Potassio, Il minerale che regola i battiti del cuore

Il Potassio è un minerale essenziale che si trova nel corpo ed è particolarmente importante per la funzione cellulare ed elettrica.

È uno dei principali “elettroliti” (insieme al Sodio e cloruro), il che significa che ha una piccola carica elettrica (potenziale). In molte delle sue funzioni, il Potassio è l’opposto del Sodio, e i due ioni positivi sono equilibrati congiuntamente dallo ione negativo del cloruro.


FUNZIONI del Potassio

Che cos’è il Potassio

Il Potassio è un minerale essenziale per la salute dell’organismo. Risulta infatti coinvolto in attività molto importanti e vitali 1, 2, 3:

  • Il Potassio, insieme al Sodio, regola l’equilibrio idrico e l’equilibrio acido-base nel sangue e nei tessuti. Entra nella cellula più facilmente del Sodio e stimola il breve intercambio Sodio-Potassio attraverso le membrane cellulari.
  • nella sintesi delle proteine a partire dagli aminoacidi nella cellula, per cui compie un ruolo importante nella crescita normale e nella costruzione muscolare.
  • Importante nelle reazioni biochimiche cellulari e nel metabolismo energetico. Interviene anche nel metabolismo dei carboidrati, aiutando nella conversione del glucosio in glicogeno, e nel suo immagazzinamento come fonte di energia futura.
  • nell’attivazione di numerose reazioni enzimatiche.

Il Potassio è talmente importante che le cellule investono costantemente molta energia per incamerarlo espellendo il Sodio.


REGOLAZIONE del Potassio

Regolazione del Potassio

Il nostro corpo utilizza controlli per garantire che i corretti livelli di Potassio supportino il normale funzionamento del sistema muscolare e nervoso.

Quando la concentrazione aumenta, le ghiandole surrenali secernono l’ormone Aldosterone, affinché i reni espellano il Potassio in eccesso. Al contrario, quando vi sono livelli bassi, si verifica una diminuzione di questo ormone, che porta alla conservazione di questo elettrolita.

Le circostanze che interferiscono con l’equilibrio del Potassio possono influenzare gli impulsi elettrici necessari per sostenere il battito cardiaco, causando un ritmo cardiaco anomalo.


EQUILIBRIO Sodio-Potassio

Equilibrio Sodio-Potassio

Una dieta ricca di Sodio ma povera di Potassio influisce sull’aumento della pressione sanguigna. La prescrizione più comune è quella di prescrivere diuretici che possono causare una perdita di Potassio ancora maggiore, aggravando i problemi di fondo.

A questo proposito, è necessario includere un corretto equilibrio degli alimenti ad alto contenuto di Potassio, per evitare questo squilibrio minerale nel nostro organismo.


TROPPO Potassio

Alti livelli di Potassio

Questo disturbo è noto come Iperkaliemia, e la causa principale di eccesso nell’organismo è dovuta ad un aumento dell’apporto, ridistribuzione o diminuzione dell’escrezione renale.

Livelli molto elevati costituiscono un’emergenza medica a causa del rischio di aritmie cardiache.

Un eccesso di Potassio può condurre a:

  • Ipertensione
  • Debolezza muscolare
  • Crampi muscolari e/o paralisi muscolari
  • Aritmia cardiaca

CARENZA di Potassio

Sintomi della carenza di Potassio

La carenza di Potassio si denomina Ipokaliemia, che produce una diminuzione nel plasma, per cui può arrecare i seguenti sintomi:

  • Disfunzione muscolare e nervosa
  • Ritenzione idrica
  • Aritmie cardiache (alterazioni del ritmo, palpitazioni)
  • Debolezza muscolare
  • Confusione
  • Carenza della funzione renale
  • Sete continua
  • Ipotensione o bassa pressione arteriosa
  • Vomito

L’insufficiente apporto di Potassio con la dieta risulta estremamente comune.
Tuttavia, il più delle volte, la carenza di Potassio non è così grave da determinare cali importanti del minerale nel sangue. Nonostante la potassiemia risulti normale o solo leggermente ridotta, la carenza di Potassio nella dieta è associata a condizioni sfavorevoli di salute. Aumenta infatti il rischio di una lunga serie di malattie.

Al contrario, maggiori apporti di Potassio con la dieta sono associati a migliori condizioni di salute eminori rischi di ictus, ipertensione, calcoli renali e possibilmente osteoporosi.

Carenza di Potassio con la Dieta

La scarsa assunzione di Potassio con la dieta di solito non provoca ipopotassiemia, grazie alla capacità dei reni di minimizzare le perdite di Potassio.

Tuttavia, una ridotta assunzione alimentare può contribuire all’ipokaliemia in presenza di cause favorenti, come la malnutrizione o la terapia diuretica.

Sebbene una scarsa assunzione sia una causa rara di carenza, i pazienti con una dieta estremamente povera (alcolisti) e quelli che seguono drastici programmi di riduzione del peso corrono il rischio di sviluppare una grave carenza di Potassio 14, 15, 16, 17.

Cause delle carenze di Potassio

La carenza di Potassio nel sangue (ipopotassiemia) può dipendere da svariate cause, riconducibili a:

  1. Spostamenti transcellulari (aumento dell’assorbimento intracellulare di Potassio).

Tra i numerosi fattori che possono diminuire il Potassio nel sangue ricordiamo:

  • Avvelenamento da bario 10, 11.

L’ipopotassiemia colpisce fino al 21% dei pazienti ospedalizzati, di solito a causa dell’uso di diuretici e altri farmaci, mentre è rara tra le persone sane 12, 13.


FABBISOGNO

Assunzione Effettiva e Consigliata

Secondo un sondaggio nutrizionale, negli Stati Uniti l’assunzione media stimata di Potassio è di 2.600 mg al giorno18.

In età adulta, l’assunzione consigliata di Potassio è intorno ai 3.000 – 3.500 mg al giorno, ma per una protezione ottimale della salute possono essere necessari fino a 4.700 mg di Potassio al giorno19, 20, 21.

L’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) suggerisce che l’assunzione giornaliera di potassio debba essere di 3,5 grammi al giorno (ai fini di un controllo della pressione arteriosa e di una prevenzione di incidenti quali apoplessia e ictus) 11.

In precedenza, negli Stati Uniti venivano consigliate dosi giornaliere di 4.700 mg di potassio negli adulti. Questo livello, che risulta nettamente superiore a quello stabilito in altri paesi (come l’Italia), è considerato vantaggioso per la salute12.

In particolare, apporti elevati di potassio (intorno a 4,7g al giorno) potrebbero essere vantaggiosi per:

  • Atleti: uno sforzo fisico lungo e intenso può determinare una perdita significativa di potassio attraverso il sudore 13.
  • Afroamericani: studi hanno scoperto che assumere 4.700 mg di potassio al giorno può eliminare la sensibilità al sodio, una condizione più comune tra le persone di origine afroamericana che predispone all’ipertensione 14.
  • Gruppi ad alto rischio: le persone a rischio di ipertensione, calcoli renali, osteoporosi o ictus possono trarre beneficio dall’assunzione di almeno 4.700 mg di potassio al giorno 15, 16, 17.

Prendendo come riferimento i 4,7 grammi di Potassio al giorno, circa il 98% degli americani non raggiunge i livelli di assunzione ottimali 22. Le cose non vanno meglio in Italia, dove il il 96% degli uomini e il 99% delle donne hanno un’assunzione di Potassio inferiore a 3,9 grammi al giorno 23. Oltre ad essere carenti di Potassio, molte persone assumono eccessive quantità di Sodio.

Come vedremo, l’eccesso di Sodio aggrava ulteriormente gli effetti negativi di una dieta povera di Potassio.

Potassio negli Alimenti

La tipica dieta occidentale moderna è ricca di cibi ultraprocessati e raffinati, ma povera di alimenti naturali e integrali. Per questo motivo, risulta paradossalmente molto ricca di energia ma scarsamente nutriente22. In altri termini, i bambini e gli adulti risultano spesso sovralimentati ma denutriti24.

Sul fronte dei sali minerali, questo stile alimentare risulta sovrabbondante di Sodio e povero di Potassioe Magnesio.

Molti tipi di frutta e verdura, incluse le patate, sono ottime fonti di Potassio, così come alcunilegumi (ad esempio fagioli e soia).

Anche la carne, il pollame, il pesce, il latte, lo yogurt e la frutta secca contengono Potassio.


INTEGRATORI di Potassio

Integratori di Potassio

Quando Servono

L’indicazione principale degli integratori di Potassio è quella di correggere o prevenire una carenza del minerale. Gli integratori di Potassio sono quindi indicati in caso di carenza o aumentato fabbisogno del minerale.

Il medico potrebbe anche prescrivere un’integrazione di Potassio come parte del trattamento complementare di alcune malattie, ad esempio:

  • osteoporosi.

Il medico potrebbe prescrivere un integratore di Potassio anche per alcalinizzare le urine.

L’alcalinizzazione delle urine con citrato di Potassioè utile in particolare:

  • per la gestione delle condizioni associate all’acidosi metabolica cronica (insufficienza renale cronica e acidosi tubulare renale).

In queste condizioni, il citrato di Potassio viene utilizzato come alternativa al citrato di Sodio o al bicarbonato di Sodio, nei casi in cui è meglio limitare l’assunzione di sale 4.


KALIUM IN CHIMICA


Chimica e Biochimica

+. Una volta ossidato, è assai stabile ed è difficile riportarlo allo stato di metallo. In generale, i composti del Potassio hanno eccellente solubilità in acqua, a causa dell’elevata energia di idratazione del K+ e si trovano disciolti in soluzione in forma ionica. Il Potassio, allo stato ionico, è incolore in acqua ed è molto difficile farlo precipitare. È uno degli elemento più comune nel nostro organismo, ottavo o nono in massa (0,2%) , e questo fa si che un adulto di 60 kg contenga all’incirca 120 g di Potassio. Il corpo ha altrettanti quantità di zolfo e cloro, solamente i minerali di calcio e fosforo sono più abbondanti. Insieme al Sodio, il Potassio permette il funzionamento del trasportare di membrana più importante del nostro corpo: la pompa Sodio-Potassio (pompa Na+/K+ATPasica).

pompa Na+/K+), è vasoattivo, aumentando il flusso di sangue nelle arterie, è indispensabile a livello della filtrazione glomerulare, e, in generale, sostiene la funzione delle cellule dell’organismo intero.

  • Fonti dell’articolo:


    Per chi ha patologie consulti il medico prima di assumere Potassio

    POTASSIO E MAGNESIO PRINFIT

    POTASSIO E MAGNESIO

    2 Misurini al giorno sciolti in acqua o altre bevande

    apporto di 600 mg di Potassio+ 300 mg di Magnesio

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Pressione arteriosa Bassa, come aumentarla naturalmente (se sintomatica)

Pressione Bassa: Cos’è

Mentre la maggior parte delle persone è interessata dal problema opposto (cioè soffre di ipertensione*), alcuni individui presentano una pressione troppo bassa. In termini medici, quando la pressione scende troppo si parla di ipotensione.

Nonostante manchi un valore ipotensivo standard accettato, in genere si riconoscono come ipotensive le pressioni inferiori a 90/60 mmHg.
Nei pazienti sintomatici, alzare la pressione può aiutare a gestire meglio questi disturbi.

Nei mesi più caldi la pressione arteriosa fisiologicamente si abbassa. Persino le persone ipertese, quelle che cioè soffrono del problema opposto, tendono ad avere valori pressori più controllati.
 Ciò accade perché con l’aumentare delle temperature i vasi arteriosi si dilatano. Scopriamo insieme come contrastare la pressione bassa.

Possibili Sintomi dell’Ipotensione

  • visione sfocata
  • confusione o difficoltà di concentrazione
  • vertigini
  • svenimento
  • stordimento
  • nausea o vomito
  • debolezza

 

Ulteriori sintomi che richiedono l’immediato consulto medico:

  • battito rapido
  • fiato corto, respiro rapido e superficiale,
  • pelle fredda o umida

 

Possibili Cause dell’Ipotensione

  • brusco cambio di posizione
  • anemia
  • disidratazione
  • mangiare un pasto abbondante (Specie per chi ha Ernia Iatale)
  • ipoglicemia (bassi livelli di zucchero nel sangue)
  • diabete o iperglicemia
  • affaticamento
  • esercizio fisico vigoroso
  • gravidanza
  • disturbi del sistema nervoso autonomo
  • disturbi endocrini (es. ipotiroidismo, morbo di Addison)
  • reazione allergica estrema (anafilassi)
  • grave perdita di sangue (emorragia severa)
  • attacco cardiaco o malattie cardiache
  • grave infezione (setticemia)
  • malattie neurologiche come il Parkinson
  • determinati farmaci (ad es. farmaci beta-bloccanti, diuretici, nitrati, e calcio-antagonisti)

Ipotensione ortostatica

L’ipotensione ortostatica consiste in un brusco calo della pressione arteriosa quando il soggetto passa dalla posizione sdraiata a quella eretta. Questo calo è transitorio e risulta classicamente sintomatico, con vertigini e senso di svenimento, fino all’offuscamento visivo e alla sincope.

Secondo la definizione, l’ipotensione ortostatica consiste nella riduzione di almeno 20 mmHg della pressione arteriosa sistolica, o di almeno 10 mmHg della diastolica, entro 3 minuti dalla posizione eretta 1.
L’ipotensione ortostatica è più comune negli anziani, potendo interessare fino all’11% degli adulti di mezza età e il 30% degli anziani 2.




Minerali ed Oligoelementi, cosa sono, a che cosa servono

Che cosa sono i Minerali?

I minerali sono sostanze inorganiche di origine naturale con una composizione chimica e proprietà fisiche definite e predicibili. I minerali sono tanto importanti per la salute come le vitamine. Sono fondamentali per la crescita, il metabolismo, l’assorbimento di vitamine e altri nutrienti.

Così come per la prevenzione e la cura delle malattie, e quasi tutti i processi biochimici nel corpo. Una carenza si verifica se manca uno o più minerali. Queste tendono a svilupparsi lentamente e ad aumentare di gravità se non affrontate. Nelle fasi iniziali, i sintomi possono essere così lievi da non essere rilevati. Quando i sintomi diventano evidenti, la salute può già essere stata coinvolta.

Differenza fra Minerali ed Oligoelementi

I minerali vengono tradizionalmente suddivisi in due gruppi, in base alle quantità presenti nel corpo e al loro fabbisogno:

  • MACROELEMENTI (o elementi principali): con un fabbisogno quotidiano nell’ordine del grammo o poco meno;
  • OLIGOELEMENTI (o microelementi o minerali traccia): con un fabbisogno nell’ordine dei milligrammi o microgrammi.

minerali essenziali, che devono essere ottenuti con la dieta, e non essenziali.

Per fare un esempio, il corpo di un adulto contiene soltanto 4-6 grammi di ferro, che per questo è considerato un oligoelemento.

Contiene invece oltre 1 kg di calcio, che per questo viene classificato come macroelemento.


Minerali

CALCIO

CALCIO

Quali sono le sue funzioni principali?

  • Salute ossea e dentale, preservando la loro durezza e densità.
  • Sistema nervoso: regolazione della liberazione dei neurotrasmettitori per il corretto funzionamento degli impulsi nervosi.
  • Contrazione muscolare: genera la proteina calmodulina, la quale fornisce energia ai muscoli per la loro adeguata funzione contrattile.
  • Regolazione nella produzione di insulina e altri ormoni.
  • Metabolizzazione dei grassi.

Sintomi della carenza?

Carenza per la dieta: scarsezza di calcio nella dieta che provoca lo svuotamento dei depositi, e con questo debolezza ossea, conducendo ad un possibile caso di osteoporosi.

Ipocalcemia: bassi livelli di calcio nel sangue dovuti a qualche tipo di agente esterno (farmaci) o una patologia o malattia. Porta a dover ricorre ad utilizzare il calcio osseo per il mantenimento dei livelli di calcio sanguigni.

Carenza continua: aritmie cardiache, alta pressione arteriosa.

Quali sono le fonti più comuni?

Qual’è la Quantità Giornaliera Raccomandata (valore di riferimento dei nutrienti 1169/2011 del 25 di ottobre del 2011)? 800mg.


POTASSIO

POTASSIO

Quali sono le sue funzioni principali?

  • Utilizzato dal corpo nei processi per costruire proteine (e quindi i muscoli),
  • mantenere la crescita normale del corpo,
  • scomporre i carboidrati,
  • Sintomi della carenza?

    • Sentirsi stanco e debole
    • Battiti irregolari
    • Alta pressione arteriosa
    • Crampi muscolari

    Quali sono le fonti più comuni?

    Qual è la Quantità Giornaliera Raccomandata (valore di riferimento dei nutrienti 1169/2011 del 25 di ottobre del 2011)? 2000mg.


MAGNESIO

MAGNESIO

Quali sono le sue funzioni principali?

Interviene in più di 300 processi fisiologici:

  • regolare la temperatura corporea,
  • trasmissione di impulsi elettrici,
  • metabolismo e produzione energetica,

Sintomi della carenza?

mal di testa,

  • ansia,
  • perdita di appetito,
  • stanchezza,
  • affaticamento,
  • debolezza muscolare,
  • sonnolenza.
  • Conseguenze più gravi sarebbero: problemi renali, malattia di Crohn
  • palpitazioni, depressione.
  • Quali sono le fonti più comuni?

    • Mandorle,
    • anacardi,
    • semi, verdure a foglia verde,
    • pesce,
    • fave,
    • lenticchie,
    • avocado,
    • banane,
    • aringhe,
    • tonno.

    Si assorbe meglio con. Vitamina C.

    Qual è la Quantità Giornaliera Raccomandata (valore di riferimento dei nutrienti 1169/2011 del 25 di ottobre del 2011)? 375mg.


    FOSFORO

    FOSFORO

    Quali sono le sue funzioni principali?

    Partecipa nella formazione di ossa e denti.

  • Aiuta nella sintesi di ATP.
  • Interviene nella funzione epatica, contrazione muscolare, ritmo cardiaco e trasmissione nervosa.
  • Sintomi della carenza?

    Le vitamine B. riboflavina e niacina, non si assorbono senza fosforo. Può portare ad anoressia e obesità, stanchezza fisica, cattivo funzionamento del sistema nervoso e problemi di respirazione.

    Quali sono le fonti più comuni?

    • Carne,
    • latte,
    • cereali integrali,
    • uova,
    • frutta secca
    • e semi.

    Si assorbe meglio con Vitamina D.

    Alte dosi di ferro e magnesio rendono difficile l’assorbimento.

    Qual è la Quantità Giornaliera Raccomandata (valore di riferimento dei nutrienti 1169/2011 del 25 di ottobre del 2011)? 700mq.


    SODIO

    SODIO

    A che cosa serve il sodio?

    regolare il PH del sangue (Pompa Sodio/Potassio):

    Sintomi da carenza

    i livelli di sodio nel sangue sono troppo bassi. Un basso livello di sodio ha molte cause, compresi il consumo di una quantità eccessiva di liquidi, l’insufficienza renale, l’insufficienza cardiaca, la cirrosi e l’uso di diuretici. Con i seguenti sintomi:

    • mal di testa,
    • confusione,
    • debolezza,
    • crampi
    • e nausea.

    Dove si trova il sodio?

    Tra i principali alimenti ricchi di sodio, insaporiti dunque con il sale, rientrano:
    • Salumi e affettati.
    • Piatti pronti.
    • Dado da brodo.
    • Snack salati.
    • Pizza.

    Sintomi da eccesso

    (*)Per salare i cibi è meglio usare il sale Marino Integrale


    CLORO

    CLORO

    Quali sono le sue funzioni principali?

    • Aiuta a ridurre la carie dentale.
    • Mantenere la struttura ossea.

    Si possono usare basse dosi di sali fluorati per trattare infezioni che causano la perdita ossea più velocemente del normale, come la menopausa.

    Sintomi della carenza?

    Maggiore probabilità di carie e Rischio di osteoporosi

    Quali sono le fonti più comuni?

    • Sardine,
    • salmone,
    • tè,
    • gambero,
    • uva passa,
    • Si assorbe meglio Evitando il calcio.

      Qual è la Quantità Giornaliera Raccomandata (valore di riferimento dei nutrienti 1169/2011 del 25 di ottobre del 2011)? 3.5mg


    ZOLFO

    ZOLFO

    Quali sono le sue funzioni principali?

    Lo zolfo aiuta a

    • mantiene l’integrità dei tessuti connettivi, come pelle, tendini e legamenti.
    • responsabile della resistenza meccanica e dell’insolubilità della cheratina, una proteina presente nell’epidermide e nei capelli.
    • sostiene il tessuto connettivo

    Lo zolfo è noto anche come il “minerale della bellezza”, perché contribuisce a mantenere in salute non solo capelli ed unghie, ma anche la pelle. Il motivo è da ricercare nel fatto che si tratta di un importante componente della cheratina che conferisce forza, struttura e resistenza a capelli, pelle, ed unghie.

    Sintomi della carenza?

    • insonnia.

    Quali i sintomi da eccesso di Zolfo?

    L’assunzione di troppo zolfo con gli integratori o una intolleranza ai solfiti, o una Mutazione Suox e Cbs può causare:

    • disturbi addominali,
    • nausea
    • diarrea.

    Quali sono le fonti più comuni

    Tra gli alimenti ricchi di zolfo ci sono:

    • il tuorlo d’uovo,
    • la cipolla,
    • l’aglio,
    • la verza,
    • i cavolini di Bruxelles
    • e le rape.

    Quantità inferiori sono invece presenti nella frutta secca e nella lattuga.

    In generale lo zolfo è presente in tutti i cibi ricchi di proteine: carne (sia bianca che rossa), legumi, pesce, latte.

    Zolfo in Farmaci e Integratori

    Ad esempio, i sulfamidici antibatterici sono una classe di farmaci ben nota contenente zolfo. Anche la maggior parte degli antibiotici β-lattamici, tra cui penicillina, cefalosporina e monobattamici, contengono zolfo.

    Il dimetilsolfossido (DMSO) e il metilsulfonilmetano (MSM) vengono spesso usati come integratori di zolfo. Inoltre contengono zolfo l’Acido alfa lipoico, la N-acetilcistina e la Glucosamina solfato.

    Qual è la Quantità Giornaliera Raccomandata

    ritiene che circa 850 mg al giorno di questo minerale siano sufficienti per le esigenze basilari del corpo.

    Oligoelementi

    La parola oligoelementi deriva dal greco oligos (poco) e identifica gli elementi chimici presenti nell’organismo umano in concentrazioni inferiori allo 0,01% della massa corporea 1.

    Una definizione alternativa si focalizza sul fabbisogno giornaliero, definendo gli oligoelementi come quegli elementi chimici il cui fabbisogno va da 1 a 100 mg al giorno negli adulti 1. Gli oligolementi sono noti anche come microelementi o minerali traccia.

    Talvolta, ci si può imbattere nel termine minerali ultratraccia, usato per descrivere i minerali che si trovano nella dieta in quantità estremamente ridotte (microgrammi/die) e che sono presenti anche nei tessuti umani.

    L’immagine sottostante classifica ed elenca le varie tipologie di minerali presenti nell’organismo umano e nutrizionalmente rilevanti.

    Contenuto di Minerali nell’Organismo 2

    Macroelementi Microelementi (Oligoelementi)
    Minerali Traccia Minerali Ultratraccia
    Calcio 1.000 g Ferro 4,2 g Silicio 1 g
    Fosforo 780 g Fluoruro 2,6 g Boro 18 mg
    Potassio 140 g Zinco 2,3 g Nichel 15 mg
    Sodio 100 g Rame 72 mg Arsenico 7 mg
    Cloro 95 g Selenio 14 mg Vanadio 0,1 mg
    Magnesio 19 g Manganese 12 mg
    Iodio 20 mg
    Molibdeno 5 mg
    Cromo 1-2 mg

    Essenzialità

    Nonostante i ruoli dimostrati negli animali da esperimento, la funzione esatta e l’importanza di molti oligoelementi per la salute umana rimane incerta. Alcuni di essi sono noti per essere nutrizionalmente essenziali, altri possono essere essenziali (sebbene l’evidenza sia solo suggestiva o incompleta) e il resto è considerato non essenziale.

    L’essenzialità dei vari oligoelementi per l’organismo umano è dibattuta. Pertanto, le liste sono in continuo aggiornamento e possono variare da studio a studio 1.

    Oligoelementi Essenziali Oligoelementi Probabilmente Essenziali
    • Cromo
    • Rame
    • Zinco
    • Selenio
    • Molibdeno
    • Iodio
    • Manganese
    • Silicio
    • Nichel
    • Boro
    • Vanadio

    Funzioni e Alimenti

    In generale, gli oligoelementi funzionano come catalizzatori nei sistemi enzimatici. In altre parole, sono fondamentali per facilitare determinate reazioni chimiche che avvengono continuamente nel nostro organismo 3.

    Alcuni oligoelementi metallici, come ferro e rame, partecipano ad esempio alle reazioni di ossidoriduzione coinvolte nel metabolismo energetico.

    FERRO

    Ferro

    Funzioni

    • Trasporto dell’ossigeno nel sangue (emoglobina) e nei muscoli (mioglobina)
    • Metabolismo energetico
    • Corretto funzionamento di numerosi enzimi e proteine

    Fonti Alimentari

    Il ferro dei cibi vegetali risulta meno disponibile di quello dei cibi animali.

    Carenza

    La carenza di ferro è molto comune nelle donne in età fertile e nei bambini. Provoca anemia sideropenica e sintomi correlati: debolezza, pallore, scarsa resistenza al freddo e infezioni.

    Tossicità

    L’assunzione di alte dosi di integratori di ferro può causare mal di stomaco, stitichezza, nausea, dolore addominale, vomito e svenimento. L’avvelenamento con dosi elevate di ferro (da integratori o farmaci) può causare insufficienza d’organo, coma, convulsioni e morte.


    ZINCO

    Zinco

    Funzioni

    • Indispensabile per l’attività di oltre 300 enzimi
    • Percezione del gusto:
    • Guarigione delle ferite,
    • Produzione dello sperma
    • Normale crescita e maturazione sessuale
    • Funzionamento del sistema immunitario

    Fonti Alimentari

    Alimenti ricchi di zinco includono: carni, pesce, pollame, cereali integrali, uova, latte e derivati, funghi, cacao, mandorle, noci.

    Carenza

    La carenza di zinco è rara nei Paesi sviluppati.

    Può causare crescita lenta nei neonati e nei bambini, ritardo dello sviluppo sessuale negli adolescenti e impotenza negli uomini, perdita di capelli, diarrea, piaghe agli occhi e alla pelle, e perdita di appetito.

    Possono anche verificarsi perdita di peso, problemi con la guarigione delle ferite, riduzione della capacità di assaporare il cibo e livelli di vigilanza più bassi.

    Tossicità

    L’eccesso di zinco può causare nausea, vomito, perdita di appetito, crampi allo stomaco, diarrea e mal di testa. (*)Quando le persone assumono troppo zinco per lungo tempo, a volte hanno problemi come bassi livelli di rame, bassa immunità e bassi livelli di colesterolo HDL.


    IODIO

    Iodio

    Funzioni

    Questo oligoelemento è indispensabile per la sintesi di ormoni tiroidei, che regolano la crescita, lo sviluppo e il metabolismo corporeo

    Fonti Alimentari

    Alimenti ricchi di iodio includono: alghe marine (kombu), cereali, uova, sale iodato, pesce e prodotti della pesca di mare. Nei vegetali, il contenuto di iodio cambia in base al suolo di coltura.

    Carenza

    La carenza di iodio è comune nelle aree del Pianeta in cui il minerale scarseggia nel terreno. È associata a gozzo (tiroide ingrossata), ipotiroidismo, aumento del rischio di aborto spontaneo, parto pretermine, anomalie congenite del feto ed elevata incidenza di morte neonatale, con cretinismo (grave ritardo mentale) e compromissione della crescita nei bambini.

    Tossicità

    L’eccesso di iodio provoca gozzo da ipertrofia della tiroide e disfunzioni tiroidee.

    (*) La forma di integratore con più facile assorbimento per l’organismo è lo Ioduro di potassio.(Soluzione Lugol)


    SELENIO

    Selenio

    Funzioni

    • Sintesi di ormoni tiroidei, che regolano la crescita, lo sviluppo e il metabolismo corporeo
    • Antiossidante
    • Sintesi di DNA
    • Funzione immunitaria

    Fonti Alimentari

    Alimenti ricchi di selenio includono: noci del Brasile, prodotti della pesca, frattaglie, carni, cereali, latticini, uova.

    Vai alla lista completa degli alimenti ricchi di selenio »

    Carenza

    La carenza di selenio causa problemi alla tiroide, compromettendo la sintesi degli ormoni tiroidei.

    La carenza severa può causare la malattia di Keshan (una malattia cardiaca) e infertilità maschile. Può anche causare la malattia di Kashin-Beck, un’artrite che provoca dolore, gonfiore e perdita di movimento nelle articolazioni.

    In caso di carenza di selenio, c’è un aumento dell’accumulo di arsenico, cadmio e mercurio nel corpo.

    Tossicità

    L’eccesso di selenio può causare nausea, diarrea, eruzioni cutanee, irritabilità e sapore metallico in bocca.

    A ciò si aggiungono capelli o unghie fragili, perdita di capelli, unghie e denti scoloriti, e problemi al sistema nervoso.


    RAME

    Rame

    Funzioni

    • Parte di molti enzimi
    • Metabolismo del ferro
    • Sintesi di collagene
    • Neurotrasmissione

    Fonti Alimentari

    Alimenti ricchi di zinco includono: legumi, noci e semi, cereali integrali, fegato, acqua potabile (tubi in rame), ostriche.

    Carenza

    La carenza di rame è stata associata a estrema stanchezza, pelle pallida o chiazze di pelle di colorito più chiaro, alti livelli di colesterolo nel sangue, disturbi del tessuto connettivo, intolleranza alle basse temperature e aumentata suscettibilità alle infezioni.

    Si segnala inoltre la perdita di equilibrio e coordinazione.

    Tossicità

    L’intossicazione acuta provoca:

    • dolori addominali,
    • crampi,
    • nausea,
    • diarrea
    • e vomito.

    L’intossicazione cronica può causare gravi danni epatici.


    MANGANESE

    Manganese

    Funzioni

    Il manganese è parte di molti enzimi importanti per il metabolismo dei macronutrienti, la difesa antiossidante, la formazione delle ossa e la guarigione delle ferite.

    Fonti Alimentari

    Alimenti ricchi di manganese includono:

    • cereali,
    • legumi,
    • semi,
    • noci,
    • ortaggi a foglia,
    • tè,
    • caffè.

    Carenza

    Le carenze di manganese sono estremamente rare. Possono causare: scarsa crescita ossea o difetti scheletrici, crescita lenta o ridotta, bassa fertilità, alterata tolleranza al glucosio e anormale metabolismo di carboidrati e grassi.

    Tossicità

    La tossicità da eccesso di manganese può aver luogo per il consumo di acqua potabile contaminata, ad esempio da batterie a secco.

    Causa il manganismo, con tremori, difficoltà a camminare e spasmi muscolari e facciali.


    FLUORO

    Fluoro

    Funzioni

    • Aiuta a prevenire la carie

    Fonti Alimentari

    Alimenti ricchi di fluoro includono: acqua potabile (fluorurata o contenente fluoro naturale), pesce e la maggior parte dei tè

    Carenza

    Aumento del rischio di carie dentale

    Tossicità

    Fluorosi dentale: macchie bianche o screziature sui denti permanenti


    CROMO

    Cromo

    Funzioni

    • Lavora a stretto contatto con l’insulina per regolare la glicemia
    • Influenza il metabolismo di carboidrati, lipidi e proteine, ​​potenziando l’insulina.

    Fonti Alimentari

    Alimenti ricchi di cromo includono: fegato, lievito di birra, cereali integrali, noci, formaggi, carne.

    Carenza

    Sintomi simili al diabete: ridotta tolleranza al glucosio e aumento del fabbisogno di insulina.

    La carenza di cromo è stata osservata soltanto in pazienti ospedalizzati con aumento del catabolismo e delle richieste metaboliche nel contesto della malnutrizione.

    Tossicità

    In acuto: feci molli, vertigini, mal di testa e orticaria. In cronico: danni a pelle e reni.

    La tossicità del cromo esavalente (VI) nell’aria è stata stabilita come causa del cancro ai polmoni nei lavoratori dell’acciaio inossidabile.


    MOLIBDENO

    Molibdeno

    Funzioni

    Questo oligoelemento funziona come cofattore enzimatico, facendo parte di enzimi coinvolti nei processi di detossificazione dell’organismo.

    Fonti Alimentari

    Carenza

    La carenza di molibdeno è estremamente rara nelle persone sane ed è associata a funzioni riproduttive compromesse e ritardo della crescita.

    Tossicità

    La tossicità acuta può verificarsi con l’esposizione a miniere industriali e lavorazione dei metalli. Può causare iperuricemia, convulsioni, dolori articolari, infertilità.


    SILICIO

    Silicio

    Funzioni

    Il silicio migliora l’integrità strutturale di pelle, capelli, unghie e la calcificazione ossea.
    Modula il sistema immunitario e la risposta infiammatoria. Accelera il tasso di mineralizzazione ossea. Mitiga il rischio di aterosclerosi.

    Il silicio protegge dalle azioni tossiche dell’alluminio.

    Fonti Alimentari

    Il silicio è ampiamente distribuito negli alimenti con diverse fonti alimentari, che includono: cereali, ortaggi a radice, fagioli, mais, frutta, frutta secca, noci e bevande.

    Carenza

    Rara / Non nota.

    Tossicità

    Rara / Non nota.


    NICHEL

    Nichel

    Funzioni

    Questo oligoelemento non ha una chiara funzione biologica nel corpo umano. Tuttavia, si trova in concentrazioni più elevate negli acidi nucleici, in particolare nell’RNA, e si ritiene che sia coinvolto nella struttura e nella funzione delle proteine.

    Il nichel può aiutare nella produzione di prolattina ed essere quindi coinvolto nella produzione di latte materno.

    Fonti Alimentari

    Il nichel è ampiamente distribuito in diverse fonti alimentari, che includono: tè nero, noci e semi, cioccolato e cacao, alcuni cibi in scatola, cereali integrali, ortaggi, legumi e frutta.

    Carenza

    La carenza di Nichel non ha dimostrato di essere una preoccupazione per gli esseri umani.

    Tossicità

    “allergia al nichel” in soggetti sensibilizzati.

    BORO

    Boro

    Funzioni

    Questo oligoelemento è coinvolto nel metabolismo degli ormoni steroidei, nello sviluppo osseo e nel mantenimento della membrana cellulare.

    Inoltre, non si accumula nei tessuti. Tuttavia, ossa, unghie e capelli hanno livelli di boro più alti, mentre il tessuto adiposo ha livelli di boro bassi.

    Fonti Alimentari

    Gli alimenti vegetali, tra cui frutta, tuberi e legumi, contengono le maggiori quantità di boro. Anche il vino, il sidro e la birra contengono boro 4.

    Carenza

    La carenza di boro è correlata alla diminuzione dell’attività elettrica del cervello, alla memoria a breve termine e alla diminuzione delle capacità nell’esecuzione dei compiti. La carenza di boro è tra i possibili agenti causali nella malattia di Kashin-Beck.

    Tossicità

    L’esposizione ambientale o industriale al boro non sembra problematica per la salute umana.

    NOTA BENE:

    tutti gli oligoelementi sono tossici se assunti a livelli sufficientemente elevati per periodi sufficientemente lunghi. La differenza tra assunzioni tossiche e assunzioni ottimali è grande per alcuni elementi ma è molto più piccola per altri.




    VITAMINA D: la Grande Guida in 8 punti

     

    Parlare della VITAMINA D in poche righe è molto difficile.

    Anni di raccolta dati e revisione delle guide per rendere chiaro a cosa serve, come si assume, e perché è così osteggiata dalla classe medica (non tutta)

    La presente Guida sulla VITAMINA D comprende i seguenti argomenti:

    1. Argomenti generali sulla VITAMINA D
    2. Esami del sangue
    3. Come integrare la VITAMINA D
    4. Integratori di VITAMINA D
    5. Cofattori della VITAMINA D
    6. Problemi ed obiezioni intorno alla VITAMINA D (prima e dopo)
    7. Malattie e disturbi da carenza di VITAMINA D
    8. ESPOSIZIONE SOLARE e VITAMINA D

    Cliccare sulle immagini o sui titoli relativi per accedere alle 8 guide specifiche per argomento.

     

    Guida VITAMINA D – Parte 1

    Argomenti generali sulla VITAMINA D  Che cosa è, a che cosa serve, è un ormone o una VITAMINA, i sintomi da carenza e le malattie correlate, le controindicazioni ad assumerla, le obiezioni sulla tossicità presunta.

     

    Guida VITAMINA D – Parte 2

    Le analisi del sangue

    Guida VITAMINA D – Parte 3

    Come si integra

    Guida VITAMINA D – Parte 4

    Gli Integratori di VITAMINA D

    Guida VITAMINA D – Parte 5

    I cofattori

    Cofattori della VITAMINA D, altre vitamine e minerali che concorrono ad una efficace integrazione e duraturo mantenimento della VITAMINA D lavorando in sinergia.

    Magnesio, VITAMINA K2, Boro, Zinco, VITAMINA A, Vitamine B2, Omega 3.

     

    Guida VITAMINA D – Parte 6

    Come risolvere i problemi relativi

    Come mai non sale la VITAMINA D, errori comuni.

     

    Guida VITAMINA D – Parte 7

    Malattie e disturbi con carenza di VITAMINA D

    Un elenco di disturbi e patologie correlate alla carenza di VITAMINA D: Ristabilire funzionalità integrandola.

     

     

    Guida VITAMINA D – Parte 8

    ESPOSIZIONE SOLARE e VITAMINA D

    Vitamine D3 consigliate da Vitamineral

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    La produzione di malattie ossee: la storia dell’osteoporosi e dell’osteopenia

    anni ’90 e poi proiettate sul corpo di milioni di donne apparentemente per convincerle di avere una malattia curabile con i farmaci, anche se asintomatica.

    preoccupantemente inetta e, come vedrete, probabilmente nasconde un’agenda che non ha nulla a che fare con la promozione della salute.

    Standard devianti: l’invecchiamento trasformato in una malattia

    Quasi a riempire il vuoto lasciato dal disastro della terapia ormonale sostitutiva e dalla disillusione di milioni di donne, le nuove definizioni dell’OMS hanno portato alla diagnosi, e alla successiva etichettatura, di milioni di donne sane di mezza età e anziane con quello che venivano indotte a credere che vi fosse un’altra “condizione di non-salute”, abbastanza grave da giustificare l’uso di farmaci ossei costosi ed estremamente pericolosi (e altrettanto pericolose mega-dosi di calcio elementare) nel perseguimento di aumentare la densità ossea con ogni mezzo necessario.

    Credits Immage to GreenMedInfo

    Una cosa che non può essere messa in discussione, poiché è ormai una questione di storia, è che questa improvvisa trasformazione di donne sane, che non presentavano sintomi di “bassa densità minerale ossea”, in un gruppo a rischio, adatto al trattamento, è servita a generare miliardi di dollari di entrate per i produttori di dispositivi DXA, visite mediche e prescrizioni di farmaci in tutto il mondo.

    CHI stanno prendendo in giro?

    L’osteopenia è, infatti, una non-entità medica e diagnostica. Il termine stesso non descrive altro che una deviazione statistica da un valore numerico o da una norma arbitrariamente determinati.

      • In realtà, le definizioni dell’OMS violano sia il buon senso che i fatti fondamentali della scienza biologica – purtroppo, un fenomeno sempre più diffuso nella scienza finanziata dalle aziende farmaceutiche.

        Dopotutto, chiunque abbia più di 30 anni dovrebbe avere una densità ossea inferiore a quella di un trentenne, poiché ciò è coerente con il normale e naturale processo di invecchiamento sano. Eppure, secondo la definizione di osteopenia dell’OMS, la programmazione del corpo, vecchia di secoli, per ridurre gradualmente la densità ossea con l’avanzare dell’età, è da considerare una progettazione difettosa e/o una patologia che necessita di intervento medico.

        È sorprendente come l’OMS, o qualsiasi altra organizzazione che pretende di essere una “autorità medica” basata sulla scienza, possa far credere a un pubblico apparentemente istruito che il naturale assottigliamento delle ossa non sia normale o, più assurdamente, una malattia. A difesa del pubblico, il modo criptico in cui queste definizioni e diagnosi sono state ammantate di un oscuro linguaggio matematico e clinico rende piuttosto difficile per i non addetti ai lavori discernere quanto sia assolutamente folle la logica che stanno impiegando.

        visualizzato nella sua interezza qui. (Usa il traduttore)

        La densità minerale ossea NON è equivalente alla resistenza ossea

        Sebbene esista una correlazione tra la densità minerale ossea e la qualità/resistenza ossea – vale a dire che si sovrappongono in alcuni punti – non sono equivalenti. In altre parole, la densità, sebbene sia un eccellente indicatore di resistenza alla compressione (resistenza alla rottura quando viene schiacciato da un peso statico), non è un indicatore accurato della resistenza alla trazione (resistenza alla rottura quando viene tirato o allungato).

        Infatti, in alcuni casi, avere una densità ossea più elevata indica che l’osso è effettivamente più debole.

        In altre parole, se sei in grado di vedere e muoverti correttamente nel tuo corpo, hai meno probabilità di cadere, il che significa che sei meno incline alle fratture. Tieni presente inoltre che la qualità dell’osso umano dipende interamente da modelli e scelte dietetiche e di stile di vita e, a differenza delle misurazioni basate sui raggi X, la qualità dell’osso non è scomponibile in valori strettamente numerici, ad esempio i punteggi di densità minerale.

        che per un profano significa il rischio di rompere un osso. Ma un’elevata densità minerale ossea può causare problemi ben peggiori.

        Elevata densità minerale ossea e il rovescio della medaglia: il cancro al seno

        Uno dei fatti più importanti sulla densità minerale ossea, evidentemente assente dalla discussione, è che avere una densità ossea superiore al normale nelle donne di mezza età e anziane AUMENTA effettivamente il rischio di cancro al seno dal 200% al 300%, e questo è secondo una ricerca pubblicata su alcune delle riviste più rispettate e autorevoli al mondo, ad esempio Lancet, JAMA, NCI. (vedi citazioni sotto).

        Sebbene sia noto da almeno 15 anni che un’elevata densità ossea aumenta profondamente il rischio di cancro al seno – e in particolare di cancro al seno maligno – alla questione è stata prestata poca o nessuna attenzione, probabilmente perché contraddice la propaganda esposta dai principali sostenitori della salute delle donne.

        I programmi di sensibilizzazione sul cancro al seno si concentrano sugli screening mammari basati sui raggi X come forma di “individuazione precoce” e l’intera piattaforma della National Osteoporosis Foundation si basa sull’esposizione della convinzione che l’aumento della densità minerale ossea per la prevenzione dell’osteoporosi si traduce in un miglioramento della qualità e della durata della vita. per donne.

        La ricerca, tuttavia, non scomparirà e alla fine queste organizzazioni dovranno riconoscerlo o rischieranno di perdere credibilità.

        FONTI:

        • Journal of the American Medical Association (1996): Le donne con una densità minerale ossea superiore al 25° percentile hanno un rischio di cancro al seno da 2,0 a 2,5 volte maggiore rispetto alle donne al di sotto del 25° percentile.
        • Journal of Nutrition Reviews (1997): è stato riscontrato che le donne in postmenopausa nel quartile più alto per massa ossea metacarpale avevano un rischio maggiore di sviluppare il cancro al seno, dopo aver aggiustato per età e altre variabili note per influenzare il rischio di cancro al seno.
        • Le donne con una storia familiare positiva di cancro al seno e che si trovano nel terzile con densità minerale ossea più alta corrono un rischio maggiore di 3,41 volte rispetto alle donne nel terzile più basso
        • Le donne anziane con elevata densità minerale ossea (BMD) hanno un rischio fino a 2,7 volte maggiore di cancro al seno, soprattutto di cancro avanzato, rispetto alle donne con bassa densità minerale ossea.
        • Le donne nel quartile più basso di massa ossea sembrano essere protette contro il cancro al seno.
        • Una densità ossea più elevata (superiore al 33%) è associata a un rischio due volte maggiore di cancro al seno.
        • Le donne con la densità minerale ossea terzile (BMD) più alta misurata al triangolo di Ward e al collo del femore presentano rispettivamente un rischio di cancro al seno aumentato di 2,2 e 3,3 volte rispetto alle donne con il terzile più basso di BMD.
          • Visualizza ulteriori citazioni sul collegamento cancro al seno-densità ossea.

          Elevata densità ossea: più danno che bene

          La causa di morte n. 1 nelle donne oggi è la malattia cardiaca, e la causa di morte n. 2 è il cancro, in particolare il cancro al seno, e non la morte per complicazioni associate a una frattura o rottura ossea. In effetti, nel grande schema delle cose, l’osteoporosi o la bassa densità minerale ossea non rientrano nemmeno nella lista delle prime 10 cause di mortalità femminile stilata dal CDC.

          Allora perché gli viene assegnato un posto così alto nella gerarchia delle preoccupazioni per la salute delle donne? È una decisione commerciale o medica?

          Indipendentemente dalla ragione o dal motivo, la fissazione ossessiva sulla densità minerale ossea sta minando gravemente la salute generale delle donne. Ad esempio, è noto che gli integratori di calcio in mega dosi assunti da milioni di donne per “aumentare la densità minerale ossea” aumentano il rischio di infarto dal 24% al 27%, secondo due meta-analisi del 2011 pubblicate su Lancet, e 86% secondo una meta-analisi più recente pubblicata sulla rivista Heart.

          Ora, se si considera il caso di aumento del rischio di cancro al seno legato all’elevata densità minerale ossea, la diagnosi di osteopenia o osteoporosi indicherebbe in realtà un rischio significativamente ridotto di sviluppare la malattia.

          Cosa preoccupa di più le donne: rompersi un osso (da cui si può guarire) o sviluppare un cancro al seno?

          In quest’ultimo caso, un valore basso di BMD potrebbe essere considerato motivo di celebrazione e non di depressione, paura e continua assunzione di farmaci o integratori inappropriati, come di solito avviene dopo una diagnosi di osteopenia o osteoporosi.

          Learn more on the GreenMedInfo.com database:


          • [i] WHO Scientific Group on the Prevention and Management of Osteoporosis (2000 : Geneva, Switzerland) (2003). “Prevention and management of osteoporosis : report of a WHO scientific group” (PDF). Retrieved 2007-05-31.
          • [ii] WHO (1994). “Assessment of fracture risk and its application to screening for postmenopausal osteoporosis. Report of a WHO Study Group”. World Health Organization technical report series 843: 1-129. PMID 7941614. Link
          • [iii] Kolata, Gina (September 28, 2003). “Bone Diagnosis Gives New Data But No Answers”New York Times.
          • [iv] Ibid
          • [v] P Dargent-Molina, F Favier, H Grandjean, C Baudoin, A M Schott, E Hausherr, P J Meunier, G Bréart Fall-related factors and risk of hip fracture: the EPIDOS prospective study. Lancet. 1996 Jul 20;348(9021):145-9. PMID: 8684153

           




    Magnesio Citrato (MagFit)

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    Cos’è e a Cosa Serve il Magnesio Citrato

    Il magnesio citrato è un sale costituito dall’unione di un atomo di magnesio carbonato e una molecola di acido citrico.

    Viene usato come correttore di acidità in numerosi farmaci, integratori e prodotti alimentari (E345).

    Inoltre, può essere usato come integratore di magnesio e come rimedio lassativo contro la stipsi occasionale.

    MagFit, come il Supremo, è Magnesio Citrato

    Alcuni integratori di magnesio – come il prodotto Magnesio Supremo® – contengono acido citrico miscelato con magnesio carbonato, il primo ad essere prodotto in Italia con marchio.

    Di recente nasce MagFit prodotto da Prinfit come magnesio citrato effervescente e dal sapore gradevole. (Codice sconto: Vitamineral)

    Prima di bere, è importante attendere che la polvere di Magnesio si sia completamente sciolta in acqua. Quando la soluzione diventa trasparente è il segnale che i due ingredienti (acido citrico e magnesio carbonato) hanno in gran parte reagito tra loro.

    Vantaggi

    Alcune ricerche suggeriscono che il magnesio citrato e gli altri sali organici di magnesio presentano una buona biodisponibilità.

    Questo significa che risultano più facilmente assorbibili nel tratto digestivo rispetto ad altre forme inorganiche, come l’ossido di magnesio e il solfato di magnesio 2.

    Per lo stesso motivo, a parità di dose assunta, il magnesio citrato tende a dare meno effetti gastrointestinali e a produrre un effetto lassativo più delicato.

    Il magnesio citrato potrebbe essere la scelta migliore per chi cerca un integratore di magnesio per promuovere la salute delle ossa e prevenire i calcoli renali.

    Uno studio controllato randomizzato su 20 donne in postmenopausa con osteoporosi ha suggerito che l’integrazione con citrato di magnesio (1.830 mg al giorno per un mese) potrebbe ridurre il rapido tasso di perdita ossea che caratterizza l’osteoporosi 3.

    Sappiamo da tempo che l’acido citrico previene la precipitazione e l’aggregazione del calcio nell’urina 2. In effetti, la somministrazione di magnesio citrato e potassio citrato ha ridotto il rischio di calcoli renali nei pazienti allettati 4.

    Sappiamo anche che il citrato di potassio riduce l’escrezione di calcio nelle urine in misura superiore rispetto ad altri sali di potassio, potendo quindi ridurre il rischio di osteoporosi e calcoli renali 5, 6.

    Uso come Lassativo

    Una volta ingerito, agisce attirando acqua nel lume intestinale, attraverso un fenomeno chiamato osmosi. Quando c’è più acqua nell’intestino, le feci diventano morbide o addirittura acquose e la peristalsi è accelerata.

    Il magnesio citrato può quindi essere usato per trattare la stitichezza occasionale o, nelle quantità prescritte dal medico, per liberare e pulire l’intestino crasso prima di un esame dell’intestino (come una colonscopia).

    Nella maggior parte dei casi, l’uso occasionale del citrato di magnesio per trattare la stitichezza è sicuro per il paziente.

    Tuttavia, l’utilizzo a lungo termine del citrato di magnesio alle alte dosi necessarie per produrre un effetto lassativo può causare problemi legati all’eccesso di magnesio.

    Benefici del Magnesio

    La carenza di magnesio è associata a condizioni sfavorevoli di salute, aumentando il rischio di una lunga serie di malattie.

    46, 47, 48, 49.

    Al contrario, maggiori apporti di magnesio con la dieta sono associati a migliori condizioni di salute e minori rischi di ictus, ipertensione, calcoli renali e possibilmente osteoporosi.

    Magnesio e Osteoporosi

    Il magnesio è un componente critico del nostro scheletro. Basti pensare che il 50-60% del magnesio corporeo totale si trova nelle ossa.

    In numerosi studi osservazionali (ma non in tutti), un minore apporto di magnesio è stato associato a una densità minerale ossea inferiore e a un aumentato rischio di osteoporosi e fratture 8, 9, 10.

    L’integrazione di magnesio è potenzialmente benefica nelle donne con osteoporosi, ma solo pochi studi clinici hanno affrontato l’effetto della supplementazione in queste circostanze 3.

    In un piccolo gruppo di donne in postmenopausa con osteoporosi (età media 57,6 ± 10,6 anni), l’integrazione di 750 mg/die di magnesio idrossido per 6 mesi, seguita da 250 mg/die per altri 18 mesi, ha comportato un aumento della densità minerale ossea al polso dopo un anno, senza ulteriore aumento dopo 2 anni di integrazione 11.

    In un altro studio molto piccolo su donne in postmenopausa che assumevano estrogeni e un multivitaminico, l’integrazione aggiuntiva con 400 mg/die di magnesio e 600 mg/die di calcio ha aumentato la densità minerale ossea al tallone rispetto alla sola terapia sostitutiva con estrogeni 12.

    Le prove non sono ancora sufficienti per affermare che il magnesio citrato sia efficace nella prevenzione dell’osteoporosi, a meno che non sia necessario colmare specifiche carenze 13.

    Salute del Cuore

    Diversi studi collegano bassi livelli di magnesio a un rischio più elevato di malattie cardiache 14, 15.

    D’altronde, un maggiore apporto di alimenti ricchi di magnesio (come cereali integrali, frutta a guscio e verdure), sembra ridurre il rischio di mortalità cardiovascolare del 28% 16.

    Un’analisi di 40 studi su oltre un milione di partecipanti ha scoperto che l’assunzione di 100 mg in più di magnesio al giorno riduceva il rischio di ictus e insufficienza cardiaca (rispettivamente del 7% e del 22%) 17.

    Non è chiaro, tuttavia, se gli integratori di magnesio possano avere lo stesso effetto 18, 19.

    Pressione sanguigna

    L’assunzione di integratori di magnesio consentirebbe riduzioni della pressione sanguigna fino a 12 mmHg, soprattutto nei pazienti ipertesi 20, 21, 22.

    Una meta-analisi di 34 studi controllati randomizzati su un totale di 2.028 partecipanti ha scoperto che l’integrazione di magnesio – alla dose mediana di 368 mg/giorno per una durata media di 3 mesi – ha ridotto significativamente la pressione sistolica di 2,00 mmHg e la pressione diastolica di 1,78 mmHg 23.

    Il magnesio sembra anche aumentare l’efficacia di tutte le classi di farmaci che riducono la pressione sanguigna 21, 24.

    Azione Antinfiammatoria

    Gli integratori di magnesio citrato e cloruro di magnesio hanno ridotto la proteina C reattiva e altri marker di infiammazione negli anziani, nelle persone in sovrappeso e in pazienti con pre-diabete 26, 27, 28.

    Diabete

    Il magnesio gioca un ruolo importante nel regolare il metabolismo del glucosio e la funzionalità dell’insulina.

    È stato ripetutamente dimostrato che bassi livelli di magnesio nel sangue aumentano il rischio di insulino-resistenza, intolleranza al glucosio e iperinsulinemia 29, 30.

    D’altronde, uno studio che ha seguito più di 4.000 persone per 20 anni ha scoperto che i soggetti con il più alto apporto di magnesio avevano il 47% in meno di probabilità di sviluppare il diabete 27.

    Pertanto, l’aumento del consumo di alimenti ricchi di magnesio come cereali integrali, fagioli, noci e verdure a foglia verde, può ridurre il rischio di diabete 28.

    I benefici maggiori potrebbero osservarsi nei soggetti che non assumono abbastanza magnesio con la dieta 29, 30.

    I benefici dell’integrazione di magnesio sui profili metabolici nei pazienti diabetici sono stati riscontrati nella maggior parte degli studi clinici, ma devono ancora essere accertati da ampi studi clinici randomizzati 25.

    Allo stesso modo, sono necessari studi prospettici più ampi per supportare il ruolo potenziale dell’integrazione alimentare di magnesio nel ridurre il rischio di diabete 25.

    Sindrome Premestruale

    La sindrome premestruale è uno dei disturbi più comuni tra le donne in età fertile. I suoi sintomi includono ritenzione idrica, crampi addominali, stanchezza e irritabilità.

    In diversi studi clinici, gli integratori di magnesio hanno ridotto la ritenzione idrica, il cattivo umore, l’emicrania e altri sintomi nelle donne con sindrome premestruale 31, 32, 33.

    Il magnesio ha avuto effetti positivi anche quando assunto insieme alla vitamina B6 34.

    Magnesio ed Emicrania

    Le persone che soffrono di emicrania sembrano presentare carenze di magnesio più frequentemente rispetto al resto della popolazione 35.

    Una dose elevata (600 mg/die) di magnesio elementare (da trimagnesio dicitrato) per via orale per 12 settimane ha ridotto del 41,6% la frequenza del mal di testa e ne ha anche ridotto la gravità, diminuendo l’uso di farmaci e la durata degli attacchi acuti 36.

    In effetti, alcuni studi incoraggianti suggeriscono che il magnesio può prevenire e persino aiutare a curare l’emicrania 37, 38. Inoltre, la sua associazione al trattamento di routine potrebbe migliorarne l’efficacia 39.

    Anche i cibi ricchi di magnesio possono aiutare a ridurre i sintomi dell’emicrania 36.

    Crampi Muscolari

    Le carenze nutrizionali o le aumentate perdite di nutrienti come magnesio, potassio, calcio, sodio, vitamina D e alcune vitamine del gruppo B possono aumentare la suscettibilità ai crampi muscolari 40, 41, 42.

    In uno studio, i partecipanti che hanno assunto 300 mg/die di magnesio elementare (sottoforma di magnesio citrato) per 6 settimane hanno riportato meno crampi muscolari, rispetto al gruppo placebo 43.

    Un altro studio ha indagato l’efficacia degli integratori di magnesio sui crampi alle gambe durante la gravidanza.

    Le donne che hanno assunto 300 mg di magnesio elementare (sottoforma di magnesio bisglicinato) al giorno hanno avuto crampi alle gambe meno frequenti e meno intensi, rispetto alle donne che hanno assunto un placebo 44.

    Dosi e Modo d’uso

    Quando impiegato a fini lassativi, il magnesio citrato viene usato a dosi elevate (10-15 grammi in dose singola), con l’accortezza di assumerlo insieme a generose quantità d’acqua.

    Spesso si utilizzano preparazioni liquide predosate in bottigliette.

    Quando usato come integratore alimentare, la dose standard per l’integrazione di magnesio varia da 200 a 600 mg di magnesio elementare al giorno.

    Considerando che il magnesio citrato contiene 120-160mg di magnesio elementare per ogni grammo, ne occorrono:

    • 1,25-1,66 grammi per ottenere 200 mg di magnesio elementare;
    • 3,75-5 grammi per ottenere 600 mg di magnesio elementare.

    Per dosaggi superiori a 2g/die, è opportuno suddividere la dose giornaliera in più assunzioni quotidiane, specialmente quando insorgono disturbi gastrointestinali.

    Il dosaggio per gli integratori di magnesio varia da persona a persona.

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    Si consiglia di sciogliere 1 cucchiaino da caffè in acqua calda/tiepida 1-2 volte al giorno.

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    Avvertenze

    Sebbene la tossicità del magnesio sia rara, l’assunzione di alcuni integratori di magnesio a dosi elevate può causare diarrea, nausea e crampi addominali.

    Gli integratori di magnesio possono anche interagire con alcuni farmaci, inclusi antibiotici e diuretici.

    Controindicazioni

    In caso di compromissione della funzione renale, è opportuno consultare il medico, in quanto può essere necessario ridurre la posologia ed effettuare controlli della funzione renale e della magnesemia.

    L’integrazione di magnesio è da considerarsi generalmente controindicata nei casi di:

    • Ipersensibilità (allergia) al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti del prodotto.
    • Grave insufficienza renale.
    • Soggetti in terapia digitalica.

    Effetti Collaterali

    Alcuni degli effetti negativi che le persone sperimentano con il citrato di magnesio includono fastidio addominale, nausea, gas e crampi alla pancia.

    Al di sotto di questa soglia, che equivale a circa 2,5 grammi di magnesio citrato, è improbabile che si verifichino effetti collaterali digestivi 45.

    Sebbene rara, può verificarsi una tossicità da magnesio nei soggetti che assumono dosi estreme di questo integratore o soffrono di una grave malattia renale.

    I segni di tossicità includono nausea, vomito, battito cardiaco irregolare, diarrea, debolezza muscolare, respirazione irregolare, letargia e ritenzione urinaria.

    Le reazioni allergiche non sono comuni.


    Se vuoi puoi scegliere altre forme di Magnesio

    Leggi su Vitamineral altri articoli sul magnesio, puoi scegliere fra questi:


     




    Zinco: Un minerale Essenziale a tutte le età

    Dopo un breve escursus sulla amatissima vitamina D3, e di quanto sia diffusa la sua carenza, e quanto sia importante per la nostra salute, il dr. Claudio Sauro ci parla dello Zinco riprendendo le ricerche del dr. Michael T. Murray ricercatore della Seattle University.

    Pertanto mette in evidenza che fin dalla giovane età, come in tutti gli altri momenti della vita, lo Zinco è necessario, e la sua carenza porta ad avere diverse patologie.
    Per farci capire quanto sia importante non essere carenti di Zinco e mettere in luce tutto il suo potere curativo lo ha chiamato “bomba atomica”.

     

    UNA BOMBA ATOMICA: LO ZINCO (dr Claudio Sauro)

    Abbiamo parlato in precedenza dell’importanza della Vit D3 cronicamente carente nella popolazione perché non legata all’alimentazione ma all’esposizione al sole. La carenza di tale vitamina è già una bomba atomica per la salute dal momento che entra nella funzione di 4200 geni.

    Una mia ricerca aveva evidenziato che il livello medio di questa vitamina nella popolazione è di 13 ng/ml quando dovrebbe essere di 30-100 ng/ml. Ho già esposto nei Post precedenti quello che causa tale carenza.

    Come ben già sapete nel ultimo secolo si è passati da una civiltà agricola ad una civiltà industriale e questo ha comportato oltre all’inquinamento ed ad un tipo di lavoro stressante anche ad un cambio radicale nell’alimentazione. Se prima l’alimentazione era più povera, soprattutto più povera di proteine non mancava di alcuni oligoelementi essenziali che attualmente sono diventati cronicamente carenti.

    La carenza si è determinata anche in conseguenza all’aumento esponenziale nel consumo di zuccheri che determinano l’impoverimento di alcuni elementi essenziali. Lo zucchero attualmente lo mettiamo ovunque, nel caffè, quasi in qualsiasi bevanda e la fetta di dolce molto spesso non manca a fine pasto. E poi chi non rinuncerebbe al panettone di Natale ed alla Colomba di Pasqua.

    Ora, in seguito al consumo di zuccheri c’è stato un aumento esponenziale del diabete soprattutto negli ultimi cinque decenni. Io che sono medico di famiglia posso testimoniare quanti ipoglicemizzanti ed insulina prescrivo. La percentuale dei diabetici è altissima. E tutto quello che comporta il diabete sarebbe troppo lungo spiegare in questa sede.

    è la carenza di Zinco ad essere alla base del diabete.

    Quando pane, pasta e riso non venivano raffinati tale carenza non esisteva perché gli alimenti integrali sono ricchi di questo elemento. Fino a poco tempo fa si pensava che la carenza di Zinco fosse secondaria nell’insorgenza del diabete perché i dosaggi ematici di questo elemento evidenziavano una carenza modesta. Ma lo Zinco è uno ione prevalentemente endocellulare e la quantità che si trova nel sangue è irrisoria (10%) e non rispecchia il valore reale e tanto meno quello endocellulare.

    C’è un altro punto fondamentale, il fabbisogno di Zinco aumenta con l’introito di zuccheri. Se voi avete un alimentazione ricca di zuccheri semplici e di amidi complessi (pasta, pane, riso ecc) avete un grande fabbisogno di zinco. Oltre quanto sia importante questo elemento ce lo dicono gli studi che sono emersi negli ultimi anni. Basta dire che lo Zinco regola 300 funzioni enzimatiche della cellula, senza le quali la cellula non può sopravvivere. Questo vi rende conto della sua importanza.

    Ma quello che è più sconvolgente è che si è visto in seguito ad analisi del plasma endocellulare che è stato possibile eseguire in seguito ad innumerevoli prelievi autoptici è che c’è una grave carenza nel 80-90% della popolazione. Questo soprattutto nei paesi industrializzati, e sono proprio quelli che hanno la maggior incidenza di diabete e guarda caso anche di tumori. Ma vediamo un po alcune funzioni dal momento che sarebbe impossibile elencarle tutte:

    • Lo zinco data la sua azione di stabilizzazzione delle membrane neuronali ha una significativa azione sul sistema nervoso come stabilizzante le sue funzioni.
      In particolare:

      • 1 – favorisce e regolarizza il sonno (una sua carenza può causare disturbi del sonno: si pensi a quanti induttori del sonno si vendono ai giorni nostri)
      • 2- risulta efficace in molte forme epilettiche ed in associazione con antiepilettici ne aumenta l’efficacia
      • 3- Il Dott Gaubio ha curato con successo molte convulsioni infantili esclusivamente servendosi di zinco
      • 4 – il Dott Hagger lo ha trovato molto efficace contro le tossi convulsive.
      • 5 – molte osservazioni ne hanno constato l’efficacia come antispasmodico ed ansiolitico 6- il Dott. Steinau ha curato con successo una forma dissociativa con fiori di zinco 6- si è visto che una grave carenza di zinco nell’infanzia può predisporre a gravi malattie mentali che molto spesso si accompagnano anche a diabete.

    Vi ho elencato solo alcuni punti molto interessanti. In base a queste considerazioni possiamo tranquillamente dedurre che se avete un alimentazione ricca di amidi (pasta, pane, riso, dolci ecc) vi conviene assumere almeno 50 mg di Zinco al giorno (tenete conto che la quantità che si assorbe è circa il 30%) e così, se avete un infezione e tutte le altre patologie che ho elencato.

    In farmacia troverete delle compresse di Solfato di Zinco da 200 mg, vi consiglio di prenderne un quarto al giorno, una compressa intera ha un dosaggio eccessivo che può dare nausea ed il surplus inoltre non serve.


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    Riferimenti bibliografici

    1. Hemilä H., “Zinc lozenges and the common cold: a meta-analysis comparing zinc acetate and zinc gluconate, and the role of zinc dosage”, Journal of Royal Society of Medicine, 2017 May(vedi fonte)
    2. Prasad AS, Bao B, Beck FW, Kucuk O, Sarkar FH., “Antioxidant effect of zinc in humans”, Free Radical Biology and Medicine, 2004 Oct 15(vedi fonte)
    3. Hunter P., “The inflammation theory of disease. The growing realization that chronic inflammation is crucial in many diseases opens new avenues for treatment”, EMBO Reports, 2012 Nov 6(vedi fonte)
    4. Jayawardena R, Ranasinghe P, Galappatthy P, Malkanthi R, Constantine G, Katulanda P., “Effects of zinc supplementation on diabetes mellitus: a systematic review and meta-analysis”, Diabetology & Metabolic Syndrome, 2012 Apr 19(vedi fonte)
    5. Cruz KJ, de Oliveira AR, Marreiro Ddo N., “Antioxidant role of zinc in diabetes mellitus”, World Journal of Diabetes, 2015 Mar 15(vedi fonte)
    6. Cervantes J, Eber AE, Perper M, Nascimento VM, Nouri K, Keri JE., “The role of zinc in the treatment of acne: A review of the literature”, Dermatologic Therapy, 2017 Nov 28(vedi fonte)
    7. Gupta M, Mahajan VK, Mehta KS, Chauhan PS., “Zinc therapy in dermatology: a review”, Dermatology Research and Practice, 2014 Jul 10(vedi fonte)

    Ancora sullo Zinco

    Lo zinco contribuisce al normale metabolismo acido base, al normale metabolismo dei carboidrati, alla normale funzione cognitiva, alla normale sintesi del DNA, alla normale fertilità e alla normale riproduzione, al normale metabolismo dei macronutrienti, al normale metabolismo degli acidi grassi, al normale metabolismo della vitamina A, alla normale sintesi proteica, al mantenimento di ossa normali, al mantenimento di capelli normali, al mantenimento di unghie normali, al mantenimento di una pelle normale, al mantenimento di normali livelli di testosterone nel sangue, al mantenimento della capacità visiva normale, alla normale funzione del sistema immunitario, alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo.

    Caratteristiche:

    I tessuti che hanno maggiori depositi sono le carotidi, il nervo ottico, la prostata e la cute.

    Lo zinco ha circa 300 proprietà benefiche per il nostro intero organismo:
    Ha una grossa funzione nella crescita: stimola infatti il GH ed il Testosterone. A livello del sistema immunitario ritarda l’atrofia del TIMO. I linfociti T sono prodotti dal Timo.

    Secondo i dosaggi di integrazione si stimola:

    • per 2-3 mesi a 7.5 mg otteniamo un  buon equilibrio linfocitario.

    La sua carenza provoca predisposizione tumorale per diminuite difese.

    Interviene nell’attivazione dell’enzima delta6desaturasi (sistema delle prostaglandine):

    • i sintomi sono le smagliature, rughe (anche per carenza di retinolo) macchie bianche sulle unghie deficit sensoriali (olfatto e gusto).

    Nei soggetti con insufficiente polmonari è facile associare carenza di Zinco Contribuisce alla corretta formazione del liquido spermatico:

    • quindi la sua scarsità può essere causa di infertilità.

    La sua carenza provoca la creazione e di insulina mal funzionante (sindrome da insulino resistenza) l’elevato livello di insulina conseguente trasforma gli zuccheri in trigliceridi con in abbinamento un abbassamento ematico degli HDL e un‘innalzamento dell’LDL HmgCoa Redattasi:

    • un’enzima attivato dall’insulina che fa aumentare l’LDL. Interviene nel fattore d’intolleranza al glucosio assieme al Cromo e alla vitamina B3

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    Contiene 15 mg di zinco bisglicinato

     

    Deficit di Zinco: Come assumerlo, Dose Giornaliera Raccomandata e tanto altro

    Zinco nella Dieta: Proprietà e Benefici


    Altre funzioni dello Zn

    • Stimola gli osteoblasti e gli osteociti : sinergia con Ca, con attenzione alle dosi di Zn eccessivamente elevate (200 mg di Solfato di Zinco possono dare nausea e vomito).
    • Azione antiossidante : Il SOD (superOssidoDismutasi) dipende dallo Zn, questo enzima blocca un radicale pericolosissimo il SuperOssidoAnione che poi diviene H2O 2poi ridotto dal Glutatione e Selenio.
    • Regola anche i livelli estrogenici. La mancanza dipende da costante mal nutrimento specie nelle zone i cui terreni sono poveri di zinco ma soprattutto dalla raffinazione degli amidi e da un eccessivo introito di zuccheri. Gli effetti più clamorosi della carenza di questo minerale riguardano il ritardo della crescita del bambino. Dopo una supplementazione di zinco si è riscontrata una ripresa della crescita e della maturazione sessuale.
    • Altri sintomi riguardano lesioni cutanee, anosmia, anoressia, tendenza all’infezione, sterilità, depressione, disturbi della vista. Sono più di 80 gli enzimi zinco dipendenti appartenenti a tutte sei le classi enzimatiche.
    • Lo zinco è inoltre implicato nel metabolismo dei glucidi e dei lipidi, nella sintesi proteica compresi gli acidi nucleici.
    • Stabilizza la membrana cellulare e di conseguenza la struttura di proteine e le glicoproteine come insulina.
    • Ritardo nella crescita: i bambini e gli adolescenti carenti di zinco presentano a dolori articolari nella crescita il nanismo se è legato a carenza di zinco regredisce rapidamente.
    • Apparato genitale: la sua presenza è legata al corretto sviluppo e funzion amento dei genitali femminili e maschili. La carenza di questo minerale può portare calo della libido maschile e all’ipertrofia della prostata.
    • attività sessuale; nella terza età per prevenire disturbi alla prostata; in gravidanza, per la più facile tendenza alla formazione di strie, Lo zinco, infatti, è legato alla formazione delle fibre elastiche del tessuto connettivo.
    • Un altro importante impiego si ha con uso topico, nelle bruciature e nelle ustioni: permette una più veloce cicatrizzazione.
    • Disturbi visivi: la cecità notturna può dipendere da una diminuita attività legata ad una carenza di zinco
    • Antivirale: lo zinco ha un sicuro effetto antivirale, in particolare sui Rino virus
    • Sistema immunitario: stabilizzando la membrana cellulare con attività antiossidante può aiutare anche nella prevenzione della degenerazione cellulare. Sembra inoltre che la carenza di zinco conduca a patologie psichiatriche come l’autismo alla schizofrenia
    • Pelle ed annessi: la carenza di zinco è legata alla salute di capelli e unghie. La presenza di macchie bianche indica una carenza relativa di zinco, possono calare rapidamente i valori di Zinco durante situazioni di stress, digiuno mestruazioni
    • Diabete: perché zinco è legato all’insulina in suo corretto apporto può aiutare a controllare l’ipoglicemia, sempre che ne esista ancora una produzione
    • Lo zinco è distrutto e antagonizzato da: estrogeni, i farmaci antitubercolosi, antidepressivi IMAO, corticosteroidi, diuretici, alcol, fitati, metalli pesanti.

    Michael T. Murray ricercatore della Seattle University

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    L’Aceto di mele: i benefici sulla salute se usato nella alimentazione

     

    Scopri qui una ricetta per utilizzarlo al meglio!

    Da Macrolibrarsi

    Una mela al giorno toglie il medico di torno

    Questo dice la saggezza popolare e questo confermano le più recenti scoperte mediche: le mele sono ricche di

    • sali minerali tra cui calcio, fosforo, magnesio, potassio, sodio e zolfo
    • oligoelementi come ferro, magnesio, rame
    • vitamine, in particolare vitamina A e C
    • proteine, zuccheri, fibre,…
    • pectina, che agisce come disintossicante dell’organismo

    I 10 vantaggi dell’Aceto di Mele

    1. Migliora la produzione di saliva ed enzimi digestivi. Ciò porta a una diminuzione del gonfiore addominale, e dei problemi digestivi
    2. Contribuisce al mantenimento di un corretto peso-forma: stimola il metabolismo, e al contempo attenua il desiderio di dolce.
    3. Attiva le difese immunitarie, e uccide batteri, funghi e altri micro-organismi.
    4. Stimola la circolazione, e contribuisce al drenaggio delle cellule adipose e della cellulite.
    5. Contenendo acido malico, allevia i dolori articolari e contrasta la formazione di calcoli.
    6. Alcalinizza il corpo umano.
    7. Essendo ricavato anche dalla buccia di mele è ricco di triterpenoidi, che contrastano la proliferazione di cellule tumorali.
    8. Può essere utilizzato per fare i gargarismi, in una soluzione acqua e aceto: in tal modo si possono alleviare afte, gengive sanguinanti, mal di denti e infezioni del cavo orale.

    Può essere anche assunto tutte le mattine, mescolando insieme 2 cucchiaini di aceto di mele e 1 di miele in un bicchiere di acqua: questo drink contribuisce alla prevenzione di malattie e al mantenimento di un corretto stato di salute.

    Riconoscere un buon aceto di mele

    Attenzione anche al prezzo: un buon aceto di mele deve essere di origine biologica, ed ottenuto da buccia+polpa+torsolo delle mele.

    Con mele 100% italiane

    Produttore: Salvia

     

     

    Aceto di Mele

    Aceto di sidro di mele crudo, non filtrato, con madre

    Produttore: Baule Volante

     

    Aceto di Mele non Pastorizzato

    Biologico e non pastorizzato

    Produttore: Il Nutrimento


    Ricerche di Vitamineral sull’Aceto di mele

    ACETO DI MELE: Un aiuto nella gestione del Diabete

    Sulla base delle prove scientifiche, l’aceto di mele sembra probabilmente efficace nel controllo la GLICEMIA.

    Ricapitolando, secondo gli studi, l’aceto di mele:

    1. Aiuta ad abbassare la glicemia e l’insulina: se consumato con un pasto ad alto contenuto di carboidrati, ha dimostrato di abbassare significativamente i livelli di glucosio nel sangue e di insulina dopo aver mangiato.
    2. Migliora la sensibilità all’insulina: uno studio condotto su persone con insulino-resistenza o diabete di tipo 2 ha rilevato che l’aggiunta di aceto a un pasto ad alto contenuto di carboidrati ha migliorato la sensibilità all’insulina del 34% 22.
    3. Abbassa la glicemia: in uno studio condotto su persone affette da diabete di tipo 2, coloro che hanno assunto l’aceto di mele con uno spuntino serale ad alto contenuto proteico hanno avuto una riduzione doppia della glicemia a digiuno.

    Altri spunti di ricerca sul Diabete ed insulino-resistenza:





    Perché assumere Boro e quanto?
    Studi e ricerche

     

    Per gli appassionati di ricerche ecco un articolo completo di studi interessanti sul Boro.

    Per i profani, invece volevo riferire che trovo il Boro un ottimo cofattore della vitamina D, nel senso che l’aiuta ad alzarne il valore nel sangue, aiuta il magnesio nella gestione del Calcio ed anche del Paratormone.
    Quindi è giusto pensare che un Paratormone che fa fatica a scendere o un calcio che si è alzato troppo, trovino la risposta in una carenza di Boro.
    da 3 a 10 mg al giorno è un dosaggio utile.

    Riferimenti

    Dove acquistarlo ed in che forma

    Integratore a base di Boro ottenuto da lieviti saccaromiceti


    • Now Foods, confezioni da 250 cps da 3 mg.

    Reperibile su EBay e KGC Shop

     

     

     

    Altri integratori con Boro li trovate su Macrolibrarsi


    Traduzione dagli studi sul Boro

    Il boro è un minerale traccia con effetti biologici, anche se la sua essenzialità è dibattuta.
    Si ritiene aumenti il ​​testosterone se integrato a dosi più elevate rispetto al cibo, ma mancano ricerche. Potrebbe essere un sottoprodotto dei suoi effetti antinfiammatori.
    Quali sono i benefici del boro?

    Sembra essere in grado di ridurre i livelli di marcatori infiammatori e può ridurre l’artrite reumatoide , l’osteoartrite e i crampi mestruali , anche se sono necessarie molte più ricerche prima di poter essere sicuri di questi benefici. Potrebbe anche avere un piccolo effetto positivo sul colesterolo LDL , ma questo non è certo.

    Quali sono gli effetti collaterali e gli svantaggi del boro?

    Sembra essere generalmente sicuro, anche se manca la ricerca sull’uomo sui suoi effetti avversi, quindi potrebbero essere giustificate dosi più piccole.

    Informazioni sul dosaggio

    La dose attiva più bassa di integrazione di Boro sembra essere 3 mg, che è efficace nel supportare i parametri ormonali nelle donne in postmenopausa. Gli studi sull’osteoartrosi hanno utilizzato 6 mg di boro mentre gli studi sui giovani che indagavano sui cambiamenti ormonali hanno utilizzato 10 mg.

    La dose ottimale non è attualmente nota, ma le dosi sopra indicate sembrano essere attive per gli obiettivi sopra menzionati.


    1 .Fonti e struttura

    Il boro è un minerale alimentare che, sebbene venga assunto quotidianamente, non è stato accettato come vitamina o minerale essenziale. Al momento non è previsto un requisito minimo noto.

    1 . 1Fonti

    Le fonti più importanti di boro nella dieta sono frutta, verdura, tuberi e acqua potabile. [1] Viene utilizzato anche in alcuni prodotti industriali ed è plausibile la possibilità che i livelli sierici di boro aumentino in conseguenza di ciò, soprattutto se entra in contatto con ferite. [2] Buone fonti di boro sono: [1]

    • Avocado (circa 1,11 mg/0,102 mmol per avocado) [3]
    • Cipolle in scaglie, disidratate (6.573+/-3.228mcg/g)
    • Cannella macinata (10,37+/-0,661 mcg/g)
    • Prezzemolo (26.878+/-1.778mcg/g)
    • Succo di mela (1.881+/-0.082mcg/g) e salsa (2.828+/-0.12mcg/g)
    • Ciliegie (1.482+/-0.243mcg/g)
    • Pesche (1.872+/-0.112mcg/g)
    • Brodo di manzo (1.264+/-0.609mcg/g)
    • Gelato (0,192+/-0,03 mcg/g)
    • Farina (0,275+/-0,139)
    • Cornflakes fortificati (0,314+/-0,079 mcg/g)
    • Pane bianco arricchito (0,202+/-0,07 mcg/g)
    • Gambo di broccoli (0,889+/-0,039 mcg/g)

    I prodotti con un valore trascurabile (meno di 0,015 mcg/g) sono: [1]

    • Manzo e Pollo
    • Formaggi e latticini escluso il gelato
    • Amido di mais
    • Riso
    • Spaghetti
    • Gelatina, budini o zucchero

    1 . 2 Significato biologico

    [4]

    2 .Farmacologia

    2 . 1 Assorbimento

    [5] poiché l’84% di una dose radiomarcata è stata trovata nelle urine dopo una dose orale di 10 mg in persone altrimenti sane. [6]

    Si ritiene che il trasporto passivo possa svolgere un ruolo poiché il boro è il più piccolo metalloide conosciuto [7] (questo è stato notato nelle piante [8] ), sebbene anche le piante abbiano mostrato trasportatori che accettano selettivamente il boro. [9] [10] Per quanto riguarda i mammiferi, un trasportatore del borato accoppiato al sodio (NaBCl o SLC4A11) è stato identificato nel ratto, [11] nei suini [12] e nel tessuto intestinale umano [13] ed è sensibile al boro alimentare. [12]

    2 . 2 Siero

    [14] fluttuando da 0,008-0,016 mg/l nel placebo, con un picco fino a 0,058 mg/l dopo 1 ora e un picco di 0,136 mg/l dopo 4 ore. [14]
    Questo studio non è riuscito a notare differenze nelle concentrazioni di boro urinario per 2 giorni di raccolta. Uno studio che misurava gli effetti del boro nel siero ha osservato che l’integrazione standard di boro a 10 mg era in grado di influenzare biomarcatori selezionati secondo la stessa sequenza temporale (con picco di efficacia a 4 ore e alcuni a 1 ora). [15]

    2 . 3 – Eliminazione

    È stato notato che a livelli di assunzione alimentari il boro viene perso in minima parte nelle feci (2%), mentre altre vie di perdita sono urinarie e, in una certa misura, attraverso il sudore e il respiro. [5] [16]

    [17] L’escrezione estremamente rapida del boro attraverso le urine è stata notata in altre parti dell’uomo. [18]

    3 . Neurologia e cervello

    3 . 1 – Carenza

    di magnesio . [19] Questo stato di carenza è associato a deterioramento cognitivo se abbinato a un’assunzione adeguata di 3 mg o più [20] che può essere associato al coinvolgimento del boro nella stabilizzazione della membrana neuronale. [21] [22]

    Può svolgere un ruolo nel preservare la funzione neuronale, ma attualmente non esistono prove di intervento a sostegno dell’integrazione

    4 . Interazioni con le prestazioni

    Non pervenute

    5 .Metabolismo del glucosio

    [14]

    6 . Massa ossea e scheletrica

    6 . 1 – Osteoartrite

    [23] che è stato seguito da uno studio pilota su 20 pazienti con osteoartrite confermata che ha mostrato una risposta del 50% (metà dei pazienti che hanno riportato benefici) con 55 mg di sodio tetraborato decaidrato. (6 mg di boro elementare) suggerendo alcuni possibili benefici per l’osteoartrosi. [24] Ciò può essere correlato all’osservazione che il liquido osseo e sinoviale delle persone artritiche è inferiore a quello dei controlli sani. [23]

    6 . 2 – Interventi

    magnesio . [25] Sembrava esserci una riduzione della minzione di fosforo e un leggero aumento del calcio urinario solo nelle atlete. [25]

    [26] la riduzione del calcio urinario è stata notata in donne con un basso apporto di magnesio nella dieta in un altro studio e questo non è stato notato insieme all’integrazione di magnesio (non carente). [17]

    7 . Infiammazione e immunologia

    7 . 1 – Citochine

    6 giorni di integrazione di 10 mg di boro sono in grado di ridurre i livelli di TNF-a nel siero del 19,1%, di proteina C-reattiva ad alta sensibilità del 45% e di IL-6 del 43,9% in maschi altrimenti sani. [15]

    8 . Interazioni con gli ormoni

    8 . 1 – Testosterone

    Meccanicamente, le concentrazioni di boro in vitro negli omogenati testicolari non sono associate ai tassi di conversione dell’androstenedione in testosterone. [27]

    [15]
    Dopo 7 giorni di integrazione, l’aumento del testosterone libero (28,3%) ha raggiunto un valore significativo, ma la diminuzione dell’SHBG non lo è stata. [15]
    Un altro studio che ha utilizzato 4 settimane di integrazione di boro da 10 mg ha rilevato una tendenza verso un aumento del testosterone (11,4%) ma non è riuscito a raggiungere la significatività statistica. [6]

    [28]

    tempo o dalla dose poiché studi prolungati con la stessa dose o con una dose inferiore non riescono a replicare l’aumento del testosterone libero osservato in uno studio

    3 mg può preservare una diminuzione del testosterone indotta dalla dieta. [26] L’aumento sembrava essere di maggiore entità quando il magnesio nella dieta era basso, suggerendo che il boro potrebbe agire su meccanismi simili.

    lo zinco

    [29] Questi risultati suggeriscono che l’accumulo di boro nei testicoli contribuisce ad un aumento del testosterone, e il tempo o la dose possono essere fattori che contribuiscono e sono stati replicati con 25 mg/kg nell’arco di 6 settimane (tossicità), mentre 2-12,5 mg/kg sono stati associati a miglioramenti del testosterone. [27]

    8 . 2 – Estrogeni

    [15] Al contrario, un altro studio ha rilevato che per 4 settimane con 10 mg di boro si sono riscontrati aumenti di estradiolo sierico da 51,9 pmol/mL a 73,9 pmol/L in 18 uomini apparentemente sani. [6]

    Due studi su maschi ed estrogeni, con risultati dicotomici alla stessa dose nella stessa popolazione

    Nelle donne in postmenopausa che seguono una dieta carente di boro, l’integrazione di boro a 3 mg al giorno è in grado di preservare i livelli di estrogeni che diminuiscono durante la carenza di boro. [26]

    8 . 3 – Ormone luteinizzante

    10 mg di boro al giorno per una settimana non influenzano in modo significativo l’LH nei maschi adulti [15] e anche dosi variabili nei ratti che raggiungono dosi tossiche non riescono a influenzare l’LH. [29]

    8 . 4 Ormone che stimola i follicoli

    [29]

    8 . 5 – Cortisolo

    Una settimana di integrazione di boro da 10 mg in maschi altrimenti sani non riesce a influenzare il cortisolo. [15]

    9 . Interazioni con i sistemi di organi

    9 . 1 – Testicoli

    [29]

    9 . 2 – Prostata

    [30] Ciò è in contrasto con uno studio precedente che aveva riscontrato un RR di 0,63 che indicava quasi la metà del rischio con una dieta ad alto contenuto di boro. [31]

    9 . 3 – Vescica e tratto urinario

    [32] 10 mg di boro al giorno sono stati somministrati a persone con urolitiasi confermata (calcoli renali) e i pazienti tendevano a riferire una riduzione del dolore dopo 2-3 giorni di trattamento e diversi pazienti hanno notato la scomparsa di calcoli renali entro poche settimane di trattamento; il tempo necessario per eliminare i calcoli renali era molto variabile. [32]

    10 . Interazioni nutriente-nutriente

    10 . 1 – Vitamina D

    La supplementazione di boro interagisce con il metabolismo della vitamina D. [33] Ciò è esemplificato da una dieta carente di boro (marginalmente in magnesio e rame) che riduce i livelli di vitamina D a 44,9 nM di 25-idrossivitamina D dopo 63 giorni, ma aumenta di nuovo a 62,4 nM dopo 49 giorni di rifornimento con 3 mg di boro [ 34 ] e un intervento che utilizzava 6 mg di fruttoborato (forma di boro immagazzinata nel frutto) che rilevava un aumento del 20% della 25-idrossivitamina D in individui carenti di vitamina D e si diceva che non fosse dovuto a fluttuazioni stagionali. [33]

    [33] Questa ipotesi non è stata verificata.

    Sembra elevare i livelli di un intermedio tra la vitamina D3 e la vitamina D3 ormonalmente attiva, attraverso meccanismi sconosciuti

    11 . Sicurezza e tossicologia

    11 . 1 – Generale

    Il limite superiore tollerabile (TUL) del boro è stato fissato a 20 mg al giorno per le persone di età superiore ai 18 anni. [35] Questo è leggermente superiore al limite superiore avverso non osservabile (NOAEL) di 17,5 mg basato su studi sui ratti. [36]

    [38] e quando i livelli sierici sono stati confermati a 499,2 ppb e concentrati nel liquido seminale non si sono verificati danni avversi sui parametri seminali [39] né sono stati accertati. osservato in una coorte con una media di 14,45 mg al giorno, con un intervallo di assunzione superiore a 30 mg. [36]

    [29] Questi effetti sono stati replicati nei ratti esposti a 1173 mg per 90 giorni. [40]

    Il danno testicolare derivante da livelli eccessivi di boro sembra essere almeno tre volte superiore rispetto alle dosi supplementari standard e probabilmente non costituisce un problema con un’adeguata integrazione

    Tossicità acuta del boro

    È stato riportato (nessun caso di studio citato) che dosi orali di 5-6 g di boro (5.000-6.000 mg) nei neonati o 15-20 g negli adulti (15.000-20.000 mg) causano morte acuta negli esseri umani. [29]

    Il boro, essendo utilizzato nei pesticidi, ha alcune informazioni tossicologiche negli animali che sono fortemente sovraesposti al boro.

    Riferimenti
    1. Hunt CD, Shuler TR, Mullen LM Concentrazione di boro e altri elementi negli alimenti umani e nei prodotti per la cura personale J Am Diet Assoc. (1991 maggio)
    2. Pediatr Clin North Am. (aprile 1986)
    3. Concentrazioni e assunzioni di H, B, S, K, Na, Cl e NaCl negli alimenti(Gennaio 1994)
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    5. Devirian TA1, Volpe SL Gli effetti fisiologici del boro alimentare Crit Rev Food Sci Nutr. (2003)
    6. Naghii MR1, Samman S L’effetto dell’integrazione di boro sulla sua escrezione urinaria e fattori di rischio cardiovascolare selezionati in soggetti maschi sani Biol Trace Elem Res. (marzo 1997)
    7. Zangi R1, Filella M Vie di trasporto dei metalloidi dentro e fuori la cellula: una revisione delle conoscenze attuali Chem Biol Interact. (aprile 2012)
    8. J Membr Biol. (maggio 2000 )
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    10. Dordas C1, Chrispeels MJ, Brown PH Permeabilità e trasporto mediato dai canali dell’acido borico attraverso vescicole di membrana isolate dalle radici di zucca Plant Physiol. (2000 novembre)
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    Sale di Epsom: i benefici e come usarlo

    I SALI DI EPSOM, O SALI INGLESI, sono tradizionalmente utilizzati per depurare il corpo, per via sia interna sia esterna

    I sali di Epsom sono un rimedio naturale che può essere utilizzato per uso interno e per uso esterno, in molte situazioni. Grazie al loro spiccato effetto depurativo, diventano un toccasana per gli organi emuntori e per la pelle.

    Cosa è il sale di Epsom

    Su Macrolibrarsi

    La sua caratteristica è quella di avere un sapore amaro e salato, mentre i cristalli possono avere un colore che varia dal bianco, al rosa, al verde a seconda dei metalli che contiene.

    Diversi sono i benefici che si possono attribuire a questi sali, che sono utili per alleviare diversi disturbi di salute, fra i quali:

    • spasmi e dolori muscolari causati da carenza di magnesio,
    • rallentare il battito cardiaco accelerato,
    • emicrania,
    • calcoli al fegato,
    • accumulo di tossine,
    • stitichezza e transito intestinale rallentato,
    • dolori e gonfiori degli arti inferiori,
    • cellulite,
    • stress.

    Inoltre, il sale di Epsom può dare sollievo alla pelle in caso di:

    • prurito anche causato da punture di insetti,
    • scottature,
    • irritazioni e infiammazioni.

    Alcuni studi dimostrano anche che l’epsomite può essere utile in caso di infarto, malattie cardiache e diabete.

    Come usare il sale di Epsom

    Il sale può essere usato sia per uso interno che esterno. Ecco i modi più comuni e utili per poterlo impiegare.

    Per uso esterno

    Il sale di Epsom può essere usato per dei pediluvi, non solo rilassanti, ma anche per:

    • togliere dolore e cattivo odore: un pediluvio con questi sali la sera permette di alleviare i gonfiori e il dolore, soprattutto causati da cattiva circolazione e ristagno dei liquidi in eccesso. Aiuta anche a eliminare i cattivi odori e ad ammorbidire la pelle soprattutto nelle parti più secche e ruvide.

    Bagno

  • 3 – Uso quotidiano di bellezza

    Il solfato di magnesio usato come cosmetico per il viso? Sì, e può essere usato per:

    • eliminare i punti neri: unite una manciata di sale di Epsom a un albume di uovo, sbattete bene e applicate sulla zona T del viso (mento, naso, fronte). Lasciate in posa per circa 15 minuti poi sciacquate con acqua tiepida.

    4 – Capelli

    Non ci crederete, ma il sale di Epsom può essere un ottimo aiuto per la cura e la bellezza della nostra chioma. Può essere usato per:

    • riequilibrare il sebo in eccesso: se avete i capelli grassi, potete provare a riportarli a un maggiore equilibrio con il solfato di magnesio, mescolandolo direttamente nello shampoo, e spalmandolo sui capelli. Aggiungete dell’aceto di mele, e lasciate in posa per 10 minuti prima di risciacquare.

    Per uso interno

    L’uso maggiore che viene fatto del sale di Epsom è legato alla pulizia del fegato attraverso il lavaggio epatico.
    In questo articolo trovate maggiori informazioni su come farlo.

    Può essere utile anche per eliminare i calcoli dal fegato (se però sono di grosse dimensioni, rischia di causare coliche) e come lassativo in caso di stitichezza.

    Poiché l’uso del sale di Epsom assunto internamente può avere complicazioni anche severe, è sconsigliato il fai da te: rivolgetevi a un operatore competente che possa seguirvi e darvi dosaggi e tempi di assunzione del sale di Epsom per trattare queste problematiche.

    Controindicazioni

    Per uso interno è sconsigliato in coloro che sono affetti da patologie renali.

     

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    Confezione da 500 gr in polvere

     

    AVVERTENZE

    I benefici del Magnesio Solfato (o Sale di Epsom) sono reputabili alla presenza sia del magnesio che dello zolfo in forma di solfato. Chiunque sappia di avere una intolleranza allo zolfo deve tenerne conto (Mutazione Suox)

    A causa del sapore amaro, non gradevole per tutti, esistono anche le compresse di Sali di Epsom (Magnesio solfato)
    Tenere conto che prendere i sali di Epsom costituisce anche una integrazione di magnesio a tutti gli effetti.

    Per sapere quanto magnesio elementare si integra tramite i sali di Epsom consultare le etichette e gli ingredienti riportati sulla confezione del prodotto che volete usare.

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    Leggi i dosaggi utili sulla confezione (max 7 cp)

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