Per una PRIMA indagine del livello di Vitamina D, eseguire esami seguenti:
- Vitamina 25(OH)D.
- PTH (Paratormone) intatto (se possibile con metodo chemiluminescenza)
- CALCEMIA (o ancora meglio Calcio totale e ionizzato)
Questi esami vanno ripetuti come controllo ogni 3-4 mesi dall’inizio dell’integrazione orale di vitamina D ed ogni volta che voi il vostro medico lo ritiene opportuno.
La comunità scientifica tutta ha definito che l’esame piu’ attendibile per stabilire lo stato della vitamina D è il 25(OH)D, mentre non c’è comune accordo fra gli enti governativi della sanità sui livelli ottimali di vitamina D per ritenerci in salute.
I maggiori studiosi della vitamina D a livello mondiale sono concordi che il limite minimo di vitamina D 25(OH) per stare in salute è sopra 30 ng/ml (nanogrammi per millilitro) al di soto del quale si deninisce una insufficienza e deficit.
Si definisce poi 100 ng/ml come eccesso e 150ng/ml come intossicazione.
Ci tengo a precisare che sia l’eccesso che l’intossicazione sono cose relative e non assolute.
La vitamina D di per sé non intossica, ma è il calcio che si mette in moto ad essere quello da tenere sotto controllo ed eventualmente responsabile di ipercalcemia, cosa per altro rarissima.
Il Calcio deve restare nei range durante l’integrazione di vitamina D (che si fa tutti i giorni dai 5000 ai 10000 UI) ed il Paratormone vicino al range minimo che varia per ogni laboratario, ma in linea di massima se è attorno a 15-20 di Pth è accettabile.
Altre note e precisazioni sull’esame del sangue 25 (OH) D
Non sempre il medico è propenso a fare questo tipo di controllo sul sangue, anzi, essendo oberato di protocolli strettissimi sulle analisi, potrebbe rispondere alla vostra richiesta con un “non è un esame necessario per lei”, oppure con una banalità come “la vitamina D è una moda”, ma in realtà vorrebbe dire che non rientra fra le opzioni che la riguardano per età, condizione patologica eventuale e limiti di esami all’anno che spetta alle persone del suo studio.
Vedi la recente Nota AIFA 96 sui limiti delle prescrizioni di esami e Dibase che riguardano la vitamina D e successivi chiarimenti dell’Aifa per i medici di base.
Generalmente l’esame della vit D 25(OH) ha un basso costo (circa 15€) a seconda anche dei vari distretti regionali e spesso conviene farlo privatamente piuttosto che litigare con il medico di base, anzi a volte risulterebbe un costo inferiore a farlo in privato piuttosto che regime pubblico.
Una volta fatto l’esame avrete il referto.
Non è insolito leggere sui referti dei pareri discordanti fra i laboratori sui range, ovvero i limiti minimi e massimi dei valori di Vitamina D 25(OH) espressi piu’ spesso in unità di misura nanogrammi per millilitro (ng/ml), a volte in nanomol per Litro (nmol/L). In Italia si usa di piu’ nanogrammi per millitro (ng/ml).
Che differenza esiste tra il valore di 25 (OH) espresso in ng/ml o in nmol/L?
In Europa normalmente il valore di 25 (OH) D si da in ng/ml. Ma in alcuni laboratori forniscono anche questo valore in nmol/l.
- Per convertire un risultato di prova in nmol/l in un valore dell’unità di misura ng/ml, bisogna dividere il valore nmol/ per 2,5. Per esempio, 50nmol/l è uguale a 20ng/ml (50 ÷ 2,5).
- Al contrario, per convertire un risultato di prova in ng/ml in un valore dell’unità di misura nmol/l, bisogna moltiplicare il valore ng/ml per 2,5. Per esempio, 20ng/mol è uguale a 50nmol/l (20 x 2,5).
Oppure piu’ semplicemente usare questa tabella di conversione.
Sebbene i range di riferimento variano in base al laboratorio analisi, i dati riportati nella tabella sopra possono essere considerati un riferimento piu’ valido.
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dal sito Medicina Facile che facebook non lascia pubblicare
seguono screenshot dell’articolo
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