Storia dei Dosaggi di vitamina B12

Dosaggi di vitamina B12: quanta vitamina B12 dovresti assumere? Perché ci sono così tante raccomandazioni diverse? Quale dosaggio di vitamina B12 è corretto?

Punti salienti:

  • Qual è la dose corretta di vitamina B12 da assumere?
  • Perché ci sono così tante diverse opzioni di dosaggio?
  • Quando è necessario quale dosaggio di B12?
  • Dovresti assumere una dose elevata di vitamina B12 o è sufficiente un’assunzione giornaliera di 3 µg?
  • Vari profili di dosaggio

1 – Dosaggi di vitamina B12: qual è quello corretto?

poiché non tutta la B12 può essere assorbita da fonti alimentari o integratori. La raccomandazione attuale è quindi di 2,4 µg di vitamina B12 al giorno (1).

Tuttavia, spesso vengono fornite raccomandazioni molto più elevate: come si spiegano queste differenze?

Dosaggi di vitamina B12: trattamento o integrazione?

Innanzitutto dobbiamo distinguere tra le due principali applicazioni della vitamina B12:

  • Trattamento con vitamina B12: terapia iniziale in seguito a una carenza di vitamina B12 o a causa di una malattia
    • L’obiettivo è ricostituire le riserve di vitamina nel corpo e aumentare il livello nel sangue.
      Dose raccomandata:
    • 1.000 µg/giorno per 3-6 mesi o 5.000 µg/giorno per 4 settimane
  • Integrazione alimentare: prevenzione e dosi di mantenimento
    • Dose consigliata:
      a seconda dell’individuo tra 10 – 1000 µg/giorno.

Trattamento della carenza di vitamina B12: quando e perché?

In caso di carenza acuta di vitamina B12 o di evidenti sintomi di carenza, il trattamento con vitamina B12 è raccomandato come terapia iniziale per aumentare rapidamente i livelli ematici e ricostituire le riserve dell’organismo.

In molti casi ciò avviene tramite iniezioni, poiché la maggior parte dei professionisti ritiene che questo metodo consenta un apporto molto più elevato rispetto alla terapia orale. Numerosi studi hanno tuttavia dimostrato che l’assunzione orale di vitamina B12 come trattamento può avere risultati altrettanto buoni.

Quando: in caso di carenza accertata di vitamina B12 o quando i sintomi sono evidenti (per verificare la carenza è opportuno effettuare il test della vitamina B12).
Quali esami e TEST?

Dose: hai due possibilità

  1. 1000 µg al giorno (si consiglia di dividerlo in due dosi più piccole da 500 µg, poiché ciò si traduce in un tasso di assorbimento più elevato – vedere di seguito)per un periodo di 3-6 mesi
  2. 5000 µg al giorno, per un periodo di 4 settimane.

I vari dosaggi di vitamina B12 possono essere suddivisi in cinque gruppi di profili:


    • per bambini
    • adulti in buona salute
    • poco o nessuno stress
    • nessun sintomo di carenza di vitamina B12
  • Indicato per:

    • vegani
    • vegetariani che mangiano pochi alimenti ricchi di vitamina B12
    • nessun sintomo di carenza di vitamina B12
  • =>500 µg
    Indicato per:

    • donne incinte
    • vegani e vegetariani
    • persone che soffrono di stress o infezioni leggere
    • diete malsane
    • atleti e appassionati di attività fisica
    • sintomi di carenza leggera

    • donne che allattano
    • persone anziane
    • malattia a lungo termine
    • problemi gastrointestinali
    • assunzione regolare di farmaci
    • abuso di droghe e/o alcol
    • Sintomi di carenza di vitamina B12
    • anemia

    • Oltre al trattamento delle malattie e come terapia intensiva con vitamina B12 per ricostituire rapidamente le riserve di vitamina B12 dell’organismo
    • grave carenza di vitamina B12
    • malattie/malattie gravi
    • applicazione terapeutica

Dosaggi e assorbimento della vitamina B12

Da dove vengono queste tante raccomandazioni diverse? Le disparità sono facilmente comprensibili esaminando più da vicino la ricerca e comprendendo come la vitamina B12 viene assorbita nel corpo. Per semplicità, ci concentreremo innanzitutto sull’assorbimento digestivo, per poi dare un’occhiata all’assorbimento attraverso la mucosa orale e alle iniezioni di B12.

Tuttavia, se è stata consumata una grande quantità di B12, gran parte di essa passa attraverso la parete intestinale nel sangue attraverso la diffusione passivama solo in misura pari a circa l’1-2% della dose (il resto viene escreto ).

Come controllare se l’integrazione è efficace?

Il quadro clinico è il fattore più importante nel valutare la significatività dei risultati degli esami del sangue che valutano lo stato della cobalamina (B 12 ) poiché non esiste un test “gold standard” per definire la carenza:
Sintomi neurologici derivanti dalla carenza di B12 possono richiedere diversi mesi o addirittura anni per risolversi completamente

Autosomministrazione di B. intramuscolare 12 può portare a una maggiore soddisfazione del paziente e a migliori risultati di salute. Specie per pazienti anziani che mal tollerano somministrazioni di pillole giornaliere.
https://www.bmj.com/content/383/bmj-2022-071725.long

Vitamina B12: dosaggi come vengono calcolati

L’apporto di B12 può essere calcolato come segue:

  • Assunzione = 1,5 + dose/100

disturbi di assorbimento, approfonditi nel nostro articolo: Malassorbimento della vitamina B12

Dose singola o dosi multiple?

singola dose o in diverse piccole dosi. Dal punto di vista biologico siamo adattati a diverse piccole dosi di vitamina B12 da consumare durante la giornata, in modo che attraverso il Fattore Intrinseco vengano assorbiti ogni volta 1,5 – 2 microgrammi di vitamina.

Due dosi da 3 μg ciascuna determinano lo stesso assorbimento totale di una singola dose da 150 μg:

  • Dosi multiple da 3 μg: 2 x 1,5 μg = 3 μg
  • Dose singola da 150 μg: 1,5 + 150/100 μg = 3 μg

Vitamina B12 ad alte dosi

Una dose molto elevata può coprire il fabbisogno di vitamina B12 per diversi giorni. Soprattutto in America, ad esempio, molti medici consigliano di assumere 2000 μg a settimana: 1,5 μg + 2000/100 μg = 21,5 μg

Dosaggi di vitamina B12 per diverse applicazioni

Con questa consapevolezza in mente, tutte le apparenti contraddizioni tra i diversi dosaggi di B12 vengono improvvisamente risolte. Diamo loro un’occhiata:

  • Iom=>2.4 µg in dosi multiple tutti i giorni
  • Vegan society=>10 µg in singola dose
  • Studi correnti per persone=>4 – 7 µg
  • Studi correnti per Anemia Perniciosa=>500 – 600 µg

Nonostante i diversi dosaggi, colpisce che le quantità di B12 assorbite alla fine siano molto simili tra loro. Anche le restanti differenze possono essere spiegate in modo molto semplice: ad esempio, il maggiore fabbisogno di pazienti anemici, con il fatto che non solo il Fattore Intrinseco viene disattivato, ma diminuisce anche la loro capacità di diffusione passiva.

Di quanta vitamina B12 ho bisogno?

Non esiste una risposta a questa domanda. Deve invece essere determinato individualmente, tenendo conto dei seguenti fattori:

  • Come viene somministrata la vitamina B12 (una singola dose grande o più piccole dosi?)
  • Quanto bene il corpo può assorbire e utilizzare la vitamina B12

*IF= Fattore Intrinseco

Persona sane IF + diffusione passiva 150 – 250 µg 3 x 2 – 5 µg
Uso di farmaci/grande uso di alcool e droghe (5) poco IF + diffusione passiva 250 – 500 µg non efficace
Esiti di interventi intestino e stomaco/Disturbi gastro-intest (6, 7) scarsissimo IF + diffusione passiva
500 µg non efficace
Persone in età avanzata(8) scarsissimo IF + diffusione passiva
500 – 1000 µg non efficace
Pazienti anemici(4) IF assente+ limitata diffusione passiva
500 – 1000 µg non efficace

Qual è un dosaggio sufficiente di vitamina B12?

Chi mangia carne e latticini con moderazione e vuole quindi assumere integratori di vitamina B12, ha bisogno di una piccola dose compresa tra 3 e 50 microgrammi al giorno, a seconda del proprio stato di salute e di alimentazione. In questo caso una proiezione può aiutare a determinare la quantità massima di vitamina B12 che viene assorbita attraverso la dieta, poiché in alcuni casi gli integratori sono superflui. Tuttavia, in circostanze di stress elevato, inquinamento ambientale o problemi gastrointestinali, può emergere una carenza.

la capacità di assorbire la vitamina diminuisce notevolmente con l’età e quindi non può essere ottenuta solo con la dieta. In questi casi, la B12 viene spesso somministrata in dosi elevate comprese tra 1000 e 3000 μg.

Inoltre, per maggiori dettagli su quale principio attivo della vitamina B12 scegliere, consulta il nostro articolo: Forme di vitamina B12

Overdose di vitamina B12

molti integratori di B12 contengono dosaggi di 1000 μg; in Germania gli integratori fino a 2000 μg sono classificati come innocui da tutti gli esperti.

Riteniamo tuttavia che non sia necessario esagerare: dosi comprese tra 150 e 500 μg al giorno garantiscono nella maggior parte delle persone un apporto ottimale di B12. Dosi più elevate hanno senso solo in un contesto medico o terapeutico. Inoltre, come abbiamo spiegato in precedenza, l’assunzione di piccole dosi è più delicata per l’organismo.

Dosaggio dell’iniezione di vitamina B12

Vitamina B12 attraverso la mucosa orale

La vitamina B12 può essere assorbita anche attraverso la mucosa orale e nasale, per questo motivo è disponibile anche sotto forma di pastiglie, gocce/spray e (molto raramente) spray nasale. Per sfruttare appieno questo meccanismo, la B12 dovrebbe essere tenuta in bocca il più a lungo possibile, affinché faccia effetto sulle mucose.

Conclusione

Poiché per la maggior parte delle persone non è pratico assumere integratori più volte al giorno, una singola dose di 250-500 microgrammi sembra essere la soluzione migliore.

Fonte articolo:

Riferimenti bibliografici

  1. Institute of Medicine, Food and Nutrition Board, National Academies of Science, Dietary Reference Intakes (DRI): Recommended Dietary Allowances and Adequate Intakes, USA 2018, http://www.nationalacademies.org/hmd/~/media/Files/Activity%20Files/Nutrition/DRI-Tables/5Summary%20TableTables%2014.pdf?la=en  
  2. http://www.vegansociety.com/lifestyle/nutrition/b12.aspx
  3. Mustafa Vakur Bor, Kristina M von Castel-Roberts, Gail PA Kauwell, Sally P Stabler, Robert H Allen, David R Maneval, Lynn B Bailey Ebba Nexo “Daily intake of 4 to 7 µg dietary vitamin B-12 is associated with steady concentrations of vitamin B-12–related biomarkers in a healthy young population“ Am J Clin Nutr 2010 91: 3 571-577; First published online January 13, 2010. doi:10.3945/ajcn.2009.28082.
  4. Berlin, H., Berlin, R. and Brante, G. (1968), ORAL TREATMENT OF PERNICIOUS ANEMIA WITH HIGH DOSES OF VITAMIN B12 WITHOUT INTRINSIC FACTOR. Acta Medica Scandinavica, 184: 247–258. doi: 10.1111/j.0954-6820.1968.tb02452.x
  5. ANDRÈS, E., DALI-YOUCEF, N., VOGEL, T., SERRAJ, K. and ZIMMER, J. (2009), Oral cobalamin (vitamin B12) treatment. An update. International Journal of Laboratory Hematology, 31: 1–8. doi: 10.1111/j.1751-553X.2008.01115.x
  6. Barbara M Rhode et al. Treatment of Vitamin B12 Deficiency after Gastric Surgery for Severe Obesity. Obesity Surgery May 1995, Volume 5, Issue 2, pp 154-158
  7. C. Poitou Bernert, C. Ciangura, M. Coupaye, S. Czernichow, J.L. Bouillot, A. Basdevant, Nutritional deficiency after gastric bypass: diagnosis, prevention and treatment, Diabetes & Metabolism, Volume 33, Issue 1, February 2007, Pages 13-24, ISSN 1262-3636, http://dx.doi.org/10.1016/j.diabet.2006.11.004.
  8. Eussen SM, de Groot LM, Clarke R, et al. Oral Cyanocobalamin Supplementation in Older People With Vitamin B12 Deficiency: A Dose-Finding Trial. Arch Intern Med. 2005;165(10):1167-1172. doi:10.1001/archinte.165.10.1167.
  9. Sharabi, A., Cohen, E., Sulkes, J. and Garty, M. (2003), Replacement therapy for vitamin B12 deficiency: comparison between the sublingual and oral route. British Journal of Clinical Pharmacology, 56: 635–638. doi: 10.1046/j.1365-2125.2003.01907.x
  10. Georges Delpre, Pinhas Stark, Yaron Niv, Sublingual therapy for cobalamin deficiency as an alternative to oral and parenteral cobalamin supplementation, The Lancet, Volume 354, Issue 9180, 28 August 1999, Pages 740-741, ISSN 0140-6736, http://dx.doi.org/10.1016/S0140-6736(99)02479-4.

INTEGRATORI DI VITAMINA B12 METILATA

 


ad Alta concentrazione di forme attive 

500 μg Adenosilcobalamina e 500 μg Metilcobalamina

1000 μg per ogni capsula

 

 


Vitamina B 12 Attivata Giorgini

  • 100 ml in forma liquida, 100 dosi,
  • 1 ml al giorno in qualunque momento, direttamente in bocca o diluito in acqua. Contagocce graduato incluso nella confezione.
  • Ogni dose contiene 1000 mcg di 5-deossiadenosilcobalamina, metilcobalamina

 


Principium B12 1000 Sublinguale

metilcobalamina.


Vitamina B 12 da 1000 mcg

  • B12-ND™ è una ricca fonte di vitamina B12 in forma liquida di
    metilcobalamina, adenosilcobalamina e idrossicobalamina in una coltura probiotica fermentata.
  • Ricavata da un processo organico di fermentazione
  • Vitamina B12 prodotta dalla natura, viva e bioattiva
  • Con tutti gli enzimi e co-fattori presenti in natura, Pura e vegana

1 ml = 5.000 mcg

B12 TRIPLE ACTIVATED – COMPLESSO DI 3 FORME DI VITAMINA B12

Global Healing
  • Metilcobalamina e adenosilcobalamina a rapido assorbimento
  • Più idrossicobalamina per il supporto continuo
  • Miscela esclusiva di Vitamina B12 forma metilata
  • 100% naturale, puro, vegano, Kosher e senza OGM
  1. B12 triple activated – complesso vitamina B1230ml (30 giorni di integrazione)
  2. B12 triple activated – complesso vitamina B12 – 59ml (60 giorni di integrazione)

Assumere 1 contagocce (1 ml) al giorno a stomaco vuoto, preferibilmente al mattino o nel primo pomeriggio o come indicato dal medico. Tenere in bocca per 15 secondi e poi deglutire.

L’EFSA non limita l’assunzione giornaliera di vitamina B12 in quanto non sono attualmente stati riportati effetti negativi, ma ha testato la dose fino a 3.000mcg al giorno, pertanto si suggerisce di non superare la dose di 2.500mcg al giorno di B12 (pari a 0,5ml di prodotto). Il dosaggio è facilmente misurabile con il dosatore incluso. Consultare il proprio medico per la dose.

Una confezione da 30ml = 30 porzioni da 1ml.


Vitamina B12 come Metilcobalamina formato SPRAY da 500 mcg

  • Pratico spray sublinguale
  • B12 in forma di Metilcobalamina
  • 1 Spruzzo equivale a 500mcg di metilcobalamina
  • Con un flacone si ottengono 125 giorni di utilizzo

 


Associa sempre un complesso B

Complesso Vitamine B naturali ed in forma attiva

  • Con Vitamine B completamente naturali
  • Vitamine ottenute con fermentazione naturale (con probiotici)
  • Vitamine B organiche altamente attive
  • Con tutti gli enzimi e co-fattori presenti in natura
  • 100% vegetale

MODO D’USO: Assumere 2,5 ml (mezzo cucchiaino) miscelati in 1/4 di tazza di acqua o succo di frutta al giorno.

Agitare delicatamente la bottiglia prima di ogni utilizzo. Refrigerare dopo l’apertura.

Una confezione 54ml = 23 porzioni


B-Dyn – Metagenics (ovunque in qualsiasi farmacia)

 

 

 

 


Dottor Best
Fully Activ Complex (Da siti on line)

 

 

 

 


B Activ Trio

Integratore di Vitamina B12, B6 e B9-Folato

 

 





È possibile un sovradosaggio di vitamina B12? Interazioni con farmaci

 

Overdose di vitamina B12: perché difficilmente è possibile un overdose di vitamina B12?

Panoramica

  • Un sovradosaggio di vitamina B12 è quasi impossibile 
  • L’unico effetto collaterale conosciuto è una forma di acne, che è ancora molto rara
  • Nel trattamento è necessaria una dose elevata di vitamina B12, poiché viene effettivamente utilizzata solo una piccola parte della dose
  • Dosi comprese tra 500 e 2000 µg/giorno sono normali nel trattamento della carenza di vitamina B12
  • Gli integratori orali di vitamina B12 possono essere altrettanto efficaci delle iniezioni

È possibile un sovradosaggio di vitamina B12?

Alla luce delle dosi molto elevate di molti integratori di vitamina B12 , alcune persone sono molto preoccupate per le conseguenze di un potenziale sovradosaggio.

Ma è possibile un’overdose di B12?

Dosi superiori a questa sono utili solo in un contesto terapeutico o subito dopo un periodo di carenza di vitamina B12 . Da valutare assieme al medico i motivi della carenza ed in seguito a diagnosi di scarso assorbimento, bisogna stabilire un piano di integrazione di lunga durata, perfino a vita, in certi casi. Ma la vitamina b12 se insufficiente, crea problemi ed è importante intervenire con una integrazione per migliorare i sintomi dati dallo scarso assorbimento. Carenze permanenti per lunghi periodi generano lesioni neurologiche irreversibili.

Eccesso di vitamina B12 

non corrisponde alla quantità effettiva di vitamina assorbita perché solo piccole quantità di B12 possono essere effettivamente assorbite dall’organismo.

EFFETTI COLLATERALI

Overdose di vitamina B12: sintomi ed effetti collaterali 

Solo la cianocobalamina richiede una certa cautela , poiché quando si decompone nel corpo libera piccole quantità di cianuro, una sostanza a cui alcune persone reagiscono male. Tuttavia, queste quantità sono così piccole da essere generalmente considerate irrilevanti a dosi normali.

In singoli casi, iniezioni intramuscolari di dosi elevate di vitamina B12 hanno portato a lievi risposte immunitarie, come irritazioni cutanee e una particolare forma di acne. Sono stati segnalati anche vampate di calore, vertigini e nausea, ma questi sono per lo più attribuiti ai conservanti contenuti negli integratori piuttosto che alla vitamina stessa.

Molto occasionalmente possono verificarsi effetti collaterali gravi delle iniezioni di vitamina B12, come shock anafilattici, la cui causa rimane sconosciuta. Secondo la ricerca, ciò si verifica principalmente quando è stata somministrata cianocobalamina (1, 2).

Vitamina B12 e acne

; nella maggior parte dei casi la causa della reazione è probabilmente una predisposizione genetica, la mancanza di cofattori come la Biotina o un’allergia al cobalto (la B12 contiene cobalto come atomo centrale – da qui il nome cobalamina). Pertanto, quando è presente un’allergia al cobalto, può verificarsi questa reazione. Una mancanza di Biotina può anche portare all’acne; l’assunzione simultanea di B12 e Biotina fa sì che in molti casi l’acne scompaia.

Ulteriori letture: (Tradurre) Vitamina B12 e acne

IN GRAVIDANZA

Overdose di vitamina B12 e gravidanza


DOSAGGI STANDARD

Poiché solo una piccola parte della dose fornita viene effettivamente assorbita dall’organismo la dose somministrata deve quindi essere significativamente superiore al fabbisogno.

Attualmente sono state stabilite tre dosi standard:

  • 500 µg – per coprire il fabbisogno giornaliero
  • 1000 µg – in caso di disturbi di assorbimento, aumento del fabbisogno (donne in gravidanza/allattamento e anziani) e in caso di lievi sintomi di carenza
  • 5000 µg – terapia iniziale ad alte dosi in seguito a carenza di vitamina B12

Ulteriori informazioni: Dosaggi della vitamina B12

Una dose elevata o molteplici piccole dosi?

Il trattamento della carenza di vitamina B12 ha dimostrato che, per i pazienti con gravi disturbi di assorbimento, solo gli integratori di B12 somministrati per via orale alla dose di circa 500 µg/giorno portano a miglioramenti significativi nei marcatori rilevanti (6, 7). 

Dosi di 500 – 2.000 µg/giorno sono quindi da molti anni lo standard nella terapia della carenza di vitamina B12. Questo è facile da capire se si considera il metabolismo della vitamina.

fattore intrinseco (IF). In un metabolismo sano, solo circa 1,5 µg per dose possono essere assorbiti dall’organismo per assunzione tramite IF. Un ulteriore 1% della dose entra inoltre nel flusso sanguigno tramite diffusione passiva. Ad esempio, con una dose di 500 µg di B12 vengono assorbiti al massimo solo 1,5 µg tramite IF e 5 µg tramite diffusione passiva – questo “sovradosaggio” è quindi molto inferiore a quanto sembra inizialmente.

Poiché la maggior parte delle persone con carenza di vitamina B12 soffre di un disturbo di assorbimento – cioè il loro corpo non può utilizzare correttamente la vitamina – dipendono dalle piccole quantità che possono essere assorbite tramite diffusione passiva. Di conseguenza, è spesso utile un sovradosaggio di B12, necessario per raggiungere l’aumento desiderato dei livelli ematici di B12. 

vitamina B12 ad alto dosaggio per la disintossicazione

Vitamina b12 con Iniezioni o per via orale?

Poiché un sovradosaggio è difficilmente possibile, la tendenza attuale dei produttori è quella di vendere integratori che contengono esclusivamente un dosaggio piuttosto elevato di B12. In linea di principio, tali integratori possono essere assunti da chiunque senza pericolo.

Dosi comprese tra 250 e 500 µg dovrebbero essere sufficienti in quasi tutti i casi a coprire il fabbisogno giornaliero.



INTERAZIONI CON FARMACI

Interazioni con farmaci e di vitamina B12

L’assorbimento della vitamina B12, però, può essere complicato o inibito dall’assunzione di diversi farmaci e sostanze, di seguito elencati alcuni esempi:

  • Alcol
  • Nicotina
  • Alte dosi di vitamina C
  • Aspirina
  • Antibiotici
  • Farmaci contraccettivi
  • Inibitori della pompa protonica
  • Chemioterapia
  • Psicofarmaci
  • Farmaci per il diabete (metformina)
  • ACE inibitori
  • Medicinali per palpitazioni cardiache(betabloccanti, spray nitrati, nitroglicerina)
  • Farmaci per abbassare il colesterolo (statine)
  • Zidovudina
  • Colchicina
  • Nitrito

BIBLIOGRAFIA

Fonti:

  1. Bilwani, Fareena et al. Reazione anafilattica dopo iniezione intramuscolare di cianocobalamina (vitamina B12): un caso clinico. JPMA. The Journal of the Pakistan Medical Association, 2005, 55. Jg., Nr. 5, S.217-219.
  2. Moloney, FJ, Hughes, R., O’Shea, D. e Kirby, B. (2008), Reazione di ipersensibilità immediata di tipo I alla cianocobalamina ma non all’idrossicobalamina. Dermatologia clinica e sperimentale, 33: 412–414.
  3. Jansen T, Romiti R, Kreuter A, Altmeyer P. Rosacea fulminans innescata da vitamine B6 e B12 ad alte dosi . J Eur Acad Dermatol Venereolo. 2001 settembre;15(5):484-5.
  4. Sherertz EF. Eruzione acneiforme dovuta a “megadosi” di vitamine B6 e B12. Cute. 1991 agosto;48(2):119-20. ( Astratto )
  5. Braun-Falco O, Lincke H. Il problema dell’acne con vitamina B6/B12. Un contributo sull’acne medicamentosa. MMW Munch Med Wochenschr. 1976 6 febbraio;118(6):155-60. ( Astratto )
  6. Eussen SM, de Groot LM, Clarke R, et al. Integrazione orale di cianocobalamina negli anziani con carenza di vitamina B12: uno studio per la determinazione della dose. Tirocinante dell’Arco Med. 2005;165(10):1167-1172. doi:10.1001/archinte.165.10.1167.
  7. Rajan, S., Wallace, JI, Brodkin, KI, Beresford, SA, Allen, RH e Stabler, SP (2002), Risposta dell’acido metilmalonico elevato a tre livelli di dose di cobalamina orale negli adulti più anziani. Giornale dell’American Geriatrics Society, 50: 1789–1795. doi: 10.1046/j.1532-5415.2002.50506.x
  8. John P. Thompson, Timothy C. Marrs Hydroxocobalamin in avvelenamento da cianuro dicembre 2012, vol. 50, N. 10, Pagine 875-885 (doi:10.3109/15563650.2012.742197)
  9. Kuwabara S, Nakazawa R, Azuma N, Suzuki M, Miyajima K, Fukutake T, Hattori T Trattamento endovenoso con metilcobalamina per neuropatia uremica e diabetica nei pazienti in emodialisi cronica. In: Intern Med (giugno 1999) 38(6):472-5
  10. Tetsuya Watanabe, Ryuji Kaji, Nobuyuki Oka, William Bara, Jun Kimura, La metilcobalamina a dosaggio ultra elevato promuove la rigenerazione dei nervi nella neuropatia sperimentale dell’acrilamide , Journal of the Neurological Sciences, Volume 122, Numero 2, Aprile 1994, Pagine 140-143, ISSN 0022 -510X, http://dx.doi.org/10.1016/0022-510X(94)90290-9.
  11. Butler CC, Vidal-Alaball J, Cannings-John R, McCaddon A, Hood K, Papaioannou A, Mcdowell I, Goringe A. Vitamina B12 orale contro vitamina B12 intramuscolare per carenza di vitamina B12: una revisione sistematica di studi randomizzati controllati. Pratica familiare. 2006 giugno;23(3):279-85. Epub 2006 aprile 3. Recensione. PMID PubMed: 16585128.

Fonte articolo: Vitamin B12


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Da un Post della Pagina Danese: B12 Mangel I/S

Ultimamente abbiamo ricevuto diverse domande in merito alla B12 e alla possibilità di overdose, quindi siamo lieti di affrontarla nuovamente qui in pagina.

B12 è una vitamina solubile in acqua, il che significa che non può essere overdose.

“spegnere un incendio boschivo con un cucchiaio d’acqua”.

L’overdose di B12 è una paura completamente immaginaria e infondata.

Auwerda descrive quanto segue (tradotto dal danese):

“Il sovradosaggio non è possibile e il trattamento B12 non è tossico.”

Anche la Health Board (Olanda) non stabilisce un limite massimo di assunzione. Esempio: Con CyanoKit, che viene usato per intossicazione da fumo, la vitamina B12 salvavita viene somministrata per via endovenosa, che equivale a 5.000 iniezioni B12. I valori B12 possono salire a 15.000 a 75.000 pmol / L. Ad eccezione di alcuni casi di urina rossa (per somministrazione endovenosa), alcune innocue alterazioni cutanee ed eventualmente diarrea, non sono stati riportati ulteriori effetti indesiderati.

L’aumento dei risultati di laboratorio di B12 senza integratori (al di sopra dei livelli normali) è importante per individuare malattie epatiche o disturbi ematologici.

  • L’aumento dei valori (o dei valori normali) con gli integratori B12 non dice nulla sull’efficacia del trattamento. Le lamentele e i sintomi del paziente sono cruciali. ”
  • Pertanto non c’è pericolo di sovradosaggio di vitamina B12 durante il trattamento iniezione!
    www.b12mangel.com

    Riferimenti:

    TRADUZIONE

    IL TRATTAMENTO CON ALTE DOSI DI VITAMINA B12 SI È DIMOSTRATO SICURO DA OLTRE 50 ANNI

    • Per paura di un sovradosaggio di vitamina B12, il trattamento viene spesso ridotto al di sotto della frequenza necessaria al paziente o, peggio ancora, il trattamento viene interrotto completamente.
    • Di conseguenza, i sintomi possono ripresentarsi più e più volte e persino diventare irreversibili.
    • È molto chiaro che questa paura di overdose si basa su un malinteso. Per oltre 60 anni il trattamento con vitamina B12 ad alte dosi è stato utilizzato senza alcun segno di pericolo di sovradosaggio.
    • Il Consiglio sanitario nazionale olandese e la Commissione medica disciplinare regionale di Eindhoven hanno affermato chiaramente che la vitamina B12 non è tossica.
    • UNA STORIA LUNGA DECENNI DI CURE SICURE

      Nel 1926 si scoprì che i pazienti affetti da Anemia Perniciosa potevano essere salvati da morte certa mangiando mezzo chilo di fegato crudo al giorno.
      Più di 20 anni dopo, dall’estratto di fegato fu isolata la sostanza responsabile di ciò: la vitamina B12 o cobalamina.
      In tutto questo tempo non sono mai stati evidenziati effetti dannosi da overdose. Nessun singolo caso è stato trovato nella letteratura medica negli ultimi 60 anni.

      NESSUNA DOSE MASSIMA

      Il Consiglio Sanitario Nazionale Olandese ha quindi deciso di non determinare un livello massimo di assunzione sicuro per la vitamina B12.
      Nel rapporto del 2003 “Voedingsnormen: vitamina B6, foliumzuur en vitamina B12” il consiglio si è unito alle commissioni di esperti dell’American Institute of Medicine e del comitato scientifico per l’alimentazione umana dell’Unione europea, che già 3 anni prima avevano riferito che la tossicità da alti dose di vitamina B12 non rappresenta un pericolo reale.

      Naturalmente, come con qualsiasi trattamento medico, possono verificarsi effetti collaterali.
      Acne, eczema e prurito si verificano raramente e molto raramente shock anafilattico. Cambiare marca di vitamina B12, forme di B12 (cianocobalamina vs idrossicobalamina) o passare dalle iniezioni alle compresse può essere una soluzione in questi (rari) casi.

      INCOMPRENSIONI SUL SANGUE E SUI VALORI DI RIFERIMENTO

      Eppure spesso i medici riducono le iniezioni o addirittura interrompono del tutto il trattamento per paura di un’overdose di vitamina B12.

      Un valore elevato di vitamina B12 nel siero non significa che i sintomi siano trattati sufficientemente.
      Questa presunzione può avere effetti dannosi per i pazienti con sintomi neurologici, che possono diventare irreversibili in caso di trattamento insufficiente.

      Trattamento basato sui sintomi invece che sui valori del sangue

      Non viene fatto alcun riferimento al valore sierico o al pericolo di sovradosaggio, diversamente ad esempio in caso di carenza di vitamina D o A.

      Elevati valori sierici di B12 in condizioni gravi

      Forse la preoccupazione per un possibile sovradosaggio è causata dalla consapevolezza che alcune malattie potenzialmente letali possono essere accompagnate da un forte aumento del valore della vitamina B12 nel sangue, in alcuni casi anche fino a 30 volte il valore di riferimento superiore.

      epatite acuta, la cirrosi viva e il cancro al fegato, si riscontrano spesso valori elevati di B12 perché il fegato non è più in grado di immagazzinare vitamina B12.

      Valori elevati di B12 sono sempre motivo di ulteriori esami, ma ovviamente, non si può concludere al contrario, che livelli elevati dopo iniezioni di B12 portino a malattie gravi.

      Ricerca scientifica

      La letteratura scientifica offre numerosi esempi dai quali si può concludere che il trattamento con dosi elevate di B12 fino a valori sierici molto elevati non è motivo di preoccupazione.

      • Nel trattamento di bambini con un errore congenito nella produzione della transcobalamina II, la proteina legante che trasporta la vitamina B12 alle cellule, i valori sierici vengono mantenuti a livelli di 10.000 pg/ml (circa 7.400 pmol/L) senza alcun effetto.
      • Una ricerca giapponese del 1994 sugli effetti della terapia con vitamina B12 in pazienti affetti da sclerosi multipla, dimostra che una compressa giornaliera con 60 mg di metilcobalamina per sei mesi non è tossica. La metà dei pazienti ha iniziato addirittura con iniezioni giornaliere di 5 mg di B12 per due settimane direttamente nel sangue.
      • Negli anni Cinquanta, quando la chemioterapia non era ancora disponibile, i bambini affetti da neuroblastoma (un tumore del sistema nervoso autonomo) ricevevano iniezioni di 1 mg di B12 a giorni alterni per 2 o 3 anni in un ospedale pediatrico di Londra.
        Dal 1957 la dose fu aggiustata a 1 mg per 7 chilogrammi di peso corporeo. Nella maggior parte dei pazienti il tumore è scomparso del tutto o parzialmente e le possibilità di sopravvivenza sono aumentate notevolmente.
      • Nel 1999 in Giappone, pazienti in dialisi renale con polineuropatia hanno ricevuto 0,5 mg di metilcobalamina 3 volte a settimana per via endovenosa per 6 mesi. A causa della mancanza di clearance renale, i valori sierici sono aumentati di oltre cento volte da 422 pmol/L in media a 54.000 pmol/L, con 67.000 pmol/L come valore massimo, senza effetti collaterali.
      • Sempre in Giappone, nel 2007, i pazienti affetti dalla malattia neurodegenerativa incurabile SLA (morbo di Lou Gehrig) hanno ricevuto iniezioni giornaliere di 25 mg di metilcobalamina per 4 settimane, seguite da iniezioni giornaliere di 50 mg per via endovenosa, seguite da 50 mg a settimana. A lungo termine, i pazienti trattati sopravvivevano più a lungo rispetto ai pazienti non trattati.

      Megadosi di B12 come antidoto salvavita

      La sicurezza del trattamento con vitamina B12 è ulteriormente illustrata dall’uso decennale dell’idrossicobalamina come antidoto per l’avvelenamento da cianuro, spesso causato dall’inalazione di fumo.

      Nei Paesi Bassi le ambulanze, i vigili del fuoco e i pronto soccorso hanno a loro disposizione il Cyanokit.
      In situazioni di pericolo di vita vengono somministrati per via endovenosa 5 g di idrossicobalamina entro 15 minuti, una quantità che corrisponde a 5.000 iniezioni da 1 mg di B12.
      Il valore sierico di B12 può aumentare fino a una media di 560.000.000 pmol/L entro 50 minuti.
      Se necessario, questo trattamento viene ripetuto entro diverse ore, portando la dose totale a 10 grammi. Gli effetti collaterali che si verificano, come arrossamento della pelle e delle urine e variazioni della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, sono temporanei e innocui.

      In breve:
      10.000 iniezioni al giorno non sono ancora sufficienti per un’overdose di vitamina B12.

      COLLEGIO MEDICO DISCIPLINARE REGIONALE: NON SI PUÒ OVERDOSE DI VITAMINA B12

      Nel 2009, la commissione medica disciplinare regionale di Eindhoven ha affermato chiaramente che un sovradosaggio non è possibile:

      La commissione medica si è pronunciata contro un paziente che sosteneva che il suo peggioramento della salute era dovuto al proseguimento del trattamento con iniezioni di vitamina B12.
      CONCLUSIONE

      Una carenza di vitamina B12 può causare molti sintomi diversi, tra cui gravi problemi neurologici.
      Il trattamento con iniezioni di B12 ad alte dosi non è solo completamente sicuro ma fortunatamente anche molto efficace.

      Con il giusto trattamento i pazienti possono riprendersi completamente. È essenziale iniziare subito il trattamento, così come continuarlo per fornire all’organismo abbastanza vitamina B12 per riprendersi completamente.

      Pertanto è essenziale che i pazienti non siano più esposti al pericolo reale di sintomi irreversibili a causa della paura immaginaria di un sovradosaggio.

      FONTE


    RIFERIMENTI
    References
    1. Voedingsnormen: vitamine B6, foliumzuur en vitamine B12. (Nutritional standards: vitamin B6, folic acid, vitamin B12) Gezondheidsraad.Publicatienr. 2003/04, Gezondheidsraad, (Dutch National Health Counsel) Den Haag 2003:130-31
    2. How I treat cobalamin (vitamin B12) deficiency. Carmel R. Blood 2008;112: 2214-21
    3. College voor Zorgverzekeringen. Farmacotherapeutisch KompasCVZ, (pharmaceutical reference book) Amstelveen 2011
    4. De betekenis van een te hoge cobalamineconcentratie in het bloed. (the significance of a high cobalaminconcentration in blood) Ermens AAM, Vlasveld LTh, Van Marion-Kievit JA, Lensen CJPA, Lindemans J. NTvG 2002;146:459-64
    5. Inherited disorders of folate and cobalamin transport and metabolism. FentonWA, Rosenblatt DS. In: Stanbury JB ea. (eds). Online Metabolic & Molecular Bases of Inherited Disease, The McGraw-Hill Companies,New York 2001:3897-933
    6. Vitamin B12 metabolism and massive-dose methyl vitamin B12 therapy in Japanese patients with multiple sclerosis. Kira J, Tobimatsu S, Goto I.Intern Med 1994;33(2):82-86
    7. Neuroblastoma: an evaluation of its natural history and the effects of therapy, with particular reference to treatment by massive doses of vitamin B12. Bodian M. Arch Dis Child 1963;38(202):606–19
    8. Intravenous methylcobalamin treatment for uremic and diabetic neuropathy in chronic hemodialysis patients. Kuwabara S, Nakazawa R, Azuma N, Suzuki M, Miyajima K, Fukutake T, Hattori T. Intern Med 1999;38(6):472-75
    9. Clinical trials of ultra-high-dose methylcobalamin in ALS. Izumi Y, Kaji R. Brain Nerve 2007;59(10):1141-47
    10. European Medicines Agency (EMEA). Europees openbaar beoordelingsrapport (EPAR) Cyanokit,Londen 2007
    11. Hydroxocobalamin as a cyanide antidote: safety, efficacy and pharmacokinetics in heavily smoking normal volunteers. Forsyth JC, Mueller PD, Becker ChE, Osterloh J, Benowitz NL, Rumack BH, Hall AH. Clin Toxicol 1993;31:277-94
    12. Regionaal Tuchtcollege voor de Gezondheidszorg te Eindhoven. (Regional Disciplinary Medical Board Eindhoven verdict) Uitspraak van 15 april 2009 nr. 113b Juni 2011




    Ruolo dei nutrienti per la salute delle orecchie e miglioramento degli Acufeni

    Trattamenti alternativi dell’acufene: medicina alternativa

    “Poiché la medicina occidentale è rimasta ampiamente infruttuosa nel trattamento dei sintomi dell’Acufene, molti medici e pazienti si sono rivolti a opzioni terapeutiche alternative per ridurre la sofferenza dei pazienti e migliorare la loro qualità di vita.

    Sebbene la ricerca nella medicina complementare/integrativa continui ad essere scarsa e inconcludente , gli studi puntano verso gli effetti positivi dell’agopuntura, dei rimedi erboristici, degli integratori alimentari, degli antiossidanti, della melatonina e dell’ipnosi sull’acufene.

    Sebbene l’efficacia di questi trattamenti sia incoerente e possa dipendere dalle circostanze specifiche del paziente, gli studi riconoscono che ogni trattamento vale la pena provare alla luce dei potenziali benefici essendo non invasivo e ben tollerato.”

    Quindi abbiamo trovato alcuni studi sui seguenti integratori di vitamine, minerali ed amminoacidi:

    • Potassio
    • Magnesio
    • Zinco
    • Vitamina A (beta-carotene)
    • Vitamina B-12
    • Vitamina C
    • Vitamina D
    • Folati
    • Taurina

    Consigliamo, per nostra esperienza, di non ricorrere ad integratori multivitaminici, specie se indirizzati proprio al disturbo degli Acufeni poiché non garantiscono i dosaggi di efficacia. Benché sembrino così comodi da assumere, è meglio usare integratori singoli per ciascun nutriente, a garanzia di maggiore efficacia e con migliori speranze di attenuare i disturbi dell’orecchio.

    La serie di soluzioni nutraceutiche che andiamo a presentarvi sono già in parte vitamine e minerali che usiamo per mantenimento della salute in generale. Per chi si approccia per la prima volta alle integrazioni può sembrare una novità, ma è essenziale capire che più integratori lavorano meglio assieme. Quindi affidarsi solo ad una vitamina o un minerale per migliorare gli acufeni, non è una buona strategia.

    È bene sapere che la carenza di vitamine e minerali colpisce in ogni distretto del corpo e proprio gli organi più piccoli con microcircolazione, sono i primi a risentirne.

    Vitamite e integratori: i benefici per le orecchie

    Tratto da Amplifon

    Minerali per la salute delle orecchie

    come la perdita dell’udito legata all’età, le infezioni dell’orecchio e il tinnito (ronzio nelle orecchie). Ecco uno sguardo più da vicino ad alcuni di questi minerali.

    MAGNESIO

    Il Magnesio previene i danni all’orecchio interno

    Magnesio può svolgere un ruolo importante nel proteggere le nostre orecchie dagli effetti dannosi del rumore. I suoni forti stimolano la produzione di molecole di radicali liberi nel nostro orecchio, che danneggiano le delicate cellule ciliate dell’orecchio interno. Poiché queste cellule ciliate sono necessarie per trasmettere il suono dall’orecchio al cervello, questo danno può portare alla perdita dell’udito indotta dal rumore.

    POTASSIO

    Il Potassio aiuta a convertire il suono

    ZINCO

    Lo Zinco combatte i batteri e i virus

    Nota: Controllate il vostro medico prima di aggiungere un supplemento di Zinco alla vostra routine, soprattutto se prendete antibiotici o diuretici, perché lo Zinco può interagire negativamente con questi tipi di farmaci.

    Vitamine per la salute dell’orecchio

    FOLATI

    Folati per combattere i radicali liberi

    tasso più lento di perdita dell’udito.

    L’attività dei radicali liberi può ridurre il flusso di sangue all’orecchio interno e danneggiare le delicate cellule sensoriali del nostro orecchio, necessarie per un udito sano. E una volta che queste cellule sono distrutte, non possono ricrescere.

    VITAMINA D

    La vitamina D mantiene forti le ossa dell’orecchio

    VITAMINA A e C

    Il Magnesio con le vitamine A e C

    aiutare a prevenire i danni all’udito indotti dal rumore.

    Il legame tra il tinnito e le vitamine

    carenza di vitamina B12 hanno sperimentato un miglioramento significativo dopo aver ricevuto iniezioni intra-muscolari della vitamina. Lo Zinco è un altro nutriente che a volte viene propagandato per migliorare i sintomi dell’acufene, ma gli studi non sono riusciti a dimostrare un legame significativo tra l’integrazione di Zinco e il sollievo dall’acufene.

    Amminoacidi ed Acufeni

    TAURINA

    Parliamo della Taurina.

    invertire la perdita dell’udito biologico. I danni alle orecchie si verificano nelle cellule nervose responsabili della conversione del suono in segnali elettrici che il cervello può interpretare. Queste cellule nervose dipendono dalla circolazione del calcio per funzionare bene. Quando questa circolazione di calcio si riduce, la Taurina aiuta a ripristinarla e a mantenerla a livelli ottimali.

    • – https://doi.org/10.1016/j.heares.2010.09.0

    Altri studi sull’Acufene


    Riuscire a dormire con Acufeni

    Utilizzare erbe calmanti e sedative finche non riuscite a gestire l’Acufene o migliorarlo con itegratori e strategie proposte.

    Quindi saranno utili: Valeriana, Biancospino, Passiflora, Tiglio ecc…


    CHE COS'è L'ACUFENE

    Dalla pagina Acufene.it (tutto quello che devi sapere sul fischio all’orecchio)

    L’acufene viene scientificamente definito come la percezione di un suono in assenza di stimoli esterni. Circa il 20% della popolazione mondiale lo ha avvertito almeno una volta mentre il 2% ne soffre.  Le cause responsabili della genesi di tale fastidio possono essere molteplici e anche molto sfumate.

    Diversi elementi sono chiamati in causa come possibili fattori scatenanti tra cui patologie occlusive dell’orecchio esterno, alcuni trattamenti farmacologici, esposizione a rumori intensi, disturbi dell’articolazione temporomandibolare, processi di invecchiamento delle strutture recettoriali dell’orecchio interno, alimentazione, probabilmente tutti coinvolti con importanze diverse, nella genesi dell’acufene, motivo per cui si parla di “patogenesi multifattoriale”.


    VITAMINA B12

    Acufene e vitamina B12

    Come noto l’acufene è una percezione uditiva la cui esatta origine e natura è sconosciuta: può derivare da una sorgente o da un punto trigger nella coclea, nel tronco cerebrale o in altri centri e punti dove non è però presente alcun generatore acustico rilevabile.

    Fra i modelli più accreditati c’è quello formulato dal neurofisiologico Jastreboff che considera l’acufene una percezione sottocorticale e il risultato dalla trasformazione di una debole attività neuronale.

    17 persone sono risultate carenti di vitamina B12 (42,5%), considerando quali valori normali 250 pg/ml. Dall’analisi dei risultati è emerso che i pazienti carenti di vitamina B12 trattati con questa hanno registrato miglioramenti statisticamente significativi dei punteggi, sia di quello relativo al tinnito misurato con questionario, sia di quelli relativi alla gravità del disturbo misurato con scana analogica visiva (VAS).

    I risultati di questo studio supportano l’ipotesi che la correzione di un’eventuale carenza di vitamina B12 può migliorare l’acufene.


    STRATEGIE PER L'ACUFENE

    Come Curare l’Acufene in Modo Naturale

    Importanza di una Dieta Equilibrata

    come curare l'acufene in modo naturale

    Una dieta ben bilanciata non solo promuove la salute generale ma può anche influire sulle condizioni dell’acufene. L’alimentazione gioca un ruolo cruciale nel modulare il nostro stato di salute, e alcuni nutrienti specifici hanno mostrato la capacità di influenzare positivamente i sintomi dell’acufene.


    CONSIGLI ALIMENTARI

    Cosa non mangiare per gli acufeni?

    Nella gestione dell’acufene, la dieta gioca un ruolo cruciale. Alcuni alimenti e sostanze possono, infatti, esacerbare i sintomi, rendendo fondamentale conoscerli e possibilmente evitarli. Tra questi, gli alimenti ricchi di sale sono in cima alla lista. Un’eccessiva assunzione di sale può portare ad un aumento della pressione sanguigna, che a sua volta può aggravare i sintomi dell’acufene. Allo stesso modo, alimenti contenenti alti livelli di zuccheri raffinati possono alterare i livelli di zucchero nel sangue e peggiorare i sintomi.

    Altri stimolanti come la caffeina e l’alcol sono noti per influenzare negativamente l’acufene. La caffeina, in particolare, può stimolare l’attività nel cervello in modo che possa aumentare la percezione dei suoni dell’acufene. Analogamente, l’alcol, alterando il flusso sanguigno nell’orecchio interno, può intensificare i sintomi. È quindi consigliabile limitare il consumo di caffeina e alcol per coloro che cercano di gestire l’acufene in modo più efficace.

    È inoltre importante considerare gli alimenti che possono innescare reazioni allergiche o sensibilità, poiché queste condizioni possono contribuire alla comparsa o all’aggravamento dell’acufene. Alimenti come i latticini o il glutine, per esempio, possono essere problematici per alcune persone. Monitorare la propria risposta a questi alimenti e regolare la dieta di conseguenza può offrire un certo sollievo dai sintomi dell’acufene.

    Cosa bere per acufeni?

    bere abbondante acqua durante il giorno può aiutare a ridurre i sintomi dell’acufene, mantenendo il corpo e le vie circolatorie ben idratate. Questo è particolarmente importante dato che anche una lieve disidratazione può peggiorare i sintomi.

    Le tisane, in particolare quelle con proprietà rilassanti e anti-infiammatorie come la camomilla o lo zenzero, possono offrire sollievo. Queste bevande non solo promuovono il rilassamento, ma possono anche avere effetti positivi sulla circolazione, potenzialmente benefici per chi soffre di acufene.

    Alcuni studi suggeriscono che il tè verde, ricco di antiossidanti, può avere effetti benefici. Gli antiossidanti nel tè verde possono proteggere le cellule dell’orecchio interno e migliorare la circolazione, possibilmente aiutando a ridurre i sintomi dell’acufene. Tuttavia, dato il contenuto di caffeina nel tè verde, il suo consumo dovrebbe essere moderato, specialmente per coloro sensibili agli stimolanti.

    I frullati di frutta e verdura possono essere un ottimo modo per integrare la propria dieta con nutrienti essenziali che possono supportare la salute dell’udito e ridurre l’infiammazione, fattori chiave nella gestione dell’acufene. Scegliere ingredienti ricchi di magnesio, potassio e antiossidanti può fornire un contributo positivo alla riduzione dei sintomi.

    Il Ruolo del Magnesio nella Dieta

    Alimenti ricchi di magnesio, come verdure a foglia verde, noci e semi, sono stati collegati a una riduzione dei sintomi dell’acufene. Il magnesio, un minerale essenziale, svolge un ruolo vitale in numerosi processi corporei, compresa la funzione nervosa e la circolazione sanguigna. Integrare la propria dieta con cibi ricchi di magnesio può non solo contribuire a una salute generale ottimale ma anche offrire un sollievo specifico per chi soffre di acufene.


    L’Impatto degli Stimolanti

    Evitare stimolanti come caffeina e alcol può anche essere benefico, poiché possono aggravare i sintomi dell’acufene. Queste sostanze possono influire negativamente sulla qualità del sonno e aumentare i livelli di stress, creando un circolo vizioso che può peggiorare la percezione dell’acufene. Ridurre o eliminare questi stimolanti dalla propria dieta può contribuire significativamente a gestire i sintomi dell’acufene, portando a una migliore qualità della vita.

    Uso di Integratori e Erbe Naturali

    L’approccio alla cura dell’acufene attraverso integratori naturali ed erbe è una via esplorata con interesse crescente. Questo metodo si basa sulla premessa che alcuni supplementi possono influenzare positivamente la circolazione sanguigna e l’equilibrio nutrizionale del corpo, offrendo potenziali benefici per coloro che soffrono di acufene. Tra i più discussi vi sono il Ginkgo biloba e lo Zinco, entrambi noti per le loro proprietà uniche che potrebbero contribuire alla gestione dei sintomi dell’acufene.


    GINKGO BILOBA

    Ginkgo biloba

    Il Ginkgo biloba è celebre per la sua capacità di migliorare la circolazione sanguigna, particolarmente verso il cervello e le estremità del corpo. Questa erba, usata per millenni nella medicina tradizionale cinese, si pensa abbia effetti positivi anche sulla circolazione nell’orecchio interno, luogo chiave nella percezione dell’acufene.

    Alcuni studi suggeriscono che il Ginkgo biloba possa ridurre i sintomi in alcuni pazienti, anche se la ricerca è ancora in fase di approfondimento. Importante è consultare il proprio medico prima di iniziare qualsiasi integrazione, per assicurarsi che non ci siano interazioni con altri farmaci in uso.


    ZINCO

    Zinco

    L’importanza dello Zinco nella salute dell’orecchio è ben documentata, con una carenza di questo minerale che può essere correlata a casi di acufene. Lo Zinco svolge un ruolo cruciale in molteplici processi cellulari, compresa la neurotrasmissione, e il suo apporto adeguato può contribuire al benessere dell’udito.

    Integratori di Zinco possono quindi essere considerati come parte di un approccio di cura, specialmente per coloro la cui dieta potrebbe non fornire quantità sufficienti di questo nutriente essenziale. Come sempre, è vitale discutere di questa integrazione con un professionista della salute, per assicurarsi che gli integratori di Zinco siano una scelta sicura e appropriata basata sul proprio stato di salute e storia medica.


    TERAPIE DEL SUONO

    Terapie del Suono e Ambienti Acustici

    La terapia del suono rappresenta una frontiera promettente nel trattamento dell’acufene, sfruttando il potere dei suoni esterni per modificare la percezione del disturbo o per mascherarlo completamente. Tale approccio, altamente personalizzabile, spazia dall’uso di apparecchi acustici a generatori di suono bianco, fino a includere app mobili specificamente sviluppate per chi soffre di acufene. Queste tecnologie non solo offrono un sollievo immediato dal ronzio costante ma possono anche, nel tempo, aiutare il cervello a “riconfigurarsi”, riducendo così la percezione dell’acufene.

    • Il ricorso a suoni di fondo, quali il rumore bianco o i suoni rilassanti della natura, emerge come una strategia efficace per mascherare l’acufene. Questo metodo si basa sul principio della distrazione sonora, che può aiutare a ridurre l’impatto del ronzio o del fischio all’interno dell’orecchio, migliorando la concentrazione e favorire il rilassamento. Suoni come il mormorio di un ruscello, il fruscio delle foglie o la pioggia delicata possono creare un ambiente acustico più piacevole, che aiuta a distogliere l’attenzione dai sintomi dell’acufene.
    • L’impiego di apparecchi acustici può rivelarsi particolarmente utile quando l’acufene è accompagnato da perdita dell’udito. Questi dispositivi non solo amplificano i suoni esterni, ma possono essere programmati per generare specifici suoni di mascheramento che aiutano a neutralizzare il suono dell’acufene. In questo modo, gli apparecchi acustici possono facilitare una doppia funzione: migliorare la capacità di udire l’ambiente circostante e contemporaneamente ridurre la percezione dell’acufene, offrendo un significativo sollievo ai pazienti.

    Fonte articolo:

    CONDROITINA, UNO STUDIO SPERIMENTALE

    Supplementazione magnesio e condroitina solsfato: nuovo protocollo farmacologico per l’acufene




    Colesterolo, il capro espiatorio delle malattie Cardiovascolari e l’Omocisteina ignorata

    Sempre più spesso, all’aumentare degli iscritti nel gruppo Vitamineral, giungono domande del Tipo “come posso abbassare il colesterolo?”

    Così si legge sui documenti pubblicati dal dr Giorgini:

    100 anni di Guerra al Colesterolo!

    Molte malattie cardiovascolari (attacchi di cuore e infarto) sono imputabili all’aterosclerosi, ovvero all’adesione e all’occlusione causata dalle placche formate da colesterolo alle pareti delle arterie, con altri grassi, minerali e rifiuti cellulari. Queste malattie causano circa il 35% delle morti.

    Dunque, sembrerebbe importante ridurre il colesterolo entro certi limiti. Assumiamo parte del colesterolo dagli alimenti, ma l’organismo ne produce una quantità ancora maggiore nel fegato e nel tratto gastro-intestinale. Inoltre, il colesterolo viene prodotto da zuccheri, grassi e perfino dalle proteine, tanto è importante: è necessario per la sintesi degli ormoni sessuali, per la produzione della bile e per la composizione delle membrane cellulari.

    Il capro espiatorio: acidi grassi insaturi e colesterolo

    I medici, tuttavia, hanno individuato nei grassi saturi e soprattutto nel colesterolo il capro espiatorio, il “cattivo” della storia dell’aterosclerosi. Quindi, quando il colesterolo è definito alto niente uova, niente burro e, soprattutto, evitare i grassi animali, questo è l’avvertimento dietetico degli scienziati contro la trombosi.

    Così, è stato notevolmente diminuito il consumo di grassi animali ma gli attacchi coronarici e ischemici sono aumentati e aumentano di numero di anno in anno. Invece di concentrarsi solo sul colesterolo come causa dell’aterosclerosi, bisogna guardare altri squilibri biochimici. Infatti, se le pareti dei vasi sanguigni sono elastiche, lisce, e non irruvidite il colesterolo non si attacca.

    L’omocisteina irruvidisce i vasi sanguigni

    È da oltre un secolo che è stata individuata la sostanza che irruvidisce le pareti interne dei vasi sanguigni: si tratta dell’OMOCISTEINA.

    Attività fisica e dieta sana: non salvano nessuno

    Il cuore può essere colpito anche se non fumate e non bevete, anche se vi allenate regolarmente e seguite una dieta a basso contenuto di colesterolo, perché ci sono altre cause scatenanti contro cuore e circolazione e tutte sono riconducibili a carenze di nutrimenti:

    Difficile sfuggire ad almeno una di queste situazioni, il corpo perciò può trovarsi privato di alcuni nutrimenti.
    Quando viene a mancare un nutrimento che serve, ad esempio, ad attivare un enzima, questo lavora molto più lentamente di come dovrebbe o non lavora proprio. Se si tratta dell’enzima che attiva l’acido folico, il quale presiede una delle tre vie di eliminazione (trasformazione) della pericolosa Omocisteina, quella non trasformata passa in circolo nel sangue.

    L’OMOCISTEINA CAUSA ARTERIOSCLEROSI E ATEROSCLEROSI

    «L’Omocisteina se non viene eliminata, quando passa nel flusso sanguigno, (come si è detto), è pericolosa perché abrasiva. Gratta e raschia le delicate pareti arteriose, facendo indurire le arterie (arteriosclerosi). Inoltre, le aree irruvidite che essa lascia dietro di sé diventano punti di ancoraggio ideali per il colesterolo e i depositi minerali [placche aterosclerotiche]. Col passare del tempo le arterie perdono la loro elasticità, si ostruiscono e l’Omocisteina continua a circolare.»

    L’Omocisteina non si può eliminare con un farmaco e non si può inibire la sua produzione senza causare un danno maggiore, l’Omocisteina va TRASFORMATA e per ottenere questo sono indispensabili dei nutrimenti: alcune vitamine, alcuni sali minerali e aminoacidi.

    Questa trasformazione è talmente importante che la Natura per realizzarla ha previsto due modi diversi suddivisi in tre vie, come si può vedere nella
    Fig. 1.

    In breve: la Metionina, un aminoacido essenziale, cede un gruppo metile, (-CH3) e diventa Omocisteina.
    L’Omocisteina, come metabolita intermedio, è situata in un crocevia metabolico che influenza, direttamente e indirettamente, l’intero metabolismo metilico e sulfureo che avviene nel nostro organismo.
    Questa “donazione” di metile alimenta molte strade metaboliche, come si accennerà nel prosieguo per comprendere l’importanza fondamentale di questo crocevia metabolico.

    La Fig. 1 mostra due strade chiamate di RI-METILAZIONE, dove l’omocisteina ridiventa metionina e una strada, detta di TRANS-SULFURAZIONE, dove l’Omocisteina diventa cisteina, taurina, glutatione e gruppi solfato.

    Prima strada di ri-metilazione

    La PRIMA STRADA DI RI-METILAZIONE avviene per mezzo della vitamina B12 attivata, la metil-cobalamina, che dona il metile (-CH3) all’omocisteina trasformandola in metionina.

    Successivamente, la vitamina B12 viene di nuovo attivata dalla forma attiva dell’acido folico, il 5-metil tetraidrofolato che gli dona un metile (-CH3) e diventa tetraidrofolato (THF).

    Il tetraidrofolato viene trasformato nell’intermedio 5,10 metilen-tetraidrofolato grazie alla serina e alla vitamina B6 attivata e viene poi rimetilato dalla SAMe che, per mezzo dell’enzima metil-tetraidrofolato reduttasi (MTHFR), trasforma il 5,10 metilen-tetraidrofolato di nuovo in 5-metil tetraidrofolato, necessarie le vitamine B1, B2, B3.

    Attenzione: l’enzima (MTHFR) metil-tetraidrofolato reduttasi a causa di due mutazioni genetiche ereditabili (C677T e A1298C), viene prodotto male e ha poca o nessuna attività.
    Si tratta di un difetto innato che esclude una delle tre vie di trasformazione dell’omocisteina, la ri-metilazione basata sull’attivazione dell’acido folico.
    Si può ovviare a questa mutazione genetica assumendo l’acido folico già attivato (5-metil-tetraidrofolato) o addirittura la vitamina B12 attivata (metil-cobalamina).
    La frequenza di questa mutazione genetica è del 3,7% in Europa, cioè una persona su 27.

    Le persone con la carenza congenita dell’enzima metiltetraidrofolato reduttasi (MTHFR) presentano bassi livelli della SAMe nel fluido cerebro-spinale e mostrano demielinizzazione nel cervello e una degenerazione del midollo spinale.
    Questo disturbo è causato dall’omocisteina che non viene trasformata in quantità sufficiente in metionina, precursore della solfo-adenosil-metionina, cioè della SAMe.

    Seconda strada di ri-metilazione

    È stato dimostrato che la Betaina (trimetilglicina) è in grado di ripristinare i livelli di SAMe e di prevenire la progressione dei sintomi neurologici in tutte le persone in cui è stata sperimentata.

    Questo perché si sta parlando della SECONDA STRADA DI METILAZIONE dell’omocisteina a metionina (Fig. 1).
    Questa seconda via è determinante per i mitocondri e dunque per la produzione di energia. Infatti, l’acido folico e i suoi derivati attraversano molto lentamente la membrana dei mitocondri per rimetilare l’omocisteina.

    Perciò, nei mitocondri la rigenerazione di Metionina dall’omocisteina (rimetilazione) si basa principalmente sul recupero del gruppo metile dalla Betaina (trimetilglicina), disponibile velocemente. La Betaina, per mezzo dell’enzima betaina-omocisteina metil-transferasi (necessario lo zinco), dona il metile all’omocisteina e si trasforma in dimetilglicina (DMG), da questa viene prodotta la glicina e anche l’aminoacido serina, necessario alla terza strada di trasformazione dell’omocisteina.

    Terza strada, la transulfurazione

    La trans-sulfurazione è la TERZA STRADA DI TRASFORMAZIONE DELL’OMOCISTEINA (Fig. 1).
    L’Omocisteina viene trasformata in Cistationina per mezzo dell’enzima cistationina beta-sintasi e necessita, oltre alla Serina, anche della vitamina B6 attivata, il piridossale-5 fosfato.

    La Cistationina, per mezzo dell’enzima cistationina gamma-liasi diventa Cisteina,  necessaria la vitamina B6 attivata. La vitamina B6 (piridossale) viene attivata dalla vitamina B2. La betaina si forma dalla Colina, una vitamina del gruppo B (o vitamina-simile).

    Questa strada trasforma l’omocisteina in preziosi nutrimenti: cisteina, taurina, gruppi solfato e glutatione.

    Complessivamente, le 3 strade per funzionare richiedono:

    Tutti questi nutrimenti sono evidenziati in verde nella Fig. 1.

    Finora abbiamo evidenziato quei nutrimenti che trasformano l’Omocisteina in aminoacidi utili (metionina, cisteina, taurina, glutatione) dando la spiegazione e, contemporaneamente, i rimedi a questa sfavorevole condizione comune a più di un terzo della popolazione.

    Prendendo il ciclo dell’Omocisteina come esempio, è lecito pensare che altre carenze nutrizionali siano all’origine di altri disturbi, causati da carenze che rallentano o interrompono determinate strade metaboliche.

    DANNI CAUSATI DIRETTAMENTE DALL’OMOCISTEINA

    Bisogna ora dare uno sguardo veloce ai danni causati dall’Omocisteina, ricordando che piuttosto che continuare a pensare all’aterosclerosi come al risultato del colesterolo, dobbiamo invece constatare che è il risultato di talune carenze nutrizionali.

    Molti dei disturbi che si presentano passati i 50 anni sono riconducibili all’azione dell’Omocisteina, il secondo difetto innato più comune del metabolismo degli aminoacidi. Le cause dell’innalzamento dell’Omocisteina nel sangue, come si è visto, possono essere sia genetiche, che nutrizionali.

    La sua circolazione continua provoca anche un invecchiamento precoce che colpisce prima dell’età normale dell’invecchiamento. Più precisamente, si tratta di una lenta e progressiva sclerosi di organi e apparati, con un conseguente indurimento e disidratazione dei tessuti.
    Tutto parte dalla sclerosi dei vasi sanguigni causata dall’Omocisteina, i quali all’inizio diventano meno elastici e col tempo, alle loro pareti, aderiscono anche placche di colesterolo.

    Perciò, lo spazio per il passaggio del sangue diminuisce, le cellule diventano affamate, arriva anche meno ossigeno e non riescono a lavorare come prima. Allora la pressione del sangue aumenta per compensare, in primis, il rifornimento dell’ossigeno a tutte le cellule. Il cuore deve lavorare di più e più duramente, si stressa, si ingrossa e consuma gli antiossidanti disponibili, l’efficienza diminuisce e può arrivare un attacco di cuore o un altro disturbo per mancanza di antiossidanti.

    L’Omocisteina facilita anche la produzione di un forte ossidante, il perossido di idrogeno, ovvero l’acqua ossigenata, che apporta un danno al colesterolo “cattivo” o LDL (perossidazione lipidica) che apre la strada all’aterosclerosi e danni alle membrane cellulari.
    Negli ultimi anni i livelli alti di Omocisteina sono stati associati a molti disturbi.

    Disturbi associati con livelli alti di Omocisteina:

    Livelli alti di Omocisteina accompagnano il diabete e la retinopatia proliferativa.
    Livelli elevati di Omocisteina si osservano anche nell’artrite reumatoide, insufficienza renale, e nell’uricemia (acidi urici).

    L’Adenosina in eccesso, che avrebbe dovuto reagire con la Metionina per attivarla a solfo adenosilmetionina (SAMe), viene degradata ad acido urico.
    Livelli particolarmente elevati di Omocisteina si osservano con elevato consumo di caffè e di caffè unito al fumo.
    Anche l’ingestione abituale di alcol è collegata a livelli elevati di Omocisteina.

    IL LIVELLO DI OMOCISTEINA

    Se non si controlla il livello di Omocisteina nel sangue si può instaurare uno squilibrio biochimico, lento ma inesorabilmente progressivo che può causare centinaia di disturbi e malattie anche croniche e mortali.

    Nel Manuale di interpretazione degli esami di laboratorio si legge:




    Metilazione DNA: come si può aumentare

    Crediti a Centro Terapie Naturali dr Fassina

    Che Cos’è la Metilazione del DNA

    La metilazione del DNA è un processo epigenetico che consiste nell’aggiunta di un gruppo chimico (metile) in punti specifici del DNA. Tale aggiunta permette di modificare l’attività di un tratto di DNA senza cambiarne la sequenza.

    Infatti, la presenza di molti gruppi metile (-CH3) sul promotore di un gene ne silenzia la trascrizione impedendo il legame con i fattori di trascrizione. Pertanto, la metilazione del DNA può disattivare la sintesi proteica indotta da uno specifico gene.

    fattori di crescita) che servono per svolgere e regolare specifiche funzioni biologiche. Silenziandolo tramite metilazione, queste proteine non vengono più sintetizzate.

    Un esempio per capire

    Poiché la metilazione del DNA inibisce l’espressione di alcuni geni, è fondamentale che i processi di metilazione avvengano in maniera equilibrata. Se tale equilibrio si spezza e la metilazione diventa eccessiva o insufficiente, si possono avere ripercussioni sullo stato di salute.

    BRCA1 (responsabile della riparazione del DNA). Una maggiore metilazione del gene BRCA1 può aumentare il rischio di cancro, poiché BRCA1 è protettivo contro alcuni tumori.

    D’altro canto, sebbene il genoma del cancro sia spesso caratterizzato da ipermetilazione di geni specifici, spesso si può osservare anche un’ipometilazione globale del DNA delle cellule tumorali 1. Si ritiene che la riduzione del livello complessivo di metilazione provochi instabilità cromosomica e aumento degli eventi di mutazione.

    I cambiamenti nella metilazione del DNA sono associati anche ad altri esiti negativi sulla salute come malattie cardiache e autoimmuni (ad esempio, la sclerosi multipla e il lupus) 1.




    Le vitamine utili per la memoria e la concentrazione

    Generalità

    Un buono stato nutrizionale è importante per il mantenimento della normale funzione cognitiva.

    Il cervello umano richiede infatti un apporto costante di nutrienti, necessari per il metabolismo energetico dei neuroni, la sintesi e l’azione dei neurotrasmettitori e la propagazione degli impulsi nervosi.

    Tra i nutrienti essenziali per il cervello rientrano anche diverse vitamine, che agiscono principalmente come cofattori nella produzione di energia dal glucosio.

    Di conseguenza, le carenze di questi micronutrienti, soprattutto delle vitamine del gruppo B, hanno effetti negativi sulla cognizione.

    Questo è il motivo per cui esiste un diffuso interesse dei consumatori nei confronti degli integratori di vitamine per la memoria e la concentrazione.

    Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per chiarire se l’integrazione vitaminica possa migliorare le funzioni cognitive legate alla memoria e alla concentrazione.

    Vitamine e Cervello

    Le vitamine del gruppo B – tra cui tiamina, riboflavina, niacina e acido pantotenico – insieme ai composti acido lipoico e coenzima Q10, partecipano a varie reazioni che metabolizzano il glucosio in ATP, anidride carbonica e acqua.

    A questi nutrienti, si aggiungono alcuni minerali, come magnesio, ferro e manganese, necessari per il completo metabolismo del glucosio con produzione di energia.

    La biotina è inoltre necessaria per un enzima chiave nella via gluconeogenica, mentre vitamina E e C proteggono il cervello dallo stress ossidativo.

    Oltre a vari amminoacidi, diverse vitamine del gruppo B, tra cui tiamina, riboflavina, niacina, vitamina B6, folati e vitamina B12, sono necessarie come cofattori per la sintesi di neurotrasmettitori. Anche la vitamina C è necessaria per la sintesi di noradrenalina.

    Infine, alcuni micronutrienti possono influenzare la velocità di propagazione degli impulsi nervosi. In particolare, un adeguato apporto di folati e vitamina B12 è importante per l’integrità della guaina mielinica, mentre la tiamina è necessaria per il mantenimento del potenziale di membrana del nervo e per una corretta conduttanza nervosa.

    Vitamine per la Concentrazione

    Gli studi clinici sull’effetto dell’integrazione di vitamine sulle prestazioni cognitive sono generalmente limitati e i loro risultati sono inconcludenti, perché discordanti (a volte positivi, altre negativi).

    Inoltre, per valutare gli effetti dell’integrazione, gli studi eseguiti hanno utilizzato diverse decine di compiti cognitivi differenti, rendendo così difficile il confronto e l’interpretazione complessiva dei risultati 1.

    È invece ben stabilito che le carenze di micronutrienti, in particolare le carenze di vitamine del gruppo B, hanno effetti negativi sulla cognizione. Seguire una buona dieta sana ed equilibrata è quindi importante per una salute ottimale e il normale funzionamento del sistema nervoso.

    Multivitaminici

    Uno studio in doppio cieco controllato con placebo della durata di un anno è stato condotto su 127 giovani adulti sani (di età compresa tra 17 e 27 anni), trattati con 9 vitamine a dosaggi pari a 10 volte la raccomandazione quotidiana 2.

    Rispetto alle misurazioni di base, l’integrazione vitaminica ha prodotto miglioramenti su due test dell’attenzione nelle donne ma non negli uomini. Tuttavia, le differenze con il placebo non erano statisticamente significative.

    Uno studio randomizzato di 12 settimane, in doppio cieco, controllato con placebo su 81 bambini (8-14 anni) residenti nel Regno Unito ha rilevato che l’uso quotidiano di un integratore multivitaminico/minerale, contenente la maggior parte delle vitamine, nonché ferro, rame, zinco, calcio e magnesio, è stato associato a un aumento della precisione su un compito di attenzione (test di Arrows Flankers) 3.

    L’assunzione di integratori multivitaminici/minerali sembra associata anche a cambiamenti favorevoli dello stato d’animo o al benessere psicologico. Questo può tradursi anche in maggiori energie mentali e in un conseguente miglioramento della concentrazione.

    Studi sui Benefici dei Multivitaminici per l’Umore

    Uno studio randomizzato, in doppio cieco contro placebo, su 129 giovani adulti sani ha scoperto che l’assunzione per un anno di un integratore contenente 9 vitamine (vitamina A, tiamina, riboflavina, niacina, vitamina B6, acido folico, vitamina B12, vitamina C e vitamina E, a dosaggi 10 volte superiori a quelli delle RDA) ha migliorato l’autovalutazione dell’umore 4.

    Similmente, un altro studio su 80 uomini sani, di età compresa tra 18 e 42 anni, ha rilevato che l’uso di un integratore multivitaminico/minerale per 28 giorni ha portato a riduzioni delle misure soggettive di ansia e stress percepito 5.

    Un altro studio su 215 uomini, di età compresa tra 35 e 55 anni, ha esaminato gli effetti delle vitamine del gruppo B (da 3 a 13 volte l’RDA, ad eccezione dell’acido folico che è stato incluso a una dose equivalente alla RDA), vitamina C (500 mg/giorno) e i minerali zinco (10 mg/giorno), calcio (100 mg/giorno) e magnesio (100 mg/giorno) sull’umore e sullo stress percepito 6.

    Rispetto al placebo, gli uomini che hanno assunto l’integratore multivitaminico-minerale per 33 giorni hanno ottenuto miglioramenti nei punteggi di vigore-attività, beneficiando anche di una riduzione dello stress e della stanchezza mentale prima e dopo una serie di compiti cognitivamente impegnativi.

    Infine, in uno studio di 30 giorni su 300 adulti (di età compresa tra 18 e 65 anni), l’integrazione con vitamine del gruppo B (a dosi da circa 3 a 13 volte la RDA, escluso l’acido folico assunto al 100% della RDA), vitamina C (1.000 mg/ giorno), calcio (100 mg/giorno) e magnesio (100 mg/giorno) ha prodotto miglioramenti significativi in vari punteggi di stress psicologico rispetto al placebo 7.

    Carenza di Vitamine del Gruppo B e Integrazione negli Anziani

    Gli studi dimostrano che livelli bassi o carenti di alcune vitamine del gruppo B possono portare a sintomi di nebbia cerebrale, con problemi di memoria, difficoltà di concentrazione e stress.

    Ad esempio, uno studio su 39.000 persone ha scoperto che bassi livelli di vitamina B12 erano associati a una minore attenzione e memoria 8. Anche le carenze di altre vitamine del gruppo B, tra cui vitamina B6 e folati, possono produrre difficoltà di concentrazione e memoria 9, 10.

    Nelle persone con bassi livelli di vitamine del gruppo B, come accade più spesso negli anziani, gli integratori possono quindi aiutare a ridurre questi sintomi.

    In uno studio su 202 persone con deterioramento cognitivo e livelli di vitamina B12 bassi o carenti, l’integrazione di vitamina B12 ha portato a un miglioramento della cognizione nell’84% dei partecipanti, e della memoria e attenzione nel 78% dei partecipanti 11.

    Un altro studio ha trovato che la vitamina B6 (20 mg/die di piridossina cloridrato) assunta per tre mesi ha prodotto un miglioramento della memoria, in particolare della memoria a lungo termine, in 38 uomini anziani sani (70-79 anni) rispetto al gruppo placebo 12.

    Inoltre, uno studio controllato con placebo su 211 donne adulte sane di età diverse ha trovato che l’integrazione di vitamine del gruppo B (750 mg/die di acido folico, 75 mg/die di vitamina B6, e 15 μg/die di vitamina B12) ha solo leggermente migliorato alcune funzioni mnemoniche 13.

    Tuttavia, non mancano studi dai risultati negativi.

    Ad esempio, uno studio in doppio cieco, controllato con placebo randomizzato su 162 anziani (≥ 70 anni) con lieve carenza di vitamina B12 ha trovato che l’integrazione di vitamina B12 per 24 settimane, da sola o in combinazione con l’acido folico, non ha migliorato le prestazioni di a memoria 14.

    Uno studio di un anno controllato con placebo in adulti di età pari o superiore a 65 anni ha rilevato che l’integrazione giornaliera con un multivitaminico/minerale non ha giovato alle prestazioni cognitive 15.

    Vitamina B12

    La vitamina B12 è una vitamina idrosolubile necessaria per la formazione dei globuli rossi, la funzione neurologica e la sintesi del DNA.

    La carenza di vitamina B12 è stata collegata a disturbi psichiatrici, inclusi disturbi della memoria, irritabilità, depressione e demenza 120.

    Ricerche recenti hanno dimostrato un legame tra le concentrazioni plasmatiche di vitamina B12 e la funzione cognitiva, oltre a un potenziale nel ridurre il tasso di atrofia cerebrale 121, 122.

    Negli Stati Uniti e nel Regno Unito, la carenza di vitamina B12 interessa circa il 6% della popolazione e fino a circa il 20% degli adulti di età superiore ai 60 anni 123.

    Poiché la vitamina B12 si trova solo negli alimenti di origine animale, una dieta vegana seguita per lunghi periodi può causare una carenza di vitamina B12. Gli studi indicano che fino all’80-90% dei vegetariani e dei vegani può esserne carente 124, 125.

    Vitamina D

    La vitamina D è nota per la sua importanza nel normale sviluppo e funzionamento del cervello 47. Di conseguenza, la carenza di vitamina D può compromettere le capacità cognitive.

    In effetti, alcuni studi sugli anziani hanno collegato livelli inferiori di 25-idrossivitamina D con scarse prestazioni cognitive 16, 17, 18, 19. Viceversa, livelli più elevati di 25-idrossivitamina D sono stati associati a misure migliori nelle prestazioni cognitive 20, 21.

    La carenza di vitamina D è inoltre associata a un aumentato rischio di sintomi depressivi. Pertanto, gli integratori di vitamina D possono aiutare ad aumentare i livelli di vitamina D e con essi migliorare anche i sintomi depressivi 22, 23 ,24, 25, 26.

    Altri studi mostrano che l’integrazione di vitamina D può migliorare la salute mentale generale, inclusi umore, pensieri negativi e sintomi di ansia e depressione 27, 28.

    Ad esempio, uno studio su 42 donne in postmenopausa carenti di vitamina D ha scoperto che coloro che hanno integrato con 2.000 UI di vitamina D al giorno per 1 anno hanno ottenuto risultati migliori nei test di apprendimento e memoria rispetto a coloro che hanno assunto dosi di 600 UI o 4.000 UI al giorno 29.

    Ciò suggerisce che l’integrazione con vitamina D può sostenere memoria e concentrazione. Sono tuttavia necessarie ulteriori ricerche, in particolare da studi randomizzati controllati, per determinare se l’integrazione di vitamina D possa avere effetti positivi sulla cognizione nella popolazione generale 30.

    Vitamina C

    Sebbene lo scorbuto sia raro nelle popolazioni occidentali, la carenza di vitamina C è la quarta carenza alimentare più diffusa negli Stati Uniti, coinvolgendo il 5-15% della popolazione 115.

    Una revisione di 50 studi sull’uomo ha rilevato che i soggetti con livelli ematici più elevati di vitamina C o con un’assunzione maggiore hanno punteggi di attenzione, memoria e linguaggio migliori rispetto a quelli con livelli ematici o di assunzione inferiori 116.

    Dall’analisi dei dati è emersa un’associazione significativa tra le concentrazioni plasmatiche di vitamina C e le prestazioni in compiti che coinvolgevano attenzione, concentrazione, memoria di lavoro, velocità decisionale, richiamo ritardato e totale e riconoscimento 117.

    Uno studio che ha incluso 80 adulti sani ha scoperto che le persone con adeguati livelli ematici di vitamina C hanno ottenuto – rispetto ai soggetti con bassi livelli della vitamina – risultati significativamente migliori nei test che valutavano la memoria, l’attenzione, il tempo di reazione e la concentrazione 31.

    Bassi livelli di vitamina C possono anche influenzare negativamente l’umore, tanto che la carenza di vitamina C è collegata alla depressione e al deterioramento cognitivo 32.

    Uno studio su 139 giovani ha invece scoperto che livelli più alti di vitamina C erano associati a un miglioramento dell’umore e a tassi più bassi di depressione e confusione 33.

    Inoltre, uno studio suggerisce che l’integrazione di vitamina C può migliorare l’umore nelle persone con depressione subclinica 34.

    Gli studi osservazionali hanno anche rilevato concentrazioni plasmatiche di vitamina C più basse nei pazienti con demenza o morbo di Alzheimer, rispetto a soggetti cognitivamente sani 35, 36, 37.

    Inoltre è stata riportata una migliore funzione cognitiva o un minor rischio di compromissione cognitiva nei soggetti anziani con una più alta concentrazione plasmatica di vitamina C 38, 39, 40, 41.

    Vitamina E

    Le vitamine C ed E sono due importanti vitamine antiossidanti

    Poiché il declino cognitivo legato all’età è stato collegato al danno ossidativo indotto dai radicali liberi nel cervello 42, 43, gli integratori antiossidanti potrebbero aiutare a proteggere il cervello dall’invecchiamento cognitivo.

    Alcuni studi osservazionali su persone anziane hanno anche scoperto che livelli ematici più bassi di vitamina C o vitamina E erano associati a prestazioni peggiori nei test cognitivi della memoria 44,45, 46.

    Un altro studio ha invece esaminato l’effetto dell’uso di integratori di vitamina E (per una media di 14 mesi) sulle prestazioni della memoria in pazienti con malattia di Parkinson precoce e non trattata. Tuttavia, non sono stati osservati benefici 47.

    Un altro studio ha valutato se la stessa dose di α-tocoferolo (2.000 UI/giorno), fornita per due anni, potesse trattare il morbo di Alzheimer moderatamente grave. Rispetto all’uso di un placebo (84 pazienti), l’uso di α-tocoferolo (85 pazienti) ha rallentato significativamente la progressione della malattia 48.

    Anche un altro studio ha scoperto che elevate quantità di vitamina E possono aiutare le persone con malattia di Alzheimer da lieve a moderata 49.

    50.

    Magazine X115


     




    Amminoacidi e la loro importanza per il sonno, l’umore e l’efficienza

    Il sonno, l’umore e l’efficienza sono strettamente interdipendenti. Chi inizia la giornata riposato, riesce a concentrarsi facilmente sul lavoro e si sente più equilibrato. Al contrario, la stanchezza cronica porta ad un crollo di forma e alla lunga rende insoddisfatti. Le possibili conseguenze: arrovellamento e insonnia. Un circolo vizioso. Per portare il corpo e la mente in equilibrio è importante anche l’assunzione bilanciata delle sostanze nutritive. A questo proposito le nuove scoperte nel campo dell’integrazione alimentare sottolineano la grande importanza degli amminoacidi.

    La Glutammina ha un effetto calmante e agisce contri i sintomi dello stress

    L’amminoacido Glutammina partecipa a numerosi processi metabolici. Stabilizza il sistema immunitario, rafforza le cellule intestinali, aiuta contro lo stress, l’umore nero e l’inquietudine interiore.1

    La Glutammina sconfigge lo stress

    La Glutammina è il più importante fornitore di energia per le cellule immunitarie e intestinali. Se questo amminoacido è carente, il motore di queste cellule perde colpi ed esse non riescono più a lavorare correttamente. Numerosi studi dimostrano che la concentrazione di Glutammina diminuisce soprattutto in caso di affaticamento fisico e psichico.2,3 Contemporaneamente esplode il numero dei radicali liberi che danneggiano le cellule. Si innesca una reazione a catena: con la diminuzione del contenuto di Glutammina viene a mancare il combustibile per le cellule. Il sistema immunitario si indebolisce, la mucosa intestinale perde sempre di più la sua funzione protettiva. In casi estremi si può arrivare alla «leaky gut syndrome» – l’intestino diventa estremamente permeabile, le sostanze estranee riescono ad attraversare il suo «ombrello protettivo» e possono arrivare al sangue attraverso la mucosa.

    Proprio in presenza di stress, tensione, frenesia e affaticamento fisico può essere sensato introdurre Glutammina dall’esterno. Per le cellule, la Glutammina agisce come una miccia. Soprattutto le cellule immunitarie e intestinali hanno bisogno di una quantità sufficiente di questo amminoacido poiché si dividono e si rinnovano molto rapidamente. Se la quantità di Glutammina a disposizione è abbondante le cellule immunitarie e intestinali vengono stabilizzate, il sistema immunitario e la mucosa intestinale si rafforzano e così si prevengono e si contrastano i sintomi dello stress.

    La Glutammina calma e rafforza la mente

    I pazienti affetti da esaurimento o che presentano disfunzioni cerebrali mostrano spesso una carenza di Glutammina. Inquietudine interiore, insonnia e carenza di concentrazione sono connesse fra loro.
    Il corpo produce la Glutammina a partire dall’acido glutammico e viceversa. La Glutammina aumenta la produzione di GABA, l’acido gamma amminobutirrico. Il GABA è il più importante neurotrasmettitore inibitorio del cervello. Ciò significa che esso ostacola la trasmissione degli impulsi tra le cellule nervose ed è perciò una sorta di calmante naturale per il cervello.2

    Il corpo può produrre GABA solo se ha a disposizione una quantità sufficiente di Glutammina. Gli effetti positivi sono: calma interiore, equilibrio anche nelle situazioni di stress, migliore concentrazione, sonno riposante.4 La Glutammina è addirittura un supporto nel trattamento delle depressioni.5

    La Glutammina migliora le funzioni cerebrali

    La memoria debole e la carenza di concentrazione sono influenzate positivamente dall’amminoacido Glutammina in combinazione con la vitamina B3 (Niacina). Una parte della Glutammina presente nel sangue viene trasformata nel cervello in Acido Glutammico. Esso serve prevalentemente come combustibile per la produzione di energia, ma consente anche di eliminare l’ammoniaca in eccesso legandosi ad essa e trasformandosi in Glutammina. Grazie alla rimozione di questa sostanza tossica per le cellule si evita che le funzioni cerebrali vengano compromesse, aumenta la capacità di concentrazione e migliora la memoria a breve e a lungo termine.6

    Glutammina, Ornitina e Arginina disintossicano il corpo e favoriscono il sonno

    Gli amminoacidi Glutammina, Ornitina e Arginina consentono di dormire meglio perché «disattivano» un importante fattore di disturbo: l’ammoniaca. Questa sostanza tossica per le cellule si forma durante la scomposizione delle proteine. L’ammoniaca blocca la produzione di energia nelle cellule e ostacola la respirazione cellulare. Se nel corpo c’è ammoniaca in eccesso – perché mangiamo troppa carne ricca di proteine o perché il fegato non lavora correttamente – essa può arrivare fino al cervello e bloccare lo svolgimento di importanti funzioni.

    Con l’assunzione supplementare di Glutammina, Ornitina e Arginina viene stimolato il processo di  disintossicazione che avviene nel fegato. Questi amminoacidi sono infatti necessari per la trasformazione dell’ammoniaca in urea.

    Poiché l’Arginina deriva dall’Ornitina, quest’ultima potenzia l’azione dell’Arginina. Gli effetti sull’organismo sono: sonno migliore, ma anche sostegno delle funzioni epatiche, disintossicazione e cicatrizzazione più rapida.7

    In uno studio effettuato nel 2000, l’Arginina ha mostrato effetti positivi anche nel trattamento di pazienti affetti da demenza.8

    La Carnitina migliora la capacità di rendimento e rafforza la memoria

    La Carnitina svolge nel corpo molteplici funzioni. Migliora l’umore, sostiene numerose funzioni cerebrali e consente una maggiore resistenza allo stress.

    La Carnitina migliora l’umore e favorisce la resistenza allo stress

    Lo sfinimento e la stanchezza eccessiva sono spesso dovuti al troppo stress senza sufficienti fasi di riposo. Gli studi scientifici mostrano che le persone con una sindrome da esaurimento cronico o burn-out presentano una carenza di Carnitina.9 

    La-carnitina-migliora-l-umore

    La Carnitina contribuisce notevolmente alla produzione di energia poiché trasporta gli acidi grassi nelle «centrali elettriche» delle cellule (mitocondri). In questo modo la Carnitina può migliorare anche l’approvvigionamento di energia delle cellule cerebrali. In caso di intensi sforzi fisici e mentali può essere opportuna una sua assunzione supplementare. Le persone colpite si sentono più in forma, gli sforzi di natura sia fisica che mentale vengono sopportati meglio e più a lungo ed aumenta la resistenza allo stress.10

    Folato, Vitamina B12 e Vitamina B6 con gli amminoacidi favoriscono l’efficienza mentale

    Anche le vitamine insieme agli amminoacidi favoriscono le capacità intellettuali. Gli scienziati hanno scoperto che gli anziani con un livello elevato di Omocisteina mostrano capacità cognitive inferiori rispetto ai coetanei con Omocisteina più bassa. L’Omocisteina si forma durante la scomposizione delle proteine ed è tossica. Di norma, gli enzimi scompongono l’Omocisteina, riducendola a dei composti non dannosi. Poiché questi enzimi dipendono dalle vitamine del gruppo B e dall’acido folico, un alto tasso di Omocisteina è anche una conseguenza di un carente apporto di queste vitamine e amminoacidi.11

    Scienziati dell’università di Bologna hanno analizzato le capacità di 650 anziani over 65 in relazione alla percezione, al pensiero, al riconoscimento e alla memoria. La classificazione è avvenuta sulla base di un noto test scientifico per valutare le facoltà cognitive. Si è dimostrata una chiara relazione fra elevati tassi di Omocisteina e scarsi risultati dei test.12

    Le verdure a foglia verde sono molto ricche di vitamine del gruppo B. A causa dell’elevata sensibilità delle vitamine al calore e all’ossigeno è difficile ottenerne un apporto sufficiente solamente tramite l’alimentazione: i lunghi tragitti oppure una conservazione e una cottura errata degli alimenti, portano ad un’elevata perdita delle vitamine contenute negli alimenti stessi. In questo modo, il contenuto di Folati di ogni alimento può ridursi anche del 90% in caso di preparazione non idonea.

    I nutrizionisti della società per la prevenzione e la terapia nutrizionale raccomandano quindi, non solo agli anziani, l’assunzione di acido folico in combinazione con la vitamina B6 e la vitamina B12, sotto forma di integratori alimentari in aggiunta alla normale alimentazione. Nei dosaggi appositi, tali preparati non comportano alcun rischio e sono di grande utilità.

    Bibliografia

    1. Bowtell, J.L., Gelly, K., Jackman, M.L., Patel, A., Simeoni, M., Rennie, M.J. (1999) Effect of oral glutamine on whole body carbohydrate storage during recovery from exhaustive exercise, Journal Of Applied Physiology (pp. 1770-1777)
    2. Welbourne, T.C. (1995) Increased plasma bicarbonate and growth hormone after an oral glutamine load, The American Journal Of Clinical Nutrition, Volume 61, issue 5, (pp. 1058-1061)
    3. Ohtsuka Y., Nakaya J. (2000) Effect of oral administration of L-arginine on senile dementia Am J Med, Vol. 108, (p. 439)
    4. Rudman, D., Feller, A.G., Nagraj, H.S., Gergans, G.A., Lalitha, P.Y., Goldberg, A.F., Schlenker, R.A., Cohn, L., Rudman, I.W. & Mattson, D.E. (1990) Effects of human growth hormone, The New England Journal Of Medicine, Volume 323, issue 1, (pp. 1-6)
    5. Hoffmann, A.M. (2008) Die Bedeutung von sportlicher Aktivität für den Gesundheits- und Fitnesszustand von Seniorinnen und Senioren unter besonderer Berücksichtigung des Aminosäure- und Homocysteinstoffwechsels, Universität Paderborn
    6. Giovanni, R., Forti, P., Maioli, F., Muscari, A., Sacchetti, L., Arnone, G., Nativio, V., Talerico, T. & Mariani, E. (2003) Homocysteine and cognitive function in healthy elderly community dwellers in Italy, American Journal of Clinical Nutrition, Volume 77, issue 3, (pp. 668-673)

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    Cosa fare con l’Omocisteina Alta

    Blackboard with the chemical formula of Homocysteine.  Crediti immagine Laboratorio Valsambro

    L’Omocisteina è un aminoacido contenente zolfo, non fornito dalla dieta.

    Viene sintetizzata nell’organismo durante il metabolismo della Metionina (un amminoacido essenziale introdotto attraverso gli alimenti).

    I cibi ricchi di Metionina includono carne, albumi e prodotti della pesca.

    Sebbene l’Omocisteina sia naturalmente presente nel nostro corpo, l’Omocisteina alta nel sangue è associata a un aumentato rischio di malattie cardiovascolari, tra cui trombosi venosa, aterosclerosi, ipertensione, malattia coronarica e ictus.

    A Cosa Serve

    L’Omocisteina rappresenta un intermedio metabolico nella sintesi della cisteina (un altro amminoacido) a partire dalla Metionina.

    La cisteina, a sua volta, è importante per la sintesi di glutatione e taurina.

    L’Omocisteina può essere convertita in cisteina o riciclata in Metionina con l’ausilio di specifiche vitamine del gruppo B.

    Metabolismo

    Il metabolismo dell’Omocisteina richiede specifici enzimi e adeguate quantità di alcune vitamine, in particolare vitamina B6, vitamina B12 e acido folico (vitamina B9).

    Di conseguenza, l’Omocisteina alta può dipendere da carenze vitaminiche, come quella di Folati e vitamine B6 e B12.

    Se il normale metabolismo dell’Omocisteina viene alterato, questo amminoacido si accumula nel sangue e l’Omocisteina alta può provocare danni alle pareti dei vasi sanguigni.

    Fa Male alla Salute?

    Un livello troppo alto di Omocisteina nel sangue è chiamato Iperomocisteinemia.

    Si tratta di una condizione sfavorevole per la salute, in quanto l’Omocisteina alta è stata ripetutamente collegata a un aumentato rischio di:

    • mortalità per qualsiasi causa 6, 7, 8, 9, 10, 11.

    Fa Davvero Male al Cuore?

    Gli studi osservazionali hanno dimostrato che livelli elevati di Omocisteina nel sangue sono collegati a un rischio maggiore di malattie cardiache e ictus 12, 13, 14.

    È stato ipotizzato che tale rischio derivi da un’attività predisponente dell’Omocisteina sullo sviluppo dell’aterosclerosi.

    A causa di queste controversie, l’American Heart Association non considera l’Omocisteina un fattore importante per le malattie cardiache 20, 21.

    Una meta-analisi di studi randomizzati controllati ha riportato che, su chi ha già avuto un ictus, l’integrazione di vitamine B (B6, B9 e B12) riduce del 13% il rischio di un nuovo ictus e del 17% il rischio di morte cardiovascolare 53.

    Fa Ingrassare

    Di per sé, l’Omocisteina alta non fa ingrassare. Tuttavia, le persone obese o sovrappreso tendono ad avere livelli di Omocisteina più alti rispetto alle persone normopeso 54, 55. Allo stesso tempo, tendono ad avere livelli ridotti di vitamina B12 e acido folico.

    Valori Normali

    L’Omocisteina viene comunemente dosata nel sangue.

    Di norma non si richiede il digiuno, ma un pasto ricco di proteine può aumentare significativamente i livelli di Omocisteina. Pertanto, alcuni medici raccomandano il digiuno durante la notte prima di un esame del sangue, per garantire risultati più accurati.

    In base alle fonti e al laboratorio, esistono classificazioni leggermente variabili degli intervalli di normalità ma in linea generale:

    il valore normale di Omocisteina è inferiore a 15 micromoli per litro (µmol/L).
    Nota bene:
    poiché ogni laboratorio usa diversi reagenti ed ottiene differenti range consultare il proprio referto.

    Un livello superiore viene definito iperomocisteinemia.

    A seconda della gravità, l’iperomocisteinemia può essere 22:

    • Lieve o Moderata: 15-30 µmol/l;
    • Intermedia: 30 – 100 µmol/l;
    • Grave o Severa: > 100 µmol/l.

    Secondo gli studi, l’iperomocisteinemia lieve interessa il 5-7% della popolazione generale 56.

    Cause

    Le più comuni cause di Omocisteina alta comprendono:

    • Stile di vita, soprattutto fattori come:
    • Determinati farmaci, tra cui:

    alimentazione come Causa di Omocisteina Alta

    L’Omocisteina alta può dipendere dalla carenza di alcune vitamine del gruppo B, in particolare di:

    • Folati (vitamina B9) 1, 23.

    Gli studi hanno osservato che l’Iperomocisteinemia è più comune tra chi segue una dieta vegetariana o vegana, probabilmente a causa dei livelli più bassi di vitamina B12.

    Anche una maggiore assunzione di caffè è stata associata a una più elevata concentrazione di Omocisteina nel sangue.
    Tuttavia, non sembra esserci alcuna associazione significativa tra il consumo moderato di caffè (da 3 a 4 tazze al giorno) e il rischio di malattia coronarica 23.

    Sintomi

    Alti livelli di Omocisteina di per sé non provocano sintomi.

    Tuttavia potrebbero manifestarsi i sintomi della sottostante condizione che ha causato l’innalzamento dell’Omocisteina.

    I sintomi di una carenza di Folati e vitamina B12, ad esempio, comprendono:

    • pelle pallida,
    • debolezza,
    • facile affaticamento,
    • lingua gonfia e piaghe in bocca,
    • cambiamenti d’umore,
    • parestesie (formicolii),
    • problemi di crescita nei bambini.

    Come Abbassare l’Omocisteina

    Dieta e Integratori

    Il modo migliore per prevenire l’aumento dell’Omocisteina è assicurarsi che la dieta contenga adeguate quantità di Folati (vitamina B9), vitamina B12 e vitamina B6.

    • Le stesse vitamine sono anche disponibili sottoforma di integratori. Un dosaggio indicativo potrebbe essere quello di 3,4mg/die di vitamina B6, 400 mcg/die di acido folico e 9mg/die di vitamina B12 46a.

      Pur risultando efficaci nel diminuire l’Omocisteina alta, questi integratori non sembrano prevenire le malattie e i disturbi associati all’Omocisteina alta, come le patologie cardiache, la disfunzione cognitiva, la demenza e l’osteoporosi 47, 17.

      La betaina (così come il suo precursore colina) è un altro integratore efficace per abbassare l’Omocisteina, così come l’N-Acetilcisteina (NAC).

      La N-acetilcisteina orale sembra anche ridurre l’omocisteina, che quando presente ad alti livelli rappresenta un fattore di rischio indipendente per le patologie cardiovascolari 51.

      In uno studio su 60 persone con malattie cardiache, l’integrazione di NAC (600mg/die) e acido folico (5mg/die) per 8 settimane ha abbassato i livelli di omocisteina e migliorato la salute dei vasi sanguigni 52.

      In un altro studio su quasi 100 pazienti che avevano avuto un infarto, la NAC ha accelerato il recupero, riducendo la durata delle degenze e quasi dimezzando il rischio di un nuovo infarto 53.

      Anche l’olio di pesce, ricco di omega-3, può diminuire i livelli di Omocisteina 47a.

      Consigli su Cosa Mangiare

      Secondo uno studio, il 45,4% di tutte le morti cardiometaboliche (per malattie cardiache, ictus e diabete di tipo 2) verificatesi negli USA nel 2012 era attribuibile a una dieta non ottimale, in particolare
      ai seguenti fattori di rischio53:

      • elevata assunzione di sodio (9,5%),
      • bassa assunzione di noci e semi (8,5%),
      • alta assunzione di carni lavorate (8,2%),
      • bassa assunzione di grassi omega-3 (7,8%),
      • basso apporto di verdure (7,6%) e frutta (7,5%),
      • alto consumo di bevande dolcificate artificialmente (7,4%).

      Attività Fisica

      Sebbene l’esercizio fisico aumenti l’Omocisteina nel breve periodo, a lungo termine si associa a livelli più bassi di Omocisteina e a un aumento del colesterolo HDL.

      Una revisione sistematica di 34 studi ha scoperto che un esercizio fisico regolare può essere in grado di ridurre i livelli di Omocisteina 48.

      Uno studio specifico sui pazienti con morbo di Parkinson ha scoperto che i pazienti che svolgevano attività fisica regolare mostravano livelli più bassi di Omocisteina 49.

      Smettere di Fumare

      Sia il fumo che l’esposizione al fumo passivo possono essere causa di Omocisteina alta 26, 27.

      Pertanto, smettere di fumare può aiutare a ridurre i livelli di Omocisteina 50.

      Gestione dello Stress

      Diversi studi hanno scoperto che lo stress può aumentare i livelli di Omocisteina.

      Pertanto, utilizzare delle tecniche per ridurre o gestire meglio lo stress può essere utile per abbassare l’Omocisteina, oltre a migliorare la salute in generale.

      Uno studio, ad esempio, ha dimostrato che lo yoga può aiutare a ridurre i livelli elevati di omocisteina51. Anche il Tai Chisi è dimostrato efficace in tal senso 52.

      Fonte: Magazine X115



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    Con vitamine B6, B12 e acido folico

    Ingredienti: Betaina, magnesio glicerofosfato, cellulosa microcristallina°, gomma arabica°, SAMe (S-adenosil Metionina disolfato tosilato), vitamina C (acido ascorbico), colina tartrato, zinco gluconato, (L-)serina, vitamina B3 (niacina, nicotinamide), vitamina B5 (pantotenato di calcio), vitamina B6 attivata (piridossale-5-fosfato), vitamina B2 attivata (riboflavina 5-fosfato di sodio), vitamina B1 (tiamina cloridrato), acido folico attivato (L-metilfolato di calcio), biotina, vitamina B12 attivata (5-deossiadenosilcobalamina e metilcobalamina). °Agente di carica. °°Antiagglomerante.

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    l’acido folico ad alte dosi può mascherare la carenza di vitamina B-12. Consultare il medico in caso di gravidanza/allattamento, assunzione di farmaci (in particolare fenobarbital, fenitoina, primidone e metotrexato) o patologie mediche (in particolare qualsiasi condizione che coinvolga malassorbimento di nutrienti).


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    L’Importanza della Vitamina B12

    Una risorsa indispensabile per il nostro benessere – Come riconoscerne le carenze e porvi rimedio in modo naturale

    Simona Vignali

    Lo sapevi che anche chi non è vegetariano o vegano può soffrire di una carenza di vitamina B12?

    La cattiva alimentazione, lo stress, le alterazioni del tratto digerente e di quello intestinale, più frequenti di quanto si creda, possono impedire o ridurre notevolmente l’assimilazione di questa vitamina, con gravi conseguenze. La carenza di vitamina B12 provoca una serie di sintomi che possono ripercuotersi sul sistema nervoso, il sistema motorio, la produzione di energia, il metabolismo, gli stati dell’umore, perfino il grado di fertilità. E può colpire a tutte le età, con danni irreversibili al feto, se presente durante la gravidanza.

    Depressione, ansia, fatica cronica, ritardo dello sviluppo, autismo, sindrome di Asperger, disturbo da deficit di attenzione, sterilità, neuropatia, gambe irrequiete, perdita di appetito. E se fosse carenza di vitamina B12? Niente paura.

    Questa condizione può essere facilmente curata, purché la diagnosi sia precoce.

    Simona Vignali, naturopata di grande esperienza, ci insegna a conoscere questa vitamina indispensabile per il nostro benessere, a riconoscerne i segni di carenza a tutte le età e a capire qual è il dosaggio corretto per ogni condizione. Spiega inoltre quale forma di integratore di B12 è più efficace e dove trovarla negli alimenti.


     




    Dieta e vitiligine: la storia finora
    Traduzione di uno studio

    CANNES, FRANCE – MAY 25: Winnie Harlow . (Photo by Arnold Jerocki/Getty Images for Campari)

    La vitiligine è una di quelle malattie dermatologiche in cui si assiste al fallimento della farmacologia ed dei rimedi allopatici.

    Si esterna in superficie (pelle senza pigmento a chiazze) ma le cause sono più profonde e riguardano l’apparato immunitario, forse ereditata geneticamente.  Il primo problema è visivo nella immagine della persona e non ci sono sintomi particolari a carico della pelle, né prurito, ne esquamazione e non è contagiosa. Col tempo possono svilupparsi le vere cause della malattia dando disturbi più importanti a carico di altri apparati.

    La medicina cosa offre come terapie?

    Quasi nulla di veramente rispolutivo e come tutte le malattie dermatologiche c’è la tendenza a curare il sintomo con grandi dosi di cortisone che sembra essere l’unico rimedio universale usato dai dermatologi per tutte le affezioni.

    Vedi Link

    Una patologia autoimmune

    Quando è presente la vitiligine, significa che le cellule del sistema immunitario alterano le funzioni dei melanociti, che non producono più melanina. Ecco perché parti del rivestimento cutaneo rimangono bianche.

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    Quali sono le cause della vitiligine?

    Anche se non esistono fattori scatenanti provati da studi e casi, possiamo affermare che l’ereditarietà (una predisposizione genetica) è una possibile causa della vitiligine.

    Altre possibili cause che possono favorire la vitiligine sono:

    • disfunzioni della tiroide
    • stress
    • diminuzione delle difese immunitarie
    • stress ossidativo
    • anomala presenza di perossido di idrogeno nelle cellule (una condizione che influenza negativamente la normale pigmentazione della pelle).

    Vitiligine: le cure possibili

    Diversi sono i rimedi per contrastare questa patologia della pelle.

    Innanzitutto è necessario che uno specialista identifichi la patologia e le sue caratteristiche, oltre a esaminare la condizione clinica del paziente. Dopo una prima visita dal dermatologo, è possibile procedere con:

    • la terapia PUVA, che agisce attraverso l’applicazione di sostanze fotosensibilizzanti e la somministrazione controllata dal medico di raggi UV, il tutto per riattivare la funzione dei melanociti
    • raggi UVB, che somministrati per il trattamento della vitiligine portano alla risoluzione parziale del disturbo in tempi più brevi rispetto alla terapia PUVA
    • i farmaci, come i corticosteroidi o gli immunosoppressori per via topica, favoriscono la ripigmentazione della pelle e generalmente svolgono una funzione di supporto alle terapie
    • il trapianto di melanociti è un trattamento suggerito per macchie piccole e quando le terapie non hanno portato a risultati significativi.

    vediamole insieme: dalla Fonte dello studio

    Astratto

    La maggior parte degli studi concorda sul fatto che la combinazione di

    • vitamina B12,
    • acido folico
    • Vitamina D
    • ed esposizione al sole è buona per indurre la ripigmentazione. 
    • L’integrazione di zinco e fenilalanina quando utilizzata in combinazione con steroidi topici o trattamento UV-B (ultravioletto B) mostra effetti terapeutici sulla vitiligine a causa del loro ruolo nel percorso di sintesi della melanina. 
    • Le indagini condotte sugli integratori a base di erbe hanno rivelato che la maggior parte di essi contiene antiossidanti, che aiutano nella ripigmentazione. 

    Lo scopo di questa recensione narrativa è discutere la funzione della nutrizione nelle malattie infiammatorie della pelle immuno-mediate dal punto di vista delle informazioni più recenti e affidabili disponibili. 

    Introduzione e sfondo

    malattia autoimmune connessa con influenze ormonali ed ereditarie oltre a disturbi che coinvolgono il metabolismo, lo stress ossidativo e la disintegrazione cellulare. S

    econdo nuove ipotesi, i fattori principali sono la melanocitorragia e la scarsa vitalità dei melanociti. La lesione caratteristica è una macula amelanotica, non squamosa, bianco gesso con bordi netti [1,2] . La pelle comunemente colpita è quella del viso, delle labbra, delle mani, delle braccia, dei piedi e dei genitali. Inoltre, le aree colpite hanno tipicamente i capelli bianchi. Tuttavia, il processo eziopatogeno alla base della vitiligine è ancora incerto[3] . 

    Riparando i pigmenti danneggiati o rimuovendo i pigmenti persistenti, la terapia della vitiligine mira a ridurne la gravità. 

    [5] . Secondo i medici, il focus degli studi futuri dovrebbe essere su nuove strategie come la qualità della vita (QOL) valutazioni che valutano la soddisfazione del paziente. 

    Revisione

    Epidemiologia

    [6] . Con un tasso di incidenza stimato dell’8,8%, Gujarat, India, ha di gran lunga la più alta incidenza a livello mondiale [7] . Sia gli uomini che le donne soffrono della condizione [8,9] , anche se è stato riscontrato che le donne hanno maggiori probabilità di cercare assistenza medica. Le giovani donne (fino a 30 anni di età) hanno una prevalenza di vitiligine molto più elevata rispetto ai giovani maschi [8,10] . Le donne raggiungono il picco nella prima adolescenza, mentre i maschi raggiungono il picco tra i 45 ei 60 anni [5] .

    Tipi di terapia

    Una delle preoccupazioni dermatologiche più impegnative è attualmente il trattamento della vitiligine. Tuttavia, gli ultimi anni hanno visto lo sviluppo di terapie sicure ed efficaci. Le terapie che possono rallentare la progressione della condizione, trasformare le chiazze depigmentate e promuovere la ripigmentazione includono fototerapia, agenti immunosoppressori sistemici e topici e procedure chirurgiche [11,12] . 

    [12]. La ripigmentazione si sviluppa prima ai bordi delle lesioni o secondo un tipo specifico di pattern noto come “perifollicolare”.

    almeno 2-3 mesi. Il tipo di trattamento più diffuso per la vitiligine prevede la radiazione UV e, quando accoppiato con altre terapie, è stato collegato a risultati migliori [13] .

    Vitamina B12 e acido folico

    La vitamina B12 (nota anche come cobalamina) costituisce una delle nove vitamine idrosolubili e uno degli otto tipi di vitamina B [14] . È una delle carenze più comuni e, se non trattata, potrebbe causare disturbi del sangue e dei nervi [15] . Una dieta non vegetariana, che includa carne, uova e latticini, è una buona fonte di vitamina B12. Il normale consumo di B12 è di 2,4 μg al giorno. Viene assorbito solo dal cinquanta al sessanta per cento [16,17]

    La vitamina B12 si è dimostrata utile per la ripigmentazione nei pazienti affetti da vitiligine

    acido folico (o vitamina B9) ha dimostrato di essere significativo per il trattamento della vitiligine. Deve essere incluso nella dieta poiché il corpo non può sintetizzarlo. 

    [14] . Sono necessarie ulteriori ricerche per identificare il dosaggio corretto di vitamina B12 e B9 e la durata per la quale la pelle dovrebbe essere esposta al sole  [18] .

    Vitamina C

    La vitamina C costituisce una delle vitamine idrosolubili. Principalmente presente negli agrumi come limone, kiwi, arance e verdure a foglia verde. La vitamina C dovrebbe far parte di una dieta equilibrata. È stato indicato che la vitamina C ha azione antiossidante e caratteristiche immunomodulatorie  [19,20] . La vitamina C non viene utilizzata ed è controindicata nel trattamento della vitiligine poiché interrompe i percorsi di produzione della melanina  [21] .

    Vitamina D

    La vitamina D è una vitamina liposolubile che assorbe sostanze come calcio e magnesio. La vitamina D agisce sui recettori della pelle e interrompe la crescita e lo sviluppo di melanociti e cheratinociti  [22,23] . La 25-idrossivitamina D₃ (calcifediolo) agisce sui recettori diidrossivitamina D3 sui melanociti per avviare la secrezione di melanina  [24]

    Secondo la ricerca, i livelli di vitamina D hanno un impatto sul sistema immunitario poiché il sistema immunitario ha enzimi/metaboliti che possono metabolizzare la vitamina D, indicando che il sistema immunitario contribuisce anche a convertire le forme inattive di vitamina in forme attive di calcitriolo. Ciò stabilisce una relazione tra il normale funzionamento del sistema immunitario del corpo e i livelli circolanti di vitamina D. 

    [25]. 

    Su 16, 14 pazienti hanno mostrato una ripigmentazione dal 25% al ​​75%, concludendo che l’integrazione di vitamina D potrebbe ridurre la progressione della malattia  [26] .

    Zinco

    [28] . Combinato con steroidi topici, lo zinco ha dimostrato di essere un vantaggio marginale nella gestione della vitiligine. Tuttavia, questo richiede ulteriori indagini. Tuttavia, gli effetti avversi gastrointestinali correlati al trattamento sono un fattore che limita l’integrazione di zinco [28] . In un esperimento di Yaghoobi et al., il 13,3% dei partecipanti che assumevano zinco ha riportato disturbi gastrici[29] . 

    DNA: acido desossiribonucleico

    Supplemento Proprietà Impatto sulla gestione della vitiligine
    Vitamina B12 e acido folico Sintesi, riparazione e metilazione del DNA Ripigmentazione indotta con l’integrazione insieme all’esposizione al sole, ripigmentazione completa dopo la terapia completa
    Vitamina C Funzione antiossidante e immunomodulante Controindicato in quanto provoca disturbi nella via di sintesi della melanina
    Vitamina D Funzione del sistema immunitario Diminuisce la progressione della malattia se integrato con la terapia standard
    Zinco Il cofattore per il normale funzionamento di ormoni ed enzimi inibisce la distruzione dei melanociti Fornisce un vantaggio marginale se combinato con steroidi topici



    Il collegamento tra Vitamina B 12 ed OSTEOPOROSI

    Foto di Gruppo Macro

    Libro di Sally Pacholok, Jeffrey Stuart

    Nel 2004, i giornali e i notiziari nazionali dedicarono vari servizi a cure e nuovi studi indicanti un forte collegamento fra i bassi livelli di B 12 ed osteoporosi, uno dei problemi più invalidanti per gli anziani, l’osteoporosi, che causa un assottigliamento ed indebolimento delle ossa, ed è spesso all’origine di fratture debilitanti o addirittura fatali.

    Il primo studio, che valutava la densità minerale del bacino in ottantatre donne anziane, riscontrava che quelle con i livelli più bassi di B 12 evidenziavano una perdita ossea nell’anca molto più rapida rispetto a chi aveva concentrazioni superiori di questa vitamina.

    La dottoressa Katie Stone, autrice principale dello studio, commentó così:
    “Sapevamo che la vitamina B 12 favorisce la salute del sistema nervoso, ma i dati emersi suggeriscono che potrebbe essere di beneficio anche per la salute ossea”.

    FONTE

    I bassi livelli sierici di vitamina B-12 sono associati all’aumento della perdita ossea dell’anca nelle donne anziane: uno studio prospettico

    Riassunto

    Lo scopo di questo studio era verificare se bassi livelli sierici di vitamina B-12 fossero associati a una più rapida perdita ossea nelle donne anziane.

    Abbiamo archiviato i sieri e misurato la densità minerale ossea calcaneale (BMD) in donne bianche che vivono in comunità, di età pari o superiore a 65 anni, che hanno partecipato allo studio delle fratture osteoporotiche. La BMD dell’anca e delle sottoregioni è stata misurata 2 anni dopo. Le misurazioni ripetute della BMD calcaneale e dell’anca sono state ottenute rispettivamente dopo 5,9 e 3,5 anni di follow-up.

    I saggi sierici sulla vitamina B-12 sono stati eseguiti in 83 partecipanti selezionati a caso con misurazioni iniziali e ripetute della BMD che non stavano assumendo la terapia sostitutiva con estrogeni al basale.

    I livelli sierici di vitamina B-12 non sono stati significativamente associati alla perdita ossea calcaneale.

    Concludiamo che bassi livelli sierici di vitamina B-12 sono associati ad un aumento dei tassi di perdita ossea dell’anca, ma non calcaneale, nelle donne anziane.

    Studi più recenti confermano tale relazione

    Stress ossidativo e osteoporosi


    Onde evitare problemi di assorbimento si consiglia di usare sempre in ogni caso le forme di Vitamina B12 attiva, cioè Metilcobalamina, Adenosilcobalamina, Idrossicobalamina.

    ad Alta concentrazione di forme attive 

    500 μg Adenosilcobalamina e 500 μg Metilcobalamina

    1000 μg per ogni capsula

    (Il simbolo μg è uguale a mcg ovvero microgrammi)

    Principium B12 1000 Sublinguale

    60 compresse da 1000 mcg di metilcobalamina.

     

     

    Vitamina B12 (metilcobalamina) 500ug – 50 caps

    B12 TRIPLE ACTIVATED – COMPLESSO DI 3 FORME DI VITAMINA B12 – 59ml

    Global Healing
    • Metilcobalamina e adenosilcobalamina a rapido assorbimento
    • Più idrossicobalamina per il supporto continuo
    • Miscela esclusiva di Vitamina B12 forma metilata
    • 100% naturale, puro, vegano, Kosher e senza OGM

    B12 triple activated – complesso vitamina B1230ml (30 giorni di integrazione)

    B12 triple activated – complesso vitamina B12 – 59ml (60 giorni di integrazione)

    Vitamina B12 (come 60% metilcobalamina, 20% adenosilcobalamina, 20% idrossicobalamina)

    1 ml = 5.000 mcg

    Associa sempre un integratore di tutto il gruppo B quando integri una singola vitamina B

    ad esempio dallo stesso sito Vegamega :

    Ekolife Natura

    Complesso di vitamine B liposomiali– 150ml (30 giorni di integrazione)

    • nuova classe di vitamine B altamente biodisponibili
    • con tecnologia a nano-particelle (liposomi) per il miglior assorbimento
    • contribuisce a ridurre l’affaticamento
    • protezione contro lo stress ossidativo

    Leggi anche

    Collegamenti con OSTEOPOROSI


    Simona Vignali

    Lo sapevi che anche chi non è vegetariano o vegano può soffrire di una carenza di vitamina B12?

    La cattiva alimentazione, lo stress, le alterazioni del tratto digerente e di quello intestinale, più frequenti di quanto si creda, possono impedire o ridurre notevolmente l’assimilazione di questa vitamina, con gravi conseguenze. La carenza di vitamina B12 provoca una serie di sintomi che possono ripercuotersi sul sistema nervoso, il sistema motorio, la produzione di energia, il metabolismo, gli stati dell’umore, perfino il grado di fertilità. E può colpire a tutte le età, con danni irreversibili al feto, se presente durante la gravidanza.

    Depressione, ansia, fatica cronica, ritardo dello sviluppo, autismo, sindrome di Asperger, disturbo da deficit di attenzione, sterilità, neuropatia, gambe irrequiete, perdita di appetito. E se fosse carenza di vitamina B12? Niente paura.

    Questa condizione può essere facilmente curata, purché la diagnosi sia precoce.

    Simona Vignali, naturopata di grande esperienza, ci insegna a conoscere questa vitamina indispensabile per il nostro benessere, a riconoscerne i segni di carenza a tutte le età e a capire qual è il dosaggio corretto per ogni condizione. Spiega inoltre quale forma di integratore di B12 è più efficace e dove trovarla negli alimenti.


    References

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