La Medicina Ortomolecolare, il suo fondatore Linus Pauling ed altri medici

Vi riporto con traduzione google la definizione di Medicina Ortomolecolare tratta dal sito originale a cui Vitamineral si ispira. Purtroppo, tutti questi medici studiosi delle vitamine che l’hanno praticata a livello clinico non sono più con noi. Ci restano in letteratura molte di queste informazioni che io definisco un tesoro.

Tra i più noti ricercatori e medici giunti a noi, che stiamo oltre oceano, troviamo:

Linus Pauling, Irwin Stone, Carl Pfeiffer, Humphry Osmond, Max Gerson, Albert Szent-Györgyi, Cornelis Moerman, Frederick Klenner, Abram Hoffer, Ewan Cameron, Robert Cathcart, Andrew W. Saul, Thomas E. Levy, Michael F. Holick.

“La terapia ortomolecolare consiste nella prevenzione e nel trattamento delle malattie variando le concentrazioni nel corpo umano di sostanze normalmente presenti.” — Linus Pauling, 1968

  • Le seguenti modalità terapeutiche rientrano nella definizione di ortomolecolare:
    • vitamine
    • minerali
    • aminoacidi
    • acidi grassi essenziali
    • fibra
    • enzimi
    • anticorpi
    • antigeni
    • erapia cellulare
    • terapia chelante
    • dialisi
    • plasmaferesi
    • idroterapia
    • terapia termale
    • fototerapia
    • elettroterapia (compresa la terapia elettroconvulsivante)
    • terapia del fuoco
    • terapia solare
    • agopuntura
    • massaggio
    • esercizio
    • biofeedback
    • ipnoterapia e altre psicoterapie.

    Ecco un elenco di 15 principi che identificano “lo spirito” della Medicina Ortormolecolare:

    1.) Le ortomolecole vengono prima nella diagnosi e nel trattamento medico. La conoscenza dell’uso sicuro ed efficace di nutrienti, enzimi, ormoni, antigeni, anticorpi e altre molecole presenti in natura è essenziale per garantire uno standard ragionevole di cura nella pratica medica.

    2.) Le ortomolecole hanno un basso rischio di tossicità. I farmaci farmacologici comportano sempre un rischio maggiore e sono quindi di seconda scelta se esiste un trattamento alternativo ortomolecolare.

    5.) La dose giornaliera raccomandata (RDA) del Food and Nutrition Board degli Stati Uniti è destinata a persone normali e sane. Per definizione, i pazienti malati non sono normali o sani e probabilmente non saranno adeguatamente serviti dalla RDA.

    7.) La salute ottimale è una sfida che dura tutta la vita. Le esigenze biochimiche cambiano e le nostre prescrizioni ortomolecolari devono cambiare sulla base di follow-up, test ripetuti e prove terapeutiche per consentire la messa a punto di ciascuna prescrizione e fornire un grado di salute mai raggiunto prima.

    8.) I disturbi legati ai nutrienti sono sempre curabili e le carenze sono solitamente curabili. Ignorare la loro esistenza equivale a negligenza.

    9.) Non lasciare che il disfattismo medico impedisca una sperimentazione terapeutica. I disturbi ereditari e i cosiddetti “localizzabili” spesso rispondono al trattamento ortomolecolare.

    10.) Quando si sa che un trattamento è sicuro e possibilmente efficace, come nel caso di gran parte della terapia ortomolecolare, è obbligatorio un processo terapeutico.

    11.) I resoconti dei pazienti sono generalmente affidabili, il paziente deve ascoltare il suo corpo, il medico deve ascoltare il suo paziente.

    15.) La speranza è terapeutica e le terapie ortomolecolari sono sempre preziose come fonte di speranza. Questo è etico purché non vi siano false dichiarazioni o inganni.

    Dal 2004 al 2019 sono state accettate le seguenti candidature di medici esperti in medicina Ortomolecolare, termine coniato da Linus Pauling per due volte premio Nobel:

    • (2005) Max Gerson , Albert Szent-Györgyi , Cornelis Moerman , Frederick Klenner , Josef Issels , Emanuel Cheraskin , David Horrobin , Hugh Riordan
    • (2006) Bill Wilson, Ruth Flinn Harrell, Arthur Sackler, Max Vogel, Abram Hoffer, Lendon Smith, David Hawkins, Theresa Feist
    • (2007) Henry Turkel M.D., Masatoshi Kaneko Ph.D., Bernard Rimland Ph.D., Fannie H. Kahan, Ewan Cameron M.B. Ch.B., R. Glen Green, M.D.
    • (2008) Joseph Goldberger M.D., Michael Lesser M.D., Richard Kunin M.D., Adelle Davis M.Sc., Carlton Fredericks Ph.D., Robert Cathcart III M.D.
    • (2009) Ilya Metchnikov Ph.D., Hugh MacDonald Sinclair Ch.B., Archie Kalokerinos M.D., Jeffrey Bland Ph.D., Thomas L. Cleave M.R.C.P.
    • (2010) Casimir Funk PhD, Bruce Ames PhD, Harold D. Foster PhD
    • (2011) Erik T. Paterson, Tsuyoshi (Ken) Kitahara, Atsuo Yanagisawa, Gert Schuitemaker
    • (2012) Chris Reading, Jonathan V. Wright, Alan R. Gaby, Steven Carter
    • (2013) Hiroyuki Abe MD, Ronald E. Hunninghake MD, Andrew W. Saul, PhD
    • (2014) John T. A. Ely, Alexander G. Schauss, Patrick Holford
    • (2015) Irwin Kahan, Aileen Burford-Mason PhD, Hyla Cass MD, Leonard John Hoffer MD PhD
    • (2016) Thomas E. Levy MD JD, Michael G. Gonzalez, NMD DSc PhD, Jorge Miranda-Massari, PharmaD
    • (2017) Osamu Mizukami MD PhD, Stephen R. Lawson, James M. Greenblatt MD, Jonathan E. Prousky ND
    • (2018) Toru Mizoguchi MD, Ilyes Baghli MD
    • (2019) Burton Berkson MD, Michael F. Holick PhD MD, Mark A. Levine MD

    Linus Pauling

    American chemist Linus Pauling, winner of the 1954 Nobel Prize for Chemistry and the 1962 Nobel Peace Prize. (Photo by Keystone/Getty Images)

    Due volte Premio Nobel

    LINUS PAULING

    di Giorgio Nebbia
    Fonte: Educazionesostenibile.it
    Le scoperte della struttura a elica e a doppia elica delle proteine e del DNA aprirono le porte agli studi di genetica molecolare che hanno rivoluzionato la biologia. A Pauling fu assegnato il premio Nobel per la chimica nel 1954.
  • PeaceLink)

    Tutti gli articoli di Vitamineral ispirati alla Medicina Molecolare ed ai suoi fondatori

    Guarire il Cancro — Libro

    Terapie complementari a base di vitamine e farmaci naturali – Il ruolo degli antiossidanti – Rinforzare il sistema immunitario – Migliorare la qualità della vita – Centinaia di casi di guarigione. Edizione Economica

    Abram Hoffer, Linus Pauling

     

    “Tutti gli abitanti del pianeta possono vivere una vita più sana e più felice consumando quotidianamente dosi appropriate di vitamina C”.

    Nonostante l’enorme mole di ricerca che è stata fatta e continua a essere fatta, la vitamina C rimane una delle sostanze maggiormente ignorate in termini di applicazioni pratiche.

    Il prof. Levy ci dimostra, invece, che sono pochissime le malattie o condizioni patologiche che non traggano miglioramento dal regolare dosaggio di una dose ottimale di vitamina C: è raro che ci sia una ragione valida per non somministrare immediatamente a qualsiasi paziente grandi dosi di vitamina C prima di procedere con la diagnosi medica.

     

    Liberati dal dottoreAndrew Saul

    Conoscere e utilizzare la medicina naturale significa imparare a star bene e smettere di aver sempre bisogno di ricorrere al medico! Uno stile di vita sano previene e cura la maggior parte delle malattie, mentre una dieta naturale e un utilizzo attento dei supplementi alimentari sono tra le migliori strategie per vivere bene.
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  • Febbre che cosa è
    Uso di vitamina C e i danni del Paracetamolo

    La febbre è un evento protettivo per il corpo umano e non bisogna ricorrere subito agli antipirettici. I danni da febbre troppo alta si verificano a carico del cervello con temperature superiori a 40 gradi, soprattutto per neonati ed infanti.
    Alcune persone per paura della febbre che non scende subito prende sia la Tachipirina che la Vitamina C a dosaggi bassi.
    Non ha senso usare la tachipirina prendendo vitamina C.
    Come non ha senso abbassare la febbre chimicamente con la tachipirina.
    Se le febbre è arrivata è perché il corpo sta combattendo una infezione e serve una alta temperatura per combattere gli agenti patogeni.
    Per sapere come usare la Vitamina C a tolerranza intestinale guardate la tabella di Cathcart per ogni patologia un dosaggio minimo ed uno massimo per combattere virus e batteri.

    Acetilcisteina per contrastare le Sostanze Chimiche Tossiche dr Ivo Bianchi

    Leggi anche

    Il sistema immunitario e il suo valoroso e caloroso cavaliere: la febbre

    Quelle che seguono sono osservazioni riferite ad organismi sani:


    Per questo motivo ci svegliamo durante la notte quando abbiamo freddo: per provvedere ad una fonte di calore migliore e sopravvivere. Meditate bene su questo dato per favore!

    10) è importante comprendere che lo stato di prostrazione ha unicamente la funzione di costringerci a riposare (per non perdere inutilmente preziosa energia). Per il medesimo motivo sparisce spesso l’appetito, sempre per non perdere energia nella digestione. Quindi il nostro sistema corporeo viaggia semplicemente e furbamente con le sue riserve energetiche.

    Le regole per gestire la febbre al meglio:

    Ovviamente la risposta giusta è la seconda (eh eh… la legge di termodiffusione)!

    Un vecchio detto popolare descrive la salute con queste parole semplici e incisive: “testa fresca-piedi caldi”: infatti durante le malattie abbiamo spesso i due poli invertiti, testa bollente e piedi ghiacciati, e nel bimbo piccolo e predisposto questo può generare appunto una convulsione.


    Questa bibita è una sorta di tiramisù per gli stati febbrili e sostiene il sistema idro-salino e la glicemia.

    e) quali cibi sono indicati: la febbre è una situazione catabolica, cioè produce molte tossine: per questo motivo sceglierete piatti leggerissimi e senza proteine. Perfetta è la frutta, la più digeribile è la frutta cotta, e la regina in questo campo è la mela: quindi mele cotte a dadini nel tegamino (cottura con poca acqua per 7-8 minuti) volendo si aggiunge uvetta sultanina (remineralizzante e zuccherina), senza dimenticare la presina di sale marino (tonico). Vanno bene anche le pere, bene anche le pesche sciroppate della nonna.


    La Febbre

    da un articolo della drssa Fabiola Menon

        Non c’è fenomeno, che il nostro povero corpo sviluppi, più osteggiato della febbre. Da chi viene annientato sul divano da due linee a chi si mette a letto solo se ha almeno un dignitoso 41°, tutti sono concordi nell’affermare che la febbre non va bene. Pertanto deve essere fatta SPARIRE. Non ce n’è, la febbre è il sintomo più combattuto in assoluto. Per la febbre c’è un vero e proprio rifiuto.

         Lo definirei meglio come accanimento. Tanto più grave quanto più si ignora il significato profondo, e salvifico aggiungo, di questo fenomeno che il nostro organismo ci sottopone. Se conoscessimo il significato dell’innalzamento della temperatura del nostro corpo, ci guarderemmo bene dall’ostacolarlo. Ottenendo certamente uno stato di salute superiore. Occupiamoci di capire perché.

         Innanzi tutto, da dove origina la febbre? C’è un luogo, nel nostro corpo, in cui si auto-genera? Certamente si: il tessuto connettivo. Luogo per lo più sconosciuto alla medicina classica, il connettivo è il tessuto più importante del nostro corpo. E, per estensione, il tessuto più importante che gli esseri viventi abbiano a disposizione. Talmente importante che, per noi che ci occupiamo di medicina “allargata”, assume la rilevanza di un organo.

         Al cui interno si verificano le funzioni determinanti per la sopravvivenza, quali:
    • tutte le funzioni immunitarie, una sorta di campo di battaglia dove si svolgono le funzioni di difesa del nostro organismo
    • tutte le funzioni di nutrizione, scambio e raccolta delle sostanze di rifiuto, prodotte dalle cellule stesse (anche le cellule hanno le immondizie da smaltire…)

         Insomma, all’interno di questo organo si decreta lo stato di salute o di malattia. Ma dove si trova e quali sono le sue caratteristiche?

         Il tessuto connettivo è una sorta di fluido, di liquido denso, che circonda tutte le nostre cellule. Possiamo anche dire, rendendo la cosa più comprensibile, che tutte le cellule sono immerse in questo fluido, che possiamo considerare come una sorta di liquido amniotico. E, con lui, stabiliscono un rapporto dinamico di scambio continuo. Di cosa? Di informazioni chimiche.

         Come noi non potremmo vivere se non fossimo circondati da un’atmosfera di aria, che ci permette di respirare e relazionarci col mondo, allo stesso modo le cellule non sopravvivrebbero se non fossero circondate da questo “mezzo” di sostentamento.

    Ed è all’interno di questa matrice fondamentale che si sviluppano i fenomeni infiammatori e, di conseguenza, la febbre.

         Ed ora entriamo nel vivo della questione raccontando che questo fluido ha una caratteristica peculiare: una sorta di doppia vita, un duplice modo di presentarsi nell’arco delle 24 ore. In particolare:
         1. Dalle 3.00 alle 15.00, circa, si presenta particolarmente liquido (stato di sol). In questa fase avviene la demolizione, la raccolta e lo smaltimento delle scorie prodotte dalle cellule. Una vera e propria fase disintossicante e di drenaggio. Questo è anche il momento di grande attività del sistema immunitario. Le “battaglie” avvengono in questa fase.
         2. Dalle 15.00 alle 3.00, circa, si presenta denso, come gelatinoso (stato di gel). In questa fase avviene la ricostruzione cellulare, la fase di nutrizione vera e propria delle cellule.

         Questo duplice modo di presentarsi dipende da una sorta di termostato interno, tarato da millenni di evoluzione, che permette il perfetto scambio di nutrienti/rifiuti.

         Provate a immaginare cosa significa assumere un antipiretico nel bel mezzo di questa fase…… Significa “raffreddare” repentinamente il sistema ottenendo quanto segue:
    • Intrappolare, imprigionare, nel connettivo, molecole di scarto. Residui proteici senza un connotato informativo preciso. “Pezzi” di molecole non ben identificate e, quindi attaccabili.
    • Generare, di conseguenza, una risposta immunitaria molto forte nei confronti di queste molecole non ben identificate. A lungo andare si pongono le basi per le malattie autoimmuni.

         Meno male che il nostro corpo è molto più saggio di noi e, spesso, se ne infischia dell’antipiretico. Tant’è che dopo poco tempo dall’assunzione, la temperatura torna su come se niente fosse. In barba alle dosi da cavallo di antipiretico. Se prima non capivate questo fenomeno e lo interpretavate come il manifestarsi della “forza” del bacillo (virus? battere?), adesso sapete che il bacillo non c’entra.

         Adesso sapete che il nostro sistema immunitario è più forte di qualsivoglia bacillo, visto che è lì giusto per combatterlo, ma non è più forte della nostra caparbietà di somministrazione di antipiretico. E, giorno dopo giorno, si indebolirà, schiacciato da una montagna di farmaci che lo snervano nel pieno della sua attività principe.

         Ricordiamoci che la febbre è solo un segno, non una malattia. Chiediamoci sempre che cosa c’è dietro.


    Attenzione all’uso dei farmaci antipiretici Di Roberto Gava / 22 Marzo 2021 / Medicina

    Come ridurre i danni della Tachipirina (paracetamolo)?

    Articolo aggiornato al 1 marzo 2021

    Tempo fa, è uscita la notizia che svela un altro effetto indesiderato del paracetamolo (principio attivo della famosa Tachipirina® o dell’Efferalgan®):
    “Il ruolo del paracetamolo nella patogenesi dell’asma” (1).
    La scoperta principale – ha spiegato Julian Crane, lo scienziato che ha coordinato lo studio – è che i bambini che hanno utilizzato il paracetamolo prima di aver compiuto 15 mesi (il 90% di quelli analizzati) hanno il triplo di probabilità in più di diventare sensibili agli allergeni e il doppio di probabilità in più di sviluppare disturbi come l’asma a sei anni rispetto ai bambini che non hanno utilizzato il paracetamolo”.

    Indice
    • C’è associazione tra paracetamolo e asma/broncospasmo?
    • Alcuni effetti indesiderati del paracetamolo
    • Il legame tra il paracetamolo e il glutatione
    • 5 consigli per ridurre i danni del paracetamolo
    • Bibliografia

    C’è associazione tra paracetamolo e asma/broncospasmo?

    In realtà, la notizia è tutt’altro che nuova e non solo per lo studio del The New Zealand Asthma and Allergy Cohort Study Group pubblicato da Wickens e Colleghi nel 2010 (2) e neppure per lo studio del prof. Beasley e Colleghi del Medical Research Institute (sempre Nuova Zelanda) pubblicato nel 2008 (3).
    Infatti, gli effetti tossici del paracetamolo (che comunque non è un antinfiammatorio, ma solo un antipiretico-analgesico) sono ampiamente noti da decenni.

    Nel 2017, alcuni Autori spagnoli hanno scritto (4):

    “L’esposizione al paracetamolo durante la gravidanza è stata analizzata in diversi studi di coorte, mostrando un’associazione tra l’esposizione prenatale al paracetamolo e sviluppo di asma o di broncospasmo durante l’infanzia, soprattutto per un respiro sibilante persistente. […] Diversi studi hanno anche associato l’esposizione al paracetamolo nei primi anni di vita con lo sviluppo dell’asma giovanile. Sono noti diversi meccanismi fisiopatologici che potrebbero spiegare questa reazione avversa del paracetamolo:

    • il blocco della produzione di glutatione,
    • la diminuzione del rilascio di citochine Th1 (protettive), che vengono normalmente prodotte durante la febbre, e che porterebbe poi ad una predominanza delle citochine Th2 (facilitanti le allergie),
    • l’effetto citotossico del paracetamolo sugli pneumociti (cellule che costituiscono l’epitelio degli alveoli polmonari),
    • un effetto modulatore sull’attività della mieloperossidasi (enzima dei globuli bianchi che produce radicali liberi dell’ossigeno per distruggere particelle estranee),
    • il possibile effetto antigenico del paracetamolo mediato dalle IgE (anticorpi prodotti in condizioni allergiche)”.

    Già da tutti questi effetti negativi si dovrebbe intuire che meno paracetamolo somministriamo ai bambini meglio è!

    Alcuni effetti indesiderati del paracetamolo

    Nel libro di farmacologia “L’Annuario dei Farmaci“ che ho scritto più di 30 anni fa (un libro di più di 2000 pagine che raccoglie gli effetti farmacologici di tutti i principi attivi in commercio nel nostro Paese), riportavo:
    “Alle dosi terapeutiche, i più comuni effetti del paracetamolo sono: alterazioni ematologiche, vertigini, sonnolenza, difficoltà di accomodazione, secchezza orale, nausea, vomito, … fenomeni allergici (glossite, orticaria, prurito, arrossamento cutaneo, porpora trombocitopenica, broncospasmo) … Il paracetamolo possiede anche un’elevata tossicità acuta dose-dipendente. I danni sono principalmente epatici … con ittero ed emorragie, ma si può avere anche la progressione verso l’encefalopatia, il coma e la morte. … Ci possono essere pure insufficienza renale con necrosi tubulare acuta, aritmie cardiache, agranulocitosi, anemia emolitica, pancitopenia, …”.

    Quello che è più importante, però, è un altro punto. Poco più avanti, in quello stesso libro ho infatti scritto:
    L’effetto epatotossico è esplicato da un metabolita del paracetamolo (l’N-acetil-p-benzochinone) che viene neutralizzato da un sistema epatico glutatione-dipendente. Dopo che le scorte intraepatotocitarie di glutatione si sono esaurite, il metabolita del paracetamolo si lega con le proteine del citosol epatocitario (circa 10 ore dopo l’assunzione del farmaco) e svolge la sua azione epatotossica“.

    Sono passati 44 anni da allora e il paracetamolo continua non solo ad essere sintetizzato e diffuso in quantità inimmaginabili, ma anche ad essere somministrato a qualsiasi età: è consigliato addirittura nei neonati!

    Il legame tra il paracetamolo e il glutatione

    Il problema è che il paracetamolo è un potente farmaco ossidante e consuma le scorte del nostro più importante antiossidante: IL GLUTATIONE! E per di più, quando il glutatione scarseggia, il paracetamolo svolge la sua potente azione epatotossica … ma non solo questa.

    Ebbene, pensate che:

    • Il paracetamolo viene consigliato anche ai bambini piccoli e ai neonati, pur sapendo che i bambini (e i neonati in particolare) sono poveri di sostanze antiossidanti (come il glutatione).
    • Sappiamo che la cisteina (aminoacido essenziale per permettere la produzione di glutatione da parte del fegato e del cervello) viene sintetizzata per azione dell’enzima metionina-sintetasi e sappiamo che il mercurio (che è un inquinante presente purtroppo in alcuni cibi, nell’ambiente e anche in alcuni farmaci) blocca l’attivazione di questo enzima con la conseguenza che è più facile che si alteri lo sviluppo cerebrale e si incrementi l’incidenza di autismo e del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), due patologie che oggi, ancora inspiegabilmente e verosimilmente per molteplici motivi, stanno diventando molto comuni.
    • È dimostrato che i bambini autistici hanno il 20% di livelli più bassi di cisteina e il 54% di livelli più bassi di glutatione e questo compromette la loro capacità di detossificarsi e di espellere i metalli come il mercurio o altri . La prudenza consiglierebbe di non somministrare paracetamolo a questi bambini, almeno nei primi anni di vita … ma chi sa individuare questi bambini senza eseguire esami adeguati?
    • Uno studio statunitense del maggio 2018 (5), iniziato per valutare se il paracetamolo (raccomandato come trattamento “sicuro” per il dolore e la febbre durante la gravidanza) è realmente “sicuro” dato che numerosi studi recenti suggeriscono una possibile associazione tra l’uso di questo farmaco in gravidanza e danni del neurosviluppo della prole, ha raccolto i dati disponibili nella letteratura scientifica e ha concluso con le seguenti parole: “Gli studi esaminati suggeriscono un aumento del rischio di danni dello sviluppo neurologico pediatrico a seguito dell’esposizione pre-natale al paracetamolo. Sono urgentemente necessari ulteriori studi con indicazione precisa dell’uso di questo farmaco e valutazione dell’esposizione sia in utero che nei primi anni di vita. Dati i risultati attuali, le donne incinte dovrebbero essere ammonite contro l’uso indiscriminato del paracetamolo. Questi risultati hanno notevoli implicazioni per la salute pubblica”.

    Nonostante queste chiarissime evidenze scientifiche, il paracetamolo viene consigliato tutt’oggi come farmaco SICURO dai Servizi di Igiene Pubblica subito dopo ogni vaccinazione dei neonati, addirittura prima che possano sviluppare la febbre o qualche malessere e consigliato per qualsiasi forma febbrile o dolorosa …

    Non ci si rende conto che agendo in questo modo si impoverisce l’organismo di glutatione e si facilitano ancor di più i danni da stress ossidativo, i danni dei farmaci (vaccini compresi) e i danni epatici (secondo i dati statunitensi, il paracetamolo è la prima causa di morte per insufficienza epatica tossica).

    A buon intenditore poche parole!

    5 consigli per ridurre i danni del paracetamolo

    1) IL PRIMO CONSIGLIO è quello di non somministrare paracetamolo (almeno abitualmente o come prima scelta) a bambini piccoli, specie se nati immaturi, se hanno assunto farmaci in modo prolungato e se sono stati vaccinati da meno di un mese.

    2) IL SECONDO CONSIGLIO è quello di non usare mai il paracetamolo prima o durante una vaccinazione (preferire eventualmente l’ibuprofene a piccole dosi).

    3) IL TERZO CONSIGLIO è di cercare di usare medicamenti naturali (fitoterapici, omeopatici o naturopatici) in caso di febbre, specie nei primi due giorni di aumento termico.

    4) IL QUARTO CONSIGLIO è di cercare un Medico aperto alle Medicine Naturali (omeopatia in particolare), dotato di molta Sapienza e Buon Senso, che sappia aiutare i genitori ad aumentare le difese immunitarie aspecifiche di loro figlio e che sappia eventualmente gestire le patologie dei primi anni di vita prima di tutto con trattamenti naturali, tra i quali l’Omeopatia è sicuramente la regina, e poi, se proprio serve, con dosi personalizzate di farmaci chimici.

    5) COME QUINTO CONSIGLIO raccomando ai genitori di approfondire le loro conoscenze per migliorare lo stile di Vita e in particolare per quanto riguarda il fattore alimentare: non potete immaginare quante patologie e quanti problemi infantili e adolescenziali si risolverebbero se i nostri bambini mangiassero meglio e vivessero un clima sereno in casa!

    Le conoscenze per decidere di cambiare il nostro comportamento le abbiamo, ma non possiamo più attendere che siano lo Stato o la Medicina Ufficiale a comunicarcele: oggi ognuno deve darsi da fare e cercare di proteggere la salute propria e quella dei suoi cari.
    Spesso, nelle relazioni che tengo a qualche convegno sono solito proiettare alla fine questa frase:

    “La salute è un prezioso patrimonio, nostro e dei nostri figli:
    non possiamo metterla esclusivamente nelle mani degli altri …
    molto probabilmente, chi lo farà la perderà!”.

    Bibliografia

    1. The association between paracetamol and asthma is still under debate. The Journal of asthma : official journal of the Association for the Care of Asthma 54, 32–38; 10.1080/02770903.2016.1194431 (2017).
    2. Prenatal paracetamol exposure and child neurodevelopment: A review. Hormones and behavior 101, 125–147; 10.1016/j.yhbeh.2018.01.003 (2018).  

    Altre letture correlate

    Tachipirina, Paracetamolo e altri Farmaci per Abbassare la Febbre: Sì o No? — Libro di Stefano Montanari e Antonietta Gatti

    Descrizione

    Scopri gli effetti dannosi di uno dei farmaci più usati e come usarlo più consapevolmente.

    Perché acquistare questo libro

    • Per scoprire benefici e controindicazioni del paracetamolo
    • Per capire quando è bene prendere la tachipirina, e quando invece è meglio evitare
    • Per non dare le medicine per scontate, ma usarle in maniera corretta e consapevole

    Dalla quarta di copertina

    Che cosa sono la tachipirina® e gli altri farmaci contro la febbre a base di paracetamolo? Cosa contengono? Hanno delle controindicazioni? Come usarli correttamente?

    L’utilizzo di queste medicine, spesso, rappresentano un ostacolo al superamento della malattia per cui viene assunto. La febbre, infatti, svolge un ruolo naturale di antagonismo delle infezioni.

    L’opera presenta preziose informazioni per:





    La Tolleranza alla Vitamina C non è uguale per tutti – Quali dosaggi?

    Questo studio tradotto spiega perché nessuno può stabilire con esattezza qual è il vostro dosaggio di vitamina C giornaliera.

    Ci sono pochissime controindicazioni ad assumere vitamina C a dosi più elevate di 1 grammo o che indicano di farlo sotto controllo medico e sono:🌟 Insufficienza renale, Favismo, terapie con anticoagulanti, alcuni tipi di Mutazioni o condizioni di Ipercromatosi (ferro alto). In questi casi consultate il vostro medico, e non fai-da-te.

    Il consiglio è di iniziare con piccole dosi e proseguire gradualmente aumentando di 500 mg o 1 gr al giorno, e sempre distribuita in 4-5 volte durante la giornata. Appena sentirete disturbi intestinali, fermatevi a quella dose per qualche tempo e magari se volete provare ad aumentarla, riprovate dopo una o due settimane.

    La variazione genetica dell’uomo influenza l’omeostasi della vitamina C alterando il trasporto della vitamina C e la funzione degli enzimi antiossidanti

    ABSTRACT

    CONSEGUENZE DELLA VARIAZIONE GENETICA

    Una grave carenza di vitamina C è associata a sintomi clinici di scorbuto, come una ridotta guarigione delle ferite e gengiviti, mentre livelli plasmatici di ascorbato marginalmente carenti sono associati a segni precoci di scorbuto, inclusi malessere e affaticamento, infiammazione gengivale e anomalie ossee.

    In presenza di un polimorfismo genetico, il numero di individui nelle categorie di vitamina C marginalmente e gravemente carenti potrebbe essere aumentato rispetto ad altri membri della popolazione senza questo polimorfismo, come postulato per le variazioni GST.

    Numerosi studi epidemiologici hanno osservato che gli individui con i livelli plasmatici di ascorbato più alti mostrano un rischio ridotto di malattie cardiovascolari e cancro rispetto agli individui con i livelli plasmatici di ascorbato più bassi.

    Ad esempio, lo studio EPIC-Norfolk ha concluso che ogni aumento di 20 μM del livello di ascorbato plasmatico era associato a una riduzione del 20% del rischio di mortalità per tutte le cause e una riduzione relativa del 9% del rischio di insufficienza cardiaca. Per ottenere questi benefici, si raccomanda comunemente di aumentare il consumo alimentare di frutta e verdura ricca di vitamina C. Gli individui con varianti genetiche potrebbero richiedere assunzioni di vitamina C nella dieta ancora più elevate o integratori di vitamina C per raggiungere i livelli massimi di ascorbato nel plasma e nei tessuti, o potrebbero non essere in grado di raggiungere gli stessi livelli degli individui senza queste varianti genetiche, anche con assunzioni molto elevate di vitamina C.

    SINTESI
    Quando ci chiedete perchè ognuno di noi ha una diversa tolleranza o capacità di assunzione di ascorbato e reazione verso le infezioni, le mutazioni genetiche dei trasportatori della vitamina C potrebbero essere un motivo.
    Nessuno potrà mai dirvi quanto sarà la dose soggettiva di vitamina C per arrivare alla massima saturazione dei tessuti.
    FONTE

    https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4357493/




    Soprattutto i bambini hanno un grande bisogno di Vitamina C
    La storia di Theo Farmer

    (traduzione google)
    di Theo Farmer

    (OMNS, 28 luglio 2020)

    Come ispirate i vostri figli a prendere la giusta quantità di vitamina C più volte al giorno?

    Molto importante ora Più che mai

    È una comprensione che li rende immuni alla paura dei virus.
    USARE L’ACIDO ASCORBICO ALL’INTERNO.”

    Quella era una scrittura del due volte premio Nobel di 50 anni fa, Linus Pauling.
    Meglio iniziare presto ad integrarla

    [2] (la traduzione in Italiano non rende)

    La mia storia

    La mia storia può essere vista come uno scenario peggiore rispetto a queste due domande. Vedi, sono cresciuto in Oregon, la città natale di Linus Pauling, ho studiato alla Oregon State University, dove tutta la ricerca di Linus Pauling è sequestrata e il Linus Pauling Institute risiede.

    Il mondo che Linus Pauling aveva tentato di cambiare nel 1970 si rivelò un mondo molto oscuro per me in cui crescere la mia famiglia e non capire la vitamina C aggravò la mia situazione.

    Quindi eccoci qui, 50 anni dopo, con una falsa crisi chiamata COVID, che ora domina la vita di tutti.

    Il Pensiero tribale

    la maggior parte degli adulti invariabilmente resiste alla verità sulla vitamina C.
    Si scopre che gli umani, nonostante la lezione sulle uova verdi del Dr. Seuss per mettere in discussione i nostri preconcetti, sono per lo più pensatori tribali una volta diventati adulti.

    Pochi adulti sono disposti a scartare schemi di pensiero e di vita stabiliti. I nostri corpi e le nostre menti adulte sono macchine di dipendenza, cablate per ripetere quotidianamente vecchi schemi.

    I pensatori tribali, la maggior parte degli umani, si sente minacciata quando porti loro verità che possono mandare in frantumi la loro visione del mondo e il loro cervello letteralmente si chiude al tuo messaggio. Immagino che ogni praticante ortomolecolare abbia sperimentato la ricaduta del pensiero tribale ad un certo livello quando hanno tentato di dire agli amici, alla famiglia e ai conoscenti adulti della megadose vitamina C.

    La verità sulla vitamina C è troppo semplice e, se fosse vero, manderebbe in frantumi la loro visione del mondo, quindi viene proiettato consciamente o inconsciamente.
    Semplicemente non è permesso. Forze potenti basate sul profitto si oppongono.

    Comprensione della dose elevata C

    dottor Cathcart descritta nel suo articolo del 1981 “titolazione alla tolleranza intestinale” [3], puoi trovare due conclusioni molto chiare, ma non scritte:

    • Se non prendi abbastanza vitamina C quando sei malato, non succede nulla.

    Il lavoro di Cathcart ci mostra che prendendo abbastanza vitamina C possiamo alleviare i sintomi della malattia e ottimizzare la salute. Allo stesso tempo, ci mostra che se non ne prendiamo abbastanza, non accade nulla di incisivo.

    Attacchi alla vitamina C.

    Se vuoi far parte del club a scopo di lucro, allora dici alla gente menzogne ​​come

    I bambini devono essere istruiti attentamente

    La mente del bambino è diversa. Sono appena arrivati ​​qui e stanno ancora imparando a quale tribù appartengono. La loro visione del mondo si sta formando e sono ricettivi a tutti i tipi di lezioni, comprese le lezioni del Dr.Seuss sul mettere in discussione le nozioni preconcette.

    “homo-sapiens ascorbicus, un robusto mutante umano” [7] ed è esattamente la tribù mutante che ha il potere di cambiare le cose.

    Una semplice lezione, presentata correttamente ai nostri figli, mentre le loro menti sono ricettive a far parte della tribù ortomolecolare che Pauling ha iniziato, potrebbe essere proprio quello che serve per rendere il mondo un posto molto migliore tra 50 anni.

    Theo Farmer gestisce Helios Farm in Oregon, una cooperativa agricola che utilizza la scienza ortomolecolare per il proprio bestiame. È autore di “Buttercup, Me e Vitamin C “, un libro per bambini ortomolecolari disponibile come download gratuito di pdf al seguente sito.

    Riferimenti

    1. Seuss D (1960) Uova verdi e prosciutto. Libri per principianti / Casuale. ISBN-13: 978-0394800165.
    2. Wendell 0. Belfield, DVM e Irwin Stone, profilassi megascorbica PCA e terapia megascorbica: una nuova modalità ortomolecolare in medicina veterinaria. J International Acad Preventive Medicine. 2: 10-26.
      https://www.seanet.com/~alexs/ascorbate/197x/belfield-w-j_int_assn_prev_med-1978-v2-n3-p10.htm
    3. Cathcart RF (1981) Vitamina C, titolante per tolleranza intestinale, anascorbemia e scorbuto acuto indotto. Ipotesi mediche, 7: 1359-1376. http://www.doctoryourself.com/titration.html
    4. Klenner FR (1971) Osservazioni sulla dose e sulla somministrazione di acido ascorbico quando impiegato oltre la gamma di una vitamina nella patologia umana. J Applied Nutrition 23: 3,4.
      http://doctoryourself.com/klennerpaper.html .
    5. Statistica (2020) Entrate sui lassativi OTC negli Stati Uniti dal 2016 al 2019.
      https://www.statista.com/statistics/506583/otc-revenue-of-laxatives-in-the-us
    6. Manuale del medico di medicina ortomolecolare, terza edizione, Roger Williams, PhD, ed. http://doctoryourself.com/klenner_table.html
    7. Saul AW. Irwin Stone: innovatore ortomolecolare ed educatore.
      http://www.doctoryourself.com/stone.html

     

    La ricetta della famiglia Felice: Acido Ascorbico

  • Vitamina C per neonati, bambini e ragazzi
  • Vitamina C: Gravidanza e Allattamento
  • Vitamina C e Vaccini
  • Forme di Vitamina C a confronto per uso e praticità
  • Uso e conservazione dell’acido ascorbico
  • Versatilità nella integrazione della Vitamin C
  • Vitamina C – Quale acquistare
  • Protocollo Jockers a base di vitamina C Liposomiale
  • Liposomiale a confronto di Acido Ascorbico e Vitamina C endovena



  • L’indice della Tolleranza Intestinale determina l’effetto curativo della Vitamina C

    Assumere 4 grammi, o anche 15 grammi al giorno di vitamina C al giorno, potrebbe essere sufficiente a mantenere un buono stato di salute, ma eventi avversi sono possibili ed inaspettati, tanto che il vostro fabbisogno di vitamina C potrebbe aumentare drasticamente.

    T.I. (Tolleranza intestinale)

    Provare per credere. Lo considero un rimedio universale in attesa anche di effettuare la diagnosi, perché qualsiasi stress potrà essere combattuto mille volte meglio .

    Per regolarsi sul come fare e le dosi leggere le tabelle sotto redatte da Cathcart e dal dr F Klenner raccolte dal sito del dr Andrew Saul di Medicina Ortomolecolare.

    IL METODO DELLA TOLLERANZA INTESTINALE (T.I.)
    Dr. Robert F. Cathcart, M.D 

    Nel 1970, scoprii che più il paziente era malato più acido ascorbico per bocca avrebbe tollerato prima che si producesse la diarrea. Almeno l’80% dei pazienti adulti
    tollerano da 10 a 15 grammi di acido ascorbico in fini cristalli in mezzo bicchiere di acqua diviso in 4 dosi nelle 24 ore senza avere la diarrea.

    La scoperta sorprendente fu che tutti i pazienti, che tollerano l’acido ascorbico, possono prendere oralmente quantità più grandi della sostanza, senza avere la diarrea, se malati o sotto stress. Questa aumentata tolleranza è per così dire proporzionale alla tossicità della malattia in trattamento. La tolleranza aumenta un bel po’ a causa dello stress (per esempio ansietà, esercizio, caldo, freddo, ecc.) (vedi FIGURA 1).

    Bisogna ammettere che aumentando la frequenza delle dosi si aumenta la tolleranza di una metà, ma le tolleranze a dosi talvolta fino a 200 grammi nelle 24 ore erano totalmente inaspettate.

    Le dosi rappresentative prese dai pazienti che le tolleravano e che variavano la loro assunzione di acido ascorbico tra l’alleviamento della maggior parte dei sintomi e il presentarsi della diarrea erano le seguenti:

     

    Quantità di dose

    Il dottor Frederick Robert Klenner ha conseguito la laurea in medicina presso la Duke University School of Medicine e successivamente è stato certificato dal consiglio per le malattie del torace. (2)

    (3) Poiché un chilogrammo è di circa 2,2 libbre, questo si traduce in:

    Peso corporeo Numero di dosi Importo per dose
    35 gr.
    100 Kg.
    17-18 2 gr.
    18 gr. 50 Kg.
    18 1 gr.
    9 gr. 25 Kg.
    18 500 mg
    4 gr. 13 Kg.
    9 500 mg
    2,3 gr. 6-7 Kg.
    9 250 mg
    1,2 gr. 3-4 Kg.
    9 130-135 mg
    Sebbene queste quantità possano sembrare elevate, il dottor Klenner in realtà ne usava fino a quattro volte di più per malattie virali gravi , somministrate per iniezione. Le dosi orali sopra elencate sono, per il medico, relativamente moderate.

    Frequenza della dose

    Hilary Roberts, PhD, scrive:

    E ci sono ampie prove per cui non piace.

    Bias contro la terapia con ascorbato

    Cathcart, Stone e Pauling. Robert F. Cathcart, un chirurgo ortopedico, ha somministrato enormi dosi di vitamina C a decine di migliaia di pazienti per decenni (6), senza generare un singolo calcolo renale. 

  • Dosi preventive

    Riferimenti:

    (1) La tolleranza intestinale come indicatore della saturazione di vitamina C è discussa dal Dr. RF Cathcart su http://www.doctoryourself.com/titration.html e http://www.doctoryourself.com/cathcart_thirdface.html

    (2) Per ulteriori informazioni sulla vita e il lavoro del Dr. Klenner: http://www.doctoryourself.com/klennerbio.html

    (4) Hickey S e Roberts H. ascorbato: La scienza di vitamina C . 2004. ISBN 1-4116-0724-4. Morrisville, Carolina del Nord: Lulu.

    (5) http://www.doctoryourself.com/vitaminc.html

    (6) http://www.doctoryourself.com/biblio_cathcart.html

    (7) Il testo completo del libro di Irwin Stone The Healing Factor è disponibile per la lettura gratuita su http://vitamincfoundation.org/stone/

    (8) Pauling L. How to Live Longer and Feel Better , edizione rivista, 2006. ISBN-13: 9780870710964. Revisionato su http://www.doctoryourself.com/livelonger.html

    (9) Il testo completo della Clinical Guide to the Use of Vitamin C del Dr. Frederick R. Klenner è disponibile per la lettura gratuita su http://www.seanet.com/~alexs/ascorbate/198x/smith-lh-clinical_guide_1988. htm

    La medicina nutrizionale è la medicina ortomolecolare

    La medicina ortomolecolare utilizza una terapia nutrizionale sicura ed efficace per combattere le malattie. Per ulteriori informazioni: http://www.orthomolecular.org

    Il servizio di notizie di medicina ortomolecolare peer-reviewed è una risorsa informativa senza scopo di lucro e non commerciale.

    Comitato di revisione editoriale:

    Carolyn Dean, MD, ND
    Damien Downing, MD
    Michael Gonzalez, D.Sc., Ph.D.
    Steve Hickey, Ph.D.
    James A. Jackson, PhD
    Bo H. Jonsson, MD, Ph.D
    Thomas Levy, MD, JD
    Jorge R. Miranda-Massari, Pharm.D.
    Erik Paterson, MD
    Gert E. Shuitemaker, Ph.D.

    Andrew W. Saul, Ph.D., Editor e persona di contatto. E-mail: omns@orthomolecular.org

    Per iscriversi gratuitamente: http://www.orthomolecular.org/subscribe.html





    Vitamina C: breve storia di una cura soppressa
    Dr Domenico Mastrangelo

    Dr Domenico Mastrangelo


    I suoi risultati, seppure confermati da altri illustri colleghi, passano del tutto inosservati, sebbene lo stesso Sabin, che poi diventerà famoso per il vaccino anti polio, abbia usato la Vitamina C per trattare le scimmie in laboratorio, ma (a suo dire) senza successo.

    tutti ci troviamo in una condizione di carenza subacuta di Vitamina C, che l’Autore definisce “scorbuto cronico subclinico”, ritenendolo il principale responsabile di tutte le malattie che affliggono la specie umana, da quelle cardiovascolari, al cancro.

    Irwin Stone

    Nel 1976-78, insieme a Ewan Cameron, Pauling pubblica due articoli nei quali dimostra che

    10 grammi al giorno di Vitamina C, somministrati inizialmente per via endovenosa e successivamente per via orale, prolungano la sopravvivenza e migliorano la qualità della vita dei pazienti affetti da cancro in fase terminale.

    Il sistema si difende!

    inequivocabilmente, la marcata efficacia delle alte concentrazioni di Vitamina C, nel distruggere le cellule tumorali in vitro.
    Gli studi in vitro si moltiplicano ed iniziano, sulla base di questi esperimenti, una serie di “trials” clinici volti a dimostrare l’efficacia della Vitamina C anche in vivo.

    Ma rimangono dei problemi, legati soprattutto alle modalità di somministrazione e ad alcuni aspetti che devono essere meglio indagati.
    La sopravvivenza di Big Pharma è in grave pericolo e si afferma sempre di più il principio secondo cui la Vitamina C ad alte dosi può essere usata, ma solo in associazione con la chemioterapia standard.

    In realtà, la Vitamina C ad alte dosi è una sostanza naturale, poco costosa, non brevettabile, di nessun interesse per Big Pharma, efficacissima nel distruggere le cellule tumorali, priva di qualsiasi effetto collaterale e, soprattutto, selettiva ossia in grado di uccidere solo e soltanto le cellule tumorali!

    Tutte queste caratteristiche, rendono la Vitamina C ad alte dosi assolutamente indesiderabile per la terapia del cancro, oggi sempre di più basata su farmaci di dubbia efficacia, molto tossici e soprattutto estremamente costosi.

    Il cerchio si chiude! Dopo 40 anni, gli autori sono costretti ad ammettere che Linus Pauling aveva ragione!!!


     

    http://www.centroolisticomisia.it –

    Domenico Mastrangelo medico ematologo oncologo oftalmologo;

    Curriculum Vitae:

    https://www.scienzemedicolegali.it/documenti/curriculum/cv-mastrangelo.pdf

    ________________________________________________________________________

    Peter Barry Chowka
    febbraio del 1996
    _______________________________________________________________________
    LIBRO:

    Guarire il Cancro — Libro

    Abram Hoffer, Linus Pauling

     

     

     

     

     


    Libri scritti dal dr Domenico Mastrangelo
    Il Fattore C
    Vitamina C ad alte dosi nel trattamento del COVID-19 e di altre condizioni patologiche

     

    Il Tradimento di Ippocrate — LibroIl Tradimento di Ippocrate – La medicina degli affari

    Vaccinopoli — Libro
    • Autore:Domenico Mastrangelo
    • Editore: Suomi
    • Perché assumere vitamina C?
      L’importanza dei dosaggi secondo Klenner

      Credits immagine to Vegavero

      Sarebbe meglio dire, perché non assumere Vitamina C?

      Una sua funzione essenziale è quella di mantenere in attività il collagene, una proteina necessaria per la formazione del tessuto connettivo della pelle, dei legamenti e delle ossa.

      Un altra proprietà importante della vitamina C è quella antiossidante (scavenger).

      La vitamina C ha un ruolo importante nella prevenzione e cura dello scorbuto.

      Essa facilita la formazione di ossa e denti sani, proteggendo lo smalto e la polpa. Riduce inoltre gli effetti negativi sull’organismo di certe sostanze che producono allergie. La vitamina C viene frequentemente usata per ridurre la durata e la gravità del raffreddore comune.

      Il fluido lubrificante delle articolazioni (liquido sinoviale) diventa più scorrevole quando i livelli sierici di acido ascorbico sono alti e consente una maggiore libertà di movimento. Quindi, pazienti artritici curati con vitamina C possono ricavare un po’ di sollievo dal dolore. E’ un elemento nutritivo importante nel trattamento delle ferite perché accelera il processo di rimarginazione, particolarmente in caso di bruciature della cornea.

      L’acido ascorbico può abbassare il contenuto di colesterolo nel sangue dei pazienti affetti da arteriosclerosi.

      Il tasso di colesterolo nel siero si riduce del 35-40% nel il trattamento con vitamina C.

      Il fabbisogno di vitamina C aumenta con l’età a causa di un maggior bisogno di rigenerazione del collagene. Col passare degli anni, le ghiandole sessuali richiedono una maggior quantità di vitamina C e la ottengono dagli altri tessuti, che rimangono esposti alle malattie. Quindi un’integrazione adeguata contribuirà a ridurne l’impoverimento. La vitamina C ha dato risultati positivi nei casi di sterilità maschile. E’ stato notato che la vitamina migliora l’utilizzazione di zinco, magnesio, rame e potassio, elementi vitali per un normale funzionamento dello sperma. La vitamina C dà risultati positivi in caso di displasia cervicale, un disturbo che può portare al cancro.

      La vitamina C è importante in tutte le condizioni stressanti.

      Il fabbisogno di acido ascorbico nei tessuti è superiore in presenza di metabolismo accelerato. La vitamina C stimola la produzione di interferone e agisce da fattore inattivante contro i virus e le infezioni, incluso il virus herpes, le eruzioni vacciniche, il virus dell’epatite, della poliomielite, dell’encefalite, del morbillo, della polmonite e dell’AIDS. Ciò avviene perché la vitamina C, catalizzata dagli ioni del rame, riduce le molecole di ossigeno in molecole tali che, a loro volta, attaccano gli acidi nucleici del virus. Dato che il normale funzionamento dei globuli bianchi che lottano contro le infezioni dipende dalla vitamina C, questo stesso meccanismo opera contro i batteri, compresi quelli responsabili della difterite, della tubercolosi, del tetano, della febbre tifoide, e gli stafilococchi.

      Se viene assunta vitamina C sufficiente per saturare i tessuti, essa entra nelle cellule e distrugge i virus momentaneamente inattivi. Per più di 25 anni il dott. Frederick Klenner di Reidsville, in North Carolina, ha usato la vitamina C nel trattamento di malattie virali.

      La sua terapia si basa sulla somministrazione, per via endovenosa o per via orale, di 20-40 grammi di vitamina C al dì.
      I sintomi dello scorbuto, invece, regrediscono rapidamente con la somministrazione di 100 mg al giorno.

      Dosi massicce di vitamina C sono state usate per curare tossicodipendenti, inclusi gli eroinomani e i dipendenti da metadone e barbiturici. Il chiropratico Alfred F. Libby di Santa Ana, California, ha ottenuto buoni risultati somministrando per quattro giorni da 25 a 85 grammi di ascorbato di sodio, una versione della vitamina C, poi ha ridotto la dose a 5 grammi di ascorbato di sodio e 5 grammi di acido ascorbico. Il trattamento facilita la rinuncia all’eroina, aiuta a stabilire un buon appetito e un buon sonno.

      La vitamina C è essenziale per stimolare il sistema immunitario, mettendo l’organismo in grado di resistere alle malattie, incluso il cancro, soprattutto, secondo recenti scoperte, il cancro allo stomaco e all’esofago. Questa scoperta è stata allargata anche al tumore alla laringe in individui fumatori e bevitori. Il suo ruolo di antiossidante nei polmoni è prezioso per minimizzare gli effetti dell’inquinamento ambientale, inclusi quelli dovuti a monossido di carbonio e fumo di sigaretta. I livelli di vitamina C nei fumatori possono essere riportati alla normalità attraverso l’integrazione.

      La vitamina C può bloccare la formazione di sostanze cancerogene come le nitrosammine. Queste sostanze si trovano nei cosmetici, nei prodotti a base di tabacco, nel fumo di sigaretta, nelle bevande a base di malto e nelle carni trattate (ad alcuni tipi di salumi viene aggiunta la vitamina C per evitare che le nitrosammine entrino nell’organismo). Si riporta che alcuni individui sono stati guariti dal cancro con l’assunzione di 10 grammi di vitamina C al giorno.

      Altri pazienti affetti da cancro in fase terminale sono sopravvissuti quattro volte di più di quelli di un gruppo di controllo. Tuttavia questi risultati dovranno essere confermati da studi più approfonditi.

      La vitamina C può neutralizzare la tossicità delle clorammine, che vengono aggiunte all’acqua per sostituire il cloro (del quale si conosce l’azione cancerogena). La vitamina C protegge anche dagli effetti nocivi di sostanze dannose come il cadmio, il mercurio, il piombo, il ferro, il rame, l’arsenico, il benzene e alcuni pesticidi.

      Il dott. James Greenwood dell’Università di Baylor, dichiara che un’assunzione maggiore del normale di vitamina C aiuta a conservare l’integrità dei dischi intervertebrali ed a prevenire problemi alla schiena. Le temperature alte o basse aumentano il fabbisogno di vitamina C.

      La vitamina C, in parte, migliora il metabolismo della tirosina e fenilalanina, precursori di ormoni caloriferi come quelli tiroidei. La vitamina C può aiutare i diabetici che soffrono di sanguinamento alle gengive, cicatrizzazione lenta delle ferite ed invecchiamento precoce della pelle.

      Devono porre attenzione all’assunzione di alte dosi i deficitari dell’enzima G6PD (favismo), trattamenti con anticoagulante (warfarin) e predisposizione genetica riguardo la produzione endogena di ossalati.

      Post di Leonardo Fossi


      Quindi perché non assumere vitamina C?
      Ma
      in quantità rilevanti e terapeutiche, aggiungo.

      Quando assumente vitamina C in dosaggi inferiori ad 1-2 grammi e dite che non avete avuto benefici sui vostri disturbi è perché ne avete usata in quantità insufficiente, non avete osato andare oltre le RDA (Larn che dir si voglia).
      Le raccomandazioni ufficiali, seppur utili come dei riferimenti per i farmaci, non sempre sono attendibili e finalizzate alle cure se riguardano i nutrienti vitaminici. Le loro indicazioni, come succede anche per la vitamina D, sono sempre inferiori e scarse nei dosaggi utili e di efficcia.

      Per questo motivo, se provi a dire che le vitamine sono anche curative, negano ed obbiettano portando loro studi fatti con ridottissime quantità di vitamine.


      Se è così, perché non se ne parla in TV, in radio e nei giornali? Perché i medici non hanno usato la vitamina C come medicina?

      La frutta fresca era nota per curare lo scorbuto dal 1753, ma i governi ignorarono il fatto per quasi 100 anni. Migliaia di persone sono morte nel frattempo.
      Il medico del diciannovesimo secolo che per primo ha sostenuto di lavarsi le mani tra i pazienti, è morto ignorato e in disonore dalla professione medica. Il mercurio, metallo tossico, fu usato come medicina nel ventesimo secolo.

      Il Dr. Klenner ha curato con successo la varicella, il morbillo, la parotite, il tetano e la polio con enormi dosi di vitamina C.

      Quello che segue è un elenco completo delle malattie che il Dr. Klenner ha curato con altissime dosi vitamina C.

      • Polmonite
      • Encefalite
      • Herpes simplex
      • mononucleosi
      • Pancreatite
      • Epatite
      • Febbre delle Montagne Rocciose
      • Infezione alla vescica
      • Alcolismo
      • Artrite
      • Alcuni tumori
      • Leucemia
      • Aterosclerosi
      • Disco intervertebrale rotto
      • Colesterolo alto
      • Ulcera corneale
      • Diabete
      • Glaucoma
      • Schizofrenia
      • Ustioni e infezioni secondarie
      • Colpo di calore
      • Ustioni da radiazioni
      • Avvelenamento da metalli pesanti (mercurio, piombo)
      • Morsi velenosi
      • Sclerosi multipla
      • Fatica cronica
      • Complicazioni della chirurgia

      Possiamo immaginare perché una molecola a basso costo e non brevettabile, non possa trovare approvazione, e utilizzo dalla classe medica.
      Il Dr. Klenner ha scritto:

      “Alcuni medici starebbero in disparte e vedere morire il loro paziente piuttosto che usare l’acido ascorbico (vitamina C) perché nelle loro menti finite esiste solo come una vitamina”.

      La vitamina C è notevolmente sicura anche a dosi estremamente elevate. Rispetto ai farmaci di prescrizione comunemente usati, gli effetti collaterali sono praticamente inesistenti.
      Non causa calcoli renali, Infatti, la vitamina C aiuta a dissolvere i calcoli renali e ne impedisce la formazione.

      William J. McCormick, MD, ha usato la vitamina C dalla fine del 1940 per prevenire e curare i calcoli renali.

      Robert F. Cathcart III, MD, riferisce di aver iniziato a usare la vitamina C in dosi massicce con pazienti nel 1969.

      La Nutraceutica in Medicina di Urgenza e Traumatologia

      Cos’è il collagene?

      Il termine “collagene” deriva da una combinazione di parole di etimologia greca che significano rispettivamente “colla” (κόλλα) e “generare, che genera” (-γενής e γεν).

      Il collagene è la “principale proteina strutturale extracellulare presente nei tessuti connettivale e osseo di quasi tutti gli animali.” [1]. Costituisce circa il 25% di tutte le proteine del corpo umano, nel quale svolge una funzione di supporto e collegamento. Esso è quindi un elemento naturalmente presente nel nostro corpo, soprattutto nel tessuto connettivo. Esso fornisce struttura ed elasticità ai tessuti come pelle, cartilagine ed ossa.

      Il collagene è costituito da aminoacidi, per la maggior parte da glicina, prolina e idrossiprolina, che, grazie all’azione dei cosiddetti fibrobalsti, cellule del tessuto connettivo che formano delle catene (anche chiamati polipeptidi) di diversa lunghezza, vanno a costituire le fibre di questa proteina.

      Esistono circa 28 tipi di collagene: il tipo I è quello più importante perché rappresenta il 90% del collagene presente nel nostro organismo e va a costituire la strutta di pelle, ossa, cartilagine e vasi sanguigni.

      In questo caso potrebbe risultare necessario integrare la mancanza di collagene con degli integratori alimentari. È ovviamente sempre buona norma consultare il proprio medico prima di assumere qualsiasi integratore.

      Treccani, Definizione di “Collagene” http://www.treccani.it/enciclopedia/collagene/

       

      Forme di vitamina C a confronto Quale integratore scegliere?

      Vitamina C – Quale integratore acquistare

      Vitamina C naturale o sintetica?

      Meglio la vitamina C Liposomiale o l’Acido Ascorbico?




    Vitamina C, Dosaggio fino alla Tolleranza Intestinale
    Robert F. Cathcart

    Robert F. Cathcart, III Allergy, Environmental, and Orthomolecular Medicine 127

    SOMMARIO

      • Si descrive un metodo per l’utilizzo della vitamina C in quantità tale da essere al limite delle dosi che producono la diarrea (DOSAGGIO FINO ALLA TOLLERANZA INTESTINALE).
      • La quantità di acido ascorbico per via orale tollerato da un paziente senza che si manifesti diarrea aumenta in qualche modo proporzionalmente allo stress o alla tossicità della sua malattia.
      • Dosi di acido ascorbico fino alla tolleranza intestinale migliorano i sintomi acuti di parecchie malattie.
      • Dosi inferiori spesso hanno poco effetto sui sintomi acuti, ma assistono il corpo nella gestione dello stress da malattia e possono ridurre la morbidità della malattia.

    Comunque, se non si forniscono dosi di ascorbato sufficienti a soddisfare la giusta richiesta di questo nutriente, allora per primi i tessuti implicati nella malattia, quindi il sangue ed infine il corpo in generale si svuotano di ascorbato (ANASCORBEMIA e SCORBUTO ACUTO INDOTTO). Il paziente è così posto a rischio di complicazioni dei processi metabolici che notoriamente dipendono dall’ascorbato.

    INTRODUZIONE

    Nel periodo relativo agli utimi dieci anni ho trattato oltre 9.000 pazienti con grandi dosi di vitamina C (Cathcart 1, 2, 3, 4, 5). Gli effetti di questa sostanza, se usata in quantità adeguate, alterano marcatamente il corso di molte malattie. Condizioni di stress di ogni tipo aumentano grandemente l’uso della vitamina C. L’ascorbato espulso nell’urina crolla marcatamente con gli stress di ogni livello a meno che non si fornisca vitamina C in grande abbondanza.

    Tuttavia, una misura più conveniente e più utile clinicamente del bisogno di ascorbato e del suo presunto uso è la TOLLERANZA INTESTINALE.

    La quantità di acido ascorbico che può essere preso oralmente senza causare diarrea, quando si è malati, talvolta è oltre dieci volte la quantità che si tollererebbe se si sta bene. Questo fenomeno di aumento della tolleranza intestinale serve non solo ad indicare la quantità che dovrebbe essere presa ma indica la insospettata e sorprendente entità dell’uso potenziale dell’ascorbato che ha il corpo in condizioni di stress.

    Se questa massiccia estrazione dalle piccole riserve di ascorbato del corpo non è completamente soddisfatta, ne risulta la condizione di ANASCORBEMIA. Il deficit di ascorbato ha probabilmente inizio nei tessuti direttamente implicati nella malattia e si diffonde poi agli altri tessuti del corpo. Si produce una condizione di scorbuto acuto locale e quindi uno scorbuto acuto sistemico. Questo SCORBUTO ACUTO INDOTTO porta ad una guarigione stentata ed in ultimo a complicazioni che implicano altri sistemi del corpo.
    Gran parte del lavoro originale con grandi dosi di vitamina C è stato fatto dal

      • dott. Fred R. Klenner, (6, 7, 8, 9) di Reidsville, North Carolina. Klenner ha trovato che le malattie virali potevano essere curate con ascorbato di sodio endovena in quantità fino a 200 grammi in 24 ore.
      • Irwin Stone (10, 11, 12) ha messo in evidenza le potenzialità della vitamina C nel trattamento di molte malattie, la incapacità degli esseri umani a sintetizzare l’ascorbato e la risultante condizione di ipoascorbemia.
      • Linus Pauling (13, 14) ha passato in rassegna la letteratura scientifica sulla vitamina C ed ha condotto la crociata per rendere noti i suoi usi medici al pubblico ed alla professione medica.
      • Ewan Cameron in associazione con Pauling (15, 16, 17) ha mostrato l’utilità dell’ascorbato nel trattamento del cancro.

    Presentazione di 26 minuti del Dr. Robert F. Cathcart al Silicon Valley Health Institute.

    IL METODO DELLA TOLLERANZA INTESTINALE

    Nel 1970, scoprii che più il paziente era malato più acido ascorbico per bocca avrebbe tollerato prima che si producesse la diarrea. Almeno l’80% dei pazienti adulti tollerano da 10 a 15 grammi di acido ascorbico in fini cristalli in mezzo bicchiere di acqua diviso in 4 dosi nelle 24 ore senza avere la diarrea. La scoperta sorprendente fu che tutti i pazienti, che tollerano l’acido ascorbico, possono prendere oralmente quantità più grandi della sostanza, senza avere la diarrea, se malati o sotto stress. Questa aumentata tolleranza è per così dire proporzionale alla tossicità della malattia in trattamento. La tolleranza aumenta un bel po’ a causa dello stress (per esempio ansietà, esercizio, caldo, freddo, ecc.) (vedi FIGURA 1).
    Bisogna ammettere che aumentando la frequenza delle dosi si aumenta la tolleranza di una metà, ma le tolleranze a dosi talvolta fino a 200 grammi nelle 24 ore erano totalmente inaspettate. Le dosi rappresentative prese dai pazienti che le tolleravano e che variavano la loro assunzione di acido ascorbico tra l’alleviamento della maggior parte dei sintomi e il presentarsi della diarrea erano le seguenti:

    GRAMMI DI ASCORBATO NELLE 24 ORE

    Notare che le curve dei sintomi della malattia indicano un effetto molto piccolo sui sintomi acuti finché le dosi non raggiungono l’80-90% del livello di tolleranza intestinale. Forse è solo in prossimità delle dosi di tolleranza che l’ascorbato è spinto dentro i siti primari della malattia.
    La soppressione dei sintomi in alcuni casi potrebbe non essere totale, ma usualmente è molto significativa e spesso il miglioramento è completo e rapido.
    L’epatite può richiedere da 30 a 100 grammi.

    DOSAGGI ALLA TOLLERANZA INTESTINALE

    Il massimo sollievo dei sintomi che ci si può aspettare con dosi per bocca di acido ascorbico si ottiene ad un punto molto vicino alla quantità che dà luogo alla diarrea. La quantità e la temporizzazione delle dosi sono usualmente monitorati dal paziente. Il medico non dovrebbe provare a regolare esattamente la quantità e le scadenze di queste dosi perché la dose ottima efficace cambia spesso da dose a dose.

    I pazienti sono istruiti sui principi generali per la determinazione delle dosi e sono forniti di stime ragionevoli sulle dosi di partenza e sulla suddivisione temporale.

    Ho chiamato questo processo del paziente che determina la dose ottima, DOSAGGIO ALLA TOLLERANZA INTESTINALE. Il paziente prova a DOSARE tra quella quantità che inizia a farlo stare meglio e la quantità che quasi dà luogo alla diarrea. Ritengo che sia solo l’eccesso di ascorbato non assorbito dal corpo quello che causa la diarrea, quello che non raggiunge il retto non causa la diarrea.

    E’ interessante sapere, allorché si specula sulla esatta causa di questa diarrea, che se si sta somministrando una soluzione ipertonica di ascorbato di sodio endovena, allora la quantità di acido ascorbico tollerata per via orale di fatto aumenta.

    IL RAFFREDDORE DA 100 GRAMMI

    Quando una persona è ammalata la quantità di acido ascorbico che può ingerire senza avere diarrea aumenta quasi in modo proporzionale alla gravità o alla tossicità della malattia. Un raffreddore forte abbastanza da permettere ad una persona di prendere 100 grammi di acido ascorbico in 24 ore, durante il picco della malattia, è quello che io chiamo RAFFREDDORE DA 100 GRAMMI.

    RISPOSTE INDIVIDUALI

    Forse uno dei principi più importanti nella MEDICINA ORTOMOLECOLARE è quello della INDIVIDUALITA’ BIOCHIMICA(18). Ogni individuo risponde differentemente alle sostanze. La vitamina C non fa eccezione. Tuttavia almeno l’80% dei miei pazienti tollerava bene l’acido ascorbico. Devo dire che nella mia pratica c’erano relativamente pochi pazienti anziani.

    Bambini, ragazzini e teenager tollerano bene l’acido ascorbico e possono prenderne, in proporzione al loro peso corporeo, quantità più grandi di quelle che possono prendere gli adulti. Gli adulti più anziani tollerano quantità inferiori ed hanno una percentuale più alta di fastidiose difficoltà. I pazienti con intolleranze multiple al cibo possono avere più difficoltà, ma dovrebbero tentare di prendere l’ascorbato per i benefici che spesso si ottengono.
    Per molti anni, mentre trattavo con l’acido ascorbico solo le persone malate, non mi resi conto del numero di persone che avevano problemi fastidiosi causati dalle dosi di mantenimento.

    La tolleranza della persona malata all’ascorbato è talmente alta da impedire molte delle lamentele che si farebbero se si stesse bene. Quando si prescrive acido ascorbico ad una persona malata, l’effetto benefico è così ovvio che pochi si lamentano del gas e della diarrea. Con la malattia gli effetti di una dose eccessiva non durano a lungo a causa della velocità di utilizzo.
    E’ importante per il medico capire i principi del trattamento di questa vasta maggioranza di persone tolleranti. I pazienti frequentemente si riducono le dosi da soli ed hanno bisogno di una guida professionale per spingere le dosi a livelli efficaci. Il piccolo numero di persone, specialmente di persone anziane, intolleranti alle dosi orali sono in grado, secondo la mia esperienza, di prendere l’ascorbato endovena senza difficoltà. Inoltre, pazienti con problemi gravi potrebbero avere bisogno di essere trattati endovena se si dovessero mantenere dosi di livello molto alto per un certo tempo per una adeguata soppressione dei sintomi.

    ANASCORBEMIA – SCORBUTO ACUTO INDOTTTO

    E’ ben acclarato che certi sintomi sono associati ad una quasi totale mancanza di vitamina C nel corpo.

    Sintomi dello scorbuto includono lassitudine, malessere, gengive sanguinanti, perdita dei denti, sangue dal naso, ecchimosi, emorragie in ogni parte del corpo, cedevolezza alle infezioni, difficile guarigione delle ferite, deterioramento delle giunture, ossa fragili e dolenti, e la morte, ecc. Si ritiene che questa malattia si presenti solo con la carenza di vitamina C nella dieta.

    Tuttavia, una condizione analoga si produce come segue:
    Esseri umani ben nutriti usualmente contengono non molto più di 5 grammi di vitamina C nei loro corpi. Disgraziatamente, la maggior parte delle persone ha molto meno ascorbato rispetto a questa quantità nel loro corpo ed è a rischio di incorrere in molti problemi in relazione al blocco dei processi metabolici che dipendono dall’ascorbato. Questa condizione è detta di SCORBUTO CRONICO SUBCLINICO.

    Se una malattia può essere così tossica da consentire ad una persona il consumo potenziale di 100 grammi di vitamina C, immaginate cosa deve fare quella malattia ai possibili 5 grammi di ascorbato immagazzinati nel corpo. Si arriva presto alla condizione di SCORBUTO ACUTO INDOTTO. Un po’ di questo aumentato bisogno metabolico di ascorbato si presenta senza dubbio in aree del corpo non primariamente implicate nella malattia e può essere messo in conto per funzioni come la maggiore produzione di adrenalina e corticoidi da parte delle surrenali, la maggiore produzione di anticorpi da parte del sistema immunitario, di interferone (19, 20) e di altre sostanze per combattere le infezioni, dei macrofagi che usano più ascorbato per la loro aumentata attività e per la produzione e per la protezione del c-AMP e c-GMP con il conseguente incremento di attività di altre ghiandole endocrine (21), ecc.

    Inoltre ci deve essere un enorme prelievo di ascorbato localmente per le aumentate velocità metaboliche nei tessuti primariamente infetti. Gli stessi organismi infettanti liberano tossine che sono neutralizzate dall’ascorbato, ma nel processo distruggono ascorbato. I livelli di ascorbato nel naso, nella gola, nelle tube di Eustachio e nei tubi bronchiali infettati da un raffreddore da 100 grammi devono proprio essere molto bassi. Con questo scorbuto acuto indotto localizzato a queste aree, c’è poco da meravigliarsi se la guarigione può essere ritardata e se si sviluppano complicazioni come la sinusite cronica, l’otite media, la bronchite ecc.

    Avevo assunto che molto di questo ascorbato era usato per funzioni in qualche modo direttamente legate alla neutralizzazione della tossicità delle malattie virali e batteriche. Se ammalata, una persona ha una sensazione interna che qualche cosa di tale natura sta accadendo quando ci si avvicina alla tolleranza intestinale.
    Recentemente, tuttavia, ho fatto l’esperienza personale di prendere 48 grammi in un’ora e mezza allorché ebbi una improvvisa reazione tipo febbre da fieno per le rose. A seguito dell’allontanamento dalle rose la tolleranza scese rapidamente alla normalità. Questa esperienza sommata a quella delle mie esperienze con parechi pazienti sotto stress da emozioni, indicherebbe che le surrenali sono capaci di usare con beneficio grandi quantità di ascorbato se esso è reso disponibile.

    Questa estrazione di ascorbato, da qualsiasi sorgente, abbassa il livello di ascorbato nel sangue ad un livello trascurabile. Ho coniato il termine di ANASCORBEMIA per questa condizione.

    Se non si corregge rapidamente questa anascorbemia con la somministrazione per bocca di dosi di acido ascorbico fino al livello di tolleranza intestinale o per somministrazione di ascorbato per vena, il resto del corpo si svuota rapidamente di ascorbato e pone a rischio di disturbi dei processi metabolici che dipendono dalla vitamina C.

    Ci si dovrebbe aspettare una aumentata incidenza dei seguenti problemi con lo svuotamento grave di ascorbato:

    Notate che non sto dicendo che la carenza di ascorbato è la sola causa di questi disturbi, ma sto mettendo in evidenza che disturbi di questi sistemi predisporrebbero certamente a queste malattie e che è risaputo che questi sistemi dipendono dall’ascorbato per il loro appropriato funzionamento.

    Non c’è solo la probabilità teorica che questi tipi di complicazioni associate alle infezioni ed agli stress potrebbero dipendere dallo svuotamento di ascorbato, ma c’è stata una cospicua diminuizione nell’atteso presentarsi di complicazioni nelle migliaia di pazienti trattati con dosi per bocca a livello di tolleranza o con dosi endovena di ascorbato. Questa impressione di marcata diminuizione di questi problemi è comune ai medici che hanno esperienza con l’uso di acido ascorbico come Klenner (8, 9) e Kalokerinos (22).

    L’ORMONE MANCANTE DELLO STRESS

    Stone (11) ha descritto il difetto genetico per cui i primati più elevati persero la capacità di sintetizzare ascorbato. Questo difetto è causato da un gene difettosomutato dell’enzima del fegato, L-gulonolactone ossidase. I mammiferi superiori (eccetto i primati superiori) svilupparono un meccanismo di retroazione (feedback) che aumenta la sintesi di ascorbato sotto l’influenza di stress esterni o interni (23).
    Ci sono molte ben stabilite funzioni della vitamina C che aiutano nella gestione dello stress. Sotto stress, i mammiferi superiori possono incrementare queste funzioni per mezzo del meccanismo di retroazione. Per i primati superiori, inclusi gli esseri umani, l’ascorbato può valere come l’ORMONE MANCANTE DELLO STRESS (4).
    Ho visto con chiara evidenza clinica che non solo la tolleranza intestinale all’ascorbato aumenta se si è sotto stress, ma anche che la completa soddisfazione dell’uso potenziale dell’ascorbato riduce marcatamente le malattie secondarie e le complicazioni che seguono lo stress o la malattia primaria.

    Fin dal 1970, con l’insegnamento ai pazienti del metodo della tolleranza intestinale per determinare le dosi approrpiate di acido ascorbico, non ho dovuto ospitalizzare un singolo paziente per una malattia virale acuta o per una complicazione da una tale malattia se il paziente utilizzava il metodo. In qualche caso come in tre casi di polmonite virale, fu necessario usare ascorbato endovena.

    Devo ammettere che sono stato fortunato perché nessun paziente è giunto con sintomi così gravi da richiedere una immediata ospitalizzazione. Ci sono stati molti pazienti per i quali non c’era questione che avrebbero richiesto l’ospitalizzazione in breve tempo se non fosse stato somministrato l’ascorbato. Alcuni pazienti, che non prendevano affatto dosi fino alla tolleranza intestinale, ma che prendevano dosi significativamente grandi di ascorbato, non avevano di solito una drammatica soppressione dei sintomi acuti, ma di solito, nondimeno, evitavano le complicazioni.

    MONONUCLEOSI

    La mononucleosi acuta è un buon esempio perché c’è una grande ovvia differenza nel corso della malattia, con o senza l’ascorbato. Inoltre è possibile avere diagnosi di laboratorio per verificare che si è trattato di mononucleosi. All’inizio di questo studio una donna di 23 anni, 98 pound (44,4 kg) bibliotecaria con una grave mononucleosi affermò di avere preso 2 cucchiai ogni 2 ore consumando così 450 grammi di acido ascorbico in 2 giorni.

    Si sentì sostanzialmente bene in tre o quattro giorni, sebbene dovesse continuare a prendere circa da 20 a 30 grammi al giorno per circa 2 mesi. Parecchi casi non richiedono le dosi di mantenimento per più di 2 o 3 settimane. La durata del bisogno può essere sentita dal paziente. Ho avuto come pazienti uomini di pattuglia sulle nevi che tornarono a sciare sulle vette in una settimana. Erano stati istruiti a portare i loro zaini pieni di soluzione di acido ascorbico mentre sciavano.

    L’ascorbato soppresse quasi completamente i sintomi anche se l’infezione base non era completamente risolta. I linfonodi e la milza ritornarono rapidamente normali ed il profondo malessere ebbe sollievo in alcuni giorni. Si sottolinea che le dosi alla tolleranza devono essere mantenute finché il paziente si sente completamente bene, altrimenti si ripresenteranno i sintomi.

    EPATITE

    Usualmente dosi a livello della tolleranza intestinale fanno recedere rapidamente l’epatite. Le feci tornano regolarmente al colore normale in 2 giorni. Ci vogliono circa 6 giorni perché sparisca l’ittero, ma il paziente si sentirà quasi bene in 4 o 5 giorni. A causa della diarrea originata dalla malattia, nei casi molto gravi potrebbe essere necessario ascorbato endovena. Spesso grandi dosi di acido ascorbico, preso per via orale malgrado la diarrea, causeranno una cessazione paradossale della diarrea. Morishige ha dimostrato l’efficacia dell’ascorbato nella prevenzione della epatite dalle trasfusioni di sangue (24).

    NON MALATO

    Il fenomeno dei sintomi che ritornano ripetutamente se non si continua l’ascorbato in grandi dosi è il più convincente.

    E’ possibile avere sintomi che vengono e vanno per varie volte. Infatti c’è spesso la sensazione, quando si cerca la dose al livello di tolleranza intestinale, che i sintomi stiano per ripresentarsi poco prima di prendere la dose successiva.
    Spesso un paziente sentirà che sta probabilmente per prendere qualche malattia virale e che ha bisogno di grandi dosi di acido ascorbico. Se ha l’esperienza di prendere l’acido ascorbico può essere capace di eliminare più del 90% dei sintomi. Sente che dovrebbe prendere grandi quantità di acido ascorbico, non si sente molto bene, e potrebbe avere sintomi lievi e peculiari. Io chiamo questa condizione NON MALATO.
    Riconoscere questo stato è importante perché può essere confuso con condizioni più gravi.

    ASCORBATO ENDOVENA ED INTRAMUSCOLARE

    I sintomi di malattie virali acute posono essere eliminati più spesso in modo permanente con ascorbato di sodio endovena. Mentre resta vero che dosi orali di ascorbato a livello di tolleranza intestinale usualmente eliminano le complicazioni di malattie virali acute, talvolta, come in certi casi di influenza, le grandi quantità di ascorbato orale necessario a sopprimere i sintomi in un periodo di una settimana o più, rendono a volte desiderabile l’ascorbato endovena. Clinicamente, grandi quantità di ascorbato usato endovena sono virucidali (2, 5, 7, 8).
    L’ascorbato di sodio usato endovena o intramuscolo non deve contenere conservanti.
    Usualmente c’è solo una piccola quantità di EDTA nella preparazione per chelare tracce di rame e ferro che potrebbero distruggere l’ascorbato. Si possono ottenere soluzioni che contengono 250 o 500 mg di ascorbato di sodio per cc. Le soluzioni di 250 mg si possono usare intramuscolo nei bambini in dosi usualmente di 350 mg per kg di peso corporeo fino a ogni due ore. Quando il volume del materiale diviene troppo grande per iniezioni intramuscolari, allora si deve usare la via intravena. Dosi inadeguate saranno inefficaci. Molto spesso un ragazzo che inizialmente rifiuta l’ascorbato per via orale coopererà dopo le iniezioni se gli si dà l’alternativa. Anche se questo metodo di persuasione sembra crudele, è meglio delle complicazioni che altrimenti potrebbero presentarsi. Queste iniezioni intramuscolari possono usarsi in una situazione di crisi. Kalokerinos (22) descrive casi in cui la morte certa di bambini già sotto shock è stata evitata con ascorbato intramuscolo di emergenza.
    Per le soluzioni endovenose, le concentrazioni di 60 grammi al litro si fanno con 250 o 500 mg/cc di sodio ascorbato diluito con il lattato di Ringer, ½N salino, 1N salino, D5W, o con acqua distillata per iniezioni. Io preferisco quest’ultima ma si deve essere assolutamente sicuri di non fare errori e che si usa acqua pura. L’ascorbato è più efficace endovena che oralmente probabilmente perché i processi chimici nell’intestino distruggono una percentuale di ciò che viene somministrato per bocca.
    Dosi da 400 a 700 mg per kg di peso corporeo nelle 24 ore sono usualmente sufficienti. La velocità di infusione e la quantità totale somministrata si può determinare accertandosi che i sintomi siano soppressi, che il paziente non diventi disidratato o che riceva il sodio troppo rapidamente. Il dolore locale nella vena causato da una infusione troppo rapida è alleviata rallentando l’infusione in vena. Un grammo di gluconato di calcio deve essere aggiunto ai flaconi ogni giorno per prevenire la tetania.
    Non ho ancora visto un caso di flebite svilupparsi a seguito della somministrazione di ascorbato. Questa rarità della flebite può suggerire che talvolta questa condizione ha qualcosa a che fare con lo svuotamento di ascorbato. Ho di frequente il paziente che assume dosi orali di acido ascorbico nello stesso tempo in cui sta prendendo sodio ascorbato endovena. In realtà la tolleranza intestinale aumenta in concomitanza con l’uso di ascorbato endovena. Sono necessarie avvertenza ed esperienza con l’uso in concomitanza perché la tolleranza crolla precipitosamente quando si interrompe l’infusione in vena.

    INFEZIONI BATTERICHE

    L’acido ascorbico dovrebbe essere usato con l’appropriato antibiotico. L’effetto dell’acido ascorbico è sinergico a quello dell’antibiotico e si presenta con un considerevole allargamento dello spettro degli antibiotici. Ho trovato che la penicillina-K oralmente o la penicillina-G intramuscolare usate in congiunzione con le dosi di acido ascorbico a livello della tolleranza intestinale trattano usualmente infezioni causate da organismi che ordinariamente richiedono ampicillina o altre penicilline sintetiche più moderne.

    Anche qualche altro caso di sconosciuta eziologia, come due casi della malattia di Reiter ed un caso di uveite anteriore acuta, hanno risposto drammaticamenteall’ascorbato.

    Un punto molto importante è che i pazienti con infezioni batteriche usualmente rispondono rapidamente all’acido ascorbico più un antibiotico di base determinato dalle iniziali impressioni cliniche. Se le colture in seguito provano che la scelta dell’antibiotico era sbagliata, usualmente a quel tempo il paziente sta bene.

    Nel caso di un uomo di 45 anni che aveva una osteomielite del quinto metacarpo della mano destra, a seguito del morso di un gatto, era stata raccomandata una parziale amputazione della mano ed era stata programmata l’operazione. I consulenti erano d’accordo.

    Il paziente ritardò l’operazione e firmò la propria uscita dall’ospedale. Gli furono dati 50 grammi al giorno endovena per 2 settimane. L’infezione si risolse rapidamente. Sebbene questo paziente avesse la fine distale del metacarpo distrutta, non ci fu alcuna ricaduta dell’infezione (25).

    Questo caso illustra il frequente problema di una infezione indolente con un organismo non responsivo al trattamento antibiotico più sofisticato che quindi potrebbe rispondere rapidamente al trattamento con ascorbato endovena. Il trattamento simultaneo con l’appropriato antibiotico più l’ascorbato ha il vantaggio addizionale che se, inaspettatamente, l’infezione è in realtà virale, l’infezione sarà soppressa e l’incidenza della reazione allergica all’antibiotico sarà ridotta.

    VITAMINA C E ALLERGIA

    Sembrava che i pazienti non sviluppassero la loro prima reazione allergica alla penicillina se avevano preso parecchie dosi di ascorbato al livello della tolleranza intestinale. Tra le parecchie migliaia di pazienti a cui veniva data la penicillina, due casi di breve rossore furono visti in pazienti che avevano preso la loro prima dose di penicillina insieme con la loro prima dose di ascorbato. Se si capiscono le ragioni delle dosi di ascorbato al livello della tolleranza intestinale, è evidente che questi pazienti non erano ancora “saturi”. Ho visto tre pazienti che avevano preso la penicillina senza l’ascorbato che avevano sviluppato una eruzione cutanea da urticaria. Questi pazienti risposero rapidamente all’acido ascorbico per bocca.

    A pazienti che avevano conosciuto precedenti reazioni allergiche alla penicillina non fu mai dato l’antibiotico anticipando che la vitamina C li avrebbe protetti. Sospetto che il deficit di ascorbato corporeo causato dalla malattia potrebbe avere qualche cosa a che fare con la disfunzione del sistema immunitario e con lo sviluppo delle allergie.
    Comunque, il fatto che l’ascorbato possa offrire una qualche protezione nei riguardi di un antibiotico precedentemente noto per causare una reazione allergica in un pazient e, allorché reazioni successive potrebbero implicare l’anafilassi, è una questione che deve essere approcciata con molta cautela. Certamente, dosi inadeguate di ascorbato potrebbero essere disastrose.

    Pazienti con la mononucleosi, non trattati con ascorbato, hanno un’alta incidenza di reazione allergica alla penicillina. E’ interessante notare che questa stessa malattia sembra causare alcuni dei più alti livelli di tolleranze intestinali rispetto ad ogni altra malattia.
    Come può vedersi dalla precedente discussione sul fenomeno dell’incremento del livello di tolleranza intestinale, c’è senza dubbio un aumentato uso di ascorbato in condizioni di stress. Se questo incremento di uso crea un deficit, ci possono essere disfunzioni di vari sistemi del corpo, come il sistema immunitario, che dipendono dall’ascorbato. Pertanto, non dovrebbe sorprendere che certe disfunzioni del sistema immunitario e delle ghiandole surrenali associate allo stress potrebbero migliorare con l’ascorbato.
    La febbre da fieno è controllata nella maggioranza dei pazienti. Dosi al livello della tolleranza intestinale sono usualmente richieste solo al picco della stagione, altrimenti sono sufficienti dosi più modeste. Molti pazienti trovano l’effetto dell’ascorbato più sodisfacente delle immunizzazioni o degli anti- istaminici e dei decongestionanti. I dosaggi richiesti sono frequentemente proporzionali alla esposizione all’antìgene.
    L’asma è per lo più alleviata da dosi di ascorbato a livello di tolleranza intestinale. Un ragazzo con attacchi asmatici a seguito di esercizio fisico è usualmente alleviato nei suoi attacchi da grandi dosi di ascorbato. Fino ad ora tutti i miei pazienti con attacchi asmatici associati all’insorgere di malattie virali hanno trovato giovamento da questo trattamento.
    Saranno necessari grandi studi clinici per provare questo punto, ma per ora una pratica prudente sarebbe quella di prendere grandi dosi di ascorbato se si è sotto stress o malati. Questa teoria comincia a dare un senso alla osservazione che molti pazienti sono soggetti a sviluppare problemi di allergia o altre malattie a seguito di combinazioni di stress, malattia e malnutrizione. Gli immunologi dovrebbero essere particolarmente interessati al controllo di questi problemi di allergia e particolarmente alle ripsoste drammatiche di casi di spondilite anchilosante, malattia di Reiter e uveite anteriore acuta. Questi tre problemi hanno un’alta associazione con l’antìgene HLA-B27. La possibilità che l’ascorbato possa avere un qualche valore nel controllare la risposta immunitaria a livello del gene dovrebbe essere approfonditamente investigata perché potrebbero esserci alcune basiche implicazioni nella istocompatibilità (accettazione del trapianto), nel controllo del cancro e nella distruzione degli inva sori estranei. L’ascorbato di solito sembra aiutare nella stabilizzazione dei meccanismi omeostatici.

    CANDIDA ALBICANS

    Le infezioni da lieviti si presentano meno frequentemente in pazienti trattati con antibiotici se si usano simultaneamente dosi di acido ascorbico a livello della tolleranza intestinale. Sembra che l’acido ascorbico riduca considerevolmente la tossicità sistemica ma non elimini l’infezione primaria. E’ stato di aiuto in pazienti con problemi di allergia secondari alla Candida.

    INFEZIONI DA FUNGO

    Sebbene si debba dare acido ascorbico a tutti i malati per aiutarli ad affrontare lo stress della malattia, secondo la mia esperienza l’ascorbato ha scarso effetto sulle infezioni primarie da fungo. Si può ridurre l’incidenza della tossicità sistemica e delle complicazioni. Si può scoprire che appropriati agenti anti fungo penetreranno meglio in tessuti saturi di ascorbato.

    TRAUMA, CHIRURGIA E USTIONI

    Il gonfiore ed il dolore derivanti da trauma, chirurgia ed ustioni sono marcatamente ridotti da dosi di acido ascorbico al livello della tolleranza intestinale. Si dovrebbero dare un minimo di 6 dosi al giorno in caso di trauma e di chirurgia. Le ustioni possono richiedere dosi ogni ora. Le ustioni gravi, i traumi importanti e la chirurgia dovrebbero essere trattati con l’ascorbato endovena.

    Si dovrebbero studiare gli effetti dell’ascorbato sugli anestetici. I barbiturici e molti narcotici sono bloccati, (26) così il loro uso come agenti anestetici sarà limitato quando si usa l’ascorbato in chirurgia.

    Nella mia pratica di chirurgia ortopedica ho avuto esperienza di casi di trauma in cui ho usato l’acido ascorbico post-operazione. Quando si dava l’ascorbato, nei pazienti anziani c’era la virtuale eliminazione della confusione che segue interventi importanti come quelli di fratture del femore. Questa confusione è comunemente attribuita alla embolizzazione dei grassi e alla conseguente infiammazione provocata nei tessuti dagli emboli. Ho eseguito parecchi interventi di menisectomia in cui un ginocchio era operato prima che venisse data la vitamina C e l’altro lato dopo l’uso di vitamina C.

    Il dolore ed il tempo di recupero post operatorio erano considerevolmente ridotti. Il livello di infiammazione e l’edema a seguito della ferita e della chirurgia erano marcatamente ridotti. Gli antidolorifici usati erano relativamente minimi. La mia limitata esperienza nel rimpiazzare lembi di pelle portati via dal trauma ha indicato un intero grado di diminuizione delle difficoltà con un successo molto più alto.

    Chiunque abbia eseguito chirurgia veterinaria, oltre a quella sugli umani, è impressionato dalla velocità di recupero. Gli umani carichi di ascorbato appaiono recuperare come gli animali che fabbricano il loro proprio ascorbato in risposta allo stress. In passato, la vitamina C somministrata a pazienti di ospedale, in fase postoperatoria, lo è stato in quantità irrilevanti che non superavano mai alcuni grammi. Prevedo che i re- impianti di importanti amputazioni, perfino le chirurgie di trapianto, e specialmente le chirurgie fini degli occhi, orecchie o dita sperimenteranno un felice e fenomenale aumento nel numero dei successi quando si userà l’ascorbato in dosi di 100 grammi o più nelle 24 ore.
    Il limitato meccanismo umano nell’affrontare lo stress sembra essere il risultato del rapido svuotamento di ascorbato. Nella chirurgia questo porta alla trombosi vascolare, all’emorragia, all’infezione, all’edema, alle reazioni ai farmaci, allo shock, al collasso adrenale con limitata produzione di adrenalina e di steroidi, ecc.

    CANCRO

    Ho evitato il trattamento di pazienti di cancro per ragioni legali, comunque ho fornito consigli di nutrizione ad un buon numero di pazienti di cancro ed ho osservato un’aumentata tolleranza intestinale all’acido ascorbico. Se dove ssi trattare pazienti di cancro, non limiterei la loro ingestione di acido ascorbico ad una data quantità, ma raggiungerei la tolleranza intestinale. Per prima cosa bisognerebbe prestare attenzione al consiglio di Ewan Cameron contrario a dare grandi quantità di ascorbato troppo rapidamente ai malati di cancro con metastasi diffuse. Egli ha trovato che talvolta, se si iniziava a dare la vitamina troppo velocemente, necrosi estese o emorragie nel cancro potevano uccidere un paziente con metastasi diffuse (16). Sperabilmente, in futuro, l’acido ascorbico farà parte dei trattamenti iniziali dei malati di cancro. I bisogni nutrizionali addizionali dei pazienti di cancro non si limitano all’acido ascorbico, ma certamente lo stress implicito nell’avere la malattia svuota i livelli di ascorbato del corpo. L’ascorbato dovrebbe essere usato nei malati di cancro per evitare i disturbi dovuti alla carenza di ascorbato nei vari sistemi del corpo incluso il sistema immunitario.

    DOLORI ALLA SCHIENA PER PATOLOGIE DEL DISCO

    Greenwood (27) ha osservato che 1 grammo al giorno ridurrebbe l’incidenza della chirurgia necessaria sui dischi. Al livello della tolleranza intestinale, l’acido ascorbico riduce del 50% il dolore e riduce le difficoltà con i narcotici ed i rilassanti dei muscoli (2). Non è comunque l’unico supporto nutrizionale che dovrebbero ricevere i pazienti con dolori alla schiena.

    ARTRITE

    La tolleranza intestinale non aumenta con l’artrite degenerativa sebbene l’ascorbato abbia occasionalmente effetti benefici. La spondilite anchilosante e l’artrite reumatoide invece aumentano la tolleranza. La risposta clinica varia. Non è inaspettato che Norman Cousins (28) curi la propria spondilosi anchilosante con l’ascorbato. Con queste ed altre malattie del collagene, si possono talvolta trovare allergie al cibo ed a sostanze chimiche. Potrebbe essere che il blocco delle reazioni allergiche con l’aumento delle funzioni surrenali sia una delle ragioni per cui questi pazienti ne traggono giovamento.

    SCARLATTINA

    Tre casi con la tipica eruzione a carta- vetrata, la pelle che si sfoglia e analisi di laboratorio diagnosticanti la scarlattina hanno risposto entro un’ora o nel giro di una notte. Ritengo che questa risposta immediata sia dovuta alla neutralizzazione delle piccole quantità di tossina dello streptococco responsabile della malattia. Sebbene non abbia visto neppure un caso di febbre reumatica acuta, anticiperei degli effetti rapidi.
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    MORTI IMPROVVISE NELLA CULLA (SUDDEN INFANT DEATH SYNDROME)

    Sono d’accordo con Kalokerinos (22) e con Klenner (8) sul fatto che le morti improvvise nella culla sono spesso causate dagli svuotamenti improvvisi di ascorbato. Lo scorbuto indotto in qualche centro vitale di regolazione uccide il bimbo. Questa deficienza indotta si presenta con più probabilità quando la dieta è scarsa in vitamina C. Tutti i fattori epidemiologici che predispongono alle morti improvvise in culla sono associati alla bassa assunzione di vitamina C o alla distruzione di vitamina C.

    DOSI DI MANTENIMENTO

    Le dosi di mantenimento sono determinate dal paziente col prendere dosi a livello di tolleranza intestinale per 6 volte al giorno per almeno una settimana. Il paziente osserva se c’è un qualsiasi beneficio inaspettato come la pervietà dei seni, l’attenuazione delle allergie, l’incremento di energia ecc. Se un qualche problema cronico ne trae beneficio, allora la dose è ridotta alla quantità minima che produce l’effetto. Altrimenti si raccomanda una dose all’incirca da 4 a 10 grammi al giorno divisa in 3 o 4 dosi.
    Si dice inoltre al paziente di aumentare la dose nei giorni stressanti. Se un paziente tollera bene l’acido ascorbico sciolto in acqua, allora dopo un tempo breve il suo gusto comincerà a regolare i dosaggi. La maggior parte dei pazienti può facilmente sentire i propri bisogni di ascorbato. I pazienti che prendono l’ascorbato in grande quantità per un lungo periodo di tempo dovrebbero probabilmente prendere supplementi di vitamina A ed una preparazione di minerali multipli. La “formulazione forte per un’assicurazione nutrizionale” (Fortified Formulation for Nutritional Insurance) di Roger Williams (29) è raccomandata come base.

    COMPLICAZIONI

    Secondo la mia esperienza l’acido ascorbico probabilmente previene la maggior parte dei calcoli renali. Ho avuto alcuni pazienti, che avevano avuto calcoli renali prima di iniziare dosi a livello di tolleranza intestinale, che in seguito non hanno più avuto difficoltà riguardo ai calcoli. Le infezioni acute e croniche del tratto urinario sono spesso eliminate, questo fatto può rimuovere una delle cause dei calcoli renali. Sei pazienti hanno presentato un leggero dolore durante la minzione, cinque di questi pazienti erano oltre i 50 anni e nessuno ha avuto calcoli.
    Tre su migliaia ebbero una lieve eruzione cutanea che scomparve con le dosi successive. Fu difficile valutarne il motivo a causa di concomitanti infezioni. Parecchi pazienti presentarono una decolorazione della pelle al di sotto di gioielli fatti di certi metalli. Alcuni pazienti lamentarono piccole irritazioni in bocca, con l’assunzione di piccole dosi di ascorbato, che scomparirono con dosi a livello di tolleranza intestinale.
    I pazienti che soffrono di ulcere peptiche nascoste possono avere dolore, ma alcuni traggono giovamento dall’ascorbato. In questi casi si possono usare ascorbati minerali per le dosi di mantenimento. Vi furono due pazienti che con le dosi di mantenimento di acido ascorbico presentavano lievi disturbi epigastrici, i quali, dopo l’assunzione di ascorbato endovena per parecchi giorni, furono allora in grado di tollerare l’acido per via orale.
    Secondo la mia esperienza alte dosi di mantenimento riducono l’incidenza dell’artrite gottosa. Non ho trovato difficoltà nel dare grandi quantità di acido ascorbico ai pazienti con la gotta. Quasi tutti i miei pazienti erano Caucasici, così non ho da fare commenti all’articolo per cui l’ascorbato può causare alcuni problemi al sangue in certi gruppi non bianchi (30).
    Non c’è stata evidenza clinica del fatto sospettato da Herbert e Jacob (31) per cui l’acido ascorbico distrugge la vitamina B12.
    Se si usano dosi di mantenimento di acido ascorbico in soluzione per lunghi periodi di tempo io sciacquerei i denti dopo ciascuna dose. Non mi laverei i denti con l’ascorbato di calcio.

    Il paziente acquisisce alla lunga una certa dipendenza dall’acido ascorbico quando prende grandi dosi di mantenimento. Apparentemente alcune reazioni metaboliche sono facilitate dalle grandi quantità di ascorbato e se se ne interrompe bruscamente l’assunzione ne conseguono certi problemi come il raffreddore, ritorni di allergia, fatica ecc. Per lo più tali problemi sono una ricaduta dei problemi di cui soffriva il paziente prima di prendere l’acido ascorbico. I pazienti a quel punto si sono così abituati a sentirsi meglio che si rifiutano di rinunciare all’acido ascorbico. Sembra che i pazienti non acquisiscano questa dipendenza nel breve tempo in cui prendono dosi al livello della tolleranza intestinale per trattare una malattia acuta.

    Dosi di mantenimento di 4 grammi al giorno non sembrano creare una dipendenza apprezzabile. La maggioranza dei pazienti che prendono oltre 10-15 grammi di acido ascorbico al giorno probabilmente hanno qualche bisogno metabolico di ascorbato che va oltre il generale bisogno della specie umana.
    I pazienti con allergie croniche spesso prendono grandi dosi di mantenimento.
    Il problema maggiormente temuto dai pazienti che traggono beneficio da queste grandi dosi di mantenimento di acido ascorbico è che possano essere forzati in una condizione in cui il loro corpo è deprivato di ascorbato durante un periodo di grande stress come una ospedalizzazione di emergenza.

    I medici dovrebbero rendersi conto delle conseguenze di una interruzione improvvisa di ascorbato in queste circostanze ed essere preparati a soddisfare questi aumentati bisogni metabolici di ascorbato anche nel caso di un paziente che ha perso conoscenza.

    Queste conseguenze di svuotamento di ascorbato, che possono includere lo shock, l’attacco di cuore, la flebite, la polmonite, le reazioni allergiche, l’aumentata suscettibilità alle infezioni ecc., possono essere evitate solo dall’ascorbato. I pazienti impossibilitati a prendere grandi dosi per bocca dovrebbero prendere l’ascorbato endovena.

    Tutti gli ospedali dovrebbero essere riforniti di grandi quantità di ascorbato per uso endovena per soddisfare tale necessità. I milioni di persone che prendono l’acido ascorbico ne fanno una urgente priorità. I pazienti dovrebbero portare avvertimenti di tali necessità in una tessera bene in vista nei loro portafogli oppure avere un Allarme Medico del tipo a braccialetto inciso con questo avvertimento.

    CONCLUSIONE

    Si è descritto il metodo del dosaggio di acido ascorbico per un paziente tra l’alleviamento della maggior parte dei sintomi e la tolleranza intestinale. Per ottenere risultati eccellenti sono assolutamente necessari o questo metodo di dosaggio o grandi dosi endovena. Studi di quantità inferiori sono pressoché inutili. Il metodo orale, proprio per sua natura, non può essere investigato con studi a doppio cieco perché nessun placebo può imitare questo fenomeno della tolleranza intestinale. Il metodo dà luogo a tali effetti spettacolari in tutti i pazienti capaci di tollerare queste dosi, specialmente nei casi di malattie virali acute auto limitanti, da essere innegabili.
    Un placebo non potrebbe agire in maniera talmente affidabile, perfino negli infanti e nei bambini, ed avere un effetto così profondo su pazienti malati in fase critica. Belfield (32) ha ottenuto risultati simili in medicina veterinaria nella cura del cimurro e della febbre da canile nei cani con ascorbato endovena. Sebbene i cani producano il proprio ascorbato, non ne producono abbastanza da neutralizzare la tossicità di queste malattie. Un tale effetto negli animali potrebbe difficilmente essere dovuto al placebo.
    Sarebbe possibile condurre studi in doppio cieco con ascorbato endovena, tuttavia le dosi dovrebbero essere determinate da qualcuno esperto in questo metodo.
    Mi aspetto che si troverà che altri nutrienti essenziali sono utilizzati in maniera insospettatamente rapida negli stati di malattia. Si troveranno le complicazioni causate dai disfunzionamenti dei sistemi che dipendono da tali nutrienti. La quantità delle integrazioni necessarie per evitare quelle complicazioni apparirà straordinaria secondo gli standard accettati oggi.

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