guarigione delle ferite e nelle procedure anti-invecchiamento si fa uso del Vicino infrarosso

    Spiega Wunsch:


    Luce analogica contro luce digitale

    Le lampade a LED sono una forma di illuminazione non termica digitale mentre le lampadine a incandescenza e gli alogeni sono fonti di luce termica analogiche.

    Secondo Wunsch, questa è una pessima idea, dal punto di vista della salute.

    Comprendere i pericoli dei LED

    Probabilmente ora sai che la luce blu di sera riduce la produzione di melatonina nella tua ghiandola pineale. Ma hai anche cellule nella retina responsabili della produzione di melatonina per rigenerare la retina durante la notte.

    Ci sono dei LED non nocivi?

    Ci sono anche LED disponibili con meno blu, che sono più vicini alla distribuzione spettrale delle lampade ad incandescenza per quanto riguarda la parte blu dello spettro. Sfortunatamente, senza strumenti per misurarlo, non saprai esattamente cosa stai acquistando. Questo è in netto contrasto con una lampadina a incandescenza, dove sai esattamente quale tipo di spettro di luce stai ricevendo.


    Come identificare un LED più sano

    Quindi, quando si acquistano i LED, un modo per ottenere una luce più sana è guardare il CRI. La luce solare è il gold standard e ha un CRI di 100. Così fanno le lampadine a incandescenza e le candele. Quello che stai cercando è una luce che ha un CRI R9 (spettro rosso pieno) di circa 97, che è il più vicino a una luce naturale con un LED. Un altro fattore da considerare è la temperatura del colore. Esistono due diversi tipi di temperatura del colore:

    Temperatura fisica del colore, che significa la temperatura della luce in gradi Kelvin (K). Questo vale per la luce solare, a lume di candela, per lampade a incandescenza e alogene. Ciò significa che la fonte stessa è tanto calda al tatto quanto la temperatura del colore fornita.
    Il sole, ad esempio, che ha una temperatura di colore di 5.500 K, ha una temperatura di 5.500 K sulla sua superficie, se si dovesse realmente toccare il sole. Le lampade ad incandescenza hanno un massimo di 3.000 K, in quanto il filamento si fonderebbe se la temperatura dovesse aumentare.

    Un modo più semplice sarebbe quello di acquistare un rilevatore di sfarfallio, che è disponibile abbastanza a buon mercato. Un altro modo per determinare il tasso di sfarfallio sarebbe utilizzare la modalità slow motion sulla tua fotocamera. Registra la sorgente luminosa in modalità slow motion e controllala per lo sfarfallio visibile.
    Soluzioni più salutari

    Ricorda solo di ottenere delle lampade a incandescenza che siano cristalline e non rivestite di bianco per emettere una luce bianca fredda. Vuoi una sorgente luminosa analogica termica a incandescenza da 2.700 K. In realtà, le candele senza profumo sarebbero ancora meglio. Sii particolarmente attento a usare solo questo tipo di luce durante la notte. Dopo il tramonto, uso anche gli occhiali con lenti che bloccano il blu.


    Wunsch conferma che con lampade alogene a bassa tensione si evita la formazione di elettrosmog. 

    Come rendere gli schermi digitali più sani

    Per proteggere la salute e la vista, attenersi alle luci ad incandescenza

    dice Wunsch.

    NOTE
    Questo intervallo è diviso in tre sottointervalli: vicini, medi e lontani raggi infrarossi. Le lunghezze d’onda sono relativamente da 0.76 a 1.5 micron, da 1.5 a 3 micron e da 3 micron a 15 micron.

     

    Fonti e riferimenti:


     

     

     

    Riscaldamento Elettrico Innovativo Pannelli ad Infrarossi

    Che cosa hanno di speciale gli Infrarossi FIR onda lunga?

    Le lunghezze d’onda dell’Infrarosso FIR ad onda lunga sviluppato dai pannelli infrarossi hanno spiccate proprietà benefiche e terapeutiche sugli organismi viventi. Esse sono in grado di riscaldare gli oggetti trasferendo temperatura.

    Inoltre per l’uomo, sono in grado di penetrare superficialmente negli strati cutanei e sottocutanei interagendo così con le molecole d’acqua ed i composti organici che costituiscono i tessuti viventi.

    Quando il nostro corpo viene irradiato da infrarosso di differenti lunghezze d’onda, queste vengono in gran parte riflesse mentre alcune vengono assorbite.

    La lunghezza d’onda di questo infrarosso va dai 0.76 ai 15 micron. Questo intervallo è diviso in tre sottointervalli: vicini, medi e onda lunga raggi infrarossi. Le lunghezze d’onda sono relativamente da 0.76 a 1.5 micron, da 1.5 a 3 micron e da 3 micron a 15 micron.

    I pannelli infrarossi sono stati sviluppati per generare per il 90% infrarossi FIR onda lunga di lunghezza d’onda comprese tra 6 e 10 micron

    Ci sono effetti collaterali e controindicazioni?

    Non c’è assolutamente  alcun effetto collaterale nel riscaldamento ad infrarossi FIR onda lunga con i pannelli infrarossi. Si può considerare l’infrarosso FIR ad onda lunga come la parte buona della radiazione luminosa del sole. Anzi, si ricorda a tal proposito che i bambini nati prematuri sono tenuti in una camera a raggi infrarossi immediatamente dopo il parto.

    Molte persone, quando utilizzano saune ad infrarossi avvertono una sensazione di riscaldamento sull’area di applicazione. E’ una reazione positiva, che indica che gli infrarossi FIR onda lunga ha iniziato a stimolare la microcircolazione.

    Alcune patologie su cui sono stati riscontrati miglioramenti da trattamento ad Infrarosso (approfondimento esterno).

    • Patologie circolatorie ( ipertensione ed aterosclerosi ),
    • Patologie metaboliche ( es. diabete e dislipidemie )
    • Tutte le patologie osteo-articolari ( artrosi , artrite , coxartrosi)
    • Osteoporosi,
    • Fibromialgia,
    • Ipertrofia prostatica,
    • Stimolazione dell’attività del sistema immunitario,
    • Riduzione della stanchezza e alleviamento dello stress,
    • Insonnia, Ansia e depressione,
    • Psoriasi
    • Patologie autoimmunitarie.

     

     

     




    Gli scienziati si appellano per la protezione dall’esposizione a radiazioni non ionizzanti

    Tratto dal sito NoGeoingegneria

    L’ 11 Maggio 2015 è stato presentato un appello internazionale per la protezione dall’esposizione a campi elettromagnetici, sottoscritto da 190 scienziati di 39 nazioni alle Nazioni Unite, agli stati membri delle Nazioni Unite e all’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questi scienziati hanno complessivamente pubblicato oltre 2000 articoli scientifici peer-reviewed sugli effetti biologici e sanitari delle radiazioni non ionizzanti, quello parte dello spettro elettromagnetico che include i campi a bassissima frequenza (ELF) utilizzati per l’elettricità e la radio frequenza, usata per le comunicazioni senza filo.

    Il Dr. Martin Blank, in un video di tre minuti, introduce il contenuto e l’importanza dell’appello. Il Dr. Blank ha sulle spalle 30 anni di esperienza nella conduzione di ricerca riguardante i campi elettromagnetici presso la Columbia University ed è stato presidente dell’International Bioelectromagnetics Society. Nelle sue schiette parole, emerge l’impellente necessità di affrontare la questione di salute pubblica posta dall’inquinamento ambientale generalizzato derivante dalla proliferazione incontrollata di sorgenti di campi elettromagnetici che ci riguarda tutti.

     Il contenuto del video del Dr. Martin Blank è reso disponibile, tradotto in italiano, di seguito:

    Sono qui con inquietanti notizie sui nostri gadget preferiti: telefoni cellulari, tablets, Wi-Fi, etc.
    Per dirla senza mezzi termini, essi stanno danneggiando le cellule viventi nel nostro corpo e uccidendo molti di noi prematuramente.
    Sono il Dr. Martin Blank, del Dipartimento di Fisiologia e Biofisica Cellulare alla Columbia University.
    E’ doloroso per me, e per più di 160 colleghi, che oggi hanno sottoscritto una petizione alle Nazioni Unite, chiedendo loro che affrontino questo problema.
    Siamo scienziati e ingegneri, e sono qui per dirvi – abbiamo creato qualcosa che ci sta facendo male, e che sta andando fuori controllo!
    Prima della lampadina di Edison, c’era pochissima radiazione elettromagnetica nel nostro ambiente. I livelli di oggi sono molte molte volte più alti dei livelli del fondo naturale e stanno crescendo rapidamente a causa di tutti i nuovi dispositivi che emettono questa radiazione.
    Un esempio che molti di noi hanno in tasca in questo momento è il telefono cellulare. Uno studio mostra che da quando l’utilizzo del telefono cellulare si è ampiamente diffuso, l’incidenza di tumore cerebrale fatale nelle persone più giovani si è più che triplicato.
    Stiamo installando antenne cellulari in edifici residenziali, e in cima agli ospedali, dove le persone stanno cercando di guarire.
    I contatori intelligenti wireless e le stazioni radio base telefoniche stanno diffondendo radiazioni nei nostri quartieri.
    E’ particolarmente inquietante il fatto che le radiazioni della nostra tecnologia di telecomunicazioni e di distribuzione energetica danneggi il DNA nelle nostre cellule. E’ chiaro a molti biologi che questo può spiegare i tassi in aumento di cancro.
    Le generazioni future – I NOSTRI BAMBINI – SONO A RISCHIO.
    Questi biologi e scienziati non vengono ascoltati dai comitati che stabiliscono gli standard di sicurezza.
    I fatti BIOLOGICI vengono ignorati, e come risultato i limiti di sicurezza sono troppo alti.
    ESSI NON SONO PROTETTIVI!
    Verrà fuori più protezione probabilmente dalla piena divulgazione di possibili conflitti di interesse tra le autorità di regolamentazione e l’industria.
    L’aumento dell’esposizione alle radiazioni elettromagnetiche è un problema GLOBALE. L’Organizzazione Mondiale della Sanità e gli enti per la definizione degli standard internazionali non stanno agendo per proteggere la salute pubblica e il benessere.
    Le linee guida internazionali per l’esposizione devono essere rafforzate per riflettere la realtà del loro impatto sui nostri corpi, e in particolare, sul nostro DNA.
    Anche se siamo ancora nel bel mezzo di una grande trasformazione tecnologica, si è in forte ritardo nell’affrontare gli effetti negativi biologici e sulla salute.
    Siamo davvero tutti parte di un grande esperimento biologico, senza il nostro consenso informato.
    Per proteggere i nostri figli, noi stessi, e il nostro ecosistema, dobbiamo ridurre l’esposizione attraverso la definizione di linee guida più protettive.
    E così, oggi, gli scienziati di tutto il mondo stanno presentando un appello alle Nazioni Unite, i suoi stati membri e all’Organizzazione Mondiale della Sanità, per fornire una leadership nell’affrontare questa crisi della salute pubblica.

     

    Il testo dell’appello internazionale, tradotto in italiano è accessibile qui.

    L’appello formula delle richieste molto precise e pressanti.

    “Collettivamente chiediamo che:

      1. Vengano stabilite delle zone-bianche (aree libere da radiazioni).“

    Riferimenti:

    http://www.elettrosmogsicilia.org/notizie/98-2015/286-gli-scienziati-si-appellano


    Hanno firmato attualmente 240 Scienziati As of June 15, 2018, 240 EMF scientists from 41 nations have signed the Appeal

    Signatories in Italy

    Prof. Sergio Adamo, Ph.D., La Sapienza University, Rome, Italy
    Prof. Fernanda Amicarelli, Ph.D., Applied Biology, Dept. of Health, Life and Environmental Sciences, University of L’Aquila, Italy
    Dr. Pasquale Avino, Ph.D., INAIL Research Section, Rome, Italy
    Dr. Fiorella Belpoggi, Ph.D., FIATP, Director, Cesare Maltoni Cancer Research Center, Ramazzini Institute, Italy
    Prof. Giovanni Di Bonaventura, PhD, School of Medicine, “G. d’Annunzio” University of Chieti-Pescara, Italia
    Prof. Emanuele Calabro, Department of Physics and Earth Sciences, University of Messina, Italy
    Prof. Franco Cervellati, Ph.D., Department of Life Science and Biotechnology, Section of General Physiology, University of Ferrara, Italy
    Prof. Dr. Speridione Garbisa, ret. Senior Scholar, Dept. Biomedical Sciences, University of Padova, Italy
    Dr. Settimio Grimaldi, Ph.D., Associate Scientist, National Research Council, Italy
    Prof. Dr. Angelo Levis, MD, Dept. Medical Sciences, Padua University, Italy
    Prof. Salvatore Magazù, Ph.D., Department of Physics and Science, Messina University, Italy
    Dr. Fiorenzo Marinelli, Ph.D., Researcher, Molecular Genetics Institute of the National Research Council, Italy
    Prof. Dr. Raoul Saggini, MD, School of Medicine, University G. D’Annunzio, Chieti, Italy
    Dr. Morando Soffritti, MD, Honorary President, National Institute for the Study and Control of Cancer and Environmental Diseases, B.Ramazzini, Bologna. ItalyProf. Massimo Sperini, Ph.D., Center for Inter-University Research on Sustainable Development, Rome, Italy

    Supporting Scientists who have published peer reviewed papers in related fields

    Enrico Corsetti, Engineer, Research Director, Salvator Mundi International Hospital, Rome, Italy
    Jacques Testart, Biologist, Honorary Research Director at I.N.S.E.R.M. (French National Medical Research Institute), France
    Xin Li, PhD candidate MSc, Department of Mechanical Engineering, Stevens Institute of Technology, New Jersey, USA
    Dr. Carlos A. Loredo Ritter, MD, Pediatrician, Pediatric Neurologist, President, Restoration Physics, North American Sleep Medicine Society, USADr.
    Robin Maytum, PhD, Senior Lecturer in Biological Science, University of Bedfordshire, Luton, UK
    Dr. Hugo Schooneveld, PhD, Biologist, Neuroscientist, Adviser to the Dutch EHS Foundation, Netherlands
    Dr. Carmen Adella Sirbu, MD, Neurology, Lecturer, Titu Matorescu University, Romania