☠️Report Morti ed Eventi Avversi dei 3 pseudo”Vaccini” Covid fino al 13 marzo 2021
da EudraVigilance la Banca Dati Europea

3.964 morti 162.610 lesioni: database europeo delle reazioni avverse ai farmaci per i “vaccini” COVID-19

Di Brian Shilhavy
Global Research, 25 marzo 2021

Tutti i dati sono indicati per Pfizer, Moderna e Astrazeneca.

3.964 morti 162.610 infortuni :

La ripartizione:

  • Reazioni totali per il vaccino sperimentale AZD1222 (CHADOX1 NCOV-19) da Oxford / AstraZeneca : 451 morti e 54.571 eventi avversi al 13/03/2021
  • Reazioni totali per il vaccino mRNA sperimentale Tozinameran (codice BNT162b2 , Comirnaty ) da BioNTech / Pfizer: 2.540 morti e 102.100 eventi avversi al 13/03/2021
  • Reazioni totali per il vaccino mRNA sperimentale mRNA -1273 ( CX-024414) di Moderna: 973 morti e 5.939 eventi avversi al 13/03/2021

Ecco cosa afferma EudraVigilance sul proprio database:

EudraVigilance è un sistema progettato per raccogliere segnalazioni di sospetti effetti collaterali. Questi rapporti vengono utilizzati per valutare i benefici e i rischi dei medicinali durante il loro sviluppo e per monitorare la loro sicurezza in seguito alla loro autorizzazione nello Spazio economico europeo (SEE). EudraVigilance è in uso da dicembre 2001.

Questo sito web è stato lanciato per rispettare la politica di accesso di EudraVigilance , che è stata sviluppata per migliorare la salute pubblica supportando il monitoraggio della sicurezza dei medicinali e per aumentare la trasparenza per le parti interessate, compreso il pubblico in generale.

Fonte .)

 

Il loro rapporto fino al 13 marzo 2021 elenca 3.964 morti e 162.610 feriti a seguito di iniezioni dei tre pesido vaccini COVID-19 sperimentali:

☠️ COVID-19 MRNA VACCINE MODERNA (CX-024414) ,

☠️ COVID-19 MRNA VACCINE PFIZER-BIONTECH (TOZINAMERAN)

☠️ COVID-19 VACCINE ASTRAZENECA (CHADOX1 NCOV-19) .

460 morti 243.612 lesioni segnalate da vaccini COVID-19 segnalati nel Regno Unito
Non abbiamo incluso i dati dello scatto COVID di Johnson e Johnson in questo rapporto, ma lo faremo nei rapporti futuri.

Un abbonato a Health Impact News in Europa ha eseguito i rapporti per ciascuno dei tre vaccini di COVID-19 che includiamo qui, ed ecco i dati di riepilogo fino al 13 marzo 2021.


Reazioni totali per il vaccino mRNA sperimentale Tozinameran (codice BNT162b2 , Comirnaty ) da BioNTech / Pfizer:

2.540 morti e 102.100 reazioni avverse al 13/03/2021

 

☠️ COVID-19 MRNA VACCINE PFIZER-BIONTECH (TOZINAMERAN)

  • 7.604 Patologie del sistema emolinfopoietico incl. 15 morti
  • 4.636 Disturbi cardiaci incl. 276 morti
  • 22 Malattie congenite, familiari e genetiche incl. 2 morti
  • 52 Disturbi endocrini
  • 2.941 Disturbi oculari incl. 2 morti
  • 23.074 Disturbi gastrointestinali incl. 125 morti
  • 72.072 Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione incl. 957 morti
  • 102 Patologie epatobiliari incl. 12 morti
  • 1.928 Disturbi del sistema immunitario incl. 11 morti
  • 6.020 Infezioni e infestazioni incl. 275 morti
  • 2.198 Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura incl. 32 morti
  • 4.565 Indagini incl. 111 morti
  • 1.567 Disturbi del metabolismo e della nutrizione incl. 49 morti
  • 37.365 Disturbi muscoloscheletrici e del tessuto connettivo incl. 22 morti
  • 55 Neoplasie benigne, maligne e non specificate (incl cisti e polipi) incl. 3 morti
  • 44.993 Patologie del sistema nervoso incl. 185 morti
  • 81 Gravidanza, puerperio e condizioni perinatali incl. 2 morti
  • 57 Problemi relativi al prodotto
  • 3.742 Disturbi psichiatrici incl. 28 morti
  • 525 Patologie renali e urinarie incl. 37 morti
  • 8.788 Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche incl. 294 morti
  • 10.808 Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo incl. 18 morti
  • 229 Circostanze sociali incl. 6 morti
  • 69 Procedure chirurgiche e mediche incl. 4 morti
  • 4.820 Disturbi vascolari incl. 74 morti

Reazioni totali per il vaccino mRNA sperimentale mRNA -1273 ( CX-024414) di Moderna:

☠️973 morti e 5.939 reazioni avverse al 13/03/2021

 

☠️ COVID-19 MRNA VACCINO MODERNA (CX-024414)

  • 330 Patologie del sistema emolinfopoietico incl. 9 morti
  • 501 Disturbi cardiaci incl. 96 morti
  • 1 Malattie congenite, familiari e genetiche
  • 6 Disturbi endocrini
  • 181 Disturbi oculari incl. 2 morti
  • 1.283 Disturbi gastrointestinali incl. 40 morti
  • 4.198 Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione incl. 393 morti
  • 21 Patologie epatobiliari
  • 219 Disturbi del sistema immunitario incl. 1 morte
  • 515 Infezioni e infestazioni incl. 57 morti
  • 236 Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura incl. 16 morti
  • 411 Indagini incl. 36 morti
  • 165 Disturbi del metabolismo e della nutrizione incl. 18 morti
  • 1.727 Disturbi muscoloscheletrici e del tessuto connettivo incl . 23 morti
  • 12 Neoplasie benigne, maligne e non specificate (incl cisti e polipi) incl. 3 morti
  • 2.324 Patologie del sistema nervoso incl. 111 morti
  • 15 Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali
  • 4 Problemi di prodotto
  • 271 Disturbi psichiatrici incl. 14 morti
  • 93 Patologie renali e urinarie incl. 10 morti
  • 817 Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche incl. 93 morti
  • 740 Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo incl. 11 morti
  • 48 Circostanze sociali incl . 3 morti
  • 40 Procedure chirurgiche e mediche incl. 4 morti
  • 368 Disturbi vascolari incl. 32 morti

Reazioni totali per il vaccino sperimentale AZD1222 (CHADOX1 NCOV-19) da Oxford / AstraZeneca :

☠️451 morti e 54.571 reazioni avverse al 13/03/2021

☠️ COVID-19 VACCINO ASTRAZENECA (CHADOX1 NCOV-19)

  • 1.180 Patologie del sistema emolinfopoietico incl. 11 morti
  • 2.080 Disturbi cardiaci incl. 63 morti
  • 17 Malattie congenite, familiari e genetiche
  • 41 Disturbi endocrini
  • 1.977 Disturbi oculari incl. 1 morte
  • 17.491 Disturbi gastrointestinali incl. 15 morti
  • 42.367 Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione incl. 198 morti
  • 32 Patologie epatobiliari incl. 1 morte
  • 578 Disturbi del sistema immunitario
  • 3.340 infezioni e infestazioni incl. 46 morti
  • 853 Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura incl. 2 morti
  • 2.384 Indagini incl. 3 morti
  • 2.676 Disturbi del metabolismo e della nutrizione incl. 5 morti
  • 22.858 Disturbi muscoloscheletrici e del tessuto connettivo incl. 4 morti
  • 19 Neoplasie benigne, maligne e non specificate (incl cisti e polipi) incl. 2 morti
  • 32.490 Disturbi del sistema nervoso incl. 41 morti
  • 22 Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali
  • 11 Problemi di prodotto
  • 3.105 Disturbi psichiatrici incl. 3 morti
  • 560 Patologie renali e urinarie incl. 4 morti
  • 4.293 Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche incl. 33 morti
  • 6.815 Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo incl. 2 morti
  • 99 Circostanze sociali incl. 2 morti
  • 138 Procedure chirurgiche e mediche incl. 4 morti
  • 1.656 Disturbi vascolari incl. 11 morti



Italia 🇮🇹 La cura peggiore del male

 

La cura peggiore del male?

da un post pubblico di Carlo Pompei

Il lotto ABV2856 del vaccino AstraZeneca ChAdOx1 nCoV-2019 è stato sospeso da Aifa a seguito delle morti di:

  • Tutti vaccinati con il siero AstraZeneca proveniente dal lotto ABV2856.

Ispettori del Ministero della Salute si informeranno presso i medici del 118 che sono intervenuti quando Stefano Paternò con febbre alta ha iniziato ad avere convulsioni, una procedura parallela e integrata con quelle che riguardano gli altri deceduti.
Si prospetta una errata conservazione del lotto in questione, come a dire che la responsabilità dei decessi non sia da attribuire al vaccino in sé, ma a procedure sbagliate da accertare.

O da sconsigliare, più propriamente.

A prescindere dalle reali cause, quindi, i deceduti erano stati sottoposti a verifiche preventive di rischio in funzione del loro quadro clinico?
Oppure sono stati vaccinati senza effettuarle?
E perché si afferma che sia stato conservato male anche se altrove si dice che il vaccino a vettore virale non abbia bisogno di attenzioni particolari?

Vincenzo Russo, 58 anni, bidello in una scuola di Casalnuovo, anche lui vaccinato con AstraZeneca, ma – come la professoressa Mantile – con un lotto diverso da quello bloccato da AIFA, a quanto è dato sapere.

E poi, anche se fosse morto uno soltanto, cambierebbe qualcosa?
Lasciamo la parola alle autopsie?
Quelle non eseguite sui cadaveri dei primi deceduti un anno fa?
Perché?


 

 

Giorni fà echeggiava con grande clamore su tutti i giornali che stavamo superando quota 100.000 decessi causati o con-causati dal virus di Wuhan.

Ad un esame attento dei dati ricavati da Istituto Superiore di sanità, queste sono le percentuali sulle fasce di età colpite sfortunatamente dal virus e decedute.

  • Lo 0,27% aveva meno di 40 anni.
  • Lo 0,82% aveva tra 40 e 49 anni.
  • Il 3,24% aveva tra 50 e 59 anni.
  • Il 9,43% aveva tra 60 e 69 anni.
  • Il 24,34% aveva tra 70 e 79 anni.
  • Il 41,56% aveva tra 80 e 89 anni.
  • Il 20,3% aveva più di 90 anni.

Età media 81 anni. In linea con l’aspettativa di vita in Italia.

  • Uomini 56,1%.
  • Donne 43,9%

Fonte: Istituto Superiore di Sanità
(ISS)

 


Astrazeneca, avvocato famiglia militare morto: “Nesso temporale allarmante, tuteliamo comunità”

AstraZeneca sospeso in sei paesi Ue, Aifa blocca lotto anche in Italia

 




Sintomi e segni della Carenza di vitamina D
Scoprilo con un esame del sangue

La carenza di Vitamina D, definita da bassi livelli ematici di 25(OH)D (25-idrossi-vitamina D), è diffusa in tutto il mondo a prescindere da età, sesso, nazione, latitudine o tipo di alimentazione. Gli esperti parlano di un’epidemia silenziosa.

In Italia si stima una carenza di vitamina D che riguarda circa l’80% della popolazione, la quasi totalità stando ai dati forniti dalla Società italiana dell’osteoporosi, del metabolismo minerale e delle malattie dello scheletro (Siomms).

È una carenza che se trascurata a lungo può presentare delle conseguenze mediche e psicologiche gravi, che possono compromettere la salute e la qualità della vita. È una carenza troppo spesso sottovalutata sino a quando non si presenta un problema legato all’apparato scheletrico.

Alcuni sintomi vaghi possono essere ritenuti dei campanelli d’allarme.

  • L’eccesso di peso,
  • una debolezza immotivata a qualunque età,
  • stanchezza diffusa associata spesso a dolori ossei e/o muscolari,
  • con tendenza alla depressione,
  • alla tristezza,
  • agli sbalzi di umore,
  • una forte tendenza a malattie infettive ricorrenti,
  • celiachia o sensibilità al glutine
  • ecc.

La causa della carenza di vitamina D così diffusa è da ricercare nello stile di vita contemporaneo.

Sempre chiusi in casa, in ufficio, in auto o nei mezzi pubblici, si passa poco tempo all’aperto, non ci si espone abbastanza al Sole e quando lo si fa, lo si fa nel modo sbagliato.

Il Sole stimola la sintesi cutanea di vitamina D grazie all’azione dei raggi UVB. Tuttavia, la posizione geografica, l’inquinamento, l’abbigliamento e l’utilizzo eccessivo di creme solari (vedi dopo) possono interferire riducendo o bloccando la sintesi di vitamina D.

Altre cause che concorrono all’incidenza della carenza di vitamina D, sono:

  • RESISTENZA GENETICA: a sintetizzare la vitamina D, al suo utilizzo biologico, alla sua conversione nella forma attiva (insufficienza renale/epatica) o a problemi genetici dei recettori VDR.
  • ASSUNZIONE DI FARMACI, che interferiscono con il metabolismo della vitamina D (es. anticonvulsivanti, gastroprotettori, statine, glucocorticoidi ecc.).
  • STRESS: elevati livelli di cortisolo tipici dei soggetti “stressati” riducono i livelli di vitamina D (entrambi sintetizzati a partire del colesterolo).
  • SOVRAPPESO/OBESITÀ: l’eccesso di tessuto adiposo sequestra la vitamina riducendone la biodisponibilità. Il fabbisogno di vit D è 2 a 3 volte più alto per i soggetti obesi e 1,5 volte maggiore per i soggetti sovrappeso rispetto ai soggetti con peso normale.
  • ALCOL, FUMO DI SIGARETTA e SOSTANZE STUPEFACENTI: alterano il metabolismo della vitamina D.
  • ETÀ AVANZATA: a partire dai 50 anni, diminuisce la capacità del corpo di sintetizzare la vitamina D. Negli anziani, spesso denutriti e poco esposti al sole, a causa dell’invecchiamento, la cute perde gran parte della sua efficienza produttiva.
  • PELLE SCURA: le persone con la pelle più scura hanno bisogno di passare più tempo al sole per produrre vitamina D rispetto a quelle con pelle più chiara. Questo perché la pelle più scura ha più melanina, un composto che può inibire la produzione di vitamina D. Le persone con la pelle chiara, quando si espongono al sole d’estate la produzione di Vitamina D è ingente e pari a 10.000 UI in 20-30 minuti con il 90% del corpo esposto (ovvero in costume). Così come accade nei soggetti con pelle scura, man mano che ci si abbronza, e la percentuale di melanina nella pelle aumenta,  la produzione cala drasticamente per produrre la stessa quantità di vitamina D gli ci vuole 6 volte di più (quindi 2-3 ore). Questo è infatti un meccanismo intelligente dell’evoluzione per avere sotto controllo una produzione ottimale di vitamina D.

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Altre note e precisazioni sull’esame del sangue 25(OH)D

Oltre a questi segni e disturbi che potrebbero essere confusi con altre patologie e/o stati di carenze nutrizionali anche per altre vitamine e minerali, per avere conferme o smentite e per verificare se si è carenti di vitamina D basta fare un dosaggio di vitamina D (25-idrossivitamina D o 25-OH D) attraverso un prelievo ematico.

Nota AIFA 96 sui limiti delle prescrizioni di esami e Dibase che riguardano la vitamina D e successivi chiarimenti dell’Aifa per i medici di base.

esame della vit D 25(OH) ha un basso costo (circa 15-20€)a seconda anche dei vari distretti regionali e spesso conviene farlo privatamente piuttosto che litigare con il medico di base, anzi a volte risulterebbe un costo inferiore a farlo in privato piuttosto che regime pubblico.

nanogrammi per millitro (ng/ml).

In caso si voglia convertire da ng a nmol usare questa tabella di conversione.

Sebbene i range di riferimento variano in base al laboratorio analisi, i dati riportati nella tabella qui sotto possono essere considerati di riferimento:

Questa tabella è valida per qualsiasi età

Le persone con patologia autoimmune e degenerativa dovrebbero raggiungere un valore di 80ng/ml (almeno) e mantenerlo.


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Magnesio: quale scegliere?

La Vitamina D necessita della vitamina K2, la spazzina delle arterie


 




Sensibilità Chimica Multipla
Intervista al dr Giuseppe Genovesi

In ricordo del professor Giuseppe Genovesi

Il Prof. Genovesi, endocrinologo e immunologo, è stato il massimo esperto in Italia di Sensibilità Chimica Multipla, teorizzava una comune patogenesi tra la Mcs, la Fibromialgia e la Sindrome da stanchezza cronica e le accomunava definendole sindromi neurotossiche.
Vi consiglio di ascoltare questo suo intervento.

La MCS (Multiple Chemical Sensitivity) è una malattia fisica caratterizzata da sensibilità chimica e dalla presenza di sintomi in diversi sistemi d’organo.

Nella MCS avvengono diversi cambiamenti fisici, tra cui lo stress ossidativo/nitrosativo, l’infiammazione cronica, disfunzioni immunologiche e neurologiche. Non ci sono prove di un’origine psichiatrica di questa malattia.

La MCS si può spiegare con lo studio fatto a TOR VERGATA ROMA dal Prof Giuseppe Genovesi.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25690545/
Fonte : RISOLUZIONE DI ROMA / 2015

 

Pericolo inquinamento: «la causa della MCS è neurotossica, non psicologica»

di Francesco Carini (30 dicembre 2015)

A prescindere dall’allarme sull’incremento delle malattie causate dallo smog lanciato dal prof. Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore della Sanità, sembrava che il 2015 potesse essere cruciale in Italia per la tutela di “nuove” patologie ambientali, ma l’anno si chiude diversamente e il 2016 non si apre meglio.

Quasi dodici mesi fa, lo scorso 15 gennaio, al termine del Congresso Internazionale organizzato a Roma dall’associazione A.M.I.C.A., presso la Sala del Refettorio della Camera dei Deputati, è stato firmato il documento titolato “Risoluzione di Roma – Consenso sulle terapie e sulle strategie di prevenzione per la Sensibilità Chimica Multipla (MCS)“, da parte di 15 esperti provenienti da diverse parti del globo.

In tale testo, oltre a considerare la patologia non più rara, dato il numero crescente di ammalati (soprattutto donne), gli scienziati in questione hanno dichiarato:

«La MCS è una malattia fisiologica caratterizzata da sensibilità chimica e dalla presenza di sintomi in diversi sistemi d’organo.

Negli ultimi due anni ho potuto personalmente constatare ciò attraverso la PET cerebrale, cioè, un’indagine radiologica che implica verifiche di tipo funzionale del cervello, consistente nel misurare la distribuzione del glucosio radiomarcato, affinché si possa studiare se la stessa distribuzione risulti omogenea, come dovrebbe avvenire.

Da chi è stato compiuto e cosa ha potuto constatare in particolare attraverso tale studio?

Questo lavoro è stato svolto per due anni da un gruppo di lavoro composto da me, in collaborazione con alcuni ricercatori dell’Università Tor Vergata (prof. Marco Alessandrini e dott. Chiaravallotti, Di Pietro e Pagani) ed ha visto i natali nel febbraio scorso con la pubblicazione sulla rivista European Journal of Nuclear Medicine and Molecular Imaging.

Quindi, dopo tale studio cosa cambia dal punto di vista scientifico, rispetto al recente passato?

Si può parlare di un lavoro italiano che esclude l’origine psichica del problema, in un paese in cui spesso si afferma tale origine.

Questo dettaglio è un elemento chiave, dal momento che avviene in seguito ad anni di indagini su questi soggetti che dimostravano:

    1. sistematico deficit di Vitamina D (elemento anti-neurotossico fondamentale).

In Italia, tutti tali aspetti vengono spesso totalmente trascurati, venendo sostituiti da esami di routine che, seppur importanti, non vengono seguiti da indagini genetiche o epigenetiche.

Che ruolo hanno la genetica e l’epigenetica nella MCS?

Genetico è ciò che ci caratterizza da quando siamo stati concepiti dai nostri genitori e non si modifica. Pertanto, la trasmissione genetica implica la constatazione di caratteristiche che potrebbero essere predisponenti, come la scarsa funzionalità di enzimi o polimorfismi che implichino attività enzimatiche ridotte. In riferimento alla patologia, la conoscenza di tali dettagli ci consente di dare supporto funzionale, anche se non possiamo modificare il DNA.

Epigenetico invece, partendo dal significato greco della parola che significa “sopra”, è tutto ciò che è stato acquisito nel tempo, pertanto anche sostanze tossiche che siano andate a contaminare: DNA, proteine o membrane cellulari.

Quali sono le patologie legate alla Sensibilità Chimica Multipla? La ME/CFS (Encefalomielite Mialgica/Sindrome da Fatica Cronica) è una di queste?

Tornando alla dimensione psicologica da lei indicata, quanto potrebbe influire su alcuni malati di MCS essere considerati pazienti alla cui base c’è un disturbo psichico?

Risulta logico che c’è una chiara conseguenza quando i pazienti vengono presi per persone con un disturbo psichico. Già è molto difficile convivere con una sintomatologia non compresa.

Conseguentemente si vengono a creare delle idiosincrasie: non dimentichiamoci che si tratta di una malattia neurotossica e pertanto ciò porta alla spiccata tendenza della paura dei sintomi, anche quando l’esposizione è magari più modesta, figuriamoci quando il tutto si spinge alla paura di essere definiti malati psichiatrici.

Che poi alcuni pazienti abbiano bisogno anche di un supporto per le difficoltà a cui vanno incontro è un dato di fatto. Nel recupero di un certo stile di vita, tecniche di supporto psicologico sono senz’altro auspicabili.

Quali sono i paesi stranieri dove la MCS è stata ufficialmente riconosciuta?

Dunque, i paesi dove la patologia è riconosciuta sono tanti. Partiamo dall’Austria, per seguire con: Germania, Danimarca, Svezia, Finlandia, Norvegia e recentemente anche la Spagna. Fuori dall’Europa ci sono: Australia in particolare, Nuova Zelanda, Canada e Stati Uniti, in cui parliamo di eccellenze nel campo della medicina, come l’EHC di Dallas (Environmental Health Center), da me personalmente frequentato. Proprio in seguito a ciò mi sembra piuttosto inverosimile avere difficoltà a riconoscerla in Italia.

A quanto ammontano i costi che si deve sobbarcare un malato?

Dipende da caso a caso e dalla terapia, o se si va all’estero per cure. Diciamo che un approccio completo sul territorio nazionale, che implichi il pagamento di una serie di ticket o di esami o terapie fuori dalla convenzione con il SSN (vedesi integratori e strutture coenzimatiche), implicano un impatto di 600-800 euro di spesa iniziale, che poi possono arrivare a 300 euro ogni mese, e di conseguenza risultare inaccessibili per molti. Ci sono persone che vivono con questi stessi soldi…

Quindi è una malattia incurabile, che si può solo controllare?

Direi che è una condizione che può regredire in termini completi, perché, con lo stile di vita, un ambiente sano e un’integrazione idonea, si può indurre un miglioramento assoluto. Certamente, bisogna pur sempre tenerla sotto controllo.

Cosa si auspica?

Sarebbe fondamentale che, attraverso il Ministero della Salute, venissero organizzati corsi di aggiornamento di medicina ambientale che mettano i medici nella condizione di conoscere il problema, di constatarlo e di approcciarlo.

Nel 2010, da uno studio condotto dalla dottoressa De Luca e da altri ricercatori, fra cui lo stesso Genovesi, si era evinto che l’accelerata ossidazione lipidica, l’inibizione o la mancata espressione di alcuni enzimi detossificanti come il glutatione e l’aumento della produzione di ossido nitrico e delle citochine infiammatorie, rappresentavano l’evidenza del danno organico e pertanto da considerare tra i principali marker diagnostici della malattia.

Intanto, mentre la comunità scientifica resta ancora divisa nonostante la produzione totale di circa 150 pubblicazioni sulla MCS (che colpisce in minor misura anche i bambini), già 13 anni fa l’Istituto “Robert Koch” di Berlino definiva la qualità della vita dei malati di Sensibilità Chimica Multipla “inferiore” rispetto a chi è affetto da patologia cardiovascolare grave.

© Francesco Carini – tutti i diritti riservati

Articolo tratto da Linkiesta


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