I due Test della vitamina D
Quando fare 25(OH) o 1,25(OH)

Perché testare la vitamina D nel sangue e perché no?

Ma soprattutto, quale delle due forme di vitamina D va testata?
La 25(OH) o 1,25(OH), oppure entrambe?

Ci sono molte controversie quando si parla di vitamina D a cominciare dalla necessità o meno di testarla nel sangue prima di integrarla, come sembrerebbe più sensato fare. Si sono create negli anni numerose fazioni fra chi dice una cosa e chi il suo contrario, che a forza di dibattere, si sta perdendo il senso vero di queste campagne troppo contro o troppo pro vitamina D.

Gli organi governativi tentano invano di regolamentare (vedi nota 96 dell’AIFA) l’afflusso di persone che negli ultimi anni hanno letto molto dei benefici della vitamina D che è impossibile arrestare questa onda di persone più consapevoli che si apprestano a sensibilizzare, a modo loro, il proprio medico di base e chiedono sempre più spesso di testare la vitamina D.
Il medico di base è resistente a prescriverla, salvo nei casi indicati dall’AIFA, quindi le persone la testano in privato. (Costo 15-20€ circa).

In realtà non basta testare solo la Vitamina 25(OH) D per avere il quadro completo, ma serve anche Calcio e Paratorme e qui la questione si complica se viene chiesto al medico di base. Inoltre consigliamo anche altri indici per determinare lo stato di salute.
Vedi qui gli esami consigliati secondo medici che conoscono bene l’importanza di avere buoni livelli di vitamina D ed altri parametri che la medicina d base ignora.

1,25(OH)2D2,3 .

Il dato viene solitamente espresso in ng/mL, tuttavia alcune metodiche (più diffuse nei paesi anglosassoni) presentano i risultati in nmol/L ed è ovviamente importantissimo fare attenzione all’unità di misura in quanto per convertire i dati da ng/mL a nmol/L bisogna moltiplicarli x 2,5. Bassi valori espressi in nmol/L corrono il rischio di essere giudicati normali se superficialmente parametrati agli intervalli di riferimento in ng/mL.

(Tabella di conversione ng/ml e nmol/L)

Le motivazioni di tale resistenza a testare la 25 (OH)D non ci è nota, ma possiamo fare delle supposizioni e vi rimando a leggere altri articoli:

Fatta tale premessa, passiamo ad analizzare cosa sono questi due test e quando vanno fatti.

25-idrossi vitamina D o 25(OH)D o Calcidiolo

valore ottimale e poi trovare un dosaggio di mantenimento, poiché la vitamina D serve continuamente al corpo e se non si prende abbastanza sole si rischia la carenza con le conseguenti malattie e disturbi.
Dopo avere trovato un equilibrio con la dose di mantenimento gli esami per testare la vit D si possono fare anche più raramente (1-2 volte l’anno) se i valori rimangono costanti e stabili.



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1,25-diidrossivitamina D o 1,25(OH)D o Calcitriolo

A parte casi molto complessi (ad es. ipercalcemia con bassi livelli endogeni di 25-idrossi vitamina D), raramente ci sono indicazioni per ordinare contemporaneamente sia la 25-idrossi vitamina D che la 1,25-diidrossi vitamina D sullo stesso campione .
Deve essere presa in considerazione la consultazione di uno specialista per i pazienti con dolore osseo inspiegabile, fratture insolite, ipercalcemia di origine inspiegabile o altra evidenza suggestiva di malattia metabolica ossea.


a livello renale trasforma il calcidiolo in calcitriolo (forma attiva) solo a seconda del fabbisogno. La restante vit D in circolo come calcidiolo (25-ohD) viene immagazzinata ed ha una emivita di un paio di mesi.

Si è anche scoperto che la vitamina D non viene attivata solo dai reni, ma anche a livello cellulare e viene utilizzata a livello del VDR (recettore di vit D) ed è così spiegato perchè tanta più vitamina D in circolo tanto meglio per la salute. Ed il meccanismo di attivazione cellulare serve anche a far sì che a livello renale non venga attivata troppo a favore del metabolismo del calcio e diventi quindi tossica. Infatti altri studi hanno dimostrato la non tossicità della vitamina D anche se dovesse essere superiore a 150ng/ml.

 

 

 

Per approfondimenti seguire questo video sopratutto dal minuto 15 in poi.


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Nel febbraio 2010, l’Ontario Health Technology Advisory Committee (OHTAC) ha pubblicato un’analisi basata sull’evidenza dell’utilità clinica del test della vitamina D.

pazienti veramente carenti di vitamina D, ma vi è un numero significativo di pazienti con concentrazioni sieriche insufficienti di vitamina D. Michael Holick, uno dei maggiori  esperti riconosciuto in materia, ha affermato:

  • “con il riconoscimento di una carenza-insufficienza di bambini e adulti
    non è necessario misurare la 25 idrossivitamina D nel sangue di tutti”.
  • Tuttavia, dr Holick sostiene un programma di integrazione di vitamina D per tutti i bambini e gli adulti.

Il test di routine della vitamina D non è giustificato nella popolazione media a rischio (per ridurre la spesa sanitaria)

    • Malattia renale o epatica significativa
    • Osteomalacia, osteopenia o osteoporosi
    • Possibili casi di rachitismo
    • Sindromi da malassorbimento
    • Ipo o ipercalcemia/iperfosfatemia
    • Ipo o iperparatiroidismo.

    Pazienti che assumono farmaci che influenzano il metabolismo della vitamina D come fenobarbital, carbamazepina, fenitoina e valproato 8,12

  • Inspiegabile aumento dei livelli di fosfatasi alcalina sierica

  • Nota: i livelli di vitamina D nei bambini (<1 anno) potrebbero essere fuorvianti a causa della presenza di livelli relativamente elevati di epimeri C-3 biologicamente meno attivi della vitamina D. Se è richiesto un test della vitamina D su un bambino, il direttore del laboratorio di il vostro laboratorio deve essere contattato prima di ordinare.


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    Active Vitamin D (Calcitriol) reference ranges, why too high is a problem– April 2015

    Intervalli di riferimento della vitamina D attiva (calcitriolo), perché se aumenta è un problema – aprile 2015

    8 aprile 2015 Collegato Meg Mangin, RN

    La determinazione della 1,25-diidrossivitamina D sierica [1,25(OH)2D] viene effettuata mediante dosaggio radioimmunologico (RIA).

    solo in pazienti con o sospettati di gravi condizioni mediche come

    • ipercalcemia,
    • insufficienza renale,
    • sarcoidosi,
    • linfoma,
    • anomalie della 1-alfaidrossilasi,
    • rachitismo ipofosfatico,
    • iperparatiroidismo primario,
    • ipoparatiroidismo,
    • pseudoipoparatiroidismo,
    • osteodistrofia renale,
    • rachitismo resistente alla vitamina D o
    • Difetti del recettore della vitamina D.

    Questa popolazione non può essere considerata normale.

    Pertanto, gli intervalli di laboratorio non forniscono una valutazione accurata di un livello normale di 1,25(OH)2D.

    Inoltre, se misurato casualmente, il significato di 1,25(OH)2D elevato può essere trascurato.



    Con l’aumentare dell’incidenza delle malattie croniche e dei livelli sierici di 1,25(OH)2D, le autorità semplicemente aumentano il range di 1,25(OH)2D considerato normale.

    Ciò significa un fallimento nel riconoscere l’1,25(OH)2D elevato come un segno di metabolismo disregolato della vitamina D e un marker di un processo di malattia infiammatoria cronica.

    Sono necessari studi per determinare il livello sierico di 1,25(OH))2D nelle popolazioni sane. L’utilizzo di intervalli di riferimento che rappresentano veramente la normalità promuoverà una diagnosi accurata della disfunzione endocrina della vitamina D.

    Riferimenti

    1. Brot C, Jorgensen NR, Sorensen OH L’influenza del fumo sullo stato della vitamina D e sul metabolismo del calcio. Eur J Clin Nutr. 1999;53:920-6.
    2. Kimball S, Vieth R, Dosch HM, et al. Il colecalciferolo più il calcio sopprime la reattività anomala delle PBMC nei pazienti con sclerosi multipla. J Clin Endocrinol Metab. Settembre 20119:2826-34.
    3. IMPORTANTE
    Poiché l’attivazione della Vitamina D dipende anche dalla presenza adeguata di magnesio è importantissimo, e lo sottolineo, che si integri anche magnesio durante la giornata, la Vitamina D è una forte consumatrice di magnesio e potreste creare una carenza non proprio piacevole.