Il colesterolo fa veramente male?

Credit Immagine dal sito EnergyDetox di Maria Teresa Ficchì, Naturopata e Life coach, articolo TUTTA LA VERITÀ SUL COLESTEROLO

 

Siamo abituati a sentire solo le cose cattive sul colesterolo.
Ma la verità è che il nostro corpo ha bisogno del colesterolo per mantenersi in vita!
Le membrane cellulari di tutti gli esseri viventi formati da cellule complesse, contengono il colesterolo.
La vita stessa non sarebbe possibile nella forma esistente in assenza del colesterolo.
L’85% del colesterolo che circola nel nostro corpo è prodotto dalle nostre cellule mentre solo il 15% è ingerito tramite l’alimentazione.

I PUNTI SALIENTI IN SINTESI

  • Ogni singola cellula nel corpo è composta da colesterolo
  • Il colesterolo aumenta l’integrità della membrana della cellula, fornendo robustezza e stabilità 
  • Ogni ormone steroideo è composto da colesterolo
  • La capacità del corpo di sintetizzare la vitamina D, dipende dal colesterolo
  • Il colesterolo è un antiossidante ed uno spazzino dei radicali liberi
  • I sali biliari sono composti da colesterolo 
  • Il sistema immunitario necessita del colesterolo per riparare le cellule danneggiate 
  • Il colesterolo sostiene e aiuta la memoria (non a caso si è scoperto da poco che il colesterolo è  uno dei fattori più importanti nella formazione delle sinapsi, basi del nostro apprendimento e memoria
  • Il cervello contiene il 25% del colesterolo presente nel corpo. 
  • Il colesterolo si trova in abbondanza nei tessuti del cervello e del sistema nervoso.

AZIONI IMPORTANTI

  • ripara le cellule danneggiate
  • combatte l’infiammazione cronica
  • mantiene le membrane cellulari e le cellule integre e prolunga la loro vita
  • aiuta a trasferire i nutrienti nel cervello e a proteggere dal deperimento del cervello
  • contribuisce a mantenere in salute ed integro il tratto intestinale
  • aiuta il sistema nervoso favorendo i recettori della serotonina
  • permette la produzione di un gran numero di ormoni come testosterone, progesterone, estrogeni, cortisolo e altri
  • incrementa la produzione di energia, essendo combustibile per i muscoli e in particolare per il muscolo cardiaco stesso
  • favorisce l’assorbimento della vitamina D (ossa in salute e nervi e muscoli tonici, produzione equilibrata dell’insulina, fertilità, sistema immunitario forte e in equilibrio)

Condivido, inoltre, una bella esposizione della nutrizionista Agnello sul colesterolo cosi tanto ingiustamente demonizzato.

Altre voci per fortuna, come quelle del dr. Paolo Mainardi e dr. Luca Speciani si sono levate a favore di questa molecola, voci a cui mi associo anch’io.
Dr.ssa Maria Agnello Biologa Nutrizionista

IL COLESTEROLO FA VERAMENTE MALE?

di Michaela Doll

Purtroppo intorno alla molecola “colesterolo” vige ancora tanta, troppa, disinformazione. In effetti il colesterolo è stato tirato in ballo tanti anni fa come “l’uomo nero”, il cattivone che provoca le ostruzioni nelle arterie, responsabile dell’infarto e delle alterazioni vascolari caratterizzate da cattiva ossigenazione dei tessuti conseguenti alla sclerosi delle arterie.

Dopo questo allarme (lanciato non si sa bene da chi), furono creati farmaci e integratori che invasero il mondo, ancor prima di conoscere CHE COSA È IL COLESTEROLO, A COSA SERVE E SE PROVOCA O NON PROVOCA DANNI.

Furono abbassati i valori massimi normali di colesterolo, da 280 a 250, a 220, a 200.

Ad ogni abbassamento comparivano nuovi milioni di pazienti DA TRATTARE e nuove linee guida per prevenire la cardiopatia ischemica e l’infarto. Tale lotta all’ultimo milligrammo di colesterolo NON HA SORTITO EFFICACIA.

Le malattie cardiovascolari erano, e rimangono, la prima causa di morte nell’Occidente! Furono studiati allora i pazienti trattati con statine, quelli cioè che dovevano essere beneficiati da valori di colesterolo forzatamente tenuti bassi farmacologicamente. La prova diede un risultato sconcertante:

“L’abbassamento dei valori di colesterolo con le statine NON RIDUCE IL RISCHIO DI CONTRARRE L’INFARTO”.

Come mai è potuto succedere che, malgrado tale evidenza, non solo non si mollasse la guerra ad una molecola che NON crea il danno, ma addirittura che si esarcebasse l’accanimento contro di essa, riducendo il valore di soglia sotto i 200 mg? Questo è un mistero! Oggi si sa bene che se un’arteria è ostruita è perché è infiammata. L’infiammazione delle arterie segue il meccanismo di infiammazione cronica di qualsiasi altro distretto ed organo:

  • IL DANNO SI CREA A CAUSA DI UN ATTACCO DEL SISTEMA IMMUNITARIO AD ANTIGENI PRESENTI NELL’ENDOTELIO DEI VASI SANGUIGNI.
  • IL COLESTEROLO NON È LA CAUSA. E perchè si incolpa ancora il colesterolo? Perchè si curano milioni di persone con le statine?

“Il colesterolo è presente all’interno dei tessuti e non nei grassi, come comunemente si è portati a credere. Questo, ad esempio, significa che, quando consumiamo un pezzo di carne privo di grasso pensando di evitare il tanto temuto e demonizzato colesterolo, ci nutriamo invece della parte che contiene più colesterolo in assoluto! Mentre, per contro, è proprio il grasso ad essere completamente sprovvisto di tale sostanza.
Nel grasso, invece, troviamo i trigliceridi che sono vere e proprie sostanze grasse.

Vi sono molti alimenti che contengono elevate quantità di colesterolo (per esempio, le uova), tuttavia, anche se ne mangiassimo in quantità elevate, non sarebbe possibile soddisfare il fabbisogno del nostro organismo. La maggior parte del colesterolo, infatti, viene sintetizzato dal fegato partendo da una molecola di base L’Acetil-CoA, non a caso, il termine colesterolo deriva dal greco chole (bile) e stereos (solido).

L’organismo di un adulto produce tra gli 1 e i 2 grammi al giorno di colesterolo. Solo una piccola parte viene assunta con l’alimentazione: parliamo di circa 0,1 gr o, al massimo 0,3.
Più degli adulti, i bambini hanno bisogno del colesterolo: difatti, nel latte materno troviamo delle sostanze (più precisamente enzimi), che aumentano l’assorbimento del colesterolo da parte dell’intestino del lattante.
Il colesterolo è talmente importante nella crescita che, quando è carente, possono insorgere seri problemi, disturbi del comportamento e mancato sviluppo sessuale in età adolescenziale.

A cosa serve il colesterolo?

Il colesterolo è un ingrediente essenziale della membrana cellulare: ad essa dona sia rigidità che flessibilità e forma. La cellula si difende dagli attacchi degli agenti esterni (per esempio, i microbi) proprio per merito del colesterolo.
Il colesterolo è anche un componente essenziale per i recettori della serotonina.
È, di fatto, lo sterolo più importante che troviamo nel tessuto nervoso: un organismo sano deve contenerne almeno il 20% della componente lipidica totale (del cervello di un adulto) e addirittura il 45% nei nervi periferici.

Non è un caso se dietro comportamenti di tipo violento, nevrosi, disturbi psicologici e tendenza a depressione e suicidio ci siano bassi o insufficienti livelli di colesterolo nell’organismo.

Inoltre, il colesterolo è fondamentale per la rigenerazione dei tessuti organici: in presenza di un ridotto livello di colesterolo, capelli, unghie ed altri annessi cutanei, non sono in grado di essere riparati dall’organismo se danneggiati. E così, come questi, neppure le ferite o i danni ai muscoli o allo scheletro.
Anche nel preziosissimo rivestimento mucoso che si trova nell’intestino vi sono delle cellule che hanno un massimo di 6 giorni di vita e quantità troppo basse di colesterolo possono rendere impossibile la rigenerazione delle stesse con evidenti scompensi organici (per esempio, la permeabilità intestinale che potrebbe far insorgere allergie, malattie autoimmuni, etc).

A livello cutaneo il colesterolo viene adoperato in qualità di percursore della vitamina D, la quale migliora l’assorbimento del calcio.
Anche gli acidi biliari vengono prodotti partendo dal colesterolo, in questo modo è possibile emulsionare i grassi che vengono assunti durante l’alimentazione e, di conseguenza, viene favorito l’assorbimento delle vitamine liposolubili come la A, la E e la K.
Inoltre, è proprio grazie al colesterolo che avviene la crescita e la divisione cellulare, la sintesi degli ormoni steroidei come: aldosterone, cortisone, testosterone, estradiolo ecc. e lo sviluppo embrionale.

CREDITI IMMAGINI A SPINALCARE – DR MATTIA LATTUADA

Il colesterolo, è una sostanza liposolubile e non ha la possibilità di fluire correttamente in un liquido acquoso come è il sangue. Per farlo ha bisogno di una sorta “barchetta” che gli permetta di “navigare” bene. Queste barchette prendono il nome di lipoproteine.

Le lipoproteine sono delle minuscole goccioline composte da fosfolipidi e proteine. Presentano una parte più esterna che è idrosolubile mentre quella interna è composta da colesterolo e sostanze lipidiche.
Queste lipoproteine vengono classificate in base alla loro densità. Quelle che conosciamo meglio sono:

  • le HDL acronimo di High Density Lipoprotein
  • e le LDL acronimo di Low Density Lipoprotein.

Le prime, quindi, sono lipoproteine ad alta densità e le seconde a bassa densità. Le prime trasportano il colesterolo dalla periferia, mentre le seconde fanno il “viaggio” in senso inverso: ovvero arrivano alla periferia.
Il 70-80% del colesterolo viene trasportato dalle lipoproteine a bassa densità, mentre il restante 20-25% da quelle ad alta densità.

L’LDL è cattivo?

A differenza di ciò che generalmente viene diffuso dalle “fonti ufficiali”, le LDL non sono correlate con il rischio di infarto. L’unico ruolo attivo che esse hanno con l’aterosclerosi sembra dovuto alle cosiddette “LDL ossidate” che sono pericolose in quanto alterate. Precisiamo che queste alterazioni sono dovute non a un tipo di alimentazione ricca di grassi e colesterolo, ma alla sistematica assunzione di cibi industriali e raffinati che provocano un aumento dei radicali liberi.
Un tipico esame del sangue che attesti l’elevata quantità di LDL ematico non denuncia alcun rischio di infarto e, soprattutto, in quest’ottica non avrebbe alcun senso eliminare tale sostanza dalla dieta come, invece, è d’uso consigliare.

L’unico indicatore reale di un possibile rischio cardiovascolare è la PCR, ovvero la proteina C reattiva, che sta ad indicare l’ossidazione dell’organismo. Il che, dimostra che tutto questo non ha niente a che fare con LDL nativo. Anche se è risaputo che in presenza di una PCR elevata, anche il colesterolo LDL si presenterà particolarmente ossidato.
Negli ultimi anni è stata scoperta anche un’altra lipoproteina, denominata Lp(a), molto simile all’LDL che, tuttavia, sembra essere un altro affidabile segnalatore del rischio cardiovascolare. Essa ha la precisa funzione di trasportare una proteina denominata Apo(a).

È stato notato che, in uno stato di carenza di Vitamina C (che è un eccellente antiossidante) nell’organismo, vi è un marcato, quanto pericoloso, aumento della presenza di lipoproteine Lp(a).

Inoltre, è stato dimostrato che la lipoproteina Lp(a) contiene una proteina che tende ad ispessire le arterie.
È appunto la prova che alla base del meccanismo patogenetico esiste un’infiammazione su base immunitaria.

Nei primi anni ’80 una ricerca nota con il nome di Women Health Study, a cui furono sottoposte 28.000 persone, evidenziò il dato sconcertante che oltre il 46% degli esaminati che avevano già subito almeno un infarto, presentavano livelli di LDL decisamente bassi.
Anche in Belgio e in Giappone, sono stati effettuati degli studi in cui si notava che nei soggetti sottoposti ad intervento chirurgico, a causa della presenza di placche nelle carotidi, nonostante i livelli di ossidazione fossero elevati, non lo erano necessariamente quelli di LDL totale.”
(Michaela Doll: Infiammazioni: I Killer nascosti – MacroEdizioni).

MORALE: NON INSEGUITE IL COLESTEROLO MA OCCUPATEVI DI FARE UNA DIETA SANA, COME ABBIAMO SEMPRE CONSIGLIATO
Dr.ssa Maria Agnello Biologa Nutrizionista

 

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Breve descrizione del libro

Molti disturbi e patologie anche gravi sono accomunati dal fatto di avere all’origine un’infiammazione.
Gli stati infiammatori trascurati e trascinati nel tempo sono molto nocivi per l’organismo perché provocano una degenerazione cellulare.

Tra l’altro lo stile di vita odierno – alimentazione errata o carente, mancanza di esercizio fisico, stress psicofisico e assunzione di sostanze tossiche e inquinanti (radicali liberi) – favorisce lo sviluppo di queste patologie.

Ma curare le infiammazioni
oggi è possibile
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Indice

  • Siamo vittime del nostro stile di vita
  • Le cause dell’infarto e dell’ictus: è necessario cambiare mentalità
  • Radicali liberi aggressivi alimentano i focolai di infiammazione
  • Il diabete mellito: una conseguenza di infiammazioni croniche?
  • Negli obesi le infiammazioni sono costantemente latenti
  • Cancro: una ferita che non guarisce mai
  • L’acidità non è affatto divertente: i focolai di infiammazione nella gola e nello stomaco
  • Le malattie reumatiche: le articolazioni sotto un fuoco costante
  • Non date alcuna chance ai focolai delle infiammazioni
  • Come difendersi dalle infiammazioni. Uno schema riassuntivo

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Dichiarazione di non responsabilità: questo articolo non è destinato a fornire consulenza medica, diagnosi o trattamento.
Vitamineral non si assume responsabilità per la scelta degli integratori proposti eventualmente nell’articolo.


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