Acido Alfa Lipoico
Vitamina o acido grasso? Uso e dosaggi

Acido Alfa Lipoico (ALA)

  • Che cos’è L’Acido Alfa Lipoico
  • Concetti Chiave su Sintesi e Apporto Alimentare
  • Funzioni Importanti dell’Acido Lipoico
  • Benefici:
    • Antiossidante e deputato a produzione di energia
    • Neuropatie
    • Diabete
    • Dimagrimento
    • Invecchiamento della pelle
    • Salute del cuore
    • salute degli occhi
    • Ovaio Policistico
    • Bocca urente
  • Dosi e Modo d’uso
  • INTEGRATORI
  • BIBLIOGRAFIA

Che cosa è?

Era classificato fra le vitamine finché non si scoprì che veniva prodotto anche dal corpo attraverso altri alimenti (carne e pochi vegetali) e quindi ritenuto non essenziale da integrare, ma ha la peculiarità di stare bene sia in ambiente grasso (liposolubile) che acquoso (idrosolubile), tuttavia si predilige classificarlo come acido grasso, quindi è perfetto per la protezione del tessuto cerebrale.

Poiché l’acido lipoico è in grado di superare la barriera emato-encefalica, è uno dei pochi antiossidanti che possono impedire dall’interno danni cerebrali causati dai radicali liberi. Si ritiene inoltre che contribuisca a rafforzare i legami di connessione tra le cellule nervose e abbia un impatto positivo sulla sensibilità e sul tempo di risposta.

Concetti Chiave su Sintesi e Apporto Alimentare

  • Il corpo umano è naturalmente in grado di sintetizzare acido alfa-lipoico, che si trova anche in una varietà di alimenti ed è disponibile come integratore alimentare.
  • I prodotti di origine animale come carne rossa e frattaglie (rene, fegato, cuore) sono ottime fonti di acido alfa-lipoico, ma lo contengono anche alimenti vegetali come broccoli, pomodori, spinaci e cavoletti di Bruxelles.
  • Detto questo, gli integratori possono contenere fino a 1.000 volte più acido alfa-lipoico rispetto alle fonti alimentari 1.
  • L’acido lipoico supplementare risulta anche maggiormente biodisponibile rispetto a quello contenuto negli alimenti.
  • Tuttavia, diverse condizioni mediche sembrano essere accompagnate da bassi livelli di acido lipoico, in particolare diabete, cirrosi epatica e malattie cardiache 2.
  • Inoltre, l’acido lipoico prodotto nel corpo diminuisce con l’età, aumentando la suscettibilità dell’organismo ai danni indotti dai radicali liberi.

Funzioni Importanti dell’Acido Lipoico

  • Agisce come un potente antiossidante sia all’interno che all’esterno delle cellule 3, 2.
  • Elimina diverse specie reattive dell’ossigeno (ROS) 3.
  • Aiuta a rigenerare le vitamine antiossidanti liposolubili e idrosolubili (come le vitamine C ed E) 3, 2.
  • Promuove l’attività di altri antiossidanti, come il glutatione e il coenzima Q10, che sono due composti essenziali anti-invecchiamento che promuovono la salute 4.
  • Migliora il metabolismo degli zuccheri e dei grassi 2.
  • È un cofattore essenziale per gli enzimi respiratori mitocondriali 5. L’acido lipoico esercita un impatto “ringiovanente” sui mitocondri, proteggendoli dai livelli elevati di ROS che producono durante il processo di invecchiamento 6.
  • Ha anche un’azione antinfiammatoria, indipendentemente dalla sua attività antiossidante 2.

Benefici

La liposolubilità dell’acido lipoico rende efficace l’integrazione con questa molecola, grazie all’ottima biodisponibilità e alla possibilità di raggiungere e permeare agevolmente le membrane cellulari.

Al fine di ottimizzarne l’assorbimento intestinale, risulterebbe comunque importante evitare la contestuale assunzione con gli alimenti. Gli integratori di acido lipoico vanno quindi assunti a stomaco vuoto.

Ormai da tempo, l’integrazione con acido alfa lipoico è proposta per:

  • espletare una funzione neuroprotettiva, evidentemente sulla base del ruolo antiossidante, riducendo così il deterioramento della funzionalità nervosa in alcune patologie ad andamento cronico e degenerativo.

In alcune parti d’Europa, l’acido lipoico è stato approvato come farmaco per il trattamento della neuropatia diabetica. È stato dimostrato che migliora la sensibilità all’insulina e la microcircolazione degli arti, mentre riduce i sintomi neuropatici 3, 7.

Altri Benefici

In uno studio condotto su 44 uomini infertili, 600 mg/die di acido lipoico per 12 settimane hanno aumentato significativamente il numero totale, la concentrazione e la motilità degli spermatozoi 44. In un altro studio RCT, l’integrazione di acido alfa-lipoico (600 mg/die per 80 giorni) ha migliorato alcuni parametri della salute dello sperma, ma non ha migliorato i tassi di fertilità 44a.

In 44 pazienti con emicrania, l’acido lipoico ha ridotto la frequenza, la durata e l’intensità dell’emicrania 45.

L’integrazione di acido lipoico a breve termine ha protetto il DNA e le cellule dallo stress ossidativo indotto dall’esercizio fisico 46. Ha anche migliorato la rigenerazione muscolare in 16 uomini fisicamente attivi 47. Sono naturalmente necessari ulteriori studi clinici per determinare se gli integratori di acido alfa lipoico sono effettivamente utili nel trattamento di tutte queste condizioni.

ALA Antiossidante e deputato alla produzione di energia

L’acido lipoico è un composto chimico complesso, caratterizzato anche dalla presenza di atomi di zolfo. Tale complessità è strettamente legata alla sua funzione principale, che è quella antiossidante.

L’acido lipoico presenta una duplice funzione, orientata:

  • alla protezione dallo stress ossidativo da un lato;
  • all’ottimizzazione del normale flusso energetico cellulare dall’altro.

L’acido lipoico è infatti in grado di contribuire alle difese cellulari permettendo la rigenerazione di antiossidanti endogeni come la Vitamina E, la Vitamina C e il Glutatione.

In questo modo protegge le strutture cellulari, come membrane plasmatiche, proteine strutturali, enzimi e DNA, dal potenziale danno indotto dalle specie reattive dell’ossigeno.

Occorre poi ricordare la funzione metabolica dell’acido lipoico, che all’interno dei mitocondri interviene nel normale svolgimento di numerose reazioni cataboliche, come la decarbossilazione del piruvato, di derivati aminoacidici o l’avanzamento del ciclo di Krebs.


NEUROPATIE

Neuropatie

La neuropatia, o danno ai nervi, è una complicanza comune e potenzialmente grave del diabete. Il danno ai nervi è permanente e i suoi sintomi possono essere difficili da alleviare.

Gli studi dimostrano che l’acido lipoico migliora questi sintomi, come dolore lancinante e bruciore, intorpidimento e sensazioni di pizzicore 8, 9, 10, 11. Lo fa migliorando la vasodilatazione endotelio-dipendente mediata dall’ossido nitrico, con effetti benefici sulla microcircolazione 11a.

Benefici significativi dell’acido alfa-lipoico sui sintomi della neuropatia diabetica sono stati osservati già dopo poche (2-4) settimane dall’integrazione (a dosaggi di 300-600 mg/die) 11b. L’acido lipoico migliora anche la funzione dei nervi motori e riduce la glicemia 12.

Inoltre, rappresenta un possibile rimedio alternativo per altri tipi di neuropatia.

Rallenta la progressione della sindrome del tunnel carpale nelle sue prime fasi. Questa condizione è caratterizzata da intorpidimento o formicolio nella mano causato da un nervo pizzicato a livello del polso 13. L’assunzione di acido alfa-lipoico prima e dopo l’intervento chirurgico per la sindrome del tunnel carpale ha dimostrato di migliorare il recupero 14.

L’acido lipoico ha anche ridotto il dolore sciatico causato da un’ernia del disco. I pazienti trattati con acido lipoico hanno riferito una ridotta necessità di ricorrere all’analgesia 15.

L’acido lipoico ha migliorato la qualità della vita nei pazienti con neuropatie. Una riduzione significativa è stata osservata in una serie di parametri del dolore, come intensità, bruciore, disagio e dolore superficiale 16.


DIABETE

Diabete

L’acido alfa-lipoico ha dimostrato di:

  • ridurre la resistenza all’insulina,
  • migliorare il controllo della glicemia,
  • alleviare i sintomi di danni ai nervi
  • ridurre il rischio di retinopatia diabetica.

Nei pazienti con diabete di tipo 2, l’acido lipoico riduce la glicemia e migliora la sensibilità all’insulina 17, 18, 19, anche negli adulti in sovrappeso con diabete di tipo 2 20.

Nei pazienti diabetici di tipo 2, l’acido alfa-lipoico ha migliorato gli indici metabolici e la disfunzione erettile. La supplementazione di acido lipoico ha ridotto il BMI, l’emoglobina glicata, gli indici di infiammazione, il peso corporeo, la pressione diastolica, il colesterolo LDL e i trigliceridi 21, 21a

Tuttavia, nonostante confermi questi miglioramenti dei fattori di rischio cardiometabolico nei pazienti con diabete di tipo 2, una revisione e meta-analisi di 16 studi RCT (1.035 pazienti) li ha giudicati clinicamente non importanti 21a.

Secondo un altro lavoro di ricerca, l’acido alfa lipoico potrebbe dimezzare il rischio di insorgenza del diabete di tipo 2 22a.

L’integrazione di acido lipoico ha mostrato risultati promettenti per il controllo del diabete e delle complicanze diabetiche, comprese le complicanze cardiovascolari e neuropatiche.

DIMAGRIMENTO

Dimagrimento

La ricerca ha dimostrato che l’acido alfa-lipoico può influenzare la perdita di peso in diversi modi.

In diversi studi su soggetti in sovrappeso od obesi, l’acido lipoico è stato associato a una leggera perdita di peso, accompagnata da una riduzione della circonferenza della vita 23, 5, 24.

Un’analisi di 12 studi ha scoperto che le persone che hanno assunto un integratore di acido alfa-lipoico, per una media di 14 settimane, hanno perso in media 0,69 kg in più rispetto a quelle che assumevano un placebo 26. Nella stessa analisi, l’acido alfa-lipoico non ha influenzato significativamente la circonferenza della vita.

Nel complesso, l’acido lipoico può avere un ruolo nella gestione del peso, ma il suo effetto potrebbe non essere abbastanza forte da fare una grande differenza.


INVECCHIAMENTO PELLE

Invecchiamento della Pelle

La ricerca ha dimostrato che l’acido alfa-lipoico può aiutare a combattere i segni dell’invecchiamento cutaneo. Quando l’acido alfa-lipoico viene applicato sulla pelle, si incorpora negli strati interni della pelle e offre una protezione antiossidante contro le dannose radiazioni UV del sole 27, 28.

Inoltre, l’acido alfa-lipoico aumenta i livelli di altri antiossidanti, come il glutatione, che aiutano a proteggere dai danni della pelle e possono ridurre i segni dell’invecchiamento 29, 30.

Applicato direttamente sulla pelle, l’acido lipoico ha anche aumentato lo spessore 31 e diminuito la ruvidità e il danno solare della pelle di donne anziane 32.

48b.

48b.

L’acido lipoico topico ha anche invertito i danni alla pelle causati dal fumo di sigaretta 33.

Inoltre, lacido lipoico ha accelerato la riparazione delle ferite in pazienti affetti da ferite croniche sottoposti a terapia con ossigeno iperbarico (HBO) 34, 35, 36.


CUORE

Salute del Cuore

L’acido alfa-lipoico esibisce forti proprietà antiossidanti, che possono ridurre l’infiammazione e ridurre i fattori di rischio di malattie cardiache. Molti studi suggeriscono il suo ruolo potenziale nella prevenzione e nel trattamento dell’aterosclerosi (indurimento delle arterie) e delle relative malattie cardiovascolari 7.

In primo luogo, le proprietà antiossidanti consentono all’acido alfa-lipoico di neutralizzare i radicali liberi e ridurre lo stress ossidativo (che è collegato a danni che possono aumentare il rischio di malattie cardiache) 37.

In secondo luogo, è stato dimostrato che migliora la disfunzione endoteliale, una condizione in cui i vasi sanguigni non possono dilatarsi correttamente, aumentando i rischi di infarto e ictus 38, 37.

Una revisione degli studi ha scoperto che l’assunzione di un integratore di acido alfa-lipoico ha abbassato i livelli di trigliceridi e colesterolo LDL (cattivo) negli adulti con malattia metabolica 39.

Per quanto riguarda l’ipertensione, studi clinici hanno dimostrato che l’acido lipoico da solo non è molto efficace nel ridurre la pressione arteriosa. La sua efficacia senza l’uso di altre strategie è dunque limitata 6.

In una recente meta-analisi di 11 studi randomizzati e controllati (su un totale di 674 soggetti), l’integrazione di acido alfa lipoico (da 600 a 1.800 mg/die per 8-48 settimane) ha ridotto la pressione arteriosa sistolica in media di 5,5 mmHg (certezza dell’evidenza moderata) e quella diastolica in media di 3,4 mmHg (certezza dell’evidenza alta) 39a.


OCCHI

Salute degli Occhi

Lo stress ossidativo, che aumenta con l’invecchiamento e con malattie come il diabete, può avere effetti dannosi sulla vista. Secondo alcuni studi, l’acido lipoico può aiutare a contrastare lo stress ossidativo a livello degli occhi.

In uno studio, l’acido lipoico ha migliorato la vista e altri sintomi in 45 pazienti con glaucoma 40. Ha anche migliorato la qualità della vita correlata alla vista nei pazienti con degenerazione maculare legata all’età (AMD) 41.

L’acido lipoico ha inoltre inibito la formazione di cataratta diabetica negli animali 42, 43.

Ulteriori ricerche saranno necessarie per determinare il ruolo dell’acido lipoico nella salute dell’occhio umano.


OVAIO POLICISTICO

Ovaio policistico

Secondo una revisione di 7 studi RCT, l’integrazione di acido alfa lipoico ha prodotto riduzioni significative della glicemia a digiuno (moderata certezza dell’evidenza) e della resistenza all’insulina (bassa certezza dell’evidenza) rispetto al gruppo di controllo 44b.


BOCCA URENTE

Sindrome della bocca urente

La sindrome della bocca urente provoca sensazioni di bruciore o disagio nella cavità orale senza lesioni evidenti 44c.

Secondo una revisione di 9 studi RCT, 2/3 degli studi indicano che l’integrazione di ALA è più efficace rispetto al placebo nel trattamento del disturbo.


MODO D'USO

Dosi e Modo d’Uso

La supplementazione per via orale con acido lipoico si è generalmente rivelata sicura e priva di effetti collaterali a dosaggi normalmente consigliati, ossia compresi tra i 50 e i 600 mg giornalieri.

Una dose orale di 600 mg una volta al giorno sembra fornire il rapporto rischio-beneficio ottimale 48.

Per dosi superiori ai 1200 mg giornalieri si sono documentate reazioni avverse, quali parestesie (formicolii), diarree, crampi addominali, nausea, vomito e incremento delle transaminasi.

Per quanto riguarda il suo uso per periodi prolungati in modo continuativo, esistono studi di due anni di durata in cui non è stato riscontrato alcun effetto negativo significativo.

Tuttavia, nonostante gli indici di sicurezza finora esposti, si consiglia, in presenza di determinati stati patologici o in associazione a terapie farmacologiche, di consultare il medico prima dell’uso.

Alimentazione

L’acido alfa lipoico è prodotto in piccole quantità dal nostro organismo, a livello mitocondriale, partendo da:

  • L-cisteina.

Gli alimenti che possono apportare questo nutriente sono soprattutto le carni rossi e le frattaglie (come fegato e cuore).
In minore percentuale, l’acido alfa lipoico può essere introdotto con il consumo di cavoli, spinaci, broccoli, carote, patate, barbabietole e lievito di birra.
Ne consegue che una dieta sana, che includa carne e verdure, è un’ottima fonte di questo nutriente.


INTEGRATORI

Integratori Alimentari

Nel corpo umano, la sintesi di acido alfa lipoico diminuisce progressivamente con l’invecchiamento. Al fine di ottenere le giuste quantità necessarie per prevenire e gestire condizioni specifiche, è possibile integrare la dieta con prodotti specifici.

Un integratore alimentare che contenga acido lipoico nella sua formulazione rappresenta un’ottima strategia per tenere sotto controllo i radicali liberi.
Un simile supporto è indicato soprattutto nei periodi di maggiore affaticamento psicofisico.

L’acido alfa lipoico è conosciuto anche per suoi potenziali effetti sul dimagrimento. L’utilizzo di questa sostanza sembra correlare ad un aumento della sensibilità dei tessuti all’insulina, da cui consegue un abbassamento dei livelli ematici di glucosio.

Traducendo, l’acido alfa lipoico sarebbe in grado di promuovere l’uso dei carboidrati come fonte di energia.


Agisce favorevolmente sul funzionamento di alcuni enzimi coinvolti nei processi metabolici per la produzione di energia.

30 capsule da 450 mg


– Vegan

L’acido alfa lipoico di Now Foods è studiato appositamente per:

  • agire in fase acquosa e lipidica
  • rigenerare altri antiossidanti (in particolare vitamina A, C, E, coenzima Q10)
  • aumentare la produzione e la biodisponibilità del glutatione
  • supportare l’eliminazione dei radicali liberi

Studi clinici suggeriscono che l’acido alfa lipoico (ALA) può essere un valido supporto nel controllare i livelli di zucchero nel sangue, nel ridurre lo stato infiammatorio generale dell’organismo, e nel diminuire lo stress ossidativo naturalmente legato all’età, migliorando la memoria e la salute del cervello.

Assumere 1 capsula al giorno (fuori pasto)


  • Indicato anche per vegetariani e vegani
  • Antiossidante e distruttore di radicali liberi
  • Aiuta le funzioni pancreatiche e i normali livelli di zuccheri nel sangue
  • Supporta i nervi periferici e le funzioni endocrine
  • 2 cps al giorno (lontano dai pasti)


    BIBLIOGRAFIA

    Riferimenti bibliografici

    1. Golbidi S, Badran M, Laher I., “Diabetes and alpha lipoic Acid”, Front Pharmacol, 2011 Nov 17(vedi fonte)
    2. S. Saboori, E. Falahi, E. Eslampour, M. Zeinali Khosroshahi, E. Yousefi Rad, “Effects of alpha-lipoic acid supplementation on C-reactive protein level: A systematic review and meta-analysis of randomized controlled clinical trials”, Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Diseases, ìAugust 2018ì(vedi fonte)
    3. Fava A, Pirritano D, Plastino M, “The Effect of Lipoic Acid Therapy on Cognitive Functioning in Patients with Alzheimer’s Disease”, Journal of neurodegenerative disease, 2013 Mar 30(vedi fonte)
    4. Gianturco V, Bellomo A, D’Ottavio E, Formosa V, Iori A, Mancinella M, Troisi G, Marigliano V., “Impact of therapy with alpha-lipoic acid (ALA) on the oxidative stress in the controlled NIDDM: a possible preventive way against the organ dysfunction?”, Arch Gerontol Geriatr. 2009(vedi fonte)
    5. Shay KP, Moreau RF, Smith EJ, Smith AR, Hagen TM.Alpha-lipoic acid as a dietary supplement: Molecular mechanisms and therapeutic potential. Biochimica et biophysica acta. 2009;1790(10):1149-1160. doi:10.1016/j.bbagen.2009.07.026.(vedi fonte)
    6. Gomes MB, Negrato CA.Alpha-lipoic acid as a pleiotropic compound with potential therapeutic use in diabetes and other chronic diseases. Diabetology & Metabolic Syndrome. 2014;6:80. doi:10.1186/1758-5996-6-80.(vedi fonte)
    7. Szeląg M, Mikulski D, Molski M.Quantum-chemical investigation of the structure and the antioxidant properties of -lipoic acid and its metabolites. Journal of Molecular Modeling. 2012;18(7):2907-2916. doi:10.1007/s00894-011-1306-y.(vedi fonte)

    Fonte articolo: Magazine X115





    Le vitamine utili per la memoria e la concentrazione

    Generalità

    Un buono stato nutrizionale è importante per il mantenimento della normale funzione cognitiva.

    Il cervello umano richiede infatti un apporto costante di nutrienti, necessari per il metabolismo energetico dei neuroni, la sintesi e l’azione dei neurotrasmettitori e la propagazione degli impulsi nervosi.

    Tra i nutrienti essenziali per il cervello rientrano anche diverse vitamine, che agiscono principalmente come cofattori nella produzione di energia dal glucosio.

    Di conseguenza, le carenze di questi micronutrienti, soprattutto delle vitamine del gruppo B, hanno effetti negativi sulla cognizione.

    Questo è il motivo per cui esiste un diffuso interesse dei consumatori nei confronti degli integratori di vitamine per la memoria e la concentrazione.

    Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per chiarire se l’integrazione vitaminica possa migliorare le funzioni cognitive legate alla memoria e alla concentrazione.

    Vitamine e Cervello

    Le vitamine del gruppo B – tra cui tiamina, riboflavina, niacina e acido pantotenico – insieme ai composti acido lipoico e coenzima Q10, partecipano a varie reazioni che metabolizzano il glucosio in ATP, anidride carbonica e acqua.

    A questi nutrienti, si aggiungono alcuni minerali, come magnesio, ferro e manganese, necessari per il completo metabolismo del glucosio con produzione di energia.

    La biotina è inoltre necessaria per un enzima chiave nella via gluconeogenica, mentre vitamina E e C proteggono il cervello dallo stress ossidativo.

    Oltre a vari amminoacidi, diverse vitamine del gruppo B, tra cui tiamina, riboflavina, niacina, vitamina B6, folati e vitamina B12, sono necessarie come cofattori per la sintesi di neurotrasmettitori. Anche la vitamina C è necessaria per la sintesi di noradrenalina.

    Infine, alcuni micronutrienti possono influenzare la velocità di propagazione degli impulsi nervosi. In particolare, un adeguato apporto di folati e vitamina B12 è importante per l’integrità della guaina mielinica, mentre la tiamina è necessaria per il mantenimento del potenziale di membrana del nervo e per una corretta conduttanza nervosa.

    Vitamine per la Concentrazione

    Gli studi clinici sull’effetto dell’integrazione di vitamine sulle prestazioni cognitive sono generalmente limitati e i loro risultati sono inconcludenti, perché discordanti (a volte positivi, altre negativi).

    Inoltre, per valutare gli effetti dell’integrazione, gli studi eseguiti hanno utilizzato diverse decine di compiti cognitivi differenti, rendendo così difficile il confronto e l’interpretazione complessiva dei risultati 1.

    È invece ben stabilito che le carenze di micronutrienti, in particolare le carenze di vitamine del gruppo B, hanno effetti negativi sulla cognizione. Seguire una buona dieta sana ed equilibrata è quindi importante per una salute ottimale e il normale funzionamento del sistema nervoso.

    Multivitaminici

    Uno studio in doppio cieco controllato con placebo della durata di un anno è stato condotto su 127 giovani adulti sani (di età compresa tra 17 e 27 anni), trattati con 9 vitamine a dosaggi pari a 10 volte la raccomandazione quotidiana 2.

    Rispetto alle misurazioni di base, l’integrazione vitaminica ha prodotto miglioramenti su due test dell’attenzione nelle donne ma non negli uomini. Tuttavia, le differenze con il placebo non erano statisticamente significative.

    Uno studio randomizzato di 12 settimane, in doppio cieco, controllato con placebo su 81 bambini (8-14 anni) residenti nel Regno Unito ha rilevato che l’uso quotidiano di un integratore multivitaminico/minerale, contenente la maggior parte delle vitamine, nonché ferro, rame, zinco, calcio e magnesio, è stato associato a un aumento della precisione su un compito di attenzione (test di Arrows Flankers) 3.

    L’assunzione di integratori multivitaminici/minerali sembra associata anche a cambiamenti favorevoli dello stato d’animo o al benessere psicologico. Questo può tradursi anche in maggiori energie mentali e in un conseguente miglioramento della concentrazione.

    Studi sui Benefici dei Multivitaminici per l’Umore

    Uno studio randomizzato, in doppio cieco contro placebo, su 129 giovani adulti sani ha scoperto che l’assunzione per un anno di un integratore contenente 9 vitamine (vitamina A, tiamina, riboflavina, niacina, vitamina B6, acido folico, vitamina B12, vitamina C e vitamina E, a dosaggi 10 volte superiori a quelli delle RDA) ha migliorato l’autovalutazione dell’umore 4.

    Similmente, un altro studio su 80 uomini sani, di età compresa tra 18 e 42 anni, ha rilevato che l’uso di un integratore multivitaminico/minerale per 28 giorni ha portato a riduzioni delle misure soggettive di ansia e stress percepito 5.

    Un altro studio su 215 uomini, di età compresa tra 35 e 55 anni, ha esaminato gli effetti delle vitamine del gruppo B (da 3 a 13 volte l’RDA, ad eccezione dell’acido folico che è stato incluso a una dose equivalente alla RDA), vitamina C (500 mg/giorno) e i minerali zinco (10 mg/giorno), calcio (100 mg/giorno) e magnesio (100 mg/giorno) sull’umore e sullo stress percepito 6.

    Rispetto al placebo, gli uomini che hanno assunto l’integratore multivitaminico-minerale per 33 giorni hanno ottenuto miglioramenti nei punteggi di vigore-attività, beneficiando anche di una riduzione dello stress e della stanchezza mentale prima e dopo una serie di compiti cognitivamente impegnativi.

    Infine, in uno studio di 30 giorni su 300 adulti (di età compresa tra 18 e 65 anni), l’integrazione con vitamine del gruppo B (a dosi da circa 3 a 13 volte la RDA, escluso l’acido folico assunto al 100% della RDA), vitamina C (1.000 mg/ giorno), calcio (100 mg/giorno) e magnesio (100 mg/giorno) ha prodotto miglioramenti significativi in vari punteggi di stress psicologico rispetto al placebo 7.

    Carenza di Vitamine del Gruppo B e Integrazione negli Anziani

    Gli studi dimostrano che livelli bassi o carenti di alcune vitamine del gruppo B possono portare a sintomi di nebbia cerebrale, con problemi di memoria, difficoltà di concentrazione e stress.

    Ad esempio, uno studio su 39.000 persone ha scoperto che bassi livelli di vitamina B12 erano associati a una minore attenzione e memoria 8. Anche le carenze di altre vitamine del gruppo B, tra cui vitamina B6 e folati, possono produrre difficoltà di concentrazione e memoria 9, 10.

    Nelle persone con bassi livelli di vitamine del gruppo B, come accade più spesso negli anziani, gli integratori possono quindi aiutare a ridurre questi sintomi.

    In uno studio su 202 persone con deterioramento cognitivo e livelli di vitamina B12 bassi o carenti, l’integrazione di vitamina B12 ha portato a un miglioramento della cognizione nell’84% dei partecipanti, e della memoria e attenzione nel 78% dei partecipanti 11.

    Un altro studio ha trovato che la vitamina B6 (20 mg/die di piridossina cloridrato) assunta per tre mesi ha prodotto un miglioramento della memoria, in particolare della memoria a lungo termine, in 38 uomini anziani sani (70-79 anni) rispetto al gruppo placebo 12.

    Inoltre, uno studio controllato con placebo su 211 donne adulte sane di età diverse ha trovato che l’integrazione di vitamine del gruppo B (750 mg/die di acido folico, 75 mg/die di vitamina B6, e 15 μg/die di vitamina B12) ha solo leggermente migliorato alcune funzioni mnemoniche 13.

    Tuttavia, non mancano studi dai risultati negativi.

    Ad esempio, uno studio in doppio cieco, controllato con placebo randomizzato su 162 anziani (≥ 70 anni) con lieve carenza di vitamina B12 ha trovato che l’integrazione di vitamina B12 per 24 settimane, da sola o in combinazione con l’acido folico, non ha migliorato le prestazioni di a memoria 14.

    Uno studio di un anno controllato con placebo in adulti di età pari o superiore a 65 anni ha rilevato che l’integrazione giornaliera con un multivitaminico/minerale non ha giovato alle prestazioni cognitive 15.

    Vitamina B12

    La vitamina B12 è una vitamina idrosolubile necessaria per la formazione dei globuli rossi, la funzione neurologica e la sintesi del DNA.

    La carenza di vitamina B12 è stata collegata a disturbi psichiatrici, inclusi disturbi della memoria, irritabilità, depressione e demenza 120.

    Ricerche recenti hanno dimostrato un legame tra le concentrazioni plasmatiche di vitamina B12 e la funzione cognitiva, oltre a un potenziale nel ridurre il tasso di atrofia cerebrale 121, 122.

    Negli Stati Uniti e nel Regno Unito, la carenza di vitamina B12 interessa circa il 6% della popolazione e fino a circa il 20% degli adulti di età superiore ai 60 anni 123.

    Poiché la vitamina B12 si trova solo negli alimenti di origine animale, una dieta vegana seguita per lunghi periodi può causare una carenza di vitamina B12. Gli studi indicano che fino all’80-90% dei vegetariani e dei vegani può esserne carente 124, 125.

    Vitamina D

    La vitamina D è nota per la sua importanza nel normale sviluppo e funzionamento del cervello 47. Di conseguenza, la carenza di vitamina D può compromettere le capacità cognitive.

    In effetti, alcuni studi sugli anziani hanno collegato livelli inferiori di 25-idrossivitamina D con scarse prestazioni cognitive 16, 17, 18, 19. Viceversa, livelli più elevati di 25-idrossivitamina D sono stati associati a misure migliori nelle prestazioni cognitive 20, 21.

    La carenza di vitamina D è inoltre associata a un aumentato rischio di sintomi depressivi. Pertanto, gli integratori di vitamina D possono aiutare ad aumentare i livelli di vitamina D e con essi migliorare anche i sintomi depressivi 22, 23 ,24, 25, 26.

    Altri studi mostrano che l’integrazione di vitamina D può migliorare la salute mentale generale, inclusi umore, pensieri negativi e sintomi di ansia e depressione 27, 28.

    Ad esempio, uno studio su 42 donne in postmenopausa carenti di vitamina D ha scoperto che coloro che hanno integrato con 2.000 UI di vitamina D al giorno per 1 anno hanno ottenuto risultati migliori nei test di apprendimento e memoria rispetto a coloro che hanno assunto dosi di 600 UI o 4.000 UI al giorno 29.

    Ciò suggerisce che l’integrazione con vitamina D può sostenere memoria e concentrazione. Sono tuttavia necessarie ulteriori ricerche, in particolare da studi randomizzati controllati, per determinare se l’integrazione di vitamina D possa avere effetti positivi sulla cognizione nella popolazione generale 30.

    Vitamina C

    Sebbene lo scorbuto sia raro nelle popolazioni occidentali, la carenza di vitamina C è la quarta carenza alimentare più diffusa negli Stati Uniti, coinvolgendo il 5-15% della popolazione 115.

    Una revisione di 50 studi sull’uomo ha rilevato che i soggetti con livelli ematici più elevati di vitamina C o con un’assunzione maggiore hanno punteggi di attenzione, memoria e linguaggio migliori rispetto a quelli con livelli ematici o di assunzione inferiori 116.

    Dall’analisi dei dati è emersa un’associazione significativa tra le concentrazioni plasmatiche di vitamina C e le prestazioni in compiti che coinvolgevano attenzione, concentrazione, memoria di lavoro, velocità decisionale, richiamo ritardato e totale e riconoscimento 117.

    Uno studio che ha incluso 80 adulti sani ha scoperto che le persone con adeguati livelli ematici di vitamina C hanno ottenuto – rispetto ai soggetti con bassi livelli della vitamina – risultati significativamente migliori nei test che valutavano la memoria, l’attenzione, il tempo di reazione e la concentrazione 31.

    Bassi livelli di vitamina C possono anche influenzare negativamente l’umore, tanto che la carenza di vitamina C è collegata alla depressione e al deterioramento cognitivo 32.

    Uno studio su 139 giovani ha invece scoperto che livelli più alti di vitamina C erano associati a un miglioramento dell’umore e a tassi più bassi di depressione e confusione 33.

    Inoltre, uno studio suggerisce che l’integrazione di vitamina C può migliorare l’umore nelle persone con depressione subclinica 34.

    Gli studi osservazionali hanno anche rilevato concentrazioni plasmatiche di vitamina C più basse nei pazienti con demenza o morbo di Alzheimer, rispetto a soggetti cognitivamente sani 35, 36, 37.

    Inoltre è stata riportata una migliore funzione cognitiva o un minor rischio di compromissione cognitiva nei soggetti anziani con una più alta concentrazione plasmatica di vitamina C 38, 39, 40, 41.

    Vitamina E

    Le vitamine C ed E sono due importanti vitamine antiossidanti

    Poiché il declino cognitivo legato all’età è stato collegato al danno ossidativo indotto dai radicali liberi nel cervello 42, 43, gli integratori antiossidanti potrebbero aiutare a proteggere il cervello dall’invecchiamento cognitivo.

    Alcuni studi osservazionali su persone anziane hanno anche scoperto che livelli ematici più bassi di vitamina C o vitamina E erano associati a prestazioni peggiori nei test cognitivi della memoria 44,45, 46.

    Un altro studio ha invece esaminato l’effetto dell’uso di integratori di vitamina E (per una media di 14 mesi) sulle prestazioni della memoria in pazienti con malattia di Parkinson precoce e non trattata. Tuttavia, non sono stati osservati benefici 47.

    Un altro studio ha valutato se la stessa dose di α-tocoferolo (2.000 UI/giorno), fornita per due anni, potesse trattare il morbo di Alzheimer moderatamente grave. Rispetto all’uso di un placebo (84 pazienti), l’uso di α-tocoferolo (85 pazienti) ha rallentato significativamente la progressione della malattia 48.

    Anche un altro studio ha scoperto che elevate quantità di vitamina E possono aiutare le persone con malattia di Alzheimer da lieve a moderata 49.

    50.

    Magazine X115


     




    Vitamina E, meglio come Tocoferoli o Tocotrienoli?

    Da Orthomolecular org

    La vitamina E si è guadagnata una reputazione, dal ravvivare la tua vita sessuale al bandire le rughe e la vecchiaia.

    Ma tra le funzioni più importanti di questa vitamina ci sono le sue proprietà antiossidanti.

    La vitamina E è una vitamina liposolubile essenziale che comprende otto composti presenti in natura in due classi designate come tocoferoli e tocotrienoli. La vitamina E è un efficace antiossidante liposolubile nelle membrane biologiche e aiuta nella stabilità delle membrane.

    La vitamina E fu scoperta nel 1922 con esperimenti sui ratti.

    vitamina essenziale.

    La dieta media oggi contiene molta meno vitamina E naturale rispetto a 50 anni fa; vedremo presto perché e cosa fa effettivamente la vitamina E nel corpo.

    La vitamina E svolge un ruolo importante nella protezione dei tessuti corporei dalle reazioni dannose causate dai radicali liberi, che derivano da molte normali funzioni metaboliche. I radicali liberi sono molecole che vengono energizzate alla perdita di un elettrone. Diventano energici e instabili e reagiranno con qualsiasi altra molecola per acquisire un altro elettrone. I radicali liberi sono responsabili di molti tipi di cancro, danni al DNA e coaguli di sangue.

    La vitamina E è un potente antiossidante e aiuta a prolungare la vita dei globuli rossi, svolge un ruolo essenziale nella respirazione cellulare. Protegge le membrane biologiche come quelle che si trovano nei nervi, nei muscoli e nel sistema cardiovascolare. Aiuta il corpo a utilizzare e immagazzinare efficacemente la vitamina A e protegge il complesso B e la vitamina C dalle reazioni di ossidazione.

    prevenire malattie degenerative, tra cui:

    La vitamina E è utile anche per prevenire la formazione di coaguli di sangue e favorisce la fertilità, riduce e/o previene le vampate di calore in menopausa. Un aumento del vigore e della resistenza è anche attribuito alla vitamina E.

    La carenza di vitamina E non è comune e i sintomi non sono molto chiari

    Possono includere affaticamento, vene varicose infiammate, ferite che guariscono lentamente, invecchiamento precoce e sub-fertilità. Quando la vitamina E scarseggia, i sintomi possono includere acne, anemia, malattie muscolari, demenza, tumori, calcoli biliari, riduzione della durata della vita dei globuli rossi, aborto spontaneo (aborto spontaneo) e degenerazione uterina.

    Una grave carenza può causare danni al fegato e ai reni.

    Nelle malattie gastrointestinali, una carenza prolungata può causare un cattivo assorbimento dei grassi e delle vitamine liposolubili, con possibile conseguente fibrosi cistica, blocco dei dotti biliari e infiammazione cronica del pancreas.

    può portare alla degenerazione dei tessuti nei testicoli che possono portare alla sterilità.

    La tossicità non è facilmente raggiungibile.

    Assunzioni elevate possono indurre diarrea, nausea o vento addominale. Le persone che assumono farmaci anticoagulanti non dovrebbero assumere più di 1.200 UI al giorno.

    Quando la tua dieta è ricca di carboidrati raffinati, cibi fritti e grassi, o stai assumendo una pillola anticoncezionale o una terapia ormonale sostitutiva, potrebbe essere necessario un supplemento di vitamina E.

    Dove si trova

    La vitamina E si trova in noci, oli, verdure, semi di girasole, cereali integrali, spinaci, oli, semi, oli di grano, asparagi, avocado, manzo, frutti di mare, mele, carote, sedano, ecc.

    La vitamina E si perde nella lavorazione degli alimenti che include la macinatura, la cottura, il congelamento, i lunghi periodi di conservazione e l’esposizione all’aria. La vitamina E non deve essere assunta insieme a integratori di ferro inorganico poiché potrebbe distruggere la vitamina, mentre il ferro organico, come il gluconato ferroso e il fumarato ferroso, non influisce sulla vitamina.

    QUALE INTEGRATORE SCEGLIERE

    Quando acquisti un integratore vedi spesso “d-alfa-tocoferolo” nell’elenco degli ingredienti – ciò significa che la vitamina E proviene da fonti naturali, mentre “dl-alfa-tocoferolo” indicherà che è di origine sintetica. In quanto tale, l’origine della vitamina non ne influenza l’efficacia.

    Vitamina E (tocoferolo, tocotrienolo)

    La vitamina E è un potente antiossidante che protegge le membrane cellulari dai danni dei radicali liberi. Si trova in una varietà di alimenti, inclusi oli vegetali (ad esempio colza, mais, oliva, arachidi, cartamo, soia), noci, semi di girasole, prodotti a base di pomodoro, verdure (spinaci, barbabietola, rapa, cavoli, cavoli).

    Se assunto come integratore, ha dimostrato di apportare benefici alla salute dei vasi sanguigni e rallenta il tasso di coagulazione. La vitamina E rafforza il battito cardiaco e ha una varietà di altri effetti benefici. [13-17]

    La dose raccomandata inizia con 200 UI/giorno per diverse settimane, quindi progredisce lentamente verso dosi giornaliere più elevate (400-800 UI/giorno o superiori).

    13-Papas A (1999) The vitamin E factor. HarperCollins, ISBN-13: 978-0060984434.

  • 17- Pang KL, Chin KY. (2019) The Role of Tocotrienol in Protecting Against Metabolic Diseases. Molecules. 24. pii: E923. doi: 10.3390/molecules24050923. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30845769
  • 15-Hoffer A, Saul AW (2008) Orthomolecular Medicine for Everyone. Basic Health Pubs. ISBN-13: 978-1591202264
  • La vitamina E comprende 4 forme di tocoferolo:

    1. alfa-tocoferolo
    2. beta-tocoferolo
    3. gamma-tocoferolo
    4. delta-tocoferolo

    e 4 forme di tocotrienolo:

    1. alfa-tocotrienolo
    2. beta-tocotrienolo
    3. gamma-tocotrienolo
    4. delta-tocotrienolo

    Struttura dei tocoferoli e dei tocotrienoli

    Tocoferoli

    Tocotrienoli

    Vitamina E naturale

    La vitamina E può essere purificata da oli naturali distillati da una varietà di fonti vegetali, come palme, banane, ananas, porro selvatico, canna da zucchero, riso, grano e altri cereali e alghe verdi. [20]

    Vitamina E sintetica

    Esistono prove che la forma sintetica, il dl-alfa-tocoferolo (chiamato anche all-rac-alfa-tocoferolo), può causare effetti collaterali indesiderati. [22] Il metodo di sintesi chimica genera ma non può separare facilmente le forme d- e l-tocoferolo e poiché entrambe le forme sono potenti antiossidanti, possono servire a proteggere gli alimenti a base di olio e le creme per la pelle.

    d-alfa-tocoferolo. [13]

    Acetato di alfa-tocoferile

    La vitamina E e la vitamina C riducono il rischio di ictus

    Le vitamine C ed E sono entrambe importanti antiossidanti e forniscono eccellenti benefici antinfiammatori. La vitamina C può rigenerare la vitamina E che è stata esaurita (ossidata) nello svolgimento della sua funzione antiossidante.

    Pertanto, la vitamina E è più efficace se assunta con dosi adeguate di vitamina C.

    Pertanto, se presi insieme, gli antiossidanti come la vitamina C, E e il selenio riducono il rischio di ictus sia emorragico che ischemico, ipertensione e malattie cardiache.

    Conclusione

    Sebbene sia la vitamina C che la vitamina E possano essere sintetizzate, solo la vitamina C sintetica (L-ascorbato) ha un’attività biologica identica alla vitamina C naturale purificata da prodotti vegetali.

    Tuttavia, la vitamina C è prodotta e venduta esclusivamente come forma attiva pura di L-ascorbato, mentre la vitamina E è prodotta e ampiamente venduta come una miscela delle forme biologicamente attive e inattive (dl-alfa-tocoferolo).

    La forma naturale della vitamina E è ampiamente venduta come d-alfa-tocoferolo o come una miscela di tutte le forme di tocoferolo e/o tocotrienolo (alfa, beta, gamma, delta).

    Puoi essere certo che la vitamina C sintetica (L-ascorbato) e i “tocoferoli misti” e i “tocotrienoli” naturali sono le forme più efficaci e benefiche per la salute.


    VITAMINE E COMPLEX

    USO: Si consiglia di aprire la capsula e assumere il contenuto di mezza capsula al giorno sciolta in acqua preferibilmente durante il pasto.

    Oppure 1 capsula A GIORNI ALTERNI


    Nutriva

    Vitamina E estratta interamente da semi di girasole ed è presente solo nella sua forma naturale di D-alfa-tocoferolo.

    Liquid Vitamin E

    Solgar Vitamina E in forma liquida

    4 gocce contengono Vitamina E (d-alfa tocoferolo) 53,6 mg

    Miscela di tocoferoli (d-beta, d-delta e d-gamma tocoferolo).


    Vitamina E in capsule

     

    1 capsula di Vitamina E (Acetato di DL-alfa-tocoferile) contiene da 60 mg

     


    Vitamina E Pura

    Dr. Giorgini

    1 pastiglia contiene vitamina E (Acetato di D-α-tocoferile) 60 mg

     


    Gli integratori di vitamina E hanno il potenziale di interagire con diversi tipi di farmaci. Di seguito vengono forniti alcuni esempi. Le persone che assumono questi e altri farmaci regolarmente dovrebbero discutere l’assunzione di vitamina E con i propri operatori sanitari.
    Farmaci anticoagulanti e antiaggreganti piastrinici
    La vitamina E può inibire l’aggregazione piastrinica e antagonizzare i fattori della coagulazione dipendenti dalla vitamina K. Di conseguenza, l’assunzione di grandi dosi con farmaci anticoagulanti o antipiastrinici, come il warfarin (Coumadin), può aumentare il rischio di sanguinamento, soprattutto in combinazione con un basso apporto di vitamina K. Le quantità di vitamina E supplementare necessarie per produrre effetti clinicamente significativi non sono note, ma probabilmente superano le 400 UI/giorno [61].
    Simvastatina e niacina
    Chemioterapia e radioterapia
    Gli oncologi generalmente sconsigliano l’uso di integratori antiossidanti durante la chemioterapia o la radioterapia antitumorale perché potrebbero ridurre l’efficacia di queste terapie inibendo il danno ossidativo cellulare nelle cellule cancerose [64,65].
    (*)Sebbene una revisione sistematica di studi randomizzati e controllati abbia messo in discussione questa preoccupazione [66], sono necessarie ulteriori ricerche per valutare i potenziali rischi e benefici della supplementazione antiossidante concomitante con le terapie convenzionali per il cancro.

    References

    1. Orthomolecular Medicine News Service (2020) Rationale for Vitamin C Treatment of COVID-19 and Other Viruses. http://orthomolecular.org/resources/omns/v16n21.shtml
    2. Hickey S, Roberts HJ, Cathcart RF, (2005) Dynamic Flow: A New Model for Ascorbate. J Orthomol Med. 20:237-244. http://orthomolecular.org/library/jom/2005/pdf/2005-v20n04-p237.pdf.
    3. Cathcart RF (1981) The Method of Determining Proper Doses ofVitamin C for the Treatment of Disease byTitrating to Bowel Tolerance J Orthomol Psychiat, 10:125-132. http://orthomolecular.org/library/jom/1981/pdf/1981-v10n02-p125.pdf
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    7. Linus Pauling Inst. The Bioavailability of Different Forms of Vitamin C (Ascorbic Acid) https://lpi.oregonstate.edu/mic/vitamins/vitamin-C/supplemental-forms
    8. Shang X, Zhou Z, Jiang S, Guo H, Lu Y. (2020) Interrelationship between myoglobin oxidation and lipid oxidation during the processing of Cantonese sausage with d-sodium erythorbate. J Sci Food Agric. 100:1022-1029. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31646643
    9. Leclercq C, Arcella D, Turrini A. (2000) Estimates of the theoretical maximum daily intake of erythorbic acid, gallates, butylated hydroxyanisole (BHA) and butylated hydroxytoluene (BHT) in Italy: a stepwise approach. Food Chem Toxicol. 38:1075-1084. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11033195
    10. R. Walker. Erythorbic acid and its sodium salt. http://www.inchem.org/documents/jecfa/jecmono/v28je03.htm
    11. Davis JL, Paris HL, Beals JW, Binns SE, et al (2016) Liposomal-encapsulated Ascorbic Acid: Influence on Vitamin C Bioavailability and Capacity to Protect Against Ischemia-Reperfusion Injury. Nutr Metab Insights. 9:25-30. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27375360
    12. Szent-Gyoergyi A. (1963) Lost in the twentieth century. Ann. Rev. Biochem. 32:1-15. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/14140702
    13. Papas A (1999) The vitamin E factor. HarperCollins, ISBN-13: 978-0060984434.
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    17. Pang KL, Chin KY. (2019) The Role of Tocotrienol in Protecting Against Metabolic Diseases. Molecules. 24. pii: E923. doi: 10.3390/molecules24050923. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30845769
    18. Idriss M, Hodroj MH, Fakhoury R, Rizk S. (2020) Beta-Tocotrienol Exhibits More Cytotoxic Effects than Gamma-Tocotrienol on Breast Cancer Cells by Promoting Apoptosis via a P53-Independent PI3-Kinase Dependent Pathway. Biomolecules. 10(4). pii: E577. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/32283796
    19. Sadikan MZ, Nasir NAA, Agarwal R, Ismail NM. (2020) Protective Effect of Palm Oil-Derived Tocotrienol-Rich Fraction Against Retinal Neurodegenerative Changes in Rats with Streptozotocin-Induced Diabetic Retinopathy. Biomolecules. 10(4). pii: E556. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/32260544
    20. Nehdi IA, Sbihi HM, Tan CP, Al-Resayes SI, Rashid U, Al-Misned FA, El-Serehy HA. (2020) Chemical Composition, Oxidative Stability, and Antioxidant Activity of Allium ampeloprasum L. (Wild Leek) Seed Oil. J Oleo Sci. Epub ahead of print] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/32281562
    21. Diamond Shamrock Corp (1971) Process for preparation of d,l-alpha tocopherol. https://patents.google.com/patent/US3708505A
    22. Ranard KM, Kuchan MJ, Bruno RS, Juraska JM, Erdman JW. (2019) Synthetic alpha-tocopherol, compared with natural alpha-tocopherol, downregulates myelin genes in cerebella of adolescent ttpa-null mice. J Nutr. pii: nxz330. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31883016
    23. Akbari Moghaddam Kakhki R, Bakhshalinejad R, Zoidis E. (2018) Interactive effects of alpha-tocopheryl acetate and zinc supplementation on the antioxidant and immune systems of broilers. Br Poult Sci. 59:679-688. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30196707
    24. Duffy B, Li L, Lu S, Durocher L, et al. (2020) Analysis of Cannabinoid-Containing Fluids in Illicit Vaping Cartridges Recovered from Pulmonary Injury Patients: Identification of Vitamin E Acetate as a Major Diluent. Toxics. 8. pii: E8. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31991538
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    27. Shargorodsky M, Debby O, Matas Z, Zimlichman R. (2010) Effect of long-term treatment with antioxidants (vitamin C, vitamin E, coenzyme Q10 and selenium) on arterial compliance, humoral factors and inflammatory markers in patients with multiple cardiovascular risk factors. Nutr Metab 7:55. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20604917

    Nutritional Medicine is Orthomolecular Medicine

    Orthomolecular medicine uses safe, effective nutritional therapy to fight illness. For more information: http://www.orthomolecular.org


     




    Degenerazione Maculare
    Le vitamine che aiutano l’occhio

    Cos’è la maculopatia

    zona nell’occhio che si trova al centro della retina e la cui funzione è la visione distinta centrale. Viene erroneamente chiamata anche maculopatia retinica, ma in realtà non è la retina ad essere colpita, bensì i tessuti su cui la retina si appoggia, ovvero l’epitelio pigmentato e la coroide, e dai quali dipende il suo funzionamento.

    La tipologia più diffusa è la maculopatia degenerativa che si distingue in due diverse forme:

    Cause

    Lo sviluppo di una maculopatia presenta alcune cause comuni:

    fattori di rischio in grado di aumentare le probabilità di sviluppo della patologia sono:

    Sintomi

    I sintomi principali, campanelli d’allarme della presenza di una maculopatia, sono:

    Healthy Thewom

    Gli Integratori per la Degenerazione Maculare aiutano a ridurre la perdita di salute oculare con l’età

    Vitamine per la riduzione della degenerazione maculare

    Conformemente con gli studi realizzati dagli studiosi dell’AREDS 2 per più di 10 anni, le principali vitamine associate alla riduzione della degenerazione maculare legata all’età sono:

    Questi nutrienti possono essere usati per prevenire o far fronte alla degenerazione maculare, che, bisogna ricordare, una volta iniziata non ha cura.

    In generale, i nutrienti che presentano un’attività antiossidante, specialmente quando questa attività capta specie reattive di ossigeno, possono potenzialmente contribuire a rallentare lo sviluppo dell’AMD.


    OMEGA 3

    L’Omega 3 protegge gli occhi e riduce le probabilità di soffrire degenerazione maculare

    La concentrazione di DHA (acido docosaesaenoico), un acido grasso omega 3 a catena lunga, è un ingrediente che si trova nella retina, in una percentuale che può raggiungere il 65%.

    Il DHA è un ingrediente importante della struttura della retina, questo acido grasso aumenta lo sviluppo dei fotorecettori, cellule speciali che sono essenziali per la vista.

    Sono necessari alti livelli di DHA per consentire alla rodopsina, un pigmento situato nelle cellule del bastoncello fotorecettore, di rispondere alla luce e consentirne la vista in condizioni di scarsa illuminazione durante la notte. Le proprietà altamente insature del DHA hanno effetti unici sulle pareti cellulari della retina, consentendo di trasmettere segnali luminosi molto rapidamente.

    La degenerazione maculare è una malattia dell’occhio che non ha cura, in cui i pazienti diventano gradualmente ciechi. Questa patologia è correlata all’infiammazione cronica e allo stress ossidativo.

    Con l’età, la vista di solito peggiora. Ciò è dovuto a cambiamenti nella retina e in altre cellule degli occhi. Le pareti cellulari diventano meno permeabili, le strutture cellulari cambiano, si formano depositi nella retina e si verifica l’ossidazione, che danneggia le cellule fino alla morte. Questi cambiamenti causano una diminuzione della vista nella vecchiaia.

    Nella degenerazione maculare legata all’età, i depositi giallastri (drusen) si accumulano nel centro della retina. Le cellule nell’area della macula non funzionano più correttamente, producendo una visione offuscata o distorta. Con il tempo, la persona che ne soffre può smettere di vedere.

    Le drusen possono convertirsi in forme avanzate di degenerazione maculare legata all’età, potenzialmente pericolose per la vista. Il tipo più comune di degenerazione maculare è la cosiddetta degenerazione maculare secca. Man mano che la patologia progredisce, le macule smettono di funzionare. Quando smettono di funzionare completamente, la visione centrale viene seriamente disturbata o la persona smette di vedere in quella particolare area dell’occhio.

    Studi clinici condotti a questo proposito hanno dimostrato che il consumo di integratori di Omega-3 o di alimenti ricchi nel loro contenuto, possono ritardare il processo di degenerazione maculare e migliorare la vista delle persone affette da questa malattia.
    Lo studio clinico condotto ha dimostrato che i partecipanti che hanno assunto integratori di omega-3 sono riusciti a migliorare la loro vista.

    Un secondo tipo di degenerazione maculare legata all’età è la cosiddetta degenerazione maculare umida o neovascolare, che è la responsabile del 90% di perdita della vista dovuta a questa malattia. Nella degenerazione maculare umida, i vasi sanguigni situati dietro gli occhi diventano molto fragili al punto da potersi rompere o sanguinare.

    La degenerazione maculare senile avanzata può interessare uno o entrambi gli occhi, e sia il tipo umido che il tipo secco possono causare cecità.

     

    Omega 3 e salute della vista
    Immagine ed articolo da HSNStore Blog

    Fonti:

     


    OMEGA 3 PRINFIT

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    INTEGRATORI PER L'OCCHIO

    Integratori per rinforzare gli occhi

    Oggi sempre più persone lamentano problemi alla vista: occhi gonfi, miopia, presbiopia, astigmatismo. Per prevenirli, ed evitare che si aggravino, è importante rinforzare gli occhi con integratori specifici.

    Ecco i migliori integratori alimentari disponibili online, selezionati da Macrolibrarsi per la loro qualità e la loro naturalezza.

    Integratori di Zinco

    Integratori di Beta Carotene

    Integratori mix utili per la vista


    ESERCIZI UTILI PER MIOPIA

    “Miopia e problemi alla vista”

    Astratto
    Sfondo: dati osservazionali e sperimentali suggeriscono che gli integratori di antiossidanti e/o zinco possono ritardare la progressione della degenerazione maculare legata all’età (AMD) e la perdita della vista.
    Obiettivo: valutare l’effetto di vitamine C ed E ad alto dosaggio, beta carotene e supplementi di zinco sulla progressione dell’AMD e sull’acuità visiva.
    Disegno:The Age-Related Eye Disease Study, uno studio clinico in doppio cieco di 11 centri, ha arruolato i partecipanti a uno studio sull’AMD se presentavano piccole drusen estese, drusen intermedie, grandi drusen, atrofia geografica non centrale o anomalie del pigmento in 1 o entrambi occhi, o AMD avanzata o perdita della vista dovuta a AMD in 1 occhio.
    Almeno 1 occhio aveva un’acuità visiva corretta di 20/32 o migliore. I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere compresse orali giornaliere contenenti:
    (1) antiossidanti (vitamina C, 500 mg; vitamina E, 400 UI; e beta carotene, 15 mg);
    (2) zinco, 80 mg, come ossido di zinco e rame, 2 mg, come ossido rameico;
    (3) antiossidanti più zinco;
    o (4) placebo.
    Principali misure di esito:
    (1) Valutazione fotografica della progressione o del trattamento per l’AMD avanzata e (2) perdita almeno moderata dell’acuità visiva rispetto al basale (> o = 15 lettere).
    Le analisi primarie hanno utilizzato la regressione logistica a misure ripetute con un livello di significatività di 0,01, non aggiustato per le covariate. Le misurazioni del livello sierico, le anamnesi e i tassi di mortalità sono stati utilizzati per il monitoraggio della sicurezza.
    Risultati:
    Il follow-up medio dei 3640 partecipanti allo studio arruolati, di età compresa tra 55 e 80 anni, è stato di 6,3 anni, con il 2,4% perso al follow-up.
    Il confronto con il placebo ha dimostrato una riduzione degli odds statisticamente significativa per lo sviluppo di AMD avanzata con antiossidanti più zinco (odds ratio [OR], 0,72; 99% intervallo di confidenza [CI], 0,52-0,98). Gli OR per il solo zinco e per i soli antiossidanti sono 0,75 (99% CI, 0,55-1,03) e 0,80 (99% CI, 0,59-1,09), rispettivamente. I partecipanti con piccole drusen estese, drusen non estese di dimensioni intermedie o anomalie del pigmento avevano solo una probabilità a 5 anni dell’1,3% di progressione verso l’AMD avanzata.
    Le stime di riduzione delle probabilità sono aumentate quando questi 1063 partecipanti sono stati esclusi (antiossidanti più zinco: OR, 0,66; 99% CI, 0,47-0,91; zinco: OR, 0,71; 99% CI, 0,52-0,99; antiossidanti: OR, 0,76; 99% CI , 0,55-1,05).
    Sia lo zinco che gli antiossidanti più lo zinco hanno ridotto significativamente le probabilità di sviluppare AMD avanzata in questo gruppo ad alto rischio. L’unica riduzione statisticamente significativa dei tassi di almeno moderata perdita dell’acuità visiva si è verificata nelle persone assegnate a ricevere antiossidanti più zinco (OR, 0,73; 99% CI, 0,54-0,99). Nessun effetto avverso grave statisticamente significativo è stato associato a nessuna delle formulazioni.
    Conclusioni:
    le persone di età superiore ai 55 anni dovrebbero sottoporsi a esami oculistici dilatati per determinare il rischio di sviluppare AMD avanzata. Quelli con drusen estese di dimensioni intermedie, almeno 1 grande druse, atrofia geografica non centrale in 1 o entrambi gli occhi, o AMD avanzata o perdita della vista dovuta a AMD in 1 occhio e senza controindicazioni come il fumo, dovrebbero prendere in considerazione l’assunzione di un supplemento di antiossidanti più zinco come quello utilizzato in questo studio. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/11594942/
    NOTA:

    Stur M, Tittl M, Reitner A, Meisinger V.

    Oral zinc and the second eye in age-related macular degenerationrale senile

    Invest Ophthalmol Vis Sci 1996; 37: 1225-35. [ Estratto di PubMed ]

    Zinco orale e il secondo occhio nella degenerazione maculare legata all’età

    Astratto

    BIBLIOGRAFIA


    Integratori vitaminici e minerali antiossidanti per rallentare la progressione della degenerazione maculare senile

    Astratto
    Contesto:
    è stato proposto che gli antiossidanti possano prevenire il danno cellulare nella retina reagendo con i radicali liberi prodotti nel processo di assorbimento della luce.
    Obiettivi:
    L’obiettivo di questa revisione era valutare gli effetti dell’integrazione di vitamine o minerali antiossidanti, o di entrambi, sulla progressione della degenerazione maculare legata all’età (AMD).
    Strategia di ricerca:
    abbiamo cercato il Cochrane Central Register of Controlled Trials (CENTRAL) in The Cochrane Library (2005, Numero 4); MEDLINE (dal 1966 al gennaio 2006); SIGLE (dal 1980 al marzo 2005); EMBASE (dal 1980 al gennaio 2005); NRR (2005, numero 4); AMED (dal 1985 al gennaio 2006); e PubMed (24 gennaio 2006 che copre gli ultimi 60 giorni), elenchi di riferimento di rapporti identificati e Science Citation Index. Abbiamo contattato ricercatori ed esperti del settore per i dettagli di studi non pubblicati.
    Criteri di selezione:
    sono stati inclusi studi randomizzati che confrontavano l’integrazione di vitamine o minerali antiossidanti (da soli o in combinazione) con un intervento di controllo nelle persone con AMD.
    RACCOLTA E ANALISI DEI DATI:
    L’autore ha estratto i dati e valutato la qualità degli studi. Ove appropriato, i dati sono stati raggruppati utilizzando un modello a effetti casuali a meno che non fossero disponibili tre o meno studi, nel qual caso è stato utilizzato un modello a effetti fissi.
    Principali risultati:
    otto prove sono state incluse in questa revisione. La maggior parte delle persone è stata randomizzata in uno studio (AREDS negli Stati Uniti) che ha riscontrato un effetto benefico dell’integrazione di antiossidanti (beta-carotene, vitamina C e vitamina E) e zinco sulla progressione verso l’AMD avanzata (odds ratio aggiustato 0,68, 99% di confidenza intervallo da 0,49 a 0,93).
    Le persone che assumevano integratori avevano meno probabilità di perdere 15 o più lettere di acuità visiva (odds ratio aggiustato 0,77, intervallo di confidenza 99% da 0,58 a 1,03). Il ricovero per problemi genito-urinari era più comune nelle persone che assumevano zinco e l’ingiallimento della pelle era più comune nelle persone che assumevano antiossidanti. Gli altri studi erano, in generale, piccoli ei risultati erano incoerenti.
    Conclusioni degli autori:
    le prove sull’efficacia dell’integrazione di vitamine e minerali antiossidanti nell’arrestare la progressione dell’AMD provengono principalmente da un ampio studio condotto negli Stati Uniti. La generalizzabilità di questi risultati ad altre popolazioni con diverso stato nutrizionale non è nota. Sono necessari ulteriori studi controllati randomizzati ampi e ben condotti in altre popolazioni.
    https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16625532/


    VITAMINA B12 ED OCCHI

    CARENZA DI B 12 E PROBLEMI DI VISTA

    Una paziente ventinovenne, per esempio, soffriva di emianopsia bitemporale. I risultati della risonanza magnetica e della TAC erano nella norma, cosi come i potenziali evocati visivi (PEV). Alla fine la carenza di B12 fu riconosciuta come causa del suo deficit visivo.

    Con la somministrazione di vitamina B12 alcuni pazienti hanno riportato un miglioramento e un recupero parziale della vista.

    un deficit vitaminico mai individuato.
    Quante altre persone come Mary ci sono al mondo?

    La maggior parte degli integratori alimentari prescritti per curare o prevenire la degenerazione maculare non contiene vitamina B12 di cui invece moli pazienti potrebbero avere bisogno.

    Le vitamine e gli altri nutrienti normalmente contenuti negli integratori consigliati per la protezione della retina sono vitamine A, C ed E, zinco, rame e luteina.


    FONTE ARTICOLO:


     




    Le Vitamine e Minerali: cosa sono e a cosa servono?

    Crediti immagine a MandalaBeauty

    Non prescrivere mai un farmaco finché è possibile dare consigli alimentari.
    (Ibn al-Nagis, medico arabo del XIII secolo)

    In ogni alimento si distinguono macronutrienti e micronutrienti.

    I micronutrienti formano la piccola parte rimanente costituita da vitamine, acidi grassi e amminoacidi essenziali, sali minerali.

    Si tratta di sostanze indispensabili alla vita che vanno assunte con gli alimenti, poiché l’organismo non è in grado di produrle.

    Storia

    eliminazione di scorie e sostanze tossiche, migliorano i meccanismi difensivi del sistema immunitario, partecipano alla trasformazione di zuccheri, grassi e proteine, contribuiscono alla produzione dei neuromediatori.

    (minerali, acidi grassi e amminoacidi essenziali). Essi contribuiscono a completare e potenziare l’attività delle vitamine secondo quello che è stato definito ‘principio dell’orchestra’.

    enzimi (manganese, rame, zinco), fanno parte di ormoni (iodio tiroideo).

    ‘oligoelementi’.

    L’identificazione

    La storia della Medicina della prima metà del Novecento è caratterizzata da una sorta di gara intrapresa dagli scienziati per isolare e sintetizzare la struttura molecolare delle diverse vitamine. Ogni nuova scoperta veniva premiata con il Nobel nella disciplina della Chimica o della Medicina.

    Le interazioni

    Le vitamine e i minerali subiscono l’influenza favorevole o antagonista da parte di diversi fattori (altri micronutrienti, temperatura, luce, pH).

    Il ‘principio dell’orchestra’

    Cosa Sono le Vitamine

    Le vitamine sono piccole molecole organiche, necessarie in modeste quantità per il normale funzionamento e la sopravvivenza dell’organismo.

    Nella maggior parte dei casi, le vitamine devono essere assunte attraverso la dieta , o almeno dovremmo perché non possono essere sintetizzate dall’organismo, ma il cibo è meno nutriente di 50 anni fa.

    sono indispensabili per la vita, e “ammina”, poiché in origine si riteneva fossero delle ammine.

    ammina della vita“.

    Caratteristiche

    Le vitamine sono accumunate dalle seguenti caratteristiche:

    • ma funzionano meglio prese poco e spesso, che in una unica grande megadose.
    • per molte vitamine anche l’eccesso (ipervitaminosi) è pericoloso per la salute.
      (ma non quanto i farmaci, e appena si smette l’integrazione torna tutto a posto)

    Vitamine Sintetizzabili dall’Organismo

    Gli esseri umani sono in grado di sintetizzare in una certa misura solo alcune vitamine.

    Ad esempio, la vitamina D viene prodotta nella pelle esposta alla luce solare, mentre la Niacina può essere sintetizzata dall’amminoacido triptofano.

    Inoltre, la vitamina K e alcune vitamine del gruppo B vengono sintetizzate dai batteri intestinali. Tuttavia, molte di queste vitamine vengono utilizzate localmente nell’intestino, con uno scarso contributo al soddisfacimento delle richieste dell’organismo.

    Quali Sono

    Attualmente si conoscono 13 vitamine:

    • Vitamina A (retinoidi e carotenoidi)
    • Vitamina B1 (tiamina, aneurina, vitamina anti-beri-beri)
    • Vitamina B2 (riboflavina, vitamina G)
    • Vitamina B3 (niacina, acido nicotinico, vitamina PP)
    • Vitamina B5 (acido pantotenico)
    • Vitamina B6 (piridossina)
    • Vitamina B7 (biotina o vitamina H)
    • Vitamina B9 (acido folico, più correttamente folati)
    • Vitamina B12 (cobalamina)
    • Vitamina C (acido ascorbico e ascorbati)
    • Vitamina D (colecalciferolo ed ergocalciferolo)
    • Vitamina E (tocoferoli e tocotrienoli)
    • Vitamina K (vitamina K1 e K2)

    Le “False” Vitamine

    Il lettore più attento avrà notato che nell’elenco mancano alcuni numeri, come la vitamina B4 e la vitamina B8.

    Queste lacune si devono al fatto che delle vitamine inizialmente considerate tali sono poi state “revocate”, in quanto prive dei requisiti necessari per essere considerate delle vere vitamine.

    Per questo motivo vengono talvolta utilizzati impropriamente i termini:

    • vitamina B4 in riferimento alla colina;
    • vitamina B8 in riferimento all’inositolo;
    • vitamina B10 in riferimento all’acido 4-aminobenzoico (PABA);
    • vitamina B11 in riferimento all’acido pteril-epta-glutammico;
    • vitamina B13 in riferimento all’acido orotico;
    • vitamina F in riferimento agli acidi grassi essenziali acido linoleico e acido alfa-linolenico;
    • vitamina P in riferimento ai flavonoidi in generale o ad alcuni specifici, come la quercetina o l’esperidina;
    • vitamina J in riferimento alla colina.

    Vitamine Idrosolubili e Liposolubili

    Le tredici vitamine attualmente conosciute si possono dividere in due categorie, in base alla relativa solubilità in acqua e oli:

    • vitamine idrosolubili: sono solubili in acqua ma non nei grassi;
    • vitamine liposolubili: sono solubili nei grassi (e solventi organici) ma non in acqua.

    La seguente immagine riporta l’elenco completo delle vitamine idrosolubili e di quelle liposolubili.

    L’utilità della suddetta classificazione riguarda principalmente l’assorbimento e il destino metabolico delle vitamine assunte con la dieta.

    La solubilità di una vitamina influenza infatti il modo in cui viene assorbita, trasportata, immagazzinata ed escreta dall’organismo.

    La seguente tabella riassume le più importanti differenze tra vitamine liposolubili e vitamine idrosolubili.

    Vitamine liposolubili

    • Le riserve corporee possono sopperire a periodi più o meno lunghi di privazione alimentare. Di conseguenza, non devono essere necessariamente assunte quotidianamente (a condizione che l’assunzione media nel tempo sia adeguata)
    • Poiché le vitamine liposolubili vengono immagazzinate, possono dare tossicità quando assunte a dosi molto elevate. Ciò è particolarmente preoccupante per le vitamine A e D, che possono essere tossiche se assunte in eccesso.
    • Le vitamine liposolubili si trovano in associazione con grassi e oli negli alimenti. Vengono anche assorbite meglio quanto assunte insieme a una fonte di grassi, per cui in caso di integrazione se ne consiglia l’assunzione ai pasti.
    • Resistono meglio al calore, ma anche alla luce e all’ossidazione

    Vitamine idrosolubili

    • A causa della ridotta permanenza nell’organismo, è necessaria un’assunzione regolare di vitamine idrosolubili con la dieta per evitare carenze
    • Non vengono accumulate nell’organismo in modo apprezzabile (ad eccezione della vitamina B12) e sono facilmente escrete attraverso l’urina
    • Ad eccezione della vitamina B12, che viene fornita solo da alimenti di origine animale, le vitamine idrosolubili sono sintetizzate dalle piante e si trovano sia negli alimenti vegetali che in quelli animali.
    • In generale, le vitamine idrosolubili vengono distrutte più facilmente durante la cottura rispetto alle vitamine liposolubili.

    Funzioni

    A differenza dei macronutrienti (carboidrati, proteine e lipidi), le vitamine non servono come fonte di energia per il corpo e non hanno nemmeno una funzione strutturale (non partecipano direttamente alla costruzione dei tessuti).

    Contribuiscono invece alle reazioni deputate alla produzione di energia e facilitano i processi metabolici e fisiologici in tutto il corpo.

    Le vitamine sono essenziali per il metabolismo cellulare. In particolare, molte vitamine (soprattutto quelle del gruppo B) regolano centinaia di reazioni metaboliche agendo come coenzimi.

    Ogni singola vitamina possiede una moltitudine di funzioni specifiche. Tuttavia, a livello generale possiamo affermare che:

    • le vitamine liposolubili sono invece necessarie per promuovere la crescita, la riproduzione e la salute.
    • Vitamina A: Supporta la crescita cellulare, la funzione immunitaria, lo sviluppo fetale e la vista. Più in generale, è coinvolta nella regolazione della crescita e della specializzazione (differenziazione) di quasi tutte le cellule del corpo umano.
    • Vitamina B2: Costituisce i coenzimi FAD e FMN che svolgono un ruolo importante nella produzione di energia, nel metabolismo di grassi, droghe e tossine, e nella protezione dai radicali liberi.
    • Vitamina B3 – Niacina: Costituisce il coenzima NAD+ e NADP+, che partecipa al metabolismo energetico, al mantenimento dell’integrità del genoma, al controllo dell’espressione genica e alla comunicazione cellulare. Può essere utilizzata per trattare la dislipidemia.
    • Vitamina B5: Costituisce il coenzima A, interviene nel metabolismo dei nutrienti per produrre energia e nella sintesi di grassi, colesterolo, ormoni steroidei, vitamine liposolubili, acetilcolina e melatonina.
    • Vitamina B6: Costituisce il coenzima di numerosi enzimi coinvolti nel metabolismo degli aminoacidi e nella sintesi di niacina, emoglobina e neurotrasmettitori (come serotonina, dopamina e GABA).
    • Vitamina H o B7: Costituisce il coenzima degli enzimi decarbossilasi e trans carbossilasi.
    • Vitamina D: Favorisce l’assorbimento intestinale di calcio e fosforo e influenza la mineralizzazione ossea. È molto importante per il normale funzionamento dei sistemi neuromuscolare e immunitario.
    • Vitamina E: Agisce come antiossidante proteggendo gli acidi grassi polinsaturi delle membrane cellulari dalla distruzione ossidativa.
    • Vitamina K: Necessaria per la sintesi epatica di diversi fattori di coagulazione del sangue. Svolge un ruolo importante anche nella salute delle ossa e del cuore

    Per quanto riguarda Sali Minerali nella Dieta, Funzioni e relative carenze consulta il sito X115


    Le mie raccolte sulle interazioni e sinergie fra vitamine e minerali


     




    Vitamine perse nelle dipendenze da sostanze varie
    Frenare l’astinenza usandole

    In questo articolo riporto una serie di consigli usati da Choise Recovery che è una struttura statunitense di riabilitazione ed assistenza nel recupero della salute cagionata da uso di sostanze tossiche e droghe che danno dipendenza ed assuefazione.

    Pertanto questi consigli sono legati ad una struttura assistenziale straniera non collegata in Italia. Cercate di fare buon uso di questi consigli a vostro beneficio e se non ve la sentite fatevi aiutare da un vero professionista nutrizionista e/o psicologo.

    La nostra missione

    In Choices Recovery, offriamo ai nostri pazienti la possibilità di scoprire gli strumenti e le competenze necessarie per condurre uno stile di vita più sano e positivo. Offriamo loro la possibilità di fare la scelta giusta e rimettere in carreggiata la loro vita. Mostriamo loro che esiste un modo migliore.

    I tassi di ritorno dalla riabilitazione sono sbalorditivi e una delle parti più importanti di una struttura di riabilitazione dalla droga di successo è il programma di disintossicazione che offre e gran parte di ciò includerebbe un processo di astinenza di successo.

    Che cos’è la sindrome di astinenza da droghe?

    Il corpo dipende da determinate vitamine e minerali per funzionare correttamente. Quando si usano droghe, queste esauriscono la tua riserva naturale di vitamine e la tua dipendenza dalla droga diventa più forte. Quando ci si ritira da una droga, le deficienze prodotte da quella droga possono essere dolorose, ora che ne derivano.

    La disintossicazione è il processo di eliminazione delle tossine nel corpo. Le droghe sono essenzialmente veleni, e quindi la disintossicazione dalla droga sarebbe il processo per sbarazzarsi dei veleni che sono stati inflitti ai tuoi organi e danneggiare i tuoi tessuti, nervi e cellule. Il processo di disintossicazione può anche aiutare un tossicodipendente a ripristinare i minerali e le vitamine persi a causa della dipendenza.

    Comuni Minerali e Vitamine persi nella dipendenza

    Vitamina A

    La vitamina A è nota per migliorare la vista, ma è anche utile per combattere le malattie infettive, la regolazione genica, il supporto dei globuli rossi e bianchi e il sistema immunitario.

    Vitamina B

    Le vitamine del gruppo B includerebbero citicolina, niacina, B1, B6 e B5. Le vitamine del gruppo B sono uno dei gruppi vitaminici più importanti, prevengono la depressione e altri stati mentali di disagio nei dipendenti. Sono anche antinfiammatori e neuroprotettivi, oltre ad avere il potenziale per ridurre la dipendenza dai farmaci.

    Vitamina C

    La nutrizionista Adelle Davis ha scritto nel suo Drugs Versus Nutrition, on Detoxification by Vitamin C:
    Vitamina D

    Vitamina E

    Magnesio e Calcio (*)

    Questi sono minerali importanti per diminuire la dipendenza dai farmaci, i sintomi di astinenza e abbassare i tassi di ricaduta.

    Zinco

    Drug Rehab Detox può aiutare a ripristinare le vitamine perse nella dipendenza

    Uno dei maggiori problemi con le droghe sono i minerali e le vitamine persi nella dipendenza dal loro uso, che influenzano la mente e il corpo, e questo è gran parte di ciò che rende il processo di astinenza così difficile per il tossicodipendente.

    Consiglio queste altre letture per ampliare le idee sulla nutrizione ortomolecolare e delle vitamine e minerali

    “Le leggi fonfamentali dei Micronutrienti” di Hoffer

    Le vitamine funzionano? Guardiamo questo report di Andrew Saul


     




    L’azione della Vitamina C sui Muscoli

    La vitamina C riduce l’indolenzimento muscolare

    L’indolenzimento muscolare ad insorgenza ritardata (Delayed Onset Muscle Soreness) è causato da danni alle fibre muscolari e all’infiammazione secondaria che ne consegue. Alcuni ricercatori ritengono che i danni siano causati dai radicali liberi: essi sono elementi chimici estremamente reattivi prodotti naturalmente dal metabolismo e si crede contribuiscano all’invecchiamento, alla distruzione del DNA, alla soppressione del sistema immunitario e, appunto, ai danni muscolari. La vitamina C è considerata un potente antiossidante che aiuta a neutralizzare i radicali liberi pericolosi.

    Alcuni ricercatori della University of North Carolina di Greensboro riportano, in uno studio pubblicato sulla rivista International Journal of Sports Nutrition and Exercise Metabolism, che integratori di vitamina C (3 grammi al giorno per due settimane) permettono di diminuire l’indolenzimento muscolare dovuto ad esercizi eccentrici (ad esempio “negative” eseguite durante l’estensione del gomito) e riducono i marcatori di danneggiamento muscolare e l’impatto dei radicali liberi. Non vi sono effetti sulla forza muscolare post-esercizio: la vitamina C fa diminuire il dolore e alcuni danni muscolari associati all’indolenzimento, ma non incide sulle prestazioni.


    Rapporto vitamina C e massa muscolare: nuove scoperte

    Una recente ricerca della East Anglia University ha scoperto che tra i benefici della vitamina C, c’è anche la capacità di aiutare le persone di mezza età a mantenere una massa muscolare tonica e dinamica.

    sarcopenia.

    Perché? Procediamo con ordine.

    COS’È LA VITAMINA C, E COSA SONO I MICRONUTRIENTI

    Abbiamo già avuto modo di parlare, in altri articoli del nostro InBody Magazine, dei micronutrienti necessari a una corretta alimentazione, specialmente se si perseguono fini di dieta.

    Rivediamoli rapidamente:

    • ossa e i denti e riduce le infiammazioni.
    • Omega 3 (salmone, merluzzo, tonno, pollo, semi di lino, noci ect.) essenziali a regolare i lipidi nel sangue, la coagulazione e la vasodilatazione. Migliorano inoltre la sensibilità dell’insulina e contribuiscono a efficientare i carboidrati per fornire energia ai muscoli.
    • Vitamina E (noci, semi, verdure a foglia verde) essenziale nella funzione immunitaria e riparazione dei muscoli, e nella produzione di prostaglandine che regolano pressione sanguigna e contrazione muscolare.
    • Magnesio (spinaci, bietole, mandorle, anacardi, sesamo, pesce, fagioli ect.) essenziale nel controllo della pressione sanguigna e della glicemia, oltre a controllare l’attività muscolare e nervosa.
    • Vitamina A (carne, salmone, verdure a foglia verde, peperoni, carote, melone, zucca ect.) essenziale a supportare la vista, il sistema immunitario, la riproduzione e lo sviluppo del feto.

    La Vitamina C, o acido ascorbico o ascorbato, è una vitamina idrosolubile, non può essere pertanto accumulata nell’organismo (l’assorbimento gastrointestinale è circa l’80% per un’assunzione di 100mg/giorno), ma si può assumere quotidianamente attraverso alimenti di origine vegetale e negli agrumi.

    Sono alimenti ricchi di vitamina C: prugne, ribes nero, cavolo nero, kiwi, broccoli, peperoni, arancia, limone, ananas, melone, pompelmo, spinaci ect.

    È anche un nutriente di difficile conservazione, che tende a deperire in fretta soprattutto se esposto all’ossigeno (tagliandolo) oppure se cotto.

    È conosciuta soprattutto per la sua proprietà antiossidante, e per:

    • ossa, dei denti, delle gengive e della pelle;
    • protegge le cellule dallo stress ossidativo.

    La sua totale assenza nell’alimentazione, o una sua assunzione sotto valori minimi di soglia, è causa di una malattia denominata scorbuto, i cui principali sintomi sono:

    • Emorragie gengivali,
    • perdita di denti,
    • perdita di appetito,
    • affaticabilità,
    • ritardo nella guarigione di ferite,
    • depressione,
    • pallore,
    • scarsa attività motoria,
    • anomalie ossee,
    • morte.

    Cosa centra dunque la vitamina C con la sarcopenia?

    COS’È LA SARCOPENIA

    A partire dai 25 anni il nostro corpo tende a perdere di anno in anno dallo 0,5% all’1% di massa muscolare. Soprattutto i muscoli scheletrici, con l’invecchiamento perdono di forza e mobilità.

    sarcopenia, di cui soffrono più di 50 milioni di over 50 nel mondo.

    Ne abbiamo già parlato in un precedente articolo del nostro InBody Magazine, ma è bene ricordare che in un paese longevo come l’Italia, questo non è un problema da sottovalutare.

    Secondo gli indici demografici, nel 2019 su 60 milioni di abitanti gli over 65 erano 13,8 milioni, mentre gli over 85 erano 2,2 milioni. Entro il 2065 è previsto che la sopravvivenza media aumenterà di circa 5 anni, soprattutto con un incremento degli over 65 dal 22,3% della popolazione nel 2017, al 33,3% nel 2065.

    È proprio nella fascia di età compresa tra i 60 e i 70 anni, che può verificarsi una perdita di muscolo che va dal 5% al 13%. Dato che aumenta notevolmente negli over 80, dove la percentuale sale fino al 50%.

    Questi dati preoccupano, perché con l’invecchiamento c’è già una normale propensione a ridurre le azioni che riguardano la persona (ADL), come l’igiene personale, e quelle di svolgimento delle attività domestiche (IADL).

    Quali sono, dunque, le cause principali della sarcopenia?

    • l’età,
    • proteine,
    • i cambiamenti ormonali,
    • proteine pro-infiammatorie,
    • la scarsa attività fisica,
    • le malattie cardiovascolari,
    • ect.

    Tra i problemi più gravi causati dalla sarcopenia ci sono:

    • cadute ricorrenti con conseguenti fratture,
    • difficoltà di deambulazione,
    • allettamento prolungato.

    “In particolar modo, lo sviluppo di sarcopenia (nei pazienti di sesso femminile con frattura osteoporotica) è maggiormente correlato alle fratture d’anca con una prevalenza del 41,5%, seguito dalle fratture vertebrali e dell’estremo distale del radio (35% e 29,6% rispettivamente)”.

    Non si tratta dunque, solo di perdita di massa, ma anche di forza muscolare, soprattutto per quanto concerne le fratture da fragilità.

    PERCHÉ È IMPORTANTE PREVENIRE LA RIDUZIONE DI FORZA MUSCOLARE

    Diamo uno sguardo allo studio prospettico “Contribution of Quadriceps Weakness to Fragility Fracture: A Prospective Study“ che ha analizzato il rapporto tra debolezza muscolare e rischio di frattura del quadricipite femorale. Più nello specifico ha studiato la correlazione tra il cambiamento della forza muscolare, e il rischio di frattura nelle persone anziane.

    La ricerca ha seguito per 11 anni una corte di persone composta da 595 uomini e 1.066 donne, di età superiore ai 60 anni.

    La densità minerale dell’osso del collo femorale (FNBMD) è stata misurata utilizzando un’apparecchiatura DXA, e alla fine del periodo d’indagine è stato riscontrato quanto segue:

     


    La diminuzione della vitamina C nella dieta e nella circolazione negli uomini e nelle donne di età media e avanzata è associata a una massa muscolare scheletrica stimata inferiore

    ASTRATTO

    sfondo

    obiettivi

    metodi

    Risultati

    Conclusioni

    La ricetta della famiglia Felice: Acido Ascorbico

     

    Assumere integratori protegge da aborto spontaneo, problemi di parto, mortalità infantile

    di Andrew W. Saul, editore
    (OMNS 27 gennaio 2014)

    È semplicemente incredibile quello che è stato detto alle persone sulle vitamine. Ora la stampa sta cercando di spaventare le donne per tenerle lontano dagli integratori prenatali. (1,2)

    prezioso per tutti gli esseri umani, ho detto “sì”. L’hanno preso da lì, e da anni ormai danno ai nativi dosi da mille milligrammi di polvere di Acido Ascorbico al giorno.
    Il risultato è che i tassi di aborto spontaneo e mortalità infantile sono precipitati.

    La vitamina C protegge la madre e il bambino

    3 grammi al giorno per la donna incinta è un inizio.
    Il bambino dovrebbe assumere 100 mg al giorno per ogni mese di età. “

    emorragia postpartum è stata una delle principali cause di morte durante il parto. L’emorragia si verifica molto spesso nei pazienti scorbutici (carenti di vitamina C). (3) Il dosaggio ottimale con vitamina C previene l’emorragia e salva la vita delle donne. Un modo per farlo è rafforzare le pareti dei vasi sanguigni grandi e piccoli del corpo.

    “bambini con vitamina C”. Abram Hoffer, MD, ha riferito in modo simile di aver osservato una completa assenza di difetti alla nascita nei bambini nati da sua madre che assumevano la vitamina C.

    In particolare, Klenner ha dato:

    (1) 4 grammi ogni giorno durante il primo trimestre (primi tre mesi di gravidanza)
    (2) 6 grammi ogni giorno durante il secondo trimestre
    (3) 8 a 10 grammi ogni giorno durante il terzo trimestre

    Alcune donne hanno assunto 15 gr al giorno durante il terzo trimestre. Non ci sono stati aborti spontanei in questo intero gruppo di 300 donne.

    In secondo luogo, le smagliature si vedevano raramente. (Sì, posso garantire anche per questo.)

    La vitamina C aiuta anche con il concepimento.

    aumenta la produzione di sperma. In uno studio dell’Università del Texas, si sono manifestati più spermatozoi, spermatozoi più forti e migliori spermatozoi nuotatori in soli quattro giorni , a dosi giornaliere di solo 1 grammo C. E questo è noto ormai da oltre 30 anni; fu riportato per la prima volta in Medical Tribune , l’11 maggio 1983. (5)

    Sesso:
    un altro motivo per assumere integratori di vitamina C

    Uno studio di 14 giorni randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo di 3 grammi al giorno di vitamina C ha riportato una maggiore frequenza di rapporti sessuali. Anche il gruppo con vitamina C (ma non il gruppo placebo) ha registrato una diminuzione dei punteggi di Beck Depression. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che

    L’integrazione di vitamina E previene l’aborto spontaneo
    Questo è noto da quasi 80 anni.

    la vitamina E fu scoperta da HM Evans e KS Bishop. Nel 1936, il team di Evans aveva isolato l’alfa tocoferolo dall’olio di germe di grano e la vitamina E era cominciando ad essere ampiamente apprezzato e le conseguenze della carenza meglio conosciute. La rivista Health Culture del gennaio 1936 diceva:

    vitamina E. Nel 1939 aveva trattato diverse centinaia di donne con una percentuale di successo di circa l’80%. Nel 1937, sia Young in Inghilterra che gli Shutes in Canada hanno riportato il successo nella lotta contro l’aborto minacciato e anche le tossiemie da gravidanza. L’analisi statistica del 1940 di AL Bacharach sui risultati clinici pubblicati “mostra abbastanza chiaramente che la vitamina E è di valore negli aborti ricorrenti”.

    vitamina E supplementare (almeno 200 UI e forse 400 UI al giorno) riduce notevolmente la possibilità di aborto spontaneo. Alla fine della seconda guerra mondiale, c’erano già dozzine di studi medici che lo confermavano. (10)

    Vitamine vitali per la gravidanza

    • Se vuoi davvero evitare aborti e difetti congeniti, evita farmaci di ogni tipo, prescrizione e da banco.
    • Evita alcol, sigarette e tutti i farmaci tranne i farmaci più essenziali.
    • Le vitamine sono più sicure, molto più sicure di qualsiasi farmaco.
    • Una dieta davvero buona, adeguatamente integrata con un multivitaminico quotidiano più quantità adeguate di altre vitamine, farà molto per proteggere la madre e il bambino.

    Riferimenti:

    1. http://www.dailymail.co.uk/health/article-2546477/Taking-multivitamins-raise-risk-miscarriage-Mothers-likely-lose-baby-taking-supplements-six-weeks-conception.html
    2. http://ije.oxfordjournals.org/content/early/2014/01/21/ije.dyt214.abstract
    3. http://www.doctoryourself.com/mccormick.html
    4. http://www.doctoryourself.com/klennerpaper.html
      Vedi anche: Stone, I. (1972) The Healing Factor. New York: Grosset e Dunlap. Capitolo 28. http://vitamincfoundation.org/stone/
    5. http://jama.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=386823
      Fertil Steril. 1992 novembre; 58 (5): 1034-9.
    6. Yousef MI, Abdallah GA, Kamel KI. Effetto della supplementazione di acido ascorbico e vitamina E sulla qualità dello sperma e sui parametri biochimici dei conigli maschi. Anim Reprod Sci. 2003. PMID: 12559724
    7. Ciereszko A, Dabrowski K. La qualità dello sperma e la concentrazione di acido ascorbico nello sperma della trota iridea sono influenzate dalla vitamina C nella dieta: uno studio per tutta la stagione. Biol Reprod. 1995. PMID: 7626724
    8. Bicknell F e Prescott F. (1953) The Vitamins in Medicine, terza edizione. William Heinemann Medical Books Ltd.
      http://www.worldcat.org/title/vitamins-in-medicine/oclc/8581908/editions?referer=di&editionsView=true

    Terapia megavitaminica alla vitamina C del Dr. FR Klenner:

  • Caso HS. Vitamine e gravidanza: la vera storia. Pubblicazioni sanitarie di base, CA. In stampa.
  • The Spectrum of Congenital Defect, Experimental and Clinical” Journal of Applied Nutrition 14: 1,2.
  • Smith, L., ed. (1988) Clinical Guide to the Use of Vitamin C: The Clinical Experiences of Frederick R. Klenner, MD Tacoma, WA: Life Sciences Press. http://www.whale.to/a/smith_b.html
  • http://www.seanet.com/~alexs/ascorbate/198x/smith-lh-clinical_guide_1988.htm

  • La Medicina Nutrizionale è la Medicina Ortomolecolare
    La medicina ortomolecolare utilizza una terapia nutrizionale sicura ed efficace per combattere le malattie. Per ulteriori informazioni: http://www.orthomolecular.org


    Altri link utili per genitori in attesa, mamme e bambini





    La Nutraceutica in Medicina di Urgenza e Traumatologia

    Studio Ozono del Dott. Michele Bonaccorso – Milano

    articolo tratto da La Leva di Archimede

    Quando il corpo subisce una lesione, che sia dovuta ad un trauma, a shock anafilattico, ad ustioni o ad intervento chirurgico programmato, il suo bisogno di sostanze nutritive aumenta in modo drastico.
    L’ipofisi e le ghiandole surrenali secernono grandi quantità di ormoni che causano una perdita di proteine e impediscono la formazione delle nuove proteine necessarie alla guarigione (Questo fenomeno può protrarsi per un mese o più). Quasi subito le ghiandole surrenali si esauriscono per mancanza di acido pantotenico e riboflavina. La quantità di sale e potassio è fortemente ridotta, condizione che può causare una paralisi intestinale e urinaria parziale. I batteri nell’intestino si nutrono di cibo stagnante e inizia la formazione di gas. La vitamina C viene rapidamente esaurita. Può verificarsi una carenza temporanea di alcuni enzimi digestivi e di acido cloridrico.

    Le sostanze nutritive possono contribuire alla guarigione.
    Una quantità sufficiente di proteine è fondamentale per la guarigione. Le proteine possono essere sintetizzate solo in presenza di un’adeguata quantità di vitamine e minerali. La carenza di una sola sostanza nutritiva può rallentare la guarigione.
    • La vitamina C è vitale per la formazione di nuovi tessuti connettivi.
    • La velocità di guarigione è direttamente proporzionale alla quantità di vitamina C disponibile nel corpo.
    • La vitamina C partecipa anche alla formazione di nuovi vasi sanguigni nella parte lesa e previene le emorragie.
    • Disintossica il corpo dai farmaci e dalle sostanze dannose che possono formarsi.
    L’esaurimento delle ghiandole surrenali può essere curato con l’acido pantotenico.
    • La vitamina B2 e l’acido pantotenico possono dare sollievo a quei pazienti che hanno difficoltà ad urinare. Dopo qualsiasi tipo di lesione, 500 milligrammi di vitamina C ogni due ore per qualche giorno, favoriscono la guarigione e rinforzano le difese del corpo provate dallo stress del dolore, delle radiografie, dell’alimentazione endovenosa e della cateterizzazione.
    • La vitamina E favorisce il processo di cicatrizzazione e riduce il prurito e il dolore causati dalla contrazione dei tessuti in via di cicatrizzazione. Protegge anche le cellule dalla distruzione diminuendo il loro fabbisogno di ossigeno. La vitamina E favorisce la formazione di nuovi vasi sanguigni nel punto della lesione e previene la formazione di coaguli di sangue. Il processo di coagulazione del sangue è molto complesso e oltre alla vitamina E ha bisogno di altre sostanze nutritive tra cui il calcio e le vitamine C e K.
    Una persona ferita in stato di incoscienza trae grande beneficio da una soluzione contenente tutti gli elementi nutritivi somministrata per via endovenosa.
    • I pazienti in stato di incoscienza alimentati in modo equilibrato hanno pelle e capelli sani e una remissione molto più rapida.
    • In caso di avvelenamento si raccomandano la vitamina B2, l’acido pantotenico e alte dosi di vitamina C.
    • Nei giorni successivi, la somministrazione di vitamina E e di proteine aiuteranno il fegato a disintossicarsi dal veleno.
    Gli shock non curati immediatamente possono provocare danni permanenti e, talvolta, la morte.
    Le persone malnutrite sono particolarmente esposte agli shock. La vitamina C e la maggior parte delle vitamine B, vengono eliminate rapidamente.
    Gli esperti che svolgono ricerche sullo shock spiegano che quando le cellule del corpo vengono danneggiate i loro enzimi cambiano chimicamente e, invece di essere costruttivi diventano distruttivi. Secernono l’istamina, un fattore primario nello scatenamento dello shock. Dosi adeguate di vitamina C impediranno questo cambiamento.
    La vitamina C favorisce una rapida remissione dallo stato di shock in diversi campi della medicina.

     

    • La somministrazione per via endovenosa di ascorbato di sodio in dosi che possono raggiungere i 120 grammi in un lasso di tempo di 3 ore, satura i tessuti corporei e aiuta la guarigione.
    • Quando lo shock è stato causato da una grave emorragia, la somministrazione di 3000 milligrammi di vitamina C e 300 UI di vitamina E subito dopo, può ridurre il danno causato da un insufficiente passaggio di ossigeno nei tessuti.

    La preparazione ad un intervento chirurgico dovrebbe iniziare almeno un mese prima.

    Un’adeguata somministrazione di sostanze nutritive prima dell’intervento può evitare l’alimentazione per via endovenosa che segue di solito le operazioni. Al paziente dovrebbero essere somministrate tutte le vitamine e i minerali, gli enzimi digestivi e acidophilus.

    Adelle Davis raccomanda di prendere le seguenti dosi la vigilia dell’intervento:

    • 1000 milligrammi di vitamina C,
    • 500 milligrammi di acido pantotenico,
    • 20 milligrammi di vitamina B2 e B6,
    • 1000 UI di vitamina D,
    • 300 UI di vitamina E e
    • 500 milligrammi di calcio.

    I dottori hanno scoperto che subito dopo un intervento chirurgico e nelle 24 ore successive c’è una brusca perdita di vitamina C dal corpo.

    Essi raccomandano

    • 10 grammi di vitamina C prima dell’operazione,
    • 10 grammi in ogni fleboclisi dopo l’operazione, e
    • 10 grammi per via orale dopo l’interruzione dell’alimentazione per via endovenosa.

    Durante il periodo di convalescenza il corpo ha un maggior fabbisogno di tutte le sostanze nutritive. Se non è possibile assumere integratori alimentari a causa di vomito, le vitamine possono essere mischiate a creme e assorbite attraverso la pelle. (Le iniezioni o le applicazioni di vitamina B6 sulla pelle possono attenuare il vomito).


    RIMEDI OMEOPATICI

    I rimedi omeopatici sono

    • Hypericum per le ferite profonde,
    • Calendula per le ferite da taglio,
    • Ledum palustre per ferite perforanti,
    • Hepar sulphuris calcareum per tutte le lesioni che formano pus.
    • Per gli avvelenamenti del sangue viene usata la polvere da sparo, l’echinacea e staphysagria.
    • Per le ustioni Arnica 200X,
    • o se la persona è spaventata, Aconito 200X.

    Gli altri rimedi per le ustioni sono

    • Hypericum,
    • Urtica urens,
    • Causticum,
    • Cantharis e
    • Calendula officinalis.

    I rimedi dell’aromaterapia per ustioni e scottature sono il

    • geranio e la lavanda.

    Per le ferite, i tagli e le escoriazioni,

    • il legno di cedro,
    • l’eucalipto,
    • l’olibano,
    • il geranio,
    • la lavanda,
    • il limone,
    • il paciuli,
    • la melaleuca e
    • il vetiver.

    SOSTANZE NUTRITIVE CHE POSSONO ESSERE EFFICACI NELLA CURA DI INCIDENTI, SHOCK E INTERVENTI CHIRURGICI:

    Vitamina C, Vitamina K, Complesso B, Vitamina E, Vitamina B6, Vitamina B2, Acido pantotenico, Proteine, Enzimi digestivi, Acidophilus, Acido folico, Vitamina D, Magnesio, Calcio, Rame, Potassio e Zinco

    Disclaimer

    Non si intende far utilizzare le nozioni contenute in queste pagine per scopi diagnostici o prescrittivi.
    Per qualsiasi trattamento o diagnosi di malattia, rivolgetevi ad un medico competente.

    Le informazioni sono tratte da “Almanacco della Nutrizione”
    di Gayla J. Kirschmann e John D. Kirshmann

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    Almanacco della Nutrizione

     

     




    Nutraceutica per il Cervello

     

    L’Importanza delle vitamine B per la salute del cervello e per combattere la demenza
    La storia in breve

    • La ricerca recente ha scoperto che somministrare integratori multivitaminici alle persone anziane che soffrono di lieve deterioramento cognitivo e depressione aiutava a migliorare entrambe le condizioni
    • Non solo le vitamine B rallentano la riduzione del cervello, ma in particolare rallentano la riduzione del cervello nelle regioni note per essere quelle più gravemente colpite dal morbo di Alzheimer

    Dott. Joseph Mercola

    È ben noto che grassi sani come i grassi omega-3 derivati da animali sono davvero importanti per la salute del cervello, ma altri nutrienti come le vitamine sono necessarie per la funzione ottimale del cervello.

    Di recente, uno studio coreanoha concluso che somministrare integratori multivitaminici ad anziani che soffrono di lieve deterioramento cognitivo e depressione aiutava a migliorare entrambe le condizioni.
    il morbo di Alzheimer.

    Le vitamine B e gli Omega 3: una combinazione importante per la salute del cervello


    In una sperimentazione controllata a base di placebopubblicata nel 2015, 168 persone anziane a cui era stato diagnosticato un deterioramento cognitivo lieve erano stati casualmente prescelti per ricevere un placebo o un integratore giornaliero di 0,8 mg di acido folico, 20 mg di vitamina B6, e 0,5 mg di B12.

    Le vitamine del gruppo B diminuiscono significativamente la degenerazione del cervello

    Uno studio del 2010, in cui i partecipanti hanno ricevuto di nuovo dosi di vitamine del gruppo B superiori al normale, ha rivelato anche che le persone che ricevono vitamine del gruppo B hanno sperimentato un restringimento cerebrale molto minore rispetto al gruppo placebo.

    La ricerca mostra che le vitamine del gruppo B rallentano specificamente il morbo di Alzheimer

    Uno studio del 2013 fa fare un ulteriore passo avanti a questa ricerca, mostrando che non solo le vitamine B rallentano la riduzione del cervello, ma in particolare rallentano la riduzione del cervello nelle regioni note per essere quelle più gravemente colpite dal morbo di Alzheimer Inoltre, in queste aree specifiche, il restringimento si riduce di ben sette volte!
    Come sottolineato dagli autori:

    I cibi ricchi di vitamina B12 riducono il rischio di Alzhaimer in età avanzata

    Altre ricerche di supporto includono un breve studio finlandese pubblicato nel 2010. Si è scoperto che le persone che consumano alimenti ricchi di vitamina B12 possono ridurre il rischio di Alzheimer in età avanzata.
    Le verdure verdi a foglia, fagioli e piselli forniscono anche alcune delle vitamine del gruppo B, ma se si consuma una dieta completamente vegetariana o vegana, si ha un rischio significativamente maggiore i carenza di vitamina B12, in quanto la B12 è naturalmente presente negli alimenti che provengono da animali, tra cui carne, pesce, uova, latte e latticini.

    • metformina (Glucophage, Glucophage XR, Fortamet, Riomet e Glumetza) può inibire l’assunzione di B12, soprattutto con dosi elevate del farmaco.
    • Altre vitamine utili per la salute del cervello

      In uno studio,la combinazione di vitamina C ed E (che lavorano in sinergia) ha aiutato a ridurre il rischio di demenza del 60%. La vitamina C ha anche effetti disintossicanti e, per via della sua capacità di attraversare la barriera emato-encefalica, può aiutare a rimuovere i metalli pesanti dal cervello.
      Dove trovare questi validi nutrienti per il cervello

      Come regola generale, consiglio di ottenere la maggior parte se non tutta la tua nutrizione da CIBI VERI, possibilmente biologici per evitare pesticidi tossici e coltivati localmente. A seconda della tua situazione e condizione, tuttavia, potrebbe essere necessario assumere uno o più integratori.

      Nutrienti Fonti dietetiche Consigli di integratori
      Grassi omega 3 animali
      Vitamina B6 Tacchino, manzo, pollo, salmone selvaggio, patate dolci, patate, semi di girasole, pistacchi, avocado, spinaci e banana. Da non confondere con il lievito di birra o altri lieviti attivi, il lievito nutrizionale è derivato da un organismo che cresce nella melassa, che viene poi raccolto ed essiccato per disattivare il lievito.

      Ha un sapore piacevole che ricorda il formaggio e può essere aggiunto a diversi piatti. Per dei consigli, leggi questo post vegano.

      Folato (B9) Verdure a foglia verde fresche, crude e biologiche, soprattutto broccoli, asparagi, spinaci e cime di rapa, e un’ampia varietà di legumi, soprattutto lenticchie, ma anche fagioli pinto, ceci, fagioli neri e fagioli rossi. L’acido folico è un tipo di vitamina B sintetica usata negli integratori; il folato è la forma naturale che si trova negli alimenti.

      Pensa: folato deriva da fogliame (piante commestibili in foglie).

      Affinché l’acido folico sia utilizzabile, deve essere prima attivato nella sua forma biologicamente attiva: L-5-MTHF.

      Questa è la forma in grado di attraversare la barriera emato-encefalica per ricevere i noti benefici per il cervello.

      Quasi metà della popolazione ha difficoltà a trasformare l’acido folico nella sua forma bioattiva a causa della riduzione genetica nell’attività degli enzimi.

      Per questo motivo, se assumi un integratore di vitamina B, assicurati che contenga folati naturali, invece dell’acido folico sintetico.

      Il lievito nutrizionale ne è una fonte eccellente.

      Vitamina B12 La vitamina B12 si trova quasi esclusivamente nei tessuti animali, compresi alimenti come il manzo e il fegato di manzo, agnello, dentice, capriolo, salmone, gamberi, capesante, pollame, uova e latticini.

      I pochi cibi vegetali che sono anche fonti di B12 sono in realtà analoghi della B12 che bloccano l’assunzione della vera vitamina B12.

      Considera anche di limitare lo zucchero e di assumere cibi fermentati.

      L’intero gruppo delle vitamine B viene prodotto nell’intestino, dando per scontato che tu abbia una flora batterica sana.

      Consumare cibo vero, possibilmente biologico, oltre ai cibi fermentati fornirà al tuo microbioma delle fibre importanti e dei batteri benefici per aiutarti a ottimizzare la produzione interna di vitamina B.

      Il lievito nutrizionale ha anche un alto contenuto di B12 ed è caldamente consigliato ai vegetariani e ai vegani.

      Una porzione (2 cucchiai) fornisce circa 8 microgrammi (mcf) di vitamina B12 naturale.

      Lo spray sublinguale (da spruzzare sotto la lingua) o le iniezioni di vitamina B12 sono altrettanto efficaci, poiché permettono di assorbire una grande quantità di vitamina B12 direttamente nel sangue.

      Vitamina C Peperoni dolci, peperoncini, cavoletti di Bruxelles, broccoli, carciofi, patate dolci, pomodori, cavolfiori, kale, papaya, fragole, arance, kiwi, pompelmo, melone e limone.

      Per aumentare la tua assunzione di frutta e verdura prova a preparare dei succhi. In alternativa puoi anche fermentarli a casa.

      La vitamina C nei crauti (verza fermentata) è circa sei volte più alta rispetto quella contenuta nella stessa porzione di verza non fermentata, quindi sono un modo eccellente per aumentare la tua assunzione di vitamina C.

      La forma più efficace di vitamina C orale è la vitamina C liposomiale.

      Non è associata a molte delle complicazioni della vitamina C tradizionale o dell’acido ascorbico (come disturbi gastrointestinali), il che ti permetterà di avere una maggiore concentrazione intracellulare.

      Avrai un aumento significativo di concentrazione di vitamina C nel plasma con dosi comprese tra i 30 e i 100 mg/al giorno.

      Assumere vitamina C frequentemente durante il giorno è più efficace di prenderne una dose cospicua una sola volta al giorno.

      Vitamina D La vitamina D viene creata in modo naturale dalla tua pelle esposta al sole.

      Anche se è possibile ottenere della vitamina D da carni di animali allevati al pascolo e da altri cibi genuini e fortificati, l’esposizione al sole è un’ottima fonte primaria.

      Quando assumi integratori di vitamina D, devi anche assicurarti di aumentare l’assunzione di vitamina K2 e magnesio, sia dal cibo che come integratori.