Sarcopenia, perdita di muscolo
Come affrontarla

 

La Sarcopenia un processo degenerativo che colpisce la massa muscolare e, quindi, è di vitale importanza sapere cosa possiamo fare per combatterla

“La nostra massa muscolare dovrebbe essere considerata un nuovo segno vitale”

Massa Muscolare come fattore predittivo di salute

L’idoneità cardiorespiratoria è stata considerata per anni un potente predittore di morbilità e mortalità future. Oltre ai classici indicatori da controllare in qualsiasi intervento clinico finalizzato al miglioramento della salute.

Tuttavia, la massa muscolare è uno dei fattori più sottovalutati quando si tratta di gestire la salute:

La massa muscolare è un tessuto “vivo” del corpo, che svolge funzioni regolatrici, in cui si verificano un gran numero di reazioni enzimatiche e la cui degenerazione comporta grandi rischi per la salute dell’individuo.

Atrofia o Perdita della Massa Muscolare

Questa perdita di massa muscolare è nota come atrofia, la cui eziologia è multifattoriale e può coprire diversi punti:

  • Stile di vita sedentario e inattività
  • Malnutrizione
  • Malattie metaboliche
  • Perdita di massa associata all’età.
Quest’ultima è quella che andremo ad analizzare in questo articolo, ed è conosciuta come Sarcopenia

Quali sono le cause della Sarcopenia

La fisiopatologia della Sarcopenia è varia e tutti i meccanismi alla base della patogenesi non sono ancora del tutto chiari

Tuttavia, tenendo conto che l’età è il principale fattore scatenante della Sarcopenia, i fattori ad essa associati sembrano essere i principali processi che innescano questa condizione, come ad esempio:

  • Incremento dello stress ossidativo,
  • Diminuzione della liberazione di miochine,
  • Proliferazioni di citochine infiammatorie che generano uno stadio di bassa infiammazione cronica,
  • Malassorbimento,
  • Neurodegenerazione
Esistono anche una serie di cause legate allo sviluppo della Sarcopenia “secondaria”, di cui la più comune è l’obesità. Quindi, sia gli anziani che le persone obese costituiscono una popolazione a rischio per lo sviluppo di questa condizione patogena

Sintomi della Sarcopenia

Se affrontiamo questa condizione da un approccio socio-comportamentale, il suo sviluppo genera debolezza, perdita di massa muscolare e ridotta mobilità, che riduce la pratica della strategia principale per la gestione della malattia, l’attività fisica.

l’immobilizzazione generalizzata accelera l’atrofia muscolare e quindi la perdita di forza e massa muscolare

Come combattere la Sarcopenia?

Esistono molteplici terapie per affrontare la progressione della malattia, mitigando così gli effetti dannosi sulla salute di questa condizione

Esercizio fisico

Esegui esercizio fisico, sia allenamento di resistenza che di forza

Soprattutto quest’ultimo, in modo controllato per favorire lo sviluppo dell’ipertrofia muscolo-scheletrica senza generare eccessivi danni muscolari che possano accentuare un preesistente ambiente pro-infiammatorio.

Una persona anziana deve sottoporsi a un allenamento della forza, adattato e monitorato da un professionista nelle scienze dello sport e dell’attività fisica

Nutrizione

Alimentazione corretta, poiché è molto comune che gli anziani soffrano di malnutrizione causata da una perdita di appetito

Per questo motivo è importante che mangino correttamente e che la loro alimentazione sia supervisionata da un dietologo-nutrizionista registrato, con particolare attenzione alla nutrizione proteica, che è strutturalmente necessaria per produrre ipertrofia (e Sarcopenia inversa) e di solito è carente negli anziani.

Per questo, il consumo di frullati di proteina del siero del latte è una strategia utile, poiché è un modo di consumare proteine che non richiede una grande capacità ed è facilmente consumabile.

L’integrazione con Creatina può anche essere una strategia efficace negli anziani che non hanno problemi ai reni poiché “l’integrazione di creatina negli anziani può produrre un aumento della massa muscolare, della resistenza e delle prestazioni” (Moon et al. 2015)

Ridurre lo stress ossidativo

Ridurre lo stress ossidativo associato all’età e la produzione di molecole infiammatorie

Quindi includere un Multivitaminico di qualità può essere una strategia utile, specialmente per quelle persone anziane che soffrono di malnutrizione.

curcumina alla dieta, dovrebbero essere aspetti da valutare dopo un controllo degli indicatori di infiammazione aspecifici (come ESR) e specifici (come PCR) negli anziani, dove un medico deve valutare il modo migliore di agire prima della terapia farmacologica.

Sarcopenia e Aminoacidi

L’avanzare del tempo è associato con la perdita di massa muscolare, effetto che è conosciuto come sacropenia, e che inoltre produce il rischio di soffrire di qualche tipo di lesione. Inoltre, anche la risposta anabolica muscolare rispetto all’assunzione di proteina si vede diminuita.

Questo vuol dire che l’organismo non è efficace allo stesso modo per ottenere gli aminoacidi a partire dalla proteina ingerita da sola.

 

Sarcopenia: perdita di massa muscolare con l’età

Secondo alcune ricerche, in persone di età avanzata l’inclusione di certi aminoacidi può contribuire a migliorare la loro salute. Concretamente, i BCAAs, ed in particolare, la Leucina, possono essere la chiave per stimolare la produzione ormonale legata con la sintesi di proteine.

Leucina e il suo aiuto contro la Sarcopenia

In questo campo gioca un ruolo straordinario l’amminoacido Leucina, comportandosi come carburante per il metabolismo muscolare intensificando il riciclo degli amminoacidi come materia prima nella sintesi proteica.

La Leucina è anche uno stimolante della sintesi dell’insulina nel pancreas, un ormone insostituibile affinché l’apporto di amminoacidi all’interno delle cellule muscolari avvenga normalmente e queste possano mantenere il loro metabolismo proteico al livello desiderato.

Dato essenziale è che si altera anche nel corso dell’età, costituendo un fattore causale di questa perdita di massa muscolare che può arrivare fino all’8% nel peggiore dei casi

Con delle linee guida alimentari ben studiate, l’apporto della Leucina può essere notevolmente migliorato, poiché è un amminoacido presente in quantità apprezzabili nella carne rossa, nelle uova, nel pesce, nei derivati del latte e negli alimenti di origine vegetale come i legumi, cereali integrali, noci e patate, senza cercare di esaurire il catalogo.

Recenti rapporti scientifici suggeriscono la reale possibilità di bilanciare il tasso di sintesi proteica dopo i pasti e, in questo modo, frenare la Sarcopenia, attraverso un supplemento giornaliero di Leucina a dosi ridotte.

Nel contesto di evitare o almeno ritardare la comparsa di questo problema, l’uso regolare di un integratore alimentare dovrebbe essere in grado di migliorare l’anabolismo proteico al di sopra degli obiettivi fissati copre il consumo di routine, senza alterare il ritmo dei pasti quotidiani in qualsiasi momento.

Bibliografia

  1. Dhillon, R. J. S., & Hasni, S. (2017). Pathogenesis and Management of Sarcopenia. Clinics in Geriatric Medicine, 33(1), 17–26. https://doi.org/10.1016/j.cger.2016.08.002
  2. Fuggle, N., Shaw, S., Dennison, E., & Cooper, C. (2017). Sarcopenia. Best Practice & Research. Clinical Rheumatology, 31(2), 218–242. https://doi.org/10.1016/j.berh.2017.11.007
  3. Kim, T. N., & Choi, K. M. (2013). Sarcopenia: definition, epidemiology, and pathophysiology. Journal of Bone Metabolism, 20(1), 1–10. https://doi.org/10.11005/jbm.2013.20.1.1
  4. Moon, A., Heywood, L., Rutherford, S., Cobbold, C., A, C. M., Heywood, L., … Creatine, C. C. (2015). Creatine Supplementation in the Elderly : is Resistance Training Really Needed ?, 2(2).
  5. Leucine supplementation improves muscle protein synthesis in elderly men independently of hyperaminoacidaemia J Physiol August 15, 2006 575 (1) 305-315; published ahead of print June 15, 2006, doi:10.1113/jphysiol.2006.110742

Fonte articolo: HSN Store Blog


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Sarcopenia: un aiuto dall’Ashwagandha

Aprile 23, 2023 Dr. Francesco Perugini Billi

Il sistema muscoloscheletrico rappresenta il 40% di tutta la massa corporea e le cellule muscolari rappresentano il 75% di tutte le cellule dell’organismo. Circa un quarto di tutta la sintesi proteica avviene nel sistema muscolare. Quello muscoloscheletrico è un sistema molto importante perché è responsabile del controllo dei movimenti volontari.

Il processo dell’invecchiamento porta con sé, tra le altre cose, una sensibile riduzione della massa e della forza muscolare. La perdita di forza è la diretta conseguenza della riduzione della massa muscolare, condizione definita tecnicamente “Sarcopenia” (da σάρξ (“sarc”, carne) e ἐρημία (“epemia”, mancanza) ad indicare la “mancanza di carne”, cioè di muscolo.

Il massimo della forza fisica si raggiunge tra i 20 e 30 anni di età. Tra i 30 e 50 anni i cambiamenti nella massa e forza muscolare sono minimi.
Dai 50 anni, invece, si verificano sostanziali cambiamenti:

  • 15% di perdita di forza
  • e 0,5-1% di perdita di massa muscolare ad ogni decade successiva.

Una delle principali cause della Sarcopenia legata all’età è il declino degli ormoni anabolici e il conseguente effetto catabolico sui muscoli e le ossa. La riduzione dei livelli di testosterone, di deidroepiandrosterone, di ormone della crescita e di insulin-like growth factor ha un ruolo chiave in questo processo. Verso i 50 anni lo status ormonale del corpo umano cambia, nell’uomo abbiamo l’andropausa e nella donna la menopausa. La riduzione della sintesi ormonale porta a chiari cambiamenti nel fisico, tra cui, come già detto, una netta riduzione della massa e della forza muscolare.

Oltre al declino ormonale, altri fattori possono influire sulla Sarcopenia: sedentarietà, dieta e processi infiammatori (IL-1β, TNF- α, IL-6)

Le conseguenze della Sarcopenia legata all’età include la perdita delle normali funzioni motorie, disabilità, aumento della insulino-resistenza, astenia, maggior rischio di cadute e aumento della mortalità:

Tra i provvedimenti da adottare in via preventiva, la ricerca suggerisce:

  • un consumo di 30g di proteine ad ogni pasto: l’assunzione di 1,0-1,2g di proteine per Kg di peso corporeo è considerato il livello ottimale per gli anziani
  • il mantenimento di appropriati valori di vitamina D3
  • un adeguato apporto calorico
  • il mantenimento di buoni livelli di testosterone
  • e soprattutto, di non abbandonare mai l’attività fisica regolare.

Ashwagandha e Sarcopenia

Nella medicina ayurvedica l’ashwagandha, Withania somnifera, è tradizionalmente utilizzata per aumentare la massa muscolare, principalmente  nei defedati, nelle persone di costituzione magra e negli anziani. Un recente studio in doppio cieco ha mostrato che questa pianta medicinale potrebbe avere un ruolo terapeutico nella Sarcopenia.  Sono stati presi in considerazione i parametri ematochimici, le prestazioni generali e la forza fisica di 35 individui tra i 55 e i 75 anni di età. Si è visto che l’ashwagandha è in grado di aumentare il metabolismo dei muscoli e rallentarne il catabolismo.

Per il trial sono stati usati dosaggi fino a 750 mg di estratto secco, per due volte al giorno.

In un altro studio, un estratto di ashwagandha ha aumentato del 17% i livelli sierici di testosterone negli uomini, ormone la cui riduzione porta a una sempre di più di facile stancabilità, debolezza, depressione, scarsa libido e perdita di massa muscolare.

Conclusione

Secondo alcuni la perdita di massa e forza muscolare legata all’età non è inevitabile, ma dipende dal modo con cui si invecchia. Un corretto stile di vita, un adeguato apporto di proteine, un buon livello di vitamina D3,  l’uso di integratori e soprattutto una regolare e sostenuta attività fisica possono prevenire o rallentare significativamente la Sarcopenia.

Bibliografia

  1. Dreisbach S. How to eat and exercise to prevent age-related muscle loss from Sarcopenia. Eating well.
  2. Ed. Brahmachary G Neuroprotective Natural Products. Clinical aspects and mode of action. 2017 Wily-VCH, Germany.
  3. Keller K, Engelhardt M. Strength and muscle mass loss with aging process. Age and strength loss. Muscles Ligaments Tendons J. 213; 3: 346-350.
  4.   Articolo condiviso e riprodotto con il permesso del Dr Francesco perugini Billi©copyright


Leggi anche su altri siti per invitarti al recupero della tua forza muscolare attraverso diverse strategie:

In sintesi, leggendo i vari articoli qui proposti, per combattere il declino muscolare e riprendere forza serve esercizio fisico costante ed equilibrato ed anche una serie di aiuti dagli integratori:

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CURIOSITA’

L’ashwagandha può essere utilizzata per cagliare il latte e produrre formaggio per via della presenza di alcuni enzimi attivi. È chiamata anche “ginseng indiano” perché trova largo uso nella medicina tradizionale ayurvedica come tonico fortificante e rigenerante.


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Curcumina: tra i più potenti antiossidanti a nostra disposizione

 

CURCUMA LONGA

pubblicato dal profilo del dr Claudio Sauro

Botanicamente la Curcuma Longa, appartiene alla famiglia delle Zingiberacee, cui fanno parte anche lo zenzero e il cardamomo. La droga, che è di un bel colore dorato, si ricava dal rizoma (parte del fusto sotterraneo della pianta Curcuma longa che viene schiacciato e polverizzato). Contiene centinaia di componenti, cui sono state attribuite oltre 300 attività biologiche diverse.

Per esempio, almeno 20 componenti possiedono una provata azione antibatterica. Tuttavia, i ricercatori si sono concentrati soprattutto su uno di questi, la curcumina.

La CURCUMINA è il principale componente biologicamente attivo del Turmerico.

La Curcumina viene estratta e concentrata e con essa vengono effettuati studi e trial clinici per le sue proprietà mediche come trattamento naturale per un gran numero di malattie.

La formula chimica della Curcumina è C21H20O6, è conosciuta anche come diferuloilmetano. L’estratto standardizzato contiene almeno il 95% di curcuminoidi, Curcumina, Demetossicurcumina e Bisdemetossicurcumina, la gamma completa di antiossidanti estratti dalla Curcuma. È la percentuale esatta utilizzata in numerosi studi clinici.

A differenza di molti altri antiossidanti, i curcuminoidi sono in grado sia di prevenire la formazione di radicali liberi sia di neutralizzare i radicali liberi già esistenti, e sono considerati efficaci bioprotettori a causa di questa duplice attività.

La curcumina ha inoltre mostrato di possedere altre attività di estremo interesse, tra cui quelle:

  • anticoagulanti,
  • antitrombotiche,
  • antipertensive,
  • antinfiammatorie,
  • antidiabetogene,
  • ipocolesterolemizzanti,
  • antiossidanti,
  • antivirali
  • ed epatoprotettive.

La sua proprietà antiossidante è 300 volte superiore a quella della vitamina E.

Oltre al suo componente isolato, curcumina, anche la curcuma nella sua interezza si è dimostrata capace in alcune ricerche di inibire in vitro le cellule tumorali.

In India, è utilizzata almeno da 6000 anni, come medicina, cosmetico, spezia e colorante (per 2000 anni le tuniche dei monaci buddisti sono state tinte con questa radice ). Per gli indiani è un simbolo di prosperità e un mezzo di purificazione per tutto il corpo. La medicina ayurvedica le attribuisce numerose proprietà (antibatteriche, antinfiammatorie, antiallergiche, antispastiche, ecc.), molte delle quali confermate dalla scienza moderna.

La Curcuma è stata usata come condimento in grandi quandità per centinaia di anni senza particolari reazioni avverse.

Diversi studi hanno dimostrato che la Curcumina non è tossica per gli esseri umani, fino a 8000 mg/die (16 capsule al giorno).

L’americana FDA (Food and Drug Administration) classifica la Curcuma (contiene il 2 per cento di Curcumina) sostanza GRAS (General Recognition And Safety), ovvero “Generalmente Riconosciuta Sicura”.

  • Tuttavia, donne in gravidanza, persone con disturbi emorragici, o calcoli biliari, dovrebbero consultarsi col proprio medico curante.

Il primo studio su questa sostanza risale agli anni ’70, quando un gruppo di ricercatori indiani dimostrò il suo effetto ipocolesterolemizzante sui ratti. Il grosso delle ricerche però prese il via circa 20 anni dopo, ad opera soprattutto del Prof Bharat Aggarwal. Questi, negli anni ’80, fu il primo a purificare il TNF alfa e beta (Fattore di Necrosi Tumorale), un potente fattore antitumorale prodotta dal nostro organismo. Questa molecola, infatti, è in grado di distruggere i tumori, ma solo se rilasciata localmente.
Allora, la mise a contatto con le colture cellulari e, con sua grande sorpresa, l’attività del TNF e del NF kappa B fu prontamente bloccata.

In seguito, fu in grado di dimostrare che è soprattutto la curcumina a possedere la capacità di inibire questi fattori ed impedire la replicazione e la diffusione delle cellule tumorali.

Da allora sono stati condotti centinaia di studi.

Secondo i ricercatori, la curcumina potrebbe essere utile almeno in 8 tumori:

polmoni, bocca, colon, fegato, rene, pelle (melanoma), mammella e leucemia.

Sono stati descritti numerosi meccanismi d’azione per l’attività antitumorale della Curcumina.

  • Inibizione della proliferazione delle cellule tumorali, induzione di apoptosi (una modalità di morte cellulare),
  • inibizione della trasformazione delle cellule da normali a tumorali,
  • inibizione del la formazione dei vasi che alimentano il tumore (effetto anti-angiogenetico),
  • inibizione dell’invasività e delle metastasi
  • e la soppressione dell’infiammazione sono stati collegati con l’attività antitumorale della Curcumina.
  • L’inibizione di COX-2 e 5-LOX, le molecole di adesione, le citochine infiammatorie, i recettori del fattore di crescita, il fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGF),
  • ed i fattori di trascrizione della Curcumina sono strettamente legati alla sua attività antitumorale.

L’azione difensiva della Curcuma si è evidenziata in tutte le forme tumorali conosciute, e si è scoperto che esiste una azione contemporanea anche sui PPAR gamma, sostanze importantissime nella regolazione del consumo energetico e della insulinoresistenza nell’uomo.

Inoltre la Curcuma in associazione alle terapie oncologiche classiche va a potenziare l’azione dei chemioterapici normalmente utilizzati. La curcumina, una volta unito con il farmaco Cisplatino migliora la soppressione e la crescita delle cellule neoplastiche del tumore della testa e del collo:
Inoltre il Cisplatino può essere usato alla dose di 1/3 rispetto a quello che si usa comunemente in Chemioterapia, e quindi i suoi effetti tossici sono ridotti al minimo.

La Curcuma si lega all’enzima IKK, un inibitore della chinasi kappa B, ed inibisce la attivazione di un fattore di trascrizione chiamato fattore nucleare kappa B (NFκB), che promuove la crescita del tumore. La azione soppressiva del Cisplatino porta ad un percorso diverso attraverso la attivazione delle proteine oncosoppressori p16 e p53, due proteine che ancora una volta inibiscono l’attività del promotore NFκB sulla crescita del cancro.

La curcumina ha indotto il successivo arresto della fase M, nella G (1) / S e G (2), seguita da apoptosi nelle cellule HOS. La fase di arresto della G (1)/ S e G (2)/ S si è manifestata unitamente alla down-regulation [*NDT regolazione verso il basso, una diminuzione del numero di recettori sulla superficie delle cellule bersaglio] rispettivamente della ciclina D1, CDC2 e ciclina B1. L’apoptosi è stata indotta dalla attivazione della capspase-3 e dalla scissione della poli (ADP-ribosile) polimerasi (PARP).

CONCLUSIONE:

I nostri risultati hanno dimostrato che la curcumina ha causato la morte delle cellule HOS bloccando le cellule e in successione la fase M della G (1) / S e G (2) /S, e l’attivazione del percorso della caspasi-3.
Il Turmeric è uno dei più potenti antiossidanti conosciuti, esso è molto più efficace della vitamina C, protegge il DNA dalla perossidazione lipidica con una percentuale dell’85%, rispetto al Beta Carotene 50%, e la vitamina E 57%.

Segue adesso una sintesi sulle evidenze scientifiche delle proprietà antitumorali della curcumina e della curcuma.

Leucemia infantile

Gli studi epidemiologici mostrano che in Asia l’incidenza di questo tumore è molto inferiore rispetto all’Europa e secondo i ricercatori della Loyola University di Chicago questo sarebbe dovuti in parte all’effetto protettivo della curcuma, molto utilizzata nella cucina asiatica. L’azione antiossidante di questa spezia protegge il DNA dai danni provocati da sostanze chimiche ambientali o da quelle che si trovano nei processati.
Per altro, negli esperimenti di laboratorio, la curcumina è stata in grado di inibire le crescita delle cellule leucemiche.
I bambini possono trarre benefico dalla curcuma fin da lattanti. Infatti, i principi terapeutici di questa spezia passano dalla madre al bimbo tramite il latte materno.

Cancro alla mammella

In alcuni studi sui topi la curcumina ha ridotto di molto la diffusione metastatica del tumore della mammella. Si crede che la curcumina e la curcuma possano essere molto utili nella prevenzione di questo tumore attraverso tre meccanismi:

  1. inibizione del COX-2, un enzima che ha un ruolo chiave nell’iniziazione e diffusione del cancro. Il COX-2 ha una lunga lista di effetti negativi: stimola la divisione delle cellule tumorali, impedisce la morte cellulare, stimola la crescita di nuovi vasi sanguigni attorno al tumore, facilita la diffusione delle metastasi.

La curcuma protegge le donne in menopausa e sottoposte alla terapia ormonale sostitutiva dal tumore al seno: lo affermano i ricercatori americani dell’Università del Missouri in uno studio apparso su Menopause, la rivista della North American Menopause Society.
I test sono stati condotti su cavie e hanno effettivamente dimostrato che la popolare spezia indiana ha il potere di ritardare l’eventuale insorgenza del cancro al seno, ne diminuisce l’incidenza e previene il rischio di anormalità morfologiche alle ghiandole mammarie:

la curcuma infatti blocca la produzione di una molecola chiamata Vegf, che gioca un ruolo decisivo nello sviluppo dei tumori.

“La curcuma e altri composti anti-angiogenici, che arrestano cioè la formazione di nuovi vasi sanguigni a partire da altri già esistenti – spiega Salman Hyder, coordinatore dello studio – dovranno essere ancora testati come agenti dietetici chemiopreventivi nelle donne sotto terapia ormonale sostitutiva a base di estrogeni e progestinici, nel tentativo di diminuire o ritardare l’insorgenza del tumore al seno in questa categoria di pazienti”.

Cancro alla bocca

Uno studio è stato condotto a Srikakulam, nel distretto dell’Andhra Pradesh, su donne che praticano il “reverse smoking” (fumare tenendo in bocca la parte accesa della sigaretta), che provoca un’ alta percentuale di tumore della bocca. La spennellatura di curcuma nelle guance si è dimostrata un’ efficace prevenzione del tumore.

Cancro del colon

L’effetto positivo della curcumina su questo tumore è stato dimostrato da studi di laboratorio. Recentemente si è visto che la curcumina ha un’azione specifica sulla neurotensina, ormone gastrointestinale strettamente legato alla produzione di una proteina infiammatoria coinvolta nella genesi e nella metastatizzazione del carcinoma del colon. Circa un terzo dei tumori del colon hanno recettori per questo ormone. Secondo i ricercatori, la curcumina potrebbe essere un valida ausilio nella prevenzione e nella cura di questa forma tumorale.
Il cancro al colon è il tipo di tumore su cui la curcumina sembra essere più efficace. L’ipotesi si basa sull’osservazione che questa sostanza riduce i livelli di un enzima chiamato cicloossigenasi-2 (COX-2), responsabile della produzione di molecole che provocano l’infiammazione (l’aspirina e i celebri antinfiammatori Celebrex e Vioxx sono degli inibitori di questo enzima).
Questa proprietà potrebbe avere un effetto benefico sul cancro al colon, infatti studi realizzati finora indicano che questi antinfiammatori potrebbero ridurne la frequenza. A questo proposito, un recente studio sugli effetti della somministrazione per via orale della curcumina mostra una riduzione notevole delle molecole infiammatorie liberate dalla COX-2 nel sangue dei soggetti osservati.

Questo effetto è estremamente interessante, soprattutto alla luce dei recenti risultati che mostrano come gli antinfiammatori sistetici svolgano effetti secondari che potrebbero limitare il loro utilizzo futuro ai fini della prevenzione del cancro al colon.
Per esempio, prendendo come modello i topi transgenici che sviluppano spontaneamente dei polipi a livello del tratto gastrointestinale, un fattore di rischio importante per il cancro al colon, la somministrazione di curcumina è stata in grado di bloccare in modo significativo (40%) lo sviluppo di questi polipi, impedendo che degenerino in tumori veri e propri.
Sembra quindi che l’integrazione della curcumina delle dieta di persone già colpite da questi polipi possa contribuire a evitare che degenerino in forme tumorali.

Cancro del pancreas

Sulla base degli studi condotti in laboratorio, i ricercatori sono convinti che la curcumina potrebbe essere d’aiuto nella prevenzione e forse anche nella cura di questo temibile tumore, verso il quale la medicina è totalmente disarmata.

Melanoma

Studi di laboratorio hanno dimostrato che la curcumina provoca l’apoptosi (una sorta di suicidio cellulare) delle cellule del melanoma.

Cancro del polmone

Sono stati dimostrati effetti positivi della curcumina su cellule tumorali in vitro.

Cancro del fegato

Sono stati dimostrati effetti positivi della curcumina su cellule tumorali in vitro.

Cancro della cervice

Un ricercatore del “Institute of Cytology and Preventive Oncology (ICPO)” indiano ha recentemente scoperto che la curcumina protegge dai virus del papilloma (HPV), che possono causare il tumore della cervice dell’utero. I virus HPV necessitano di alcune proteine virali prodotte delle cellule del corpo per potere agire rapidamente. La curcumina impedisce il legame di queste proteine epiteliali con il virus. Alcuni studi clinici (sulle donne) sono in corso.

Cancro della prostata

L’India è il Paese dove si consuma (3-5 g per adulto al giorno) e si produce più curcuma al mondo ed è anche quello con la più bassa incidenza di tumore alla prostata.

In un recente studio sui topi si è visto che l’associazione tra fenetil isotiocianati (PEICT, un composto naturale che si trova nelle crucifere (broccoli, cavolfiori, ecc.) e curcumina, ha una notevole azione preventiva sul tumore della prostata.
Secondo quanto si legge sulla rivista “Cancer Research” in un articolo firmato da un gruppo di ricercatori della Rutgers University, che ha sede del New Jersey, la curcuma avrebbe un notevole importanza nella prevenzione e nel trattamento dei tumori della prostata. L’effetto protettivo sarebbe altresì evidente quando essa è associata al fenetil isotiocianato (PEITC), una sostanza presente in alcune verdure come i broccoli, il crescione, la barbarea, i cavoletti di Bruxelles, la rapa, il cavolfiore, il cavolo comune e il cavolo rapa.

“Si tratta – ha spiegato Ah-Ng tony Kong, docente di farmaccologia della Rutgers – di test effettuati sui topi, ma il risultato è comunque interessante, non solo in termini preventivi ma anche per il trattamento di tumori della prostata già diagnosticati.”

La portata di questo studio si può comprendere pienamente considerando la prevalenza e l’incidenza che ha attualmente il carcinoma della prostata nei paesi industrializzati, e soprattutto negli Stati Uniti, dove si hanno circa 500.000 nuovi casi ogni anno. Nuovi farmaci si rendono necessari anche tenendo conto che tale neoplasia risponde poco agli agenti chemioterapici e alla radioterapia.

Cancro esofageo

La curcuma, avrebbe potere anti-cangerogeni contro le cellule tumorali del cancro all’esofago. Questo è quanto viene fuori da una ricerca di laboratorio condotta presso il Cork Cancer Research Centre, a cura della prof. Sharon McKenna e pubblicata sul British Journal of Cancer. Infatti le radici polverizzate giallo-ocra della curcuma, l’ingrediente principale del curry, possiedono proprietà antiossidanti e fluidificanti del sangue.
Inoltre la curcuma effettua una buona azione antinfiammatoria sul tubo digerente oltre a svolgere la funzione di antispasmodico dei muscoli dell’apparato gastrointestinale.

Gli scienziati hanno sottoposto le cellule tumorali a trattamento con curcumina, componente chiave della curcuma, in 24 ore le cellule cancerogene iniziavano la loro lenta distruzione.

Già precedenti studi scientifici avevano suggerito che la curcumina sia in grado di combattere i tumori e che le persone che mangiano molto curry potrebbero essere meno soggette alla malattia, anche se la sostanza perde velocemente le sue qualità quando viene ingerita.
Secondo Sharon McKenna, principale autrice dello studio, i dati indicano che la curcumina potrebbe essere impiegata per sviluppare farmaci terapeutici.

Sono più di mezzo milione ogni anno le vittime del cancro esofageo in tutto il mondo. Si tratta di un tipo di tumore con un alto tasso di mortalità. La sopravvivenza a cinque anni si attesta tra il 12 e il 31%.
Secondo i ricercatori, la ricerca apre ora la strada a nuove interessanti terapie farmacologiche in grado di dare una speranza al mezzo milione di persone che ogni anno sono vittime del cancro all’esofago, uno dei più aggressivi e che lascia poche speranza di sopravvivenza.

La dottoressa coordinatrice dello studio, Sharon McKenna, spiega come si sono svolti gli studi.

In pratica, si è osservato che la molecola della curcumina inizia ad agire entro 24 ore dalla somministrazione uccidendo le prime cellule cancerogene e dando avvio un processo di apoptosi.

Leslye Walker, professore presso il Centro per la Ricerca sul Cancro del Regno Unito, ha sottolineato che questo è “uno studio interessante che apre la possibilità che gli elementi chimici naturali di curcuma, possono essere utilizzati in nuovi trattamenti per il cancro esofageo.

Il consumo d’alcol ed i problemi di reflusso, sono una causa e la possibilità di usare la curcuma per prevenire questa malattia è molto importante” ha commentato Walker.

Proprietà Nutrizionali

Per un uso preventivo e salutistico si tratta semplicemente di integrarla nella dieta:

1-2 cucchiaini al giorno.

Si può aggiungere alla fine della cottura di qualche pietanza, mettere nello yogurt, farne una salsa, il curry, ecc.

Si consiglia di assumerla sempre con un grasso (olio extravergine, burro, ghee, ecc.) o con cibi grassi, che per altro aiuta a digerire. Il grasso facilita l’assorbimento intestinale dei componenti attivi.

Anche una molecola contenuta nel pepe, la piperina, aumenta più di mille volte l’assorbimento della curcumina ne facilità l’assorbimento.
Conservatela in flaconi di vetro scuro a tenuta ermetica e tenetela rigorosamente lontano dalla luce e dalla umidità. La curcumina è molto sensibile alla luce.

Perché l’industria farmaceutica non ha brevettato la Curcumina?

Le società farmaceutiche multinazionali sono molto interessate a possedere dei brevetti per la Curcumina a causa delle numerose prove scientifiche a favore delle sue proprietà curative e la lunga storia delle sue proprietà curative.

Tuttavia, proprio l’evidenza e la storia della Curcuma e della Curcumina usata come medicamento per secoli in diverse culture è la ragione per cui la United States Patent and Trademark Office ha respinto e revocato i diritti di brevetto (n. 5401504 ) per la Curcuma sulla base del fatto che le richieste non sono nuove: il 21 aprile 1998 “USPTO inequivocabilmente respinge tutte e sei le richieste effettuate il 29 dicembre 1993 e sentenzia che le proprietà medicinali della Curcuma proprietà non sono brevettabili”.

Come spiega il Dr Bharat B. Aggarwal dell’Anderson Cancer Center a Houston:

“nel caso della Curcumina, un composto naturale, nessuna azienda può trarre vantaggio dalla Curcuma, qualora si mostrasse essere un efficace farmaco anti-cancro”.

“Questo è un peccato per i produttori farmaceutici che propongono tariffe promozionali per i loro clienti, ma una buona notizia, per un consumatore che non voglia pagare $ 20,00 per ogni pillola.”

Come funziona la Curcumina contro l’artrite?

L’artrite è anche una malattia di natura infiammatoria. Tutti gli attuali farmaci approvati per l’artrite sono anti-infiammatori. La terapia a base di Anti-TNF (fattore di necrosi tumorale) è stata recentemente approvata per questa malattia. È stato dimostrato che la Curcumina è in grado sia di fermare la produzione di TNF che di bloccare l’azione del TNF.

La Curcumina, applicata topicamente, ha dimostrato di avere attività contro l’artrite.

Come funziona la Curcumina contro il morbo di Crohn?

Il morbo di Crohn è una malattia di natura infiammatoria. Tutti gli attuali farmaci approvati per questa malattia hanno attività anti-infiammatoria. La terapia anti-TNF è stato approvata per questa malattia. È stato dimostrato che la Curcumina blocca sia la produzione che l’azione del TNF. La Curcumina assunta per via orale ha dimostrato di avere attività contro il morbo di Crohn.

Come funziona la Curcumina per accelerare la guarigione delle ferite?

Come funziona la Curcumina contro la psoriasi?

La psoriasi è un altra malattia di natura infiammatoria. Rilevanti elementi di prova, sia negli animali che nell’uomo, indicano che la Curcumina è molto efficace contro la psoriasi quando viene applicato topicamente sulla cute.

Preparazione

Per l’assunzione si ponga 1 Kg di polvere di curcuma in un vaso di vetro e la si copra con alcool puro da liquori a 95°, si lasci riposare per 5 giorni con vaso chiuso, in tal modo si estraggono anche i principi liposolubili (curcumina) che sono i più potenti antiinfiammatori.

Si può prendere poi questa pasta di curcuma alla dose di 2 cucchiani da caffè al giorno magari sciolta il latte o Yogurt. Si tenga presente che è il più potente antiinfiammatorio in natura.

(tenere al riparo dalla luce).


Golden Milk: ricetta e benefici della bevanda della tradizione ayurvedica

Il Golden Milk, o latte d’oro, è una bevanda dai numerosi benefici, originariamente a base di curcuma, latte, miele e pepe.

Si chiama così proprio per il colore dorato dato dalla curcuma, l’ingrediente chiave. La ricetta è tramandata in India da generazioni e usata come rimedio casalingo. 

Golden milk: la ricetta

Vegamega

Ecco la ricetta del Golden Milk della tradizione ayurvedica ma in una variante vegetale, semplice e gustosa, adattabile a qualunque stagione.

Ingredienti: 

  • curcuma bio e di buona qualità;
  • un dolcificante naturale come il succo d’agave, d’acero o di datteri (facoltativo).

Procedimento:
Versare tutti gli ingredienti in un pentolino e scaldarli sul fuoco, mescolando con una frusta. Non è necessario portare a bollore.
Filtrare con un colino il composto in una tazza per eliminare eventuali residui. 
Si può consumare caldo per colazione, merenda o coccola serale oppure fresco per una bevanda dissetante.
In frigo si conserva fino a tre giorni.

questa bevanda istantanea.

Idea sfiziosa e alternativa: il golden milk si può congelare in degli stampini per farne dei freschi e nutrienti ghiaccioli in estate.


Alcune proposte per l’acquisto di Curcuma

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La Curcuma

Quando si parla di Curcuma ci si riferisce comunemente alla Curcuma longa, una pianeta perenne appartenete alla famiglia delle Zingiberacee. 

Si è rivelata estremamente utile per migliorare la sintomatologia legata a disturbi del ciclo mestruale.

Risulta inoltre un ottimo coadiuvante nel donare benessere alle articolazioni e nell’alleviare gli stati dolorosi associati a contusioni, slogature e dolori muscolari, nonché a artrosi, osteoartriti e artrosi.

 Se associata al pepe nero, che ne amplifica l’assorbimento, il suo effetto risulta potenziato.

Biodisponibilità della curcumina

Tratto da ARTOI

Nonostante tutti i benefici che apporta alla salute e le numerose proprietà farmacologiche della spezia, una delle principali critiche che il mondo scientifico rivolge alla curcumina è la sua scarsa biodisponibilità. Molti studi, sia sull’uomo che sui topi, hanno confermato che dopo l’assunzione orale di una certa quantità di curcuma, la concentrazione dei suoi metaboliti attivi misurata nel sangue o nei tessuti extraintestinali era scarsissima o praticamente nulla.

Le ragioni di questa ridotta biodisponibilità sono:

Ciò ostacola notevolmente l’applicazione clinica della sostanza (11).

Per assimilarla meglio e potenziarne gli effetti, sono stati studiati numerosi metodi tra i quali l’uso di adiuvanti che ne migliorano l’assorbimento intestinale e ne riducono l’eliminazione. I più noti sono la piperina (alcaloide presente nel pepe nero) e i grassi dell’olio. Accompagnando la curcuma a questi ingredienti è possibile aumentarne la biodisponibilità (12).

Meccanismo d’azione della piperina:

Meccanismo d’azione dell’olio:

Altri metodi prevedono l’uso della curcumina liposomiale e di nanoparticelle (13),(14):

Proprietà farmacologiche della curcumina

La curcuma è la spezia più studiata al mondo, in particolare il suo principio attivo curcumina. Un ampio spettro di studi ha infatti dimostrato la capacità della curcumina di indurre numerosi effetti biologici e farmacologici:

Riferimenti bibliografici:

  1. Int J Mol Sci.2020 Feb 7. Evaluation of Antioxidant Activity of Spice-Derived Phytochemicals Using Zebrafish. Endo Y, Muraki K, Fuse Y, Kobayashi M.
  2. Eur Cardiol.2019 Jul 11. Anti-inflammatory Action of Curcumin and Its Use in the Treatment of Lifestyle-related Diseases. Shimizu K, Funamoto M, Sunagawa Y, Shimizu S, Katanasaka Y, Miyazaki Y, Wada H, Hasegawa K, Morimoto T.
  3. Nutrients. 2019 Oct. Curcumin, Gut Microbiota, and Neuroprotection. Francesco Di Meo,Sabrina Margarucci, Umberto Galderisi, Stefania Crispi, and Gianfranco Peluso
  4. Food Nutr Res. 2017. Regulative effects of curcumin spice administration on gut microbiota and its pharmacological implications. Liang Shen,Lu Liu, and Hong-Fang Ji
  5. Nutrients. 2019 Aug. Curcumin and Type 2 Diabetes Mellitus: Prevention and Treatment. Francesca Pivari,Alessandra Mingione, Caterina Brasacchio, and Laura Soldati.
  6. Nutrients. 2013 OctPolyphenols: Benefits to the Cardiovascular System in Health and in Aging. Sandhya Khurana,Krishnan Venkataraman, Amanda Hollingsworth, Matthew Piche, and  C. Tai
  7. Drug Des Devel Ther.2018 Dec 3. Curcumin alleviates rheumatoid arthritis-induced inflammation and synovial hyperplasia by targeting mTOR pathway in rats. Dai Q, Zhou , Xu L, Song X
  8. Med Sci (Basel). 2017 Dec. Regulation of Polyamine Metabolism by Curcumin for Cancer Prevention and Therapy. Tracy Murray-Stewartand Robert A. Casero, Jr.
  9. Nutrients. 2019 Oct 5. Curcumin and Cancer. Giordano A, Tommonaro G.
  10. Front Pharmacol. 2018. Preventive Effect of Curcumin Against Chemotherapy-Induced Side-Effects. Zhijun Liu,Pengyun Huang,Siukan Law, Haiyan Tian, Wingnang Leung, and Chuanshan Xu
  11. Cancer Res Treat. 2014 Jan 15. Recent Developments in Delivery, Bioavailability, Absorption and Metabolism of Curcumin: the Golden Pigment from Golden Spice. Sahdeo Prasad, PhD, Amit K. Tyagi, PhD, and Bharat B. Aggarwal, PhD
  12. Planta Med.1998 May. Influence of piperine on the pharmacokinetics of curcumin in animals and human volunteers. Shoba G, Joy D, Joseph T, Majeed M, Rajendran R, Srinivas PS.
  13. Int J Nanomedicine.2019 Dec 10. Evaluation of Intestinal Absorption Mechanism and Pharmacokinetics of Curcumin-Loaded Galactosylated Albumin Nanoparticles.Huang Y, Deng S, Luo X, Liu Y, Xu W, Pan J, Wang M, Xia Z
  14. Int J Nanomedicine.2017 Aug 21. Liposomal curcumin and its application in cancer. Feng T, Wei Y, Lee RJ, Zhao L.

Da un commento di Corrado Penna riporto fedelmente

Curcuma e Proprietà Antivirali

Anche la curcuma, da millenni utilizzata in India, è stata scientificamente comprovata per le sue virtù anti-virali, anti-infiammatorie, anti-ossidanti e anti-tumorali.
i coronavirus sono per l’appunto dei virus incapsulati, come possiamo leggere nell’articolo Coronavirus envelope protein: current knowledge[2].

L’articolo Anti-infective Properties of the Golden Spice Curcumin[3] mostra che la curcuma è attiva anche contro il virus dell’influenza e quello dell’epatite C, ma anche contro alcuni ceppi di batteri come Staphylococcus, Streptococcus e Pseudomonas.

Questo pone le basi scientifiche per la “ricetta” anti-infettiva a base di miele (il più naturale possibile), curcuma e un poco di pepe nero (che massimizza l’attività della curcumina presente nella curcuma)[4].

Anche lo zenzero possiede proprietà antivirali, ma finora ho trovato solo un articolo che ne descrive l’efficacia contro il virus respiratorio sinciziale umano[5].

Come per i farmaci, anche per i rimedi naturali è sempre meglio non utilizzare dosi esagerate, e consultare preventivamente il proprio medico di base o altro professionista.

  1. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3641039/ .
  2. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31133031 .
  3. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6509173/.
  4. https://www.alfemminile.com/dieta-dimagrante/curcuma-e-miele-s2476610.html.
  5. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23123794.

Interazione tra microbiota intestinale e curcumina:
una nuova chiave di comprensione per gli effetti sulla salute della curcumina

Astratto

Curcumina, un polifenolo lipofilo contenuto nel rizoma della Curcuma longa (curcuma), è stata usata per secoli nella medicina tradizionale asiatica, e oggi è ampiamente utilizzata negli alimenti come spezia alimentare in tutto il mondo.

Ha ricevuto notevole attenzione per le sue attività farmacologiche, che sembrano agire principalmente attraverso meccanismi antinfiammatori e antiossidanti. Per questo motivo è stato proposto come strumento per la gestione di molte malattie, tra cui malattie gastrointestinali e neurologiche, diabete e diversi tipi di cancro.

principalmente nel tratto gastrointestinale, dove sono state rilevate alte concentrazioni di questo polifenolo dopo somministrazione orale.

Di conseguenza, si potrebbe ipotizzare che la curcumina eserciti direttamente i suoi effetti regolatori sul microbiota intestinale, spiegando così il paradosso tra la sua bassa biodisponibilità sistemica e la sua ampia attività farmacologica.

È noto che il microbiota ha diversi ruoli importanti nella fisiologia umana e la sua composizione può essere influenzata da una moltitudine di fattori ambientali e di stile di vita. Di conseguenza, qualsiasi perturbazione nel profilo del microbioma intestinale o disbiosi può avere un ruolo chiave nella progressione della malattia umana.

È interessante notare che la curcumina e i suoi metaboliti hanno dimostrato di influenzare il microbiota.

  • la regolazione della microflora intestinale da parte della curcumina
  • Questa recensione riassume gli studi più recenti su questo argomento, evidenziando la forte connessione tra curcumina e microbiota intestinale, con l’obiettivo finale di aggiungere nuove informazioni sui potenziali meccanismi con cui la curcumina esercita i suoi effetti.

    FONTE

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    Curcuma in compresse con aggiunta di Piperina (Pepe Nero) ci da una formula potenziata e a maggiore biodisponibilità: il pepe nero infatti amplifica l’assorbimento della curcumina. La Curcuma sostiene la funzionalità digestiva, epatica, articolare e contrasta i disturbi del ciclo mestruale. Il Pepe nero può essere utile per la sua azione antiossidante e tonico-adattogena. La Curcuma attualmente è considerata un integratore alimentare antiossidante per eccellenza. Le sue proprietà sono note da tempi remoti, per tanto vanta una storia ricca e affascinante.
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    Confezione: Utilizzo per 15 giorni.


    Note sulle normative ministeriali che regolano la commercializzazione degli integratori

    Curcuma con curcumina al 95%, Ministero: è novel food, non utilizzabile in integratori

    Integratori alimentari: Curcuma longa con curcumina al 95% sono “novel food” e non commercializzabili senza autorizzazione specifica

    A conclusione di un’indagine e di una ulteriore consultazione a livello europeo sugli integratori contenenti estratti e preparati di piante di Curcuma è stato stabilito che gli ingredienti denominati “estratto di Curcuma longa con curcumina al 95%” non possono essere impiegati in quanto novel food (nuovi alimenti ex reg. 2015/2283), e pertanto “gli integratori alimentari che li contengono non sono commercializzabili”. Lo ha comunicato una nota del ministero della Salute che ha condotto una ulteriore ricognizione con gli Stati Membri per valutare l’eventuale uso significativo in Unione Europea e lo status di “nuovo alimento” dell’ingrediente.

    Dati raccolti in Italia e consultazione con stati europei

    In data 31 dicembre 2022 si era conclusa la raccolta dei dati indetta dal Ministero della Salute, coinvolgendo anche i farmacisti, riguardo il consumo significativo, precedente al 1997, degli estratti di Curcuma longa e spp relativa a curcumina 95% per verificarne la storia alimentare. Sulla base dei dati raccolti tali estratti, sembravano configurarsi come “novel food”, non impiegabili negli alimenti senza una preventiva autorizzazione.

    Il Ministero scrive, infatti, che non avendo sufficienti dati che attestassero l’uso significativo in campo alimentare tali da escludere l’applicazione del Regolamento “novel food” dell’estratto di rizoma di Curcuma longa L con curcumina al 95% – ingrediente indicato nella composizione di diversi integratori alimentari – è stata effettuata una ulteriore ricognizione con gli Stati Membri per valutare l’eventuale uso significativo in Unione Europea e lo status di nuovo alimento dell’ingrediente in questione.

    “Anche in questo caso, non è stato dimostrato un uso significativo in campo alimentare per l’estratto di rizoma di Curcuma longa L titolato al 95% in curcumina. È, invece, risultata una storia di consumo significativo negli integratori alimentari per ‘l’estratto del rizoma di Curcuma longa L, contenente fino al 95% di curcuminoidi (detti anche curcumine), i cui costituenti principali sono la curcumina e, in misura minore, la demetossicurcumina e la bisdemetossicurcumina, in proporzione uguale a quella naturalmente presente nella C. longa. Qualsiasi processo che aumenti la solubilità o la biodisponibilità potrebbe tuttavia essere soggetto al regolamento sui nuovi alimenti'”.

    Da qui ne consegue che “ingredienti denominati “estratto di Curcuma longa con curcumina al 95%” non possono essere impiegati perché nuovi alimenti ex reg. 2015/2283, e pertanto gli integratori alimentari che li contengono non sono commercializzabili”.

    Novel food: che cosa sono

    La sezione dedicata all’alimentazione della Commissione europea definisce i “novel food” come “alimenti che non erano stati consumati in misura significativa dalle persone nell’UE prima del 15 maggio 1997, quando è entrato in vigore il primo regolamento sui nuovi alimenti. I “nuovi alimenti” possono essere alimenti innovativi e di nuova concezione, alimenti prodotti utilizzando nuove tecnologie e processi di produzione, nonché alimenti che sono o sono stati consumati tradizionalmente al di fuori dell’UE“. Ad esempio, i nove food possono essere nuove fonti di vitamina K o estratti di alimenti esistenti (i fosfolipidi derivati da olio di krill antartico di Euphausia superba), prodotti agricoli di paesi terzi (semi di chia, succo di frutta di noni) o alimenti derivati ​​da nuove produzioni (alimenti trattati con raggi UV come latte, pane, funghi e lievito). È necessario che siano sicuri, che vengano correttamente etichettati ed è necessaria un’autorizzazione pre-commercializzazione.

    Fonti:


     




    Curcuma a confronto con alcuni farmaci, risulta altrettanto efficace

    La scienza conferma che la curcuma è efficace quanto 14 farmaci

    Spunti di ricerca che riguardano al Curcuma

    su GreenMedInfo

    Giovedì 20 dicembre 2018
    Se mai ci fosse un’erba che mette la paura esistenziale nella linea di fondo delle aziende farmaceutiche, quella è la curcuma.
    Ecco alcune migliaia di motivi per cui …
    Data la vastità della ricerca svolta su questa straordinaria spezia, non sorprende che un numero crescente di studi abbia concluso che si confronta favorevolmente con una varietà di farmaci convenzionali, tra cui:
    Un altro modo in cui la curcuma e i suoi componenti rivelano le loro straordinarie proprietà terapeutiche è nella ricerca sui tumori resistenti ai farmaci.
    Abbiamo due sezioni sul nostro sito (GreenMedInfo) dedicate alla ricerca di terapie naturali e integrative su questi argomenti, e mentre ci sono dozzine di sostanze con efficacia dimostrabile contro questi tumori chemioterapici e resistenti alle radiazioni, la curcumina è in cima a entrambe le liste:
    Abbiamo trovato non meno di 97 studi che indicano che la curcumina può indurre la morte cellulare o sensibilizzare le linee cellulari cancerose resistenti ai farmaci al trattamento convenzionale.
    Abbiamo identificato 28 studi sulla capacità della curcumina di indurre la morte cellulare o di sensibilizzare le linee cellulari tumorali resistenti a più farmaci al trattamento convenzionale. 
    Nutri te stesso, piuttosto che auto-medicare con “nutraceutici”, dovrebbe essere l’obiettivo di una dieta sana.
    Scopri di più leggendo da questo sito sito applicando il traduttore:
    GreenMedInfo

    Riferimenti:


    Curcuma Su Ecosalute -20% sconto usando questi link ed il codice sconto: Vitamineral

    CURCUMA INTEGRATA IN COMPRESSE

    Abbiamo deciso di aggiungere alla Curcuma in compresse la Piperina (Pepe Nero) ottenendo una formula potenziata e a maggiore biodisponibilità: il pepe nero infatti amplifica l’assorbimento della curcumina. La Curcuma sostiene la funzionalità digestiva, epatica, articolare e contrasta i disturbi del ciclo mestruale. Il Pepe nero può essere utile per la sua azione antiossidante e tonico-adattogena. La Curcuma attualmente è considerata un integratore alimentare antiossidante per eccellenza. Le sue proprietà sono note da tempi remoti, per tanto vanta una storia ricca e affascinante.
    CONFEZIONE: 100 compresse da 500 mg Prodotto notificato al ministero della salute n°53359

     

    CURCUMA INTEGRATA IN POLVERE

    Curcuma (Curcuma longa L.) rizoma polvere: 97%, pepe nero (Piper longum) frutti polvere.

    Confezione: 150 g Prodotto notificato al ministero della salute.
    Assumere 2 g (pari a un misurino scarso) a pranzo e a cena.

     

    Molto conveniente il PACCHETTO A TUTTA CURCUMA

    1 confezione di Curcuma integrata in compresse, 100 compresse da 500 mg.

  • 1 confezione di Curcuma integrata in polvere, 150 g.
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    CURCUMA TINTURA OFFICINALE

    Confezione: 100 ml Concentrazione: 1 : 5 Prodotto notificato al ministero della salute n°53529
    Estratto idroalcolico (acqua, alcol, parte di pianta in rapporto D:E di 1:5) di Curcuma (Curcuma Longa L.), rizoma 6ml
    Assumere 50 gocce due o tre volte al giorno in acqua, tè o succo.

    Agitare energicamente prima dell’uso. In caso si voglia eliminare l’alcool è sufficiente lasciare la tintura per circa 20 minuti nel bicchiere, quindi allungare con acqua e assumere la soluzione.

    Confezione: Utilizzo per 15 giorni.

     




    Golden Milk: ricetta e benefici della bevanda della tradizione ayurvedica

    Vegamega

    Il Golden Milk, o latte d’oro, è una bevanda dai numerosi benefici, originariamente a base di curcuma, latte, miele e pepe. Si chiama così proprio per il colore dorato dato dalla curcuma, l’ingrediente chiave. La ricetta è tramandata in India da generazioni e usata come rimedio casalingo. 
    In questo articolo andremo a scoprire la ricetta, curiosità sulle sue origini e le numerose proprietà di questo antico rimedio.

    Origini del Golden milk: 6000 anni di storia

    Le origini del Golden milk risalgono a più di 6000 anni fa, dalla medicina ayurvedica. Tradizionalmente, nella medicina naturale casalinga indiana, addizionare del latte caldo con della curcuma e altre spezie è considerato una vera panacea [1].

    Risulta un rimedio gustoso e versatile, soprattutto per i bambini, per prevenire o curare influenze o altri stati infiammatori. Inoltre, il golden milk è usato come integratore naturale per chi pratica lo yoga. Uno dei benefici, infatti, è quello di dare elasticità alle articolazioni e rinvigorire il corpo, motivo per cui nella cultura yogica lo si beve dopo la pratica.  

    L’ingrediente chiave: la curcuma

    Il sistema indiano di medicina olistica noto come “Ayurveda” utilizza principalmente farmaci o formulazioni a base vegetale per curare vari disturbi. La curcuma è una delle spezie più utilizzate. I trattati ayurvedici e Unani (medicina tradizionale persa-araba) tramandano come la curcuma abbia con sé una lunga storia di uso medicinale nell’Asia meridionale. 

    La curcuma è considerata quasi sacra in India e nel sud-est asiatico, usata infatti non solo come spezia principale ma anche come componente nelle cerimonie religiose. 
    L’etimologia della parola curcuma deriva dall’arabo “kurkum” che significa “zafferano”, nome attribuito proprio per somiglianza con quest’altra spezia. 

    La curcumina

    Il principale componente della curcuma è la curcumina, pigmento giallo della curcuma longa dalle numerose proprietà benefiche. Questo principio attivo infatti è dotato di attività biologiche valide applicabili nelle seguenti condizioni:

    1. curcumina blocca l’attivazione di fattori pro-infiammatori. La curcumina risulta avere la capacità di ridurre lo stress ossidativo, modulando l’espressione di citochine che inducono questo stato nel corpo [5] [6] [7].
    2. artrite reumatoide [9] [10]. 
    3. Patologie respiratorie: la curcuma è da sempre usata in India come rimedio per il trattamento di malattie infiammatorie delle vie aeree, come bronchite e polmonite. Diversi studi confermano la possibilità di includere la curcumina in questi disturbi, come suggerisce la tradizione indiana [12]. 
    4. Golden milk: la ricetta

      Ecco la ricetta del Golden Milk della tradizione ayurvedica ma in una variante vegetale, semplice e gustosa, adattabile a qualunque stagione.

      Ingredienti: 

      • un dolcificante naturale come il succo d’agave, d’acero o di datteri (facoltativo).

      Procedimento:
      Versare tutti gli ingredienti in un pentolino e scaldarli sul fuoco, mescolando con una frusta. Non è necessario portare a bollore.
      Filtrare con un colino il composto in una tazza per eliminare eventuali residui. 
      Si può consumare caldo per colazione, merenda o coccola serale oppure fresco per una bevanda dissetante.
      In frigo si conserva fino a tre giorni.

      questa.

      Idea sfiziosa e alternativa: il golden milk si può congelare in degli stampini per farne dei freschi e nutrienti ghiaccioli in estate.

      La biodisponibilità della curcumina

      Questo è il caso della curcuma, che risulta poco biodisponibile per l’organismo. Però esiste un semplice ed efficacie metodo per ovviare a questo: la piperina.

      inclusa la piperina. 

      AVVERTENZE: I prodotti contenenti curcuma sono sconsigliati in caso di alterazioni della funzione epatica biliare o di calcolosi delle vie biliari. La curcumina, infatti, promuove la contrazione della cistifellea e ciò può causare infiammazione della cistifellea stessa e, in rari casi, del fegato.
      La curcuma, inoltre, possiede potenti effetti anticoagulanti che potrebbero avere interazioni con alcuni farmaci come aspirina, ibuprofene, eparina e warfarina. È quindi sconsigliato l’uso in concomitanza di questi farmaci.

      Riferimenti bibliografici

      1. Patrick K, Stanbrook MB,”Take turmeric with a grain of salt.” Canadian Medical Association Journal, 2018 Oct; (vedi fonte)
      2. Bharat B. Aggarwal, Kuzhuvelil B. Harikumar, “Potential therapeutic effects of curcumin, the anti-inflammatory agent, against neurodegenerative, cardiovascular, pulmonary, metabolic, autoimmune and neoplastic diseases”,The International Journal of Biochemistry & Cell Biology, 2009; (vedi fonte)
      3. Iris FF Benzie e Sissi Wachtel-Galor, “Tumeric: The Golden Spice”, “Herbal Medicine: Biomolecular and Clinical Aspects. 2nd edition”, cap 13, 2011;
      4. Sharifi-Rad et al., “Turmeric and Its Major Compound Curcumin on Health: Bioactive Effects and Safety Profiles for Food, Pharmaceutical, Biotechnological and Medicinal Applications”, Front Pharmacol., 2020 Sep 15; (vedi fonte)
      5. Panahi Y et al., “Effects of curcumin on serum cytokine concentrations in subjects with metabolic syndrome: A post-hoc analysis of a randomized controlled trial”, Biomed Pharmacother, 2016 Aug; (vedi fonte)
      6. Edwards RL, Luis PB, Varuzza PV, Joseph AI, Presley SH, Chaturvedi R, Schneider C, “The anti-inflammatory activity of curcumin is mediated by its oxidative metabolites”, J Biol Chem, 2017 Dec 29; (vedi fonte)
      7. Menon VP, Sudheer AR, “Antioxidant and anti-inflammatory properties of curcumin”, Adv Exp Med Biol., 2007; (vedi fonte)
      8. Goldring MB, “Osteoarthritis and cartilage: the role of cytokines”, Curr Rheumatol, 2000 Dec; (vedi fonte)
      9. Henrotin Y, Priem F, Mobasheri A, “Curcumin: a new paradigm and therapeutic opportunity for the treatment of osteoarthritis: curcumin for osteoarthritis management”, Springerplus, 2013 Dec; (vedi fonte)
      10. Heidari-Beni et al., “Herbal formulation “turmeric extract, black pepper, and ginger” versus Naproxen for chronic knee osteoarthritis: A randomized, double-blind, controlled clinical trial”, Phytother Res, 2020 Aug; (vedi fonte)
      11. Panahi Y, Hosseini MS, Khalili N, Naimi E, Simental-Mendía LE, Majeed M, Sahebkar A, “Effects of curcumin on serum cytokine concentrations in subjects with metabolic syndrome: A post-hoc analysis of a randomized controlled trial”, Biomed Pharmacother, 2016 Aug; (vedi fonte)
      12. Kim M, Choi H, Kim S, Kang LW, Kim YB, “Elucidating the Effects of Curcumin against Influenza Using In Silico and In Vitro Approaches”, Pharmaceuticals (Basel), 2021 Aug; (vedi fonte)
      13. Mythri, R., Veena, J., Harish, G., Shankaranarayana Rao, B. e Srinivas Bharath, M, “L’integrazione alimentare cronica con la curcuma protegge dalla neurotossicità mediata dalla 1-metil-4-fenil-1,2,3,6-tetraidropiridina in vivo: implicazioni per il morbo di Parkinson”, British Journal of Nutrition, 2011; (vedi fonte)
      14. Wu J et al., “Neuroprotection by curcumin in ischemic brain injury involves the Akt/Nrf2 pathway”, PLoS One, 2013; (vedi fonte)
      15. Teter B et al., “Curcumin restores innate immune Alzheimer’s disease risk gene expression to ameliorate Alzheimer pathogenesis”, Neurobiol Dis., 2019 Jul; (vedi fonte)
      16. Salehi B. et al., “Curcumin’s Nanomedicine Formulations for Therapeutic Application in Neurological Diseases”, J Clin Med, 2020 Feb; (vedi fonte)

      DISCLAIMER

      Le informazioni qui riportate sono di carattere informativo e non sono intese come consigli medici o sostituti di un parere di un medico o professionista competente. Gli integratori alimentari non vanno intesi come sostituti di una dieta varia ed equilibrata. 
      In particolari condizioni come per esempio la giovane età, la gravidanza, l’allattamento o determinati disturbi o patologie, si consiglia di consultare un medico competente per stabilire al meglio le proprie esigenze alimentari e uso di integratori.




    Come disintossicarsi dalla proteina Spike (da vax o da malattia)

     

    Di Paolo Bellavite

    Ti penti di aver fatto il vaccino perché stai avendo effetti colaterali che nessun medico riesce a decifrare? Oppure hai avuto una infezione da covid e non guarisci bene?

    NAC (N-Acetilcisteina) per un lungo periodo.

    esame del sangue.

    Medici in italia che distribuiscono consigli su come disintossicarsi dalla Spike e dagli effetti collaterali del vaccino e della malattia da sarsCov2:

     

    con link al post

    Sopra referto di un paziente con danni avversi e tre punturine fatte.
    Ha seguito scrupolosamente il protocollo da letteratura scientifica per l’eliminazione della Spike e sta bene.
    Adesso è pronto x la seconda fase. Da pubblicazioni scientifiche solide che ho già postato la Glicoproteina Spike sia naturale che artificiale si elimina facilmente e in breve periodo basta assumere regolarmente x almeno 45/50 giorni BROMELINA 600 mg e ACETILCISTEINA 600 mg.
    Il paziente l’ha fatto e la Spike non c’è più né di naturale né di indotta. Tutto ovviamente documentato, come vedete. Ovviamente poi si passa alla fase di rigenerazione prima mitocondriale poi neurologica sulle piccole e grandi fibre… Brain Fog ed altri danni che la Spike ha fatto.
    Questo vi fa capire che, da chiunque voi andiate, dovete pretendere della letteratura scientifica indipendente di supporto su ciò che vi viene proposto. Questo è quello che farebbe un medico onesto. Diversamente “mi scusi del disturbo, saluti e baci “ e ve ne andate.
    Le due P ci sono perché l’unica differenza fra la Spike virale e artificiale sono appunto due Proline.
    Per il resto i 1248 aminoacidi che la compongono sono i medesimi di entrambe.
    Sperando di aver fatto chiarezza e aiuto a chi si vuole disintossicare anche dopo una normale infezione presa casualmente

    Ps: per la Spike naturale più “friabile“ e meno “robusta“ servono circa 20/25 giorni.

    AGGIORNAMENTO APRILE 2024

    Ogni persona colpita da reazioni da Vax deve vedere questo: approfondimenti sul recupero dal Dr. Peter McCullough

    Il dottor McCullough raccomanda tre sostanze chiave per coloro che cercano il recupero dopo le iniezioni.

    1.) Nattochinasi.
    Perché? Degrada le proteine del picco, come suggerito da studi preclinici.
    • Prendi 2000 unità due volte al giorno.

    2.) Bromelina. Perché? Simile alla nattochinasi, scompone anche le proteine spike.
    • Prendi 500 milligrammi una volta al giorno

    Questo riassume il protocollo “Base Spike Detoxification” del Dr. McCullough.
    Unisciti al canale

    https://www.facebook.com/100024577911933/videos/344553595271154


    Dalla pagina del dr Joseph Mercola

    Che ti sia sottoposto al vaccino COVID o che abbia avuto l’infezione naturale, è probabile che nei tuoi tessuti e organi, incluso il cervello, rimanga una pericolosa proteina spike.
    La Top 10 delle sostanze essenziali per la disintossicazione dalle proteine spike e la guida completa
    Qui sotto puoi trovare la guida completa di WCH delle sostanze utili per disintossicarsi dalle proteine spike tossiche, comprese le dosi raccomandate, che puoi verificare con il tuo medico olistico.

    Questo è un buon punto di partenza mentre elabori una strategia di salute più completa:
    1️⃣  Vitamina D
    2️⃣  Vitamina C
    3️⃣  NAC
    4️⃣  Ivermectina
    5️⃣  Semi di nigella
    6️⃣  Quercetina
    7️⃣  Zinco
    8️⃣  Magnesio
    9️⃣  Curcumina
    🔟 Estratto di Cardo Mariano

    Dr Joseph Mercola

    BREVE RIASSUNTO

    • Se hai avuto il COVID-19 o ti sei vaccinato contro il COVID-19, potresti avere delle pericolose proteine spike che circolano nel tuo corpo
    • Il World Council for Health ha pubblicato una guida alla disintossicazione dalle proteine spike, che fornisce semplici passi da seguire per ridurre potenzialmente gli effetti delle proteine spike tossiche nel tuo corpo
    • Gli inibitori e neutralizzatori della proteina spike includono aghi di pino, ivermectina, neem, N-acetilcisteina (NAC) e glutatione
    • I 10 principali elementi essenziali per la disintossicazione dalle proteine spike includono vitamina D, vitamina C, semi di nigella, quercetina, zinco, curcumina, estratto di cardo mariano, NAC, ivermectina e magnesio

    Del Dott. Mercola

    È stato anche rivelato che la proteina spike da sola è sufficiente a causare infiammazione e danni al sistema vascolare, anche indipendentemente da un virus.

    Ora, il World Council for Health (WCH), coalizione mondiale di organizzazioni incentrate sulla salute e gruppi della società civile che cercano di ampliare le conoscenze di salute dei cittadini, ha pubblicato una guida alla disintossicazione dalle proteine spike, che fornisce dei passi semplici da seguire per ridurre potenzialmente gli effetti delle proteine spike tossiche. Puoi vedere la loro guida completa di rimedi naturali, inclusi i dosaggi, alla fine di questo articolo.

    Perché dovresti considerare una disintossicazione dalle proteine spike?

    Inoltre, uno studio di biodistribuzione giapponese per il vaccino della Pfizer ha trovato che le particelle del vaccino si spostano dal sito di iniezione al sangue, dopo di che le proteine spike circolanti sono libere di viaggiare in tutto il corpo, comprese le ovaie, il fegato, i tessuti neurologici e altri organi. Il WCH ha notato che:

    Per eliminarle dopo il vaccino o un’infezione, i medici e i professionisti olistici suggeriscono alcune semplici azioni. Si pensa che pulire il corpo dalle proteine spike … il più presto possibile dopo un’infezione o un vaccino possa proteggere dai danni delle proteine spike rimanenti o circolanti”.

    Inibitori e neutralizzatori delle proteine spike

    I seguenti sono inibitori della proteina spike, il che significa che inibiscono il legame della proteina spike alle cellule umane:

    Prunella vulgaris, Aghi di pino, Neem, Ivermectina, Estratto di foglia di dente di leone.

    Questi includono:

    N-acetilcisteina (NAC), Glutatione, Tisana all’anice stellato, Tisana al finocchio, Tisana agli aghi di pino, Iperico, Foglia di consolida, Vitamina C.

    Questi composti vegetali qui sopra contengono acido shikimico, che può contrastare la formazione di coaguli di sangue e ridurre alcuni degli effetti tossici della proteina spike. Anche la nattochinasi, una forma di soia fermentata, può aiutare a ridurre la formazione di coaguli di sangue.

    Come proteggere i tuoi recettori ACE2 e disintossicare l’IL-6

    La proteina spike si attacca ai recettori ACE2 delle tue cellule, compromettendo il normale funzionamento dei recettori. Questo blocco può alterare il funzionamento dei tessuti e potrebbe essere responsabile dell’innesco di malattie autoimmuni o causare sanguinamenti o coaguli anormali, compresa la trombocitopenia indotta dai vaccini.

    Boswellia serrata (franchincenso), Estratto di foglia di ranuncolo, Cumino nero (Nigella sativa), Curcumina, Olio di krill o altri acidi grassi, Cannella, Fisetina, Apigenina, Quercetina, Resveratrolo, Luteolina, Vitamina D3 (inclusa vitamina K), Zinco, Magnesio, Tè al gelsomino, Spezie, Foglie di alloro, Pepe nero, Noce moscata, Salvia.

    Come disintossicarsi dalla furina e serina proteasi

    Per entrare nelle cellule, la SARS-CoV-2 deve prima legarsi a un recettore ACE2 o CD147 sulla cellula. Poi la sottounità S2 deve essere scissa proteoliticamente (tagliata). Senza questa scissione proteica, il virus semplicemente si attaccherebbe al recettore e non andrebbe oltre.

    “Il sito furin è il motivo per cui il virus è così trasmissibile e perché invade il cuore, il cervello e i vasi sanguigni”, ha spiegato il dottor Steven Quay, medico e scienziato, in un’udienza del GOP House Oversight and Reform Subcommittee on Select Coronavirus Crisis.

    L’esistenza di un nuovo sito di scissione della furina sulla SARS-CoV-2, mentre altri coronavirus non contengono un solo esempio di sito di scissione della furina, è una ragione significativa per cui molti credono che la SARS-CoV-2 sia stata creata attraverso una ricerca GOF (gain-of-function) in laboratorio. Gli inibitori naturali della furina, che impediscono la scissione della proteina spike, possono aiutarti a disintossicarti dalla furina e includono:

    Rutina, Limonene, Baicaleina, Esperidina

    Tè verde, Patate, Cianoficee, Fagioli di soia, N-Acetilcisteina (NAC), Boswellia.

    Alimentazione limitata nel tempo e dieta sana per tutti

    Oltre alle sostanze mirate menzionate sopra, il WCH ha fatto bene a notare che una dieta sana è il primo passo per un sistema immunitario sano. Ridurre il consumo di cibi lavorati e altri alimenti proinfiammatori, compresi gli oli vegetali (di semi), è essenziale per una risposta immunitaria ottimale.

    “Questo metodo … è usato per indurre l’autofagia, che è essenzialmente un processo di riciclaggio che avviene nelle cellule umane, dove le cellule degradano e riciclano i componenti. L’autofagia è usata dal corpo per eliminare le proteine cellulari danneggiate e può distruggere virus e batteri dannosi dopo l’infezione”.

    uso regolare della sauna. Quando il corpo è soggetto a una quantità ragionevole di stress da calore, si abitua gradualmente al caldo, stimolando una serie di cambiamenti e adattamenti benefici.

    La Top 10 delle sostanze essenziali per la disintossicazione dalle proteine spike e la guida completa

    Vitamina D, Vitamina C, NAC, Ivermectina, Semi di nigella, Quercetina, Zinco, Magnesio, Curcumina, Estratto di cardo mariano.

    Tratto dalla pagina del dr Mercola

    • Ivermectina Batteri del suolo (avermectina) Su prescrizione 0,4 mg/kg a settimana, per 4 settimane, poi mensilmente
      *Leggere bene le istruzioni sulla scatola per capire le controindicazioni prima dell’uso
    • Idrossiclorochina Su prescrizione 200 mg a settimana, per 4 settimane
      *Leggere bene le istruzioni sulla scatola per capire le controindicazioni prima dell’uso
    • Vitamina C Agrumi(ad es. arance) e vegetali (broccoli, cavolfiori, cavoletti di bruxelles) Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online 6-12 g al giorno (divisi equamente tra ascorbato di sodio (diversi grammi), vitamina C liposomiale (3-6 g) e ascorbil palmitato (1-3 g)
    • Prunella Vulgaris(comunemente conosciuta come self-heal) Pianta self-heal Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online, 200 ml al giorno
    • Neem Albero di neem Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online Come da istruzioni del medico o della preparazione
    • Estratto di foglia di ranuncolo Pianta del dente di leoneIntegratore (tè al dente di leone, caffè al dente di leone, tintura di foglie): negozi di alimenti naturali, farmacie, negozi di integratori alimentari, online Tintura, come da istruzioni del tuo medico o della preprazione
    • N-Acetilcisteina (NAC) Alimenti con molte proteine (fagioli, lenticchie, spinaci, banane, salmone, tonno) Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online Fino a 1200 mg al giorno (in dosi separate)
    • Tisana al finocchio Pianta di finocchio Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online Nessun limite in accesso. Iniziare con 1 tazza e monitorare la reazione del corpo
    • Albero sempreverde cinese (Illicium verum) Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online, Nessun limite. Iniziare con 1 tazza e monitorare la reazione del corpo
    • Cumino nero (Nigella sativa) Famiglia delle piante di ranuncolo Supermercati, negozi di alimenti salutari
    • Curcumina Curcuma Supermercati, negozi di alimenti salutari
    • Olio di pesce Pesce grasso o oleoso Supermercati, negozi di alimenti salutari Fino a 2000 mg al giorno
    • Cannella, Albero di cinnamomo nei negozi e Supermercati
    • Fisetina, (flavonoide) Frutta: fragole, mele, mango Verdure: cipolle, noci, vino Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online Fino a 100 mg al giorno Consumato con grassi
    • Apigenina, Frutta, verdura ed erbe aromatiche prezzemolo, camomilla, spinaci, sedano, carciofi, origano Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online 50 mg al giorno
    • Quercetina, (Flavonoide) la trovi negli Agrumi, cipolle, prezzemolo, vino rosso Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online Fino a 500 mg al giorno, Consumato con zinco
    • Resveratrolo,la trovi in Noccioline, uva, vino, mirtilli, cacao Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online Fino a 1500 mg al giorno per massimo 3 mesi
    • Luteolina, la trovi in Verdure: sedano, prezzemolo, foglie di cipolla
    • Frutta:buccia di mela, fiori di crisantemo Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online 100-300 mg al giorno (raccomandazioni del produttore)
    • Vitamina K Verdure a foglia verde Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori di vit K2, online, 90-120 mcg al giorno (90 per le donne, 120 per gli uomini)
    • Zinco nella Carne rossa, pollame, ostriche, grani integrali, prodotti lattierocaseari o negli Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online 11-40 mg al giorno
    • Magnesio Verdure, grani integrali, frutta secca Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online Fino a 350 mg al giorno
    • Tè al gelsomino Foglie di gelsomino comune o piante di Sampaguita Supermercati, negozi di alimenti salutari Fino a 8 tazze al giorno
    • Foglie di alloro Piante di foglie di alloro, Supermercati
    • Pepe neroPianta di piper nigrum, Supermercati
    • Noce moscata Seme di Myristica fragrans, Supermercati
    • Salvia Pianta di salvia Supermercati
    • Rutina Grano saraceno, asparagi, albicocche, ciliegie, tè nero, tè verde, tè ai fiori di sambuco Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online 500-4000 mg al giorno (consultare il proprio medico prima di prendere dosi maggiori)
    • Limonene Scorza di agrumi come limoni, arance e lime Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online Fino a 2000 mg al giorno
    • Baicaleina Famiglia delle scutellarie Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online 100-2800 mg
    • Esperidina Agrumi Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online Fino a 150 mg due volte al giorno
    • Tè verde Foglie di pianta di camellia sinensis Supermercati Fino a 8 tazze di tè al giorno o come indicato negli integratori
    • Patate Patate Supermercati
    • Cianoficee Cianobatteri Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online, 1-10 grammi al giorno
    • *Leggere le controindicazioni
    • Estratto di cardo mariano Silimarina Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online, 200 mg x 3 volte al giorno
    • Fagioli di soia (biologici) Fagioli di soia Supermercati, negozi di alimenti salutari
    • Bromelina

    Fonti

    APPENDICE BIBLIOGRAFICA E GIORNALI

    Il bioimmunologo Mauro Mantovani svela alla Bussola la sua scoperta che sarà pubblicata in ottobre:

    «Secondo i produttori doveva rimanere in corpo massimo 9 giorni, ora la scienza deve spiegare perché la spike da vaccino resta così tanto tempo».

    La spike del covid è diversa da quella del vaccino?

    «Sì. Questa diversità è determinata fondamentalmente dalla presenza di un aminoacido ripetuto due volte in successione (doppia Prolina o P-P) e che determina quella che in gergo si chiama una Sequenza cerniera, rappresentata da un dodecapeptide (12 aminoacidi, tra cui la doppia Prolina).»




    L’Artrite Reumatoide
    Migliora con Vitamina D, Omega3, Magnesio, NAC ed Alimentazione

    L’artrite di qualsiasi origine è una condizione molto debilitante e tendente a cronicizzare ed avere fasi di riacutizzazione del dolore ed infiammazioni caratteristiche nelle diverse zone articolari.

    Vedremo in questa raccolta di ricerche come risolvere e/o migliorare attraverso l’ausilio di cure non farmacologiche.

    Innanzitutto vedremo come si presenta per definizione l’artrite, le cause, e come si diagnostica. Passeremo poi a trattare una serie di rimedi naturali e vedremo che ogni sito proporrà cure naturali diverse. La loro efficacia è dipendente da vari fattori, quindi si trovano in rete diverse soluzioni ma non definitive.

    Nella medicina ufficiale non vi sono rimedi duraturi contro il dolore se non cortisone ed antidolorifici, ma pare riscontrata anche da questa una forte correlazione fra l’artrite e l’alimentazione come agente infiammatorio. Ed ognuno avrà da proporre una dieta diversa con variabili sulla sensibilità ed efficacia  alla dieta scelta.

    Lo studio sulla relazione della artrite con la carenza della Vitamina D sembra poco preso in considerazione perché è stato fatto su un piccolo numero di soggetti, ma potrebbe comunque essere decisivo ad affrontare meglio il dolore nelle artriti, così come lo fa anche per altri tipi di dolore cronico. Tuttavia la vitamina D è stata riscontrata efficace nelle malattie autoimmuni (come lo è l’artrite reumatoide) attraverso l’uso di alti dosaggi di Vitamina D.

    Oltre all’uso della Vitamina D, Omega 3 e Magnesio, presentiamo infine dei siti medici che affrontano questa patologia con altri rimedi naturali, non invasivi come Curcuma, diversi rimedi fitoterapici e N-Acetilcisteina (NAC).


    Definizione di Artrite

    ArtriteLe articolazioni sono strutture anatomiche che mettono in reciproco contatto due o più ossa e che sono fondamentali per le funzioni di sostegno e mobilità dello scheletro umano.
    Cos’è l’artrite? Un’artrite è una qualsiasi condizione infiammatoria che coinvolge una o più articolazioni. 
    infiammazione a carico di una o più articolazioni.
    Esistono diversi tipi (o forme) di artrite, ognuno con cause e caratteristiche peculiari.
    Le cause che ne inducono la comparsa possono avere natura traumatica, metabolica, infettiva, autoimmune o idiopatica.
    osteoartrite e l’artrite reumatoide.

    Diagnosi

    fattore reumatoide (FR) e gli anticorpi anti peptidi ciclici citrullinati (anti-CCP).  Tali anticorpi non sono specifici ma la loro presenza, in soggetti che hanno un quadro clinico caratteristico, assume un ruolo importante non solo per la fase diagnostica ma anche per quella prognostica. Si è infatti visto che alti livelli di fattore reumatoide ed anticorpi anti-CCP durante le prime fasi della malattia sembrano associarsi ad un maggiore rischio di danno articolare severo. Va segnalato che questi anticorpi possono essere presenti anche in soggetti che hanno altre malattie ma anche in persone sane e che circa il 35% dei pazienti affetti da artrite reumatoide non presenta nel loro sangue questi anticorpi.

    Sintesi, assorbimento e metabolismo della Vitamina D I benefici sul Dolore

    Artrite reumatoide e Vitamina D

    Vivere quotidianamente senza dolore è qualcosa che viene facilmente dato per scontato da coloro che non hanno sperimentato dolore cronico. Oltre ai dolori e ai dolori quotidiani, convivere con il dolore cronico può devastare il proprio stato mentale, poiché nel tempo affrontarlo può causare esaurimento, disperazione e frustrazione.

    disfunzione del sistema immunitario, come l’artrite reumatoide (AR). L’artrite reumatoide è una condizione autoimmune in cui il sistema immunitario del corpo attacca erroneamente le articolazioni, provocando dolore, gonfiore e rigidità in queste aree.

    ruolo della vitamina D nelle condizioni autoimmuni, poiché è stato scoperto che svolge un ruolo nella regolazione del sistema immunitario e dell’infiammazione.

    Tutti gli individui sono stati testati per diversi valori clinici tra cui proteina C-reattiva, un marker di infiammazione, insulina nel sangue, glicemia, HOMA-IR, un marker di insulino-resistenza e livelli di 25(OH)D.

    Questo è ciò che hanno scoperto i ricercatori:

    sistema alimentare che spesso consigliamo ai nostri pazienti, a partire dalla ricca prima colazione, mira specificamente a controllare e orientare la produzione delle adipochine rilasciate dal tessuto adiposo.

    La relazione stratta tra obesità, allergie e artrite sta aiutando a comprendere perché la scelta di una prima colazione di solo pane e marmellata è peggiore di quella di un uovo sodo insieme ai cereali mischiati con qualche seme oleoso.

    prodotti come la Curcuma, con azione sull’infiammazione e sulla regolazione delle adipochine allo stesso tempo.

    Olio di Perilla come regolatore dell’infiammazione attraverso il suo apporto naturale di omega 3 vegetali.

    I benefici della Serrapeptasi scientificamente provati sulle infiammazioni

     


    Migliorare i sintomi dell’artrite reumatoide con la dieta

    da MSD Salute

    La dieta può essere un valido alleato per alleviare i sintomi dei pazienti affetti da artrite reumatoide. Questa è una malattia infiammatoria cronica sistemica che colpisce le articolazioni e le ossa, causando dolori che hanno un impatto negativo sulla qualità della vita.

    Gli approcci più comuni per ridurre le sofferenze dei pazienti includono l’adozione di uno stile di vita vegetariano o gluten free, della dieta elementare e, in alcuni casi, del digiuno. Si fa anche uso di supplementi alla dieta, come gli acidi grassi polinsaturi omega-3. Tuttavia, ancora non esistono delle linee guida specifiche da seguire.

    Al fine di comprendere quali siano gli approcci migliori che diano reali benefici alla vita dei soggetti affetti dalla malattia, i ricercatori dell’Università di Nicosia di Cipro e il King’s College di Londra hanno svolto una revisione sistematica di 70 studi clinici.

    L’articolo, pubblicato su “Nutrition reviews” il 9 marzo 2021, ha dimostrato che alcuni piani alimentari possono effettivamente migliorare i sintomi dell’artrite reumatoide.
    Ad esempio, la somministrazione di omega-3 ad alte dosi riduce l’infiammazione e il rischio di comorbilità.

    La dieta mediterranea, ben bilanciata, non restrittiva con proprietà anti-infiammatorie, antiossidanti e cardioprotettive, ha dimostrato apportare un discreto miglioramento in alcune misure relative alla malattia.

    Il digiuno, invece, sebbene sia utile nel migliorare i sintomi della malattia, non è un comportamento sostenibile e i benefici sono transitori.

    Per quanto riguarda gli studi sulla dieta proteica o dieta elementare, che comprende aminoacidi, grassi, zucchero, vitamine e minerali, i risultati suggeriscono che la risposta è molto individuale.

    La dieta vegetariana/vegana apporta dei vantaggi che potrebbero essere collegati al miglioramento della flora intestinale.

    In linea generale, migliorare i sintomi dell’artrite reumatoide si può: bisogna aumentare l’apporto di cibi anti-infiammatori e diminuire quelli pro-infiammatori. La stesura del piano alimentare dovrebbe essere sempre affidata ad un medico o ad un esperto dell’alimentazione.

    Fonte: Nutr Rev. 2021

    Curcuma

    Curcuma: un potente antinfiammatorio naturale contro i dolori articolari

    A Randomized, Pilot Study to Assess the Efficacy and Safety of Curcumin in Patients with Active Rheumatoid Arthritis

    Astratto

    I pazienti in tutti e tre i gruppi di trattamento hanno mostrato cambiamenti statisticamente significativi nei loro punteggi DAS. È interessante notare che il gruppo curcumina ha mostrato la più alta percentuale di miglioramento nei punteggi DAS e ACR complessivi (ACR 20, 50 e 70) e questi punteggi erano significativamente migliori rispetto ai pazienti nel gruppo diclofenac sodico.

    Ancora più importante, il trattamento con curcumina è risultato sicuro e non correlato ad alcun evento avverso.

    Il nostro studio fornisce la prima prova della sicurezza e della superiorità del trattamento con curcumina nei pazienti con AR attiva e sottolinea la necessità di futuri studi su larga scala per convalidare questi risultati nei pazienti con AR e altre condizioni artritiche. Copyright © 2012 John Wiley & Sons, Ltd.


    Su GreenMe, invece, propongono queste cure naturali:

    Artrite curata con la Fitoterapia

    dal sito Cure naturali

    I rimedi antinfiammatori per l’artrite:

    Tra i rimedi fitoterapici antinfiammatori più utilizzati per le artriti, principalmente di tipo cronico troviamo:

    • salicilato vegetale“, la pianta svolge azione antinfiammatoria, analgesica e antipiretica, perché inibisce la sintesi delle prostaglandine (PGE2), responsabili del dolore e del processo infiammatorio dei tessuti. Viene perciò utilizzata per alleviare gli stati dolorosi causati da artrosi, artrite reumatoide, dolori articolari, mal di denti, mal di schiena e cervicale. Tuttavia a differenza dei farmaci antinfiammatori di sintesi, la spirea non presenta azione ulcerogena (gastrite, ulcera), effetto collaterale di questa categoria di farmaci. La presenza delle mucillagini, infatti, conferisce alla spirea un’azione protettiva per le mucose, in grado di ridurre gli spasmi e i processi erosivi delle pareti gastriche. 
    • azione antiinfiammatoria e quella protettiva delle cartilagini. In generale, i fanghi svolgono un’azione drenante, analgesica e miorilassante, stimolante dei processi metabolici, e della resistenza verso agenti patogeni; aiutano a pulire e a disintossicare la pelle, perchè assorbono le tossine e scorie e ci restituiscono una cute levigata, morbida e purificata.

    MSM (Metilsulfonilmetano) Il minerale dalle molteplici proprietà

    Artrite reumatoide e N-Acetilcisteina (NAC)

    Astratto

    L’artrite reumatoide (AR) è considerata una condizione autoimmune in cui la sovrapproduzione di citochine pro-infiammatorie porta a una cascata infiammatoria. La N-acetilcisteina (NAC) è un potente agente antinfiammatorio e antiossidante. Abbiamo mirato a esplorare l’impatto della NAC orale sulle attività delle citochine e sugli indicatori clinici nei pazienti affetti da AR.

    In questo studio clinico randomizzato in doppio cieco controllato con placebo, 41 pazienti affetti da AR attiva sono stati assegnati al NAC (600 mg, due volte al giorno) o al gruppo placebo, come terapia aggiuntiva al regime di routine, per 8 settimane. Il punteggio dell’attività della malattia con una velocità di eritrosedimentazione (DAS28-ESR) e le concentrazioni sieriche di interleuchina (IL)-1β e IL-17 sono state valutate al basale e alla fine dello studio per tutti i partecipanti ai gruppi di test e di controllo.

    La riduzione del DAS28-ESR è stata considerevolmente maggiore nel gruppo NAC rispetto a quella del gruppo di controllo. Non sono state osservate differenze statisticamente significative nella riduzione delle citochine IL-1β e IL-17 tra il NAC e i gruppi di controllo. Inoltre, i miglioramenti nella valutazione globale del paziente, nel numero di articolazioni dolenti, nel numero di articolazioni gonfie e nei tassi di VES erano a favore del gruppo NAC. I nostri risultati rivelano che la NAC può avere un effetto benefico su tutte le caratteristiche cliniche dell’AR. Tuttavia, variazioni non significative nei livelli di IL-1β e IL-17 suggeriscono un modo alternativo di efficacia NAC senza influenzare le citochine misurate. Tuttavia, questi risultati devono essere confermati da ulteriori indagini.

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    Integratori di nutrienti: tra pubblicità e politiche sanitarie

     

    Ci sono tre modi di guardare agli integratori

    1. dal punto di vista della legislazione
    2. dal punto di vista commerciale
    3. dal punto di vista del consumatore per qualità e costi del prodotto

    Vediamo di sviluppare la questione in questi tre punti e perché spero di fare chiarezza con questo post.

    Parliamo degli integratori

    1. LA LEGGE
      Impariamo a leggere le etichette degli integratori e a capire come vengono considerati ed elencati gli ingredienti.
      A livello legislativo gli integratori sono classificati nella sfera alimentare con tutte le regole del caso e cioè secondo questa normativa vigente.

      Come si fa la lista ingredienti?


      Consiglio di cambiare integratore.



      Noi sappiamo per esperienza diretta che le vitamine e la fitoterapia sono efficaci nelle quantità e per la durata delle cure.

      Ovvero se ti hanno fatto credere che integrare  solo 1 grammo di vitamina C sia curativo, stai assumendo un placebo.

      Abram Hoffer diceva che:

      Una vitamina può avere l’effetto di un medicinale, ma un medicinale non potrà mai avere l’effetto vitaminico.

      Non lasciatevi fuorviare né dalle autorità mediche né dai politici. Scopri quali sono i fatti e prendi le tue decisioni su come vivere una vita felice e come lavorare per un mondo migliore.
      Abbiamo qualche dato?


      Se un organo statale fosse imparziale aprirebbe la possibilità a studi di ogni tipo e potrebbe confrontarne i risultati, per il bene unico della popolazione che governa.
      Ma se continua a fare accordi con aziende farmaceutiche non avrà mai la libertà di indicare altre cure, né di studiarne gli effetti positivi e/o eventualmente inutili.
      chi osa parlarne e renderle pubbliche rischia di essere oscurato dalla censura de web.

      Peccato che non mettano lo stesso impegno nel cercare di non nuocere attraverso le numerose dannose ed inutili prescrizioni.
      C’è qualcosa di sbagliato quando le agenzie di regolamentazione mentono sul fatto che le vitamine siano pericolose, ma ignorano le statistiche pubblicate che mostrano che la medicina approvata dal governo è il vero pericolo.

     

    Strategie comunicative giuste e sbagliate: gli errori della medicina olistica sopraffatta dal marketing

    NUnica Medicina, quella che cura, senza bisogno di creare spartiacque e differenze sociali di trattamento.

    Guardate quante nuove farmacie sono state aperte in questi ultimi due anni, è un mercato davvero redditizio.

    Settore olistico in competizione, gli errori nella strategia di vendita

    Se si vuole comunicare che un prodotto funziona facendo leva sui lati negativi della concorrenza, oltre ad essere un modo sleale, è controproducente per i propri interessi nel lungo periodo.
    Infatti evito a prescindere i prodotti che fanno pubblicità comparativa.
    Siamo in tanti a sostenere che i farmaci siano dannosi, ma la farmaceutica lo dichiara nel foglietto che ci sono effetti indesiderati e controindicazioni.

    Nel mondo olistico ci sono tantissime cose che si possono fare per ottenere più salute, ma nessuna di queste ha degli effetti collaterali se presi in giuste modalità e quantità e se le pratiche sul corpo sono esguite da persone competenti.
    Il punto dolente è quando le varie branche olistiche entrano in concorrenza fra loro e come al solito noi pazienti e consumatori finali di un servizio, siamo nel mezzo a subirne gli effetti negativi sia sulla salute che sul portafoglio.




    E questi requisiti di qualità devono essere mantenuti nel tempo, non solo durante le promozioni.
    Ora, se hai un prodotto tuo o un servizio convincimi con una esposizione corretta di quello che fai e che il tuo è un prodotto buono.
    La gente è in grado di percepire se ami o no quello che fai e quello che proponi.
    È necessario creare le sinergie giuste fra operatori olistici senza generare conflitti.
    È sgradevole assistere ai teatrini del tipo:
    Dico tutto ciò perché in tanti anni che mi occupo di vitamina D e C e gestisco gruppi per la salute, ho visto tanti operatori olistici farsi la guerra e da questi ho subito preso le distanze.

    Foglietto illustrativo o “bugiardino”- La mia critica al farmaco

    Una delle cose più paradossali che capita leggendo le istruzioni ed indicazioni di un farmaco è quella di scoprire che tra gli effetti collaterali c’è un aggravamento della malattia stessa per cui il farmaco è stato creato e dovrebbe curare.
    Solo due esempi vi faccio tra i più noti:

    1. antidepressivi specie gli SSrI, ma anche altri tipi, hanno riportato sugli effetti negativi il più grave effetto che è il “pensiero suicida” proprio l’apice della depressione.
    2. direi che è bruttissimo pure l’effetto collaterale dei bifosfonati che dovrebbero aumentare la densità ossea e curare l’osteoporosi e invece potrebbero erodere l’osso mascellare.

    Questi effetti negativi si manifestano con cure lunghe e protratte nel tempo, e questi due farmaci citati sopra sono proprio quelli che non vengono quasi mai sospesi e quindi presi per lunghi periodi.
    Purtroppo la gente si è abituata a ritenere quasi tutto come rischio accettabile.

    Questi due non sono gli unici con queste caratteristiche, credete che siano davvero in grado di curare le malattie per le quali sono state progettati? Cioè sono alla fine efficaci ed i rischi sono tutto sommato accettabili?
    Vari studi a posteriori dopo anni di sperimentazioni indicano che non sono nemmeno tanto efficaci.
    Ma allora perché la scienza medica non si preoccupa di cercare altre soluzioni e continua a prescrivere cose inutili e dannose?

    A proposito di “bugiardino“
    Avete idea del perché sia stato soprannominato così?
    Io ho una mia teoria.

    Bugiardino da l’idea che dice falsità, ma in realtà tutto ciò che è scritto sul foglietto illustrativo, spesso lunghissimo e scritto fitto fitto, c’è la verità perché le case farmaceutiche sono obbligate per legge a riportare tutte le avversità note di un farmaco.
    Per convincere le persone che prendere questi farmaci sarebbe, tutto sommato, un rischio minimo, è stata fatta una operazione di contro informazione calcolata probabilmente nata da qualche farmacista o da qualche medico al momento di convincere un paziente a prendere una medicina.

    Screening di massa, la mia critica al concetto di prevenzione ufficiale

    Nulla, stanno solo controllando il loro cattivo operato.
    Non credi?

    Approfondimenti

    Dai giornali

    Piccolo notiziario sulla vicenda integratori.

    L’interesse dei mercati dei grandi colossi farmaceutici che da tempo si interessano anche di nutraceutica, mette un pò a tacere l’idea che gli integratori siano solo delle bufale e che siano addirittura pericolosi. Nei tavoli di discussione produttori farmaceutici e di nutraceutica sono in cerca di regolamentare il mercato con nuove leggi e normative.  Credo che i piccoli produttori di integratori alimentari avranno da sostenere battaglie molto dure per poter rimanere in gioco.

     




    Scoperta di erbe come cura naturale dell’HPV (Papilloma Virus)

    Scritto da: Sayer Ji, fondatore di Green Med Info

    , intitolato ” Liquidazione dell’infezione da papillomavirus umano cervicale mediante applicazione topica di curcumina e curcumina contenente crema polimerica: uno studio controllato di fase II randomizzato “, rivela che la vaccinazione e l’attesa vigile non sono il solo ricorso contro l’infezione da HPV.

    Il primo intervento utilizzato è stato una crema vaginale poliherbal contenente estratti di curcumina , reetha, amla e aloe vera , nota con il nome commerciale Basant. Il secondo intervento è stato una capsula vaginale di curcumina. Gli altri due gruppi placebo hanno ricevuto una crema placebo vaginale o una capsula vaginale placebo.

    I risultati sono stati riportati come segue:

    [i] LSIL è considerata una forma lieve di displasia cervicale (CIN), ma è comunque spesso soggetta a misure più aggressive come una colposcopia con biopsia, [ii] che a volte porta a un trattamento chirurgico.

    [iii]

    che possono essere visualizzati qui .

    Papillomavirus umano HPV

    Vaccinazione: HPV Gardisil

    Cancro cervicale