Vitamina K nella assunzione di anticoagulanti

Il Dott Schurgers precisa:

“Se si prendono anticoagulanti orali come il Coumadins e il Warfarins, bisogna fare attenzione con la K1 e la K2. Viene spesso consigliato di evitare tutto ciò che contiene la vitamina K, ed è una cosa su cui non concordo. Se vengono escluse del tutto la K1 e la K2 dalla dieta, ogni piccola interferenza quando si prende un minimo di vitamina K avrà un effetto fortissimo sul piano anticoagulante. Nel caso invece di un livello di assunzione costante di vitamina K1 o K2, o di entrambi, l’interferenza è minima e non è poi così dannosa. Quindi sostengo, di assumere la vitamina K nella dieta di tutti i giorni, e di aggiungere l’anticoagulante in contemporanea, non vi è alcun reale beneficio nel prendere ulteriore vitamina K abbinata al Coumadin”.

In altre parole, mentre si assume la vitamina K 1 e K2 con la dieta e l’anticoagulante orale si dovrebbe determinare la PT (protrombina). Il medico potrà aggiustare la dose di un eventuale integratore in base ai risultati dell’analisi. E’ comunque importante assumere la stessa dose di K1 e K2 con costanza, per tutto il tempo, diversamente, il farmaco potrebbe avere un’azione anticoagulante eccessiva”.

 

Interazione tra l’assunzione dietetica di vitamina K e l’anticoagulazione da parte degli antagonisti della vitamina K: è proprio vero?
una revisione sistematica

Francesco Violi 1 , Gregory Yh Lip, Pasquale Pignatelli, Daniele Pastori

Astratto

Ai pazienti che iniziano il trattamento con antagonisti della vitamina K (AVK) vengono spesso forniti consigli educativi. Grande enfasi è data alle informazioni nutrizionali. La convinzione comune è che l’assunzione di vitamina K nella dieta possa contrastare l’effetto anticoagulante degli AVK e per molti anni i pazienti sono stati scoraggiati dal consumare cibi ricchi di vitamina K1, come le verdure a foglia verde.

L’obiettivo di questo studio è riassumere le prove attuali a sostegno della presunta interazione tra l’assunzione di vitamina K nella dieta e le variazioni dell’INR con gli AVK. Le fonti dei dati sono MEDLINE tramite il database PubMed e Cochrane. Sono stati inclusi tutti gli studi clinici che hanno indagato la relazione tra la vitamina K nella dieta e le misure di anticoagulazione. Abbiamo escluso tutti gli studi sull’integrazione della sola vitamina K. Abbiamo eseguito una revisione sistematica della letteratura fino a ottobre 2015, cercando una combinazione di “cibo”, “dieta”, “vitamina K”, “fillochinone”, “warfarin”, “INR”, “coagulazione” e “anticoagulante”. Sono stati inclusi due studi interventistici dietetici e 9 studi osservazionali.

Abbiamo trovato prove contrastanti sull’effetto dell’assunzione alimentare di vitamina K sulla risposta della coagulazione. Alcuni studi hanno trovato una correlazione negativa tra l’assunzione di vitamina K e le variazioni dell’INR, mentre altri hanno suggerito che è necessaria una quantità minima di vitamina K per mantenere un’adeguata anticoagulazione.

L’assunzione dietetica mediana di vitamina K1 variava da 76 a 217 μg/giorno tra gli studi e un effetto sulla coagulazione può essere rilevato solo per un’elevata quantità di assunzione di vitamina (> 150 μg/giorno). La maggior parte degli studi includeva pazienti con varie indicazioni per la terapia con VKA , come fibrillazione atriale, valvole cardiache protesiche e tromboembolia venosa.

Pertanto, il target INR era disomogeneo e non sono state condotte sottoanalisi per popolazioni specifiche o diversi anticoagulanti. Le misure utilizzate per valutare la stabilità dell’anticoagulazione erano variabili.

Le prove disponibili non supportano l’attuale consiglio di modificare le abitudini alimentari quando si inizia la terapia con VKA. La limitazione dell’assunzione dietetica di vitamina K non sembra essere una strategia valida per migliorare la qualità dell’anticoagulazione con gli AVK. Sarebbe, forse, più rilevante mantenere un’abitudine alimentare stabile, evitando ampi cambiamenti nell’assunzione di vitamina K.

Link allo studio

Altri riferimenti

Vitamina K per un migliore controllo anticoagulante nei pazienti trattati con warfarin

Un pieno di Vitamina K aiuta a proteggere memoria ed ossa, articolo uscito su Corriere Salute

Dosaggi piccoli di vitamina K2 per chi fa anticoagulanti (dr Marco Moia)


Alimenti che contengono vitamina K1

La vitamina K ha anche importanti benefici al di là della salutare coagulazione del sangue. Nel 1980, si è scoperto che la vitamina K è necessaria per attivare una proteina, l’osteocalcina, che si trova nel midollo. Un decennio più tardi, un’altra proteina, vitamina K-dipendente, è stata scoperta: la proteina Gla (MGP), riscontrata nel sistema vascolare. Senza vitamina K, questa ed altre proteine, vitamina K dipendenti, restano inattivate e non possono svolgere le loro funzioni biologiche.

Un altro dato importante è che il MGP è un inibitore molto forte di calcificazione. Se viene inattivato il MGP, si rischiano gravi calcificazioni arteriose e questo è il motivo per cui la vitamina K è così importante per la salute cardiovascolare. Gli studi indicano che la vitamina K può anche far regredire la calcificazione arteriosa indotta dalla carenza di vitamina K.

Secondo il Dott Schurgers:

“C’è una forte correlazione tra l’MGP inattivo e le micro-calcificazioni. È molto facile ipotizzare che la carenza di vitamina K è causa di micro-calcificazioni, che inducono, in cascata, i processi che portano all’aterosclerosi. “

Fino a pochi anni fa, il MGP era completamente sconosciuto il che sottolinea l’importanza per i medici di mantenersi aggiornati sulle ricerche che oggi si susseguono ad un ritmo molto rapido.

QUATTRO RAGIONI PER INTEGRARE LA VITAMINA K2

La vitamina K2, come si è detto non aiuta solo a prevenire l’aterosclerosi, ma offre molti altri benefici per la salute.

1️⃣ Combatte il cancro: la vitamina K2 è un valido aiuto nella lotta contro i linfomi non-Hodgkin, cancro al fegato, colon, stomaco, prostata, nasofaringe e bocca. Alcuni studi suggeriscono che la vitamina K2 può essere usata terapeuticamente anche nel trattamento del cancro ai polmoni e nella leucemia.
2️⃣ Migliora la densità dell’osso: la somministrazione di vitamina K2 è una delle soluzioni più valide per aumentare la densità ossea. Ha la funzione di “colla biologica” che aiuta ad inserire il calcio nella matrice ossea. Studi hanno dimostrato che la vitamina K2 ha azione equivalente a quella dei farmaci chimici, ma senza produrne gli effetti collaterali.
3️⃣ Riduce le vene varicose: inadeguati livelli di vitamina K2 possono ridurre l’attività della proteina GLA (MGP), che è stata identificata come basilare nello sviluppo delle vene varicose.
4️⃣ Abbassa il rischio di diabete: le persone che assumono vitamina K2 hanno un rischio di diabete minore del 20% rispetto alle persone che ne sono carenti. Studi anteriori avevano anche dimostrato che la vitamina K2 aiuta a ridurre la progressione dell’insulino resistenza.


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Dichiarazione di non responsabilità: questo articolo non è destinato a fornire consulenza medica, diagnosi o trattamento.
Vitamineral non si assume responsabilità per la scelta degli integratori proposti eventualmente nell’articolo.


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