La rimozione della colecisti e la carenza di vitamina D

Che cos’è la colecisti?

La colecisti (detta anche cistifellea) è un organo lungo circa 7-10 cm posto sulla faccia inferiore del fegato, che ha la funzione di concentrare la bile, un liquido di colore giallo-verde che viene riversato attraverso un condotto chiamato dotto coledoco nella prima parte dell’intestino (duodeno) durante il processo digestivo.

La bile è una miscela di sostanze dotata di diverse funzioni, tra le più importanti si riconoscono

I disturbi più comuni della cistifellea sono legati a condizioni che causano il blocco del flusso della bile attraverso i dotti biliari, tipicamente calcoli. I calcoli biliari si formano quando le sostanze nella bile precipitano a formare particelle solide, come piccoli sassolini. Più raramente la causa del blocco può essere un tumore all’organo.

Si tratta di un organo importante, ma non vitale, per cui ci tengo a sottolineare che l’asportazione della colecisti non compromette i normali processi digestivi.

Cosa mangiare dopo un intervento alla cistifellea?

tratto da Eurosalus di Attilio Speciani

In seguito all’asportazione della cistifellea, la digestione non viene compromessa, ma viene a mancare l’attività di raccolta della bile, che passa nell’intestino in quantità un po’ più elevata, causando, in alcuni casi, l’emissione di feci liquide e più raramente diarrea.

Solitamente questo fenomeno si verifica nei giorni successivi all’intervento, a causa dell’effetto lassativo degli stessi sali biliari, e si risolve nel giro di qualche settimana.

In una prima fase sarà utile limitare gli alimenti irritanti come il caffè, il cioccolato, le spezie, gli alcolici, i grassi cotti, i formaggi, i salumi, i fritti, le uova, il burro, la margarina, le carni affumicate e la frutta secca.

Si consiglia di preferire i cereali integrali (riso, pasta, pane tostato ecc.), gli alimenti ricchi di fibre (verdura e frutta) e le proteine digeribili del pesce e della carne bianca.

Superata questa fase, si potranno reintrodurre gradualmente anche i cibi un po’ più ricchi di grassi, come la frutta secca, le uova, i latticini, e ritornare ad un’alimentazione normale.

Come sempre, quando si parla di dieta, bisogna tener conto di una certa soggettività: alcune persone infatti, dopo l’asportazione della colecisti, recuperano velocemente e riescono a digerire qualunque alimento, mentre altri lamentano difficoltà e devono verificare con un po’ più di attenzione la tollerabilità dei cibi.

In questi casi, è importante consultare il proprio medico, che valuterà la possibilità di affiancare alla dieta integratori alimentari a base di carciofo, boldo e cardo mariano, utili per depurare o stimolare il fegato.


Se avete già formato dei calcoli biliari ed ancora siete indecisi se operarvi o meno, potrebbe essere utile leggere alcune teorie confermate da studi circa la relazione fra calcoli di ogni tipo e la carenza di magnesio.

Pare che essendo scarso il magnesio ci sia una eccesso di calcio.

Alcuni indicano il Magnesio Cloruro tra i preferiti da integrare, altri nel caso dei calcoli prediligono il Magnesio Citrato.

Leggi – Il magnesio Cloruro utile contro i calcoli

CALCOLI BILIARI

I calcoli possono presentare una dimensione che va da pochi millimetri a qualche centimetro. Si presentano come formazioni dure simili a sassi. Colpisce circa il 10 – 15% della popolazione e sembra avere una preferenza per il sesso femminile (soprattutto dovuto a gravidanze multiple, obesità o dimagrimenti rapidi).
I calcoli biliari sono essenzialmente di due tipi: i calcoli di colesterolo e i calcoli pigmentati, a loro volta distinti in bruni e neri.

Perché si formano i calcoli biliari?

Le cause di formazione di questi calcoli sono differenti a seconda del tipo di calcolo.
I calcoli di colesterolo rappresentano il 70% circa dei calcoli nei paesi occidentali. In questi casi il fegato produce una bile satura in colesterolo (a causa del mancato equilibrio, per esempio, con i sali biliari e i fosfolipidi). Questo mancato equilibrio porterà ad un’emissione di bile satura in colesterolo che favorirà la formazione di calcoli.
Nei calcoli pigmentati troveremo invece della bilirubina non coniugata che si combinerà e precipiterà col calcio, in modo da formare bilirubinati di calcio. I calcoli pigmentati bruni si associano normalmente ad infezioni (si riscontrano più che altro in Asia), mentre quelli neri sono normalmente concomitanti a malattie del sangue o si riscontrano in pazienti cirrotici: si riscontrano solo nella colecisti.

Quello che fa venire calcoli della colecisti ed anche quelli renali sono agglomerati misti a calcio, il magnesio equilibra l’eccesso di calcio.
La vitamina k2 è molto decalcificante, ad esempio.

“Contrariamente a quanto si crede, la carenza di magnesio può essere riscontrabile anche fra chi ha calcoli biliari, calcoli renali e depositi di calcio nelle giunture e può essere riscontrabile anche fra coloro che lo integrano regolarmente”.

Una delle ragioni di ciò è che lo stress causato dal moderno stile di vita tende a incidere sulle riserve di magnesio molto più rapidamente di quanto si possa immaginare.

Il calcio, un grande minerale, necessita del magnesio per poter essere assimilato dal nostro corpo. Il calcio stesso, comunque, non dovrebbe essere mai assunto da solo, poiché elimina il magnesio dalle varie parti del corpo per poter essere assimilato. Ciò determina una carenza di magnesio e conseguentemente può far sì che ci si senta peggio.
Questo può accadere a coloro che hanno un regime alimentare molto ricco di latte e latticini. Il latte, infatti, è composto da circa otto parti di calcio contro una di magnesio.
L’eccesso di calcio nell’organismo forma dei depositi quali calcoli biliari, calcoli renali e depositi di calcio nelle giunture.
È dimostrato come tutte queste manifestazioni si attenuino con l’assunzione di magnesio, soprattutto sotto forma di bevanda.


Quindi essendo la vitamina D una vitamina Liposolubile andiamo ora ad affronatre la relazione con la colecisti e vedere se ci sono difficoltà ad assorbirla in caso di colecistectomia, ovvero asportazione della colecisti.

Benché senza la colecisti sia possibile vivere perché non è un organo vitale, e le funzioni digestive siano conservate, si rileva che si ricorre con troppa facilità alla chirurgia per risolvere problemi di colestasi, cioè blocco dei dotti della colecisti.

Effettivamente le coliche sono moto dolorose, ma il paziente non viene mai istruito sul modo di mangiare e nemmeno sul fatto che ricorrere alla nutraceutica o ad altre tecniche di pulizia del fegato potrebbero aiutare ad evitare l’intervento.
Tuttavia, se siete senza colecisti sappiate che è possibile assorbire lo stesso la vitamina D ed anche le altre vitamine Liposolubili come hanno testimoniato alcuni utenti nel Gruppo FB Vitamina D che integravano Vitamina D ed erano senza colecisti.

Il lavaggio Epatico

Benché parte della comunità scientifica sia poco incline a credere che i lavaggi del fegato servano ad eliminare i calcoli della colecisti voglio comunque farvi conoscere questa pratica che ho sperimentato una volta e anche senza avere calcoli è molto efficace per pulire il fegato disintossicarsi e fa sentire molto bene.

Per conoscere meglio la procedura invito a leggere il libro e seguire il gruppo Facebook.

Un formidabile metodo fai da te per ottenere il massimo in termini di salute e benessere, e molto altro ancora!

In questa edizione riccamente ampliata del suo bestseller internazionale, Andreas Moritz rivela la causa di una patologia molto frequente ma poco riconosciuta, ovvero la presenza di calcoli che congestionano i dotti biliari nel fegato.

Il fegato è l’organo responsabile della distribuzione e del mantenimento costante di “carburante” a tutto l’organismo. Agisce come una vera e propria stazione di depurazione che neutralizza gli effetti nocivi di tutto quello che ogni giorno ingeriamo.

Depurando circa un litro e mezzo di sangue al minuto e fornendo la quantità necessaria di sostanze nutritive e di energia, il fegato garantisce il delicato equilibrio che ci mantiene in perfetta salute. Ma non sempre funziona al massimo delle sue capacità.

I calcoli biliari, formando delle ostruzioni al suo interno, possono ridurre in maniera considerevole il funzionamento del fegato ed è per questo che la loro presenza impedisce un buon stato di salute e vitalità, oltre che essere una delle maggiori cause di malattia.

Oltre a illustrare le procedure pratiche per la pulizia di fegato, colecisti, reni e intestino, Moritz spiega nei minimi dettagli l’origine di tutte le patologie più comuni e come prevenirle o farle regredire naturalmente.


Studi e riferimenti in merito alla all’assorbimento di vitamina D in assenza di Colecisti
Sembra che
  • ➡️ L’Intervento chirurgico alla cistifellea è molto comune: 500.000 – 750.000 negli Stati Uniti ogni anno circa il 3% degli adulti hanno avuto un intervento chirurgico alla cistifellea
  • ➡️ Bassi livelli di vitamina D possono causare la formazione di calcolosi della colecisti
  • ➡️ La vitamina D sembra prevenire i calcoli biliari – insieme con la vitamina K2
  • ➡️ la rimozione della colecisti può ridurre i livelli di vitamina D e magnesio (opinioni contrastanti/prova)
Ci sono anche molti altri modi per incrementare la vitamina D in caso che la cistifellea fosse stata rimossa o funzionare male
Vitamina D per intestini sensibili, sublinguale, per uso cutaneo, dal sole, dalle lampade UV, ecc

25-idrossivitamina D livelli e la valutazione della densità minerale ossea in pazienti con colecistectomia: uno studio caso-controllo.
Arch Osteoporos. 2018 Mar 2; 13 (1): 14. doi: 10.1007 / s11657-018-0435-7.
Ekiz T1, Yegen SF2, Katar MK2, Genç Ö3, Genç S3.
Questo studio ha confrontato i valori di 25-hyrdoxyvitamin (OH) D la densità ossea e minerale (BMD) di pazienti con e senza colecistectomia. Sebbene 25 (OH) D erano significativamente inferiore nel gruppo colecistectomia (12,1 ± 6,2 vs 15,6 ± 6,6 ng / mL), è stata osservata alcuna differenza significativa tra i gruppi in termini di misurazioni BMD.
INTRODUZIONE:
Sebbene 25 (OH) D sono stati studiati e risultati inferiori nei pazienti con colecistectomia, i dati sono scarsi per quanto riguarda la BMD. Perciò, lo scopo di questo studio era di confrontare i valori di 25 (OH) D e BMD dei pazienti con colecistectomia e senza colecistectomia.
METODI:
Lo studio è stato un singolo centro e prova caso-controllo. Il gruppo di colecistectomia compresi i pazienti con una storia di colecistectomia. Inoltre, è stato definito un gruppo di controllo sano senza storia di colecistectomia. Tutti i pazienti sono stati selezionati consecutivamente dai pazienti che hanno ammesso agli ambulatori di medicina fisica e riabilitazione o medicina interna tra il giugno 2016 e agosto 2016. I pazienti erano ambulatoriali e non ha ricevuto alcun trattamento dell’osteoporosi prima. Chemiluminescenza metodo microparticelle immunologico è stato utilizzato per misurazioni 25 (OH) D. Dual-energy X-ray absorptiometry è stato utilizzato per le valutazioni BMD.
RISULTATI:
Ci sono stati 46 pazienti nel gruppo colecistectomia con un’età media di 58,6 ± 14,1 anni e 64 pazienti nel gruppo di controllo, con un’età media di 59,2 ± 13,3 anni. Sebbene 25 (OH) D erano significativamente inferiore nel gruppo colecistectomia (12,1 ± 6,2 vs 15,6 ± 6,6 ng / mL) (p = 0,010), è stata osservata alcuna differenza significativa tra i gruppi in termini di misurazioni BMD (p> 0.05 ). Mentre c’era una debole correlazione positiva tra le misurazioni BMI e BMD (tutti p <0,05), regressione lineare analisi ha mostrato che i modelli non erano validi (collo femorale R = 0,092; femore totale R = 0,170; e lombare totale R = 0,199) . È stata osservata alcuna differenza significativa tra le misure ed il tempo BMD dopo colecistectomia nel gruppo di colecistectomia (p> 0,05).
In conclusione, alla luce dei nostri risultati, i pazienti colecistectomia sembrano avere più basso livello di livelli D 25 (OH) rispetto ai soggetti sani, ma entrambi i gruppi hanno valori di BMD simili. Ulteriori studi nei disegni di coorte, tenendo conto della formazione delle ossa e dei marker di riassorbimento sono attesi.
PMID: 29500745 DOI: 10.1007 / s11657-018-0435-7

 

Implicazioni della carenza di vitamina D nei pazienti litiasici e nella popolazione generale

Astratto
Contesto e obiettivo

La carenza di vitamina D causa problemi nel metabolismo minerale ma anche nella salute generale. In primo luogo è stata effettuata una revisione dell’argomento. Quindi, per contestualizzarlo nel paziente litiasico, viene eseguito uno studio sulla carenza di vitamina D e sulla sua possibile relazione con livelli alterati di PTH.

Acquisizione prove

È stata eseguita una revisione di argomenti come il metabolismo, l’epidemiologia e la relazione della carenza di vitamina D con diverse patologie. Inoltre un’analisi multivariata e uno studio di correlazione tra livelli di vitamina D e PTH sono stati condotti su 100 pazienti litiasici.
Sintesi delle prove

Presentiamo una rassegna del metabolismo, dei recettori e delle funzioni della vitamina D, nonché della sua metodologia di valutazione e del trattamento della sua carenza. I pazienti litiasici mostrano una carenza di vitamina D maggiore rispetto alla popolazione generale. La carenza di vitamina D è stata significativamente associata ad un aumento dei livelli di PTH. Inoltre, c’è abbastanza letteratura che mostra una relazione tra la carenza di vitamina D non solo con la malattia ossea, ma anche con più malattie.
Conclusione

i livelli di vitamina D dovrebbero essere misurati in tutti i pazienti litiasici e quelli con carenza di vitamina D dovrebbero essere trattati.


https://www.vitamineral.it/integratori-di-vitamina-d-colecalciferolo-come-prodotto-biologico/

Magnesio: quale scegliere?

Vitamina K2: il nutriente mancante per il cuore e le ossa


 


Liberatoria (Disclaimer)

Dichiarazione di non responsabilità: questo articolo non è destinato a fornire consulenza medica, diagnosi o trattamento.
Vitamineral non si assume responsabilità per la scelta degli integratori proposti eventualmente nell’articolo.


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