NAC, non solo mucolitico

 

RIEPILOGO:

  • NAC NELLA BPCO (Broncopneumopatia Ostruttiva Cronica)
  • ALTRE AZIONI DELLA NAC
    • ANTIDOTO DDI INTOSSICAZIONI DA PARACETAMOLO
    • ANTIVELENO
    • CHELANTE DI METALLI PESANTI E MEZZI DI CONTRASTO
    • COADIUVANTE NELLA DIPENDENZA DA NICOTINA
    • POTENZIAMENTO DEL SISTEMA ANTIOSSIDANTE (GLUTATIONE)
  • AZIONE MUCOLITICA
    • FAVORISCE LA FLUIDIFICAZIONE DEL MUCO E DEL MATERIALE PURULENTO
    • ATTENUA I RISCHI DELLE COMPLICANZE DELLA BPCO
  • AZIONE ANTINFIAMMATORIA
  • AZIONE NEUROPROTETTIVA
    • PARKINSON
    • ALZHEIMER
    • DOLORE NEUROPATICO
    • ICTUS
    • REGOLA LA PERCEZIONE DEL DOLORE
  • AZIONE SULL’INFERTILITA’
  • AZIONE SULLA PELLE
  • AZIONE ANTIBATTERICA SUL BIOFILM INTESTINALE
    • DISBIOSI
    • MALATTIE DELL’INTESTINO
  • AZIONE SUL SISTEMA CARDIOVASCOLARE

Da un post pubblico della dr.ssa M.C. Nocerino

PRINCIPALI AZIONI DELLA N-ACETIL CISTEINA (NAC), NON SOLO MUCOLITICO

L’Acetilcisteina o N-Acetil Cisteina (NAC) è un derivato N-acetilato dell’amminoacido “solforato” cisteina ed è impiegata come mucolitico e coadiuvante nella cura dei pazienti affetti da infiammazioni acute e croniche delle alte e basse vie respiratorie.

La NAC infatti è un mucolitico sulle secrezioni mucose o mucopurulente delle vie respiratorie in quanto essa è in grado di ridurre e scindere i ponti di solfuro (-S-S-) responsabili dell’aggregazione delle proteine e quindi dell’alta viscosità del muco.

L’attività della NAC sull’eventuale componente purulenta delle secrezioni è invece, dovuta alla sua capacità di depolimerizzare gli acidi nucleici. La NAC, modificando positivamente le caratteristiche qualitative e quantitative delle secrezioni delle vie aeree e favorendo il trasporto muco- ciliare, influisce efficacemente sullo stato e sulla evoluzione della broncopneumopatia.
Questo effetto terapeutico clinico è stato supportato da vari studi.

Nelle infezioni delle alte e basse vie respiratorie è stata dimostrata la capacità della NAC, anche in sinergia con gli antibiotici, di inibire la produzione di biofilm da parte di vari ceppi batterici e rinforzare l’azione battericida degli antibiotici.

Altre azioni della NAC

Nel corso degli ultimi decenni la NAC è stata sempre più studiata in vari contesti patologici con il risultato che sono state individuate altre possibili utilità terapeutiche della molecola.

I tossicologi la conoscono come antidoto all’avvelenamento

  • del paracetamolo
  • amanita phalloides,
  • da metalli pesanti,
  • paraquat,
  • acetaldeide,
  • cumarina,
  • interferone

e quindi come salvavita, utilizzata a dosi massicce.

Grazie al suo effetto antiossidante con l’aumento del Glutatione ridotto endocellulare, la NAC presenta effetti protettivi contro

  • la nefrotossicità indotta da mezzi di contrasto,
  • come agente chelante del metil- mercurio
  • in ambito tabaccologico, contro lo stress ossidativo da fumo di tabacco con riduzione delle alterazioni geniche del DNA nel polmone, cuore, reni e aorta.

anti infiammatoria, anti angiogenica ed effetti immunologici.
Relazione della drssa Maria Cristina Nocerino dalla pagina di Pneumologia

Domande e risposte della dottoressa:

Domanda:

Questo farmaco sembra avere una grande importanza per chi soffre di BPCO (e non solo); ma proprio per questo, gentile dott.ssa Maria Cristina Nocerino, può essere usato per lunghi periodi? Anche quando non c’è un discreto espettorato? La ringrazio anticipatamente per la sua cortesia (come sempre!) Buona giornata.

Drssa Nocerino:

Può usarlo tranquillamente in cicli mensili di 15/20 giorni senza problemi e anche per periodi più lunghi, proteggono dal rischio di riacutizzazione della BPCO.

Domanda:

Buonasera, molti anni fa feci un aereosol con fluimucil ed essendo asmatica mi provocò un attacco d’asma molto forte da allora non l’ho più usato. Recentemente mi è stato prescritto da prendere saltuariamente per bronchiettasie ed enfisema, dicendomi che in bustine non dovrei avere problemi. Ma ho molta paura che mi venga un alto attacco. Potrei avere una sua conferma? Grazie molte!

Drssa Nocerino:

Certamente i mucolitici per aerosol sono controindicati negli asmatici. Meno rischiosa è la somministrazione orale perciò può seguire la prescrizione consigliata.


N-ACETIL CISTEINA (NAC) NON SOLO UN MUCOLITICO

NAC rientra, insieme al glutammato e alla glicina, nella sintesi del più potente antiossidante a nostra disposizione: il Glutatione.

Già di per sé, la NAC assume proprietà antiossidanti, ma la capacità dimostrata di incrementare i livelli endogeni di Glutatione fa di questo integratore uno dei più efficienti combattenti del danno ossidativo.

neurodegenerative e tumorali, oltre che alle proprietà antinfluenzali e mucolitiche.
AZIONE MUCOLITICA E NELLA MPCO (MALATTIE POLMONARI CRONICO OSTRUTTIVE)

un mucolitico derivato da un amminoacido naturale “solforato” ad azione fluidificante sulle secrezioni mucose o mucopurulente delle vie respiratorie.
evoluzione e la risoluzione delle broncopneumopatie attenuando il rischio di complicanze da diminuzione di secreto e da insufficiente aerazione del polmone.

antiossidante rappresentato dal tripeptide Glutatione (GSH), uno dei più importanti meccanismi di difesa intracellulare.

effetti immunitari, particolarmente desiderabili in caso di malattie respiratorie sostenute da virus e batteri. Nei confronti di questi ultimi, l’Acetilcisteina è in grado di ridurre significativamente l’adesività alle cellule della mucosa e, promuovendo la sintesi cellulare del Glutatione, è anche in grado di inattivare composti istolesivi quali le polveri e gli inquinanti atmosferici che vengono frequentemente inalati.

proteggere l’apparato respiratorio.

I ricercatori del Kwong Wah Hospital di Hong Kong hanno raccolto 120 pazienti con MPCO in fase stabile, somministrando loro 600 mg di NAC o un placebo 2 volte al giorno per 1 anno.
Nel corso dello studio i soggetti che avevano assunto NAC hanno sperimentato minori episodi di peggioramento (50 contro 96 del placebo), un minor numero di ricadute (0.5 contro 0. e di giorni di ricovero in ospedale (1.8 contro 4.2).
Questi risultati sembrano essere correlati a una riduzione della resistenza delle piccole vie aeree, evidenziata dal cambiamento del flusso espiratorio forzato (25%-75%), che è passato dallo 0.7 allo 0.8 nel gruppo della NAC, ma che è rimasto invariato nel placebo.

AZIONE NEUROPROTETTIVA

La letteratura più recente indica la possibilità della NAC di contrastare malattie degenerative e mentali grazie al suo potenziale neuroprotettivo.
Come antiossidante la NAC è in grado di neutralizzare i radicali liberi prima che possano danneggiare la cellula e aumenta il livello di cisteina/Glutatione nelle cellule.
La sua azione consiste nel ristabilire il potenziale antiossidante nelle cellule, colmando la perdita di GSH causata dall’eccessiva produzione di radicali liberi e spazzando via le specie reattive dell’ossigeno (ROS).

Grazie a queste promettenti qualità, la NAC ha suscitato un crescente interesse per valutare i suoi effetti nelle malattie neurodegenerative. In questo studio l’attenzione si focalizza sui potenziali effetti e applicazioni nel morbo di Parkinson e di Alzheimer, nel dolore neuropatico e nell’ictus.

I suoi effetti sulla neurotrasmissione indicano che la NAC è in grado di modulare alcuni neurotrasmettitori chiave, come il glutammato, che ha funzione eccitatoria, che sono coinvolti nello sviluppo di alcuni disturbi neuropsichiatrici, come la schizofrenia e le dipendenze, in cui le disfunzioni del glutammato hanno un ruolo preponderante.

Approfondendo queste tematiche, il risultato suggerisce che la NAC possa regolare direttamente e indirettamente la neurotrasmissione glutammatergica. Ricordiamo che il glutammato è estremamente importante per il sistema nervoso centrale perché regola la percezione del dolore, il controllo del tono dell’umore, dell’apprendimento, della memoria e della funzione motoria. Questo fa sì che alla NAC possa essere attribuita un’azione curativa, considerando il ruolo cruciale del glutammato nelle malattie neuropsichiatriche e neurodegenerative.

Negli USA sono stati condotti recentemente alcuni studi clinici, qualcuno già completato, altri in tuttora corso, che possono confermare il ruolo coadiuvante della N-acetil L-cisteina in disturbi come il morbo di Parkinson e di Alzheimer (600-6000 mg/die) e il dolore neuropatico (2400 mg/die).

AZIONE SULL’INFERTILITA’

Lo studio clinico condotto da Jannatifar e colleghi ha approfondito gli effetti della supplementazione con NAC sulla qualità spermatica, sull’integrità della cromatina e sui livelli di stress ossidativo negli uomini infertili.

Quanto emerso dallo studio è decisamente promettente: la supplementazione con NAC, dopo 3 mesi, ha significativamente migliorato i parametri spermatici (conta, motilità e normale morfologia) rispetto ai valori definiti prima del trattamento. Il miglioramento ha riguardato anche il profilo ormonale e la capacità antiossidante.

I pazienti hanno quindi tratto beneficio dall’integrazione con NAC, probabilmente a causa dell’effetto positivo della sostanza sulle difese antiossidanti. Sembra quindi che la terapia antiossidante sia un valido aiuto nell’ambito dell’infertilità.

Nella riflessione finale, gli studiosi sottolineano che tale disturbo è spesso associato ad un ridotto consumo di alcuni nutrienti antiossidanti, tra cui emergono, oltre alla NAC, anche le vitamina A, C ed E, la carnitina, i folati, lo zinco e il selenio.

BELLEZZA DELLA PELLE

AZIONE ANTIBATTERICA

https://parafarmaciaovf.it/7099-ovf-nac-regular-60-cps.html

DR Fabrizio Marrone
Farmacista esperto in Nutraceutica





La N-acetilcisteina è associata al miglioramento dopaminergico nella malattia di Parkinson.

Credits immagine Eurfisioterapia

Studio Luglio 2019

sono stati riscontrati miglioramenti nei livelli di dopamina, il neurotrasmettitore primario che è specificamente diminuito nel PD, nonché nelle valutazioni cliniche delle capacità mentali e fisiche dei pazienti.

Gli attuali trattamenti per il PD sono generalmente limitati alla sostituzione temporanea della dopamina nel cervello insieme a farmaci progettati per rallentare la progressione della malattia.

Il ruolo dei livelli di glutatione nel cervello

La distruzione delle cellule nervose dopaminergiche nel PD sembra derivare in gran parte dallo stress ossidativo che abbassa i livelli di glutatione, sostanza chimica prodotta dal cervello per contrastare appunto lo stress ossidativo.

Il NAC è un integratore orale ed è disponibile anche in una formulazione endovenosa che viene utilizzata per proteggere il fegato nel sovradosaggio da paracetamolo. Diversi studi iniziali hanno dimostrato che la somministrazione di NAC aumenta i livelli di glutatione nel cervello, ma non era stato testato se tale effetto aumentasse i livelli di dopamina quando i neuroni recuperano la funzione.

Pazienti sottoposti a 123I-DaTSCAN SPECT e valutati clinicamente con UPDRS
«Questo studio è un passo importante nella comprensione di come il NAC possa funzionare quale modalità potenzialmente nuova per la gestione dei pazienti affetti da PD» scrivono gli autori, coordinati da Daniel Monti, Direttore del Dipartimento di Medicina Integrativa e Scienze Nutrizionali e Direttore del Marcus Institute of Integrative Health presso la Thomas Jefferson University.

«Il NAC sembra consentire ai neuroni dopaminergici di recuperare parte della loro funzione» aggiungono.

Questo studio, in particolare, ha sviluppato precedenti scoperte relative al fatto che la NAC può aumentare la funzione della dopamina in pazienti con PD.

Questa indagine è stata utilizzata per determinare il livello di recupero neuronale. I pazienti sono stati valutati inizialmente e dopo tre mesi di trattamento con NAC o terapia standard.

Gli esiti dello studio e le prospettive aperte

Rispetto ai controlli, i pazienti trattati con NAC presentavano miglioramenti del 4-9% in termini di legame del tracciante radioattivo al trasportatore della dopamina e mostravano anche miglioramenti nel loro punteggio UPDRS di circa il 14%.

Questo studio appare dunque interessante perché suggerisce come una molecola naturale come il NAC possa aiutare a migliorare la funzione e i sintomi dopaminergici nei pazienti con PD. Monti e colleghi, in effetti, sperano che questa ricerca possa aprire nuove strade per il trattamento dei malati di PD.

FONTI




Con scarso Glutatione, la vitamina D non si alza

Per chi non riesce ad alzare la vit D potrebbe essere carenza di glutatione, la integrazione migliore consigliata da Grassrootshealth è NAC (N-Acetilcisteina)



Gli studi rilevano ulteriori benefici dall’integrazione combinata di vitamina D e L-cisteina per lo stato e l’attività della vitamina D rispetto alla sola integrazione di vitamina D

Punti chiave

  • Molti individui rispondono scarsamente alla supplementazione di vitamina D.

    Sebbene ciò possa essere dovuto a diversi fattori, inclusa la carenza di magnesio, diversi studi evidenziano l’importante influenza dei livelli di glutatione (GSH) sullo stato e sull’attività della vitamina D.
    Hanno anche scoperto che la co-integrazione con vitamina D e L-cisteina ha portato alla sovraregolazione dei geni regolatori della vitamina D e all’aumento dei livelli di vitamina D nel sangue, oltre a ridurre l’infiammazione e la resistenza all’insulina – ciascuno con un successo maggiore rispetto all’integrazione con sola vitamina D.
    Concludendo la pubblicazione,

    “L’integrazione con una combinazione di vitamina D e L-cisteina o precursore del glutatione, piuttosto che l’integrazione con la sola vitamina D, è benefica e aiuta a ottenere un’integrazione di vitamina D più efficace”.

    Come l’integrazione con L-cisteina può migliorare lo stato e l’attività della vitamina D

    Il vero “potere” del glutatione è lo zolfo facilmente disponibile in esso contenuto. Lo zolfo è appiccicoso e cattura i radicali liberi, le tossine e i metalli pesanti pericolosi, consentendo al corpo di espellere queste sostanze nocive.

    Uno studio di Alvarez et al. hanno esaminato gli esami del sangue di 693 adulti sani che misuravano i livelli di vitamina D, glutatione plasmatico, cisteina (un precursore del glutatione) e molteplici marcatori infiammatori per vedere quali relazioni esistevano.
    Hanno scoperto che i livelli di vitamina D [25(OH)D] erano associati positivamente al glutatione plasmatico (poiché i livelli di vitamina D aumentavano, aumentava anche il glutatione) e associati negativamente sia a GSSG che a cisteina (quando i livelli di vitamina D aumentavano, i livelli di GSSG e cisteina diminuivano ). Queste associazioni sono rimaste statisticamente significative anche dopo aggiustamento per altri fattori.

    Perché la supplementazione di N-acetilcisteina (NAC) potrebbe essere un’opzione migliore

    Aumentare la vitamina D potrebbe aiutare ad aumentare il glutatione e viceversa

    Altri modi per aumentare i livelli di glutatione intracellulare

    Correggere la carenza di vitamina D è importante per molti aspetti della salute e per la salute di ciascun sistema del corpo e, come discusso qui, è stato dimostrato che è importante per mantenere livelli più elevati di glutatione.
    Bassi livelli di glutatione sono anche associati all’esposizione cronica a tossine chimiche e alcol, all’esposizione al cadmio, al fumo, all’AIDS/HIV, alla degenerazione maculare, al morbo di Parkinson e ad altri disturbi neurodegenerativi.

    Ecco alcuni altri modi per contribuire ad aumentare i livelli di glutatione, oltre a fare attenzione a ottimizzare la vitamina D:

    1. limitare il consumo di alcol diminuire l’esposizione ai POP
    2. aumentare l’assunzione di altri antiossidanti per ridurre lo stress ossidativo complessivo
    3. SAMe
    4. assumere abbastanza magnesio e selenio nella dieta, o come integratori, poiché entrambi sono necessari per la produzione di glutatione
    5. È stato dimostrato che alimenti come mandorle, verdure crocifere e persino birra analcolica aumentano i livelli di glutatione, così come la meditazione!






Zolfo a Cosa Serve, Proprietà e dove lo troviamo

Lo Zolfo è un minerale essenziale per il corpo umano. Rientra infatti nella composizione di proteine, enzimi, coenzimi, vitamine e altro ancora. Dopo Calcio, Fosforo e Potassio, lo Zolfo è tra i minerali più abbondanti nell’organismo, rappresentando circa lo 0,3% della massa corporea totale 1.

Il corpo usa lo Zolfo per varie funzioni importanti, tra cui la costruzione e la riparazione del DNA, la sintesi delle proteine e la protezione cellulare dallo stress ossidativo.

Inoltre, lo Zolfo ha un ruolo strutturale nei tessuti connettivi e, come parte di alcune vitamine, aiuta il corpo a metabolizzare il cibo 2. Pertanto, includere alimenti ricchi di Zolfo nella dieta è vitale per la salute 2.

Fortunatamente, lo Zolfo abbonda in vari alimenti, soprattutto in quelli ricchi di proteine. Infatti due dei 20 amminoacidi ordinari (metionina e cisteina) contengono Zolfo nella loro struttura.
Gli amminoacidi contenenti Zolfo si trovano in abbondanza nelle fonti animali e sono relativamente bassi nelle piante.

Tuttavia, alcuni vegetali, come le verdure crocifere e quelle del genere Allium (come aglio e cipolla), sono ricchi di metaboliti secondari contenenti Zolfo, come i glucosinolati e i solfossidi di cisteina.

Questi composti solforati sono oggetto di grande attenzione da parte della comunità scientifica, in particolare per l’utilità nella prevenzione delle malattie croniche 3.


A CHE COSA SERVE

A che Cosa Serve

Lo Zolfo viene utilizzato in numerosi processi biochimici che avvengono nel nostro organismo. Ad esempio, è presente nelle vitamine Biotina e Tiamina, che partecipano alla produzione di energia e facilitano diversi processi metabolici e fisiologici in tutto il corpo.

Lo Zolfo è anche necessario per la produzione di proteine chiave, che svolgono un ruolo strutturale e regolano varie reazioni metaboliche. Nello specifico, è necessario per la sintesi degli aminoacidi cisteina e metionina. È inoltre una parte importante di molti enzimi e molecole antiossidanti come il Glutatione, l’acido lipoico e la tioredossina.

Anche l’amminoacido Taurina contiene Zolfo ed è coinvolto in maniera importante nella normale funzione muscolare, nella difesa antiossidante e nella sintesi di sali biliari.

Sul piano strutturale, lo Zolfo aiuta a mantenere l’integrità dei tessuti connettivi, come pelle, tendini e legamenti 4. I legami chimici tra le molecole di Zolfo (ponti disolfuro) sono infatti in gran parte responsabili della resistenza meccanica e dell’insolubilità della cheratina, una proteina presente nell’epidermide e nei capelli.

5, 4.

Nel fegato, lo Zolfo svolge due ruoli fondamentali:

  • in quanto componente significativo del Glutatione, l’antiossidante più diffuso nel corpo, aiuta a contrastare lo stress ossidativo 2;
  • partecipando alle reazioni di disintossicazione di fase 2, risulta essenziale per il metabolismo e l’escrezione di sostanze nocive 6, 7.

DOVE SI TROVA LO ZOLFO

Alimenti Ricchi di Zolfo

Fonti di Zolfo nella Dieta

Il corpo umano ricava lo Zolfo dalla dieta, in particolare dagli alimenti proteici. Sebbene il principale contributo alimentare derivi dalle proteine, solo 2 dei 20 amminoacidi proteinogenici contengono Zolfo.

4.

Oltre alle proteine, una piccola percentuale di Zolfo viene assunta sotto forma di Solfati inorganici e altre forme di Zolfo organico presenti in alimenti come aglio, cipolla, broccoli ecc.

Anche l’acqua potabile di determinate origini contiene quantità significative di Zolfo. Persino alcuni farmaci e integratori, inclusi alcuni antibiotici, analgesici e rimedi per dolori articolari, contengono livelli variabili di questo minerale 8, 9.

Infine, i Solfiti vengono comunemente aggiunti come conservanti a cibi confezionati come marmellate, sottaceti e frutta secca per prolungarne la durata. Inoltre, possono svilupparsi naturalmente in cibi e bevande fermentati, tra cui birra, vino e sidro 9.

Zolfo in Farmaci e Integratori

Ad esempio, i sulfamidici antibatterici sono una classe di farmaci ben nota contenente Zolfo. Anche la maggior parte degli antibiotici β-lattamici, tra cui penicillina, cefalosporina e monobattamici, contengono Zolfo.

N-acetilcistina e la Glucosamina solfato:

Alimenti ricchi di Zolfo

Gli alimenti più ricchi di Zolfo includono 2, 9, 10:

  • Carne e pollame: in particolare manzo, prosciutto, pollo, anatra, tacchino e frattaglie come cuore e fegato.
  • Pesce e prodotti della pesca: la maggior parte dei tipi di pesce, oltre a gamberi, capesante, cozze e altri molluschi o crostacei.
  • Uova e latticini: uova intere, cheddar, parmigiano e gorgonzola e latte vaccino.
  • Legumi: soprattutto soia, fagioli, fave e piselli.
  • Frutta a guscio e semi: in particolare mandorle, noci del Brasile, arachidi, noci e semi di zucca e sesamo.
  • Alcune verdure: in particolare asparagi, broccoli, cavoletti di Bruxelles, cavolo rosso, porri, cipolla, ravanelli, cime di rapa e crescione.
    Aglio e cipolle, a causa delle loro alte dosi di allicina e di allil solfuro, sono tra gli alimenti più ricchi di Zolfo 11.
  • Alcuni cereali: in particolare orzo perlato, avena, frumento e farina ricavata da questi cereali
  • Condimenti e spezie: in particolare rafano, senape, polvere di curry e zenzero macinato.

Importanza delle Verdure come Fonte di Zolfo

Uno studio ha analizzato i diari dietetici giornalieri di 32 individui, scoprendo che all’apporto quotidiano totale di Zolfo (da 390 a 1414 mg/die, in media 898 mg/die) hanno contribuito mediamente per il 10:

  • 2,5% la frutta.

L’aspetto interessante derivante da questa ricerca è che i composti solforati presenti nelle verdure contribuiscono in maniera rilevante all’assunzione totale di Zolfo. In alcune diete, questi alimenti hanno contribuito fino al 42% dell’assunzione totale di Zolfo 10.


CARENZA DI ZOLFO

Carenza di Zolfo

Quanto Zolfo assumere ogni giorno?

A causa della sua ampia distribuzione negli alimenti, storicamente l’apporto di Zolfo con la dieta è stato dato quasi per scontato, scongiurando qualsiasi possibilità di carenza. In effetti, l’apporto di Zolfo è ritenuto adeguato nella maggior parte degli individui che seguono una dieta equilibrata.

Per questo motivo, non è mai stata stabilita un’assunzione giornaliera raccomandata di Zolfo.

Tuttavia, coloro che optano per diete speciali o restrittive possono comunque sperimentare carenze occasionali e di basso livello. In questi casi, l’uso attento di integratori di Zolfo può essere di beneficio 2. I gruppi di popolazione più a rischio possono includere gli anziani istituzionalizzati e chi segue una dieta vegana non bilanciata e povera di vegetali ricchi di Zolfo, come aglio, cipolla e cavoli.

Poiché lo Zolfo opera come cofattore di numerosi enzimi criticamente coinvolti nella regolazione dei processi ossidativi, una combinazione di malnutrizione e privazione nutrizionale di Zolfo massimizza il rischio di disturbi cardiovascolari e ictus, costituendo una nuova entità clinica che minaccia i gruppi di popolazione con una dieta povera principalmente a base vegetale 2.

Persone a rischio carenza

Teoricamente, chi tende ad assumere meno proteine potrebbe rischiare un inadeguato apporto di Zolfo. Per questo motivo, i vegetariani possono essere maggiormente a rischio rispetto alle persone che mangiano carne.

In uno studio, i vegetariani, gli anziani e le persone attente alla salute o a dieta avevano apporti inferiori di amminoacidi solforati nella loro dieta (vedi prospetto).

Tipo di Dieta Apporto di Amminoacidi solforati (grammi/giorno) 4




Secondo questo studio, una percentuale significativa della popolazione (che comprende in modo sproporzionato gli anziani), potrebbe non riceve sufficiente Zolfo dalla dieta.

Inoltre, in alcune parti del mondo, il suolo potrebbe contenere basse quantità di Zolfo, e questo potrebbe favorire un apporto inadeguato nei vegetariani. Questo non è un problema negli Stati Uniti.


PROPRIETA'

Proprietà e Benefici

Benefici dei Composti Solforati Vegetali

Le verdure liliacee (es. aglio, cipolla, porri ecc.) e le crocifere (broccoli, cavolfiori, verza, rucola ecc.) offrono una varietà di benefici per la salute. Ad esempio, possono aiutare a proteggere da malattie come il Diabete di tipo 2, patologie cardiache e cancro, nonché dalla perdita di funzionalità cerebrale legata all’età.

Molti di questi benefici sono attribuiti al contenuto di sostanze ricche di Zolfo, come l’allina nelle liliacee e i glucosinolati nelle crucifere.

Cosa dicono gli studi

Il consumo di crocifere e liliacee è stato associato a benefici per la salute, incluso un ridotto rischio di sviluppare 13, 14, 15, 16, 17:

  • malattie neurodegenerative.

20.





La potenza della NAC (N-Acetilcisteina)
Dosaggi, controindicazioni ed interazioni

 

Che cosa è N-Acetilcisteina

tratto da X115

La N-acetilcisteina (NAC) è un potente antiossidante, che svolge diversi ruoli importanti nella salute umana.

  • Contenuta in piccole quantità nella cipolla, la N-acetilcisteina è un precursore del glutatione e viene usata come integratore, farmaco e ingrediente cosmetico.
  • In campo medico, la NAC si usa come antidoto contro gli avvelenamenti (come quello da paracetamolo, principio attivo della Tachipirina ®).
  • Inoltre, rappresenta un efficace mucolitico, aiutando a “sciogliere il catarro” in caso di tosse grassa e bronchiti.
  • Come integratore, la N-acetilcisteina viene usata per aumentare i livelli del glutatione, che è considerato il più potente antiossidante del corpo umano 1.
  • Il glutatione è essenziale per la salute del sistema immunitario e per combattere i danni cellulari. Alcuni ricercatori ritengono che possa persino contribuire alla longevità 2.
  • Oltre a potenziare il glutatione, la NAC può combattere direttamente lo stress ossidativo, agendo come spazzino dei radicali liberi (in particolare dell’ossigeno) 1, 3.

A Cosa Serve

La N-acetilcisteina (nota anche come N-acetil-cisteina o semplicemente NAC) è un precursore dell’aminoacido solforato non essenziale L-cisteina 4.

La cisteina è importante per:

  • la sintesi proteica;
  • il metabolismo dell’omocisteina;
  • la sintesi della cheratina, proteina che dona struttura a peli e capelli;
  • la sintesi di glutatione.

Considerata la sua scarsa biodisponibilità, il glutatione non viene normalmente assunto per via orale ma somministrato come farmaco per via endovenosa.
Di conseguenza, per aumentare i livelli di glutatione senza ricorrere alla via endovenosa si preferisce integrare con N-acetilcisteina.

NAC o Cisteina?

Grazie alla presenza del gruppo acetile, la NAC presenta alcuni vantaggi rispetto alla cisteina, come:

  • la minore suscettibilità al metabolismo epatico di primo passaggio.

Uso Come Integratore

Grazie alle proprietà antiossidanti, la N-acetilcisteina aiuta a proteggere il DNA, le cellule, i tessuti e gli organi da danni, infiammazioni e sostanze nocive.

Di conseguenza, viene promossa per la capacità di proteggere dalle tossine e dagli inquinanti ambientali, trattare diverse condizioni, prolungare la durata della vita e persino aumentare i livelli di testosterone negli uomini.

Sotto consiglio medico, la NAC può risultare utile come supporto alla terapia standard per combattere vari disturbi causati dallo stress ossidativo, come malattie cardiache, diabete, infertilità e persino alcune condizioni psichiatriche 5.

Come Farmaco

La NAC è un farmaco presente nella lista dei 40 medicinali essenziali secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità 6.

Viene classicamente usata come antidoto in caso di sovradosaggio di paracetamolo e come mucolitico 7, 8.

La N-acetilcisteina è utile anche per combattere la tossicità di varie sostanze che possono causare la generazione di radicali liberi, come il monossido di carbonio e i mezzi di contrasto per i raggi X 9.

Come Cosmetico

Creme o gel contenenti N-acetilcisteina possono migliorare la salute della pelle, proteggendola dai danni ossidativi.

La sua applicazione topica può essere utile in caso di dermatiti, irritazione della pelle, danni cutanei indotti dalle radiazioni e acne 12, 13.

Come Collirio

Uso di colliri a base di N-acetilcisteina per affezioni oculari ed occhio secco

Alimenti Ricchi di NAC

Il corpo umano non è in grado di sintetizzare l’N-acetilcisteina.

Piccole quantità di N-acetilcisteina si trovano nelle piante del genere Allium, specialmente nella cipolla (Allium cepa, che la contiene a dosaggi di 45 mg per kg) 14, 15.

Si consideri tuttavia, che la NAC viene normalmente integrata a dosi di 600-1.800 mg al giorno,
per cui il contributo della dieta è irrisorio 16, 17.

Infatti, aldilà di aglio, cipolle e porri, non troviamo quote significative di NAC preformata all’interno degli alimenti.

L’amminoacido cisteina è invece presente in numerosi cibi proteici, come carne, pesce, uova, latticini e soia. Inoltre, l’organismo può produrre cisteina da alcuni composti contenenti zolfo presenti in alimenti come aglio, cipolle, broccoli e altre verdure crocifere 18.

Alcuni alimenti sono ache una fonte di glutatione, come asparagi, avocado, cavoli, cavoletti di Bruxelles, spinaci, broccoli, aglio, erba cipollina, gombo, pomodori, cetrioli, mandorle, avocado e noci 6.


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Proprietà e Benefici di N-Acetilcisteina

Disintossicazione

La NAC svolge un ruolo importante nel processo di disintossicazione dell’organismo, combattendo lo stress ossidativo. Può quindi aiutare a prevenire gli effetti collaterali dei farmaci e delle tossine ambientali 20, 21.

Da oltre 50 anni, la N-acetilcisteina viene somministrata per via endovenosa come antidoto all’avvelenamento da paracetamolo, in modo da prevenire o ridurre i danni ai reni e al fegato 1. In tal senso, risulta efficace quasi al 100%, purché venga somministrata entro le prime 8 ore dal sovradosaggio 19.

La NAC può essere benefica anche nelle intossicazioni da:

  • chemioterapia e radioterapia 31, 32, 33, 34, 35.

BPCO (Broncopneumopatia cronica ostruttiva) e Bronchite cronica

Numerosi studi hanno esaminato i benefici dei Nutraceutici di N-acetilcisteina nelle persone con bronchite cronica e broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).

L’azione antiossidante della NAC contribuisce a ridurre l’infiammazione nei bronchi e nel tessuto polmonare. Inoltre, la sua attività mucolitica scioglie il catarro nelle vie aeree, favorendone l’espulsione.

Di conseguenza, la NAC viene usata per ridurre l’infiammazione e il catarro nelle persone con malattie polmonari, come la bronchite cronica e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) 36.

In queste circostanze, la NAC può ridurre i danni alle vie aeree e le difficoltà respiratorie, migliorando i sintomi e prevenendo le riacutizzazioni e il declino polmonare 37, 38, 39.

Una meta-analisi del 2015, pubblicata nella European Respiratory Review, valutando 13 studi su un totale di 4.155 persone con BPCO, ha concluso che 1.200 mg di N-acetilcisteina al giorno sono utili per ridurre l’incidenza e la gravità delle riacutizzazioni rispetto ad un placebo 40.

Dissolvendo il muco nei bronchi e aumentando i livelli di glutatione, la NAC può aiutare a ridurre la gravità e la frequenza dei sintomi della bronchite cronica senza effetti collaterali 36.

Altrte condizioni

Oltre ad alleviare la BPCO e la bronchite, la NAC può migliorare altre condizioni polmonari come la fibrosi cistica, l’asma e la fibrosi polmonare 42.

La N-acetilcisteina può anche alleviare i sintomi di congestione nasale e sinusale dovuti ad allergie o infezioni. Ad esempio, in uno studio su 100 bambini piccoli la NAC somministrata per via inalatoria ha migliorato i sintomi della bronchiolite acuta 43.

Diabete e Glicemia

La N-acetilcisteina può favorire il controllo della glicemia riducendo l’infiammazione nelle cellule adipose e aumentando la sensibilità all’insulina 45, 46.

Inoltre, con la sua azione antiossidante può aiutare a prevenire le complicanze del diabete, sostenendo i livelli di glutatione 44.

In uno studio su 14 pazienti diabetici, la NAC (1.200 mg al giorno per una settimana) ha aumentato i livelli di glutatione nelle piastrine e ne ha normalizzato l’attività. Tale effetto può rivelarsi utile nella prevenzione delle complicanze cardiache del diabete 47.

In uno studio su 128 persone (inclusi 46 pazienti diabetici di tipo 2), la somministrazione di NAC, vitamina C ed E per 15 giorni ha contribuito a migliorare la funzione antiossidante e la salute dei vasi sanguigni dopo un pasto 48.

Ipertensione e Salute del Cuore

La N-Acetil-cisteina può ridurre il rischio di malattie cardiache proteggendo il cuore dal danno ossidativo e favorendo il controllo della pressione arteriosa 49.

È stato anche dimostrato che la NAC aumenta la produzione di ossido nitrico, che induce vasodilatazione e migliora il flusso sanguigno 50.

La N-acetilcisteina orale sembra anche ridurre l’omocisteina, che quando presente ad alti livelli rappresenta un fattore di rischio indipendente per le patologie cardiovascolari 51.

In uno studio su 60 persone con malattie cardiache, l’integrazione di NAC (600mg/die) e acido folico (5mg/die) per 8 settimane ha abbassato i livelli di omocisteina e migliorato la salute dei vasi sanguigni 52.

In un altro studio su quasi 100 pazienti che avevano avuto un infarto, la NAC ha accelerato il recupero, riducendo la durata delle degenze e quasi dimezzando il rischio di un nuovo infarto 53.

Salute Immunitaria

La N-acetilcisteina e il glutatione sono importanti per la normale salute immunitaria 54.

In alcuni studi su pazienti con AIDS, l’integrazione con NAC ha portato a un aumento significativo della funzione immunitaria, con un ripristino quasi completo delle cellule natural killer 54, 55, 56.

Livelli elevati di NAC nel corpo possono anche sopprimere la riproduzione virale, come osservato per i virus dell’influenza e dell’HIV 57, 58.

Poiché la NAC riduce la risposta infiammatoria del corpo, alcuni ricercatori ritengono che possa aiutare a prevenire l’influenza o a ridurre i sintomi di un comune raffreddore.

In uno studio su 262 anziani, solo il 25% dei soggetti integrati con NAC (600 mg due volte al giorno per 8 settimane) ha sviluppato sintomi influenzali, contro il 79% dei soggetti del gruppo di controllo 59.

Uno studio ha dimostrato che i pazienti ventilati meccanicamente trattati con NAC (600 mg due volte al giorno) hanno sviluppato una polmonite nel 26,6% dei casi contro il 46,6% dei non trattati 60.

NAC e COVID-19

Sulla base di queste premesse, è stato suggerito che la NAC potrebbe potenzialmente migliorare le strategie terapeutiche per la COVID-19.

Gli Autori segnalano che la NAC somministrata per via endovenosa, orale o inalatoria può sopprimere la replicazione del SARS-CoV-2 e migliorarne la prognosi se usata tempestivamente 61.

Inoltre, la NAC per via endovenosa ad alte dosi esercita effetti protettivi nell’ARDS 69, 70 che è la principale causa di morte nei pazienti COVID-19.

Tuttavia, uno studio pilota ha osservato solo piccoli benefici, non statisticamente significativi, usando NAC per via endovenosa nel trattamento di pazienti con ARDS associata a COVID-19 71.

In uno studio preliminare retrospettivo su 82 pazienti, la somministrazione orale di NAC (1.200 mg/die) in aggiunta alle cure standard a pazienti con polmonite COVID-19 ha ridotto il rischio di ventilazione meccanica e mortalità (rispetto al gruppo trattato con le sole terapie standard) 71.

L’aspetto intrigante della NAC (N-Acetilcisteina)

Sindrome dell’ovaio policistico

Quando aggiunta al trattamento standard, la NAC può essere molto utile per le donne con sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), migliorando la fertilità e contribuendo a ridurre 62:

  • insulina.

In uno studio su 150 donne con PCOS, la NAC in aggiunta alla terapia standard (clomifene citrato) ha migliorato i tassi di ovulazione e gravidanza dopo soli 5 giorni. Un altro studio su oltre 100 donne ha confermato questi risultati 63, 64.

In altri studi, la NAC ha migliorato i sintomi metabolici come l’iperglicemia al pari o addirittura meglio della metformina (un farmaco antidiabetico) 62, 65.

Una revisione sistematica del 2015 ha valutato 8 studi su un totale di 910 donne con PCOS, concludendo che l’N-acetilcisteina aiuta a migliorare i tassi di ovulazione e gravidanza 66.

Fertilità maschile

In assenza di cause organiche, molti problemi di infertilità maschile possono essere legati a un elevato stress ossidativo, che può danneggiare il DNA degli spermatozoi 67, 68.

In un ampio studio su quasi 500 uomini infertili, l’integrazione con 600 mg di NAC e 200 mcg di selenio per 26 settimane ha migliorato la qualità dello sperma 69.

Un altro studio su 120 uomini infertili ha dimostrato che la NAC migliora la qualità dello sperma e lo stato antiossidante dopo 3 mesi di integrazione 70.

L’N-acetilcisteina potrebbe essere utile anche negli uomini con infertilità dovuta a varicoceli (vene ingrossate nello scroto).

Durante uno studio, a 35 uomini sono stati somministrati 600 mg di NAC al giorno per 3 mesi dopo l’intervento chirurgico di rimozione del varicocele. La combinazione di chirurgia e NAC ha migliorato la qualità dello sperma, sia a livello fisico che genetico. Tale beneficio si è tradotto in un aumento del tasso di fecondazione della partner del 22% rispetto al gruppo di controllo 71.

aumentato il numero di spermatozoi e la capacità fecondante 72, 67.

Depressione e Disturbo bipolare

La N-acetilcisteina può contribuire ad equilibrare i livelli di glutammato, che rappresenta uno dei più importanti neurotrasmettitori 68. Potrebbe inoltre ridurre l’infiammazione e lo stress ossidativo, e promuovere la crescita di nuove cellule cerebrali 69, 70.

Grazie a questi effetti, è stato segnalato che la NAC migliora l’umore nei pazienti depressi dopo 3-4 mesi di integrazione 70, 71.

Secondo una revisione dei dati di più studi (su un totale di 574 pazienti con e senza depressione), la NAC può migliorare i sintomi depressivi e la funzionalità globale entro 3-6 mesi dall’uso 69.

Uno studio di 24 settimane ha riportato che 3.000 mg di N-acetilcisteina al giorno hanno migliorato significativamente i punteggi di depressione nelle persone che assumevano farmaci per il disturbo bipolare 72.

In un altro studio su 17 pazienti bipolari, è stato riportato che la NAC migliora l’umore basso e i sintomi generali dopo 6 mesi di integrazione 73.

La ricerca suggerisce che l’N-Acetilcisteina potrebbe svolgere un ruolo nel trattamento del disturbo ossessivo compulsivo da moderato a grave 69, 74.

Una revisione su scala relativamente ampia ha concluso che la NAC potrebbe avere un potenziale ruolo importante nel trattamento dei disturbi ossessivo-compulsivi, con pochi effetti collaterali 75.

La NAC potrebbe anche ridurre i sintomi di astinenza e dipendenza nei confronti della nicotina, del gioco d’azzardo patologico e di stupefacenti come marijuana, metanfetamine e cocaina 76, 77, 78, 79, 80, 81.

Salute del cervello

La NAC ha il potenziale per migliorare la cognizione e trattare malattie come l’Alzheimer e il Parkinson.

Ad esempio, è stato riportato che il trattamento combinato con NAC e altri antiossidanti migliora la cognizione in persone anziane sane con decadimento cognitivo lieve 82, 83.

La NAC potrebbe anche rallentare la perdita di capacità cognitive nelle persone con Alzheimer 1, 84.

Nei pazienti con morbo di Parkinson, gli integratori di NAC sembrano migliorare sia la funzione della dopamina che i sintomi della malattia come i tremori 1.

In uno studio clinico, la N-acetilcisteina ha migliorato l’attività dei neuroni della dopamina, che sono incredibilmente importanti in questa malattia 85. La NAC ha anche aumentato i livelli di glutatione nel cervello di 3 persone con malattia di Parkinson 86.

Prestazione Atletica

L’acetilcisteina può migliorare la performance sportiva e favorire il recupero, soprattutto negli sport che richiedono un’elevata capacità di sprint ripetuti, cambi di ritmo frequenti e potenza anaerobica lattacida 87, 88, 89.

Il potenziale effetto stimolatorio sulla sintesi di globuli rossi, unitamente all’azione antiossidante (preziosa nelle fasi di recupero), potrebbe tradursi in benefici concreti anche per gli sportivi impegnati in sforzi aerobici prolungati.

In uno studio, l’integrazione di NAC (1.200 mg/die per 9 giorni) ha migliorato le prestazioni ciclistiche in 10 atleti. Ha aumentato la loro capacità antiossidante, le prestazioni fisiche e il recupero muscolare 90.

In uno studio su 12 uomini, la NAC ha migliorato le prestazioni fisiche in sprint lattacidi ripetuti e incrementali (yo-yo intermittent recovery test) dopo 6 giorni di integrazione 91.

In due piccoli studi su un totale di 16 persone, le infusioni di NAC somministrate prima di un esercizio intenso hanno ridotto l’affaticamento muscolare post-esercizio 92, 93.

Quando somministrata a 10 uomini dopo un intenso esercizio fisico, la N-acetilcisteina ha abbassato l’infiammazione nei muscoli ma allo stesso tempo ha rallentato il recupero muscolare dopo 8 giorni 94.

Anche in un altro studio, la NAC ha portato ad adattamenti metabolici favorevoli ma ha peggiorato la potenza erogata durante un test atletico particolarmente impegnativo (10 minuti di cronometro dopo una serie di ripetute intervallate ad alta intensità) in 9 ciclisti maschi ben allenati 95.

 

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Dosi e Modo d’Uso

Le dosi di NAC utilizzate negli studi variano indicativamente da 400 a 1.800 mg al giorno 16, 17.

Dosi di 400-600mg/die di N-Acetil-Cisteina, eventualmente suddivise in 2-3 assunzioni, sono utilizzate come mucolitico.

Dosi analoghe possono essere impiegate come integratore antiossidante, mentre per migliorare le performance atletiche sono stati usati dosaggi nell’ordine di 600-1.200 mg al giorno.

La NAC ha una bassa biodisponibilità come integratore orale, il che significa che non è ben assorbita dall’intestino. Tuttavia, il glutatione orale ha una biodisponibilità ancora inferiore.

In effetti, la NAC ha aumentato i livelli di glutatione e altri antiossidanti meglio degli integratori di glutatione quando assunta per via orale in uno studio su 20 persone. Tuttavia, il glutatione sublinguale ha avuto effetti più forti della NAC dopo 3 settimane 96.

N-Acetilcisteina: quali sono i possibili effetti collaterali?

La N-acetilcisteina è considerata sicura e ben tollerata se usata in modo appropriato.
Detto questo, potrebbe causare effetti collaterali in alcune persone. Gli effetti collaterali comuni sono generalmente lievi e si risolvono da soli una volta interrotto il trattamento.
Questi possono includere nausea, mal di stomaco e diarrea. Meno comunemente, le persone possono avvertire naso che cola.

Le allergie alla N-acetilcisteina sono rare ma possono verificarsi. Il rischio è più alto durante le infusioni di N-acetilcisteina. In rari casi, un’infusione può causare anafilassi, un’allergia potenzialmente pericolosa per la vita caratterizzata da eruzione cutanea grave, orticaria, viscosità, respiro corto, battito cardiaco accelerato e gonfiore di viso, gola e lingua.

Le allergie alla N-acetilcisteina prese per via orale tendono ad essere lievi e possono causare naso che cola, starnuti e congestione nasale.

La N-acetilcisteina è generalmente considerata sicura da usare durante la gravidanza e l’allattamento. Tuttavia, parla con il tuo medico per comprendere appieno i rischi e i benefici della N-acetilcisteina e se hai effettivamente bisogno del supplemento o meno.

Se presa a dosaggi giusti non ci sono effetti collaterali:

  • Adulti: N-Acetilcisteina si assume da 600 mg al giorno anche per lunghi periodi (settimane,mesi)
    • oppure per brevi periodi a dosaggi pieni che sono 600mg X2 o 600mg X3
  • Bambini: Solo 600 mg al giorno

 

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N-Acetilcisteina: Interazioni Farmacologiche

La n-acetilcisteina ha poche interazioni farmacologiche note.

Può intensificare gli effetti della nitroglicerina e dell’isosorbide dinitrato usati per trattare l’angina, causando mal di testa, vertigini, vertigini e svenimenti.

Esiste anche un rischio teorico di ipoglicemia (basso livello di zucchero nel sangue) se la N-acetilcisteina viene assunta con farmaci per il diabete. Il monitoraggio di routine della glicemia può aiutare a identificare eventuali anomalie.

N-Acetilcisteina: Avvertenze e Controindicazioni

La n-acetilcisteina può rallentare la coagulazione del sangue e deve essere evitata nelle persone con disturbi emorragici, come l’emofilia o la malattia di Von Willebrand.

Si deve usare cautela anche nelle persone con malattie renali.

N-Acetilcisteina: Dosaggio e preparazione

Integratori orali di N-acetilcisteina sono disponibili al banco in compresse, capsule, gel morbidi, effervescenti e polvere. La maggior parte viene venduta in formulazioni da 600 milligrammi (mg), sebbene alcune siano alte fino a 1.000 mg.

Non esistono linee guida universali sull’uso appropriato della N-acetilcisteina.

Dosi fino a 1.200 mg al giorno (generalmente assunte in dosi divise) sono state utilizzate in sicurezza negli adulti. Come regola generale, non assumere mai più del dosaggio raccomandato elencato sull’etichetta del prodotto.

Non è stata stabilita la dose orale sicura ed efficace di N-acetilcisteina nei bambini.
Se non indicato da un medico, i supplementi di N-acetilcisteina non dovrebbero essere usati nei bambini.

I Nutraceutici di N-acetilcisteina possono essere conservati a temperatura ambiente in un luogo fresco e asciutto.

N-Acetilcisteina: Quale integratore scegliere

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    • Alcuni Riferimenti bibliografici

      1. Mokhtari V, Afsharian P, Shahhoseini M, Kalantar SM, Moini A., “A Review on Various Uses of N-Acetyl Cysteine”, Cell Journal 2017 Apr-Jun
      2. de Andrade KQ, Moura FA, dos Santos JM, de Araújo OR, de Farias Santos JC, Goulart MO., “Oxidative Stress and Inflammation in Hepatic Diseases: Therapeutic Possibilities of N-Acetylcysteine”, Internal Journal of Molecular Sciences, 2015 Dec 18
      3. Yuval Samunia, Sara Goldsteinb, Olivia M. Dean, Michael Berk, “The chemistry and biological activities of N-acetylcysteine”, Biochimica et Biophysica Acta (BBA) – General Subjects, 2013 Aug
      4. Dean O, Giorlando F, Berk M., “N-acetylcysteine in psychiatry: current therapeutic evidence and potential mechanisms of action”, Journal of Psychiatry and Neuroscience, 2011 Mar
      5. Barekat F, Tavalaee M, Deemeh MR, Bahreinian M, Azadi L, Abbasi H, Rozbahani S, Nasr-Esfahani MH., “A Preliminary Study: N-acetyl-L-cysteine Improves Semen Quality following Varicocelectomy”, International Journal of Fertility & Sterility, 2016 Apr-Jun
      6. Safarinejad MR, Safarinejad S., “Efficacy of selenium and/or N-acetyl-cysteine for improving semen parameters in infertile men: a double-blind, placebo controlled, randomized study”, The Journal of Urology, 2009 Feb
      7. Ruolo del Glutatione, N-Acetil Cisteina, Acido Lipoico, Zinco e Silimarina
        nel sostegno immunitario e nella protezione antivirale.

         

        Articolo tratto da AVD Medica

        Nella recente letteratura scientifica vi sono numerosi studi che indicano nel Glutatione e nei suoi precursori gli elementi chiave per la lotta alle infezioni virali e in particolare nella prevenzione e trattamento delle infezioni da SARS-CoV-2 (COVID-19).

        Già era noto il ruolo del Glutatione e dei suoi precursori nel regolarizzare la risposta antivirale data dal sistema linfocitario Th1 e ridurre quella pro infiammatoria data dal sistema linfocitario Th2. In recenti articoli scientifici addirittura si ipotizza che il deficit di Glutatione endogeno sia il responsabile maggiore delle sintomatologie gravi e di morte nei pazienti affetti da Covid 19 (1).

        Secondo questo recentissimo studio l’ipotesi che la carenza di Glutatione sia la più plausibile spiegazione delle manifestazioni gravi e della morte nel Covid 19 viene avvalorata sulla base di letteratura esaustiva, analisi ed osservazioni. In questo studio hanno dimostrato che la sua supplementazione e dei suoi precursori viene considerata come uno dei mezzi più importanti per la prevenzione di questa infezione virale.

        In un altro studio molto recente (2) su due pazienti di New York con malattia di Lyme ed encefalite da zecche come co-infezioni sono risultati positivi a polmonite da corona virus con tosse e dispnea, hanno beneficiato di un trattamento con Glutatione.

        Il Glutatione e i suoi precursori quali la N-Acetil Cisteina (NAC) e l’Acido Alfa Lipoico possono rappresentare un nuovo approccio terapeutico per ridurre l’attivazione di NFkB e la susseguente tempesta citochinica responsabile delle complicazioni respiratorie nei pazienti affetti da corona virus. Azione confermata con la NAC anche in uno studio di Aprile 2020 (3). L’attività antivirale del Glutatione è stata dimostrata anche in uno studio di De Flora et al. i quali hanno indicato che una supplementazione a lungo termine in doppio cieco contro placebo su 262 soggetti (6 mesi) di NAC (precursore del Glutatione) ha significativamente ridotto l’incidenza dell’influenza e degli episodi simil influenzali, specialmente nei soggetti anziani ad alto rischio (4).

        Sempre uno studio recente di Maggio 2020 (5) ha dimostrato sia in vitro che in vivo che la NAC è una sostanza efficace per migliorare lo stato redox, specialmente sotto stress ossidativo, specialmente nel caso dell’infezione da Covid 19, dove si verifica un basso livello di stato redox antiossidante che conduce ad uno stato pro-infiammatorio mediato dal TNF-alfa. In trials sull’uomo, la NAC è stata usata per ripristinare i livelli di Glutatione e per aumentare la risposta delle cellule immunitarie T. La NAC ha dimostrato anche di inibire la via dell’Inflammasoma NLRP3 (IL1β e IL18) in vitro e di diminuire I livelli plasmatici di TNF alfa in studi sull’uomo.

        Studi antecedenti avevano già dimostrato l’azione antinfiammatoria e antiossidante del Glutatione nelle infezioni polmonari (6) e l’azione inibitrice nei confronti del virus dell’influenza (7).

        Lo Zinco, altro precursore del Glutatione e attivatore di circa 300 reazioni enzimatiche, in uno studio di Maggio 2020 si è dimostrato efficace nella profilassi e nel trattamento da infezione da Covid 19, sia come enancher della clorochina e idrossiclorochina, farmaci antimalarici utilizzati per trattare l’infezione da Covid (8), sia come inibitore della replicazione virale (10).

        Infine, anche la Silimarina, un noto epato protettore ha dimostrato possedere prorietà antivirali nei confronti di epatiti C e Dengue Virus, toga virus (rosolia), HIV, epatite B e naturalmente il virus dell’influenza. Importante è inoltre la sua azione epatoprotettrice nei confronti di potenziali danni collaterali indotti da coronavirus, che colpisce nei casi gravi non solo il polmone ma anche cuore, reni e fegato.

        BIBLIOGRAFIA

        1. ACS Infect Dis 2020 May 28; Endogenous Deficiency of Glutathione as the Most Likely Cause of Serious Manifestations and Death in COVID-19 Patients – Alexey Polonikov 1
        2. Respir Med Case Rep 2020 Apr 21;30:101063. Efficacy of Glutathione Therapy in Relieving Dyspnea Associated With COVID-19 Pneumonia: A Report of 2 Cases. Richard I Horowitz 1 2, Phyllis R Freeman 2, James Bruzzese
        3. Review
        4. Clinical Trial Eur Respir J. 1997 Jul;10(7):1535-41. Attenuation of Influenza-Like Symptomatology and Improvement of Cell-Mediated Immunity With Long-Term N-acetylcysteine Treatment – S De Flora 1, C Grassi, L Carati
        5. Med Hypotheses. 2020 May 30;143:109862. N-Acetylcysteine: A Potential Therapeutic Agent for SARS-CoV-2. Francis L Poe 1, Joshua Corn 2
        6. Eur Respir J. 2000 Sep;16(3):534-54. Oxidative Stress and Regulation of Glutathione in Lung Inflammation. I Rahman 1, W MacNee
        7. Free Radic Biol Med 2003 Apr 1;34(7):928-36. Inhibition of Influenza Infection by Glutathion – Jiyang Cai 1, Yan Chen, Shaguna Seth, Satoru Furukawa, Richard W Compans, Dean P Jones
        8. Med Hypotheses. 2020 May 25 : 109848. Potential Role of Zinc Supplementation in Prophylaxis and Treatment of COVID-19
          Amit Kumar, Yuichi Kubota,⁎ Mikhail Chernov, and Hidetoshi Kasuya
        9. Med Hypotheses. 2020 Sep; 142: 109815. Does zinc supplementation enhance the clinical efficacy of chloroquine/hydroxychloroquine to win todays battle against COVID-19? – R. Derwanda,1 and M. Scholzb,1,⁎
        10. Biol Trace Elem Res. 2020 May 26;1-9. Can Zn Be a Critical Element in COVID-19 Treatment? – Mohammad Tariqur Rahman 1, Syed Zahir Idid 2
        11. Molecules. 2019 Apr; 24(8): 1552. Antiviral Activities of Silymarin and Derivatives – Ching-Hsuan Liu,1,2 Alagie Jassey,3 Hsin-Ya Hsu,4 and Liang-Tzung Lin1,4,*

        Dominique Delmas, Academic Editor


        Dal sito della Associazione Alzheimer OdV

        Perché la NAC aiuta molte persone con diagnosi psichiatriche? Perché funziona in così tante condizioni? Questa è la cosa intrigante, ai miei occhi. I suoi benefici sono il risultato dei suoi effetti anti-infiammatori? O qualche altro meccanismo?

        O se continuano a verificarsi sono meno angoscianti e possono essere osservati a maggiore distanza, con meno preoccupazione o paura, e hanno meno probabilità di scatenare la depressione o altri effetti negativi.

        Il che ci fa tornare ai dibattiti di vecchia data tra i psichiatri che vogliono raggruppare e quelli che vogliono dividere. I vantaggi della NAC supportano i primi o i secondi? Supportano gli appassionati di RDoC che stanno facendo avidamente ricerca sui circuiti cerebrali? Penso che, in un certo senso, tali risultati favoriscano i raggruppatori. Il miglioramento con il trattamento NAC dei pensieri negativi irrazionali e difficili da controllare di così tanti disordini mentali, rende difficile evitare la conclusione che è coinvolta qualche circuiteria sottostante comune.

        La NAC non funziona per tutti, per prima cosa. Ma anche, se il circuito per le ruminazioni è lo stesso, perché alcune persone con circuiti di ruminazione presumibilmente iperattivi sviluppano il disturbo ossessivo-compulsivo e altri sviluppano il disturbo bipolare? E altri ancora, nonostante abbiano gravi ruminazioni, non soddisfano i criteri per qualsiasi disturbo psichiatrico?

        Fonte: David J. Hellerstein MD, professore di Psichiatria Clinica alla Columbia University di New York City.

        Referenze:

        • Insel T, Cuthbert B, Garvey M, Heinssen R, Pine DS, Quinn K, Sanislow C, Wang P. Research domain criteria (RDoC): toward a new classification framework for research on mental disorders..
        • Caspi A, Moffitt TE. All for one and one for all: Mental disorders in one dimension. American Journal of Psychiatry. 2018 Apr 6;175(9):831-44
        • Berk M, Malhi GS, Gray LJ, Dean OM. The promise of N-acetylcysteine in neuropsychiatry. Trends in pharmacological sciences. 2013 Mar 1;34(3):167-77

        qui.

        Nota: L’articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


        Articoli in inglese


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    I numerosi vantaggi di NAC (N-Acetilcisteina)
    Precursore di Glutatione

    STORIA A COLPO D’OCCHIO

    • La N-acetilcisteina (NAC) aumenta la produzione di Glutatione, un importante antiossidante che aiuta a ridurre i danni dei radicali liberi e svolge un ruolo nella disintossicazione dei metalli pesanti e di altre sostanze nocive
    • Il NAC mostra anche particolari promesse nel trattamento dei disturbi di salute mentale, tra cui PTSD, depressione e abuso di droghe, e sembra migliorare la fertilità sia negli uomini che nelle donne
    • NAC è sicuro ed economico ed è disponibile in commercio da molto tempo. Inoltre è generalmente ben tollerato e non ha effetti collaterali gravi noti

    Dal dottor Mercola

    antiossidante che il tuo corpo produce naturalmente che aiuta a ridurre i danni dei radicali liberi e svolge un ruolo nella disintossicazione da metalli pesanti e altre sostanze nocive.

    NAC è sia sicuro che poco costoso ed è disponibile in commercio da molto tempo. Inoltre è generalmente ben tollerato e non ha effetti collaterali gravi noti. Considerando la sua vasta gamma di benefici per la salute, è un integratore degno di considerazione per molti. Come notato in una recente revisione medica dei numerosi usi clinici del NAC, è:

    “… Potenziale opzione di trattamento per malattie caratterizzate dalla generazione di radicali liberi dell’ossigeno. Gli studi non hanno mostrato effetti nocivi materni o fetali del trattamento NAC …
    NAC previene l’apoptosi [ndr: morte cellulare programmata] e la genotossicità correlata all’ossigeno nelle cellule endoteliali aumentando le cellule endoteliali livelli di glutatione e diminuzione della depolarizzazione della membrana mitocondriale. “

    amminoacido cisteina, che oltre ad aumentare il glutatione riduce anche la tossicità dell’acetaldeide che causa molti sintomi di sbornia.

    30 minuti prima di bere può aiutare a ridurre gli effetti tossici dell’alcol. Si pensa che il NAC funzioni ancora meglio se combinato con la vitamina B1 (tiamina) . La vitamina B6 può anche aiutare a ridurre i sintomi della sbornia .

    all’avvelenamento da alcol o ad altri eventi avversi acuti associati al binge drinking, quindi usa il buon senso e bevi in ​​modo responsabile.

    NAC è un potente antidoto contro la tossicità da paracetamolo

    E, se hai bambini e tieni il paracetamolo in casa, ti consiglio vivamente di tenere anche un flacone di NAC in caso di sovradosaggio accidentale.
    La terapia NAC deve essere iniziata entro 8 ore da un sovradosaggio acuto per ottenere i migliori risultati.
    Se sospetti che si sia verificato un sovradosaggio, cerca immediatamente assistenza medica. Se questa non è un’opzione, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) raccomanda il seguente protocollo:

    NAC offre un importante supporto per il fegato

    Resveratrolo migliora la replicazione del virus dell’epatite C e quindi non è un integratore adatto per quelli con epatite C – suggerisce che il NAC potrebbe essere un’alternativa migliore per questo e altri virus cronici malattie del fegato.

    Altri benefici per la salute del NAC

    A parte i suoi effetti epatoprotettivi, la ricerca suggerisce che il NAC può aiutare anche a:

    • Prevenire il danno renale indotto dal contrasto durante le procedure di TAC
    • Tratta la fibrosi polmonare
    • Diminuire la frequenza, la durata e i sintomi nei pazienti con bronchite cronica
    • Riduce il rischio di insulino-resistenza
    • Prevenire comportamenti di dipendenza come il binge eating, la tossicodipendenza (in particolare la dipendenza da cocaina) e altri comportamenti compulsivi come mangiarsi le unghie normalizzando il neurotrasmettitore glutammato
    • Migliora la funzione di barriera intestinale, riducendo il rischio di permeabilità intestinale
    • Migliora il sonno e riduci il russare in quelli con apnea ostruttiva del sonno
    • Aumentare il tasso di sopravvivenza nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica
    • Riduci il rischio di malattie cardiache
    • Migliora le prestazioni muscolari
    • Protegge dal morbo di Alzheimer se assunto in combinazione con acido lipoico
    • Riduce i sintomi associati alla colite ulcerosa
    • Fai attenzione che alcune delle prove suggeriscono che il NAC potrebbe non funzionare bene con alcune forme di chemioterapia, quindi non usarlo come terapia aggiuntiva per il cancro senza consultare il medico
    • Migliora i sintomi associati alla malattia di Parkinson e alla SLA
    • Riduce i sintomi associati alla schizofrenia
    • Previene la depressione, il disturbo bipolare ossessivo compulsivo e migliorare la funzione quotidiana in quelli con questi disturbi
    • Aumenta il tasso di sopravvivenza nei pazienti che hanno avuto un attacco di cuore
    • Aiuta nel recupero da lesioni cerebrali
    • NAC offre speranza per i pazienti con Parkinson e altre condizioni neurodegenerative

    Alcuni dei suoi usi più promettenti è come neuroprotettore. Gli scienziati stanno attualmente studiando come trattamento per il morbo di Parkinson, un disturbo che è stato collegato alla carenza di glutatione nella substantia nigra, una regione che ospita i neuroni della dopamina.

    In uno studio clinico su piccola scala, 600 milligrammi (mg) di glutatione endovenoso sono stati somministrati due volte al giorno per 30 giorni, dopodiché i pazienti sono stati monitorati per un massimo di quattro mesi. Tutti hanno registrato un miglioramento significativo, con un calo medio della disabilità del 42%. Gli effetti sono durati da due a quattro mesi dopo la fine del trattamento. I notevoli effetti del trattamento sono dimostrati in un video, purtroppo non è disponibile..

    effetto neuroprotettivo molto coerente, migliorare le capacità mentali e fisiche dei pazienti. L’imaging cerebrale ha anche confermato che i cambiamenti benefici si stavano effettivamente verificando nel cervello.


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    PTSD, depressione e trattamento della dipendenza

    disturbo da stress post-traumatico (PTSD), la depressione e i disturbi da uso di sostanze. In uno studio recente, sintomi di disturbo da stress post-traumatico nei veterani di guerra sono diminuiti del 46%, il desiderio di uso di sostanze dell’81% e la depressione del 48% dopo il trattamento con NAC. Qui i pazienti hanno assunto 2.400 mg di NAC al giorno per otto settimane.

    18

    La ricerca scientifica di base rivoluzionaria di [Back e Peter Kalivas, Ph.D., presidente del dipartimento di neuroscienze del MUSC] ha dimostrato che i livelli di trasportatori del glutammato nel cervello sono diminuiti nei disturbi da uso di sostanze e il NAC può aiutare a ripristinare quei livelli e guardia contro la ricaduta nei modelli animali di disturbo da uso di sostanze.

    Negli studi che hanno esaminato il NAC per la depressione bipolare , le persone che assumevano 1 grammo di NAC due volte al giorno per due mesi hanno ridotto il loro punteggio di depressione di otto punti e riportato un miglioramento nel funzionamento e nella qualità della vita. È stato anche dimostrato che aiuta le persone con depressione resistente al trattamento e, in misura minore, disturbo depressivo maggiore.

    NAC può migliorare la fertilità sia negli uomini che nelle donne

    infertilità sia maschile che femminile è in aumento. Numerosi studi hanno dimostrato i benefici del NAC per la fertilità sia negli uomini che nelle donne. Come notato sopra, è stato dimostrato che NAC migliora la qualità dello sperma negli uomini. È stato anche dimostrato che migliora il tasso di ovulazione nelle donne del 52%. In questo studio, le donne hanno assunto 1.200 mg al giorno di NAC orale per cinque giorni, a partire dal terzo giorno del loro ciclo mestruale. Anche lo spessore dell’endometrio è notevolmente migliorato.

    Altre ricerche mostrano che il NAC aiuta a migliorare la qualità degli ovuli di una donna, un fattore che può aumentare le tue possibilità non solo di rimanere incinta naturalmente, ma anche migliorare le tue probabilità di successo del trattamento IVF. Riduce anche il rischio di aborto spontaneo e aumenta il tasso di gravidanza nelle donne che hanno avuto aborti ricorrenti.

    è migliorata anche dall’integrazione di NAC.

    In uno studio italiano, donne che hanno assunto 600 mg di NAC tre volte al giorno per tre giorni consecutivi a settimana, per tre mesi, hanno visto un miglioramento così significativo che metà del gruppo di trattamento (24 su 47) è stata in grado di annullare gli interventi chirurgici.

    Otto delle 47 donne che hanno ricevuto NAC hanno avuto la remissione completa delle cisti. In confronto, solo una delle 45 donne nel gruppo di controllo (che ha ricevuto un placebo) è stata in grado di annullare il suo intervento chirurgico e solo quattro hanno avuto la remissione delle cisti.

    Linee guida generali per il dosaggio e la sicurezza

    due o tre volte al giorno.

    A causa della sua scarsa biodisponibilità, il dosaggio raccomandato può arrivare fino a 1.800 mg al giorno. Non è stata ancora determinata una dose massima sicura, ma come regola generale è ben tollerata, sebbene alcuni sperimentino effetti collaterali gastrointestinali come nausea, diarrea o costipazione. In tal caso, ridurre il dosaggio. È anche meglio prendere in combinazione con il cibo, per ridurre la probabilità di effetti gastrointestinali.

    Inoltre, tieni presente che poiché il NAC aumenta il glutatione, che è un potente agente disintossicante, potresti manifestare sintomi di disintossicazione debilitanti se inizi con una dose troppo alta. Per evitare ciò, inizia con basse dosi, diciamo da 400 a 600 mg una volta al giorno, e aumenta gradualmente. 

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    La carenza di Glutatione può essere associata alla gravità di COVID

    BREVE RIASSUNTO

    • Una carenza di glutatione può stare alla base di radice di una grave infermità, poiché porta a uno stress ossidativo significativo, infiammazione polmonare e insufficienza multiorgano con il COVID
    • Uno scienziato ha collegato la carenza di glutatione a molte delle condizioni di comorbilità che aumentano la gravità del COVID-19, tra cui età, diabete, sesso e fumo
    • Il ricercatore ha anche trovato dati che indicano che la carenza di glutatione può influire sulla capacità di sintetizzare la vitamina D, un altro fattore di rischio per malattie gravi
    • Dal sito del Dott. Mercola

      Un antiossidante è una molecola che impedisce ad altre molecole di ossidarsi. Il glutatione è un potente antiossidante che può svolgere un ruolo significativo nel processo che contrasta il COVID-19. Ci sono 20 amminoacidi che possono legarsi insieme in diverse formazioni per creare una molecola proteica.

      Tuttavia, il glutatione è un tripeptide, il che significa che ci sono solo tre aminoacidi che si allineano per formare una molecola di glutatione. Questi sono cistina, glicina e glutammato. Insieme aiutano a utilizzare e riciclare altri antiossidanti, come vitamina C e CoQ10.

      Gli scienziati propongono che la carenza sia collegata a COVID-19 grave

      Inoltre, il dottor Alexey Polonikov, della Kursk State Medical University, teorizza che il glutatione può essere usato come prevenzione e trattamento della malattia. Polonikov studia la genetica molecolare umana e lo stress ossidativo.

      Il virus attira anche un tipo di neutrofili (leucociti polimorfonucleati) che può anche aumentare la produzione di superossido. Il superossido produce quindi altri radicali idrossilici, incluso il perossido di idrogeno (H2O2).

      Fattori di rischio di comorbilità legati alla carenza di glutatione

      In una valutazione di pazienti affetti da COVID-19 provenienti da sei ospedali di Atlanta, i ricercatori hanno scoperto fattori indipendenti che hanno aumentato il rischio di ricovero ospedaliero. Questi includevano il fumo, il diabete di tipo 2, essere di genere maschile, afroamericano, in età avanzata e obeso. Polonikov ha trovato prove che evidenziano che la carenza di glutatione può essere implicata a queste comorbidità.

      Tutti e quattro erano donne non fumatrici, non affette malattie cronica con test PCR positivo confermato. Nei casi di individui che si sono ripresi rapidamente, il rapporto ROS/glutatione era da 2,075 a 0,712 o inferiore.

      Nei pazienti con malattia più significativa, il rapporto era di 3,677-0,531 in un paziente e di 2,73-0,079 nel secondo. Nel primo paziente con malattia significativa il rapporto era più del doppio di quello dei pazienti che si sono ripresi rapidamente. Nel secondo paziente il rapporto era più di 11 volte maggiore.

      Relazione tra glutatione e vitamina D

      In termini di vitamina D, Polonikov propone che la relazione tra vitamina D e malattia grave possa avere più a che fare con una carenza di glutatione. Indica diversi studi che correlano i livelli di glutatione con la vitamina D e un altro in cui gli scienziati hanno scoperto che livelli più bassi di l-cisteina, un precursore del glutatione, erano correlati con livelli più bassi di vitamina D nelle persone con diabete di tipo 2.

      In un recente studio sugli animali, i ricercatori hanno anche esaminato se la carenza di glutatione potesse indurre cambiamenti che alterassero il metabolismo della vitamina D. Hanno scoperto che la carenza potrebbe alterare la biosintesi e hanno spiegato il meccanismo per la carenza di vitamina D che si verifica con una carenza di glutatione.

      carenza di vitamina D. Polonikov scrive che questo studio fornisce informazioni sull’importanza che il glutatione gioca nel controllo della biosintesi endogena della vitamina D e dimostra i benefici del trattamento nel ridurre la carenza di vitamina D.

      Credo che entrambi i nutrienti siano vitali per la protezione contro malattie gravi. Sebbene una carenza di glutatione possa influire sulla capacità di sintetizzare la vitamina D, questo è applicabile solo quando ci si espone abbastanza al sole o si assumono integratori per aumentare il proprio livello di vitamina D.

      Strategie per supportare livelli ottimali di glutatione

      Il dottor Roger Seheult crede che il danno causato da COVID-19 sia maggiore rispetto allo stress ossidativo. Sottolinea che i coaguli rimossi dai pazienti con COVID confermato sono ricchi di piastrine, indicando un altro meccanismo che coinvolge i legami disolfuro. Continua spiegando:

      Gli alimenti che hanno avuto un impatto positivo sulla produzione di glutatione includono verdure crucifere come broccoli, tè verde, curcumina, rosmarino e cardo mariano. Anche avere un sonno di qualità può aiutare.

      Febbre che cosa è
      Uso di vitamina C e i danni del Paracetamolo

      La febbre è un evento protettivo per il corpo umano e non bisogna ricorrere subito agli antipirettici. I danni da febbre troppo alta si verificano a carico del cervello con temperature superiori a 40 gradi, soprattutto per neonati ed infanti.
      Alcune persone per paura della febbre che non scende subito prende sia la Tachipirina che la Vitamina C a dosaggi bassi.
      Non ha senso usare la tachipirina prendendo vitamina C.
      Come non ha senso abbassare la febbre chimicamente con la tachipirina.
      Se le febbre è arrivata è perché il corpo sta combattendo una infezione e serve una alta temperatura per combattere gli agenti patogeni.
      Per sapere come usare la Vitamina C a tolerranza intestinale guardate la tabella di Cathcart per ogni patologia un dosaggio minimo ed uno massimo per combattere virus e batteri.

      Acetilcisteina per contrastare le Sostanze Chimiche Tossiche dr Ivo Bianchi

      Leggi anche

      Il sistema immunitario e il suo valoroso e caloroso cavaliere: la febbre

      Quelle che seguono sono osservazioni riferite ad organismi sani:


      Per questo motivo ci svegliamo durante la notte quando abbiamo freddo: per provvedere ad una fonte di calore migliore e sopravvivere. Meditate bene su questo dato per favore!

      10) è importante comprendere che lo stato di prostrazione ha unicamente la funzione di costringerci a riposare (per non perdere inutilmente preziosa energia). Per il medesimo motivo sparisce spesso l’appetito, sempre per non perdere energia nella digestione. Quindi il nostro sistema corporeo viaggia semplicemente e furbamente con le sue riserve energetiche.

      Le regole per gestire la febbre al meglio:

      Ovviamente la risposta giusta è la seconda (eh eh… la legge di termodiffusione)!

      Un vecchio detto popolare descrive la salute con queste parole semplici e incisive: “testa fresca-piedi caldi”: infatti durante le malattie abbiamo spesso i due poli invertiti, testa bollente e piedi ghiacciati, e nel bimbo piccolo e predisposto questo può generare appunto una convulsione.


      Questa bibita è una sorta di tiramisù per gli stati febbrili e sostiene il sistema idro-salino e la glicemia.

      e) quali cibi sono indicati: la febbre è una situazione catabolica, cioè produce molte tossine: per questo motivo sceglierete piatti leggerissimi e senza proteine. Perfetta è la frutta, la più digeribile è la frutta cotta, e la regina in questo campo è la mela: quindi mele cotte a dadini nel tegamino (cottura con poca acqua per 7-8 minuti) volendo si aggiunge uvetta sultanina (remineralizzante e zuccherina), senza dimenticare la presina di sale marino (tonico). Vanno bene anche le pere, bene anche le pesche sciroppate della nonna.


      La Febbre

      da un articolo della drssa Fabiola Menon

          Non c’è fenomeno, che il nostro povero corpo sviluppi, più osteggiato della febbre. Da chi viene annientato sul divano da due linee a chi si mette a letto solo se ha almeno un dignitoso 41°, tutti sono concordi nell’affermare che la febbre non va bene. Pertanto deve essere fatta SPARIRE. Non ce n’è, la febbre è il sintomo più combattuto in assoluto. Per la febbre c’è un vero e proprio rifiuto.

           Lo definirei meglio come accanimento. Tanto più grave quanto più si ignora il significato profondo, e salvifico aggiungo, di questo fenomeno che il nostro organismo ci sottopone. Se conoscessimo il significato dell’innalzamento della temperatura del nostro corpo, ci guarderemmo bene dall’ostacolarlo. Ottenendo certamente uno stato di salute superiore. Occupiamoci di capire perché.

           Innanzi tutto, da dove origina la febbre? C’è un luogo, nel nostro corpo, in cui si auto-genera? Certamente si: il tessuto connettivo. Luogo per lo più sconosciuto alla medicina classica, il connettivo è il tessuto più importante del nostro corpo. E, per estensione, il tessuto più importante che gli esseri viventi abbiano a disposizione. Talmente importante che, per noi che ci occupiamo di medicina “allargata”, assume la rilevanza di un organo.

           Al cui interno si verificano le funzioni determinanti per la sopravvivenza, quali:
      • tutte le funzioni immunitarie, una sorta di campo di battaglia dove si svolgono le funzioni di difesa del nostro organismo
      • tutte le funzioni di nutrizione, scambio e raccolta delle sostanze di rifiuto, prodotte dalle cellule stesse (anche le cellule hanno le immondizie da smaltire…)

           Insomma, all’interno di questo organo si decreta lo stato di salute o di malattia. Ma dove si trova e quali sono le sue caratteristiche?

           Il tessuto connettivo è una sorta di fluido, di liquido denso, che circonda tutte le nostre cellule. Possiamo anche dire, rendendo la cosa più comprensibile, che tutte le cellule sono immerse in questo fluido, che possiamo considerare come una sorta di liquido amniotico. E, con lui, stabiliscono un rapporto dinamico di scambio continuo. Di cosa? Di informazioni chimiche.

           Come noi non potremmo vivere se non fossimo circondati da un’atmosfera di aria, che ci permette di respirare e relazionarci col mondo, allo stesso modo le cellule non sopravvivrebbero se non fossero circondate da questo “mezzo” di sostentamento.

      Ed è all’interno di questa matrice fondamentale che si sviluppano i fenomeni infiammatori e, di conseguenza, la febbre.

           Ed ora entriamo nel vivo della questione raccontando che questo fluido ha una caratteristica peculiare: una sorta di doppia vita, un duplice modo di presentarsi nell’arco delle 24 ore. In particolare:
           1. Dalle 3.00 alle 15.00, circa, si presenta particolarmente liquido (stato di sol). In questa fase avviene la demolizione, la raccolta e lo smaltimento delle scorie prodotte dalle cellule. Una vera e propria fase disintossicante e di drenaggio. Questo è anche il momento di grande attività del sistema immunitario. Le “battaglie” avvengono in questa fase.
           2. Dalle 15.00 alle 3.00, circa, si presenta denso, come gelatinoso (stato di gel). In questa fase avviene la ricostruzione cellulare, la fase di nutrizione vera e propria delle cellule.

           Questo duplice modo di presentarsi dipende da una sorta di termostato interno, tarato da millenni di evoluzione, che permette il perfetto scambio di nutrienti/rifiuti.

           Provate a immaginare cosa significa assumere un antipiretico nel bel mezzo di questa fase…… Significa “raffreddare” repentinamente il sistema ottenendo quanto segue:
      • Intrappolare, imprigionare, nel connettivo, molecole di scarto. Residui proteici senza un connotato informativo preciso. “Pezzi” di molecole non ben identificate e, quindi attaccabili.
      • Generare, di conseguenza, una risposta immunitaria molto forte nei confronti di queste molecole non ben identificate. A lungo andare si pongono le basi per le malattie autoimmuni.

           Meno male che il nostro corpo è molto più saggio di noi e, spesso, se ne infischia dell’antipiretico. Tant’è che dopo poco tempo dall’assunzione, la temperatura torna su come se niente fosse. In barba alle dosi da cavallo di antipiretico. Se prima non capivate questo fenomeno e lo interpretavate come il manifestarsi della “forza” del bacillo (virus? battere?), adesso sapete che il bacillo non c’entra.

           Adesso sapete che il nostro sistema immunitario è più forte di qualsivoglia bacillo, visto che è lì giusto per combatterlo, ma non è più forte della nostra caparbietà di somministrazione di antipiretico. E, giorno dopo giorno, si indebolirà, schiacciato da una montagna di farmaci che lo snervano nel pieno della sua attività principe.

           Ricordiamoci che la febbre è solo un segno, non una malattia. Chiediamoci sempre che cosa c’è dietro.


      Attenzione all’uso dei farmaci antipiretici Di Roberto Gava / 22 Marzo 2021 / Medicina

      Come ridurre i danni della Tachipirina (paracetamolo)?

      Articolo aggiornato al 1 marzo 2021

      Tempo fa, è uscita la notizia che svela un altro effetto indesiderato del paracetamolo (principio attivo della famosa Tachipirina® o dell’Efferalgan®):
      “Il ruolo del paracetamolo nella patogenesi dell’asma” (1).
      La scoperta principale – ha spiegato Julian Crane, lo scienziato che ha coordinato lo studio – è che i bambini che hanno utilizzato il paracetamolo prima di aver compiuto 15 mesi (il 90% di quelli analizzati) hanno il triplo di probabilità in più di diventare sensibili agli allergeni e il doppio di probabilità in più di sviluppare disturbi come l’asma a sei anni rispetto ai bambini che non hanno utilizzato il paracetamolo”.

      Indice
      • C’è associazione tra paracetamolo e asma/broncospasmo?
      • Alcuni effetti indesiderati del paracetamolo
      • Il legame tra il paracetamolo e il glutatione
      • 5 consigli per ridurre i danni del paracetamolo
      • Bibliografia

      C’è associazione tra paracetamolo e asma/broncospasmo?

      In realtà, la notizia è tutt’altro che nuova e non solo per lo studio del The New Zealand Asthma and Allergy Cohort Study Group pubblicato da Wickens e Colleghi nel 2010 (2) e neppure per lo studio del prof. Beasley e Colleghi del Medical Research Institute (sempre Nuova Zelanda) pubblicato nel 2008 (3).
      Infatti, gli effetti tossici del paracetamolo (che comunque non è un antinfiammatorio, ma solo un antipiretico-analgesico) sono ampiamente noti da decenni.

      Nel 2017, alcuni Autori spagnoli hanno scritto (4):

      “L’esposizione al paracetamolo durante la gravidanza è stata analizzata in diversi studi di coorte, mostrando un’associazione tra l’esposizione prenatale al paracetamolo e sviluppo di asma o di broncospasmo durante l’infanzia, soprattutto per un respiro sibilante persistente. […] Diversi studi hanno anche associato l’esposizione al paracetamolo nei primi anni di vita con lo sviluppo dell’asma giovanile. Sono noti diversi meccanismi fisiopatologici che potrebbero spiegare questa reazione avversa del paracetamolo:

      • il blocco della produzione di glutatione,
      • la diminuzione del rilascio di citochine Th1 (protettive), che vengono normalmente prodotte durante la febbre, e che porterebbe poi ad una predominanza delle citochine Th2 (facilitanti le allergie),
      • l’effetto citotossico del paracetamolo sugli pneumociti (cellule che costituiscono l’epitelio degli alveoli polmonari),
      • un effetto modulatore sull’attività della mieloperossidasi (enzima dei globuli bianchi che produce radicali liberi dell’ossigeno per distruggere particelle estranee),
      • il possibile effetto antigenico del paracetamolo mediato dalle IgE (anticorpi prodotti in condizioni allergiche)”.

      Già da tutti questi effetti negativi si dovrebbe intuire che meno paracetamolo somministriamo ai bambini meglio è!

      Alcuni effetti indesiderati del paracetamolo

      Nel libro di farmacologia “L’Annuario dei Farmaci“ che ho scritto più di 30 anni fa (un libro di più di 2000 pagine che raccoglie gli effetti farmacologici di tutti i principi attivi in commercio nel nostro Paese), riportavo:
      “Alle dosi terapeutiche, i più comuni effetti del paracetamolo sono: alterazioni ematologiche, vertigini, sonnolenza, difficoltà di accomodazione, secchezza orale, nausea, vomito, … fenomeni allergici (glossite, orticaria, prurito, arrossamento cutaneo, porpora trombocitopenica, broncospasmo) … Il paracetamolo possiede anche un’elevata tossicità acuta dose-dipendente. I danni sono principalmente epatici … con ittero ed emorragie, ma si può avere anche la progressione verso l’encefalopatia, il coma e la morte. … Ci possono essere pure insufficienza renale con necrosi tubulare acuta, aritmie cardiache, agranulocitosi, anemia emolitica, pancitopenia, …”.

      Quello che è più importante, però, è un altro punto. Poco più avanti, in quello stesso libro ho infatti scritto:
      L’effetto epatotossico è esplicato da un metabolita del paracetamolo (l’N-acetil-p-benzochinone) che viene neutralizzato da un sistema epatico glutatione-dipendente. Dopo che le scorte intraepatotocitarie di glutatione si sono esaurite, il metabolita del paracetamolo si lega con le proteine del citosol epatocitario (circa 10 ore dopo l’assunzione del farmaco) e svolge la sua azione epatotossica“.

      Sono passati 44 anni da allora e il paracetamolo continua non solo ad essere sintetizzato e diffuso in quantità inimmaginabili, ma anche ad essere somministrato a qualsiasi età: è consigliato addirittura nei neonati!

      Il legame tra il paracetamolo e il glutatione

      Il problema è che il paracetamolo è un potente farmaco ossidante e consuma le scorte del nostro più importante antiossidante: IL GLUTATIONE! E per di più, quando il glutatione scarseggia, il paracetamolo svolge la sua potente azione epatotossica … ma non solo questa.

      Ebbene, pensate che:

      • Il paracetamolo viene consigliato anche ai bambini piccoli e ai neonati, pur sapendo che i bambini (e i neonati in particolare) sono poveri di sostanze antiossidanti (come il glutatione).
      • Sappiamo che la cisteina (aminoacido essenziale per permettere la produzione di glutatione da parte del fegato e del cervello) viene sintetizzata per azione dell’enzima metionina-sintetasi e sappiamo che il mercurio (che è un inquinante presente purtroppo in alcuni cibi, nell’ambiente e anche in alcuni farmaci) blocca l’attivazione di questo enzima con la conseguenza che è più facile che si alteri lo sviluppo cerebrale e si incrementi l’incidenza di autismo e del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), due patologie che oggi, ancora inspiegabilmente e verosimilmente per molteplici motivi, stanno diventando molto comuni.
      • È dimostrato che i bambini autistici hanno il 20% di livelli più bassi di cisteina e il 54% di livelli più bassi di glutatione e questo compromette la loro capacità di detossificarsi e di espellere i metalli come il mercurio o altri . La prudenza consiglierebbe di non somministrare paracetamolo a questi bambini, almeno nei primi anni di vita … ma chi sa individuare questi bambini senza eseguire esami adeguati?
      • Uno studio statunitense del maggio 2018 (5), iniziato per valutare se il paracetamolo (raccomandato come trattamento “sicuro” per il dolore e la febbre durante la gravidanza) è realmente “sicuro” dato che numerosi studi recenti suggeriscono una possibile associazione tra l’uso di questo farmaco in gravidanza e danni del neurosviluppo della prole, ha raccolto i dati disponibili nella letteratura scientifica e ha concluso con le seguenti parole: “Gli studi esaminati suggeriscono un aumento del rischio di danni dello sviluppo neurologico pediatrico a seguito dell’esposizione pre-natale al paracetamolo. Sono urgentemente necessari ulteriori studi con indicazione precisa dell’uso di questo farmaco e valutazione dell’esposizione sia in utero che nei primi anni di vita. Dati i risultati attuali, le donne incinte dovrebbero essere ammonite contro l’uso indiscriminato del paracetamolo. Questi risultati hanno notevoli implicazioni per la salute pubblica”.

      Nonostante queste chiarissime evidenze scientifiche, il paracetamolo viene consigliato tutt’oggi come farmaco SICURO dai Servizi di Igiene Pubblica subito dopo ogni vaccinazione dei neonati, addirittura prima che possano sviluppare la febbre o qualche malessere e consigliato per qualsiasi forma febbrile o dolorosa …

      Non ci si rende conto che agendo in questo modo si impoverisce l’organismo di glutatione e si facilitano ancor di più i danni da stress ossidativo, i danni dei farmaci (vaccini compresi) e i danni epatici (secondo i dati statunitensi, il paracetamolo è la prima causa di morte per insufficienza epatica tossica).

      A buon intenditore poche parole!

      5 consigli per ridurre i danni del paracetamolo

      1) IL PRIMO CONSIGLIO è quello di non somministrare paracetamolo (almeno abitualmente o come prima scelta) a bambini piccoli, specie se nati immaturi, se hanno assunto farmaci in modo prolungato e se sono stati vaccinati da meno di un mese.

      2) IL SECONDO CONSIGLIO è quello di non usare mai il paracetamolo prima o durante una vaccinazione (preferire eventualmente l’ibuprofene a piccole dosi).

      3) IL TERZO CONSIGLIO è di cercare di usare medicamenti naturali (fitoterapici, omeopatici o naturopatici) in caso di febbre, specie nei primi due giorni di aumento termico.

      4) IL QUARTO CONSIGLIO è di cercare un Medico aperto alle Medicine Naturali (omeopatia in particolare), dotato di molta Sapienza e Buon Senso, che sappia aiutare i genitori ad aumentare le difese immunitarie aspecifiche di loro figlio e che sappia eventualmente gestire le patologie dei primi anni di vita prima di tutto con trattamenti naturali, tra i quali l’Omeopatia è sicuramente la regina, e poi, se proprio serve, con dosi personalizzate di farmaci chimici.

      5) COME QUINTO CONSIGLIO raccomando ai genitori di approfondire le loro conoscenze per migliorare lo stile di Vita e in particolare per quanto riguarda il fattore alimentare: non potete immaginare quante patologie e quanti problemi infantili e adolescenziali si risolverebbero se i nostri bambini mangiassero meglio e vivessero un clima sereno in casa!

      Le conoscenze per decidere di cambiare il nostro comportamento le abbiamo, ma non possiamo più attendere che siano lo Stato o la Medicina Ufficiale a comunicarcele: oggi ognuno deve darsi da fare e cercare di proteggere la salute propria e quella dei suoi cari.
      Spesso, nelle relazioni che tengo a qualche convegno sono solito proiettare alla fine questa frase:

      “La salute è un prezioso patrimonio, nostro e dei nostri figli:
      non possiamo metterla esclusivamente nelle mani degli altri …
      molto probabilmente, chi lo farà la perderà!”.

      Bibliografia

      1. The association between paracetamol and asthma is still under debate. The Journal of asthma : official journal of the Association for the Care of Asthma 54, 32–38; 10.1080/02770903.2016.1194431 (2017).
      2. Prenatal paracetamol exposure and child neurodevelopment: A review. Hormones and behavior 101, 125–147; 10.1016/j.yhbeh.2018.01.003 (2018).  

      Altre letture correlate

      Tachipirina, Paracetamolo e altri Farmaci per Abbassare la Febbre: Sì o No? — Libro di Stefano Montanari e Antonietta Gatti

      Descrizione

      Scopri gli effetti dannosi di uno dei farmaci più usati e come usarlo più consapevolmente.

      Perché acquistare questo libro

      • Per scoprire benefici e controindicazioni del paracetamolo
      • Per capire quando è bene prendere la tachipirina, e quando invece è meglio evitare
      • Per non dare le medicine per scontate, ma usarle in maniera corretta e consapevole

      Dalla quarta di copertina

      Che cosa sono la tachipirina® e gli altri farmaci contro la febbre a base di paracetamolo? Cosa contengono? Hanno delle controindicazioni? Come usarli correttamente?

      L’utilizzo di queste medicine, spesso, rappresentano un ostacolo al superamento della malattia per cui viene assunto. La febbre, infatti, svolge un ruolo naturale di antagonismo delle infezioni.

      L’opera presenta preziose informazioni per:





      Il Covid si cura a casa (esperienza sul campo)

      Dr. Brancatello Sergio, medico di emergenza 118, dirigente sanitario per l’ASL Cn1 (Piemonte), direttore sanitario della Marina, libero docente corsi di BLS.

      QUESTA LA TESTIMONIANZA del dr Sergio Brancatello, Medico di Emergenza Urgenza 118 e di Pronto Soccorso della Regione Piemonte da un post pubblico del suo profilo facebook.

      IL COVID SI CURA  (2 Marzo 2021)

      Età media di questi pazienti 80 anni.

      Risultato? Nessun decesso!

      Nel 2021 un’intera famiglia di 5 persone, tutti terrorizzati ed in isolamento domiciliare perché solo il padre anziano era positivo al tampone, gli altri sempre negativi ma con sintomi (febbre, tosse secca insistente, diarrea, ageusia e/o anosmia, astenia).

      Curiosità: il 90% di questi pazienti usa fare ogni anno il vaccino antinfluenzale.
      Quando ho visto queste 5 persone durante un intervento 118, da 2 giorni erano seguiti (se così si può dire) dal medico di base tramite il solo contatto telefonico, quindi abbandonati a se stessi da quel medico che avrebbe dovuto visitarli e che invece, su indicazione del ministero della salute, aveva prescritto loro solo “paracetamolo”, cioè “Tachipirina”.
      E pensare che anche questi medici, come me, hanno prestato il giuramento di “Ippocrate”. Probabilmente lo hanno dimenticato. Io no nonostante siano trascorsi quasi 4 decenni dal giorno della mia laurea.

      Io, fregandomene delle linee guida dettate dal ministro Speranza, ho subito sospeso l’inutile e addirittura dannosa “tachipirina” ed ho iniziato una NUOVA TERAPIA:

      • OKI, 2 bustine al giorno a stomaco pieno.
      • Paracodina codeina per bloccare la tosse secca e stizzosa (20 gocce 3-4 volte al giorno).
      • Paquenil 1 cpr al dì per 5 giorni.
      • Vitamina D. 2000 U al giorno.
      • Zinco citrato 50 microgrammi al giorno.
      • Vitamina C (1000 mg al giorno).
        Solo a chi persisteva la febbre dopo 4/5 giorni con questo nuovo protocollo ho iniziato:
      • azitromicina 1 compressa al giorno per 6 giorni.

      Con questa terapia e sospendendo la dannosa tachipirina, dopo poche ore dalla prima dose di OKI ho ottenuto un netto miglioramento.

      Dal secondo giorno di terapia tutti i sintomi sono entrati in remissione.

      Al quarto-quinto giorno, tutti i sintomi (tranne l’ageusia e l’anosmia) sono scomparsi .
      A due di loro ho dato un gastroprotettore inibitore di pompa (pantoprazolo) per 4-5 giorni.
      Solo a tre di loro (quelli con SPO2 inferiore a 90%) ho dato eparina 5000 U. al dì, sotto cute.

      Molti medici di base hanno contribuito a creare la crisi sanitaria, prescrivendo tachipirina che inibisce la produzione di glutatione, potente antiossidante naturale che combatte la virosi e non visitando le persone.

      Consiglio un tribunale di Norimberga per il ministro della salute Speranza e per i medici di base che hanno prescritto tachipirina al telefono senza mai aver visitato il paziente, fidandosi delle indicazioni di OMS e ministero.

      Sono stati loro la concausa della crisi sanitaria.
      Nessuna visita al paziente.
      Nessun farmaco utile.

      Solo tachipirina che aumenta l’infezione togliendo ai pazienti due armi fondamentali: la Febbre e il glutatione.
      Ho consigliato inoltre loro di cambiare medico!
      I pazienti che invece ho portato in ospedale perché non sono riuscito a convincerli di rimanere a casa, oppure perché vivendo da soli o molto anziani non riuscivano a gestirsi da soli, sono in parte deceduti.

      Molti di questi poveri pazienti sono stati intubati e sottoposti a ventilazione forzata.
      A marzo e aprile 2020 a nessuno di queste persone è stata data l’idrossiclorochina, perché sconsigliata dal ministero della salute e dall’OMS. Probabilmente c’era l’intenzione di arrivare alla fase vaccinale.

      Il 13 Aprile 2020
      È quasi certa la causa della letalità del Covid-19.
      Sono le microtrombosi venose, non la polmonite a determinare la fatalità.
      E perché si formano trombi?
      In USA dove ancora vietano gli antinfiammatori i dati sono ormai tragici. Sono farmaci che costano pochi euro ma che aiutano a salvare tante vite.
      Sono i farmaci che facciamo per andare in vacanza in Kenia e prevenire la malaria.
      Vediamo i protocolli di alcuni ospedali:
      Dr.Sergio Brancatelli

      Questo è il risultato del lavoro “COMPLETAMENTE GRATUITO” di medici, biologi, farmacologi, farmacisti che non si sono voluti arrendere, e che hanno con forza remato controcorrente ignorando i protocolli ministeriali e quelli dell’ordine dei medici. Io sono onorato di far parte di questo gruppo di sanitari che da mesi, oltre a fare il proprio lavoro di centinaia di ore di giorno o di notte, hanno rinunziato al sonno, ai pasti regolari, alla loro stessa vita per il prossimo. Io personalmente ho trattato oltre 460 pazienti che sono tutti guariti. Il mio cellulare squilla a qualsiasi ora del giorno e della notte ed ogni secondo arriva un messaggio scritto o vocale a cui rispondo immediatamente di giorno o di notte.
      Se da marzo 2020 avessero fatto così tutti i medici di famiglia, a parte i primi due mesi di sbando totale, non ci sarebbe stato alcun sovraffollamento in ospedale perché lo ribadisco: DI COVID SI PUÒ GUARIRE ANCHE A CASA INIZIANDO LA SUBITO, NELLE PRIME 48 ORE. Abbiamo a disposizione molti farmaci e alcuni integratori che migliorano le difese immunitarie. Moltissimi medici di base hanno invece seguito le direttive superiori e hanno consigliato ai loro assistiti paracetamolo (Tachipirina) oltre che attuare una vigile attesa. 🤬🤬🤬🤬🤬
      La Tachipirina è assolutamente controindicata nella malattia da COVID-19 perché fa scendere la febbre mascherando i sintomi ma allo stesso tempo non ha quell’effetto antinfiammatorio dei cosiddetti “FANS” (ibuprofene, acido acetilsalicilico, ketoprofene, nimesulide) perché il paracetamolo riduce il glutatione favorendo l’aumento dello stato infiammatorio e la tempesta citochinica.
      D’altro canto, ho visto anche medici di famiglia coraggiosi che hanno continuato a visitare i loro pazienti al loro domicilio, senza abbandonarli al loro destino.
      Se si fosse attuata da subito questa metodica su tutto il territorio nazionale, adesso saremmo liberi da questa piaga che ha privato della vita 115.000 italiani.
      Le nostre armi sono:
      Azitromicina, ibuprofene, Idrossiclorochina, eparina, Deltacortene, ivermectina, vitamina D e C, lattoferrina, quercitina, ossigeno le cui dosi vengono personalizzate in base alle patologie pregresse, ai farmaci che assume già il paziente e all’intera sua storia clinica.
      Se avete problemi legati al COVID contattatemi al 3452140853 o rivolgetevi a www.ippocrateOrg.org il nostro intervento è gratuito. Indubbiamente contattando ippocrateOrg sarete inserite in una lista d’attesa anche se veloce mentre se contattare direttamente me sarete contattati in pochi minuti. Mi scuso per il lungo scritto e vi esorto a condividere questo mio pensiero con i vostri contatti anche per sensibilizzare altri medici ad iscriversi gratuitamente a ippocrateorg. per combattere assieme.
      Grazie

      Questo è un articolo della “Stampa” di Torino (inserto di Cuneo) di oggi domenica 25/04/2021.
      L’articolo non rispecchia il 100% di ciò che ho detto nell’intervista, ed estrapolando solo alcune frasi non rende benissimo il concetto che volevo esprimere. Io ho semplicemente detto (oltre al fatto di essere un pro-Vax tanto che i miei 5 figli sono tutti vaccinati) che faccio un encomio pubblico a tutti i “medici ospedalieri” che, come me, hanno fatto e fanno miracoli in questi quattordici mesi per curare i pazienti COVID, loro in ospedale io sia tramite il sistema 118, sia (gratuitamente), nelle poche ore che mi restano a disposizione, a domicilio (a mie spese), sia per telefono whatsapp e Messenger.
      Inoltre ribadisco che NON biasimo per nulla i molti “medici di famiglia” che hanno ubbidito unicamente alle direttive del ministero della sanità Speranza che imponeva (ed impone ancora purtroppo) “vigile attesa” e “paracetamolo”.
      ma essendo io un “libero professionista” convenzionato da 20 anni con un’ASL per il “sistema 118 e pronto soccorso” e prima ancora direttore sanitario della Marina, medico di base e di continuità assistenziale, ho preferito agire in “scienza e coscienza” come ho imparato dai miei “grandi maestri”, e come faccio da 36 anni, cercando di curare gratuitamente i pazienti che mi chiedevano aiuto, abbandonati da tutti, e non somministrando nulla che potesse pregiudicare il loro stato di salute. Io non sono un virologo e non mi sono avvalso di farmaci sperimentali, bensì di medicamenti usati da svariati decenni e che fanno sicuramente parte del prontuario farmaceutico nazionale.
      Farmaci consigliati tra l’altro dai migliori virologi e clinici del mondo ma che in questi 14 mesi sono stati emarginati, derisi, censurati volutamente solo per aver avuto il coraggio di dire la verità. Non so più in che mondo viviamo!!!!
      Sandro Pertini, Cossiga si stanno sicuramente rivoltando nella tomba!
      Nel 2020 ho aderito all’organizzazione “IppocrateOrg” con slancio e passione riconoscendomi nel loro “modus operandi” e così tra i casi presi da IppocrateOrg e coloro che si sono rivolti a me in privato ho trattato quasi 700 pazienti in tutta Italia.
      Non ho avuto fortunatamente nessun decesso sebbene abbia trattato casi molto difficili (oncologici, diabetici, Parkinson con problematiche cardiocircolatorie o respiratorie pregresse) ma solo due pazienti attualmente ricoverati in terapia semintensiva perché in età molto avanzata (103 e 98 anni) e con 4-5 patologie gravi da combattere, e comunque presi in carico troppo tardi quando la tempesta citochinica era già in atto.

      Caro direttore,

      vorremmo condividere con i lettori la nostra testimonianza.

      La nostra famiglia è stata colpita dal Covid. Alcuni di noi erano asintomatici o con lievi sintomi mentre nostro papà settantenne con diverse patologie, purtroppo ha avuto sintomi molto più gravi (febbre alta, polmonite).

      Fortunatamente abbiamo conosciuto il dottor Sergio Brancatello che con pazienza e gentilezza lo ha egregiamente curato da casa e addirittura, nel picco della malattia, si è offerto di visitarlo gratuitamente per verificare che non ci fossero complicanze.

      Grazie alle sue cure, nostro padre è stato curato da casa senza dover essere ricoverato.

      Siamo stati davvero fortunati ad averlo incontrato, tanti dottori dovrebbero prendere esempio da lui e sicuramente si eviterebbero tanti ricoveri inutili. 

      Mille grazie dottor Sergio Brancatello, per averci supportato, aiutato e guarito.

      Una famiglia molto grata.

      StefaniaTerreno


      «Covid, noi medici con le mani legate, limitati nelle prescrizioni del farmaco salvavita»

      La dura posizione dell’Ordine di Udine: “Nessuna limitazione può essere accettata in campo diagnostico e terapeutico”. Conte: “Intollerabile introdurre sanzioni per chi prescrive troppi esami!”