Rame, un importante minerale traccia

Che Cos’è il Rame

Il rame è un minerale traccia, essenziale per l’organismo umano. Questo significa che – nonostante sia necessario in piccolissime quantità (ne basta un millesimo di grammo al giorno) – il corpo ha bisogno di rame per rimanere in salute.

Il corpo di un individuo adulto di 70 kg contiene circa 110 mg di rame, di cui il 50% si trova nelle ossa e nei muscoli, il 15% nella pelle, il 15% nel midollo osseo, il 10% nel fegato e l’8% nel cervello 1.

L’apporto nutrizionale consigliato per il rame è di circa 1 mg al giorno per gli adulti. Tale quantità viene facilmente soddisfatta attraverso una dieta varia ed equilibrata. Frattaglie, crostacei, noci, semi e cereali integrali rientrano tra le fonti più ricche di questo minerale.

Sia l’eccesso che la carenza di rame hanno un impatto negativo sulla salute. Fortunatamente, sono entrambe rare.

Il rame è parte integrante (cofattore) di un gruppo di enzimi importanti per il metabolismo del ferro, la produzione di energia, la funzione antiossidante e la sintesi e il mantenimento del tessuto connettivo 2.

Non potendolo sintetizzare autonomamente, il nostro organismo ottiene il rame di cui ha bisogno attraverso la dieta.

Tra gli alimenti ricchi di rame ricordiamo ostriche, noci, semi, aragoste, fegato, verdure a foglia verde e cioccolato fondente. Il rame si trova in un’ampia varietà di alimenti e abbonda nelle frattaglie, nei molluschi, nei crostacei, nelle noci e nei semi. Anche i cereali integrali sono buone fonti di rame.

La maggior parte degli adulti dei paesi sviluppati ottiene quantità adeguate di rame attraverso la dieta, gli integratori e l’acqua potabile 1.

A Cosa Serve il Rame

Il corpo umano ha bisogno di rame per la normale crescita, la forza ossea, la funzione immunitaria e la salute cardiovascolare.

Nel dettaglio, il rame partecipa:

  • alla sintesi di melanina, partecipando all’attività del cuproenzima tirosinasi, necessario per la formazione del pigmento melanina (responsabile del colore di capelli, pelle e occhi) 3.

Carenza di Rame

Considerando la presenza abbastanza ubiquitaria del rame nei vari alimenti, è fortunatamente facile soddisfare il fabbisogno giornaliero di questo oligoelemento. Pertanto, le carenze dietetiche di rame sono rare.

L’assunzione alimentare media di rame negli Stati Uniti è di circa 1,0-1,1 mg al giorno per le donne adulte e da 1,2 a 1,6 mg al giorno per gli uomini adulti 5. Tuttavia, le persone carenti di rame vengono identificate sempre più spesso, per cui la carenza sembra oggi più comune rispetto al passato 5, 6, 7.

7.

  • L’aumento del consumo di alimenti ultra-trasformati, così come un generale evitamento dei cibi ricchi di rame, possono svolgere un ruolo nella diffusa insufficienza di questo oligoelemento.
  • Ad esempio, l’elevata assunzione di fruttosio (un componente dello zucchero da tavola) induce negli animali una carenza di rame per alterato assorbimento intestinale 93.
  • Si segnala inoltre una riduzione media del contenuto di rame negli alimenti osservata negli ultimi decenni 7.

Soggetti a rischio

  • persone che assumono alte dosi di integratori di zinco, che possono interferire con la capacità di assorbire il rame.
  • Sintomi e conseguenze

    I sintomi della carenza di rame includono:

    • Convulsioni (in casi gravi).

    Il morbo di Alzheimer, la cardiopatia ischemica e l’osteoporosi sono le malattie umane più probabili dovute a basse assunzioni di rame 1.

    Proprietà e Benefici

    Le numerose attività biologiche del rame lo rendono potenzialmente utile nel controllo dell’invecchiamento e delle sue conseguenze.

    Soprattutto in caso di carenza, l’integrazione di rame può contribuire al:

    • mantenimento della normale attività del sistema immunitario.

    A completare l’azione antiaging del rame, concorrono le attività:

    • neuroprotettive, come osservato in diversi studi nei quali carenze di questo minerale sono state associate a condizioni demielinizzanti, a un incremento dell’incidenza di sintomi neurologici e cognitivi o a vere e proprie patologie ad andamento cronico-degenerativo come l’Alzheimer 6, 7.

    Fonte

    Magazine X115

    Leggi anche su:

    Magazine X115

    HSN Store Blog

     


    Esempi di Integrazione con Rame

    Per uso interno ed uso esterno

    Uso INTERNO:

    Oligoelementi in soluzione acquosa (sublinguali)

     

    Uso Esterno

    Cerotto in Rame Anti-Dolore

    Cerotto in Rame Anti-Dolore

    Contro le tensioni muscolari – proprietà auto-riscaldanti

    Può essere utile trovare forme di integrazione associata ad altri oligolementi e minerali traccia visto che la quantità di Rame richiesta dal fabbisogno è veramente esigua, onde evitare troppi integratori da assumere.


    Integrazioni che si trovano più spesso sono quelle associando Rame ad altri oligoelementi

    Oligoelementi in soluzione acquosa


    Chelato di Selenio, Rame e Zinco

    EFFETTI E FUNZIONALITA’ SPECIFICHE

    Lo Zinco:

    • Contribuisce alla normale funzione del sistema immunitario
    • Aiuta a proteggere le cellule dallo stress ossidativo
    • Aiuta a mantenere la normale condizione delle ossa
    • Aiuta a mantenere la salute di capelli, unghie e pelle.

    Il Selenio:

    • Contribuisce alla normale funzione del sistema immunitario
    • Aiuta a proteggere le cellule dallo stress ossidativo
    • Aiuta a mantenere la normale funzione tiroidea
    • Contribuisce alla normale spermatogenesi
    • Aiuta a mantenere la salute di capelli e unghie.

    Il Rame:

    • Contribuisce alla normale funzione del sistema immunitario
    • Aiuta a proteggere le cellule dallo stress ossidativo
    • Contribuisce al mantenimento della normale condizione dei tessuti connettivi
    • Supporta il metabolismo
    • Contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso
    • Contribuisce alla normale pigmentazione dei capelli e della pelle.

     




    I benefici del Magnesio sulla Tiroide ed altri rimedi non farmacologici

    È possibile sostenere un buon funzionamento della tiroide integrando minerali di magnesio, manganese, zinco e selenio.

    Può essere assurdo affermare che un elemento da integrare assolutamente sia il magnesio e adesso diciamo il perché.
    Questo non significa però che il magnesio è la cura universale ma se prendiamo in considerazioni le manifestazioni dell’ipotiroidismo, rallentamento del metabolismo, la stanchezza, la secchezza della pelle, la perdita dei capelli, l’aumento della massa corporea, la stitichezza, l’ipersensibilità al freddo, pallore, difficoltà nel respiro, problemi nelle mestruazioni ed infertilità, dolori muscolari e nelle articolazioni, anemia ed altri, capiamo immediatamente che la soluzione più immediata è assumere Magnesio.
    Dott.ssa Rita Muro.

    Benefici del Magnesio sulla tiroide

    di Gianfranco Ruggiero

    Il Magnesio e la tiroide.

    Il buon funzionamento della tiroide è uno dei fattori più importanti per una buona salute, fisica e mentale.

    ipotiroidismo.
    A questo punto, una volta effettuata la diagnosi (sia con il solo aumento del TSH, sia eventualmente con gli ormoni bassi), si tratta di stabilire la cura.
    La Medicina Convenzionale, che ragiona in chiave di terapia sostitutiva, prescrive sempre l’ormone tiroideo, senza cercare di ripristinare una normale funzione della ghiandola stessa.

    È possibile un approccio terapeutico diverso che parte dal presupposto che occorre soffermarsi sulla causa e non sul sintomo.

    Questo spiega il perché non è condivisibile un protocollo che prevede l’uso della stessa medicina (l’ormone tiroideo) , per giunta “per tutta la vita” , in tutte le patologie della tiroide, anche molto diverse l’una dall’altra: lo stesso ormone, infatti, viene prescritto indifferentemente sia in caso di “tiroidite”, sia in caso di “noduli”, sia in caso di “ipotiroidismo”, sia in moltissimi casi di “ipertiroidismo”. È un po’ quello che avviene, ad esempio per la cura del diabete, ci si limita a prescrivere un ormone sintetico, l’insulina, che ne sostituisce la funzione e non ci si pone l’obiettivo di “curare” l’organo impigrito e funzionalmente stanco.

    Nel caso dell’ipotiroidismo si ricorre alla tiroxina che però, con il tempo provoca un blocco funzionale della ghiandola, oltre ad effetti collaterali che non sono blandi: effetti sul cuore, sulle arterie, ansia, tachicardia, osteoporosi, oltre ad un blocco del metabolismo del paziente, che tenderà ancora più facilmente di prima a ingrassare.

    In realtà, come si è già detto, la vera cura della tiroide non può che essere basata su un “percorso terapeutico causale”, che cioè vada a rimuovere le cause (metaboliche, energetiche, nutrizionale e quant’altro) che hanno provocato la malattia della tiroide. È solo rimuovendo quelle cause che la tiroide potrà guarire realmente e per sempre. Quindi non è la tiroide il vero bersaglio di cura, ma l’eliminazione delle cause prime che hanno provocato la malattia: una volta eliminate le cause, la tiroide guarisce automaticamente.
    www.broussais.it/).

    Quindi la cura dell’ipotiroidismo passa attraverso una riabilitazione funzionale della tiroide, che si ottiene innanzitutto correggendo la tipologia metabolica e ossidativa del paziente attraverso un idoneo stile di vita e uno specifico piano nutrizionale. Infatti esistono alimenti che rallentano o stimolano la funzione tiroidea come pure integratori/ farmaci che interferiscono con la tiroide.

    Sono alimenti da evitare, in quanto fanno parte della categoria dei cibi goitrogenici:

    • soia,
    • semi di rapa,
    • cavolo,
    • cavolini di Bruxelles,
    • broccoli,
    • cavolfiori,
    • patate dolci,
    • maizena (o amido di mais),
    • fagioli di lima,
    • miglio perlato.

    Sono da promuovere invece i seguenti alimenti:

    • alghe,
    • banane,
    • patate,
    • pesce,
    • radicchio,
    • barbabietola,
    • semolino,
    • prezzemolo.

    Alimenti che è sempre opportuno eliminare dalla dieta sono latte animale e suoi derivati, cereali mutati, essenzialmente grano e mais.

    Sono da preferire il riso, il saraceno e il sesamo.

    Leggi Alimentazione e Tiroide a cura del dr Antonio Stamegna (Endocrinologo)


    Per sostenere un buon funzionamento della tiroide è possibile integrare minerali di magnesio, manganese, zinco e selenio.

    Può essere assurdo affermare che un elemento da integrare assolutamente sia il magnesio e adesso diciamo il perché.
    Questo non significa però che il magnesio è la cura universale, ma se prendiamo in considerazioni le manifestazioni dell’ipotiroidismo, (rallentamento del metabolismo, la stanchezza, la secchezza della pelle, la perdita dei capelli, l’aumento della massa corporea, la stitichezza, l’ipersensibilità al freddo, pallore, difficoltà nel respiro, problemi nelle mestruazioni ed infertilità, dolori muscolari e nelle articolazioni, anemia ed altri), capiamo immediatamente che la soluzione più immediata è assumere Magnesio.

     


    Leggi altri articoli sulla tiroide

    Integratori utili alla funzione Tiroidea

    Vegamega ne puoi tovare di diversi tipi ad esempio:

    • Contribuisce alla normale produzione e funzione degli ormoni tiroidei
    • Aiuta a regolare la digestione
    • Aiuta a mantenere la salute della pelle
    • Riduce il senso di fame
    • Ripristina le energie psico-fisiche

    3 micronutrienti essenziali per la tiroide: selenio, zinco e vitamina C.

    Questo studio dimostra che:
    selenio (ma anche di vitamina C).
    Il selenio potrebbe avere un ruolo protettivo contro il gozzo.
    Una diminuzione dei livelli tissutali di zinco e selenio sembrano essere associati al cancro alla tiroide.
    Questi antiossidanti nutrizionali sono molto importanti per tutti noi: Selenio, zinco e vitamina C.

    Il ruolo del selenio, della vitamina c e dello zinco nelle malattie tiroidee benigne e del selenio nelle malattie della tiroide maligne: bassi livelli di selenio si trovano nelle tiroiditi subacute e silenti e nel carcinoma papillare e follicolare

    La fisiologia tiroidea è strettamente correlata ai cambiamenti ossidativi. Lo scopo di questo studio controllato era di valutare i livelli di antiossidanti nutrizionali come la vitamina C, lo zinco (Zn) e il selenio (Se), e di indagare su qualsiasi associazione di essi con parametri di funzionalità tiroidea e patologia tra cui tiroide benigna e maligna malattie.

    metodi


    risultati

    Tra i pazienti con malattia della tiroide, né la vitamina C, né Zn né Se correlavano con nessuno dei seguenti parametri: età, sesso, BMI, peso corporeo, scintigrafia tiroidea, ecografia, funzione tiroidea o anticorpi tiroidei.
    I livelli di Se erano significativamente diminuiti nei casi di tiroidite subacuta e silente (66,4 ± 23,1 μg / le 59,3 ± 20,1 μg / l, rispettivamente) e nel carcinoma tiroideo follicolare e papillare. Il livello medio di Se nel gruppo di controllo era 90,5 ± 20,8 μg / l.

    Conclusione

    Bassi livelli di vitamina C sono stati trovati in tutti i sottogruppi di pazienti.


    Ecco una selezione di Integratori che potrebbero essere utili


    Libri che parlano di Tiroide

    La Tiroide Felice

    Autore: Salvatore Simeone

    In Italia soffrono di patologie legate alla tiroide oltre sei milioni di persone, in prevalenza donne, e l’unica cura prevista è l’assunzione dell’ormone tiroideo.

    Ma esiste un modo alternativo e più ecologico per aiutare i pazienti, senza necessariamente prescrivere un potente farmaco per tutta la vita?

    L’esperienza trentennale dell’autore su migliaia di casi clinici dimostra che non solo questo è possibile, ma anche che è l’unico modo per guarire veramente.

     

     – Alimentazione specifica e rimedi naturali contro la tiroidite autoimmune, l’ipotiroidismo e l’ipertiroidismo

    La tiroide è un organo che ha un ruolo fondamentale in ogni momento della vita, dalla gestazione alla vecchiaia.

    Si stima però che in Italia più di 10 milioni di persone soffrano, spesso senza saperlo, di qualche patologia tiroidea. Questo problema ha assunto ormai, soprattutto nelle donne, le caratteristiche di una vera e propria epidemia.  Le malattie tiroidee sono in aumento soprattutto nei paesi industrializzati, complice la maggior esposizione a fattori scatenanti come virus, squilibri ormonali, errori nell’alimentazione, inquinamento e farmaci.

    Il dottor Ivo Bianchi esamina tutti gli aspetti delle patologie tiroidee e propone…

     

     – Come affrontare ipo e ipertiroidismo attraverso alimentazione, movimento, integrazione

    Luca Speciani

    Una dieta corretta, ma non solo!

    Siamo di fronte a una inspiegabile epidemia di ipotiroidismo, e sembra ormai impossibile non trovare qualcuno sotto terapia se si esce a cena con qualche amico.

    È un dato reale o siamo davanti ad un grave fenomeno di sovradiagnosi?

    Non appena un paziente presenti segni di stanchezza o affaticamento, il medico di base suggerisce di controllare gli esami della tiroide e qui – stranamente – quasi tutti presentano qualche valore fuori posto.

     

    – La verità sulle malattie di Hashimoto e Graves, su insonnia, ipotiroidismo, noduli e virus di Epstein-Barr

    Anthony William

    La verità sulle epidemie più discusse e meno comprese di oggi

    Di generazione in generazione ci sentiamo dire che la causa ultima dell’affaticamento cronico, dell’aumento di peso, dei problemi di memoria, di dolori e nevralgie, dell’insonnia e di molto altro è la tiroide. Eppure, malgrado l’attenzione medica rivolta a tutte queste condizioni, le persone non guariscono.

    Dare un nome ai vari disturbi come “sindrome di Hashimoto” o “ipotiroidismo” non guarisce dalla miriade di problemi di salute che le persone sperimentano. Questo perché c’è una verità più grande…

     

     – Trattamenti naturali per la tiroidite di Hashimoto, l’iper e l’ipotiroidismo

    Autore: Marianne Teitelbaum

    Chili di troppo, capelli che cadono, senso di spossatezza, disturbi intestinali, problemi di sonno, depressione: la tiroide è vittima di molti fattori che cospirano per creare problemi di salute, spesso non diagnosticati.

    Guarire la tiroide con l’ayurveda mette a fuoco l’argomento e anziché concentrarsi solo sul trattamento dei problemi e dei sintomi tiroidei, ci spiega che è necessario correggere gli squilibri che ne sono indirettamente la causa (infiammazione, tossine, fegato sovraccarico, sistema immunitario carente, ghiandole surrenali sotto stress).

    Descrivendo i principi di base dell’ayurveda e gli strumenti chiave per la diagnosi precoce, Marianne Teitelbaum illustra i protocolli terapeutici di successo che ha sviluppato in oltre trent’anni di pratica ayurvedica…


    Da Blog Cuoregreen

    Ashwagandha e tiroide: dall’Ayurveda il rimedio per stimolare l’attività tiroidea

    ipotiroidismo.

    Come vedremo è invece da escludere il suo utilizzo in persone affette dalla condizione clinica opposta, ovvero ipertiroidismo.

    ipotiroidismo.

    Quelli nel gruppo ashwagandha hanno mostrato aumenti significativi dei livelli di triiodotironina (T3) e tiroxina (T4) rispettivamente del 41,5% e del 19,6%. Inoltre, i livelli di ormone tireostimolante (TSH) sono diminuiti del 17,5%.

    Dopo 1 mese di trattamento con estratto di ashwgrandha gli studiosi hanno notato un netto miglioramento della funzione tiroidea, un aumento degli ormoni tiroidei T3 e T4 e una riduzione dello stress ossidativo.

    Un successivo studio condotto su persone con disturbo bipolare, ha evidenziato che gli integratori di ashwagandha somministrati ai partecipanti, sono stati in grado di aumentare i loro livelli di ormoni tiroidei T3 e T4.

    continua a leggere sul sito CuoreGreen


    La Riflessologia Plantare per far ritornare il buon umore!

    Crediti immagine Zone Riflesse

    Come e dove stimolare l’Ipofisi in Riflessologia Plantare

    Il punto dell’Ipofisi si trova nel dito alluce e esattamente si trova non al centro del polpastrello (come tanti testi dicono) bensì dove finiscono i centri concentrici della pelle (spesso coincidono con il centro del polpastrello del dito alluce, ma non sempre quindi tieni come riferimento le line concentriche della pelle)

    Stimola l’ipofisi per circa 2 minuti per piede e vedrai che si otterranno già dei grandi risultati. Fare questo trattamento (e tutto quello che troverai leggendo questo post) 1 volta a settimana è già un bel traguardo per avere grandi soddisfazioni da parte del clienti e da parte nostra.

    Attenzione che la stimolazione di questi punti sui polpastrelli è facilmente dolorosa quando si preme in profondità. Ti consiglio di aiutarti con un bastoncino apposito (lo trovi in offerta cliccando qui). Il dolore su una scala da 1 a 10 non dovrebbe superare livello 8 (che è già molto ma chiedi al tuo clienti un po’ di pazienza nel sopportare il dolore). Parti cauto e poi insisti premendo e facendo delle pressioni circolari in senso orario.

    Stimolare la Tiroide in riflessologia per avere un effetto a 360°

    La tiroide controlla tra le tante cose anche il nostro umore (oltre che il nostro metabolismo, sonno, mestruazioni, etc…).

    Dopo aver stimolato l’ipofisi come descritto qui sopra devi stimolare la Tiroide su tutti e due i piedi

    Volendo entrare nel dettaglio, ti voglio ricordare che essa ha due lobi (uno a destra e uno a sinistra) i quali si riflettono nel piedi. Rispettivamente il lobo destro lo ritrovi sul piede destro ed è quello addetto alla stimolazione e il lobo sinistro lo ritrovi sul piede sinistro ed è quello addetto alla sedazione. La tiroide quando è in equilibrio lavora con un alternanza tra stimolazione e sedazione, se prevale una di queste due funzioni nascono degli scompensi.

    Quello che consiglio è di lavorare tutti i due lobi nei piedi (la zona la trovi sotto il dito alluce come uno dei punti di appoggio del piede) per circa 2-3 minuti per punto. Anche qui i risultati sono ottimi unito a tutto il lavoro sull’ipofisi e sui testicoli-ovaie.

    Continua a leggere su sito Zone riflesse


    L’Asse Intestino-Cervello influisce anche sulla Tiroide

    Iodio e malattie della tiroide: lo scadimento della medicina contemporanea

    PFAS (Acido di Perfluorooctanesulfonico)interferisce con il recettore della vitamina D, favorendo l’osteoporosi, interferisce con la Tiroide

    TIROIDE e Paratiroide in relazione alla carenza di Vitamina D




    Dr Mercola intervista dr Brownstein: il nesso tra tiroide, iodio, tossine e radiazioni

     

    a cura di Cristina Bassi tratto da questo sito

    Nel seguito una mia “vecchia“ traduzione (del 2011) che è rimasta nel dimenticatoio del mio archivio: è una sintesi del video-intervista del dr Mercola ad un esperto sulla tiroide e iodio, il dr Brownstein. All’epoca si trattava di preparazione e documentazione per la emergenza e crisi Fukushima, poi tutto andando ovattandosi nel tempo, come sempre grazie alla “grande” informazione mainstream.

    Adesso … che “quelli che contano” stanno di nuovo giocando sulla scacchiera del mondo con minacce di armi nucleari, curiosamente mi è tornata tra le mani e la pubblico. Abbiamo aree qui nel nord est (casualmente vicino a centri militari strategici dei nostri liberatori) che da tempo sono piu’ colpite da problemi su questo organo ed hanno sviluppato infatti centri specializzati…
    —————————–

    DM= dr Mercola
    DB= dr Brownstein

    Il nesso tra lo iodio e la tiroide

    DB: Sono circa 20 anni che mi interesso dell’uso dello iodio. Nei primi 10 della mia pratica olistica ho visto moltissimi pazienti con problemi alla tiroide. La mia ricerca era diretta alla cause o alla causa sul perché sono cosi tanti a soffrire di tiroide e gira che ti rigira arrivavo sempre allo iodio. Ho usato varie quantità di iodio nei miei pazienti e anche se non vedevo in questo degli effetti negativi, altrettanto non ne vedevo però di positivi

    Circa 10 anni fa lessi poi una delle riviste del dr. Guy Abraham, che sviluppò un test per iI carico dello iodio. Diventammo amici e cominciai ad usare il test e trovai cosi che la grande maggioranza dei miei pazienti mancavano enormemente di iodio. Quando mi insegnò quale fosse la giusta forma per usare lo iodio, cominciai ad usarla e a vedere effetti positivi della mia pratica.

    Ad ora, tra me ed i miei partners abbiamo testato oltre 5000 pazienti sia con un test urinario sul momento per misurare lo iodio, sia con quello delle 24 ore per misurare il carico. Abbiamo cosi trovato che il 95% dei pazienti presenta carenza di iodio ad un livello dal moderato al grave. Negli anni abbiamo visto buoni risultati clinici nell’uso di iodio ed ora lo iodio è in prima linea nella crisi del disastro nucleare giapponese [l’articolo è del 2011, ndt].

    Il modo corretto di testare la carenza di iodio

    DM: Potrebbe descrivere un po’ meglio in dettaglio il test di cui parla? Alcuni stanno facendosi una autodiagnosi applicandosi topicamente dello iodio e osservando quanto ci impiega a sparire. E’ questo il test che sta usando o c’è dell’altro?

    DB: veramente, il test sulla epidermide di cui sta parlando… è un test inutile

    DM: Quel che pensavo

    DB: Ci sono studi che mostrano che l’80% dello iodio si sublima in uno stato gassoso ed abbandona la pelle. Non trovo che questo test sia clinicamente utile. Il test che uso è quello fatto all’istante, dove si misura la urina del mattino e si osserva quanto iodio contiene. Questo da una idea dell’assunzione di iodio nella dieta del singolo. Ma uso anche il test di carico delle 24 ore, dove il soggetto prende una quantità nota di iodio dalle 24 ore di urina e si misura così quanto iodio viene secreto e quanto il corpo ne trattiene. Da ciò si può fare una stima su quanto carente di iodio il soggetto possa essere

    DM: L’ultimo non è forse più utile? Perchè se qualcuno prendesse una forte dose di iodio, inizialmente il test del momento potrebbe essere falsato, mentre l’ultimo da una panoramica sullo stato a lungo termine

    DB: Sarei totalmente d’accordo con questo, ma con oltre il 95% dei pazienti con carenza di iodio da moderata a seria, il test urine del momento – se non prendono iodio- può essere un indicatore accurato

    Cosa comporta una carenza alla tiroide

    DM: Prima di tutto potrebbe descrivere le implicazioni di una carenza e quali crede siano le cause di tale carenza?

    DB: Ho tenuto conferenze nel Paese e fuori dal Paese [USA]. Ho chiesto ai vari terapeuti quante persone credessero che ci fossero in giro con problemi di tiroide. Ed invariabilmente usciva quel numero. Dunque abbiamo dal 50 all’80 percento della nostra popolazione con un funzionamento anomalo della tiroide che non è diagnosticato. Un problema causato in parte, penso, da una carenza di iodio. La ghiandola tiroidea ha la concentrazione maggiore di iodio. Non possiamo fare un ormone tiroideo senza lo iodio. Penso che questo è un pezzo grande del puzzle sul perchè le persone hanno un problema tiroideo.

    Ma non è solo la ghiandola tiroidea ad avere lo iodio. Tutti i tessuti ghiandolari hanno iodio: i seni, le ovaio, l’utero e la prostata

    Ed altri tessuti : la pelle ha il 20% dello iodio del corpo, le cellule adipose e muscolari ne hanno in numero maggiore. Lo iodio è concentrato in ogni cellula del corpo ed ognuna ne ha bisogno e lo utilizza.

    I globuli bianchi non possono funzionare senza una quantità adeguata di iodio, che quindi è un nutrimento molto importante per il corpo e quando questo ne è carente ci sono varie ramificazioni di problemi.

    Tossine nell’ambiente: possibili cause della carenza di iodio

    DM: Si è fatto una idea del perchè ne siamo così carenti?

    DB: Per quanto sia un problema di lunga data, penso che ora la carenza sia esacerbata dalle tossine a cui siamo esposti. Il FLUORO nella fornitura di acqua si lega ai ricettori dello iodio e fa si che il corpo rilasci lo iodio.

    Il BROMO che ho trovato in ogni paziente a cui l’ho testato, quasi 500, è un alogeno che si combina con i ricettori di iodio e che fa si che il corpo perda lo iodio.

    I derivati del CLORO trovati nei pesticide e insetticidi, possono legarsi ai centri dello iodio ed essere la causa per cui il corpo lo espelle.

    Le conseguenze di questo sono che 1 donna su 7 ha il cancro al seno e 1 uomo su 3 cancro alla prostata. La medicina convenzionale non fa riferimento a questa malattia cronica che stiamo vedendo.

    DM: Non potrei essere più d’accordo. Per chi non fosse al corrente: chi mangia prodotti di farina bianca, sappia che di solito il bromo viene usato per sbiancare la farina

    DB: Il bromo si trova anche in molte bibite come il Gatorade per esempio. Lo abbiamo in molti dei nostri cibi, un disastro: si lega con tutto lo iodio che trova nel nostro corpo. Gli ormoni tiroidei possono venire attaccati dal bromo anziché essere iodati se c’è troppo bromo nel corpo. Purtroppo i nostri test di laboratorio non distinguono tra i due, quindi non sappiamo veramente cosa accade nella maggior parte delle persone. In pazienti con il cancro – uno di quelli endocrini come quello al seno, utero, prostata e tiroide- è presente in maggior livello che chi non ha questi tipi di cancro.

    DM: Sembra che non sia una semplice carenza o inadeguata assunzione di iodio, piuttosto la contaminazione da tossine che non avevamo abitualmente perché quasi tutte le bevande sono contaminate da acqua contenente fluoro o dal bromo che ha citato e anche dal cloro ovviamente.

    La crisi nucleare giapponese

    DM: Non credo che la crisi nucleare giapponese avrà un pesante impatto sugli Stati Uniti, ma è bene considerare questa questione perché ci potrebbe essere un reattore nucleare in Usa che presenti questo problema. Dal mio punto di vista non è buona cosa prendere grandi dosi di ioduro di potassio per proteggersi dalla nube, a meno di non avere alte radiazioni, perché questo da protezione da uno a tre giorni al massimo. Ed anche non risolve problemi a lungo termine

    DB: Certamente sentiremo la radiazione del fallout nucleare che i Giapponesi stanno avvertendo. Se ci sarà la fusione di questi 4 reattori riceveremo anche noi una contaminazione. Il problema con anche un solo miglio di contaminazione di iodio radioattivo in arrivo dal nord degli USA, non è per coloro che hanno sufficiente iodio, ma per quelli che ne sono carenti.   Se quella radioattività arriva con la pioggia o umidità o simile, i corpi di quei pazienti che sono carenti di iodio vi si legheranno e questo creerà dei problemi.

    Concordo con lei che qui non avremo il genere di crisi che si sta verificando in Giappone, ma sarà tuttavia un’altra goccia nel nostro ambiente tossico..

    Per coloro che sono carenti di iodio ci saranno probabilmente delle conseguenze.(…) Perciò abbiate una dieta migliore e mantenetevi idratati. Dovremmo anche riprendere il giusto tipo di sale nella nostra dieta e accertarci che i nostri corpi abbiano abbastanza iodio e vit C per sopravvivere ad una crisi come questa.

    La dose giornaliera di iodio raccomandata

    (…) La dose raccomandata dal governo è di oltre 100 milligrammi, in unica dose quando si è esposti a contaminazione. Lo iodio cosi si unirà ai vostri ricettori e non assorbirete lo iodio radioattivo. Quando la contaminazione sarà finita questo non è più un problema e quindi non vi resta che affrontare il problema che dovreste affrontare in casi di carenza di iodio. In casi acuti non c’è molto da poter fare, perché ci vuole un po’ per costruire la propria riserva, quindi in tali casi sarebbe bene averne a portata di mano

    (…) personalmente raccomando ai pazienti di prendere quotidianamente da 12 a 13 mg di una combinazione di iodio. La ragione è che degli studi indicano che questa dose di iodio, che valutammo essere la dose media di iodio presa da ogni Giapponese, inibirà circa dal 95 al 96 per cento del carico di iodio radioattivo nella ghiandola tiroidea. Questo non è perfetto, ma non è male per una piccola dose di iodio.

    DM: La dose è letteralmente il 10 per cento di ciò che è la raccomandazione, ma da prendersi ogni giorno anziché in unica dose

    DB: penso sia meglio prenderla ogni giorno e se fosse nell’Ovest del Nord America, penserei sia appropriato cominciare a prenderla a questo punto per minimizzare la contaminazione di radioattività che è in arrivo.

    DM: Dunque 12-13 mg è la sua raccomandazione ideale e giornaliera a breve termine per una crisi nucleare, oppure è la soluzione a lungo termine per raggiungere una sufficienza di iodio?

    DB: Penso che le persone dovrebbero controllare i loro livelli di iodio e avere una figura medica o terapeutica che sia informata sullo iodio. La media dei Giapponesi è di 12-13 mg al giorno, quindi credo sia una dose relativamente sicura per la maggior parte della gente.

    Ci saranno alcuni che avranno problemi con lo iodio, coloro con noduli funzionanti in modo anomalo potrebbero diventare ipertiroidei. Nella mia esperienza sono pochi questi pazienti. La maggioranza si trova bene con queste pillole. I bambini, che sono più piccoli, avranno bisogno di dosi più piccole di iodio

    DM: Sembra sia una buona dose di risveglio, considerando che il 95 per cento delle persone che ci ascolta non avrà probabilmente abbastanza iodio. Quindi sarà saggio prenderne per la salute in genere, indipendentemente dalla crisi nucleare. Anche se questa nube ci raggiunge, come lei suppone, una dose cosi bassa – ci dice la letteratura- è inferiore al 90 per cento della dose raccomandata.

    DB: Questa dose, Dr. Mercola, è tuttavia ca 100 volte oltre la RDA (dose giornaliera raccomandata) di iodio. Molti medici non sono d’accordo con questa posologia. Ma la mia esperienza ha indicato che per la maggior parte delle persone è totalmente sicura. Tra queste persone, incluso coloro che hanno problemi alla tiroide, come le malattie di Hashimoto e Graves. Ma come detto la usiamo come parte di un trattamento/regime olistico e non come unica terapia.

    Ci sono controindicazioni all’uso dello iodio?

    DM: Questa la domanda che volevo farle perchè ha una esperienza clinica significativa di 5000 pazienti negli ultimi 20 anni. Mi chiedo se non ha rilevato tossicità o reazioni dallo iodio
    Certamente c’è un effetto collaterale locale ma mi chiedevo se anche tossicità.

    DB: Le dirò, Dr. Mercola, nelle conferenze che faccio ai medici, ricevo spesso questa domanda. E dico sempre “avete mai visto una reazione quando qualcuno prende troppo magnesio?” ed invariabilmente mi rispondono “si, riscontriamo diarrea in questo caso.” Quindi potete vedere reazioni per ogni cosa che le persone prendono e quindi, si ne ho viste anche con lo iodio.

    Le reazioni si ne ho viste, ma la maggioranza delle persone non ha problemi ed includo in queste anche i pazienti con problemi tiroidei di autoimmunità. Credo che i disturbi autoimmuni alla tiroide, inizino da uno stato di carenza di iodio.

    Aumentare l’uso di integratori

    DM: L’altra preoccupazione è che ci stiamo concentrando soprattutto sullo iodio, ma ci sono molti altri minerali nel nostro corpo e lo iodio non è il solo minerale radioattivo rilasciato in questo disastro nucleare.

    DB: Assolutamente si. C’è il cesio radioattivo, il plutonio e l’uranio che arriveranno nella nube. Tenere quindi alto il livello dei nostri minerali e l’idratazione adeguata e vit C, che rafforzare il meccanismo di difesa antiossidanti

    Se siete esposti alla tossicità, la vit C è ujno dei migliori anti-tossine che si possano prendere. Se sapete di una nube radioattiva in arrivo, aumentate l’assunzione della vit C, cosi il corpo avrà un cuscinetto contro il carico tossico

    DB: alghe e KELP possono essere una meravigliosa fonte di iodio

    (…) Ma spirulina e chlorella, sono meglio perchè hanno meno rischi di contaminazione di altre alghe perché sono coltivate e ci sono maggiori controlli sugli elementi tossici in acqua. Tuttavia se nubi radioattive vi passano sopra il problema si pone.

    Fonte: http://articles.mercola.com/sites/articles/archive/2012/02/08/iodine-is-important-but-new-study-shows-too-much-causes-problems.aspx

    Traduzione e sintesi Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net


    Letture su Tiroide

    Vivere senza problemi alla Tiroide

    di Luca Speciani

    Descrizione

    Una dieta corretta, ma non solo!

    Agli esami segue spesso un’ecografia dall’esito dubbio (lieve disomogeneità) che infine porta ad un trattamento inutile e squilibrante, in grado di generare (per usare le parole dell’associazione europea di endocrinologia) ipertiroidismo iatrogeno, cioè una patologia molto più grave rispetto al lieve ipotiroidismo riscontrato, spesso subclinico.

    Il problema infatti è che il più delle volte si viene trattati farmacologicamente per il solo innalzamento del valore del TSH, che non rappresenta ipotiroidismo, ma solo un tentativo di aggiustamento (da parte dell’ipofisi) della quantità di ormone prodotto. Vengono trattate così molte persone sane che non ne avrebbero alcun bisogno.


    Tiroide e Vitamina D

     




    Lo iodio è importante ma un nuovo studio mostra troppi problemi – dr Mercola

    • Mentre ci sono prove che i livelli di iodio sono in calo negli Stati Uniti, è necessario essere molto attenti a prenderlo in forma di supplemento, in quanto questo è stato collegato a problemi di salute
    • Assumere troppo iodio è stato collegato allo sviluppo di ipotiroidismo subclinico, che può aumentare il rischio di problemi cardiaci
      Le verdure e la spirulina di mare prive di tossine sono tra le migliori fonti alimentari naturali di iodio negli alimenti
      Di Dr. Mercola
    • Lo iodio è un nutriente di vitale importanza che viene rilevato in ogni organo e tessuto. Oltre ad essere essenziale per una sana funzionalità della tiroide e un metabolismo efficiente, vi è una crescente evidenza che il basso contenuto di iodio è correlato a numerose malattie, tra cui il cancro.
    • In tutto il mondo, si pensa che fino al 40% della popolazione sia a rischio di carenza di iodio.
    • Secondo altre fonti, come il dottor David Brownstein, che ha lavorato con lo iodio negli ultimi due decenni, oltre il 95% dei pazienti nella sua clinica sono carenti di iodio.

    Troppo iodio può portare a ipotiroidismo subclinico

    Alcuni, tuttavia, potrebbero non mostrare alcun sintomo.

    non utilizza direttamente lo iodio . Deve dividere l’I2 in due ioni I, che è una reazione ossidativa che causa stress ossidativo.

    Perché i tuoi livelli di iodio potrebbero essere bassi?

    i Un ulteriore 36% delle donne in età riproduttiva negli Stati Uniti è considerato lievemente carente di iodio (<100 mcg / L di iodio urinario). I livelli di iodio sono diminuiti in modo significativo negli Stati Uniti negli ultimi decenni a causa di diversi fattori, tra cui:

    Esiste un ampio corpo di prove che suggeriscono che i bassi tassi di cancro in Giappone sono il risultato dei loro livelli di iodio sostanzialmente più elevati, poiché lo iodio ha proprietà antiossidanti e antiproliferative documentate.

    Le migliori fonti naturali di iodio

        1. Evita di mangiare o bere (o di conservare cibo e acqua in) contenitori di plastica. Utilizzare contenitori in vetro e ceramica sicuri.
        2. Evita le bibite. Bevi invece acqua naturale filtrata.
        3. Cerca prodotti per la cura personale che non contengano sostanze chimiche tossiche. Ricorda: qualsiasi cosa ti succeda, entra in te.

    Fonte dr Mercola

    https://articles.mercola.com/sites/articles/archive/2012/02/08/iodine-is-important-but-new-study-shows-too-much-causes-problems.aspx




    TIROIDE e Paratiroide in relazione alla carenza di Vitamina D

    Raccolta di studi e ricerche per il Gruppo Vitamina d

    a cura di Morena Pantalone

    I sintomi nelle patologie della tiroide: quali sono i segnali d’allarme?

    I sintomi delle malattie della tiroide sono aspecifici, ovvero comuni a molte patologie, perciò è talvolta difficile individuare e identificare un problema come dovuto a una disfunzione della tiroide.
    Scopri i sintomi delle patologie della tiroide
    Tra i sintomi più comuni di tiroiditi e problemi alla tiroide, ci sono:
    • Alterazioni del peso
      ormoni tiroidei influenzano il metabolismo di grassi e carboidrati e il corretto funzionamento dell’apparato digerente. Un alterato funzionamento della ghiandola tiroidea si riflette quindi sul peso corporeo. In particolare, in situazioni di ipotiroidismo, si verifica un aumento di peso nel 57% dei casi, dovuto a una riduzione dell’attività metabolica e alla ritenzione di liquidi. Nell’ipertiroidismo, invece, il 52-85% dei soggetti vanno incontro a un aumento del metabolismo e a un sensibile dimagrimento.
    • Debolezza e stanchezza
      sintomi di un cattivo funzionamento della tiroide. Questi sintomi, infatti, sono presenti nella quasi totalità delle patologie dovute a carenza di ormoni tiroidei (ipotiroidismo) e si manifestano, in percentuale inferiore, anche nei soggetti ipertiroidei.
    • Alterazioni della sfera psico-intellettiva
      ipotiroidismosono spesso associati disturbi della memoria, sonnolenza, difficoltà di concentrazione, pensiero rallentato, scarso rendimento scolastico o lavorativo. Nell’ipertiroidismo, invece, sono frequenti insonnia, nervosismo e sbalzi di umore.
    • Intolleranza caldo e freddo
      La produzione dell’ormone tiroideo T3 è molto importante nella termoregolazione e nell’adattamento al freddo e al caldo ambientale. I soggetti colpiti da ipotiroidismo sono nel 90% dei casi intolleranti al freddo, mentre viceversa le persone con eccessiva produzione ormonale tiroidea presentano un’elevata sensibilità al caldo in percentuali variabili tra il 40 e il 90%.
    • Disturbi intestinali
      Gli ormoni tiroidei svolgono un’azione stimolante sulla muscolatura intestinale. In caso di ipertiroidismo si ha quindi un aumento delle contrazioni intestinali, con produzione di feci non formate. Al contrario, in situazioni di insufficienza ormonale (ipotiroidismo), può manifestarsi stipsi (con frequenza intorno al 60% dei casi).
    • Secchezza della pelle e fragilità delle unghie
      cute, le unghie e i capelli, sono tra le prime parti del corpo a essere interessate da eventuali squilibri degli ormoni tiroidei. Nel 97% delle persone affette da ipotiroidismo la superficie cutanea è fredda, secca e ruvida e le ferite tardano a rimarginarsi, mentre nel 76% dei casi le unghie sono fragili e crescono lentamente e i capelli appaiono deboli e opachi.
      Nelle situazioni di Ipertiroidismo, invece, la cute si presenta umida e calda e anche in questo caso si manifestano alterazioni degli annessi cutanei come capelli e unghie (20-40%).

    Tiroiditi: classificazione

    Tiroiditi acute e subacute

      • Acuta (batterica)
      • Subacuta granulomatosa (di De Quervain)
      • Silente: Sporadica Post-partum
      • Amiodarone-indotta tipo II
      • Attinica Tiroiditi croniche
      • Cronica linfocitaria:
        – Con gozzo (di Hashimoto)
        – Atrofica (mixedema idiopatico dell’adulto)
        – Giovanile Focale
      • Invasiva fibrosa (di Riedel)

    Tiroiditi autoimmuni: classificazione (Croniche)

      • con gozzo (di Hashimoto)
      • atrofica (mixedema idiopatico dell’adulto)
      • giovanile
      • focale Transitoria
      • sporadica o silente o indolore
      • post-partum

    VITAMINA B12 E TIROIDE

    SELENIO E TIROIDE
    200 microgrammi/die, il SELENIO è importante per l’attivazione dell’enzima di conversione (deiodasi) di T4 in T3 a livello tissutale. Il selenio è in grado anche di correggere i danni del sale iodato sulla tiroide. Il selenio ha un effetto antiossidante e protettivo sulla cellula, è in grado di antagonizzare il danno cellulare in corso di tiroidite cronica. In soggetti con tiroidite autoimmune si assiste ad una riduzione degli anticorpi (specie Aco-anti-TPO) dopo somministrazione di selenio e a un migliramento delle condizioni generali con riduzione del TSH. Il selenio porta ad una miglior funzione della L-tiroxina (la conversione in rT3 dipende dal selenio).
    Persone che vivono in aree povere di selenio sono più prone a sviluppare una tiroidite di Hashimoto.
    Come terapia sempre selenio anorganico: viene incorporato velocemnte negli enzimi selenio-dioendenti, viene eliminato da reni e polmoni e non si deposita in tessuti (NaSel). Le formulazioni organiche, specie legate ad aminoacidi come selenio-metionina, seleniocisteina, sono presenti in commercio a dosaggi di 50-100 microg come integratori.
    http://www.dietabit.it/alimenti/selenio/

    Zinco e tiroide

    25 mg/giorno, lo ZINCO è fondamentale per la formazione di TSH nell’ipofisi e per la sensibilità ipotalamica. In caso di carenza di zinco la trasformazione di T4 in T3 è compromessa e i recettori tiroidei delle cellule periferiche sono iporesponsivi. I livelli di zinco sono correlati positivamente a quelli di T3.
    Lo zinco contribuisce col selenio all’abbassamento del titolo anticorpale e agisce in sinergia con la vitamina B6.
    Lo zinco gioca un ruolo importante nel modulare il sistema immunitario, la sintesi proteica, la guarigione di ferite.
    Bassi livelli di zinco predispongono alla formazione di noduli tiroidei. Una carenza di zinco è comune nei vegetariani oltre che nei pazienti con patologie gastroenteriche, nei nefropatici, diabetici e neoplastici. Ricchissime in zinco sono le ostriche. Seguono carne rossa, uova, lenticchie, grano integrale.

    Benefici del Magnesio sulla tiroide

    Per sostenere un buon funzionamento della tiroide è possibile integrare minerali di magnesio, manganese, zinco e selenio.
    Può essere assurdo affermare che un elemento da integrare assolutamente sia il magnesio e adesso diciamo il perché.
    Dott.ssa Rita Muro.

    Leggi l’articolo oppure Vai al post del gruppo

  • FARMACI PER L’IPOTIROIDISMO
      • TIROSINT: sempre T4, in compresse, gocce o fialette. Non contiene lattosio.
      • RIMEDI ALTERNATIVI AI FARMACI
          • compatible al 99% con quella umana contiene i segg. ormoni : T1 T2 T3 T4 e CALCITONINA. Sono stati “copiati” sinteticamente il t3 e il t4 perché è stato individuato il loro “compito”. Ancora sconosciuti invece T1 T2 e CALCITONINA. Sono dell’idea che siamo molto importanti altrimenti non esisterebbero.
            Pertanto la tiroide secca rimane il medicinale più completo. Si trova a San Marino o alla farmacia del Vaticano, oppure in farmacie galeniche viene preparata su prescrizione medica.
          • FIRMA LA PETIZIONE

        Ipertiroidismo: cause, sintomi e terapie

        produzione ormonale da parte della tiroide, con conseguente esposizione dei tessuti periferici a livelli elevati di ormoni tiroidei.
        L’ipertiroidismo è uno dei disturbi endocrini più frequenti e può manifestarsi a qualsiasi età, ma interessa soprattutto le donne in età fertile, a causa – pare – di una generale maggior predisposizione del sesso femminile alle malattie autoimmuni.

        Le cause dell’Ipertiroidismo

        gozzo diffuso tossico (morbo di Basedow), il gozzo multinodulare tossico e il gozzo uninodulare tossico (morbo di Plummer).
        aree iodio-carenti, dove esiste una elevata prevalenza di gozzi multinodulari, il gozzo multinodulare tossico è più frequente del gozzo diffuso tossico. Altre cause rilevanti, meno frequenti ma di una certa importanza, sono le forme associate a tiroiditi e quelle farmacologiche, con eccessiva assunzione di ormoni tiroidei, ad esempio per un trattamento non corretto dell’ipotiroidismo.

        I sintomi dell’Ipertiroidismo

        sintomi dell’ipertiroidismo possono comprendere numerosi disturbi, tutti legati a un aumento dell’attività metabolica, tra cui:
        1. un sensibile aumento di volume della tiroide,
        2. perdita di peso,
        3. intolleranza al calore,
        4. alterazioni della cute e dei capelli,
        5. insonnia,
        6. aumento delle contrazioni cardiache.
        Nel caso del morbo di Basedow tra i sintomi più evidenti si ha anche l’esoftalmo, ovvero la sporgenza dei bulbi oculari.

        Le terapie

        La terapia dell’ipertiroidismo dipende essenzialmente dalla sua causa. Al momento sono tre le vie a disposizione: terapia con farmaci anti-tiroidei, che riducono cioè la velocità di sintesi degli ormoni tiroidei, e in caso della sua inefficacia, asportazione chirurgica totale o parziale della ghiandola o trattamento con iodio radioattivo.
    Riferimenti
      • Effetto della vitamina D3 su Morbo di Basedow Graves con carenza di vitamina D
        https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4133032/
      • Quindici rimedi naturali (e non) per gestire l’ESOFTALMO
        tratto dal sito Grave Deasese cure
        http://gravesdiseasecure.com/thyroid-eye-disease-improvement/
        Tradotto in questo sito
        https://thyroidlife.it/quindici-rimedi-naturali-e-non-esoftalmo/

    ARTICOLI INTERESSANTI PER APPROFONDIMENTI SULLE PATOLOGIE DELLA TIROIDE in relazione alla Vitamina D

     

    Ricerche su IPER-PARA-TIROIDISMO

    Il rilievo contemporaneo di iperparatiroidismo primitivo e ipertiroidismo è piuttosto raro. Riportiamo un caso clinico di Morbo di Basedow e iperparatiroidismo primitivo.
    Queste patologie concomitanti sono trattate con tiroidectomia e paratiroidectomia in un unico tempo. L’esame istologico ha confermato il quadro di Morbo di Basedow e ha mostrato la presenza di un adenoma paratiroideo in una ghiandola e di un’iperplasia paratiroidea in un’altra ghiandola.
    In seguito al trattamento chirurgico si è manifestato un iperparatiroidismo secondario dovuto ad una carenza di 25-OH vitamina D. Per quanto noto, questo è il primo caso in cui il deficit d’assorbimento di vitamina D è stato riscontrato in presenza d’ipertiroidismo e iperparatiroidismo senza altri deficit intestinali d’assorbimento. Sono discusse le difficoltà diagnostiche e di follow-up correlate a queste tre patologie concomitanti.
    Articolo originale
    https://pdfs.semanticscholar.org/84b5/2b893b1014ec62617a8536ea367bd63b64d9.pdf

    Vedi anche altre ricerche da tradurre
    1. Bilezikian JP, Silverberg SJ Clinical Spectrum of primary hyperparathyroidism Endocrine and Metabolic Disorders 2000; 1:237-245.
    2. Davies M, Fraser WD and Hosking DJ The Management of primary hyperparathyroidism Clinical Endocrinology 2002; (57) 145-155.
    3. Presenti M, Frasoldati A, Valcavi R Iperparatiroidismo primitivo: diagnosi e indicazioni terapeutiche l’Edocrinologo 2003; (4) 1: 2-10.
    4. NIH: conference:Diagnosis and manegement of asymptomatic primary hyperparathyroidism: Consensus Development Conference Statement. Ann Intern Med 1991; 114: 593-597.
    5. Bilezikian JP, Potts JT, Fuleihan GE-H, Kleerekoper M, Neer R, Peacock M, Rastad J, Silverberg SJ, Udelsman R and Wells SA Summary Statement from a workshop on asymptomatic primary hyperparathyroidism: a perspective for the 21st century The Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism 2002;87(12) 5353-5361.
    6. Silveberg SJ, Bone HG 3rd, Marriot TB, Locker FG, Thys-Jacobs S, Dziem G, Kaatz S, Sanguinetti EL and Bilezikian JP Short term inibition of parathyroid hormone secretion by a calcium-receptor agonist in patients with primary hyperparathyroidism New England Journal of Medicine 1997; 337: 1506-1510.
    7. Denham DW, Norman J. Cost-effectivness of preoperative sestamibi scan for primary hyperparathyroidism is dependent solely upon the surgeon’s choice of operative procedure J Am Coll Surg 1998; 186:293-304.
    8. Silverberg SJ Natural history of primary hyperparathyroidism Endocrinol Metab Clin North Am 2000; 29: 451.
    9. Adami S, Marcocci C and Gatti D Epidemiology of primary hyperparathyroidism in Europe Journal of Bone and Mineral Research 2002; 17 (S2): N18-N23.
    10. Wermers RA, Khosla S, Atkinson EJ, Hodgson SF O’Fallon WM, Melton LJ 3 rd The rise and fall of primary hyperparathyroidism: a population-based study in Rocheser, Minnesota, 1965-1992. Ann Intern Med 1997; 126: 433-440.
    11. Jorde R, Bonaa KH, Sundsfjord J Primary hyperparathyroidism detected in a health screening: the Tromso study J Clin Epidemiol 2000; 53

    Vivere senza problemi alla Tiroide

    di Luca Speciani

    Descrizione

    Una dieta corretta, ma non solo!

    Agli esami segue spesso un’ecografia dall’esito dubbio (lieve disomogeneità) che infine porta ad un trattamento inutile e squilibrante, in grado di generare (per usare le parole dell’associazione europea di endocrinologia) ipertiroidismo iatrogeno, cioè una patologia molto più grave rispetto al lieve ipotiroidismo riscontrato, spesso subclinico.

    Il problema infatti è che il più delle volte si viene trattati farmacologicamente per il solo innalzamento del valore del TSH, che non rappresenta ipotiroidismo, ma solo un tentativo di aggiustamento (da parte dell’ipofisi) della quantità di ormone prodotto. Vengono trattate così molte persone sane che non ne avrebbero alcun bisogno.


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