Ascorbati Minerali o Vitamina C “tamponata”

Crediti Immagine a Dermolife

Ascorbati come Integratori

Ma che cosa significa “tamponare un acido”?

Il pH è la scala di misura dell’acidità o della basicità di una soluzione acquosa. Si misura mediante cartine tornasole immerse nel nostro cosmetico. Il colore ottenuto dovrà essere confrontato con quello riportato sulla scala di riferimento disegnata sulla confezione. In alternativa, potete usare anche un misuratore di ph digitale. Convenzionalmente, il pH di soluzioni acquose assume valori compresi fra 0 (massima acidità) e 14 (massima basicità).

I sali di ascorbato tendono infatti a essere meglio tollerati a livello gastrico rispetto al corrispondente acido ascorbico puro, che risulta debolmente acido.

Alle persone che assumono dosi molto elevate di vitamina C e che soffrono di acidità di stomaco, viene quindi normalmente consigliato di orientarsi verso gli ascorbati minerali.
Gli ascorbati minerali sono spesso raccomandati alle persone che soffrono di disturbi gastrointestinali (disturbi di stomaco o diarrea) quando assumono grandi dosi di acido ascorbico.

Sembra tuttavia che ci siano poche ricerche scientifiche per supportare o confutare l’osservazione empirica secondo la quale gli ascorbati minerali sarebbero meno irritanti per il tratto gastrointestinale.

La scelta del minerale associato alla vitamina C andrebbe effettuata in base alle specifiche esigenze dell’utilizzatore.

I cosiddetti Ascorbati sono un gruppo di sali dell’Acido Ascorbico (vitamina C). 

Gli Ascorbati minerali (es. ascorbato di potassio, sodio ascorbato, magnesio ascorbato ecc): meno acidi rispetto all’acido ascorbico puro, hanno il vantaggio (o lo svantaggio) di apportare una certa quantità di minerali oltre alla vitamina C.

Esempi di ascorbati minerali includono:

    • Ascorbato di sodio (E301)
    • Ascorbato di calcio (E302)
    • Ascorbato di potassio (E303)
    • Ascorbato di magnesio

Produzione

Gli ascorbati minerali si ottengono facendo reagire l’Acido Ascorbico con carbonati minerali in soluzioni acquose, scaricando l’anidride carbonica, essiccando il prodotto di reazione e polverizzandolo.

Gli ascorbati minerali si possono ottenere per via estemporanea anche in casa.

Ad esempio, aggiungendo acqua in un bicchiere contenente bicarbonato di potassio e acido ascorbico puro si svilupperà la seguente reazione:

  • KHCO3 + C6H8O6 → C6H7KO6 + H2O + CO2

Otterremo quindi l’ascorbato di potassio (C6H7KO6) e una leggera effervescenza per lo sviluppo di anidride carbonica (CO2).

La formula molecolare di questo composto chimico è C6H7NaO6.

Ogni grammo di Ascorbato di Sodio apporta:

  • 889 mg di acido ascorbico
  • 111 mg di sodio

Industrialmente, l’ascorbato di sodio viene prodotto sciogliendo l’acido ascorbico in acqua e aggiungendo una quantità equivalente di bicarbonato di sodio.

Dopo l’interruzione dell’effervescenza, l’ascorbato di sodio viene precipitato mediante aggiunta di isopropanolo, quindi essiccato e macinato.

È quindi possibile preparare in casa l’ascorbato di sodio aggiungendo in un bicchiere d’acqua una certa quantità di vitamina C pura (acido-L-ascorbico) insieme a un’analoga quantità di bicarbonato di sodio.

Il rapporto è di 9/1, ovvero su 9 grammi di AA si aggiunge 1 grammo di Bicarbonato di sodio.


L’Ascorbato di Magnesio è un sale ottenuto dall’unione tra Acido L-ascorbico (vitamina C) e Magnesio Carbonato leggero.

Un grammo di Magnesio Ascorbato apporta:

  • 936 mg di vitamina C
  • 64 mg di magnesio Carbonato

Ad esempio, l’ascorbato di calcio potrebbe essere utile per soggetti vegani o donne in menopausa, mentre gli ascorbati di potassio e magnesio potrebbero essere adatti a pazienti con problemi di ipertensione.

La scelta dell’ascorbato di magnesio al posto della normale vitamina C può essere adatta per donne con problemi di sindrome premestruale, o per pazienti che soffrono di emicrania, ipertensione, crampi muscolari o diabete. Consultare il medico.



Se si mette più magnesio carbonato si avrà semplicemente un eccesso di tale reagente, per cui si otterrà tutta la vitamina C trasformata in ascorbato di magnesio + una certa quota residua di magnesio carbonato tal quale.
Se invece si mette meno magnesio carbonato, si avrà una parte di vitamina C trasformata in ascorbato di magnesio ed una parte residua di acido ascorbico non salificato.

  • ecco alcuni esempi


    L’ascorbato di sodio

    6H7O6N/A. La massa molare di ascorbato di sodio è 198,106 g/mol. Questo composto si trova anche negli agrumi e nelle verdure.




    Aneddoticamente, non ho mai trovato dosi di più grammi di ascorbato di sodio che influenzano negativamente la pressione sanguigna o lo stato del volume del sangue.
    Tuttavia, poiché sembrano sempre esserci eccezioni a ogni regola in biologia, chiunque si accorga di elevate pressioni ematiche o edema alla caviglia dopo alte dosi di ascorbato di sodio sarebbe probabilmente consigliato di integrare con una diversa forma di vitamina C.


    A cute little girl in a lap coat and bow tie plays with beakers to learn about science. She is focused on what she is doing.

    ATTENZIONE a tutti i principianti

    Se non vi stentite in grado di fare preparazione degli ascorbati in casa a partire dalle materie prime, prima di cimentarvi in “piccoli chimici” considerate l’opportunità molto piu’ comoda e sicura di acquistare gli Ascorbati nelle forme già pronte e disponibili sul mercato sia polveri, che capsule e compresse.

    Ecco alcuni esempi

    • Ascorbato di Sodio Si trova già pronto in polvere, ma si può fare anche in casa aggiungendo 1 parte di Bicarbonato di Sodio su 9 parti di Acido Ascorbico in acqua. (Tenere la soluzione al buio e lontana da fonti di calore, consumare in giornata, non usare contenitori ed utensili di metallo)
    • Ascorbato di Potassio – Usato piu’ per facilitare l’assorbimento di Potassio a livello cellulare che per una integrazione sostenuta di vitamina C. Assieme al Ribosio, fa parte del Metodo Pantellini usato in Terapie Oncologiche Integrate. Se si utilizza Ascorbato di Potassio si può eventualmente aggiungere a parte altra Vitamina C per implementarne l’integrazione visto che sull’Ascorbato di Potassio la vit C è in piccole quantità.
    • Ascorbato di Magnesio – E’ una ottima forma di integrazione di vit C tamponata dal Carbonato di Magnesio indicata per chi soffre di gastrite e reflussso. Si trovano poche aziende che lo producono ed è molto caro, ma si può preparare a casa di volta in volta e tenuta la soluzione al buio. Ci si deve procurare L’Acido Ascorbico in Polvere e il Magnesio Carbonato. In parte, è anche una integrazione minima di Magnesio.
    • Ascorbato di Calcio – E’ la formulazione che va a comporre la famosa C-Ester che viene indicata, come miglior assorbibilità di Vitamina C, ma non si sa se a torto o a ragione. Sicuramente questi tipi di formulazione riducono l’acidità dell’Acido Ascorbico. Ma consiglio altri ascorbati, per cui non ho fatto la ricerca dell’integratore.

     




  • Acido l-ascorbico, Tanti nomi per una molecola
    Come si usa

     

    In qualsiasi forma abbiate deciso di integrare la Vitamina C la sostanza non cambia.

    Che sia di origine naturale o che sia derivata da fermentazione naturale del mais, ed erroneamente chiamata “sintetica” la formula chimica è sempre la stessa.

    Ecco le varie denominazioni della Vitamina C

      • Denominazione chimica:(5R)-5-[(1S)-1,2-diidrossietil]-3,4-diidrossifuran-2(5H)-one
      • Nome INCI: ascorbic acid
      • Sigla additivi alimentari (Ennnn): E300
      • Sinonimi: acido L-xiloascorbico, acido cevitamico
      • Numero CAS: 50-81-7
      • Formula bruta: C6H8O6

    Incompatibilità con : sodio salicilato, sodio nitrito, diuretina, metenamina
    USO: alimentare, cosmetico.

    L’acido ascorbico acquistato in polvere puro e senza eccipienti va diluito prima del consumo in acqua fredda o tiepida (non oltre 40°) .
    L’acido ascorbico teme umidità e temperature elevate ma è sufficiente conservarlo in luoghi freschi e asciutti, non a contatto con l’aria e al riparo dalla luce.
    Se comincia ad ossidarsi vira dal bianco al giallo pallido quindi va conservato in sacchetti o contenitori richiudibili e con minimo contenuto d’aria.

    Vetro, Legno, Bambù, plastica per alimenti.

    1 cucchiaino equivale a 3 grammi di Acido Ascorbico

    Misurini da 1 e 2 grammi

    Misurino grande da 3 grammi

     

     

     

     

     

     

     

    Immagini al microscopio dei cristalli della Vitamina C

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     




    Versatilità nella integrazione di Vitamina C

     

    L’Acido ascorbico e gli ascorbati si possono mescolare con altre bevande o anche ad integratori quali il Magnesio ed il Potassio ?
    – si certamente, l’importante è che siano bevande fredde o temperatura ambiente, la vit C è termosensibile e si distruggerebbe col calore superiore. Va bene anche insieme al Magnesio e non interferisce con nessun altro integratore.

    La Vitamina C essendo idrosolubile (cioè diluibile in acqua) e dovendola frazionare durante la giornata ,




    Sensibilità Chimica Multipla
    Intervista al dr Giuseppe Genovesi

    In ricordo del professor Giuseppe Genovesi

    Il Prof. Genovesi, endocrinologo e immunologo, è stato il massimo esperto in Italia di Sensibilità Chimica Multipla, teorizzava una comune patogenesi tra la Mcs, la Fibromialgia e la Sindrome da stanchezza cronica e le accomunava definendole sindromi neurotossiche.
    Vi consiglio di ascoltare questo suo intervento.

    La MCS (Multiple Chemical Sensitivity) è una malattia fisica caratterizzata da sensibilità chimica e dalla presenza di sintomi in diversi sistemi d’organo.

    Nella MCS avvengono diversi cambiamenti fisici, tra cui lo stress ossidativo/nitrosativo, l’infiammazione cronica, disfunzioni immunologiche e neurologiche. Non ci sono prove di un’origine psichiatrica di questa malattia.

    La MCS si può spiegare con lo studio fatto a TOR VERGATA ROMA dal Prof Giuseppe Genovesi.

    https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25690545/
    Fonte : RISOLUZIONE DI ROMA / 2015

     

    Pericolo inquinamento: «la causa della MCS è neurotossica, non psicologica»

    di Francesco Carini (30 dicembre 2015)

    A prescindere dall’allarme sull’incremento delle malattie causate dallo smog lanciato dal prof. Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore della Sanità, sembrava che il 2015 potesse essere cruciale in Italia per la tutela di “nuove” patologie ambientali, ma l’anno si chiude diversamente e il 2016 non si apre meglio.

    Quasi dodici mesi fa, lo scorso 15 gennaio, al termine del Congresso Internazionale organizzato a Roma dall’associazione A.M.I.C.A., presso la Sala del Refettorio della Camera dei Deputati, è stato firmato il documento titolato “Risoluzione di Roma – Consenso sulle terapie e sulle strategie di prevenzione per la Sensibilità Chimica Multipla (MCS)“, da parte di 15 esperti provenienti da diverse parti del globo.

    In tale testo, oltre a considerare la patologia non più rara, dato il numero crescente di ammalati (soprattutto donne), gli scienziati in questione hanno dichiarato:

    «La MCS è una malattia fisiologica caratterizzata da sensibilità chimica e dalla presenza di sintomi in diversi sistemi d’organo.

    Negli ultimi due anni ho potuto personalmente constatare ciò attraverso la PET cerebrale, cioè, un’indagine radiologica che implica verifiche di tipo funzionale del cervello, consistente nel misurare la distribuzione del glucosio radiomarcato, affinché si possa studiare se la stessa distribuzione risulti omogenea, come dovrebbe avvenire.

    Da chi è stato compiuto e cosa ha potuto constatare in particolare attraverso tale studio?

    Questo lavoro è stato svolto per due anni da un gruppo di lavoro composto da me, in collaborazione con alcuni ricercatori dell’Università Tor Vergata (prof. Marco Alessandrini e dott. Chiaravallotti, Di Pietro e Pagani) ed ha visto i natali nel febbraio scorso con la pubblicazione sulla rivista European Journal of Nuclear Medicine and Molecular Imaging.

    Quindi, dopo tale studio cosa cambia dal punto di vista scientifico, rispetto al recente passato?

    Si può parlare di un lavoro italiano che esclude l’origine psichica del problema, in un paese in cui spesso si afferma tale origine.

    Questo dettaglio è un elemento chiave, dal momento che avviene in seguito ad anni di indagini su questi soggetti che dimostravano:

      1. sistematico deficit di Vitamina D (elemento anti-neurotossico fondamentale).

    In Italia, tutti tali aspetti vengono spesso totalmente trascurati, venendo sostituiti da esami di routine che, seppur importanti, non vengono seguiti da indagini genetiche o epigenetiche.

    Che ruolo hanno la genetica e l’epigenetica nella MCS?

    Genetico è ciò che ci caratterizza da quando siamo stati concepiti dai nostri genitori e non si modifica. Pertanto, la trasmissione genetica implica la constatazione di caratteristiche che potrebbero essere predisponenti, come la scarsa funzionalità di enzimi o polimorfismi che implichino attività enzimatiche ridotte. In riferimento alla patologia, la conoscenza di tali dettagli ci consente di dare supporto funzionale, anche se non possiamo modificare il DNA.

    Epigenetico invece, partendo dal significato greco della parola che significa “sopra”, è tutto ciò che è stato acquisito nel tempo, pertanto anche sostanze tossiche che siano andate a contaminare: DNA, proteine o membrane cellulari.

    Quali sono le patologie legate alla Sensibilità Chimica Multipla? La ME/CFS (Encefalomielite Mialgica/Sindrome da Fatica Cronica) è una di queste?

    Tornando alla dimensione psicologica da lei indicata, quanto potrebbe influire su alcuni malati di MCS essere considerati pazienti alla cui base c’è un disturbo psichico?

    Risulta logico che c’è una chiara conseguenza quando i pazienti vengono presi per persone con un disturbo psichico. Già è molto difficile convivere con una sintomatologia non compresa.

    Conseguentemente si vengono a creare delle idiosincrasie: non dimentichiamoci che si tratta di una malattia neurotossica e pertanto ciò porta alla spiccata tendenza della paura dei sintomi, anche quando l’esposizione è magari più modesta, figuriamoci quando il tutto si spinge alla paura di essere definiti malati psichiatrici.

    Che poi alcuni pazienti abbiano bisogno anche di un supporto per le difficoltà a cui vanno incontro è un dato di fatto. Nel recupero di un certo stile di vita, tecniche di supporto psicologico sono senz’altro auspicabili.

    Quali sono i paesi stranieri dove la MCS è stata ufficialmente riconosciuta?

    Dunque, i paesi dove la patologia è riconosciuta sono tanti. Partiamo dall’Austria, per seguire con: Germania, Danimarca, Svezia, Finlandia, Norvegia e recentemente anche la Spagna. Fuori dall’Europa ci sono: Australia in particolare, Nuova Zelanda, Canada e Stati Uniti, in cui parliamo di eccellenze nel campo della medicina, come l’EHC di Dallas (Environmental Health Center), da me personalmente frequentato. Proprio in seguito a ciò mi sembra piuttosto inverosimile avere difficoltà a riconoscerla in Italia.

    A quanto ammontano i costi che si deve sobbarcare un malato?

    Dipende da caso a caso e dalla terapia, o se si va all’estero per cure. Diciamo che un approccio completo sul territorio nazionale, che implichi il pagamento di una serie di ticket o di esami o terapie fuori dalla convenzione con il SSN (vedesi integratori e strutture coenzimatiche), implicano un impatto di 600-800 euro di spesa iniziale, che poi possono arrivare a 300 euro ogni mese, e di conseguenza risultare inaccessibili per molti. Ci sono persone che vivono con questi stessi soldi…

    Quindi è una malattia incurabile, che si può solo controllare?

    Direi che è una condizione che può regredire in termini completi, perché, con lo stile di vita, un ambiente sano e un’integrazione idonea, si può indurre un miglioramento assoluto. Certamente, bisogna pur sempre tenerla sotto controllo.

    Cosa si auspica?

    Sarebbe fondamentale che, attraverso il Ministero della Salute, venissero organizzati corsi di aggiornamento di medicina ambientale che mettano i medici nella condizione di conoscere il problema, di constatarlo e di approcciarlo.

    Nel 2010, da uno studio condotto dalla dottoressa De Luca e da altri ricercatori, fra cui lo stesso Genovesi, si era evinto che l’accelerata ossidazione lipidica, l’inibizione o la mancata espressione di alcuni enzimi detossificanti come il glutatione e l’aumento della produzione di ossido nitrico e delle citochine infiammatorie, rappresentavano l’evidenza del danno organico e pertanto da considerare tra i principali marker diagnostici della malattia.

    Intanto, mentre la comunità scientifica resta ancora divisa nonostante la produzione totale di circa 150 pubblicazioni sulla MCS (che colpisce in minor misura anche i bambini), già 13 anni fa l’Istituto “Robert Koch” di Berlino definiva la qualità della vita dei malati di Sensibilità Chimica Multipla “inferiore” rispetto a chi è affetto da patologia cardiovascolare grave.

    © Francesco Carini – tutti i diritti riservati

    Articolo tratto da Linkiesta


    Potrete leggere piu’ approfonditamente i seguenti articoli


     

     

     

     




    Acido Ascorbico di sintesi e la fermentazione

    post di Leonardo Fossi

    Molte volte mi sento dire che la vitamina C di sintesi non è naturale e può essere anche dannosa per il nostro organismo.

    Si, utilizzo questo aggettivo perché la polverina che tanto odiate viene metabolizzata direttamente da batteri della famiglia dei gluconobacter, i quali sintetizzano degli enzimi e dopo varie fasi metaboliche demoliscono (glicolisi) il glucosio (C6H12O6) trasformandolo in acido ascorbico (C6H8O6).
    Il procedimento è semplicissimo ed è NATURALISSSSSSSSIMO.

    Non impressionatevi dal fatto che vengano utilizzati dei batteri per questo procedimento, perché la fermentazione è la via metabolica che permette di produrre energia in assenza di ossigeno ed è la pratica di trasformazione più antica del mondo.
    Non fatevi ingannare.


     
    Produzione Industriale di vitamina C – Pubblicato dal Tecnologo Alimentare Dottor Liborio Quinto
    Nel Video in lingua Inglese, viene spiegato in modo semplice e completo la produzione chimica e Biotecnologica della Vitamina C per uso alimentare e farmaceutico.

    Il Mondo ha una grande fame di Vitamina C, e la frutta fresca e la verdura cruda non è accessibile a tutti, pertanto molti ricorrono all’integrazione di vitamina C, o al consumo di alimenti confezionati fortificati con acido L-ascorbico.

    Viene da chiedersi: da dove proviene la Vitamina C presente negli integratori alimentari?

    Produzione per via chimica/Biotecnologica, utilizzando il metodo REICHSTEIN

  • Produzione per Via Fermentativa, sfruttando specifici microorganismo
  • sul sito del dr Liborio Quinto

     

     




    Protocollo dr. Jockers a base di vitamina C Liposomiale

    Vitamina C Liposomiale vista al Microscopio

    Il Dr. Jockers DNM, è dottore di medicina naturale e fondatore dell’Exodus Health Center in Kennesaw, Georgia, negli Stati Uniti. Ai suoi pazienti prescrive la vitamina C liposomiale seguendo questo dosaggio:

    Per un individuo senza sintomi o diagnosi importanti che desidera una buona salute generale:

    • 1-2 grammi è ottimale – Prendi 1g per 1-2 volte al giorno

    Atleta o individuo con importanti problemi di salute:

    • 4-6 grammi è ottimale – Prendi 2g per 2-3 volte al giorno

    Malattia estrema – Infezione tardiva, cancro, malattie cardiache, ecc.

    • 8-12 grammi è ottimale – Prendi 4g per 2-3 volte al giorno

    La vitamina C liposomiale secondo alcuni autori è ugualmente biodisponibile rispetto alla Vitamina C endovena, ma non tutti sembrano essere d’accordo.
    https://lpi.oregonstate.edu/book/export/html/148
    Un piccolo studio cross-over controllato con placebo su 11 uomini ha mostrato che la somministrazione orale di 4 g di vitamina C ha determinato una maggiore concentrazione di vitamina C nel plasma per un periodo di quattro ore quando la vitamina C era incapsulata nei liposomi rispetto alla vitamina non incapsulata C (190) .



    Le ragazze fantasma – The Radium Girls

     

    https://www.facebook.com/upsoclrita/videos/4005807579437786


    https://www.youtube.com/watch?v=Vow58PfDBfA

    La storia dimenticata delle ragazze del radio, le cui morti salvarono migliaia di lavoratori

    Non vengono mai ricordate, ma le ragazze che morirono a causa del radio durante la prima guerra mondiale sono le anticipatrici dei diritti dei lavoratori

    Durante la prima guerra mondiale, centinaia di giovani donne andarono a lavorare nelle fabbriche di orologi, dipingendone i quadranti con della vernice luminosa al radio. Ma presto le ragazze, che letteralmente scintillavano nel buio dopo il proprio turno, cominciarono a sperimentare effetti collaterali spaventosi.

    Per loro ebbe infatti inizio una lotta tremenda contro la giustizia. Una lotta che però cambiò per sempre la legge sul lavoro negli Stati Uniti d’America.

    Il 10 aprile 1917, una ragazza di 18 anni, Grace Fryer, iniziò a lavorare come pittrice di quadranti presso la United States Radium Corporation (USRC) di Orange, New Jersey. Ciò avvenne esattamente quattro giorni dopo che gli Stati Uniti erano entrati in guerra.

    Con due fratelli soldati, Grace voleva fare tutto il possibile per dare una mano agli sforzi bellici. Non aveva idea del fatto che il suo nuovo lavoro le avrebbe cambiato la sua vita per sempre. E con essa anche i diritti dei lavoratori americani.

    Con la dichiarazione di guerra, centinaia di donne si trovarono a lavorare per dipingere orologi e quadranti con il nuovo elemento del radio, scoperto da Marie Curie poco più di 20 anni prima. La pittura dei quadranti, considerata “il lavoro elitario per le ragazze povere”, veniva pagato il triplo rispetto al lavoro medio in fabbrica. Le donne che erano impiegate in questo tipo di lavorazione potevano quindi considerarsi fortunate. Il lavoro dava infatti alle donne la propria libertà finanziaria, in un momento di grande crescita del lavoro femminile.

    Molte di loro erano ancora adolescenti, con le piccole mani perfette per il lavoro artistico. Le ragazze diffondevano il messaggio del loro nuovo lavoro attraverso l’amicizia e le reti familiari. Spesso, in questo modo, molte donne della stessa famiglia si trovavano a lavorare insieme nella medesima fabbrica.

    La luminosità del radio faceva parte delle sue caratteristiche. Tanto che le “pittrici di quadranti” presto vennero chiamate le “ragazze fantasma“. Esse infatti si illuminavano letteralmente al buio dopo la fine di ogni turno. Grace e le sue colleghe seguivano pedissequamente la tecnica che gli era stata insegnata, ovvero la minuziosa mansione di dipingere i minuscoli quadranti degli orologi. Alcuni di questi erano grandi solo 3,5 centimetri. Le ragazze si impegnavano a dipingere i quadranti con solerzia. E ogni volta che alzavano i pennelli usati in vicinanza delle loro bocche, inghiottivano un po’ della vernice verde brillante.

    Verità e bugie

    La prima cosa che abbiamo chiesto era: fa male questa cosa?“. Mae Cubberley, che insegnò a Grace la tecnica di pittura, raccontò più tardi quanto segue. “Naturalmente non volevamo mettere niente in bocca che ci avrebbe fatto male. Il sig. Savoy [il direttore della fabbrica] ci disse che il radio non era pericoloso. Non dovevamo avere paura“. Ma questo non era vero. Fin dal primo momento in cui l’elemento incandescente era stato scoperto, esso fu noto anche per i suoi potenziali danni. Marie Curie stessa aveva subìto delle ustioni da radiazioni del radio.

    Altra gente era morta per avvelenamento del radio prima ancora della vicenda di queste ragazze. Ecco perché gli uomini che maneggiavano il radio indossavano grembiuli di piombo e manipolavano il materiale con delle pinze d’avorio. Tuttavia le pittrici di quadranti non ebbero mai tali protezioni, né nessuno le avvertì che ne avrebbero potuto aver bisogno. A quel tempo si riteneva infatti che una piccola quantità di radio, come quella che le ragazze si trovavano a manipolare, non era ritenuta dannosa, ma anzi quasi salutare. Si beveva acqua al radio come tonico e si compravano anche cosmetici, burro, latte e dentifricio contenenti tale elemento. I giornali riferivano addirittura che il suo utilizzo avrebbe “aggiunto anni alla vita!”.

    Ma questa credenza era fondata sulla base di ricerche condotte dalle stesse imprese di radio che avevano costruito l’industria lucrativa attorno all’elemento. Esse ignoravano del tutto i segnali di pericolo che riguardavano tale elemento. Quando gli fu chiesto, i dirigenti di tali fabbriche dissero alle ragazze che la sostanza avrebbe “messo rose nelle loro guance”.

    La prima vittima del radio

    Nel 1922 una delle colleghe di Grace, Mollie Maggia, dovette uscire dalla fabbrica perché si sentiva poco bene. Quello che sarebbe diventato il suo tremendo travaglio iniziò con un dente dolorante. Il dentista glielo tirò via, ma un altro dente cominciò a cariarsi e dovette essere anch’esso estratto. Al posto dei denti mancanti, la povera Mollie fu dilaniata da ulcere agonizzanti con sangue e pus. La ragazza iniziò poi a soffrire di atroci dolori alle gambe, talmente forti da renderla incapace di camminare. Il medico pensava che fossero reumatismi e la mandò a casa prescrivendole della semplice aspirina.

    Nel maggio del 1922 Mollie era completamente disperata. A quel punto aveva già perso la maggior parte dei suoi denti e la misteriosa infezione si era diffusa. Tutta la mascella, la bocca e anche alcune delle ossa del cranio erano infette. Ma il peggio doveva ancora venire. Quando il dentista toccò delicatamente la sua mascella, con il suo orrore vide che essa di spezzava sotto le dita. In pochi giorni, Mollie perse l’intera mascella inferiore. La ragazza stava letteralmente scomparendo. E non era nemmeno l’unica. Anche Grace Fryer aveva problemi con la sua mascella e provava dolori sofferenti ai piedi, così come altre ragazze.

    La copertura

    Il datore di lavoro delle giovani donne negò ogni responsabilità per tutte le morti avvenute nel corso di quasi due anni. Dopo una crisi economica causata da quello che sembrava un semplice pettegolezzo, nel 1924 egli incaricò un esperto per esaminare la connessione tra la loro mansione in fabbrica e la morte delle giovani donne.

    Quando l’esperto confermò il legame tra il radio e le malattie, il presidente dell’azienda venne oltraggiato. Invece di accettare i risultati, pagò nuovi studi che giunsero alla conclusione opposta. Egli mentì anche in merito al verdetto della relazione inviata al Dipartimento del Lavoro, che aveva iniziato a indagare sui fatti. Denunciò pubblicamente le donne additandole come speculatrici che tentavano di affibbiare le loro malattie alla ditta.

    Fu Grace a dare inizio alla lotta, decisa a trovare un avvocato anche dopo le numerose infamie che non credevano a quanto raccontato da lei e dalle altre donne. Tutti i legali a cui si erano rivolte scappavano spaventati a causa delle potenti implicazioni che poteva portare il caso. Non volevano infatti prepararsi a combattere una battaglia legale che richiedeva il ribaltamento della legislazione esistente. A quel tempo, l’avvelenamento del radio non era una malattia comprensibile. Non era neppure stata scoperta, fino a quando appunto le ragazze non si ammalarono. Le donne stesse furono bloccate dagli statuti di legge, che stabilivano che le vittime da avvelenamento professionale dovevano presentare i loro casi legali nel giro di due anni a partire dai primi sintomi della malattia.

    Intanto l’avvelenamento del radio risultava sempre più insidioso. La maggior parte delle ragazze manifestarono i primi sintomi da avvelenamento anche cinque anni dopo aver iniziato a lavorare nella fabbrica di orologi. Si trovavano quindi intrappolate in un circolo giuridico vizioso. Ma Grace era figlia di un delegato sindacale ed era determinata a tenere teste a una società chiaramente colpevole.

    La luce che non mente

    La sfida più grande delle donne avvelenate dal radio stava dunque nel dimostrare il legame tra le loro misteriose malattie e l’elemento incriminato. Quello stesso elemento, appunto, che avevano ingerito centinaia di volte al giorno durante le ore di lavoro. Le ragazze si trovarono a combattere anche contro la diffusa convinzione che il radio fosse sicuro. Solo quando il primo impiegato maschio della ditta morì, gli esperti cambiarono finalmente opinione. Nel 1925, un brillante medico di nome Harrison Martland elaborò un test che dimostrò una volta per tutte come il radio avesse effettivamente provocato l’avvelenamento delle donne.

    Martland spiegò anche cosa stava accadendo all’interno dei loro corpi. Già nel 1901 era evidente che il radio poteva danneggiare gli esseri umani quando veniva inalato. Pierre Curie stesso aveva dichiarato di non voler restare in una stanza con un chilo di radio puro, perché questo gli avrebbe bruciato tutta la pelle dal corpo, distrutto la vista e “probabilmente ucciso”. Martland scoprì che quando il radio veniva usato internamente, anche in piccole quantità, il danno era migliaia di volte maggiore.

    Il radio ingerito dalle lavoratrici si era quindi insediato nei loro corpi. Ed emetteva radiazioni costanti e distruttive per le loro ossa. Vi erano letteralmente dei buchi all’interno delle loro ossa mentre erano ancora in vita. Il radio attaccò le donne in tutto il corpo. La colonna vertebrale di Grace Fryer risultava “schiacciata” e la donna dovette indossare una gabbia contenitiva in acciaio. La mascella di un’altra ragazza fu divorata come un pezzo di legno al fuoco. Anche le gambe delle donne si ridussero spontaneamente e si fratturano.

    I bagliori al buio

    Spesso le donne si rendevano conto di essere state avvelenate dal radio perché vedevano il loro bagliore riflesso in uno specchio al buio. Come delle ragazze fantasma, esse si rifletteva brillando con una luminosità innaturale. Martland aveva capito che l’avvelenamento da radio era fatale. Ora che l’elemento era stato assorbito dal loro organismo, non c’era modo di rimuovere il radio dalle ossa dalle ragazze.

    Nel 1938, Catherine Wolfe sviluppò un tumore a una gamba. Come Mollie prima di lei, anche lei perse i denti e pezzi della mascella. Era costretta a tenere un fazzolettino sulla bocca per assorbire il pus che continuava a sgorgare. Aveva anche visto che altre sue colleghe stavano morendo davanti ai suoi occhi e decise di fare qualcosa. Quando Catherine iniziò la sua lotta per la giustizia, si era intorno alla metà degli anni ’30. L’America era alle prese con la Grande Depressione. Catherine e le sue colleghe venivano evitate dalla comunità per aver denunciato una delle poche aziende rimaste ancora in piedi nonostante la crisi.

    Sebbene ormai vicina alla fine quando il suo caso entrò in tribunale nel 1938, Catherine ignorò i consigli medici e fece dichiarazioni anche dal suo letto di morte. In tal modo, e con l’aiuto del suo avvocato Leonard Grossman, finalmente la donna ebbe giustizia. Non solo per sé stessa, ma per tutti i lavoratori. Se le altre donne non morirono in modo tremendo come successe a Mollie, esse comunque soffrirono di micidiali sarcomi.

    L’eredità del caso

    Il caso delle ragazze del radio è stato uno dei primi in cui un datore di lavoro fu ritenuto responsabile della salute dei dipendenti della propria società. Il caso ha portato alla costituzione dei regolamenti nei luoghi di lavoro. In ultimo, diede il via anche alla costituzione dell’Amministrazione per la Sicurezza sul Lavoro. La quale ora opera a livello nazionale negli Stati Uniti per proteggere i diritti di tutti i lavoratori.

    Prima dell’istituzione dell’OSHA, ogni anno 14.000 persone morirono sul posto di lavoro. Oggi tale numero ammonta a poco più di 4.500 persone all’anno. Le ragazze del radio hanno lasciato un’eredità alla scienza davvero preziosa.Nonostante ciò, non leggerete spesso i loro nomi nei libri di storia. Perché oggi le ragazze del radio sono state dimenticate. Attraverso le parole delle donne ricavate dai loro diari, dalle lettere e dalle loro testimonianze in tribunale, il libro The Radium Girls tenta di rimediare a questo torto. Perché è attraverso la loro forza, la sofferenza e il sacrificio di queste giovani vite che i diritti dei lavoratori sono stati presi in considerazione. Tutti, in fin dei conti, beneficiamo del loro coraggio.

    Grace Fryer e Catherine Donohue, per citarne solo due, sono donne che dobbiamo onorare e salutare come eroine senza paura. “Brillano” nella storia per tutto quello che hanno realizzato nella loro vita troppo breve. E brillano anche in altri modi… Perché il radio ha un’età media di 1.600 anni … ed è ancora incorporato nelle loro ossa. Le ragazze fantasma luccicheranno ancora nelle loro tombe per un bel po’ di tempo…


    AFTER THE GLOW: RADIUM GIRLS (8.2)

    Questo progetto esplora le donne che lavoravano nelle fabbriche di quadranti di Flint, MI durante la prima guerra mondiale, gli ambienti pericolosi in cui lavoravano e le conseguenze a lungo termine di questo lavoro. A seguito di una panoramica e di un commento storici, questo progetto collega le esperienze delle Radium Girls con quelle delle persone colpite dalla crisi del Flint Water, per porre la domanda: cosa è cambiato in termini di come le aziende percepiscono e trattano le persone impiegano e servono?

     


    Era il 1914, il 28 Luglio ebbe ufficialmente inizio la 1° Guerra Mondiale e mentre molti soldati partirono in guerra, le donne rimaste a casa cercavano di aiutare la famiglia trovando impiego in lavori di fabbriche e negozi. Ed alcune di queste fabbriche appartenevano alla United States Radium Corporation.

    Le fabbriche collocate negli stati del Conneticut, Pensilvanya, New Jersey e California producevano orologi particolari e fa anche tenerezza che le donne applicassero sugli orologi una pittura al radio che rendeva i quadranti luminosi per la visione notturna proprio destinati ai soldati in trincea.

    La pittura al radio era fosforescente e trasmetteva luminosità quindi gli orologi a cui veniva applicata erano visibili anche di notte e fu fatta anche una campagna pubblicitaria allo scopo di venderli.

    La tragedia delle “ragazze fantasma”: ingerivano il Radio e brillavano, ma perdevano denti e mandibole

    Una radium girl affetta da cancro alla mandibola 

     Isolato come elemento puro nel 1902. La particolarità era la luminescenza verdognola e il calore dei suoi sali. Nel 1914 la Us Radium Corporation che fabbricava orologi con quadranti fluorescenti assunse giovani minorenni che per dipingere le lancette dovevano leccare i pennelli 

    Vitamina C sintetica o derivata da alimenti, sono altrettanto biodisponibili?

    Anitra C. Carr * e Margreet CM Vissers
    Centro per la ricerca libera radicale, Dipartimento di patologia e scienze biomediche, Università di Otago, Christchurch, casella postale 4345, Christchurch 8140, Nuova Zelanda
    *
    Pubblicato: 28 ottobre 2013
    Astratto :
    Complessivamente, la maggior parte degli studi su animali ha mostrato differenze nella biodisponibilità comparativa di vitamina C sintetica rispetto a quella naturale, sebbene i risultati variano a seconda del modello animale, del disegno dello studio e dei comparti corporei misurati.
    Fonte

    Astratto

    di acido ascorbico bloccando l’acido deidroascorbico e l’assorbimento di acido ascorbico nelle cellule trasformate. A concentrazioni di flavonoidi di 10-70 micromol/L, circa il 50% dell’assorbimento di acido deidroascorbico è stato inibito nelle cellule. Nelle cellule Jurkat, due potenti flavonoidi (miricetina e quercetina) hanno inibito in modo competitivo l’assorbimento di acido deidroascorbico, e i valori di K (i) erano rispettivamente di circa 14 e 15 micromol/L.

    Vitamina C


    Inibizione dei flavonoidi del trasportatore della vitamina C sodio-dipendente 1 (SVCT1) e del trasportatore del glucosio isoforma 2 (GLUT2), trasportatori intestinali della vitamina C e del glucosio

    Jian Song 1Oran Kwon Shenglin Chen Rushad Daruwala Peter Eck Jae B Park Mark Levine

    Astratto

    La vitamina C e i flavonoidi, polifenoli dalla funzione incerta, sono abbondanti nella frutta e nella verdura. 

    Da sei classi strutturali di flavonoidi, sono stati scelti almeno 12 composti per gli studi. 

    Abbiamo studiato gli effetti di flavonoidi selezionati sul trasportatore intestinale della vitamina C SVCT1 (h) trasfettando e sovraesprimendo SVCT1 (h) nelle cellule ovariche di criceto cinese. 

    I flavonoidi hanno inibito in modo reversibile il trasporto di vitamina C nelle cellule trasfettate con valori di IC (50) di 10-50 microm, concentrazioni che dovrebbero avere conseguenze fisiologiche. La classe di inibitori più potenti erano i flavonoli, di cui la quercetina è più abbondante negli alimenti. Poiché le cellule ovariche di criceto cinese hanno un trasporto endogeno di vitamina C, abbiamo espresso SVCT1 (h) negli ovociti di Xenopus laevis per studiare il meccanismo di inibizione del trasporto. 

    La quercetina era un inibitore specifico del trasporto, perché non inibiva i trasportatori dello zucchero intestinale GLUT5 e SGLT1 che venivano iniettati ed espressi negli ovociti di Xenopus. La quercetina è stata inibita ma non è stata trasportata da SVCT1 (h). Considerati insieme, questi dati mostrano che i flavonoidi modulano il trasporto della vitamina C e del glucosio dai rispettivi trasportatori intestinali e suggeriscono una nuova funzione per i flavonoidi.


    Vitamina C



    Vitamina C Liposomiale a confronto con altre forme di Vitamina C per biodisponibilità e benefici

    ediamolo nel dettaglio.

    Leggi anche Vitamina C a confronto per uso e praticità.

     

    Credits to Goldman Laboratories

    La vitamina C liposomiale è una nuova formulazione più efficace della vitamina C tradizionale. La maggior parte della vitamina C che ingeriamo infatti viene espulsa dal corpo e solo una piccola percentuale rimane nell’organismo. La forma liposomiale garantisce un altissimo assorbimento e biodisponibilità con benefici maggiori e più immediati.

    Benefici della vitamina C

    La vitamina C (acido ascorbico) è fondamentale per la salute, e poiché il corpo non può prodursela, è necessario inserirla dall’esterno attraverso la dieta o gli integratori. La vitamina C è fondamentale per avere:

    • ipertensione
    • lividi facili e la frequente uscita di sangue dal naso, accelera la guarigione delle ferite
    • gengivite e la recessione gengivale

    E’ utile inoltre per migliorare:

      • Obesità
      • Asma
      • Depressione
      • Diabete

    La vitamina C è importante per espellere il piombo dal corpo. La presenza di piombo nel corpo è molto diffusa a causa dello smog delle città e del fumo di sigaretta. L’intossicazione da piombo è un grave problema di salute non riconosciuto e riscontrato soprattutto nei bambini che vivono nelle aree urbane. Sviluppo e crescita anomali sono stati riscontrati nei bambini esposti al piombo, insieme a problemi comportamentali, difficoltà di apprendimento e basso QI (quoziente intellettivo). Gli integratori di vitamina C aiutano ad abbassare il livello di piombo nel sangue.

    Vitamina C liposomiale

    La vitamina C liposomiale è una nuova formulazione che è stata sviluppata dagli scienziati per massimizzare tutti i benefici della vitamina C. Infatti la vitamina C che assumiamo dal cibo o dai normali integratori di vitamina C, viene assorbita solo in piccole quantità dal corpo. E’ dimostrato infatti che buona parte della vitamina C ingerita, essendo idrosolubile, rimane nell’intestino per essere poi eliminata.

    La vitamina C liposomiale contiene lo stesso principio attivo dei normali integratori di vitamina C, ma è rivestita da un liposoma, ovvero da una membrana di acidi grassi simile alla membrana fosfolipidica delle cellule del corpo, che permette un eccezionale trasporto e assimilazione. Questa struttura consente infatti alla vitamina C liposomiale di entrare direttamente nella membrana delle cellule della parete intestinale venendo così assorbita rapidamente ed efficacemente, e distribuita attraverso il flusso sanguigno in tutto il corpo. 

    Ho spiegato la questione nell’articolo Perché gli integratori liposomiali sono quelli a più alto assorbimento.

    Studi scientifici hanno valutato che la vitamina C liposomiale aumenta la concentrazione di vitamina C nel sangue del doppio rispetto alla concentrazione ottenibile attraverso integratori o alimenti, in grado di raggiungere concentrazioni di 400 umol/L.

    La vitamina C liposomiale offre quindi tutti i benefici della normale vitamina C ad un più alto livello, ovvero in  tempo più breve e con dosaggi inferiori. Ma c’è di più. Infatti grazie all’elevata concentrazione ematica, simile a quella raggiungibile con una iniezione intravenosa di vitamina C, si ottengono benefici unici che non possono essere raggiunti con gli integratori o i cibi a base di vitamina C tradizionale. Per questo possiamo dire che la vitamina C liposomiale ha un elevato e naturale potere terapeutico.

    Protocollo Dr. Jockers a base di vitamina C liposomiale

    Il Dr. Jockers DNM, è dottore di medicina naturale e fondatore dell’Exodus Health Center in Kennesaw, Georgia, negli Stati Uniti. Ai suoi pazienti prescrive la vitamina C liposomiale seguendo questo dosaggio:

    “Per un individuo senza sintomi o diagnosi importanti che desidera una buona salute generale:

    • 1-2 grammi è ottimale – Prendi 1 grammo 1-2 volte al giorno

    Atleta o individuo con importanti problemi di salute:

    • 4-6 grammi è ottimale – Prendi 2 grammi 2-3 volte al giorno

    Malattia estrema – Infezione tardiva, cancro, malattie cardiache, ecc.

    • 8-12 grammi è ottimale – Prendi 4.000 mg 2-3 volte al giorno

    Vitamina C liposomiale vs Vitamina C tradizionale

    • Vitamina C Liposomiale. La vitamina C viene racchiusa in piccole particelle sferiche di liposomi (simile alle membrane delle cellule del corpo). Ciò consente alla vitamina C liposomiale di essere assorbita quasi totalmente permettendo una alta concentrazione di vitamina C nel sangue. La vitamina C liposomiale non è associata a nessun disturbo digestivo, anche a dosaggi elevati. Offre dei benefici esclusivi come il potenziale trattamento contro le cellule cancerose.
    • Vitamina C tradizionale. Può essere disponibile in diverse forme come il più diffuso acido L-ascorbico o il sodio L-ascorbato o ester-C.
      Questi integratori vengono assorbiti attraverso il sistema digestivo. Hanno un tasso di assorbimento inferiore rispetto alla vitamina C liposomiale.
      Alcuni supplementi di vitamina C tradizionale possono causare disturbi digestivi, soprattutto se assunti a dosaggi elevati.

     

    Vitamina C liposomiale vs Vitamina C intravenosa

    La vitamina C per endovena o intravenosa è oggi molto diffusa per il trattamento di patologie croniche, specialmente il cancro. Ci sono infatti molti studi e ricerche a sostegno di queste applicazioni. Uno studio dell’Università di Iowa condotto dal professor Garry Buettner ha dimostrato che alti livelli ematici di vitamina C, come quelli ottenibili attraverso una somministrazione endovenosa, uccide le cellule tumorali in modo selettivo, ma non influenza le cellule normali.

    Finora si era dimostrato nei topi e in vitro, mentre ora si è testata la vitamina C endovena in uno studio clinico su pazienti con il cancro al polmone e al pancreas in combinazione con i trattamenti standard di radioterapia o chemioterapia.
    Gli studi precedenti di fase 1 hanno dimostrato che questa combinazione è sicura e ben tollerata e i risultati indicano che la terapia migliora i risultati del paziente. Le prove più ampie attualmente in corso mirano a determinare se il trattamento migliora il tasso di sopravvivenza del paziente.

    Lo studio dimostra che la vitamina C si digerisce facilmente e genera perossido di idrogeno, una specie di ossigeno reattivo che può causare danni al DNA e ai tessuti. Lo studio dimostra tuttavia che le cellule normali sono molto più capaci di rimuovere il dannoso perossido di idrogeno rispetto alle cellule tumorali.
    Le cellule tumorali sono quindi molto più soggette as essere distrutte a causa di una elevata quantità di perossido di idrogeno generato dalla vitamina C.

     

    Secondo questo studio che mette a confronto vitamina C normale, con Vitamina C Liposomiale, Vitamina C endovenosa e Placebo la migliore forma di assorbimento ce l’ha la Vitamina C per Via Endovenosa.

    Tuttavia, la forma Liposomiale a confronto con la forma di vitamina C non incapsulata nei Liposomi, ha rilevato un tempo maggiore di permaneza nei livelli plasmatici rispetto alle tradizionali forme di vitamina C orali come gli ascorbati non incapsulati

     


    Riferimenti

    • Dr. David Jockers. The Remarkable Health Benefits of Liposomal Vitamin C. drjockers.com
    • Dr. Thomas E. Levy. Exposing the truth about liposomal nutrients. Peakenergy.com

    Altre FONTi:


    Leggi anche questi articoli per capire dosaggi e fare confronti con altre forme di vitamina C


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    Il mercato della malattia e i falsi ipertesi

    da un post di Roberto Bernardoni La sintesi

    • Poi venne il momento di abbassare i valori delle pressione sanguigna, e gli antipertensivi raggiunsero fatturati miliardari.
    • E così continuarono per tante altre patologie degli adulti.
      Ma alla fine il mercato si saturò.
      Non sapevano più come fare per aumentare i loro fatturati miliardari, ma Henry Gadsden aveva fatto scuola e i suoi discepoli si erano evoluti.

      • Perché non vendiamo farmaci anche ai bambini sani?
        • stare lontano dallo zucchero e dal latte etc. ?
      • SEMPLICE basta terrorizzarli sulla possibilità certa che si possano ammalare, così le persone impaurite e ignare, si faranno del male da sole, nella totale convinzione di essere nel giusto.
        • Ma alcuni non ci crederanno mai, come pensi di gestire la cosa.
      • Ah ah gli diremo, che se non si vaccinano tutti, il vaccino non può funzionare.
        • SEI UN GENIO.

      Moriremo tutti ipertesi

      La stavo attendendo con trepidazione da molti anni e finalmente l’agognata revisione è arrivata.
      Dopo ben due settenni le linee guida del JNC7 (settimo rapporto del Joint National Committee on Prevention, Detection, Evaluation, and Treatment of High Blood Pressure) per l’ipertensione decise dalle società scientifiche di cardiologia americane sono state ritoccate. Ovviamente in ribasso.
      La nuova «soglia di normalità» è stata fissata a 120/80 mmHg.
      Forse non tutti conoscono i valori soglia e pochi masticano i milligrammi di mercurio (mmHg), ma con questi nuovi criteri 1 americano su 2 rientrerà nella categoria degli ipertesi! Ennesimo e memorabile regalo alle lobbies del farmaco durante il recentissimo congresso dell’American Heart Association.
      La pubblicazione delle nuove linee è avvenuta quasi in contemporanea su Hypertension e Journal of the American College of Cardiology.
      Rispetto all’ultima edizione del 2003 del JNC scompare la categoria «pre-ipertensione», precedentemente indicata da valori di 120-139 mmHg per la sistolica e 80-89 mmHg e il livello di «normalità» non è più 140/90 ma addirittura 120/80.
      Non tremano solo i polsi col battito arterioso, ma è tutto il mondo a tremare. Della serie tutti i pre-ipertensivi, cioè quelli col piede sull’ipertensione sono diventati di punto in bianco malati a tutti gli effetti.
      Malati naturalmente da curare con i farmaci.
      Hanno già fatto dei conti: con il nuovo «valore di normalità» la schiera degli ipertesi schizzerà in su di un 14%, portando gli interessati solo negli States dal 32% al 46% della popolazione.
      Su una popolazione di 320 milioni circa 150 milioni sono malati. Le industrie godono.

      LA NUOVA CLASSIFICAZIONE

      Oggi la pressione è «normale» se risulta inferiore a 120 su 80 mmHg.

      • ipertensione di Stadio 1: sistolica 130-139 mmHg o diastolica 80-89 mmHg.
      • ipertensione di Stadio 2: sistolica ≥ 140 mmHg o diastolica ≥ 90 mmHg.

      La nuova classificazione è una vera e propria ecatombe che non riguarderà solo l’America ma tutto il mondo, perché i parametri del Comitato JNC7 vengono poi accolti dall’intera comunità scientifica globale e applicati in tutti i paesi, Italia compresa.
      Quindi anche qui da noi assisteremo ad una epidemia di ipertensione in persone sanissime e senza alcun problema cardiovascolare.

      CONFLITTO D’INTERESSI

      I «valori di normalità» vengono decisi da gruppi di medici, ricercatori, professori ed esperti, detti panel, che si riuniscono in un simposio o un congresso.
      Sulle spalle di questi medici grava una responsabilità enorme, e cioè la salute di miliardi di persone, visto che i colleghi di tutto il mondo si baseranno sui parametri decisi da loro.
      Per cui sarebbe molto importante sapere se coloro che decideranno se siamo «sani» o «malati» abbiano o meno collegamenti con le industrie che producono farmaci. Purtroppo li hanno sempre.
      Partiamo dal capo del panel:

      • il dottor Aram V. Chobanian ha ricevuto finanziamenti da Bristol-Myers Squibb, Boehringer Ingelheim, Merck, Pfizer e Pharmacia. Inoltre è stato consulente per Abbott, AstraZeneca, Bristol-Myers Squibb, GlaxoSmithKline, Merck, Pfizer e Pharmacia.
      • Il dottor Barry L. Carter del Comitato NCJ 7 è stato un consulente di Brystol-Meyer Squibb.
      • Il dottor William C. Cushman ha ricevuto finanziamenti da Astra-Zeneca, Merck, Pfizer, Aventis, dalla GlaxoSmithKline e Boehringer Ingelheim, e ha fatto da consulente per Bristol-Myers Squibb, Sanofi, GlaxoSmithKline, Novartis, Pfizer, Solvay, Pharmacia, Takeda.
      • Il dott. Joseph L. Izzo del Comitato Esecutivo è stato relatore di Boehringer-Ingelheim, Merck, Pfizer, Astra-Zeneca, Solvay, Novartis, Forest e Sankyo. Ha ricevuto finanziamenti da Boehringer-Ingelheim, Merck, Astra-Zeneca, Novartis, GlaxoSmithKline, ed è stato consulente per Merck, Astra-Zeneca, Novartis.
      • Altri due medici del Comitato Esecutivo, i dottori Daniel W. Jones e Barry J. Materson, figurano intrallazzati con le industrie. Il primo ha fatto il consulente per Pfizer, Bristol-Myers Squibb, Merck e Novartis, il secondo per Merck, GlaxoSmithKline, Novartis, Bristol-Myers Squibb, Pfizer, Pharmacia, Boehringer-Ingelheim e Solvay.
      • Anche la dottoressa Suzanne Oparil, sempre del Comitato Esecutivo, ha ricevuto finanziamenti da Abbott Laboratories, Astra-Zeneca, Aventis, Boehringer-Ingelheim, Bristol-Myers Squibb, Eli Lilly, GlaxoSmithKline, Novartis, Merck, Pfizer, Sanofi, GD Searle, Wyeth-Ayerst, Solvay. E’ stata consulente di Bristol-Myers Squibb, Merck, Pfizer, Sanofi, Novartis e WyethAyerst e tra le altre cose figura anche nel Consiglio di Amministrazione della Texas Biotechnology Corporation.
      • Il dottor James R. Sowers ha ricevuto finanziamenti da Novartis e Astra-Zeneca,
      • mentre il medico Jackson T. Wright ha ricevuto onorari come relatore da Aventis, Bayer, Bristol-Myers Squibb, Merck, Norvartis, Pfizer, GlaxoSmithKline e Solvay e finanziamenti direttamente da Aventis, Bayer, Bristol-Myers Squibb, Merck, Norvartis, Pfizer, GlaxoSmithKline e Solvay.

      Puntualmente, come sempre accade, una buona parte degli esperti che decidono vita e morte delle persone non risultano scevri da conflitti di interessi economici e finanziari con le industrie che vendono farmaci!

      I colleghi in camice bianco questo non lo sanno, e se anche lo sapessero lo ignorerebbero in automatico perché oggi non è permesso mettere in discussione il paradigma della Scienza ufficiale, quella «basata sull’evidenza», cioè quella fagocitata e controllata dalle lobbies.
      Uno lo fa a proprio rischio e pericolo, perché verrà escluso dal Sistema oppure radiato.

      L’altro grosso problema è il popolo-gregge.

      Purtroppo la maggior parte delle persone prende per oro colato quello che simili Comitati decidono, anche perché è stato inoculato dentro l’inconscio collettivo che la prevenzione è fare esami diagnostici da mattina a sera (i cui parametri sono decisi da loro e sono sempre in ribasso).

      Il risultato di questa diabolica strategia di marketing è che le persone saranno convinte di essere malate, anche quando non lo sono!

      Attualmente centinaia di milioni di persone sanissime stanno prendendo farmaci tossici e pericolosi perché convinti dal Sistema (e dagli esami diagnostici che questo mette a disposizione) di essere ammalate.

      Una volta lo schiavo aveva la catena al piede o era rinchiuso in una gabbia, ed era consapevole della propria condizione. Oggi le persone respirano e trasudano paura da ogni cellula, immersi tra esami, screening e visite mediche.
      Moderni schiavi che non sanno di esserlo perché la catena e le sbarre sono nella loro mente.

      Anagrammando e contestualizzando il grandissimo Goethe:

      • il miglior suddito per il Sistema è lo schiavo che pensa di essere libero,
      • mentre per l’industria farmaceutica il miglior cliente è il sano che pensa di essere ammalato…

      Per maggiori informazioni sulla strategia di marketing che crea milioni di malati ogni anno, si rimanda al libro: “La fabbrica dei malati”.


      Business, manipolazione e corruzione dietro al mercato delle industrie farmaceutiche

      La commercializzazione della malattia è l’arte raffinata di vendere malanni, un modo efficace per spacciare farmaci ed esami che portano a profitti enormi.

      Tale commercializzazione richiede una regia ben precisa, degli attori principali, secondari e molte comparse.

      Le aziende farmaceutiche (registi e produttori) devono per forza di cose coinvolgere i medici (attori protagonisti) per prescrivere le ricette, devono coinvolgere i ricercatori (attori non protagonisti) che inventano veri e propri nuovi disturbi, i gruppi di pazienti e/o famigliari di malati (comparse) che richiedono a gran voce un supplemento di terapia, e infine i pazienti veri e propri che richiedono tali farmaci perché convinti di essere malati (spettatori incoscienti).

      Lo scopo del presente lavoro è di svelare la trama e la sceneggiatura di questo documentario, visto e vissuto ogni anno da centinaia di milioni di persone…

      Soltanto se si conosce esattamente come lavora il Sistema si è in grado di difendersi. Le persone prive di una corretta e completa informazione finiranno tutte, chi prima chi dopo, stritolate dalla macchina infernale del marketing farmaceutico, è solo questione di tempo.

      Ivan Illich

      Allen Frances, medico psichiatra.