La biopsia può essere dannosa e dare un vantaggio al tumore?

La ricerca scientifica fornisce la prova inconfutabile del pericolo che rappresenta la biopsia sistematica in particolare a livello del seno e della prostata.

viene stimolata l’angiogenesi (formazione di nuovi vasi sanguigni) per rivascolarizzare il tessuto danneggiato e consentire la sua ricostruzione.

Questi ultimi secernono delle proteine che partecipano alla ricostruzione dei tessuti danneggiati (EGF, MMP, VEGF). Queste proteine sono fattori di crescita.

L’infiammazione agisce come un potente promotore tumorale.

Inoltre, degradando la matrice extracellulare, i macrofagi, attratti da un fattore infiammatorio il PDGF emesso dalle cellule tumorali, favoriscono l’infiltrazione delle cellule tumorali nel tessuto sano che attiva la progressione del tumore verso uno stadio invasivo.

Infine, il tumore crea un ambiente locale che impedisce la risposta immunitaria antitumorale.
Fonte:



L’ago diagnostico, introdotto per raggiungere i tessuti da esaminare e asportarne un frammento, può disseminare cellule cancerogene durante la procedura di estrazione? C’è inoltre chi parla del processo infiammatorio, riconducibile alla piccola lesione causata dall’introduzione dell’ago, come vantaggio di crescita per il tumore.

Sono questi alcuni degli interrogativi che sempre più frequentemente vengono sollevati su uno degli esami diagnostici più largamente utilizzati, che consiste nel prelievo e nell’analisi di una porzione di tessuto biologico per escludere o confermare un sospetto di malattia. Possiamo anche affermare che le pubblicazioni scientifiche che troviamo sulla questione hanno avuto scarsa diffusione, e quasi inesistente in paesi come l’Italia.

Nel 1974, il dottor Philip Rubin dell’Università di Rochester scrisse che le biopsie chirurgiche possono contribuire, in alcuni casi, alla diffusione del cancro. Ad affermarlo anche il John Wayne Cancer Institute di Santa Monica, California, che ha condotto uno studio su 663 donne con cancro al seno:

la metà aveva subito biopsia mammaria, mentre nei restanti casi si era provveduto all’asportazione chirurgica della massa tumorale senza effettuare biopsia.

I risultati riportati nella pubblicazione scientifica ‘Manipulation of the primary breast tumor and the incidence of sentinel node metastases from invasive breast cancer‘, hanno evidenziato che nelle pazienti che avevano subito la biopsia, prima dell’asportazione chirurgica della mammella, c’era il 50% in più di probabilità di diffusione del cancro attraverso il linfonodo sentinella.

Circa dieci anni dopo, nel 2014, lo studio è stato ripreso con una nuova pubblicazione effettuata dagli scienziati K. Shyamala, H. C. Girish, Sanjay Murgod del Department of Oral and Maxillofacial Pathology, Rajarajeswari Dental College and Hospital, Bengaluru, Karnataka, India: ‘Risk of tumor cell seeding through biopsy and aspiration cytology‘.

Come suggerito dal titolo della pubblicazione gli scienziati affrontano il problema del rischio di disseminazione delle cellule tumorali attraverso la biopsia e l’aspirazione citologica. Le cellule tumorali, riporta lo studio, oltre che riprodursi in maniera incontrollata, perdono la coesione e la sistematicità dal tessuto normale, staccandosi così dal tumore primario e iniziando a viaggiare sino a creare colonie altrove.

Le cellule neoplastiche mancando di coesione, proprio per la loro capacità di migrare e colonizzare, rischiano quindi di disseminarsi durante la biopsia o un intervento chirurgico o durante una semplice procedura di ago aspirato.

Per ulteriori spunti sulla questione vi invitiamo alla lettura di questa ulteriore pubblicazione scientifica: ‘Prevention of tumour cell dissemination in diagnostic needle procedures‘ (Prevenzione della diffusione delle cellule tumorali nelle procedure ago diagnostiche).

Nell’abstract si legge:

«un effetto collaterale delle biopsie diagnostiche è la possibilità di diffondere cellule tumorali nella traccia dell’ago, che può causare preoccupazione in alcuni tipi di tumore maligno».

Fonte:

Emanuele/Associazione per la Ricerca di Rossella Puccio



TUMORE ALLA PROSTATA E BIOPSIE

Il tumore alla prostata è uno di quelli con cui di solito si muore, non di cui si muore.

Il problema, come mostrano tantissime ricerche mediche che apparentemente non riescono a raggiungere gli oncologi, è che anche la biopsia ha un margine di errore enorme, e riporta molto spesso falsi positivi, portando così al passo ancora successivo: operazione chirurgica ed asportazione della prostata.

Operazione che molto spesso lede il nervo che passa intorno alla prostata, portando ad incontinenza ed incapacità di ottenere un salve regina, cosa che ad alcuni maschietti potrebbe dispiacere.
Ma perché mai ridurre il numero di pazienti che rimarranno quasi sicuramente pazienti a vita?

Fonte:

  • Anonimo Nutrizionista

Bibliografia

  1. Al-Leswas D, O’Reilly DA, Poston GJ (2008) Biopsy of solid liver tumors: adverse consequences. Hepatobiliary Pancreat Dis Int 7: 325–327 [PubMed] []
  2. Boutin C, Rey F, Viallat JR (1995) Prevention of malignant seeding after invasive diagnostic procedures in patients with pleural mesothelioma. A randomized trial of local radiotherapy. Chest 108: 754–758 [PubMed] []
  3. Buscarini E, Buscarini L (2004) Radiofrequency thermal ablation with expandable needle of focal liver malignancies: complication report. Eur Radiol 14: 31–37 [PubMed] []
  4. Espinoza S, Briggs P, Duret JS, Lapeyre M, de Baere T (2005) Radiofrequency ablation of needle tract seeding in hepatocellular carcinoma. J Vasc Interv Radiol 16: 743–746 [PubMed] []
  5. Herts BR, Baker ME (1995) The current role of percutaneous biopsy in the evaluation of renal masses. Semin Urol Oncol 13: 254–261 [PubMed] []
  6. Intra M, Mazzarol G, Rietjens M, Diaz Brito JA, Gennari R, Soteldo J, Rodriguez J, Bassani G, Bassi F (2005) Extramammary recurrence of DCIS after total mastectomy: an iatrogenic displacement following needling procedures? Breast J 11: 297–300 [PubMed] []
  7. Jones OM, Rees M, John TG, Bygrave S, Plant G (2005) Biopsy of resectable colorectal liver metastases causes tumour dissemination and adversely affects survival after liver resection. Br J Surg 92: 1165–1168 [PubMed] []
  8. Liang P, Wang Y, Yu X, Dong B (2009) Malignant liver tumors: treatment with percutaneous microwave ablation – complications among cohort of 1136 patients. Radiology 251: 933–940 [PubMed] []
  9. Micames C, Jowell PS, White R, Paulson E, Nelson R, Morse M, Hurwitz H, Pappas T, Tyler D, McGrath K (2003) Lower frequency of peritoneal carcinomatosis in patients with pancreatic cancer diagnosed by EUS-guided FNA vs percutaneous FNA. Gastrointest Endosc 58: 690–695 [PubMed] []
  10. Murakami R, Yoshimatsu S, Yamashita Y, Matsukawa T, Takahashi M, Sagara K (1995) Treatment of hepatocellular carcinoma: value of percutaneous microwave coagulation. AJR Am J Roentgenol 164: 1159–1164 [PubMed] []
  11. Rodgers MS, Collinson R, Desai S, Stubbs RS, McCall JL (2003) Risk of dissemination with biopsy of colorectal liver metastases. Dis Colon Rectum 46: 454–458;discussion 8–9 [PubMed] []
  12. Thurfjell MG, Jansson T, Nordgren H, Bergh J, Lindgren A, Thurfjell E (2000) Local breast cancer recurrence caused by mammographically guided punctures. Acta Radiol 41: 435–440 [PubMed] []
  13. Vaghefi H, Magi-Galluzzi C, Klein EA (2005) Local recurrence of prostate cancer in rectal submucosa after transrectal needle biopsy and radical prostatectomy. Urology 66: 881 [PubMed] []
  14. Wiksell H, Löfgren L, Schässburger KU, Grundström H, Janicijevic M, Lagerstedt U, Leifland K, Nybom R, Rotstein S, Saracco A, Schultz I, Thorneman K, Wadström C, Westman L, Wigzell H, Wilczek B, Auer G, Sandstedt B (2010) Feasibility study on the treatment of small breast carcinoma using percutaneous US-guided preferential radiofrequency ablation (PRFA). Breast 19: 219–225 [PubMed] []




Rosmarino una pianta umile con tante proprietà, modi d’uso e curiosità

 

Il rosmarino è una pianta della  FAMIGLIA delle Lamiaceae, noto in botanica col nome di Rosmarinus officinalis L.

In gergo popolare può avere altri nomi: ramerino, rusmarin, rumosino, zipiri, rosamarina, osmari, gusmarin. 

È un arbusto sempreverde alto fino a 2 metri con fusto legnoso e ramificato.

  • Foglie: consistenti e aghiformi, di colore verde scuro sulla pagina superiore e grigiastre nella pagina inferiore per la presenza di peli. Se toccate emanano un caratteristico profumo aromatico e canforato.
  • Fiori: sono di colore azzurrino o bianco e fioriscono da Aprile a Settembre sulle sommità dei rami.

ETIMOLOGIA DEL NOME/STORIA E TRADIZIONI: il nome deriva probabilmente dalle parole latine “ros” e “marinus” che significa rugiada del mare in relazione al fatto che la pianta cresce spontanea nelle zone mediterranee vicino al mare. Si trova coltivato in orti e giardini.

TEMPO E MODALITA’ DI RACCOLTA O COLTIVAZIONE: le foglie si raccolgono in primavera, prima che la pianta fiorisca, tagliando i rametti non lignificati e mettendoli a seccare in un luogo aerato ed ombreggiato per alcuni giorni. Le gemme si raccolgono ad inizio primavera, quando sono ancora chiuse.

PROPRIETA’ SALUTISTICHE PRINCIPALI

Le principali proprietà benefiche del Rosmarino sono:

  • Favorisce la produzione e il deflusso della bile (azione coleretica e colagoga)
  • Antispastica delle vie biliari
  • Protettrice del fegato
  • Scioglie le tensioni di stomaco ed intestino
  • Contrasta la formazione di gonfiori nella pancia (azione carminativa)
  • Favorisce la fluidificazione e l’eliminazione del catarro in eccesso
  • Antiossidante ed antisettica
  • Tonica generale

FORME IN CUI SI UTILIZZA

Ecco alcuni utilizzi, quando assumerlo e la posologia:

  • Tisana: mettere in una tazza di acqua calda 1 cucchiaio da minestra di foglie secche e lasciare in infusione per 10 minuti circa. Filtrare e bere 2/3 tazze al giorno.
  • Tintura madre (Soluzione Idroalcolica): 50-60 gocce 2 volte al giorno, sciolte in acqua.
  • Gemmoderivato (Soluzione Idrogliceroalcolica): 50-60 gocce 2 volte al giorno, sciolte in acqua.
  • Olio essenziale: 2/3 gocce per suffumigi.
  • Oleoliti: uso esterno (vedi sotto)
  • Idrolizzato: uso esterno (vedi sotto)

IL ROSMARINO È UN RIMEDIO NATURALE PER:

  • Insufficienza epatica
  • Fegato grasso
  • Postumi di epatiti
  • Difficoltà digestive accompagnate da gonfiore, flatulenza, eruttazioni
  • Coadiuvante nel trattamento dell’ipercolesterolemia
  • Affezioni catarrali delle vie respiratorie (olio essenziale)

Per uso interno:

È indicato contro vertigini, anemia, ipotensione, astenia psico-fisica, convalescenza, emicrania, insufficienza biliare, menopausa, sciatalgia. Mentre in campo alimentare, miscelato con altre spezie, per l’aromatizzazione di carni, salumi, condimenti e salse.

Precauzioni e controindicazioni: pur non essendo irritante, è meglio utilizzarlo diluito, e non usarlo in gravidanza e nei soggetti epilettici.

Per uso esterno

È un ottimo antirughe e aiuta a combattere la secchezza della pelle grazie alla presenza di antiossidanti che la rende più elastica. Possiede anche un’azione rinfrescante e antibatterica, infatti in cosmesi viene utilizzato anche nella produzione di dentifrici.

Il rosmarino si può usare in diverse forme:

In foglie essiccate per tisane, in foglie fresche per insaporire ed arricchire pietanze di vario genere, oppure nelle forme di Idrolato ed olio essenziale, oleolito per le cure esterne della pelle e capelli.

 

Tisana al rosmarino: benefici, proprietà e per cosa si usa

l rosmarino è un erba sempreverde molto profumata ed è utilizzato in cucina, visto il suo aroma particolare, per condire molti piatti di carne, pesce, contorni, zuppe, focacce…, ma se assunto in tisana apporta benefici a tutto il corpo. La tisana al rosmarino infatti è un ottimo tonificante, rallenta l’invecchiamento e migliora la circolazione. 

Tisana al rosmarino per contrastare la caduta dei capelli

Assumere la tisana al rosmarino giornalmente previene e riduce la caduta stagionale dei capelli e l’imbiancamento donando lucentezza. Contrasta pure la tendenza alla calvizie.

Dopo aver preparato la tisana al rosmarino, applicare impacchi massaggiando il cuoio capelluto. Stimola la ricrescita, rinforza i capelli sfibrati e secchi, riduce la formazione della forfora e purifica i capelli grassi. 

ISTRUZIONI PER UNA TISANA

Come si prepara la tisana al rosmarino?

Versare un cucchiaino da caffè di rosmarino nell’acqua bollente (250 ml, una tazza circa), coprire e lasciare in infusione per circa 10-15 minuti.
È importante, subito dopo aver versato il rosmarino nell’acqua bollente, coprire con un piattino o un coperchio per evitare l’evaporazione degli olii essenziali. Filtrare e bere l’infuso. La tisana avrà un aroma fresco e leggermente pungente. 

A questa si possono aggiungere camomilla e melissa per potenziare l’azione calmante, zenzero fresco sbucciato e sminuzzato per aumentare le proprietà antinfiammatorie, semi di finocchio per un effetto carminativo.


Rosmarino Tisana

Erbe di Mauro – Codice sconto su tutti i prodotti: 73DTMQZ1

Confezioni da 60gr, 500gr e 1kg

 


Lidrolato di rosmarino

stimola la ricrescita dei follicoli piliferi, è quindi particolarmente adatto per chi vuole stimolare la crescita dei capelli.

USO DELL'IDROLATO DI ROSMARINO

Come si usa:

  • come tonico: utilizzato puro sul viso svolge la stessa funzione del tonico aiutando a ristabilire il corretto pH cutaneo dopo la detersione.
  • per rinfrescare e idratare: tienilo in frigo e all’occorrenza vaporizzalo sul viso per una sferzata di energia immediata! 
  • come base per le tue maschere: aggiungi l’idrolato al posto dell’acqua per arricchire le tue maschere viso e capelli fai da te di preziose proprietà! 
  • come ingrediente per cosmetici: incorporato nella fase acquosa è ottimo per creare creme per pelli grasse, lozioni e shampoo rinforzanti, antiforfora, purificanti  protettivi per capelli, deodoranti contro la sudorazione eccessiva. 
  • sui capelli: il pH leggermente acido dell’idrolato aiuta a mantenere i capelli morbidi e lucenti. Puoi utilizzarlo per diluire lo shampoo o in purezza come risciacquo acido: in questo caso basta spruzzarlo direttamente sui capelli umidi come ultimo passaggio prima dell’asciugatura.
  • Come decongestionante per occhi e pelle stanchi: niente di meglio di un impacco su occhi stanchi e affaticati per attenuare occhiaie e borse e ritrovare uno sguardo fresco e una pelle distesa.

Ottenuto per distillazione in corrente di vapore dai rametti e dai fiori della pianta!

Azione rinfrescante e tonificante per pelli grasse e impure

 


Oleolito di Rosmarino

A cosa serve?

Vediamo più nello specifico quali sono i suoi possibili utilizzi:

  • Capelli secchi e fragili, alopecia: un massaggio del cuoio capelluto con poche gocce di oleolito di rosmarino, li idrata, li rinforza e ne stimola la ricrescita.

COME USARE L'OLEOLITO DI ROSMARINO

Consigli d’uso

AVVERTENZE: Tenere fuori dalla portata dei bambini. Conservare in un luogo fresco e asciutto, lontano dalla luce del sole, o da altre fonti di calore.


Oleolito di Rosmarino prodotto in italia (Marche)

da Erbe di Mauro

Erbe di Mauro – Codice sconto su tutti i prodotti: 73DTMQZ1

 


Olio essenziale di Rosmarino

Dalle proprietà purificanti su pelle e capelli, è un ottimo tonificante per il sistema nervoso e per il corpo in generale.

Dermopurificante, stimolante, antiforfora, astringente, anticellulite.


TUTTI GLI USI L'OLIO ESSENZIALE DI ROSMARINO

Le proprietà dell’olio sono numerosissime, può essere utilizzato sia per uso interno che esterno, per la cura del proprio corpo e della mente, per problemi relativi a disturbi cardiovascolari, gastroenterologici, respiratori e muscolari. Di seguito verranno riportati alcuni metodi di utilizzo di questo magnifico olio essenziale per poterne sfruttare al massimo i benefici:

Uso interno

  • Problemi epatici: in caso di fegato affaticato (ad esempio quando c’è un rialzo delle transaminasi sieriche) si consiglia di diluire 1 goccia di olio essenziale di Rosmarino in un cucchiaino di miele disciolto in una tisana calda di Camomilla o Melissa per 2 o 3 volte al giorno. Un altro modo sarebbe quello di massaggiare l’addome, soprattutto concentrandosi sul lato destro, con una miscela composta da 3 cucchiai di olio vegetale insieme a 10 gocce di **Essenza di Limone e altre 10 di O.E. di Rosmarino.
  • Ritenzione idrica: se soffrite di ritenzione idrica vi consigliamo una miscela di oli essenziali che con un effetto sinergico ristabiliscono l’equilibrio omeostatico idrico del vostro corpo: aggiungere 1 goccia di olio essenziale di Rosmarino ad 1 goccia di O.E. di Ginepro e 1 goccia di O.E. di Geranio odoroso in un cucchiaino di miele disciolto in mezzo bicchiere di acqua tiepida o in una tazza di the verde, per 2 o 3 volte al giorno.
  • Emicrania: in caso di mal di testa, specialmente se correlato a mal digestione e/o vertigini, vi consigliamo di diluire 2 gocce di olio essenziale di Rosmarino in un cucchiaino di miele disciolto in mezzo bicchiere di acqua tiepida ed assumerlo dopo i pasti.
  • Infezioni intestinali: le proprietà antimicrobiche dell’olio essenziale di Rosmarino possono essere sfruttate per contrastare le infezioni intestinali accompagnate a dolori addominali e sintomi quali diarrea e nausea. Si consiglia di aggiungere 1 goccia di O.E. di Rosmarino ad 1 goccia di O.E. di Cannella e 1 goccia di O.E. di Tea Tree, in una cucchiaino da caffè di miele diluito in mezzo bicchiere di acqua tiepida per 2 o 3 volte al giorno.
  • Anemia e/o Pressione bassa: tra le proprietà dell’olio essenziale di Rosmarino ci duole ricordare quella sfruttata per contrastare i problemi cardiocircolatori come anemia e bassa pressione. Per questo scopo vi consigliamo di aggiungere 1 goccia di O.E. di Timo ad 1 goccia di O.E. di Rosmarino all’interno di una compressa neutra per O.E.
  • Geranio odoroso + 1 goccia di OE di Rosmarino + 1 goccia di Essenza di Limone, disciolti in un cucchiaino di miele e diluito in mezzo bicchiere di acqua tiepida, da prendere la sera prima di andare a dormire.

Uso esterno

  • Cura per i capelli: diluire l’olio essenziale di Rosmarino al 5-10% in olio di Jojoba o mandorle dolcie frizionare sul cuoio capelluto per una decina di minuti: la lozione ottenuta sarà in grado di stimolare la circolazione dello scalpo e dei bulbi piliferi.
  • Olio per massaggi: per creare un olio per massaggi in maniera facile e veloce, vi consigliamo di aggiungere dalle 6 alle 8 gocce di olio essenziale di Rosmarino a 2 cucchiai di un olio vettore vegetale o non essenziale (un esempio è quello di mandorle dolci o E.V.O.). Le proprietà benefiche dell’olio essenziale di Rosmarino, in particolare quella anti-ristagno idrico, saranno molto utili per eliminare i ristagni linfatici, drenare, contribuire a sciogliere i grassi e ad attenuare i dolori muscolari e articolari: esso infatti è anche in grado di sciogliere i cristalli di acido urico che si depositano nelle giunture.
  • Olio anti-cellulite: per contrastare le zone colpite da cellulite, si consiglia di diluire dalle 5 alle 10 gocce di olio essenziale di Rosmarino in 100 ml di olio di mandorle dolci e frizionare. Applicato sulla pelle risulterà ottimo contro cellulite, ritenzione idrica, cattiva circolazione e grasso localizzato su cosce o glutei.
  • Shampoo anticaduta: versare qualche goccia di olio essenziale di Rosmarino in uno shampoo neutro e procedere con il lavaggio. Risulta molto utile in caso di capelli deboli, fragili, grassi e con forfora, oltre che di alopecia. Al termine, sui capelli umidi, poche gocce frizionate sul cuoio capelluto si riveleranno un toccasana.
  • Diffusione ambientale: aggiungendo 1 goccia di olio essenziale di Rosmarino per ogni mq di ambiente in un bruciatore di oli essenziali, vi consentirà di avere una casa con un odore vivo e rigenerante ed in grado di stimolare il sistema nervoso centrale, in particolare la memoria, oltre che di alleviare lo stress e disturbi della psiche.

Olio essenziale di Rosmarino, 10ml

73DTMQZ1

Olio essenziale di Rosmarino (Rosmarinus officinalis), 100% puro e naturale prodotto in Italia tra la provincia di Fermo e Macerata, in ambiente sano e naturale, tramite distillazione in corrente di vapore delle foglie di Rosmarino.


Rosmarino come spezia

73DTMQZ1

In confezioni da 25gr, 500gr, 1kg

 


DISCLAIMER

Disclaimer

Quanto riportato, è tratto da materiale di libera consultazione sul Web. Vitamineral non è responsabile della diffusione di informazioni che si rivelassero non rispondenti a verità o dell’uso improprio dei prodotti menzionati. Pertanto, la letteratura di cui sopra è da intendersi come spunto per ricerche proprie: non sostituisce la diagnosi del medico, che si consiglia di consultare sempre, prima dell’assunzione di qualunque rimedio, soprattutto in presenza di patologie o disturbi contro i quali si stiano assumendo altri farmaci.



I CONSIGLI DEL DR CLAUDIO SAURO

IL ROSMARINO

Da un post del dr Claudio Sauro

Una delle piante aromatiche più comuni e che si usa comunemente anche in cucina è il Rosmarino. Generalmente non diamo nessuna importanza a questa pianta visto che ci sembra una pianta banale. Recentemente spulciando il vecchio testo dell’Antonelli sulle piante medicinali scopro che il Rosmarino ha un sacco di proprietà. Oltre ad essere un ottimo digestivo è pure un ottimo epatoprotettore. L’Antonelli, in base alle esperienze del Kneip, me lo da pure come anti epilettogeno nelle crisi di grande male.

La sua essenza è talmente ricca di antiossidanti da eguagliare quelli della curcuma. Abbiamo recentemente visto che la maggior produzione di antiossidanti si ha quando sussiste un infiammazione. Se ne deduce pertanto che gli antiossidanti hanno un azione antiflogistica più o meno marcata. Ma abbiamo anche visto che praticamente sempre alla base dei tumori c’è un infiammazione che scollega i recettori G di trasmissione cellulare. Se ne deduce pertanto che anche il Rosmarino ha un azione antitumorale, e credo abbastanza marcata.

Ma come prenderlo per utilizzarne al massimo le proprietà?

Uno dei sistemi è l’infuso delle foglie secche, ma in tal caso la quantità di essenza che si estrae è modesta.

Recentemente ho provato a fare la tintura madre di rosmarino: si taglia il rosmarino fresco con una forbice aghi e ramoscelli, si pressa in un vaso, si copre di alcool puro da liquori a 95° e si lascia riposare per 15 giorni. In tal modo si estrae una quantità enorme di essenze e di resine, tanto che se si mette un cucchiaino di tale tintura in un bicchiere e si aggiunge acqua la soluzione diventa lattescente perché liposolubile.

Il profumo è fortissimo, ottimo dopo i pasti per digerire: Se ne prenda un cucchiaino dopo i pasti diluito in poca acqua, non solo digerirete meglio, ma vedrete un abbassamento del colesterolo simile a quando si assumono statine (senza gli effetti collaterali di queste), non solo ma le HDL (il colesterolo buono) balzerà in alto come con nessun altro farmaco, naturale o di sintesi che sia.

Vitamina E. Si tenga inoltre presente che essendo liposolubile penetra nei grassi ed esercita soprattutto su questi un azione anti-ROS. Quindi agisce in sincronia con la Vitamina E e ne potenzia l’azione. I grassi, come già detto, sono un serbatoio di Radicali Liberi.


ROSMARINO È ANTITUMORALE

“Il rosmarino uccide il 77% delle cellule tumorali dello stomaco in vito.

in vitro

Negli studi sulla popolazione europea, quelli che mangiavano rosmarino fresco almeno una volta alla settimana avevano il 60% in meno di rischio di melanoma e il 34% in meno di rischio di cancro ai polmoni. Ma i benefici per la salute di questa erba non si fermano a combattere il cancro.

Gli studi clinici hanno dimostrato che il rosmarino aiuta a migliorare la funzione renale nei diabetici (quando usato come parte di Canephron N), a proteggere la pelle dai danni UV e anche a migliorare significativamente la memoria negli anziani (dose: 750 mg di erba in polvere ogni giorno).

ROSMARINO E LONGEVITA'

CENTENARI DI ACCIAROLI E ROSMARINO!

da un post di Fabio Poli

nell’alto consumo di rosmarino il fattore chiave della loro longevità!

Il rosmarino agisce su:

  • cervello, cistifellea, vie biliari, fegato, cuore, cuoio-capelluto, pelle, muscolatura liscia, su intestino, stomaco, organi digestivi, emuntori, gustativi, sessuali- riproduttivi (utero,ovaie,testicoli) e sulle vie urinarie, su ossa, cartilagini e articolazioni, su reni,sangue e sistema circolatorio, sul sistema endocrino, su quello immunitario e nervoso autonomo, e centrale.
  • Il rosmarino è un ottimo concentrato di antiossidanti, antibatterici, antivirali, antimicrobici, antifungini, repellenti per gli insetti, è tonico generale, cardiotonico, neurotonico, diuretico, dimagrante, coleretico, afrodisiaco, analgesico, antinfiammatorio, digestivo, eupeptico, antisettico, carminativo, anti-colesterolemico, emmenagogo.

Cosa Cura:

  • Scopriamone le principali sostanze antitumorali.
  • azione antiangiogenetica nelle cellule del pancreas affetto da cancro e svolge azione apoptotica; induce al suicidio le cellule cancerose del cancro alle ovaie, alla mammella, alla prostata e ai polmoni.

    • Il rosmarino contiene Carnasolo, che agisce riattivando la proteina P53, un soppressore tumorale considerato uno dei più importanti fattori per il controllo e lo sviluppo delle malattie e che risulta inattivo nel 50% dei tumori umani.
      Il rosmarino, come altri fitoterapici, quali la cannabis, contiene terpeni ad azione antitumorale.
      Esaminiamone alcuni:


      • Glutatione, il più potente antiossidante endogeno!
      • Tra i terpeni ad azione antitumorale del rosmarino, annoveriamo anche il Cariofillene, impiegato anche nella cura delle malattie autoimmuni.
      • Eudesmolo, antiproliferativo e citotossico!
        Il rosmarino contiene moltissime vitamine:

        • Vitamina A, B1, B2, B3, B5, B6, B9, C, D2+D3 e la K (antitumorali).

        Nel rosmarino vi sono molti aminoacidi tra cui:

        • Dulcis in fundo, il rosmarino, aggiunto durante la cottura della carne ne limita, del 70%, la formazione di poliammine, mediatori endogeni della proliferazione cellulare.
          Tra i minerali presenti nel rosmarino ad azione antitumorale, spicca sicuramente il Selenio, ottimo antiossidante e disintossicante.





Hericium erinaceus, il fungo per la salute di intestino e cervello

LHericium erinaceus è un fungo medicinale che fa parte dell’antico sapere della Medicina Tradizionale Cinese.

È particolarmente indicato per la prevenzione e il trattamento di patologie del sistema nervoso centrale (cervello) e periferico (nervi), in quanto promuove la formazione e la riparazione delle cellule nervose, danneggiate a causa di una malattia, o per il naturale logorio dovuto dalla vecchiaia.

Ed è estramamente efficace anche nella cura delle problematiche gastrointestinale. Rigenera la mucosa gastrica, ha proprietà antibatteriche nei confronti del tanto temuto Helicobacter, nutre la flora batterica intestinale e combatte la disbiosi.

Indice dell’articolo

  1. Che cos’è l’Hericium?
  2. Proprietà dell’Hericium erinaceus
    • Principi attivi
    • Usi terapeutici
  3. Utilizzo
  4. Dove si compra?
  5. Controindicazioni
  6. Hericium, l’opinione del dott. Ivo Bianchi

Che cos’è l’Hericium?

Si tratta di un fungo estremamente raro,  che cresce nelle zone montane dei territori dell’emisfero nord, in Europa, in Asia e in Nord America. Cresce per lo più su alberi di latifoglie morti, o morenti come il noce, il faggio e la quercia.

Si presenta come un fungo color bianco, con filamenti molto simili a dei ghiaccioli che pendono da una struttura dalla consistenza gommosa.

In Asia, per via di questa sua forma strana, l’Hericium erinaceus è stato soprannominato con diversi nomignoli, come testa di scimmia, criniera di leone, barba di vecchio, barba bianca, ecc..

In Giappone è invece conosciuto come “Yamabushitake“, il cui nome deriva dall’unione della parola “take”, che significa fungo, e “yamabushi”, che indica i monaci eremiti giapponesi che vivevano sulle montagne.

Oltre ad essere estremamente importante in micoterapia, si tratta anche di un fungo molto buono da usare in cucina, con un sapore tendenzialmente dolce, secondo alcuni esperti molto simile al sapore della polpa di granchio.

Proprietà dell’Hericium erinaceus

hericium proprietà

In micoterapia l’Hericium viene impiegato principalmente per le sue proprietà benefiche nei confronti del sistema gastrointestinale e dei centri nervosi.

Questo soprattutto grazie alla sua particolarissima composizione chimica. Ecco alcuni dei principi attivi più importanti presenti nel fungo

Principi attivi

  • Polisaccaridi: erinacina H (un diterpenoide);
  • Amminoacidi essenziali;
  • Sali minerali: zinco, potassio, ferro, germanio, selenio e fosforo;
  • Beta-d-glucani ad azione antitumorale;
  • Fattori neutrofici che stimolano il fattore di crescita neuronale (NGF)
  • Acido sialico;
  • Steroli (ergosterolo e beta-sitosterolo);
  • Vitamine del gruppo B (B1,B2 e B3), precursori dellavitamina D (D2 e D3);
  • Superossido dismutasi;

Usi terapeutici

Vediamo ora nello specifico i principali benefici dell’Hericium e in quali casi può essere impiegato, sia a scopo preventivo che terapeutico:

Benefici dell’Hericium

  1. Protezione del sistema nervoso
  2. Trattamento della Sclerosi multipla
  3. Benessere gastrointestinale
  4. Proprietà antibatteriche
  5. Proprietà antitumorali
  6. Protegge il cuore
  7. Proprietà immunostimolanti

1 – Protezione del sistema nervoso

hericiuim sistema nervoso

Questa azione è legata alla presenza dell’erinacina H, la quale stimola la sintesi dell’NGF e della mielina da parte delle cellule nervose.

L’NGF è una sostanza importante presente soprattutto a livello della corteccia frontale, ipotalamo e midollo spinale la cui sintesi viene regolata da ormoni endogeni quali quelli tiroidei, corticosterodi, neuropeptidi e citochine.

Svolge un’azione neuropotettiva ed antinfiammatoria prevenendo il danno cerebrale da ischemia, riducendo l’accumulo dei radicali liberi causa di stress.

Inoltre riduce l’attivazione dell’enzima iNOS e la produzione di nitrotirosina, un prodotto rilevato in alcune patologie dove è causa di stress ossidativo dipendente dall’ossido nitrico.

In tale ambito l’Hericium erinaceus può essere utilizzato per la prevenzione e il trattamento di:

  • stati d’ansia;
  • depressione;
  • forte stress;
  • deficit della memoria;
  • deficit di concetrazione (utile per gli studenti);
  • insonnia;
  • morbo di Alzheimer;
  • morbo di Parkinson;
  • demenza senile;
  • migliora la comprensione e la comunicazione.
  • Salute del Cervello

    I funghi Hericium erinaceus contengono composti – come ericenoni ed erinacini – che possono stimolare la crescita delle cellule cerebrali 15.

    In questo modo hanno il potenziale per favorire il recupero da lesioni neuronali, ad esempio stimolando la crescita e la riparazione delle cellule nervose dopo traumi o ictus 16, 17.

    Allo stesso tempo, questi funghi sembrano proteggere i neuroni dai danni associati all’invecchiamento e alle malattie neurodegenerative. In effetti, la criniera di leone ha migliorato la crescita e la rigenerazione dei nervi nei modelli animali, sia nel cervello che in tutto il resto del corpo 16, 3, 18, 19.

    Secondo studi preliminari sui topi, Hericium erinaceus può prevenire i danni neuronali causati dalle placche di beta-amiloide, che si accumulano nel cervello durante la malattia di Alzheimer 20, 21, 22. In queste circostanze, può anche migliorare la memoria e la funzione cognitiva 6, 21.

    In un modello murino di malattia di Parkinson, il trattamento con criniera di leone ha ridotto la perdita di cellule dopaminergiche e attenuato i deficit motori, suggerendo un possibile beneficio nel rallentare la progressione della malattia 23.

    Uno studio clinico è stato condotto su donne giapponesi di età compresa tra 50 e 80 anni con diagnosi di decadimento cognitivo lieve. La ricerca ha rilevato che l’integrazione con 1 g di fungo criniera di leone al giorno per 49 settimane ha migliorato significativamente i punteggi cognitivi rispetto a un placebo 5.

    Tuttavia, la funzione cognitiva è diminuita nuovamente al termine del trattamento, quindi può essere necessaria un’assunzione continua.

    Ansia e Depressione

    Un piccolo studio di 4 settimane è stato condotto su donne in menopausa, che sono state istruite a mangiare biscotti contenenti funghi Hericium erinaceus ogni giorno per 1 mese.

    Grazie al trattamento, le donne hanno riferito una riduzione di sintomi come perdita di concentrazione, irritabilità, palpitazioni e ansia 24.

    In un altro studio su 77 persone in sovrappeso od obese, l’assunzione per 8 settimane di 3 capsule al giorno da 400 mg di Hericium erinaceus ha contribuito ad alleviare la depressione, l’ansia e i disturbi del sonno 25.

    Tutti questi risultati sono corroborati dalla ricerca sugli animali e in vitro.

    Ricerche preliminari hanno infatti scoperto che l’estratto di criniera di leone ha effetti antinfiammatori che possono ridurre i sintomi di ansia e depressione nei topi 26. Un componente di questo estratto (chiamato amicenone) ha in effetti prodotto effetti antidepressivi nei topi 27.

    Altri studi sugli animali hanno scoperto che l’estratto di criniera di leone può aiutare a rigenerare le cellule cerebrali e migliorare il funzionamento dell’ippocampo (una regione del cervello che elabora i ricordi e le risposte emotive) 28, 6.

    2 – Sclerosi multipla

    Il fungo Hericium migliora i processi di mielinizzazione a livello del sistema nervoso e si è quindi rivelato utile nei pazienti con sclerosi multipla.

    A livello cerebrale questo fungo esercita un’azione anti infiammatoria, interferendo quindi sulla flogosi immuno mediata che si verifica nel sistema nervoso di questi pazienti.

    L’azione di neuroprotezione sembra attribuibile ad Hericenoni che preservano le struttura nervose dalla morte legata a stress reticolo endoteliale od a tossici chimici.

    3- Benessere gastrointestinale

    problematiche gastroenteriche

    Il fungo Hericium svolge un’importante azione protettiva ed antinfiammatoria nei confronti delle mucose di tutto l’apparato digerente.

    Pertanto il suo impiego è molto utile in tutte le problematiche gastrointestinali, come:

    • bruciore e acidità gastrica.

    La capacità di questo fungo di rigenerare la mucosa intestinale e di ripristinare una corretta flora intestinale, lo rendono utile nel trattamento delle disbiosi intestinale con conseguenti alterazioni infiammatorie della mucosa, oltre che nella Leaky Gut Syndrome (sindrome di permeabilità intestinale).

    4 – Proprietà antibatteriche

    L’Hericium erinaceus possiede anche delle interessanti proprietà antibatteriche, e viene usato in micoterapia soprattutto nelle infezioni da Stafilococcus aureus resistente agli antibiotici classici.

    L’Hericium è utile anche in caso di infezione da Salmonella, dato che ne riduce la moltiplicazione. Non ha azione diretta contro questi batteri, ma è in grado di stimolare l’attivazione delle cellule immunitarie innate, stimolando l’assorbimento dei batteri nelle cellule macrofagiche e mostrando una maggiore attività contro i batteri.

    5 – Antitumorale

    L’Hericium contiene polisaccaridi solubili immunomodulanti, per i quali sono stati descritti effetti anti-metastatici nei confronti di cellule di carcinoma polmonare (in vitro e in vivo) ed effetti anti-mutageni in vitro si sono evidenziati da parte di composti termo-labili, preferenzialmente presenti nell’estratto alcolico del micelio e del corpo fruttifero.

    6 – Protezione del cuore

    La presenza dell’ericenone B fa sì che il fungo abbia un’azione antipiastrinica ed antinfiammatoria in grado di bloccare l’acido arachidonico con conseguente formazione dei fattori pro infiammatori.

    riduce il colesterolo cattivo (LDL) mentre aumenta quello buono (HDL) prevenendo così l’ostruzione dei vasi sanguigni con conseguenti eventi aterosclerotici.

    7 – Immunostimolante

    I polisaccaridi contenuti nell’Hericium stimolano l’attività macrofagica e la produzione di TNF-α e di IL1-β. Il fungo determina un aumento netto del numero di macrofagi e linfociti T.

    8 – Infiammazione e Stress Ossidativo

    53.

    I funghi Hericium erinaceus contengono potenti composti antinfiammatori e antiossidanti che possono aiutare a ridurre l’impatto di queste malattie 54.

    A tal proposito, uno studio del 2012 che esaminava le capacità antiossidanti di 14 diverse specie di funghi ha scoperto che la criniera di leone aveva la quarta più alta attività antiossidante e raccomandava che fosse considerata una buona fonte alimentare di antiossidanti 55.

    Negli studi su animali, la criniera di leone o i suoi attivi hanno:

    • ridotto diversi marcatori di infiammazione e stress ossidativo 33, 56, 57.

    9 – Glicemia

    Il fungo criniera di leone può essere utile per la gestione del diabete, migliorando il controllo della glicemia e aiutando a proteggere dalle complicanze della malattia. Infatti, studi preliminari hanno evidenziato come Hericium erinaceus possa ridurre i livelli di glucosio nel sangue di quasi il 50%, sia nei topi normali che in quelli diabetici 3.

    Un modo in cui la criniera di leone abbassa lo zucchero nel sangue è bloccando l’attività dell’enzima alfa-glucosidasi, fondamentale per digerire i carboidrati nell’intestino tenue 45. Livelli di zucchero nel sangue cronicamente elevati alla fine causano complicazioni come malattie renali, danni ai nervi delle mani e dei piedi, e perdita della vista.

    Nei topi con danni ai nervi (neuropatia diabetica), 6 settimane di integrazione con estratti di Hericium erinaceus hanno ridotto significativamente il dolore, abbassato i livelli glicemici e aumentato i livelli di antiossidanti 46.

    Utilizzo

    Dell’ Hericium erinaceus si può acquistare nella forma di polvere, o come estratto secco (contenuto in capsule, o compresse), oppure l’estratto liquido da assumere col conta gocce.

    Dove si compra?

    Puoi acquistare l’Hericium erinaceus in polvere, certificato di origine biologica, direttamente sul sito web dell’azienda agricola Erbe di Mauro. Clicca qui per ordinare.

    Controindicazioni

    In generale l’Hericium erinaceus è un rimedio naturale sicuro e ben tollerato. In rari casi il fungo può dare effetti collaterali quali il prurito cutaneo, legato alla presenza dell’NGF.

    Data la presenza di fattori di crescita neurologica, alcuni esperti sconsigliano l’uso dell’Hericium in caso di cancro al cervello.

    L’Hericium è un integratore alimentare utilizzabile anche nel periodo della gravidanza e dell’allattamento. Tuttavia è sempre meglio prima chiedere il parere del proprio medico.

    Modo d’uso

    Attualmente, Hericium erinaceus viene ampiamente utilizzato come integratore alimentare. Tuttavia, la mancanza di standardizzazione degli estratti e l’assenza di una sperimentazione clinica adeguata impediscono di definire una dose efficace.

    Sulla base dei pochi studi clinici realizzati, sembra adeguata una dose di circa 400-1.000 mg al giorno 5, 25

    Effetti Collaterali

    La criniera di leone è un fungo commestibile, considerato relativamente sicuro se cucinato e assunto in piccole quantità. Tuttavia, a parte la lunga tradizione d’uso nella medicina popolare cinese, mancano dati sulla sicurezza dei suoi estratti assunti come integratore.

    Negli studi sui ratti non sono stati osservati effetti avversi, nemmeno a dosi elevate (fino a 5 grammi per kg di peso corporeo al giorno per 1 mese o dosaggi inferiori per 3 mesi) 63, 64, 65. Negli esseri umani, sono state documentate reazioni allergiche, con difficoltà respiratorie o eruzioni cutanee dopo l’esposizione a questi funghi 66, 67.

    Nei pochi studi clinici condotti, Hericium erinaceus è risultato ottimamente tollerato e privo di effetti collaterali.

    Hericium: l’opinione del dott. Ivo Bianchi

    Intervistato da Telecolor, in questo video spezzone il dott. Ivo Bianchi – esperto di micoterapia ed editore del libro “Guarire con i Funghi Medicinali” – ci da la sua opinione sulle proprietà più interessanti dell’Hericium e sul suo corretto utilizzo.

    Guarire con i Funghi Medicinali

    Guarire con i Funghi Medicinali

    Bibliografia

    1. Neurohealth Properties of Hericium erinaceus Mycelia Enriched with Erinacines;
    2. Hericium erinaceus (Bull.: Fr.) Pers., a medicinal mushroom, activates peripheral nerve regeneration.
    3.  Neuroprotective Metabolites of Hericium erinaceus Promote Neuro-Healthy Aging.
    4. The influence of Hericium erinaceus extract on myelination process in vitro;
    5.  An endoplasmic reticulum (ER) stress-suppressive compound and its analogues from the mushroom Hericium erinaceum.
    6. Gastroprotective Effects of Lion’s Mane Mushroom Hericium erinaceus (Bull.:Fr.) Pers. (Aphyllophoromycetideae) Extract against Ethanol-Induced Ulcer in Rats;
    7.  Anti-Gastric Ulcer Activity of Polysaccharide Fraction Isolated from Mycelium Culture of Lion’s Mane Medicinal Mushroom, Hericium erinaceus (Higher Basidiomycetes);
    8. Polysaccharide of Hericium erinaceus attenuates colitis in C57BL/6 mice via regulation of oxidative stress, inflammation-related signaling pathways and modulating the composition of the gut microbiota;
    9.  In vitro anti-Helicobacter pylori effects of medicinal mushroom extracts, with special emphasis on the Lion’s Mane mushroom, Hericium erinaceus (higher Basidiomycetes);
    10.  Antibiofilm activity and bioactive phenolic compounds of ethanol extract from the Hericium erinaceus basidiome;
    11. Production of cyathane type secondary metabolites by submerged cultures of Hericium erinaceus and evaluation of their antibacterial activity by direct bioautography;
    12. Anticancer potential of Hericium erinaceus extracts against human gastrointestinal cancers;
    13.  Hericium erinaceus (Lion’s Mane) mushroom extracts inhibit metastasis of cancer cells to the lung in CT-26 colon cancer-tansplanted mice;
    14. Inhibitory effect on in vitro LDL oxidation and HMG Co-A reductase activity of the liquid-liquid partitioned fractions of Hericium erinaceus (Bull.) Persoon (lion’s mane mushroom);
    15. Immunomodulatory effects of Hericium erinaceus derived polysaccharides are mediated by intestinal immunology.

    Fonti:




    Speciale Glioblastoma: Vitamina D, Retinolo
    Che cos’è la tecnica CyberKnife



    Purtroppo il glioblastoma è un tumore altamente maligno.

    glioblastoma
    Il tipico aspetto del glioblastoma alla RM

    Il glioblastoma si presenta improvvisamente nella maggior parte dei casi, ma in una quota considerevole rappresenta l’evoluzione di un glioma meno maligno.

    Infatti, circa il 33% degli astrocitomi di grado I ed il 50% di quelli di grado 2 diventano glioblastomi. Dal punto di vista anatomo-patologico si presenta come una massa di consistenza e colore diverso rispetto al parenchima cerebrale.

    L’eta’ di massima incidenza è tra i cinquanta ed i sessanta anni.

    Sintomi

    Studi sulla Vitamina d in relazione al Glioblastoma

    Vitamin D receptor expression is associated with improved overall survival in human glioblastoma multiforme – Fonte

    Traduzione

    L’espressione dei recettori della vitamina D è associata a un miglioramento della sopravvivenza globale nel glioblastoma multiforme umano

    Astratto

    È stato dimostrato che la vitamina D e i suoi analoghi mostrano effetti antiproliferativi in un’ampia varietà di tipi di cancro, incluso il glioblastoma multiforme (GBM). Questi effetti antitumorali sono mediati dal suo metabolita attivo, 1α, 25-diidrossivitamina D3 (calcitriolo), che agisce principalmente attraverso la segnalazione del recettore della vitamina D (VDR).

    Mostriamo anche che la modulazione sia genetica che farmacologica del VDR modula la migrazione e la sopravvivenza cellulare della GBM e che il VDR è necessario per gli effetti mediati dal calcitriolo sulla migrazione. Complessivamente questi risultati forniscono alcune prove limitate a sostegno del ruolo del VDR nella progressione del glioma.


    Fonte

    Effetti della vitamina D e dell’acido retinoico sulle linee cellulari di glioblastoma umano.

    Traduzione

    Astratto

    I nostri risultati forniscono prove in vitro che i metaboliti della vitamina D da soli o in combinazione con i retinoidi possono essere agenti potenzialmente utili nella terapia di differenziazione dei gliomi maligni umani.


    Fonte

    Traduzione

    Livelli di vitamina D nel sangue e sopravvivenza nel glioblastoma

    Materiali/Metodi

    Abbiamo analizzato retrospettivamente i livelli di vitamina D nel sangue dei pazienti con diagnosi di glioblastoma (GM) presso il nostro istituto.

    Risultati

    La sopravvivenza globale è stata di 7,38 mesi nel primo gruppo e di 18,11 mesi nel secondo gruppo (P = 0,000). I pazienti con alti livelli di calcidiolo avevano un maggiore effetto di pseudoprogressione come evidenziato dalla RM con spettroscopia nel primo controllo radiografico (P = 0,029). Kaplan-Meier e il modello multivariabile hanno rivelato che le mutazioni IDH erano un fattore predittivo per una migliore sopravvivenza (P = 0,004). Non sono state riscontrate differenze nella tolleranza al trattamento, nel sesso, nel tipo di intervento chirurgico o nella sede della lesione.

    Conclusione

    La carenza di vitamina D potrebbe essere un potenziale bersaglio terapeutico nel glioblastoma. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per stabilire livelli sierici ottimali per i pazienti affetti da glioblastoma.


    Vitamin D(3) metabolism in human glioblastoma multiforme: functionality of CYP27B1 splice variants, metabolism of calcidiol, and effect of calcitriol

    Fonte

    Traduzione

    Metabolismo della vitamina D(3) nel glioblastoma multiforme umano: funzionalità delle varianti di splicing del CYP27B1, metabolismo del calcidiolo ed effetto del calcitriolo

    Astratto

    Scopo: È necessaria una migliore comprensione del metabolismo della vitamina D(3) per valutarne il potenziale valore terapeutico per i tumori. Qui, ci proponiamo di contribuire alla comprensione del metabolismo della vitamina D(3) nel glioblastoma multiforme.

    Conclusioni: I nostri risultati mostrano che le linee cellulari di glioblastoma multiforme metabolizzano il calcidiolo. Inoltre, mostriamo vari effetti mediati dal calcitriolo. Abbiamo scoperto un metabolismo e una modalità d’azione speciali della vitamina D(3) nel glioblastoma multiforme che devono essere presi in considerazione nelle future terapie correlate alla vitamina D(3).


    Cyberknife

    Chissà se può aiutare nel Glioblastoma?

    Il Cyberknife è un robot radiochirurgico per il trattamento delle patologie tumorali e per la nevralgia del nervo trigemino ed altri disturbi funzionali del sistema nervoso. La strumentazione è costituita da un acceleratore lineare montato su un braccio robotico mobile capace di spostarsi in tutte le direzioni intorno al paziente, tanto da potersi collocare in 1.500 posizioni differenti, coordinandosi con i movimenti respiratori del paziente. Il Cyberknife invia con precisione circa 150 fasci di radiazioni di spessore millimetrico sul nervo trigemino malato: questo consente di somministrare dosi molto elevate di radiazione senza, tuttavia, danneggiare i tessuti sani circostanti.

    Il Centro Diagnostico Italiano (CDI) è una struttura sanitaria a servizio completo orientata alla prevenzione, diagnosi e cura in regime ambulatoriale, di day hospital e day surgery nata a Milano nel 1975. È presente sul territorio lombardo attraverso un network di 31 strutture, collocate a Milano, Corsico, Rho, Legnano, Cernusco sul Naviglio, Corteolona, Pavia, Varese, San Rocco al Porto (LO). Il CDI è accreditato con il SSN per le aree di laboratorio, imaging, medicina nucleare, radioterapia e visite specialistiche ambulatoriali (sedi Viale Monza, Rho e Cernusco sul Naviglio). Dispone di un’area privata e di un’area a servizio delle aziende. Con oltre 50 diversi servizi riguardanti numerose aree terapeutiche e 1.000 persone tra medici specialisti, tecnici sanitari, infermieri e impiegati, il CDI è al servizio di 400mila utenti all’anno.

    Trattamenti con Cyberknife

    Tra i dispositivi attualmente in uso in radiochirurgia il Cyberknife rappresenta una rivoluzione per la cura dei pazienti affetti da tumore.
    Il Cyberknife, apparecchio costituito da un acceleratore lineare miniaturizzato montato su un braccio mobile robotizzato, durante l’intervento radiochirurgico localizza con estrema precisione la sede del tumore, orienta il fascio di radiazioni del bisturi Cybernetico sul letto operatorio neoplastico, corregge in tempo reale la sua posizione in relazione ai movimenti del paziente o del tumore durante la seduta di radiochirurgia, riduce in maniera significativa l’irradiazione dei tessuti sani adiacenti al tumore, prerogativa per una maggiore guarigione, di una minore tossicità e di una migliore qualità della vita del paziente.

    Il trattamento radiochirurgico con Cyberknife rappresenta una nuova soluzione terapeutica nell’ambito dei trattamenti radioterapici convenzionali per la cura di pazienti affetti da neoplasie del polmone, del fegato del pancreas e della prostata, oltre a rappresentare una valida e consolidata alternativa a tecniche di irradiazione stereotassica eseguite su pazienti affetti da tumore cerebrale e della colonna senza l’ausilio di sistemi di immobilizzazione invasivi. Inoltre l’accuratezza e la precisione del trattamento radiochirurgico con Cyberknife offrono una nuova chance terapeutica a pazienti con tumori non aggredibili chirurgicamente, e a pazienti con recidiva di malattia tumorale precedentemente irradiata.

    Il trattamento con CyberKnife è in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale.

    CDI dispone di due apparecchi Cyberknife.

    Nevralgia del trigemino, al Centro Diagnostico Italiano oltre 10 anni di terapie con Cyberknife

    Le indicazioni al trattamento radiochirurgico con Cyberknife sono numerose e comprendono pazienti affetti sia da patologie intracraniche che extracraniche come evidenziato dall’ampia casistica presente in letteratura scientifica.

    Le patologie dove è presente una evidenza clinica dell’efficacia e dei potenziali benefici di un trattamento radiochirurgico con Cyberknife sono rappresentate dai tumori maligni e benigni del sistema nervoso centrale quali:

    • metastasi cerebrali
    • i tumori primitivi dell’encefalo
    • meningiomi
    • neurinomi
    • nevralgia del trigemino.

    Il Cyberknife inoltre rappresenta una tecnica in fase di rapida espansione, con notevoli potenzialità cliniche, ed oggetto di ampio interesse, in pazienti affetti da patologie extracraniche quali:

    • tumori primitivi o secondari della colonna
    • tumori primitivi o secondari del polmone
    • tumori primitivi o secondari del fegato
    • tumori del pancreas
    • tumori della prostata.

    Il Cyberknife rappresenta inoltre l’unica alternativa terapeutica in pazienti affetti da recidiva di malattia tumorale precedentemente sottoposti ad un trattamento radioterapico convenzionale.

    Per saperne di più: guarda la videointervista al dott. Giancarlo Beltramo

    Mappa dei centri di radioterapia con CyberKnife in Italia

    Testimonianza Mai Più sole contro il tumore ovarico




    Curcumina: tra i più potenti antiossidanti a nostra disposizione

     

    CURCUMA LONGA

    pubblicato dal profilo del dr Claudio Sauro

    Botanicamente la Curcuma Longa, appartiene alla famiglia delle Zingiberacee, cui fanno parte anche lo zenzero e il cardamomo. La droga, che è di un bel colore dorato, si ricava dal rizoma (parte del fusto sotterraneo della pianta Curcuma longa che viene schiacciato e polverizzato). Contiene centinaia di componenti, cui sono state attribuite oltre 300 attività biologiche diverse.

    Per esempio, almeno 20 componenti possiedono una provata azione antibatterica. Tuttavia, i ricercatori si sono concentrati soprattutto su uno di questi, la curcumina.

    La CURCUMINA è il principale componente biologicamente attivo del Turmerico.

    La Curcumina viene estratta e concentrata e con essa vengono effettuati studi e trial clinici per le sue proprietà mediche come trattamento naturale per un gran numero di malattie.

    La formula chimica della Curcumina è C21H20O6, è conosciuta anche come diferuloilmetano. L’estratto standardizzato contiene almeno il 95% di curcuminoidi, Curcumina, Demetossicurcumina e Bisdemetossicurcumina, la gamma completa di antiossidanti estratti dalla Curcuma. È la percentuale esatta utilizzata in numerosi studi clinici.

    A differenza di molti altri antiossidanti, i curcuminoidi sono in grado sia di prevenire la formazione di radicali liberi sia di neutralizzare i radicali liberi già esistenti, e sono considerati efficaci bioprotettori a causa di questa duplice attività.

    La curcumina ha inoltre mostrato di possedere altre attività di estremo interesse, tra cui quelle:

    • anticoagulanti,
    • antitrombotiche,
    • antipertensive,
    • antinfiammatorie,
    • antidiabetogene,
    • ipocolesterolemizzanti,
    • antiossidanti,
    • antivirali
    • ed epatoprotettive.

    La sua proprietà antiossidante è 300 volte superiore a quella della vitamina E.

    Oltre al suo componente isolato, curcumina, anche la curcuma nella sua interezza si è dimostrata capace in alcune ricerche di inibire in vitro le cellule tumorali.

    In India, è utilizzata almeno da 6000 anni, come medicina, cosmetico, spezia e colorante (per 2000 anni le tuniche dei monaci buddisti sono state tinte con questa radice ). Per gli indiani è un simbolo di prosperità e un mezzo di purificazione per tutto il corpo. La medicina ayurvedica le attribuisce numerose proprietà (antibatteriche, antinfiammatorie, antiallergiche, antispastiche, ecc.), molte delle quali confermate dalla scienza moderna.

    La Curcuma è stata usata come condimento in grandi quandità per centinaia di anni senza particolari reazioni avverse.

    Diversi studi hanno dimostrato che la Curcumina non è tossica per gli esseri umani, fino a 8000 mg/die (16 capsule al giorno).

    L’americana FDA (Food and Drug Administration) classifica la Curcuma (contiene il 2 per cento di Curcumina) sostanza GRAS (General Recognition And Safety), ovvero “Generalmente Riconosciuta Sicura”.

    • Tuttavia, donne in gravidanza, persone con disturbi emorragici, o calcoli biliari, dovrebbero consultarsi col proprio medico curante.

    Il primo studio su questa sostanza risale agli anni ’70, quando un gruppo di ricercatori indiani dimostrò il suo effetto ipocolesterolemizzante sui ratti. Il grosso delle ricerche però prese il via circa 20 anni dopo, ad opera soprattutto del Prof Bharat Aggarwal. Questi, negli anni ’80, fu il primo a purificare il TNF alfa e beta (Fattore di Necrosi Tumorale), un potente fattore antitumorale prodotta dal nostro organismo. Questa molecola, infatti, è in grado di distruggere i tumori, ma solo se rilasciata localmente.
    Allora, la mise a contatto con le colture cellulari e, con sua grande sorpresa, l’attività del TNF e del NF kappa B fu prontamente bloccata.

    In seguito, fu in grado di dimostrare che è soprattutto la curcumina a possedere la capacità di inibire questi fattori ed impedire la replicazione e la diffusione delle cellule tumorali.

    Da allora sono stati condotti centinaia di studi.

    Secondo i ricercatori, la curcumina potrebbe essere utile almeno in 8 tumori:

    polmoni, bocca, colon, fegato, rene, pelle (melanoma), mammella e leucemia.

    Sono stati descritti numerosi meccanismi d’azione per l’attività antitumorale della Curcumina.

    • Inibizione della proliferazione delle cellule tumorali, induzione di apoptosi (una modalità di morte cellulare),
    • inibizione della trasformazione delle cellule da normali a tumorali,
    • inibizione del la formazione dei vasi che alimentano il tumore (effetto anti-angiogenetico),
    • inibizione dell’invasività e delle metastasi
    • e la soppressione dell’infiammazione sono stati collegati con l’attività antitumorale della Curcumina.
    • L’inibizione di COX-2 e 5-LOX, le molecole di adesione, le citochine infiammatorie, i recettori del fattore di crescita, il fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGF),
    • ed i fattori di trascrizione della Curcumina sono strettamente legati alla sua attività antitumorale.

    L’azione difensiva della Curcuma si è evidenziata in tutte le forme tumorali conosciute, e si è scoperto che esiste una azione contemporanea anche sui PPAR gamma, sostanze importantissime nella regolazione del consumo energetico e della insulinoresistenza nell’uomo.

    Inoltre la Curcuma in associazione alle terapie oncologiche classiche va a potenziare l’azione dei chemioterapici normalmente utilizzati. La curcumina, una volta unito con il farmaco Cisplatino migliora la soppressione e la crescita delle cellule neoplastiche del tumore della testa e del collo:
    Inoltre il Cisplatino può essere usato alla dose di 1/3 rispetto a quello che si usa comunemente in Chemioterapia, e quindi i suoi effetti tossici sono ridotti al minimo.

    La Curcuma si lega all’enzima IKK, un inibitore della chinasi kappa B, ed inibisce la attivazione di un fattore di trascrizione chiamato fattore nucleare kappa B (NFκB), che promuove la crescita del tumore. La azione soppressiva del Cisplatino porta ad un percorso diverso attraverso la attivazione delle proteine oncosoppressori p16 e p53, due proteine che ancora una volta inibiscono l’attività del promotore NFκB sulla crescita del cancro.

    La curcumina ha indotto il successivo arresto della fase M, nella G (1) / S e G (2), seguita da apoptosi nelle cellule HOS. La fase di arresto della G (1)/ S e G (2)/ S si è manifestata unitamente alla down-regulation [*NDT regolazione verso il basso, una diminuzione del numero di recettori sulla superficie delle cellule bersaglio] rispettivamente della ciclina D1, CDC2 e ciclina B1. L’apoptosi è stata indotta dalla attivazione della capspase-3 e dalla scissione della poli (ADP-ribosile) polimerasi (PARP).

    CONCLUSIONE:

    I nostri risultati hanno dimostrato che la curcumina ha causato la morte delle cellule HOS bloccando le cellule e in successione la fase M della G (1) / S e G (2) /S, e l’attivazione del percorso della caspasi-3.
    Il Turmeric è uno dei più potenti antiossidanti conosciuti, esso è molto più efficace della vitamina C, protegge il DNA dalla perossidazione lipidica con una percentuale dell’85%, rispetto al Beta Carotene 50%, e la vitamina E 57%.

    Segue adesso una sintesi sulle evidenze scientifiche delle proprietà antitumorali della curcumina e della curcuma.

    Leucemia infantile

    Gli studi epidemiologici mostrano che in Asia l’incidenza di questo tumore è molto inferiore rispetto all’Europa e secondo i ricercatori della Loyola University di Chicago questo sarebbe dovuti in parte all’effetto protettivo della curcuma, molto utilizzata nella cucina asiatica. L’azione antiossidante di questa spezia protegge il DNA dai danni provocati da sostanze chimiche ambientali o da quelle che si trovano nei processati.
    Per altro, negli esperimenti di laboratorio, la curcumina è stata in grado di inibire le crescita delle cellule leucemiche.
    I bambini possono trarre benefico dalla curcuma fin da lattanti. Infatti, i principi terapeutici di questa spezia passano dalla madre al bimbo tramite il latte materno.

    Cancro alla mammella

    In alcuni studi sui topi la curcumina ha ridotto di molto la diffusione metastatica del tumore della mammella. Si crede che la curcumina e la curcuma possano essere molto utili nella prevenzione di questo tumore attraverso tre meccanismi:

    1. inibizione del COX-2, un enzima che ha un ruolo chiave nell’iniziazione e diffusione del cancro. Il COX-2 ha una lunga lista di effetti negativi: stimola la divisione delle cellule tumorali, impedisce la morte cellulare, stimola la crescita di nuovi vasi sanguigni attorno al tumore, facilita la diffusione delle metastasi.

    La curcuma protegge le donne in menopausa e sottoposte alla terapia ormonale sostitutiva dal tumore al seno: lo affermano i ricercatori americani dell’Università del Missouri in uno studio apparso su Menopause, la rivista della North American Menopause Society.
    I test sono stati condotti su cavie e hanno effettivamente dimostrato che la popolare spezia indiana ha il potere di ritardare l’eventuale insorgenza del cancro al seno, ne diminuisce l’incidenza e previene il rischio di anormalità morfologiche alle ghiandole mammarie:

    la curcuma infatti blocca la produzione di una molecola chiamata Vegf, che gioca un ruolo decisivo nello sviluppo dei tumori.

    “La curcuma e altri composti anti-angiogenici, che arrestano cioè la formazione di nuovi vasi sanguigni a partire da altri già esistenti – spiega Salman Hyder, coordinatore dello studio – dovranno essere ancora testati come agenti dietetici chemiopreventivi nelle donne sotto terapia ormonale sostitutiva a base di estrogeni e progestinici, nel tentativo di diminuire o ritardare l’insorgenza del tumore al seno in questa categoria di pazienti”.

    Cancro alla bocca

    Uno studio è stato condotto a Srikakulam, nel distretto dell’Andhra Pradesh, su donne che praticano il “reverse smoking” (fumare tenendo in bocca la parte accesa della sigaretta), che provoca un’ alta percentuale di tumore della bocca. La spennellatura di curcuma nelle guance si è dimostrata un’ efficace prevenzione del tumore.

    Cancro del colon

    L’effetto positivo della curcumina su questo tumore è stato dimostrato da studi di laboratorio. Recentemente si è visto che la curcumina ha un’azione specifica sulla neurotensina, ormone gastrointestinale strettamente legato alla produzione di una proteina infiammatoria coinvolta nella genesi e nella metastatizzazione del carcinoma del colon. Circa un terzo dei tumori del colon hanno recettori per questo ormone. Secondo i ricercatori, la curcumina potrebbe essere un valida ausilio nella prevenzione e nella cura di questa forma tumorale.
    Il cancro al colon è il tipo di tumore su cui la curcumina sembra essere più efficace. L’ipotesi si basa sull’osservazione che questa sostanza riduce i livelli di un enzima chiamato cicloossigenasi-2 (COX-2), responsabile della produzione di molecole che provocano l’infiammazione (l’aspirina e i celebri antinfiammatori Celebrex e Vioxx sono degli inibitori di questo enzima).
    Questa proprietà potrebbe avere un effetto benefico sul cancro al colon, infatti studi realizzati finora indicano che questi antinfiammatori potrebbero ridurne la frequenza. A questo proposito, un recente studio sugli effetti della somministrazione per via orale della curcumina mostra una riduzione notevole delle molecole infiammatorie liberate dalla COX-2 nel sangue dei soggetti osservati.

    Questo effetto è estremamente interessante, soprattutto alla luce dei recenti risultati che mostrano come gli antinfiammatori sistetici svolgano effetti secondari che potrebbero limitare il loro utilizzo futuro ai fini della prevenzione del cancro al colon.
    Per esempio, prendendo come modello i topi transgenici che sviluppano spontaneamente dei polipi a livello del tratto gastrointestinale, un fattore di rischio importante per il cancro al colon, la somministrazione di curcumina è stata in grado di bloccare in modo significativo (40%) lo sviluppo di questi polipi, impedendo che degenerino in tumori veri e propri.
    Sembra quindi che l’integrazione della curcumina delle dieta di persone già colpite da questi polipi possa contribuire a evitare che degenerino in forme tumorali.

    Cancro del pancreas

    Sulla base degli studi condotti in laboratorio, i ricercatori sono convinti che la curcumina potrebbe essere d’aiuto nella prevenzione e forse anche nella cura di questo temibile tumore, verso il quale la medicina è totalmente disarmata.

    Melanoma

    Studi di laboratorio hanno dimostrato che la curcumina provoca l’apoptosi (una sorta di suicidio cellulare) delle cellule del melanoma.

    Cancro del polmone

    Sono stati dimostrati effetti positivi della curcumina su cellule tumorali in vitro.

    Cancro del fegato

    Sono stati dimostrati effetti positivi della curcumina su cellule tumorali in vitro.

    Cancro della cervice

    Un ricercatore del “Institute of Cytology and Preventive Oncology (ICPO)” indiano ha recentemente scoperto che la curcumina protegge dai virus del papilloma (HPV), che possono causare il tumore della cervice dell’utero. I virus HPV necessitano di alcune proteine virali prodotte delle cellule del corpo per potere agire rapidamente. La curcumina impedisce il legame di queste proteine epiteliali con il virus. Alcuni studi clinici (sulle donne) sono in corso.

    Cancro della prostata

    L’India è il Paese dove si consuma (3-5 g per adulto al giorno) e si produce più curcuma al mondo ed è anche quello con la più bassa incidenza di tumore alla prostata.

    In un recente studio sui topi si è visto che l’associazione tra fenetil isotiocianati (PEICT, un composto naturale che si trova nelle crucifere (broccoli, cavolfiori, ecc.) e curcumina, ha una notevole azione preventiva sul tumore della prostata.
    Secondo quanto si legge sulla rivista “Cancer Research” in un articolo firmato da un gruppo di ricercatori della Rutgers University, che ha sede del New Jersey, la curcuma avrebbe un notevole importanza nella prevenzione e nel trattamento dei tumori della prostata. L’effetto protettivo sarebbe altresì evidente quando essa è associata al fenetil isotiocianato (PEITC), una sostanza presente in alcune verdure come i broccoli, il crescione, la barbarea, i cavoletti di Bruxelles, la rapa, il cavolfiore, il cavolo comune e il cavolo rapa.

    “Si tratta – ha spiegato Ah-Ng tony Kong, docente di farmaccologia della Rutgers – di test effettuati sui topi, ma il risultato è comunque interessante, non solo in termini preventivi ma anche per il trattamento di tumori della prostata già diagnosticati.”

    La portata di questo studio si può comprendere pienamente considerando la prevalenza e l’incidenza che ha attualmente il carcinoma della prostata nei paesi industrializzati, e soprattutto negli Stati Uniti, dove si hanno circa 500.000 nuovi casi ogni anno. Nuovi farmaci si rendono necessari anche tenendo conto che tale neoplasia risponde poco agli agenti chemioterapici e alla radioterapia.

    Cancro esofageo

    La curcuma, avrebbe potere anti-cangerogeni contro le cellule tumorali del cancro all’esofago. Questo è quanto viene fuori da una ricerca di laboratorio condotta presso il Cork Cancer Research Centre, a cura della prof. Sharon McKenna e pubblicata sul British Journal of Cancer. Infatti le radici polverizzate giallo-ocra della curcuma, l’ingrediente principale del curry, possiedono proprietà antiossidanti e fluidificanti del sangue.
    Inoltre la curcuma effettua una buona azione antinfiammatoria sul tubo digerente oltre a svolgere la funzione di antispasmodico dei muscoli dell’apparato gastrointestinale.

    Gli scienziati hanno sottoposto le cellule tumorali a trattamento con curcumina, componente chiave della curcuma, in 24 ore le cellule cancerogene iniziavano la loro lenta distruzione.

    Già precedenti studi scientifici avevano suggerito che la curcumina sia in grado di combattere i tumori e che le persone che mangiano molto curry potrebbero essere meno soggette alla malattia, anche se la sostanza perde velocemente le sue qualità quando viene ingerita.
    Secondo Sharon McKenna, principale autrice dello studio, i dati indicano che la curcumina potrebbe essere impiegata per sviluppare farmaci terapeutici.

    Sono più di mezzo milione ogni anno le vittime del cancro esofageo in tutto il mondo. Si tratta di un tipo di tumore con un alto tasso di mortalità. La sopravvivenza a cinque anni si attesta tra il 12 e il 31%.
    Secondo i ricercatori, la ricerca apre ora la strada a nuove interessanti terapie farmacologiche in grado di dare una speranza al mezzo milione di persone che ogni anno sono vittime del cancro all’esofago, uno dei più aggressivi e che lascia poche speranza di sopravvivenza.

    La dottoressa coordinatrice dello studio, Sharon McKenna, spiega come si sono svolti gli studi.

    In pratica, si è osservato che la molecola della curcumina inizia ad agire entro 24 ore dalla somministrazione uccidendo le prime cellule cancerogene e dando avvio un processo di apoptosi.

    Leslye Walker, professore presso il Centro per la Ricerca sul Cancro del Regno Unito, ha sottolineato che questo è “uno studio interessante che apre la possibilità che gli elementi chimici naturali di curcuma, possono essere utilizzati in nuovi trattamenti per il cancro esofageo.

    Il consumo d’alcol ed i problemi di reflusso, sono una causa e la possibilità di usare la curcuma per prevenire questa malattia è molto importante” ha commentato Walker.

    Proprietà Nutrizionali

    Per un uso preventivo e salutistico si tratta semplicemente di integrarla nella dieta:

    1-2 cucchiaini al giorno.

    Si può aggiungere alla fine della cottura di qualche pietanza, mettere nello yogurt, farne una salsa, il curry, ecc.

    Si consiglia di assumerla sempre con un grasso (olio extravergine, burro, ghee, ecc.) o con cibi grassi, che per altro aiuta a digerire. Il grasso facilita l’assorbimento intestinale dei componenti attivi.

    Anche una molecola contenuta nel pepe, la piperina, aumenta più di mille volte l’assorbimento della curcumina ne facilità l’assorbimento.
    Conservatela in flaconi di vetro scuro a tenuta ermetica e tenetela rigorosamente lontano dalla luce e dalla umidità. La curcumina è molto sensibile alla luce.

    Perché l’industria farmaceutica non ha brevettato la Curcumina?

    Le società farmaceutiche multinazionali sono molto interessate a possedere dei brevetti per la Curcumina a causa delle numerose prove scientifiche a favore delle sue proprietà curative e la lunga storia delle sue proprietà curative.

    Tuttavia, proprio l’evidenza e la storia della Curcuma e della Curcumina usata come medicamento per secoli in diverse culture è la ragione per cui la United States Patent and Trademark Office ha respinto e revocato i diritti di brevetto (n. 5401504 ) per la Curcuma sulla base del fatto che le richieste non sono nuove: il 21 aprile 1998 “USPTO inequivocabilmente respinge tutte e sei le richieste effettuate il 29 dicembre 1993 e sentenzia che le proprietà medicinali della Curcuma proprietà non sono brevettabili”.

    Come spiega il Dr Bharat B. Aggarwal dell’Anderson Cancer Center a Houston:

    “nel caso della Curcumina, un composto naturale, nessuna azienda può trarre vantaggio dalla Curcuma, qualora si mostrasse essere un efficace farmaco anti-cancro”.

    “Questo è un peccato per i produttori farmaceutici che propongono tariffe promozionali per i loro clienti, ma una buona notizia, per un consumatore che non voglia pagare $ 20,00 per ogni pillola.”

    Come funziona la Curcumina contro l’artrite?

    L’artrite è anche una malattia di natura infiammatoria. Tutti gli attuali farmaci approvati per l’artrite sono anti-infiammatori. La terapia a base di Anti-TNF (fattore di necrosi tumorale) è stata recentemente approvata per questa malattia. È stato dimostrato che la Curcumina è in grado sia di fermare la produzione di TNF che di bloccare l’azione del TNF.

    La Curcumina, applicata topicamente, ha dimostrato di avere attività contro l’artrite.

    Come funziona la Curcumina contro il morbo di Crohn?

    Il morbo di Crohn è una malattia di natura infiammatoria. Tutti gli attuali farmaci approvati per questa malattia hanno attività anti-infiammatoria. La terapia anti-TNF è stato approvata per questa malattia. È stato dimostrato che la Curcumina blocca sia la produzione che l’azione del TNF. La Curcumina assunta per via orale ha dimostrato di avere attività contro il morbo di Crohn.

    Come funziona la Curcumina per accelerare la guarigione delle ferite?

    Come funziona la Curcumina contro la psoriasi?

    La psoriasi è un altra malattia di natura infiammatoria. Rilevanti elementi di prova, sia negli animali che nell’uomo, indicano che la Curcumina è molto efficace contro la psoriasi quando viene applicato topicamente sulla cute.

    Preparazione

    Per l’assunzione si ponga 1 Kg di polvere di curcuma in un vaso di vetro e la si copra con alcool puro da liquori a 95°, si lasci riposare per 5 giorni con vaso chiuso, in tal modo si estraggono anche i principi liposolubili (curcumina) che sono i più potenti antiinfiammatori.

    Si può prendere poi questa pasta di curcuma alla dose di 2 cucchiani da caffè al giorno magari sciolta il latte o Yogurt. Si tenga presente che è il più potente antiinfiammatorio in natura.

    (tenere al riparo dalla luce).


    Golden Milk: ricetta e benefici della bevanda della tradizione ayurvedica

    Il Golden Milk, o latte d’oro, è una bevanda dai numerosi benefici, originariamente a base di curcuma, latte, miele e pepe.

    Si chiama così proprio per il colore dorato dato dalla curcuma, l’ingrediente chiave. La ricetta è tramandata in India da generazioni e usata come rimedio casalingo. 

    Golden milk: la ricetta

    Vegamega

    Ecco la ricetta del Golden Milk della tradizione ayurvedica ma in una variante vegetale, semplice e gustosa, adattabile a qualunque stagione.

    Ingredienti: 

    • curcuma bio e di buona qualità;
    • un dolcificante naturale come il succo d’agave, d’acero o di datteri (facoltativo).

    Procedimento:
    Versare tutti gli ingredienti in un pentolino e scaldarli sul fuoco, mescolando con una frusta. Non è necessario portare a bollore.
    Filtrare con un colino il composto in una tazza per eliminare eventuali residui. 
    Si può consumare caldo per colazione, merenda o coccola serale oppure fresco per una bevanda dissetante.
    In frigo si conserva fino a tre giorni.

    questa bevanda istantanea.

    Idea sfiziosa e alternativa: il golden milk si può congelare in degli stampini per farne dei freschi e nutrienti ghiaccioli in estate.


    Alcune proposte per l’acquisto di Curcuma

    Marca: Vegetology

    • Curcumina pari a 5g di radice a capsula
    • 100% vegan
    • Senza glutine, ogm, zucchero

     

    • 100% Pura curcuma biologica
    • Nessun altro ingrediente aggiunto
    • Essiccata a bassa temperatura

    Marca: Ekolife Natura
    • formulazione innovativa con curcumina Cureit®
    • altamente biodisponibile
    • con tecnologia a nano-particelle (liposomi) per il miglior assorbimento



    La Curcuma

    Quando si parla di Curcuma ci si riferisce comunemente alla Curcuma longa, una pianeta perenne appartenete alla famiglia delle Zingiberacee. 

    Si è rivelata estremamente utile per migliorare la sintomatologia legata a disturbi del ciclo mestruale.

    Risulta inoltre un ottimo coadiuvante nel donare benessere alle articolazioni e nell’alleviare gli stati dolorosi associati a contusioni, slogature e dolori muscolari, nonché a artrosi, osteoartriti e artrosi.

     Se associata al pepe nero, che ne amplifica l’assorbimento, il suo effetto risulta potenziato.

    Biodisponibilità della curcumina

    Tratto da ARTOI

    Nonostante tutti i benefici che apporta alla salute e le numerose proprietà farmacologiche della spezia, una delle principali critiche che il mondo scientifico rivolge alla curcumina è la sua scarsa biodisponibilità. Molti studi, sia sull’uomo che sui topi, hanno confermato che dopo l’assunzione orale di una certa quantità di curcuma, la concentrazione dei suoi metaboliti attivi misurata nel sangue o nei tessuti extraintestinali era scarsissima o praticamente nulla.

    Le ragioni di questa ridotta biodisponibilità sono:

    • il suo scarso assorbimento a livello intestinale
    • la rapida eliminazione per via fecale: circa il 60% della curcumina ingerita viene eliminata con le feci
    • il suo rapido metabolismo: anche se somministrata per via endovenosa, viene rapidamente metabolizzata e i prodotti del suo metabolismo eliminati con la bile.

    Ciò ostacola notevolmente l’applicazione clinica della sostanza (11).

    Per assimilarla meglio e potenziarne gli effetti, sono stati studiati numerosi metodi tra i quali l’uso di adiuvanti che ne migliorano l’assorbimento intestinale e ne riducono l’eliminazione. I più noti sono la piperina (alcaloide presente nel pepe nero) e i grassi dell’olio. Accompagnando la curcuma a questi ingredienti è possibile aumentarne la biodisponibilità (12).

    Meccanismo d’azione della piperina:

    • La piperina agisce andando ad inibire la glucuronidazione della curcumina nel fegato e nell’intestino. La glucuronidazione è una delle più importanti reazioni mediante le quali l’organismo si disintossica da composti estranei favorendone l’eliminazione. Bloccando questo processo, la curcumina non viene eliminata e può andare in circolo ad esplicare i suoi effetti.

    Meccanismo d’azione dell’olio:

    • Poiché la curcumina è una sostanza di natura idrofoba, scarsamente solubile in acqua ma altamente solubile nei lipidi, associandola all’olio di oliva (o qualsiasi altro tipo di grasso) aumenta notevolmente la sua solubilità e ne viene facilitato l’assorbimento.

    Altri metodi prevedono l’uso della curcumina liposomiale e di nanoparticelle (13),(14):

    • Nanoparticelle: si tratta di particelle altamente solubili che legano la curcumina e la trasportano dall’intestino alla circolazione sanguigna. Ne aumentano quindi l’assorbimento e ne impediscono l’eliminazione con le feci.
    • Liposomi: sono vescicole a doppio strato fosfolipidico (come le membrane cellulari) che possono trasportare farmaci idrofobici, come in questo caso la curcumina, all’interno delle cellule dove la sostanza viene rilasciata e può esplicare la sua funzione.

    Proprietà farmacologiche della curcumina

    La curcuma è la spezia più studiata al mondo, in particolare il suo principio attivo curcumina. Un ampio spettro di studi ha infatti dimostrato la capacità della curcumina di indurre numerosi effetti biologici e farmacologici:

    • La curcumina è un potente antiossidante: è in grado di attivare diverse proteine antiossidanti attraverso la via Nrf2. La via Nrf2 è un sistema di difesa cellulare che si attiva in presenza di stress ossidativo, inducendo l’espressione di proteine ad azione antiossidante. La curcumina è in grado di potenziare questo sistema e quindi è molto utile nella prevenzione e trattamento delle patologie caratterizzate da stress ossidativo (invecchiamento, diabete, patologie cardiovascolari, malattie neurodegenerative, cancro. A differenza di molti altri antiossidanti, la curcumina ha una duplice attività in quanto è in grado sia di prevenire la formazione di radicali liberi sia di neutralizzare i radicali liberi già esistenti (1). La proprietà antiossidante è molto superiore rispetto a quella della vitamina E, della vitamina C e del beta-carotene..
    • La curcumina è un potente antinfiammatorio: è in grado di bloccare il fattore di trascrizione NF-kB e quindi la produzione di molecole che aumentano i processi infiammatori (citochine proinfiammatorie) come il TNF e varie interleuchine. Anche in questo caso, la curcumina è molto utile nella prevenzione e trattamento di malattie su base infiammatoria (colite, pancreatite, malattie neurodegenerative, malattie cardiovascolari, malattie autoimmuni, malattie infiammatorie intestinali come il morbo di Crohn, obesità, diabete, malattie respiratorie tipo asma e bronchite, psoriasi, cancro) (2)
    • Secondo un recente studio del 2019, la curcumina assunta per via orale, una volta raggiunto l’intestino, viene trasformata dai microbi che lo popolano in una serie di metaboliti molto più attivi della curcumina stessa. Questi metaboliti sembrerebbero avere un ruolo neuroprotettivo. La tetraidrocurcumina è il derivato più studiato nella neuroprotezione: sembrerebbe ridurre lo stress ossidativo e i processi di apoptosi nei neuroni, riduce la neuroinfiammazione e migliora la funzione neurocomportamentale. Inoltre, sempre la tetraidrocurcumina, può prevenire la neurodegenerazione tipica della malattia di Parkinson. Sembrerebbe anche essere utile nel morbo di Alzheimer in quanto mantiene normale la struttura e funzione dei vasi cerebrali e delle sinapsi (3).
    • La curcumina, dopo ingestione per via orale, può esercitare effetti regolatori sul microbiota intestinale, le cui alterazioni sono collegate a numerose malattie metaboliche e non. In uno studio comparativo sul microbiota intestinale di topi ai quali viene somministrata curcumina, è stata osservata una variazione significativa della composizione del microbiota rispetto ai topi di controllo ai quali non è stato somministrato nulla. In particolare, nei topi che hanno ricevuto la curcumina, si è verificata una riduzione di batteri appartenenti alla famiglia Prevotellaceae, Bacteroidaceae e Rikenellaceae, spesso coinvolti nell’insorgenza di diversi disturbi sistemici (4).
    • L’integrazione con curcumina può essere utile anche nel trattamento del diabete mellito di tipo 2: uno studio del 2019 ha mostrato che trattando topi diabetici con curcumina si assiste ad un miglioramento della sensibilità insulinica, riduzione della glicemia e ad un miglioramento della dislipidemia (5).
    • La curcumina è molto efficace nel trattamento delle malattie cardiovascolari attraverso diversi meccanismi: riduzione dei lipidi plasmatici, aumento dei livelli di HDL, riduzione della perossidazione lipidica, riduzione delle lesioni aterosclerotiche e miglioramento della funzione endoteliale (6).
    • Come confermato da uno studio del 2018, la curcumina ha mostrato un miglioramento dei sintomi e dei processi infiammatori in topi affetti da artrite reumatoide (7).

    Riferimenti bibliografici:

    1. Int J Mol Sci.2020 Feb 7. Evaluation of Antioxidant Activity of Spice-Derived Phytochemicals Using Zebrafish. Endo Y, Muraki K, Fuse Y, Kobayashi M.
    2. Eur Cardiol.2019 Jul 11. Anti-inflammatory Action of Curcumin and Its Use in the Treatment of Lifestyle-related Diseases. Shimizu K, Funamoto M, Sunagawa Y, Shimizu S, Katanasaka Y, Miyazaki Y, Wada H, Hasegawa K, Morimoto T.
    3. Nutrients. 2019 Oct. Curcumin, Gut Microbiota, and Neuroprotection. Francesco Di Meo,Sabrina Margarucci, Umberto Galderisi, Stefania Crispi, and Gianfranco Peluso
    4. Food Nutr Res. 2017. Regulative effects of curcumin spice administration on gut microbiota and its pharmacological implications. Liang Shen,Lu Liu, and Hong-Fang Ji
    5. Nutrients. 2019 Aug. Curcumin and Type 2 Diabetes Mellitus: Prevention and Treatment. Francesca Pivari,Alessandra Mingione, Caterina Brasacchio, and Laura Soldati.
    6. Nutrients. 2013 OctPolyphenols: Benefits to the Cardiovascular System in Health and in Aging. Sandhya Khurana,Krishnan Venkataraman, Amanda Hollingsworth, Matthew Piche, and  C. Tai
    7. Drug Des Devel Ther.2018 Dec 3. Curcumin alleviates rheumatoid arthritis-induced inflammation and synovial hyperplasia by targeting mTOR pathway in rats. Dai Q, Zhou , Xu L, Song X
    8. Med Sci (Basel). 2017 Dec. Regulation of Polyamine Metabolism by Curcumin for Cancer Prevention and Therapy. Tracy Murray-Stewartand Robert A. Casero, Jr.
    9. Nutrients. 2019 Oct 5. Curcumin and Cancer. Giordano A, Tommonaro G.
    10. Front Pharmacol. 2018. Preventive Effect of Curcumin Against Chemotherapy-Induced Side-Effects. Zhijun Liu,Pengyun Huang,Siukan Law, Haiyan Tian, Wingnang Leung, and Chuanshan Xu
    11. Cancer Res Treat. 2014 Jan 15. Recent Developments in Delivery, Bioavailability, Absorption and Metabolism of Curcumin: the Golden Pigment from Golden Spice. Sahdeo Prasad, PhD, Amit K. Tyagi, PhD, and Bharat B. Aggarwal, PhD
    12. Planta Med.1998 May. Influence of piperine on the pharmacokinetics of curcumin in animals and human volunteers. Shoba G, Joy D, Joseph T, Majeed M, Rajendran R, Srinivas PS.
    13. Int J Nanomedicine.2019 Dec 10. Evaluation of Intestinal Absorption Mechanism and Pharmacokinetics of Curcumin-Loaded Galactosylated Albumin Nanoparticles.Huang Y, Deng S, Luo X, Liu Y, Xu W, Pan J, Wang M, Xia Z
    14. Int J Nanomedicine.2017 Aug 21. Liposomal curcumin and its application in cancer. Feng T, Wei Y, Lee RJ, Zhao L.

    Da un commento di Corrado Penna riporto fedelmente

    Curcuma e Proprietà Antivirali

    Anche la curcuma, da millenni utilizzata in India, è stata scientificamente comprovata per le sue virtù anti-virali, anti-infiammatorie, anti-ossidanti e anti-tumorali.
    i coronavirus sono per l’appunto dei virus incapsulati, come possiamo leggere nell’articolo Coronavirus envelope protein: current knowledge[2].

    L’articolo Anti-infective Properties of the Golden Spice Curcumin[3] mostra che la curcuma è attiva anche contro il virus dell’influenza e quello dell’epatite C, ma anche contro alcuni ceppi di batteri come Staphylococcus, Streptococcus e Pseudomonas.

    Questo pone le basi scientifiche per la “ricetta” anti-infettiva a base di miele (il più naturale possibile), curcuma e un poco di pepe nero (che massimizza l’attività della curcumina presente nella curcuma)[4].

    Anche lo zenzero possiede proprietà antivirali, ma finora ho trovato solo un articolo che ne descrive l’efficacia contro il virus respiratorio sinciziale umano[5].

    Come per i farmaci, anche per i rimedi naturali è sempre meglio non utilizzare dosi esagerate, e consultare preventivamente il proprio medico di base o altro professionista.

    1. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3641039/ .
    2. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31133031 .
    3. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6509173/.
    4. https://www.alfemminile.com/dieta-dimagrante/curcuma-e-miele-s2476610.html.
    5. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23123794.

    Interazione tra microbiota intestinale e curcumina:
    una nuova chiave di comprensione per gli effetti sulla salute della curcumina

    Astratto

    Curcumina, un polifenolo lipofilo contenuto nel rizoma della Curcuma longa (curcuma), è stata usata per secoli nella medicina tradizionale asiatica, e oggi è ampiamente utilizzata negli alimenti come spezia alimentare in tutto il mondo.

    Ha ricevuto notevole attenzione per le sue attività farmacologiche, che sembrano agire principalmente attraverso meccanismi antinfiammatori e antiossidanti. Per questo motivo è stato proposto come strumento per la gestione di molte malattie, tra cui malattie gastrointestinali e neurologiche, diabete e diversi tipi di cancro.

    principalmente nel tratto gastrointestinale, dove sono state rilevate alte concentrazioni di questo polifenolo dopo somministrazione orale.

    Di conseguenza, si potrebbe ipotizzare che la curcumina eserciti direttamente i suoi effetti regolatori sul microbiota intestinale, spiegando così il paradosso tra la sua bassa biodisponibilità sistemica e la sua ampia attività farmacologica.

    È noto che il microbiota ha diversi ruoli importanti nella fisiologia umana e la sua composizione può essere influenzata da una moltitudine di fattori ambientali e di stile di vita. Di conseguenza, qualsiasi perturbazione nel profilo del microbioma intestinale o disbiosi può avere un ruolo chiave nella progressione della malattia umana.

    È interessante notare che la curcumina e i suoi metaboliti hanno dimostrato di influenzare il microbiota.

  • la regolazione della microflora intestinale da parte della curcumina
  • Questa recensione riassume gli studi più recenti su questo argomento, evidenziando la forte connessione tra curcumina e microbiota intestinale, con l’obiettivo finale di aggiungere nuove informazioni sui potenziali meccanismi con cui la curcumina esercita i suoi effetti.

    FONTE

    Curcuma Su Ecosalute -20% sconto usando questi link – Codice sconto: Vitamineral

    CURCUMA INTEGRATA IN COMPRESSE

    Curcuma in compresse con aggiunta di Piperina (Pepe Nero) ci da una formula potenziata e a maggiore biodisponibilità: il pepe nero infatti amplifica l’assorbimento della curcumina. La Curcuma sostiene la funzionalità digestiva, epatica, articolare e contrasta i disturbi del ciclo mestruale. Il Pepe nero può essere utile per la sua azione antiossidante e tonico-adattogena. La Curcuma attualmente è considerata un integratore alimentare antiossidante per eccellenza. Le sue proprietà sono note da tempi remoti, per tanto vanta una storia ricca e affascinante.
    CONFEZIONE: 100 compresse da 500 mg Prodotto notificato al ministero della salute n°53359

     

    CURCUMA INTEGRATA IN POLVERE

    Curcuma (Curcuma longa L.) rizoma polvere: 97%, pepe nero (Piper longum) frutti polvere.

    Molto conveniente il PACCHETTO A TUTTA CURCUMA

    1 confezione di Curcuma integrata in compresse, 100 compresse da 500 mg.

  • 1 confezione di Curcuma integrata in polvere, 150 g.

 

CURCUMA TINTURA OFFICINALE

Confezione: 100 ml Concentrazione: 1 : 5 Prodotto notificato al ministero della salute n°53529
Estratto idroalcolico (acqua, alcol, parte di pianta in rapporto D:E di 1:5) di Curcuma (Curcuma Longa L.), rizoma 6ml
Assumere 50 gocce due o tre volte al giorno in acqua, tè o succo.

Confezione: Utilizzo per 15 giorni.


Note sulle normative ministeriali che regolano la commercializzazione degli integratori

Curcuma con curcumina al 95%, Ministero: è novel food, non utilizzabile in integratori

Integratori alimentari: Curcuma longa con curcumina al 95% sono “novel food” e non commercializzabili senza autorizzazione specifica

A conclusione di un’indagine e di una ulteriore consultazione a livello europeo sugli integratori contenenti estratti e preparati di piante di Curcuma è stato stabilito che gli ingredienti denominati “estratto di Curcuma longa con curcumina al 95%” non possono essere impiegati in quanto novel food (nuovi alimenti ex reg. 2015/2283), e pertanto “gli integratori alimentari che li contengono non sono commercializzabili”. Lo ha comunicato una nota del ministero della Salute che ha condotto una ulteriore ricognizione con gli Stati Membri per valutare l’eventuale uso significativo in Unione Europea e lo status di “nuovo alimento” dell’ingrediente.

Dati raccolti in Italia e consultazione con stati europei

In data 31 dicembre 2022 si era conclusa la raccolta dei dati indetta dal Ministero della Salute, coinvolgendo anche i farmacisti, riguardo il consumo significativo, precedente al 1997, degli estratti di Curcuma longa e spp relativa a curcumina 95% per verificarne la storia alimentare. Sulla base dei dati raccolti tali estratti, sembravano configurarsi come “novel food”, non impiegabili negli alimenti senza una preventiva autorizzazione.

Il Ministero scrive, infatti, che non avendo sufficienti dati che attestassero l’uso significativo in campo alimentare tali da escludere l’applicazione del Regolamento “novel food” dell’estratto di rizoma di Curcuma longa L con curcumina al 95% – ingrediente indicato nella composizione di diversi integratori alimentari – è stata effettuata una ulteriore ricognizione con gli Stati Membri per valutare l’eventuale uso significativo in Unione Europea e lo status di nuovo alimento dell’ingrediente in questione.

“Anche in questo caso, non è stato dimostrato un uso significativo in campo alimentare per l’estratto di rizoma di Curcuma longa L titolato al 95% in curcumina. È, invece, risultata una storia di consumo significativo negli integratori alimentari per ‘l’estratto del rizoma di Curcuma longa L, contenente fino al 95% di curcuminoidi (detti anche curcumine), i cui costituenti principali sono la curcumina e, in misura minore, la demetossicurcumina e la bisdemetossicurcumina, in proporzione uguale a quella naturalmente presente nella C. longa. Qualsiasi processo che aumenti la solubilità o la biodisponibilità potrebbe tuttavia essere soggetto al regolamento sui nuovi alimenti'”.

Da qui ne consegue che “ingredienti denominati “estratto di Curcuma longa con curcumina al 95%” non possono essere impiegati perché nuovi alimenti ex reg. 2015/2283, e pertanto gli integratori alimentari che li contengono non sono commercializzabili”.

Novel food: che cosa sono

La sezione dedicata all’alimentazione della Commissione europea definisce i “novel food” come “alimenti che non erano stati consumati in misura significativa dalle persone nell’UE prima del 15 maggio 1997, quando è entrato in vigore il primo regolamento sui nuovi alimenti. I “nuovi alimenti” possono essere alimenti innovativi e di nuova concezione, alimenti prodotti utilizzando nuove tecnologie e processi di produzione, nonché alimenti che sono o sono stati consumati tradizionalmente al di fuori dell’UE“. Ad esempio, i nove food possono essere nuove fonti di vitamina K o estratti di alimenti esistenti (i fosfolipidi derivati da olio di krill antartico di Euphausia superba), prodotti agricoli di paesi terzi (semi di chia, succo di frutta di noni) o alimenti derivati ​​da nuove produzioni (alimenti trattati con raggi UV come latte, pane, funghi e lievito). È necessario che siano sicuri, che vengano correttamente etichettati ed è necessaria un’autorizzazione pre-commercializzazione.

Fonti:


 




Una cipolla al giorno toglie il medico di torno?

Tratto da Cornel Chronicle

I ricercatori di Cornell ritengono che alcune cipolle abbiano davvero eccellenti benefici anticancro:
scalogno, cipolle gialle occidentali, gialle pungenti e rosse sono più elevate nelle sostanze chimiche anticancro rispetto ad altre varietà testate.

Professor Rui Hai Liu all’evaporatore rotante, utilizzato per l’estrazione antiossidante. Nel suo laboratorio a Stocking Hall, martedì 28 settembre 2004. (credits to Nicola Kountoupes/University Photography)

Inoltre, Liu ha scoperto che lo scalogno e le varietà di cipolla gialla occidentale e pungente sono particolarmente efficaci contro le cellule tumorali del fegato, mentre le varietà di giallo pungente e gialla occidentale hanno il maggiore effetto sulle cellule tumorali del colon.

potenti attività antiossidanti e antiproliferazione e che maggiore è il contenuto fenolico e flavonoide totale di una cipolla, più forte è la sua attività antiossidante e l’effetto protettivo”, afferma Liu.

http://pubs.acs.org/journals/jafcau/index.html.

Lo studio sarà inoltre pubblicato nel numero di ottobre del Journal of Agricultural and Food Chemistry.

Liu ha scoperto che lo scalogno aveva sei volte il contenuto fenolico della varietà di cipolla con il contenuto più basso (Vidalia). Le cipolle gialle occidentali avevano 11 volte più flavonoidi rispetto ai bianchi occidentali, le cipolle con meno flavonoidi.
Utilizzando cellule tumorali del colon trattate con estratti delle 10 varietà di cipolle e scalogni testati, il gruppo Liu ha scoperto che gli estratti di cipolla gialla pungente e gialla occidentale hanno fornito la più forte protezione anti-proliferazione contro le cellule tumorali del colon. Lo scalogno giallo occidentale
ed estratti gialli pungenti hanno fornito la più forte protezione anti-proliferazione contro le cellule tumorali del fegato.

Le cipolle sono anche la seconda coltura orticola più importante al mondo, con un valore al dettaglio annuale negli Stati Uniti di oltre $ 3 miliardi, secondo Liu e i suoi coautori:

Lo stato di New York è al settimo posto nel volume totale della produzione di cipolle degli Stati Uniti e tre delle quattro varietà con il più alto contenuto fenolico e flavonoide sono coltivate nello stato (giallo pungente, rosso nordico e scalogno).


Altre vitamine che non si trovano più nella alimentazione vanno integrate.




Diagnosi di Cancro: Cosa devi chiedere al tuo oncologo

 

Prima di accettare una diagnosi è bene fare le giuste domande a chi ci da la “sentenza” poiché, nel mondo della medicina oggi, c’è troppa facilità a supporre delle diagnosi di cancro, anche se benigno, procedendo a trattamenti non necessari, ma molto invasivi.

Lo posso testimoniare nel mio caso per diagnosi di Ca Duttale in situ al seno sinistro, operata e trattata con radioterapia e terapie ormonali ho subìto gravi conseguenze per oltre 5 anni che si potevano evitare curandolo con altre terapie meno aggressive.

Non è difficile entrare nel vortice di paura a cui si è sottoposti al solo sospetto di cancro e la richiesta da parte dei sanitari è quella di di fare la biopsia e procedure diagnostiche di approfondimento che anche se porteranno a scoprire lesioni cosidette “indolenti” verranno trattate come se fossero maligne, così, “per sicurezza”. Si è portati, per paura, ad accettare qualsiasi trattamento pur di risolvere in fretta. Ed un po’ anche spinti dai parenti ed amici ci ritroviamo catapultati in una realtà da cui è difficile difendersi, e si pensa chiaramente che tutto sia fatto a fin di bene. Magari alcuni medici ed oncologi sono in buona fede, ma se tornassi indietro mi soffermerei un po’ di più e farei altre domande, come nel caso del signor Chris Wark di cui porto testimonianza e consigli.

Leggi anche:

20 DOMANDE PER IL TUO ONCOLOGO (testimonianza)

Nel 2003 mi è stato diagnosticato un tumore del colon in stadio III. Avevo 26 anni e non avevo idea del trattamento del cancro.

Negli ultimi 12 anni, ho parlato con centinaia di malati di cancro. Molti mi contattano dopo che i trattamenti erano hanno falliti, peggio di quando hanno iniziato, e desiderando di aver avuto il tempo di leggere e fare ricerche prima di seguire ciecamente i consigli dei loro medici.

Questa guida gratuita ti fornirà POTENTI domande che arrivano direttamente alla verità.

I tuoi prossimi passi potrebbero essere fondamentali per la tua sopravvivenza o la sopravvivenza di qualcuno a cui tieni.

Non lasciare che la paura, l’incertezza e l’impotenza influenzino il processo decisionale.

Ottieni la guida per la tua vita e salute, Chris Wark

20 domande per il tuo oncologo (in realtà più di venti)
ricerca condotta da Chris Beat Cancer

NOTA: non è necessario porre tutte le domande.

LE DOMANDE
Domande sulla diagnosi

  • Qual è la mia diagnosi?
  • Che tipo di cancro ho?
  • È un cancro in rapida crescita o in crescita lenta
  • Da quanto tempo cresce nel mio corpo?
  • Cosa pensi abbia causato il mio cancro?
  • Domande sul trattamento

    • Che trattamento mi consigliate?
    • Quali sono i farmaci che userai per il trattamento?
    • Ci sono altri farmaci che dovrei prendere?
    • Posso ottenere un elenco di tutti i farmaci che saranno coinvolti nel mio trattamento?
    • Quali sono gli effetti collaterali a breve termine di questi farmaci?
    • Quali sono gli effetti collaterali a lungo termine di questi farmaci?
    • Qualcuno di questi farmaci ha effetti collaterali potenzialmente letali?
    • Quanti anni hanno i farmaci che consigliate?
    • Da quanto tempo sono in circolazione?
    • Questo trattamento è curativo o palliativo?
      Se curativo:
    • Se il trattamento che consigli non cura il mio cancro, allora?
    • Qual è il tasso di recidiva dopo questo trattamento?
    • Da dove viene questa statistica?
      Se palliativo:
    • Che senso ha la chemio o le radiazioni se non mi curerà?
    • In che modo i farmaci che mi fanno star male mi darebbero una migliore qualità della vita?
    • Quanto tempo pensi che devo vivere se faccio questo trattamento?
    • Quanto tempo pensi che debba vivere se non faccio nulla?

     

    • Qual è il tasso di sopravvivenza libera da malattia a 5 anni per la mia diagnosi specifica con questo trattamento protocollo?
    • Qual è il tasso di sopravvivenza libera da malattia a 5 anni per il mio tumore specifico se non faccio nulla?
    • Quanto contribuisce la chemioterapia alla sopravvivenza a 5 anni del mio cancro?
    • Ci sono studi che confrontano questo protocollo di trattamento con pazienti che non hanno fatto nulla?
    • Cosa succede se il trattamento non funziona?
    • Posso ottenere un rimborso?
    • Posso avere copie delle schede di sicurezza dei materiali su tutti i farmaci che assumerò? Vorrei portarli a casa con me oggi per esaminarli.
    • Hai mai preso uno di questi farmaci chemioterapici per capire come sono?
    • Faresti questo trattamento se avessi la mia stessa diagnosi? Oppure proveresti a sfruttare al massimo il tempo che ti rimane?
    • Cosa faresti se fossi in me? Sei sposato? Hai figli?
    • Se tuo marito/moglie avesse questo cancro, daresti loro questo trattamento?
    • E se fosse tuo figlio? Daresti loro questo trattamento?
    • È vero che i farmaci chemioterapici possono rendere il cancro più aggressivo?
    • La chemioterapia uccide le cellule staminali cancerose? Ho letto che molti farmaci chemioterapici sono cancerogeni.
    • Questo trattamento può causare più tumori nel corpo?
    • Le cellule tumorali alla fine diventano resistenti alla chemioterapia?
      Cosa facciamo quando succede?
    • Quali altre opzioni di trattamento sono disponibili oltre a ciò di cui abbiamo discusso?

    Domande dietetiche

    • Cosa mi consigliate di mangiare mentre faccio la chemioterapia? Va bene se ho hamburger, frappè, gelati e pizza?
    • Qual è la migliore dieta anticancro?
    • Ci sono alimenti che dovrei evitare?
    • Stavo pensando di adottare una dieta a base vegetale, mangiare molta frutta cruda e verduree succhi di frutta. Va bene?

    Domande sui test

    • Vorrei fare il test RGCC Onconomics Plus per vedere a quali farmaci risponderà il mio cancro prima di iniziare qualsiasi cosa.
      Puoi ordinarlo per me?
    • Ordinare i test genetici per assicurarti che i farmaci non siano gravemente tossici per me?
    • Ad esempio, un deficit enzimatico DPD fa 5-FU gravemente tossici e mortali:
      Conosci i rischi della chemioterapia.

    Richiesta di referenze




Curcuma a confronto con alcuni farmaci, risulta altrettanto efficace

La scienza conferma che la curcuma è efficace quanto 14 farmaci

Spunti di ricerca che riguardano al Curcuma

su GreenMedInfo

Giovedì 20 dicembre 2018
Se mai ci fosse un’erba che mette la paura esistenziale nella linea di fondo delle aziende farmaceutiche, quella è la curcuma.
Ecco alcune migliaia di motivi per cui …
  • La curcuma è una delle piante più accuratamente studiate oggi.
  • revisione paritaria e pubblicati . 
  • In effetti, il nostro progetto di ricerca di cinque anni su questa pianta sacra ha rivelato oltre 800 potenziali applicazioni preventive e terapeutiche, nonché 250 distinti effetti fisiologici benefici.
Data la vastità della ricerca svolta su questa straordinaria spezia, non sorprende che un numero crescente di studi abbia concluso che si confronta favorevolmente con una varietà di farmaci convenzionali, tra cui:
  • curcumina e “colesterolo alto“ – 8 abstract]
  • uveite cronica anteriore, una malattia infiammatoria dell’occhio.
    [2] Uno studio del 2008 pubblicato su Critical Care Medicine ha scoperto che la curcumina comparava favorevolmente al desametasone del farmaco corticosteroide nel modello animale come terapia alternativa per proteggere le lesioni associate al trapianto polmonare mediante la riduzione dei geni infiammatori.
    [3] Uno studio precedente del 2003 pubblicato su Cancer Letters ha riscontrato che lo stesso farmaco è stato paragonato favorevolmente anche al desametasone in un modello di lesione da ischemia polmonare-repurfusione.
    [per ulteriori ricerche sulla curcumina e sull’infiammazione – 52 abstract]
  • curcumina e la depressione – 5 abstract]
  • curcumina e anti-piastrine]
  • curcumina e antiproliferative – 15 abstract]
  • curcumina e sul cancro del colon-retto – 52 abstract]
  • trattamento del diabete, scoprendo che attiva l’AMPK (che aumenta l’assunzione di glucosio) e sopprime l’espressione genica gluconeogenica (che sopprime la produzione di glucosio in il fegato) nelle cellule dell’epatoma. È interessante notare che hanno trovato che la curcumina è 500 volte a 100.000 volte (nella forma nota come tetraidrocurcuminoidi (THC)) più potente della metformina nell’attivazione di AMPK e della sua acetil-CoA carbossilasi bersaglio a valle (ACC). [9]
Un altro modo in cui la curcuma e i suoi componenti rivelano le loro straordinarie proprietà terapeutiche è nella ricerca sui tumori resistenti ai farmaci.
Abbiamo due sezioni sul nostro sito (GreenMedInfo) dedicate alla ricerca di terapie naturali e integrative su questi argomenti, e mentre ci sono dozzine di sostanze con efficacia dimostrabile contro questi tumori chemioterapici e resistenti alle radiazioni, la curcumina è in cima a entrambe le liste:
  • Tumori: resistenti ai farmaci
  • Tumori: multi-farmaco resistente
Abbiamo trovato non meno di 97 studi che indicano che la curcumina può indurre la morte cellulare o sensibilizzare le linee cellulari cancerose resistenti ai farmaci al trattamento convenzionale.
Abbiamo identificato 28 studi sulla capacità della curcumina di indurre la morte cellulare o di sensibilizzare le linee cellulari tumorali resistenti a più farmaci al trattamento convenzionale. 
Nutri te stesso, piuttosto che auto-medicare con “nutraceutici”, dovrebbe essere l’obiettivo di una dieta sana.
Scopri di più leggendo da questo sito sito applicando il traduttore:
GreenMedInfo

Riferimenti:


Curcuma Su Ecosalute -20% sconto usando questi link ed il codice sconto: Vitamineral

CURCUMA INTEGRATA IN COMPRESSE

Abbiamo deciso di aggiungere alla Curcuma in compresse la Piperina (Pepe Nero) ottenendo una formula potenziata e a maggiore biodisponibilità: il pepe nero infatti amplifica l’assorbimento della curcumina. La Curcuma sostiene la funzionalità digestiva, epatica, articolare e contrasta i disturbi del ciclo mestruale. Il Pepe nero può essere utile per la sua azione antiossidante e tonico-adattogena. La Curcuma attualmente è considerata un integratore alimentare antiossidante per eccellenza. Le sue proprietà sono note da tempi remoti, per tanto vanta una storia ricca e affascinante.
CONFEZIONE: 100 compresse da 500 mg Prodotto notificato al ministero della salute n°53359

 

CURCUMA INTEGRATA IN POLVERE

Curcuma (Curcuma longa L.) rizoma polvere: 97%, pepe nero (Piper longum) frutti polvere.

Confezione: 150 g Prodotto notificato al ministero della salute.
Assumere 2 g (pari a un misurino scarso) a pranzo e a cena.

 

Molto conveniente il PACCHETTO A TUTTA CURCUMA

1 confezione di Curcuma integrata in compresse, 100 compresse da 500 mg.

  • 1 confezione di Curcuma integrata in polvere, 150 g.
  •  

    CURCUMA TINTURA OFFICINALE

    Confezione: 100 ml Concentrazione: 1 : 5 Prodotto notificato al ministero della salute n°53529
    Estratto idroalcolico (acqua, alcol, parte di pianta in rapporto D:E di 1:5) di Curcuma (Curcuma Longa L.), rizoma 6ml
    Assumere 50 gocce due o tre volte al giorno in acqua, tè o succo.

    Agitare energicamente prima dell’uso. In caso si voglia eliminare l’alcool è sufficiente lasciare la tintura per circa 20 minuti nel bicchiere, quindi allungare con acqua e assumere la soluzione.

    Confezione: Utilizzo per 15 giorni.

     




    Avere alti livelli di vitamina D riduce il rischio di cancro

     

    Effect of Vitamin D3 Supplements on Development of Advanced CancerA Secondary Analysis of the VITAL Randomized Clinical Trial

    Wendy Y. Chen, MD, MPH; Oluremi N. Ajala, MD, MPH; et al – anno 2020

    Punti chiave

    Astratto

    Conclusioni

    Così concludono i ricercatori dello studio Vital,

    • Airc continua a sostenere che la vitamina D ha effetti modesti e non ci sono sufficienti prove a livello clinico.
    • “Vitamina D e Oncologia”

    Dr Joseph Mercola-parte di un articolo in PDF

    Storia in breve