Carenza di Vitamina A: come si scopre

La carenza di vitamina A è spesso definita da concentrazioni sieriche di retinolo inferiori a 200 ug/dl.

Tuttavia il semplice dosaggio del retinolo plasmatico non sarà molto utile poiché il sangue è soltanto un mezzo di ridistribuzione tra la sede di utilizzo ed il luogo di stoccaggio (fegato).

Il fegato immagazzina circa il 90% della vitamina A cercando di bilanciare la concentrazione plasmatica tra i 40 e gli 80 ug/dl, fino alla deplezione delle riserve.
Inoltre, i livelli sierici di vitamina A variano in base ai pasti ingeriti ed al fabbisogno momentaneo.

Possiamo però scoprire se c’è una carenza di vitamina A ponendosi delle domande.
Quali?

Rispondi a queste domande:

  • Fate fatica a vedere in condizioni di scarsa illuminazione?
  • Evitate di guidare di notte perché non vedete bene o non sopportate la luce dei fari delle macchine?
  • Usate ogni tanto dei colliri
  • Portate gli occhiali da sole ovunque, non per imitare le star del cinema o nascondere le occhiaie, ma perché non tollerate più la luce forte?
  • Soffrite particolarmente di raffreddori o di infezioni?
  • Le mucose del naso sono spesso un po’ secche?
  •  Tendete alle allergie o alle intolleranze alimentari?
  • La vostra pelle si presenta secca e spenta, le unghie sono fragili, i capelli poco luminosi?
  • Notate degli indurimenti puntiformi a livello dei peli sulla parte posteriore delle braccia, delle cosce e sui glutei, la cosiddetta ipercheratosi follicolare?
  • La vostra memoria non è ai massimi livelli?
  • Soffrite di frequenti cistiti o di vaginite?

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Carenza di vitamina A

Kate Rhéaume

La grave carenza di vitamina A è tra i più importanti problemi di salute pubblica nei Paesi in via di sviluppo. È uno dei disturbi nutrizionali più gravi e diffusi a causare malattia e morte, soprattutto tra i bambini.
L’Unicef, l’Organizzazione mondiale della sanità e molte altre associazioni sanitarie e assistenziali stanno svolgendo massicce campagne per favorire l’uso di integratori di retinolo in quasi 40 Paesi, per aiutare le centinaia di milioni di adulti e bambini colpiti da questa carenza nutrizionale.

Dato che fornire una dose giornaliera di integratori di retinolo nei paesi in via di sviluppo può essere un’impresa difficile da un punto di vista logistico, le campagne per l’uso di integratori in genere puntano a fornire alte dosi di vitamina A (100.000 unità internazionali (UI), per i bambini fino ai 12 mesi di età, e 200.000 UI per gli adulti e i bambini oltre un anno) ogni 4-6 mesi.

Un livello inadeguato di vitamina A non è una piaga soltanto nei Paesi in via di sviluppo. La leggera carenza di vitamina A produce sintomi lievi e facilmente trascurabili, ma può comunque intaccare la vostra salute.
Fate scorrere una mano sul retro dell’avambraccio. Sentite la pelle secca e rugosa con molti piccoli rigonfiamenti duri simili a foruncoli?

Tecnicamente, questo si definisce ipercheratosi follicolare, ed è un segno di una carenza di vitamina A. .
Tra gli altri sintomi si contano la pelle secca, l’assottigliamento dei capelli, la rottura delle unghie e la secchezza oculare.

Un segnale marginale di carenza di vitamina A che può facilmente sfuggire, dato che non siamo mai lontani da un interruttore della luce, è la scarsa visione notturna.
Soprattutto tra i più anziani, molti di questi segnali di carenza di retinolo possono essere confusi come una normale conseguenza dell’invecchiamento, aggravando il loro già alto rischio di carenze nutrizionali.
Fino al 15 per cento degli anziani troviamo una carenza di vitamina A.

È stato dimostrato che la carenza subclinica (cioè, senza sintomi apparenti) di vitamina A provoca cambiamenti nelle vie respiratorie che possono compromettere la resistenza alle infezioni soprattutto nei bambini.

Uno studio sui bambini australiani che non avevano una carenza evidente di vitamina A, ma erano spesso soggetti a raffreddore e influenza, ha mostrato che quelli che assumevano un integratore di circa 1500 UI di retinolo al giorno avevano molte meno infezioni alle vie respiratorie rispetto ai bambini che assumevano un placebo senza retinolo.

Una conseguenza della carenza di vitamina A su cui le ricerche si sono concentrate ancora troppo poco riguarda la crescita e lo sviluppo di bambini con diete cosiddette sane. Dato che la vitamina A è necessaria all’utilizzo delle proteine, le diete ricche di proteine e povere di grassi attualmente propagandate da molti esperti di nutrizione convenzionale rischiano di esaurire le nostre riserve di vitamina A.
Almeno un esperto di nutrienti liposolubili ha osservato che il risultato di questo tipo di alimentazione è lo sviluppo di: “Soggetti alti, miopi, magri, con denti accavallati e una scarsa struttura ossea: una specie di sindrome di Ichabod Crane che sono ormai una consuetudine in America.

Quanto è diffusa la leggera carenza di vitamina A nella popolazione apparentemente sana dei Paesi sviluppati come il nostro? È difficile dirlo con certezza.
A differenza della vitamina D, le analisi del sangue non sono un indicatore affidabile del livello di vitamina A.
Gli esami del sangue per il retinolo evidenziano soltanto apporti di vitamina A estremamente alti o bassi, e i livelli di vitamina A nel sangue considerati “normali variano molto all’interno di gruppi di persone apparentemente sane.

Il modo più preciso per stabilire lo stato nutrizionale di vitamina A è fare una biopsia epatica, che è un esame troppo invasivo da praticare su un gran numero di individui; quindi, mancano dei dati definitivi.
Quando si tratta di stimare l’apporto di vitamina A, anche i sondaggi sull’assunzione alimentare sono di scarsa utilità, poiché sono moltissimi i fattori che influenzano l’assorbimento del retinolo dal cibo, tra cui la composizione dei grassi del cibo e la quantità di retinolo già in circolazione nel sangue o immagazzinato nel fegato.

Nonostante la mancanza di un esame attendibile per il monitoraggio del livello di vitamina A, gli esperti hanno prove sufficienti per affermare che la carenza di retinolo è probabilmente sottostimata negli Stati Uniti e in altri Paesi sviluppati che tuttavia, normalmente non ritengono i propri cittadini malnutriti.
A sottolineare la possibilità di una diffusa carenza subclinica di retinolo nella nostra popolazione “ben nutrita” c’è il fatto che mangiamo meno cibi ricchi di vitamina A rispetto a qualsiasi altro periodo storico.
Weston Price scoprì che le diete dei membri sani delle culture tradizionali contenevano almeno 10 volte più vitamina A rispetto alla tipica dieta americana degli anni Trenta.
Dato che da allora il consumo regolare di cibi ricchi di vitamina A è ulteriormente calato, è probabile che oggi il nostro apporto di retinolo sia molto misero a confronto con i livelli che hanno mantenuto sane le popolazioni tradizionali.

Vi ricordate quando una dose giornaliera di olio di fegato di merluzzo e una porzione settimanale di fegato facevano semplice mente pane delle nostre usanze familiari?
lo no, ma ne ho sentito parlare dai miei genitori .
Oggi, quella saggezza alimentare si è persa lungo la strada, insieme alle nostre ultime fonti alimentari ricche di vitamina A.
Anemia e carenza di vitamina A
Sia negli adulti che nei bambini, la carenza di vitamina A provoca una leggera anemia, che può essere correlta con l’uso di integratori di vitamina A.
Per risolvere il problema, molte persone che combattono l’anemia si concentrano soltanto sull’assunzione di ferro.
Assicurare un apporto adeguato di retinolo rappresenta un approccio diverso all’anemia.

La vitamina A è dannosa?

A differenza dei nutrienti idrosolubili, che tendono a essere ampiamente espulsi con l’urina, le vitamine liposolubili hanno la possibilità di accumularsi nei tessuti del corpo, con il rischio di produrre effetti nocivi.
In realtà, con il retinolo questo accade di rado, e soltanto in soggetti che utilizzano integratori ad altissime dosi per mesi e mesi. Purtroppo, le informazioni sulla nocività della vitamina A sono state enormemente esagerate, diffondendo una paura ingiustificata nei confronti di questo nutriente vitale.
La ricerca sulla sua nocività mostra che il danno causato dalla vitamina A deriva da un’assunzione troppo alta e prolungata di integratori di retinolo, e non dal cibo.
Negli adulti che ne assumono l’enorme dose di 100.000 UI al giorno, gli effetti negativi si manifestano già dopo sei mesi, sebbene alcuni soggetti non mostrino gli effetti dannosi se non dopo aver assunto questa dose eccessiva per molti anni.
In genere, i sintomi sono reversibili se si smette di assumerne questa dose eccessiva.
Purtroppo, l’allarmismo sulla nocività della vitamina A non si è concentrato solo sull’assunzione a livelli eccessivi, ma ha mirato a un apporto di retinolo più ragionevole.
In particolare – così si dice – una dose maggiore di quella consigliata di 3.000 UI per gli uomini e 2.300 UI per le donne (4.300 UI per le donne incinte) è potenzialmente pericolosa.
Semplicemente, non ci sono prove a sostegno di quest’affermazione.
Negli studi a lungo termine sui soggetti che assumono il doppio della dose consigliata di vitamina A non è stato riscontrato alcun effetto negativo.
Ulteriori studi con l’utilizzo di 25.000 UI al giorno per periodi compresi tra i 2 e i 12 anni non hanno mostrato danni al fegato o altri effetti nocivi (un’eccezione alla regola secondo cui “La vitamina A non fa cosi male” riguarda chi abusa di alcol o ha problemi di fegato, poiché il fegato è coinvolto nel metabolismo del retinolo.
Se avete una storia di consumo eccessivo di alcol o di insufficienza epatica, consultate un medico nutrizionista prima di assumere integratori di vitamina A.

Quali sono gli effetti dannosi dell’uso eccessivo a lungo termine di integratori di vitamina A?
Tra i sintomi ci sono:
perdita dell’appetito, pelle secca e pruriginosa, perdita dei capelli, mal di denti, ispessimento osseo e danni al fegato.
Potreste notare con stupore che molti sintomi di un eccesso di vitamina A sono gli stessi di una sua carenza.

Questo perché molti sintomi della nocività della vitamina A, in realtà, sono causati da una carenza indotta dalle vitamine D e K2, carenza di vitamina A indotta dalla  carenza di vitamina D e K2.

Per chiarire,
quando assumete una maggiore quantità di una vitamina liposolubile, create una maggiore necessità delle altre.
Se mancano queste altre, ne conseguono i sintomi dannosi.


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Contribuisce al mantenimento di pelle, membrane mucose e capacità visiva normali.

 

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Liberatoria (Disclaimer)

Dichiarazione di non responsabilità: questo articolo non è destinato a fornire consulenza medica, diagnosi o trattamento.
Vitamineral non si assume responsabilità per la scelta degli integratori proposti eventualmente nell’articolo.


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