È proprio necessario assumere vitamina K2 quando si integra Vitamina D?

Sul Blog Myhdiet

il Dr.Michael Donaldson, PhD scrive:

La scienza della nutrizione può creare confusione e, come consumatori, siamo costantemente bombardati da messaggi provenienti da ogni parte. Ci sono così tanti blogger e punti di vista diversi sulla nutrizione. E ognuno ha diritto alla propria opinione e alcuni sono più bravi di altri a sembrare autorevoli.

Di chi ti fidi?

Ora la scienza ha dimostrato che la vitamina D e la vitamina K sono piuttosto correlate.

Esaminiamo queste affermazioni per non utilizzare un integratore di vitamina K2 una alla volta per tutte:

  1. Assumiamo molta vitamina K nella nostra dieta.
  2. I nostri corpi producono vitamina K per noi.
  3. Nessuno è carente di vitamina K.
  4. La vitamina K è pericolosa.
  5. La vitamina D è sicura senza vitamina K.

Quindi se mangiamo verdure a foglia verde, sì, c’è molta K1 nella nostra dieta, ma c’è pochissima vitamina K2 in una dieta a base vegetale. E la vitamina K1 e K2 sono diverse e non sono completamente intercambiabili. Questo è molto importante da capire.

2. I nostri corpi producono abbastanza vitamina K per noi?

Ci sono ancora poche prove che la vitamina K del nostro microbiota intestinale ci faccia molto bene. Un team investigativo del Centro di ricerca sulla nutrizione umana sull’invecchiamento della Tufts University, nel 2017, ha trovato una quantità significativa di menachinoni prodotti nell’intestino ma ha affermato:

“I menachinoni (la forma della vitamina K2) non sono stati rilevati nel siero, e nemmeno le concentrazioni fecali di i singoli menachinoni né il gruppo menachinone erano associati ad alcun marcatore di infiammazione”.

Non ci sarebbero problemi di mancata attivazione delle proteine dipendenti dalla vitamina K se i nostri corpi producessero veramente la vitamina K2 per noi. Ma questi problemi influiscono sulla salute delle ossa e contribuiscono alla calcificazione delle arterie cardiache e dei tessuti molli, oltre ad altri effetti di cui stiamo ancora imparando.

3. Nessuno è carente di vitamina K2?

L’osteocalcina attivata dalla vitamina K è il rinforzo delle ossa. Proprio come il cemento a base di calcio è fragile senza armatura, così le ossa senza osteocalcina attivata dalla vitamina K sono fragili e soggette a fratture, indipendentemente da quanto dense sembrino essere su una scansione DEXA.

Ciò è stato dimostrato in uno studio condotto su oltre 7.500 donne anziane sane che vivono in modo indipendente. L’osteocalcina sottocarbossilata è un fattore di rischio accertato e spesso ricorrente per le fratture ossee osteoporotiche.

Anche i bambini sono sensibili. Quando 20 bambini con fratture a bassa energia sono stati confrontati con un gruppo di controllo di bambini senza fratture, i bambini con bassi livelli di osteocalcina attivata dalla vitamina K avevano un rischio di frattura 78 volte maggiore. (Studio)

Quindi, un basso livello di vitamina K2 è un enorme fattore di rischio sia per i giovani che per gli anziani.

Uno studio condotto nei Paesi Bassi, PREVEND, ha dimostrato che circa il 30% della popolazione aveva livelli funzionali insufficienti di vitamina K. Ma era peggio se una persona era già malata. Circa il 50% delle persone che avevano malattie cardiovascolari, diabete o malattie renali croniche non avevano livelli sufficienti di vitamina K2.

Quindi, concludiamo che l’insufficienza di vitamina K2 è più probabilmente la regola, non l’eccezione, tra coloro che sono anziani o affetti da malattie.

4. La vitamina K è pericolosa?

L’interazione tra farmaci anticoagulanti e vitamina K è stata fraintesa. I medici ci dicono di interrompere l’assunzione di vitamina K in modo che non interferisca con i loro farmaci. Ma in realtà sono i farmaci ad essere antagonisti della vitamina K. La vitamina K è ciò che appartiene al corpo e i farmaci interferiscono con tutta l’attività della vitamina K, non solo con la sua attività di coagulazione.

5. La vitamina D è sicura senza vitamina K?

Nel 2017 è stato ipotizzato che, poiché la vitamina D provoca un aumento della produzione di proteine dipendenti dalla vitamina K, questa interazione potrebbe portare a una relativa carenza di vitamina K2 in una persona, soprattutto quando si assumono grandi dosi di vitamina D. Ora nel 2019 abbiamo avere la prova. In uno studio randomizzato, controllato con placebo (RCT) su persone con sintomi depressivi, a 66 persone di età compresa tra 60 e 80 anni sono state somministrate 1200 UI di vitamina D3 al giorno per 6 mesi e confrontate con 65 persone che assumevano un placebo. Quando l’analisi ha preso in considerazione l’uso di multivitaminici e antagonisti della vitamina K, è stata riscontrata una differenza significativa nei livelli funzionali di vitamina K a 6 mesi. Il danno sarebbe probabilmente stato peggiore con una quantità utile di vitamina D, come 5000 UI al giorno. Così il gioco è fatto.

In uno studio randomizzato è stato dimostrato che la vitamina D causa una relativa insufficienza di vitamina K2.
In realtà non è sicuro assumere grandi dosi di vitamina D senza una buona fonte di vitamina K2.
Anche se stai assumendo vitamina D per benefici non ossei, dovresti considerare di assumere insieme ad essa la vitamina K2. Quindi, riassumiamo ciò che abbiamo imparato qui:

  1. Assumiamo molta vitamina K nella nostra dieta?
    No. Otteniamo molta vitamina K1, ma non abbastanza vit.K2. E non sono la stessa cosa.
  2. I nostri corpi producono vitamina K per noi?
    La vitamina K del nostro microbiota intestinale non sembra aiutarci molto.
  3. Nessuno è carente di vitamina K2?
    Circa il 30% della popolazione adulta di una città dei Paesi Bassi aveva livelli insufficienti di vitamina K2. Se una persona aveva una malattia cronica, la percentuale era più vicina al 50%. L’insufficienza è molto comune.
  4. La vitamina K è pericolosa?
    I farmaci sono pericolosi e hanno effetti collaterali. La vitamina K è sicura e ha benefìci collaterali.
  5. La vitamina D è sicura senza vitamina K2?
    La vitamina D supplementare senza vitamina K2 provoca una carenza funzionale di vitamina K, dimostrata in un RCT.

References:

  1. Karl JP, Meydani M, Barnett JB, Vanegas SM, Barger K, Fu X, et al. Fecal concentrations of bacterially derived vitamin K forms are associated with gut microbiota composition but not plasma or fecal cytokine concentrations in healthy adults. Am J Clin Nutr . 2017 Oct ;106(4):1052–61. Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5611782/
  2. Vergnaud P, Garnero P, Meunier PJ, Breart G, Kamihagi K, Delmas PD. Undercarboxylated osteocalcin measured with a specific immunoassay predicts hip fracture in elderly women: the EPIDOS Study. J Clin Endocrinol Metab . 1997 Mar;82(3):719–24. Available from: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/9062471/
  3. Popko J, Karpiński M, Chojnowska S, Maresz K, Milewski R, Badmaev V, et al. Decreased Levels of Circulating Carboxylated Osteocalcin in Children with Low Energy Fractures: A Pilot Study. Nutrients . 2018 Jun 6 ;10(6):734. Available from: http://www.mdpi.com/2072-6643/10/6/734
  4. Riphagen IJ, Keyzer CA, Drummen NEA, De Borst MH, Beulens JWJ, Gansevoort RT, et al. Prevalence and Effects of Functional Vitamin K Insufficiency: The PREVEND Study. Nutrients . 2017 Dec ;9(12):1334. Available from: https://www.mdpi.com/2072-6643/9/12/1334
  5. van Ballegooijen AJ, Pilz S, Tomaschitz A, Grübler MR, Verheyen N. The Synergistic Interplay between Vitamins D and K for Bone and Cardiovascular Health: A Narrative Review. Int J Endocrinol . 2017;2017:7454376. Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29138634
  6. van Ballegooijen AJ, Beulens JWJ, Schurgers LJ, de Koning EJ, Lips P, van Schoor NM, et al. Effect of 6-Month Vitamin D Supplementation on Plasma Matrix Gla Protein in Older Adults. Nutrients . 2019 Feb ;11(2):231. Available from: https://www.mdpi.com/2072-6643/11/2/231




Omega 3 protegge il Cuore e riduce il Colesterolo

Gli acidi grassi omega 3 hanno molti benefici sul cuore e prevengono il rischio di soffrire i seguenti disturbi:

  • Disturbi cardiovascolari
  • Infarto
  • Aritmia
  • Alti livelli di lipidi nel sangue
  • Alti livelli di colesterolo
  • Ipertensione
  • Trombosi e le placche ateriosclerotiche che possono provocare un attacco al cuore e un ictus cerebrale
  • Sindrome X cardiovascolare

I farmaci non sono l’unico trattamento per prevenire le malattie cardiovascolari. Attualmente, milioni di persone stanno già ricorrendo all’assunzione di omega 3 per prevenire e trattare problemi cardiaci.

Negli anni ’70, i ricercatori iniziarono a studiare le proprietà dell’olio di pesce quando si resero conto che gli eschimesi della Groenlandia avevano un numero inspiegabilmente basso di problemi cardiovascolari nonostante il consumo di quasi mezzo chilo di carne di balena, includendo l’olio e le interiora, una dieta che apparentemente dovrebbe innalzare il livello di colesterolo.

Inoltre, è stato scoperto che gli eschimesi non solo non avevano praticamente alcuna malattia cardiaca, ma che non soffrivano neanche di artrite o malattie infiammatorie croniche come borsite, infiammazione delle articolazioni, degenerazione maculare e altri disturbi simili.

Le autorità sanitarie hanno confermato gli effetti benefici che hanno gli omega 3 sulla salute del cuore

Le autorità sanitarie e una moltitudine di studi clinici, hanno confermato i benefici che hanno gli omega 3 per ridurre le malattie cardiovascolari.

L’infarto al miocardio è la principale causa di morte nei paesi industrializzati. Gli studi clinici[15] recenti hanno dimostrato che gli acidi grassi omega 3 proteggono il buon funzionamento del cuore a molti livelli, tanto per prevenire la comparsa delle malattie cardiovascolari come per il trattamento e recupero da questi tipi di patologie:

  • Riducono i lipidi nel sangue
  • Riducono i livelli di zuccheri nel sangue
  • Diminuiscono il livello di infiammazione nel corpo
  • Riducono la pressione arteriosa
  • Riducono la coagulazione del sangue e il rischio di soffrire una trombosi
  • Migliorano il funzionamento del flusso sanguigno

Gli acidi grassi omega 3 prevengono contro la comparsa di malattie cardiovascolari

Gli acidi grassi omega 3 sono stati oggetto di numerosi studi clinici grazie alla loro enorme capacità di ridurre e prevenire contro la comparsa di patologie cardiovascolari.

In uno studio condotto su un numero di persone sopravvissute ad un attacco di cuore, è stato dimostrato che coloro che avevano assunto un grammo al giorno di omega 3, ebbero la metà del tasso di mortalità rispetto alle persone che non l’avevano assunto.[16]

La ricerca ha dimostrato che nei paesi in cui si consuma molto pesce ogni giorno, come in Giappone, si soffrono meno malattie cardiovascolari. Per questo motivo, le autorità sanitarie raccomandano di mangiare pesce almeno due giorni alla settimana, in particolare pesci grassi, come il salmone, la trota, l’aringa, lo sgombro e le sardine.

Nel caso di persone che hanno già problemi cardiaci, è molto importante che consumino abitualmente pesce, frutti di mare o integratori di omega 3.

Omega 3 e salute cardiovascolare
L’acido grasso omega-3 è molto importante per la salute cardiovascolare: secondo alcuni studi[17], per la protezione del cuore è consigliabile ingerire almeno 1g di EPA + DHA

Effetti degli Omega 3 sulla salute cardiovascolare:

Diminuzione del pericolo di soffrire una malattia cardiovascolare o di morire di infarto[6]

Nei paesi occidentali, i disturbi cardiovascolari sono la principale causa di morte. Una forma naturale di prevenire la comparsa di una malattia cardiovascolare consiste nel mangiare pesce regolarmente o prendere acidi grassi omega 3.[18][19]

Gli omega 3 prevengono contro la comparsa di aritmie e formazione di coaguli pericolosi nelle arterie, che sono due cause frequenti di soffrire un infarto. Il consumo abituale degli acidi omega 3 evita che, nel caso di soffrire un attacco cardiaco, questo risulti mortale.

Migliora il ritmo cardiaco e riduce le aritmie

Un ritmo cardiaco estremamente rapido o irregolare può causare la morte. Gli omega 3 contribuiscono a mantenere un ritmo cardiaco stabile e previene contro la comparsa di aritmie.

Le aritmie o i ritmi cardiaci incontrollati sono la seconda causa di morte dopo l’infarto. Gli acidi omega 3 stabilizzano il ritmo cardiaco de evitano l’insorgenza di quest patologia.

Migliorano la frequenza del ritmo cardiaco

La frequenza cardiaca è la quantità di battiti del cuore al minuto ed è quella che causa la quantità di sangue per minuto che pompa il cuore. Questa frequenza cardiaca è lenta in persone che sono sane fisicamente e rapida in persone in sovrappeso. La frequenza cardiaca normale oscilla tra i 60 e gli 80 battiti al minuto e, in generale va aumentando con l’età.

La frequenza cardiaca si adatta alle circostanze, quanto maggiore è l’adattabilità del cuore, in migliori condizioni si trova. Il consumo di acidi omega 3 contribuisce a mantenere una frequenza cardiaca bassa e salutare e fornisce una maggiore adattabilità del cuore alla frequenza cardiaca. Entrambi i fattori sono essenziali per mantenere la salute del cuore ed evitare un infarto.

Riduce il rischio di soffrire un infarto[20]

È dimostrato che le persone che non hanno precedenti di patologie cardiovascolari possono evitare un primo attacco di cuore se includono nella propria dieta, in modo abituale, pesce o acidi grassi omega 3.[21]

Nel caso di quelle persone che hanno sofferto un attacco al cuore, prendere omega 3 riduce il pericolo di soffrirne un altro e la probabilità che si formino coaguli di sangue.

Inoltre, l’omega 3 riduce anche l’infiammazione lieve collegata con le patologie cardiovascolari, equilibra il livello dei lipidi nel sangue.

Riduce il rischio di soffrire un ictus

L’attacco cerebrovascolare o ictus si produce a causa della formazione di un coagulo di sangue in una arteria del cervello. I coaguli possono svilupparsi direttamente nel cervello o essere trasportati da altre parti del corpo fino al cervello.

Gli attacchi cerebrovascolari possono causare la morte o produrre una grave disabilità. Nella maggior parte dei paesi occidentali, gli attacchi cerebrovascolari ischemici sono molto frequenti e si producono per la formazione di coaguli di sangue o mancanza di ossigeno.

Gli studi clinici realizzati sul tema, hanno dimostrato che le persone che mangiano pesce almeno una volta a settimana hanno un 30% in meno di probabilità di soffrire un ictus o un attacco cardiaco rispetto alle persone che lo mangiano una volta al mese.[15]

Migliora i livelli di lipidi nel sangue

Il sangue trasporta diversi tipi di lipidi, fra i quali si includono anche i grassi e il colesterolo. Gli alti livelli di lipidi nel sangue producono depositi nelle pareti arteriose che si denominano placche. Con il tempo, le placche ostruiscono le arterie e riducono il flusso sanguigno e la somministrazione di ossigeno al cuore.

Possiamo somministrare al nostro organismo dosi di omega 3 prendendolo mediante un integratore dietetico (3-4g/giorno). Con ciò, si può migliorare il livello di lipidi nel sangue e ridurre i livelli di trigliceridi, di grassi, mentre allo stesso tempo aumenta il colesterolo buono, colesterolo HDL. Tuttavia, questo non diminuisce il colesterolo cattivo, LDL.

La miglioria dei livelli di lipidi nel sangue è particolarmente importante per le persone che soffrono diabete di tipo 2, visto che hanno livelli alti di trigliceridi e bassi livelli di HDL.

Diminuisce la coagulazione del sangue

La coagulazione sanguignea è di importanza vitale, ma quando è eccessiva può aumentare la probabilità di soffrire una occlusione arteriosa che può causare la morte se un coagulo blocca completamente un vaso sanguigno nel cuore, nei polmoni o nel cervello.

Gli omega 3 riducono l’aderenza delle placchette nelle arterie e riducono la possibilità che si formino coaguli di sangue. Gli acidi grassi omega 3 stimolano anche il flusso sanguigno e contribuiscono a che i globuli rossi siano più flessibili e fluiscano facilmente attraverso i vasi sanguigni.

Gli acidi grassi omega 3 influenzano la coagulazione del sangue solamente quando si assumono in quantità estremamente grandi (circa 10 grammi al giorno), o se si stanno prendendo anticoagulanti.

Riducono l’infiammazione

L’infiammazione dei vasi sanguigni può sviluppare lentamente una malattia cardiovascolare e ostacolare il corretto funzionamento dei vasi sanguigni.

I livelli elevati nel sangue della proteina PCR possono produrre processi infiammatori nell’organismo. Pertanto, un maggior livello di PCR significa una probabilità maggiore di sviluppare problemi cardiaci.

Alcuni studi hanno dimostrato che consumare omega 3 riduce i livelli di PCR in persone con problemi cardiaci. Gli acidi grassi omega 3 cono conosciuti per le loro proprietà antinfiammatorie.[22]

Prevengono la Trombosi e l’Aterogenesi

Gli studi clinici[23] hanno dimostrato che una dieta ricca in pesce previene la comparsa della trombosi. Il consumo consigliato è di tre porzioni di pesce alla settimana. La trombosi si genera quando le vene non sono capaci di facilitare il flusso sanguigno. Quando includiamo nella nostra nutrizione Omega-3, in modo abituale, il rischio di soffrire una trombosi si riduce della metà. Questo si deve a che questi tipi di grassi hanno proprietà anticoagulanti e riducono la coagulazione del sangue e l’infiammazione cronica dei vasi sanguigni.

Arterie ostruite e la soluzione con gli Omega 3
Il consumo di Omega 3 può ridurre la formazione di placche nelle arterie (Aterogenesi), con il gravissimo rischio che rappresenta per la salute.[24]

Omega 3 e colesterolo

L’Omega 3 mantiene controllati i livelli di LDL (lipoproteina di bassa intensità). Il LDL viene chiamato “colesterolo cattivo” ed è l’incaricato di trasportare il colesterolo dal fegato verso diverse parti del corpo. Un livello elevato di LDL non è salutare visto che può provocare patologie cardiache.

L’Omega 3 aumenta i livelli di HDL (lipoproteina di alta densità), o “colesterolo buono” ed elimina la placca dalle pareti arteriose. I bassi livelli di HDL producono più possibilità di soffrire patologie cardiovascolari.

Riduce i trigliceridi

I trigliceridi, insieme con HDL e LDL formano il colesterolo totale nell’organismo e sono una parte molto importante nel profilo sanguigno. Un livello elevato di trigliceridi è un sintomo di possibili problemi cardiaci. È dimostrato che l’Omega 3 riduce il livello di trigliceridi.

Il rapporto tra gli Omega 3 e il colesterolo è stata analizzata in profondità. Gli studi clinici realizzati hanno scoperto che gli acidi grassi Omega 3 sono un integratore dietetico che controlla, in piena sicurezza, la salute del cuore.

L’omega 3 favorisce la rilassatezza dei vasi sanguigni ed evita che si formino coaguli nelle arterie o che si producano battiti cardiaci irregolari (come aritmie cardiache, tachicardia ventricolare e fibrillazione).

Inoltre, gli acidi grassi Omega 3 riducono la formazione della placca nelle arterie e la probabilità di soffrire un infarto, o un attacco cerebrovascolare come conseguenza di un coagulo di sangue.

Possono far risparmiare molte spese sanitarie e in farmaci

Gli studi clinici realizzati hanno dimostrato che gli integratori di Omega 3 possono aumentare la salute del consumatore.

Secondo le investigazioni di questi studi, gli acidi grassi Omega 3 prevengono contro la malattia coronarica e possono rappresentare un considerevole risparmio in spese sanitarie.

Il risparmio sanitario stimato dovuto alla diminuzione della malattia coronarica in persone oltre i 65 anni mediante l’assunzione giornaliera di 1800mg di acidi grassi omega 3 in un periodo di cinque anni potrà arrivare a superare i tre milioni di euro e potrà evitare il ricovero di circa 400 milioni di persone in cinque anni.

Fonte

HsnStoreBlog


L’assunzione giornaliera consigliata di omega 3 è la seguente:

  • Adulti sani normali: Approssimativamente 650 milligrammi di EPA e DHA al giorno
  • Persone con alcune malattie cardiovascolari o con possibilità di soffrirne: 1 grammo al giorno
  • Persone che vogliano ridurre i propri livelli di trigliceridi: 2 grammi al giorno
  • Se desideri ridurre i livelli di colesterolo, è importante prendere una dose maggiore di omega 3, visto che una dose troppo bassa non produrrà l’effetto desiderato.

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Risposte alle tue domande sul CoQ10
di Drew Sinatra

 

Dal sito Health Direction

Grazie al lavoro pionieristico di mio padre, per non parlare della sua profonda influenza su di me, il CoQ10 è stato una delle mie principali terapie naturali da quando ho iniziato a praticare la medicina.

  1. Cosa fa il CoQ10 per il corpo?
    Il CoQ10 è buono per qualcosa oltre alle malattie cardiache?
    Scommetti che lo è. Il CoQ10 supplementare ha molti usi comprovati oltre ai suoi benefici ben documentati per insufficienza cardiaca congestizia, malattia coronarica, angina, ipertensione e altri disturbi cardiovascolari.
    Raccomando regolarmente CoQ10 per i miei pazienti con affaticamento cronico, fibromialgia ed emicrania. Gli studi iniziali mostrano che è una terapia promettente per la malattia parodontale (gengivale), il diabete, la steatosi epatica, il glaucoma, il morbo di Parkinson e altre malattie neurodegenerative. Inoltre, il CoQ10 aumenta la fertilità migliorando la qualità degli ovuli, così come il numero e la motilità degli spermatozoi.
    I livelli di CoQ10 diminuiscono naturalmente in alcuni tessuti, come il tessuto cardiaco, quando invecchiamo. Pertanto, è importante mantenere un livello ottimale con gli integratori.
  2. Qual è la migliore forma di CoQ10 da assumere?
    Qual è la dose migliore?
    Qual è il momento migliore per assumere CoQ10?
    Puoi prenderlo ogni giorno?
    Assolutamente. Consiglio vivamente di assumere CoQ10 quotidianamente per mantenere costanti i livelli ematici. In effetti, mio padre consigliava di prenderlo in dosi divise, mattina e sera, per evitare che i livelli di CoQ10 scendessero troppo.
  3. Quali sono gli effetti collaterali del CoQ10?
    Il CoQ10 è incredibilmente sicuro e molto ben tollerato. Non ci sono stati effetti collaterali negativi significativi negli studi clinici, compresi gli studi che hanno coinvolto dosi fino a 3.600 mg al giorno.
    In alcuni studi sono stati segnalati disturbi gastrointestinali minori e rari come disturbi di stomaco, nausea e diarrea, specialmente quando sono state utilizzate dosi più elevate. Se hai uno di questi problemi, puoi ridurre la dose o suddividerla in quantità più piccole da prendere due o tre volte al giorno. Assumere gli integratori durante i pasti riduce anche al minimo gli effetti collaterali.

    Il CoQ10 può essere assunto insieme ad altri integratori?
    Va perfettamente bene, anche consigliabile, assumere CoQ10 più altri integratori. In effetti, molti ottimi integratori mirati a vari problemi di salute combinano il CoQ10 con altre vitamine, minerali, erbe e sostanze nutritive di supporto.
  4. Quali farmaci interagiscono con il CoQ10?
    Nota che puoi assumere CoQ10 con altri fluidificanti del sangue come Pradaxa, Eliquis e Xarelto, così come tutte le altre classi di farmaci.
  5. Una statina e CoQ10 dovrebbero essere presi insieme?
    Decisamente. Lipitor, Zocor, Crestor e altre statine abbassano il colesterolo prendendo di mira un percorso biochimico che blocca la produzione di colesterolo. Il problema è che lo stesso percorso è richiesto anche per la produzione di CoQ10, quindi questo spesso porta a una carenza di CoQ10. I segni comuni di carenza di CoQ10 correlata alle statine includono affaticamento, debolezza e dolore muscolare.
    Chiunque assuma una statina dovrebbe anche assumere una dose giornaliera di 100-200 mg di CoQ10 supplementare.

 

Riepilogo CoQ10

In sintesi, il CoQ10 è essenziale non solo per il trattamento delle malattie, ma anche per la prevenzione e il mantenimento della salute.

Il CoQ10 supplementare è un modo sicuro, ben tollerato e comprovato per garantire che le tue cellule abbiano un rifornimento costante di questo composto essenziale.


Cardiologia Metabolica del dr Stephen Sinatra

La Vitamina D e Coenzima Q10 diminuiscono l’effetto negativo delle statine


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Leggi anche

3 potenti antiossidanti naturali per sistema immunitario, cuore e vista

 

Riferimenti biliografici

  1.  




Il colesterolo fa veramente male?

Credit Immagine dal sito EnergyDetox di Maria Teresa Ficchì, Naturopata e Life coach, articolo TUTTA LA VERITÀ SUL COLESTEROLO

 

Siamo abituati a sentire solo le cose cattive sul colesterolo.
Ma la verità è che il nostro corpo ha bisogno del colesterolo per mantenersi in vita!
Le membrane cellulari di tutti gli esseri viventi formati da cellule complesse, contengono il colesterolo.
La vita stessa non sarebbe possibile nella forma esistente in assenza del colesterolo.
L’85% del colesterolo che circola nel nostro corpo è prodotto dalle nostre cellule mentre solo il 15% è ingerito tramite l’alimentazione.

I PUNTI SALIENTI IN SINTESI

  • Ogni singola cellula nel corpo è composta da colesterolo
  • Il colesterolo aumenta l’integrità della membrana della cellula, fornendo robustezza e stabilità 
  • Ogni ormone steroideo è composto da colesterolo
  • La capacità del corpo di sintetizzare la vitamina D, dipende dal colesterolo
  • Il colesterolo è un antiossidante ed uno spazzino dei radicali liberi
  • I sali biliari sono composti da colesterolo 
  • Il sistema immunitario necessita del colesterolo per riparare le cellule danneggiate 
  • Il colesterolo sostiene e aiuta la memoria (non a caso si è scoperto da poco che il colesterolo è  uno dei fattori più importanti nella formazione delle sinapsi, basi del nostro apprendimento e memoria
  • Il cervello contiene il 25% del colesterolo presente nel corpo. 
  • Il colesterolo si trova in abbondanza nei tessuti del cervello e del sistema nervoso.

AZIONI IMPORTANTI

  • ripara le cellule danneggiate
  • combatte l’infiammazione cronica
  • mantiene le membrane cellulari e le cellule integre e prolunga la loro vita
  • aiuta a trasferire i nutrienti nel cervello e a proteggere dal deperimento del cervello
  • contribuisce a mantenere in salute ed integro il tratto intestinale
  • aiuta il sistema nervoso favorendo i recettori della serotonina
  • permette la produzione di un gran numero di ormoni come testosterone, progesterone, estrogeni, cortisolo e altri
  • incrementa la produzione di energia, essendo combustibile per i muscoli e in particolare per il muscolo cardiaco stesso
  • favorisce l’assorbimento della vitamina D (ossa in salute e nervi e muscoli tonici, produzione equilibrata dell’insulina, fertilità, sistema immunitario forte e in equilibrio)

Condivido, inoltre, una bella esposizione della nutrizionista Agnello sul colesterolo cosi tanto ingiustamente demonizzato.

IL COLESTEROLO FA VERAMENTE MALE?

di Michaela Doll

CHE COSA È IL COLESTEROLO, A COSA SERVE E SE PROVOCA O NON PROVOCA DANNI.

Furono abbassati i valori massimi normali di colesterolo, da 280 a 250, a 220, a 200.

NON HA SORTITO EFFICACIA.

“L’abbassamento dei valori di colesterolo con le statine NON RIDUCE IL RISCHIO DI CONTRARRE L’INFARTO”.

Oggi si sa bene che se un’arteria è ostruita è perché è infiammata. L’infiammazione delle arterie segue il meccanismo di infiammazione cronica di qualsiasi altro distretto ed organo:

  • IL COLESTEROLO NON È LA CAUSA. E perchè si incolpa ancora il colesterolo? Perchè si curano milioni di persone con le statine?

Nel grasso, invece, troviamo i trigliceridi che sono vere e proprie sostanze grasse.

Vi sono molti alimenti che contengono elevate quantità di colesterolo (per esempio, le uova), tuttavia, anche se ne mangiassimo in quantità elevate, non sarebbe possibile soddisfare il fabbisogno del nostro organismo. La maggior parte del colesterolo, infatti, viene sintetizzato dal fegato partendo da una molecola di base L’Acetil-CoA, non a caso, il termine colesterolo deriva dal greco chole (bile) e stereos (solido).

L’organismo di un adulto produce tra gli 1 e i 2 grammi al giorno di colesterolo. Solo una piccola parte viene assunta con l’alimentazione: parliamo di circa 0,1 gr o, al massimo 0,3.
Più degli adulti, i bambini hanno bisogno del colesterolo: difatti, nel latte materno troviamo delle sostanze (più precisamente enzimi), che aumentano l’assorbimento del colesterolo da parte dell’intestino del lattante.
Il colesterolo è talmente importante nella crescita che, quando è carente, possono insorgere seri problemi, disturbi del comportamento e mancato sviluppo sessuale in età adolescenziale.

A cosa serve il colesterolo?

Il colesterolo è un ingrediente essenziale della membrana cellulare: ad essa dona sia rigidità che flessibilità e forma. La cellula si difende dagli attacchi degli agenti esterni (per esempio, i microbi) proprio per merito del colesterolo.
Il colesterolo è anche un componente essenziale per i recettori della serotonina.
È, di fatto, lo sterolo più importante che troviamo nel tessuto nervoso: un organismo sano deve contenerne almeno il 20% della componente lipidica totale (del cervello di un adulto) e addirittura il 45% nei nervi periferici.

Non è un caso se dietro comportamenti di tipo violento, nevrosi, disturbi psicologici e tendenza a depressione e suicidio ci siano bassi o insufficienti livelli di colesterolo nell’organismo.

Inoltre, il colesterolo è fondamentale per la rigenerazione dei tessuti organici: in presenza di un ridotto livello di colesterolo, capelli, unghie ed altri annessi cutanei, non sono in grado di essere riparati dall’organismo se danneggiati. E così, come questi, neppure le ferite o i danni ai muscoli o allo scheletro.
Anche nel preziosissimo rivestimento mucoso che si trova nell’intestino vi sono delle cellule che hanno un massimo di 6 giorni di vita e quantità troppo basse di colesterolo possono rendere impossibile la rigenerazione delle stesse con evidenti scompensi organici (per esempio, la permeabilità intestinale che potrebbe far insorgere allergie, malattie autoimmuni, etc).

A livello cutaneo il colesterolo viene adoperato in qualità di percursore della vitamina D, la quale migliora l’assorbimento del calcio.
Anche gli acidi biliari vengono prodotti partendo dal colesterolo, in questo modo è possibile emulsionare i grassi che vengono assunti durante l’alimentazione e, di conseguenza, viene favorito l’assorbimento delle vitamine liposolubili come la A, la E e la K.
Inoltre, è proprio grazie al colesterolo che avviene la crescita e la divisione cellulare, la sintesi degli ormoni steroidei come: aldosterone, cortisone, testosterone, estradiolo ecc. e lo sviluppo embrionale.

CREDITI IMMAGINI A SPINALCARE – DR MATTIA LATTUADA

Il colesterolo, è una sostanza liposolubile e non ha la possibilità di fluire correttamente in un liquido acquoso come è il sangue. Per farlo ha bisogno di una sorta “barchetta” che gli permetta di “navigare” bene. Queste barchette prendono il nome di lipoproteine.

Le lipoproteine sono delle minuscole goccioline composte da fosfolipidi e proteine. Presentano una parte più esterna che è idrosolubile mentre quella interna è composta da colesterolo e sostanze lipidiche.
Queste lipoproteine vengono classificate in base alla loro densità. Quelle che conosciamo meglio sono:

  • le HDL acronimo di High Density Lipoprotein
  • e le LDL acronimo di Low Density Lipoprotein.

Le prime, quindi, sono lipoproteine ad alta densità e le seconde a bassa densità. Le prime trasportano il colesterolo dalla periferia, mentre le seconde fanno il “viaggio” in senso inverso: ovvero arrivano alla periferia.
Il 70-80% del colesterolo viene trasportato dalle lipoproteine a bassa densità, mentre il restante 20-25% da quelle ad alta densità.

L’LDL è cattivo?

A differenza di ciò che generalmente viene diffuso dalle “fonti ufficiali”, le LDL non sono correlate con il rischio di infarto. L’unico ruolo attivo che esse hanno con l’aterosclerosi sembra dovuto alle cosiddette “LDL ossidate” che sono pericolose in quanto alterate. Precisiamo che queste alterazioni sono dovute non a un tipo di alimentazione ricca di grassi e colesterolo, ma alla sistematica assunzione di cibi industriali e raffinati che provocano un aumento dei radicali liberi.
Un tipico esame del sangue che attesti l’elevata quantità di LDL ematico non denuncia alcun rischio di infarto e, soprattutto, in quest’ottica non avrebbe alcun senso eliminare tale sostanza dalla dieta come, invece, è d’uso consigliare.

L’unico indicatore reale di un possibile rischio cardiovascolare è la PCR, ovvero la proteina C reattiva, che sta ad indicare l’ossidazione dell’organismo. Il che, dimostra che tutto questo non ha niente a che fare con LDL nativo. Anche se è risaputo che in presenza di una PCR elevata, anche il colesterolo LDL si presenterà particolarmente ossidato.
Negli ultimi anni è stata scoperta anche un’altra lipoproteina, denominata Lp(a), molto simile all’LDL che, tuttavia, sembra essere un altro affidabile segnalatore del rischio cardiovascolare. Essa ha la precisa funzione di trasportare una proteina denominata Apo(a).

È stato notato che, in uno stato di carenza di Vitamina C (che è un eccellente antiossidante) nell’organismo, vi è un marcato, quanto pericoloso, aumento della presenza di lipoproteine Lp(a).

Inoltre, è stato dimostrato che la lipoproteina Lp(a) contiene una proteina che tende ad ispessire le arterie.
Nei primi anni ’80 una ricerca nota con il nome di Women Health Study, a cui furono sottoposte 28.000 persone, evidenziò il dato sconcertante che oltre il 46% degli esaminati che avevano già subito almeno un infarto, presentavano livelli di LDL decisamente bassi.
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MORALE: NON INSEGUITE IL COLESTEROLO MA OCCUPATEVI DI FARE UNA DIETA SANA, COME ABBIAMO SEMPRE CONSIGLIATO
Dr.ssa Maria Agnello Biologa Nutrizionista

 

Libro attualmente disponibile in E-book su Macrolibrarsi

Breve descrizione del libro

Molti disturbi e patologie anche gravi sono accomunati dal fatto di avere all’origine un’infiammazione.
Gli stati infiammatori trascurati e trascinati nel tempo sono molto nocivi per l’organismo perché provocano una degenerazione cellulare.

Ma curare le infiammazioni
oggi è possibile
grazie a numerosi rimedi naturali
di comprovata efficacia.

Sostanze e alimenti d’uso comune e facili da procurarsi, come il Resveratrolo, la Vitamina E, le Alghe, la Rosa Canina, gli Oligo-elementi, gli Omega-3, gli Enzimi e alcune Piante Medicinali contribuiscono in maniera determinante sia a mantenere la salute che, se necessario, a riconquistarla.

In quest’opera unica per la sua completezza, l’autrice presenta soluzioni per curare e prevenire in modo naturale un ampio spettro di patologie come malattie cardiovascolari, ictus, cancro, diabete, artrosi, disturbi allo stomaco, reflusso gastroesofageo, obesità, ipercolesterolemia e gengiviti.

Indice

  • Siamo vittime del nostro stile di vita
  • Le cause dell’infarto e dell’ictus: è necessario cambiare mentalità
  • Radicali liberi aggressivi alimentano i focolai di infiammazione
  • Il diabete mellito: una conseguenza di infiammazioni croniche?
  • Negli obesi le infiammazioni sono costantemente latenti
  • Cancro: una ferita che non guarisce mai
  • L’acidità non è affatto divertente: i focolai di infiammazione nella gola e nello stomaco
  • Le malattie reumatiche: le articolazioni sotto un fuoco costante
  • Non date alcuna chance ai focolai delle infiammazioni
  • Come difendersi dalle infiammazioni. Uno schema riassuntivo

PRODOTTI CHE POSSONO ESSERTI UTILI:

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La Nutraceutica in Medicina di Urgenza e Traumatologia

Studio Ozono del Dott. Michele Bonaccorso – Milano

articolo tratto da La Leva di Archimede

Quando il corpo subisce una lesione, che sia dovuta ad un trauma, a shock anafilattico, ad ustioni o ad intervento chirurgico programmato, il suo bisogno di sostanze nutritive aumenta in modo drastico.
L’ipofisi e le ghiandole surrenali secernono grandi quantità di ormoni che causano una perdita di proteine e impediscono la formazione delle nuove proteine necessarie alla guarigione (Questo fenomeno può protrarsi per un mese o più). Quasi subito le ghiandole surrenali si esauriscono per mancanza di acido pantotenico e riboflavina. La quantità di sale e potassio è fortemente ridotta, condizione che può causare una paralisi intestinale e urinaria parziale. I batteri nell’intestino si nutrono di cibo stagnante e inizia la formazione di gas. La vitamina C viene rapidamente esaurita. Può verificarsi una carenza temporanea di alcuni enzimi digestivi e di acido cloridrico.

Le sostanze nutritive possono contribuire alla guarigione.
Una quantità sufficiente di proteine è fondamentale per la guarigione. Le proteine possono essere sintetizzate solo in presenza di un’adeguata quantità di vitamine e minerali. La carenza di una sola sostanza nutritiva può rallentare la guarigione.
  • La vitamina C è vitale per la formazione di nuovi tessuti connettivi.
  • La velocità di guarigione è direttamente proporzionale alla quantità di vitamina C disponibile nel corpo.
  • La vitamina C partecipa anche alla formazione di nuovi vasi sanguigni nella parte lesa e previene le emorragie.
  • Disintossica il corpo dai farmaci e dalle sostanze dannose che possono formarsi.
L’esaurimento delle ghiandole surrenali può essere curato con l’acido pantotenico.
  • La vitamina B2 e l’acido pantotenico possono dare sollievo a quei pazienti che hanno difficoltà ad urinare. Dopo qualsiasi tipo di lesione, 500 milligrammi di vitamina C ogni due ore per qualche giorno, favoriscono la guarigione e rinforzano le difese del corpo provate dallo stress del dolore, delle radiografie, dell’alimentazione endovenosa e della cateterizzazione.
  • La vitamina E favorisce il processo di cicatrizzazione e riduce il prurito e il dolore causati dalla contrazione dei tessuti in via di cicatrizzazione. Protegge anche le cellule dalla distruzione diminuendo il loro fabbisogno di ossigeno. La vitamina E favorisce la formazione di nuovi vasi sanguigni nel punto della lesione e previene la formazione di coaguli di sangue. Il processo di coagulazione del sangue è molto complesso e oltre alla vitamina E ha bisogno di altre sostanze nutritive tra cui il calcio e le vitamine C e K.
Una persona ferita in stato di incoscienza trae grande beneficio da una soluzione contenente tutti gli elementi nutritivi somministrata per via endovenosa.
  • I pazienti in stato di incoscienza alimentati in modo equilibrato hanno pelle e capelli sani e una remissione molto più rapida.
  • In caso di avvelenamento si raccomandano la vitamina B2, l’acido pantotenico e alte dosi di vitamina C.
  • Nei giorni successivi, la somministrazione di vitamina E e di proteine aiuteranno il fegato a disintossicarsi dal veleno.
Gli shock non curati immediatamente possono provocare danni permanenti e, talvolta, la morte.
Le persone malnutrite sono particolarmente esposte agli shock. La vitamina C e la maggior parte delle vitamine B, vengono eliminate rapidamente.
Gli esperti che svolgono ricerche sullo shock spiegano che quando le cellule del corpo vengono danneggiate i loro enzimi cambiano chimicamente e, invece di essere costruttivi diventano distruttivi. Secernono l’istamina, un fattore primario nello scatenamento dello shock. Dosi adeguate di vitamina C impediranno questo cambiamento.
La vitamina C favorisce una rapida remissione dallo stato di shock in diversi campi della medicina.

 

  • La somministrazione per via endovenosa di ascorbato di sodio in dosi che possono raggiungere i 120 grammi in un lasso di tempo di 3 ore, satura i tessuti corporei e aiuta la guarigione.
  • Quando lo shock è stato causato da una grave emorragia, la somministrazione di 3000 milligrammi di vitamina C e 300 UI di vitamina E subito dopo, può ridurre il danno causato da un insufficiente passaggio di ossigeno nei tessuti.

La preparazione ad un intervento chirurgico dovrebbe iniziare almeno un mese prima.

Un’adeguata somministrazione di sostanze nutritive prima dell’intervento può evitare l’alimentazione per via endovenosa che segue di solito le operazioni. Al paziente dovrebbero essere somministrate tutte le vitamine e i minerali, gli enzimi digestivi e acidophilus.

Adelle Davis raccomanda di prendere le seguenti dosi la vigilia dell’intervento:

  • 1000 milligrammi di vitamina C,
  • 500 milligrammi di acido pantotenico,
  • 20 milligrammi di vitamina B2 e B6,
  • 1000 UI di vitamina D,
  • 300 UI di vitamina E e
  • 500 milligrammi di calcio.

I dottori hanno scoperto che subito dopo un intervento chirurgico e nelle 24 ore successive c’è una brusca perdita di vitamina C dal corpo.

Essi raccomandano

  • 10 grammi di vitamina C prima dell’operazione,
  • 10 grammi in ogni fleboclisi dopo l’operazione, e
  • 10 grammi per via orale dopo l’interruzione dell’alimentazione per via endovenosa.

Durante il periodo di convalescenza il corpo ha un maggior fabbisogno di tutte le sostanze nutritive. Se non è possibile assumere integratori alimentari a causa di vomito, le vitamine possono essere mischiate a creme e assorbite attraverso la pelle. (Le iniezioni o le applicazioni di vitamina B6 sulla pelle possono attenuare il vomito).


RIMEDI OMEOPATICI

I rimedi omeopatici sono

  • Hypericum per le ferite profonde,
  • Calendula per le ferite da taglio,
  • Ledum palustre per ferite perforanti,
  • Hepar sulphuris calcareum per tutte le lesioni che formano pus.
  • Per gli avvelenamenti del sangue viene usata la polvere da sparo, l’echinacea e staphysagria.
  • Per le ustioni Arnica 200X,
  • o se la persona è spaventata, Aconito 200X.

Gli altri rimedi per le ustioni sono

  • Hypericum,
  • Urtica urens,
  • Causticum,
  • Cantharis e
  • Calendula officinalis.

I rimedi dell’aromaterapia per ustioni e scottature sono il

  • geranio e la lavanda.

Per le ferite, i tagli e le escoriazioni,

  • il legno di cedro,
  • l’eucalipto,
  • l’olibano,
  • il geranio,
  • la lavanda,
  • il limone,
  • il paciuli,
  • la melaleuca e
  • il vetiver.

SOSTANZE NUTRITIVE CHE POSSONO ESSERE EFFICACI NELLA CURA DI INCIDENTI, SHOCK E INTERVENTI CHIRURGICI:

Vitamina C, Vitamina K, Complesso B, Vitamina E, Vitamina B6, Vitamina B2, Acido pantotenico, Proteine, Enzimi digestivi, Acidophilus, Acido folico, Vitamina D, Magnesio, Calcio, Rame, Potassio e Zinco

Disclaimer

Non si intende far utilizzare le nozioni contenute in queste pagine per scopi diagnostici o prescrittivi.
Per qualsiasi trattamento o diagnosi di malattia, rivolgetevi ad un medico competente.

Le informazioni sono tratte da “Almanacco della Nutrizione”
di Gayla J. Kirschmann e John D. Kirshmann

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Almanacco della Nutrizione

 

 




Collagene, Vitamina C e Sistema Cardiovascolare

Immagine: Jill Gregory. Stampato con il permesso del Mount Sinai Health System, licenza CC-BY-ND.

 

IL COLLAGENE PROTEICO SERVE OVUNQUE NEL CORPO

Senza acido ascorbico, il collagene non può essere prodotto.

Se durante la sintesi del collagene è presente troppo poco acido ascorbico, questo sarà difettoso e strutturalmente debole.

Tratto dal libro di Irwin Stone
Vitamina C contro le malattie
(vedi Pdf nei file del gruppo)

IL CUORE, IL SISTEMA VASCOLARE e gli attacchi


In un recente sondaggio sulla salute, è stato scoperto che su ogni cento persone di età compresa tra diciotto e settantanove anni, tredici avevano una malattia cardiaca definita e altre dodici erano sospette.

Poiché il nostro sistema cardiovascolare è così importante, esaminiamo prima le apparecchiature di cui siamo dotati.

Abbiamo una disposizione idraulica complicata che comprende un sistema chiuso di tubi flessibili interconnessi.
Il sistema ha un doppio sistema di pompaggio combinato in un organo che lavora duramente, il cuore. Le arterie flessibili che trasportano il sangue, sotto pressione, lontano dalla pompa sono le più grandi e si suddividono in vasi sempre più piccoli fino a quando quelli che trasportano il sangue nei tessuti, i capillari, sono microscopici. Il sangue nei tessuti viene poi raccolto in serbatoi flessibili di diametro, le crescenti venule e vene, per il suo viaggio di ritorno alla pompa per un altro forte spinta nelle arterie.


Collagene deteriorato e strutturalmente debole è la causa dei sintomi più angoscianti della non corretta Ipoascorbemia (lo Scorbuto Clinico),

  • le gengive sanguinanti scorbutici,
  • i denti allentati,
  • la riapertura di vecchie ferite e cicatrici rimarginate,
  • e le ossa fragili.

La maggior parte dei nostri parenti di mammiferi, i cui fegati producono continuamente grandi quantità di Acido Ascorbico, non devono mai preoccuparsi di questo perché non sviluppano lo scorbuto.


Tessuto connettivo

da Scienza e Scuola

Nel tessuto connettivo le cellule non sono di solito a contatto tra loro ma sono tenute separate da un materiale extracellulare detto sostanza fondamentale o matrice e da fibrille o fibre.

Le fibrille possono essere:

  • reticolari, presenti nel fegato

A seconda della tipologia del materiale extracellulare e del contenuto in fibrille il tessuto connettivo può essere classificato in:

  • collagene) e fibroso (che, come si evince dal termine, è ricco di fibrille e costituisce tendini e legamenti)
  • tessuto connettivo specializzato, che a sua volta si distingue in cartilagineo, osseo, adiposo e liquido.

Vediamoli più in dettaglio:

  • cartilagineo: molto elastico, è costituito da cellule dette condrociti secernenti una sostanza fondamentale ricca di collagene e proteoglicani
  • liquido (sangue e linfa): nel sangue le cellule più diffuse sono i globuli rossi (eritrociti), i globuli bianchi (linfociti). Sono poi presenti le piastrine (trombociti), che in realtà altro non sono che parti di cellule derivanti dai megacariociti. Nella linfa sono presenti solo i linfociti. La sostanza fondamentale è detta plasma, un liquido giallastro ricco di proteine, costituente circa il 55% del sangue.


  • Aghajanian, Patrick, Susan Hall, Montri D. Wongworawat, and Subburaman Mohan. “The Roles and Mechanisms of Actions of Vitamin C in Bone: New Developments.” Journal of Bone and Mineral Research: The Official Journal of the American Society for Bone and Mineral Research 30, no. 11 (November 2015): 1945–55. https://doi.org/10.1002/jbmr.2709.



Dosaggi piccoli di vitamina K2 per chi fa anticoagulanti (dr Marco Moia)

 

I pazienti che devono tenere il sangue leggermente più fluido, per impedire coaguli dovuti a variazione di flusso del sangue negli atri e ventricoli cardiaci, sanno che devono spesso essere sottoposti ad esami di controllo dei fattori della coagulazione e che i valori devono stare entro range piccolissimi.

Come spesso accade in medicina, si assite ad una linea generale di comportamento dettata più da comodità per il personale che non per effettiva esigenza nutrizionale e terapeutica.

Infatti con il seguente articolo si fa notare che la Vitamina K1 contenuta nei vegetali a foglia verde è necessaria per tantissime funzioni, ed è un peccato che venga vietata ai malati cardiaci che usano il Coumadin.

Il dr Marco Moia dice che è sbagliato eliminare verdure, ma quello che ci chiediamo è perché tali autorevoli dichiarazioni non siano seguite dai medici che si occupano di gestire le terapie con anticoagulanti?

Un pieno di vitamina K aiuta a proteggere la memoria e le ossa

Nuove indicazioni: via libera a spinaci e, in generale ai vegetali a foglia verde, anche se si usano gli anticoagulanti. Sono un aiuto anche contro le malattie cardiovascolari
Di Carla Favaro, nutrizionista

Una vitamina, forse meno nota di altre, la K (il cui nome deriva dal ruolo che ha nei processi di coagulazione del sangue, in tedesco “Koagulation”) è ultimamente al centro di diversi studi. In uno dei più recenti, pubblicato sulla rivista scientifica Maturitas, condotto su 160 adulti con più di 65 anni, ricercatori dell’Università di Angers, in Francia, hanno osservato un’associazione fra elevate assunzioni di vitamina K nella dieta e minori problemi di memoria.

Come funziona la vitamina K

Queste osservazioni, preliminari, potrebbero trovare una spiegazione nel fatto che da poco si è scoperto che la vitamina K è coinvolta nella protezione del sistema nervoso, oltre che nella regolazione del metabolismo osseo e nella prevenzione delle malattie cardiovascolari (attraverso la sua capacità di inibire i processi di calcificazione delle arterie).

Poiché le verdure, soprattutto quella a foglia verde, sono la principale fonte di vitamina K, prevederle nella dieta è importante anche per queste ragioni.

Ma chi segue una terapia con anticoagulanti cumarinici dovrebbe evitare il consumo di cibi ricchi di questa sostanza?

«I cumarinici — spiega Marco Moia, presidente dei Centri di terapia anticoagulante italiani — sono anticoagulanti orali, usati da quasi un milione di italiani, che contrastano l’azione della vitamina K impedendo l’attivazione di alcuni fattori della coagulazione».

«Contrariamente a quanto alcuni medici continuano a suggerire, il consumo abituale di verdura a foglia verde non va sconsigliato a chi segue queste terapie — chiarisce Moia — tanto è vero che nel nostro centro seguiamo vegetariani e vegani senza imporre loro cambiamenti dietetici. Importante è controllare la coagulazione periodicamente: se necessario sarà il medico ad adeguare la terapia».

«Non dimentichiamo — precisa Moia— che alimentarsi in modo sano riduce il rischio di molte malattie e questo è ancora più importante per i meno giovani, quali sono, nella maggioranza dei casi, i pazienti in terapia con anticoagulanti».


Studio tradotto

Francesco Violi, Gregory Yh LipPasquale PignatelliDaniele Pastori

Astratto

Ai pazienti che iniziano il trattamento con antagonisti della vitamina K (VKA) vengono spesso forniti consigli educativi. Viene data grande enfasi alle informazioni nutrizionali. 

Sono stati inclusi tutti gli studi clinici che hanno indagato la relazione tra vitamina K alimentare e misure di anticoagulazione. 

  • è necessaria una quantità minima di vitamina K per mantenere un’adeguata anticoagulazione. 
  • un effetto sulla coagulazione può essere rilevato solo per quantità elevate di assunzione di vitamina (> 150 μg/giorno). 

    La maggior parte degli studi ha incluso pazienti con varie indicazioni per la terapia con VKA, come fibrillazione atriale, protesi valvolari cardiache e tromboembolia venosa. Pertanto, il target INR era disomogeneo e non sono state condotte sottoanalisi per popolazioni specifiche o diversi anticoagulanti. 

    Nota bene
    Gli anticoagulanti come Coumadin, Warfarin e Sintrom sono farmaci che bloccano la vitamina K.
    Mentre i farmaci anticoagulanti di nuova generazione non sono vit K-dipendenti e sono esclusi da questa ricerca e si possono prendere dosaggi anche normali di vit K2 senza alcuna restrizione.

    • Prima di assumere vitamina K2 con terapia anticoagulante in corso,
    • CHIEDI AL TUO MEDICO,
    • se è d’accordo Cerca l’integratore di vitamina K2 più adatto

    La Vitamina K2 essendo liposolubile va assunta con un pasto generalmente condito di grassi (olio ev di oliva, ecc)
    Per chi fa anticoagulanti viene consigliato il dosaggio più basso di 40-50 mcg.

    Non sempre è facile trovare tale dosaggio, pertanto si può

    • se avete la dose di una capsula da 100 mcg., assumerla a giorni alterni 
    • se avete la compressa da 100 mcg può essere divisa in due e presa giornalmente
    • se avete la dose in capsula da 200 mcg. assumetela solo una volta alla settimana

     

    VITAMINA K2 SYGNUM

    1 goccia=20mcg
    2 gocce=40mcg

     

     

    Vitamina K2 Nutriva in compresse da 105 mcg

    Le compresse di solito possono essere divise in due e quindi prendere metà dose

     

     

     

    Vitamina K2 200 mcg Prinfit in capsule

    K2-MK7 (Menaquinone)

    1 capsula al giorno con un pasto (lontano dalla vitamina D3)

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    Cardiologia Metabolica del dr Stephen Sinatra

    tradotto anche in Italiano

    “the Sinatra Solution – Rinforza il tuo Cuore”

    Si aprono nuove prospettive nella prevenzione e nel trattamento delle malattie cardiache.
    Se soffrite di disturbi di cuore, il dottor Stephen T. Sinatra ha la soluzione che state cercando: massimizzare la quantità di ossigeno che il vostro cuore assume dal flusso sanguigno accelerando il ritmo con cui le cellule convertono i nutrienti in energia.

    La combinazione sinergica di questi nutrienti riesce a ricaricare tutte le cellule del corpo mettendole in grado di funzionare ad un livello ottimale. Con questa carica di energia, si ottiene quindi una rinnovata salute cardiaca e si sperimenta una grande senso di benessere generale

    Sono ormai tantissime le persone con problemi di cuore dopo i 40 anni che potranno utilizzare questo libro per convincere il proprio medico a considerare le cause invece di trattare i sintomi con farmaci largamente inefficaci e pericolosi

    Soffri di disturbi cardiaci? Il famoso cardiologo Stephen T. Sinatra ha la soluzione che cerchi: la Cardiologia Metabolica, un metodo straordinario per ringiovanire, rivitalizzare e rinforzare il tuo cuore.

    Di tutti gli organi, il cuore è quello più sensibile agli stress ossidativi. Utilizzare quantità adeguate di antiossidanti, come il coenzima Q10, e integratori come la carnitina, il D-ribosio e il magnesio permette di ridurre l’ossidazione del colesterolo e i conseguenti danni alle arterie e consente, inoltre, lo smaltimento di metalli pesanti e altri inquinanti ambientali che nuocciono al sistema cardiocircolatorio.

    Grazie a questo sistema è possibile curare e prevenire tutte le malattie cardiache, aumentando al massimo la quantità di ossigeno che il tuo cuore assume dal flusso sanguigno e accelerando il ritmo con cui le tue cellule convertono le sostanze nutritive in energia. La combinazione sinergica di questi nutrienti riesce a ricaricare tutte le cellule del corpo mettendole in grado di funzionare a un livello ottimale.
    Dopo 35 anni di studi approfonditi, il dott. Sinatra ha messo a punto un metodo di cura non invasivo e basato su rimedi naturali per le patologie cardiocircolatorie.

    Per ogni patologia cardiaca Sinatra ha studiato e sperimentato un protocollo con dosi e rimedi che vengono riportati nel testo. In particolare si propongono soluzioni per pressione alta, angina, aritmia, insufficienza cardiaca congestizia, prolasso della valvola mitrale ecc.

    Metti a posto il tuo cuore grazie al Dr. Sinatra

    Un importante “gestore” di elettroni


    Queste nuove acquisizioni della biologia organica sono ancora poco conosciute nel nostro paese sebbene aprano un grande spiraglio di comprensione (e terapia) su una delle reali cause delle malattie cardiovascolari e degenerative.

    Alle persone con problemi di cuore mancano le energie: è un dato di fatto. Il cuore ha bisogno di una grande quantità di sangue ossigenato che soddisfi in continuo il suo enorme fabbisogno di energia.

    Ed è qui che entra in scena la triade che garantisce la salute del cuore:

    il coenzima Q₁₀, la L-carnitina e il D-ribosio.

    La combinazione sinergica di questi nutrienti, che sono integratori di energia, massimizza la quantità di ossigeno che il cuore e i muscoli scheletrici possono estrarre dal sangue accelerando il ritmo con cui le cellule convertono i nutrienti in energia.


    Testimonianza ricevuta e condivisa da un post su Facebook

     


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    Il giusto valore di colesterolo
    di Attilio Speciani

    Crediti immagine a Eurosalus di Attilio Speciani

    Per conoscere il rapporto tra Colesterolo Totale e Colesterolo HDL basta dividere il colesterolo totale per il valore del colesterolo HDL.

    Un rapporto compreso tra 4 e 5 non rappresenta un fattore di rischio per la malattia coronarica (infarto).

    Di seguito qualche esempio.

    • Esempio 1
      • Colesterolo Totale: 280
      • Colesterolo HDL: 60
      • Rapporto 280÷60 = 4,65

    Il valore di colesterolo è compreso tra 4 e 5 e non rappresenta un rischio.

    • Esempio 2
      • Colesterolo Totale: 197
      • Colesterolo HDL: 21
      • Rapporto 197÷21 = 9,38

    Il valore del rischio è molto elevato. Occorrono provvedimenti immediati anche se il valore di colesterolo totale appare nella norma. Situazione tipica di coloro che mangiano male e non fanno attività sportiva.

    • Esempio 3
      • Colesterolo Totale: 330
      • Colesterolo HDL: 70
      • Rapporto 330÷70 = 4,71

    Il valore di colesterolo è perfetto. Quando il valore di colesterolo totale supera i 320, tuttavia, è opportuno considerare anche i trigliceridi e gli altri grassi del sangue per tenere sotto controllo la somma totale dei grassi in circolo.

    LEGGI ANCHE
    Colesterolo: verso un futuro senza statine?

    anche in queste persone con la pazienza e una attenzione dietetica adeguata, i valori di colesterolo e lo stato di benessere generale possono ricondursi entro la norma.