Rosmarino una pianta umile con tante proprietà, modi d’uso e curiosità
Il rosmarino è una pianta della FAMIGLIA delle Lamiaceae, noto in botanica col nome di Rosmarinus officinalis L.
In gergo popolare può avere altri nomi: ramerino, rusmarin, rumosino, zipiri, rosamarina, osmari, gusmarin.
È un arbusto sempreverde alto fino a 2 metri con fusto legnoso e ramificato.
- Foglie: consistenti e aghiformi, di colore verde scuro sulla pagina superiore e grigiastre nella pagina inferiore per la presenza di peli. Se toccate emanano un caratteristico profumo aromatico e canforato.
- Fiori: sono di colore azzurrino o bianco e fioriscono da Aprile a Settembre sulle sommità dei rami.
ETIMOLOGIA DEL NOME/STORIA E TRADIZIONI: il nome deriva probabilmente dalle parole latine “ros” e “marinus” che significa rugiada del mare in relazione al fatto che la pianta cresce spontanea nelle zone mediterranee vicino al mare. Si trova coltivato in orti e giardini.
TEMPO E MODALITA’ DI RACCOLTA O COLTIVAZIONE: le foglie si raccolgono in primavera, prima che la pianta fiorisca, tagliando i rametti non lignificati e mettendoli a seccare in un luogo aerato ed ombreggiato per alcuni giorni. Le gemme si raccolgono ad inizio primavera, quando sono ancora chiuse.
PROPRIETA’ SALUTISTICHE PRINCIPALI
Le principali proprietà benefiche del Rosmarino sono:
- Favorisce la produzione e il deflusso della bile (azione coleretica e colagoga)
- Antispastica delle vie biliari
- Protettrice del fegato
- Scioglie le tensioni di stomaco ed intestino
- Contrasta la formazione di gonfiori nella pancia (azione carminativa)
- Favorisce la fluidificazione e l’eliminazione del catarro in eccesso
- Antiossidante ed antisettica
- Tonica generale
FORME IN CUI SI UTILIZZA
Ecco alcuni utilizzi, quando assumerlo e la posologia:
- Tisana: mettere in una tazza di acqua calda 1 cucchiaio da minestra di foglie secche e lasciare in infusione per 10 minuti circa. Filtrare e bere 2/3 tazze al giorno.
- Tintura madre (Soluzione Idroalcolica): 50-60 gocce 2 volte al giorno, sciolte in acqua.
- Gemmoderivato (Soluzione Idrogliceroalcolica): 50-60 gocce 2 volte al giorno, sciolte in acqua.
- Olio essenziale: 2/3 gocce per suffumigi.
- Oleoliti: uso esterno (vedi sotto)
- Idrolizzato: uso esterno (vedi sotto)
IL ROSMARINO È UN RIMEDIO NATURALE PER:
- Insufficienza epatica
- Fegato grasso
- Postumi di epatiti
- Difficoltà digestive accompagnate da gonfiore, flatulenza, eruttazioni
- Coadiuvante nel trattamento dell’ipercolesterolemia
- Affezioni catarrali delle vie respiratorie (olio essenziale)
Per uso interno:
È indicato contro vertigini, anemia, ipotensione, astenia psico-fisica, convalescenza, emicrania, insufficienza biliare, menopausa, sciatalgia. Mentre in campo alimentare, miscelato con altre spezie, per l’aromatizzazione di carni, salumi, condimenti e salse.
Precauzioni e controindicazioni: pur non essendo irritante, è meglio utilizzarlo diluito, e non usarlo in gravidanza e nei soggetti epilettici.
Per uso esterno
È un ottimo antirughe e aiuta a combattere la secchezza della pelle grazie alla presenza di antiossidanti che la rende più elastica. Possiede anche un’azione rinfrescante e antibatterica, infatti in cosmesi viene utilizzato anche nella produzione di dentifrici.
Il rosmarino si può usare in diverse forme:
In foglie essiccate per tisane, in foglie fresche per insaporire ed arricchire pietanze di vario genere, oppure nelle forme di Idrolato ed olio essenziale, oleolito per le cure esterne della pelle e capelli.
Tisana al rosmarino: benefici, proprietà e per cosa si usa
l rosmarino è un erba sempreverde molto profumata ed è utilizzato in cucina, visto il suo aroma particolare, per condire molti piatti di carne, pesce, contorni, zuppe, focacce…, ma se assunto in tisana apporta benefici a tutto il corpo. La tisana al rosmarino infatti è un ottimo tonificante, rallenta l’invecchiamento e migliora la circolazione.
Tisana al rosmarino per contrastare la caduta dei capelli
Assumere la tisana al rosmarino giornalmente previene e riduce la caduta stagionale dei capelli e l’imbiancamento donando lucentezza. Contrasta pure la tendenza alla calvizie. Dopo aver preparato la tisana al rosmarino, applicare impacchi massaggiando il cuoio capelluto. Stimola la ricrescita, rinforza i capelli sfibrati e secchi, riduce la formazione della forfora e purifica i capelli grassi. Versare un cucchiaino da caffè di rosmarino nell’acqua bollente (250 ml, una tazza circa), coprire e lasciare in infusione per circa 10-15 minuti. A questa si possono aggiungere camomilla e melissa per potenziare l’azione calmante, zenzero fresco sbucciato e sminuzzato per aumentare le proprietà antinfiammatorie, semi di finocchio per un effetto carminativo.ISTRUZIONI PER UNA TISANA
Come si prepara la tisana al rosmarino?
È importante, subito dopo aver versato il rosmarino nell’acqua bollente, coprire con un piattino o un coperchio per evitare l’evaporazione degli olii essenziali. Filtrare e bere l’infuso. La tisana avrà un aroma fresco e leggermente pungente.
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L‘idrolato di rosmarino
stimola la ricrescita dei follicoli piliferi, è quindi particolarmente adatto per chi vuole stimolare la crescita dei capelli.
USO DELL'IDROLATO DI ROSMARINO
Come si usa:
- come tonico: utilizzato puro sul viso svolge la stessa funzione del tonico aiutando a ristabilire il corretto pH cutaneo dopo la detersione.
- per rinfrescare e idratare: tienilo in frigo e all’occorrenza vaporizzalo sul viso per una sferzata di energia immediata!
- come base per le tue maschere: aggiungi l’idrolato al posto dell’acqua per arricchire le tue maschere viso e capelli fai da te di preziose proprietà!
- come ingrediente per cosmetici: incorporato nella fase acquosa è ottimo per creare creme per pelli grasse, lozioni e shampoo rinforzanti, antiforfora, purificanti protettivi per capelli, deodoranti contro la sudorazione eccessiva.
- sui capelli: il pH leggermente acido dell’idrolato aiuta a mantenere i capelli morbidi e lucenti. Puoi utilizzarlo per diluire lo shampoo o in purezza come risciacquo acido: in questo caso basta spruzzarlo direttamente sui capelli umidi come ultimo passaggio prima dell’asciugatura.
- Come decongestionante per occhi e pelle stanchi: niente di meglio di un impacco su occhi stanchi e affaticati per attenuare occhiaie e borse e ritrovare uno sguardo fresco e una pelle distesa.
Ottenuto per distillazione in corrente di vapore dai rametti e dai fiori della pianta!
Azione rinfrescante e tonificante per pelli grasse e impure
Oleolito di Rosmarino
A cosa serve?
Vediamo più nello specifico quali sono i suoi possibili utilizzi:
- Capelli secchi e fragili, alopecia: un massaggio del cuoio capelluto con poche gocce di oleolito di rosmarino, li idrata, li rinforza e ne stimola la ricrescita.
COME USARE L'OLEOLITO DI ROSMARINO
Consigli d’uso
AVVERTENZE: Tenere fuori dalla portata dei bambini. Conservare in un luogo fresco e asciutto, lontano dalla luce del sole, o da altre fonti di calore.
Oleolito di Rosmarino prodotto in italia (Marche)
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Olio essenziale di Rosmarino
Dalle proprietà purificanti su pelle e capelli, è un ottimo tonificante per il sistema nervoso e per il corpo in generale.
Dermopurificante, stimolante, antiforfora, astringente, anticellulite.
TUTTI GLI USI L'OLIO ESSENZIALE DI ROSMARINO
Le proprietà dell’olio sono numerosissime, può essere utilizzato sia per uso interno che esterno, per la cura del proprio corpo e della mente, per problemi relativi a disturbi cardiovascolari, gastroenterologici, respiratori e muscolari. Di seguito verranno riportati alcuni metodi di utilizzo di questo magnifico olio essenziale per poterne sfruttare al massimo i benefici:
Uso interno
- Problemi epatici: in caso di fegato affaticato (ad esempio quando c’è un rialzo delle transaminasi sieriche) si consiglia di diluire 1 goccia di olio essenziale di Rosmarino in un cucchiaino di miele disciolto in una tisana calda di Camomilla o Melissa per 2 o 3 volte al giorno. Un altro modo sarebbe quello di massaggiare l’addome, soprattutto concentrandosi sul lato destro, con una miscela composta da 3 cucchiai di olio vegetale insieme a 10 gocce di **Essenza di Limone e altre 10 di O.E. di Rosmarino.
- Ritenzione idrica: se soffrite di ritenzione idrica vi consigliamo una miscela di oli essenziali che con un effetto sinergico ristabiliscono l’equilibrio omeostatico idrico del vostro corpo: aggiungere 1 goccia di olio essenziale di Rosmarino ad 1 goccia di O.E. di Ginepro e 1 goccia di O.E. di Geranio odoroso in un cucchiaino di miele disciolto in mezzo bicchiere di acqua tiepida o in una tazza di the verde, per 2 o 3 volte al giorno.
- Emicrania: in caso di mal di testa, specialmente se correlato a mal digestione e/o vertigini, vi consigliamo di diluire 2 gocce di olio essenziale di Rosmarino in un cucchiaino di miele disciolto in mezzo bicchiere di acqua tiepida ed assumerlo dopo i pasti.
- Infezioni intestinali: le proprietà antimicrobiche dell’olio essenziale di Rosmarino possono essere sfruttate per contrastare le infezioni intestinali accompagnate a dolori addominali e sintomi quali diarrea e nausea. Si consiglia di aggiungere 1 goccia di O.E. di Rosmarino ad 1 goccia di O.E. di Cannella e 1 goccia di O.E. di Tea Tree, in una cucchiaino da caffè di miele diluito in mezzo bicchiere di acqua tiepida per 2 o 3 volte al giorno.
- Anemia e/o Pressione bassa: tra le proprietà dell’olio essenziale di Rosmarino ci duole ricordare quella sfruttata per contrastare i problemi cardiocircolatori come anemia e bassa pressione. Per questo scopo vi consigliamo di aggiungere 1 goccia di O.E. di Timo ad 1 goccia di O.E. di Rosmarino all’interno di una compressa neutra per O.E.
- Geranio odoroso + 1 goccia di OE di Rosmarino + 1 goccia di Essenza di Limone, disciolti in un cucchiaino di miele e diluito in mezzo bicchiere di acqua tiepida, da prendere la sera prima di andare a dormire.
Uso esterno
- Cura per i capelli: diluire l’olio essenziale di Rosmarino al 5-10% in olio di Jojoba o mandorle dolcie frizionare sul cuoio capelluto per una decina di minuti: la lozione ottenuta sarà in grado di stimolare la circolazione dello scalpo e dei bulbi piliferi.
- Olio per massaggi: per creare un olio per massaggi in maniera facile e veloce, vi consigliamo di aggiungere dalle 6 alle 8 gocce di olio essenziale di Rosmarino a 2 cucchiai di un olio vettore vegetale o non essenziale (un esempio è quello di mandorle dolci o E.V.O.). Le proprietà benefiche dell’olio essenziale di Rosmarino, in particolare quella anti-ristagno idrico, saranno molto utili per eliminare i ristagni linfatici, drenare, contribuire a sciogliere i grassi e ad attenuare i dolori muscolari e articolari: esso infatti è anche in grado di sciogliere i cristalli di acido urico che si depositano nelle giunture.
- Olio anti-cellulite: per contrastare le zone colpite da cellulite, si consiglia di diluire dalle 5 alle 10 gocce di olio essenziale di Rosmarino in 100 ml di olio di mandorle dolci e frizionare. Applicato sulla pelle risulterà ottimo contro cellulite, ritenzione idrica, cattiva circolazione e grasso localizzato su cosce o glutei.
- Shampoo anticaduta: versare qualche goccia di olio essenziale di Rosmarino in uno shampoo neutro e procedere con il lavaggio. Risulta molto utile in caso di capelli deboli, fragili, grassi e con forfora, oltre che di alopecia. Al termine, sui capelli umidi, poche gocce frizionate sul cuoio capelluto si riveleranno un toccasana.
- Diffusione ambientale: aggiungendo 1 goccia di olio essenziale di Rosmarino per ogni mq di ambiente in un bruciatore di oli essenziali, vi consentirà di avere una casa con un odore vivo e rigenerante ed in grado di stimolare il sistema nervoso centrale, in particolare la memoria, oltre che di alleviare lo stress e disturbi della psiche.
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DISCLAIMER
Disclaimer
Quanto riportato, è tratto da materiale di libera consultazione sul Web. Vitamineral non è responsabile della diffusione di informazioni che si rivelassero non rispondenti a verità o dell’uso improprio dei prodotti menzionati. Pertanto, la letteratura di cui sopra è da intendersi come spunto per ricerche proprie: non sostituisce la diagnosi del medico, che si consiglia di consultare sempre, prima dell’assunzione di qualunque rimedio, soprattutto in presenza di patologie o disturbi contro i quali si stiano assumendo altri farmaci.
I CONSIGLI DEL DR CLAUDIO SAURO
IL ROSMARINO
Da un post del dr Claudio Sauro
Una delle piante aromatiche più comuni e che si usa comunemente anche in cucina è il Rosmarino. Generalmente non diamo nessuna importanza a questa pianta visto che ci sembra una pianta banale. Recentemente spulciando il vecchio testo dell’Antonelli sulle piante medicinali scopro che il Rosmarino ha un sacco di proprietà. Oltre ad essere un ottimo digestivo è pure un ottimo epatoprotettore. L’Antonelli, in base alle esperienze del Kneip, me lo da pure come anti epilettogeno nelle crisi di grande male.
La sua essenza è talmente ricca di antiossidanti da eguagliare quelli della curcuma. Abbiamo recentemente visto che la maggior produzione di antiossidanti si ha quando sussiste un infiammazione. Se ne deduce pertanto che gli antiossidanti hanno un azione antiflogistica più o meno marcata. Ma abbiamo anche visto che praticamente sempre alla base dei tumori c’è un infiammazione che scollega i recettori G di trasmissione cellulare. Se ne deduce pertanto che anche il Rosmarino ha un azione antitumorale, e credo abbastanza marcata.
Ma come prenderlo per utilizzarne al massimo le proprietà?
Uno dei sistemi è l’infuso delle foglie secche, ma in tal caso la quantità di essenza che si estrae è modesta.
Recentemente ho provato a fare la tintura madre di rosmarino: si taglia il rosmarino fresco con una forbice aghi e ramoscelli, si pressa in un vaso, si copre di alcool puro da liquori a 95° e si lascia riposare per 15 giorni. In tal modo si estrae una quantità enorme di essenze e di resine, tanto che se si mette un cucchiaino di tale tintura in un bicchiere e si aggiunge acqua la soluzione diventa lattescente perché liposolubile.
Il profumo è fortissimo, ottimo dopo i pasti per digerire: Se ne prenda un cucchiaino dopo i pasti diluito in poca acqua, non solo digerirete meglio, ma vedrete un abbassamento del colesterolo simile a quando si assumono statine (senza gli effetti collaterali di queste), non solo ma le HDL (il colesterolo buono) balzerà in alto come con nessun altro farmaco, naturale o di sintesi che sia.
Vitamina E. Si tenga inoltre presente che essendo liposolubile penetra nei grassi ed esercita soprattutto su questi un azione anti-ROS. Quindi agisce in sincronia con la Vitamina E e ne potenzia l’azione. I grassi, come già detto, sono un serbatoio di Radicali Liberi.
ROSMARINO È ANTITUMORALE
“Il rosmarino uccide il 77% delle cellule tumorali dello stomaco in vito.
in vitro
Negli studi sulla popolazione europea, quelli che mangiavano rosmarino fresco almeno una volta alla settimana avevano il 60% in meno di rischio di melanoma e il 34% in meno di rischio di cancro ai polmoni. Ma i benefici per la salute di questa erba non si fermano a combattere il cancro.
Gli studi clinici hanno dimostrato che il rosmarino aiuta a migliorare la funzione renale nei diabetici (quando usato come parte di Canephron N), a proteggere la pelle dai danni UV e anche a migliorare significativamente la memoria negli anziani (dose: 750 mg di erba in polvere ogni giorno).
CENTENARI DI ACCIAROLI E ROSMARINO! da un post di Fabio Poli
nell’alto consumo di rosmarino il fattore chiave della loro longevità!
Il rosmarino agisce su: Cosa Cura: azione antiangiogenetica nelle cellule del pancreas affetto da cancro e svolge azione apoptotica; induce al suicidio le cellule cancerose del cancro alle ovaie, alla mammella, alla prostata e ai polmoni. Nel rosmarino vi sono molti aminoacidi tra cui:ROSMARINO E LONGEVITA'
Il rosmarino, come altri fitoterapici, quali la cannabis, contiene terpeni ad azione antitumorale.
Esaminiamone alcuni:
Glutatione, il più potente antiossidante endogeno!
Il rosmarino contiene moltissime vitamine:
Tra i minerali presenti nel rosmarino ad azione antitumorale, spicca sicuramente il Selenio, ottimo antiossidante e disintossicante.
Colesterolo, il capro espiatorio delle malattie Cardiovascolari e l’Omocisteina ignorata
Sempre più spesso, all’aumentare degli iscritti nel gruppo Vitamineral, giungono domande del Tipo “come posso abbassare il colesterolo?”
Così si legge sui documenti pubblicati dal dr Giorgini:
100 anni di Guerra al Colesterolo!
Molte malattie cardiovascolari (attacchi di cuore e infarto) sono imputabili all’aterosclerosi, ovvero all’adesione e all’occlusione causata dalle placche formate da colesterolo alle pareti delle arterie, con altri grassi, minerali e rifiuti cellulari. Queste malattie causano circa il 35% delle morti.
Dunque, sembrerebbe importante ridurre il colesterolo entro certi limiti. Assumiamo parte del colesterolo dagli alimenti, ma l’organismo ne produce una quantità ancora maggiore nel fegato e nel tratto gastro-intestinale. Inoltre, il colesterolo viene prodotto da zuccheri, grassi e perfino dalle proteine, tanto è importante: è necessario per la sintesi degli ormoni sessuali, per la produzione della bile e per la composizione delle membrane cellulari.
Il capro espiatorio: acidi grassi insaturi e colesterolo
I medici, tuttavia, hanno individuato nei grassi saturi e soprattutto nel colesterolo il capro espiatorio, il “cattivo” della storia dell’aterosclerosi. Quindi, quando il colesterolo è definito alto niente uova, niente burro e, soprattutto, evitare i grassi animali, questo è l’avvertimento dietetico degli scienziati contro la trombosi.
Così, è stato notevolmente diminuito il consumo di grassi animali ma gli attacchi coronarici e ischemici sono aumentati e aumentano di numero di anno in anno. Invece di concentrarsi solo sul colesterolo come causa dell’aterosclerosi, bisogna guardare altri squilibri biochimici. Infatti, se le pareti dei vasi sanguigni sono elastiche, lisce, e non irruvidite il colesterolo non si attacca.
L’omocisteina irruvidisce i vasi sanguigni
È da oltre un secolo che è stata individuata la sostanza che irruvidisce le pareti interne dei vasi sanguigni: si tratta dell’OMOCISTEINA.
Attività fisica e dieta sana: non salvano nessuno
Il cuore può essere colpito anche se non fumate e non bevete, anche se vi allenate regolarmente e seguite una dieta a basso contenuto di colesterolo, perché ci sono altre cause scatenanti contro cuore e circolazione e tutte sono riconducibili a carenze di nutrimenti:
- se è scarsa la produzione di enzimi digestivi (gastrici, pancreatici e intestinali) che scompongono gli alimenti nei loro singoli componenti assimilabili;
- se è scarsa la secrezione di bile (50% della popolazione), necessaria per l’attività degli enzimi pancreatici e intestinali;
- se l’alimentazione è povera (carente di nutrimenti), a causa dei metodi di coltivazione, allevamento, conservazione e lavorazione industriale.
Difficile sfuggire ad almeno una di queste situazioni, il corpo perciò può trovarsi privato di alcuni nutrimenti.
Quando viene a mancare un nutrimento che serve, ad esempio, ad attivare un enzima, questo lavora molto più lentamente di come dovrebbe o non lavora proprio. Se si tratta dell’enzima che attiva l’acido folico, il quale presiede una delle tre vie di eliminazione (trasformazione) della pericolosa Omocisteina, quella non trasformata passa in circolo nel sangue.
L’OMOCISTEINA CAUSA ARTERIOSCLEROSI E ATEROSCLEROSI
«L’Omocisteina se non viene eliminata, quando passa nel flusso sanguigno, (come si è detto), è pericolosa perché abrasiva. Gratta e raschia le delicate pareti arteriose, facendo indurire le arterie (arteriosclerosi). Inoltre, le aree irruvidite che essa lascia dietro di sé diventano punti di ancoraggio ideali per il colesterolo e i depositi minerali [placche aterosclerotiche]. Col passare del tempo le arterie perdono la loro elasticità, si ostruiscono e l’Omocisteina continua a circolare.»
L’Omocisteina non si può eliminare con un farmaco e non si può inibire la sua produzione senza causare un danno maggiore, l’Omocisteina va TRASFORMATA e per ottenere questo sono indispensabili dei nutrimenti: alcune vitamine, alcuni sali minerali e aminoacidi.
Questa trasformazione è talmente importante che la Natura per realizzarla ha previsto due modi diversi suddivisi in tre vie, come si può vedere nella
Fig. 1.
In breve: la Metionina, un aminoacido essenziale, cede un gruppo metile, (-CH3) e diventa Omocisteina.
L’Omocisteina, come metabolita intermedio, è situata in un crocevia metabolico che influenza, direttamente e indirettamente, l’intero metabolismo metilico e sulfureo che avviene nel nostro organismo.
Questa “donazione” di metile alimenta molte strade metaboliche, come si accennerà nel prosieguo per comprendere l’importanza fondamentale di questo crocevia metabolico.
La Fig. 1 mostra due strade chiamate di RI-METILAZIONE, dove l’omocisteina ridiventa metionina e una strada, detta di TRANS-SULFURAZIONE, dove l’Omocisteina diventa cisteina, taurina, glutatione e gruppi solfato.
Prima strada di ri-metilazione
La PRIMA STRADA DI RI-METILAZIONE avviene per mezzo della vitamina B12 attivata, la metil-cobalamina, che dona il metile (-CH3) all’omocisteina trasformandola in metionina.
Successivamente, la vitamina B12 viene di nuovo attivata dalla forma attiva dell’acido folico, il 5-metil tetraidrofolato che gli dona un metile (-CH3) e diventa tetraidrofolato (THF).
Il tetraidrofolato viene trasformato nell’intermedio 5,10 metilen-tetraidrofolato grazie alla serina e alla vitamina B6 attivata e viene poi rimetilato dalla SAMe che, per mezzo dell’enzima metil-tetraidrofolato reduttasi (MTHFR), trasforma il 5,10 metilen-tetraidrofolato di nuovo in 5-metil tetraidrofolato, necessarie le vitamine B1, B2, B3.
Attenzione: l’enzima (MTHFR) metil-tetraidrofolato reduttasi a causa di due mutazioni genetiche ereditabili (C677T e A1298C), viene prodotto male e ha poca o nessuna attività.
Si tratta di un difetto innato che esclude una delle tre vie di trasformazione dell’omocisteina, la ri-metilazione basata sull’attivazione dell’acido folico.
Si può ovviare a questa mutazione genetica assumendo l’acido folico già attivato (5-metil-tetraidrofolato) o addirittura la vitamina B12 attivata (metil-cobalamina).
La frequenza di questa mutazione genetica è del 3,7% in Europa, cioè una persona su 27.
Le persone con la carenza congenita dell’enzima metiltetraidrofolato reduttasi (MTHFR) presentano bassi livelli della SAMe nel fluido cerebro-spinale e mostrano demielinizzazione nel cervello e una degenerazione del midollo spinale.
Questo disturbo è causato dall’omocisteina che non viene trasformata in quantità sufficiente in metionina, precursore della solfo-adenosil-metionina, cioè della SAMe.
Seconda strada di ri-metilazione
È stato dimostrato che la Betaina (trimetilglicina) è in grado di ripristinare i livelli di SAMe e di prevenire la progressione dei sintomi neurologici in tutte le persone in cui è stata sperimentata.
Questo perché si sta parlando della SECONDA STRADA DI METILAZIONE dell’omocisteina a metionina (Fig. 1).
Questa seconda via è determinante per i mitocondri e dunque per la produzione di energia. Infatti, l’acido folico e i suoi derivati attraversano molto lentamente la membrana dei mitocondri per rimetilare l’omocisteina.
Perciò, nei mitocondri la rigenerazione di Metionina dall’omocisteina (rimetilazione) si basa principalmente sul recupero del gruppo metile dalla Betaina (trimetilglicina), disponibile velocemente. La Betaina, per mezzo dell’enzima betaina-omocisteina metil-transferasi (necessario lo zinco), dona il metile all’omocisteina e si trasforma in dimetilglicina (DMG), da questa viene prodotta la glicina e anche l’aminoacido serina, necessario alla terza strada di trasformazione dell’omocisteina.
Terza strada, la transulfurazione
La trans-sulfurazione è la TERZA STRADA DI TRASFORMAZIONE DELL’OMOCISTEINA (Fig. 1).
L’Omocisteina viene trasformata in Cistationina per mezzo dell’enzima cistationina beta-sintasi e necessita, oltre alla Serina, anche della vitamina B6 attivata, il piridossale-5 fosfato.
La Cistationina, per mezzo dell’enzima cistationina gamma-liasi diventa Cisteina, necessaria la vitamina B6 attivata. La vitamina B6 (piridossale) viene attivata dalla vitamina B2. La betaina si forma dalla Colina, una vitamina del gruppo B (o vitamina-simile).
Questa strada trasforma l’omocisteina in preziosi nutrimenti: cisteina, taurina, gruppi solfato e glutatione.
Complessivamente, le 3 strade per funzionare richiedono:
- vitamine:
- Acido folico (nella forma attiva di 5-metil tetraidrofolato)
- B1 (tiamina)
- B2 (riboflavina)
- B3 (niacina)
- B6 (nella forma attivata di ) piridossal-5-fosfato
- B12 (nella forma attivata di ) metilcobalamina
- C (acido L-ascorbico)
- aminoacidi:
- Betaina (trimetilglicina)
- Serina
- SAMe (Solfo-adenosil-metionina: forma attivata della metionina)
- Sali minerali:
- Magnesio
- Zinco
Tutti questi nutrimenti sono evidenziati in verde nella Fig. 1.
Finora abbiamo evidenziato quei nutrimenti che trasformano l’Omocisteina in aminoacidi utili (metionina, cisteina, taurina, glutatione) dando la spiegazione e, contemporaneamente, i rimedi a questa sfavorevole condizione comune a più di un terzo della popolazione.
Prendendo il ciclo dell’Omocisteina come esempio, è lecito pensare che altre carenze nutrizionali siano all’origine di altri disturbi, causati da carenze che rallentano o interrompono determinate strade metaboliche.
DANNI CAUSATI DIRETTAMENTE DALL’OMOCISTEINA
Bisogna ora dare uno sguardo veloce ai danni causati dall’Omocisteina, ricordando che piuttosto che continuare a pensare all’aterosclerosi come al risultato del colesterolo, dobbiamo invece constatare che è il risultato di talune carenze nutrizionali.
Molti dei disturbi che si presentano passati i 50 anni sono riconducibili all’azione dell’Omocisteina, il secondo difetto innato più comune del metabolismo degli aminoacidi. Le cause dell’innalzamento dell’Omocisteina nel sangue, come si è visto, possono essere sia genetiche, che nutrizionali.
La sua circolazione continua provoca anche un invecchiamento precoce che colpisce prima dell’età normale dell’invecchiamento. Più precisamente, si tratta di una lenta e progressiva sclerosi di organi e apparati, con un conseguente indurimento e disidratazione dei tessuti.
Tutto parte dalla sclerosi dei vasi sanguigni causata dall’Omocisteina, i quali all’inizio diventano meno elastici e col tempo, alle loro pareti, aderiscono anche placche di colesterolo.
Perciò, lo spazio per il passaggio del sangue diminuisce, le cellule diventano affamate, arriva anche meno ossigeno e non riescono a lavorare come prima. Allora la pressione del sangue aumenta per compensare, in primis, il rifornimento dell’ossigeno a tutte le cellule. Il cuore deve lavorare di più e più duramente, si stressa, si ingrossa e consuma gli antiossidanti disponibili, l’efficienza diminuisce e può arrivare un attacco di cuore o un altro disturbo per mancanza di antiossidanti.
L’Omocisteina facilita anche la produzione di un forte ossidante, il perossido di idrogeno, ovvero l’acqua ossigenata, che apporta un danno al colesterolo “cattivo” o LDL (perossidazione lipidica) che apre la strada all’aterosclerosi e danni alle membrane cellulari.
Negli ultimi anni i livelli alti di Omocisteina sono stati associati a molti disturbi.
Disturbi associati con livelli alti di Omocisteina:
- aborto spontaneo
- arteriopatia coronarica
- arteriosclerosi
- aterosclerosi
- artrite reumatoide
- disturbi cardiovascolari
- cardiopatie
- declino cognitivo delle persone anziane,
- demenza senile
- depressione
- diabete non insulino-dipendente
- difetti del tubo neurale
- dislipidemia
- disturbi neuro-psichiatrici, schizofrenia
- emorragia accidentale
- fattore di rischio indipendente per le malattie
- ictus
- infarto al miocardio
- insufficienza renale
- ipertensione
- morbo di Alzheimer
- morbo di Parkinson
- obesità
- occlusione vascolare periferica o cerebrale o vascolare retinica
- osteoporosi
- sclerosi multipla
- teratogenicità
- vasculopatia periferica
Livelli alti di Omocisteina accompagnano il diabete e la retinopatia proliferativa.
Livelli elevati di Omocisteina si osservano anche nell’artrite reumatoide, insufficienza renale, e nell’uricemia (acidi urici).
L’Adenosina in eccesso, che avrebbe dovuto reagire con la Metionina per attivarla a solfo adenosilmetionina (SAMe), viene degradata ad acido urico.
Livelli particolarmente elevati di Omocisteina si osservano con elevato consumo di caffè e di caffè unito al fumo.
Anche l’ingestione abituale di alcol è collegata a livelli elevati di Omocisteina.
IL LIVELLO DI OMOCISTEINA
Se non si controlla il livello di Omocisteina nel sangue si può instaurare uno squilibrio biochimico, lento ma inesorabilmente progressivo che può causare centinaia di disturbi e malattie anche croniche e mortali.
Nel Manuale di interpretazione degli esami di laboratorio si legge:
- «Nota: l’Omocisteina è un aminoacido solforato che si forma in seguito a perdita di un gruppo metilico da parte della metionina. È considerato uno dei più importanti fattori di rischio cardiovascolare, infatti, livelli elevati aumentano il rischio di infarto cardiaco, di aterosclerosi e di trombosi venosa.
- Indicazioni: valutazione del rischio cardiovascolare
- Campione: sangue e urine.
- Valori di riferimento: sangue < 12 µmol/l; urine < 32 mg/24h.
- Dovrebbe essere un’analisi ordinaria da ricercare in ogni caso, invece non viene mai prescritta dal medico di base. Eppure, più del 30% delle morti sono legate a problemi cardio-circolatori probabilmente causati dall’Omocisteina.
Un effetto collaterale della detossificazione di Fase II è la produzione di radicali liberi: per ciascuna tossina metabolizzata in Fase I si forma un radicale libero.
L’antiossidante più importante per neutralizzare i radicali liberi generati dalla Fase I è il GLUTATIONE
Poiché il Glutatione è necessario anche per uno dei processi più importanti di Fase II (coniugazione con glutatione), questo processo, se manca il Glutatione, non può avvenire.Ma le tossine trasformate dalla Fase I sono più reattive e se non vengono neutralizzate dalla Fase II possono causare danni molto seri, in particolare la carcinogenesi. Perciò la velocità con cui la Fase I genera intermedi delle tossine deve essere equilibrata dalla velocità con cui la Fase II termina la trasformazione (detossificazione).
Gli enzimi di Fase I e II per funzionare necessitano dei seguenti nutrimenti:
- Glutatione e i suoi precursori (componenti), gli aminoacidi:
- glicina,
- acido glutammico,
- cisteina
- Aminoacidi solforati contenenti zolfo :
- cisteina/cistina,
- metionina,
- taurina,
- SAMe (Solfo Adenosil-Metionina),
- NAC (N-Acetil-Cisteina)
- Aminoacidi
- glicina,
- glutammina,
- arginina,
- ornitina,
- taurina
- Vitamine:
- B1,
- B2,
- B5,
- B6,
- C,
- acido folico,
- colina
- Sali minerali:
- magnesio
- Oligoelementi:
- zinco
- rame,
- molibdeno,
- selenio
CONCLUSIONI
Tutti i disturbi e le malattie causate dall’Omocisteina, direttamente e indirettamente, sono provocati dalla carenza di alcuni nutrimenti (o della loro attivazione), o da mutazioni genetiche che si possono superare con gli stessi nutrimenti.
Articolo tratto dai documenti scaricabili dal sito del Dr. Giorgini dove potrete trovare una ricca Bibliografia.
OMEGA 3: gli Acidi Grassi Essenziali
Gli acidi grassi omega 3 fanno parte dei nutrienti più importanti per l’organismo e hanno un effetto molto positivo sulla salute.
Vedremo insieme benefici per l’organismo, conseguenze di una carenza di Omega 3 nell’organismo, dosi consigliate ed effetti collaterali.
Generalità
Che cosa Sono
Cosa sono gli acidi grassi essenziali omega- 3?
Gli acidi grassi omega-3 appartengono al gruppo degli acidi grassi essenziali. Questo significa che il nostro corpo non può produrli da solo, per cui dobbiamo apportarli all’organismo attraverso l’alimentazione, visto che contribuiscono alla prevenzione di diverse malattie.
- Sono acidi grassi poliinsaturi che dobbiamo includere quotidianamente nella nostra dieta.
- Sono indispensabili per avere un sistema cardiovascolare sano e conservare il metabolismo in ottimo stato.
- Hanno molte proprietà benefiche per l’organismo, fra le quali si evidenziano i loro effetti sulla pelle, sul cervello, sul sistema muscoloscheletrico e sul sistema immunitario.
- Riducono la formazione di sostanze pro-infiammatorie e rafforzano la vista e il cervello.
- È di vitale importanza assicurarci di ingerire nella nostra alimentazione quantità sufficienti di omega-3, sia a partire da fonti naturali e/o integratori che contengano questi acidi grassi essenziali.
Tuttavia, le fonti alimentari di omega 3 sono abbastanza limitate. Per questo motivo, le persone che seguono una dieta occidentale standard tendono a non assumere abbastanza omega 3 1.
Uno studio che ha analizzato le abitudini alimentari di oltre 45.000 americani ha scoperto che l’assunzione di omega-3 era inferiore alle quantità raccomandate in tutti i gruppi di età. Ciò dimostra che l’insufficienza di omega-3 è comune negli Stati Uniti 9.
I cibi ricchi di omega 3 includono pesce, olio di pesce, alghe e microalghe (es. spirulina, clorella), semi di lino, olio di lino, olio di perilla, olio di noci, olio di ribes nero, olio di kiwi e semi di chia.
QUALI SONO
Quali Sono
I tre principali acidi grassi omega-3 sono chiamati:
- ALA: acido alfa-linolenico → presente in alcuni semi e oli vegetali;
- EPA: acido eicosapentaenoico → presente nel pesce;
- DHA: acido docosaesaenoico → presente nel pesce.
All’interno dell’organismo, l’ALA viene convertito in EPA e DHA 2.
Tuttavia, questa capacità di conversione è limitata. Uno studio ha rilevato che nell’organismo adulto 3:
- solo il 5% dell’ALA assunto viene convertito in EPA
- meno dello 0,5% dell’ALA assunto viene convertito in DHA.
In uno studio su 56 partecipanti con malattie croniche, un’integrazione giornaliera di 3 grammi di ALA (da olio di semi di lino) è comunque riuscita ad aumentare i livelli di EPA nel sangue del 60% dopo 12 settimane rispetto al placebo 50.
A Cosa Servono
- L’ALA viene usato dall’organismo per produrre energia. Risulta pressoché privo di attività biologiche ma l’organismo può convertirlo in EPA e DHA 4.
- L’EPA è utile soprattutto per la sintesi di molecole di segnalazione chiamate eicosanoidi, che possono ridurre l’infiammazione 5.
- Il DHA funge da componente strutturale nelle membrane cellulari, in particolare nelle cellule nervose del cervello e degli occhi 6.
PROPRIETA'
Proprietà degli acidi grassi omega 3 sull’organismo
Gli acidi grassi omega 3 agiscono in molti modi, per cui hanno un esteso spettro di attività. Una delle loro proprietà consiste nel proteggere le cellule contro l’invecchiamento prematuro, questo è dovuto al fatto che sono potenti antiossidanti che possono attraversare anche la barriera ematoencefalica.
Perché gli acidi grassi omega-3 hanno un impatto così forte sugli acidi grassi poliinsaturi essenziali, il DHA e l’EPA?
L’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosaesaenoico (DHA) sono acidi grassi polinsaturi essenziali che sono presenti in tutte le membrane cellulari. Sono fondamentali per la comunicazione tra le cellule, ad esempio nel sistema nervoso, dove i messaggi devono raggiungere rapidamente tutte le parti del corpo. [3][4] Gli omega 3 stimolano la produzione di prostaglandine, che sono ormoni che controllano molte funzioni fondamentali del corpo, come la risposta ai processi infiammatori e immunitari.[5] Praticamente ogni parte del nostro corpo ha bisogno di un apporto adeguato di omega 3 per il suo corretto funzionamento. Ecco perché è così importante includere nella nostra dieta, in modo abituale, gli alimenti che li contengono e che proteggono le nostre membrane cellulari, poiché così le nostre funzioni corporee funzioneranno in modo ottimale.
CHE COSA FANNO acidi grassi omega-3 SUL NOSTRO organismo?
LEGGI QUI I BENEFICI
- Riducono tutti i tipi di infiammazione. Pertanto, si consigliano per prevenire e alleviare le allergie l’asma e l’eczema.
- Riducono i livelli di trigliceridi e aumentano i livelli di colesterolo buono o HDL, che riduce il pericolo di soffrire di infarto.
- Riducono la probabilità di soffrire patologie cardiovascolari o infarti, meglio di qualsiasi altro farmaco con cui siano stati confrontati.
- Prevengono contro la comparsa di infarti.[6]
- Migliorano la salute della cartilagine e delle articolazioni.
- Favoriscono la salute oculare e permettono di vedere meglio, sia in adulti, come nella crescita del feto dentro l’utero e nello sviluppo oculare dei bambini.
- Svolgono un ruolo importante nello sviluppo del cervello. Uno studio clinico realizzato su bambini piccoli ha dimostrato che i bambini che prendono omega 3 aumentano la propria capacità mentale e visiva, che rende questi bambini più intelligenti rispetto a quelli che non li prendono.
- Aiutano a trattare l’Alzheimer.
- Aumentano il rendimento intellettuale, il quoziente intellettivo e aiutano le persone anziane a conservare la memoria in buono stato.
- Aiutano le persone che soffrono di sclerosi multipla.
- Riducono nei bambini i sintomi dell’ADHA (sindrome da deficit di attenzione).[7]
- Preservano la permeabilità delle pareti cellulari.
- Favoriscono l’equilibrio ormonale, che contribuisce ad avere un sonno profondo e riparatore e a svegliarsi riposati e con vitalità.
- Diminuiscono la pressione arteriosa elevata. A differenza di altri medicinali che forzano la pressione sanguigna all’interno di un range normale, gli omega 3 riducono la pressione sanguigna in modo naturale e la mantengono ad un livello salutare. Sebbene ci voglia un po’ di più per regolare la pressione arteriosa, il vantaggio è che non hanno effetti collaterali, come avviene con i medicinali.
- Prevengono la comparsa di problemi cardiovascolari, il deposito di grassi nelle arterie e la formazioni delle placchette nelle cellule endoteliali (il rivestimento delle arterie consiste in cellule endoteliali).
- Riducono l’aderenza delle placchette e la probabilità di soffrire ictus causati dai coaguli di sangue nel cervello.
- Riducono la produzione delle citochine, associate con le reazioni infiammatorie che aumentano le possibilità di soffrire arteriosclerosi.
- Aumentano l’attività delle prostaglandine prodotte dalle cellule endoteliali e aiutano a rilassare e dilatare le arterie.
- Aumentano la concentrazione degli eicosanoidi buoni (prostaglandina F2α e trombossano B2) e, allo stesso tempo, riducono i trigliceridi nocivi.[8]
- Sono degli antiossidanti molto potenti e dei pochi che possono attraversare la barriera ematoencefalica.
- Migliorano l’umore, aumentano l’ottimismo e riducono lo sviluppo delle malattie mentali.
- Sono un antidepressivo naturale molto efficace.
- Equilibrano il livello di testosterone.
- Aiutano a ridurre la crescita delle cellule cancerogene e sono efficaci per trattare il cancro alla prostata[9], il cancro al seno e il cancro del colon-retto.
- Sono l’integratore perfetto per prevenire contro l’invecchiamento, visto che migliorano il livello ormonale e la salute delle articolazioni. Inoltre, sono un fantastico complemento sportivo, dato che accelerano il recupero dopo il duro allenamento.
- Riducono l’infiammazione nei polmoni e servono anche per trattare allergie, asma ed eczema. (studio)
- Riducono l’obesità e migliorano la capacità delle cellule per rispondere all’insulina e stimolare l’espulsione di leptina. Questo ormone regola l’ingestione degli alimenti, il peso e il metabolismo corporeo, relazionato con la quantità di adipociti (cellule grasse).
CARENZA DI OMEGA 3
Quali patologie si producono per una carenza di acidi grassi Omega 3?
- Sviluppo di malattie cardiovascolari
- Depressione e altri disturbi neurologici
- Maggior probabilità di soffrire di reumatismi e altre patologie infiammatorie
- Pelle secca e squamosa
- Alta pressione arteriosa
- Diminuzione della vista
- Sistema immunitario debilitato
- Diminuzione del flusso sanguigno
Perché è importante assumere Omega 3
Aldilà della funzione energetica, il corpo utilizza l’EPA e il DHA per produrre molecole di segnalazione chiamate eicosanoidi.
riducono l’infiammazione 17.
Gli eicosanoidi vengono talvolta chiamati “resolvine“, proprio per questa loro capacità di “risolvere” l’infiammazione 18, 19.
- Un ridotto consumo di alimenti ricchi di omega 3 – soprattutto se associato a una dieta ricca di zuccheri, grassi trans e cibi trasformati – potrebbe quindi instaurare uno stato di infiammazione cronica 20.
- Numerosi studi suggeriscono che l’infiammazione cronica di basso livello svolge un ruolo importante nell’insorgenza e nella gravità di malattie cardiache, cancro, sindrome metabolica, obesità, morbo di Alzheimer e varie altre malattie degenerative 21, 22, 23, 20.
Dove sono gli OMEGA3
Quanto Omega-3 Assumere
Di seguito, riportiamo gli apporti di omega-3 consigliati da varie organizzazioni nazionali e internazionali. Poiché la loro lettura e applicazione può risultare complicata, risulta opportuno tradurre queste raccomandazioni in termini pratici:
è possibile soddisfare i fabbisogni di omega-3:
- includendo nella propria dieta cibi ricchi di acido α-linolenico (ALA), come noci, semi di lino e olio di canola.
DOSAGGIO OMEGA 3
L’assunzione giornaliera consigliata di omega 3 è la seguente:
- Adulti sani normali: Approssimativamente 650 milligrammi di EPA e DHA al giorno
- Persone con alcune malattie cardiovascolari o con possibilità di soffrirne: 1 grammo al giorno
- Persone che vogliano ridurre i propri livelli di trigliceridi: 2 grammi al giorno
- Se desideri ridurre i livelli di colesterolo, è importante prendere una dose maggiore di omega 3, visto che una dose troppo bassa non produrrà l’effetto desiderato.
INTEGRATORI
INTEGRATORI di OMEGA 3:
Confezioni da 50, 100, 250, 500 perle softgel
3 perle contengono 900 mg di Omega (EPA-DHA)
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120 perle
4 perle contengono 2880 mg
1 perla contiene 700 mg
2 capsule contengono 835 mg
Altri articoli sugli OMEGA 3
BIBLIOGRAFIA
Fonti bibliografiche:
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L’Acido Folico e le implicazioni con la Mutazione MTHFR
Gli alimenti con maggior contenuto in vitamina B9 sono il fegato, il lievito di birra (cereali), asparagi, verdure a foglia verde (bietole, broccoli…), legumi (ceci, fagiolini, arachidi…), fegato di vitello, tuorlo d’uovo, germe di grano, alcuni alimenti processati che sono stati arricchiti con la vitamina (cereali per la colazione o biscotti di cereali). L’alimentazione è chiave per includere questa vitamina nel nostro organismo.
Ruolo biologico
L’Acido Folico o vitamina B9, è una vitamina idrosolubile del gruppo B. Si trova negli alimenti in varie forme chimiche, note come Folati, mentre il termine Acido Folico andrebbe riservato alla vitamina B9 sintetica, utilizzata negli integratori e negli alimenti fortificati.
Il nostro corpo ha bisogno dei Folati per produrre DNA e altro materiale genetico. Questa vitamina svolge quindi un ruolo essenziale nella crescita e nella divisione cellulare.
FUNZIONI
A che Cosa Serve l’Acido Folico
La funzione biologica dell’Acido Folico è quella di trasferire unità carboniose tra substrati diversi.
Grazie a tale caratteristica, la vitamina B9 interviene:
- nella maturazione dei globuli rossi;
- nel metabolismo degli acidi nucleici, in particolare nella regolazione dell’espressione genica e nella divisione cellulare;
- nella detossificazione da Omocisteina (un importante indicatore di rischio per patologie cardiovascolari e neurodegenerative);
- nel metabolismo di alcuni aminoacidi, come Metionina, Cisteina, Glicina, Serina e Istidina.
L’attività biologica dei Folati risulta biologicamente potenziata dall’interazione con altre vitamine, come la B6, la B12 e la vitamina C. In numerosi studi di laboratorio, l’Acido Folico ha esibito un’attività antiossidante paragonabile a quella delle vitamine C ed E 1, 2.
Il nome Acido Folico deriva dalla parola latina “folium”, che significa foglia. In effetti, le verdure a foglia sono tra le migliori fonti alimentari di Folati.
BENEFICI
Benefici per la salute dell’Acido Folico
L’assunzione di Acido Folico è consigliata nei seguenti casi:
- Prima e durante la gravidanza, per prevenire i difetti nella formazione del tubo neurale
- In caso di anemia da carenza di Acido Folico
- Quando si ha carenza di Acido Folico dovuta all’assunzione di medicinali
- In caso di disturbi nell’assorbimento di Folato nell’intestino (sindrome di mal assorbimento, consumo eccessivo di bevande alcoliche, intestino infiammato)
- In caso di malattie cardiovascolari, quando vi è il rischio di trombosi, ictus ed infarto
- In caso di disfunzione cerebrale (perdita di memoria, demenza, depressione ed Alzheimer)
- Per migliorare il processo di cicatrizzazione delle ferite
- In caso di rischio di infezioni
- Per prevenire la degenerazione cellulare
CARENZA
Carenza di Folati
La carenza di Folati è piuttosto comune. In particolare, alcune popolazioni, tra cui gli anziani e le donne in gravidanza, hanno difficoltà ad ottenere l’assunzione dietetica raccomandata di Folati attraverso la dieta 5.
Cause
Carenza di Folati avviene per scarso apporto dietetico o per malattia
La carenza di Folati può avere molteplici cause, tra cui:
- scarso apporto dietetico
- malattie o interventi chirurgici che influenzano l’assorbimento dei Folati nel sistema digestivo, tra cui la celiachia, il bypass gastrico e la sindrome dell’intestino corto
- acloridria o ipocloridria (acido dello stomaco assente o basso)
- farmaci che influenzano l’assorbimento dei Folati, compresi metotrexato e sulfasalazina
- alcolismo
- gravidanza
- anemia emolitica
- dialisi.
Le fonti naturali degli alimenti di Folato sono suscettibili di essere instabili e ossidati (perdendo il loro valore in vitamine), perdendo parte del loro valore nutrizionale, a causa del processo di produzione, cosicché la loro biodisponibilità può variare dal 25 al 50%, a seconda del tipo di alimento.
La conservazione o la cottura riducono il contenuto di Folato.
Ovviamente, il comportamento e le abitudini delle persone condizioneranno la disposizione di Folato. Inoltre, anche altri fattori contribuiscono a questo deficit vitaminico, come farmaci, tabacco, alcool, disturbi alimentari, mancanza di fonti alimentari come le verdure o una dieta rigorosa o restrittiva per un lungo periodo.
Conseguenze
La vitamina B9 è coinvolta in una serie di processi metabolici vitali e la carenza porta a una serie di risultati negativi sulla salute, tra cui 6:
- anemia megaloblastica;
- aumentato rischio di malattie cardiache e alcuni tumori;
- difetti alla nascita nei figli di madri carenti di Folati.
I Folati sono necessari per la replicazione e la divisione dei globuli rossi e la loro carenza può portare all’anemia megaloblastica (una condizione caratterizzata da globuli rossi scarsi e di grandi dimensioni) 7.
L’anemia megaloblastica è reversibile e prevenibile attraverso il trattamento con Acido Folico (100 mcg-5 mg al giorno), compresi i gruppi a rischio come le donne in gravidanza 8, 9.
Nell’uomo e negli animali carenti di Folati, è stata anche osservata una maggiore suscettibilità alle infezioni 10.
Analisi del Sangue
Quando il medico sospetta una carenza di Acido Folico, può prescrivere un esame che misura i livelli di Folati nel sangue. I livelli sierici di Folati sono considerati normali quando ricadono nel range compreso tra 2 e 20 ng/ml (o 4,5 – 45,3 nmol/l).
Laboratori diversi possono comunque adottare range di normalità più o meno ampi 1. Livelli inferiori a 2 ng/ml indicano una carenza di Acido Folico, ma già valori inferiori a 4 ng/ml richiedono approfondimenti 2.
DOSAGGI
Dosi consigliate di Acido Folico
400mcg (microgrammi). Nel caso delle persone che vogliano ridurre il proprio livello di Omocisteina nel sangue, la dose consigliata è di 0,8- 1 mg (milligrammi al giorno). Abbiamo già visto alcuni alimenti che possono fornire questa vitamina.
Fabbisogno
Dato il prezioso ruolo biologico dei Folati nella salvaguardia della funzionalità dell’organismo umano, la dose d’assunzione raccomandata per la popolazione italiana è stata recentemente rivalutata.
Se negli adulti, sia di sesso maschile che femminile, i 400 mcg giornalieri costituirebbero la quantità ottimale, nelle gestanti l’apporto di Folati alimentari andrebbe aumentato a 600 mcg/die.
Incremento che in realtà andrebbe esteso anche alla popolazione generalmente a rischio di carenza, come quella dei fumatori, degli anziani o dei grandi obesi. I dosaggi andrebbero ulteriormente adeguati in presenza di particolari polimorfismi genici o in seguito alla contestuale presenza di patologie cardiovascolari e neurologiche.
Pertanto, la determinazione delle quantità di Acido Folico ottimali, andrebbe valutata caso per caso, considerando attentamente la storia clinica del paziente. Le quantità medie giornaliere raccomandate di Folati equivalenti nella dieta (DFE)° sono elencate nella seguente tabella.
Età | Maschi | Femmine |
Nascita fino a 6 mesi * | 65 mcg * | 65 mcg * |
7-12 mesi * | 80 mcg * | 80 mcg * |
1-3 anni | 150 mcg | 150 mcg |
4-8 anni | 200 mcg | 200 mcg |
9-13 anni | 300 mcg | 300 mcg |
14-18 anni | 400 mcg | 400 mcg |
19+ anni | 400 mcg | 400 mcg |
Gravidanza | – | 600 mcg |
Allattamento | – | 500 mcg |
* AI: livello di assunzione adeguato
Biodisponibilità e Folati equivalenti
° La sigla DFE (Folati equivalenti nella dieta) è stata introdotta perché il corpo assorbe più Acido Folico dagli alimenti fortificati e dagli integratori alimentari rispetto ai Folati naturalmente presenti negli alimenti.
Rispetto ai Folati che si trovano negli alimenti, è quindi sufficiente meno Acido Folico dagli integratori per coprire le dosi giornaliere raccomandate.
Si ritiene che l’Acido Folico sintetico abbia un’assorbibilità del 100% se assunto a stomaco vuoto, mentre l’Acido Folico presente negli alimenti fortificati avrebbe solo l’85% di assorbibilità. Per i Folati naturalmente presenti nella dieta si stima un’assorbibilità di circa il 50%.
A causa di questa variabilità nell’assorbimento, i DFE sono stati sviluppati secondo le seguenti equivalenze 3:
- 1 μg di Acido Folico assunto come integratore a stomaco vuoto fornisce 2 μg di DFE.
Quali INTEGRATORI
Tipi di Integratori
Nel corpo umano, la forma biologicamente attiva della vitamina B9 è un Folato noto come 5-metiltetraidrofolato (5-MTHF). Nel sistema digestivo, la maggior parte dei Folati alimentari viene convertita in 5-MTHF prima di entrare nel flusso sanguigno 11.
Tra i supplementi di Folati più utilizzati nell’integrazione vi è l’Acido Folico, nonostante nell’ultimo periodo sia cresciuta esponenzialmente la disponibilità di alimenti fortificati, ossia di alimenti artificialmente arricchiti con Acido Folico.
A differenza dei Folati alimentari, non tutto l’Acido Folico assunto viene convertito nella forma attiva (5-MTHF) nel sistema digestivo, per cui si richiede l’intervento del fegato 11, 12. Tuttavia, il processo di attivazione epatica è lento e inefficiente in alcune persone.
In molti casi l’uso di Folati è combinato a quello di altre vitamine del gruppo B. Uno studio suggerisce che l’assunzione di Acido Folico insieme ad altre vitamine del gruppo B, in particolare alla vitamina B6, rende l’attivazione epatica più efficiente 13.
Acido Folico e Folato sono la stessa cosa?
Molte persone, e anche i professionisti della salute, sostengono che il Folato sia essenzialmente lo stesso nutriente. Mentre l’Acido Folico è spesso considerato una forma supplementare di Folato o vitamina, esiste un’importante distinzione tra questi due diversi composti.
È abbastanza comune usare entrambi i termini, quando vogliamo riferirci alla vitamina B9, ma la verità è che corrispondono a due sostanze distinte
- Il Folato è il termine utilizzato per chiamare la vitamina B9 (forma biodisponibile) che si trova naturalmente negli alimenti.
- L’Acido Folico si riferisce al composto sintetico ossidato utilizzato negli integratori alimentari (prenatali…) e nella lavorazione (arricchimento) di alcuni alimenti, tutti utilizzati per migliorare la salute.
- Folato metabolicamente attivo
- Elevata biodisponibilità
- Fornisce 1.000 mcg di Folato per porzione
MODO D’USO: Assumere 1 compressa al giorno durante un pasto.
l’acido folico ad alte dosi può mascherare la carenza di vitamina B-12. Consultare il medico in caso di gravidanza/allattamento, assunzione di farmaci (in particolare fenobarbital, fenitoina, primidone e metotrexato) o patologie mediche (in particolare qualsiasi condizione che coinvolga malassorbimento di nutrienti).
Qual’è la Differenza tra Acido Folico e Folato?
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Il Folato è comunemente chiamato semplicemente “Acido Folico” e nell’uso comune i termini “Folato” e “Acido Folico” sono considerati intercambiabili. Tuttavia, ci sono importanti differenze tra le forme naturali e sintetiche di Folato.
Folato è un termine generico per questa vitamina solubile in acqua del complesso B, che funziona in reazioni di trasferimento di un solo carbonio ed esiste in diverse forme chimiche
L’Acido Folico, la forma di Folato utilizzata nella fortificazione degli alimenti e nella maggior parte degli integratori, è una forma sintetica: pteroilmonoglutammato o pteroilmonoglutammico.
Possiamo trovare come integratori alimentari anche le forme di acido folinico e l-metilfolato (che è direttamente la forma attiva 5-MTHF).
Eccesso di Acido Folico
In quelle persone che non elaborano correttamente l’Acido Folico a causa di una mutazione genetica, come abbiamo visto, possono tendere ad accumularlo ed è quindi conosciuto come “Acido Folico non metabolizzato”.
Una delle precauzioni da considerare è che, tale eccesso, può portare a “mascherare” una possibile carenza di vitamina B12 (può passare più tempo senza che venga diagnosticata).
Integratori di l-metilfolato
Il beneficio dell’integrazione per ridurre i problemi del tubo neurale è innegabile e ilruolo vitale del Folato per la salute generale è evidente.
Tuttavia, i potenziali rischi associati all’Acido Folico sintetico fanno si che altre forme di Folato siano un’opzione prudente, come quelle che presentano la forma direttamente assorbibile dal corpo (l-metilfolato):
- Forma più biodisponible (supera anche gli alimenti)
- Evita il problema della mutazione MTHFR e l’inefficienza nella conversione enzimatica
- Evita il problema di mascherare la carenza di vitamina B12
- Evitare interazioni con farmaci che possano ridurre l’attività enzimatica
Le persone con un difetto di MTHFR non devono assumere nessuna fonte di Acido Folico dato che può essere molto tossico. Si prenderebbe in considerazione solamente la forma L-MTHF, che è la forma metilata che l’organismo va ad utilizzare.
Effetti collaterali dell’l-metilfolato
Tuttavia, il consumo della forma naturale di Folato può portare anche a qualche alterazione dell’umore e di altre condizioni come: irritabilità, insonnia, dolori muscolari e articolari, ansia, palpitazioni, nausea, mal di testa, emicrania…
Uno dei modi di mitigare questi sintomi è ingerire contemporaneamente all’integratore di Folato, una fonte di niacina.
Mutazione MTHFR
Cos’è la mutazione del gene MTHFR?
Come abbiamo visto in precedenza, l’MTHFR si riferisce ad un enzima che permette di ottenere la forma attiva della vitamina B9 (aggiunge un gruppo metilico). Converte anche l’Omocisteina in metionina, contribuendo al corretto metabolismo e alla creazione di glutatione.
La mutazione genetica fa sì che questo enzima perda parte della sua attività, influenzando i processi fisiologici associati, inibisce la capacità dell’organismo di metilare (eliminare le tossine) e converte l’Acido Folico degli alimenti che mangiamo nel metabolita di cui abbiamo bisogno, L-5-Metilten-tetraidrofolato
Le persone con un gene MTHFR difettoso hanno una capacità alterata di produrre l’enzima MTHFR, per cui avranno difficoltà nell’elaborazione dell’Acido Folico, con conseguente accumulo nell’organismo e quindi rischio di tossicità. Si includono anche altre sostanze come i metalli pesanti.
Casi con alto Fabbisogno
L’integrazione di Folati porta Benefici nelle seguenti condizioni:
- Omocisteina alta
- Ipertensione
- Gravidanza
- Depressione e Schizofrenia
- Infertilità
- Vitiligine
Omocisteina
Un livello troppo alto di Omocisteina nel sangue è chiamato iperomocisteinemia. L’iperomocisteinemia è collegata a vari problemi di salute, con un aumentato rischio di malattie cardiovascolari, aterosclerosi, demenza, malattia di Alzheimer, depressione e aumento della mortalità per qualsiasi causa 18, 19, 20.
Il trattamento con Acido Folico, da solo o in combinazione con vitamina B12 e vitamina B6, si è dimostrato efficace nel ridurre i livelli di Omocisteina. Meno certi risultano i benefici nella riduzione del rischio di malattie cardiache 21, 22, 23.
Una revisione che ha incluso 30 studi e oltre 80.000 persone ha dimostrato che l’integrazione con Acido Folico ha portato a una riduzione del 4% nel rischio complessivo di malattie cardiache e a una riduzione del 10% nel rischio di ictus 24.
Ipertensione
Secondo una meta-analisi di 12 studi clinici, l’integrazione di Acido Folico ad alte dosi (min. 5 mg/die per 6 settimane) può abbassare leggermente la pressione arteriosa sistolica (il valore più alto) e migliorare la funzione dei vasi sanguigni 25.
Gravidanza
(Meglio nella forma naturale: Metil Folato)
I Folati svolgono un ruolo essenziale nello sviluppo del feto durante la gravidanza. Questa vitamina è infatti coinvolta nella divisione cellulare e nella crescita dei tessuti, che nella fase intrauterina sono particolarmente attive.
Anche il cervello e la colonna vertebrale del bambino (tubo neurale) hanno bisogno di Acido Folico per svilupparsi correttamente. Per questo motivo, l’assunzione di Acido Folico sia prima che durante la gravidanza aiuta a prevenire le irregolarità del tubo neurale, come l’anencefalia e la spina bifida.
Poiché le fasi di sviluppo fetale più sensibili alla presenza dell’Acido Folico sono quelle iniziali, in genere si incoraggiano le donne in grado di rimanere incinta (in età fertile e impegnate in attività sessuali che potrebbero portare a una gravidanza) ad assumere un integratore di Acido Folico.
Infatti, molte gravidanze possono essere non pianificate e identificate in una fase troppo tardiva per beneficiare a pieno dell’effetto protettivo dell’Acido Folico contro i difetti del tubo neurale 6.
L’Acido Folico svolge un ruolo critico nella crescita cellulare durante la fase embrionale dello sviluppo fetale 26. Bassi livelli di Folati nelle donne in gravidanza sono collegati ad anomalie fetali, come difetti del tubo neurale (spina bifida e anencefalia) 27.
Per questo motivo, in genere alle donne che stanno pianificando una gravidanza o che possono rimanere incinte si raccomanda l’integrazione quotidiana con 400-800 mcg di FOLATI a partire da almeno 1 mese prima del concepimento fino ai primi 2-3 mesi di gravidanza.
Gli integratori di FOLATI possono anche aiutare a prevenire le complicanze legate alla gravidanza, inclusa la preeclampsia 28.
Depressione e Schizofrenia
Le persone con depressione hanno dimostrato di avere livelli ematici di Folati inferiori rispetto alle persone senza depressione 29.
Una revisione sistematica ha dimostrato che, quando usato insieme ai farmaci antidepressivi, il trattamento con integratori a base di Folati, tra cui Acido Folico e metilfolato, è associato a una riduzione significativamente maggiore dei sintomi depressivi (rispetto al solo trattamento con farmaci antidepressivi) 30.
Una revisione di 7 studi ha scoperto che il trattamento con integratori a base di Folati insieme a farmaci antipsicotici ha comportato una riduzione dei sintomi negativi nelle persone con schizofrenia (rispetto all’uso dei soli farmaci antipsicotici) 31.
L’aumento dei livelli di Folati in 22 persone con disturbi alimentari ha portato a significativi miglioramenti dei sintomi depressivi 32.
Fertilità
In uno studio su 211 partecipanti, gli uomini con problemi di fertilità hanno registrato un aumento del 74% del numero di spermatozoi dopo il trattamento combinato con Acido Folico e zinco 33. Nelle cavie è stato riscontrato che una carenza a breve termine di Folati può ridurre drasticamente le prestazioni riproduttive 34.
Una maggiore assunzione di Folati supplementari (oltre 800 mcg al giorno) è stata associata a tassi più elevati di nascite vive in donne sottoposte a tecniche di riproduzione assistita. Un livello adeguato di Folati è inoltre essenziale per la qualità, l’impianto e la maturazione delle cellule uovo 35.
Vitiligine
In due studi condotti su 115 pazienti con vitiligine, l’integrazione a lungo termine con vitamine B9 e B12 ha migliorato significativamente la pigmentazione cutanea. Gli autori hanno sottolineato l’importanza dell’esposizione al sole 36, 37.
DOSAGGI
Dosi
Nella maggior parte degli studi, le dosi di FOLATI utilizzate raramente superano i 500 mcg giornalieri.
Tuttavia, esistono protocolli di supplementazione, previsti soprattutto in alcune categorie di pazienti a rischio, come i cardiopatici, con dosaggi superiori al grammo. In questi casi, è necessaria la prescrizione e la supervisione medica.
Come accennato, la RDA per l’Acido Folico è di 400 mcg di DFE al giorno per gli adulti, 600 mcg di DFE per le donne in gravidanza e 500 mcg di DFE per le donne che allattano.
Alcune persone nascono con mutazioni genetiche che riducono la capacità di conversione dell’Acido Folico nella forma attiva 5-MTHF.
Per queste persone, l’integrazione con 5-metil-THF potrebbe essere più vantaggiosa rispetto a quella con Acido Folico.
Gli integratori di Acido Folico possono essere acquistati senza prescrizione medica e sono generalmente considerati sicuri se assunti in dosi normali 46. I dosaggi quotidiani di solito vanno da 400 a 800 mcg.
Limite superiore di sicurezza
Il Tolerable Upper Intake Level (UL) rappresentsa il più alto livello di assunzione giornaliera cronica di un nutriente che probabilmente non comporta alcun rischio di effetti negativi sulla salute di quasi tutti (97,5%) gli individui della popolazione generale.
Il Livello di Assunzione Superiore Tollerabile per FOLATI è riportato nella seguente tabella.
Fascia di età | UL (μg/giorno) |
Bambini 1-3 anni | 300 |
Bambini 4-8 anni | 400 |
Bambini 9-13 anni | 600 |
Adolescenti 14-18 anni | 800 |
Adulti dai 19 anni in su | 1.000 |
EFFETTI COLLATERALI
Effetti Collaterali
L’uso di Acido Folico si è rivelato generalmente sicuro a dosaggi non superiori al milligrammo giornaliero. Disturbi gastrointestinali, immunologici e neurologici potrebbero realizzarsi in seguito all’assunzione di Acido Folico a dosaggi superiori al milligrammo giornaliero.
Poiché l’Acido Folico è solubile in acqua, viene facilmente rimosso dal corpo attraverso l’escrezione urinaria, rendendo il rischio di tossicità relativamente basso. In quantità adeguate, gli integratori di Acido Folico sono sicuri e ben tollerati 48.
Alte dosi di Acido Folico possono avere un effetto mascherante sulla diagnosi di anemia causata da carenza di vitamina B12. Per questo motivo, alcuni esperti suggeriscono di integrare entrambe le vitamine 47.
Sarebbe inoltre opportuno considerare che l’uso di certi farmaci, tra i quali gli antinfiammatori non steroidei (FANS), può interferire con il normale metabolismo dei Folati.
BIBLIOGRAFIA
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