Selenio – Un antiossidante per prevenire la degenerazione cellulare

Cos’è il selenio?

Il selenio è un oligoelemento essenziale che non puó essere prodotti dal corpo umano, per cui ha bisogno di essere assunto dall’organismo attraverso la dieta.

Si trova principalmente nei muscoli, nei reni e nel fegato. La quantità totale di selenio nel corpo umano è approssimativamente 10-15 mg. I livelli di selenio possono essere valutati con un esame del sangue.

Funziona come un potente antiossidante che combatte i radicali liberi e previene la degenerazione cellulare.

Attiva e stabilizza il sistema immunitario, favorendo e velocizzando la guarigione dalle malattie. Il selenio genera gli anticorpi che difendono l’organismo da qualsiasi attacco. Gli studi clinici hanno dimostrato che il selenio inibisce la comparsa di cellule tumorali.

Il selenio è basilare per il corpo umano: interviene nel metabolismo cellulare, proporziona l’energia, aiuta a prevenire la comparsa delle malatte, e protegge l’organismo dai danni causati dai radicali liberi.

Proprietà del selenio

Protegge le cellule dagli effetti nocivi causati dai radicali liberi e dai raggi UV, che possono danneggiare le pareti cellulari e il genotipo. Il selenio blocca anche lo stress ossidativo e la carica negativa dei metalli pesanti tossici, come il piombo e il mercurio.

Inoltre, fortifica il sistema immunitario grazie ai suoi effetti antinfiammatori e interviene nel funzionamento ottimale della ghiandola tiroidea.

Integratori di Selenio e Salute

Gli integratori di selenio possono aiutare a rafforzare il sistema immunitario, come dimostrato nelle persone con influenza, tubercolosi ed epatite C 3.

Una revisione di 69 studi su oltre 350.000 persone ha scoperto che avere un livello ematico elevato di selenio era associato a un minor rischio di alcuni tipi di tumore, inclusi tumori al seno, ai polmoni, al colon e alla prostata 4.

È importante notare che questo effetto era associato solo al selenio ottenuto attraverso gli alimenti, non agli integratori. La mancanza di un effetto benefico della supplementazione di selenio è stata supportata in una meta-analisi di studi randomizzati controllati 5.

In un’analisi di 25 studi osservazionali, un aumento del 50% dei livelli ematici di selenio è stato associato a una riduzione del 24% del rischio di malattie cardiache 6.

Una revisione di 16 studi controllati su oltre 43.000 persone con malattie cardiache ha mostrato che l’assunzione di integratori di selenio ha ridotto gli indici di infiammazione (i livelli della proteina C-reattiva). Inoltre, ha aumentato i livelli di glutatione perossidasi, un potente antiossidante 7.

Uno studio ha scoperto che somministrare alle persone con asma 200 mcg di selenio al giorno riduceva l’uso dei farmaci corticosteroidi usati per controllare i loro sintomi 8.

Prove preliminari da studi controllati randomizzati suggeriscono che l’integrazione di selenio può prevenire la progressione della carica virale e aumentare il conteggio delle cellule immunitarie nei pazienti positivi all’HIV 9, 10.

Fabbisogno

Le quantità di selenio di cui l’organismo ha bisogno dipendono dall’età. L’apporto giornaliero raccomandato (55 µg/giorno per l’adulto), si basa sulla quantità necessaria per massimizzare l’attività del glutatione, un importantissimo enzima antiossidante dipendente dal selenio.

Carenza di Selenio

Nonostante il deficit di Selenio, legato a carenze nutrizionali, sia fortunatamente raro, esistono alcune patologie caratterizzate da un aumentato rischio di tale deficit.

Le categorie più a rischio per una carenza di selenio sarebbero:

  • pazienti sottoposti a nutrizione parenterale totale;
  • pazienti dializzati;
  • pazienti con HIV;
  • pazienti affetti da patologie infiammatorie intestinali;
  • pazienti sottoposti a regimi dietetici particolari, come nel caso della fenilchetonuria;
  • individui esposti a un deficit ambientale e dietetico di Selenio, come gli abitanti di particolari territori montuosi.

La carenza di selenio potrebbe quindi contribuire all’insorgenza di evidenti manifestazioni cliniche, come stanchezza muscolare, affaticabilità, problemi  articolari e problemi cardiovascolari.

La carenza di selenio può causare seri problemi di salute, inclusa la malattia di Keshan, un estremo indebolimento del cuore che può causare insufficienza cardiaca. D’altra parte, l’eccesso di selenio nel sangue è associato a diabete e iperglicemia.

Deficit di selenio

La mancanza di selenio può manifestarsi tramite i seguenti sintomi:

  • Debolezza muscolare, difficoltà a deambulare
  • Aumento della suscettibilità alle infezioni, come i raffreddori
  • Squame sulla pelle
  • Stress
  • Affaticamento
  • Debolezza e cattivo aspetto del capello e delle unghie

Selenio negli alimenti

Il selenio si trova specialmente negli alimenti di origine animale, come la carne (specialmente fegato e reni), pesce, frutti di mare e latte. Tra gli alimenti vegetali ricchi di selenio troviamo le noci, le noci del Brasile e le verdure.

La quantità di questo minerale assunto tramite la dieta varia considerabilmente a seconda di ogni zona o regione, per questo si raccomanda di assumere integratori alimentari di selenio per evitare la sua carenza nell’organismo.

Raccomandazioni sull’assunzione

Le necessità di selenio possono essere maggiori in determinati gruppi di persone, in funzione del loro stato di salute o delle malattie di cui soffrono. L’assunzione aggiuntiva di vitamine A, C ed E può migliorare gli effetti del selenio sull’organismo.

Un buon metodo per rafforzare il sistema immunitario e aumentare le difese consiste nell’assumere selenio combinato con lo zinco.

Il Selenio è disponible in varie forme:

  • Selenato
  • Selenocisteina
  • Selenometionina
  • Seleniuro di dimetilo
  • Ion trimetilselenium
  • Selenoetere
  • Selenobetaina

Per chi è necessaria l’assunzione di selenio?

In determinate situazioni, o per alcune persone in particolare, ci possono essere più necessità di assumere una maggior quantità di selenio. Gli studi clinici hanno dimostrato che è un aiuto importante per il trattamento di diverse malattie.

In funzione di ciò, l’assunzione aggiuntiva di selenio è fondamentale nei seguenti casi:

  • Donne incinte o madri in periodo di allattamento
  • Persone con un sistema immunitario debole
  • Vegani, che assumono solo proteine di origine vegetale
  • Pazienti con tumori
  • Uomini con scarsa mobilità di spermatozoi o astenozoospermia
  • Donne con mestruazioni abbondanti
  • Pazienti in dialisi
  • Pazienti con diabete mellitus
  • Persone con malattie al cuore
  • Persone con malattie intestinali croniche
  • Soggetti che consumano elevate quantità di alcool
  • Persone che seguono un’alimentazione poco variata o poco salutare
  • Come protezione allo stress ossidativo
  • Come protezione contro le radiazioni solari
  • Per i fumatori

Reazioni avverse e interazioni

L’eccessivo uso di integratori a base di selenio potrebbe contribuire all’insorgenza di manifestazioni clinicamente rilevanti.

La cosiddetta selenosi, ossia un’intossicazione cronica da selenio, potrebbe infatti determinare la perdita di capelli e più in generale una maggiore fragilità degli annessi cutanei. Noti sono anche gli effetti collaterali a livello del tratto gastroenterico, nonché l’astenia, l’irritabilità, i rashes cutani ed infine i disturbi neuropsichiatrici.

I sintomi dell’eccesso di selenio possono includere:

  • Alito con odre di aglio
  • Nausea
  • Diarrea
  • Eruzioni cutanee
  • Irritabilità
  • Sapore metallico in bocca
  • Capelli fragili o unghie
  • Perdita di capelli o unghie
  • Denti scoloriti
  • Problemi al sistema nervoso

Assunzioni estremamente elevate di selenio possono causare gravi problemi, tra cui difficoltà respiratorie, tremori, insufficienza renale, attacchi di cuore e insufficienza cardiaca.

Inoltre, non sarebbero da escludere interazioni farmacologiche o ripercussioni biologiche in pazienti sottoposti a terapia con statine o anticoagulanti orali.

Poiché alcune evidenze suggeriscono che alte concentrazioni sieriche di selenio possono avere effetti negativi sul controllo glicemico, gli individui con un elevato stato di selenio e/o quelli a rischio di diabete mellito di tipo 2 dovrebbero evitare di assumere integratori di selenio 11, 12, 13.

La seguente tabella riporta gli apporti massimi quotidiani di selenio che verosimilmente non causano problemi nella popolazione sana (UL).

Opinione di nutrizionisti ed esperti

Rafforza il sistema immunitario

L’assunzione adeguata di selenio, combinata con una dieta equilibrata e la pratica regolare di esercizio fisico è un fattore importante per la produzione degli anticorpi di cui l’organismo ha bisogno. Il selenio aumenta le difese e riduce le infiammazioni, proteggendo il corpo dalla comparsa di malattie.

Previene la degenerazione cellulare

Gli studi clinici hanno dimostrato che ha un effetto positivo sulla tolleranza alle medicine e radioterapie usate per trattare il cancro. Tuttavia, ha anche un effetto preventivo contro le apparizioni del cancro, grazie alle difese che proporziona contro i radicali liberi. Nel concreto, si è dimostrato che mantenere livelli sufficienti di selenio riduce considerabilmente il rischio di sviluppare cancro della prostata.

Fonti dell’Articolo

Fonti Bibliografiche

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Alcune proposte di Integratori di SELENIO


AGGIORNAMENTO DEGLI STUDI SU SELENIO E PROSTATA

Il selenio Previene la degenerazione cellulare

Gli studi clinici hanno dimostrato che ha un effetto positivo sulla tolleranza alle medicine e radioterapie usate per trattare il cancro. Tuttavia, ha anche un effetto preventivo contro le apparizioni del cancro, grazie alle difese che proporziona contro i radicali liberi. Nel concreto, si è dimostrato che mantenere livelli sufficienti di selenio riduce considerabilmente il rischio di sviluppare cancro della prostata.

In un altro studio, invece più vecchio, si dice:

Il cancro alla prostata è il quarto tumore più comune negli uomini in tutto il mondo e il cancro più comune negli uomini negli Stati Uniti, con tassi di incidenza segnalati per i neri statunitensi che sono i più alti al mondo. L’eziologia del cancro alla prostata e una spiegazione per la disparità razziale nell’incidenza negli Stati Uniti rimangono sfuggenti.

Studi epidemiologici suggeriscono che il selenio, un oligoelemento essenziale, può proteggere dalla malattia.

Per esplorare ulteriormente questa ipotesi, abbiamo misurato il selenio sierico in 212 casi e 233 controlli partecipanti a uno studio caso-controllo multicentrico basato sulla popolazione che includeva numeri comparabili di uomini bianchi e neri statunitensi di età compresa tra 40 e 79 anni.
Il selenio sierico era inversamente associato al rischio di cancro alla prostata (confrontando i quartili più alti con quelli più bassi, OR = 0,71, IC 95% 0,39-1,28; p per trend = 0,11), con modelli simili osservati sia nei neri che nei bianchi.

L’analisi spline di regressione cubica del selenio sierico continuo ha indicato un rischio ridotto di cancro alla prostata al di sopra di concentrazioni di 0,135 microg/ml (mediana tra i controlli) rispetto a un valore di riferimento fissato alla mediana del quartile di selenio più basso. Poiché sia il selenoenzima GPX che la vitamina E possono funzionare come antiossidanti, abbiamo esplorato anche il loro effetto congiunto. Coerentemente con altri studi, l’associazione inversa con il selenio era più forte tra gli uomini con basse concentrazioni sieriche di alfa-tocoferolo.

In conclusione, i nostri risultati suggeriscono un rischio moderatamente ridotto di cancro alla prostata a concentrazioni sieriche di selenio più elevate, una scoperta che ora può essere estesa per includere i neri statunitensi. Poiché l’esposizione al selenio varia ampiamente nel mondo, sono giustificate ulteriori ricerche sulle concentrazioni ottimali per la prevenzione del cancro.


Questo studio, un anno dopo da quello sopra è più tranquillizzante:

Sono stati analizzati i risultati completi di 13 anni della sperimentazione sulla prevenzione nutrizionale del cancro, provocando alcune speculazioni sulla robustezza dei risultati precedentemente riportati sulla riduzione dei rischi di cancro mediante integratori di selenio (Se) in una coorte di americani più anziani.
Queste analisi hanno confermato che la supplementazione di Se è stata associata a marcate riduzioni dei rischi di carcinomi totali (tutti i siti tranne la pelle) e di tumori della prostata e del colon-retto.

Di questi effetti del trattamento in profondità, il più robusto è stato quello per il cancro alla prostata, che era più frequente ed è stato confermato dal livello sierico dell’antigene prostatico specifico.

Recenti analisi di sottogruppi hanno mostrato che l’integrazione di Se ha ridotto il rischio di cancro soprattutto tra i soggetti che sono entrati nello studio con livelli plasmatici di Se nel terzile inferiore della coorte.

Altre scoperte recenti hanno dimostrato che il trattamento con Se può promuovere l’apoptosi nelle cellule tumorali della prostata e, possibilmente, comprometterne la proliferazione attraverso effetti antiangiogenici.
Pertanto, si sta sviluppando un corpus di conoscenze di base grazie al quale è possibile comprendere e valutare i risultati della prevenzione nutrizionale del cancro e dei futuri studi clinici.

Questa comprensione richiede anche l’inclusione dei meccanismi di trasporto del Se e dell’assorbimento cellulare, in modo che si possano fare inferenze appropriate dai risultati dei sistemi di coltura cellulare, che tendevano a utilizzare dosi efficaci di Se molto più grandi di quelle rilevanti per le cellule in vivo.
Sono inoltre necessarie informazioni sulla speciazione chimica del Se negli alimenti, in modo che la distribuzione del Se possa essere ottenuta in modi efficaci nel ridurre il rischio di cancro e che siano anche sicuri, accessibili e sostenibili.

Altro grande studio del 2016 conclude così:

Una revisione di 69 studi su oltre 350.000 persone ha scoperto che avere un livello ematico elevato di selenio era associato a un minor rischio di alcuni tipi di tumore, inclusi tumori al seno, ai polmoni, al colon e alla prostata.


SELENIO E TIROIDE

Integratori di Selenio e Malattie della Tiroide

Gli integratori di selenio potrebbero essere utili per le persone con determinate malattie della tiroide.

La supplementazione può ad esempio essere utile per i pazienti con tiroidite di Hashimoto o ipotiroidismo autoimmune. In una revisione di quattro studi clinici, il selenio ha migliorato l’umore, il benessere generale e gli anticorpi anti-perossidasi tiroidea nelle persone con questa malattia 1.

I benefici della supplementazione di selenio per la malattia di Graves-Basedow (ipertiroidismo con gozzo) possono essere limitati ai soggetti con carenza di selenio. In uno studio su 38 pazienti con deficit di selenio con malattia di Graves, l’integrazione ha ridotto significativamente i livelli degli ormoni tiroidei 2.

3 micronutrienti essenziali per la tiroide: selenio, zinco e vitamina C.

Questo studio dimostra che:

L’ipertiroidismo di Graves è associato a ridotti livelli di selenio (ma anche di vitamina C).
Il selenio potrebbe avere un ruolo protettivo contro il gozzo.
Una diminuzione dei livelli tissutali di zinco e selenio sembrano essere associati al cancro alla tiroide.
È stato dimostrato che il selenio è “diminuito” nei pazienti tireopatici.
Questi antiossidanti nutrizionali sono molto importanti per tutti noi: Selenio, zinco e vitamina C.

Roy Moncayo, Alexander Kroiss, […] e Helga Moncayo

La fisiologia tiroidea è strettamente correlata ai cambiamenti ossidativi. Lo scopo di questo studio controllato era di valutare i livelli di antiossidanti nutrizionali come la vitamina C, lo zinco (Zn) e il selenio (Se), e di indagare su qualsiasi associazione di essi con parametri di funzionalità tiroidea e patologia tra cui tiroide benigna e maligna malattie.

metodi

Questa valutazione controllata di Se includeva un totale di 1401 soggetti (1186 adulti e 215 bambini) distribuiti come segue: gruppo di controllo (n = 687), malattia tiroidea benigna (85 bambini e 465 adulti); malattia tiroidea maligna (2 bambini e 79 adulti).
La valutazione clinica dei pazienti con malattia tiroidea benigna comprendeva l’ecografia, la scintigrafia e la determinazione di fT3, fT4, TSH, livelli di anticorpi tiroidei, Se, Zn e vitamina C.
Oltre ai parametri oncologici di routine (TG, TSH, fT4, ecografia ) Se è stato determinato anche nei casi di malattia maligna. I gruppi di controllo locali per la valutazione dei livelli di Se sono stati presi da una pratica generale (WOMED) così come da atleti attivi sani. Campioni di sangue sono stati raccolti tra le 8:00 e le 10:30. Tutti i pazienti vivevano a Innsbruck. L’analisi statistica è stata eseguita utilizzando SPSS 14.0. The Ho ha dichiarato che non dovrebbero esserci differenze nei livelli di antiossidanti tra i controlli e i pazienti con malattia della tiroide.

risultati

Tra i pazienti con malattia della tiroide, né la vitamina C, né Zn né Se correlavano con nessuno dei seguenti parametri: età, sesso, BMI, peso corporeo, scintigrafia tiroidea, ecografia, funzione tiroidea o anticorpi tiroidei.
La proporzione di pazienti con malattie tiroidee benigne con concentrazioni di analita al di sotto dei livelli di riferimento esterni è stata dell’8,7% dei casi di vitamina C; 7,8% per Zn e 20,3% per Se. Bassi livelli di Se nel gruppo di controllo sono stati trovati nel 12%.
I livelli di Se erano significativamente diminuiti nei casi di tiroidite subacuta e silente (66,4 ± 23,1 μg / le 59,3 ± 20,1 μg / l, rispettivamente) e nel carcinoma tiroideo follicolare e papillare. Il livello medio di Se nel gruppo di controllo era 90,5 ± 20,8 μg / l.

Conclusione

L’H0 può essere accettato per i livelli di vitamina C e zinco mentre deve essere rifiutato per Se. I pazienti con malattie tiroidee benigne o maligne possono presentare bassi livelli di Selenio rispetto ai controlli.
Bassi livelli di vitamina C sono stati trovati in tutti i sottogruppi di pazienti.



Liberatoria (Disclaimer)

Dichiarazione di non responsabilità: questo articolo non è destinato a fornire consulenza medica, diagnosi o trattamento.
Vitamineral non si assume responsabilità per la scelta degli integratori proposti eventualmente nell’articolo.


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