Nel 1932 venne isolato l’acido ascorbico, da allora molti medici ricercatori si appassionarono alle proprietà antivirali e antibatteriche di questa molecola.
Oggi parleremo del tetano.
Nel 1937 il professor Jungblut dimostrò in vitro come la tossina del tetano, poteva essere resa inattiva dall’acido ascorbico.
Nel 1966 il dottor Dey PK confermò in vivo gli studi del professor Jungblut.
Infettò dei topi da laboratorio con il tossoide tetanico e dimostrò che nei gruppi in cui era stato somministrato l’acido ascorbico, prima e dopo la manifestazione dei sintomi tetanici , questi avevano un tasso di sopravvivenza quasi del 100%, mentre nel gruppo di controllo i topi morivano dopo 45/67 ore.
Nel 1984 il dottor Jahan K, verificò clinicamente l’effetto della somministrazione endovenosa giornaliera di 1000 mg di acido ascorbico(AA) in pazienti con tetano di età compresa tra 1 e 30 anni. Nella fascia di età compresa tra 1 e 12 anni, 31 pazienti furono trattati con AA in aggiunta al siero antitetanico, ai sedativi e agli antibiotici. NON è morto nessuno dei pazienti che abbia ricevuto AA insieme alla terapia antitetanica convenzionale .
D’altra parte, il 74,2 per cento dei pazienti con tetano che hanno ricevuto la terapia antitetanica convenzionale senza AA (gruppo di controllo) ha ceduto all’infezione. Nell’altra fascia di età di 13-30 anni, c’erano rispettivamente 27 e 38 pazienti nei gruppi di trattamento e controllo. La mortalità negli AA e nei gruppi di controllo era rispettivamente del 37 percento e del 67,8 percento.
Questi risultati suggeriscono che l’AA potrebbe svolgere un ruolo importante nel ridurre la mortalità del tetano.
Analizzando la situazione, sarebbe bastato aumentare la dose di ascorbato farmacologico anche nel gruppo 13-30 anni per avere il medesimo risultato.
https://link.springer.com/article/10.1007/BF00712228
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/6466264/
Un singolo studio non randomizzato e scarsamente riportato sulla vitamina C come trattamento per il tetano suggerisce una considerevole riduzione della mortalità.
Tuttavia, le preoccupazioni sulla qualità della sperimentazione indicano che questo risultato deve essere interpretato con cautela e la vitamina C non può essere raccomandata come trattamento per il tetano sulla base di questa evidenza.
Dovrebbero essere condotti nuovi studi per esaminare l’effetto della vitamina C sul trattamento del tetano.
Vaccinare contro il Tetano? – Libro
Gli Autori del presente opuscolo, che già da molti anni si interessano degli effetti clinici delle vaccinazioni e hanno scritto vari libri su questo argomento, dopo un lungo e attento esame della letteratura scientifica, propongono al Lettore i risultati dei loro studi e della loro esperienza descrivendo, con un linguaggio molto semplice e quindi accessibile anche ai non medici, il più corretto campo di applicazione del vaccino antitetanico, ma anche i modi e tempi di somministrazione di questo farmaco, le sue controindicazioni e le sue sempre possibili reazioni avverse.
Lo scopo di questo libro è quello di informare in modo da permettere una scelta consapevole su questa vaccinazione, specialmente oggi in cui molti consigli in ambito sanitario sono giustificati più dall’obiettivo di salvaguardare il medico da ritorsioni legali che dal desiderio di fare il vero interesse del malato.
“La comunità scientifica lavora per produrre argomenti in grado di sostenere al meglio la teoria in vigore nel suo periodo storico”: questa la ‘scienza normale’ secondo Thomas Samuel Kuhn. Ma è Vera Scienza questa?
Le vaccinazioni, nell’ambito di questa ‘scienza’, rappresentano ancora un tema da non mettere in discussione, un argomento che non può sopportare riflessioni critiche.
Molto spesso le politiche sanitarie che riguardano le vaccinazioni non tengono nella giusta considerazione proprio quei dati e quelle statistiche che i servizi informativi ed epidemiologici forniscono, ma continuano a seguire una pratica ormai obsoleta nella difesa inconsulta e insensata degli interessi, culturali ed economici, di quanti operano in questo settore.
Ecco allora l’obiettivo di questo libro: fare il punto delle conoscenze sulla vaccinazione contro il tetano.
La malattia tetanica ha delle particolarità che la rendono unica tra tutte le malattie infettive. Ad esempio, forse non tutti sanno che:
– Il bacillo del tetano vive come innocuo commensale nel tratto intestinale di molti animali e anche dell’uomo stesso. Qualsiasi persona sana potrebbe albergare il bacillo del tetano nel suo intestino.
– Le spore tetaniche sopravvivere nel nostro corpo per mesi o anni senza germinare: la loro sopravvivenza, germinazione o eliminazione dipendono dalla forza del nostro sistema immunitario.
– Il bacillo del tetano non è un germe di per se stesso pericoloso, ma è pericolosa la tossina che produce e che non viene prodotta in presenza di ossigeno. Ecco perché la prima terapia antitetanica è il corretto trattamento delle ferite.
– Il rischio del tetano avviene principalmente in caso di ferite profonde con presenza al loro interno di un corpo estraneo o di terra, specialmente in presenza di necrosi tessutale, cioè quando una scarsa pulizia si associa a una ridotta vascolarizzazione e ossigenazione della zona.
– Oggi, nel nostro Paese, il tetano non colpisce i bambini, ma quasi esclusivemente gli adulti e gli anziani.
– Il tetano è più frequente nei soggetti non vaccinati, ma può colpire anche persone completamente immunizzate dalla vaccinazione.
– Il calo della malattia tetanica avvenuto in questi ultimi decenni non pare essere stato influenzato molto dal vaccino, ma specialmente dalle migliorate condizioni igienico-sanitarie della popolazione e dai più efficaci interventi di pronto soccorso in caso di ferite a rischio.
– La letteratura scientifica fornisce molti dati sulla presenza di un’adeguata immunità naturale contro il tetano; cioè molti soggetti, anche bambini piccoli, presentano una quantità protettiva di anticorpi antitetanici pur non essendo mai stati vaccinati.
– Prima di una vaccinazione antitetanica, allo scopo di evitare i gravi pericoli dell’iperimmunizzazione che apre la strada ad una moltitudine di danni da vaccino antitetanico, si consiglia il dosaggio degli anticorpi plasmatici contro il tetano.
– Il nostro Ministero della Salute ha stabilito che va considerato come protettivo un tasso plasmatico dieci volte maggiore a quello proposto dagli studi scientifici internazionali (superiore a 0,1 UI/ml invece di 0,01 UI/ml), in questo modo risultano non protetti anche molti soggetti adeguatamente protetti.
– La scheda vaccinale proposta non considera la vaccinazione neonatale, troppo pericolosa e del tutto inutile a quell’età, ma consiglia invece di iniziare ad una età maggiore che va scelta di volta in volta e che dipende dalle condizioni immunitarie e ambientali del soggetto considerato a rischio di tetano, effettuando poi richiami pluridecennali con verifiche ogni 10 anni dei tassi plasmatici per accertarsi che la copertura anticorpale resti adeguata.
Ecco gli argomenti principali di questo libro: argomenti che toccano da vicino ogni persona, perché tutti, bambini e adulti, possiamo incontrare le spore del tetano e dobbiamo conoscere il modo più corretto per gestire questa evenienza.
(Prima edizione anno 2010 – Terza edizione 2022)
Consulta i danni da tutti i vaccini ed in particolare da tetano ecco gli studi delle reazioni avverse da vaccinazione anti-tetanica selezione
a cura del blog La Crepa sul muro
- Zeigler M, “Reazioni allergiche a vaccini anti-tetano, difterica, influenza e poliomielite”, Annals of Allergy, Vol. 20, 1962
- Kreinin LS, “Effetto allergizzante sugli organi respiratori della vaccinazione con aerosol e delle rivaccinazione contro tifoide e tetano”, Zh Mikrobiol, agosto 1968, 45:130-132
- Egorova NB, “Reazioni anafilattiche e titoli di antigeni a seguito di vaccinazione anti-tetano”, Zh Mikrobiol, aprile 1968, 45:63-68
- Paradiso G, “Neuropatia multifocale demielinizzante a seguito di vaccino anti-tetano”, Medicina (B Aires), 1990, 50(1):52-54
- Griffin MR, “Rischio di epilessia ed encefalopatia a seguito di vaccinazione con il vaccino difteria- tetano- pertosse”, JAMA, marzo 1990; 263(12): 1641-1645
- Blumberg DA, “Gravi reazioni associate al vaccino difteria.- tetano- pertosse: dettagliato studio di bambini con epilessia, episodi ipotonici iporesponsivi , elevati febbri e pianto continuo”, Pediatrics, giugno 1993; 91(6): 1158-1165
- Baraff LJ, “Neonati e bambini con convulsioni ed episodi ipotonici-iporesponsive a seguito di vaccinazione anti-difterica- tetano- pertosse”, Pediatrics, giugno 1988; 81(6):789-794
- Walker AM, “Eventi neurologici a seguito di vaccinazione anti- difterica- tetano- pertosse”, Pediatrics, marzo 1988; 81(3):345-349
- Greco D, “Studio con controllo su encefalopatie associate con la vaccinazione anti-difterica e tetano in Campania, Italia,” Bull World Health Organ 1985; 63(5):919-925 Le malattie che i vaccini dovrebbero prevenire, vengono anche indotte dai vaccini!
- Pathel JC, “Tetano a seguito di vaccinazione per la varicella”, J Pediatr, luglio 1960; 27:251-263
- Fulginiti, V, “Sindrome di morte infantile improvvisa, vaccinazioni anti-difterica- tetano e pertosse e visite dal dottore: casualità, correlazione e causa ed effetto?”, Pediatr Infect Disorder, gen.-feb. 1983, 2(1): 7-11
- Baraff LJ, “Possibile associazione temporale tra vaccino anti- difteria- tetano- pertosse e SIDS, morte infantile improvvisa”, Pediatr Infect Disorder, gen.- feb. 1983, 2(1): 5-6
- Flahault A, “Sindrome di morte infantile improvvisa e vaccinazioni anti-difterica, tetano, pertosse e polio”, The Lancet, 12 marzo 1988; 1(8585):582-583
- Silina EM, “Alcune patologie dei reni in bambini nel primo anno di età a seguito di vaccinazione da varicella e somministrazione di vaccino anti-difterite- pertosse- tetano”, Vopr Okhr Materin Det, marzo 1968; 3(3):79-80
Vaccini pericolosi, rotto un muro di omertà
Il professor Giulio Tarro, Presidente della Commissione sulle Biotecnologie della Virosfera UNESCO, invita a non schierarsi in una sorta di crociata a favore o contro i moderni vaccini ma rompe un muro fatto di omertà e paura, affermando senza dubbio che occorre approfondire laicamente la questione.
Le connessioni tra vaccini, specialmente quelli somministrati ai militari e l’aumento dell’incidenza del cancro, è ormai dimostrabile scientificamente.
Sì, da alcuni anni si è aperto un nuovo capitolo della scienza, che ha osservato, in determinate condizioni, questa causalità. Prima si dava per scontato che i vaccini fossero una panacea. Poi si è iniziato a riscontrare che, come tutte le cose, hanno limiti e controindicazioni e che vanno utilizzati adeguatamente. Nel caso limite dei militari, sono state cercate tutte le possibili cause di tumori e malattie auto-iminuzzanti analizzando il loro stato di salute e le sollecitazioni cui sono stati sottoposti. L’abbassamento di immunità post vaccino si riscontra regolarmente ed è incontestabile
Un’affermazione forte che sicuramente spacca in due la ricerca sugli effetti dei vaccini, indicando in maniera netta, per la prima volta, un’innegabile effetto negativo che non si limita alle solite controindicazioni derivanti da allergie ai componenti. Come spiega il professor Tarro:
Spesso i protocolli non sono stati rispettati, magari a causa di ignoranza. Questo ha causato indebolimento, un calo delle difese immunitarie drastico, che ha esposto molti soldati a conseguenze gravi. Inoltre, bisogna anche considerare il contenuto degli eccipienti contenuti nei vaccini, specialmente mercurio e alluminio…
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