Terapia Integrata in Oncologia
Le vitamine sono fattori di crescita?

È circolata nel web per troppo tempo la voce contro l’integrazione di vitamine nelle persone con problemi oncologici e persino per gli ex-pazienti che la cosa si è ingrandita a tal punto da impaurire anche chi non sarebbe a rischio che è giunto il momento di fare luce sulla questione.

Vedremo in questo articolo come risponde ARTOI, che da anni è organizzata con una rete di medici oncologi su tutto il territorio nazionale, per la cura dei pazienti malati di cancro attraverso l’uso integrato di rimedi fitoteraoici e vitaminici affiancato alla cura convenzionale usata dal sistema sanitario nazionale.

E vedremo anche come risponde il dr Giuseppe Di Bella, ormai conosciuto più a livello internazionale che italiano, ma che noi di Vitamineral riteniamo essere uno dei maggiori esponenti della ricerca che si è invece fermata in altri ambiti più ufficiali.

Tante le testimonianze di malati ed ex-malati che hanno beneficiato delle cure non convenzionali, da sole o in associazione a chemio e radioterapia. Tante di queste persone sono guarite o hanno migliorato la qualità della vita con l’aiuto di rimedi naturali che non possiamo tacere.

Crediti immagine a Studio Dentistico Cozzolino

FONDAZIONE ARTOI è un’organizzazione multidisciplinare no-profit dedicata allo studio, alla divulgazione e all’applicazione di trattamenti oncologici incentrati sul paziente, attraverso l’uso integrato di più azioni terapeutiche. La Fondazione si propone di affiancare il paziente oncologico nel suo intero percorso di cura, combinando terapie oncologiche convenzionali con metodologie provenienti da diverse tradizioni e culture mediche: pratiche mentali e corporee, somministrazioni di prodotti naturali, indicazioni per il miglioramento dello stile di vita.

LA NOSTRA MISSIONE
Proteggere la vita in ogni sua espressione, in salute e malattia, attraverso la prevenzione e la cura

Dal sito ARTOI

DOMANDE FREQUENTI

  • Che cosa significa terapia integrata nei tumori?
    • l’uso combinato di più presidi terapeutici (farmaci + radioterapia e/o ipertermia)
  • Quali farmaci vengono usati?
    • si possono usare i farmaci antiblastici insieme a sostanze naturali
  • Anche le vitamine?
  • Si dice che le vitamine fanno aumentare il tumore, è vero?
    • i tumori non sono in grado di usare le vitamine per accrescersi, piuttosto usano le calorie e le proteine complesse.
  • I farmaci naturali bloccano o riducono l’attività della chemioterapia?
    • i farmaci naturali aumentano l’effetto della chemioterapia e riducono gli effetti indesiderati della chemioterapia.
  • In quali tipi di tumore è indicata la terapia integrata?
    • in tutti i tipi di neoplasia
  • Ha effetti collaterali?
    • no, nessuno
  • Quali sono le differenze fra terapia classica e terapia integrata?
    • nessuna. Solo che la terapia integrata deve essere continuata anche dopo la fine della chemioterapia
  • Prevenzione e protezione, cosa significano?
    • Prevenzione significa ridurre l’incidenza della neoplasia e delle ricadute. Protezione significa aumentare le difese contro la patologia neoplastica
  • Quali sono in generale i mezzi per prevenire la malattia neoplastica?
    • Fare screening adeguati, vivere in ambienti sani, mangiare sano, attività fisica e ridurre lo stress

Farmaci naturali

Da molto tempo è nato un enorme interesse sull’uso di estratti naturali per la prevenzione e cura delle malattie incluso il cancro. Molti componenti della dieta, infatti, contengono “farmaci naturali” ossia molecole (principi attivi) che hanno effetti benefici sulla nostra salute.

Per farmaci naturali si intendono una serie di medicamenti provenienti dagli alimenti di originale animale o vegetale (fitoterapici) e che aiutano il corpo a mantenersi in salute o a curare malanni e disturbi.

In ambito medico queste sostanze si sono dimostrate degli ottimi alleati per diversi scopi:

    • contrastare la stanchezza
    • rimettersi in sesto dopo una malattia
    • stimolare il sistema immunitario
    • far passare nausea, cattiva digestione, mal di stomaco, gastrite
    • combattere infezioni
    • riportare negli intervalli di normalità i risultati delle analisi del sangue
    • trattare tosse, mal di gola, raffreddore e influenza
    • ridurre arrossamento della pelle, irritazioni cutanee e dermatiti
    • ritardare i processi di invecchiamento

Oltre che a scopo terapeutico queste sostanze sono di estrema utilità anche a scopo preventivo.

In ambito oncologico si sono dimostrati un ottimo ausilio:

    • per ridurre gli effetti collaterali delle terapie antiblastiche
    • per lavorare in sinergia con la chemioterapia e radioterapia contro il tumore

Le sostanze responsabili di tutti questi effetti sulla salute vengono estratte dalla pianta o animale di origine e si trovano in commercio sotto forma di integratori alimentari che a loro volta hanno diverse formulazioni: capsule, compresse, liquidi o polveri.

Molto spesso si ritiene che trattandosi di farmaci naturali essi siano completamente esenti da rischio per la salute. Questo non è vero, infatti sono molte le sostanze che se assunte in dosi sbagliate possono dare degli effetti collaterali o addirittura andare ad interferire con farmaci tradizionali (compresi i chemioterapici), aumentandone o riducendone l’effetto farmacologico.

Nella nostra pratica clinica vengono usati in protocollo i seguenti presidi:

“La Vitamina B12 non promuove affatto lo sviluppo di tumori ma, al contrario, insieme alle altre vitamine del gruppo B, svolge vitali effetti antitumorali”.

Dott. Giuseppe Di Bella 19.05,2023

Metodo Di Bella e Vitaminologia – Video del 20/05/2023 

Il Dr Di Bella ha parlato anche delle vitamina del Gruppo B molto utili in oncologia e non fattori di crescita come viene diffuso in giro a discredito delle vitamine in generale ma soprattutto delle vitamine del Gruppo B.

Nutrizione in Oncologia

L’alimentazione, alla luce delle nuove scoperte scientifiche, gioco un ruolo fondamentale nell’insorgenza del cancro.

GLI ALIMENTI CHE AUMENTANO IL RISCHIO DI AMMALARSI DI TUMORE

Uno dei principali fattori che predispone allo sviluppo del cancro è l’infiammazione cronica. Molte sono le condizioni che inducono uno stato infiammatorio: l’esofagite, la gastrite, la colite ulcerose, l’obesità, il diabete, ma anche una dieta squilibrata. Il mantenimento dello stato infiammatorio alimenta la produzione di molecole che inibiscono l’apoptosi (morte cellulare programmata) e che stimolano l’angiogenesi (formazione di nuovi vasi sanguigni); di conseguenza può favorire lo sviluppo di una neoplasia.

Un’alimentazione scorretta, oltre a contribuire ad aumentare i processi infiammatori, può influire anche sulla produzione di alcuni fattori di crescita che stimolano la proliferazione cellulare.

Essendo il cancro una malattia caratterizzata da crescita cellulare incontrollata e da infiammazione cronica, viene da sé che il miglior modo per prevenire e curare tale patologia è tenere bassi i livelli di alcuni fattori di crescita e i livelli di infiammazione.

Secondo l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e il World Cancer Research Foundation ci sono alcuni alimenti che non sono causa di cancro ma, per le ragioni sopra elencate, potrebbero aumentare il rischio di ammalarsi di tumore. È importante tenere sempre presente che il cancro è una malattia multifattoriale quindi il rischio di ammalarsi dipende anche da tanti altri fattori come ad esempio la predisposizione genetica.

Ma quali sono gli alimenti più a rischio?

    • Alimenti ad alto indice glicemico come zucchero, farine e alimenti preparati con farine raffinate bianche, dolciumi, alcuni tipi di frutta, patate. Questi sono alimenti che fanno aumentare velocemente la glicemia e la produzione di insulina da parte del pancreas. L’insulina ha lo scopo principale di far entrare il glucosio all’interno e delle cellule per essere utilizzato come fonte energetica, ma quando viene rilasciata in quantità elevate stimola la produzione dell’ormone della crescita GH che a sua volta stimola quella del fattore di crescita IGF-1 coinvolto in alcuni meccanismi di proliferazione cellulare. Chi ha valori elevati di IGF-1 ha un maggior rischio di sviluppare una patologia neoplastica. L’insulina, inoltre, è responsabile della produzione di fattori pro-infiammatori.
    • Carni rosse e conservate. Queste carni sono ricche di ferro eme che in dosi eccessive agisce come agente ossidante facendo aumentare i livelli di radicali liberi. Infine sono carni ricche di acidi grassi saturi e della serie omega-6 ad azione pro-infiammatoria.
    • Nonostante latte e derivati siano un’ottima fonte di calcio e proteine sono anche alimenti che ostacolano il corretto funzionamento dell’insulina e fanno aumentare i livelli di IGF-1.
    • Le poliammine: putrescina, spermina, spermidina e agmatina sono molecole che oltre a stimolare la proliferazione cellulare riducono le difese immunitarie, favoriscono la diffusione metastatica e l’angiogenesi. Fonti alimentari con elevato contenuto in poliammine sono le arance, i pomodori, le melanzane, i peperoni, le banane, i kiwi, i frutti tropicali ed i molluschi bivalvi. Vengono anche prodotte dai batteri intestinali in seguito della putrefazione delle proteine della carne.
    • Soia: contiene fitoestrogeni, ossia sostanze vegetali che a causa della loro struttura chimica mimano l’azione degli ormoni sessuali e stimolando la proliferazione cellulare.
    • Sale e alcool

Non sono solamente alcuni alimenti ad aumentare il rischio di cancro ma anche gli inquinanti ambientali, i pesticidi utilizzati in agricoltura, gli additivi chimici aggiunti agli alimenti in scatola e gli antibiotici usati negli allevamenti.

    • metalli pesanti sono inquinanti ambientali presenti soprattutto nelle acque potabili e in alcuni tipi di pesce: arsenico, mercurio, cadmio, piombo, diossina sono sostanze dotate di potere genotossico ossia sono in grado di indurre modificazioni all’interno del DNA e provocare la trasformazione neoplastica della cellula.
    • Gli additivi chimici sono sostanze che vengono aggiunte agli alimenti, soprattutto in scatola o in barattolo o in latta, per aumentarne la conservazione, preservarli da contaminazioni microbiche e migliorarne il sapore, l’aspetto e la consistenza. Ad oggi le ricerche scientifiche hanno mostrato che la stragrande maggioranza degli additivi alimentari non sono correlati con lo sviluppo del cancro e non rappresentano un pericolo per la salute umana. Fanno eccezione però i nitriti e i nitrati utilizzati come conservanti soprattutto in carne ed insaccati: di per sé non sono cancerogeni però all’interno del nostro organismo possono andare incontro ad una serie di modificazioni che li convertono in nitrosammine che invece sono sicuramente cancerogene
    • pesticidi sono sostanze chimiche utilizzate in agricoltura per far crescere meglio e più velocemente le piante. Quelli ai quali bisogna fare maggiore attenzione sono glifosato, malathion, diazinon, parathion e tetrachlorvinphos in quanto sono stati inseriti dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) nel gruppo delle sostanze probabilmente e possibilmente cancerogene per l’essere umano.
    • Gli antibiotici sono farmaci in grado di uccidere i microrganismi. Il loro utilizzo negli allevamenti intensivi ha diversi scopi: curare gli animali malati e prevenire che gli animali si ammalino. Questo sistema si traduce in un vero e proprio abuso di antibiotici con la conseguenza che tutti questi farmaci in eccesso raggiungono le nostre tavole. L’ingestione di una quantità eccessiva di antibiotici legata all’eccessivo consumo di carne di allevamento rischia di rendere inefficaci i farmaci che utilizziamo per curarci a causa dell’antibiotico-resistenza (sopravvivenza al trattamento farmacologico) che i batteri hanno sviluppato.

Anche il metodo di cottura che usiamo incide sull’insorgenza del cancro. Da evitare sono soprattutto frittura e grigliatura:

    • Durante la frittura in olio avvengono una serie di complesse reazioni chimiche che portano alla formazione di composti dannosi. Il più importante tra questi è l’acrilamide, sostanza riconosciuta dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) come probabile cancerogeno per l’uomo.
    • La grigliatura della carne porta alla formazione di idrocarburi policiclici aromatici (benzopirene e antracene) e nitrosammine che sono composti riconosciuti dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) come cancerogeni per l’uomo.

Ad incidere non è solo cosa mangiamo ma anche quanto mangiamo. L’eccessivo introito calorico, infatti, aumenta il rischio di sviluppare diverse patologie tra cui quelle oncologiche. La restrizione calorica permette di vivere più a lungo e con meno danni fisici.

GLI ALIMENTI CHE RIDUCONO IL RISCHIO DI AMMALARSI DI TUMORE

Gli alimenti, proprio come rappresentano una causa della malattia, allo stesso tempo possono essere un forte aiuto nella prevenzione e cura della stessa.

Una corretta alimentazione infatti aiuta a vivere meglio e a ridurre il rischio di ammalarsi di tumore.

Gli alimenti che non dovrebbero mai mancare nelle nostre tavole, in quanto fonte di nutrienti essenziali per la salute, sono:

 

    • Cereali e pseudo-cereali integrali ricchi di fibre e a basso indice glicemico (frumento integrale, riso integrale, farro, orzo, segale, grano khorasan, miglio, amaranto, avena, grano saraceno)
    • Legumi (fagioli, ceci, lenticchie, piselli, fave) ricchi di proteine, vitamine e sali minerali, a basso indice glicemico.
    • Verdure di stagione ricca di vitamine, sali minerali, fibra, fitochimici e a basso indice glicemico
    • Spezie (curcuma, zenzero, pepe, cannella, peperoncino, curry…) ricca di fitochimici
    • Erbe aromatiche (prezzemolo, rosmarino, timo, origano…) ricche di fitochimici
    • Frutta di stagione ricca di vitamine, sali minerali, fibra e fitochimici
    • Tè verde ricco di fitochimici
    • Acqua
    • Frutta secca ricca di omega-3, vitamine e sali minerali
    • Olio extravergine di oliva ricco di acido oleico e vitamine che gli conferiscono proprietà antiossidanti e antinfiammatorie
    • Semi oleosi (chia, sesamo, zucca, lino, canapa…) ricchi di omega-3, sali minerali e vitamine.
    • Pesce non di allevamento (merluzzo, spigola, sogliola, rombo, palombo, pagello, persico, ombrina, sgombro, orata, scorfano…) ricco di proteine ad alto valore biologico, omega-3, sali minerali e vitamine.

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Impact of antioxidant supplementation on chemotherapeutic efficacy: a systematic review of the evidence from randomized controlled trials

Impatto dell’integrazione antiossidante sull’efficacia chemioterapica: una revisione sistematica delle prove provenienti da studi randomizzati e controllati

TRADUZIONE
Astratto

Scopo: Si è discusso molto sulla possibilità che la supplementazione di antiossidanti alteri l’efficacia della chemioterapia antitumorale. Alcuni hanno sostenuto che gli antiossidanti eliminano le specie reattive dell’ossigeno parte integrante dell’attività di alcuni farmaci chemioterapici, diminuendo così l’efficacia del trattamento. Altri suggeriscono che gli antiossidanti possono mitigare la tossicità e quindi consentire programmi di trattamento ininterrotti e una ridotta necessità di abbassare le dosi di chemioterapia. L’obiettivo di questo studio è quello di rivedere sistematicamente la letteratura al fine di raccogliere risultati da studi randomizzati che valutano l’uso concomitante di antiossidanti e chemioterapia.

Disegno: sono state effettuate ricerche nei database MEDLINE, Cochrane, CinAhl, AMED, AltHealthWatch ed EMBASE. Nel conteggio finale sono stati inclusi solo studi clinici randomizzati e controllati che hanno riportato sopravvivenza e/o risposta al tumore. Le ricerche bibliografiche sono state eseguite in doppio seguendo un protocollo standardizzato. Non è stata effettuata alcuna meta-analisi a causa dell’eterogeneità dei tipi di tumore e dei protocolli di trattamento utilizzati negli studi che soddisfacevano i criteri di inclusione.

Risultati: degli 845 articoli considerati, 19 studi soddisfacevano i criteri di inclusione. Gli antiossidanti valutati erano: glutatione (7), melatonina (4), vitamina A (2), una miscela antiossidante (2), vitamina C (1), N-acetilcisteina (1), vitamina E (1) e acido ellagico (1 ). I soggetti della maggior parte degli studi presentavano malattia avanzata o recidivante.

Conclusione:

nessuno degli studi ha riportato prove di diminuzioni significative dell’efficacia dell’integrazione antiossidante durante la chemioterapia. Molti studi hanno indicato che l’integrazione di antiossidanti ha comportato un aumento dei tempi di sopravvivenza, un aumento delle risposte tumorali, o entrambi, nonché una minore tossicità rispetto ai controlli; tuttavia, la mancanza di un adeguato potere statistico rappresentava una limitazione costante. Sono necessari studi ampi e ben progettati sulla supplementazione di antiossidanti in concomitanza con la chemioterapia.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/17367938/


 


Liberatoria (Disclaimer)

Dichiarazione di non responsabilità: questo articolo non è destinato a fornire consulenza medica, diagnosi o trattamento.
Vitamineral non si assume responsabilità per la scelta degli integratori proposti eventualmente nell’articolo.


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