Distratti dal Covid, via libera ad aborto farmacologico e
pillola del “giorno dopo” come farmaco da banco anche per minorenni

L’anno 2020 è stato uno dei peggiori dal punto di vista sanitario e della perdita delle libertà individuali, ma pare che alcune leggi abbiano dato maggior libertà laddove sarebbe stato meglio di no.

Non è un discorso di essere favorevoli o meno all’uso dell’aborto in quanto libertà della donna di decidere, qui si tratta di spingere e promuovere la scelta verso un sistema che va verso l’estinzione dell’essere umano, senza etica e rispetto per la vita sia del bambino che della donna.

A febbraio mentre tutti eravamo distratti dall’inizio emergenza Covid è stata modificata la legge 194 per l’interruzuione di gravidanza per permettere l’aborto farmacologico con la Pillola RU 486 fino alla 9° settimanna di gravidanza e senza ricovero ospedaliero, ma in regime ambulatoriale.

Non contenti, in ottobre 2020 hanno dato il via libera alla “pillola del giorno dopo” anche alle minorenni e senza ricetta medica. Un modo veloce di abortire senza consapevolezza e dando al corpo di giovani donne dosaggi ormonali che sarebbero paragonabili al dosaggio annuale di una pillola anticoncezionale.

Ci sono diversi tipi di “pillole del giorno dopo” e tutte hanno effetti collaterali, ma l’obiezione che salta all’occhio di piu’ sono le interazioni con altri farmaci e le avvertenze per cui sarebbe necessario consultare un medico prima di assumerle.

Quindi, come può essere diventato un farmaco da banco e soprattutto anche per minorenni?

Così riporta il quotidiano l’Avvenire

Anche l’Italia – purtroppo – si accoda ai Paesi nei quali si pensa che per aiutare i giovani ad affrontare in modo maturo la sessualità basti dar loro una pillola. Anzi, tutte quelle che vogliono. Va in questa direzione la scelta dell’Agenzia italiana del farmaco di liberalizzare il commercio di EllaOne, nota come “pillola dei 5 giorni dopo” perché il suo principio attivo – l’ulipristal acetato – agisce modificando l’attività dell’ormone naturale progesterone, necessario per l’ovulazione, ritardandola, ma solo se assunto entro 120 ore dal rapporto. L’autorità di farmacovigilanza ha infatti tolto l’obbligo di esibire al farmacista la prescrizione medica anche per le minorenni, dopo che nel marzo 2016 era già stato eliminato sopra i 18 anni.

L’effetto di questa decisione è che EllaOne viene di fatto equiparata a un farmaco da banco, come le pastiglie per la gola o il colluttorio.


Facendo un pò di ricerche per saperne di piu’ mi sono imbattuta in diversi articoli, piu’ pro che contro, ed ho trovato il sito del Gruppo Renovation21 con cui mi trovo d’accordo nella loro presentazione come sostenitori della vita.

Il gruppo Renovatio 21, dice la tag-line di questo sito, «lotta per la Vita e per la Civiltà».
Renovatio 21 difende la Vita come miracolo irripetibile e divino, e difende la Civiltà come culla terrestre della Vita.
Tale è  oggi l’abisso apertosi sotto l’umanità, che non crediamo sia più solo necessario «difendere»:  per la Vita, e per la Civiltà è necessario passare all’attacco.
Vita nascente, fine-vita, fecondazione artificiale, sovversione morale, vaccinazioni e psicofarmaceutica di massa: la Cultura della Morte dilaga in ogni dove.

La Necrocultura perverte il puro, uccide l’innocente, stermina l’uomo e i suoi figli. Ciò sta accadendo in questo stesso momento.
Ci siamo dati la missione, stupida quanto inevitabile, di divenirne l’argine – e un giorno, gettate le basi, rovesciare per sempre lo stato delle cose.

Perciò Renovatio 21 si pone come obiettivo necessario la ricostruzione della mente cattolica, e la promozione di una società di ideali cristiani: perché riteniamo che, giunti nell’ora della tenebra, solo il Primato dell’Essere possa salvare la Civiltà.

Per il futuro della vita umana, per la Rinnovazione del XXI secolo.

Per la Pillola RU486 il Gruppo Renovation21 riporta quanto segue

Pillola abortiva, il viaggio della RU486

Un tweet del Ministro della Sanità Speranza ha aperto una volta per tutte l’era dell’aborto dai fa-da-te in Italia.

Per essere chiari il Ministro ha linkato anche un articolo di Repubblica:

«Aborto, cade l’ultimo no. Il ministro Speranza cambia la direttiva: la pillola RU486 potrà essere utilizzata senza ricovero»

«Senza ricovero» significa semplicemente che la pillola feticida potrà essere comodamente assunta in casa. E pazienza se qualche volta muore, oltre al bambino, anche la madre: il mifepristone è uno steroide sintetico (sì, come quelli dei culturisti) davvero potente. La mente dell’umanità è ora la filosofia utilitarista, per cui tutto sommato il sacrificio di una minoranza è sempre accettabile a vantaggio del maggior godimento della maggioranza.

Ora si ritirerà il farmaco, e si eseguirà il feticidio tra le confortevoli mura domestiche.

L’aborto è de-ospedalizzato, l’aborto è privatizzato. Lascerà ancora meno tracce, sui documenti e sulle lenzuola nosocomiali – preme parlare soprattutto delle tracce materiali, i residui biologici, ma lo faremo fra un po’.

Ora si ritirerà il farmaco, e si eseguirà il feticidio tra le confortevoli mura domestiche.

Diciamo innanzitutto che il viaggio della RU486 è stato molto lungo, ma alla fine è arrivato esattamente dove si voleva arrivasse.

Il balletto per lo sterminio chimico

Già ai tempi delle femministe radicali (nel senso di «pannelliane», alcune delle quali finite poi nel Centrodestra paraberlusconiano in quota CEI, altre finite a chiamare sei milioni di immigrati a fronte di sei milioni di bambini uccisi con la legge da loro voluta), quando gli aborti si facevano clandestinamente con la pompa della bicicletta, si sognava la soluzione farmacologica.

Nei terribili Settanta si ipotizzava un mondo senza più l’onere di organizzare i rituali feticidi, all’epoca illegali, con tanto di colino dove si prendevano i resti del feto e li si mostravano alla donna che aveva abortito.  Del resto era arrivata la meraviglia del secolo, la pillola Pincus: lo steroide sterilizzante dei cui effetti collaterali sulla salute della donna e perfino sull’ambiente si comincia solo ora a parlare.

Nel 1980 il dottor Etienne-Emile Baulieu, lavorando sul derivato del progesterone – uno degli ormoni che permette la gravidanza – trovò la molecola che inibiva lo sviluppo embrionale e causava il distacco dalla prete uterina.

Vi furono ovvie polemiche – all’epoca una parvenza di cattolicesimo nella medicina e nell’opinine pubblica era rimasto – il mifepristone venne posto sul mercato in Francia nel 1988 per l’uso in combinazione con prostaglandine, sostanze che generano contrazioni permettendo l’espulsione del feto.

Per qualche motivo, ad ottobre di quell’anno Roussel Uclaf, per cui lavorava Baulieu, affermò che avrebbe fermato la distribuzione del farmaco, ma dietro pressanti richieste del governo francese – che cosa significativa – la distribuzione venne ripresa due giorni dopo.

Vi sono anni di balletti di ministri e procure sulla conformità della pillola feticida alla legge 194.

Nel 2002 il Comitato Etico della Regione Piemonte ad un progetto di sperimentazione del mifepristone. Il Ministro della Salute del tempo, Gerolamo Sirchia (quello della legge sul fumo nei locali) blocca tutto.

Nel settembre 2005 il ginecologo Silvio Viale, esponente del Partito Radicale e dell’Associazione Luca Coscioni, avvia un progetto all’Ospedale Sant’Anna di Torino. Il ministro è Storace, ed ecco ancora polemiche e trasmissioni TV, ma due mesi dopo Liguria Toscana ed Emilia-Romagna avviano la sperimentazione con il paletto del ricovero di almeno tre giorni della donna incinta. La Toscana comincerà a comprarsi i farmaci direttamente in Francia.

Vi sono poi un paio di anni di balletti di ministri e procure sulla conformità della pillola feticida alla legge 194.

Il 30 luglio 2009 l’AIFA approva la RU-486 con 4 voti favorevoli su 5.

Nel dicembre 2009 la Gazzetta Ufficiale rende nota l’avvenuta autorizzazione all’immissione in commercio della RU-486, che entra così definitivamente a far parte dei farmaci utilizzabili in Italia.

In questi anni era rimasto il paletto, la foglia di fico, del ricovero, che a dire il vero non sappiamo quanto poi osservato.

Nel 2014 arrivò la morte: una donna morì in un ospedale di Torino dopo la somministrazione

Nel 2014 arrivò, incontrovertibilmente, la morte: una donna morì in un ospedale di Torino dopo la somministrazione. I parlamentari sedicenti cattolici, una pattuglia in teoria all’epoca nutrita in tutti gli schieramenti, non dissero una parola, forse mezza.

Ci fermiamo qua con la cronistoria del viaggio: avete visto che la pillola mortale è viaggiata, tranquilissima, sul pluriennale pendìo scivoloso creato dai radicali e portato avanti dalla sinistra grazie alla resistenza di cartapesta del cattolicesimo politico. Una Finestra di Overton, e un caso da manuale della politica del compromesso democristiano.

Quando il farmaco ha effetto rendendo impossibile la gravidanza, alla madre viene somministrata una prostaglandina che provoca contrazioni espellendo quindi il feto: di solito, nel water di casa

Ma non è del viaggio di un farmaco che, in realtà, vogliamo parlarvi. Vogliamo parlarvi del viaggio che ora faranno i feti abortiti nelle mura domestiche.

Il viaggio del feto verso le fauci di ratto

Lo abbiamo scritto in un articolo di anni fa, lo ripetiamo tutto.

Con la RU486, la madre che vuole sbarazzarsi di suo figlio non si sottopone più ad intervento: piglia la pillola e va a casa.

Quando il farmaco ha effetto rendendo impossibile la gravidanza, alla madre viene somministrata una prostaglandina che provoca contrazioni espellendo quindi il feto.

Il lettore può immaginare dove: di solito, nel water di casa.

Nelle fogne è molto probabile che il feto espulso venga divorato dalla fauna locale: ratti, nutrie, rane, pesci

Chiediamo lo sforzo di pensare a quanto stiamo scrivendo, perché, essendo questa la verità, nessuno ve lo dirà con facilità altrove: il feto espulso finisce nel sistema fognario.

Qui, mi fece riflettere una volta una signora esperta di queste cose, è molto probabile venga divorato dalla fauna locale: ratti, nutrie, rane, pesci, e poi forse anche «i funghi, le alghe, i vermi, i piccoli insetti, i rettili e l’innumerevole varietà di microorganismi» di cui parla l’enciclica antiumana di Bergoglio Laudato Sii. La vendetta delle creature sull’uomo, in pratica.

Ma sono soprattutto i ratti a sembrarci degni di interesse: essi posseggono un fiuto talmente fino da rifiutare l’accoppiamento con un loro simile se questi ha il cancro, che essi riescono a determinare olfattivamente.

Le fogne, con l’aborto chimico (cioè il metodo che soppianterà per sempre quello chirurgico, costoso ed invasivo), si innalzano a luogo di umiliazione massima dell’essere umano, in cui la Necrocultura pagana neppure sacrifica più i bambini a maestosi dèi della morte; li consegna a topi affamati

Davanti ad una porzione così succulenta di giovane carne umana – così ricca di cellule staminali! – la popolazione pantegana festeggia.

Altro che le polemiche sui «cimiteri» per i resti dei non-nati, altro che gli ospedali che usano i resti dell’aborto come materiale per la caldaia (succede).

Le fogne, con l’aborto chimico (cioè il metodo che soppianterà per sempre quello chirurgico, costoso ed invasivo), si innalzano a luogo di umiliazione massima dell’essere umano, in cui la Necrocultura pagana neppure sacrifica più i bambini a maestosi dèi della morte; li consegna a topi affamati. E pesci. E rospi. E insetti.

Il viaggio del bambino con un biglietto RU486 è attraverso il water e le tubature fognarie, verso le fauci di bestie schifose.

Chi vi parla della dignità umana, nell’era della RU, vi sta solo prendendo per il culo. Questa è la plastica immagine di quello che è divenuta la società: una macchina di morte massiva, di umiliazione dell’umanità, un processo che spinge al sacrificio umano sempre più bestiale – letteralmente.

«È un passo avanti importante nel pieno rispetto della 194 che è e resta una legge di civiltà del nostro Paese» ha scritto il ministro Speranza sui social. Sì, un passo avanti verso la Civiltà della Morte, cioè verso la fine della Civiltà.

Un passo avanti verso il dominio totale della Necrocultura.

Un passo avanti verso la Civiltà della Morte, cioè verso la fine della Civiltà. Un passo avanti verso il dominio totale della Necrocultura.

Se poi parlano di vaccinarvi con la forza, tenete a mente cosa sono capaci di rivendicare: bambini, come quelli che vedete in foto, gettati in pasto ai topi di fogna.

Immagine «Embryo week 9-10» di drsuparna via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)


Intanto l’associazione Pro-Vita e Famiglia divulga questa petizione

Firma e condividi la petizione per chiedere al Ministro della Salute di annullare le linee guida sulla somministrazione della pillola abortiva RU864.

Inviando al Ministro un dossier con decine di migliaia di firme, intendiamo denunciare quanto queste linee guida costituiscano un vero e proprio pericolo per la salute. Anche il Consiglio Superiore della Sanità, già in un Parere del 18 marzo 2010, aveva ritenuto necessario il regime di ricovero ordinario proprio per garantire il rispetto della legge (art. 8, L. 194/1978) e aveva evidenziato un “profilo di sicurezza inferiore dell’IVG farmacologica rispetto a quello dell’IVG chirurgica”.

Le conseguenze per la donna possono essere sia psicologiche che fisiche: contrazioni dolorosissime durante l’espulsione del feto; maggiore rischio di gravi emorragie e di trasfusione; più complicanze in generale. Senza contare il fatto che nel 5,3% dei casi l’aborto farmacologico “fallisce” e la donna deve essere sottoposta ad un “secondo” aborto (intervento di Isterosuzione-Karman/Revisione della cavità uterina).

In casi estremi, la pillola abortiva può provocare persino la morte della madre.

Il Ministro della Salute Speranza ha purtroppo liberalizzato ancora di più l’uso della pillola abortiva RU486, in seguito ad una determina dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).

D’ora in poi la pillola potrà essere somministrata fino alla nona settimana di gravidanza e anche in regime di day hospital!
Ciò significa che moltissime donne e ragazze abortiranno da sole, dovendo gestire il dolore, il rimorso, eventuali complicazioni, e rischiando di vedere il piccolo viso del loro bambino morto (in quasi 6 casi su 10!), gettato nel WC. La RU486 non solo uccide il bambino in grembo, bloccando il flusso di sangue e il nutrimento, ma è anche più pericoloso per la donna rispetto all’aborto chirurgico.
Sul versante dei danni psicologici la situazione è terribile: nel 56% dei casi la donna fa l’esperienza devastante di vedere il bambino morto. Si tenga conto che, a nove settimane di gravidanza, il bambino in grembo – pur molto piccolo – ha un viso già abbastanza definito, con le labbra già formate e le orecchie che iniziano a prendere forma. Anche le mani e le dita sono definite ed i piccoli gomiti possono già muoversi. Pertanto, non è sorprendente riscontrare frequenti testimonianze di ragazze e donne con gravi ferite psicologiche causate dall’aborto farmacologico.
Perciò, chiediamo al Ministro della Salute Speranza di annullare le recenti linee guida sulla somministrazione della pillola abortiva RU864.
Antonio Brandi
Presidente di Pro Vita e Famiglia Onlus
https://www.provitaefamiglia.it/petizione/fermiamo-la-pillola-abortiva-firma-contro-la-diffusione-della-ru486


Aborto, pubblicate le nuove linee guida sulla Ru486

Articoli Pro-aborto con pillola abortiva fino alla 9 settimana

https://www.ansa.it/sito/videogallery/italia/2021/02/03/ru486-lazio-prima-regione-a-fornirla-in-ambulatorio_fcdfe14b-7a4a-493c-8aa7-0655374564e9.html

https://www.vocecontrocorrente.it/2021/02/12/ru486-in-abruzzo-meglio-in-ospedale-che-in-consultorio/

Articoli contro Pillola Ru486

https://www.secoloditalia.it/2021/02/la-giunta-zingaretti-apre-allaborto-fai-da-te-nel-lazio-via-libera-alla-ru486-fuori-dagli-ospedali/

https://www.secoloditalia.it/2020/08/aborto-tutti-contro-le-linee-guida-di-speranza-si-dissocia-pure-una-senatrice-m5s-sono-un-abominio/amp/

Libertà di pensiero e parola zero

https://primabergamo.it/cronaca/gori-fa-togliere-i-manifesti-contro-la-pillola-ru486/


Liberatoria (Disclaimer)

Dichiarazione di non responsabilità: questo articolo non è destinato a fornire consulenza medica, diagnosi o trattamento.
Vitamineral non si assume responsabilità per la scelta degli integratori proposti eventualmente nell’articolo.


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