Esercizio Fisico per fortificare le ossa ed evitare l’Osteoporosi
BREVE RIASSUNTO
- Alcuni nutrienti, tra cui i grassi omega-3, calcio, vitamina D, K2 e magnesio, sono fondamentali per avere ossa forti. Anche il rapporto sodio/potassio gioca un ruolo importante nel mantenimento della massa ossea
- Le donne in menopausa che hanno usato una pedana vibrante per cinque minuti, tre volte a settimana per sei mesi, hanno aumentato la densità ossea della colonna vertebrale lombare del due per cento, mentre il gruppo di controllo ha perso lo 0,5 per cento
Del Dott. Mercola
Una strategia importante per mantenere delle ossa in salute è mangiare i cibi giusti. Una dieta ricca di alimenti trasformati produrrà condizioni biochimiche e metaboliche nel tuo corpo che diminuiranno la densità ossea, quindi evitare gli alimenti trasformati è sicuramente il primo passo nella giusta direzione.
L’esercizio fisico costruisce naturalmente le ossa più forti
Un buon esercizio fisico da integrare nella tua routine (a seconda del tuo livello di salute attuale, naturalmente) è un affondo in camminata, in quanto aiuta a costruire la densità ossea nei fianchi, anche senza pesi aggiuntivi. Anche correre e saltare sono buoni esercizi con carico.
Le ossa hanno bisogno di altro oltre al semplice calcio
La bugia del calcio, scritto dal Dott. Robert Thompson che spiega il perché di ciò. È interessante notare che il Dott. Thompson suggerisce che una delle migliori alternative pratiche in termini di integrazione è l’utilizzo di sali naturali non lavorati, come il sale dell’Himalaya, in quanto sono una delle migliori fonti di una grandissima varietà di tracce minerali.
La Dott.ssa Kate Rheaume-Bleue è anche autrice di un libro completo sul tema del calcio, intitolato: Vitamina K2 e il Paradosso del Calcio: Come una vitamina poco conosciuta potrebbe salvarti la vita. Sei delle sostanze nutritive più importanti, e le loro proporzioni, a cui ti consiglio di prestare particolare attenzione sono:
La vitamina K2 è un componente particolarmente importante in questo caso, perché il ruolo biologico della vitamina K2 è quello di aiutare a spostare il calcio nelle aree corrette del corpo, come le ossa e i denti. Aiuta anche a rimuovere il calcio dalle aree dove non dovrebbe essere, come nelle arterie e nei tessuti molli.
se si assumono grandi dosi di vitamina D3 per via orale, in quanto il corpo creerà più proteine dipendenti dalla vitamina K2 quando si assume la vitamina D.
Quindi, è importante mantenere il giusto equilibrio tra tutti questi nutrienti: calcio, vitamina D e K2 e magnesio.
La carenza di vitamina K2 è in realtà ciò che produce i sintomi della tossicità della vitamina D, che include una calcificazione inappropriata che può portare all’indurimento delle arterie. E se si ha troppo calcio e non abbastanza magnesio, i muscoli tenderanno ad andare in spasmo. Questo ha conseguenze soprattutto per il cuore. Si ritiene che il rapporto tra calcio e magnesio sia di 1:1.
Mangia per avere ossa forti e sane
La mancanza di equilibrio tra questi quattro nutrienti (calcio, vitamine D e K2 e magnesio) è il motivo per cui gli integratori di calcio sono associati ad un aumento del rischio di infarto e ictus. Uno dei modi migliori per assicurarsi di averne abbastanza è di ottenere una regolare esposizione al sole per ottimizzare i livelli di vitamina D, e di seguire una dieta ricca di cibi freschi, integrali e genuini, che massimizzerà anche una grande varietà di altri minerali naturali. In questo modo, il tuo corpo avrà le materie prime necessarie per fare ciò per cui è stato progettato.
Fai attenzione anche ai livelli di sodio e potassio
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Un chelato è il legame di un minerale a due amminoacidi (o acidi organici). Questa speciale forma organica di minerali si trova in natura, ad esempio, nelle foglie delle piante. L’assorbimento degli aminoacidi è completamente naturale per il corpo, quindi l’assorbimento dei chelati è completamente fluido. Inoltre, a differenza dei minerali comuni, i minerali chelati non irritano il rivestimento dello stomaco e dell’intestino durante la digestione.
Assumi 2 capsule al giorno per avere 375 mg di magnesio (dose minima).
Magnesio puro legato all’aminoacido che offre la più alta bioattività dei minerali nell’organismo umano. L’aggiunta di vitamina B6 nella sua forma bioattiva P-5-P (fosfato piridossale) massimizza la capacità di assunzione di magnesio e ne favorisce l’assorbimento.
La forma chelata dei minerali migliora significativamente l’assorbimento.
I minerali consumati in questa forma sono molto più naturali per il corpo e vengono assorbiti meglio rispetto alle forme organiche e inorganiche comunemente vendute. Il corpo può godere di molti più benefici dalla forma chelata dei minerali.
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Osteoporosi
I NUTRIENTI e le strategie UTILI PER LA SALUTE DELLE OSSA
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- MAGNESIO
- VITAMINA K2
- VITAMINA C
- BORO
- VITAMINA B12
- ZINCO
- Silicio Organico
- Manganese (Oligoelemento)
- Attività fisica
- Riduzione della assunzione di farmaci inutili
- Evitare inquinanti come PFAS
- Amminoacidi (specie Metionina ed Arginina)
Perché il magnesio e la vitamina D sono importanti quanto il calcio per il supporto nutrizionale delle ossa…
Tuttavia, è anche vero che non si può contare solo sul calcio per sostenere la salute e il mantenimento di ossa forti!
Anche la vitamina D e il magnesio sono necessari (il magnesio contribuisce inoltre a ridurre stanchezza e affaticamento).
Combinando questi elementi con vitamina K2-mk7 si ottiene una potente formula per il sostegno delle ossa.
High-dose vitamin K supplementation reduces fracture incidence in postmenopausal women: a review of the literature
Il NICE (Istituto nazionale per la salute e le cure di eccellenza) del Regno Unito per decenni ha sottolineato la necessità di assumere calcio per costruire ossa forti. Tuttavia, questa attenzione per il calcio ha comportato una minore enfasi per quanto riguarda altri nutrienti altrettanto importanti per la qualità delle ossa, che se non presi in considerazione potrebbero portare a gravi implicazioni per la loro salute a lungo termine.
Che cos’è l’osteoporosi?
Alcuni motivi per cui le ossa diventano fragili
Dopo i 50 anni è probabile che le ossa diventino sempre più sottili e deboli, poiché da questa età in poi la rigenerazione rallenta e la perdita ossea tende ad aumentare. Questo è particolarmente vero per le donne in menopausa, che perdono più calcio durante questa fase della vita, fattore che si aggiunge allo svantaggio di avere in partenza ossa più piccole rispetto agli uomini.
Fattori di rischio per la perdita ossea
Supporto nutrizionale per la salute delle ossa
I seguenti nutrienti sono vitali se si vuole mantenere la resistenza e la qualità delle proprie ossa.
The role of nutrients in bone health, from A to Z
Calcio
ma questo non è necessariamente sempre vero nelle fasi successive della vita.
Il calcio assunto con la dieta non può essere utilizzato nelle ossa a meno che non siano presenti anche altri fattori necessari per la loro costruzione. Livelli adeguati di altri nutrienti sono fondamentali per sostenere e mantenere la salute ossea nelle diverse fasi della vita.
Gli studi non sono mai riusciti a dimostrare che una dieta ricca di calcio da sola può aiutare a sostenere la resistenza meccanica delle ossa. È interessante notare che paesi come la Norvegia e la Svezia hanno la maggiore incidenza di osteoporosi nonostante il loro elevato consumo di latticini.
Fonti alimentari di calcio: Salmone in scatola, Tofu, Broccoli, Mandorle, Sardine, Prodotti lattiero-caseari
- Il problema del calcio. Ne serve di meno di quello che pensiamo. Leggi Il Paradosso del Calcio di Lorenzo Acerra
- Nutrition in Bone Health Revisited: A Story Beyond Calcium
Osteoporosi. Il calcio non è l’unico minerale costituente delle ossa
Vitamina D
I seguenti fattori possono potenzialmente portare a carenza di vitamina D:
- Bypass gastrico
- Disturbi alimentari
- Condizioni di malassorbimento (colite ulcerosa, malattia di Crohn)
- Gravidanza ed allattamento
- Menopausa
- Vivere nelle regioni settentrionali dove le ore di esposizione al sole sono limitate
- Rimanere in casa durante le ore diurne.
Fegato di manzo, Luce solare.
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Magnesio
Uno studio tradotto sul Magnesio
Sebbene fratture da fragilità, osteoporosi, sarcopenia e fragilità stiano diventando sempre più diffuse nella nostra società che invecchia, le opzioni di trattamento sono limitate e sono necessarie strategie preventive.
Nonostante il magnesio sia parte integrante della fisiologia ossea e muscolare, la relazione tra magnesio alimentare e muscolo scheletrico e salute delle ossa non è stata studiata contemporaneamente fino ad oggi.
Abbiamo analizzato le associazioni trasversali tra magnesio alimentare e massa muscolare scheletrica (come massa magra-FFM), forza di presa e densità ossea (BMD) in 156.575 uomini e donne di età compresa tra 39 e 72 anni della coorte UK Biobank.
Queste associazioni sono uguali o maggiori delle perdite annuali misurate di questi esiti muscolo-scheletrici, indicando un potenziale significato clinico.
Il nostro studio suggerisce che il magnesio alimentare può svolgere un ruolo nella salute muscolo-scheletrica e ha rilevanza per le strategie di prevenzione della popolazione per sarcopenia, osteoporosi e fratture. Queste associazioni sono uguali o maggiori delle perdite annuali misurate di questi esiti muscolo-scheletrici, indicando un potenziale significato clinico.
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Vitamina K2
Carni (K2), Formaggio (k2), Natto (K2)
Integrare i nutrienti necessari per il supporto osseo, insieme a una regolare attività fisica, un’abbondante esposizione ai raggi solari e a una dieta e uno stile di vita sani, potrebbe fare la differenza quando si cerca di mantenere la salute delle ossa nelle diverse fasi della vita.
Jacqueline Newson BSc (Hons), Terapia nutrizionale
- Vitamina K2: il nutriente mancante per il cuore e le ossa
- Effetto della supplementazione di vitamina K2 a basso dosaggio sulla densità minerale ossea
- High-dose vitamin K supplementation reduces fracture incidence in postmenopausal women: a review of the literature
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Il boro si può trovare in tutto l’organismo ma la maggiore concentrazione è situata nelle paratiroidi, nelle ossa e nello smalto dentale. Da questo si può desumere la sua importanza per una sana funzionalità delle ossa e delle articolazioni in quanto regola l’assorbimento e il metabolismo del calcio, magnesio e fosforo attraverso una regolazione delle paratiroidi.
La carenza di boro causa un’iperattività delle paratiroidi con eccesso del loro ormone specifico, il paratormone, il quale aumenta il calcio nel sangue prelevandolo dalle ossa e dai denti e conducendo ad Osteoporosi.
Inoltre il boro influisce sulla regolazione di tutti gli ormoni steroidei compresa la vitamina D (che, come sappiamo è un ormone) e gli ormoni sessuali riequilibrando i bassi livelli di testosterone negli uomini in andropausa e degli estrogeni nelle donne in menopausa.
- Comparative study of the urinary excretion of boron, calcium, magnesium and phosphorus in postmenopausal women with and without osteoporosis
- Effect of dietary boron on mineral, estrogen, and testosterone metabolism in postmenopausal women
- Effect of boron supplementation on blood and urinary calcium, magnesium, and phosphorus, and urinary boron in athletic and sedentary women
Il COLLEGAMENTO fra Vitamina B12 ed OSTEOPOROSI
tratto dal libro Come superare la carenza di vitamina B 12
Nel 2004, i giornali e i notiziari nazionali dedicarono vari servizi a cure e nuovi studi indicanti un forte collegamento fra i bassi livelli di B 12 ed osteoporosi, uno dei problemi più invalidanti per gli anziani, l’osteoporosi, che causa un assottigliamento ed indebolimento delle ossa, ed è spesso all’origine di fratture debilitanti o addirittura fatali.
Il primo studio, che valutava la densità minerale del bacino in ottantatre donne anziane, riscontrava che quelle con i livelli più bassi di B 12 evidenziavano una perdita ossea nell’anca molto più rapida rispetto a chi aveva concentrazioni superiori di questa vitamina.
La dottoressa Katie Stone, autrice principale dello studio, commentó così:
“Sapevamo che la vitamina B 12 favorisce la salute del sistema nervoso, ma i dati emersi suggeriscono che potrebbe essere di beneficio anche per la salute ossea”.
FONTE
Riassunto
Lo scopo di questo studio era verificare se bassi livelli sierici di vitamina B-12 fossero associati a una più rapida perdita ossea nelle donne anziane.
Abbiamo archiviato i sieri e misurato la densità minerale ossea calcaneale (BMD) in donne bianche che vivono in comunità, di età pari o superiore a 65 anni, che hanno partecipato allo studio delle fratture osteoporotiche. La BMD dell’anca e delle sottoregioni è stata misurata 2 anni dopo. Le misurazioni ripetute della BMD calcaneale e dell’anca sono state ottenute rispettivamente dopo 5,9 e 3,5 anni di follow-up.
I saggi sierici sulla vitamina B-12 sono stati eseguiti in 83 partecipanti selezionati a caso con misurazioni iniziali e ripetute della BMD che non stavano assumendo la terapia sostitutiva con estrogeni al basale.
I livelli sierici di vitamina B-12 non sono stati significativamente associati alla perdita ossea calcaneale.
Concludiamo che bassi livelli sierici di vitamina B-12 sono associati ad un aumento dei tassi di perdita ossea dell’anca, ma non calcaneale, nelle donne anziane.
Onde evitare problemi di assorbimento si consiglia di usare sempre in ogni caso le forme di Vitamina B12 attiva, cioè Metilcobalamina, Adenosilcobalamina, Idrossicobalamina.
ad Alta concentrazione di forme attive
500 μg Adenosilcobalamina e 500 μg Metilcobalamina
1000 μg per ogni capsula
(Il simbolo μg è uguale a mcg ovvero microgrammi)
Vitamina B 12 Attivata Giorgini
- 100 ml in forma liquida, 100 dosi,
- 1 ml al giorno in qualunque momento, direttamente in bocca o diluito in acqua. Contagocce graduato incluso nella confezione.
- Ogni dose contiene 1000 mcg di 5-deossiadenosilcobalamina, metilcobalamina
Zinco
Lo zinco è un altro minerale traccia che contribuisce alla salute delle ossa. Circa il 30% dello zinco nel tuo corpo si trova nelle ossa. Lo zinco si trova principalmente negli alimenti ricchi di proteine, in particolare nei crostacei.
In combinazione con calcio, vitamina D e magnesio, un integratore di zinco aiuta con la mineralizzazione ossea, supporta la formazione e la rigenerazione di ossa nuove stimolando gli osteoblasti, aiuta anche a inibire la disgregazione ossea ed è necessario per un assorbimento ottimale del calcio. Al contrario, livelli di zinco subottimali, sono associati a una ridotta crescita scheletrica, scarsa densità ossea e livelli ancora più bassi di sintesi del collagene.
Rame
Manganese
Il manganese è un metallo in tracce che lavora ancora una volta in sinergia con altri nutrienti per il supporto osseo. Gli studi sul manganese per la salute delle ossa non sono così significativi rispetto a molti altri nutrienti. Il manganese agisce come cofattore per la costruzione della cartilagine ossea, del collagene e della mineralizzazione ossea.
Livelli inferiori di assunzione di manganese sono associati a una ridotta densità ossea. E gli studi che hanno utilizzato integrazione di manganese combinato con calcio, rame e zinco hanno visto miglioramenti nel mantenimento delle ossa dopo la menopausa, rispetto a un gruppo placebo.
Il silicio organico è uno dei più importanti oligoelementi essenziali per il nostro organismo, poiché è coinvolto in innumerevoli processi rigenerativi attraverso la produzione di collagene riparatore e di altre molecole di base come l’elastina, la chiave per fornire ai tessuti connettivi la necessaria elasticità e consistenza. Per questo motivo, avere una concentrazione adeguata di questo composto nel corpo è sinonimo di buona salute e benessere.
- Ossa fragili e denti sensibili: L’integrità della matrice ossea dipende in larga misura da adeguati livelli di silicio contribuendo a recuperare la massa ossea che si è persa nel corso degli anni. La mancanza di questo composto è anche associata alla comparsa di carie.
- Fragilità dei muscoli e dei tendini: Elemento indispensabile nella sintesi del collagene, la sua funzione è vitale per nutrire i muscoli e i tendini e conferire loro una maggiore elasticità.
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Vitamina C efficace nel migliorare la densità ossea
RIFERIMENTI
L’esercizio fisico e le proteine nella perdita ossea e muscolare legata all’età
* Per gli intolleranti alle proteine del latte c’è quest’altro studio che parla genericamente di proteine senza specificarne l’origine utili per la massa magra e per la perdita di peso.
L’aumento della forza muscolare è uno degli effetti dell’incremento di vitamina D
Ho trovato in questo articolo che vi propongo con degli studi su questo effetto muscolare.
Stando ai risultati di uno studio pubblicato su PlosOne, gli individui con livelli più elevati di massa magra e di massa muscolare tendono ad avere livelli circolanti più elevati di vitamina D attiva, a suggerire un effetto benefico del colecalciferolo [1,25(OH)2], in termini di ottimizzazione della forza muscolare.
Razionale dello studio
Il declino associato con l’età della funzione muscolare rappresenta un problema di salute pubblica di crescente rilevanza, a causa del progressivo invecchiamento della popolazione.
Anche il deficit di vitamina D rappresenta una condizione a prevalenza elevata nella popolazione senescente: questa situazione carenziale è stata legata, in alcuni studi di letteratura, a perdita di massa e forza muscolare (sarcopenia), pur non essendo ancora chiaro il ruolo dei singoli metaboliti della vitamina nel determinare il fenotipo e la funzione muscolare
Di qui l’obiettivo del nuovo studio retrospettivo, condotto su una coorte di volontari sani, che ha quantificato le concentrazioni sieriche dei diversi metaboliti circolanti di vitamina D, valutandone l’impatto sui parametri della composizione dell’organismo/ funzione muscolare, nonché sull’espressione dei geni legati alla funzione muscolare.
Disegno dello studio e risultati principali
Lo studio ha reclutato una coorte di 116 individui sani di ambo i sessi, aventi un’età compresa tra i 20 e i 74 anni.
Per la misurazione dei livelli dei vari metaboliti (attivi e inattivi) della vitamina D, i ricercatori si sono avvalsi di una tecnologia innovativa. Inoltre, hanno sottoposto questi volontari a misurazioni del grasso corporeo e della massa magra – una misura indiretta della massa muscolare che si ottiene sottraendo il peso del grasso corporeo dal peso corporeo totale.
Analizzando i risultati, è emerso che i livelli sierici di vitamina D attiva [colecalciferolo – 1α,25(OH)2D3], ma non quelli di 25-idrossivitamina D [25(OH)D – il marker comunemente utilizzati per misurare i livelli circolanti di vitamina D nel sangue], correlavano positivamente come le misurazioni di forza a livello degli arti inferiori (potenza, velocità e altezza salto).
La massa magra correlava positivamente con i livelli di colecalciferolo nel sesso femminile.
I livelli sierici di 25(OH)D e di vitamina D inattiva (24,25(OH)2D3), invece, mostravano una relazione inversa con il grasso corporeo, correlando anche con i metaboliti steroidei nelle urine, a suggerire l’esistenza di un link con il metabolismo dei glucocorticoidi.
L’analisi sui trascritti genici dei 92 geni muscolari, inoltre, ha identificato la presenza RNA-messaggero del recettore della vitamina D (VDR) in tutte le biopsie muscolari effettuate.
L’espressione di questi trascritti era correlata in modo negativo con i livelli sierici di 25(OH)D, mentre correlava positivamente con la massa grassa.
Quanto all’espressione degli altri 91 geni muscolari analizzati mediante saggio di PCR, 24 correlavano positivamente con i livelli di 25(OH)D ma solo 4 correlavano con i livelli di colecalciferolo.
Implicazioni dello studio
I risultati di questo studio mostrano che, nonostante 25(OH)D sia molto potente nell’indurre l’espressione di geni muscolari, le concentrazioni circolanti di questo metabolita sono più strettamente legate alla massa grassa. Ciò implica che 25(OH)D è in grado di influenzare la funzione muscolare attraverso effetti indiretti sul tessuto adiposo.
Al contrario, invece, i livelli sierici di colecalciferolo mostrano effetti limitati sull’espressione dei geni muscolari, ma sono associati, almeno nel sesso femminile, ad un incremento sia della forza muscolare che della massa magra.
Tali effetti pleiotropici dell’insieme dei diversi metaboliti della vitamina D sulla funzione muscolare indicano che i prossimi studi sulla supplementazione di vitamina D non dovrebbero essere limitati all’analisi convenzionale del principale metabolita circolante della vitamina D.
Bibliografia
Leggi qui lo studio
https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371%2Fjournal.pone.0170665
https://www.vitaminad.it/livelli-elevati-vitamina-d-potrebbero-migliorare-la-forza-muscolare/