L’Acido Folico e le implicazioni con la Mutazione MTHFR

 

Gli alimenti con maggior contenuto in vitamina B9 sono il fegato, il lievito di birra (cereali), asparagi, verdure a foglia verde (bietole, broccoli…), legumi (ceci, fagiolini, arachidi…), fegato di vitello, tuorlo d’uovo, germe di grano, alcuni alimenti processati che sono stati arricchiti con la vitamina (cereali per la colazione o biscotti di cereali). L’alimentazione è chiave per includere questa vitamina nel nostro organismo.

Ruolo biologico

L’Acido Folico o vitamina B9, è una vitamina idrosolubile del gruppo B. Si trova negli alimenti in varie forme chimiche, note come Folati, mentre il termine Acido Folico andrebbe riservato alla vitamina B9 sintetica, utilizzata negli integratori e negli alimenti fortificati.

Il nostro corpo ha bisogno dei Folati per produrre DNA e altro materiale genetico. Questa vitamina svolge quindi un ruolo essenziale nella crescita e nella divisione cellulare.

FUNZIONI

A che Cosa Serve l’Acido Folico

La funzione biologica dell’Acido Folico è quella di trasferire unità carboniose tra substrati diversi.

Grazie a tale caratteristica, la vitamina B9 interviene:

  • nella maturazione dei globuli rossi;
  • nel metabolismo degli acidi nucleici, in particolare nella regolazione dell’espressione genica e nella divisione cellulare;
  • nella detossificazione da Omocisteina (un importante indicatore di rischio per patologie cardiovascolari e neurodegenerative);
  • nel metabolismo di alcuni aminoacidi, come Metionina, Cisteina, Glicina, Serina e Istidina.

L’attività biologica dei Folati risulta biologicamente potenziata dall’interazione con altre vitamine, come la B6, la B12 e la vitamina C. In numerosi studi di laboratorio, l’Acido Folico ha esibito un’attività antiossidante paragonabile a quella delle vitamine C ed E 1, 2.

Il nome Acido Folico deriva dalla parola latina “folium”, che significa foglia. In effetti, le verdure a foglia sono tra le migliori fonti alimentari di Folati.


BENEFICI

Benefici per la salute dell’Acido Folico

L’assunzione di Acido Folico è consigliata nei seguenti casi:

  • Prima e durante la gravidanza, per prevenire i difetti nella formazione del tubo neurale
  • In caso di anemia da carenza di Acido Folico
  • Quando si ha carenza di Acido Folico dovuta all’assunzione di medicinali
  • In caso di disturbi nell’assorbimento di Folato nell’intestino (sindrome di mal assorbimento, consumo eccessivo di bevande alcoliche, intestino infiammato)
  • In caso di malattie cardiovascolari, quando vi è il rischio di trombosi, ictus ed infarto
  • In caso di disfunzione cerebrale (perdita di memoria, demenza, depressione ed Alzheimer)
  • Per migliorare il processo di cicatrizzazione delle ferite
  • In caso di rischio di infezioni
  • Per prevenire la degenerazione cellulare

CARENZA

Carenza di Folati

La carenza di Folati è piuttosto comune. In particolare, alcune popolazioni, tra cui gli anziani e le donne in gravidanza, hanno difficoltà ad ottenere l’assunzione dietetica raccomandata di Folati attraverso la dieta 5.

Cause

Carenza di Folati avviene per scarso apporto dietetico o per malattia

La carenza di Folati può avere molteplici cause, tra cui:

  • scarso apporto dietetico
  • malattie o interventi chirurgici che influenzano l’assorbimento dei Folati nel sistema digestivo, tra cui la celiachia, il bypass gastrico e la sindrome dell’intestino corto
  • acloridria o ipocloridria (acido dello stomaco assente o basso)
  • farmaci che influenzano l’assorbimento dei Folati, compresi metotrexato e sulfasalazina
  • alcolismo
  • gravidanza
  • anemia emolitica
  • dialisi.

Le fonti naturali degli alimenti di Folato sono suscettibili di essere instabili e ossidati (perdendo il loro valore in vitamine), perdendo parte del loro valore nutrizionale, a causa del processo di produzione, cosicché la loro biodisponibilità può variare dal 25 al 50%, a seconda del tipo di alimento.

La conservazione o la cottura riducono il contenuto di Folato.

Ovviamente, il comportamento e le abitudini delle persone condizioneranno la disposizione di Folato. Inoltre, anche altri fattori contribuiscono a questo deficit vitaminico, come farmaci, tabacco, alcool, disturbi alimentari, mancanza di fonti alimentari come le verdure o una dieta rigorosa o restrittiva per un lungo periodo.

Conseguenze

La vitamina B9 è coinvolta in una serie di processi metabolici vitali e la carenza porta a una serie di risultati negativi sulla salute, tra cui 6:

  • anemia megaloblastica;
  • aumentato rischio di malattie cardiache e alcuni tumori;
  • difetti alla nascita nei figli di madri carenti di Folati.

I Folati sono necessari per la replicazione e la divisione dei globuli rossi e la loro carenza può portare all’anemia megaloblastica (una condizione caratterizzata da globuli rossi scarsi e di grandi dimensioni) 7.

L’anemia megaloblastica è reversibile e prevenibile attraverso il trattamento con Acido Folico (100 mcg-5 mg al giorno), compresi i gruppi a rischio come le donne in gravidanza 8, 9.

Nell’uomo e negli animali carenti di Folati, è stata anche osservata una maggiore suscettibilità alle infezioni 10.

Analisi del Sangue

Quando il medico sospetta una carenza di Acido Folico, può prescrivere un esame che misura i livelli di Folati nel sangue. I livelli sierici di Folati sono considerati normali quando ricadono nel range compreso tra 2 e 20 ng/ml (o 4,5 – 45,3 nmol/l).

Laboratori diversi possono comunque adottare range di normalità più o meno ampi 1. Livelli inferiori a 2 ng/ml indicano una carenza di Acido Folico, ma già valori inferiori a 4 ng/ml richiedono approfondimenti 2.


DOSAGGI

Dosi consigliate di Acido Folico

400mcg (microgrammi). Nel caso delle persone che vogliano ridurre il proprio livello di Omocisteina nel sangue, la dose consigliata è di 0,8- 1 mg (milligrammi al giorno). Abbiamo già visto alcuni alimenti che possono fornire questa vitamina.

Fabbisogno

Dato il prezioso ruolo biologico dei Folati nella salvaguardia della funzionalità dell’organismo umano, la dose d’assunzione raccomandata per la popolazione italiana è stata recentemente rivalutata.

Se negli adulti, sia di sesso maschile che femminile, i 400 mcg giornalieri costituirebbero la quantità ottimale, nelle gestanti l’apporto di Folati alimentari andrebbe aumentato a 600 mcg/die.

Incremento che in realtà andrebbe esteso anche alla popolazione generalmente a rischio di carenza, come quella dei fumatori, degli anziani o dei grandi obesi. I dosaggi andrebbero ulteriormente adeguati in presenza di particolari polimorfismi genici o in seguito alla contestuale presenza di patologie cardiovascolari e neurologiche.

Pertanto, la determinazione delle quantità di Acido Folico ottimali, andrebbe valutata caso per caso, considerando attentamente la storia clinica del paziente. Le quantità medie giornaliere raccomandate di Folati equivalenti nella dieta (DFE)° sono elencate nella seguente tabella.

Età Maschi Femmine
Nascita fino a 6 mesi * 65 mcg * 65 mcg *
7-12 mesi * 80 mcg * 80 mcg *
1-3 anni 150 mcg 150 mcg
4-8 anni 200 mcg 200 mcg
9-13 anni 300 mcg 300 mcg
14-18 anni 400 mcg 400 mcg
19+ anni 400 mcg 400 mcg
Gravidanza 600 mcg
Allattamento 500 mcg

* AI: livello di assunzione adeguato

Biodisponibilità e Folati equivalenti

° La sigla DFE (Folati equivalenti nella dieta) è stata introdotta perché il corpo assorbe più Acido Folico dagli alimenti fortificati e dagli integratori alimentari rispetto ai Folati naturalmente presenti negli alimenti.

Rispetto ai Folati che si trovano negli alimenti, è quindi sufficiente meno Acido Folico dagli integratori per coprire le dosi giornaliere raccomandate.

Si ritiene che l’Acido Folico sintetico abbia un’assorbibilità del 100% se assunto a stomaco vuoto, mentre l’Acido Folico presente negli alimenti fortificati avrebbe solo l’85% di assorbibilità. Per i Folati naturalmente presenti nella dieta si stima un’assorbibilità di circa il 50%.

A causa di questa variabilità nell’assorbimento, i DFE sono stati sviluppati secondo le seguenti equivalenze 3:

  • 1 μg di Acido Folico assunto come integratore a stomaco vuoto fornisce 2 μg di DFE.

Quali INTEGRATORI

Tipi di Integratori

Nel corpo umano, la forma biologicamente attiva della vitamina B9 è un Folato noto come 5-metiltetraidrofolato (5-MTHF). Nel sistema digestivo, la maggior parte dei Folati alimentari viene convertita in 5-MTHF prima di entrare nel flusso sanguigno 11.

Tra i supplementi di Folati più utilizzati nell’integrazione vi è l’Acido Folico, nonostante nell’ultimo periodo sia cresciuta esponenzialmente la disponibilità di alimenti fortificati, ossia di alimenti artificialmente arricchiti con Acido Folico.

A differenza dei Folati alimentari, non tutto l’Acido Folico assunto viene convertito nella forma attiva (5-MTHF) nel sistema digestivo, per cui si richiede l’intervento del fegato 11, 12. Tuttavia, il processo di attivazione epatica è lento e inefficiente in alcune persone.

In molti casi l’uso di Folati è combinato a quello di altre vitamine del gruppo B. Uno studio suggerisce che l’assunzione di Acido Folico insieme ad altre vitamine del gruppo B, in particolare alla vitamina B6, rende l’attivazione epatica più efficiente 13.

L’Acido Folico è la forma supplementare più comune di vitamina B9. Altri integratori contengono 5-metiltetraidrofolato (5-MTHF), noto anche come levomefolato, considerato un’alternativa adeguata all’Acido Folico 14, 15, 16, 17.

Acido Folico e Folato sono la stessa cosa?

Molte persone, e anche i professionisti della salute, sostengono che il Folato sia essenzialmente lo stesso nutriente. Mentre l’Acido Folico è spesso considerato una forma supplementare di Folato o vitamina, esiste un’importante distinzione tra questi due diversi composti.

È abbastanza comune usare entrambi i termini, quando vogliamo riferirci alla vitamina B9, ma la verità è che corrispondono a due sostanze distinte

  • Il Folato è il termine utilizzato per chiamare la vitamina B9 (forma biodisponibile) che si trova naturalmente negli alimenti.
  • L’Acido Folico si riferisce al composto sintetico ossidato utilizzato negli integratori alimentari (prenatali…) e nella lavorazione (arricchimento) di alcuni alimenti, tutti utilizzati per migliorare la salute.

Qual’è la Differenza tra Acido Folico e Folato?

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Il Folato è comunemente chiamato semplicemente “Acido Folico” e nell’uso comune i termini “Folato” e “Acido Folico” sono considerati intercambiabili. Tuttavia, ci sono importanti differenze tra le forme naturali e sintetiche di Folato.

Folato è un termine generico per questa vitamina solubile in acqua del complesso B, che funziona in reazioni di trasferimento di un solo carbonio ed esiste in diverse forme chimiche

L’Acido Folico, la forma di Folato utilizzata nella fortificazione degli alimenti e nella maggior parte degli integratori, è una forma sintetica: pteroilmonoglutammato o pteroilmonoglutammico.

Differenze tra acido folico e folato

Possiamo trovare come integratori alimentari anche le forme di acido folinico e l-metilfolato (che è direttamente la forma attiva 5-MTHF).

Eccesso di Acido Folico

In quelle persone che non elaborano correttamente l’Acido Folico a causa di una mutazione genetica, come abbiamo visto, possono tendere ad accumularlo ed è quindi conosciuto come “Acido Folico non metabolizzato”.

Una delle precauzioni da considerare è che, tale eccesso, può portare a “mascherare” una possibile carenza di vitamina B12 (può passare più tempo senza che venga diagnosticata).

Integratori di l-metilfolato

Il beneficio dell’integrazione per ridurre i problemi del tubo neurale è innegabile e il ruolo vitale del Folato per la salute generale è evidente.

Tuttavia, i potenziali rischi associati all’Acido Folico sintetico fanno si che altre forme di Folato siano un’opzione prudente, come quelle che presentano la forma direttamente assorbibile dal corpo (l-metilfolato):

  • Forma più biodisponible (supera anche gli alimenti)
  • Evita il problema della mutazione MTHFR e l’inefficienza nella conversione enzimatica
  • Evita il problema di mascherare la carenza di vitamina B12
  • Evitare interazioni con farmaci che possano ridurre l’attività enzimatica

Le persone con un difetto di MTHFR non devono assumere nessuna fonte di Acido Folico dato che può essere molto tossico. Si prenderebbe in considerazione solamente la forma L-MTHF, che è la forma metilata che l’organismo va ad utilizzare.

Effetti collaterali dell’l-metilfolato

Tuttavia, il consumo della forma naturale di Folato può portare anche a qualche alterazione dell’umore e di altre condizioni come: irritabilità, insonnia, dolori muscolari e articolari, ansia, palpitazioni, nausea, mal di testa, emicrania…

Uno dei modi di mitigare questi sintomi è ingerire contemporaneamente all’integratore di Folato, una fonte di niacina.


Mutazione MTHFR

Cos’è la mutazione del gene MTHFR?

Come abbiamo visto in precedenza, lMTHFR si riferisce ad un enzima che permette di ottenere la forma attiva della vitamina B9 (aggiunge un gruppo metilico). Converte anche l’Omocisteina in metionina, contribuendo al corretto metabolismo e alla creazione di glutatione.

La mutazione genetica fa sì che questo enzima perda parte della sua attività, influenzando i processi fisiologici associati, inibisce la capacità dell’organismo di metilare (eliminare le tossine) e converte l’Acido Folico degli alimenti che mangiamo nel metabolita di cui abbiamo bisogno, L-5-Metilten-tetraidrofolato

Le persone con un gene MTHFR difettoso hanno una capacità alterata di produrre l’enzima MTHFR, per cui avranno difficoltà nell’elaborazione dell’Acido Folico, con conseguente accumulo nell’organismo e quindi rischio di tossicità. Si includono anche altre sostanze come i metalli pesanti.


Casi con alto Fabbisogno

L’integrazione di Folati porta Benefici nelle seguenti condizioni:

  • Omocisteina alta
  • Ipertensione
  • Gravidanza
  • Depressione e Schizofrenia
  • Infertilità
  • Vitiligine

Omocisteina

Un livello troppo alto di Omocisteina nel sangue è chiamato iperomocisteinemia. L’iperomocisteinemia è collegata a vari problemi di salute, con un aumentato rischio di malattie cardiovascolari, aterosclerosi, demenza, malattia di Alzheimer, depressione e aumento della mortalità per qualsiasi causa 18, 19, 20.

Il trattamento con Acido Folico, da solo o in combinazione con vitamina B12 e vitamina B6, si è dimostrato efficace nel ridurre i livelli di Omocisteina. Meno certi risultano i benefici nella riduzione del rischio di malattie cardiache 21, 22, 23.

Una revisione che ha incluso 30 studi e oltre 80.000 persone ha dimostrato che l’integrazione con Acido Folico ha portato a una riduzione del 4% nel rischio complessivo di malattie cardiache e a una riduzione del 10% nel rischio di ictus 24. 

Ipertensione

Secondo una meta-analisi di 12 studi clinici, l’integrazione di Acido Folico ad alte dosi (min. 5 mg/die per 6 settimane) può abbassare leggermente la pressione arteriosa sistolica (il valore più alto) e migliorare la funzione dei vasi sanguigni 25. 

Gravidanza

(Meglio nella forma naturale: Metil Folato)

I Folati svolgono un ruolo essenziale nello sviluppo del feto durante la gravidanza. Questa vitamina è infatti coinvolta nella divisione cellulare e nella crescita dei tessuti, che nella fase intrauterina sono particolarmente attive.

Anche il cervello e la colonna vertebrale del bambino (tubo neurale) hanno bisogno di Acido Folico per svilupparsi correttamente. Per questo motivo, l’assunzione di Acido Folico sia prima che durante la gravidanza aiuta a prevenire le irregolarità del tubo neurale, come l’anencefalia e la spina bifida.

Poiché le fasi di sviluppo fetale più sensibili alla presenza dell’Acido Folico sono quelle iniziali, in genere si incoraggiano le donne in grado di rimanere incinta (in età fertile e impegnate in attività sessuali che potrebbero portare a una gravidanza) ad assumere un integratore di Acido Folico.

Infatti, molte gravidanze possono essere non pianificate e identificate in una fase troppo tardiva per beneficiare a pieno dell’effetto protettivo dell’Acido Folico contro i difetti del tubo neurale 6.

L’Acido Folico svolge un ruolo critico nella crescita cellulare durante la fase embrionale dello sviluppo fetale 26. Bassi livelli di Folati nelle donne in gravidanza sono collegati ad anomalie fetali, come difetti del tubo neurale (spina bifida e anencefalia) 27.

Per questo motivo, in genere alle donne che stanno pianificando una gravidanza o che possono rimanere incinte si raccomanda l’integrazione quotidiana con 400-800 mcg di FOLATI a partire da almeno 1 mese prima del concepimento fino ai primi 2-3 mesi di gravidanza.

Gli integratori di FOLATI possono anche aiutare a prevenire le complicanze legate alla gravidanza, inclusa la preeclampsia 28.

Depressione e Schizofrenia

Le persone con depressione hanno dimostrato di avere livelli ematici di Folati inferiori rispetto alle persone senza depressione 29.

Una revisione sistematica ha dimostrato che, quando usato insieme ai farmaci antidepressivi, il trattamento con integratori a base di Folati, tra cui Acido Folico e metilfolato, è associato a una riduzione significativamente maggiore dei sintomi depressivi (rispetto al solo trattamento con farmaci antidepressivi) 30.

Una revisione di 7 studi ha scoperto che il trattamento con integratori a base di Folati insieme a farmaci antipsicotici ha comportato una riduzione dei sintomi negativi nelle persone con schizofrenia (rispetto all’uso dei soli farmaci antipsicotici) 31.

L’aumento dei livelli di Folati in 22 persone con disturbi alimentari ha portato a significativi miglioramenti dei sintomi depressivi 32. 

Fertilità

In uno studio su 211 partecipanti, gli uomini con problemi di fertilità hanno registrato un aumento del 74% del numero di spermatozoi dopo il trattamento combinato con Acido Folico e zinco 33. Nelle cavie è stato riscontrato che una carenza a breve termine di Folati può ridurre drasticamente le prestazioni riproduttive 34.

Una maggiore assunzione di Folati supplementari (oltre 800 mcg al giorno) è stata associata a tassi più elevati di nascite vive in donne sottoposte a tecniche di riproduzione assistita. Un livello adeguato di Folati è inoltre essenziale per la qualità, l’impianto e la maturazione delle cellule uovo 35.

Vitiligine

In due studi condotti su 115 pazienti con vitiligine, l’integrazione a lungo termine con vitamine B9 e B12 ha migliorato significativamente la pigmentazione cutanea. Gli autori hanno sottolineato l’importanza dell’esposizione al sole 36, 37.


DOSAGGI

Dosi

Nella maggior parte degli studi, le dosi di FOLATI utilizzate raramente superano i 500 mcg giornalieri.

Tuttavia, esistono protocolli di supplementazione, previsti soprattutto in alcune categorie di pazienti a rischio, come i cardiopatici, con dosaggi superiori al grammo. In questi casi, è necessaria la prescrizione e la supervisione medica.

Come accennato, la RDA per l’Acido Folico è di 400 mcg di DFE al giorno per gli adulti, 600 mcg di DFE per le donne in gravidanza e 500 mcg di DFE per le donne che allattano.

Alcune persone nascono con mutazioni genetiche che riducono la capacità di conversione dell’Acido Folico nella forma attiva 5-MTHF.

Per queste persone, l’integrazione con 5-metil-THF potrebbe essere più vantaggiosa rispetto a quella con Acido Folico.

Gli integratori di Acido Folico possono essere acquistati senza prescrizione medica e sono generalmente considerati sicuri se assunti in dosi normali 46. I dosaggi quotidiani di solito vanno da 400 a 800 mcg.

Limite superiore di sicurezza

Il Tolerable Upper Intake Level (UL) rappresentsa il più alto livello di assunzione giornaliera cronica di un nutriente che probabilmente non comporta alcun rischio di effetti negativi sulla salute di quasi tutti (97,5%) gli individui della popolazione generale.

Il Livello di Assunzione Superiore Tollerabile per FOLATI è riportato nella seguente tabella.

Fascia di età UL (μg/giorno)
Bambini 1-3 anni 300
Bambini 4-8 anni 400
Bambini 9-13 anni 600
Adolescenti 14-18 anni 800
Adulti dai 19 anni in su 1.000

EFFETTI COLLATERALI

Effetti Collaterali

L’uso di Acido Folico si è rivelato generalmente sicuro a dosaggi non superiori al milligrammo giornaliero. Disturbi gastrointestinali, immunologici e neurologici potrebbero realizzarsi in seguito all’assunzione di Acido Folico a dosaggi superiori al milligrammo giornaliero.

Poiché l’Acido Folico è solubile in acqua, viene facilmente rimosso dal corpo attraverso l’escrezione urinaria, rendendo il rischio di tossicità relativamente basso. In quantità adeguate, gli integratori di Acido Folico sono sicuri e ben tollerati 48.

Alte dosi di Acido Folico possono avere un effetto mascherante sulla diagnosi di anemia causata da carenza di vitamina B12. Per questo motivo, alcuni esperti suggeriscono di integrare entrambe le vitamine 47.

Sarebbe inoltre opportuno considerare che l’uso di certi farmaci, tra i quali gli antinfiammatori non steroidei (FANS), può interferire con il normale metabolismo dei Folati.


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Nattochinasi – A Cosa Serve, Benefici, Dosi, Controindicazioni

Da Magazine X115 e da HSN Store Blog

INDICE ARTICOLO

Colesterolo e Trigliceridi

Oltre ai suoi effetti anti-aterosclerotici, l’estratto di natto ha un effetto favorevole sui lipidi.

Per il sistema nervoso

La nattokinasi, grazie alle sue proprietà fibrinolitiche, ha dimostrato di avere un effetto positivo per combattere l’apparizione di fibrille amiloidi nelle terminazioni nervose dei neuroni.

Le fibrille amiloidi vengono create per difetti genetici e vengono potenziate da cause ambientali, per la maggior parte ancora da determinare, generando l’apparizione di amiloidosi, una condizione associata a un’alterazione proteica anormale di amiloide con importanti effetti negativi sulla salute, soprattutto legati a una patologia tra le più conosciute come l’Alzheimer.

È possibile che la nattokinasi sia un agente preventivo dello sviluppo dell’Alzheimer in persone predisposte a presentare una condizione amiloide anormale.

Dosi e Modo d’uso

La Nattokinasi è un enzima che può essere usato in qualunque momento del giorno come integratore, non presenta un momento né un modo d’uso migliore di un altro.

Tieni presente che prima di isolare le sue proprietà, esercitava i propri effetti positivi attraverso il consumo del Nattō, assunto con altri alimenti durante i pasti.

Allo stesso modo, esitono studi che somministrano la nattokinasi a digiuno, soprattutto per evitare di contaminare con altri nutrienti i risultati da misurare, non perché tale momento della giornata sia superiore a un altro.

In definitiva, puoi usare la nattokinasi quando vuoi, la mattina o la sera, durante o lontano dai pasti, basta che l’uso sia giornaliero e a lungo termine.

Per quanto riguarda la dose, non esiste una raccomandazione assoluta, ma è stata accettata la quantità di nattokinasi raccomandata in funzione alla sua attività fibrinolitica:

2000 Unità di Degradazione di Fibrina (o UF).

Per quanto tempo si può assumere?

Devi considerare che gli studi scientifici realizzati per dimostrare gli effetti positivi a breve termine del nattokinasi sono durati fra 1 e 7 mesi e che gli effetti più notevoli della nattokinasi sono stati estratti a partire da studi osservazionali della popolazione giapponese che consuma Nattō durante tutta la vita. Pertanto, una raccomandazione buona e sensata, sapendo che la nattokinasi non ha effetti avversi riportati sul consumo a lungo termine, è usare nattokinasi quotidianamente durante tutto il tempo possibile, per anni se possibile.


Non ci sono prove sufficienti per suggerire una dose ottimale di nattochinasi orale. L’attività della nattochinasi è misurata in FU, sigla che indica il numero di unità fibrinolitiche (FU).

In genere, gli studi sugli esseri umani tendono a utilizzare circa 5.000 FU al giorno, solitamente suddivise in due dosi separate assunte durante i pasti.

Tuttavia, è ormai noto che è necessaria un’elevata dose di nattochinasi per ottenere effetti ipolipemici 3.

PRINCIPI ATTIVI: Nattokinase, Rutina

IL NATTO

Il natto è un alimento tipico dell’alimentazione giapponese fatto a partire da fagioli di soia fermentati. È un alimento dall’odore pungente e dalla consistenza particolare “che fila” che “o si ama o si odia” anche tra i giapponesi, proprio per le sue particolarità organolettiche. 
Come molti alti prodotti tipici della cucina giapponese, tra cui il miso, la salsa di soia o il sakè anche il natto è un alimento fermentato, viene cioè trasformato dall’attività di un batterio chiamato bacillus subtilis natto. Come gran parte dei cibi fermentati il natto è un cibo dalle importanti qualità terapeutiche, ha un’importante funzione regolatrice sulla flora e sulle funzioni intestinali, migliora il sistema immunitario ed è l’elemento di partenza per l’estrazione della nattokinasi.

EFFICACIA

La fibrinolisi è il meccanismo fisiologico che concorre al mantenimento della normale fluidità del sangue all’interno dei vasi. Il questo processo la fibrina, in forma di coagulo o di trombo, è enzimaticamente degradata in prodotti solubili. Il corpo umano produce diversi enzimi per la creazione di trombi ma solo un’importante enzima è responsabile per la dissoluzione di questi coaguli, la plasmina. Le proprietà di nattokinase agiscono similmente all’azione della plasmina [1].
La nattokinase favorisce la naturale abilità del corpo nella dissoluzione dei coaguli sanguigni dissolvendo direttamente la fibrina ed è utile, inoltre, nel promuovere la produzione della plasmina.
Le capsule NattokinaseTM contengono un altro principio attivo, la rutina, un bioflavonoide presente in diverse piante, tra cui quelle appartenenti alla famiglia delle Rutaceae, da cui la sostanza prende il nome. La più importante proprietà associata alla rutina è la capacità di favorire la fisiologica permeabilità dei capillari sanguigni migliorando la circolazione [2] e favorendo la cura dei sintomi dei disturbi connessi

INDICAZIONI

Nattokinase è stato usato da secoli in Giappone e negli ultimi anni ha richiamato l’attenzione della scienza che attraverso numerose pubblicazioni ha confermato le qualità terapeutiche di questo enzima. L’impiego principale di Nattokinase è consigliato nei disturbi cardiovascolari [3] che richiedono una terapia atta alla fluidificazione del sangue.

CONTROINDICAZIONI

È consigliato consultare il proprio medico se sottoposti a terapia anticoagulante con farmaci o integratori naturali che potrebbero interagire con il meccanismo d’azione di nattokinase.

USO: 1 capsula 2 volte al giorno 1 ora prima dei pasti o come indicato da un medico competente.

(*) Non indicato in gravidanza, allattamento o con disordini della coagulazione del sangue o a chi è allergico alla soia. Se si sta seguendo una terapia con anticoagulanti consultare il proprio medico prima di assumere questo prodotto.

Riferimenti Bibliografici

  1. Kurosawa Y, Nirengi S, Homma T, et al. A single-dose of oral nattokinase potentiates thrombolysis and anti-coagulation profiles. Scientific Reports. 2015;5:11601. doi:10.1038/srep11601.(vedi fonte)
  2. Jun-Hui Choi, Dae-Won Kim, Se-Eun Park, Hyo-Jeong Lee, Ki-Man Kim, Kyung-Je Kim, Myung-Kon Kim, Sung-Jun Kim, Seung Kim. Anti-thrombotic effect of rutin isolated from Dendropanax morbifera Leveille. Journal of Bioscience and Bioengineering, Volume 120, Issue 2, Pages 181-186
    (vedi fonte)
  3. Sumi, H.; Hamada, H.; Nakanishi, K. and Hiratani, H. (1990). Enhancement of the fibrinolytic activity in plasma by oral administration of Nattokinase.Acta.Haematol. 84, 139-143.(vedi fonte)

 




Cosa fare con l’Omocisteina Alta

Blackboard with the chemical formula of Homocysteine.  Crediti immagine Laboratorio Valsambro

L’Omocisteina è un aminoacido contenente zolfo, non fornito dalla dieta.

Viene sintetizzata nell’organismo durante il metabolismo della Metionina (un amminoacido essenziale introdotto attraverso gli alimenti).

I cibi ricchi di Metionina includono carne, albumi e prodotti della pesca.

Sebbene l’Omocisteina sia naturalmente presente nel nostro corpo, l’Omocisteina alta nel sangue è associata a un aumentato rischio di malattie cardiovascolari, tra cui trombosi venosa, aterosclerosi, ipertensione, malattia coronarica e ictus.

A Cosa Serve

L’Omocisteina rappresenta un intermedio metabolico nella sintesi della cisteina (un altro amminoacido) a partire dalla Metionina.

La cisteina, a sua volta, è importante per la sintesi di glutatione e taurina.

L’Omocisteina può essere convertita in cisteina o riciclata in Metionina con l’ausilio di specifiche vitamine del gruppo B.

Metabolismo

Il metabolismo dell’Omocisteina richiede specifici enzimi e adeguate quantità di alcune vitamine, in particolare vitamina B6, vitamina B12 e acido folico (vitamina B9).

Di conseguenza, l’Omocisteina alta può dipendere da carenze vitaminiche, come quella di Folati e vitamine B6 e B12.

Se il normale metabolismo dell’Omocisteina viene alterato, questo amminoacido si accumula nel sangue e l’Omocisteina alta può provocare danni alle pareti dei vasi sanguigni.

Fa Male alla Salute?

Un livello troppo alto di Omocisteina nel sangue è chiamato Iperomocisteinemia.

Si tratta di una condizione sfavorevole per la salute, in quanto l’Omocisteina alta è stata ripetutamente collegata a un aumentato rischio di:

  • mortalità per qualsiasi causa 6, 7, 8, 9, 10, 11.

Fa Davvero Male al Cuore?

Gli studi osservazionali hanno dimostrato che livelli elevati di Omocisteina nel sangue sono collegati a un rischio maggiore di malattie cardiache e ictus 12, 13, 14.

È stato ipotizzato che tale rischio derivi da un’attività predisponente dell’Omocisteina sullo sviluppo dell’aterosclerosi.

A causa di queste controversie, l’American Heart Association non considera l’Omocisteina un fattore importante per le malattie cardiache 20, 21.

Una meta-analisi di studi randomizzati controllati ha riportato che, su chi ha già avuto un ictus, l’integrazione di vitamine B (B6, B9 e B12) riduce del 13% il rischio di un nuovo ictus e del 17% il rischio di morte cardiovascolare 53.

Fa Ingrassare

Di per sé, l’Omocisteina alta non fa ingrassare. Tuttavia, le persone obese o sovrappreso tendono ad avere livelli di Omocisteina più alti rispetto alle persone normopeso 54, 55. Allo stesso tempo, tendono ad avere livelli ridotti di vitamina B12 e acido folico.

Valori Normali

L’Omocisteina viene comunemente dosata nel sangue.

Di norma non si richiede il digiuno, ma un pasto ricco di proteine può aumentare significativamente i livelli di Omocisteina. Pertanto, alcuni medici raccomandano il digiuno durante la notte prima di un esame del sangue, per garantire risultati più accurati.

In base alle fonti e al laboratorio, esistono classificazioni leggermente variabili degli intervalli di normalità ma in linea generale:

il valore normale di Omocisteina è inferiore a 15 micromoli per litro (µmol/L).
Nota bene:
poiché ogni laboratorio usa diversi reagenti ed ottiene differenti range consultare il proprio referto.

Un livello superiore viene definito iperomocisteinemia.

A seconda della gravità, l’iperomocisteinemia può essere 22:

  • Lieve o Moderata: 15-30 µmol/l;
  • Intermedia: 30 – 100 µmol/l;
  • Grave o Severa: > 100 µmol/l.

Secondo gli studi, l’iperomocisteinemia lieve interessa il 5-7% della popolazione generale 56.

Cause

Le più comuni cause di Omocisteina alta comprendono:

  • Stile di vita, soprattutto fattori come:
  • Determinati farmaci, tra cui:

alimentazione come Causa di Omocisteina Alta

L’Omocisteina alta può dipendere dalla carenza di alcune vitamine del gruppo B, in particolare di:

  • Folati (vitamina B9) 1, 23.

Gli studi hanno osservato che l’Iperomocisteinemia è più comune tra chi segue una dieta vegetariana o vegana, probabilmente a causa dei livelli più bassi di vitamina B12.

Anche una maggiore assunzione di caffè è stata associata a una più elevata concentrazione di Omocisteina nel sangue.
Tuttavia, non sembra esserci alcuna associazione significativa tra il consumo moderato di caffè (da 3 a 4 tazze al giorno) e il rischio di malattia coronarica 23.

Sintomi

Alti livelli di Omocisteina di per sé non provocano sintomi.

Tuttavia potrebbero manifestarsi i sintomi della sottostante condizione che ha causato l’innalzamento dell’Omocisteina.

I sintomi di una carenza di Folati e vitamina B12, ad esempio, comprendono:

  • pelle pallida,
  • debolezza,
  • facile affaticamento,
  • lingua gonfia e piaghe in bocca,
  • cambiamenti d’umore,
  • parestesie (formicolii),
  • problemi di crescita nei bambini.

Come Abbassare l’Omocisteina

Dieta e Integratori

Il modo migliore per prevenire l’aumento dell’Omocisteina è assicurarsi che la dieta contenga adeguate quantità di Folati (vitamina B9), vitamina B12 e vitamina B6.

  • Le stesse vitamine sono anche disponibili sottoforma di integratori. Un dosaggio indicativo potrebbe essere quello di 3,4mg/die di vitamina B6, 400 mcg/die di acido folico e 9mg/die di vitamina B12 46a.

    Pur risultando efficaci nel diminuire l’Omocisteina alta, questi integratori non sembrano prevenire le malattie e i disturbi associati all’Omocisteina alta, come le patologie cardiache, la disfunzione cognitiva, la demenza e l’osteoporosi 47, 17.

    La betaina (così come il suo precursore colina) è un altro integratore efficace per abbassare l’Omocisteina, così come l’N-Acetilcisteina (NAC).

    La N-acetilcisteina orale sembra anche ridurre l’omocisteina, che quando presente ad alti livelli rappresenta un fattore di rischio indipendente per le patologie cardiovascolari 51.

    In uno studio su 60 persone con malattie cardiache, l’integrazione di NAC (600mg/die) e acido folico (5mg/die) per 8 settimane ha abbassato i livelli di omocisteina e migliorato la salute dei vasi sanguigni 52.

    In un altro studio su quasi 100 pazienti che avevano avuto un infarto, la NAC ha accelerato il recupero, riducendo la durata delle degenze e quasi dimezzando il rischio di un nuovo infarto 53.

    Anche l’olio di pesce, ricco di omega-3, può diminuire i livelli di Omocisteina 47a.

    Consigli su Cosa Mangiare

    Secondo uno studio, il 45,4% di tutte le morti cardiometaboliche (per malattie cardiache, ictus e diabete di tipo 2) verificatesi negli USA nel 2012 era attribuibile a una dieta non ottimale, in particolare
    ai seguenti fattori di rischio53:

    • elevata assunzione di sodio (9,5%),
    • bassa assunzione di noci e semi (8,5%),
    • alta assunzione di carni lavorate (8,2%),
    • bassa assunzione di grassi omega-3 (7,8%),
    • basso apporto di verdure (7,6%) e frutta (7,5%),
    • alto consumo di bevande dolcificate artificialmente (7,4%).

    Attività Fisica

    Sebbene l’esercizio fisico aumenti l’Omocisteina nel breve periodo, a lungo termine si associa a livelli più bassi di Omocisteina e a un aumento del colesterolo HDL.

    Una revisione sistematica di 34 studi ha scoperto che un esercizio fisico regolare può essere in grado di ridurre i livelli di Omocisteina 48.

    Uno studio specifico sui pazienti con morbo di Parkinson ha scoperto che i pazienti che svolgevano attività fisica regolare mostravano livelli più bassi di Omocisteina 49.

    Smettere di Fumare

    Sia il fumo che l’esposizione al fumo passivo possono essere causa di Omocisteina alta 26, 27.

    Pertanto, smettere di fumare può aiutare a ridurre i livelli di Omocisteina 50.

    Gestione dello Stress

    Diversi studi hanno scoperto che lo stress può aumentare i livelli di Omocisteina.

    Pertanto, utilizzare delle tecniche per ridurre o gestire meglio lo stress può essere utile per abbassare l’Omocisteina, oltre a migliorare la salute in generale.

    Uno studio, ad esempio, ha dimostrato che lo yoga può aiutare a ridurre i livelli elevati di omocisteina51. Anche il Tai Chisi è dimostrato efficace in tal senso 52.

    Fonte: Magazine X115



Omocisteina Stop MTHFR-T

Con vitamine B6, B12 e acido folico

Ingredienti: Betaina, magnesio glicerofosfato, cellulosa microcristallina°, gomma arabica°, SAMe (S-adenosil Metionina disolfato tosilato), vitamina C (acido ascorbico), colina tartrato, zinco gluconato, (L-)serina, vitamina B3 (niacina, nicotinamide), vitamina B5 (pantotenato di calcio), vitamina B6 attivata (piridossale-5-fosfato), vitamina B2 attivata (riboflavina 5-fosfato di sodio), vitamina B1 (tiamina cloridrato), acido folico attivato (L-metilfolato di calcio), biotina, vitamina B12 attivata (5-deossiadenosilcobalamina e metilcobalamina). °Agente di carica. °°Antiagglomerante.


Sifar Nutra B Active Trio

30 Compresse Sublinguali

Forme di Vitamina B12 attiva, cioè Metilcobalamina, Adenosilcobalamina, Idrossicobalamina.

ad Alta concentrazione di forme attive 

500 μg Adenosilcobalamina e 500 μg Metilcobalamina

1000 μg per ogni capsula

(Il simbolo μg è uguale a mcg ovvero microgrammi)


Vitamina B 12 Attivata Giorgini

  • 100 ml in forma liquida, 100 dosi,
  • 1 ml al giorno in qualunque momento, direttamente in bocca o diluito in acqua. Contagocce graduato incluso nella confezione.
  • Ogni dose contiene 1000 mcg di 5-deossiadenosilcobalamina, metilcobalamina

 


Nutrisorb B 12 – Biocare – flacone da 15 ml

  • basso dosaggio (adatto a bambini e neonati)
  • contiene 25 ug idrossicobalamina (vit B 12 attivata)

 


L’Importanza della Vitamina B12

Una risorsa indispensabile per il nostro benessere – Come riconoscerne le carenze e porvi rimedio in modo naturale

Simona Vignali

Lo sapevi che anche chi non è vegetariano o vegano può soffrire di una carenza di vitamina B12?

La cattiva alimentazione, lo stress, le alterazioni del tratto digerente e di quello intestinale, più frequenti di quanto si creda, possono impedire o ridurre notevolmente l’assimilazione di questa vitamina, con gravi conseguenze. La carenza di vitamina B12 provoca una serie di sintomi che possono ripercuotersi sul sistema nervoso, il sistema motorio, la produzione di energia, il metabolismo, gli stati dell’umore, perfino il grado di fertilità. E può colpire a tutte le età, con danni irreversibili al feto, se presente durante la gravidanza.

Depressione, ansia, fatica cronica, ritardo dello sviluppo, autismo, sindrome di Asperger, disturbo da deficit di attenzione, sterilità, neuropatia, gambe irrequiete, perdita di appetito. E se fosse carenza di vitamina B12? Niente paura.

Questa condizione può essere facilmente curata, purché la diagnosi sia precoce.

Simona Vignali, naturopata di grande esperienza, ci insegna a conoscere questa vitamina indispensabile per il nostro benessere, a riconoscerne i segni di carenza a tutte le età e a capire qual è il dosaggio corretto per ogni condizione. Spiega inoltre quale forma di integratore di B12 è più efficace e dove trovarla negli alimenti.


 




Vitamina E, meglio come Tocoferoli o Tocotrienoli?

Da Orthomolecular org

La vitamina E si è guadagnata una reputazione, dal ravvivare la tua vita sessuale al bandire le rughe e la vecchiaia.

Ma tra le funzioni più importanti di questa vitamina ci sono le sue proprietà antiossidanti.

La vitamina E è una vitamina liposolubile essenziale che comprende otto composti presenti in natura in due classi designate come tocoferoli e tocotrienoli. La vitamina E è un efficace antiossidante liposolubile nelle membrane biologiche e aiuta nella stabilità delle membrane.

La vitamina E fu scoperta nel 1922 con esperimenti sui ratti.

vitamina essenziale.

La dieta media oggi contiene molta meno vitamina E naturale rispetto a 50 anni fa; vedremo presto perché e cosa fa effettivamente la vitamina E nel corpo.

La vitamina E svolge un ruolo importante nella protezione dei tessuti corporei dalle reazioni dannose causate dai radicali liberi, che derivano da molte normali funzioni metaboliche. I radicali liberi sono molecole che vengono energizzate alla perdita di un elettrone. Diventano energici e instabili e reagiranno con qualsiasi altra molecola per acquisire un altro elettrone. I radicali liberi sono responsabili di molti tipi di cancro, danni al DNA e coaguli di sangue.

La vitamina E è un potente antiossidante e aiuta a prolungare la vita dei globuli rossi, svolge un ruolo essenziale nella respirazione cellulare. Protegge le membrane biologiche come quelle che si trovano nei nervi, nei muscoli e nel sistema cardiovascolare. Aiuta il corpo a utilizzare e immagazzinare efficacemente la vitamina A e protegge il complesso B e la vitamina C dalle reazioni di ossidazione.

prevenire malattie degenerative, tra cui:

La vitamina E è utile anche per prevenire la formazione di coaguli di sangue e favorisce la fertilità, riduce e/o previene le vampate di calore in menopausa. Un aumento del vigore e della resistenza è anche attribuito alla vitamina E.

La carenza di vitamina E non è comune e i sintomi non sono molto chiari

Possono includere affaticamento, vene varicose infiammate, ferite che guariscono lentamente, invecchiamento precoce e sub-fertilità. Quando la vitamina E scarseggia, i sintomi possono includere acne, anemia, malattie muscolari, demenza, tumori, calcoli biliari, riduzione della durata della vita dei globuli rossi, aborto spontaneo (aborto spontaneo) e degenerazione uterina.

Una grave carenza può causare danni al fegato e ai reni.

Nelle malattie gastrointestinali, una carenza prolungata può causare un cattivo assorbimento dei grassi e delle vitamine liposolubili, con possibile conseguente fibrosi cistica, blocco dei dotti biliari e infiammazione cronica del pancreas.

può portare alla degenerazione dei tessuti nei testicoli che possono portare alla sterilità.

La tossicità non è facilmente raggiungibile.

Assunzioni elevate possono indurre diarrea, nausea o vento addominale. Le persone che assumono farmaci anticoagulanti non dovrebbero assumere più di 1.200 UI al giorno.

Quando la tua dieta è ricca di carboidrati raffinati, cibi fritti e grassi, o stai assumendo una pillola anticoncezionale o una terapia ormonale sostitutiva, potrebbe essere necessario un supplemento di vitamina E.

Dove si trova

La vitamina E si trova in noci, oli, verdure, semi di girasole, cereali integrali, spinaci, oli, semi, oli di grano, asparagi, avocado, manzo, frutti di mare, mele, carote, sedano, ecc.

La vitamina E si perde nella lavorazione degli alimenti che include la macinatura, la cottura, il congelamento, i lunghi periodi di conservazione e l’esposizione all’aria. La vitamina E non deve essere assunta insieme a integratori di ferro inorganico poiché potrebbe distruggere la vitamina, mentre il ferro organico, come il gluconato ferroso e il fumarato ferroso, non influisce sulla vitamina.

QUALE INTEGRATORE SCEGLIERE

Quando acquisti un integratore vedi spesso “d-alfa-tocoferolo” nell’elenco degli ingredienti – ciò significa che la vitamina E proviene da fonti naturali, mentre “dl-alfa-tocoferolo” indicherà che è di origine sintetica. In quanto tale, l’origine della vitamina non ne influenza l’efficacia.

Vitamina E (tocoferolo, tocotrienolo)

La vitamina E è un potente antiossidante che protegge le membrane cellulari dai danni dei radicali liberi. Si trova in una varietà di alimenti, inclusi oli vegetali (ad esempio colza, mais, oliva, arachidi, cartamo, soia), noci, semi di girasole, prodotti a base di pomodoro, verdure (spinaci, barbabietola, rapa, cavoli, cavoli).

Se assunto come integratore, ha dimostrato di apportare benefici alla salute dei vasi sanguigni e rallenta il tasso di coagulazione. La vitamina E rafforza il battito cardiaco e ha una varietà di altri effetti benefici. [13-17]

La dose raccomandata inizia con 200 UI/giorno per diverse settimane, quindi progredisce lentamente verso dosi giornaliere più elevate (400-800 UI/giorno o superiori).

13-Papas A (1999) The vitamin E factor. HarperCollins, ISBN-13: 978-0060984434.

  • 17- Pang KL, Chin KY. (2019) The Role of Tocotrienol in Protecting Against Metabolic Diseases. Molecules. 24. pii: E923. doi: 10.3390/molecules24050923. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30845769
  • 15-Hoffer A, Saul AW (2008) Orthomolecular Medicine for Everyone. Basic Health Pubs. ISBN-13: 978-1591202264
  • La vitamina E comprende 4 forme di tocoferolo:

    1. alfa-tocoferolo
    2. beta-tocoferolo
    3. gamma-tocoferolo
    4. delta-tocoferolo

    e 4 forme di tocotrienolo:

    1. alfa-tocotrienolo
    2. beta-tocotrienolo
    3. gamma-tocotrienolo
    4. delta-tocotrienolo

    Struttura dei tocoferoli e dei tocotrienoli

    Tocoferoli

    Tocotrienoli

    Vitamina E naturale

    La vitamina E può essere purificata da oli naturali distillati da una varietà di fonti vegetali, come palme, banane, ananas, porro selvatico, canna da zucchero, riso, grano e altri cereali e alghe verdi. [20]

    Vitamina E sintetica

    Esistono prove che la forma sintetica, il dl-alfa-tocoferolo (chiamato anche all-rac-alfa-tocoferolo), può causare effetti collaterali indesiderati. [22] Il metodo di sintesi chimica genera ma non può separare facilmente le forme d- e l-tocoferolo e poiché entrambe le forme sono potenti antiossidanti, possono servire a proteggere gli alimenti a base di olio e le creme per la pelle.

    d-alfa-tocoferolo. [13]

    Acetato di alfa-tocoferile

    La vitamina E e la vitamina C riducono il rischio di ictus

    Le vitamine C ed E sono entrambe importanti antiossidanti e forniscono eccellenti benefici antinfiammatori. La vitamina C può rigenerare la vitamina E che è stata esaurita (ossidata) nello svolgimento della sua funzione antiossidante.

    Pertanto, la vitamina E è più efficace se assunta con dosi adeguate di vitamina C.

    Pertanto, se presi insieme, gli antiossidanti come la vitamina C, E e il selenio riducono il rischio di ictus sia emorragico che ischemico, ipertensione e malattie cardiache.

    Conclusione

    Sebbene sia la vitamina C che la vitamina E possano essere sintetizzate, solo la vitamina C sintetica (L-ascorbato) ha un’attività biologica identica alla vitamina C naturale purificata da prodotti vegetali.

    Tuttavia, la vitamina C è prodotta e venduta esclusivamente come forma attiva pura di L-ascorbato, mentre la vitamina E è prodotta e ampiamente venduta come una miscela delle forme biologicamente attive e inattive (dl-alfa-tocoferolo).

    La forma naturale della vitamina E è ampiamente venduta come d-alfa-tocoferolo o come una miscela di tutte le forme di tocoferolo e/o tocotrienolo (alfa, beta, gamma, delta).

    Puoi essere certo che la vitamina C sintetica (L-ascorbato) e i “tocoferoli misti” e i “tocotrienoli” naturali sono le forme più efficaci e benefiche per la salute.


    Nutriva

    Vitamina E estratta interamente da semi di girasole ed è presente solo nella sua forma naturale di D-alfa-tocoferolo.

    Liquid Vitamin E

    Solgar Vitamina E in forma liquida

    4 gocce contengono Vitamina E (d-alfa tocoferolo) 53,6 mg

    Miscela di tocoferoli (d-beta, d-delta e d-gamma tocoferolo).

    Vitamina E in capsule

     

    1 capsula di Vitamina E (Acetato di DL-alfa-tocoferile) contiene da 60 mg

     

    Vitamina E Pura

    Dr. Giorgini

    1 pastiglia contiene vitamina E (Acetato di D-α-tocoferile) 60 mg

     


    Gli integratori di vitamina E hanno il potenziale di interagire con diversi tipi di farmaci. Di seguito vengono forniti alcuni esempi. Le persone che assumono questi e altri farmaci regolarmente dovrebbero discutere l’assunzione di vitamina E con i propri operatori sanitari.
    Farmaci anticoagulanti e antiaggreganti piastrinici
    La vitamina E può inibire l’aggregazione piastrinica e antagonizzare i fattori della coagulazione dipendenti dalla vitamina K. Di conseguenza, l’assunzione di grandi dosi con farmaci anticoagulanti o antipiastrinici, come il warfarin (Coumadin), può aumentare il rischio di sanguinamento, soprattutto in combinazione con un basso apporto di vitamina K. Le quantità di vitamina E supplementare necessarie per produrre effetti clinicamente significativi non sono note, ma probabilmente superano le 400 UI/giorno [61].
    Simvastatina e niacina
    Chemioterapia e radioterapia
    Gli oncologi generalmente sconsigliano l’uso di integratori antiossidanti durante la chemioterapia o la radioterapia antitumorale perché potrebbero ridurre l’efficacia di queste terapie inibendo il danno ossidativo cellulare nelle cellule cancerose [64,65].
    (*)Sebbene una revisione sistematica di studi randomizzati e controllati abbia messo in discussione questa preoccupazione [66], sono necessarie ulteriori ricerche per valutare i potenziali rischi e benefici della supplementazione antiossidante concomitante con le terapie convenzionali per il cancro.

    References

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    3. Cathcart RF (1981) The Method of Determining Proper Doses ofVitamin C for the Treatment of Disease byTitrating to Bowel Tolerance J Orthomol Psychiat, 10:125-132. http://orthomolecular.org/library/jom/1981/pdf/1981-v10n02-p125.pdf
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    19. Sadikan MZ, Nasir NAA, Agarwal R, Ismail NM. (2020) Protective Effect of Palm Oil-Derived Tocotrienol-Rich Fraction Against Retinal Neurodegenerative Changes in Rats with Streptozotocin-Induced Diabetic Retinopathy. Biomolecules. 10(4). pii: E556. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/32260544
    20. Nehdi IA, Sbihi HM, Tan CP, Al-Resayes SI, Rashid U, Al-Misned FA, El-Serehy HA. (2020) Chemical Composition, Oxidative Stability, and Antioxidant Activity of Allium ampeloprasum L. (Wild Leek) Seed Oil. J Oleo Sci. Epub ahead of print] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/32281562
    21. Diamond Shamrock Corp (1971) Process for preparation of d,l-alpha tocopherol. https://patents.google.com/patent/US3708505A
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    23. Akbari Moghaddam Kakhki R, Bakhshalinejad R, Zoidis E. (2018) Interactive effects of alpha-tocopheryl acetate and zinc supplementation on the antioxidant and immune systems of broilers. Br Poult Sci. 59:679-688. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30196707
    24. Duffy B, Li L, Lu S, Durocher L, et al. (2020) Analysis of Cannabinoid-Containing Fluids in Illicit Vaping Cartridges Recovered from Pulmonary Injury Patients: Identification of Vitamin E Acetate as a Major Diluent. Toxics. 8. pii: E8. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31991538
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    27. Shargorodsky M, Debby O, Matas Z, Zimlichman R. (2010) Effect of long-term treatment with antioxidants (vitamin C, vitamin E, coenzyme Q10 and selenium) on arterial compliance, humoral factors and inflammatory markers in patients with multiple cardiovascular risk factors. Nutr Metab 7:55. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20604917

    Nutritional Medicine is Orthomolecular Medicine

    Orthomolecular medicine uses safe, effective nutritional therapy to fight illness. For more information: http://www.orthomolecular.org


     




    Vitamina K nella assunzione di anticoagulanti

    Il Dott Schurgers precisa:


    una revisione sistematica

    Francesco Violi 1 , Gregory Yh Lip, Pasquale Pignatelli, Daniele Pastori

    Astratto

    presunta interazione tra l’assunzione di vitamina K nella dieta e le variazioni dell’INR con gli AVK. Le fonti dei dati sono MEDLINE tramite il database PubMed e Cochrane. Sono stati inclusi tutti gli studi clinici che hanno indagato la relazione tra la vitamina K nella dieta e le misure di anticoagulazione. Abbiamo escluso tutti gli studi sull’integrazione della sola vitamina K. Abbiamo eseguito una revisione sistematica della letteratura fino a ottobre 2015, cercando una combinazione di “cibo”, “dieta”, “vitamina K”, “fillochinone”, “warfarin”, “INR”, “coagulazione” e “anticoagulante”. Sono stati inclusi due studi interventistici dietetici e 9 studi osservazionali.

    Le prove disponibili non supportano l’attuale consiglio di modificare le abitudini alimentari quando si inizia la terapia con VKA. La limitazione dell’assunzione dietetica di vitamina K non sembra essere una strategia valida per migliorare la qualità dell’anticoagulazione con gli AVK. Sarebbe, forse, più rilevante mantenere un’abitudine alimentare stabile, evitando ampi cambiamenti nell’assunzione di vitamina K.

    Link allo studio

    Altri riferimenti

    Vitamina K per un migliore controllo anticoagulante nei pazienti trattati con warfarin

    Un pieno di Vitamina K aiuta a proteggere memoria ed ossa, articolo uscito su Corriere Salute

    Dosaggi piccoli di vitamina K2 per chi fa anticoagulanti (dr Marco Moia)


    Alimenti che contengono vitamina K1

    Un altro dato importante è che il MGP è un inibitore molto forte di calcificazione. Se viene inattivato il MGP, si rischiano gravi calcificazioni arteriose e questo è il motivo per cui la vitamina K è così importante per la salute cardiovascolare. Gli studi indicano che la vitamina K può anche far regredire la calcificazione arteriosa indotta dalla carenza di vitamina K.

    Secondo il Dott Schurgers:

    QUATTRO RAGIONI PER INTEGRARE LA VITAMINA K2

    La vitamina K2, come si è detto non aiuta solo a prevenire l’aterosclerosi, ma offre molti altri benefici per la salute.

    1️⃣ Combatte il cancro: la vitamina K2 è un valido aiuto nella lotta contro i linfomi non-Hodgkin, cancro al fegato, colon, stomaco, prostata, nasofaringe e bocca. Alcuni studi suggeriscono che la vitamina K2 può essere usata terapeuticamente anche nel trattamento del cancro ai polmoni e nella leucemia.
    2️⃣ Migliora la densità dell’osso: la somministrazione di vitamina K2 è una delle soluzioni più valide per aumentare la densità ossea. Ha la funzione di “colla biologica” che aiuta ad inserire il calcio nella matrice ossea. Studi hanno dimostrato che la vitamina K2 ha azione equivalente a quella dei farmaci chimici, ma senza produrne gli effetti collaterali.
    3️⃣ Riduce le vene varicose: inadeguati livelli di vitamina K2 possono ridurre l’attività della proteina GLA (MGP), che è stata identificata come basilare nello sviluppo delle vene varicose.
    4️⃣ Abbassa il rischio di diabete: le persone che assumono vitamina K2 hanno un rischio di diabete minore del 20% rispetto alle persone che ne sono carenti. Studi anteriori avevano anche dimostrato che la vitamina K2 aiuta a ridurre la progressione dell’insulino resistenza.


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    Vitamina K2: il nutriente mancante per il cuore e le ossa

    Eliminare la placca arteriosa pericolosa dalle arterie, è molto più semplice di quanto pensi

     

    Crediti Immagine a FreelandTime

    Vitamina K2 e corretto utilizzo del calcio secondo gli studi

    Un’assunzione non adeguata del calcio può comportare a una diminuita densità minerale ossea che può incrementare il rischio di fratture osee. L’integrazione di calcio promuove la densità minerale e robustezza ossea e può prevenire l’osteoporosi.

    la vitamina K2 è associata con l’inibizione della calcificazione e dell’irrigidimento delle arterie.

    vitamina K2 ha dimostrato di abbassare il rischio di danno vascolare perchè attiva la proteina di matrice GLA (MGP), che inibisce i depositi del calcio sulle pareti. La Vitamina K, in particolare la vitamina K2, è quasi del tutto assente nel cibo spazzatura e viene consumata in quantità molto basse persino nelle diete salutistiche del mondo Occidentale. La mancanza di Vitamina K comporta un attivazione non corretta della proteina matrice GLA (MGP) la quale compromette in modo importante il processo di rimozione del calcio e aumenta il rischio di calcificazione dei vasi sanguigni.

    Un aumentato apporto di vitamina K2 potrebbe essere un mezzo per limitare i rischi per la salute legati alla necessità di abbassare i livelli calcio.

    Studi effettuati sul natto (semi di soia fermentati) confermano l’importanza della vitamina K2 in forma di menachinone 7 (MK-7).

    cliccate QUI.



    Vitamina K2: il nutriente mancante per il cuore e le ossa

    BREVE RIASSUNTO

    • La vitamina K2 è importante quanto la vitamina D per la salute del cuore e delle ossa: è essenziale per attivare gli enzimi coinvolti nel trasporto del calcio dalle pareti arteriose alle ossa
    • Secondo uno studio recente, le statine possono aumentare la calcificazione nelle arterie, mentre per un’altra ricerca impoveriscono il corpo di vitamina K2, per cui potrebbe essere un meccanismo attraverso il quale danneggiano il cuore
    • Il quartetto composto da calcio, vitamina D, K2 e magnesio agisce in modo sinergico e queste vitamine dovrebbero idealmente essere preso in modo combinato

    Del Dott. Mercola

    Goodman è anche il presidente del Dipartimento di Medicina Integrativa presso la New York University (NYU), e autore del libro, Vitamin K2: The Missing Nutrient for Heart and Bone Health (Vitamina K2: il nutriente mancante per la salute del cuore e delle ossa) al momento disponibile in inglese, nel quale spiega perché la vitamina K2 è importante tanto quanto la vitamina D.

    L’80% di malattie croniche, come aterosclerosi, infarti e ictus, diabete e obesità si può prevenire. Così mi sono appassionato all’idea di imparare la medicina integrativa”.

    Il dottor Goodman è stato il primario di cardiologia allo Scripps Memorial, per poi passare alla Scripps Clinic for Integrative Medicine, dove è rimasto per molti anni.

    Come cardiologo, fa bene ad approfondire il ruolo della vitamina K2, dato che ha due funzioni cruciali: nella salute cardiovascolare e nel ripristino delle ossa.

    La vitamina K2 svolge anche molte altre funzioni, ma aiutando a rimuovere il calcio dal rivestimento dei vasi sanguigni, aiuta a prevenire le occlusioni da aterosclerosi.

    Le basi della vitamina K

    Le vitamine K1 e K2 fanno parte di una stessa famiglia, ma sono molto diverse nella loro attività e funzione.
    La vitamina K1, si trova nelle verdure a foglia verde, è liposolubile e coinvolta nella produzione di fattori di coagulazione, fondamentali per fermare il sanguinamento.

    La vitamina K2 è molto diversa, grazie a una complessa biochimica che coinvolge due enzimi:

      • Matrice Gla-proteina (MGP)
      • Osteocalcina

    L’osteocalcina aiuta poi a cementare il calcio.

  • “Così ora dico a tutti i pazienti, specialmente in presenza di fattori di rischio per la calcificazione: ‘Devi prendere la vitamina K2 insieme alla vitamina D, al calcio e al magnesio’. Perché dobbiamo essere sicuri che il calcio vada dove deve andare”.
  • Le statine potrebbero aumentare la calcificazione arteriosa riducendo la vitamina K2

    Oltre a una dieta povera di vitamina K2, alcuni farmaci possono influenzare a loro volta illivello della vitamina. Il Dott. Goodman ha citato un recente articolo apparso sul Journal of the American College of Cardiology, secondo il quale le statine possono aumentare la calcificazione delle arterie.

    È interessante notare come un altro studio recente pubblicato sulla Expert Review of Clinical Pharmacology abbia indicato che le statine riducono la vitamina K2.

    un adulto su quattro di età superiore ai 40 anni prende delle statine. Non solo tutte queste persone devono prendere dell’ubiquinolo o coenzima Q10, anch’esso consumato dalle statine, ma è molto probabile che abbiano anche bisogno della vitamina K2 per evitare danni cardiovascolari.

    Fonti di vitamina K2

    La vitamina K2 è prodotta da alcuni batteri, quindi la principale fonte alimentare è costituita da cibi fermentati come il natto, un prodotto a base di soia fermentata tipicamente venduto nei negozi di alimentari asiatici. Le verdure fermentate possono essere una grande fonte di vitamina K se le fermenti da solo usando una coltura starter appositamente progettata.

    Come capire se hai una carenza di vitamina K2?

    Senza test, non ci resta che osservare i vari fattori dello stile di vita che predispongono a questa carenza. Come regola generale, se soffri di una delle seguenti condizioni di salute, è probabile che tu sia carente di vitamina K2:

      • Osteoporosi
      • Malattie cardiache
      • Diabete

    Natto o verdure fermentate a partire da una coltura iniziale di batteri che producono vitamina K2
    Formaggi come il Brie e il Gouda (questi due particolarmente ricchi di K2, ne contengono circa 75 mcg per 28 grammi)
    Diversi tipi di vitamina K2

    La questione della vitamina K è ancora più complessa rispetto alla differenziazione tra K1 e K2. Ci sono anche diverse forme di vitamina K2. Le due principali, e le uniche disponibili in forma di integratori, sono il menachinone-4 (MK-4) e il menachinone-7 (MK-7).

    Sotto forma di integratori, i prodotti MK-4 sono in realtà sintetici. Non sono derivati da prodotti alimentari naturali contenenti MK-4. La MK-7, a catena lunga, vitamina K2 derivata da batteri naturali, proviene invece da un processo di fermentazione, che offre una serie di vantaggi per la salute.

    la durata d’azione è molto più lunga con la MK-7.

    Per quanto riguarda il dosaggio clinicamente utile, alcuni studi hanno dimostrato che sono sufficienti solo 45 microgrammi al giorno. Il Dott. Goodman ne raccomanda 180 microgrammi al giorno, assicurandosi che la K2 sia sotto forma di MK-7. Se si mangia natto, tutto ciò di cui si ha bisogno è circa un cucchiaino da tè.

    La continuità può quindi essere un problema, in quanto le persone sono più propense a prendere qualcosa che ha un effetto evidente. Questo potrebbe non accadere con la vitamina K2, ma non significa certo che non stia facendo nulla! Ultima notazione, ma non meno importante:

    ricordati di prendere sempre il tuo integratore di vitamina K insieme a del grasso, dato che è liposolubile e non sarà assorbita senza di esso.


    Differenza tra la vitamina K1 e la vitamina K2

    Vitamina K1 Vitamina K2
    Le più conosciute come “vitamina K” Esistono fino a 13 sottotipi di MK diversi.
    Abbonda negli alimenti di origine vegetale Abbonda negli alimenti di origine animale e nei fermentati.
    Indispensabile per la coagulazione. Alti livelli di K2 MK-4 nel cervello
    Viene immagazzinata nel fegato La vitamina K2 MK-7 viene distribuita in tutto il corpo
    Partecipa alla formazione delle ossa Partecipa alla coagulazione sanguigna
    Presente nelle proteine del tessuto cartilagineo, nello smalto dei denti e nelle secrezioni maschile Influenza la mineralizzazione ossea, stimola la sintesi di nuovo osso e aumenta la loro durezza
    Cofattore nella creazione delle nuove proteine Previene la calcificazione arteriosa
    Potrebbe preservare la funzione neuronale Effetto antiossidante

     

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    Il miracolo della vitamina k2

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    Terapia Anticoagulante: È giusto evitare la vitamina K2?

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    L’importanza di assumere Vitamina K2La Sinergia fra vitamina D3 e K2

     

     

     

     




    Magnesio, un minerale trascurato ma indispensabile

     

    Motivi principali per dare priorità al magnesio

    BREVE RIASSUNTO

    • Il magnesio è necessario per il buon funzionamento della maggior parte delle cellule, in particolare del cuore, dei reni e dei muscoli
    • Un livello di magnesio basso è un potente segnale di malattie cardiache e ricerche recenti dimostrano che anche una carenza subclinica possa compromettere la salute cardiovascolare
    • Il magnesio è anche importante per la prevenzione di danni ai reni e al fegato, infezioni batteriche e fungine, impotenza, sclerosi multipla, malattia di Alzheimer, sindrome premestruale, osteoporosi, crampi muscolari, diabete di tipo 2 e mortalità per tutte le cause

    Del Dott. Mercola

    Il magnesio è il quarto minerale più abbondante nel tuo corpo e il secondo catione (ione a carica positiva) intracellulare più comune dopo il potassio. Il magnesio è necessario per il buon funzionamento della maggior parte delle cellule, in particolare del cuore, dei reni e dei muscoli.

    Secondo una revisione scientifica, che includeva studi risalenti al 1937, un livello di magnesio basso sembra effettivamente essere il più grande predittore di malattie cardiache e altre ricerche recenti mostrano che anche la carenza subclinica di magnesio può compromettere la salute cardiovascolare.

    Anche se i motivi per dare la priorità al magnesio potrebbero riempire diversi libri, qui parlerò di come può giovare ad alcuni problemi e condizioni di salute davvero comuni, a partire dalla sua influenza sulla vitamina D.

    Il magnesio attiva e regola la vitamina D

    Due studi pubblicati lo scorso anno hanno gettato nuova luce sulle interazioni tra magnesio e vitamina D, avvertendo che livelli bassi di magnesio ostacolano la capacità del corpo di utilizzare correttamente la vitamina D, anche quando è presente.

    Il magnesio è necessario per centinaia di reazioni biochimiche

    Nella creazione di adenosina trifosfato (ATP), la valuta energetica del tuo corpo

  • Nel metabolismo di calcio, potassio, zinco, fosforo, ferro, sodio, acido cloridrico, acetilcolina e ossido nitrico, nonché 300 enzimi e attivazione della tiamina
  • Nella normalizzazione della pressione sanguigna
  • Nella disintossicazione, inclusa la sintesi del glutatione, considerato da molti il più potente antiossidante del tuo corpo
  • campi elettromagnetici (EMF) bloccando i canali del calcio con voltaggio controllato
  • Nel favorire una funzione del cervello sana. Il magnesio funge da cuscinetto tra le sinapsi neuronali, in particolare quelle coinvolte nelle funzioni cognitive (apprendimento e memoria)
  • Nel fornire rilassamento mentale e fisico, considerato un importante antidoto allo stress
  • Nel prevenire il mal di testa rilassando i vasi sanguigni nel cervello e agendo come un bloccante dei canali del calcio
  • Altri problemi di salute associati alla carenza di magnesio

    Danni ai reni e al fegato

  • Infezioni fungine dovute a una funzione immunitaria depressa
  • Impotenza (associata anche a bassi livelli di ossido nitrico)
  • Condizioni associate al danno da perossinitrito, come sclerosi multipla, glaucoma e morbo di Alzheimer
  • Problemi di udito
  • Osteoporosi
  • Crampi e debolezza muscolare
  • Soffri di carenza di magnesio?

    Può essere utile anche controllare i livelli di potassio e calcio, perché bassi livelli di potassio e calcio sono segnali di laboratorio comuni di carenza di magnesio.

    Tra i segni e sintomi più comuni dell’insufficienza di magnesio ci sono:

    • Convulsioni, spasmi muscolari, in particolare crampi alle gambe o spasmi nel muscolo del polpaccio che si verificano quando allunghi la gamba e/o contrazioni agli occhi
    • Intorpidimento o formicolio delle estremità
    • Insulino resistenza
    • Pressione alta, aritmie cardiache e/o spasmi coronarici
    • Aumento del numero di mal di testa e/o emicranie
    • Bassa energia, affaticamento e/o perdita di appetito

     

    Se mangi spesso cibi lavorati, il tuo rischio di carenza aumenta. Anche se mangi molta verdura (il magnesio è in realtà parte della molecola di clorofilla responsabile del colore verde della pianta), è però improbabile che tu ne ottenga abbastanza, a causa del fatto che la maggior parte degli alimenti viene coltivata in terreni impoveriti di minerali.

    • Sperimenti sintomi di insufficienza o carenza
    • Hai ipertensione
    • Hai subito o dovrai subire un trapianto di cuore o un intervento chirurgico a cuore aperto
    • Sei a rischio o hai avuto un attacco di cuore o se si verifica aritmia ventricolare
    • Soffri di insufficienza cardiaca congestizia

    Come migliorare i tuoi livelli di magnesio

    Quando si tratta di integrazione orale, la mia preferenza personale è il magnesio treonato, in quanto sembra essere il più efficiente a penetrare le membrane cellulari, compresi i mitocondri e la barriera emato-encefalica. Altri modi efficaci per aumentare il tuo livello di magnesio includono:

    • Fare bagni con sale di Epsom (magnesio solfato), perché il magnesio si assorbirà efficacemente attraverso la pelle.
    • Usare una soluzione topica — io preparo una soluzione sovrasatura di sale Epsom sciogliendo 7 cucchiai di sale in 180 ml di acqua e riscaldando fino a quando tutto il sale si è sciolto. La verso in un flacone contagocce, poi la applico sulla pelle e ci strofino sopra delle foglie fresche di aloe per scioglierla. Questo è un modo semplice ed economico per aumentare i tuoi livelli di magnesio e ti permetterà di ottenere livelli più elevati nel tuo organismo senza dover affrontare i suoi effetti lassativi.

    Mangia più cibi ricchi di magnesio

    Spinaci Bietole Cime di rapa Foglie di barbabietola Cavoli neri Broccoli Cavoletti di Bruxelles Kale Bok Choy Lattuga romana

    Altri alimenti particolarmente ricchi di magnesio includono:

    • Granella di cacao crudo e/o cacao in polvere non zuccherato — 28 grammi o fave di cacao crudo contengono circa 65 mg di magnesio.
    • Avocado — 150 grammi di avocado in media (i valori variano a seconda che provengano dalla California o dalla Florida) contengono circa 44 mg di magnesio. Gli avocado sono anche una buona fonte di potassio, che aiuta a compensare gli effetti ipertensivi del sodio.
    • Erbe e spezie — erbe e spezie contengono molte sostanze nutritive in piccoli pacchetti e questo include il magnesio. Alcune delle varietà più ricche di magnesio sono coriandolo, erba cipollina, semi di cumino, prezzemolo, semi di senape, finocchio, basilico e chiodi di garofano.
    • natto contengono 201 mg di magnesio.

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    Come reintegrare un minerale utile per la nostra salute- Lorenzo Acerra

    Leggi ancora un articolo sul magnesio, puoi scegliere fra questi:




    Colesterolo
    Gli effetti avversi delle statine tra rischi sottostimati e grandi affari

    Le statine, noti farmaci con diversi nomi commerciali, non abbassano i rischi di avere attacchi cardiaci ed ictus. Lo evidenziano 8 studi che andremo ad esaminare.

    https://www.comemigliorare.com/le-statine-non-riducono-attacchi-cardiaci/

     

    Gli inibitori della HMG-CoA reduttasi, le statine, una classe di farmaci utilizzati per abbassare il colesterolo,
    sono attualmente tra quelli più comunemente prescritti nel mondo. Tra il 2000 e il 2005 l’uso di statine è aumentato di un enorme 156 per cento, passando da 15,8 milioni di persone a 29,7 milioni di persone. La spesa per questi farmaci è balzata da 7,7 dollari miliardi a 19,7 miliardi dollari per ogni anno dello
    stesso periodo.

    Il beneficio offerto dalle statine non si traduce in un vantaggio reale.

    Assumendo questi farmaci si crede di poter ridurre il rischio di un attacco cardiaco o un ictus.
    Purtroppo la maggior parte delle persone ignora che i livelli di colesterolo, da soli, rappresentano un surrogato dei benefici reali sperati, perché il legame diretto tra colesterolo alto ed eventi cerebrovascolari è, e resta, ancora un’ipotesi.

    Nel 75% dei casi queste persone avevano un colesterolo “normale”. (vedi nota A in appendice)

    LE STATINE NON RIDUCONO ATTACCHI CARDIACI E ICTUS: ANALISI DEI DATI NON PUBBLICATI

    La prestigiosa Cochrane Collaboration (organizzazione mondiale per la ricerca indipendente) (1) ha esaminato 8 studi sulle statine, finanziati dalle case farmaceutiche, basandosi sui dati pubblicati e non, contattando in alcuni casi anche gli autori.
    I ricercatori della Cochrane hanno concluso che i dati disponibili sono insufficienti per stabilire se le statine siano efficaci e sicure per la prevenzione dell’ictus ischemico e dei TIA (attacchi ischemici transitori).

    Per quanto riguarda gli attacchi di cuore, le statistiche sulle statine mostrano che si devono trattare 60 persone per 5 anni per prevenire un singolo attacco. (2)

    Questi benefici alquanto insignificanti dovrebbero essere valutati con più attenzione dagli organismi di controllo, tenendo conto degli effetti collaterali e dei costi per la sanità pubblica.
    In 5 anni di trattamento con statine, 1 paziente su 67 potrebbe aver sviluppato il diabete e 1 su 10 potrebbe avere danni muscolari (che in alcuni casi possono essere anche permanenti, vedi: gli effetti collaterali delle statine).
    Inoltre, le statine non hanno mai dimostrato di prolungare la durata della vita. Ciò è vero anche quando il rischio di malattie cardiache è alto. In una meta-analisi di 11 studi randomizzati e controllati del Prof. Kausik Ray e colleghi, le statine non sono state associate ad una significativa riduzione del rischio di morte per tutte le cause. (3)

    In quest’altro studio pubblicato sulla rivista PLoS (4), i ricercatori hanno esaminato i risultati pubblicati e non pubblicati degli studi randomizzati sulle statine. Sono stati presi in considerazione sia i dosaggi standard che quelli più elevati di statine.
    Risultato: nessuna differenza, le statine non impediscono eventi cardiovascolari e condizioni associate a trombosi venosa profonda (vedi nota 4 in appendice).
    Anche qui i ricercatori sono andati a richiedere dei dati inediti riguardanti gli stessi studi che hanno permesso l’approvazione per la messa in commercio delle statine.

    GLI EFFETTI COLLATERALI DELLE STATINE

    La revisione fornisce fino ad oggi il quadro più completo sugli effetti indesiderati rilevati con questo tipo di farmaci. (5)

    I problemi muscolari sono gli effetti collaterali più conosciuti delle statine, ma vengono ampiamente segnalati problemi cognitivi, dolore o intorpidimento alle estremità, aumenti della glicemia, problemi tendinei.

    Vi sono le prove che le statine sono alla base di molti, troppi effetti negativi che non vengono considerati come tali.

    Le statine abbassano i livelli di coenzima Q10, un componenete essenziale nei seguenti processi:

    • per il controllo dei radicali liberi.

    Dosaggi elevati di statine e statine più potenti sono legati ad un maggior rischio di sviluppare effetti collaterali.

    Effetti collaterali a lungo termine dei farmaci ipocolesterolemizzanti

    C’è tuttavia un crescendo di prove che dimostrano i gravi effetti collaterali a cui si va incontro diversi mesi dopo l’inizio della terapia.

    Alcune delle possibili conseguenze a lungo termine nel prendere le statine:

    • perdita cognitiva
    • neuropatia
    • fibrillazione atriale
    • anemia
    • acidosi
    • febbri frequenti
    • cataratta
    • disfunzione sessuale

    Altri effetti collaterali potenzialmente mortali e includono:

    • Un aumento del rischio di cancro
    • soppressione del sistema immunitario
    • degenerazione del tessuto muscolare grave (rabdomiolisi)
    • disfunzione pancreatica
    • Disfunzione epatica. (A causa del potenziale aumento degli enzimi epatici, i pazienti devono essere monitorati per la normale funzione del fegato)

    Secondo l’ultima recensione pubblicata sull’American Journal of Cardiovascular Drugs (5), gli effetti avversi sono dose-dipendenti e i rischi per la salute sono amplificati da una serie di fattori, quali:

    • Interazione tra farmaci che aumentano la potenza delle statine
    • Sindrome metabolica
    • Malattie della tiroide
    • Altre mutazioni genetiche legate alla disfunzione mitocondriale

    Le statine possono danneggiare per sempre le cellule muscolari

    L’effetto collaterale più comune è il dolore muscolare e la debolezza, una condizione chiamata rabdomiolisi.
    Purtroppo, per molti adulti anziani è improbabile riuscire a distinguere tra dolore muscolare causato da statine e dolore conseguente all’invecchiamento, quindi gli effetti avversi delle statine negli anziani possono essere notevolmente sotto-riportati.

    I ricercatori ora hanno scoperto che vi è più di un modo in cui tale condizione può sorgere come risultato dell’assunzione di statine, tra cui:

    1. L’esaurimento di Co-Q10, una sostanza nutritiva che supporta la funzione muscolare. In Giappone e Canada i medici sono passibili di denuncia per negligenza se prescrivono le statine senza prescrivere CoQ10.
    2. Alterazione della capacità del muscolo scheletrico di riparare e rigenerare grazie all’effetto antiproliferativo delle statine.
      In uno studio recente, la vitalità delle cellule proliferanti è stato ridotto del 50 per cento ad una dose equivalente di 40 mg di Simvastatina – la dose giornaliera utilizzata di norma in alcuni pazienti. Questo potrebbe chiaramente avere un effetto negativo sulla capacità dei muscoli scheletrici di “guarire e riparare se stessi” e, alla fine, potrebbe portare alla totale incapacità del sistema muscolare di ricostruirsi e rigenerarsi.
    3. Attivazione del gene atrogin-1, che svolge un ruolo chiave nell’atrofia muscolare.
      La rottura del tessuto muscolare scheletrico a sua volta può anche portare ad insufficienza renale. L’industria nel frattempo insiste sul fatto che solo il 2-3 per cento dei pazienti ha dolori muscolari e crampi, ma secondo uno studio preso in esame dalla revisione (5), il 98 per cento dei pazienti trattati con Lipitor e un terzo dei pazienti trattati con Mevacor (una statina a basso dosaggio) soffriva di problemi muscolari.

    Aggiungendo la beffa al danno, le persone attive hanno in realtà più probabilità di sviluppare problemi dall’uso di statine rispetto a coloro che sono sedentari.

    • In uno studio condotto in Austria, solo sei su 22 atleti con ipercolesterolemia familiare sono stati in grado di sopportare il trattamento con statine. Gli altri hanno interrotto il trattamento a causa del dolore muscolare.

    L’IMPORTANZA DEL COENZIMA Q10

    Non ci sono avvisi ufficiali negli Stati Uniti per quanto riguarda l’esaurimento di CoQ10 dovuto alle statine e molti medici non informano su questo problema.
    L’etichettatura in Canada avverte chiaramente in merito alla deplezione di CoQ10 e informa che la carenza di questo nutriente “potrebbe portare ad insufficienza cardiaca in pazienti borderline. ”

    Il coenzima Q10 è un composto antiossidante fondamentale per il processo della produzione di energia all’interno dei mitocondri e nell’eliminazione dei radicali liberi in eccesso.

    Le statine agiscono in tre modi:

    1. abbassano i livelli di CoQ10 bloccando la via coinvolta nella produzione di colesterolo – stesso percorso attraverso il quale viene prodotto Q10 riducono il colesterolo nel sangue che trasporta CoQ10 e altri liposolubili antiossidanti.

    La perdita di CoQ10 porta alla perdita di energia cellulare e aumenta i radicali liberi.
    Ciò significa che si spalancano le porte al danno del DNA mitocondriale delle cellule. Questo spiega perché le statine sono particolarmente pericolose in caso di danni mitocondriali pre-esistenti, ed il corpo si basa su ampie scorte di CoQ10 per bypassare questo danno.

    Il cuore ha bisogno di alti livelli di Co-Q10.

    Uno degli effetti della carenza di Co-Q10 è la perdita del tessuto muscolare che porta a debolezza, grave lombalgia, INSUFFICIENZA CARDIACA (il cuore è un muscolo!), neuropatia e infiammazione dei tendini e legamenti, che è spesso causa di rotture.
    La pressione alta e il diabete sono le conseguenze dei più alti tassi di problemi mitocondriali e se ci si trova in una di queste condizioni il rischio di complicazioni dovute alle statine aumenta considerevolmente, secondo quest’ultima revisione (5).

    In ogni caso, si possono sviluppare sempre nuovi effetti avversi, dal momento che le statine possono causare danni progressivi ai mitocondri con il passare del tempo e i mitocondri tendono a indebolirsi con l’età.

    Secondo il co-autore dello studio, la dottoressa Beatrice Golomb MD PhD – il rischio di effetti avversi aumenta con l’età e con il trascorrere del tempo.
    Questo spiega perché i benefici delle statine “non superano i rischi nelle persone oltre i 70 o 75 anni e in coloro con malattie cardiache. ”

    Certo, le statine inibiscono la produzione di colesterolo e lo fanno molto bene.
    Nessun errore del nostro sistema medico è così evidente come la totale accettazione che la riduzione del colesterolo è un metodo per prevenire malattie.

    Ogni singola cellula del nostro organismo contiene colesterolo, perché il colesterolo è la sostanza che impermeabilizza le nostre cellule. Senza colesterolo, non potremmo avere un diverso ambiente biochimico tra l’interno e l’esterno della cellula.
    Quando i livelli di colesterolo non sono adeguati, la membrana cellulare diventa porosa e incontinente, situazione che il corpo interpreta come una emergenza, rilasciando un’ondata di ormoni corticoidi che agiscono sequestrando il colesterolo da una parte del corpo e trasportandolo dove manca.

    Nel corpo, il colesterolo è una sostanza “riparatrice”: il tessuto cicatriziale contiene alti livelli di colesterolo, incluso il tessuto cicatriziale delle arterie.
    Il colesterolo è il precursore della vitamina D, coinvolta in numerosi processi biochimici incluso il metabolismo delle ossa.
    I sali biliari, necessari per la digestione dei grassi, sono costituiti di colesterolo. Quelli che soffrono di bassi valori di colesterolo hanno spesso problemi nel digerire i grassi.
    Il colesterolo, inoltre, funziona come un potente antiossidante e ci protegge dal cancro e dall’invecchiamento.
    Il colesterolo è vitale per il buon funzionamento del sistema nervoso. Gioca un ruolo chiave nella formazione della memoria e nell’assorbimento degli ormoni, inclusa la serotonina, la sostanza del “benessere” cerebrale.

    Quando i livelli di colesterolo si abbassano troppo, i recettori della serotonina non possono funzionare.

    Il colesterolo è la principale sostanza organica del cervello: oltre la metà del peso secco della corteccia cerebrale è formata da colesterolo.
    Infine, il colesterolo è il precursore di tutti gli ormoni prodotti nella corteccia surrenale, incluso i glucocorticoidi, che regolano gli zuccheri del sangue, e i mineralcorticoidi, che regolano l’equilibrio minerale. I corticoidi sono gli ormoni surrenali formati dal colesterolo, che il corpo utilizza in risposta a vari tipi di stress: promuovono la guarigione e modulano la tendenza all’infiammazione. La corteccia surrenalica, inoltre, produce gli ormoni sessuali, incluso il testosterone, l’estrogeno e il progesterone, sempre a partire dal colesterolo.
    Pertanto, un livello basso di colesterolo, provocato da un problema congenito o indotto da farmaci, può disturbare la produzione degli ormoni surrenalici e portare a disturbi legati agli zuccheri del sangue, all’edema, alle carenze minerali, alle infiammazioni croniche, alla difficoltà a guarire, alle allergie, all’asma, alla ridotta libido, all’infertilità e a vari disturbi della riproduzione.

    COME MAI GLI STUDI SULE STATINE SONO RIUSCITI A DARE L’IMPRESSIONE DI RIDURRE LE MALATTIE CARDIACHE?

    Per un certo verso sembra che i ricercatori abbiano dato più peso ai marcatori, gli indicatori che si ritiene essere correlati alla malattia cardiovascolare.
    In realtà esistono modalità abbastanza sofisticate per presentare i dati in modo favorevole, soprattutto quando dietro c’è il finanziamento delle case farmaceutiche, in grado di trovare varie modalità per ingannare medici e pazienti.
    La maggior parte degli studi e le argomentazioni sul colesterolo si concentrano sull’importanza di ridurne i livelli, dando per scontato che ciò impedisca attacchi di cuore e ictus.
    Come risultato, il livello elevato di colesterolo viene trattato come fosse una malattia a sé, nonostante il fatto che non uccide e molti studi hanno documentato che livelli di colesterolo più bassi sono associati ad alti tassi di mortalità.

    Se una casa farmaceutica vuole vendere un farmaco non mette l’attenzione né sulla prevenzione della malattia né sulla guarigione.
    L’obiettivo è quello di trovare il modo di vendere farmaci.

    Le strategie di marketing delle maggiori case farmaceutiche mondiali oggi prendono massicciamente di mira le persone in perfetta salute.
    Pertanto, per vendere statine ci si concentra sul colesterolo. Come risultato si spinge a considerare pericoloso il colesterolo alto. La paura degli attacchi di cuore è stata trasformata in paura del colesterolo.

    Chi ci guadagna

    Non è solo il pubblico che è stato convinto, ma un sistema medico troppo facilmente ingannabile dalla pseudo-scienza della Grande Industria Farmaceutica e dei loro tirapiedi interamente posseduti, come le università e le cosiddette agenzie della salute. Chiunque esca da questi schemi viene punito.
    I medici che si pronunciano a dire la verità e cioè che il colesterolo non provoca attacchi di cuore e le statine non offrono alcun beneficio, vengono attaccati dalle agenzie che eseguono gli ordini dell’Industria Farmaceutica.
    Chiunque cerchi di fare ricerca onesta non trova alcun tipo di finanziamento.
    Le università vomitano qualsiasi pseudo-studio, foraggiate dal denaro delle facinorose case farmaceutiche. Le scuole mediche insegnano qualunque cosa le case Farmaceutiche dicono loro di insegnare.
    La stragrande maggioranza della formazione continua, per i medici, è stata progettata dalle case farmaceutiche, così l’idea che il colesterolo deve essere abbassato con le statine è continuamente rafforzata.
    E lo stesso discorso vale anche per tutti gli altri farmaci compresi i vaccini.
    Le agenzie responsabili delle pubblicazioni mediche approvano la scienza della spazzatura per la pubblicazione, perché la maggior parte del denaro proviene dalla pubblicità dei prodotti. Esistono anche associazioni di beneficenza per promuovere questo schifo.

    La medicina tradizionale tratta le condizioni più croniche, concentrandosi su come alleviare i sintomi più immediati. I medici tendono a rifuggire dal discutere con i pazienti di ciò che ritengono non convenzionale o non confermato, fino a quando una persona autorevole non abbia messo il suo sigillo d’oro di approvazione sulla constatazione. Anche se questo atteggiamento sembra prudente per i medici, significa che potrebbero volerci anni prima di conoscere una vasta gamma di semplici, spesso naturali, soluzioni per la salute e opzioni di trattamento che potrebbero essere di grande valore.

    Ma per la scienza medica ogni fatto scientifico che non sia pubblicato in qualche rivista del settore è considerato inesistente, pur essendo di pubblico dominio che la ricerca scientifica sia ormai controllata e indirizzata, attraverso finanziamenti e sponsorizzazioni alle varie Università, da una decina di gruppi farmaceutici che si dividono, a beneficio dei propri azionisti, la metà del mercato mondiale dei farmaci e utilizzano i propri guadagni per porre in essere sistemi di ingerenza e influenza, cui non si sottraggono le più prestigiose riviste scientifiche e la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

    È attraverso i propri sistemi di infiltrazione, quindi, che le lobbies farmaceutiche riescono ad imporre la pubblicazione, nelle più note riviste scientifiche, di articoli favorevoli ai propri interessi, celando deliberatamente gli esiti di ricerche sfavorevoli, che oltretutto privano la comunità scientifica di conoscenze altrettanto utili alla scienza e alle persone malate.
    La ricerca da tempo soffre di una mala-pratica diffusa in tutti i settori sia pubblico che privato. Le decisioni mediche sono sistematicamente distorte per varie ragioni. Una di queste è che le case farmaceutiche hanno facoltà di interrompere in qualunque momento le ricerche in corso e possono vietare la pubblicazione dei dati che non giocano a loro favore.

    http://jama.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=202662

    E’ inevitabile che ogni farmaco dotato di effetti desiderabili abbia effetti tossici imprevisti.

    Tuttavia, se non c’è modo di analizzare i dati di tutte le ricerche e i test condotti perché non sono stati resi pubblici, è impossibile per il medico giungere ad una corretta valutazione del farmaco tale da giustificarne la prescrizione al paziente, come nel caso delle statine.
    Basterebbe che i governi obbligassero tutti quanti (ricercatori, finanziatori e organi di controllo come la FDA) a pubblicare tutti i dati delle ricerche e tutti i trials condotti, compresi tutti quelli che deludono la tesi di partenza del ricercatore.

    Che la scientificità di molti articoli pubblicati nelle riviste specializzate possa essere artefatta e strumentale è dimostrato anche da una ricerca condotta per conto della Health Partners Research Foundation di Minneapolis, la quale ha messo in luce che un numero rilevante dei 3247 ricercatori americani intervistati ha ammesso di aver fornito interpretazioni non corrette dei dati ottenuti e il 15% di essi ha confessato di aver modificato i risultati dei propri lavori su pressione degli sponsor commerciali [Corriere della Sera, 14.06.2005].

    Praticamente ogni aspetto del sistema medico esiste per servire le
    inestinguibili case farmaceutiche. Poco importa se i farmaci non fanno nemmeno quello che dicono. Non importa se fanno danni enormi fintanto che ingrassano le casse delle case farmaceutiche.
    E finché le case farmaceutiche sono felici, allora anche tutti quelli che sono cresciuti allattati al suo seno gonfio di denaro sono felici.

    Il pubblico? Forse, abbiamo qualche ruolo da svolgere in questa farsa. Il primo è quello di pagare per tutto questo, sia che lo facciamo attraverso le tasse, le assicurazioni o di tasca nostra. Il fatto è che ogni centesimo va a sostegno delle case farmaceutiche.
    E l’altra funzione del pubblico? E’ stare zitti e prendere la medicina.

    Come dimostrano diversi studi, le statine non fanno quello per cui vengono vendute.

    Grazie ad un marketing massiccio, i produttori di statine hanno sapientemente influenzato e controllato la politica pubblica sulla prescrizione di statine facendola diventare il protocollo ufficiale di cura. Chiunque critica queste politiche o è in disaccordo viene etichettato come un eretico, ignorante e ridicolizzato.
    La loro influenza è così forte che di recente la FDA ha approvato il Crestor®, una statina per il trattamento di pazienti con colesterolo normale. Alcuni di questi universitari sono stati chiamati a trattare bambini con le statine.
    Purtroppo il marketing ha davvero trionfato nella medicina.

    Nell’attesa che si ponga rimedio ad una ricerca distorta e falsata da interessi economici e da una mancata regolamentazione che protegga i pazienti da inutili sofferenze e decessi, diventa importante documentarsi su istituzioni, ricercatori e medici, la cui ricerca non abbia nulla che fare con le case farmaceutiche e i loro rappresentanti.

    Al di fuori del giro di affari delle case farmaceutiche ci sono veramente pochi soldi, tant’è che molti ricercatori di una delle più importanti organizzazioni mondiali per la ricerca indipendente, la Cochran Collaboration, prestano la loro opera a titolo gratuito.

    RIFERIMENTI:

    (Nota A)
    Lipid levels in patients hospitalized with coronary artery disease: An analysis of 136,905 hospitalizations in Get With The Guidelines
    Amit Sachdeva MD, Christopher P. Cannon MD et al.
    American Heart Journal January 2009Volume 157, Issue 1, Pages 111–117.e2
    http://dx.doi.org/10.1016/j.ahj.2008.08.010

    (1) Cochrane: Statins for acute ischemic stroke
    Published: 10 August 2011
    Authors: Squizzato A, Romualdi E, Dentali F, Ageno W
    Primary Review Group: Stroke Group
    (2) Statin Drugs Given for 5 Years for Heart Disease Prevention (Without Known Heart Disease)
    104 for non-fatal heart attack (una serie di studi)

    (3) Review Article June 28, 2010, Vol 170, No. 12
    Statins and All-Cause Mortality in High-Risk Primary Prevention
    A Meta-analysis of 11 Randomized Controlled Trials Involving 65 229 Participants
    (4) Effect of Statins on Venous Thromboembolic Events: A Meta-analysis of Published and Unpublished Evidence from Randomised Controlled Trials, Rahimi K, Bhala N, Kamphuisen P, Emberson J, Biere-Rafi S, et al. (2012) PLoS Med 9(9)
    NOTA: il presente articolo su Plos fa riferimento ad una metanalisi delle statine per quanto riguarda il tromboembolismo venoso, che non ha alcuna inerenza con il rischio di infarto e ictus, perché questi ultimi sono generati da tromboembolie arteriose.
    Le altre ricerche citate nell’articolo sono coerenti con il titolo del post: “Le statine non riducono attacchi cardiaci e ictus: analisi dei dati non pubblicati

    Statin adverse effects : a review of the literature and evidence for a mitochondrial mechanism.
    http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19159124

    (6) Inventori di malattie (Versione Completa)
    Del colesterolo e le statine ne parla il farmacologo Silvio Garattini fondatore dell’Istituto di ricerca Mario Negri di Milano al min 14:14 del servizio
    http://youtu.be/n8cDac_LZvY

    LEGGI ANCHE:
    I PERICOLI DELLE STATINE: QUELLO CHE NON VI È STATO DETO SUI FARMACI CHE ABBASSANO IL COLESTEROLO

    Ultimissime sul colesterolo

    Ricercatosi della Scuola di Medicina dell’Università di Tulane hanno utilizzato la tomografia a raggio elettronico (EBT) per misurare la progressione nella formazione della placca di pazienti infartuati che assumevano le statine. L’EBT è un esame molto accurato per misurare le inclusioni di calcio nelle arterie. Contrariamente alle previsioni, i ricercatori hanno scoperto che la progressione del calcio delle arterie coronariche (CAC) era significativamente più elevato nei pazienti che assumevano le statine in raffronto a quelli che non le assumevano.
    I ricercatori hanno affermato:
    “Il continuo amunento del CAC potrebbe spiegare perché in alcuni pazienti non si hanno benefici con le statine, ma piuttosto un aumento del rischio di accidenti cardiovascolari”(Arterioscler Thromb Vasc Biol, April 1, 2004).
    Il “Melbourne Women’s Midlife Health Project”, (progetto per la salute delle donne di mezza età) ha misurato annualmente i livelli di colesterolo in un gruppo di 326 donne di età compresa tra i 52 e 63 anni.
    Nel controllo dell’ottavo anno, le partecipanti sono state sottoposte anche ad un test per valutare la memoria.
    *************************

    FONTE:

    Come migliorare.com

    https://www.thennt.com/nnt/statins-for-heart-disease-prevention-without-prior-heart-disease-2/

    https://jamanetwork.com/journals/jamainternalmedicine/fullarticle/416105

    https://journals.plos.org/plosmedicine/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pmed.1001310


    INVENTORI DI MALATTIE (Versione Completa)
    il farmacologo Silvio Garattini fondatore dell’Istituto di ricerca Mario Negri di Milano parla del colesterolo e statine al min 14:14 del servizio. Ascoltate le sue parole.
    VIDEO: http://youtu.be/n8cDac_LZvY

    APPROFONDIMENTI:
    COLESTEROLO. TUTTA LA VERITA’ SULLE STATINE TRA RISCHI SOTTOSTIMATI E GRANDI AFFARI

    https://www.facebook.com/theCancerluigitosti/photos/pb.490306234316935.-2207520000.1426561259./1033740346640185/?type=3&theater



    Il caso delle statine non è unico esempio di conflitto di interessi.

    Conflitti di interesse: dilagano tra gli oncologi

    Think, Tally, Talk: Big pharma, convegni e conflitti di interessi (dei medici e non solo)


    PRODOTTI CHE POSSONO ESSERTI UTILI:

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    Collagene, Vitamina C e Sistema Cardiovascolare

    Immagine: Jill Gregory. Stampato con il permesso del Mount Sinai Health System, licenza CC-BY-ND.

     

    IL COLLAGENE PROTEICO SERVE OVUNQUE NEL CORPO

    Senza acido ascorbico, il collagene non può essere prodotto.

    Se durante la sintesi del collagene è presente troppo poco acido ascorbico, questo sarà difettoso e strutturalmente debole.

    Tratto dal libro di Irwin Stone
    Vitamina C contro le malattie
    (vedi Pdf nei file del gruppo)

    IL CUORE, IL SISTEMA VASCOLARE e gli attacchi


    In un recente sondaggio sulla salute, è stato scoperto che su ogni cento persone di età compresa tra diciotto e settantanove anni, tredici avevano una malattia cardiaca definita e altre dodici erano sospette.

    Poiché il nostro sistema cardiovascolare è così importante, esaminiamo prima le apparecchiature di cui siamo dotati.

    Abbiamo una disposizione idraulica complicata che comprende un sistema chiuso di tubi flessibili interconnessi.
    Il sistema ha un doppio sistema di pompaggio combinato in un organo che lavora duramente, il cuore. Le arterie flessibili che trasportano il sangue, sotto pressione, lontano dalla pompa sono le più grandi e si suddividono in vasi sempre più piccoli fino a quando quelli che trasportano il sangue nei tessuti, i capillari, sono microscopici. Il sangue nei tessuti viene poi raccolto in serbatoi flessibili di diametro, le crescenti venule e vene, per il suo viaggio di ritorno alla pompa per un altro forte spinta nelle arterie.


    Collagene deteriorato e strutturalmente debole è la causa dei sintomi più angoscianti della non corretta Ipoascorbemia (lo Scorbuto Clinico),

    • le gengive sanguinanti scorbutici,
    • i denti allentati,
    • la riapertura di vecchie ferite e cicatrici rimarginate,
    • e le ossa fragili.

    La maggior parte dei nostri parenti di mammiferi, i cui fegati producono continuamente grandi quantità di Acido Ascorbico, non devono mai preoccuparsi di questo perché non sviluppano lo scorbuto.


    Tessuto connettivo

    da Scienza e Scuola

    Nel tessuto connettivo le cellule non sono di solito a contatto tra loro ma sono tenute separate da un materiale extracellulare detto sostanza fondamentale o matrice e da fibrille o fibre.

    Le fibrille possono essere:

    • reticolari, presenti nel fegato

    A seconda della tipologia del materiale extracellulare e del contenuto in fibrille il tessuto connettivo può essere classificato in:

    • collagene) e fibroso (che, come si evince dal termine, è ricco di fibrille e costituisce tendini e legamenti)
    • tessuto connettivo specializzato, che a sua volta si distingue in cartilagineo, osseo, adiposo e liquido.

    Vediamoli più in dettaglio:

    • cartilagineo: molto elastico, è costituito da cellule dette condrociti secernenti una sostanza fondamentale ricca di collagene e proteoglicani
    • liquido (sangue e linfa): nel sangue le cellule più diffuse sono i globuli rossi (eritrociti), i globuli bianchi (linfociti). Sono poi presenti le piastrine (trombociti), che in realtà altro non sono che parti di cellule derivanti dai megacariociti. Nella linfa sono presenti solo i linfociti. La sostanza fondamentale è detta plasma, un liquido giallastro ricco di proteine, costituente circa il 55% del sangue.


    • Aghajanian, Patrick, Susan Hall, Montri D. Wongworawat, and Subburaman Mohan. “The Roles and Mechanisms of Actions of Vitamin C in Bone: New Developments.” Journal of Bone and Mineral Research: The Official Journal of the American Society for Bone and Mineral Research 30, no. 11 (November 2015): 1945–55. https://doi.org/10.1002/jbmr.2709.



    Cardiologia Metabolica del dr Stephen Sinatra

    tradotto anche in Italiano

    “the Sinatra Solution – Rinforza il tuo Cuore”

    Si aprono nuove prospettive nella prevenzione e nel trattamento delle malattie cardiache.
    Se soffrite di disturbi di cuore, il dottor Stephen T. Sinatra ha la soluzione che state cercando: massimizzare la quantità di ossigeno che il vostro cuore assume dal flusso sanguigno accelerando il ritmo con cui le cellule convertono i nutrienti in energia.

    La combinazione sinergica di questi nutrienti riesce a ricaricare tutte le cellule del corpo mettendole in grado di funzionare ad un livello ottimale. Con questa carica di energia, si ottiene quindi una rinnovata salute cardiaca e si sperimenta una grande senso di benessere generale

    Sono ormai tantissime le persone con problemi di cuore dopo i 40 anni che potranno utilizzare questo libro per convincere il proprio medico a considerare le cause invece di trattare i sintomi con farmaci largamente inefficaci e pericolosi

    Soffri di disturbi cardiaci? Il famoso cardiologo Stephen T. Sinatra ha la soluzione che cerchi: la Cardiologia Metabolica, un metodo straordinario per ringiovanire, rivitalizzare e rinforzare il tuo cuore.

    Di tutti gli organi, il cuore è quello più sensibile agli stress ossidativi. Utilizzare quantità adeguate di antiossidanti, come il coenzima Q10, e integratori come la carnitina, il D-ribosio e il magnesio permette di ridurre l’ossidazione del colesterolo e i conseguenti danni alle arterie e consente, inoltre, lo smaltimento di metalli pesanti e altri inquinanti ambientali che nuocciono al sistema cardiocircolatorio.

    Grazie a questo sistema è possibile curare e prevenire tutte le malattie cardiache, aumentando al massimo la quantità di ossigeno che il tuo cuore assume dal flusso sanguigno e accelerando il ritmo con cui le tue cellule convertono le sostanze nutritive in energia. La combinazione sinergica di questi nutrienti riesce a ricaricare tutte le cellule del corpo mettendole in grado di funzionare a un livello ottimale.
    Dopo 35 anni di studi approfonditi, il dott. Sinatra ha messo a punto un metodo di cura non invasivo e basato su rimedi naturali per le patologie cardiocircolatorie.

    Per ogni patologia cardiaca Sinatra ha studiato e sperimentato un protocollo con dosi e rimedi che vengono riportati nel testo. In particolare si propongono soluzioni per pressione alta, angina, aritmia, insufficienza cardiaca congestizia, prolasso della valvola mitrale ecc.

    Metti a posto il tuo cuore grazie al Dr. Sinatra

    Un importante “gestore” di elettroni


    Queste nuove acquisizioni della biologia organica sono ancora poco conosciute nel nostro paese sebbene aprano un grande spiraglio di comprensione (e terapia) su una delle reali cause delle malattie cardiovascolari e degenerative.

    Alle persone con problemi di cuore mancano le energie: è un dato di fatto. Il cuore ha bisogno di una grande quantità di sangue ossigenato che soddisfi in continuo il suo enorme fabbisogno di energia.

    Ed è qui che entra in scena la triade che garantisce la salute del cuore:

    il coenzima Q₁₀, la L-carnitina e il D-ribosio.

    La combinazione sinergica di questi nutrienti, che sono integratori di energia, massimizza la quantità di ossigeno che il cuore e i muscoli scheletrici possono estrarre dal sangue accelerando il ritmo con cui le cellule convertono i nutrienti in energia.


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