Relazione fra Depressione
e carenza di Vitamina B 12

Tre articoli scientifici che legano la depressione a bassi livelli di vitamina B12

post di Corrado Penna

Segnalo che il livello di normalità in Giappone è molto, molto maggiore di quello riconosciuto in molti altri paesi.
Se da noi si parla di un range tra 200-910 pg/ml (750 in alcuni laboratori), in Giappone è il range di normalità è 500-1.300. Potete verificarlo su questo articolo laddove si legge chiaramente “within normal limits, i.e. 500-1,300 pg/ml”:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3398357.

Questo vuol dire che un valore “normale” in Italia corrisponde a un valore molto spesso considerato basso in Giappone.

Vitamina B12: Scopri se sei a rischio di carenza Quali esami?

La B12 è importantissima per l’equilibrio psichico, le funzionalità cerebrali, le funzionalità dei nervi (e quelli periferici in particolare). I malati di demenza di vario tipo (anche Parkinson e Alzheimer) potrebbero trovare giovamento da una integrazione di B12 se risultassero carenti dopo un controllo del livello nel sangue di B12 o ancor meglio dal livello dell’acido metil-malonico nelle urine (da quello che ho letto il tasso di B12 nel sangue potrebbe non riferirsi alla sola forma biologicamente attiva della vitamina).

Avverto però che gli studi in proposito sono contrastanti (vi lascio immaginare però…)

La B12 è bassa anche se si mangiano cibi che la contengono, quando disbiosi/candidosi o ipocloridria (carenza di acido cloridrico) impediscono il suo assorbimento. È noto infatti che I farmaci “contro il reflusso” riducono l’assorbimento di B12.

(vedi: Carenza di vitamina B12 e farmaci inibitori della secrezione gastrica).

Importante sapere che in presenza di disbiosi/candidsoi si hanno generalmente carenze di magnesio zinco e B6, ma queste inducono ipocloridria, e di conseguenza manca il Fattore Intrinseco (di Castle) portando al mancato assorbimento di Vitamina B12.

Vitamina B12 in salute e malattia (anno 2010)
In questo lungo studio prospettico si valutano della vitamina B12  le
Funzioni, le Valutazione biochimiche, l’Assorbimento, le Fonti alimentari e biodisponibilità, il Fabbisogno, la Carenza e le Interazioni tra farmaci e nutrienti. Si approfondiscono i settori del corpo in cui è coinvolta di più: nei difetti del tubo neurale (NTD), nelle malattie cardiovascolari (CVD), Declino cognitivo, Osteoporosi e come indice nell’invecchiamento. Questi studi suggeriscono un ruolo della vitamina B12 nella prevenzione del declino cognitivo, ma nelle conclusioni non sono molto convinti infatti dico che:
La vitamina B12 è una vitamina particolarmente importante per le donne in età fertile e per le persone anziane, tuttavia, per una salute ottimale è necessario uno stato adeguato di vitamina B12 durante l’intero ciclo di vita. C’è stato un rinnovato interesse per la vitamina B12 dopo la segnalazione di associazioni tra omocisteina e malattie croniche, in particolare malattie vascolari. Gli effetti della carenza subclinica non sono completamente noti e molti aspetti dell’assorbimento, della biodisponibilità e del metabolismo della vitamina B12 devono ancora essere determinati. L’identificazione di biomarcatori sensibili dello stato della vitamina B12 aiuterà a chiarire le relazioni tra vitamina B12 e malattie croniche e aiuterà a identificare i soggetti a rischio di carenza clinica e subclinica.

Ecco i tre studi su Depressione e carenza di vitamina B12

  1. Integrazione di vitamina B12 nel trattamento del disturbo depressivo maggiore: uno studio controllato randomizzato
    In questo studio hanno somministrato vit B12 orale ed intramuscolare a pazienti depressi che non rispondevano alle cure con antidepressivi (SSRI) e hanno usato anche un gruppo di controllo a cui somministravano solo antidepressivi.
    Le conclusioni sono state che l’integrazione di vitamina B12 con antidepressivi ha migliorato significativamente i sintomi depressivi.
  2. Carenza di vitamina B(12) e depressione nelle donne anziane fisicamente disabili: evidenza epidemiologica dal Women’s Health and Aging Study
    Obiettivo:
    è stato ipotizzato che adeguate concentrazioni di vitamina B12 e folato siano essenziali per mantenere l’integrità dei sistemi neurologici coinvolti nella regolazione dell’umore, ma non sono disponibili prove epidemiologiche di tale legame nella popolazione generale. Questo studio ha esaminato se le donne anziane residenti in comunità con carenza di vitamina B12 o di folati metabolicamente significativa fossero particolarmente inclini alla depressione.
    Metodo:
    I livelli sierici di vitamina B12, folato, acido metilmalonico e omocisteina totale sono stati dosati in 700 donne disabili e non dementi di età pari o superiore a 65 anni che vivevano nella comunità. I sintomi depressivi sono stati misurati mediante la Geriatric Depression Scale e classificati come assenza di depressione, depressione lieve e depressione grave.
    Risultati:
    i livelli sierici di omocisteina, i livelli sierici di folati e la prevalenza di carenza di folati e anemia non erano associati allo stato depressivo. I soggetti depressi, in particolare quelli con depressione grave, avevano un livello sierico di acido metilmalonico significativamente più alto e un livello sierico di vitamina B12 non significativamente inferiore rispetto ai soggetti non depressi.
    La carenza di vitamina B12 metabolicamente significativa era presente nel 14,9% dei 478 soggetti non depressi, nel 17,0% dei 100 soggetti lievemente depressi e nel 27,0% delle 122 donne gravemente depresse. Dopo l’aggiustamento per le caratteristiche sociodemografiche e lo stato di salute, i soggetti con carenza di vitamina B12 avevano una probabilità 2,05 volte maggiore di essere gravemente depressi rispetto ai soggetti non carenti.
    Conclusioni:
    Nelle donne anziane residenti in comunità, la carenza metabolicamente significativa di vitamina B12 è associata a un duplice rischio di depressione grave.
  3. Vitamina B12, acido folico e omocisteina nella depressione: lo studio di Rotterdam
    Obiettivo: Le associazioni di vitamina B12, folati e omocisteina con la depressione sono state esaminate in uno studio basato sulla popolazione.
    Metodo: Gli autori hanno esaminato 3.884 persone anziane per i sintomi depressivi. I soggetti con risultati positivi allo screening hanno avuto esami psichiatrici. I livelli ematici di folato, vitamina B12 e omocisteina sono stati confrontati in 278 persone con sintomi depressivi, di cui 112 con disturbi depressivi, e 416 soggetti di riferimento selezionati in modo casuale. Sono stati apportati aggiustamenti per età, sesso, malattie cardiovascolari e disabilità funzionale.Risultati: L’iperomocisteinemia, la carenza di vitamina B12 e, in misura minore, la carenza di folati erano tutti correlati a disturbi depressivi. Per la carenza di folati e l’iperomocisteinemia, l’associazione con i disturbi depressivi è stata sostanzialmente ridotta dopo l’aggiustamento per la disabilità funzionale e le malattie cardiovascolari, ma per la vitamina B12 questo è apparso indipendente.
    Conclusioni:
    L’associazione della vitamina B12 e del folato con i disturbi depressivi può avere differenti meccanismi sottostanti. La vitamina B12 può essere causalmente correlata alla depressione, mentre la relazione con il folato è dovuta alla comorbilità fisica.

Forme di Vitamina B12 attiva, cioè Metilcobalamina, Adenosilcobalamina, Idrossicobalamina.

Vitamina B 12 Viridian ad Alta concentrazione di forme attive 

500 μg Adenosilcobalamina e 500 μg Metilcobalamina

1000 μg per ogni capsula

(Il simbolo μg è uguale a mcg ovvero microgrammi)

Vitamina B 12 Attivata Giorgini

  • 100 ml in forma liquida, 100 dosi,
  • 1 ml al giorno in qualunque momento, direttamente in bocca o diluito in acqua. Contagocce graduato incluso nella confezione.
  • Ogni dose contiene 1000 mcg di 5-deossiadenosilcobalamina, metilcobalamina

Nutrisorb B 12 – Biocare – flacone da 15 ml

  • basso dosaggio (adatto a bambini e neonati)
  • contiene 25 ug idrossicobalamina (vit B 12 attivata)

 


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