Dal libro “Terapie occultate di Jerzy Zieba”
L’articolo si trova sul sito VERSOLUNO
Tradotto a cura della Dottoressa Kamilla Nitkiewicz.
In Italia il 70% (secondo alcune fonti anche l’80%) di persone soffrono di carenza di Vit. D.
Se viene raccomandata una integrazione di circa 400 UI, forse la dose è troppo bassa?
Se, come spesso è riconosciuto ormai, con un livello di vitamina D INFERIORE a 25 ng/ml, il rischio d’insorgenza di un tumore aumenta notevolmente, forse dovremmo preoccuparci un po’.
Che la vitamina D svolga un ruolo importante nella prevenzione del rachitismo, penso lo sappiano tutti, ma il suo ruolo va ben oltre, come hanno dimostrato numerosi scienziati in centinaia di pubblicazioni di lavori scientifici.
Secondo il dott. Cedric Garland:
“Se il livello di vitamina D fosse giusto, cioè abbastanza alto (secondo lui come minimo 60 ng/ml) allora l’incidenza di tante malattie si ridurrebbe bruscamente. E così l’incidenza di tumori (al rene, seno, intestino crasso e ovaie) o della sclerosi multipla si ridurrebbe del 50–80%.”
Non tutti sanno che il rischio di terribili malattie neurologiche come, per esempio, la sclerosi multipla, può ridursi notevolmente soltanto correggendo il livello di vitamina D; il suo ruolo è importantissimo e la sua integrazione può fare veri miracoli. Ma sicuramente, in dosi molto più alte di quelle previste normalmente.
La Vit. D dà inizio a un processo di formazione di gruppi proteici con forti proprietà antibatteriche e antivirali; significa che il nostro organismo è in grado di produrre un antibiotico endogeno!
Integrandola si possono prevenire le epidemie stagionali di influenze o raffreddori.
Allora, forse sarebbero inutili i vaccini antinfluenzali?
Può essere abbassato, addirittura dell’88%!, il rischio di diabete infantile di tipo 1 (il peggiore) somministrando vitamina D fin “dalla prima infanzia”.
Con le conoscenze fondamentali sulla vitamina D potremmo ridurre l’incidenza di diverse malattie: dal sovrappeso all’artrite reumatoide, dall’ipertensione ai dolori della colonna vertebrale, dal diabete ai crampi, dalle infezioni delle vie respiratorie superiori ad altre infezioni, dalla fibromialgia ai tumori del seno, dell’intestino crasso, pancreas, prostata e ovaie.
La vitamina D previene ed aiuta a CURARE più efficacemente malattie cardiache, demenze, depressioni, insonnia, psoriasi, sclerosi multipla, asma, ecc.
La vitamina D è un preziosissimo guardiano del corretto decorso della gravidanza; influisce sul mantenimento del giusto peso corporeo; riduce un’anomala crescita cellulare e protegge le cellule da infezioni e da malattie croniche.
Le carenze di vitamina D fin dalla prima infanzia sono legate a un insufficiente sviluppo del bacino femminile che impedisce poi alle donne adulte un parto naturale. La vitamina D è importante anche per il corretto funzionamento dei muscoli. Il suo giusto livello ha diminuito di quattro volte il rischio di intervento chirurgico (parto cesareo)!
Il livello di vitamina D non dovrebbe essere inferiore a circa 35ng/ml, e quello raccomandato invece è intorno a 50–80ng/ml. Mentre più o meno 150ng/ml è il livello che non dovrebbe essere superato. In caso di malattia questo livello dovrebbe essere un po’ più elevato, ma sempre sotto controllo di un saggio medico.
Ogni tanto occorre controllare il livello di vitamina D, cioè del metabolita descritto come 25(OH). Penso che TUTTI dovrebbero farlo.
La vitamina D prodotta dal sole (la fonte migliore) rimane nel sangue due/tre volte più a lungo di quella integrata per bocca. Comunque, una volta abbronzati, ne sintetizziamo poca. E poi dovremmo prendere il sole alle ore di punta… sì, esattamente al contrario di quello che ci viene raccomandato.
Purtroppo neanche l’integrazione di vitamina D attraverso l’alimentazione porta a buoni risultati. La speranza che possa essere sufficiente non è reale.
Il latte materno ne contiene appena circa 25 U/l. Il che vuol dire… niente! In altre parole, come ha dimostrato il dott.Bruce Hollis, se un neonato si nutre solo di latte materno, prima o poi accuserà carenza di vitamina D (almeno che la madre non provveda ad integrarla nelle dosi adeguate). Circa il 10% della vitamina D che assume la madre passa nel suo latte nella sua forma naturale e migliore.
Per questi motivi, purtroppo, è necessaria l’integrazione fin dal primo anno di vita.
Essendo la vitamina D liposolubile, per trarne vantaggio deve essere assunta con un piatto contenente grasso. Non importa se un’insalata con l’olio o un panino col burro. Deve esserci un grasso. Altrimenti viene assorbita poco.
Durante l’integrazione di vitamina D, È NECESSARIO somministrare la vitamina K2-MK7 in dosi non inferiori a 100 microgrammi. Si considera che la dose giornaliera sicura di vitamina D sia di circa 10.000 IU. A volte si usano altre unità, ma il calcolo è facile sapendo che 1000 UI= 25mcg o 1mcg=40UI, oppure 1mg=40 000UI
Molto importante è la regolare somministrazione di vitamina D, anche in piccole dosi, come per esempio 2000 IU, ma tutti i giorni, piuttosto che due o tre volte all’anno.
Si sconsigliano 150.000 IU, o addirittura 350.000 IU in un’unica dose, come alcuni prescrivono. Meglio assumerla insieme alla Vitamina A.
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Dichiarazione di non responsabilità: questo articolo non è destinato a fornire consulenza medica, diagnosi o trattamento.
Vitamineral non si assume responsabilità per la scelta degli integratori proposti eventualmente nell’articolo.