Betaina: abbassa l’Omocisteina ed è utile nell’ipocloridria

INDICE ARTICOLO

  • Che Cos’è?
  • A Cosa Serve
  • Alimenti con Betaina
  • Betaina come Integratore
    • Digestione
    • Omocisteina e Salute Cardiovascolare
    • Esercizio fisico
    • Composizione Corporea
    • Glicemia e Diabete
    • Depressione
    • Dosi e Modo d’Uso
    • Effetti Collaterali

Che Cos’è la Betaina

La Betaina (o Trimetilglicina) è una sostanza molto diffusa in natura. Abbonda nella barbabietola rossa e in altri alimenti vegetali e animali, ma può anche essere sintetizzata nell’organismo a partire dalla Colina, per questo motivo, come tutte le sostanze che possiamo produrre, non viene considerata una sostanza essenziale.

Non si trova in una classificazione precisa fra i vari gruppi di nutrienti, ma è essenzialmente un derivato aminoacidico neutro a catena corta. La Betaina è anche nota come Trimetilglicina, TMG, glicina Betaina, licina e ossiurina.

Strutturalmente, la Betaina è costituita dall’amminoacido glicina con attaccati tre gruppi metilici (-CH3). Grazie a questa caratteristica, nel corpo umano la Betaina si comporta come un donatore di gruppi metilici. In questo modo, contribuisce:

Inoltre, la Betaina agisce da osmoprotettore, contribuendo a mantenere le cellule idratate e aumentando la loro resistenza allo stress 6.

Betaina in Chimica

A Cosa Serve

La Betaina si ottiene come prodotto secondario della lavorazione della barbabietola da zucchero e viene usata:

  • come farmaco, nel trattamento di una rara malattia genetica ereditaria chiamata Omocistinuria;
  • come integratore:
    • per il benessere cardiovascolare: per il mantenimento di normali livelli di Omocisteina nel sangue;
    • ergogenico: per migliorare le prestazioni sportive negli atleti sottoposti a un intenso sforzo muscolare;
    • come cosmetico: ad azione umettante e idratante.

    BETAINA NEGLI ALIMENTI

    Betaina negli Alimenti

    La Betaina viene prodotta dal corpo attraverso il metabolismo della Colina, ma può anche essere ingerita per via esogena attraverso la dieta 11.

    Le fonti alimentari più comuni di Betaina sono barbabietole, spinaci e cereali integrali 12, 13. I cereali integrali, come la quinoa, la crusca di frumento e d’avena, il riso integrale, l’orzo ecc., sono generalmente considerati ricche fonti di Betaina.


    Betaina come Integratore

    • NELLE PRESTAZIONI ATLETICHE
    • COMPOSIZIONE CORPOREA
    • DEPRESSIONE
    • DIABETE

    IPOCLORIDRIA

    STOMACO: Carenza di Acido Cloridrico

    L’ACIDO CLORIDRICO come funziona

    Il cibo dopo la bocca attraversa l’esofago, supera una valvola (cardias) e scende nello stomaco, dove l’ambiente deve essere acido per mezzo di acido cloridrico.
    Diversi studi hanno dimostrato che la secrezione dell’acido cloridrico (HCl) può diminuire già dai 40 anni e che metà degli ultrasessantenni non ne produce più! Perciò, consideriamo prima l’azione dell’acido cloridrico e cosa causa la sua carenza, poi come riconoscerne facilmente i sintomi.

    In primo luogo, una forte acidità (pH inferiore a 4,5) è necessaria perché la Pepsina digerisca le proteine. Comincia a digerirle spezzandole in peptoni ovvero in proteine più piccole, rendendo disponibili, oltre agli aminoacidi, anche vitamina B12, calcio, ferro, fosforo e zinco.

    Se le proteine non vengono digerite, mancheranno gli aminoacidi per produrre tutte le proteine del corpo, le quali comprendono: ossa, muscoli, collagene, connettivo, neurotrasmettitori, ormoni e gli stessi enzimi digestivi…

    Il corpo, quindi, comincerà a smontare muscoli e altre parti per rifornirsi di aminoacidi per sopravvivere. Le varie parti del corpo rallenteranno enormemente il loro naturale rinnovamento continuo. La persona comincerà a invecchiare rapidamente, si sentirà depressa e debole. In parole povere, morirà di fame e cachessia pur avendo a disposizione il cibo!

    Gli estremi opposti si uniscono nella medesima tragedia: da una parte del mondo si muore di fame con lo stomaco vuoto, dall’altra parte si muore di fame con lo stomaco pieno. Anzi, questi ultimi più mangiano e più peggiorano la situazione, perché le proteine non digerite vanno in putrefazione
    nell’intestino crasso per azione dei batteri putrefattivi, liberando, tra l’altro, l’ammonio (-NH2) dagli aminoacidi.

    Questo rende il pH alcalino che favorisce i batteri putrefattivi (detti appunto alcaligeni), i quali causano una continua intossicazione del sangue (tossiemia). Il pH alcalino sfavorisce i fermenti lattici, ovvero la flora batterica “buona” (acidogena), che ci protegge, come una prima linea del sistema immunitario, contro batteri, virus, funghi, protozoi e vermi, e ci fornisce molte vitamine del gruppo B e K2.

    La carenza di acido cloridrico favorisce anche la crescita dell’Helicobacter pylori e della Candida.
    Inoltre, le proteine indigerite prima ancora di raggiungere il crasso possono provocare intolleranze, allergie e perfino malattie autoimmuni.

    Voglio sottolineare il fatto che la carenza di acido cloridrico impedisce l’approvvigionamento di vitamina B12. Tutti sanno che è necessaria per la produzione dei globuli rossi, ma pochi sanno che è necessaria anche per tante altre funzioni, compresa la formazione della guaina mielinica dei nervi e, ancor meno sono al corrente che quando, nelle analisi del sangue, compare l’anemia da vitamina B12 (detta perniciosa, cioè pericolosa) questa potrebbe mancare da 5-7 anni e i danni neurologici sono ormai irreversibili.

    La ricerca dell’acido metilmalonico nelle urine è, invece, indicativa per valutare la presenza di B12 nell’organismo: se il suo livello è alto, è basso quello della B12 e viceversa.

    Diminuzione della memoria, demenza senile (e pre-senile), morbo di Alzheimer, Parkinson, sclerosi e altre malattie degenerative del sistema nervoso (demielinizzazioni), sono quasi sempre provocate da una carenza di B12 che, a sua volta, può derivare da una carenza di acido cloridrico.

    Come si forma l’acido cloridrico

    L’acido cloridrico si forma dal sale, ovvero dal cloruro di sodio (NaCl)! Il sale, in soluzione con gli alimenti, viene assorbito dalle cellule delle pareti gastriche, e qui entra in contatto con l’acido carbonico (H2CO3). Questo deriva dall’anidride carbonica (CO2) che si forma nei mitocondri, nella produzione dell’energia (ATP) e che non ha trovato posto nei globuli rossi, e circola nel sangue dove, per mezzo di un enzima, si lega con l’acqua (H2O) formando appunto acido carbonico (H2CO3):

    CO2 + H2O H2CO3

    Dalla combinazione dell’acido carbonico con il cloruro di sodio, si forma acido cloridrico nello stomaco e carbonato di sodio (Na2CO3 ) nel sangue.

    H2CO3 + 2NaCl 2HCl + Na2CO3

    FONTE: DOCUMENTI DI LIBERA CONSULTAZIONE DR MARTINO GIORGINI


    SINTOMI DELL'IPOCLORIDRIA

    Come riconoscere l’ipo- e l’a-cloridria

    Il sintomo principale della ridotta acidità gastrica, ossia della ridotta produzione di acido cloridrico (ipocloridria) è il gonfiore nella parte alta dell’intestino subito dopo i pasti, soprattutto se a base di carboidrati. Se la produzione di acido cloridrico è cessata del tutto (acloridria), il gonfiore interesserà anche lo stomaco.

    Oltre al gonfiore ci sono altri sintomi.

    Alcuni sono dovuti alla denutrizione conseguente e non è indicativo elencarli, mentre vanno ricordati la presenza di cibo non digerito nelle feci e, soprattutto, l’assenza di reflusso gastro-esofageo, ovvero di rigurgiti acidi in gola, dato che l’acido è scarso o del tutto assente. Si può manifestare anche con una scarica di diarrea entro un’ora dopo i pasti.
    Tuttavia, possono essere frequenti dei bruciori di stomaco, che normalmente vengono trattati con antiacidi o inibitori della pompa protonica (i farmaci più prescritti in Italia), ma 9 casi su 10 risultano causati da carenza o mancanza di acido cloridrico non da un suo eccesso!
    Infatti, bisogna sapere che il muco protettivo nelle pareti dello stomaco, viene prodotto dalle cellule della mucosa gastrica a seguito della secrezione di acido cloridrico.

    Se questo manca il muco protettivo non viene prodotto, e, in questa condizione, la Pepsina va ad irritare le pareti gastriche, provocando un bruciore che, normalmente, viene scambiato per ipercloridria (e perciò trattato con antiacidi).
    consigliabile assumere Betaina cloridrato (Betaina HCl) che compensa la carenza o la mancanza di acido cloridrico (HCI).

    FONTE: DOCUMENTI DI LIBERA CONSULTAZIONE DR MARTINO GIORGINI


    OMOCISTEINA

    Omocisteina e Salute Cardiovascolare

    Uno dei ruoli principali della Betaina è quello di aiutare a regolare i livelli di Omocisteina nel sangue 15.

    Ad esempio, una revisione di 5 studi ha dimostrato che l’assunzione di almeno 4 grammi di Betaina al giorno per 6 settimane potrebbe abbassare i livelli ematici di Omocisteina negli adulti sani 15.

    L’Omocisteina è un amminoacido che, se presente a livelli elevati nel sangue, è stato collegato a un rischio maggiore di malattie cardiache, ictus e altri problemi di salute 16, 17, 18..

    In una revisione di 74 studi clinici, l’assunzione elevata di Colina e Betaina è risultata associata a una riduzione dei marker infiammatori nel sangue 22. Inoltre, la loro assunzione a lungo termine è stata collegata a un minor numero di decessi per malattie cardiache.

    In altri studi, è stato riferito che la Betaina potrebbe avere un impatto dannoso sui lipidi nel sangue 23. Secondo una recente meta-analisi, una dose massima di 4 g/die potrebbe avere effetti di riduzione dell’Omocisteina senza alcun effetto negativo sui profili lipidici (che è invece stato segnalato con dosi ≥ 4 g/die) 24.

    Tuttavia, si consiglia, in caso di alti livelli di Omocisteina, di ricorrere a tutto il gruppo di nutrienti vitaminici che concorrono insieme a donare gruppi metilici per abbassare i livelli di Omocisteina, e non sono la Betaina:

    Integratori

    I donatori di gruppi metilici:

    • colina,
    • betaina,
    • acido folico,
    • metionina,
    • vitamine B6 e B12.

    Omocisteina Stop MTHFR-T

    Con vitamine B6, B12 e acido folico

    Ingredienti: Betaina, magnesio glicerofosfato, cellulosa microcristallina°, gomma arabica°, SAMe (S-adenosil metionina disolfato tosilato), vitamina C (acido ascorbico), colina tartrato, zinco gluconato, (L-)serina, vitamina B3 (niacina, nicotinamide), vitamina B5 (pantotenato di calcio), vitamina B6 attivata (piridossale-5-fosfato), vitamina B2 attivata (riboflavina 5-fosfato di sodio), vitamina B1 (tiamina cloridrato), acido folico attivato (L-metilfolato di calcio), biotina, vitamina B12 attivata (5-deossiadenosilcobalamina e metilcobalamina). °Agente di carica. °°Antiagglomerante.


    PRESTAZIONI SPORT

    Betaina e prestazioni atletiche

    Esistono prove contrastanti sull’efficacia della Betaina per migliorare le prestazioni atletiche.

    La maggior parte degli studi riporta che l’integrazione con Betaina non aumenta la forza o la potenza massima 25.

    Inoltre, la Betaina non sembra migliorare le prestazioni negli esercizi di resistenza eseguiti con bassi volumi (1-3 serie) 26, 27. Sembra invece migliorare la performance negli esercizi che mettono alla prova la resistenza muscolare con alti livelli di stress metabolico 28, 29.

    Una revisione ha riportato che gli integratori di Betaina potrebbero migliorare la composizione corporea e le prestazioni sia negli esercizi di resistenza che in quelli di forza/potenza 30.

    In un’altra meta-analisi (di 7 studi randomizzati), due studi hanno riportato aumenti di potenza e forza in seguito all’integrazione di Betaina. Gli Autori hanno concluso che sono necessari ulteriori studi per valutare l’efficacia di questo integratore 25.

    Il meccanismo attraverso il quale la Betaina può migliorare le prestazioni negli esercizi di resistenza non è chiaro, ma potrebbe essere legato alla capacità di attenuare gli aumenti dei livelli di lattato durante l’esercizio 28, 29, 31.

    Si ipotizza inoltre che anche gli effetti osmolitici della Betaina aiutino a migliorare le prestazioni durante l’allenamento di resistenza ad alto volume 32.


    COMPOSIZIONE CORPOREA

    Composizione Corporea

    Studi sugli animali hanno dimostrato l’effetto benefico dell’integrazione di Betaina sulla riduzione del grasso corporeo, mentre i dati sull’uomo sono controversi e incoerenti 33.

    Ad esempio, la supplementazione di 6 g di Betaina al giorno per 12 settimane in persone obese non è riuscita a influenzare in modo significativo il tasso metabolico, il peso e la massa grassa 34.

    In uno studio (DB – RCT) su 23 uomini esperti di allenamento della forza, l’integrazione di Betaina a lungo termine durante un programma di allenamento (6 settimane) ha migliorato la composizione corporea. Gli uomini hanno beneficiato di aumenti significativi della massa magra e diminuzioni del grasso corporeo 35.

    In un altro studio (RCT) su 12 uomini allenati, l’integrazione con Betaina associata alle sessioni di allenamento ha ridotto i livelli di cortisolo. Ha anche aumentato l’ormone della crescita, che aiuta la sintesi proteica muscolare. Ciò ha causato un aumento della loro massa magra 36, 35.

    Secondo una revisione di 6 studi con 195 partecipanti, l’integrazione alimentare di Betaina potrebbe essere un approccio efficace per ridurre il grasso corporeo 33.

    Al contrario, un’altra meta-analisi ritiene improbabile che l’integrazione di Betaina possa migliorare gli indici di composizione corporea (come peso, BMI, massa magra e massa grassa) 37.


    GLICEMIA E DIABETE

    Glicemia e Diabete

    I risultati degli studi su animali hanno incoraggiato l’esplorazione dell’efficacia terapeutica della Betaina nei pazienti con diabete di tipo 2 41.

    Ad esempio, nei topi l’integrazione di Betaina ha dimostrato di:

    • limitare molti disturbi legati al diabete attraverso un’azione antinfiammatoria e antiossidante 41.

    Grazie a questi effetti, la Betaina può essere utile nei soggetti prediabetici con insulino-resistenza (una condizione che compromette la capacità delle cellule di rispondere all’ormone insulina) 42.

    A tal proposito, uno studio condotto su quasi 2.400 persone ha associato un maggiore apporto di Colina e Betaina con una diminuzione della resistenza all’insulina 43.

    In un altro studio (RCT) su 3.000 individui, quelli con livelli di Betaina più bassi nel sangue avevano maggiori probabilità di avere il diabete. Dopo 2 anni di cambiamenti nello stile di vita, livelli più elevati di Betaina erano associati a tassi di diabete più bassi 43a.

    In un altro studio, 27 soggetti obesi e prediabetici sono stati integrati con 3.300 mg di Betaina per via orale 2 volte al giorno per 10 giorni, e successivamente con 4.950 mg 2 volte al giorno per 12 settimane 43b.

    Rispetto al placebo, questo trattamento ha mostrato uno scarso effetto metabolico. La Betaina tendeva a ridurre i livelli di glicemia a digiuno ma non ha avuto altri effetti sul controllo glicemico. Anche la sensibilità all’insulina non è migliorata, mentre i livelli di colesterolo sono aumentati.


    DEPRESSIONE

    Depressione

    È stato dimostrato che la Betaina aumenta gli effetti della S-adenosilmetionina (anche detta SAMe, un tipo di farmaco che aiuta a produrre serotonina, dopamina e norepinefrina migliorando la depressione da lieve a moderata) 44.

    In 45 pazienti depressi che hanno risposto scarsamente agli antidepressivi, la SAMe e la Trimetilglicina utilizzate come terapia aggiuntiva al trattamento convenzionale per 90 giorni hanno migliorato sintomi come ansia e sentimenti di impotenza e inutilità 44.

    In un altro un piccolo studio su 64 persone affette da depressione, coloro che hanno assunto sia SAMe che Betaina per 12 mesi hanno riscontrato un miglioramento maggiore dei sintomi rispetto a coloro che hanno assunto SAMe da sola 45.


    COME SI USA

    Dosi e Modo d’Uso

    Il normale apporto dietetico di Betaina dal cibo è stimabile in circa 0,5 – 2 grammi al giorno 2. Studi limitati sull’uomo suggeriscono che sono necessari 2,5 g/giorno di Betaina per aumentare i suoi livelli nel sangue 25. In genere, gli integratori vengono assunti a dosi comprese tra 1,5 e 6 grammi di Betaina al giorno.

    POLEMICA SULLE DOSI

    Come al solito si trova molta confusione circa la quantità giornaliera consigliata o almeno che sia utile e non giusto una spolveratina… Talvolta le indicazioni sono così basse da non riuscire a raggiungere dosi di efficacia. Questo sembra rendere inutile qualsiasi tipo di integrazione. Che paradosso!

    I dati ufficiali parlano in un modo ma le direttive ministeriali che regolamentano i produttori di integratori sono diverse, e sempre più basse.


    EFFETTI COLLATERALI

    Effetti Collaterali

    Gli effetti collaterali più comuni associati agli integratori di Betaina se assunta a dosi maggiori di quelle indicate, riguardano i problemi digestivi, che a loro volta includono: diarrea, indigestione, gonfiore, crampi, nausea, vomito.

    non è stata collegata a casi di aumento degli enzimi sierici durante la terapia o a danno epatico clinicamente evidente.

    (da 6 a 20 grammi al giorno) non è stata collegata all’epatotossicità.(da 6 a 20 g/die) 48.

    Gli integratori di Betaina non sono raccomandati per i bambini e per le donne incinte o che allattano, poiché la ricerca sulla loro sicurezza e sugli effetti a lungo termine è limitata.


    SICUREZZA DELLA BETAINA

    Studi sulla sicurezza con betaina

    Studi di intervento umano non hanno mostrato effetti avversi con la somministrazione supplementare di 4 g/giorno di betaina in soggetti sani, tuttavia i soggetti in sovrappeso con sindrome metabolica hanno mostrato un aumento significativo delle concentrazioni di colesterolo totale e LDL.
    Questi effetti non sono stati osservati con la somministrazione di 3 g/die di Betaina [238]

    Tutti i riferimenti sulla sicurezza della Betaina si trovano in questo studio: Beneficial Effects of Betaine: A Comprehensive Review


    BETAINA E COSMETICA

    Uso nei Cosmetici

    La Betaina (INCI Betaine, sin. Trimethylglycine) si presenta come un solido bianco, la cui principale caratteristica è l’elevata solubilità in acqua.

    A pH neutro forma un sale interno. In soluzione, è in grado di coordinare le molecole di acqua con conseguente formazione di legami idrogeno molto forti, risultando un ottimo ingrediente ad azione umettante e idratante. Inoltre, la Betaina svolge una funzione riparativa e protettiva nei confronti delle mucose.

    Proprietà Cosmetiche

    La Betaina può essere impiegata in una varietà di prodotti cosmetici, che spaziano dai detergenti per corpo e capelli ai prodotti per lo skin care (creme viso, lozioni, gel, solari, deodoranti). Le proprietà osmolitiche della Betaina aumentano l’idratazione della pelle e migliorano la barriera cutanea.

    Inoltre, agendo come donatore di metile, la Betaina protegge le cellule dagli attacchi dei detergenti più aggressivi.

    In 21 soggetti sani, la Betaina ha alleviato gli effetti irritanti della pelle causati dai detergenti e diminuito le risposte allergiche 7.

    Essendo molto solubile in acqua, si inserisce facilmente nella fase acquosa della formulazione, dove contribuisce a ridurre la perdita di acqua del prodotto. È impiegata come idratante e umettante in un range di concentrazione compreso fra l’1 e il 10%.

    Le proprietà umettanti della Betaina possono proteggere la bocca da sostanze chimiche e altri irritanti del cavo orale 8, 9.

    Un dentifricio che conteneva Betaina ha ridotto i sintomi della secchezza delle fauci in uno studio (DB – RCT) su 45 individui. I pazienti hanno riportato meno secchezza delle labbra e difficoltà a mangiare 10.

    La Betaina possiede un ottimo profilo tossicologico (è impiegata anche come integratore alimentare) ed è adatta anche alle pelli più sensibili.


    FONTI ARTICOLO:


     




Uno degli alimenti più utili e fraintesi : LE PATATE (dr Claudio Sauro)


Contrariamente a quello che si pensa le patate non sono controindicate nel diabete (e questo l’ho detto più volte), anche se hanno un indice glicemico alto, questo è compensato da un insieme di sostanze che neutralizzano gli effetti negativi dell’iperglicemia (anche se questa si manifesta molto raramente dopo l’assunzione di patate), intendo soprattutto cotte al vapore o lesse.

Le patate sono una delle fonti alimentari più comuni e importanti del pianeta, e contengono una ricchezza di benefici per la salute che le rendono ancora più essenziale come un elemento della dieta di base per gran parte della popolazione mondiale. Questi benefici per la salute includono:

  • la capacità di migliorare la digestione,
  • ridurre i livelli di colesterolo,
  • aumentare la salute del cuore,
  • proteggere da polipi del colon,
  • prevenire il cancro per un insieme di motivi,
  • gestire il diabete,
  • rafforzare il sistema immunitario,
  • ridurre i segni dell’invecchiamento,
  • proteggere la pelle,
  • aumentare la circolazione,
  • ridurre la pressione sanguigna,
  • mantenere l’equilibrio dei fluidi,
  • ridurre l’insonnia,
  • e aumentare la salute degli occhi.

La ragione per cui le patate si sono diffuse in tutto il mondo così rapidamente e sono state così ampiamente accettate è perché sono un deposito di energia e contengono minerali e composti organici essenziali.

Esse contengono soprattutto Vitamina C, e quasi tutto il complesso B (B1,B2, B3, B5, B9), una certa quantità di Vitamina A, ma soprattutto la Vitamina P.

Le patate contengono anche una notevole quantità di fibra. Questo stimola il movimento peristaltico, l’amido riduce la secrezione di succhi gastrici e quindi sono utili nelle gastriti e nell’ulcera gastrica e duodenale, aumentano la peristalsi intestinale (anche per la ricchezza di potassio), e favoriscono una flora probiotica intestinale regolarizzando quindi l’intestino.

Per le gastriti in particolare come per l’ulcera gastrica e duodenale si utilizzino le patate crude:

Ma lo loro ricchezza è soprattutto di certi minerali ed oligoelementi, esse assorbono dalla terra gli alimenti più indispensabili, in particolare il potassio, il magnesio il fosforo lo zinco il cromo ed il selenio.

Questi tre ultimi oligoelementi sono indispensabili per la prevenzione del diabete. Per questo le patate non sono controindicate nel diabete, favoriscono le cellule del Langherans (con lo zinco) ed aprono i recettori cellulari degli zuccheri (con il cromo ed il selenio).

Le patate sono un alimento basico, non tanto basico per il plasma ma per l’interno della cellula permettendo l’ingresso di alimenti basici come il potassio ed il magnesio. Si è vista la loro efficacia nello scorbuto, nelle forme reumatiche forse per la loro azione basica e per alcuni oligoelementi, ma soprattutto nell’infiammazione.

Penso che non lo sapevate, ma le patate sono dei potenti anti-infiammatori in tutte le forme di infiammazione. Pertanto, le persone che soffrono di artrite e gotta possono usare le patate per il loro impatto anti-infiammatorio, ma così pure nei tumori dove l’infiammazione è cronica.

Per la loro ricchezza di vitamine del complesso B, le patate favoriscono anche l’azione della Vitamina D (riboflavina, zinco, azione basica ecc). Sono stati condotti degli studi per la prevenzione del cancro.

Numerosi studi ormai (studi a ritroso) nelle popolazioni che hanno alla base un consumo di patate, hanno visto che c’è una relazione inversa fra sviluppo di cancro in genere ed il consumo di patate, tali studi hanno potuto evidenziare nei consumatori di patate una bassissima incidenza di diabete e di malattie coronariche e cardio vascolari.

Le patate inoltre contengono un composto chiamato quercetina, che ha dimostrato di avere un azione anti-cancro e anti-tumorale. Infine, gli elevati livelli di vitamina A e C entrambe hanno qualità antiossidanti in grado di proteggere il corpo dagli effetti devastanti del cancro.

Si è visto inoltre, che le patate contribuiscono ad un corretto funzionamento del cervello per la percentuale di amidi che vengono facilmente trasformati in glucosio, ma sicuramente anche per alcuni oligoelementi come lo zinco ed il cromo che permettono al glucosio di entrare nei neuroni.

Nelle malattie cardiache a parte le vitamine (complesso B, C), minerali e fibre, le patate contengono anche alcune sostanze chiamate carotenoidi (luteina, zeaxantina).

I carotenoidi sono sostanze benefiche per la salute del cuore e il funzionamento di altri organi interni.

Una curiosità:

nella medicina popolare il succo e la buccia di patate viene usato nel trattamento di ustioni, contusioni, distorsioni, problemi della pelle, ulcere, effetti di stupefacenti, il cancro alla prostata, cancro uterino, e la formazione di cisti.

SIA CHIARO LE PATATE DEVONO ESSERE SEMPRE MANGIATE BEN MATURE E MAI VERDI, E MAI QUANDO HANNO I GERMOGLI, perché IN TAL CASO CONTENGONO LA SOLANINA che può ESSERE ABBASTANZA TOSSICA, un altro punto che intendo sottolineare è CHE IL DIABETICO può CONSUMARE UNA PATATA E TROVARNE BENEFICI, MA MAI ABBUFFARSI DI PATATE, CHIARAMENTE GLI ECCESSI SOPRATTUTTO IN CASO DI DIABETE NON VANNO MAI BENE.

Lo stesso discorso si potrebbe fare per l’obeso, visto che anche in questo caso un limitazione può essere necessaria. Le patate sono il frutto più umile della terra ed hanno tante proprietà, certamente nei tumori il loro consumo deve essere integrato con quello di brassicacee , agliacee, crucifere, oltre che da molte altre cose.


 




L’Amido Resistente è utile per diabetici ed aiuta a dimagrire

pane

 

L’amido resistente è un tipo di carboidrato che per la sua struttura molecolare presenta una serie di proprietà e benefici per la salute interessanti

Sembra che quando parliamo di carboidrati scattino gli allarmi, e questo macronutriente è stato classificato come “cattivo” in numerosi casi e patologie.

Tuttavia, questo fatto infondato serve abitudini e bisogni piuttosto soggettivi, così che, come nella maggior parte delle situazioni, eccessi o estremi non danno buoni risultati.

Che cos’è l’Amido?

L’amido è un idrato di carbonio complesso, cioè una moltitudine di unità di glucosio legate da legami glicosidici.

Si trova nel regno vegetale, infatti è la fonte di energia per le piante.

Tra le fonti di amido più comunemente usate ci sono patate, grano o mais

Il nostro corpo immagazzina l’energia da queste fonti sotto forma di glicogeno. È utilizzato in misura maggiore nelle attività fisiche intense.

Che cosa sono le Fibre?

La fibra è un altro elemento che ha alcune proprietà di digestione. Nello specifico, non può essere digerita dagli enzimi nel nostro stomaco e successivamente essere assorbito come glucosio.

Passa attraverso l’intestino e aiuta ad assistere i movimenti gastrointestinali.

Benefici delle Fibre

Esistono due tipi di fibra: solubile e non solubile

Quest’ultima passa intatto, mentre la prima può essere fermentata dai batteri nel nostro intestino crasso, contribuendo a mantenere la salute del microbiota.

Che cos’è l’Amido Resistente?

È un tipo di amido che non viene digerito nello stomaco o nell’intestino tenue, raggiungendo intatto il colon.

Il termine “resistente” è dato proprio perché resiste al processo digestivo.

Tra le sue proprietà c’è quella di non aumentare la glicemia (non genera “picchi di insulina”). Oltre a nutrire la nostra flora intestinale, ridurre l’appetito, oltre a contribuire ad aumentare la salute in termini generali.

Patate e Amido Resistente

L’amido resistente ha una funzionalità molto simile alla fibra solubile. Le patate, cotte e poi raffreddate, sono fonte di amido resistente

Mentre la maggior parte degli amidi viene digerita (gli enzimi del corpo “scompongono” le molecole di amido) e successivamente convertita in glucosio, trasportata nel flusso sanguigno e trasportata alle cellule, esiste un certo tipo di amido che non può essere assorbito

Tipi di Amido Resistente

Esistono 4 tipi di Amido Resistente:

  1. Quello che resiste alla digestione perché è intrappolato dalle pareti intatte delle cellule vegetali (legumi, cereali e semi)
  2. Quello che può essere “reso” digeribile solo dagli enzimi digestivi umani dopo essere stato cotto (patate crude, banane verdi e banane crude)
  3. Quello noto come ”amido retrogrado”, che si forma quando alcuni cibi ricchi di amido vengono raffreddati dopo la cottura (patate, riso e altri cereali)
  4. Amidi modificati chimicamente che non si trovano in natura, ma sono creati per resistere alla digestione

L’amido di tipo 3 lo possiamo ottenere da riso, pasta, patata lasciata raffreddare una volta cotta

Quanto Amido Resistete dobbiamo Ingerire? Si raccomanda circa 6 g ad ogni pasto

Importanza dell’Amido Resistente

Il modo in cui funziona l’Amido Resiste sarà che può raggiungere aree non digerite dell’intestino tenue e del colon dove servirà per la nutrizione dei batteri che formano la flora intestinale, per mantenere il tuo livello di salute e condizioni perfette.

Alcuni fattori essenziali per la nostra salute dipenderanno da questo stato di salute: assorbimento dei nutrienti, regolazione metabolica e sistema immunitario

Probiotici

Il consumo di probiotici che mantengono naturalmente la coltura dei batteri, come l’amido resistente,
è un meccanismo per mantenere la salute del corpo

Amido Resistente e Flora Intestinale

Quindi, l’apporto dell’Amido Resistente e la sua azione sulla flora intestinale possono portare a:

  • Mantenere la normale funzione del microbiota: eliminazione dei residui metabolici, sintesi degli acidi biliari o aumento dell’assorbimento degli elettroliti
  • Rafforzare il sistema immunitario (circa l’80% delle cellule che forniscono supporto sono in questa zona) e l’intestino, essendo la principale barriera di difesa contro batteri o agenti patogeni esterni
  • Appoggio della produzione di vitamine, come biotina, folato o K.

Benefici dell’Amido Resistente

Salute Intestinale

La flora intestinale è costituita da un’immensa quantità di batteri, buoni e cattivi, con un peso totale di questa colonia di circa 2 kg.

La nostra salute generale dipende dallo stato di salute del microbiota e influisce sul nostro senso di benessere. La principale proprietà dell’amido resistente è quella di poter stimolare i “batteri buoni” nell’intestino, mantenendone il corretto equilibrio e sostenendone lo stato di salute.

L’amido resistente serve come “alimento” per nutrire i batteri

Acido butirrico

In questo processo di fermentazione, hanno origine gli acidi grassi a catena corta: acetato, butirrato e propionato, che producono un effetto vantaggioso sulla salute del colon.

Il butirrato, che può essere aumentato aggiungendo amido resistente, è solitamente la fonte energetica preferita per le cellule del rivestimento del colon.

Flora Intestinale

Il butirrato agisce come un potente agente antinfiammatorio, migliora l’integrità dell’intestino, diminuendo la permeabilità intestinale, che manterrà le tossine fuori dal flusso sanguigno

Controllo del Peso

L’aumento delle fibre solubili può fare un lavoro “extra” sul sistema digerente. Oltre a generare un effetto saziante, riduce la fame e le “voglie” fuori dai pasti durante la giornata.

Questo al massimo, attiverà automaticamente un importantissimo potere di controllo calorico

Controllo del Peso

Non stiamo parlando di mangiare questi alimenti se si perde peso, ma possiamo ridurre un apporto calorico che altrimenti lo causeremmo

Sensibilità all’Insulina

Gli alimenti con amido resistente hanno un indice glicemico basso, quindi l’insulina viene rilasciata gradualmente.

Tuttavia, l’IG Indice Glicemico) può essere modificato in vari modi. Anche così, queste fonti alimentari hanno la caratteristica di ridurre i livelli di glucosio postprandiale (livelli 2 ore dopo aver mangiato), quindi potrebbero essere i più consigliati per i diabetici.

Anche in persone con sindrome metabolico, è possibile osservare questi miglioramenti

 

Queste sono caratterizzati da un’elevata resistenza all’insulina. Oltre a vari fattori, come l’obesità, il rischio di malattie cardiache,…

Alimenti con Amido Resistente

Pasta e Amido Resistente

Anche con un’insalata di pasta fredda possiamo sfruttare i benefici di questo amido

La maggior parte del contenuto di amido resistente viene perso più il cibo è cotto. Pertanto, se intendiamo consumare riso o patate, una buona opzione sarebbe mangiarli freddi. Le fonti principali o più comuni sono:

  • Patate e Batate
  • Fagioli
  • Riso
  • Tapioca
  • Fiocco di mais non cotti
  • Platano e la sua farina

Articolo di HSN Store Blog


Articolo di Anna Londero su Sbilanciati

 

Articolo di Riccardo Borgacci

Resistant starch -HuffPost


Le patate lessate e consumate il giorno dopo fanno male?




Magnesio Citrato (MagFit)

Dal sito X115

Cos’è e a Cosa Serve il Magnesio Citrato

Il magnesio citrato è un sale costituito dall’unione di un atomo di magnesio carbonato e una molecola di acido citrico.

Viene usato come correttore di acidità in numerosi farmaci, integratori e prodotti alimentari (E345).

Inoltre, può essere usato come integratore di magnesio e come rimedio lassativo contro la stipsi occasionale.

MagFit, come il Supremo, è Magnesio Citrato

Alcuni integratori di magnesio – come il prodotto Magnesio Supremo® – contengono acido citrico miscelato con magnesio carbonato, il primo ad essere prodotto in Italia con marchio.

Di recente nasce MagFit prodotto da Prinfit come magnesio citrato effervescente e dal sapore gradevole. (Codice sconto: Vitamineral)

Prima di bere, è importante attendere che la polvere di Magnesio si sia completamente sciolta in acqua. Quando la soluzione diventa trasparente è il segnale che i due ingredienti (acido citrico e magnesio carbonato) hanno in gran parte reagito tra loro.

Vantaggi

Alcune ricerche suggeriscono che il magnesio citrato e gli altri sali organici di magnesio presentano una buona biodisponibilità.

Questo significa che risultano più facilmente assorbibili nel tratto digestivo rispetto ad altre forme inorganiche, come l’ossido di magnesio e il solfato di magnesio 2.

Per lo stesso motivo, a parità di dose assunta, il magnesio citrato tende a dare meno effetti gastrointestinali e a produrre un effetto lassativo più delicato.

Il magnesio citrato potrebbe essere la scelta migliore per chi cerca un integratore di magnesio per promuovere la salute delle ossa e prevenire i calcoli renali.

Uno studio controllato randomizzato su 20 donne in postmenopausa con osteoporosi ha suggerito che l’integrazione con citrato di magnesio (1.830 mg al giorno per un mese) potrebbe ridurre il rapido tasso di perdita ossea che caratterizza l’osteoporosi 3.

Sappiamo da tempo che l’acido citrico previene la precipitazione e l’aggregazione del calcio nell’urina 2. In effetti, la somministrazione di magnesio citrato e potassio citrato ha ridotto il rischio di calcoli renali nei pazienti allettati 4.

Sappiamo anche che il citrato di potassio riduce l’escrezione di calcio nelle urine in misura superiore rispetto ad altri sali di potassio, potendo quindi ridurre il rischio di osteoporosi e calcoli renali 5, 6.

Uso come Lassativo

Una volta ingerito, agisce attirando acqua nel lume intestinale, attraverso un fenomeno chiamato osmosi. Quando c’è più acqua nell’intestino, le feci diventano morbide o addirittura acquose e la peristalsi è accelerata.

Il magnesio citrato può quindi essere usato per trattare la stitichezza occasionale o, nelle quantità prescritte dal medico, per liberare e pulire l’intestino crasso prima di un esame dell’intestino (come una colonscopia).

Nella maggior parte dei casi, l’uso occasionale del citrato di magnesio per trattare la stitichezza è sicuro per il paziente.

Tuttavia, l’utilizzo a lungo termine del citrato di magnesio alle alte dosi necessarie per produrre un effetto lassativo può causare problemi legati all’eccesso di magnesio.

Benefici del Magnesio

La carenza di magnesio è associata a condizioni sfavorevoli di salute, aumentando il rischio di una lunga serie di malattie.

46, 47, 48, 49.

Al contrario, maggiori apporti di magnesio con la dieta sono associati a migliori condizioni di salute e minori rischi di ictus, ipertensione, calcoli renali e possibilmente osteoporosi.

Magnesio e Osteoporosi

Il magnesio è un componente critico del nostro scheletro. Basti pensare che il 50-60% del magnesio corporeo totale si trova nelle ossa.

In numerosi studi osservazionali (ma non in tutti), un minore apporto di magnesio è stato associato a una densità minerale ossea inferiore e a un aumentato rischio di osteoporosi e fratture 8, 9, 10.

L’integrazione di magnesio è potenzialmente benefica nelle donne con osteoporosi, ma solo pochi studi clinici hanno affrontato l’effetto della supplementazione in queste circostanze 3.

In un piccolo gruppo di donne in postmenopausa con osteoporosi (età media 57,6 ± 10,6 anni), l’integrazione di 750 mg/die di magnesio idrossido per 6 mesi, seguita da 250 mg/die per altri 18 mesi, ha comportato un aumento della densità minerale ossea al polso dopo un anno, senza ulteriore aumento dopo 2 anni di integrazione 11.

In un altro studio molto piccolo su donne in postmenopausa che assumevano estrogeni e un multivitaminico, l’integrazione aggiuntiva con 400 mg/die di magnesio e 600 mg/die di calcio ha aumentato la densità minerale ossea al tallone rispetto alla sola terapia sostitutiva con estrogeni 12.

Le prove non sono ancora sufficienti per affermare che il magnesio citrato sia efficace nella prevenzione dell’osteoporosi, a meno che non sia necessario colmare specifiche carenze 13.

Salute del Cuore

Diversi studi collegano bassi livelli di magnesio a un rischio più elevato di malattie cardiache 14, 15.

D’altronde, un maggiore apporto di alimenti ricchi di magnesio (come cereali integrali, frutta a guscio e verdure), sembra ridurre il rischio di mortalità cardiovascolare del 28% 16.

Un’analisi di 40 studi su oltre un milione di partecipanti ha scoperto che l’assunzione di 100 mg in più di magnesio al giorno riduceva il rischio di ictus e insufficienza cardiaca (rispettivamente del 7% e del 22%) 17.

Non è chiaro, tuttavia, se gli integratori di magnesio possano avere lo stesso effetto 18, 19.

Pressione sanguigna

L’assunzione di integratori di magnesio consentirebbe riduzioni della pressione sanguigna fino a 12 mmHg, soprattutto nei pazienti ipertesi 20, 21, 22.

Una meta-analisi di 34 studi controllati randomizzati su un totale di 2.028 partecipanti ha scoperto che l’integrazione di magnesio – alla dose mediana di 368 mg/giorno per una durata media di 3 mesi – ha ridotto significativamente la pressione sistolica di 2,00 mmHg e la pressione diastolica di 1,78 mmHg 23.

Il magnesio sembra anche aumentare l’efficacia di tutte le classi di farmaci che riducono la pressione sanguigna 21, 24.

Azione Antinfiammatoria

Gli integratori di magnesio citrato e cloruro di magnesio hanno ridotto la proteina C reattiva e altri marker di infiammazione negli anziani, nelle persone in sovrappeso e in pazienti con pre-diabete 26, 27, 28.

Diabete

Il magnesio gioca un ruolo importante nel regolare il metabolismo del glucosio e la funzionalità dell’insulina.

È stato ripetutamente dimostrato che bassi livelli di magnesio nel sangue aumentano il rischio di insulino-resistenza, intolleranza al glucosio e iperinsulinemia 29, 30.

D’altronde, uno studio che ha seguito più di 4.000 persone per 20 anni ha scoperto che i soggetti con il più alto apporto di magnesio avevano il 47% in meno di probabilità di sviluppare il diabete 27.

Pertanto, l’aumento del consumo di alimenti ricchi di magnesio come cereali integrali, fagioli, noci e verdure a foglia verde, può ridurre il rischio di diabete 28.

I benefici maggiori potrebbero osservarsi nei soggetti che non assumono abbastanza magnesio con la dieta 29, 30.

I benefici dell’integrazione di magnesio sui profili metabolici nei pazienti diabetici sono stati riscontrati nella maggior parte degli studi clinici, ma devono ancora essere accertati da ampi studi clinici randomizzati 25.

Allo stesso modo, sono necessari studi prospettici più ampi per supportare il ruolo potenziale dell’integrazione alimentare di magnesio nel ridurre il rischio di diabete 25.

Sindrome Premestruale

La sindrome premestruale è uno dei disturbi più comuni tra le donne in età fertile. I suoi sintomi includono ritenzione idrica, crampi addominali, stanchezza e irritabilità.

In diversi studi clinici, gli integratori di magnesio hanno ridotto la ritenzione idrica, il cattivo umore, l’emicrania e altri sintomi nelle donne con sindrome premestruale 31, 32, 33.

Il magnesio ha avuto effetti positivi anche quando assunto insieme alla vitamina B6 34.

Magnesio ed Emicrania

Le persone che soffrono di emicrania sembrano presentare carenze di magnesio più frequentemente rispetto al resto della popolazione 35.

Una dose elevata (600 mg/die) di magnesio elementare (da trimagnesio dicitrato) per via orale per 12 settimane ha ridotto del 41,6% la frequenza del mal di testa e ne ha anche ridotto la gravità, diminuendo l’uso di farmaci e la durata degli attacchi acuti 36.

In effetti, alcuni studi incoraggianti suggeriscono che il magnesio può prevenire e persino aiutare a curare l’emicrania 37, 38. Inoltre, la sua associazione al trattamento di routine potrebbe migliorarne l’efficacia 39.

Anche i cibi ricchi di magnesio possono aiutare a ridurre i sintomi dell’emicrania 36.

Crampi Muscolari

Le carenze nutrizionali o le aumentate perdite di nutrienti come magnesio, potassio, calcio, sodio, vitamina D e alcune vitamine del gruppo B possono aumentare la suscettibilità ai crampi muscolari 40, 41, 42.

In uno studio, i partecipanti che hanno assunto 300 mg/die di magnesio elementare (sottoforma di magnesio citrato) per 6 settimane hanno riportato meno crampi muscolari, rispetto al gruppo placebo 43.

Un altro studio ha indagato l’efficacia degli integratori di magnesio sui crampi alle gambe durante la gravidanza.

Le donne che hanno assunto 300 mg di magnesio elementare (sottoforma di magnesio bisglicinato) al giorno hanno avuto crampi alle gambe meno frequenti e meno intensi, rispetto alle donne che hanno assunto un placebo 44.

Dosi e Modo d’uso

Quando impiegato a fini lassativi, il magnesio citrato viene usato a dosi elevate (10-15 grammi in dose singola), con l’accortezza di assumerlo insieme a generose quantità d’acqua.

Spesso si utilizzano preparazioni liquide predosate in bottigliette.

Quando usato come integratore alimentare, la dose standard per l’integrazione di magnesio varia da 200 a 600 mg di magnesio elementare al giorno.

Considerando che il magnesio citrato contiene 120-160mg di magnesio elementare per ogni grammo, ne occorrono:

  • 1,25-1,66 grammi per ottenere 200 mg di magnesio elementare;
  • 3,75-5 grammi per ottenere 600 mg di magnesio elementare.

Per dosaggi superiori a 2g/die, è opportuno suddividere la dose giornaliera in più assunzioni quotidiane, specialmente quando insorgono disturbi gastrointestinali.

Il dosaggio per gli integratori di magnesio varia da persona a persona.

DILUIRE LA VOSTRA DOSE DI MAGNESIO CITRATO CON ACQUA TIEPIDA O CALDA. OSSERVERETE UNA LIEVE EFFERVESCENZA, AL TERMINE DELLA QUALE è PRONTO DA BERE.

 

Mag-Fit ~ Magnesio Effervescente

Dosaggio minimo 1-2 misurini al giorno.
Si consiglia di sciogliere 1 cucchiaino da caffè in acqua calda/tiepida 1-2 volte al giorno.

Per questo sito usa il codice sconto Vitamineral (-10%) – spedizione gratis

Avvertenze

Sebbene la tossicità del magnesio sia rara, l’assunzione di alcuni integratori di magnesio a dosi elevate può causare diarrea, nausea e crampi addominali.

Gli integratori di magnesio possono anche interagire con alcuni farmaci, inclusi antibiotici e diuretici.

Controindicazioni

In caso di compromissione della funzione renale, è opportuno consultare il medico, in quanto può essere necessario ridurre la posologia ed effettuare controlli della funzione renale e della magnesemia.

L’integrazione di magnesio è da considerarsi generalmente controindicata nei casi di:

  • Ipersensibilità (allergia) al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti del prodotto.
  • Grave insufficienza renale.
  • Soggetti in terapia digitalica.

Effetti Collaterali

Alcuni degli effetti negativi che le persone sperimentano con il citrato di magnesio includono fastidio addominale, nausea, gas e crampi alla pancia.

Al di sotto di questa soglia, che equivale a circa 2,5 grammi di magnesio citrato, è improbabile che si verifichino effetti collaterali digestivi 45.

Sebbene rara, può verificarsi una tossicità da magnesio nei soggetti che assumono dosi estreme di questo integratore o soffrono di una grave malattia renale.

I segni di tossicità includono nausea, vomito, battito cardiaco irregolare, diarrea, debolezza muscolare, respirazione irregolare, letargia e ritenzione urinaria.

Le reazioni allergiche non sono comuni.


Se vuoi puoi scegliere altre forme di Magnesio

Leggi su Vitamineral altri articoli sul magnesio, puoi scegliere fra questi:


 




Diabete: un inganno fatale per milioni di persone

Riporto tradotto l’articolo del dr. Thomas Smith sul sito Omeonat intitolato “Our Deadly Diabetes Deception” che Google translate traduce in : “Il nostro inganno mortale sul diabete”
Mi sembra troppo tragico per l’orecchio dell’italiano medio e così l’ho modificato in
“Diabete: un inganno fatale”

Al diabetico americano un medico non dice mai che il diabete può essere curato e guarito, ma in tutto il mondo è così.

Infatti, se inizi a parlare di guarigione, probabilmente si arrabbierà e diventerà irrazionale.

Per lui la parola cura non esiste, ma la moderna forma epidemica del diabete (Tipo 2) è curabile, e lo è da almeno 40 anni.

Tuttavia, nel 2001, l’anno più recente per il quale sono disponibili statistiche statunitensi, 934.550 americani sono morti a causa dei sintomi incontrollati della malattia [1].

Il medico inoltre non ti dirà mai che sono presenti complicanze tipo:

  • ictus ischemici ed ematomielici (sanguinamento nel midollo spinale),
  • problemi cardiaci dovuti a neuropatia,
  • nonché ictus ischemici ed ematomielici,
  • obesità,
  • aterosclerosi,
  • pressione alta e colesterolo alto,
  • trigliceridi alti (degli esteri del glicerolo degli acidi grassi con tre gruppi idrossilici contenuti nei grassi e negli oli),
  • impotenza, retinopatia (malattia della retina),
  • disturbi renali,
  • disturbi epatici,
  • aumento degli zuccheri nel sangue,
  • le ferite che guariscono lentamente,
  • la neuropatia periferica
  • e molti altri malattie epidemiche che oggi sono tutti correttamente intesi come sintomi del diabete.
  • così come molti altri dei vergognosi disordini epidemici di oggi che, una volta ben compresi, riconducono senza dubbio ai sintomi del diabete.

Se sviluppate il diabete e siete dipendenti dal trattamento farmacologico ortodosso, prima o poi avvertirete uno o più di questi sintomi man mano che la malattia progredisce rapidamente. La pratica comune odierna è quella di considerare questi sintomi come se fossero malattie separate e indipendenti, soggette a metodi di trattamento distintivi e non correlati, per i quali i singoli professionisti medici competono. È vero che molti di questi sintomi possono essere, e talvolta sono, il risultato di altre cause, ma è altrettanto vero che proprio questo fatto è stato sfruttato per nascondere il ruolo causativo del diabete e per giustificare “cure” costose e inefficaci sopprimere questi sintomi.

Industria dolciaria

L’attuale industria dello zucchero è una macchina enorme cresciuta lentamente e in modo discreto a partire da inizi dubbi all’alba del ventesimo secolo.

Alla fine, attorno al diabete è nata una sorta di religione, come tutte le altre, completamente dipendente dalla cieca devozione dei credenti.

il gentile sommo sacerdote bianco, con lo stetoscopio appeso in modo significativo al collo, sia nella maggior parte dei casi un ciarlatano e un impostore che non ha mai curato un singolo caso di diabete in tutta la sua carriera.

La somma assicurata può essere spesa solo all’interno di un settore che ha eliminato la parola “cura” dal suo vocabolario.

Ogni anno suscitano false speranze sostenendo che la soluzione è a portata di mano: abbiamo solo bisogno di più soldi. Allo stesso tempo, alcune di queste associazioni forniscono senza dubbio consigli che, al contrario, contribuiscono allo sviluppo del diabete negli aderenti ingenui.

Per molti anni, ad esempio, hanno fortemente sostenuto il passaggio a una dieta che in realtà era scientificamente priva di valore, come ha subito scoperto chiunque l’abbia provata [4]. Mettono in ridicolo l’uso delle tabelle glicemiche, che sono davvero molto utili per un diabetico.

Hanno promosso l’uso di grassi commestibili artificiali come benefici per il cuore molto tempo dopo che era ormai chiaro che queste margarine provocano il diabete e favoriscono l’insufficienza cardiaca. [5]

Tra gli agenti responsabili della moderna epidemia di diabete ci sono i grassi e gli oli modificati artificialmente offerti nei supermercati.

Il primo passo per curare il diabete è abbandonare la falsa convinzione che sia una malattia incurabile.

Storia del diabete

Nel 1922, tre premi Nobel canadesi, Banting, Best e Macleod, riuscirono a salvare la vita di una ragazza diabetica di quattordici anni al Toronto General Hospital con iniezioni di insulina.[6]

L’azienda farmaceutica Eli Lilly ha ricevuto la licenza per produrre un nuovo farmaco miracoloso e l’industria medica si è crogiolata nella gloria di un lavoro ben fatto.

L’articolo “Studi sul diabete mellito”[7] rivelò che negli Stati Uniti si era verificata una grave epidemia di una malattia molto simile al diabete dei primi anni ’20, tranne per il fatto che non rispondeva al miracoloso insulina. E quel che è peggio è che il trattamento con insulina a volte ha addirittura ucciso il paziente.

“diabete insulino-resistente”, perché sebbene vi fosse un sintomo di aumento dello zucchero nel sangue, come nel diabete, il suo livello quasi non rispondeva alla terapia con insulina. Tuttavia, molti medici hanno ottenuto notevoli risultati con la dieta. Negli anni ’30 e ’40 si sapeva molto poco sulla relazione tra dieta e diabete.

Negli anni ’50, i medici impararono ad analizzare il siero del sangue per individuare l’insulina. Poi hanno subito rivelato che non si trattava del diabete classico. La nuova malattia, invece, era caratterizzata non solo da livelli sufficienti, ma spesso addirittura eccessivi di insulina nel sangue.

venne ribattezzata “diabete di tipo 2”. In questo modo si distingueva dal diabete originario, che può essere attribuito all’insufficiente produzione di insulina da parte del pancreas.

Se l’approccio dietetico conosciuto negli ultimi vent’anni avesse dominato la scena medica, entro la fine degli anni ’60 il “diabete di tipo 2” sarebbe stato ampiamente riconosciuto come una malattia curabile e non semplicemente “curabile”.

Sfortunatamente, ciò non è accaduto. Nel 1950, invece, furono avviate le ricerche sui “nuovi farmaci miracolosi” per combattere questa “nuova malattia”.

Cura contro trattamento

Il tanto ricercato nuovo farmaco miracoloso ideale avrebbe dovuto essere, come l’insulina, efficace nell’alleviare i sintomi chiaramente sfavorevoli della malattia, ma inefficace nel curare la malattia di base. Sarebbe diventato continuamente necessario per il resto della vita del paziente.

Dovevano essere brevettabili, cioè non potevano essere i medicinali naturali, perché non sono brevettabili.

Tutti gli altri trattamenti naturali che effettivamente curavano la malattia dovevano essere soppressi.

Quanto più efficaci erano, tanto più violentemente venivano banditi e i loro sostenitori imprigionati come ciarlatani. Dopotutto, in un mercato monopolistico ad alta intensità di capitale, espressamente progettato per trattare i sintomi invece che le malattie, non esiste un farmaco naturale economico ed efficace che curi effettivamente le malattie, come spesso accade con le sostanze naturali.

Questo è il motivo dell’abuso del potere legale per escludere dal mercato medicine naturali spesso superiori, per eliminare la parola “cura” dal dizionario medico e per indebolire completamente il concetto di libero mercato nella professione medica.

Collegamenti epidemiologici con lo stile di vita

Gli sforzi per produrre e vendere prodotti alimentari con macchinari automatizzati erano stati compiuti sin dal 1901 con la promessa di enormi profitti. Tuttavia, la maggior parte dei primi sforzi fallì perché le persone fondamentalmente diffidavano del cibo non fresco di fattoria e perché la tecnologia necessaria era ancora agli inizi. In tempi di prosperità, questi prodotti alimentari sospetti hanno fatto pochi progressi. Ad esempio, il sostituto del grasso Crisco [12] una volta veniva distribuito gratuitamente in lattine da 2 1/2 libbre nel tentativo fallito di convincere le donne americane a credere nel prodotto e a cucinare invece dello strutto.

non c’era abbastanza burro per la popolazione civile e per le attuali esigenze dei militari. [13] (I soldati che avevano bisogno di una dieta davvero sostanziosa, come potete vedere, nessuno incoraggiava sostituti “sani”, anche se questa procedura sarebbe stata facilmente fattibile e più economica!) L’industria lattiero-casearia, che perse molto sostegno a l’epoca, successivamente rassegnata, accettò una quota di mercato diluita e si concentrò sulle forniture militari.

Più recentemente, è diventato oggetto di una massiccia campagna di disinformazione mediatica che lo dipinge come un grasso saturo che fa male al cuore, uno degli oli naturali altamente benefici e importanti. Di conseguenza, è praticamente scomparso dalla vendita. Era l’olio di cocco, che ha sostituito gli oli di soia, di cotone e di colza nella catena alimentare. [14] Se non fosse per questa campagna di disinformazione, i nostri genitori non scambierebbero mai questo buon olio sano con oli usati nuovi ed economici. Dopo questa guerra lampo di successo, il popolo degli Stati Uniti ha definitivamente perso la lotta contro l’obesità.

L’olio di cocco, tra gli altri, è da molti anni uno dei regolatori più efficaci del mantenimento del peso corporeo.

La storia della degradazione degli alimenti un tempo puri da parte della raffinazione industriale è esattamente replicata dalla curva crescente dell’epidemia di diabete e iperinsulinemia che ha travolto non solo gli Stati Uniti ma anche gran parte del mondo.

Il secondo passo per curare questa malattia epidemica è smettere di credere alle bugie sulla purezza e sul valore nutritivo del cibo offerto.

La natura della malattia

Il diabete di tipo 1 deriva da un’insufficiente produzione di insulina da parte del pancreas,

  • mentre il diabete di tipo 2 è causato dalla sua inefficacia.
  • In entrambi i casi si manifesterà un aumento del livello di zucchero nel sangue.
  • La mancanza o l’inefficacia dell’insulina non può ridurre il livello di zucchero nel sangue postprandiale (dopo un pasto) a un valore normale. Nei casi di diabete di tipo 2 accertato, un aumento del livello di glucosio è spesso preceduto e successivamente accompagnato da un aumento cronico del livello di insulina e si manifestano gravi deformazioni degli indicatori di altri ormoni endocrini.

    Molte molecole che viaggiano attraverso il percorso mediato dal glucosio e dall’insulina sono lipidi, cioè acidi grassi. Una membrana plasmacellulare sana, ora nota per essere un attore attivo nello scenario dello zucchero, contiene una certa quantità di acidi grassi insaturi omega 3 cis [17] che rendono la membrana relativamente fluida e scivolosa. Se questi acidi grassi cis sono cronicamente non disponibili a causa di una cattiva alimentazione, vengono sostituiti nella membrana cellulare da acidi grassi trans e acidi grassi saturi, a catena corta e media. Questi scambi fanno sì che la membrana cellulare si irrigidisca e diventi viscida, il che interferisce con il meccanismo di trasporto del glucosio. [18]

    Sebbene resti ancora molto lavoro per chiarire completamente tutti i passaggi di questo percorso, è evidente che l’inizio della spiegazione biochimica per la condizione epidemiologica nota come diabete di tipo 2 risiede nella relazione tra grassi e oli alimentari raffinati e a basso costo e l’insorgenza dei sintomi di questa malattia.

    Approccio medico ortodosso

    ipoglicemizzanti orali o di insulina.

    Dopo cinque anni di ricerca, nel 1955 furono lanciati i primi farmaci ipoglicemizzanti orali. I farmaci orali attualmente disponibili di questo tipo si dividono in cinque gruppi a seconda della modalità di azione biofisica. [19] Essi sono:

    Biguanidi, inibitori della glucosidasi, meglitinidi, sulfaniluree e tiazolidinedioni:

    • Gli inibitori della glucosidasi sono progettati per impedire al pancreas di produrre gli enzimi amilasi essenziali per la digestione dei carboidrati. Si ritiene che dopo aver soppresso la digestione dei carboidrati, il livello di zucchero nel sangue non possa aumentare.
    • I meglitinidi sono stati progettati per stimolare il pancreas a produrre più insulina in pazienti che probabilmente hanno già livelli elevati di insulina nel sangue. Allo stesso tempo, i medici ne rilevano i livelli solo eccezionalmente. Questi farmaci vengono spesso prescritti senza alcuna conoscenza dei valori di insulina indicati. In tal modo, viene ampiamente trascurato il fatto che livelli elevati di insulina sono devastanti quasi quanto livelli elevati di zucchero.
    • preservare la vita di un vero diabetico di tipo 1, ma la sua applicazione al diabete di tipo 2 è a dir poco discutibile.

      È importante notare che l’insulina o uno qualsiasi dei farmaci ipoglicemizzanti orali elencati non curano affatto alcun tipo di diabete.

      Nessuna di queste strategie mediche è progettata per normalizzare l’assorbimento cellulare del glucosio da parte delle cellule che necessitano dell’energia da esso derivata per funzionare correttamente.

      La prognosi in questo approccio ortodosso è un crescente indebolimento dell’organismo e una morte prematura a causa di insufficienza cardiaca, renale o di altri organi vitali.

      Il terzo passo per curare questa malattia è informarsi e utilizzare una metodologia alternativa basata su conoscenze realmente affidabili.

      Trattamento alternativo

      • Oggi, per alcuni diabetici di tipo 1 e per molti diabetici di tipo 2, è disponibile un approccio alternativo di successo alla cura.
      • Solo il 5% circa dei diabetici della popolazione soffre di diabete di tipo 1, il restante 95% soffre di diabete di tipo 2.[22]
      • Il cosiddetto diabete gestazionale è il normale diabete di tipo 2 di cui soffre una donna incinta.

      di Madras, in India, e sottoposta a rigorosi studi in doppio cieco per dimostrarne l’efficacia. [23]

      Il lavoro iniziato a Madras è poi proseguito in diversi laboratori in giro per il mondo e una notevole quantità di ricerche è stata pubblicata su riviste scientifiche.

      Se si cercassero documenti di ricerca sul diabete di tipo 1 e si esaminassero brevetti che non sembrano mai aver raggiunto il successo di mercato, si troverebbe una grande quantità di riferimenti a trattamenti erboristici. Questi brevetti includono tipicamente affermazioni sulla rigenerazione delle cellule beta pancreatiche e sul loro ritorno alla normale funzione.

      Nel dettaglio tale brevetto recita:

      “La combinazione unica di ingredienti nella composizione medicinale porta alla rigenerazione delle cellule pancreatiche, che poi ricominciano a produrre insulina. Poiché la composizione ripristina la normale funzione pancreatica, il trattamento può essere completato entro quattro-dodici mesi.”

      Poiché non esistono assolutamente incentivi finanziari per curare il diabete di tipo 1, è improbabile che questa metodologia riemerga presto. Se è così, certamente non nell’ambiente della comunità medica ortodossa americana.

      Un programma di trattamento alternativo per il diabete di tipo 2 prevede i seguenti passaggi: [24]

      • Riparazione di un sistema di regolazione dello zucchero nel sangue difettoso. Ciò può essere ottenuto semplicemente: sostituendo le miscele di isomeri trans dall’aspetto moderno ma tossiche che si trovano in attraenti contenitori di plastica a temperatura ambiente sugli scaffali dei supermercati, con grassi e oli apparentemente antiquati ma puri e sani.
      • Leggere le etichette e rifiutarsi di consumare oli usati economici nei piatti precotti (prodotti semilavorati) o nei ristoranti.
      • Monitorare continuamente la glicemia durante tutto il ciclo di guarigione.
      • Evitare completamente tutti gli zuccheri utilizzando con giudizio solo dolcificanti non tossici [25].
      • Evitare qualsiasi alcol finché il livello di zucchero nel sangue non si stabilizza a un livello normale.
      • Evitare la caffeina e altri stimolanti che innescano il rilascio di zucchero dal fegato.
      • Conservare un registro delle letture del glucosio. Registra tutto ciò che fai in un diario medico.
      • Ripristinare il corretto equilibrio di grassi e oli sani e attendere che la regolazione dello zucchero nel sangue sia di nuovo funzionale
      • Elimina permanentemente dalla tua dieta tutti i grassi e gli oli di scarto tossici raffinati ed economici dalla tua dieta e, naturalmente, anche gli alimenti che li contengono (minimarket, ristoranti).
      • Includere gradualmente altri alimenti sani nella dieta una volta riavviata la corretta regolazione dello zucchero nel sangue. Controllare gli effetti di tali alimenti aggiunti monitorando i livelli di zucchero nel sangue e i segni su strisce di carta di controllo.

      Questo processo richiede in genere un po’ più tempo e può essere verificato chiedendo al medico di inviare campioni di sangue a un laboratorio per misurare l’insulina sierica. Una volta ripristinato il controllo dello zucchero, è una buona idea attendere alcuni mesi e poi chiedere al medico di controllare i livelli di insulina. È bello avere lo zucchero a un livello normale, ma è ancora più bello raggiungerlo senza un eccesso di insulina nel sangue.

      I danni collaterali causati dalla malattia si ripareranno gradualmente.

      I problemi vascolari causati da livelli di glucosio cronicamente elevati normalmente si risolvono da soli senza sforzo cosciente. Altre complicanze del diabete, come la malattia della retina e la neuropatia periferica, di solito si risolvono da sole. Ma quando livelli cronicamente elevati di glucosio nel sangue provocano la perdita dei delicati capillari delle membrane basali dei reni, i reni compensano cicatrizzando il tessuto per evitare perdite. Questo tessuto cicatriziale, che rimane anche dopo la guarigione del diabete, è il motivo per cui si ritiene che il danno renale non si ripari da solo.

      Avvertenza importante:

      Dopo che il diabete è stato invertito, c’è una possibilità eccezionale che l’occhio guarisca completamente da solo senza questo intervento chirurgico al laser. Se lo fai, il tessuto cicatrizzato lasciato dal laser renderà difficile la guarigione per sempre.

      Serrapetasi“ in 9-12 mesi [27].)

      Se avete letto fino a qui, e se ho fatto un buon lavoro nel cercare di spiegare le origini dell’epidemia di diabete, ora dovreste sapere quali sono le sue cause, come funziona la medicina ortodossa e perché il diabete è una vergogna globale per il mondo della professione medica. Ma forse ancora più importante, avete appreso dell’esistenza di un programma di auto-aiuto che, nell’uso pratico, ha dimostrato innumerevoli volte le vaste possibilità di curare veramente questa malattia.

      Thomas Smith è un ricercatore medico anticonformista. Si è sentito spinto ad automedicare (e curare con successo) il suo diabete di tipo 2 dopo che il suo medico apparentemente non era in grado o non era disposto a curarlo.

      Ha pubblicato i risultati della procedura e della ricerca di successo sotto forma di un manuale di auto-aiuto intitolato “Insulin: Our Silent Killer” (L’insulina, il nostro killer silenzioso) scritto principalmente per i non addetti ai lavori, ma molto apprezzato anche da molti medici praticanti. La guida descrive in dettaglio i passaggi necessari per invertire lo sviluppo del diabete di tipo 2 e introduce il lettore al lavoro di ricerca nel caso del diabete di tipo 1.

      In the USA, il libro può essere acquistato inviandogli $ 29,00 USA al PO Box 7685, Loveland, Colorado 80537.

      Al di fuori degli Stati Uniti inviaci una E-mail per le istruzioni speciali di pagamento e spedizione richieste per le transazioni internazionali.

      Ha anche pubblicato una grande quantità di informazioni utili su questa malattia sulla sua pagina web all’indirizzo: www.Healingmatters.com dove si trovano le istruzioni in inglese per ricevere il libro che è sempre in inglese.

      Thamoas Smith può essere contattato via email at valley@healingmatters.com and in the US by telephone at: 1 (970) 669-9176

      Il manuale in inglese lo trovi su google libri 

      Non si trova una pubblicazione in Italiano, ma si trova in Polacco qui:
      L’insulina Il nostro killer silenzioso: addio diabete
      Thomas Smith

       

       

      Un libro in italiano sullo stile di Thomas Smith scritto da Joel Fuhrman

      La Fine del Diabete

      Il diabete non è una malattia cronica

      Joel Fuhrman

      Curare il Diabete in 21 Giorni

      Gabriel Cousens

      Un volume in grado di sfatare il mito secondo cui il diabete è incurabile.

      Una guida essenziale per combattere una tra le più diffuse e debilitanti patologie dei nostri tempi.

      Un rivoluzionario programma di 21 giorni per abbassare i livelli di glucosio nel sangue e invertire il processo diabetico fino alla guarigione.

      Il dottor Cousens analizza in modo eccellente i fattori di rischio, le cause, e le cure naturali esistenti per questa patologia debilitante che interessa ormai centinaia di milioni di persone nel mondo intero.

      Le terapie proposte sono basate sulla dieta vegan, senza proteine animali di nessun genere.

      Erbe utili nel diabete:

      Tra le integrazioni minerali e vitaminiche:

      • Zinco: Un minerale Essenziale a tutte le età
      • Vitamina C nel Diabete tipo 2
      • La Vitamina D arresta il diabete, iperglicemia, insulino-resistenza e obesità
      • NAC E DIABETE
        N-ACETILCISTEINA: BENEFICI PER IL DIABETE
        La N-acetilcisteina può aiutare nella gestione della prevenzione del diabete, suggerisce uno studio del 2016 sull’American Journal of Translational Research.
        La ricerca ha coinvolto topi che sono stati nutriti con una dieta ricca di grassi (replicando gli effetti del diabete di tipo 2) o avevano diabete indotto dal medico (che rispecchia da vicino il diabete di tipo 1).
        Ogni gruppo è stato ulteriormente suddiviso in gruppi più piccoli in base alla dose di N-acetilcisteina.
        Tra i risultati:
        Dosi da 600 a 1.800 milligrammi per chilogrammo al giorno (mg/kg/giorno) hanno migliorato la tolleranza al glucosio nei topi con diabete indotto dal medico.
        I topi nutriti con diete ad alto contenuto di grassi hanno migliorato il glucosio a dosi di 400 mg / kg / die e hanno anche ottenuto una perdita di peso rispetto ai topi non trattati con N-acetilcisteina.
        Dosi di 1.200 mg / kg / die hanno aumentato la sensibilità all’insulina.
        Mentre i risultati sono preliminari, mostrano risultati promettenti sia nella prevenzione che nella gestione del diabete.
        La n-acetilcisteina può fornire un migliore controllo del diabete aumentando la sensibilità di una persona all’insulina.
        D’altro canto, aumentando la tolleranza al glucosio, la N-acetilcisteina può impedire alle persone con prediabete di progredire verso il diabete.

        N-Acetyl-L-Cysteine inhibits the development of glucose intolerance and hepatic steatosis in diabetes-prone mice. American Journal of Translational Research 2016;8(9):3744-3756.
        (Full text, PDF)

        https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5040673/

      Fonti bibliografiche di Thomas Smith

      1. In response to a question from Senator Edward Long about the FDA during US Senate hearings in 1965.
      2. www.amhrt.org/ScientificHStats98/05stroke.html
        American Heart Association, “Cardiovascular Disease Statistics” Aug 28, 1998 www.amhrt.org/Heart_and_Stroke_A_Z_Guide/cvds.html
        “Statistics related to overweight and obesity”, http://www.niddk.nih.gov/health/nutrit/pubs/statobes.htm

        http://www.winltdusa.com/about/infocenter/healthnews/articles/obesestats.htm
      3. www.live coconutoil.com/maryenig.htm
      4. Physicians Desk Reference, 53rd Edition, 1999
      5. http://www.healingmatters.com
      6. www.amhrt.org
      7. Thomas Smith, op. cit pp 97-123
      8. Zinco: Un minerale Essenziale a tutte le età

        Dopo un breve escursus sulla amatissima vitamina D3, e di quanto sia diffusa la sua carenza, e quanto sia importante per la nostra salute, il dr. Claudio Sauro ci parla dello Zinco riprendendo le ricerche del dr. Michael T. Murray ricercatore della Seattle University.

        Pertanto mette in evidenza che fin dalla giovane età, come in tutti gli altri momenti della vita, lo Zinco è necessario, e la sua carenza porta ad avere diverse patologie.
        Per farci capire quanto sia importante non essere carenti di Zinco e mettere in luce tutto il suo potere curativo lo ha chiamato “bomba atomica”.

         

        UNA BOMBA ATOMICA: LO ZINCO (dr Claudio Sauro)

        Abbiamo parlato in precedenza dell’importanza della Vit D3 cronicamente carente nella popolazione perché non legata all’alimentazione ma all’esposizione al sole. La carenza di tale vitamina è già una bomba atomica per la salute dal momento che entra nella funzione di 4200 geni.

        Una mia ricerca aveva evidenziato che il livello medio di questa vitamina nella popolazione è di 13 ng/ml quando dovrebbe essere di 30-100 ng/ml. Ho già esposto nei Post precedenti quello che causa tale carenza.

        Come ben già sapete nel ultimo secolo si è passati da una civiltà agricola ad una civiltà industriale e questo ha comportato oltre all’inquinamento ed ad un tipo di lavoro stressante anche ad un cambio radicale nell’alimentazione. Se prima l’alimentazione era più povera, soprattutto più povera di proteine non mancava di alcuni oligoelementi essenziali che attualmente sono diventati cronicamente carenti.

        La carenza si è determinata anche in conseguenza all’aumento esponenziale nel consumo di zuccheri che determinano l’impoverimento di alcuni elementi essenziali. Lo zucchero attualmente lo mettiamo ovunque, nel caffè, quasi in qualsiasi bevanda e la fetta di dolce molto spesso non manca a fine pasto. E poi chi non rinuncerebbe al panettone di Natale ed alla Colomba di Pasqua.

        Ora, in seguito al consumo di zuccheri c’è stato un aumento esponenziale del diabete soprattutto negli ultimi cinque decenni. Io che sono medico di famiglia posso testimoniare quanti ipoglicemizzanti ed insulina prescrivo. La percentuale dei diabetici è altissima. E tutto quello che comporta il diabete sarebbe troppo lungo spiegare in questa sede.

        è la carenza di Zinco ad essere alla base del diabete.

        Quando pane, pasta e riso non venivano raffinati tale carenza non esisteva perché gli alimenti integrali sono ricchi di questo elemento. Fino a poco tempo fa si pensava che la carenza di Zinco fosse secondaria nell’insorgenza del diabete perché i dosaggi ematici di questo elemento evidenziavano una carenza modesta. Ma lo Zinco è uno ione prevalentemente endocellulare e la quantità che si trova nel sangue è irrisoria (10%) e non rispecchia il valore reale e tanto meno quello endocellulare.

        C’è un altro punto fondamentale, il fabbisogno di Zinco aumenta con l’introito di zuccheri. Se voi avete un alimentazione ricca di zuccheri semplici e di amidi complessi (pasta, pane, riso ecc) avete un grande fabbisogno di zinco. Oltre quanto sia importante questo elemento ce lo dicono gli studi che sono emersi negli ultimi anni. Basta dire che lo Zinco regola 300 funzioni enzimatiche della cellula, senza le quali la cellula non può sopravvivere. Questo vi rende conto della sua importanza.

        Ma quello che è più sconvolgente è che si è visto in seguito ad analisi del plasma endocellulare che è stato possibile eseguire in seguito ad innumerevoli prelievi autoptici è che c’è una grave carenza nel 80-90% della popolazione. Questo soprattutto nei paesi industrializzati, e sono proprio quelli che hanno la maggior incidenza di diabete e guarda caso anche di tumori. Ma vediamo un po alcune funzioni dal momento che sarebbe impossibile elencarle tutte:

        • Lo zinco data la sua azione di stabilizzazzione delle membrane neuronali ha una significativa azione sul sistema nervoso come stabilizzante le sue funzioni.
          In particolare:

          • 1 – favorisce e regolarizza il sonno (una sua carenza può causare disturbi del sonno: si pensi a quanti induttori del sonno si vendono ai giorni nostri)
          • 2- risulta efficace in molte forme epilettiche ed in associazione con antiepilettici ne aumenta l’efficacia
          • 3- Il Dott Gaubio ha curato con successo molte convulsioni infantili esclusivamente servendosi di zinco
          • 4 – il Dott Hagger lo ha trovato molto efficace contro le tossi convulsive.
          • 5 – molte osservazioni ne hanno constato l’efficacia come antispasmodico ed ansiolitico 6- il Dott. Steinau ha curato con successo una forma dissociativa con fiori di zinco 6- si è visto che una grave carenza di zinco nell’infanzia può predisporre a gravi malattie mentali che molto spesso si accompagnano anche a diabete.

        Vi ho elencato solo alcuni punti molto interessanti. In base a queste considerazioni possiamo tranquillamente dedurre che se avete un alimentazione ricca di amidi (pasta, pane, riso, dolci ecc) vi conviene assumere almeno 50 mg di Zinco al giorno (tenete conto che la quantità che si assorbe è circa il 30%) e così, se avete un infezione e tutte le altre patologie che ho elencato.

        In farmacia troverete delle compresse di Solfato di Zinco da 200 mg, vi consiglio di prenderne un quarto al giorno, una compressa intera ha un dosaggio eccessivo che può dare nausea ed il surplus inoltre non serve.


        INTEGRATORI DI ZINCO

        Zinco Gluconato PRINFIT

        Codice sconto: VITAMINERAL

        Spedizione gratis

         

         


        1 ml di prodotto contiene 7.5mg di Zinco

         


         

        Complesso di Zinco

        Zinco da alga spirulina, semi di zucca e bacche di Acai

        15 mg per ogni capsula vegetale

         


        Chelato – zinco, selenio e rame – 60 caps

        tavolette da 15 mg.

        La struttura chelante naturale, che garantisce un perfetto assorbimento e un’elevata biodisponibilità delle sostanze attive nel corpo umano.

         


        Zinco picolinato – 50mg – 60 vcaps

         

         

         


        Eco Zinco – Integratore di Zinco

        • Altamente biodisponibile 
        • In capsule 

        Zinco gluconato pari a 21,5 mg di Zinco


         

        Riferimenti bibliografici

        1. Hemilä H., “Zinc lozenges and the common cold: a meta-analysis comparing zinc acetate and zinc gluconate, and the role of zinc dosage”, Journal of Royal Society of Medicine, 2017 May(vedi fonte)
        2. Prasad AS, Bao B, Beck FW, Kucuk O, Sarkar FH., “Antioxidant effect of zinc in humans”, Free Radical Biology and Medicine, 2004 Oct 15(vedi fonte)
        3. Hunter P., “The inflammation theory of disease. The growing realization that chronic inflammation is crucial in many diseases opens new avenues for treatment”, EMBO Reports, 2012 Nov 6(vedi fonte)
        4. Jayawardena R, Ranasinghe P, Galappatthy P, Malkanthi R, Constantine G, Katulanda P., “Effects of zinc supplementation on diabetes mellitus: a systematic review and meta-analysis”, Diabetology & Metabolic Syndrome, 2012 Apr 19(vedi fonte)
        5. Cruz KJ, de Oliveira AR, Marreiro Ddo N., “Antioxidant role of zinc in diabetes mellitus”, World Journal of Diabetes, 2015 Mar 15(vedi fonte)
        6. Cervantes J, Eber AE, Perper M, Nascimento VM, Nouri K, Keri JE., “The role of zinc in the treatment of acne: A review of the literature”, Dermatologic Therapy, 2017 Nov 28(vedi fonte)
        7. Gupta M, Mahajan VK, Mehta KS, Chauhan PS., “Zinc therapy in dermatology: a review”, Dermatology Research and Practice, 2014 Jul 10(vedi fonte)

        Ancora sullo Zinco

        Lo zinco contribuisce al normale metabolismo acido base, al normale metabolismo dei carboidrati, alla normale funzione cognitiva, alla normale sintesi del DNA, alla normale fertilità e alla normale riproduzione, al normale metabolismo dei macronutrienti, al normale metabolismo degli acidi grassi, al normale metabolismo della vitamina A, alla normale sintesi proteica, al mantenimento di ossa normali, al mantenimento di capelli normali, al mantenimento di unghie normali, al mantenimento di una pelle normale, al mantenimento di normali livelli di testosterone nel sangue, al mantenimento della capacità visiva normale, alla normale funzione del sistema immunitario, alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo.

        Caratteristiche:

        I tessuti che hanno maggiori depositi sono le carotidi, il nervo ottico, la prostata e la cute.

        Lo zinco ha circa 300 proprietà benefiche per il nostro intero organismo:
        Ha una grossa funzione nella crescita: stimola infatti il GH ed il Testosterone. A livello del sistema immunitario ritarda l’atrofia del TIMO. I linfociti T sono prodotti dal Timo.

        Secondo i dosaggi di integrazione si stimola:

        • per 2-3 mesi a 7.5 mg otteniamo un  buon equilibrio linfocitario.

        La sua carenza provoca predisposizione tumorale per diminuite difese.

        Interviene nell’attivazione dell’enzima delta6desaturasi (sistema delle prostaglandine):

        • i sintomi sono le smagliature, rughe (anche per carenza di retinolo) macchie bianche sulle unghie deficit sensoriali (olfatto e gusto).

        Nei soggetti con insufficiente polmonari è facile associare carenza di Zinco Contribuisce alla corretta formazione del liquido spermatico:

        • quindi la sua scarsità può essere causa di infertilità.

        La sua carenza provoca la creazione e di insulina mal funzionante (sindrome da insulino resistenza) l’elevato livello di insulina conseguente trasforma gli zuccheri in trigliceridi con in abbinamento un abbassamento ematico degli HDL e un‘innalzamento dell’LDL HmgCoa Redattasi:

        • un’enzima attivato dall’insulina che fa aumentare l’LDL. Interviene nel fattore d’intolleranza al glucosio assieme al Cromo e alla vitamina B3

        Zinco Complesso

        Di Global Healing

        Contiene 15 mg di zinco bisglicinato

         

        Deficit di Zinco: Come assumerlo, Dose Giornaliera Raccomandata e tanto altro

        Zinco nella Dieta: Proprietà e Benefici


        Altre funzioni dello Zn

        • Stimola gli osteoblasti e gli osteociti : sinergia con Ca, con attenzione alle dosi di Zn eccessivamente elevate (200 mg di Solfato di Zinco possono dare nausea e vomito).
        • Azione antiossidante : Il SOD (superOssidoDismutasi) dipende dallo Zn, questo enzima blocca un radicale pericolosissimo il SuperOssidoAnione che poi diviene H2O 2poi ridotto dal Glutatione e Selenio.
        • Regola anche i livelli estrogenici. La mancanza dipende da costante mal nutrimento specie nelle zone i cui terreni sono poveri di zinco ma soprattutto dalla raffinazione degli amidi e da un eccessivo introito di zuccheri. Gli effetti più clamorosi della carenza di questo minerale riguardano il ritardo della crescita del bambino. Dopo una supplementazione di zinco si è riscontrata una ripresa della crescita e della maturazione sessuale.
        • Altri sintomi riguardano lesioni cutanee, anosmia, anoressia, tendenza all’infezione, sterilità, depressione, disturbi della vista. Sono più di 80 gli enzimi zinco dipendenti appartenenti a tutte sei le classi enzimatiche.
        • Lo zinco è inoltre implicato nel metabolismo dei glucidi e dei lipidi, nella sintesi proteica compresi gli acidi nucleici.
        • Stabilizza la membrana cellulare e di conseguenza la struttura di proteine e le glicoproteine come insulina.
        • Ritardo nella crescita: i bambini e gli adolescenti carenti di zinco presentano a dolori articolari nella crescita il nanismo se è legato a carenza di zinco regredisce rapidamente.
        • Apparato genitale: la sua presenza è legata al corretto sviluppo e funzion amento dei genitali femminili e maschili. La carenza di questo minerale può portare calo della libido maschile e all’ipertrofia della prostata.
        • attività sessuale; nella terza età per prevenire disturbi alla prostata; in gravidanza, per la più facile tendenza alla formazione di strie, Lo zinco, infatti, è legato alla formazione delle fibre elastiche del tessuto connettivo.
        • Un altro importante impiego si ha con uso topico, nelle bruciature e nelle ustioni: permette una più veloce cicatrizzazione.
        • Disturbi visivi: la cecità notturna può dipendere da una diminuita attività legata ad una carenza di zinco
        • Antivirale: lo zinco ha un sicuro effetto antivirale, in particolare sui Rino virus
        • Sistema immunitario: stabilizzando la membrana cellulare con attività antiossidante può aiutare anche nella prevenzione della degenerazione cellulare. Sembra inoltre che la carenza di zinco conduca a patologie psichiatriche come l’autismo alla schizofrenia
        • Pelle ed annessi: la carenza di zinco è legata alla salute di capelli e unghie. La presenza di macchie bianche indica una carenza relativa di zinco, possono calare rapidamente i valori di Zinco durante situazioni di stress, digiuno mestruazioni
        • Diabete: perché zinco è legato all’insulina in suo corretto apporto può aiutare a controllare l’ipoglicemia, sempre che ne esista ancora una produzione
        • Lo zinco è distrutto e antagonizzato da: estrogeni, i farmaci antitubercolosi, antidepressivi IMAO, corticosteroidi, diuretici, alcol, fitati, metalli pesanti.

        Michael T. Murray ricercatore della Seattle University

        I libri di Michael T. Murray

        Autore: Michael T. Murray

        Dalla A alla Z tutti i cibi che guariscono.

        Autore: Michael T. Murray, Joseph Pizzorno, Lara Pizzorno

        Guida medica agli integratori alimentari — Libro Guida medica agli integratori alimentari

        Cosa sono, come agiscono, come utilizzarli

        Autore: Michael T. Murray

        Dati scientifici, consigli, ricette

        Autore: Michael T. Murray

         

        Potenziare e armonizzare gli apparati di tutto il corpo. Esaltare le prestazioni fisiche e mentali. Contrastare l’invecchiamento

        Autore: Michael T. Murray

        Guida pratica e completa agli alimenti che aiutano a prevenire disturbi e malattie

        Autore: Michael T. Murray
        Nuova ristampa

        La dieta, le vitamine, i minerali e i metodi naturali più efficaci

        Autore: Michael T. Murray

         

         


        Garden Of Life

        • 30mg di zinco e vitamina C derivanti da cibo crudo ed integrale 
        • 23 frutti e verdure in polvere e tracce di 75 minerali alcalinizzanti 
        • Probiotici ed enzimi vivi

         


         




    L’Aceto di mele: i benefici sulla salute se usato nella alimentazione

     

    Scopri qui una ricetta per utilizzarlo al meglio!

    Da Macrolibrarsi

    Una mela al giorno toglie il medico di torno

    Questo dice la saggezza popolare e questo confermano le più recenti scoperte mediche: le mele sono ricche di

    • sali minerali tra cui calcio, fosforo, magnesio, potassio, sodio e zolfo
    • oligoelementi come ferro, magnesio, rame
    • vitamine, in particolare vitamina A e C
    • proteine, zuccheri, fibre,…
    • pectina, che agisce come disintossicante dell’organismo

    I 10 vantaggi dell’Aceto di Mele

    1. Migliora la produzione di saliva ed enzimi digestivi. Ciò porta a una diminuzione del gonfiore addominale, e dei problemi digestivi
    2. Contribuisce al mantenimento di un corretto peso-forma: stimola il metabolismo, e al contempo attenua il desiderio di dolce.
    3. Attiva le difese immunitarie, e uccide batteri, funghi e altri micro-organismi.
    4. Stimola la circolazione, e contribuisce al drenaggio delle cellule adipose e della cellulite.
    5. Contenendo acido malico, allevia i dolori articolari e contrasta la formazione di calcoli.
    6. Alcalinizza il corpo umano.
    7. Essendo ricavato anche dalla buccia di mele è ricco di triterpenoidi, che contrastano la proliferazione di cellule tumorali.
    8. Può essere utilizzato per fare i gargarismi, in una soluzione acqua e aceto: in tal modo si possono alleviare afte, gengive sanguinanti, mal di denti e infezioni del cavo orale.

    Può essere anche assunto tutte le mattine, mescolando insieme 2 cucchiaini di aceto di mele e 1 di miele in un bicchiere di acqua: questo drink contribuisce alla prevenzione di malattie e al mantenimento di un corretto stato di salute.

    Riconoscere un buon aceto di mele

    Attenzione anche al prezzo: un buon aceto di mele deve essere di origine biologica, ed ottenuto da buccia+polpa+torsolo delle mele.

    Con mele 100% italiane

    Produttore: Salvia

     

     

    Aceto di Mele

    Aceto di sidro di mele crudo, non filtrato, con madre

    Produttore: Baule Volante

     

    Aceto di Mele non Pastorizzato

    Biologico e non pastorizzato

    Produttore: Il Nutrimento


    Ricerche di Vitamineral sull’Aceto di mele

    ACETO DI MELE: Un aiuto nella gestione del Diabete

    Sulla base delle prove scientifiche, l’aceto di mele sembra probabilmente efficace nel controllo la GLICEMIA.

    Ricapitolando, secondo gli studi, l’aceto di mele:

    1. Aiuta ad abbassare la glicemia e l’insulina: se consumato con un pasto ad alto contenuto di carboidrati, ha dimostrato di abbassare significativamente i livelli di glucosio nel sangue e di insulina dopo aver mangiato.
    2. Migliora la sensibilità all’insulina: uno studio condotto su persone con insulino-resistenza o diabete di tipo 2 ha rilevato che l’aggiunta di aceto a un pasto ad alto contenuto di carboidrati ha migliorato la sensibilità all’insulina del 34% 22.
    3. Abbassa la glicemia: in uno studio condotto su persone affette da diabete di tipo 2, coloro che hanno assunto l’aceto di mele con uno spuntino serale ad alto contenuto proteico hanno avuto una riduzione doppia della glicemia a digiuno.

    Altri spunti di ricerca sul Diabete ed insulino-resistenza:





    Le proprietà della Cannella

     

    Cannella è il nome comune dato alla corteccia interna di alcune piante del genere Cinnamomum (famiglia Lauracee).

    Usata come spezia, la cannella ha un aroma secco e pungente che ricorda quello dei chiodi di garofano, con una nota pepata.

    L’uso della cannella in erboristeria è molto popolare ed è stato collegato ad alcuni importanti benefici per la salute, tra cui un minor rischio di diabete, cancro e malattie cardiache 1, 2.

    L’odore e il sapore distinti della cannella sono dovuti principalmente al suo alto contenuto di olio essenziale (0,5-1%), ricco di cinnamaldeide 3.

    Gli scienziati ritengono che la cinnamaldeide sia anche responsabile della maggior parte dei potenti effetti della cannella sulla salute e sul metabolismo, che esamineremo nel prosieguo dell’articolo.

    Tipi di Cannella

    Esistono due tipi principali di cannella 4:

    • cannella cinese (o cassia): ottenuta dalla specie Cinnamomum cassia.

    La più comune tra le due è la cannella cinese, che ha un aroma più aspro ma risulta meno costosa rispetto alla cannella vera.

    Ben più pregiata è la cannella di Ceylon, che ha un aroma ugualmente profumato, ma meno aspro e più dolce. Cresce principalmente nello Sri Lanka, contiene meno cumarina e presenta meno rischi di tossicità 5, 6.

    Cannella di Saigon

    La cannella di Saigon, nota anche come cannella vietnamita o cassia vietnamita, proviene dall’albero Cinnamomum loureiroi 5.

    Questa varietà di cannella viene utilizzata principalmente per la sua corteccia aromatica, che ha un sapore abbastanza simile a quello della Cinnamomum cassia, ma un aroma più pronunciato e complesso.

    In effetti, la cannella di Saigon contiene maggiori livelli di cinnamaldeide rispetto ad altre varietà. Questo composto è responsabile del suo forte sapore e aroma, e ha potenti proprietà antiossidanti e antinfiammatorie 5.

    Per contro, la cannella di saigon ha anche un maggior contenuto di cumarina, che come vedremo è moderatamente tossica per il fegato e i reni 6.

    Come si Produce

    La cannella si ottiene tagliando i fusti degli alberi, rimuovendo le parti legnose più esterne fino a ottenere un piccolo strato di corteccia interna.

    Dopo essere stati tagliati, i fusti ancora umidi vengono immediatamente lavorati.

    Gli addetti ai lavori raschiano la corteccia esterna del fusto, quindi lo battono in modo uniforme con un martello per allentare la corteccia interna, che viene poi staccata in lunghi rotoli.

    A Cosa Serve

    L’uso della cannella è vecchio almeno quanto la storia documentata dell’uomo.

    7.

    Cannella in Cucina

    La cannella viene comunemente usata come spezia, ad esempio per la preparazione di salse, minestre, contorni e, soprattutto, dolci. Comune è anche il suo impiego come aromatizzante nel tè.

    La tradizione occidentale preferisce impiegarla nei dolci di frutta (specie di mele), nella preparazione di cioccolato, biscotti, caramelle e praline, e come aroma in creme, panna montata, meringhe, gelati e numerosi liquori.

    La tradizione orientale e creola la usa anche nel salato, in accompagnamento a carni di pollo e agnello, affumicate e non.

    Negli Stati Uniti, cannella e zucchero vengono spesso utilizzati per aromatizzare cereali e piatti a base di pane, come toast e frutta, in particolare mele.

    Cannella in Fitoterapia

    La cannella è stata usata nella medicina popolare per migliaia di anni ed è nota per i suoi benefici per la salute.

    La scienza moderna ha confermato molte delle proprietà e degli usi tradizionali di questa spezia, che sembra utile per:

    • favorire il controllo del peso e promuovere il dimagrimento.

    Modo d’Uso

    La dose standard di cannella a fini antidiabetici è di 1-6 g al giorno, assunta insieme a pasti contenenti carboidrati.

    16.

    La cannella di Ceylon è un’opzione migliore rispetto alla cannella cassia, a causa del basso contenuto di cumarina.

    Avvertenze

    Tenere gli integratori di cannella fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei 3 anni.

    In nessun caso gli integratori di cannella possono sostituire uno stile di vita sano e una dieta variata.

    Se usati con finalità dimagranti, gli integratori di cannella devono essere impiegati nell’ambito di una dieta ipocalorica adeguata, seguendo uno stile di vita sano con un buon livello di attività fisica.

    Se la cannella viene associata a una dieta seguita per periodi prolungati, superiori alle tre settimane, si consiglia di sentire il parere del medico o di un nutrizionista.

    Non eccedere la dose giornaliera raccomandata.

    Controindicazioni

    È norma prudenziale sconsigliare il consumo di cannella, sottoforma di integratori, anche durante la gravidanza e l’allattamento.

    Visto il potenziale effetto ipoglicemizzante della cannella, se si è in trattamento con farmaci ipoglicemizzanti (tipici del trattamento del diabete), prima dell’eventuale uso è consigliabile consultare il medico.

    Vista la potenziale attività epato-tossica della cannella, i pazienti che stanno assumendo medicinali che possono influire sul fegato, come paracetamolo, acetaminofene e statine, dovrebbero limitare l’uso di cannella e preferire quella di ceylon 86. Analogo discorso per i pazienti affetti da malattie epatiche.

    Più in generale, l’assunzione di questi integratori in presenza di situazioni particolari o se si sta seguendo una terapia farmacologica è consigliata sotto controllo del medico che, conoscendo approfonditamente il quadro clinico del Paziente, saprà dare i migliori consigli.

    Effetti Collaterali

    La ricerca mostra che la cannella, ai dosaggi suggeriti, risulta generalmente sicura e ben tollerata.

    Tuttavia, la ricerca ha osservato che, a causa del contenuto di cumarina, mangiare troppa cannella può danneggiare il fegato e aumentare il rischio di cancro 9, 60, 10.

    Studi sui roditori hanno anche scoperto che mangiare troppa cumarina può causare lo sviluppo di tumori cancerosi nei polmoni, nel fegato e nei reni 87, 88, 89.

    Il problema della Cumarina

    La cannella cassia è una ricca fonte di cumarina. Contiene circa 5 mg di cumarina per cucchiaino (2 grammi), mentre la cannella di Ceylon ne contiene livelli molto bassi, fino a 63 volte inferiori 17.

    Si segnala comunque un’ampia variabilità tra un prodotto e l’altro in merito al contenuto di cumarina.

    Il limite prudenziale giornaliero per l’apporto di cumarina è di 0,1 mg/kg di peso corporeo o 7,5 mg al giorno per una persona adulta di 75 kg 9.

    Ciò significa che un cucchiaino e mezzo di cannella cassia potrebbe superare il limite giornaliero di sicurezza per un individuo adulto.

    Fa Male?

    Una revisione a ombrella di meta-analisi e revisioni sistematiche di studi clinici randomizzati del 2021 fornisce la prova di massimo livello scientifico a sostegno del fatto che l’uso della cannella è sicuro e non ha reazioni avverse 94.

    Infatti, non sono stati rilevati effetti tossici o collaterali significativi tra il gruppo cannella e il gruppo placebo, indipendentemente dalla dose e dalla durata del trattamento.

    Alcune persone sensibili alla cinnamaldeide hanno sperimentato piaghe alla bocca in seguito al consumo di cannella 90, 91, 92.

    Mangiare troppa cannella potrebbe anche causare riduzioni eccessive della glicemia. Questa condizione è nota come ipoglicemia e può portare a stanchezza, vertigini e svenimento 93.

    Le persone maggiormente a rischio di ipoglicemia sono quelle che assumono medicinali per il diabete. Questo perché la cannella può aumentare gli effetti di questi medicinali e causare un abbassamento eccessivo della glicemia.


    2 capsule al giorno a stomaco vuoto, preferibilmente prima dei pasti principali.

    INGREDIENTI: Cannella (Cinnamomum verum J.Presl) corteccia e.s. E:D 1:4; agente di rivestimento: idrossipro-pilmetilcellulosa; acido alfa-lipoico, Momordica (Momordica charantia L.) frutto e.s. tit. al 3 % in principi amari, Gymnema (Gymnema sylvestre (Retz) R.Br.) foglie e.s. tit 25 % in acido gymnemico, Moringa (Moringa oleifera Lam.) foglie ply, Moringa (Moringa oleifera Lam.) semi e.s. tit. 10 % in glicosidi totali e 40 % in polisaccaridi ; agente antiagglomerante: talco; cromo picolinato.

     

    Aiuta a mantenere i valori degli zuccheri nel sangue.

    Cromo, Cannella e Acido Lipoico Complex è una formulazione a base di:

    • Cromo un minerale che aiuta a mantenere i valori degli zuccheri nel sangue e favorisce il corretto peso corporeo. 
    • Astaxantina, un antiossidante che potenzia i benefici delle altre sostanze.
    • Zinco e The Verde che svolgono una elevata azione antiossidante.

     

    Altri prodotti con la Cannella

    Demicos

    Contiene: Tea Tree, Cannella, Anice, Pompelmo

    Benefici:

    • Sostiene il sistema digestivo.
    • Aiuta il normale transito intestinale giornaliero.
    • Aiuta ad eliminare gonfiore addominale e gas.
    • Aiuta il drenaggio dei liquidi.

    2 capsule al giorno (1cps a pranzo, 1 cps a cena)

     

    Cannella, Zinco, Selenio, Cromo, Iodio e Vitamina B1

    Metabolismo dei carboidrati

    Momordica è un integratore a base di: 

    • Momordica, pianta che agisce sul metabolismo dei carboidrati, 
    • Iodio, un minerale indispensabile per la corretta funzionalità della tiroide, 
    • Vitamina B1, per il sostegno della funzione nervosa, 
    • Selenio, per un’azione antiossidante
    • Cromo, per favorire i normali livelli di glucosio nel sangue.

    Benefici: Momordica è indicato per favorire il normale metabolismo dei carboidrati.

     

    • Confezione: 50 g

     

     

     

    • Confezione: 40 g

     

     




    La Curcuma

    Quando si parla di Curcuma ci si riferisce comunemente alla Curcuma longa, una pianeta perenne appartenete alla famiglia delle Zingiberacee. 

    Si è rivelata estremamente utile per migliorare la sintomatologia legata a disturbi del ciclo mestruale.

    Risulta inoltre un ottimo coadiuvante nel donare benessere alle articolazioni e nell’alleviare gli stati dolorosi associati a contusioni, slogature e dolori muscolari, nonché a artrosi, osteoartriti e artrosi.

     Se associata al pepe nero, che ne amplifica l’assorbimento, il suo effetto risulta potenziato.

    Biodisponibilità della curcumina

    Tratto da ARTOI

    Nonostante tutti i benefici che apporta alla salute e le numerose proprietà farmacologiche della spezia, una delle principali critiche che il mondo scientifico rivolge alla curcumina è la sua scarsa biodisponibilità. Molti studi, sia sull’uomo che sui topi, hanno confermato che dopo l’assunzione orale di una certa quantità di curcuma, la concentrazione dei suoi metaboliti attivi misurata nel sangue o nei tessuti extraintestinali era scarsissima o praticamente nulla.

    Le ragioni di questa ridotta biodisponibilità sono:

    • il suo scarso assorbimento a livello intestinale
    • la rapida eliminazione per via fecale: circa il 60% della curcumina ingerita viene eliminata con le feci
    • il suo rapido metabolismo: anche se somministrata per via endovenosa, viene rapidamente metabolizzata e i prodotti del suo metabolismo eliminati con la bile.

    Ciò ostacola notevolmente l’applicazione clinica della sostanza (11).

    Per assimilarla meglio e potenziarne gli effetti, sono stati studiati numerosi metodi tra i quali l’uso di adiuvanti che ne migliorano l’assorbimento intestinale e ne riducono l’eliminazione. I più noti sono la piperina (alcaloide presente nel pepe nero) e i grassi dell’olio. Accompagnando la curcuma a questi ingredienti è possibile aumentarne la biodisponibilità (12).

    Meccanismo d’azione della piperina:

    • La piperina agisce andando ad inibire la glucuronidazione della curcumina nel fegato e nell’intestino. La glucuronidazione è una delle più importanti reazioni mediante le quali l’organismo si disintossica da composti estranei favorendone l’eliminazione. Bloccando questo processo, la curcumina non viene eliminata e può andare in circolo ad esplicare i suoi effetti.

    Meccanismo d’azione dell’olio:

    • Poiché la curcumina è una sostanza di natura idrofoba, scarsamente solubile in acqua ma altamente solubile nei lipidi, associandola all’olio di oliva (o qualsiasi altro tipo di grasso) aumenta notevolmente la sua solubilità e ne viene facilitato l’assorbimento.

    Altri metodi prevedono l’uso della curcumina liposomiale e di nanoparticelle (13),(14):

    • Nanoparticelle: si tratta di particelle altamente solubili che legano la curcumina e la trasportano dall’intestino alla circolazione sanguigna. Ne aumentano quindi l’assorbimento e ne impediscono l’eliminazione con le feci.
    • Liposomi: sono vescicole a doppio strato fosfolipidico (come le membrane cellulari) che possono trasportare farmaci idrofobici, come in questo caso la curcumina, all’interno delle cellule dove la sostanza viene rilasciata e può esplicare la sua funzione.

    Proprietà farmacologiche della curcumina

    La curcuma è la spezia più studiata al mondo, in particolare il suo principio attivo curcumina. Un ampio spettro di studi ha infatti dimostrato la capacità della curcumina di indurre numerosi effetti biologici e farmacologici:

    • La curcumina è un potente antiossidante: è in grado di attivare diverse proteine antiossidanti attraverso la via Nrf2. La via Nrf2 è un sistema di difesa cellulare che si attiva in presenza di stress ossidativo, inducendo l’espressione di proteine ad azione antiossidante. La curcumina è in grado di potenziare questo sistema e quindi è molto utile nella prevenzione e trattamento delle patologie caratterizzate da stress ossidativo (invecchiamento, diabete, patologie cardiovascolari, malattie neurodegenerative, cancro. A differenza di molti altri antiossidanti, la curcumina ha una duplice attività in quanto è in grado sia di prevenire la formazione di radicali liberi sia di neutralizzare i radicali liberi già esistenti (1). La proprietà antiossidante è molto superiore rispetto a quella della vitamina E, della vitamina C e del beta-carotene..
    • La curcumina è un potente antinfiammatorio: è in grado di bloccare il fattore di trascrizione NF-kB e quindi la produzione di molecole che aumentano i processi infiammatori (citochine proinfiammatorie) come il TNF e varie interleuchine. Anche in questo caso, la curcumina è molto utile nella prevenzione e trattamento di malattie su base infiammatoria (colite, pancreatite, malattie neurodegenerative, malattie cardiovascolari, malattie autoimmuni, malattie infiammatorie intestinali come il morbo di Crohn, obesità, diabete, malattie respiratorie tipo asma e bronchite, psoriasi, cancro) (2)
    • Secondo un recente studio del 2019, la curcumina assunta per via orale, una volta raggiunto l’intestino, viene trasformata dai microbi che lo popolano in una serie di metaboliti molto più attivi della curcumina stessa. Questi metaboliti sembrerebbero avere un ruolo neuroprotettivo. La tetraidrocurcumina è il derivato più studiato nella neuroprotezione: sembrerebbe ridurre lo stress ossidativo e i processi di apoptosi nei neuroni, riduce la neuroinfiammazione e migliora la funzione neurocomportamentale. Inoltre, sempre la tetraidrocurcumina, può prevenire la neurodegenerazione tipica della malattia di Parkinson. Sembrerebbe anche essere utile nel morbo di Alzheimer in quanto mantiene normale la struttura e funzione dei vasi cerebrali e delle sinapsi (3).
    • La curcumina, dopo ingestione per via orale, può esercitare effetti regolatori sul microbiota intestinale, le cui alterazioni sono collegate a numerose malattie metaboliche e non. In uno studio comparativo sul microbiota intestinale di topi ai quali viene somministrata curcumina, è stata osservata una variazione significativa della composizione del microbiota rispetto ai topi di controllo ai quali non è stato somministrato nulla. In particolare, nei topi che hanno ricevuto la curcumina, si è verificata una riduzione di batteri appartenenti alla famiglia Prevotellaceae, Bacteroidaceae e Rikenellaceae, spesso coinvolti nell’insorgenza di diversi disturbi sistemici (4).
    • L’integrazione con curcumina può essere utile anche nel trattamento del diabete mellito di tipo 2: uno studio del 2019 ha mostrato che trattando topi diabetici con curcumina si assiste ad un miglioramento della sensibilità insulinica, riduzione della glicemia e ad un miglioramento della dislipidemia (5).
    • La curcumina è molto efficace nel trattamento delle malattie cardiovascolari attraverso diversi meccanismi: riduzione dei lipidi plasmatici, aumento dei livelli di HDL, riduzione della perossidazione lipidica, riduzione delle lesioni aterosclerotiche e miglioramento della funzione endoteliale (6).
    • Come confermato da uno studio del 2018, la curcumina ha mostrato un miglioramento dei sintomi e dei processi infiammatori in topi affetti da artrite reumatoide (7).

    Riferimenti bibliografici:

    1. Int J Mol Sci.2020 Feb 7. Evaluation of Antioxidant Activity of Spice-Derived Phytochemicals Using Zebrafish. Endo Y, Muraki K, Fuse Y, Kobayashi M.
    2. Eur Cardiol.2019 Jul 11. Anti-inflammatory Action of Curcumin and Its Use in the Treatment of Lifestyle-related Diseases. Shimizu K, Funamoto M, Sunagawa Y, Shimizu S, Katanasaka Y, Miyazaki Y, Wada H, Hasegawa K, Morimoto T.
    3. Nutrients. 2019 Oct. Curcumin, Gut Microbiota, and Neuroprotection. Francesco Di Meo,Sabrina Margarucci, Umberto Galderisi, Stefania Crispi, and Gianfranco Peluso
    4. Food Nutr Res. 2017. Regulative effects of curcumin spice administration on gut microbiota and its pharmacological implications. Liang Shen,Lu Liu, and Hong-Fang Ji
    5. Nutrients. 2019 Aug. Curcumin and Type 2 Diabetes Mellitus: Prevention and Treatment. Francesca Pivari,Alessandra Mingione, Caterina Brasacchio, and Laura Soldati.
    6. Nutrients. 2013 OctPolyphenols: Benefits to the Cardiovascular System in Health and in Aging. Sandhya Khurana,Krishnan Venkataraman, Amanda Hollingsworth, Matthew Piche, and  C. Tai
    7. Drug Des Devel Ther.2018 Dec 3. Curcumin alleviates rheumatoid arthritis-induced inflammation and synovial hyperplasia by targeting mTOR pathway in rats. Dai Q, Zhou , Xu L, Song X
    8. Med Sci (Basel). 2017 Dec. Regulation of Polyamine Metabolism by Curcumin for Cancer Prevention and Therapy. Tracy Murray-Stewartand Robert A. Casero, Jr.
    9. Nutrients. 2019 Oct 5. Curcumin and Cancer. Giordano A, Tommonaro G.
    10. Front Pharmacol. 2018. Preventive Effect of Curcumin Against Chemotherapy-Induced Side-Effects. Zhijun Liu,Pengyun Huang,Siukan Law, Haiyan Tian, Wingnang Leung, and Chuanshan Xu
    11. Cancer Res Treat. 2014 Jan 15. Recent Developments in Delivery, Bioavailability, Absorption and Metabolism of Curcumin: the Golden Pigment from Golden Spice. Sahdeo Prasad, PhD, Amit K. Tyagi, PhD, and Bharat B. Aggarwal, PhD
    12. Planta Med.1998 May. Influence of piperine on the pharmacokinetics of curcumin in animals and human volunteers. Shoba G, Joy D, Joseph T, Majeed M, Rajendran R, Srinivas PS.
    13. Int J Nanomedicine.2019 Dec 10. Evaluation of Intestinal Absorption Mechanism and Pharmacokinetics of Curcumin-Loaded Galactosylated Albumin Nanoparticles.Huang Y, Deng S, Luo X, Liu Y, Xu W, Pan J, Wang M, Xia Z
    14. Int J Nanomedicine.2017 Aug 21. Liposomal curcumin and its application in cancer. Feng T, Wei Y, Lee RJ, Zhao L.

    Da un commento di Corrado Penna riporto fedelmente

    Curcuma e Proprietà Antivirali

    Anche la curcuma, da millenni utilizzata in India, è stata scientificamente comprovata per le sue virtù anti-virali, anti-infiammatorie, anti-ossidanti e anti-tumorali.
    i coronavirus sono per l’appunto dei virus incapsulati, come possiamo leggere nell’articolo Coronavirus envelope protein: current knowledge[2].

    L’articolo Anti-infective Properties of the Golden Spice Curcumin[3] mostra che la curcuma è attiva anche contro il virus dell’influenza e quello dell’epatite C, ma anche contro alcuni ceppi di batteri come Staphylococcus, Streptococcus e Pseudomonas.

    Questo pone le basi scientifiche per la “ricetta” anti-infettiva a base di miele (il più naturale possibile), curcuma e un poco di pepe nero (che massimizza l’attività della curcumina presente nella curcuma)[4].

    Anche lo zenzero possiede proprietà antivirali, ma finora ho trovato solo un articolo che ne descrive l’efficacia contro il virus respiratorio sinciziale umano[5].

    Come per i farmaci, anche per i rimedi naturali è sempre meglio non utilizzare dosi esagerate, e consultare preventivamente il proprio medico di base o altro professionista.

    1. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3641039/ .
    2. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31133031 .
    3. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6509173/.
    4. https://www.alfemminile.com/dieta-dimagrante/curcuma-e-miele-s2476610.html.
    5. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23123794.

    Interazione tra microbiota intestinale e curcumina:
    una nuova chiave di comprensione per gli effetti sulla salute della curcumina

    Astratto

    Curcumina, un polifenolo lipofilo contenuto nel rizoma della Curcuma longa (curcuma), è stata usata per secoli nella medicina tradizionale asiatica, e oggi è ampiamente utilizzata negli alimenti come spezia alimentare in tutto il mondo.

    Ha ricevuto notevole attenzione per le sue attività farmacologiche, che sembrano agire principalmente attraverso meccanismi antinfiammatori e antiossidanti. Per questo motivo è stato proposto come strumento per la gestione di molte malattie, tra cui malattie gastrointestinali e neurologiche, diabete e diversi tipi di cancro.

    principalmente nel tratto gastrointestinale, dove sono state rilevate alte concentrazioni di questo polifenolo dopo somministrazione orale.

    Di conseguenza, si potrebbe ipotizzare che la curcumina eserciti direttamente i suoi effetti regolatori sul microbiota intestinale, spiegando così il paradosso tra la sua bassa biodisponibilità sistemica e la sua ampia attività farmacologica.

    È noto che il microbiota ha diversi ruoli importanti nella fisiologia umana e la sua composizione può essere influenzata da una moltitudine di fattori ambientali e di stile di vita. Di conseguenza, qualsiasi perturbazione nel profilo del microbioma intestinale o disbiosi può avere un ruolo chiave nella progressione della malattia umana.

    È interessante notare che la curcumina e i suoi metaboliti hanno dimostrato di influenzare il microbiota.

  • la regolazione della microflora intestinale da parte della curcumina
  • Questa recensione riassume gli studi più recenti su questo argomento, evidenziando la forte connessione tra curcumina e microbiota intestinale, con l’obiettivo finale di aggiungere nuove informazioni sui potenziali meccanismi con cui la curcumina esercita i suoi effetti.

    FONTE

    Curcuma Su Ecosalute -20% sconto usando questi link – Codice sconto: Vitamineral

    CURCUMA INTEGRATA IN COMPRESSE

    Curcuma in compresse con aggiunta di Piperina (Pepe Nero) ci da una formula potenziata e a maggiore biodisponibilità: il pepe nero infatti amplifica l’assorbimento della curcumina. La Curcuma sostiene la funzionalità digestiva, epatica, articolare e contrasta i disturbi del ciclo mestruale. Il Pepe nero può essere utile per la sua azione antiossidante e tonico-adattogena. La Curcuma attualmente è considerata un integratore alimentare antiossidante per eccellenza. Le sue proprietà sono note da tempi remoti, per tanto vanta una storia ricca e affascinante.
    CONFEZIONE: 100 compresse da 500 mg Prodotto notificato al ministero della salute n°53359

     

    CURCUMA INTEGRATA IN POLVERE

    Curcuma (Curcuma longa L.) rizoma polvere: 97%, pepe nero (Piper longum) frutti polvere.

    Molto conveniente il PACCHETTO A TUTTA CURCUMA

    1 confezione di Curcuma integrata in compresse, 100 compresse da 500 mg.

  • 1 confezione di Curcuma integrata in polvere, 150 g.
  •  

    CURCUMA TINTURA OFFICINALE

    Confezione: 100 ml Concentrazione: 1 : 5 Prodotto notificato al ministero della salute n°53529
    Estratto idroalcolico (acqua, alcol, parte di pianta in rapporto D:E di 1:5) di Curcuma (Curcuma Longa L.), rizoma 6ml
    Assumere 50 gocce due o tre volte al giorno in acqua, tè o succo.

    Confezione: Utilizzo per 15 giorni.


    Note sulle normative ministeriali che regolano la commercializzazione degli integratori

    Curcuma con curcumina al 95%, Ministero: è novel food, non utilizzabile in integratori

    Integratori alimentari: Curcuma longa con curcumina al 95% sono “novel food” e non commercializzabili senza autorizzazione specifica

    A conclusione di un’indagine e di una ulteriore consultazione a livello europeo sugli integratori contenenti estratti e preparati di piante di Curcuma è stato stabilito che gli ingredienti denominati “estratto di Curcuma longa con curcumina al 95%” non possono essere impiegati in quanto novel food (nuovi alimenti ex reg. 2015/2283), e pertanto “gli integratori alimentari che li contengono non sono commercializzabili”. Lo ha comunicato una nota del ministero della Salute che ha condotto una ulteriore ricognizione con gli Stati Membri per valutare l’eventuale uso significativo in Unione Europea e lo status di “nuovo alimento” dell’ingrediente.

    Dati raccolti in Italia e consultazione con stati europei

    In data 31 dicembre 2022 si era conclusa la raccolta dei dati indetta dal Ministero della Salute, coinvolgendo anche i farmacisti, riguardo il consumo significativo, precedente al 1997, degli estratti di Curcuma longa e spp relativa a curcumina 95% per verificarne la storia alimentare. Sulla base dei dati raccolti tali estratti, sembravano configurarsi come “novel food”, non impiegabili negli alimenti senza una preventiva autorizzazione.

    Il Ministero scrive, infatti, che non avendo sufficienti dati che attestassero l’uso significativo in campo alimentare tali da escludere l’applicazione del Regolamento “novel food” dell’estratto di rizoma di Curcuma longa L con curcumina al 95% – ingrediente indicato nella composizione di diversi integratori alimentari – è stata effettuata una ulteriore ricognizione con gli Stati Membri per valutare l’eventuale uso significativo in Unione Europea e lo status di nuovo alimento dell’ingrediente in questione.

    “Anche in questo caso, non è stato dimostrato un uso significativo in campo alimentare per l’estratto di rizoma di Curcuma longa L titolato al 95% in curcumina. È, invece, risultata una storia di consumo significativo negli integratori alimentari per ‘l’estratto del rizoma di Curcuma longa L, contenente fino al 95% di curcuminoidi (detti anche curcumine), i cui costituenti principali sono la curcumina e, in misura minore, la demetossicurcumina e la bisdemetossicurcumina, in proporzione uguale a quella naturalmente presente nella C. longa. Qualsiasi processo che aumenti la solubilità o la biodisponibilità potrebbe tuttavia essere soggetto al regolamento sui nuovi alimenti'”.

    Da qui ne consegue che “ingredienti denominati “estratto di Curcuma longa con curcumina al 95%” non possono essere impiegati perché nuovi alimenti ex reg. 2015/2283, e pertanto gli integratori alimentari che li contengono non sono commercializzabili”.

    Novel food: che cosa sono

    La sezione dedicata all’alimentazione della Commissione europea definisce i “novel food” come “alimenti che non erano stati consumati in misura significativa dalle persone nell’UE prima del 15 maggio 1997, quando è entrato in vigore il primo regolamento sui nuovi alimenti. I “nuovi alimenti” possono essere alimenti innovativi e di nuova concezione, alimenti prodotti utilizzando nuove tecnologie e processi di produzione, nonché alimenti che sono o sono stati consumati tradizionalmente al di fuori dell’UE“. Ad esempio, i nove food possono essere nuove fonti di vitamina K o estratti di alimenti esistenti (i fosfolipidi derivati da olio di krill antartico di Euphausia superba), prodotti agricoli di paesi terzi (semi di chia, succo di frutta di noni) o alimenti derivati ​​da nuove produzioni (alimenti trattati con raggi UV come latte, pane, funghi e lievito). È necessario che siano sicuri, che vengano correttamente etichettati ed è necessaria un’autorizzazione pre-commercializzazione.

    Fonti:


     




    Curcuma a confronto con alcuni farmaci, risulta altrettanto efficace

    La scienza conferma che la curcuma è efficace quanto 14 farmaci

    Spunti di ricerca che riguardano al Curcuma

    su GreenMedInfo

    Giovedì 20 dicembre 2018
    Se mai ci fosse un’erba che mette la paura esistenziale nella linea di fondo delle aziende farmaceutiche, quella è la curcuma.
    Ecco alcune migliaia di motivi per cui …
    • La curcuma è una delle piante più accuratamente studiate oggi.
    • revisione paritaria e pubblicati . 
    • In effetti, il nostro progetto di ricerca di cinque anni su questa pianta sacra ha rivelato oltre 800 potenziali applicazioni preventive e terapeutiche, nonché 250 distinti effetti fisiologici benefici.
    Data la vastità della ricerca svolta su questa straordinaria spezia, non sorprende che un numero crescente di studi abbia concluso che si confronta favorevolmente con una varietà di farmaci convenzionali, tra cui:
    • curcumina e “colesterolo alto“ – 8 abstract]
    • uveite cronica anteriore, una malattia infiammatoria dell’occhio.
      [2] Uno studio del 2008 pubblicato su Critical Care Medicine ha scoperto che la curcumina comparava favorevolmente al desametasone del farmaco corticosteroide nel modello animale come terapia alternativa per proteggere le lesioni associate al trapianto polmonare mediante la riduzione dei geni infiammatori.
      [3] Uno studio precedente del 2003 pubblicato su Cancer Letters ha riscontrato che lo stesso farmaco è stato paragonato favorevolmente anche al desametasone in un modello di lesione da ischemia polmonare-repurfusione.
      [per ulteriori ricerche sulla curcumina e sull’infiammazione – 52 abstract]
    • curcumina e la depressione – 5 abstract]
    • curcumina e anti-piastrine]
    • curcumina e antiproliferative – 15 abstract]
    • curcumina e sul cancro del colon-retto – 52 abstract]
    • trattamento del diabete, scoprendo che attiva l’AMPK (che aumenta l’assunzione di glucosio) e sopprime l’espressione genica gluconeogenica (che sopprime la produzione di glucosio in il fegato) nelle cellule dell’epatoma. È interessante notare che hanno trovato che la curcumina è 500 volte a 100.000 volte (nella forma nota come tetraidrocurcuminoidi (THC)) più potente della metformina nell’attivazione di AMPK e della sua acetil-CoA carbossilasi bersaglio a valle (ACC). [9]
    Un altro modo in cui la curcuma e i suoi componenti rivelano le loro straordinarie proprietà terapeutiche è nella ricerca sui tumori resistenti ai farmaci.
    Abbiamo due sezioni sul nostro sito (GreenMedInfo) dedicate alla ricerca di terapie naturali e integrative su questi argomenti, e mentre ci sono dozzine di sostanze con efficacia dimostrabile contro questi tumori chemioterapici e resistenti alle radiazioni, la curcumina è in cima a entrambe le liste:
    • Tumori: resistenti ai farmaci
    • Tumori: multi-farmaco resistente
    Abbiamo trovato non meno di 97 studi che indicano che la curcumina può indurre la morte cellulare o sensibilizzare le linee cellulari cancerose resistenti ai farmaci al trattamento convenzionale.
    Abbiamo identificato 28 studi sulla capacità della curcumina di indurre la morte cellulare o di sensibilizzare le linee cellulari tumorali resistenti a più farmaci al trattamento convenzionale. 
    Nutri te stesso, piuttosto che auto-medicare con “nutraceutici”, dovrebbe essere l’obiettivo di una dieta sana.
    Scopri di più leggendo da questo sito sito applicando il traduttore:
    GreenMedInfo

    Riferimenti:


    Curcuma Su Ecosalute -20% sconto usando questi link ed il codice sconto: Vitamineral

    CURCUMA INTEGRATA IN COMPRESSE

    Abbiamo deciso di aggiungere alla Curcuma in compresse la Piperina (Pepe Nero) ottenendo una formula potenziata e a maggiore biodisponibilità: il pepe nero infatti amplifica l’assorbimento della curcumina. La Curcuma sostiene la funzionalità digestiva, epatica, articolare e contrasta i disturbi del ciclo mestruale. Il Pepe nero può essere utile per la sua azione antiossidante e tonico-adattogena. La Curcuma attualmente è considerata un integratore alimentare antiossidante per eccellenza. Le sue proprietà sono note da tempi remoti, per tanto vanta una storia ricca e affascinante.
    CONFEZIONE: 100 compresse da 500 mg Prodotto notificato al ministero della salute n°53359

     

    CURCUMA INTEGRATA IN POLVERE

    Curcuma (Curcuma longa L.) rizoma polvere: 97%, pepe nero (Piper longum) frutti polvere.

    Confezione: 150 g Prodotto notificato al ministero della salute.
    Assumere 2 g (pari a un misurino scarso) a pranzo e a cena.

     

    Molto conveniente il PACCHETTO A TUTTA CURCUMA

    1 confezione di Curcuma integrata in compresse, 100 compresse da 500 mg.

  • 1 confezione di Curcuma integrata in polvere, 150 g.
  •  

    CURCUMA TINTURA OFFICINALE

    Confezione: 100 ml Concentrazione: 1 : 5 Prodotto notificato al ministero della salute n°53529
    Estratto idroalcolico (acqua, alcol, parte di pianta in rapporto D:E di 1:5) di Curcuma (Curcuma Longa L.), rizoma 6ml
    Assumere 50 gocce due o tre volte al giorno in acqua, tè o succo.

    Agitare energicamente prima dell’uso. In caso si voglia eliminare l’alcool è sufficiente lasciare la tintura per circa 20 minuti nel bicchiere, quindi allungare con acqua e assumere la soluzione.

    Confezione: Utilizzo per 15 giorni.