VITAMINA K: Lezioni dal passato

Dedico questo articolo alla memoria di WESTON A. PRICE

 

RIEPILOGO:

  • Biografia del dr Weston Price – Price morì prima che la ricerca degli scienziati russi diventasse nota in Occidente.
  • Anno 1980: Bland, Jeffrey. Riportano “Lotta contro le malattie cardiovascolari: la ricerca del fattore X del dottor Weston Price.”
  • Anno 2004: Vermeer C, Hamulyak K. Vitamin K: lessons from the past.
  • Anno 2004: Vermeers C, Schurgers LJ, at al. pubblicano “Dietary Intake of Menaquinone Is Associated with a Reduced Risk of Coronary Heart Disease: The Rotterdam Study. J. Il più vasto studio sulla Vitamina K2)
  • Anno 2008: Masterjohn Sulle tracce dell’inafferrabile X-Factor: un mistero vecchio di sessantadue anni finalmente risolto

ANNO 2024: Nonostante le evidenze i medici attuali ancora temono la Vitamina K perché pensano che abbia attinenza solo con la coagulazione del sangue. I medici di oggi sono indietro di 60 anni.

Dr. Weston A. Price

Il dottor Weston A. Price (1870-1948), un dentista di Cleveland, è stato chiamato “Isaac Newton della nutrizione”. Nella sua ricerca delle cause della carie dentale e della degenerazione fisica che osservò nel suo studio dentistico, passò dalle provette e dai microscopi alle prove non studiate tra gli esseri umani.

Il dottor Price cercò i fattori responsabili dei denti fini tra le persone che li avevano: persone isolate e non industrializzate.

Il mondo divenne il suo laboratorio.

Durante il viaggio, le sue scoperte lo portarono a credere che la carie dentale e le arcate dentarie deformate con conseguente affollamento, denti storti e aspetto poco attraente fossero semplicemente un segno di degenerazione fisica, derivante da ciò che sospettava: carenze nutrizionali.

Price ha viaggiato in tutto il mondo per studiare gruppi umani isolati, inclusi remoti villaggi in Svizzera, comunità gaeliche nelle Ebridi Esterne, eschimesi e indiani del Nord America, isolani melanesiani e polinesiani dei Mari del Sud, tribù africane, aborigeni australiani, Maori neozelandesi e gli indiani del Sud America. Ovunque andasse, il dottor Price scoprì che bei denti dritti, libertà dalla carie, corpi robusti, resistenza alle malattie e caratteri eccellenti erano tipici dei nativi che seguivano la loro dieta tradizionale, ricca di fattori alimentari essenziali.

Per favore, goditi quello che ha da dire. Puoi anche leggere la sua biografia.

Principi senza tempo di diete tradizionali sane secondo Weston Price.

BIOGRAFIA WESTONE PRICE

Per oltre dieci anni viaggiò in parti isolate del globo per studiare la salute delle popolazioni non toccate dalla civiltà occidentale. Il suo obiettivo era scoprire i fattori responsabili di una buona salute dentale. I suoi studi hanno rivelato che la carie dentale e le arcate dentarie deformate che provocano denti affollati e storti sono il risultato di carenze nutrizionali, non di difetti genetici ereditari.

I gruppi studiati da Price includevano villaggi remoti in Svizzera, comunità gaeliche nelle Ebridi Esterne, popolazioni indigene del Nord e del Sud America, isolani melanesiani e polinesiani dei Mari del Sud, tribù africane, aborigeni australiani e Maori neozelandesi. Ovunque andasse, il dottor Price scoprì che bei denti dritti, assenza di carie, buon fisico, resistenza alle malattie e carattere eccellente erano tipici dei gruppi nativi che seguivano le loro diete tradizionali, ricche di nutrienti essenziali.

Quando il dottor Price analizzò gli alimenti utilizzati dai popoli isolati, scoprì che, rispetto alla dieta americana dei suoi tempi, essi fornivano almeno quattro volte più vitamine idrosolubili, calcio e altri minerali, e almeno DIECI volte più grassi. vitamine solubili, da alimenti di origine animale come burro, uova di pesce, crostacei, frattaglie, uova e grassi animali: gli stessi alimenti ricchi di colesterolo ora evitati dal pubblico americano in quanto poco salutari.

Questi popoli tradizionali e sani sapevano istintivamente ciò che gli scienziati dei tempi del dottor Price avevano recentemente scoperto: che queste vitamine liposolubili, le vitamine A e D, erano vitali per la salute perché agivano come catalizzatori per l’assorbimento dei minerali e l’utilizzo delle proteine. Senza di essi, non possiamo assorbire i minerali, non importa quanto abbondanti possano essere nel nostro cibo. Il dottor Price scoprì un ulteriore nutriente liposolubile, che chiamò Attivatore X, che è presente nel fegato dei pesci e nei crostacei, nelle carni degli organi e nel burro delle mucche che mangiano erba verde in rapida crescita in primavera e autunno.

Tutti i gruppi indigeni avevano una fonte di Attivatore X, ora ritenuto essere la vitamina K2, nella loro dieta.

Le persone isolate fotografate da Price – con i loro bei corpi, la facilità di riproduzione, la stabilità emotiva e la libertà da malattie degenerative – sono in netto contrasto con i moderni civilizzati che sopravvivono con i “cibi sostitutivi del commercio moderno”, tra cui zucchero, farina bianca, latte pastorizzato, alimenti a basso contenuto di grassi, oli vegetali e articoli pronti pieni di diluenti e additivi.

Le scoperte e le conclusioni del Dr. Price sono presentate nel suo classico volume, Nutrizione e degenerazione fisica. Il libro contiene fotografie sorprendenti di popoli indigeni belli e sani che illustrano in modo indimenticabile la degenerazione fisica che si verifica quando i gruppi umani abbandonano le diete tradizionali e nutrienti a favore dei moderni cibi pronti.

Le fotografie scattate dal dottor Weston Price illustrano la differenza nella struttura facciale tra quelli che seguono una dieta nativa e quelli i cui genitori avevano adottato le diete “civilizzate” di alimenti trasformati devitalizzati.

I Seminoles “primitivi” nella foto a sinistra hanno facce larghe e attraenti con molto spazio per le arcate dentarie. La ragazza Seminole “modernizzata” a destra, nata da genitori che avevano abbandonato la loro dieta tradizionale, ha un viso ristretto, denti affollati e una ridotta immunità alle malattie.


Vermeer C, Hamulyak K.
Vitamin K: lessons from the past. (Fonte)

VITAMINA K: LEZIONI DAL PASSATO

TRADUZIONE

La vitamina K fu scoperta agli inizi degli anni ’30 dallo scienziato danese Henrik Dam come fattore liposolubile necessario per la normale emostasi [1].

[2].

Si è scoperto che due attività enzimatiche sono associate alla formazione di Gla: la gammaglutamil carbossilasi, che è l’enzima responsabile della formazione di Gla e la concomitante ossidazione dell’idrochinone della vitamina K in epossido di vitamina K.(1980-Weston Price)[], così come il complesso enzimatico della vitamina K-epossido reduttasi mediante il quale l’epossido della vitamina K prodotto nella reazione di carbossilazione viene riconvertito in idrochinone della vitamina K (Baggio-2002-[]).

La scoperta della prima proteina contenente Gla non coinvolta nella coagulazione del sangue (proteina Gla ossea, nota anche come Osteocalcina) è stata una pietra miliare nel cambiamento dei nostri concetti (1959-[]), ma inizialmente l’importanza di questa scoperta fu riconosciuta solo da coloro che erano coinvolti nella ricerca fondamentale sulla vitamina K.

Ci sono voluti più di due decenni prima che ci si rendesse conto che “la vitamina K non serve più solo per la coagulazione”[].

Dopo la scoperta iniziale dell’Osteocalcina, furono scoperte altre proteine Gla, tra cui la proteina Gla della matrice (MGP, il più potente inibitore della calcificazione dei tessuti molli attualmente conosciuto). []) e la proteina 6 della sequenza di arresto della crescita (Gas6, un regolatore della proliferazione cellulare e dell’apoptosi []). Sorprendentemente, la presenza di proteine Gla non è stata limitata ai mammiferi o ai vertebrati, ma sono state identificate anche proteine Gla altamente specializzate come componenti delle neurotossine delle lumache dei coni [].

La conoscenza dettagliata del genoma umano ha portato all’identificazione di due nuove famiglie di proteine contenenti Gla con funzione sconosciuta, le proteine Gla ricche di prolina (PRGP) e le proteine Gla transmembrana (TMGP). Nei casi in cui conosciamo la loro funzione, la presenza di residui di Gla nelle rispettive proteine Gla è essenziale per la loro attività []. In questo numero Berkner e Runge descrivono la scoperta e il potenziale impatto delle proteine Gla extraepatiche in un’eccellente recensione [].

Dopo la scoperta di così tanti tessuti diversi che richiedono vitamina K e di così tante nuove ed entusiasmanti proteine Gla, ci si potrebbe aspettare che abbiamo imparato la lezione dal passato.

Tuttavia, il fegato (cioè il luogo in cui vengono sintetizzati i fattori della coagulazione contenenti Gla) è estremamente efficiente nell’estrarre la vitamina K dalla circolazione. È stato dimostrato che nella popolazione sana, con assunzioni di vitamina K adeguate per la completa carbossilazione di tutti i fattori della coagulazione del sangue, il 20-30% dell’Osteocalcina circolante rimane sotto-carbossilata. [].

Nella nostra esperienza basata su migliaia di soggetti, la completa carbossilazione dell’Osteocalcina circolante è estremamente rara nei soggetti senza integrazione (con vitamina K) [,]. È stato dimostrato che la sottocarbossilazione dell’Osteocalcina è comune anche nel tessuto osseo[]. Nuove prove basate su anticorpi specifici per conformazione hanno rivelato che lo stesso vale per MGP (SCHURGERS et al., dati non pubblicati).

L’implicazione di questi risultati è che la protezione contro la calcificazione cardiovascolare è probabilmente non ottimale nella maggior parte della popolazione e che tale protezione può essere migliorata con semplici misure dietetiche, ad esempio aumentando l’assunzione di vitamina K.

Coerentemente con questi risultati, diversi studi basati sulla popolazione suggeriscono che un basso apporto di vitamina K è associato

  • ad un aumento della calcificazione delle arterie,
  • ad un aumento del rischio di infarto miocardico
  • e ad un aumento della mortalità cardiovascolare [,].

La prova finale dell’effetto benefico di un’elevata assunzione di vitamina K sulla salute vascolare è arrivata da uno studio di intervento clinico randomizzato in cui si è scoperto che gli integratori contenenti vitamina K bloccavano completamente la calcificazione delle arterie correlata all’età [].

Prove sempre più numerose suggeriscono che un’elevata assunzione di vitamina K nella dieta contribuisce anche alla salute delle ossa. Quindi:

più vitamina k2 equivale a più salute delle ossa

Vit. K2 e SALUTE DELLE OSSA

Numerosi studi condotti da diversi gruppi hanno dimostrato che l’assunzione di vitamina K nella dieta è direttamente correlata alla massa ossea e inversamente correlata al rischio di frattura [,].

Bassi livelli sierici di vitamina K e alti livelli di Osteocalcina sottocarbossilata sono stati riscontrati in soggetti con ridotta massa ossea e fratture osteoporotiche (Rotterdam Study-il più grande studio sulle vitamine K, 2004[,]).

Inoltre, i dati di uno studio di intervento clinico randomizzato hanno mostrato che un integratore contenente 1 mg al giorno di vitamina K ha comportato una riduzione del 40% del tasso di perdita ossea in postmenopausa []. In questo studio l’effetto della vitamina K è stato misurato come effetto extra in una popolazione in studio già integrata con calcio e vitamina D.

Queste sono ragioni convincenti per aumentare il nostro apporto di vitamina K almeno fino al livello riscontrato nel quartile più alto della popolazione generale, che nei Paesi Bassi è di circa 250 µg al giorno per la vitamina K1 e 50 µg al giorno per la vitamina K2[].

Tuttavia, tutte le attuali linee guida si basano esclusivamente sul bassissimo fabbisogno di vitamina K per la sintesi dei fattori della coagulazione del sangue. Ancora una volta si commette l’errore di concentrarsi sul sistema emostatico.
Tuttavia, numerose evidenze suggeriscono che il fabbisogno di tessuti extraepatici è maggiore.

Un secondo esempio da cui dovremmo imparare dal passato è il campo del

trattamento anticoagulante orale.

Negli esperimenti sugli animali, è stato dimostrato che il warfarin induce calcificazione arteriosa entro 2-4 settimane [], e deformazioni ossee entro diversi mesi [].

  • Nell’uomo, è noto che i derivati cumarinici provocano la sindrome fetale da warfarin, caratterizzata da un’eccessiva calcificazione della cartilagine con conseguente sviluppo osseo anormale [].
  • Un gruppo ad alto rischio di calcificazione arteriosa è quello con insufficienza renale allo stadio terminale ed emodialisi. Tali pazienti possono richiedere una terapia antitrombotica per contrastare le complicanze della calcificazione cardiovascolare.

Dobbiamo tuttavia affrontare la questione se la cattiva salute vascolare possa essere peggiorata dagli anticoagulanti orali.

È interessante notare, a questo proposito, che l’emodialisi è stata menzionata come controindicazione al trattamento con cumarina e che la somministrazione di cumarina è stata identificata come un fattore di rischio per la calcifilassi nei pazienti sottoposti a dialisi [].

D’altra parte, è notevole che anche dopo 50 anni in cui il trattamento con cumarina è stato ampiamente utilizzato, il numero di effetti collaterali segnalati (ad eccezione delle complicanze emorragiche) è rimasto notevolmente basso.

Una spiegazione potrebbe essere che ci siano sistemi di riserva che assumono le funzioni delle proteine Gla extraepatiche una volta che la loro funzione viene eliminata dalle cumarine. In alternativa, queste proteine potrebbero essere coinvolte principalmente in processi fisiologici lenti, così che i loro potenziali effetti collaterali diventino evidenti solo dopo decenni anziché dopo mesi.

Ovviamente, la questione se un paziente abbia bisogno di un trattamento con cumarina deve essere decisa dal medico curante sulla base delle condizioni del paziente. È importante, tuttavia, che nel prendere questa decisione si considerino anche i potenziali effetti collaterali degli anticoagulanti orali.

diminuzione della massa ossea o l’aumento della calcificazione delle arterie non vengono monitorati.

BLIBLIOGRAFIA

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WESTON PRICE ED IL FATTORE X

I primi studi di maggior rilevanza e pionieristici sulla vitamina K2 risalenti al 1945 sono opera del dr Weston Price  e lo leggiamo proprio sul sito della Weston Price Foundation:

TRADUZIONE

Nel 1945, il dottor Weston Price descrisse “un nuovo attivatore simile alla vitamina” che svolgeva un ruolo influente nell’utilizzo dei minerali, nella protezione dalla carie, nella crescita e nello sviluppo, nella riproduzione, nella protezione contro le malattie cardiache e nel funzionamento del cervello.

Un test chimico, determinò che questo composto, che chiamò Attivatore X, era presente nel grasso del burro, negli organi e nel grasso degli animali che consumavano erba verde a crescita rapida, e anche in alcuni frutti di mare come le uova di pesce.

Price morì prima che la ricerca degli scienziati russi diventasse nota in Occidente.

Questi scienziati hanno utilizzato lo stesso test chimico per misurare un composto simile alla vitamina K. La vitamina K2 è prodotta dai tessuti animali, comprese le ghiandole mammarie, dalla vitamina K1, che si trova nelle piante verdi a crescita rapida.

Altri articoli inerenti pubblicati su Vitamineral




È proprio necessario assumere vitamina K2 quando si integra Vitamina D?

Sul Blog Myhdiet

il Dr.Michael Donaldson, PhD scrive:

La scienza della nutrizione può creare confusione e, come consumatori, siamo costantemente bombardati da messaggi provenienti da ogni parte. Ci sono così tanti blogger e punti di vista diversi sulla nutrizione. E ognuno ha diritto alla propria opinione e alcuni sono più bravi di altri a sembrare autorevoli.

Di chi ti fidi?

Ora la scienza ha dimostrato che la vitamina D e la vitamina K sono piuttosto correlate.

Esaminiamo queste affermazioni per non utilizzare un integratore di vitamina K2 una alla volta per tutte:

  1. Assumiamo molta vitamina K nella nostra dieta.
  2. I nostri corpi producono vitamina K per noi.
  3. Nessuno è carente di vitamina K.
  4. La vitamina K è pericolosa.
  5. La vitamina D è sicura senza vitamina K.

Quindi se mangiamo verdure a foglia verde, sì, c’è molta K1 nella nostra dieta, ma c’è pochissima vitamina K2 in una dieta a base vegetale. E la vitamina K1 e K2 sono diverse e non sono completamente intercambiabili. Questo è molto importante da capire.

2. I nostri corpi producono abbastanza vitamina K per noi?

Ci sono ancora poche prove che la vitamina K del nostro microbiota intestinale ci faccia molto bene. Un team investigativo del Centro di ricerca sulla nutrizione umana sull’invecchiamento della Tufts University, nel 2017, ha trovato una quantità significativa di menachinoni prodotti nell’intestino ma ha affermato:

“I menachinoni (la forma della vitamina K2) non sono stati rilevati nel siero, e nemmeno le concentrazioni fecali di i singoli menachinoni né il gruppo menachinone erano associati ad alcun marcatore di infiammazione”.

Non ci sarebbero problemi di mancata attivazione delle proteine dipendenti dalla vitamina K se i nostri corpi producessero veramente la vitamina K2 per noi. Ma questi problemi influiscono sulla salute delle ossa e contribuiscono alla calcificazione delle arterie cardiache e dei tessuti molli, oltre ad altri effetti di cui stiamo ancora imparando.

3. Nessuno è carente di vitamina K2?

L’osteocalcina attivata dalla vitamina K è il rinforzo delle ossa. Proprio come il cemento a base di calcio è fragile senza armatura, così le ossa senza osteocalcina attivata dalla vitamina K sono fragili e soggette a fratture, indipendentemente da quanto dense sembrino essere su una scansione DEXA.

Ciò è stato dimostrato in uno studio condotto su oltre 7.500 donne anziane sane che vivono in modo indipendente. L’osteocalcina sottocarbossilata è un fattore di rischio accertato e spesso ricorrente per le fratture ossee osteoporotiche.

Anche i bambini sono sensibili. Quando 20 bambini con fratture a bassa energia sono stati confrontati con un gruppo di controllo di bambini senza fratture, i bambini con bassi livelli di osteocalcina attivata dalla vitamina K avevano un rischio di frattura 78 volte maggiore. (Studio)

Quindi, un basso livello di vitamina K2 è un enorme fattore di rischio sia per i giovani che per gli anziani.

Uno studio condotto nei Paesi Bassi, PREVEND, ha dimostrato che circa il 30% della popolazione aveva livelli funzionali insufficienti di vitamina K. Ma era peggio se una persona era già malata. Circa il 50% delle persone che avevano malattie cardiovascolari, diabete o malattie renali croniche non avevano livelli sufficienti di vitamina K2.

Quindi, concludiamo che l’insufficienza di vitamina K2 è più probabilmente la regola, non l’eccezione, tra coloro che sono anziani o affetti da malattie.

4. La vitamina K è pericolosa?

L’interazione tra farmaci anticoagulanti e vitamina K è stata fraintesa. I medici ci dicono di interrompere l’assunzione di vitamina K in modo che non interferisca con i loro farmaci. Ma in realtà sono i farmaci ad essere antagonisti della vitamina K. La vitamina K è ciò che appartiene al corpo e i farmaci interferiscono con tutta l’attività della vitamina K, non solo con la sua attività di coagulazione.

5. La vitamina D è sicura senza vitamina K?

Nel 2017 è stato ipotizzato che, poiché la vitamina D provoca un aumento della produzione di proteine dipendenti dalla vitamina K, questa interazione potrebbe portare a una relativa carenza di vitamina K2 in una persona, soprattutto quando si assumono grandi dosi di vitamina D. Ora nel 2019 abbiamo avere la prova. In uno studio randomizzato, controllato con placebo (RCT) su persone con sintomi depressivi, a 66 persone di età compresa tra 60 e 80 anni sono state somministrate 1200 UI di vitamina D3 al giorno per 6 mesi e confrontate con 65 persone che assumevano un placebo. Quando l’analisi ha preso in considerazione l’uso di multivitaminici e antagonisti della vitamina K, è stata riscontrata una differenza significativa nei livelli funzionali di vitamina K a 6 mesi. Il danno sarebbe probabilmente stato peggiore con una quantità utile di vitamina D, come 5000 UI al giorno. Così il gioco è fatto.

In uno studio randomizzato è stato dimostrato che la vitamina D causa una relativa insufficienza di vitamina K2.
In realtà non è sicuro assumere grandi dosi di vitamina D senza una buona fonte di vitamina K2.
Anche se stai assumendo vitamina D per benefici non ossei, dovresti considerare di assumere insieme ad essa la vitamina K2. Quindi, riassumiamo ciò che abbiamo imparato qui:

  1. Assumiamo molta vitamina K nella nostra dieta?
    No. Otteniamo molta vitamina K1, ma non abbastanza vit.K2. E non sono la stessa cosa.
  2. I nostri corpi producono vitamina K per noi?
    La vitamina K del nostro microbiota intestinale non sembra aiutarci molto.
  3. Nessuno è carente di vitamina K2?
    Circa il 30% della popolazione adulta di una città dei Paesi Bassi aveva livelli insufficienti di vitamina K2. Se una persona aveva una malattia cronica, la percentuale era più vicina al 50%. L’insufficienza è molto comune.
  4. La vitamina K è pericolosa?
    I farmaci sono pericolosi e hanno effetti collaterali. La vitamina K è sicura e ha benefìci collaterali.
  5. La vitamina D è sicura senza vitamina K2?
    La vitamina D supplementare senza vitamina K2 provoca una carenza funzionale di vitamina K, dimostrata in un RCT.

References:

  1. Karl JP, Meydani M, Barnett JB, Vanegas SM, Barger K, Fu X, et al. Fecal concentrations of bacterially derived vitamin K forms are associated with gut microbiota composition but not plasma or fecal cytokine concentrations in healthy adults. Am J Clin Nutr . 2017 Oct ;106(4):1052–61. Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5611782/
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  4. Riphagen IJ, Keyzer CA, Drummen NEA, De Borst MH, Beulens JWJ, Gansevoort RT, et al. Prevalence and Effects of Functional Vitamin K Insufficiency: The PREVEND Study. Nutrients . 2017 Dec ;9(12):1334. Available from: https://www.mdpi.com/2072-6643/9/12/1334
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  6. van Ballegooijen AJ, Beulens JWJ, Schurgers LJ, de Koning EJ, Lips P, van Schoor NM, et al. Effect of 6-Month Vitamin D Supplementation on Plasma Matrix Gla Protein in Older Adults. Nutrients . 2019 Feb ;11(2):231. Available from: https://www.mdpi.com/2072-6643/11/2/231




Osteoporosi. Il calcio non è l’unico minerale costituente delle ossa

Credits Immage: CB- Creative Bloq

Spesso si prende uno o due integratori e si pensa che magari riescano da soli a fare il lavoro, ma non è così semplice ripristinare il tessuto osseo perduto se ci sono delle condizioni che continuano a consumarlo. Ad esempio se si continua a fare una vita sedentaria o prendere farmaci, fumare, o prendere vitamina D senza tutti i cofattori.

Il presente articolo mostra i principali nutrienti e strategie per il sostegno della struttura ossea, ma non si fa carico della personale diagnosi, cura e monitoraggio delle ossa. Pertanto, ogni integrazione qui consigliata potrebbe senza dubbio essere la base di discussione con il vostro medico.

L’osteoporosi non è soltanto perdita di calcio. Nelle ossa troviamo almeno 12 minerali:




Le Vitamine e Minerali: cosa sono e a cosa servono?

Crediti immagine a MandalaBeauty

Non prescrivere mai un farmaco finché è possibile dare consigli alimentari.
(Ibn al-Nagis, medico arabo del XIII secolo)

In ogni alimento si distinguono macronutrienti e micronutrienti.

I micronutrienti formano la piccola parte rimanente costituita da vitamine, acidi grassi e amminoacidi essenziali, sali minerali.

Si tratta di sostanze indispensabili alla vita che vanno assunte con gli alimenti, poiché l’organismo non è in grado di produrle.

Storia

eliminazione di scorie e sostanze tossiche, migliorano i meccanismi difensivi del sistema immunitario, partecipano alla trasformazione di zuccheri, grassi e proteine, contribuiscono alla produzione dei neuromediatori.

(minerali, acidi grassi e amminoacidi essenziali). Essi contribuiscono a completare e potenziare l’attività delle vitamine secondo quello che è stato definito ‘principio dell’orchestra’.

enzimi (manganese, rame, zinco), fanno parte di ormoni (iodio tiroideo).

‘oligoelementi’.

L’identificazione

La storia della Medicina della prima metà del Novecento è caratterizzata da una sorta di gara intrapresa dagli scienziati per isolare e sintetizzare la struttura molecolare delle diverse vitamine. Ogni nuova scoperta veniva premiata con il Nobel nella disciplina della Chimica o della Medicina.

Le interazioni

Le vitamine e i minerali subiscono l’influenza favorevole o antagonista da parte di diversi fattori (altri micronutrienti, temperatura, luce, pH).

Il ‘principio dell’orchestra’

Cosa Sono le Vitamine

Le vitamine sono piccole molecole organiche, necessarie in modeste quantità per il normale funzionamento e la sopravvivenza dell’organismo.

Nella maggior parte dei casi, le vitamine devono essere assunte attraverso la dieta , o almeno dovremmo perché non possono essere sintetizzate dall’organismo, ma il cibo è meno nutriente di 50 anni fa.

sono indispensabili per la vita, e “ammina”, poiché in origine si riteneva fossero delle ammine.

ammina della vita“.

Caratteristiche

Le vitamine sono accumunate dalle seguenti caratteristiche:

  • ma funzionano meglio prese poco e spesso, che in una unica grande megadose.
  • per molte vitamine anche l’eccesso (ipervitaminosi) è pericoloso per la salute.
    (ma non quanto i farmaci, e appena si smette l’integrazione torna tutto a posto)

Vitamine Sintetizzabili dall’Organismo

Gli esseri umani sono in grado di sintetizzare in una certa misura solo alcune vitamine.

Ad esempio, la vitamina D viene prodotta nella pelle esposta alla luce solare, mentre la Niacina può essere sintetizzata dall’amminoacido triptofano.

Inoltre, la vitamina K e alcune vitamine del gruppo B vengono sintetizzate dai batteri intestinali. Tuttavia, molte di queste vitamine vengono utilizzate localmente nell’intestino, con uno scarso contributo al soddisfacimento delle richieste dell’organismo.

Quali Sono

Attualmente si conoscono 13 vitamine:

  • Vitamina A (retinoidi e carotenoidi)
  • Vitamina B1 (tiamina, aneurina, vitamina anti-beri-beri)
  • Vitamina B2 (riboflavina, vitamina G)
  • Vitamina B3 (niacina, acido nicotinico, vitamina PP)
  • Vitamina B5 (acido pantotenico)
  • Vitamina B6 (piridossina)
  • Vitamina B7 (biotina o vitamina H)
  • Vitamina B9 (acido folico, più correttamente folati)
  • Vitamina B12 (cobalamina)
  • Vitamina C (acido ascorbico e ascorbati)
  • Vitamina D (colecalciferolo ed ergocalciferolo)
  • Vitamina E (tocoferoli e tocotrienoli)
  • Vitamina K (vitamina K1 e K2)

Le “False” Vitamine

Il lettore più attento avrà notato che nell’elenco mancano alcuni numeri, come la vitamina B4 e la vitamina B8.

Queste lacune si devono al fatto che delle vitamine inizialmente considerate tali sono poi state “revocate”, in quanto prive dei requisiti necessari per essere considerate delle vere vitamine.

Per questo motivo vengono talvolta utilizzati impropriamente i termini:

  • vitamina B4 in riferimento alla colina;
  • vitamina B8 in riferimento all’inositolo;
  • vitamina B10 in riferimento all’acido 4-aminobenzoico (PABA);
  • vitamina B11 in riferimento all’acido pteril-epta-glutammico;
  • vitamina B13 in riferimento all’acido orotico;
  • vitamina F in riferimento agli acidi grassi essenziali acido linoleico e acido alfa-linolenico;
  • vitamina P in riferimento ai flavonoidi in generale o ad alcuni specifici, come la quercetina o l’esperidina;
  • vitamina J in riferimento alla colina.

Vitamine Idrosolubili e Liposolubili

Le tredici vitamine attualmente conosciute si possono dividere in due categorie, in base alla relativa solubilità in acqua e oli:

  • vitamine idrosolubili: sono solubili in acqua ma non nei grassi;
  • vitamine liposolubili: sono solubili nei grassi (e solventi organici) ma non in acqua.

La seguente immagine riporta l’elenco completo delle vitamine idrosolubili e di quelle liposolubili.

L’utilità della suddetta classificazione riguarda principalmente l’assorbimento e il destino metabolico delle vitamine assunte con la dieta.

La solubilità di una vitamina influenza infatti il modo in cui viene assorbita, trasportata, immagazzinata ed escreta dall’organismo.

La seguente tabella riassume le più importanti differenze tra vitamine liposolubili e vitamine idrosolubili.

Vitamine liposolubili

  • Le riserve corporee possono sopperire a periodi più o meno lunghi di privazione alimentare. Di conseguenza, non devono essere necessariamente assunte quotidianamente (a condizione che l’assunzione media nel tempo sia adeguata)
  • Poiché le vitamine liposolubili vengono immagazzinate, possono dare tossicità quando assunte a dosi molto elevate. Ciò è particolarmente preoccupante per le vitamine A e D, che possono essere tossiche se assunte in eccesso.
  • Le vitamine liposolubili si trovano in associazione con grassi e oli negli alimenti. Vengono anche assorbite meglio quanto assunte insieme a una fonte di grassi, per cui in caso di integrazione se ne consiglia l’assunzione ai pasti.
  • Resistono meglio al calore, ma anche alla luce e all’ossidazione

Vitamine idrosolubili

  • A causa della ridotta permanenza nell’organismo, è necessaria un’assunzione regolare di vitamine idrosolubili con la dieta per evitare carenze
  • Non vengono accumulate nell’organismo in modo apprezzabile (ad eccezione della vitamina B12) e sono facilmente escrete attraverso l’urina
  • Ad eccezione della vitamina B12, che viene fornita solo da alimenti di origine animale, le vitamine idrosolubili sono sintetizzate dalle piante e si trovano sia negli alimenti vegetali che in quelli animali.
  • In generale, le vitamine idrosolubili vengono distrutte più facilmente durante la cottura rispetto alle vitamine liposolubili.

Funzioni

A differenza dei macronutrienti (carboidrati, proteine e lipidi), le vitamine non servono come fonte di energia per il corpo e non hanno nemmeno una funzione strutturale (non partecipano direttamente alla costruzione dei tessuti).

Contribuiscono invece alle reazioni deputate alla produzione di energia e facilitano i processi metabolici e fisiologici in tutto il corpo.

Le vitamine sono essenziali per il metabolismo cellulare. In particolare, molte vitamine (soprattutto quelle del gruppo B) regolano centinaia di reazioni metaboliche agendo come coenzimi.

Ogni singola vitamina possiede una moltitudine di funzioni specifiche. Tuttavia, a livello generale possiamo affermare che:

  • le vitamine liposolubili sono invece necessarie per promuovere la crescita, la riproduzione e la salute.
  • Vitamina A: Supporta la crescita cellulare, la funzione immunitaria, lo sviluppo fetale e la vista. Più in generale, è coinvolta nella regolazione della crescita e della specializzazione (differenziazione) di quasi tutte le cellule del corpo umano.
  • Vitamina B2: Costituisce i coenzimi FAD e FMN che svolgono un ruolo importante nella produzione di energia, nel metabolismo di grassi, droghe e tossine, e nella protezione dai radicali liberi.
  • Vitamina B3 – Niacina: Costituisce il coenzima NAD+ e NADP+, che partecipa al metabolismo energetico, al mantenimento dell’integrità del genoma, al controllo dell’espressione genica e alla comunicazione cellulare. Può essere utilizzata per trattare la dislipidemia.
  • Vitamina B5: Costituisce il coenzima A, interviene nel metabolismo dei nutrienti per produrre energia e nella sintesi di grassi, colesterolo, ormoni steroidei, vitamine liposolubili, acetilcolina e melatonina.
  • Vitamina B6: Costituisce il coenzima di numerosi enzimi coinvolti nel metabolismo degli aminoacidi e nella sintesi di niacina, emoglobina e neurotrasmettitori (come serotonina, dopamina e GABA).
  • Vitamina H o B7: Costituisce il coenzima degli enzimi decarbossilasi e trans carbossilasi.
  • Vitamina D: Favorisce l’assorbimento intestinale di calcio e fosforo e influenza la mineralizzazione ossea. È molto importante per il normale funzionamento dei sistemi neuromuscolare e immunitario.
  • Vitamina E: Agisce come antiossidante proteggendo gli acidi grassi polinsaturi delle membrane cellulari dalla distruzione ossidativa.
  • Vitamina K: Necessaria per la sintesi epatica di diversi fattori di coagulazione del sangue. Svolge un ruolo importante anche nella salute delle ossa e del cuore

Per quanto riguarda Sali Minerali nella Dieta, Funzioni e relative carenze consulta il sito X115


Le mie raccolte sulle interazioni e sinergie fra vitamine e minerali


 




Guida Vitamina D – Parte 5
I cofattori

Cofattori della VITAMINA D, altre vitamine e minerali che concorrono ad una efficace e duratura integrazione di Vitamina D.

  1. PRINCIPALI  interazioni della Vitamina D
    ▶️ Vitamine liposolubili A, D e K2 in sinergia con Zinco e Magnesio
    ▶️La Vitamina D lavora in sinergia complessivamente con i seguenti nutrienti:
    Magnesio, Vitamina K2, Vitamina A, Boro, Omega 3, Vitamina B2 e Zinco.
  2. A che cosa serve il BORO? E perché è un cofattore di vitamina D?
    ▶️
    Informazioni sul, Boro importantissimo cofattore di Vitamina D
    ▶️ Perché assumere Boro e quanto? – Studi e ricerche
  3. Il ruolo della VITAMINA B2 (Riboflavina)
    La riboflavina (Vit B2) protegge dalla neurotossicità innalzando le concentrazioni di vitamina D
  4. Lo ZINCO
    ▶️ Zinco: Un minerale essenziale a tutte le età
    ▶️
    Zinco, proprietà, stati di carenza ed integrazione
  5. La vitamina A
    ▶️Informazioni sulla Vitamina A – Estratto dal libro di Jerzy Zieba (Terapie Occultate)

    ▶️ Effetti delle vitamine sul sistema immunitario: le vitamine A e D sono protagoniste
    ▶️ Vitamina A – Proprietà e Benefici, Come Prenderla
  6. Perché è importante il Magnesio quando si integra la Vitamina D?
    ▶️ l’Importanza di assumere Magnesio con Vitamina D
  7. Quanto Magnesio assumere se si assumono 10mila UI di vitamina D?
    ▶️ I dosaggi del Magnesio in milligrammi
    ▶️ L’integrazione adeguata di Magnesio favorisce l’attivazione la vitamina D
  8. A che cosa serve la Vitamina K2 nell’integrazione con vitamina D e perché è importante?
    ▶️ Vitamina k2 -mk7 (menakione) – Tutto quello che c’è da sapere e che i medici ignorano
    ▶️ VITAMINA K2 – 11 importanti benefici per la salute
    ▶️ La Vitamina D necessita della vitamina K2, la spazzina delle arterie
  9. Perché la Vitamina K2 va assunta lontano dalla Vitamina D?
    ▶️ Vitamina K2 e D3: perché è bene assumerle a distanza l’una dall’altra ?
  10. Quanta vitamina K2 assumere se prendo vitamina D 10mila Ui? C’è un rapporto?
    ▶️ Il dosaggio della Vitamina K2 non cambia secondo la quantità di vitamina D. Prenderne di più non fa male, ma è risultato superfluo e dispendioso.
  11. Omega 3 e le sinergie con Vitamina D
    ▶️
    Gli Omega 3, allungano la vita e diminuiscono i ricoveri
    ▶️ Vitamina D, acidi grassi omega-3 e serotonina: qual è la relazione?
    ▶️ L’Artrite Reumatoide Migliora con Vitamina D, Omega3, Magnesio, NAC ed Alimentazione
  12. Quando e come assumere Vitamina D, K2 e Magnesio?
    ▶️ UN PIANO DI CURA PER INTEGRARE – DOSAGGI ED ORARI – il Decalogo a cura di Tiziana Sala

Integratori di vitamine e minerali
Guida generale per iniziare




L’importanza di assumere Vitamina K2
La Sinergia fra vitamina D3 e K2

Le vitamine D e K funzionano in modo ottimale solo in sinergia

Ma secondo il dr Vermeer anche se non si assume un integratore di vitamina D occorrerebbe assumere vitamina K2.

Assumendo, quindi, la vitamina D3, si ha un maggiore fabbisogno di vitamina K2. Le vitamine D3 e K2 lavorano insieme per rafforzare le ossa e promuovere la salute del cuore e delle arterie.

Vitamina K2: il nutriente mancante per il cuore e le ossa

La dose ottimale di vitamina K2

  • Differenza fra Vitamina K1 e Vitamina K2
  • Perché la vitamina K2 è la forma più efficace di vitamina K.
  • Pertanto, il Prof. Vermeer dell’Università di Maastricht raccomanda alle persone sopra i 50 anni di assumere vitamina K2 in una dose da 100 a 200 mcg al giorno. Il dosaggio più elevato di 200 mcg è particolarmente consigliato per le persone con una storia familiare di malattie cardiovascolari o di osteoporosi.

    Per le persone sane sotto i 50 anni, 45 mcg al giorno dovrebbero essere sufficienti per fornire loro il fabbisogno di vitamina K2. Tuttavia, questa raccomandazione vale solo se non viene assunto anche un integratore alimentare di vitamina D3.

    Perciò, anche se non si assume un integratore di vitamina D, occorrerebbe rispettare il dosaggio di vitamina K2 sopra descritto.

    Sono quattro i farmaci anticoagulanti di nuova generazione attualmente disponibili in Italia: Rivaroxaban, Apixaban, Edoxaban che inibiscono il fattore Xa, e il Dabigatran, che inibisce direttamente la Trombina.

    Qualora questo non fosse possibile, è possibile assumere comunque la vitamina K2 alla dose di 45 mcg al giorno. Gli studi dimostrano che questo dosaggio non influisce sugli effetti dei farmaci che fluidificano il sangue e non presenta alcun rischio di formazione di coaguli nel sangue.

    Terapia Anticoagulante: È giusto evitare la vitamina K2?

    Come funziona la vitamina K2?

    Consigli di assunzione vitamina K2

    Pertanto, la vitamina K2 dovrebbe essere sempre integrata se si assume vitamina D3. Queste due vitamine lavorano insieme sinergicamente e fanno sì che il calcio ingerito attraverso il cibo venga immagazzinato nelle ossa e non nelle arterie.

    Tuttavia si consiglia di assumerle in due momenti diversi poiché al momento di essere assorbite condividono lo stesso recettore.
    Il recettore è la porta di entrata, solo dolo averla oltrepassata lavoreranno in sinergia, ma se assunte allo stesso pasto potrebbero ostacolarsi reciprocamente.  Leggi di più in questo articolo Perché le vitamina D e K2 vanno assunte in due pasti diversi

    Il dosaggio di queste due vitamine è indipendente l’uno dall’altro. Ciò significa che, indipendentemente dalla quantità di vitamina D3 assunta, la dose ottimale per beneficiare del pieno effetto della vitamina K2 rimane sempre la stessa ed è compresa tra 100 e 200 mcg al giorno.

    La Vitamina K2 essendo liposolubile va assunta con un pasto generalmente condito di grassi (olio ev di oliva, ecc)

    DOSAGGI di vitamina K2:

    • 🌀45 microgrammi di K2 al giorno se:
      • ➰Stai assumendo anticoagulanti
      • ➰Sei una persona sana, hai meno di 50 anni, non assumi vitamina D e vuoi essere prudente
      • ➰bambini dai 7 anni e fino ai 12-13 anni
    • ✅100 microgrammi di K2 al giorno se:
      • ➰Sei sano, hai meno di 50 anni ed assumi vitamina D aggiuntiva
      • ➰Assumi oltre 2.500 Unità Internazionali di vitamina D al giorno
    • ✅200 microgrammi di K2 al giorno se:
      • ➰Hai in famiglia casi di osteoporosi o malattie cardiovascolari
      • ➰Mostri i primi segni di osteoporosi o malattie cardiovascolari
      • ➰Assumi più di 5.000 Unità Internazionali di vitamina D al giorno

    Per chi fa anticoagulanti viene consigliato il dosaggio più basso di 40-50 mcg.

    Non sempre è facile trovare tale dosaggio, pertanto:

    • se avete la dose di una capsula da 100 mcg., assumerla a giorni alterni
    • se avete la compressa da 100 mcg può essere divisa in due e presa giornalmente
    • se avete la dose in capsula da 200 mcg. assumetela solo una volta alla settimana

     

    VITAMINA K2 SYGNUM

    Questa forma di vit K2 in gocce è piu’ facilmente gestibile per creare dosaggi bassi adatti a chi fa anticoagulanti o per bambini

    1 goccia=20mcg
    2 gocce=40mcg

     

    Vitamina K2 Nutriva in compresse da 105 mcg

    Le compresse di solito possono essere divise in due e quindi prendere metà dose

     

     

    Vitamina K2 200 mcg Prinfit in capsule

    K2-MK7 (Menaquinone)

    1 capsula al giorno con un pasto (lontano dalla vitamina D3)

    1 capsula la settimana se assumete Anticoagulanti e solo se il medico è d’accordo

    Codice sconto Vitamineral – spedizione gratuita


    https://www.vitamineral.it/osteoporosi-limportanza-della-vitamina-d-e-del-magnesio/

    Come si combina la vitamina D3 con la vitamina K2?

    tra 50 e 80 ng/ml.

    Vitamina D – Qual è il giusto valore ematico?

    la vitamina D non è tossica come si pensava una volta, purché si integri anche Magnesio e vitamina K2.

    L’IMPORTANTE è CHE VENGANO PRESE A DISTANZA DI QUALCHE ORA UNA DALL’ALTRA (4-6 ORE)

    valore di 25 (OH) D nel sangue ogni 3 mesi. Questo test è particolarmente utile all’inizio dell’assunzione della vitamina D3 per determinare il fabbisogno quotidiano individuale di vitamina D3 al fine di raggiungere livelli ottimali. Ma anche Paratormone e Calcio.
    Esami utili da controllare


    Vitamine liposolubili A, D e K2 in sinergia con Zinco e Magnesio

    Studi tradotti

    La vitamina K2 svolge un ruolo nella prevenzione e nel trattamento dell’osteoporosi per le donne in postmenopausa:
    una meta-analisi di studi randomizzati controllati

    Does vitamin K2 play a role in the prevention and treatment of osteoporosis for postmenopausal women: a meta-analysis of randomized controlled trials
    Z-B Huang 1, S-L Wan, Y-J Lu, L Ning, C Liu, SW Fan

    Traduzione dello studio

    Astratto

    Metodi: Abbiamo cercato nella Cochrane Library, Pub Med, EMBASE e ISI web of knowledge (fino al 1 dicembre 2013) e negli elenchi di riferimento degli articoli ammissibili. È stata quindi eseguita una meta-analisi di tutti gli studi randomizzati controllati inclusi.

    L’effetto combinato della vitamina K e della vitamina D sulla qualità dell’osso umano:
    una meta-analisi di studi randomizzati controllati

    The combination effect of vitamin K and vitamin D on human bone quality: a meta-analysis of randomized controlled trials
    Xiaotong Kuang 1 , Chunxiao Liu 1 , Xiaofei Guo 1 , Kelei Li 1 , Qingxue Deng 1 , Duo Li 1

    Astratto

    Sfondo: studi precedenti non hanno tratto una conclusione coerente sugli effetti della vitamina K combinata con la vitamina D sulla qualità scheletrica umana.

    La Vitamina D necessita della vitamina K2, la spazzina delle arterie




    Vitamine liposolubili A, D e K2 in sinergia con Zinco e Magnesio

     

    Articolo tratto dal sito del dr Mercola e  dalla Weston price Foundation

    Punti salienti

    • Le vitamine A, D e K cooperano sinergicamente non solo l’una con l’altra, ma anche con minerali essenziali come il magnesio e lo zinco, con grassi dietetici e con fattori metabolici chiave come il biossido di carbonio e l’ormone tiroideo. Questo livello di complessità ci ricorda che è meglio cooperare con la saggezza della natura ottenendo vitamine attraverso cibi ricchi di sostanze nutritive
    • Le vitamine A, D e K2 interagiscono sinergicamente per supportare la salute immunitaria, fornire una crescita adeguata, sostenere ossa e denti forti e proteggere i tessuti molli dalla calcificazione. Il magnesio è richiesto per la produzione di tutte le proteine, comprese quelle che interagiscono con le vitamine A e D
    • Molte delle proteine ​​coinvolte nel metabolismo della vitamina A e i recettori per entrambe le vitamine A e D funzionano correttamente solo in presenza di zinco.
    • Il grasso alimentare è necessario per l’assorbimento delle vitamine liposolubili.

    Storia della Vitamina K

    La vitamina K2, presente nei grassi animali e negli alimenti fermentati, è presente in quantità molto minori nella maggior parte delle diete rispetto alla vitamina K1, che si trova nelle verdure a foglia verde.

    Poiché i ricercatori nel corso del XX secolo videro che le due forme di vitamina erano intercambiabili, ignorarono la vitamina K2 come se la sua scarsità la rendesse meno rilevante.

    le vitamine K1 e K2 non sono intercambiabili dopotutto:




    Terapia Anticoagulante: È giusto evitare la vitamina K2?

    Di solito si dice che la Vitamina K2 interferisce con gli anticoagulanti, ma come vi suona se vi dicessi che sono gli anticoagulanti antagonisti della vitamina K2 (coumadin, warfarin ecc) ad interferire creando carenza di K2 e conseguenti calcificazioni?

    Gli anticoagulanti creano la carenza di vitamina K2 perché sono degli antagonisti di questa vitamina e sono stati creati apposta per impedire che avvenga la coagulazione del sangue e la vitamina K2 interferisce perché getta benzina sul fuoco, ma piccole dosi di K2 non interferirebbero sulla terapia se questa fosse impostata anche sulla base della dieta del paziente.

    Già dal 2016 era noto uno studio su questo argomento, ma nessuno dei medici responsabili dei centri TAO ha ancora cambiato strategia e le notizie in rete si son ben radicate sulla convinzione errata, alimentata anche dai medici che istruiscono i pazienti sotto terapia anticoagulante a non assumere vitamine K. (né la K1 né la K2)

    Tuttavia, non essendo noi medici esperti e nemmeno cardiologi consigliamo di agire sempre in accordo con il medico che vi ha in cura e se volete potete anche informarvi sul sito Anticoagulanti.it dove troverete risposta alle domande già fatte da altri pazienti.

    Una fra tutte le risposte vorrei sottolineare questa:

     

     

     

     

     

    Vitamin K antagonists and cardiovascular calcification: A systematic review and meta-analysis

    Traduzione dello studio uscito nel 2022

    Antagonisti della vitamina K e calcificazione cardiovascolare:
    una revisione sistematica e una meta-analisi

    Riassunto

    Contesto:

    Metodi: abbiamo condotto una ricerca sistematica nella letteratura per identificare gli studi che hanno riportato calcificazione vascolare o valvolare in pazienti trattati con VKA. Le associazioni tra uso di VKA e calcificazione sono state analizzate con modelli di varianza inversa con effetti casuali e riportate come rapporti di probabilità (OR) e intervalli di confidenza del 95% (IC 95%). Inoltre, sono state utilizzate analisi di meta-regressione univariate per identificare eventuali moderatori di effetto.

    Conclusione:
    la calcificazione vascolare e valvolare sono potenziali effetti collaterali della VKA. Il significato clinico di questi effetti collaterali sugli esiti cardiovascolari merita ulteriori indagini.

    Quindi quando i medici vi dicono non puoi prendere la K2 perché fai gli anticoagulanti (non parlo di aspirina né di eparina), dategli questo studio e girategli la frittata.

    Che succede a chi fa gli anticoagulanti?
    , ovvero le ostacola a non essere troppo attive. Il medico per trovare un dosaggio esatto del farmaco, che non sia troppo e nemmeno troppo poco, deve controllare spesso i fattori INR (all’inizio anche ogni settimana) poi via via ci si stabilizza con il dosaggio e si riducono i controlli delle analisi.

    È una terapia molto rischiosa se non si fa nei giusti dosaggi, perché se troppa si rischia di creare dei veri danni per il paziente, quindi si sa, c’è della tensione da parte dei sanitari e tutti devono stare zitti.

    In questa prima fase il medico non vuole interferenze per stabilire il dosaggio dell’anticoagulante e quindi raccomanda di non assumere ortaggi a foglia verde che contengono vitamina K1 e di non assumere integratori di vitamina K2, altrimenti fa “troppa fatica” a trovare i dosaggi giusti.
    Capisco questa difficoltà, anzi no, non la capisco…

    Ma questi medici non sanno che avere una carenza di vit K2 dovuta agli anticoagulanti è altrettanto grave è sconveniente per il paziente?

    Di fatto poi la dieta senza verdure a foglia verde continuerà per sempre e quindi niente vitamina K1, niente vitamina K2 sennò si sballano i valori di INR e tocca ricambiare i dosaggi, e il medico si scoccia.
    Ma perché è sempre il paziente a doversi adattare alle comodità dei sanitari, modificando stile di vita già abbastanza provati dalla patologia, e non i medici ad avere l’abilità di trovare il dosaggio giusto che sarebbe il loro mestiere?
    Non me ne vogliano i medici, ma quanto dico è confermato dal dr Marco Moia, che anni fa, come presidente dei centri TAO (Terapia Anticoagulante) era stato chiaro in una intervista, e diceva che la vitamina K2 poteva e doveva essere inserita, a piccoli dosaggi (45mcg) ma non sospesa.

    Dosaggi piccoli di vitamina K2 per chi fa anticoagulanti (dr Marco Moia)

    Riguardiamo lo studio del 2016 qui tradotto a cui sicuramente si è riferito il dr Marco Moia

    Astratto

    Sono stati inclusi due studi interventistici dietetici e 9 studi osservazionali.

    In conclusione:

    Le prove disponibili non supportano l’attuale consiglio di modificare le abitudini alimentari quando si inizia la terapia con VKA. La limitazione dell’assunzione dietetica di vitamina K non sembra essere una strategia valida per migliorare la qualità dell’anticoagulazione con gli AVK. Sarebbe, forse, più rilevante mantenere un’abitudine alimentare stabile, evitando ampi cambiamenti nell’assunzione di vitamina K.


    Sono stati fatti degli studi anche sugli anticoagulanti diversi da Coumadin, detti di “nuova generazione” e non antagonisti della K, e fra i pazienti che li usavano non è stata trovata alcuna calcificazione vascolare.
    Lo studio

    Antagonisti della vitamina K, anticoagulanti orali non antagonisti della vitamina K e calcificazione vascolare in pazienti con fibrillazione atriale.

    Astratto

    Contesto Gli antagonisti della vitamina K (AVK) sono associati alla calcificazione delle arterie coronarie nelle popolazioni a basso rischio, ma il loro effetto sulla calcificazione delle grandi arterie rimane incerto.

    non antagonisti della vitamina K sulla calcificazione vascolare non è noto. Abbiamo studiato l’influenza dell’uso di VKA e NOAC sulla calcificazione dell’aorta e della valvola aortica.

    Metodi

    Risultati

    Di 236 pazienti (33% donne, età: 58 ± 9 anni), 71 (30%) hanno utilizzato AVK (durata mediana: 122 settimane) e 79 (34%) hanno utilizzato NOAC (durata mediana: 16 settimane). La regressione logistica aggiustata per il punteggio di propensione ha rivelato che l’uso di VKA era significativamente associato con AsAC (odds ratio [OR]: 2,31; intervallo di confidenza 95% [CI]: 1,16-4,59; p = 0,017) e DAC (OR: 2,38; 95% CI: 1,22-4,67; p = 0,012) e una tendenza nell’AVC (OR: 1,92; IC 95%: 0,98-3,80; p = 0,059) rispetto alla non terapia anticoagulante.

    Questa associazione era assente nei NOAC rispetto ai non anticoagulanti (AsAC OR: 0,51; 95% CI: 0,21-1,21; p = 0,127; DAC OR: 0,80; 95% CI: 0,36-1,76; p = 0,577; AVC OR: 0,62; IC 95%: 0,27-1,40; p = 0,248).

    Conclusione

    Questo studio trasversale mostra che l’uso di VKA (Anticoagulanti Warfarinici, Coumadin) sembra contribuire alla calcificazione vascolare.
    L’effetto di calcificazione non è stato osservato negli utilizzatori di NOAC. (Anticoagulanti di nuova generazione no-k-dipendenti)


    Riferimenti

     

    Scopri altre informazioni sulla vitamina K2 leggendo il libro di Kate Rhéaume-Bleue

    La Vitamina che ti farà Vivere 100 Anni — Libro

    Il miracolo della Vitamina K2

    Kate Rhéaume-Bleue



    • Prima di assumere vitamina K2 con terapia anticoagulante in corso,
    • CHIEDI AL TUO MEDICO,
    • La Vitamina K2 essendo liposolubile va assunta con un pasto generalmente condito di grassi (olio ev di oliva, ecc)
      Per chi fa anticoagulanti viene consigliato il dosaggio più basso di 40-50 mcg.

      Non sempre è facile trovare tale dosaggio, pertanto si può

      • se avete la dose di una capsula da 100 mcg., assumerla a giorni alterni
      • se avete la compressa da 100 mcg può essere divisa in due e presa giornalmente
      • se avete la dose in capsula da 200 mcg. assumetela solo una volta alla settimana

       

      VITAMINA K2 SYGNUM

      1 goccia=20mcg
      2 gocce=40mcg

       

       

      Vitamina K2 Nutriva in compresse da 105 mcg

      Le compresse di solito possono essere divise in due e quindi prendere metà dose

       

       

       

      Vitamina K2 200 mcg Prinfit in capsule

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    Perché la vitamina k2-mk7 è la più efficace delle tre forme di vitamina K ?


    Le tre forme di vitamina K più applicabili per la salute umana sono:

    1. Vitamina K1
      Vitamina K2 (MK-4)
      La MK-4 si trova nella carne, uova e latticini. (91) E la forma più studiata di vitamina K per preservare la salute delle ossa ed è rapidamente assorbita e metabolizzata rapidamente dall organismo.
    2. Vitamina K2 (MK-7)
      Questo è fondamentale quando la protezione contro la calcificazione da matrice Gla-proteina che si inattiva rapidamente in assenza della vitamina K2.La vitamina K2-MK7 rimane molto a lungo (anche per giorni) nel sangue rispetto alla K1. Quindi è evidente che per un giusto apporto di vitamina K2 bisogna assumere carne ed uova e assumere giornalmente anche un supplemento di MK-7.

    Da allora questi animali sono allevati ordinatamente in imponenti edifici commerciali chiusi, incrementando cosi la produzione e il fatturato.
    Quando gli animali sono stati lasciati confinati in spazi bui, senza movimento, nutriti da miscele di cereali, è finita per sempre la possibilità di fornire preziosa vitamina K2 a questa carne e quindi conseguentemente a noi.


    Quale vitamina K2-mk7 acquistare


    Consigli di assunzione vitamina K2

    Pertanto, la vitamina K2 dovrebbe essere sempre se si assume vitamina D3. Queste due vitamine lavorano insieme sinergicamente e fanno sì che il calcio ingerito attraverso il cibo venga immagazzinato nelle ossa e non nelle arterie.

    Tuttavia si consiglia di assumerle in due momenti diversi poiché al momento di essere assorbite condividono lo stesso recettore.
    Il recettore è la porta di entrata, solo dolo averla oltrepassata lavoreranno in sinergia, ma se assunte allo stesso pasto potrebbero ostacolarsi reciprocamente. Leggi di più in questo articolo Perché le vitamina D e K2 vanno assunte in due pasti diversi

    Il dosaggio di queste due vitamine è indipendente l’uno dall’altro. Ciò significa che, indipendentemente dalla quantità di vitamina D3 assunta, la dose ottimale per beneficiare del pieno effetto della vitamina K2 rimane sempre la stessa ed è compresa tra 100 e 200 mcg al giorno.

    La Vitamina K2 essendo liposolubile va assunta con un pasto generalmente condito di grassi (olio ev di oliva, ecc)

    DOSAGGI di vitamina K2:

    • 🌀45 microgrammi di K2 al giorno se:
      • ➰Stai assumendo anticoagulanti
      • ➰Sei una persona sana, hai meno di 50 anni, non assumi vitamina D e vuoi essere prudente
      • ➰bambini dai 7 anni e fino ai 12-13 anni
    • ✅100 microgrammi di K2 al giorno se:
      • ➰Sei sano, hai meno di 50 anni ed assumi vitamina D aggiuntiva
      • ➰Assumi oltre 2.500 Unità Internazionali di vitamina D al giorno
    • ✅200 microgrammi di K2 al giorno se:
      • ➰Hai in famiglia casi di osteoporosi o malattie cardiovascolari
      • ➰Mostri i primi segni di osteoporosi o malattie cardiovascolari
      • ➰Assumi più di 5.000 Unità Internazionali di vitamina D al giorno

    Per chi fa anticoagulanti viene consigliato il dosaggio più basso di 40-50 mcg.

    Non sempre è facile trovare tale dosaggio, pertanto:

    • se avete la dose di una capsula da 100 mcg., assumerla a giorni alterni
    • se avete la compressa da 100 mcg può essere divisa in due e presa giornalmente
    • se avete la dose in capsula da 200 mcg. assumetela solo una volta alla settimana

     

    VITAMINA K2 SYGNUM

    Questa forma di vit K2 in gocce è piu’ facilmente gestibile per creare dosaggi bassi adatti a chi fa anticoagulanti o per bambini

    1 goccia=20mcg
    2 gocce=40mcg

     

    Vitamina K2 Nutriva in compresse da 105 mcg

    Le compresse di solito possono essere divise in due e quindi prendere metà dose

     

     

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    Sulla Vitamina K2 leggi questi articoli

    Di solito si dice che la Vitamina K2 interferisce con gli anticoagulanti, ma come vi suona se vi dicessi che sono gli anticoagulanti antagonisti della vitamina K2 (coumadin, warfarin ecc) ad interferire creando carenza di K2 e conseguenti calcificazioni?


     

     




    Vitamina K nella assunzione di anticoagulanti

    Il Dott Schurgers precisa:


    una revisione sistematica

    Francesco Violi 1 , Gregory Yh Lip, Pasquale Pignatelli, Daniele Pastori

    Astratto

    presunta interazione tra l’assunzione di vitamina K nella dieta e le variazioni dell’INR con gli AVK. Le fonti dei dati sono MEDLINE tramite il database PubMed e Cochrane. Sono stati inclusi tutti gli studi clinici che hanno indagato la relazione tra la vitamina K nella dieta e le misure di anticoagulazione. Abbiamo escluso tutti gli studi sull’integrazione della sola vitamina K. Abbiamo eseguito una revisione sistematica della letteratura fino a ottobre 2015, cercando una combinazione di “cibo”, “dieta”, “vitamina K”, “fillochinone”, “warfarin”, “INR”, “coagulazione” e “anticoagulante”. Sono stati inclusi due studi interventistici dietetici e 9 studi osservazionali.

    Le prove disponibili non supportano l’attuale consiglio di modificare le abitudini alimentari quando si inizia la terapia con VKA. La limitazione dell’assunzione dietetica di vitamina K non sembra essere una strategia valida per migliorare la qualità dell’anticoagulazione con gli AVK. Sarebbe, forse, più rilevante mantenere un’abitudine alimentare stabile, evitando ampi cambiamenti nell’assunzione di vitamina K.

    Link allo studio

    Altri riferimenti

    Vitamina K per un migliore controllo anticoagulante nei pazienti trattati con warfarin

    Un pieno di Vitamina K aiuta a proteggere memoria ed ossa, articolo uscito su Corriere Salute

    Dosaggi piccoli di vitamina K2 per chi fa anticoagulanti (dr Marco Moia)


    Alimenti che contengono vitamina K1

    Un altro dato importante è che il MGP è un inibitore molto forte di calcificazione. Se viene inattivato il MGP, si rischiano gravi calcificazioni arteriose e questo è il motivo per cui la vitamina K è così importante per la salute cardiovascolare. Gli studi indicano che la vitamina K può anche far regredire la calcificazione arteriosa indotta dalla carenza di vitamina K.

    Secondo il Dott Schurgers:

    QUATTRO RAGIONI PER INTEGRARE LA VITAMINA K2

    La vitamina K2, come si è detto non aiuta solo a prevenire l’aterosclerosi, ma offre molti altri benefici per la salute.

    1️⃣ Combatte il cancro: la vitamina K2 è un valido aiuto nella lotta contro i linfomi non-Hodgkin, cancro al fegato, colon, stomaco, prostata, nasofaringe e bocca. Alcuni studi suggeriscono che la vitamina K2 può essere usata terapeuticamente anche nel trattamento del cancro ai polmoni e nella leucemia.
    2️⃣ Migliora la densità dell’osso: la somministrazione di vitamina K2 è una delle soluzioni più valide per aumentare la densità ossea. Ha la funzione di “colla biologica” che aiuta ad inserire il calcio nella matrice ossea. Studi hanno dimostrato che la vitamina K2 ha azione equivalente a quella dei farmaci chimici, ma senza produrne gli effetti collaterali.
    3️⃣ Riduce le vene varicose: inadeguati livelli di vitamina K2 possono ridurre l’attività della proteina GLA (MGP), che è stata identificata come basilare nello sviluppo delle vene varicose.
    4️⃣ Abbassa il rischio di diabete: le persone che assumono vitamina K2 hanno un rischio di diabete minore del 20% rispetto alle persone che ne sono carenti. Studi anteriori avevano anche dimostrato che la vitamina K2 aiuta a ridurre la progressione dell’insulino resistenza.


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