Amminoacidi e la loro importanza per l’Artrosi e l’Osteoporosi

In presenza di Artrosi ed Osteoporosi è consigliabile un’integrazione alimentare

Dal Portale scientifico degli Amminoacidi

Il Prof. Dr. Klaus Miehlke († 2009) era considerato il maggiore esperto tedesco nell’ambito delle malattie delle ossa. Nella sua pubblicazione del 2002 scrive:

«Nonostante l’incremento delle malattie delle ossa degli ultimi decenni, la ricerca scientifica ha portato poche innovazioni poiché fino ad ora ha riposto la sua attenzione soprattutto nella lotta ai sintomi tipici. La considerazione naturopatica delle malattie articolari come fenomeno parziale di una modificata regolazione di base e della degenerazione della matrice può portare considerevoli vantaggi per i futuri pazienti e per la comunità già nella fase iniziale poiché i provvedimenti dietetici, nel rispetto delle più recenti scoperte della ricerca sulle matrici, possono stabilizzare le funzioni delle articolazioni per un lungo periodo e impedire, nei limiti del possibile, la produzione abnorme di cartilagine/componenti della matrice. Il consiglio medico relativo all’assunzione di integratori alimentari è completamente giustificato sulla base degli studi clinici e preclinici già disponibili e della personale esperienza medica.»(1)

Il Prof. Miehlke sostanzialmente afferma che, in presenza di una malattia della cartilagine, è indispensabile mettere a disposizione dell’organismo umano una quantità sufficiente delle sostanze che stimolano la formazione della cartilagine. Ciò non è possibile semplicemente con un’alimentazione sana. Per questa ragione, gli studiosi raccomandano l’assunzione di integratori alimentari che includono le sostanze in grado di stimolare la formazione di cartilagine.

METIONINA

La Metionina è una sostanza importante per la formazione della cartilagine

L’amminoacido Metionina appartiene alle sostanze che stimolano la formazione di cartilagine. La Metionina è un amminoacido essenziale. Ciò significa che deve essere assunto tramite l’alimentazione perché l’organismo umano non è in grado di produrlo endogenamente.

La Metionina è considerata un importante «donatore di Zolfo» organico

Le cartilagini articolari per potersi formare hanno bisogno soprattutto di una cosa: lo Zolfo. Se lo Zolfo a disposizione dell’organismo è troppo poco, gli individui sani per un lungo periodo non percepiscono alcun influsso negativo.

Diverso è il caso dei malati di artrosi:

una carenza di Zolfo può rendere estremamente più difficile la guarigione del tessuto cartilagineo fin dall’inizio della malattia.

Gli studi effettuati hanno dimostrato che la quantità di Zolfo presente nella cartilagine degli individui sani è circa tre volte superiore rispetto a quella dei pazienti affetti da artrosi. Di conseguenza raccomandano a questi ultimi di stimolare la produzione endogena di Zolfo mediante l’assunzione supplementare di Metionina.

Un ulteriore problema:

molti farmaci si legano ai solfati, i sali dell’acido solforico. Per questo motivo il fabbisogno di Zolfo dei pazienti affetti da artrosi è particolarmente elevato.(2)

Tuttavia, lo «Zolfo» non può essere assunto facilmente sotto forma di integratore alimentare. È molto più adatto l’amminoacido Metionina perché da esso, soprattutto in combinazione con le vitamine B, possono essere creati quasi tutti i legami di Zolfo.

La Metionina è dunque particolarmente importante sotto tre aspetti, infatti:

  1. agisce da antinfiammatorio
  2. è un analgesico e

  3. stimola le cellule cartilaginee a produrre tessuto cartilagineo.


In molti studi si è potuto dimostrare che la Metionina ha questo effetto sui pazienti affetti da artrosi. E tutto ciò senza alcun effetto collaterale. (3)


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1 compressa al giorno 400 mg di metionina, a stomaco vuoto.

 


 

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Assumere 1 capsula da 2 a 4 volte al giorno, preferibilmente a stomaco vuoto.

 

 


ARGININA

L’Arginina coadiuva la formazione delle ossa

L’osteoporosi è una delle classiche malattie della vecchiaia che colpisce soprattutto le donne. In presenza di questa malattia, definita anche «atrofia delle ossa», la consistenza delle ossa si riduce a causa della rapida distruzione della sostanza ossea. I pazienti sono esposti ad un maggiore rischio di fratture e ciò interessa tutto lo scheletro.

L’amminoacido Arginina è un elemento fondamentale per la formazione delle ossa, per es. perché stimola la produzione di collagene. Il collagene è una proteina, ed è la componente più elementare di diversi tessuti connettivi (come ad es. la cartilagine) e delle ossa. Inoltre, l’Arginina favorisce la crescita degli osteoblasti dai quali si forma la massa ossea. (4)

Uno studio dell’anno 2002 ha dimostrato che una carenza di Arginina può essere la causa della comparsa dell’osteoporosi soprattutto per le donne di una certa età. (5)

Uno studio italiano del 2003 (6) mostra inoltre che l’Arginina in combinazione con altri amminoacidi favorisce lo sviluppo degli osteoblasti e ne stimola anche la divisione. Per questo motivo gli esperti consigliano di includere in ogni terapia dell’osteoporosi anche la somministrazione di amminoacidi. Specialmente l’Arginina agisce da inibitore nei confronti delle cellule che distruggono le ossa.(7)

Integratori

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Mescolare 3 grammi di polvere in un bicchiere di acqua o altra bevanda, per 1-3 volte al giorno, a stomaco vuoto. 1 misurino corrisponde a 2 grammi.

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ALTRI NUTRIENTI

Anche le vitamine e i minerali sono importanti

Oltre agli amminoacidi, per le articolazioni sono importanti alcune vitamine e minerali.

La vitamina C ad esempio è coinvolta nella sintesi endogena del cortisolo. Il cortisolo ostacola i processi infiammatori nelle articolazioni tipici dell’artrosi ed inoltre è importante per la rigenerazione della sostanza cartilaginea.(8)
La vitamina C è anche coinvolta nella sintesi del collagene che rende le ossa elastiche e meno inclini a fratture.

La vitamina B6 ed il magnesio sono nutrienti importanti per le articolazioni perché offrono una protezione effettiva dai radicali liberi. I radicali liberi sono composti particolarmente aggressivi che si formano nel corpo in seguito a vari processi metabolici. Essi attaccano la cartilagine articolare e possono dunque accelerarne la distruzione. Questo influsso negativo dei radicali liberi può essere ridotto anche grazie ad altre sostanze in grado di catturare i radicali come la vitamina C, il selenio o lo zinco.

Il minerale calcio è un elemento fondamentale per tutte le ossa. Il latte ed i suoi derivati, come ad esempio il formaggio e lo yogurt, sono un’ottima fonte di calcio.

Raramente l’apporto di calcio è insufficiente, è fondamentale però che il calcio introdotto con l’alimentazione possa essere assimilato in maniera ottimale. Per far sì che ciò avvenga è necessaria la vitamina D. Il pericolo che si verifichi una carenza di quest’ultima è molto più elevato.

La vitamina D è importante per l’assorbimento del calcio

Durante l’estate, per coprire il fabbisogno di vitamina D basta stare 30 minuti al giorno all’aperto. I raggi solari e la luce UV attivano nella pelle la cosiddetta previtamina D3 – un precursore della vitamina D. È però indispensabile che il viso e le braccia siano scoperte e che sulla pelle non venga applicata la protezione solare. Nei mesi invernali invece la forza del sole non è sufficiente per produrre, in combinazione con l’alimentazione, una quantità sufficiente di vitamina D.

Per questo motivo è consigliabile un’integrazione alimentare di vitamina D da assumere sotto forma di compresse o di capsule. In passato è stata ritenuta sufficiente un’integrazione quotidiana di 5-10 µg.

Sui dosaggi di Vitamina D vedi appendice a fine articolo.

Ciò è particolarmente importante per le persone anziane e bisognose di assistenza poiché la loro pelle può produrre la previtamina D3 solo in scarsa quantità.

Inoltre, i reni e il fegato di queste categorie di persone generalmente hanno ancora più difficoltà ad assimilare il calcio. Per questa ragione hanno un fabbisogno di vitamina D particolarmente elevato. Lo ha dimostrato anche uno studio effettuato nel 2006. Per un periodo di 3 anni, ai partecipanti è stata somministrata regolarmente vitamina D3 (colecalciferolo). Il risultato è stato che in queste persone la probabilità di cadere accidentalmente si è ridotta fino al 65%.

Fonte articolo:


Gli Integratori di Vitamina D
  • Alle integrazioni di Minerali aggiungiamo anche il Boro ed il Silicio
  • Fra le integrazioni Vitaminiche leggiamo anche: Vitamina K2, Vitamina B12, Vitamina C

BIBLIOGRAFIA

Fonti

  1. Miehlke, K. & Inderst, R. (2002) Osteoarthrosen – Welche Möglichkeiten bietet die Ernährung zur Gesunderhaltung der Knorpel/Knochenmatrix?, Erfahrungsheilkunde, Volume 12, (pp. 838-844)
  2. Soeken, K.L., Lee, W.L., Bausell, R.B., Agelli, M. & Berman, B.M. (2002) Safety and efficacy of S-adenosylmethionine (SAMe) for osteoarthritis, Journal of Family Practice, Volume 51, (pp. 425-430)
  3. Ursini, F. & Pipicelli, G. (2009) Nutritional Supplementation for Osteoarthritis, Alternative and Complementary Therapies, Volume 15, issue 4, (pp. 173-177)
  4. Williams, J.Z., Abumrad, N. & Barbul, A. (2002) Effect of a Specialized Amino Acid Mixture on Human Collagen Deposition, Annals of Surgery, Volume 236, issue 3, (pp. 369–375)
  5. Ammann, P., Laib, A., Bonjour, J.-P., Meyer, J. M., Rüegsegger, P. & Rizzoli, R. (2002) Dietary essential aminoacid supplements increase the bone strength by influencing bone mass & bone microarchitecture in an isocaloric low-protein diet, Journal of Bone and Mineral Research, Volume 17, issue 7, (pp.1264-1272)
  6. Torricelli, P., Fini, M., Giavaresi, G., Giardino, R. (2003) Human Osteopenic Bone-Derived Osteoblasts: Essential Amino Acids Treatment Effects Artificial Cells, Blood Substitutes and Biotechnology, Volume 31, issue 1, (pp. 35-46)
  7. Visser, J.J. & Hoekman, K. (1994) Arginine supplementation in the prevention and treatment of osteoporosis, Med Hypotheses, Volume 43, (pp. 339-342)
  8. Kodama, M., Kodama, T., Murakami, M. & Kodama, M. (1994) Vitamin C infusion treatment enhances cortisol production of the adrenal via the pituitary ACTHroute, In vivo, Volume 8, (pp. 1079–1085)
  9. Bischoff-Ferrari, H.A., Orav, E.J. & Dawson-Hughes, B. (2006) Effect of Cholecalciferol Plus Calcium on Falling in Ambulatory Older Men and Women -A 3-Year Randomized Controlled Trial Arch, Intern Med., Volume 166, (pp. 424-430)
  10. Lavie, L., Hafetz, A., Luboshitzky, R. & Lavie, P. (2003) Plasma levels of nitric oxide and L-arginine in sleep apnea patients, Journal of Molecular Neuroscience, Volume 21, issue 1, (pp. 57-63)
  11. Merimee, T.J., Lillicrap, D.A. & Rabinowitz, D. (1965) Effect of arginine on serum-levels of human growth-hormone Lancet, Volume 2, issue 7414, (pp. 668-670)Wu, G.A.B., Meininger, C.J., Knabe, D.A., Baze, F.W.A. & Rhoads, J.M. (2000) Arginine nutrition in development, health and disease, Current Opinion in Clinical Nutrition & Metabolic Care, Volume 3, issue 1, (pp. 59-66)
  12. Piatti, P.M., Monti, L.D., Valsecchi, G., Magni, F., Setola, E., Marchesi, F., Galli-Kienle, M., Pozza, G. & Alberti, K.G.M.M. (2001) Long-term oral L-arginine administration improves peripheral and hepatic insulin sensitivity in type 2 diabetic patients, Diabetes Care, Volume 24, issue 5, (pp. 875-880)

APPENDICE VIT. D
COME SI FORMA IL TESSUTO OSSEO

Leggi come avviene il processo di ossificazione

L’ossificazione è il processo biologico attraverso il quale il tessuto osseo si forma e si rinnova nel corpo umano. Questo processo è fondamentale per la crescita, lo sviluppo e il mantenimento delle ossa. In questo articolo, esploreremo il processo di ossificazione, le sue fasi chiave e il suo ruolo cruciale nella salute scheletrica.

Il Processo di Ossificazione

Il processo di ossificazione si suddivide principalmente in due fasi:

1. Ossificazione Intramembranosa

Questa fase coinvolge la formazione diretta dell’osso all’interno del tessuto connettivo membranoso. È comunemente osservata nella formazione delle ossa del cranio e delle clavicole. Le fasi chiave includono la condensazione del tessuto connettivo, la calcificazione e la formazione delle cellule ossee.

2. Ossificazione Endocondrale

Questa fase coinvolge la formazione dell’osso all’interno di un modello di cartilagine preesistente. La maggior parte delle ossa del corpo segue questo processo. Le fasi includono la formazione del modello di cartilagine, l’ingresso delle cellule ossee e la sostituzione della cartilagine con tessuto osseo.

Ruolo delle Cellule Ossee

Le cellule ossee svolgono un ruolo cruciale nell’ossificazione. Le principali tipologie di cellule coinvolte sono:

  • Osteoblasti: Sono responsabili della sintesi e del deposito della matrice ossea.
  • Osteociti: Sono cellule ossee mature che mantengono e regolano la densità ossea.
  • Osteoclasti: Sono cellule che degradano e riassorbono il tessuto osseo quando è necessario.

Regolazione dell’Ossificazione

L’ossificazione è regolata da vari fattori, tra cui:

  • Ormoni: Gli ormoni come il calcitonina, il paratormone (PTH) e l’ormone della crescita giocano un ruolo importante nella regolazione dell’equilibrio tra formazione e riassorbimento osseo.
  • Vitamine e Minerali: La vitamina D e il calcio sono essenziali per la salute ossea e l’ossificazione.
  • Fattori di Crescita: Sono proteine che stimolano la formazione ossea.

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Menopausa, una fase della vita promossa a malattia
I Rischi della TOS

INDICE

  1. INTRODUZIONE
  2. RISCHI DELLA TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA (TOS)
  3. LA MENOPAUSA NON è UNA MALATTIA
  4. CHE COSA è LA MENOPAUSA
  5. SINTOMI E COMPLICAZIONI
  6. COSA FARE
  7. PIANTE CURATIVE
  8. TISANE PER LA MENOPAUSA
  9. TRADUZIONE DI UNO STUDIO
  10. FITOESTROGENI
  11. CIMICIFUGA
  12. SALVIA
  13. ANGELICA CINESE
  14. VITAMINE IN MENOPAUSA

Introduzione

La menopausa compare verso il 51° anno con l’interruzione del ciclo mestruale, dovuto al calo di produzione ormonale.
La medicina farmaceutica affronta la menopausa con un trattamento ormonale sostitutivo, utilizzando una combinazione di estrogeni e progesterone.

Ora è ben chiaro che il trattamento estrogenico sostitutivo è associato ad un aumento di sviluppo di carcinoma dell’endometrio. (1)
Per contrastare questa associazione le ditte farmaceutiche e i medici cominciarono a raccomandare l’utilizzo combinato di estrogeni e progesterone.
Questa combinazione sembra aver ridotto il rischio di carcinoma endometriale, ma porta ancora con sé il rischio di sviluppare altre neoplasie. (2)
Il tumore più strettamente associato con il trattamento ormonale sostitutivo è il cancro alla mammella dal momento che gli estrogeni svolgono un ruolo decisivo nello sviluppo della maggior parte dei tumori mammari.


RISCHI NOTI

RISCHI DELLA TOS

La terapia ormonale sostitutiva è associata a un aumentato rischio di sviluppare un cancro alla mammella che va dall’1 al 30%. (3-4-5)
Oltre al rischio di cancro, gli estrogeni e il progesterone aumentano il rischio di sviluppare calcolosi biliare e trombosi e sono assolutamente controindicati nei primi mesi di gravidanza.
Alcuni effetti collaterali di estrogeni e progesterone comprendono: nausea, tensione mammaria, sintomi simili alla sindrome premestruale, depressione, epatopatia, aumento dei fibromi uterini, ritenzione idrica, alterazioni glicemiche, cefalea.»(6)

Vien da chiedersi: è necessario assumerli?
Cosa propone in alternativa il Naturalista per risolvere, ad esempio, le fastidiose vampate di calore?
L’attuale medicina tratta la menopausa come una malattia piuttosto che come un normale processo.

Verso i 50 anni rimangono pochi ovuli, finché non vi sono più follicoli da stimolare e si riduce la produzione di estrogeni e progestinici.
In risposta a questa diminuzione, l’ipofisi aumenta la produzione degli ormoni LH (luteinizzante) e FSH (follicolo-stimolante) anche dopo la menopausa, in gran quantità, anche se non vi sono più follicoli da stimolare!
LHF ed FSH stimolano la produzione da parte delle ovaie e delle surrenali di androgeni, che possono essere convertiti in estrogeni ad opera degli adipociti (cellule di tessuto adiposo) di fianchi e cosce! Questi androgeni trasformati sono gli unici estrogeni circolanti naturali in menopausa, ma il livello è inferiore a quello della donna fertile.
La menopausa, normalmente, si manifesta con questi sintomi:

vampate di calore, sudorazione eccessiva, cefalea, vaginite atrofica (secchezza vaginale), infezioni delle vie urinarie, mani e piedi freddi, diminuita concentrazione, smemoratezza, turbe dell’umore (depressione), insonnia, vertigini, irritabilità, nervosismo, palpitazioni cardiache, iperidrosi.

Bibliografia

  1. Rubin G.L., Peterson H.B., Lee N.C. et.al., Estrogen replacement therapy and the risk of endometrial cancer: Remaining controversies. Am J Obster Gynecol 1990; 162: 148-154
  2. Whitehead M.I., Townsend P.T., Davies-Pryse J. et.al., Effects of estrogens and progestins on the biochemistry and morphology of the postmenopausal endometrium, New Engl J Med 1981; 305: 1599-1685
  3. Tavani A., Braga C., et.al., Hormone replacement treatment and breast cancer risk: an age-specific analysis. Canc Epidem Biomark Prey 1997; 6: 11-14
  4. Bergkvist L., Persson I., Hormone replacement therapy and breast cancer. A review of current knowledge. Drug Sof 1996; 15: 360-370
  5. Steinberg K.K., Thacker S.B., Smith S.J., et.al. A meta-analysis of the effect of estrogen replacement therapy on the risk of breast cancer. JAMA 1991; 265: 1985 1900
  6. J.E. Pizzorno Jr., M.T. Murray, , Red Edizioni Trattato di medicina naturale

NON è UNA MALATTIA

La menopausa è una malattia? 

dr Salvo Catania (Oncologo, Chirurgo generale, Senologo)

La menopausa è un cambiamento naturale e non una malattia da combattere in tutti i casi con i farmaci. Purtroppo ogni giorno nella nostra attività oncologica dobbiamo confrontarci con una sottovalutazione dei rischi reali che i farmaci in uso comportano e soprattutto con i vantaggi, molti dei quali inesistenti, che la pubblicità farmaceutica interessata lascia intendere.

Rischi

Le opinioni sono diverse. Sul rischio del cancro della mammella, l’opinione appoggiata da molta pubblicità di parte, sostiene che il rischio non sarebbe provato, perché a fronte di molti studi che lo provano altri non lo provano o addirittura trovano una protezione. Una visione critica degli studi rivela però che quelli migliori sono quelli che evidenziano un certo rischio, soprattutto per trattamenti prolungati, tanto da potersi stabilire in linea di massima un rischio del 2-3% per anno dopo 5 anni di uso (!!).

Alcuni studi sono recentissimi:

per approfondimenti



MENOPAUSA CHE COS'è

Che cosa è la menopausa

Apoteka Natura

La menopausa non è una patologia, ma una situazione fisiologica, seppure delicata, che caratterizza la vita di ogni donna. Comprende profonde modificazioni a livello fisico, ma anche psicologico. Di conseguenza ogni caso va affrontato a sé, in funzione anche della personalità della donna e del suo contesto sociale, familiare e lavorativo.

Lo stato di menopausa si può confermare quando in una donna si manifesta la scomparsa del ciclo mestruale per almeno 12 mesi consecutivi. Questo avviene in seguito alla diminuzione dell’attività ormonale ovarica per esaurimento del patrimonio follicolare (i follicoli sono le strutture che contengono le cellule uovo). Si assiste così al calo della produzione di ormoni estrogenici.

L’arrivo della menopausa dipende principalmente dall’età della donna: si presenta di solito fra i 46 ed i 55 anni e può essere di origine fisiologica, quindi naturale, o iatrogena, ovvero causata da interventi chirurgici o terapie particolari (come quelle antitumorali). Nel caso in cui si manifesti prima dei 45 anni si può parlare di menopausa precoce. Durante una fase iniziale si può assistere a quello che viene definito climaterio, un periodo antecedente la menopausa, ma che si distingue per una serie di manifestazioni fra cui: alterazioni del ciclo mestruale (in termini di irregolarità, variazioni di flusso o perdite intermestruali) o della fertilità, ma anche da tutti quei sintomi che verranno definiti come “precoci”. Il climaterio ha una durata variabile che può andare da qualche mese a diversi anni.


SINTOMI

I sintomi della menopausa

La menopausa coincide con la fine della capacità riproduttiva, ma si tratta di momento naturale della vita di una donna. È necessario informarsi adeguatamente su quali sono le sue manifestazioni e i sintomi principali per comprendere quale strategia attuare per affrontarla nel migliore dei modi: considerarla non come una problematica, ma come un’occasione di salute.

Alcuni sintomi della menopausa possono essere dei veri e propri disturbi capaci di compromettere la qualità di vita della donna stessa. Si manifestano in maniera estremamente variabile e ne soffrono circa il 70% delle donne.

Sintomi precoci:

  • Vampate di calore: compaiono con sudorazione profusa, sensazione di calore intenso soprattutto nel volto e nella parte alta del corpo, aumento della pressione sanguigna, tachicardia. Si tratta di uno dei disturbi con incidenza maggiore e la loro intensità può creare forte disagio nella persona.
  • Insonnia: dovuta a cause psicologiche o perché le vampate compaiono durante il riposo notturno.
  • Disturbi dell’umore: caratterizzati principalmente da ansia e irritabilità, ma correlati anche al contesto emotivo della donna.
  • Secchezza vaginale: l’assenza dello stimolo estrogenico porta anche ad un’alterazione dei tessuti e delle mucose, con conseguente secchezza. Questa può compromettere la vita sessuale della donna in quanto i rapporti, a causa della scarsa idratazione, risultano spesso dolorosi.
  • Disturbi della sessualità: talvolta legati ad un calo del desiderio sessuale.
  • Assottigliamento ed aumento della secchezza della pelle, Riduzione dell’elasticità della cute.

Complicazioni a lungo termine:

Nel tempo il calo della produzione di estrogeni può determinare la predisposizione ad altre complicanze correlate a modifiche di tipo metabolico, in quanto viene a mancare proprio l’azione protettiva esercitata dagli estrogeni. Si possono ad esempio verificare:

  • Alterazioni dei valori di lipidi e glicemia nel sangue.
  • Aumento di peso e della circonferenza addominale (il tessuto adiposo tende ad accumularsi nella zona dell’addome e nel punto vita).
  • Incremento della pressione arteriosa.
  • Demineralizzazione ossea con incremento del rischio di insorgenza di osteoporosi.

COSA FARE

Come affrontare la menopausa

Strategie comportamentali:

  • Dedicarsi ad attività piacevoli, con la famiglia e gli amici, non isolarsi.
  • Condurre un’alimentazione tesa ad evitare l’aumento di peso.
  • Svolgere regolare attività fisica per almeno 30 minuti al giorno. L’esercizio fisico ha effetti benefici generalizzati: dal tono dell’umore, alla salute cardiovascolare e dell’apparato muscolo-scheletrico.
  • Astenersi dal fumo e limitare il consumo di bevande alcoliche. Fumo ed alcol, oltre ad essere importanti fattori di rischio per malattie cardiovascolari, tumori ed osteoporosi, possono anche anticipare ed amplificare tutti i sintomi correlati alla menopausa.
  • Monitorare regolarmente la pressione arteriosa, il profilo lipidico (colesterolo totale, colesterolo HDL e LDL, trigliceridi) e il valore della glicemia.
  • Sottoporsi ai dovuti controlli specialistici come: visita ginecologica, visita senologica, esame di mineralometria ossea computerizzata (MOC).

Terapia ormonale sostitutiva? No grazie: E ne abbiamo visto i rischi.


Menopausa Control Plus Menopausa Control Plus

Si consiglia l’assunzione di 4 pastiglie una o due volte al giorno in qualunque momento (da 4 a 8 pastiglie al giorno).

Il prodotto contiene:
Cimicifuga (Cimicifuga racemosa) rizomi E.S., Cardo Mariano (Silybum marianum) frutti E.S. (titolato all’80% in silimarina), (L-)istidina, Glutatione ridotto, SAMe (S-adenosil metionina disolfato tosilato), soia (Glycine max) semi E.S. (titolato al 40% in isoflavoni), Gamma Orizanolo, Potassio Ioduro.


PIANTE CURATIVE

Alcune Alternative alle terapie ormonali:

  • Fitoestrogeni: sono complessi di sostanze derivanti da piante e che sono in grado di svolgere un’azione simile a quella degli estrogeni, seppure in maniera meno ampia. Fra i più diffusi ricordiamo gli Isoflavoni derivanti dalla soia. La loro assunzione ha dimostrato di: apportare benefici su tutti i sintomi legati alla menopausa, influenzare positivamente il metabolismo osseo e proteggere il sistema cardiovascolare. La ricerca inerente alle attività di queste molecole è in continua evoluzione, ma studi recenti hanno evidenziato che questi effetti benefici non causano aumento di rischio di tumori della mammella.
  • Cimicifuga Racemosa: pianta officinale impiegata per attenuare tutti i disturbi legati al climaterio: vampate, sudorazione profusa, irritabilità ed insonnia. Il suo utilizzo è supportato da studi scientifici sia dal punto di vista dell’efficacia che da quello della sicurezza, tuttavia se ne sconsiglia l’utilizzo in caso di disfunzioni o problematiche epatiche.
  • A sostegno dell’attività degli Isoflavoni o della Cimicifuga possono essere associate piante quali:
  • LAVANDA (AROMATERAPIA)
  • ANGELICA CINESE (DON QUOAI)
  • BIANCOSPINO
  • ENOTERA
  • FIENO GRECO
  • CUMINO NERO
  • AGRIFOGLIO
  • FINOCCHIO
  • MELISSA
  • GINKGO BILOBA
  • ERBA MEDICA
  • IPERICO
  • GINSENG
  • PIMPINELLA
  • LIQUIRIZIA
  • PASSIFLORA
  • TRIFOGLIO ROSSO
  • GLYCINE SOYA

ALTRE METODICHE


TISANE PER LA DONNA IN MENOPAUSA

ERBE DI MAURO

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BIANCOSPINO

CAMOMILLA MATRICARIA

LAVANDA

MELISSA

SALVIA OFFICINALIS

ACHILLEA

DONNA IN FORMA


Sono molte le piante efficaci nel trattamento della sindrome della menopausa acuta con diversi meccanismi e vale la pena provarle. Scegli la tua tisana, oppure il mix di erbe “Donna in forma”.

Leggi lo studio qui sotto con la traduzione.

Una revisione dei farmaci erboristici efficaci nel controllo dei sintomi della menopausa (FONTE)
PMID: 29403626 PMCID: PMC5783135 DOI: 10.19082/5826

Articolo gratuito sul PMC

TRADUZIONE

Astratto

Background:

La sindrome della menopausa acuta, in particolare le vampate di calore, è uno dei problemi ginecologici più comuni durante la menopausa. A causa degli effetti collaterali della terapia ormonale, i farmaci fitoterapici e complementari sono sempre di grande interesse per le persone nel trattamento e nella gestione dei sintomi e delle complicanze della menopausa.

Obiettivo:

Lo scopo di questo studio era di indagare i meccanismi e gli effetti delle piante medicinali impiegate nel trattamento dei sintomi della menopausa.

Metodi:

questo articolo di revisione è stato realizzato esaminando studi di studi clinici tra il periodo 1994 e 2016. Le parole chiave, che includono menopausa, menopausa, vampate di calore, vampate, erbe e fitoestrogeni, sono state utilizzate per cercare medicinali erboristici utilizzati negli studi clinici per il trattamento dei sintomi della menopausa utilizzando database come PubMed, Medline, Scopus, Google Scholar, SID e Magiran.

Risultati:

i risultati dello studio hanno dimostrato che le piante medicinali, tra cui la salvia (Salvia officinalis), la melissa (Melissa officinalis), la valerina officinalis, il cohosh nero (Cimicifuga racemosa), il fieno greco (Trigonella foenum-graecum), il cumino nero ( Nigella sativa), Agrifoglio (Vitex agnus-castus), Finocchio (Foeniculum vulgare), Enotera (Oenothera biennis), Ginkgo biloba, Erba medica (Medicago sativa), Hypericum perforatum, Panax ginseng, Pimpinella anisum, Liquirizia (Glycyrrhiza glabra), Passiflora incarnata, il trifoglio rosso (Trifolium pratense) e la Glycine soja si sono rivelati efficaci nel trattamento della sindrome della menopausa acuta con diversi meccanismi.

Conclusione: le piante medicinali possono svolgere un ruolo fondamentale nel trattamento della sindrome della menopausa acuta; tuttavia, sono necessari ulteriori studi per rafforzare la loro efficacia nel trattamento della sindrome della menopausa acuta.


FITOESTROGENI

LE PIANTE AMICHE DELLA MENOPAUSA

Le piante toniche dell’utero sono quelle che hanno un effetto nutritivo (trofico) sul sistema riproduttivo femminile. La loro azione è dovuta in gran parte al contenuto di vari Fitoestrogeni e alle proprietà di migliorare la circolazione del sangue negli organi femminili.
Le piante contenenti Fitoestrogeni sono state usate da millenni per le stesse situazioni per cui oggi si prescrivono estrogeni. Mentre gli estrogeni, sia sintetici che naturali, comportano dei rischi (tumori) i Fitoestrogeni non hanno effetti collaterali.

«Dati epidemiologici e studi su animali hanno dimostrato che i Fitoestrogeni sono estremamente efficaci nel prevenire il tumore alla mammella, non solo perché competono con i recettori per gli estrogeni, ma anche con altri meccanismo anti-cancro (7-8).
I Fitoestrogeni sono in grado di esercitare effetti estrogenici, ma la loro attività è al massimo pari all’1-2% dell’attività dell’estrogeno (9). Tuttavia, a causa della loro attività, i Fitoestrogeni sono in grado di riequilibrare gli effetti estrogenici.
Se i livelli di estrogeni sono bassi, dal momento che i Fitoestrogeni hanno una qualche attività estrogenica, determinano un aumento dell’effetto estrogenico.

Se i livelli di estrogeni sono alti, dal momento che i Fitoestrogeni legano i recettori degli estrogeni e quindi competono con loro, ci sarà una diminuzione dell’effetto estrogenico (10).
A causa di questo bilanciamento dei Fitoestrogeni sugli effetti dell’estrogeno, è frequente che la medesima pianta sia indicata in condizioni sia di eccesso di estrogeni (per esempio, nella sindrome premestruale) sia di difetto di estrogeni (per esempio, nella menopausa e nelle anomalie mestruali)» (11).

Dr. Martino Giorgini

Bibliografia

  • (7) Adlercreutz H., Mazur W., , Ann, Med 1997; Phyto-oestrogens and Western diseases 29: 95-120
  • (8) Rose D.P., , Nutrition 1992; 8: 47-51 Dietary fiber, phytoestrogen and breast cancer
  • (9) Elghamary M.I., Shihata I.M., , Planta Medica, Biological activity of phytoestrogens 1965; 13: 352-357
  • (10) Tamaya T., et.al.,Inhibition by plant herb extracts of steroid bindings in uterus, liver and serum of the rabbit, Acta Ob Gyn Scand 1986; 65: 839-842
  • (11) J.E. Pizzorno Jr., M.T. Murray, op. cit.

CIMICIFUGA

Cimicifuga

I nativi nordamericani (Indiani) usavano la radice (rizoma) della Cimicifuga (Cimicifuga o Actaea racemosa) nei dolori mestruali (dismenorrea), nel parto e contro il morso dei serpenti (era, infatti, conosciuta col nome di “black snake root”). È stata presente nella Farmacopea statunitense dal 1820 al 1936. I medici naturalistici la usavano nei primi decenni del ‘900 per i disturbi ginecologici, ma anche per i dolori reumatici e muscolari.

Dal 1950 il suo uso è stato ripreso e utilizzato soprattutto come alternativa alla terapia ormonale sostitutiva durante la menopausa. La vasta diffusione che ne è seguita è giustificata dalle prove cliniche, come, ad esempio, sulla sua capacità di regolare gli ormoni femminili (12-13-14-15).

I Fitoestrogeni sono erroneamente considerati da evitare per la loro azione estrogenica, perché si legano ai ricettori degli estrogeni (al posto degli estrogeni), ma la loro attività è inferiore a quella degli estrogeni (mediamente solo 1% dell’attività degli estrogeni), quindi andrebbero considerati in pratica, anche dai medici, come anti-estrogenici! (16)
L’azione della Cimicifuga è simile a quella dell’estriolo, più che dell’estradiolo.

«Mentre l’estradiolo è stato messo in relazione a un aumento del rischio di cancro alla mammella, dell’ovaio e dell’utero (17-18), l’ha un’azione molto più debole e un estriolo più breve tempo di permanenza sui recettori della superficie cellulare rispetto al più potente estradiolo.

I tumori estrogeno-dipendenti non sono stimolati dalla debole azione dell’estriolo. Sul piano fisiologico, l’estriolo esercita i suoi effetti, in primo luogo sulla mucosa vaginale, mentre l’estradiolo li attua principalmente sulla mucosa uterina (19)».

La Cimicifuga ha la stessa azione dell’estriolo, ma «l’effetto della Cimicifuga sui meccanismi regolatori endocrini appare dovuto primariamente a una complessa sinergia di azioni dei suoi costituenti chiave, flavonoidi e derivati triterpenici. I dati indicano che tali composti producono i loro effetti benefici nelle donne in menopausa agendo sull’ipotalamo e sui centri vasomotori….
Molti sintomi della menopausa e, in particolare le vampate di calore, sembrano essere il risultato di un’alterata funzione dell’ipotalamo. L’ipotalamo è responsabile del controllo di molte funzioni tra cui: temperatura corporea, metabolismo di base, sonno, risposta allo stress, libido, umore, rilascio di ormoni dell’ipofisi.
Le endorfine sono un elemento critico per il funzionamento dell’ipotalamo. Si ritiene che molti rimedi naturali esercitino i loro effetti benefici incrementando il rilascio di endorfine».(20)
Diversamente dagli estrogeni, la Cimicifuga non varia la secrezione della prolattina e dell’ormone follicolostimolante (FSH).

La vampate di calore sono causate da una improvvisa secrezione dell’ormone luteinizzante (LH) nel sangue da parte dell’ipofisi. Gli effetti endocrini regolatori della Cimicifuga vengono esercitati anche sull’ipofisi oltre che sui recettori degli estrogeni.

Il Fitocomplesso della Cimicifuga contiene almeno tre diversi componenti:

  • un componente che agisce sull’ipofisi impedendo la secrezione dell’LH
  • un componente che si lega a recettori degli estrogeni
  • un componente che agisce sull’ipofisi impedendo la secrezione dell’LH e si lega anche ai recettori degli estrogeni.

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) riconosce l’efficacia della Cimicifuga per trattare i sintomi della menopausa (21).

«Contrariamente all’estradiolo, la Cimicifuga non ha mostrato di stimolare la crescita di cellule tumorali in vitro migliora anche la circolazione sanguigna… Non presenta effetti collaterali, neppure a dosaggi elevati e per periodi di tempo abbastanza lunghi». (22)

«Studi in vivo e in vitro hanno segnalato una probabile attività estrogenica selettiva con effetto agonista a livello del sistema nervoso centrale e del tessuto osseo e antagonista a livello dell’endometrio, della vagina e della mammella, prospettando così per la Cimicifuga un’azione simile a quella esercitata dai modulatori selettivi degli estrogeni.
Le turbe dell’umore, la secchezza vaginale e le manifestazioni concomitanti – prurito, dispareunia (23), infiammazione pelvica – legate alla caduta della concentrazione ematica di estrogeni, sono migliorate dall’azione della pianta. Sembra inoltre che gli estratti della pianta agiscono alleviando i sintomi neurovegetativi della menopausa e determinando un’azione favorevole sulla densità minerale ossea senza stimolare l’endometrio». (24)

La maggior parte delle persone riferisce benefici notevoli entro 4 settimane dall’inizio dell’assunzione di Cimicifuga.
Dopo 6-8 settimane la maggior parte giunge alla completa risoluzione dei sintomi. (24)

«I risultati degli indici standard dei sintomi della menopausa hanno indicato un’evidente efficacia terapeutica dell’estratto di Cimicifuga rispetto a tutti i farmaci».

BIBLIOGRAFIA

  • (12) Harnischfeger G., Stolze H., Proven active substances from natural materials. Black snake root. Notabene Medici 1980; 10: 446-450
  • (13) Jarry H., Harnischfeger G., Studies on the endocrine effects of the contents of Cimicifuga racemosa. I. Influence on the serum concentration of pituitary hormones in ovariectomided rats. Planta Med 1985; 51: 80-83
  • (14) Jarry H., Harnischfeger G., Studies on the endocrine efficacy of the constituents of Cimicifuga racemosa: II. In vitro binding of constituents to estrogen receptors. Planta Med 1985;51:291-296
  • (15) Düker E.M., et.al., Effects of extracts from Cimicifuga racemosa on gonadotropin release in menopausal women and ovariectomized rats, Planta Medica 1991; 57: 420 424
  • (16) Miksicek R.J., , Commonly occurring plant flavonoids have estrogenic activity Molecular Pharmacology 1993; 44: 37-43
  • (17) Tzingounis V.A., Aksu, M.F., Greenblatt R.B., Estriol in the management of the menopause, JAMA 1978; 239: 1638-1641
  • (18) Lemon H.M., Pathophysiologic considerations in the treatment of menopausal patients with oestrogens; the role of oestriol in the prevention of mammary carcinoma. Acta Endocrinol 1980; 233: 17-27
  • (19) J.E. Pizzorno Jr., M.T. Murray, op.cit.
  • (20) Ibidem.
  • (21) WHO, , Volume 2. World Healt monographs on selected medicinal plants Organization, Geneva 2002.
  • (22) Francesco Perugini Billi, Edizioni Junior “Manuale di Fitoterapia
  • 23 Dolore che la donna sente durante il rapporto sessuale
  • 24 Enrica Campanini, , Tecniche Nuove Dizionario di fitoterapia e piante medicinali
  • 25 Stolze H., , Ginecology 1982; 3: 14-16 An alternative to treat menopausal complaints
  • 26 Warneke G., , Med Influencing menopausal Symptoms with a phytitherapeutic agent Welt 1985; 36: 817-874
  • 27 Stoll W., :Phytopharmacon influences atrophic vaginal epithelium double-blind study: Cimicifuga vs estrogenic substances, Therapeuticum 1987; 1: 23-31
  • 28 Bruker A., , Med Welt Essay on the Phytotherapy of Hormonal Disorders in Women1960; 44: 2331-2333
  • 29 Schildge E., Essay on the treatment of premenstrual and menopausal moods swings and depressive states, Rigelh Biol Umsch 1964; 19(2): 18-22
  • 30 Garlich N., , Arztl Prax 1962; 14: Treatment of ovarian disorders in general practice 1742-1743

Dr. Martino Giorgini


SALVIA

SALVIA OFFICINALIS

BENEFICI:

Le foglie di salvia contengono numerose altre sostanze come i tannini, gli oli essenziali, flavoni, acidi fenoli, diterpeni e triterpeni. [1]

Tutte queste molecole contribuiscono ai benefici della pianta: le proprietà della salvia, infatti, spaziano dalla riduzione della sudorazione, al rimedio per il mal di gola, al miglioramento della regolarità del ciclo mestruale, al miglioramento della digestione, fino al miglioramento delle capacità mentali [2]. Vediamo quindi insieme nel dettaglio a cosa serve la salvia.

  • Appetito e digestione
    La salvia può essere considerata un ottimo rimedio digestivo in quanto gli oli essenziali in essa contenuti rilassano la muscolatura dell’apparato gastrointestinale dell’uomo, migliorando di conseguenza la digestione. Inoltre la presenza di sostanze amare contribuisce a stimolare l’appetito.
  • Prestazioni cognitive
    In diverse ricerche è stato studiato l’effetto della salvia sulle capacità cognitive e sull’umore. Tali studi mostrano un risultato benefico della salvia sulle prestazioni cognitive e in particolare sul miglioramento della memoria. Questi benefici della salvia sono evidenti sia in persone sane, sia in persone con deficit cognitivi e ci sono alcuni iniziali risultati promettenti nella malattia di Alzheimer [3][4].
  • Azione antinfiammatoria
    Tra i benefici della salvia troviamo la sua azione antinfiammatoria e antisettica. Per questo motivo tale pianta risulta utile nelle infiammazioni delle vie respiratorie, così come in quelle del tratto gastrointestinale. Inoltre, sotto forma di impacchi, la salvia risulta utile nel caso di ferite.
  • Apparato riproduttivo femminile
    Tra le proprietà curative della salvia una delle più conosciute è il suo effetto sull’apparato riproduttivo femminile in quanto svolge un’azione simil-estrogenica. Per questo motivo la salvia si adatta a tutti i casi di flusso mestruale scarso e di irregolarità mestruali. Inoltre è ampiamente utilizzata nella donna in menopausa soggette a vampate, soprattutto notturne in quanto la salvia sembra avere un effetto diretto sui centri del sudore, riducendo la sudorazione e l’eccessiva salivazione.

Fonte: VIVERE SANO

Bibliografia

Puoi staccare le foglie di Salvia ed anche i fiori in primavera dalla tua pianta in giardino, per prepare una tisana, oppure acquistare dei buoni prodotti erboristici.

Della Salvia si può usare tutta la pianta, il fiore e le foglie in formato di Tisana o di Estratto Analcolico.

Tisana di Salvia

ERBE DI MAURO

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8-10 minuti un cucchiaino di salvia essiccata in una tazza d’acqua calda bollente (circa 250 ml), avendo cura di coprirla con un coperchio o un piattino. Dopo di che filtra e bevi la tisana finché calda. Usala per 1-2 volte al giorno.

Perché sia efficace le foglie di salvia e la tisana non deve mai entrare in contatto con qualcosa di metallico (ferro, rame, alluminio, ecc.).


Estratto di Salvia

Giorgini

La salvia contrasta i disturbi della menopausa e promuove la regolarità del processo di sudorazione. Inoltre, favorisce la funzione digestiva e l’eliminazione dei gas intestinali, coadiuva il benessere di naso e gola, svolge una benefica azione antiossidante e agisce come tonico per contrastare la stanchezza fisica e mentale.

da 10 a 30 ml al giorno). Se desiderato, la dose giornaliera può essere diluita in una bottiglia d’acqua da consumare nell’arco della giornata.
Agitare prima dell’uso. Misurino graduato incluso nella confezione.
Conservare il prodotto fuori dal frigorifero anche dopo l’apertura.

INTEGRATORI MISTI

Menopausa Control PlusMenopausa Control Plus

80 pastiglie

Si consiglia l’assunzione di 4 pastiglie una o due volte al giorno in qualunque momento (da 4 a 8 pastiglie al giorno).

Il prodotto contiene:
Cimicifuga (Cimicifuga racemosa) rizomi E.S., Cardo Mariano (Silybum marianum) frutti E.S. (titolato all’80% in silimarina), (L-)istidina, Glutatione ridotto, SAMe (S-adenosil metionina disolfato tosilato), soia (Glycine max) semi E.S. (titolato al 40% in isoflavoni), GammaOrizanolo, Potassio Ioduro.


ANGELICA CINESE

Angelica cinese DONG QUAI

In Asia, l’Angelica (Angelica sinensis), dong-quai, è considerata il rimedio “femminile”, seconda per fama forse al Ginseng (Panax ginseng), considerato il rimedio “maschile”. Da migliaia di anni in Cina, l’Angelica cinese, è coltivata, a scopo medicinale, per una grande varietà di problemi femminili: dismenorrea, amenorrea, metrorragia, disturbi della menopausa, per garantire una gravidanza sana e un parto regolare.
Inoltre, è impiegata per trattare anemia, ferite, artrite, emicrania (32-33).

A differenza di altre piante, non si sono effettuate ricerche su principi attivi isolati, ma su estratti delle radici. Molte sono state le attività dimostrate: fitoestrogenica, ipotensiva, analgesica, antiallergica, immunomodulante, antimicrobica, ed effetti cardiovascolari e rilassanti la muscolatura liscia.
I fitoestrogeni contenuti nell’Angelica cinese hanno un’attività molto inferiore a quella degli estrogeni animali (0,25%), ma competono attivamente per i siti di legame, risultando nel complesso anti-estrogenici.

riducono l’attività estrogenica, occupando i siti degli estrogeni.
L’Angelica cinese tratta sia i disturbi da carenza di estrogeni sia quelli causati da un loro eccesso!

Cura tutti i disturbi femminili:

  • dismenorrea, amenorrea, metrorragia, mestruazioni irregolari, garantisce la gravidanza sana e un parto regolare, tutti i disturbi della menopausa (specialmente le “caldane”) e il ronzio alle orecchi provocato da insufficienza circolatoria. È un tonico dell’utero e un tonico per le donne che hanno un flusso abbondante.
  • Anche se non è molto nota per questa proprietà, l’Angelica cinese ha una notevole azione ipotensiva (34) dovuta soprattutto all’attività vasodilatatrice coronarica, spasmolitica e di inibizione dell’enzima AMP-ciclico. L’azione è simile a quella dei farmaci che fosfodiesterasi (35) bloccano i canali del calcio.

Altre attività dell’Angelica cinese sul sistema cardiovascolare sono l’effetto inotropo negativo e antiaritmico (36).

Le sostanze che bloccano i canali del calcio rilassano anche la muscolatura liscia. Infatti, da sempre l’Angelica cinese è stata usata per trattare gli spasmi intestinali e i crampi uterini.
L’azione rilassante la muscolatura liscia dei vasi sanguigni spiega anche la sua azione ipotensiva e sulla muscolatura liscia bronchiale contro l’asma.
L’Angelica cinese ha dimostrato azione anti-dolorifica e leggermente tranquillante in studi su animali (37-38-39).

«In uno studio, l’azione analgesica è risultata 1,7 volte superiore a quella dei salicilati (37). La sua attività analgesica, unita a quella rilassante della muscolatura liscia va a sostengo del suo impiego storico in condizioni patologiche quali i crampi uterini, i traumi, le cefalee e l’artrite» (40).
La fitoterapia cinese e giapponese usa l’Angelica per prevenire e trattare le allergie a svariate sostanze (polline, polvere, pelo animale, alimenti…)41-42.
Ha la capacità di inibire le IgE in maniera selettiva. Poiché i livelli di IgE nelle persone con malattie atopiche sono fino a10 volte più alti della norma, l’Angelica cinese può ridurre questi anticorpi in eccesso.
Gli estratti di Angelica cinese contengono anche dei composti cumarinici che hanno mostrato attività immunostimolante sia in persone sane sia in quelle malate di cancro (43- 44).
Si è visto che le cumarine stimolano i macrofagi e aumentano la fagocitosi (45).
Si ritiene che tale attività offra una protezione significativa contro le metastasi e la crescita delle cellule tumorali. In seguito alla somministrazione di cumarina, si dice che i macrofagi sono “attivati” e dunque capaci di entrare nel tumore, dove può avere luogo una distinzione specifica delle cellule tumorali (46-47).
I composti cumarinici dell’Angelica e i polisaccaridi hanno un’attività immunomodulante. Si è dimostrato che possiedono un effetto mitogenetico sui linfociti B, attivano la produzione di interferone, agiscono da antitumorali e promuovono l’attivazione del complemento (sia attraverso la via classica che quella alternativa).

Documenti di libera consultazione su sito

BIBLIOGRAFIA

  • 31 J.E. Pizzorno Jr., M.T. Murray,op.cit.
  • 32 Duke J.A. . Boca Raton, FL: CRC Press. 1985: Handbook of medicinal herbs
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  • 34 Hikino H. , Econ Med Plant Res 1985; Recent research on Oriental medicinal plants 1: 53-85
  • 36 Hikino H. Recent research on Oriental medicinal plants, Econ Med Plant Res 1985;
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  • 38 Tanaka S., et. al. Anti-nociceptive (antidolorifico) substances from the root of Angelica acutiloba, Arzneim Forsch 1977; 27: 2039-2045
  • 39 Tonak S., et. al. Effects of “toki” (Angelica acutiloba kitawaga) extracts on writhing and capillary permeability in mice (analgesic and anti-inflammatory effects). Yakugaku Zasshi 1071; 91: 1098-1104
  • 40 J.E. Pizzorno jr., M.T. Murray, op. cit.
  • 41 Hikino H. Recent research on Oriental medicinal plants, Econ Med Plant Res 1985; 1: 53-85
  • 42 Sung C. P., Baker A. P., Holden D.A. et al. Effects of Angelica polymorpha on reaginic antibody production. J Natural Products 1071; 45: 398-406
  • 43 Cosley-Smith J.R. . The actions of benzopyrenes on the blood-tissue-lymph system Folia Angiol 1976; 24: 7-22
  • 44 Berkarda B., et al. The effect of coumarin derivatives on the immunological system of men. Agents Action 1983; 13: 50-52 Yoshiro K. The physiological actions of Tang Kuei and Cnidium. Bull Oriental
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  • 46 Ogno N, Matsumoto S.I., Suzuki I. et al. Biochemical characterization of a mitogen obtained from oriental crude drug, tohki (Angelica acutiloba Kitawaga). J Pharm Dyn 193; 6: 903-912
  • 47 Kumazawa Y., Mizunoe K., Otsuka Y. Immunostimulating polysaccharide separated from hot water extracts of Angelica acutiloba Kitowaga (Yamato tohki). Immunology 1982; 47: 75-83;

VITAMINE IN MENOPAUSA

INTEGRATORI AMICI DELLA MENOPAUSA

Alcuni nutrimenti hanno mostrato effetti benefici sulle vampate di calore e la vaginite atrofica, in studi clinici:
Vitamina E, Esperidina insieme alla Vitamina C, Gamma-orizanolo, Ginkgo biloba e Rubus idaeus.

Vitamina E

Alla fine degli anni 40 molti studi clinici dimostrarono che la vitamina E alleviava le vampate di calore (55-56-57), ma tali studi hanno avuto uno scarno seguito.
In uno studio, la vitamina E migliorava non solo i sintomi, ma anche l’aumento di apporto ematico alle pareti vaginali.
Uno studio pubblicato nel 1949 dimostrava che la vitamina E era efficace nel 50% delle donne in menopausa con vaginite atrofica e altre forme di vaginite.

Esperidina e Vitamina C

L’Esperidina (un flavonoide) insieme alla vitamina C può essere utile nel migliorare le vampate di calore.
Come altri flavonoidi, l’esperidina è nota per la capacità di migliorare la permeabilità capillare (chiamata “vitamina P” per questo motivo) e migliorare l’integrità dei vasi sanguigni.
Questa azione si svolge con la vitamina C che è necessaria per la sintesi del collagene (costituente basale delle pareti vasali).

Gamma-orizanolo

Anche il Gamma-orizanolo è utile per trattare le vampate di calore. Agisce direttamente sull’ipofisi per aumentare il rilascio di endorfine da parte dell’ipotalamo. (58-59)
In uno studio recente 300 mg di gamma-orizanolo al giorno hanno mostrato un miglioramento dei sintomi nell’85% delle donne.
Il gamma-orizanolo è una sostanza di origine naturale e sicura. Negli studi clinici e sperimentali non si sono visti effetti collaterali anzi, oltre a migliorare i sintomi della menopausa, abbassa colesterolo e trigliceridi (60).

Ginkgo biloba

L’estratto delle foglie di Ginkgo biloba è indicato in menopausa per la sua azione sulla circolazione: riduce la permeabilità capillare, attiva la circolazione cerebrale e periferica, impedisce la formazione di trombi e l’aggregazione delle piastrine, tonifica le vene, ed è antiallergico e antiossidante (61).

Può essere utile per eliminare i vuoti di memoria, ma anche per le mani e i piedi freddi (62-63-64), aumenta la circolazione cerebrale, l’utilizzo del glucosio da parte delle cellule cerebrali e la trasmissione del segnale nervoso. La memoria è basata proprio sulla velocità della trasmissione
dell’impulso nervoso.
La maggior parte delle persone ne trae benefici già nelle prime 2-3 settimane.

Gemmoderivati

I giovani getti freschi di Rubus idaeus (Lampone) mostrano un tropismo elettivo nei confronti dell’apparato genitale femminile e dell’asse ipofisi-ovaio. È un riequilibrante dei disturbi ormonali femminili dal menarca alla menopausa.

«Rubus idaeus è il gemmoderivato del blocco reticolo endoteliale. È il rimedio indicato in: menorragie della pre menopausa da iperplasia endometriale, amenorrea secondaria e da menopausa precoce e/o iatrogena, cisti ovarica e micropolicistosi dell’ovaio, fibroma uterino, mastopatia fibrocistica, metriti e/o vaginiti, turbe della libido, frigidità, senescenza femminile…» (65).

Dieta

Si consiglia di aumentare i cibi contenenti fitoestrogeni come soia, finocchi, sedano, prezzemolo, olio di semi di lino, noci e semi.

Documenti di libera consultazione su sito

BIBLIOGRAFIA

  • 55 Christy C.J. Am J Ob Gyn 1945; 50: 84-87 Vitamin E in menopause.
  • 56 McLaren H.C. . Br Med J 1949; ii: 1378-1381 Vitamin E in the menopause
  • 57 Finkler R.S. . J Clin Endocrinol Metab The effect of vitamin E in the menopause 1949; 9: 89-94
  • 58 Murase Y., Iishima H. Clinical studies of oral administration of gamma-orizanol on climateric complaints and its syndrome. Obstet Gynecol Prac 1963; 12: 147-149
  • 59 Iishima H. Effect of gamma-orizanol on serum lipid peroxide levels and climateric disturbances. Asia Oceania J Obstet Gynecol 1984; 10: 317
  • 60 Yoshino G., et al. . Current Effects of gamma-orizanol on hyperlipidemic subjects Ther Res 1989; 45: 543-552.
  • 61 Francesco Perugini Billi, , Edizioni Junior. Manuale di fitoterapia
  • 62 Kleijnen J., Knipschild P., . Lancet 1993; 340: 1136 Drug profiles – Ginkgo biloba 1139
  • 63 Bauer U.Six-month double-blind randomized clinical trial of Ginkgo biloba extract versus placebo in two parallel groups in patients suffering from peripheral arterial insufficiency. Arzneim Forsch 1984; 34: 716-721
  • 64 Rudofsky V.G. The effect of Ginkgo biloba extract in cases of arterial occlusive disease. A randomized placebo controlled, double-blind crossover study. Fortsch Med 1987; 105: 397-400.
  • 65 Fernando Piterà, , Ed De Ferrari Compendio di gemmoterapia clinica

 




I Nootropi, gli integratori per il cervello

Cosa Sono i Nootropi

I cosiddetti nootropi possono essere sia farmaci che integratori alimentari utili per migliorare la funzione cognitiva.

Attualmente c’è una forte domanda di questi prodotti. Le persone sono infatti alla ricerca di rimedi efficaci per combattere la stanchezza mentale e migliorare la memoria, la motivazione, la creatività, la vigilanza e la funzione cognitiva generale.

I nootropi possono anche ridurre il declino della funzione cerebrale legato all’età, risultando utili anche e soprattutto per gli anziani.

Stanchezza mentale | Cause | Cosa Mangiare, Cosa Evitare »

Se invece hai bisogno di integratori che combattono la stanchezza sia fisica che mentale, ti consigliamo di leggere il nostro approfondimento: Spossatezza: Integratori per Combatterla »

Andremo a vedere una lunga lista di sostanze utili alla funzione cognitiva cerebrale, ma non tutti hanno studi di lungo corso che permettano di ricavare informazioni utili per il loro utilizzo nell’integrazione.

Invito in questi casi alla cautela specie se la persona che ha bisogno di rinforzare le capacità cognitive è in terapia con farmaci i quali saranno elencati per
ciascuna sostanza:

  • Vitamine
    • Vitamina C
    • Vitamina D
    • Vitamina B12
    • Vitamina E
    • Niacina (Vit B3)

Le vitamine utili per la memoria e la concentrazione


OMEGA 3

Omega-3

Gli acidi grassi omega-3 (EPA, DHA e acido α-linolenico) sono associati a molti benefici per la salute, incluso il miglioramento della salute del cervello. Il DHA, in particolare, è un nutriente chiave per il cervello e il sistema nervoso.

In persone ad alto rischio di declino cognitivo associato all’età, il DHA può avere effetti positivi sulle funzioni cognitivee migliorare la memoria96, 97.

Il DHA svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento della struttura e della funzione del cervello. In effetti, rappresenta circa il 25% dei grassi totali e il 90% degli omega-3 presenti nelle cellule cerebrali 98, 99.

L’assunzione di integratori di DHA è stata collegata a migliori capacità di pensiero, memoria e tempi di reazione, sia in persone sane con un basso apporto di DHA che in pazienti con un lieve declino della funzione cerebrale 100, 101, 102.

Un altro acido grasso omega-3, l’EPA, ha effetti antinfiammatori che possono proteggere il cervello dai danni e dall’invecchiamento 103.

A differenza del DHA, l’EPA non è sempre collegato a una migliore funzione cerebrale. Tuttavia, nelle persone con depressione, è stato associato a benefici come il miglioramento dell’umore 104, 105, 106, 107, 108.

In effetti, è stato dimostrato che l’assunzione di olio di pesce, che contiene entrambi questi grassi, aiuta a ridurre il declino della funzione cerebrale associato all’invecchiamento 109, 110, 111, 112, 113.

Tuttavia, una revisione Cochrane non ha riscontrato effetti significativi dell’integrazione di omega-3 sul declino cognitivo negli anziani sani 114.


ACETIL-CARNITINA

Acetil-Carnitina

Nell’uomo, alcuni studi hanno scoperto che l’acetil carnitina potrebbe essere un supplemento utile per rallentare il declino della funzione cerebrale associato alll’età. Può anche essere utile per migliorare la funzione cerebrale nelle persone con demenza lieve o Alzheimer 46, 47, 48, 49, 50, 51.

In due studi su un totale di 576 persone anziane, l’acetil-L-carnitina ha migliorato la cognizione, l’umore e il comportamento, e ridotto l’affaticamento 52.

In 56 pazienti anziani, l’integrazione acetil-L-carnitina ha parzialmente invertito la demenza a causa della riduzione del flusso sanguigno nel cervello 52, 53, 54.

Tuttavia, non è stato dimostrato un effetto benefico su persone sane che non soffrono di una perdita della funzione cerebrale.
I risultati evidenziati sono incoraggianti, ma c’è ancora bisogno di studi più controllati sulla somministrazione cronica di acetil-carnitina.

Modo d’uso

La dose di integrazione standard è compresa tra 500 e 2.000 mg (2 grammi) di carnitina al giorno*.

Dosi superiori, specialmente se assunte in singola dose, non comporterebbero benefici aggiuntivi, a causa della saturazione della capacità di assorbimento intestinale.

La durata standard del trattamento è di 2-3 mesi, sebbene il deterioramento cognitivo e il danno ai nervi possano richiedere 6-12 mesi 39, 15, 53, 25, 28.

NOTA: per avere un dosaggio equivalente a 500-2.000 mg di L-carnitina è necessario assumere indicativamente 630-2.500mg di acetil-carnitina *.

La dose massima ammessa dal ministero della salute negli integratori alimentari è pari a 1.000 mg di carnitina al giorno.

Sinergia con Acido Lipoico

Secondo alcuni studi, l’acetil-L-carnitina e l’acido alfa-lipoico possono avere un effetto sinergico nel proteggere dall’invecchiamento cerebrale e dal danno ossidativo neuronale. Tale combinazione risulterebbe quindi particolarmente utile per il supporto cognitivo 54, 55, 56, 57

Avvertenze

  • Non superare la dose giornaliera consigliata in etichetta dal produttore. Dosi superiori non comportano necessariamente benefici aggiuntivi e accrescono il rischio di effetti collaterali.
  • L’acetil carnitina e gli integratori alimentari in genere non vanno intesi quali sostituti di una dieta variata, equilibrata e di un sano stile di vita.
  • Non utilizzare in gravidanza e nei bambini, o comunque per periodi prolungati senza sentire il parere del medico.
  • Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei 3 anni

Controindicazioni

L’assunzione di acetil carnitina in presenza di situazioni particolari o se si sta seguendo una terapia farmacologica è consigliata soltanto sotto controllo del medico che, conoscendo approfonditamente il quadro clinico del paziente, saprà dare i migliori consigli.

Effetti Collaterali

In soggetti sani non sussistono particolari pericoli di effetti collaterali e l’acetil Carnitina si è rivelata generalmente sicura e ben tollerata.
Lievi disagi gastrointestinali potrebbero disturbare i soggetti più sensibili dopo l’assunzione. In rari casi, l’acetil-L-Carnitina ha infatti causato 39, 15, 25, 28, 58:

  • Disturbi di Stomaco
  • Vomito
  • Diarrea
  • Mal di testa
  • Insonnia

Secondo una revisione sulla sicurezza della L-carnitina, dosi di circa 2 grammi al giorno sembrano essere sicure per un uso a lungo termine. Tuttavia, ci sono stati alcuni effetti collaterali lievi, tra cui nausea e fastidio allo stomaco 59, 60.

Sono stati segnalati sporadici casi di lieve eccitazione, che regrediscono velocemente con la diminuzione della dose.


GINKGO BILOBA

Ginkgo Biloba

Le foglie di Ginkgo biloba possiedono proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, e contribuiscono a migliorare la circolazione sanguigna.

Si ritiene che, aumentando il flusso sanguigno al cervello, il Ginkgo biloba sostenga le funzioni cognitive come la concentrazione e la memoria 55.

Come altri integratori nootropi, le prove sono tuttavia contrastanti.

Ad esempio, uno studio su persone di mezza età sane ha scoperto che l’assunzione di integratori di ginkgo biloba ha contribuito a migliorare la memoria e le capacità di pensiero 56, 57.

Altri studi hanno scoperto che l’assunzione di ginkgo biloba può ridurre il declino della funzione cerebrale correlato all’età58, 59, 60.

Sebbene questi risultati siano promettenti, non tutti gli studi hanno ottenuto benefici 61, 62.

Un’ampia revisione della ricerca ha concluso che, in soggetti sani, l’integrazione con il ginkgo non ha comportato miglioramenti misurabili nella memoria, nella funzione esecutiva o nella capacità di attenzione 63.

Dosi e Modo d’Uso

Tuttavia, la maggior parte degli studi ha testato dosaggi compresi tra 120 e 480 mg di estratti di foglie di ginkgo biloba al giorno, di solito suddivise in 3 dosi.

Ad esempio, una meta-analisi ha mostrato che potrebbe essere necessario un dosaggio di 240 mg di ginkgo al giorno per produrre effetti clinicamente rilevanti nelle persone con demenza 61.

Una dose giornaliera tra 120 e 600 mg ha moderatamente migliorato un certo numero di funzioni cognitive nei soggetti sani 62.

Si consiglia di assumere gli integratori di Ginkgo biloba preferenzialmente lontano dai pasti o circa ½ ora prima dei pasti. In genere, è importante distribuire la dose giornaliera in 2 – 3 assunzioni nell’arco della giornata, in modo da mantenere livelli plasmatici adeguati.

EGb 761

La maggior parte degli studi clinici ha analizzato gli effetti dell’estratto di ginkgo EGb 761.

EGb 761 è standardizzato per includere il 6% di terpenoidi e il 24% di glicosidi flavonoidi 63.

I dosaggi standard di EGb 761 utilizzati nella maggior parte degli studi e raccomandati dai produttori sono 40 mg tre volte al giorno oppure 80 mg due volte al giorno.

Effetti Collaterali

Sebbene il ginkgo biloba sia considerato generalmente sicuro, può (seppur raramente) causare effetti collaterali come 1.

  • Nausea
  • Diarrea
  • Vertigini
  • Mal di testa
  • Mal di stomaco
  • Rash/reazione allergica

Come con qualsiasi altro integratore, è importante consultare il medico prima di assumere ginkgo biloba e interromperne l’uso se si sviluppano effetti collaterali negativi o interazioni farmacologiche avverse.

Controindicazioni

Per la maggior parte degli adulti, il rischio associato all’assunzione di ginkgo biloba è relativamente basso, ma ci sono casi in cui il ginkgo può causare gravi danni.

  • Il ginkgo può aumentare il sanguinamento. Risulta quindi generalmente controindicato per le persone con disturbi emorragici o che assumono farmaci o altre erbe che possono aumentare il rischio di sanguinamento.
  • Per limitare il rischio di sanguinamento, si consiglia inoltre di interrompere l’assunzione di ginkgo almeno due settimane prima di sottoporsi a una procedura chirurgica.
  • Il ginkgo può ridurre la glicemia. Occorre cautela nelle persone con diabete o ipoglicemia, oppure se si assumono altri farmaci o erbe che riducono la glicemia.

Il ginkgo non è stato adeguatamente studiato per l’uso in donne in gravidanza, donne in allattamento o bambini. A scopo cautelativo, se ne sconsiglia l’uso.


GINSENG

Ginseng

Il ginseng ha proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, grazie alle quali può proteggere i neuroni dai danni ossidativi 64.

Gli integratori nootropi a base di ginseng possono migliorare i processi di pensiero e cognizione, aiutando a sostenere le funzioni cerebrali come memoria, comportamento e umore 65, 66.

In uno studio su 30 persone sane, 200 mg di Panax ginseng al giorno per 4 settimane hanno migliorato la salute mentale, le interazioni sociali e l’umore 67. Tuttavia, questi benefici hanno smesso di essere significativi dopo 8 settimane, suggerendo che gli effetti del ginseng potrebbero diminuire con l’uso prolungato.

In un altro studio su 30 adulti sani, dosi di 200 o 400 mg di Panax ginseng hannomigliorato le prestazioni mentali e l’affaticamento durante un test cognitivodi 10 minuti. La dose da 200 mg è risultata più efficace68.

Un altro studio ha rilevato che l’assunzione giornaliera di 400 mg di Panax ginseng per 8 giorni ha migliorato la calma e le abilità matematiche69.

Inoltre, altri studi hanno riscontrato effetti positivi sulla funzione e sul comportamento cerebrale nelle persone con malattia di Alzheimer70, 71, 72.

Tuttavia, una revisione afferma che – considerata la bassa qualità degli studi – mancano prove convincenti per dimostrare un beneficio del Panax ginseng nel potenziamento cognitivo in soggetti sani, e non ci sono prove di alta qualità sulla sua efficacia in pazienti con demenza 73.

Dosi e Modo d’Uso

Dal momento che gli studi hanno usato dosaggi e tipologie di estratti molto eterogenei, non esiste una singola dose raccomandata di Panax ginseng.

  • In generale, i dosaggi varianoda 0,2 a 9 g al giornoper 4-24 settimane 63.
  • Se si utilizza ginseng polverizzato le dosi sono maggiori, nell’ordine di 2-4 grammi al giorno.
  • Se invece si usano estratti standardizzati (ad es. in ginsenosidi 2-3%) sono sufficienti dosaggi inferiori, nell’ordine di 200 – 400 mg al giorno secondo quanto consigliato in etichetta.

Riguardo alla durata del trattamento, alcuni studi suggeriscono che l’uso prolungato di ginseng potrebbe ridurre la sua efficacia nel tempo. Sebbene questo aspetto debba essere confermato, per massimizzare i benefici potrebbe quindi essere utile assumerlo in cicli di 2-3 settimanecon una pausa di una o due settimane tra ogni ciclo 26.

Controindicazioni e Interazioni

Il ginseng può interagire con diversi farmaci, tra cui:

  • inibitori delle monoaminossidasi (IMAO): può causare episodi maniacali e tremori;
  • anticoagulanti, come warfarin o aspirina: può aumentare il rischio di sanguinamento;
  • stimolanti: può intensificare gli effetti della caffeina e di altri stimolanti, causando un battito cardiaco accelerato e possibile sudorazione o insonnia;
  • ipoglicemizanti orali: la glicemia potrebbe scendere troppo;
  • ACE-inibitori: potrebbe ridurne l’efficacia nell’abbassare la pressione sanguigna.

I bambini e le donne incinte o che allattano dovrebbero evitare l’assunzione di ginseng, a causa della mancanza di studi sulla sicurezza. Il ginseng può anche innalzare la pressione sanguigna, quindi le persone ipertese (con pressione alta) potrebbero dover evitare il ginseng 64.

Effetti Collaterali

Sebbene sia generalmente sicuro e ben tollerato, come qualsiasi altro integratore, anche il ginseng può avere effetti indesiderati. Alcuni degli effetti collaterali più comunemente riportati includono mal di testa, problemi digestivi e insonnia64.

Essendo uno stimolante, a dosi elevate il ginseng può causare nervosismo e/o insonnia, nonché ipertensione, ansia, vomito e diarrea. I sintomi riportati in seguito all’uso eccessivo di ginseng includono anche mastalgia (dolore al seno), reazioni cutanee e sanguinamento vaginale 65.


CURCUMINA

Curcumina

La curcumina contenuta nella curcuma è nota per le sue potenzialità antinfiammatorie e antiossidanti.

Una volta ingerita, sembra poter attraversare la barriera emato-encefalica, agendo direttamente a livello delle cellule neuronali con la sua azione antiossidante e antinfiammatoria129.

La curcumina potrebbe quindi ritardare il declino mentale correlato all’età, ma sono necessarie ulteriori ricerche.

Allo stesso modo, la curcumina può aiutare a migliorare la memoria nelle persone con Alzheimer. Può anche aiutare a eliminare le placche amiloidi che sono un segno distintivo di questa malattia 131, 132.

Inoltre, può avere un effetto benefico sul tono dell’umore, aumentando i livelli di serotonina e dopamina. Uno studio ha rilevato che 6 settimane di integrazione con curcumina hanno migliorato i sintomi della depressione tanto quanto un antidepressivo 133, 134.

Tuttavia, la scarsa biodisponibilità in vivo della curcumina solleva dubbi sulla sua reale efficacia. Sono quindi necessari ulteriori studi prima di poterla considerare un integratore nootropo efficace.

Dosi e Modo d’Uso

Sebbene non vi sia un consenso unanime sulle dosi efficaci di curcuma o curcumina, nella ricerca sono stati utilizzati i seguenti dosaggi indicativi 44, 45, 46:

  • Per l’artrosi: 500 mg di estratto di curcumina due volte al giorno per 2-3 mesi.
  • Per il colesterolo alto: 500 mg di estratto di curcumina, con 10 mg di piperina, due volte al giorno per 3 mesi.
  • Per il prurito: 500 mg di estratto di curcuma tre volte al giorno per 2 mesi.

In una revisione sull’artrite, gli estratti di curcuma contenenti 1 grammo di curcumina al giorno hanno mostrato il massimo beneficio dopo 8-12 settimane di utilizzo 47.

Effetti Collaterali

La Curcumina si è rivelata sicura e ben tollerata nei vari trial clinici effettuati e pubblicati in letteratura.

In particolare, uno studio ha dimostrato come l’utilizzo di curcumina in dosi comprese tra 500 mg e 12 g giornalieri sia stato ben tollerato nel breve periodo dalla maggior parte dei pazienti 48, 4.

Tuttavia, questa sostanza attiva può causare alcuni effetti collaterali, come disagio intestinale e nausea49. Sono stati segnalati anche altri disturbi clinicamente poco rilevanti o transitori, come emicrania, rash cutaneo, diarrea e feci di color giallo.

In linea di massima, dosaggi compresi tra 1 e 4 grammi di curcumina giornalieri sembrano essere ben tollerati, mentre dosi superiori potrebbero associarsi per lo più a disturbi addominali transitori.

Gli effetti avversi più comuni degli integratori di curcumina includono reazioni allergiche, mal di stomaco, diarrea, costipazione, nausea e vomito 50, 51.

Controindicazioni

L’uso di integratori di curcumina risulta controindicato nei pazienti affetti da litiasi biliare (calcoli al fegato), patologie metaboliche importanti, terapie farmacologiche, in particolare con anticoagulanti, e durante la gravidanza, l’allattamento e l’età pediatrica.

Gli integratori di curcuma possonointeragire con alcuni farmaci come i fluidificanti del sangue e i farmaci per il diabete, potenziandone l’effetto e aumentando i rischi da sovradosaggio 52, 53. Tale effetto è amplificato dall’aggiunta di piperina all’integratore di curcumina 54.




Tè E TEANINA

Tè e Teanina

Rispetto al caffè, i vari tè (soprattutto quelli verdi e bianchi) hanno un’azione più blanda e benefici più ampi, grazie al generoso contenuto di antiossidanti (in particolare catechine).

Una revisione di 21 studi sull’uomo ha rilevato che il tè verde può aiutare a combattere la stanchezza mentale, supportando concentrazione, attenzione e memoria 20, 21.

Il tè nero è ricco di caffeina, mentre quelli verdi e bianchi ne contengono molta meno. I vari tipi di tè contengono anche l’amminoacido teanina, che aiuta a bilanciare gli effetti stimolanti della caffeina favorendo il rilassamento.

In diversi altri studi, la combinazione di caffeina e L-teanina ha dimostrato di migliorare la memoria e il tempo di reazione, oltre a diminuire la stanchezza e l’affaticamento mentale 17, 18, 19.

È stato scoperto che l’assunzione anche di soli 50 mg di teanina (presente in circa due tazze di tè), aumenta le onde alfa nel cervello, che sono collegate alla creatività 15.

Uno studio del 2013 ha rilevato che un’assunzione moderata di teanina e caffeina ha aiutato un gruppo di giovani adulti a concentrarsi meglio durante compiti impegnativi 16.


S-ADENOSIL METIONINA

S-adenosil metionina

La SAMe (detta anche S-Adenosilmetionina, Ademetionina o semplicemente SAM) partecipa alla biosintesi di numerosi ormoni e neurotrasmettitori collegati all’umore (come la dopamina e la serotonina).

Viene usata come sia come farmaco (Samyr orale ed intramuscolare) che come integratore per potenziare gli effetti di alcuni antidepressivi e ridurre il declino della funzione cerebrale nelle persone che soffrono di depressione 91, 92, 93.

Almeno due diverse revisioni hanno valutato l’effetto antidepressivo dell’Ademetionina in dosi orali comprese tra 200 e 1600 mg al giorno, concludendo che tale dosaggio sembra avere un’efficacia superiore al placebo e simile agli antidepressivi triciclici 94, 95.

Tuttavia, non ci sono prove che questo integratore nootropo avvantaggi le persone con stanchezza mentale che non soffrono di depressione.

Modo d’uso

La supplementazione di S-adenosilmetionina tende a essere effettuata a dosi comprese tra 600 e 1.600 mg al giorno, suddivise in due o tre assunzioni separate ai pasti.

Il seguente dosaggio SAM-e ha mostrato effetti benefici negli studi clinici:

  • Depressione: 800-1.600 mg al giorno, per almeno 6 settimane 4, 40, 41;
  • Artrosi: 1.200 mg al giorno, 1-4 mesi 42, 43, 17;
  • Disturbi del fegato: 1.600 mg al giorno 22;
  • Colestasi in gravidanza: 1.000 mg al giorno fino al parto 23, 24.

Come analizzato nel corso dell’articolo, affinché l’ademetionina produca i suoi effetti benefici nel trattamento dell’artrosi possono essere necessarie alcune settimane o fino a un mese di utilizzo continuo, mentre il miglioramento dei sintomi depressivi sembra apprezzabile già dopo pochi giorni dall’inizio della terapia.

Avvertenze

  • Non superare la dose giornaliera di ademetionina consigliata dal medico o riportata in etichetta e/o nel foglio illustrativo del prodotto.
  • Gli integratori di ademetionina non vanno intesi quali sostituti di una dieta variata, equilibrata e di un sano stile di vita.
  • Se ne sconsiglia l’assunzione a bambini e adolescenti.
  • Tenere gli integratori di ademetionina lontano dalla vista e dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni.
  • L’uso di ademetionina potrebbe causare capogiri: si assicuri di non soffrire di tale effetto indesiderato prima di mettersi alla guida di veicoli o di usare macchinari.

Interazioni Farmacologiche

SAM-e aumenta i livelli di serotonina e potrebbe quindi interagire con gli antidepressivi e aumentare il rischio di sindrome serotoninergica 44, 4, 6, 9.

SAM-e può anche interagire con un farmaco per il morbo di Parkinson, la L-DOPA, riducendone l’attività. Questa combinazione dovrebbe quindi essere evitata fino a ulteriori accertamenti scientifici 45, 46, 47.

Controindicazioni

  • I prodotti a base di ademetionina sono controindicati in caso di allergia (ipersensibilità) all’ademetionina o a uno qualsiasi degli altri componenti del prodotto.
  • L’uso di integratori di ademetionina dovrebbe essere evitato, o strettamente supervisionato da personale medico, durante la gravidanza e l’allattamento.
  • L’assunzione di ademetionina in presenza di condizioni patologiche o situazioni particolari, o se si sta seguendo una terapia farmacologica, è consigliata soltanto sotto controllo del medico che, conoscendo approfonditamente il quadro clinico del paziente, saprà dare i migliori consigli.

Effetti Collaterali

  • L’ademetionina è ben tollerata e non causa normalmente effetti collaterali di rilievo
  • Gli effetti collaterali più comuni sono stati nausea e altri problemi digestivi, seguiti dall’ansia 43, 40, 48, 16.
  • Si ritiene quindi che l’ademetionina possa scatenare la mania nei pazienti con disturbo bipolare, ma anche in individui sani vulnerabili 49, 50.
  • Tra gli effetti collaterali comuni associati all’uso del farmaco Samyr (a base di ademetionina) sono riportati prurito, mal di testa, dolore all’addome, diarrea, nausea, ansia e disturbi del sonno (insonnia).

BACOPA MONNIERI

Bacopa Monnieri

La bacopa (Bacopa monnieri) è una pianta tipica della medicina ayurvedica, dove viene utilizzata come integratore per migliorare la memoria.

Meta-analisi e revisioni di studi clinici hanno trovato prove sulla capacità della bacopa di migliorare la cognizione 74, 75, 76.

È stato infatti dimostrato che la bacopa migliora le capacità di pensiero e la memoria, sia nelle persone sane che negli anziani che soffrono di un declino della funzione cerebrale 75, 76, 77, 78, 79, 80.

Ad esempio, in uno studio su 60 studenti di medicina, un estratto di Bacopa (Bacognize) per 42 giorni ha prodotto un miglioramento significativo nei test relativi alle funzioni cognitive 81.

Un altro studio di 12 settimane su 60 adulti ha scoperto che l’assunzione di 300 o 600 mg di Bacopa monnieri ha contribuito a migliorare memoria, attenzione e capacità di elaborare informazioni, rispetto al trattamento con placebo 82.

I dosaggi tipici per l’estratto di Bacopa monnieri negli studi sull’uomo vanno da 300 a 600 mg al giorno 83. In genere, si utilizzano estratti titolati in bacosidi al 55%. Gli effetti della Bacopa monnieri non si avvertono immediatamente. Pertanto, le dosi di 300-600 mg al giorno devono essere assunte per diversi mesi per ottenere il massimo beneficio 84, 85.

Modo d’uso

I dosaggi standard per l’estratto di Bacopa monnieri vanno da 300 a 600 mg al giorno, quando si utilizzano estratti titolati in bacosidi al 55%.

La Bacopa monnieri può anche essere integrata sotto forma di foglie o polvere, indicativamente a dosaggi di 750-1.500 mg al giorno. Se possibile, è comunque preferibile l’uso dell’estratto standardizzato 58.

Gli effetti della Bacopa monnieri non si avvertono immediatamente. Pertanto, gli estratti devono essere assunti per diversi mesi per ottenere il massimo beneficio 59, 16.

Storicamente, la Bacopa monnieri veniva assunta con il ghee, un burro chiarificato originario dell’India. In effetti, poiché i principi attivi più importanti della Bacopa monnieri sono liposolubili, il loro assorbimento migliora in associazione a un pasto lipidico.

Controindicazioni

La bacopa è controindicata alle donne in gravidanza e allattamento, poiché la sicurezza del suo impiego in queste condizioni non è stata stabilita 60. La bacopa può interagire con alcuni farmaci, inclusa l’amitriptilina, un farmaco antidepressivo usato anche per alleviare il dolore 61.

Teoricamente, potrebbe interagire anche con i vari medicinali che agiscono sui neurotrasmettitori, come farmaci per il morbo di Alzheimer, farmaci anticolinergici, farmaci colinergici e inibitori dell’acetilcolinesterasi.

Per questo motivo, è opportuno che i pazienti in terapia farmacologica contattino il medico prima del suo utilizzo.

Uno studio clinico ha anche osservato che la bacopa può aumentare i livelli di calcio nel sangue, comunque entro i livelli di normalità 15.

Effetti Collaterali

La bacopa può causare effetti collaterali come 19:

  • Nausea
  • Crampi allo stomaco
  • Gonfiore
  • Diarrea
  • Aumento dei movimenti intestinali
  • Bocca asciutta
  • Fatica.

L’assunzione a stomaco pieno può ridurre questi disagi.


RODHIOLA ROSEA

Rhodiola Rosea

Al pari del ginseng, la rodiola è un classico adattogeno. Come tale, promuove la capacità dell’organismo di resistere, adattarsi e superare situazioni stressanti, sia sul piano fisico che mentale.

In uno studio RCT, 100 mg di Rodiola una volta al giorno per 20 giorni hanno prodotto benefici significativi nella coordinazione oculo manuale, nell’affaticamento mentale e nel benessere generale percepito. Questi miglioramenti sono stati osservati in un gruppo di studenti durante il periodo degli esami 86.

Nel complesso, la maggior parte degli studi, ha evidenziato effetti benefici della rodiola nel ridurre la fatica mentale, migliorare le prestazioni intellettive e motorie, migliorare la qualità del sonno e ridurre il bisogno di dormire, migliorando insonnia, ansia e depressione moderata 87, 86, 88, 89, 90.

Modo d’uso

Le dosi normalmente suggerite vanno da 200 a 500mg di estratto di rodiola al giorno.

Gli estratti di alta qualità, come quelli utilizzati nella ricerca medica, contengono almeno il 3% di rosavine e l’1% di salidroside.

Altre specie di Rhodiola, come R. crenulata, possono contenere una concentrazione molto più elevata di salidroside 34, 35, 36. Pertanto, l’estratto dovrebbe essere titolato in rosavina (minimo al 3%) e non in salidroside, in quanto questa sostanza non è specifica della Rhodiola rosea.

La somministrazione di rodiola andrebbe iniziata almeno 7 giorni prima del periodo in cui ci si aspetta un aumentato stress psicofisico. L’assunzione andrà quindi prolungata per tutta la durata dell’evento, fino a un paio di mesi.

Effetti Collaterali

La rodiola ha un ottimo profilo di sicurezza e rappresenta un rimedio fitoterapico sicuro, privo di effetti collaterali noti.

Negli studi sull’uomo che hanno studiato la supplementazione di rodiola, non si sono registrati effetti collaterali clinicamente rilevanti associati al trattamento.

pazienti con episodi maniacali.

Possono anche manifestarsi effetti additivi se la rodiola viene somministrata insieme ad altri rimedi adattogeni e/o stimolanti, o farmaci antidepressivi.

La sicurezza d’uso della rodiola in gravidanza non è stata stabilita. In assenza di dati, a scopo cautelativo, è da ritenersi sconsigliata in gravidanza e allattamento.


CREATINA

Creatina

Aldilà dei suoi ruoli per la salute muscolare, l’integrazione di creatina potrebbe avere benefici anche contro la stanchezza mentale.

La creatina, infatti, aumenterebbe l’energia disponibile a breve termine per le cellule cerebrali, migliorando la memoria a breve termine e la capacità di ragionamento.

La fonte principale di creatina nella dieta è data dagli alimenti carnei, mentre è assente nei vegetali.

Gli integratori di creatina possono migliorare la memoria e le capacità di pensiero nelle persone che non mangiano carne126. In effetti, uno studio ha rilevato che i vegetariani che assumevano integratori di creatina hanno registrato un miglioramento del 25-50% delle prestazioni in un test di memoria e intelligenza 127.

Tuttavia, chi mangia regolarmente carne probabilmente non otterrà gli stessi benefici 128.


COLINA E FOSFATIDILCOLINA

Colina e Fosfatidilcolina

La colina è un nutriente essenziale, necessario per la sintesi di:

  • mielina: rivestimento di alcune fibre nervose, che le protegge e ne aumenta la velocità di conduzione.

Colina e fosfatidilcolina si trovano soprattutto nelle uova (nel tuorlo), nei pesci grassi, nell’olio di soia e nel fegato e cervello animale.
Le funzioni biologiche della colina rendono la sua integrazione potenzialmente utile per prevenire o rallentare il declino cognitivo 1, 2.

In due studi osservazionali su un totale di circa 3.400 persone adulte e anziane, una maggiore assunzione alimentare di colina è risultata positivamente associata alle prestazioni cognitive 3, 4.

L’integrazione con 1.000 mg al giorno di colina ha portato a una migliore memoria verbale a breve e lungo termine, in un gruppo di adulti di età compresa tra 50 e 85 anni con problemi di scarsa memoria 5.

Una revisione di 50 studi clinici ha concluso che “la colina può avere effetti benefici sulla cognizione, ma mancano studi di alta qualità (di intervento)” 6.

Il declino cognitivo associato all’età è un fenomeno inevitabile che predispone gli individui anziani a disturbi neurologici e psichiatrici, riducendo capacità cognitive come velocità percettiva, attenzione, ragionamento.

Fosfatidilcolina

Anche la fosfatidilcolina sembra avere potenziali benefici per la salute del cervello.

In uno studio di 6 mesi, la somministrazione di fosfatidilcolina a persone con malattia di Alzheimer precoce ha migliorato la memoria in un sottogruppo di piccole dimensioni 7.

In uno studio su 80 giovani adulti sani, l’integrazione di fosfatidilcolina ha migliorato la memoria 8.

Tuttavia, altri studi su persone sane e con demenza non hanno riscontrato effetti sulla memoria 9, 10, 11.

Una dieta varia dovrebbe fornire abbastanza colina per la maggior parte delle persone, ma i vegani, che non consumano latte o uova, potrebbero essere a rischio di carenze e beneficiare di un’integrazione specifica.


CITICOLINA (CDP-COLINA)

Citicolina (CDP-colina)

La citicolina (citidina-5-difosfocolina, CDP-colina) viene usata dall’organismo per la produzione di fosfolipidi come la fosfatidilcolina.

Dopo l’ingestione, si scompone in citidina e colina, aumentando la sintesi di neurotrasmettitori e fosfolipidi cerebrali.

Studi epidemiologici hanno suggerito che la supplementazione di colina può migliorare le prestazioni cognitive, ma per questa applicazione la citicolina sembra essere più sicura ed efficace 22, 23, 24, 24a.

Una revisione di 14 studi clinici del 2005 ha concluso che la citicolina potrebbe migliorare la memoria e il comportamento nelle persone con deficit cognitivo da lieve a moderato, compresi quelli con scarsa circolazione cerebrale 25.

Una revisione del 2014 osserva che gli integratori di citicolina possono essere un aiuto nel trattamento coadiuvante di disturbi del cervello e del sistema nervoso, come alcuni tipi di demenza e disturbi della memoria associati all’invecchiamento 26.

27, 28.

La dose standard di citicolina è di 500-2.000 mg in due dosi divise (di 250-1.000 mg), di solito separate da 8-12 ore, sebbene a volte venga utilizzata anche una singola dose giornaliera.

Controindicazioni

I bambini, le donne incinte e le donne che allattano dovrebbero evitare la citicolina, a causa della mancanza di dati sulla sua sicurezza.

Effetti Collaterali

La citicolina è apparsa ben tollerata negli studi clinici 15. Gli effetti avversi più comunemente segnalati includono disturbi gastrointestinali, mal di testa transitori, ipotensione, tachicardia, bradicardia e irrequietezza 68, 17, 69, 6.

In uno studio di sicurezza sui ratti, la citicolina non ha causato effetti collaterali significativi anche a dosi particolarmente elevate (2.000 mg/kg). Il sovradosaggio a lungo termine ha tuttavia aumentato i livelli di creatinina e la mineralizzazione renale, probabilmente a causa del contenuto di fosforo 70.

La citicolina potrebbe anche esacerbare i disturbi correlati all’ipersecrezione dell’ormone adrenocorticotropo o del cortisolo, incluso il diabete di tipo 2 e il disturbo depressivo maggiore 71.


FOSFATILDILSERINA

Fosfatidilserina

La fosfatidilserina è un tipo di fosfolipide che compone le membrane cellulari. Le maggiori concentrazioni si registrano a livello cerebrale, quindi nel cervello. Pertanto, è stato suggerito che gli integratori nootropi a base di fosfatidilserina potrebbero preservare la salute del cervello 29.

In effetti, gli studi hanno dimostrato che l’assunzione di 100 mg di fosfatidilserina 3 volte al giorno può aiutare a ridurre il declino della funzione cerebrale correlato all’età 30, 31, 32.

Un integratore contenente 400 mg di fosfatidilserina ha aumentato la velocità dei calcoli matematici e ridotto gli errori in uno studio clinico su 18 giovani 33.

L’integrazione con 200-300 mg/die di fosfatidilserina ha migliorato la memoria in 3 studi clinici con 263 partecipanti (36 bambini con ADHD e 227 anziani) 34, 35, 36.

Gli alimenti più ricchi di fosfatidilserina, colina e citicolina comprendono il tuorlo d’uovo, la lecitina di soia, il cervello degli animali e l’olio di krill.

Dosi e Modo d’uso

Mancando indicazioni mediche approvate, non è stata stabilita una dose precisa di fosfatidilserina da assumere quotidianamente.

Tuttavia, in generale, gli studi clinici suggeriscono un dosaggio efficace di 200-400 mg/die .

Molti studi sono stati svolti utilizzando fosfatidilserina estratta da cervello di bovino, mentre oggi per questioni di igiene e sicurezza la fonte estrattiva di eccellenza è la lecitina di soia.

Tuttavia, le due sostanze non sembrano intercambiabili, con studi sulla fosfatidilserina di soia che hanno fallito nel replicare gli effetti positivi precedentemente osservati con la fosfatidilserina bovina.

Inoltre, negli anni, sono state studiate, spesso con risultati positivi, associazioni della fosfatidilserina con altri integratori utili per sostenere memoria e funzioni cognitive, come l’olio di pesce e il ginkgo biloba.

Alimenti con Fosfatidilserina

33, 34.




CAFFEINA

Caffeina

aumento dei livelli di adrenalina e noradrenalina e una sferzata di energia fisica e mentale12.

Una revisione ha concluso che la caffeina può migliorare la concentrazione, la vigilanza, il tempo di reazione e la memoria, quando assunta a dosi di 40-300 mg (che equivalgono a 120-720 ml di caffè americano o 1-4 caffè espressi) 13.

14.


UPERIZINA A

Uperizina A

L’uperizina A è un alcaloide estratto dal muschio Huperzia serrata. Questa sostanza aumenta i livelli di acetilcolina nel cervello, inibendo l’enzima che la degrada (acetilcolina esterasi) 43.

Il meccanismo d’azione dell’uperizina A sarebbe quindi simile a quello di alcuni farmaci per la malattia di Alzheimer (come donepezil, rivastigmina, tacrina e galantamina), ma con meno effetti collaterali 44.

Da una revisione di diversi studi emerge che l’uperzina A può avere un effetto statisticamente significativo nel ridurre il declino cognitivo durante l’Alzheimer 45.

L’uperzina A può essere associata anche a a miglioramenti nella memoria e ad altri effetti neuro-protettivi 44.

Sono comunque necessari ulteriori studi.

Huperzia serrata

ATTENZIONE: Non utilizzabile come prodotto erboristico

Morbo di Alzheimer: Huperzia serrataSi parla molto di questa pianta della famiglia dei Licopodi, perché i ricercatori ne hanno ricavato una sostanza chiamata Huperzina A che blocca l’azione di un enzima, l’acetilcolinesterasi.

Per comprendere a che cosa può servire, dobbiamo tornare a una delle prime ipotesi fatte sulla malattia di Alzheimer, la cosiddetta ipotesi “colinergica”. Questa postula che la malattia sia causata da una ridotta sintesi di acetilcolina, un neurotrasmettitore. Così, farmaci come il donepezil e la galantamina sono stati commercializzati per bloccare la degradazione di acetilcolina, inibendo l’azione dell’enzima che lo distrugge.

L’Huperzina A esercita esattamente la stessa azione del dopezil.

Ma, sebbene l’Huperzina A sia venduta come integratore alimentare in alcuni paesi (ad esempio gli Stati Uniti), stiamo parlando di una molecola farmacologica, non di una pianta, non una grande varietà di costituenti che agiscono in modo sinergico e delicato.

Se si deve utilizzare un inibitore dell’acetilcolinesterasi, è meglio prescrivere il farmaco, con l’accompagnamento di un medico e dosi controllate e ben definite.

In breve, il suo posto non è sugli scaffali di un erborista.


DMAE

DMAE

Il DMAE è un composto organico strutturalmente simile alla colina. Espleta la sua azione a livello nervoso, dove aiuta la salute del cervello con un’azione neuroprotettiva, antiossidante e neurotrofica.

Il DMAE viene prodotto naturalmente dal corpo umano. Si trova anche in piccole quantità nel pesce grasso, come salmone, sardine e acciughe. Secondo uno studio, i livelli di DMAE totale (legato ai fosfolipidi e non legato) sono di di 1,9 mg/kg nelle uova di salmone e di 0,25 mg/kg nel cervello di maiale 2.

In uno studio clinico su 60 pazienti con disturbi mentali lievi, il DMAE ha migliorato i livelli di cognizione, forza ed energia 37. Una formulazione a base di piroglutammato DMAE (1.500 mg/giorno per 6 giorni), ha invertito il deterioramento cognitivo a breve termine in 24 uomini sani 38. Tuttavia, il DMAE non è riuscito a migliorare la cognizione negli studi su persone anziane con lieve perdita di memoria e malattia di Alzheimer 39, 40, 41, 42.

Sono quindi necessari ulteriori studi su questo potenziale integratore nootropo.

Uso Orale

In uno studio clinico su pazienti con malattia di Alzheimer, 6 soggetti su 13 hanno dovuto interrompere il trattamento con DMAE a causa di sonnolenza e disturbi cognitivi 7.

Le donne in gravidanza dovrebbero evitare il DMAE perché può causare difetti alla nascita. In uno studio, ha ad esempio compromesso il metabolismo della colina negli embrioni di topo, provocando difetti come la spina bifida e un ritardo della crescita 17, 18.


RESVERATROLO

Resveratrolo

Il resveratrolo è un antiossidante che si trova naturalmente nella buccia dei frutti viola e rossi, come uva, lamponi e mirtilli.

È stato suggerito che l’assunzione di integratori di resveratrolo potrebbe aumentare l’afflusso di sangue al cervello e migliorare la funzione cognitiva e l’umore.

In questo modo, il resveratrolo potrebbe diminuire il rischio di sviluppare demenza nelle donne in postmenopausa e in altre popolazioni a rischio, come dimostrato in diversi studi clinici 135, 136, 137.

Inoltre, uno studio su un piccolo gruppo di anziani sani ha rilevato che l’assunzione di 200 mg di resveratrolo al giorno per 26 settimane ha migliorato la memoria138.

Il resveratrolo agisce dilatando i vasi sanguigni nel cervello, aumentando così la circolazione cerebrale. Inoltre, può proteggere i vasi sanguigni dai danni dei radicali liberi139.

Potrebbe anche prevenire il deterioramento dell’ippocampo, una parte importante del cervello associata alla memoria 40.

Tuttavia, come la maggior parte degli altri integratori nootropi citati in questo studio, attualmente non ci sono abbastanza studi sull’uomo per essere certi degli effetti di potenziamento cognitivo del resveratrolo 41.

Dosi e Modo d’Uso

Le prove dagli studi clinici non sono sufficienti per fornire linee guida specifiche riguardanti il dosaggio del resveratrolo.

Le dosi utilizzate negli studi cellulari sono di gran lunga superiori a quelle riscontrate negli integratori, anche in quelli che propongono dosaggi molto alti di resveratrolo 67.

In generale, gli studi a dose singola suggeriscono varie ipotesi e interpretazioni 68:

  • dosaggi superiori a 1 g/giorno sembrano ben tollerati in uno studio a breve termine, anche se sono stati segnalati altri effetti collaterali in un altro studio.

Alte dosi di resveratrolo altamente biodisponibile (pari a 5 g/die) somministrate a pazienti oncologici non hanno causato effetti collaterali gravi, ma alcuni pazienti hanno manifestato nausea e disturbi allo stomaco 69, 70.

Nonostante i numerosissimi studi pubblicati in letteratura, non è ancora possibile definire un dosaggio univoco in grado di rispondere alle differenti esigenze della popolazione.

Per il Controllo della Glicemia

In diversi studi, si è valutato l’effetto del resveratrolo sul controllo del glucosio nel sangue e sulla sensibilità all’insulina in pazienti di vario tipo 71:

  • sani.

Il dosaggio variava da 8 a 1.500 mg/giorno, per un periodo variabile da 2 settimane a 6 mesi, senza provocare effetti collaterali.

Per l’Alzheimer

Il resveratrolo ad alte dosi (da 0,5 a 2g/giorno) è stato fatto assumere a pazienti malati di Alzheimer di gravità lieve o moderata per 12 mesi, senza osservare effetti collaterali 72.

Per la Bellezza della Pelle

Nei flaconcini DAY del nostro integratore antiage X115®+PLUS3 abbiamo inserito un complesso multi-antiossidante con 150 mg di resveratrolo (150 mg), flavonoidi di melograno, cacao e olivo, con acido lipoico, astaxantina, coenzima Q10, vitamina E e biotina.

Migliorare la Biodisponibilità del Resveratrolo

È stato suggerito che la biodisponibilità del resveratrolo possa aumentare 70, 71:

  • assumendo polidatina, un glucoside naturalmente contenuto nelle fonti naturali di resveratrolo.

Effetti Collaterali

Le reazioni avverse al resveratrolo a basse dosi e a cicli di trattamento brevi sono piuttosto rare 72.

natura gastrointestinale.

Tossicità per Assunzione Orale

73.

Non sono disponibili dati sulla tossicità a lungo termine nell’uomo.

In generale:

  • dosi più elevate (2-3 g/giorno) sono state utilizzate in sicurezza per 2-6 mesi, anche se un dosaggio così elevato potrebbe generare problemi di stomaco.

Effetti Collaterali dell’Applicazione Topica

Applicato sulla pelle per un massimo di 30 giorni, il resveratrolo è probabilmente sicuro.

Interazione Farmacologiche

Nonostante la relativa sicurezza della molecola, è importante specificare come il resveratrolo possa interagire con alcune sostanze farmacologiche, quali in particolare 73:

  • farmaci anticoagulanti e farmaci antiaggreganti, per l’aumentato rischio di sanguinamento vista l’attività antiaggregante indotta dal resveratrolo;
  • farmaci metabolizzati dagli enzimi citocromiali (es. antiaritmici, statine, immunosoppressori, antistaminici ed antidepressivi), data la capacità del resveratrolo di inibire l’enzima CYP3A4 e allungare così l’emivita dei suddetti principi attivi, potenziando l’effetto farmacologico e i relativi effetti collaterali;
  • terapie antiestrogeniche, per il ruolo simil-ormonale svolto dal resveratrolo.

Avvertenze

Gravidanza e Allattamento

Utilizzato in gravidanza e durante l’allattamento, il resveratrolo potrebbe essere sicuro, quando utilizzato nelle quantità presenti negli alimenti.

Attenzione

Il vino non deve essere utilizzato come fonte di resveratrolo durante la gravidanza e l’allattamento. Negli adulti, il consumo di vino deve essere da basso a moderato: il consumo eccessivo di alcol aumenta infatti la prevalenza di infarto miocardico, cardiomiopatia, aritmie cardiache, ipertensione, shock emorragico e morte improvvisa 74, 75.

Bambini

Il resveratrolo è probabilmente sicuro quando somministrato nei bambini per un periodo fino ai 2 mesi, come spray nasale.

Interventi Chirurgici

Il resveratrolo potrebbe aumentare il rischio di sanguinamento durante e dopo un intervento di chirurgia: pertanto, si raccomanda di non utilizzare il resveratrolo nelle due settimane antecedenti a un intervento programmato.

Altre Avvertenze

Il resveratrolo potrebbe rallentare la coagulazione del sangue e aumentare il rischio di sanguinamento nelle persone con disturbi emorragici.

Inoltre, il resveratrolo potrebbe agire come estrogeno in presenza di:

  • fibromi uterini.

Si sconsiglia l’utilizzo del resveratrolo in presenza di condizioni che potrebbero aggravarsi in seguito all’esposizione agli estrogeni.

Conclusione

Pubblicità: Verità o Inganno?

I produttori di cosmetici e integratori a base di resveratrolo stuzzicano indubbiamente la curiosità del consumatore, con la promessa di una vita più sana e di una bellezza eterna. Ovviamente, queste promesse non possono essere mantenute con la sola integrazione di resveratrolo: per mantenere la pelle bella e assicurarsi una vita sana, è importante seguire un’alimentazione corretta e uno stile di vita adeguato.


ANTOCIANI

Antociani

Gli antociani sono un gruppo di pigmenti vegetali idrosolubili che si trovano comunemente nella linfa delle cellule vegetali.

Noti anche come antocianine, sono i principali fattori alla base dei colori rosso, blu e viola di alcune verdure, frutta e cereali.

Antociani negli Alimenti

Il mirtillo nero, il mirtillo rosso, il carcadè, i fiori della malva, i lamponi, l’uva rossa, la bietola rossa, la melanzana, il ribes nero e la prugna rappresentano solo alcune delle specie vegetali dalle quali è possibile estrarre con buoni risultati gli antociani.

Tuttavia, anche altri frutti come le mele, le pere, le ciliegie e diversi semi possono presentare nel loro pull di sostanze questi preziosi pigmenti.

Il colore caratteristico donato dagli antociani alla pianta o al frutto è dato dalla presenza di un gruppo chimico, noto come aglicone, che – a seconda del pH – può virare dal rosso intenso in ambiente acido all’azzurro/blu/viola in condizioni alcaline.

A Cosa Servono

Dal punto di vista biologico, l’intenso colore associato ai pigmenti antociani risulta utile per:

  • attrarre gli insetti impollinatori, così da facilitare la diffusione della pianta in natura;
  • far fronte all’azione lesiva indotta dai radicali liberi dell’ossigeno e soprattutto dalle radiazioni ultraviolette.

In ambito merceologico gli antociani vengono utilizzati come coloranti alimentari e identificati con la sigla E163.

L’additivo commerciale E163 è più comunemente derivato dalla buccia dell’uva e utilizzato per aggiungere un colore viola a marmellate, caramelle e bevande 1.

Gli antociani mostrano inoltre diverse attività farmacologiche che si manifestano principalmente nelle loro proprietà antitumorali, antiossidanti e antinfiammatorie 2.

Si presume che gli antociani riducano l’infiammazione e proteggano da condizioni come il cancro, il morbo di Alzheimer, le malattie cardiache e il diabete di tipo 2

Una revisione di 7 studi ha dimostrato che alcune capacità mentali, tra cui l’apprendimento verbale e la memoria, risultano migliorate nei bambini, negli adulti e nelle persone anziane dopo aver mangiato cibi ricchi di antociani42.

Anche un’altra recente revisione di studi RCT, il gold standard nella ricerca scientifica, suggerisce che gli antociani aumentano la memoria, l’attenzione e la velocità di elaborazione del cervello 43.

Un’altra revisione di 21 studi a lungo termine suggerisce che l’integrazione con flavonoidi migliora l’attenzione, la memoria e la velocità di elaborazione del cervello negli adulti sani, così come la memoria nei bambini e negli anziani 44.

Alcuni componenti delle bacche, inclusi gli antociani, sembrerebbero aiutare anche a rallentare la progressione del morbo di Alzheimer45, 46.

Ad esempio, in uno studio gli anziani con demenza da lieve a moderata hanno ottenuto miglioramenti significativi nella fluidità verbale e nella memoria a breve e lungo termine dopo aver bevuto 200 ml di succo di ciliegia ogni giorno per 12 settimane 47.

Alimenti Ricchi di Antociani

Frutta e verdura rossa, viola e blu in genere vantano la più alta quantità di antociani.

Ad esempio, alimenti come mais viola, melograno, melanzane, carote nere, cavolo rosso e cavolfiore viola, possono apportare da pochi mg fino a 200-300 mg di antociani per 100 grammi 5.



FONTE Magazine X115


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Ladri di memoria





Cosa ostacola il decollo di una Medicina Ortomolecolare per tutti

Considerazioni sulla non obiettività degli studi

Ci sono studi che sostengono la Medicina Ortomolecolare e studi che la sminuiscono dandola per inutile, se non addirittura rischiosa negli alti dosaggi di nutrienti.

L’esempio della Vitamina C e del Raffreddore

  • Per chi pratica la medicina ortomolecolare funziona nel raffreddore perché si assumono 2-3 grammi di vitamina C alle prime avvisaglie e prendendola ogni ora fino alla comparsa dell’indice di tolleranza (borbottio di pancia), che vuol dire saturazione di vitamina C, e la sintomatologia si riduce fino a risoluzione in poche ore.
  • per gli accademici ortodossi, non funziona usare la vitamina C per il raffreddore, perché ne danno solo 200 mg.

La vitamina C ha numerosi potenziali benefici per la salute, tra cui uno dei più noti è il supporto alla normale funzione immunitaria. Lo stesso Pauling studiò fortemente l’utilità di megadosi di vitamina C nella prevenzione e nel trattamento del raffreddore.

Tutti gli studi che seguono dopo la scoperta della Vitamina C e gli studi di Linus Pauling, Klenner, Hoffer, Irwin Stone (ed altri…) sono stati fatti usando dosi insufficienti di vitamina C e senza ripetere i dosaggi ogni 4 ore.

Ecco le considerazioni con gli studi che ostacolano il decollo di una Medicina Ortomolecolare per tutti

  • Nonostante i benefici rilevati da Pauling e da alcuni suoi predecessori, due importanti meta-analisi degli anni ’70 spensero l’interesse nei confronti di questa pratica, considerata pressoché inutile 23, 24.
  • Successive analisi segnalarono degli errori diretti o indiretti in tali studi, ma questo non fu sufficiente a invertire lo scetticismo generatosi verso questa pratica di medicina ortomolecolare 25.
  • Attualmente, secondo una recente revisione Cochrane, l’integrazione con almeno 200 mg di vitamina C al giorno non riduce il rischio di raffreddore negli adulti sani 25.
  • Tuttavia, dimezza il rischio di raffreddore (-51%) nelle persone esposte a un intenso stress fisico (ad esempio corridori di maratona, sciatori o soldati in condizioni subartiche).

Gli errori e i limiti della Ricerca “Scientifica”

I sostenitori della medicina ortomolecolare fanno tuttavia notare che negli studi sperimentali i benefici dell’integrazione di un determinato nutriente possono essere facilmente oscurati (volontariamente o involontariamente) agendo su numerosi elementi, come:

  • Protocolli non adeguati: ad esempio:
    • Negli studi osservazionali, inoltre, vi è un rischio di errore ancor più elevato. Ad esempio, nelle ricerche retrospettive è improbabile che una persona sia in grado di ricordare con precisione quanto cibo ha consumato durante l’ultima settimana, mese o anno.

      Magazine X115

Definizione di Medicina Ortomolecolare

La medicina ortomolecolare è una forma di medicina non convenzionale, o meglio conosciuta come “medicina alternativa” che ha l’obiettivo di mantenere o migliorare la salute umana attraverso l’integrazione nutrizionale.

In particolare, soprattutto agli esordi, la medicina ortomolecolare si basava prevalentemente sull’impiego di vitamine e minerali a dosaggi molte volte superiori all’assunzione alimentare raccomandata. Per questo motivo, è stata anche indicata come terapia megavitaminica.

Secondo i sostenitori della medicina ortomolecolare, molti disturbi e malattie deriverebbero da squilibri biochimici dovuti a uno stato nutrizionale non ottimale.

Tali squilibri potrebbero quindi essere corretti mediante l’uso personalizzato di integratori alimentari come vitamine, minerali, amminoacidi, oligoelementi, probiotici, fibre dietetiche e acidi grassi.

Originariamente definita nell’ambito del trattamento e della prevenzione delle malattie psichiatriche (es. niacina/niacinamide per la schizofrenia), la medicina ortomolecolare non è una terapia standard, ma viene personalizzata in base alle esigenze individuali.

Funziona?

Tuttavia, quando si parla di generalizzare l’uso degli integratori alimentari all’intera popolazione con finalità preventive, nel complesso mancano solide prove mediche per supportare i presunti benefici della medicina ortomolecolare.

Quindi, se a livello generale la medicina ortomolecolare appare poco o per niente efficace, a livello individuale, in specifici casi di patologie, polimorfismi genetici o esigenze nutrizionali, può avere un potere curativo vicino, pari o addirittura superiore ai farmaci di sintesi, con in più il vantaggio di avere meno effetti collaterali.

Fa bene o fa male?

Le vitamine e integratori fanno bene: Vero o falso nell’informazione

Storia

Nobel Linus Pauling, nel suo articolo seminale, Orthomolecular Psychiatry, pubblicato sulla rivista Science il 19 aprile 1968. molecola giusta.

niacinamide, vitamina C, tiamina e riboflavina.

Obiettivi

Il processo di invecchiamento è tipicamente accelerato dall’esposizione ai radicali liberi, dall’infiammazione frequente o cronica e dall’esposizione a sostanze tossiche (come metalli pesanti o idrocarburi industriali e agricoli). Invertire questo processo o rallentarlo è uno degli obiettivi della terapia ortomolecolare, insieme al trattamento dei problemi di salute.

L’approccio ortomolecolare ha informato lo sviluppo di diversi trattamenti, compreso l’uso di vitamina C per via endovenosa per il cancro e la sepsi, vitamina B6 per l’autismo, zinco per i disturbi alimentari, omega-3 per l’ADHD e molti altri.

Più che un modello di trattamento per la malattia, la medicina ortomolecolare si occupa essenzialmente di raggiungere e mantenere una salute e un benessere ottimali 1.

Esempi

Secondo i fautori della medicina ortomolecolare, con una conoscenza di base degli integratori, è possibile evitare i farmaci nel trattamento e nella prevenzione di molti problemi di salute.Inoltre, gli integratori dovrebbero far parte di un programma sanitario completo, che includa dieta, esercizio fisico e gestione dello stress.

Programma di trattamento ortomolecolare dell’IPERTENSIONE 2

Integratore Mattina Sera
Multivitaminico ad alto dosaggio ½ della dose giornaliera ½ della dose giornaliera
Vitamina C 1.000-2.000 mg 1.000-2.000 mg
Vitamina E 400 UI (possibilmente altri 400 UI)
Coenzima Q10 100-200 mg
Magnesio 200-300 mg 200-300 mg
Aglio, deodorato 500-1000 mg 500-1000 mg
Olio di pesce 600-1200 mg di Omega 3 600-1200 mg di Omega 3

Prove di efficacia

Secondo un’analisi di 29 studi sull’uomo, l’assunzione di un integratore di vitamina C (dose media 500mg) riduce la pressione sanguigna nei soggetti ipertesi di 3:

L’assunzione di integratori di magnesio può consentire riduzioni della pressione sanguigna fino a 12 mmHg 4, 5.

Una meta-analisi di 34 studi controllati randomizzati su un totale di 2.028 partecipanti ha scoperto che il magnesio supplementare, alla dose mediana di 368 mg/giorno (intervallo: 238-960 mg/giorno) per una durata media di 3 mesi (intervallo: 3 settimane-6 mesi), ha ridotto significativamente la pressione sistolica di 2,00 mm Hg e la pressione diastolica di 1,78 mm Hg 6.

In uno studio, 600-1.500 mg di estratto di aglio invecchiato si sono dimostrati efficaci quanto il farmaco atenololo nel ridurre la pressione arteriosa in un periodo di 24 settimane 7.

Il trattamento con coenzima Q10 può aiutare a ripristinare livelli ottimali di produzione di energia, ridurre il danno ossidativo e migliorare la funzione cardiaca 8.

Gli omega-3 possono ridurre i livelli di pressione sanguigna nelle persone con pressione alta 9, 10. Inoltre, possono mitigare il rischio cardiovascolare con un’azione antiaggregante piastrinica, antinfiammatoria e ipolipidemizzante 11, 12, 13, 14, 15.

Gestione dei LIVELLI LIPIDICI ELEVATI con integratori 2

Integratore Mattina Sera
Multivitaminico ad alto dosaggio ½ della dose giornaliera ½ della dose giornaliera
Vitamina C 1000-2000 mg 1000-2000 mg
Policosanoli 10 mg 10 mg
Cromo 200 mcg 200 mcg
L-Carnitina 500-1.000 mg 500-1.000 mg
Riso rosso fermentato 500-1.000 mg 500-1.000 mg

Prove di efficacia

Secondo una meta-analisi di 13 studi, l’assunzione di almeno 500 mg di vitamina C al giorno (da integratori) riduce significativamente il colesterolo LDL (cattivo) di circa 7,9 mg/dl e i trigliceridi di 20,1 mg/dl 16.

Un’analisi di 9 studi su un totale di 293.172 partecipanti ha rilevato che, dopo 10 anni, le persone che assumevano almeno 700 mg di vitamina C al giorno avevano un rischio di malattie cardiache del 25% inferiore rispetto a quelle che non assumevano un integratore di vitamina C 17.

Il riso rosso fermentato abbassa il colesterolo cattivo (LDL) ei trigliceridi, mentre aumenta il colesterolo buono (HDL) nel sangue 18, 19, 20.

In più studi su un totale di quasi 8.000 partecipanti, le persone che integravano con riso rosso fermentato hanno ridotto il colesterolo LDL e totale, senza danni alla funzionalità epatica o renale 21.

Una meta-analisi del 2013 di 17 studi su un totale di 1.625 partecipanti con insufficienza cardiaca ha rilevato che la L-carnitina orale (da 1,5 a 6 g al giorno) ha migliorato significativamente diverse misure della capacità funzionale cardiaca 22.


Futuri Sviluppi?

La scoperta delle numerosissime varianti genetiche, dovute ad esempio a polimorfismi a singolo nucleotide (SNP) nella popolazione, ha aperto le porte alla nutrigenomica. Questa scienza emergente sta alla base dell’evoluzione della nutrizione personalizzata che ha caratterizzato la medicina ortomolecolare.

In futuro, molto probabilmente, le raccomandazioni personalizzate diverranno sempre più specifiche e personalizzante, basandosi sul genoma e sulla biometria individuali 26.

Riferimenti


References

1. Pauling L. Vitamin C and the Common Cold. New York: W.H. Freeman & Co., 1970. []
2. Lemley KV. Thomas Addis and the Dietary Treatment of Kidney Disease. Journal of Orthomolecular Medicine. 1992:7(3):133-145. []
3. Lemley KV, Pauling L. Thomas Addis: July 17, 1881-June 4, 1949. Biogr Mem Natl Acad Sci. 1994;63:3-46. [PubMed] []
4. Thomas Addis: The Man Who Saved Pauling.” PaulingBlog. 11 March 2010, available at: https://paulingblog.wordpress.com/2010/03/11/thomas-addis-the-man-who-saved-pauling/




Come combattere l’infiammazione cronica con alimentazione e rimedi naturali

Infiammazione Cronica

L’infiammazione a breve termine è una risposta immunitaria naturale e desiderabile. Aiuta infatti a circoscrivere ed eliminare lo stimolo lesivo che l’ha generata, impedendo che questo persista danneggiando l’ospite.

Tuttavia, quando si protrae per lungo tempo, l’infiammazione cronicizza diventando un fattore di rischio per diverse malattie 1, 2.

Conseguenze

Numerosi studi suggeriscono che l’infiammazione cronica di basso livello svolge un ruolo importante nell’insorgenza e nella gravità di malattie cardiache, cancro, sindrome metabolica, obesità, morbo di Alzheimer e varie altre malattie degenerative 3, 4, 5, 6.

In tutto il mondo, 3 persone su 5 muoiono a causa di patologie infiammatorie croniche come ictus, malattie respiratorie croniche, disturbi cardiaci, cancro, obesità e diabete 6.

Cause

Mentre l’infiammazione acuta è quasi sempre riconducibile a una causa evidente, in molti casi è difficile risalire alle cause di un’infiammazione cronica.

Tra le cause ben identificabili segnaliamo le malattie autoimmuni (come il lupus e l’artrite reumatoide), la cronicizzazione di un’infezione acuta e i disturbi autoinfiammatori (febbre mediterranea familiare). L’infiammazione cronica può verificarsi quando le persone sono obese o cronicamente sotto stress 7, 8. Inoltre, l’invecchiamento è associato a un aumento dei livelli di diverse molecole infiammatorie.

Anche l’alcool, l’eccessivo consumo di zuccheri o grassi trans, l’eccessiva esposizione solare, il fumo e l’esposizione cronica ad agenti tossici e irritanti (come la polvere di silice) possono causare infiammazione cronica.

6.

L’infiammazione cronica è anche correlata al naturale processo di invecchiamento. Le cellule senescenti, infatti, tendono ad assumere un fenotipo secretorio pro-ossidante e pro-infiammatorio.

Ruolo della Dieta

Anche la dieta svolge un ruolo cardine nel determinare lo stato infiammatorio dell’organismo.

Nutrienti e Alimenti
Pro-Infiammatori
Nutrienti e Alimenti
Anti-Infiammatori
Grassi Trans, Grassi Saturi, Eccesso di grassi Omega-6 in relazione all’apporto di Omega-3

  • Grassi Idrogenati
  • Margarine con grassi trans
  • Prodotti dolciari e di Pasticceria con grassi trans
  • Olio di palma
  • Grassi animali (sego, strutto, burro)
  • Consumo quasi esclusivo di oli di semi per condire (di mais, di girasole, di soia ecc.)
Grassi Omega-3 e Monoinsaturi

  • Olio di Semi di Lino
  • Oli di Pesce
  • Grassi del Pesce
  • Olio di Canapa
  • Olio di Perilla
  • Frutta secca oleosa (noci, mandorle, pistacchi ecc.)
  • Olio di Noce
  • Olio Extravergine di oliva
Alimenti di origine animale trasformati

  • Carne Trasformata (carne in scatola, salumi, insaccati)
  • Fast Food (hamburger, salsicce ecc.)
  • Salse a base di carne
Alimenti di origine vegetale

  • Frutta fresca di Stagione
  • Verdura fresca di Stagione
  • Cioccolato, rigorosamente fondente extra
  • Tè verde
  • Spezie
Zuccheri e Carboidrati Raffinati

  • Bevande zuccherate e succhi di frutta industriali
  • Dolciumi / Dessert
  • Snack industriali (cracker, salatini, patatine fritte)
  • Eccesso di carboidrati complessi ma altamente raffinati (pane, pasta, riso bianco, prodotti da forno, pizza ecc.)
Carboidrati Integrali

  • Pasta Integrale
  • Riso Integrale, parboiled o nero
  • Pane e altri prodotti da forno preparati con farine integrali
  • Alcool in Eccesso
Vino Rosso con Moderazione
Calorie in Eccesso Lieve deficit calorico (restrizione calorica moderata)

Per approfondire l’argomento, consigliamo la lettura dei nostri articoli:

L’infiammazione cronica può essere evidenziata da un aumento di alcuni marker nel sangue, tra cui la proteina C reattiva (PCR), l’omocisteina, il TNF-alfa e l’IL-6.

Sintomi

Di seguito elenchiamo alcuni dei segni e sintomi comuni che si sviluppano durante l’infiammazione cronica.

  • Infezioni frequenti.

Earthing - Camminare a Piedi Nudi

Omega-3, GLA, Boswellia, Olio CBD, Uncaria, Artiglio del Diavolo, Bromelina, Quercetina, e fra le Spezie: Curcuma e Curcumina, Zenzero, inoltre Vitamina D, Microalghe,Salice.

OMEGA 3

Omega-3

Esistono 3 tipi principali di acidi grassi omega-3:

EPA e DHA si trovano esclusivamente nei prodotti marini (alghe, pesce e prodotti della pesca). Buone fonti di ALA sono invece rappresentate da olio e semi di lino, olio di perilla, olio e semi di chia e olio di noci.

Gli omega-3 hanno dimostrato una potenziale utilità nel trattamento di patologie correlate a un meccanismo infiammatorio cronico e di malattie autoimmuni.

Innanzitutto, l’integrazione o una maggiore assunzione dietetica di omega-3 è associata a minori concentrazioni di diversi marker infiammatori, come PCR e IL-6 9, 10, 11, 12, 13.

Soprattutto l’olio di pesce (ricco di EPA e DHA) ha dimostrato potenziai benefici nella gestione di malattie come artrite reumatoide14, asma15, 16, diabete di tipo 1 e sclerosi multipla17, 18, 19, lupus eritematoso sistemico20, colite ulcerosa, morbo di Crohn e psoriasi21, 22, 23, 24.

Anche le fonti ricche di ALA, come olio di lino e olio di perilla, hanno dimostrato potenziali benefici nel ridurre l’infiammazione, sebbene l’olio di pesce ricco di EPA e DHA possa essere considerato un antinfiammatorio naturale più efficace 25, 26.

Dosi consigliate: 1-1,5 grammi di omega-3 da EPA e DHA al giorno, oppure 2-6 grammi al giorno di ALA.


Acido alfa lipoico – 250mg – 60 caps – Vegan


GLA /Acido Gamma Linoleico

GLA

L’acido gamma-linolenico (GLA) è ungrasso omega 6che si trova in alcuni oli di semi di piante, come l’olio di enotera, l’olio di ribes nero e l’olio di borragine.

Il corpo può convertire il GLA in sostanze chimiche antinfiammatorie 27.

Una revisione degli studi sulle applicazioni topiche di oli vegetali, segnala come l’olio di borragine abbia effetti sia antiossidanti che antinfiammatori, che possono essere utili per le persone con dermatite atopica 28.

In diversi piccoli studi, su un totale di quasi 600 persone, oli ricchi di GLA come quello di borragine (assunti per via orale) hanno contribuito a mantenere l’integrità della barriera cutanea e ridurre infiammazione, prurito, secchezza, disidratazione e danni da grattamento 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38, 39.

L’associazione di GLA (da olio di borragine o enotera) e olio di pesce (ricco di EPA) ha ridotto i sintomi dell’artrite reumatoide, l’uso di antidolorifici e il rischio di malattie cardiache in 4 studi su quasi 400 persone 40, 41, 42, 43.

Dosi consigliate: 1-3 grammi al giorno.


BOSWELLIA

Boswellia

La resina ottenuta dalla corteccia della Boswellia serrata è un antinfiammatorio naturale usato in medicina ayurvedica come rimedio per l’asma e le manifestazioni dolorose che colpiscono le articolazioni44.

Studi moderni suggeriscono che questo estratto riduce l’infiammazione bloccando l’enzima 5-lipossigenasi, agendo quindi in modo simile ai corticosteroidi 45, 46.

La boswellia è un promettente antinfiammatorio naturale contro l’artrite. In una meta-analisi di 260 pazienti con artrite reumatoide, 400 mg di estratto di boswellia hanno ridotto gonfiore, dolore e rigidità.

I pazienti sono stati anche in grado di ridurre l’assunzione di farmaci antinfiammatori (FANS) e hanno richiesto meno trattamenti di emergenza 47.

In 102 pazienti con malattia di Crohn, gli effetti di un estratto di boswellia sono risultati paragonabili al trattamento standard (mesalazina), con un rapporto rischio-beneficio superiore 46.

Il 70% dei pazienti con asma ha mostrato un miglioramento durante l’assunzione di 300 mg di estratto di boswellia 3 volte al giorno, rispetto al 27% osservato nel gruppo placebo 44.

Dosi consigliate: il dosaggio medio suggerito è di 300-400 mg 3 volte al giorno (dose totale quotidiana 900-1.200mg), ma può variare in relazione alla titolazione dell’estratto.

Boswelia capsule Ecosalute

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OLIO CBD

Olio CBD

I cannabinoidi (CBD e THC) si legano ai recettori degli oppioidi e dei cannabinoidi, riducendo l’infiammazione e rilasciando endorfine che possono ridurre il dolore 48.

L’olio di canapa ad uso alimentare viene estratto dai semi e contiene solo tracce ditetraidrocannabinolo (THC) e cannabidiolo (CBD).

Oli speciali ad alto contenuto di CBD sono ottenuti da foglie, fusti e fiori, e usati come rimedio alternativo per migliorare il dolore cronico, l’ansia, i disturbi del sonno e come farmaco nel trattamento di alcune forme di epilessia 49.

A differenza del THC, il CBD è privo di attività psicoattiva e non crea assuefazione.

Una revisione scientifica ha concluso che i cannabinoidi hanno ridotto in modo forte e sicuro vari tipi di dolore cronico: neuropatico, da artrite, da fibromialgia, da HIV e dolore da sclerosi multipla 50.

Un’altra revisione di 16 studi ha trovato prove significative dei benefici del CBD per le persone con dolore cronico51.

Dosi consigliate: i dosaggi di CBD usati negli studi variano ampiamente in base all’indicazione clinica, da meno di 5 mg/die a oltre 100 mg/die.

UNCARIA

Uncaria

L’uncaria è un altro potenziale antinfiammatorio naturale, con le prove più forti che provengono da studi sull’artrosi e l’artrite reumatoide.

In uno studio su 45 persone con artrosi del ginocchio, l’assunzione di 100 mg di estratto di uncaria per 4 settimane ha ridotto il dolore durante l’attività fisica. Tuttavia, non vi è stato alcun cambiamento nel dolore a riposo o nel gonfiore al ginocchio 52.

Durante una ricerca su 40 pazienti affetti da artrite reumatoide, l’estratto di uncaria (60 mg) combinato con i farmaci convenzionali (sulfasalazina/idrossiclorochina) ha ridotto il numero di articolazioni doloranti 53.

In un altro studio su 95 persone, un integratore alimentare con 300 mg di estratto di uncaria e 1500 mg di maca ha migliorato il dolore articolare, la rigidità e la funzione articolare, con la stessa efficacia della glucosamina solfato. Inoltre, i partecipanti avevano bisogno di farmaci antidolorifici meno frequentemente 54.

Si pensa che l’uncaria riduca l’infiammazione nel corpo, alleviando anche i sintomi dell’artrite reumatoide 55. In effetti, ha ridotto l’infiammazione e il dolore nei ratti con artrite 56.

Il suo principio attivo mitrafilina, ad esempio, inibisce NF-kB e blocca il rilascio di molecole infiammatorie come IL-1, IL-4 e IL-17 e TNF-alfa, con un meccanismo d’azione simile a quello del prednisone 57, 58, 59.

Dosi consigliate: gli studi clinici hanno utilizzato dosi comprese tra 60 e 350 mg di estratto di uncaria al giorno. Il dosaggio può essere suddiviso in 2-3 dosi quotidiane.

Estratto di Uncaria Giorgini


ARTIGLIO DEL DIAVOLO
Artiglio del Diavolo

Un estratto acquoso essiccato di Harpagophytum procumbens ha prodotto una significativa attività analgesica dose-dipendente e anti-infiammatoria nei ratti trattati a dosi di 5 e 10 mg/kg 60.

Diversi meccanismi d’azione sembrano sostenere la potenziale attività di questo antinfiammatorio naturale 61:

  • inibizione delle metalloproteinasi della matrice e dell’elastasi (che degradano le componenti della cartilagine articolare).

Diversi studi clinici hanno dimostrato che vari estratti di artiglio del diavolo (equivalenti a 50-60 mg di arpagoside al giorno, somministrati per un periodo variabile tra 8 e 16 settimane) hanno migliorato significativamente il quadro clinico di soggetti con artrosi del ginocchio e dell’anca62, 63, 64.

L’artiglio del diavolo sembra anche particolarmente efficace nel trattamento delle esacerbazioni acute del dolore lombare cronico aspecifico (lombalgia) 65.

Dosi consigliate: estratti acquosi o etanolici che apportino 60-100mg di arpagoside al giorno 66.

Artiglio del diavolo Tintura Officinale Ecosalute

Assumere 50 gocce 2 o 3 volte al giorno in acqua, thè o succo. La confezione è sufficiente per circa 15 giorni.

(codice sconto: Vitamineral)


BROMELINA

Bromelina

La bromelina è un enzima presente negli ananas, in particolare nel loro gambo. Secondo studi cellulari, la bromelina blocca gli enzimi e le molecole che alimentano l’infiammazione (COX-2, PGE-2, IL-1beta, INF-alfa, IL-6 e TNF-alfa) 68.

In 77 pazienti con artrite reumatoide o artrosi, la bromelina (400 mg) ha migliorato i sintomi generali, ridotto la rigidità articolare e migliorato la funzione fisica 69.

La bromelina ha anche ridotto l’edema dei tessuti, il dolore e la rigidità articolare in 2 studi clinici su 117 persone con osteoartrosi del ginocchio. In uno di questi studi, è risultata efficace quanto il diclofenac, un farmaco antinfiammatorio 70, 71.

Diversi studi hanno dimostrato che la bromelina può ridurre l’infiammazione, il gonfiore, i lividi e il dolore che si verificano dopo l’intervento chirurgico 72.

Dosi consigliate: dai 200 ai 2000mg al giorno lontano dai pasti 4.

Bromelina da Ananas  di Ecosalute 

(codice sconto: Vitamineral)


QUERCETINA

Quercetina

La quercetina è un antiossidante e antinfiammatorio naturale che si trova in vari alimenti, tra cui mele, cipolle, tè, bacche, capperi e vino rosso.

Secondo studi preliminari, la quercetina può aiutare a ridurre l’infiammazione, ma le prove sono limitate 73, 74.

Uno studio di 8 settimane su 50 donne con artrite reumatoide ha osservato che i partecipanti che hanno assunto 500 mg di quercetina al giorno hanno sperimentato una significativa riduzione della rigidità e del dolore articolare al mattino e post-attività 75.

Mostravano anche ridotti marcatori dell’infiammazione, come il TNFα, rispetto alle pazienti che avevano ricevuto un placebo.

Dosi consigliate: 500-1.000 mg al giorno 76.

Quercetina - Integratore in Pastiglie

VITAMINA D

Vitamina D

Diverse indagini hanno stimato che dal 20 all’80% delle persone negli Stati Uniti, Canada, Messico, Europa, Medio Oriente e Asia hanno una carenza di vitamina D 88, 89, 90. La vitamina D è un potente modulatore del sistema immunitario e livelli ematici normali aiutano a ridurre l’infiammazione e l’autoimmunità nel corpo.

La vitamina D ha infatti dimostrato di ridurre la secrezione di citochine pro-infiammatorie (IL-1, IL-2, IL-6, IL-8, IL-17, TNF-α, IFN-γ e IL-12) 91, 92, 93, 94 e di aumentare quella di citochine anti-infiammatorie (IL-10 e IL-4) 95, 93, 96, 97.

L’integrazione di vitamina D ha una potenziale utilità in un’ampia gamma di squilibri immunitari, malattie infettive e autoimmuni 98

la carenza di vitamina D è più comune nelle persone con disordini autoimmuni e infiammatori, tra cui sclerosi multipla, psoriasi e artrite reumatoide. Anche le persone con tendenze allergiche tendono a essere più spesso carenti 99.

Alcuni ricercatori pensano che le persone con livelli più alti di vitamina D – come coloro che prendono molto sole e mangiano molto pesce azzurro (che rappresenta uno dei pochi alimenti ricchi di vitamina D) – siano meglio protetti contro una serie di malattie infiammatorie.

Dosi consigliate: da 2000 UI (dalla nascita fino ai 2 anni), poi 4.000 UI fino ai 18 anni, e poi 10.000 UI di vitamina D3 al giorno, in relazione all’età e ai livelli ematici di vitamina D. OPPURE SECONDO PARERE DEL VOSTRO MEDICO

MICROALGHE

Microalghe

Le microalghe, come la clorella, la spirulina e la klamath, sono ricche di micronutrienti con attività antiossidante e antinfiammatoria 100, 101. Vantano anche un buon contenuto dell’omega-3 acido alfa-linolenico (ALA), che come abbiamo visto risulta utile per attenuare l’infiammazione 102.

Ad esempio, sono ricche di clorofilla e ficocianine, inclusa la ficocianina-C. Questi fitonutrienti hanno dimostrato di esibire una potente attività antiossidante e antinfiammatoria103, 102.

La ficocianina-C, in particolare, può combattere i radicali liberi e inibire la produzione di molecole di segnalazione infiammatoria, producendo effetti antiossidanti e antiflogistici 104, 105, 102.

Quando alle persone con diabete sono stati somministrati 8 grammi di spirulina al giorno per 12 settimane, i loro livelli di MDA (un marker di infiammazione) sono diminuiti 106.

Dosi consigliate: 3-10 grammi al giorno.

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SALICE

Salice

Padre della moderna aspirina, questo antinfiammatorio naturale concentra nella propria corteccia sostanze dotate di azione antidolorifica, antipiretica e antinfiammatoria. In particolare, la corteccia di salice bianco (Salix alba) contiene salicina, lo stesso composto da cui deriva l’aspirina (acido salicilico)107, 108.

La salicina assunta tramite la corteccia del salice bianco viene convertita in acido salicilico dal fegato e si ritiene che abbia meno effetti collaterali rispetto all’aspirina109. Vari studi randomizzati e controllati con placebo hanno confrontato la corteccia di salice bianco con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), dimostrando un’efficacia paragonabile 109.

Dosi consigliate: la monografia dell’EMA suggerisce dosi da 393 a 786 mg di estratti secchi titolati al 15% in salicina, fino a 2 volte al giorno, per una dose quotidiana totale da 393 a 1572 mg 110.


Spezie

Tra gli antinfiammatori naturali più studiati rientrano indubbiamente le spezie, come:

  • Curcuma
  • Basilico
  • Timo
  • Chiodi di garofano
  • Origano
  • Rosmarino
  • Ginger (zenzero)
  • Cannella
  • Peperoncino.

CURCUMA

Curcuma e Curcumina

La curcumina è il principale componente attivo della curcuma, da sempre oggetto di ricerche per i suoi effetti anti-infiammatori.

In uno studio clinico su oltre 100 persone con diabete di tipo 2 o sindrome metabolica, una combinazione di curcumina e piperina ha prodotto interessanti effetti antinfiammatori (riducendo i livelli di proteina C reattiva) 77.

Una combinazione simile ha ridotto l’infiammazione (diminuendo i livelli di IL4, IL-6 e PCR) in uno studio clinico su 40 persone con artrosi del ginocchio78.

In uno studio su 45 pazienti con artrite reumatoide, 500 mg di curcumina al giorno hanno migliorato la dolorabilità, il gonfiore articolare e altri sintomi meglio di un farmaco antinfiammatorio 79.

In 241pazienti con febbre da fieno, 500 mg di curcumina hanno migliorato i sintomi infiammatori (starnuti, prurito, naso che cola e congestione) dopo 2 mesi di integrazione 80.

Durante una ricerca su 89 pazienti con colite ulcerosa, 1 g di curcumina in aggiunta ai farmaci tipici (sulfasalazina o mesalamina) ha ridotto i tassi di ricaduta 81.

Dosi consigliate: 500-1000 mg di curcumina al giorno, meglio se in associazione a piperina. Sono state studiate dosi fino a 10 grammi al giorno e sono considerate sicure, ma possono causare effetti collaterali digestivi 82.

Curcuma Integrata Ecosalute

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ZENZERO

Zenzero

Lo zenzero sembra esibire proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche, particolarmente utili per alleviare i dolori articolari associati all’artrosi.

Durante uno studio su 64 pazienti con diabete di tipo 2, l’integrazione di zenzero ha ridotto i marcatori dell’infiammazione come TNF-alfa e PCR 83.

In due studi su 267 pazienti con artrosi, l’estratto di zenzero (250 e 255 mg) ha ridotto il dolore al ginocchio 84, 85.

In un piccolo studio, i partecipanti hanno assunto un estratto di zenzero (340 mg) per 4 settimane, beneficiando di un effetto antidolorifico analogo a quello del farmaco antinfiammatorio diclofenac, ma senza i noti effetti collaterali a livello gastrico.

Tuttavia, questo studio aveva un campione di piccole dimensioni e ha testato gli effetti dello zenzero in un breve periodo di tempo. Sono necessari studi su larga scala a lungo termine per meglio definire le proprietà di questo antinfiammatorio naturale 86.

Dosi consigliate: 1-2 grammi al giorno 87.

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Quanti studi sulle vitamine
Studi in vitro, vantaggi e svantaggi

Gli studi sulle vitamine e su sostanze naturali sono relativamente tanti, ma spesso inconcludenti e superficiali, per tre motivi:

  1. soprattutto sono in vitro.
  2. La messa in produzione di sostanze naturali non brevettabili rende poco, quindi meglio il farmaco.

Gli studi presenti ad oggi sulla National Library of Medicine che riguardano le sostanze naturali vitaminiche sono:

  • Vitamina D: 103.967 studi    (dal 1922 al 2024)
  • Vitamina C:  75.909 studi     (dal 1921 al 2024)
  • Vitamina B12: 36.722 studi  (dal 1945 al 2024)
  • Vit. Gruppo B: 166.486 studi (dal 1921 al 2024)
  • Vitamina K: 31.909 studi     (dal 1936 al 2024)
  • Vitamina K2: 5.229 studi    (dal 1946 al 2024)
  • Vitamina A: 59.804 studi    (dal 1920 al 2024)
  • Vitamina E: 47.813 studi    (dal 1927 al 2024)

Fra le sostanze fitoterapiche è interessante notare le date di inizio studi:

  • Curcuma: 22.969 studi     (dal 1949 al 2024)
  • Aglio : 8.141 studi            (dal 1892 al 2024)
  • Ribes Nigrum: 2.303 studi (dal 1845 al 2024)
  • Melatonina: 32.692 studi (dal 1958 al 2024)
  • Cipolla: 9.135 studi          (dal 1854 al 2024)
  • Metylsulfonilmetano: 136 studi (dal 1986 al 2024)
  • Zenzero: 5.952 studi       (dal 1808 al 2024)
  • Salix Alba (salice): 3.294 studi (dal 1886 al 2024)

Il Magnesio lo studiano dal 1831 ed ha un totale di 121.349 studi fino ad oggi.

Vediamo ora da quanto tempo e quanti studi su alcuni noti farmaci:

  • Antibiotici: 1.070.464 studi    (dal 1942 al 2024)
  • Vaccini: 520.000 studi            (dal 1799 al 2024)
  • Cortisone 24.116 studi            (dal 1949 al 2024)
  • Gastroprotettori: 30.593 studi (dal 1971 al 2024)
  • Aspirina 75.077 studi              (dal 1902 al 2024)

Da Magazine X115 

Che cosa sono gli studi in vitro

Gli studi in vitro sono esperimenti scientifici condotti su microrganismi, cellule, porzioni di cellule o tessuti, sia animali che umani.

Le cellule vengono isolate, separate e purificate dal loro ambiente biologico abituale, quindi fatte crescere in mezzi idonei a riprodurre le dinamiche di un determinato organismo.

Inoltre, in molti casi le cellule isolate possono essere coltivate in laboratorio, amplificandole in coltura per generare nuovi stock per ulteriori ricerche.

Perché sono Importanti

Gli studi in vitro su colture cellulari possono fornire molte risposte preliminari agli studiosi.

Ad esempio, permettono di valutare gli effetti di un farmaco, un nutriente o una tossina su particolari linee cellulari sane o malate.

Prendendo il caso delle cellule tumorali, è possibile valutare se la loro esposizione a particolari sostanze ne arresta o favorisce la crescita.

Esistono naturalmente molti tipi di colture cellulari e in genere si sfruttano quelle provenienti dall’organo o dal tessuto bersaglio della molecola che si vuole studiare.

Ad esempio, le cellule Caco-2 permettono di stimare l’assorbimento di composti attraverso il tratto gastrointestinale 1.

Fecondazione in vitro

La fecondazione in vitro viene utilizzata per consentire agli spermatozoi di fecondare le cellule uovo in un piatto di coltura, prima di impiantare l’embrione o gli embrioni risultanti nell’utero della futura madre.

In vitro o in vivo?

Le origini etimologiche di in vivo e in vitro derivano dal latino:

  • in vitro descrive qualcosa “in vetro”, come una provetta o una capsula di Petri.

Studi ex vivo

In questo tipo di studi, i tessuti viventi non vengono isolati e coltivati dall’uomo, ma prelevati direttamente da un organismo vivente (ad es. follicoli piliferi, espianti di pelle).

L’esperimento viene quindi condotto immediatamente in un ambiente di laboratorio, con una minima alterazione delle condizioni naturali dell’organismo.

A Cosa Servono

La sperimentazione in vitro viene usata come primo passo nella ricerca scientifica, ad esempio per:

  • valutare la formulazione ottimale di un farmaco o di un prodotto cosmetico o nutraceutico, misurandone le capacità di assorbimento.

Studi preclinici

Superato questo primo banco di prova, la molecola può essere avviata alla sperimentazione in vivo su animali, che naturalmente è più lunga, complessa e costosa.

Queste prime fasi sono il preludio indispensabile per procedere alla sperimentazione sull’uomo (sperimentazione clinica). Per questo motivo, gli studi in vitro e su animali sono anche noti come test preclinici.

Prima che un farmaco sperimentale venga studiato in vivo, è importante che il suo meccanismo d’azione e la sua complessità siano valutati a fondo in studi preclinici, inclusi modelli in vitro.

* Ancor prima della sperimentazione in vitro, varie tecnologie permettono di individuare molecole che hanno le caratteristiche potenziali per produrre l’effetto ricercato.

Ad esempio, i cosiddetti studi in silico sfruttano il computer per simulare l’interazione tra l’organismo umano e la molecola in esame, e ottenere così informazioni sulle reazioni da essa prodotte.

Una volta che gli studi in vitro hanno dato risultati incoraggianti, si prosegue provando il farmaco in vivo sugli animali e poi eventualmente sull’uomo.

Nella Piramide delle prove gli studi in vitro sono studi di minore solidità scientifica

Vantaggi e Svantaggi degli studi in vitro

I risultati degli studi in vitro sono estremamente difficili da tradurre in un effetto clinico, dal momento che non vengono condotti in un organismo vivente.

In effetti, i modelli in vitro non riescono a riprodurre la complessità dei sistemi di organi di un organismo complesso.

Ad esempio, potrebbero non tenere conto delle interazioni tra le cellule o degli innumerevoli processi biochimici che si verificano durante il metabolismo della molecola.

Dato che un modello in vivo coinvolge l’ambiente interno di un essere vivente, i risultati degli studi in vivo sono considerati più affidabili o più rilevanti di quelli degli studi in vitro.

In sintesi, sebbene gli studi in vitro siano abbastanza utili per l’indagine preliminare, tendono a essere riduzionisti e semplificativi, mentre la situazione in vivo è spesso complessa e richiede analisi a livello di sistema e interpretazione contestuale.

Per queste ragioni, la maggior parte dei farmaci efficaci in vitro si rivela inefficace in vivo, a causa di problemi associati alla consegna del farmaco ai tessuti colpiti, alla tossicità o ad altri problemi 1.


Istruzioni in 10 punti per non farsi manipolare dalle notizie sulla salute

 

 

 

 

 

 

 

 



 




VITAMINA D: la Grande Guida in 8 punti

 

Parlare della VITAMINA D in poche righe è molto difficile.

Anni di raccolta dati e revisione delle guide per rendere chiaro a cosa serve, come si assume, e perché è così osteggiata dalla classe medica (non tutta)

La presente Guida sulla VITAMINA D comprende i seguenti argomenti:

  1. Argomenti generali sulla VITAMINA D
  2. Esami del sangue
  3. Come integrare la VITAMINA D
  4. Integratori di VITAMINA D
  5. Cofattori della VITAMINA D
  6. Problemi ed obiezioni intorno alla VITAMINA D (prima e dopo)
  7. Malattie e disturbi da carenza di VITAMINA D
  8. ESPOSIZIONE SOLARE e VITAMINA D

Cliccare sulle immagini o sui titoli relativi per accedere alle 8 guide specifiche per argomento.

 

Guida VITAMINA D – Parte 1

Argomenti generali sulla VITAMINA D  Che cosa è, a che cosa serve, è un ormone o una VITAMINA, i sintomi da carenza e le malattie correlate, le controindicazioni ad assumerla, le obiezioni sulla tossicità presunta.

 

Guida VITAMINA D – Parte 2

Le analisi del sangue

Guida VITAMINA D – Parte 3

Come si integra

Guida VITAMINA D – Parte 4

Gli Integratori di VITAMINA D

Guida VITAMINA D – Parte 5

I cofattori

Cofattori della VITAMINA D, altre vitamine e minerali che concorrono ad una efficace integrazione e duraturo mantenimento della VITAMINA D lavorando in sinergia.

Magnesio, VITAMINA K2, Boro, Zinco, VITAMINA A, Vitamine B2, Omega 3.

 

Guida VITAMINA D – Parte 6

Come risolvere i problemi relativi

Come mai non sale la VITAMINA D, errori comuni.

 

Guida VITAMINA D – Parte 7

Malattie e disturbi con carenza di VITAMINA D

Un elenco di disturbi e patologie correlate alla carenza di VITAMINA D: Ristabilire funzionalità integrandola.

 

 

Guida VITAMINA D – Parte 8

ESPOSIZIONE SOLARE e VITAMINA D

Vitamine D3 consigliate da Vitamineral

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Le vitamine e integratori fanno bene: Vero o falso nell’informazione

 

Non restare impantanato da sciocche affermazioni che più vitamine uccidono o che gli antiossidanti fanno male. È giunto il momento di dare un’occhiata ai record e rivedere ciò che la ricerca medica pubblicata ha effettivamente affermato da otto decenni.
Andrew W. Saul.

Le vitamine ed i minerali fanno bene e funzionano secondo le nostre informazioni ed esperienze, ed è quindi per noi un dato di fatto.

Ma è sempre vero quello che troviamo su internet quando alcuni siti ci allertano sulla tossicità delle sostanze naturali?

Per correttezza vi riporto quanto si legge in proposito sulle vitamine ed analizziamo insieme se sono allarmi giustificati o presunti.

Ipervitaminosi | Troppe Vitamine Fanno Male? Effetti Collaterali

Questo è un articolo Tratto dal sito X115, un sito molto ben fatto e ricchissimo di tante informazioni giuste e fonti bibliografiche, è sempre stato un mio punto di riferimento per leggere ed informarmi, ma sulla tossicità delle vitamine si allinea purtroppo come tanti altri siti ufficiali indicando allert sulle vitamine che confondono le persone, tuttavia sono in regola con le RDA ufficiali che non abbiamo sempre contestato perché al ribasso e non sufficienti a garantire la salute. 

In quell’articolo riportano con tutta onestà la fonte delle loro affermazioni che è il 36esimo Rapporto annuale 2018 del National Poison Data System (NPDS) dell’American Association of Poison Control Centers, il quale riporta quanto segue:

coinvolti in tutte le esposizioni umane erano:

  • analgesici (10,8%),
  • sostanze per la pulizia della casa (7,28%),
  • cosmetici/prodotti per la cura personale (6,53%),
  • sedativi/ipnotici/antipsicotici (5,53%)
  • e antidepressivi (5,22%).

Per i casi con esiti più gravi, le esposizioni a sedativi/ipnotici/antipsicotici sono state la classe che è aumentata più rapidamente, di 1.828 casi/anno (9,21%/anno) negli ultimi 18 anni. Solo negli ultimi 10 anni (per i casi con esiti più gravi) le esposizioni agli antidepressivi sono aumentate più rapidamente, di 1.887 casi/anno (7,02%/anno).

Le prime 5 esposizioni più comuni nei bambini di età pari o inferiore a 5 anni erano:

  • cosmetici/personali, prodotti per la cura (12,1%),
  • sostanze per la pulizia della casa (10,7%),
  • analgesici (9,04%),
  • corpi estranei/giocattoli/varie (6,87%)
  • e preparati topici (4,69%)

Come potete vedere non è citata alcuna vitamina o sostanza naturale fra le principali molecole responsabili di tossicità grave e morte.

I medici oggi stanno scendendo di stima da parte del pubblico e a volte ricorrono a corsi lampo fatti dalle case farmaceutiche per stare alla moda dei tempi e dandosi il tono di quelli che conoscono le vitamine e con la loro autorevolezza, aiutati da quella nostra sottomissione culturale medica o da quello che stiamo vivendo al momento in termini di paura per la nostra salute, ci poniamo con troppa riverenza ed accettiamo tutto quello che ci dice il luminare di turno.

I medici non sono tutti in malafede o dei mascalzoni, ma sono per lo più addestrati alla farmacologia, ed operano per il principio di precauzione, secondo cui se una sostanza non la conoscono, la temono, e ne danno poca o la sconsigliano.

E come possono conoscere le sostanze naturali se le loro esperienze durante il tirocinio sono solo date da uso di farmaci e chirurgia?

Letture inerenti:

LE VOSTRE RICERCHE SU GOOGLE

Se qui su Vitamineral cercate le malattie dalla A alla Zeta sicuramente non le troverete, ma ci sono solo le più comuni.
Quindi potreste optare per la ricerca su google e qui vorrei mettervi in guardia poiché su quel motore di ricerca esistono senza dubbio tutte le informazioni del mondo, meno quelle che hanno già censurato, ed in risposta al vostro quesito avrete in prima battuta i siti più indicizzati, ovvero sponsorizzati che a causa degli interessi avranno raramente informazioni a voi utili e veritiere perché devono indirizzare al farmaco.

Ad esempio, sul diabete troverete migliaia di informazioni tutte indicano che è incurabile, e voi ve ne convincerete, più o meno consciamente.
In prima battuta non troverete mai i siti che indicano le cure alternative al diabete, intendo sempre il Tipo 2.

Per il magnesio ci sono i calcoli e via di seguito per altre molecole naturali a basso costo e non interessanti per la casa farmaceutica, in quanto non brevettabili. (si guadagna bene solo con molecole nuove che hanno il brevetto)

Perché fanno così?
Il problema sta nel fatto che siete stati abituati a vedere un integratore come un farmaco, e se qualcuno vi parla di una molecola naturale siete portati a chiedere le controindicazioni, gli effetti collaterali al pari di un farmaco.
È qui che si sbaglia, purtroppo.

Nessun medico in medicina di base e nessuno specialista prescrive mai il magnesio insieme alla vitamina D.

Riporto dal Manifesto della Sociosofia

I medici tradizionali hanno i loro problemi con i pazienti governati dal principio dell’auto-salute, poiché questi sono autonomi e ragionano con la propria testa. Nel nuovo rapporto tra paziente e medico, i due sono partner nel processo terapeutico. Un nuovo codice etico e deontologico dei medici deve concedere un ruolo di primo piano alle idee e ai concetti del paziente e concedergli ampio spazio nelle consultazioni.

Il medico informa e consiglia il paziente e lo incoraggia a prendersi la responsabilità sulla propria salute.

Il medico diffonde l’insegnamento su come vivere sani e ascolta quello che hanno da dire i pazienti.

Soprattutto, l’arte medica consiste nel fare solo lo stretto necessario per l’autoguarigione del paziente. Difatti, un chirurgo impara in due anni a fare bene un’operazione, ma è dubbio che impari in vent’anni di pratica a riconoscere quando sia meglio non fare l’operazione.

Un medico specialista che lavora in uno dei moderni ospedali istituiti da Sai Baba, ha dichiarato:

«Qui i medici non danno solamente aiuto specialistico, ma ascoltano pazientemente anche tutte le narrazioni relative alle difficoltà di questa povera gente. La sola azione di ascoltare i loro problemi e le loro sofferenze cura il 90% della malattia».

Poiché la necessaria riforma del sistema sanitario richiede che essa sia razionale ed economica, ogni spreco dev’essere evitato. Il fattore più importante per il successo della guarigione è costituito dalla coscienziosità, dalla responsabilità e dall’impegno del medico nei confronti del paziente.

Il nuovo modo di vedere la medicina promette di ottenere finalmente, per la prima volta nella storia, uno stato di salute soddisfacente per tutti. Ma la premessa a questo è che i medici cambino le loro abitudini e inizino veramente a prestare attenzione a quello che dicono i pazienti.

«Purtroppo, l’amore incondizionato è assente nell’attività medica, tanto a livello tecnico quanto professionale, in ogni parte del mondo. Nelle facoltà di medicina di qualunque università non esistono programmi di studio che trattino le relazioni umane nella cura di un essere umano»,

ha detto un medico, discepolo di Sai Baba.

Quando le persone si fidano del proprio medico e capiscono la funzione dei trattamenti, la loro salute migliora.

Anche trattamenti semplici come un massaggio o un cambio di alimentazione possono manifestare risultati strabilianti, che fanno sentire nuovamente bene il paziente.
Gli “scienziati” e gli “esperti” del regime negano ogni validità ad ogni procedura non ortodossa, giustificando ogni successo della medicina alternativa con l’“effetto placebo”.

Ma anche se fosse solo effetto placebo, se ciò che il terapeuta fa suscita fiducia e funziona, si tratta di una cura valida.

Se il placebo risiede nelle capacità del guaritore di attivare le funzioni immunitarie e di ripristino funzionale del corpo del paziente, questo costituisce un fattore non misurabile, standardizzabile o commercializzabile.
(dal Manifesto della Sociosofia)

Una classe di Burocrati e buttafuori

Cosa sono diventati oggi i medici


Ma le circolari ministeriali non mandano mai gli effetti negativi di farmaci e vaccini?
Sono solo burocrati e buttafuori.

IL MARKETING olistico e chi c’è dietro

A seconda di chi vende, se erborista, farmacista o influencer, tenderà ad esaltare i poteri curativi del rimedio erboristico o vitaminico anche se il contenuto dell’integratore è scarso, perché in effetti c’è del vero a dire che le vitamine sono efficaci per la cura e prevenzione delle malattie, ma sarebbe compito dei ricercatori indipendenti esporre le proprietà dei nutrienti, non dei venditori che mirano al fatturato e magari vogliono venderti un integratore di Cardo Mariano che contiene solo il 40% del totale, senza poi considerare il dettaglio della qualità oltre che la quantità.

Nel marketing, un modo per influenzare l’opinione pubblica è quello di creare una reazione emotiva che porti le persone a schierarsi da un lato o dall’altro, quindi sull’onda emotiva acquistare qualcosa perché fa molto bene. Tuttavia con le raccomandazioni che si danno come fosse un farmaco, con elenco di effetti collaterali e la raccomandazione di chiedere al medico, fa pensare al consumatore che chi vende si preoccupi per noi ed è etico, quindi valuterà tutta la questione in modo positivo e fiducioso.
Questo è marketing, ovvero un modo accattivante di convincerti manipolando il tuo cervello, martellandolo di nozioni mediche ed incutendo paure spesso sopravvalutate talvolta minimizzando gli effetti ed i poteri di una sostanza naturale, proprio per il fatto che l’integratore in questione contiene poco principio attivo.
Noi sappiamo per esperienza diretta che le vitamine e la fitoterapia sono efficaci nelle quantità e per la durata delle cure.
Ovvero se ti hanno fatto credere che integrare solo 1 grammo di vitamina C sia curativo, stai assumendo un placebo.

Abram Hoffer diceva che:

  • l’unico effetto collaterale delle vitamine è di non prenderne abbastanza.
  • Una vitamina può avere l’effetto di un medicinale, ma un medicinale non potrà mai avere l’effetto vitaminico.

Linus Pauling scriveva su “Come vivere più a lungo e sentirsi meglio”, p. 274:

  • Non lasciatevi fuorviare né dalle autorità mediche né dai politici. Scopri quali sono i fatti e prendi le tue decisioni su come vivere una vita felice e come lavorare per un mondo migliore.

 

 




La Medicina Ortomolecolare, il suo fondatore Linus Pauling ed altri medici

Vi riporto con traduzione google la definizione di Medicina Ortomolecolare tratta dal sito originale a cui Vitamineral si ispira. Purtroppo, tutti questi medici studiosi delle vitamine che l’hanno praticata a livello clinico non sono più con noi. Ci restano in letteratura molte di queste informazioni che io definisco un tesoro.

Tra i più noti ricercatori e medici giunti a noi, che stiamo oltre oceano, troviamo:

Linus Pauling, Irwin Stone, Carl Pfeiffer, Humphry Osmond, Max Gerson, Albert Szent-Györgyi, Cornelis Moerman, Frederick Klenner, Abram Hoffer, Ewan Cameron, Robert Cathcart, Andrew W. Saul, Thomas E. Levy, Michael F. Holick.

“La terapia ortomolecolare consiste nella prevenzione e nel trattamento delle malattie variando le concentrazioni nel corpo umano di sostanze normalmente presenti.” — Linus Pauling, 1968

  • Le seguenti modalità terapeutiche rientrano nella definizione di ortomolecolare:
    • vitamine
    • minerali
    • aminoacidi
    • acidi grassi essenziali
    • fibra
    • enzimi
    • anticorpi
    • antigeni
    • erapia cellulare
    • terapia chelante
    • dialisi
    • plasmaferesi
    • idroterapia
    • terapia termale
    • fototerapia
    • elettroterapia (compresa la terapia elettroconvulsivante)
    • terapia del fuoco
    • terapia solare
    • agopuntura
    • massaggio
    • esercizio
    • biofeedback
    • ipnoterapia e altre psicoterapie.

    Ecco un elenco di 15 principi che identificano “lo spirito” della Medicina Ortormolecolare:

    1.) Le ortomolecole vengono prima nella diagnosi e nel trattamento medico. La conoscenza dell’uso sicuro ed efficace di nutrienti, enzimi, ormoni, antigeni, anticorpi e altre molecole presenti in natura è essenziale per garantire uno standard ragionevole di cura nella pratica medica.

    2.) Le ortomolecole hanno un basso rischio di tossicità. I farmaci farmacologici comportano sempre un rischio maggiore e sono quindi di seconda scelta se esiste un trattamento alternativo ortomolecolare.

    5.) La dose giornaliera raccomandata (RDA) del Food and Nutrition Board degli Stati Uniti è destinata a persone normali e sane. Per definizione, i pazienti malati non sono normali o sani e probabilmente non saranno adeguatamente serviti dalla RDA.

    7.) La salute ottimale è una sfida che dura tutta la vita. Le esigenze biochimiche cambiano e le nostre prescrizioni ortomolecolari devono cambiare sulla base di follow-up, test ripetuti e prove terapeutiche per consentire la messa a punto di ciascuna prescrizione e fornire un grado di salute mai raggiunto prima.

    8.) I disturbi legati ai nutrienti sono sempre curabili e le carenze sono solitamente curabili. Ignorare la loro esistenza equivale a negligenza.

    9.) Non lasciare che il disfattismo medico impedisca una sperimentazione terapeutica. I disturbi ereditari e i cosiddetti “localizzabili” spesso rispondono al trattamento ortomolecolare.

    10.) Quando si sa che un trattamento è sicuro e possibilmente efficace, come nel caso di gran parte della terapia ortomolecolare, è obbligatorio un processo terapeutico.

    11.) I resoconti dei pazienti sono generalmente affidabili, il paziente deve ascoltare il suo corpo, il medico deve ascoltare il suo paziente.

    15.) La speranza è terapeutica e le terapie ortomolecolari sono sempre preziose come fonte di speranza. Questo è etico purché non vi siano false dichiarazioni o inganni.

    Dal 2004 al 2019 sono state accettate le seguenti candidature di medici esperti in medicina Ortomolecolare, termine coniato da Linus Pauling per due volte premio Nobel:

    • (2005) Max Gerson , Albert Szent-Györgyi , Cornelis Moerman , Frederick Klenner , Josef Issels , Emanuel Cheraskin , David Horrobin , Hugh Riordan
    • (2006) Bill Wilson, Ruth Flinn Harrell, Arthur Sackler, Max Vogel, Abram Hoffer, Lendon Smith, David Hawkins, Theresa Feist
    • (2007) Henry Turkel M.D., Masatoshi Kaneko Ph.D., Bernard Rimland Ph.D., Fannie H. Kahan, Ewan Cameron M.B. Ch.B., R. Glen Green, M.D.
    • (2008) Joseph Goldberger M.D., Michael Lesser M.D., Richard Kunin M.D., Adelle Davis M.Sc., Carlton Fredericks Ph.D., Robert Cathcart III M.D.
    • (2009) Ilya Metchnikov Ph.D., Hugh MacDonald Sinclair Ch.B., Archie Kalokerinos M.D., Jeffrey Bland Ph.D., Thomas L. Cleave M.R.C.P.
    • (2010) Casimir Funk PhD, Bruce Ames PhD, Harold D. Foster PhD
    • (2011) Erik T. Paterson, Tsuyoshi (Ken) Kitahara, Atsuo Yanagisawa, Gert Schuitemaker
    • (2012) Chris Reading, Jonathan V. Wright, Alan R. Gaby, Steven Carter
    • (2013) Hiroyuki Abe MD, Ronald E. Hunninghake MD, Andrew W. Saul, PhD
    • (2014) John T. A. Ely, Alexander G. Schauss, Patrick Holford
    • (2015) Irwin Kahan, Aileen Burford-Mason PhD, Hyla Cass MD, Leonard John Hoffer MD PhD
    • (2016) Thomas E. Levy MD JD, Michael G. Gonzalez, NMD DSc PhD, Jorge Miranda-Massari, PharmaD
    • (2017) Osamu Mizukami MD PhD, Stephen R. Lawson, James M. Greenblatt MD, Jonathan E. Prousky ND
    • (2018) Toru Mizoguchi MD, Ilyes Baghli MD
    • (2019) Burton Berkson MD, Michael F. Holick PhD MD, Mark A. Levine MD

    Linus Pauling

    American chemist Linus Pauling, winner of the 1954 Nobel Prize for Chemistry and the 1962 Nobel Peace Prize. (Photo by Keystone/Getty Images)

    Due volte Premio Nobel

    LINUS PAULING

    di Giorgio Nebbia
    Fonte: Educazionesostenibile.it
    Le scoperte della struttura a elica e a doppia elica delle proteine e del DNA aprirono le porte agli studi di genetica molecolare che hanno rivoluzionato la biologia. A Pauling fu assegnato il premio Nobel per la chimica nel 1954.
  • PeaceLink)

    Tutti gli articoli di Vitamineral ispirati alla Medicina Molecolare ed ai suoi fondatori

    Guarire il Cancro — Libro

    Terapie complementari a base di vitamine e farmaci naturali – Il ruolo degli antiossidanti – Rinforzare il sistema immunitario – Migliorare la qualità della vita – Centinaia di casi di guarigione. Edizione Economica

    Abram Hoffer, Linus Pauling

     

    “Tutti gli abitanti del pianeta possono vivere una vita più sana e più felice consumando quotidianamente dosi appropriate di vitamina C”.

    Nonostante l’enorme mole di ricerca che è stata fatta e continua a essere fatta, la vitamina C rimane una delle sostanze maggiormente ignorate in termini di applicazioni pratiche.

    Il prof. Levy ci dimostra, invece, che sono pochissime le malattie o condizioni patologiche che non traggano miglioramento dal regolare dosaggio di una dose ottimale di vitamina C: è raro che ci sia una ragione valida per non somministrare immediatamente a qualsiasi paziente grandi dosi di vitamina C prima di procedere con la diagnosi medica.

     

    Liberati dal dottoreAndrew Saul

    Conoscere e utilizzare la medicina naturale significa imparare a star bene e smettere di aver sempre bisogno di ricorrere al medico! Uno stile di vita sano previene e cura la maggior parte delle malattie, mentre una dieta naturale e un utilizzo attento dei supplementi alimentari sono tra le migliori strategie per vivere bene.
    Economiche, pratiche, sicure ed efficaci le terapie naturali aiutano a migliorare in modo autonomo e responsabile lo stato di salute, limitando o eliminando del tutto la necessità di ricorrere alle cure del medico e al cosiddetto mercato della salute, ovvero l’attuale sistema sanitario dominato dal business. Questo volume, un vero e proprio prontuario terapeutico per tutta la famiglia, mostra come trasformarsi da pazienti in preda a mille paure a persone sane, piene di fiducia e autostima, capaci di gestire in maniera indipendente il proprio benessere psicofisico.

     

    eBook –Migliora la Tua Salute con la Niacina (Vitamina B 3)

    Un Trattamento Promettente per la Schizofrenia e la sua elevata rilevanza nel campo dell’Alcolismo

    Bill Wilson

     

    Libri tradotti e scaricabili in formato PDF

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  • La nostra biblioteca

    Spero vogliate gradire Una selezione di Libri per voi in formato cartaceo, E-book e Pdf

    di Bruno Brigo  “Vitamine e minerali: prevenzione e cura”

    Non prescrivere mai un farmaco finché è possibile dare consigli alimentari.
    (Ibn al-Nagis, medico arabo del XIII secolo)

    In ogni alimento si distinguono macronutrienti e micronutrienti.

    La Vitamina D — Il Superormone: come proteggersi dalle malattie croniche

    di Jörg Spitz

    Un libro interamente dedicato alla vitamina D

    Salute e benessere non dipendono soltanto da un’adeguata assistenza medica, ma dalla disponibilità all’interno del nostro organismo di tutte le sostanze che gli sono per natura necessarie, tra cui la Vitamina D.
    Come recenti studi dimostrano, la Vitamina D non è utile solo per il riassorbimento del calcio ma essa impedisce, limita ed inibisce l’arrivo di numerose altre malattie – infezioni e malattie respiratorie, reumatismi e diabete, problemi cardiaci e tumori. Ecco quindi un excursus su salute e prevenzione: come la Vitamina D protegge dalle malattie e quali sono le sue reali possibilità di aiuto al recupero nei confronti delle malattie croniche.

    di Kate Rhéaume-Bleue

    La Vitamina che ti farà Vivere 100 Anni — Libro

    Kate Rhéaume-Bleue

    Scopri come una piccola e sconosciuta vitamina può salvarti la vita!

    Immaginando che il calcio presente nel sangue sia il traffico, la vitamina K2 svolge la funzione di un vigile: impedisce infatti al calcio di depositarsi nelle arterie e in genere nei reni, nelle articolazioni e nel cervello, consentendo invece di indirizzarlo alle ossa.
    Ma non finisce qui: preserva la salute dei denti, aiuta a contrastare l’obesità, allontana il rischio di cancro alla prostata e al fegato, aiuta a contrastare l’obesità, le rughe e le vene varicose.

    Una scoperta scientifica che sta facendo il giro del mondo e che potrebbe davvero salvare o cambiare la vita a milioni di persone.

    Guarire il Cancro — Libro

    Terapie complementari a base di vitamine e farmaci naturali – Il ruolo degli antiossidanti – Rinforzare il sistema immunitario – Migliorare la qualità della vita – Centinaia di casi di guarigione. Edizione Economica

    Abram Hoffer, Linus Pauling

     

    Un metodo naturale e non invasivo per curare e prevenire i disturbi cardiaci – La Soluzione Sinatra.
    Soffri di disturbi cardiaci?
    Il famoso cardiologo Stephen T. Sinatra ha la soluzione che cerchi: la Cardiologia Metabolica, un metodo straordinario per ringiovanire, rivitalizzare e rinforzare il tuo cuore.
    Stephen T. Sinatra

    Lo scopo principale di questo libro è informare la gente. Questo, che è sempre stato un dovere professionale di ogni medico, oggi diventa anche un dovere morale, perché i contenuti dell’informazione sono spesso fatti gravi e potenzialmente lesivi dell’incolumità e dell’integrità del malato che si affida ignaro. Purtroppo, la Medicina Moderna si è trasformata in una sorta di braccio armato a difesa degli interessi economici di una industria che prospera sulle precarie condizioni di salute della gente.

    Curarsi con gli ormoni bio identici

    Annelie Scheuernstuhl, Anne Hild

    Terapia ormonale? Sì, ma naturale! Grazie a questo libro pratico alla consultazione con un capitolo che tratta le singole malattie.

    Questo libro indica la via d’uscita dai disturbi ormonali che affliggono uomini e donne.

    Le scoperte degli ultimi anni e i risultati degli approfonditi studi sugli ormoni hanno prodotto un’insicurezza generale nei confronti degli ormoni artificiali, e a ragione! Ignorata dalla medicina convenzionale, ma altrettanto nota da decenni, esiste la possibilità di curare con ormoni naturali bioidentici (si tratta di ormoni riprodotti la cui struttura biochimica è identica a quella dell’originale biologico).

    “Tutti gli abitanti del pianeta possono vivere una vita più sana e più felice consumando quotidianamente dosi appropriate di vitamina C”.

    Nonostante l’enorme mole di ricerca che è stata fatta e continua a essere fatta, la vitamina C rimane una delle sostanze maggiormente ignorate in termini di applicazioni pratiche.

    Il prof. Levy ci dimostra, invece, che sono pochissime le malattie o condizioni patologiche che non traggano miglioramento dal regolare dosaggio di una dose ottimale di vitamina C: è raro che ci sia una ragione valida per non somministrare immediatamente a qualsiasi paziente grandi dosi di vitamina C prima di procedere con la diagnosi medica.

    In questo libro provo a indicare la via per un approccio pratico, per introdurre effettivamente nella propria routine quotidiana l’integrazione di vitamina C, sfruttando la mia storia di apprendimento, indicando possibili passi falsi da evitare e ponendo al centro dell’attenzione le indicazioni e le modalità pratiche per una supplementazione efficace. Se invece sapete che la vostra salute non è ottima, pur senza sapere di cosa soffrite, vi dirò che il dottor Klenner per primo ha insegnato che, mentre si cerca di capire la reale causa della malattia, nel frattempo vale comunque la pena di cominciare ad assumere vitamina C.
    Assumere un’unica pasticca da un grammo e cercare di capire se vi siano benefici o, peggio, dedurre che non ve ne siano, è la maniera di procedere di chi vuole fallire.

    La Struttura Delle Rivoluzioni Scientifiche

    di Thomas S. Kuhn
    Uno dei testi teorici piú influenti della seconda metà del ventesimo secolo, divenuto un punto di riferimento stabile per il mondo degli scienziati e dei filosofi della scienza. Questo libro del 1962, l’opera piú conosciuta del filosofo americano e uno dei testi teorici piú influenti della seconda metà del ventesimo secolo, è divenuto un punto di riferimento stabile per il mondo degli scienziati e dei filosofi della scienza, di cui ha contribuito a rinnovare profondamente vocabolario e orizzonti di riferimento.
    Nella Struttura delle rivoluzioni scientifiche, Kuhn sostiene la tesi che la scienza, invece di progredire gradualmente verso la verità, è soggetta a rivoluzioni periodiche, le spiegazioni sono tali all’interno di una struttura, di una vasta rete di interconnessioni, che diventa sempre piú sottile, ma che spesso si imbatte in fenomeni che non riesce a spiegare senza trasformare radicalmente se stessa.

    Liberati dal dottore – Andrew Saul

    Uno stile di vita sano previene e cura la maggior parte delle malattie, mentre una dieta naturale e un utilizzo attento dei supplementi alimentari sono tra le migliori strategie per vivere bene.
    Questo volume, un vero e proprio prontuario terapeutico per tutta la famiglia, mostra come trasformarsi da pazienti in preda a mille paure a persone sane, piene di fiducia e autostima, capaci di gestire in maniera indipendente il proprio benessere psicofisico.

    l magnesio è il minerale della giovinezza, migliora la rigenerazione cellulare, aumenta l’elasticità dei tessuti, formidabile contro l’ossidazione e l’acidificazione, promuove i processi di eliminazione e dissolve le calcificazioni inappropriate a carico dei tessuti molli.
    Questo vero e proprio manuale sarà in grado di darvi un quadro multiforme di questo minerale ancora poco conosciuto e la cui carenza nell’alimentazione è ormai epidemica.

    La narrazione, le testimonianze, le spiegazioni a volte affascinanti e le indicazioni utili per integrare la vostra dieta con alimenti che contengono magnesio, danno valore aggiuntivo ad un’opera davvero originale. Le proprietà terapeutiche del Magnesio, per avere una mente e un corpo leggeri, sereni e sempre giovani.

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    I Poteri Curativi della Vitamina D
    Soram Khalsa

    Vitamin D Revolution – Come prevenire e curare: osteoporosi, diabete, rachitismo, sclerosi multipla, influenza, cancro, dolore cronico, asma, deterioramento cognitivo senile, fibromialgia… e molto altro
    Le informazioni contenute in questo libro sono essenziali per chi vuole prendere decisioni positive in materia di salute e sopperire alle carenze di vitamina D dovute principalmente allo stile di vita moderno e alla mancanza di esposizione al sole.

    “Sta per verificarsi una rivoluzione nella medicina.
    È cominciata diversi anni fa in laboratori di ricerca nascosti.
    Nell’ultimo periodo, però, la consapevolezza del fenomeno
    ha iniziato ad approdare su tutti i giornali,le riviste e i siti web del mondo.
    E io vi dico che non passerà molto tempo prima che tutti sulla terra divengano consapevoli
    e comprendano la potenza di questa trasformazione e di come potrà cambiare il mondo”.

    Questa rivoluzione è il risultato di nuove ricerche sulla potenza della vitamina D: consente di migliorare la nostra salute e favorisce la longevità. 

    Il Sole che Guarisce – Le incredibili Proprietà Terapeutiche della Vitamina D

    Jörg Spitz, William B. Grant

    Il sole che guarisce è un manuale pratico, ricco di informazioni e consigli, che dimostra quanto sia importante la luce solare per il nostro benessere. Senza sole, infatti, si produce un deficit di vitamina D, necessaria per la regolazione di una serie di processi in tutto il nostro corpo… e in molti  casi il rischio è di contrarre un tumore!
    Paolo Giordo

    Con linguaggio semplice e facilmente comprensibile, senza però trascurare il rigore scientifico, il dottor Giorno dimostra il ruolo della vitamina D come efficace strumento di prevenzione: dalle malattie autoimmuni ad alcune tipologie di carcinoma, dalle più comuni influenze ad alcuni stati depressivi.

    La vitamina D è efficace per prevenire e contrastare:influenza e osteoporosi, malattie autoimmuni, tumore alla mammella, al colon-retto e alla prostata, sintomi depressivi, malattie cardiovascolari, vitiligine, psoriasi e dermatite atopica, malattie reumatiche, malattie infiammatorie intestinali

    Come Superare la Carenza di Vitamina B12— Libro di Sally Pacholok, Jeffrey Stuart

    Tutti possiamo essere interessati – Come prevenire e riconoscere in tempo i segnali e avviare la giusta terapia

    Tu o i tuoi cari soffrite dì malattia di Alzheimer, demenza, sclerosi multipla, autismo, depressione, affaticamento cronico, malattia mentale, ritardo dello sviluppo, infertilità, cadute frequenti, perdita di memoria? La terapia che state seguendo non è efficace?

    I vostri sintomi potrebbero avere una causa a monte, la carenza di vitamina B12:

    • milioni di persone ne soffrono, ma poche ricevono una diagnosi;
    • può colpire a qualunque età;
    • se trascurata può causare danni neurologici permanenti e invalidanti;
    • molti pazienti ricevono la terapia quando è ormai troppo tardi.

    Ma c’è una speranza: la carenza di vitamina B12 è guaribile, se diagnosticata per tempo, con una semplice terapia vitaminica. Un libro altamente informativo che ha salvato molte vite.
    Una guida unica, autorevole e completa per imparare a conoscere e a sconfiggere la carenza di vitamina B12 che può colpire chiunque a seguito di apporto nutrizionale vitaminico insufficiente, invecchiamento, assunzione di farmaci ecc.

    Le Verità Nascoste della Vitamina C – Paolo Giordo

    Efficace per prevenire e contrastare: Malattie vascolari – infezioni virali e batteriche – cancro – stress ossidativo – scorbuto subclinico – infiammazione.
    Un altro libro sulla vitamina C, vi starete chiedendo? Sì, perché questo non è il solito libro.

    L’autore, basandosi sulle più accreditate ricerche scientifiche, pone fine al clima di disinformazione che avvolge questa sostanza che, non essendo brevettabile, non rappresenta una fonte di guadagno interessante per l’industria farmaceutica. Abbandoniamo quindi i condizionamenti del mercato e prendiamo in mano le sorti della nostra salute.

    Il dottor Paolo Giordo ci spiega perché la vitamina C è tanto essenziale per il benessere quotidiano e quali sono i dosaggi adeguati. Entra nel merito dei falsi miti legati al suo utilizzo – come l’idea che possa essere tossica – e descrive le diverse patologie curabili con un adeguato apporto: dal cancro alle infezioni batteriche e virali, dall’influenza allo stress, dall’aterosclerosi all’AIDS, e naturalmente lo scorbuto, manifestazione della sua carenza estrema. L’autore inoltre non manca di affrontare problematiche come colesterolo, depressione e infiammazione.

    Il libro comprende anche una sezione più pratica, in cui si spiega come conservare al meglio la vitamina C nei cibi e come utilizzare gli integratori. Il tutto è corredato da un ricettario e da una nutrita bibliografia.

    eBook –Migliora la Tua Salute con la Niacina (Vitamina B 3)

    Un Trattamento Promettente per la Schizofrenia e la sua elevata rilevanza nel campo dell’Alcolismo

    Bill Wilson

    Un libro per conoscere terapie inusuali scientificamente provate ed efficaci, come: batteri intestinali, vitamine A, C, D, E, K2, Digiuno intermittente, Piante e funghi medicinali

    Scopri le Superterapie, metodi naturali per prevenire e curare malattie croniche, degenerative, autoimmuni e psichiche.
    Dal digiuno intermittente all’equilibrio nascosto dei batteri intestinali, dall’utilizzo delle vitamine a quello delle piante dei funghi medicinali: esistono potenti terapie dimenticate o ignorate dalla medicina moderna che sono estremamente efficaci.

    Un invito a guardare alla malattia con occhi diversi spostando l’attenzione dai sintomi alla sua reale comprensione. Le patologie sono, infatti, squilibri di un sistema complesso per cui l’utilizzo di farmaci convenzionali è solo un modo per spegnere i segnali in maniera parziale e temporanea.

    Letture su Tiroide

    Vivere senza problemi alla Tiroide

    di Luca Speciani

    Una dieta corretta, ma non solo!

    Siamo di fronte a una inspiegabile epidemia di ipotiroidismo, e sembra ormai impossibile non trovare qualcuno sotto terapia se si esce a cena con qualche amico. È un dato reale o siamo davanti ad un grave fenomeno di sovradiagnosi? Non appena un paziente presenti segni di stanchezza o affaticamento, il medico di base suggerisce di controllare gli esami della tiroide e qui – stranamente – quasi tutti presentano qualche valore fuori posto.

    Agli esami segue spesso un’ecografi a dall’esito dubbio (lieve disomogeneità) che infi ne porta ad un trattamento inutile e squilibrante, in grado di generare (per usare le parole dell’associazione europea di endocrinologia) ipertiroidismo iatrogeno, cioè una patologia molto più grave rispetto al lieve ipotiroidismo riscontrato, spesso subclinico.

    Il problema infatti è che il più delle volte si viene trattati farmacologicamente per il solo innalzamento del valore del TSH, che non rappresenta ipotiroidismo, ma solo un tentativo di aggiustamento (da parte dell’ipofi si) della quantità di ormone prodotto. Vengono trattate così molte persone sane che non ne avrebbero alcun bisogno.

    Raul Vergini

    Hai qualche disturbo che non riesci a risolvere? Hai mai verificato se la tua tiroide funziona bene?

    Si stima che la maggior parte della popolazione sia affetta da una ridotta funzionalità della tiroide. Il problema è che non lo sa!
    Le cause di questa situazione sono da ricercare nel mancato riconoscimento dei tradizionali sintomi e nella scarsa precisione degli esami di laboratori tradizionali. Questo fa sì che l’ipotiroidismo sia una tra le epidemie più diffuse ma non riconosciute della storia della medicina moderna.

    Il libro rappresenta una guida pratica e aggiornata su questa patologia.

    • Come riconoscerla e come curarla,
    • quali sono i fattori di rischio e quali i limiti della terapia a base di tiroxina,
    • quanto è importante lo iodio per la salute della tiroide e in che modo trattare la “debolezza surrenale”.

    Come riconoscere e trattare il più diffuso disturbo della tiroide

    Raul Vergini

    TANTI FASTIDI DIVERSI PER UN’UNICA CAUSA

    Fai attenzione a questi sintomi:

    • Facilità ad aumentare di peso o difficoltà a perderne
    • Freddolosità costante
    • Stanchezza fisica e/o mentale e difficoltà di concentrazione
    • Colesterolo alto nonostante la dieta
    • Stitichezza
    • Pelle secca, capelli che cadono
    • Umore tendenzialmente depresso o malinconico
    • Facilità alle infezioni soprattutto delle vie respiratorie
    • Problemi mestruali o di fertilità
    • Dolori articolari e muscolari
    • Temperatura corporea bassa
    • Cefalea o emicrania
    • Allergie

    NE SOFFRI SPESSO? CERCA IN QUESTO VOLUME LE TUE RISPOSTE

    La verità sulle malattie di Hashimoto e Graves, su insonnia, ipotiroidismo, noduli e virus di Epstein-Barr

    Anthony William

    La verità sulle epidemie più discusse e meno comprese di oggi

    Di generazione in generazione ci sentiamo dire che la causa ultima dell’affaticamento cronico, dell’aumento di peso, dei problemi di memoria, di dolori e nevralgie, dell’insonnia e di molto altro è la tiroide. Eppure, malgrado l’attenzione medica rivolta a tutte queste condizioni, le persone non guariscono.

    In questo libro Anthony William, Medical Medium, apre a una prospettiva del tutto nuova in relazione all’epidemia di malattie della tiroide. Spiega nel dettaglio quale sia la fonte del problema, analizzando cosa succede in caso di patologie autoimmuni o infiammatorie e poi offre un kit di salvataggio per cambiare vita e guarire la tiroide riportando i lettori alla salute e alla vitalità.

    La Tiroide Felice

    Guarire per sempre senza farmaci con la medicina biologica

    Salvatore Simeone

    In Italia soffrono di patologie legate alla tiroide oltre sei milioni di persone, in prevalenza donne, e l’unica cura prevista è l’assunzione dell’ormone tiroideo. Ma esiste un modo alternativo e più ecologico per aiutare i pazienti, senza necessariamente prescrivere un potente farmaco per tutta la vita?
    L’esperienza trentennale dell’autore su migliaia di casi clinici dimostra che non solo questo è possibile, ma anche che è l’unico modo per guarire veramente.

    Le terapie sostitutive basate su ormoni sintetici curano infatti solo i sintomi, ma non permettono di ottenere il reale benessere del paziente. Molto più efficace è un approccio sistemico, che significa prendersi cura della persona nella sua globalità, non solo fisiologica, ma anche energetica, metabolica e psicofisica.
    Grazie a un idoneo stile di vita, la tiroide guarisce per sempre senza più bisogno di ricorrere ai farmaci.

    In questo libro il Dott. Simeone illustra i vari passi da seguire per raggiungere l’obiettivo e riporta le testimonianze di tanti pazienti che hanno ritrovato la salute e il benessere.


    Libri scaricabili in formato PDF

    • …e gli uomini si! – dr Matthias Rath (PDF)

     

     

    Anteprime:

     

     

    Libri non tradotti in italiano e trattati su Vitamineral con articoli usciti in italiano

    Guida ai 4000 farmaci, utili, inutili e dannosi.

    libro-inchiesta francese (non tradotto in italiano)

    La denuncia di due medici francesi

    I medici Philippe Even e Bernard Debré hanno pubblicato in Francia nel 2012 un libro che ha suscitato scandalo. I due medici hanno passato al setaccio quattromila medicine arrivando alla conclusione che

    • il 50% è inutile,
    • il 20% scarsamente tollerato dai malati
    • e il 5% è addirittura potenzialmente pericoloso per la salute.

    Even e Debrè hanno accusato le case farmaceutiche di destinare alla ricerca solo il 5% dei loro fatturati, mentre viene destinato ad attività di marketing o lobbying quasi il 50%.

    Ma, soprattutto, i due medici hanno accusato i politici di aver favorito le case farmaceutiche più che i cittadini, autorizzando il rimborso della spesa per il 75% di questi medicinali.