Anticoagulanti Naturali, prove scarsissime sulle interazioni con farmaci ed interventi
Premessa importante:
D’altro canto, gli stessi integratori naturali descritti come “anticoagulanti” non vanno presi come realmente efficaci a sostituire in nessun modo le terapie anticoagulanti vere e proprie prescritte dai medici.
A scanso di equivoci, poiché trattasi di materia molto sensibile, la fibrillazione atriale è possibile prevenirla e non stiamo dicendo che gli integratori non servono, ma che siate seguiti a livello medico con analisi e diagnostica, è fondamentale.
INDICE ARTICOLO
Generalità
I farmaci anticoagulanti vengono prescritti per ridurre il rischio che si formino dei coaguli anomali di sangue nel corpo. Poiché questi coaguli possono interrompere il flusso di sangue al cuore, ai polmoni o al cervello, i farmaci anticoagulanti vengono prescritti per prevenire eventi come ictus, embolia polmonare e infarto del miocardio nei pazienti a rischio.
Tali pazienti includono, ad esempio, soggetti con battito cardiaco irregolare (fibrillazione atriale) o sottoposti a interventi di sostituzione delle valvole cardiache.
Lista Anticoagulanti Naturali
È stato dimostrato che varie sostanze naturali possono interferire con la coagulazione del sangue e aumentare il rischio di sanguinamento quando assunte da sole o in associazione con farmaci anticoagulanti.
Nella lista dei potenziali anticoagulanti naturali rientrano ad esempio 1, 2, 3, 4:
- acidi grassi omega-3;
- aglio;
- biancospino;
- camomilla;
- cardo mariano;
- coenzima Q10;
- condroitina e glucosamina;
- cordyceps sinensis;
- dong quai;
- erba medica;
- estratto di semi d’uva;
- Ginkgo biloba;
- iperico (erba di San Giovanni);
- menta piperita;
- mirtillo;
- olio di enotera;
- olio di pesce (incluso olio di fegato di merluzzo);
- vitamina E;
- zenzero.
Questi alimenti e integratori possono ridurre il rischio di formazione di coaguli nel corpo, migliorando la salute circolatoria.
Tuttavia, un effetto troppo marcato o la loro associazione a farmaci anticoagulanti possono portare a un aumentato rischio di sanguinamento.
Per questo motivo, salvo diverso consiglio medico, la loro assunzione andrebbe limitata o evitata nei pazienti in terapia con farmaci anticoagulanti. Per la stessa ragione, il medico potrebbe consigliare di sospenderne l’assunzione nei 7-14 giorni che precedono un intervento chirurgico.
Anticoagulanti o Antipiastrinici?
Sebbene nel linguaggio comune si tenda a utilizzare indistintamente il termine anticoagulante, sarebbe più corretto distinguere tra 4:
- i più comuni farmaci anticoagulanti includono:
- eparina
- esempi di anticoagulanti naturali includono:
- anice;
- dong quai;
- i più comuni farmaci antiaggreganti piastrinici includono:
- esempi di antiaggreganti piastrinici naturali includono:
- acidi grassi omega 3 e olio di pesce;
- aglio;
- estratto di semi d’uva;
- ginko;
- melatonina;
- semi di lino;
- vitamina E;
- zenzero.
RISCHIO SANGUINAMENTO
Considerazioni sul rischio di sanguinamento
Secondo uno studio, 180 integratori alimentari hanno il potenziale di interagire con il warfarin e più di 120 possono interagire con l’aspirina, il clopidogrel e il dipiridamolo 5.
ipotesi meccanicistiche (quindi su base teorica, ad es. per il contenuto di determinate sostanze) 1.
Pertanto, nella maggior parte dei casi, il numero di studi è troppo limitato per dimostrare gli effetti anticoagulanti degli integratori alimentari 2.
Nonostante ciò, a scopo cautelativo, anche quando le prove sono scarse o poco chiare, si tende a sconsigliare l’uso di questi integratori ai pazienti in terapia anticoagulante o antipiastrinica.
La stessa cosa dicasi per i pazienti in procinto di sottoporsi a un intervento chirurgico
Una revisione del 2022 ha analizzato il rischio di sanguinamento relativo all’assunzione di vari potenziali anticoagulanti naturali. I risultati, molto utili nella pratica clinica, sono riassunti nella seguente tabella 4.
Integratori naturali | Note | |
---|---|---|
Elevato rischio di sanguinamento | Alta qualità delle prove con evidenze di alto livello in ambito clinico: revisioni sistematiche, studi di coorte, studi randomizzati controllati e ampie serie di casi | |
Moderato rischio di sanguinamento | Evidenza supportata da casi clinici | |
Evidenza supportata da studi sull’aggregazione piastrinica | ||
Evidenze supportate da ricerca scientifica di base (es. studi in vitro) | ||
Evidenza supportata da prove poco chiare/conflittuali | ||
Basso rischio di sanguinamento | Non hanno riportato in letteratura rischio di sanguinamento | |
Potenziali proprietà procoagulanti a vari livelli di evidenza | ||
Nessun rischio di sanguinamento | Prove evidenti che non suggeriscono alcuna associazione clinica con il sanguinamento |
Si consideri che il rischio di sanguinamento associato all’assunzione degli integratori riportati in tabella può essere dipendente o indipendente dall’uso in associazione a farmaci anticoagulanti.
INTEGRATORI E ANTICOAGULANTI
Integratori associati a sanguinamento correlato all’assunzione di anticoagulanti
Integratori | Qualità delle prove |
---|---|
Ginkgo biloba | Revisione della letteratura su larga scala |
Condroitina-glucosamina | Serie di casi, organismi di reporting governativo |
Melatonina | Sei casi clinici |
Curcuma | Due casi clinici |
Mirtillo, camomilla, fieno greco, cardo mariano, menta piperita, cannella, zenzero | Un caso clinico |
INTEGRATORI E CHIRURGIA
Integratori associati a sanguinamento chirurgico indipendente dall’assunzione di anticoagulanti
Integratori | Qualità delle prove |
---|---|
Aglio | Revisione di studi randomizzati e controllati |
Biancospino | Studio di coorte |
Cordyceps sinensis, echinacea, aloe vera | Caso clinico |
FIBRILLAZIONE ATRIALE
> 80 anni ne è affetto. La fibrillazione atriale tende a verificarsi in pazienti con disturbi cardiaci di base.
CAUSE
Le cause più frequenti di fibrillazione atriale sono:
- Ipertensione
- Coronaropatia
- Cardiomiopatia
- Patologie cardiache valvolari:
- stenosi mitralica,
- insufficienza mitralica,
- insufficienza tricuspidale
- Ipertiroidismo
-
Cause meno frequenti di fibrillazione atriale sono
- Embolia polmonare
- Difetti del setto atriale e altri difetti cardiaci congeniti
- Broncopneumopatia cronica ostruttiva
- Miocardite
- Pericardite
ictus è maggiore nei pazienti più anziani e nei pazienti con valvulopatia reumatica, valvola cardiaca meccanica, ipertiroidismo, ipertensione, diabete, disfunzione sistolica ventricolare sinistra o precedenti episodi tromboembolici. Gli emboli sistemici possono anche causare disfunzioni o necrosi di altri organi (p. es., cuore, rene, tratto gastrointestinale, occhi) o di un arto. Per prevenire la fibrillazione atriale, è possibile controllare o modificare alcuni fattori di rischio. Fattori di rischio controllabili Fattori di rischio non controllabili Rilevare e quantificare la fibrillazione atriale può essere un’operazione complessa. Il medico può ricorrere ad uno o più degli esami che seguono per stabilire se il paziente presenta o meno fibrillazione atriale:
Fibrillazione atriale nei pazienti con malattia da reflusso gastroesofageo: una revisione completa Risultati dello studio
Sono stati reperiti 2161 riferimenti bibliografici, solo 8 riferibili ad articoli compatibili con i criteri di inclusione nello studio. I meccanismi, attraverso i quali si svilupperebbe la FA in conseguenza di MRGE, sono in gran parte sconosciuti e/o solo ipotizzati: Le cause alla base dell’insorgenza della fibrillazione atriale, in conseguenza della malattia da reflusso gastroesofageo, rimangono in gran parte sconosciute, con meccanismi legati a fenomeni infiammatori e di stimolazione vagale, i quali potrebbero giocare un possibile ruolo nello sviluppo di questi disturbi.COMPLICAZIONI
Complicazioni di fibrillazione atriale
FATTORI DI RISCHIO
Fattori di rischio
DIAGNOSI
Diagnosi
REFLUSSO GERD E FIBRILLAZIONE
Quale relazione esiste tra reflusso e fibrillazione atriale?
Ripensare al ruolo della vitamina C come antiaritmico
Un anticoagulante è per sempre.
Giandomenico Partipilo Autore del libro “Logicamente C”
fibrillazione atriale, la più comune aritmia cardiaca che si caratterizza per un aumentato rischio di ischemie ed ictus?
terapia anticoagulante a vita – si, a vita – per chi accusa un episodio, fosse anche il primo e di breve durata, di fibrillazione atriale?
E, per finire, sapevate che una terapia anticoagulante, sebbene in grado di ridurre il rischio di ischemie, aumenta il rischio di condizioni emorragiche, incluso il temibile ictus emorragico?
profilassi della fibrillazione atriale post-chirurgia cardiaca, un’opzione che chiaramente ridurrebbe le prescrizioni degli anticoagulanti.
A breve, pubblicherò insieme ad uno scienziato di livello internazionale un lavoro scientifico che contiene prove consistenti di una relazione tra i livelli di vitamina C nel sangue e il rischio di fibrillazione atriale e dunque di una terapia anticoagulante perenne.
Uno degli obiettivi del lavoro è indurre la Comunità Scientifica a ripensare al ruolo della vitamina C come antiaritmico, proponendo un cambio di paradigma teso a prevenire, almeno quando possibile, il problema fibrillazione atriale alla radice con una soluzione semplice, non costosa e priva di tossicità, piuttosto che contenerne le complicanze attraverso un approccio non scevro da rischi ma dagli indubbi vantaggi per i colossi farmaceutici.
I cosiddetti nootropi possono essere sia farmaci che integratori alimentari utili per migliorare la funzione cognitiva. Attualmente c’è una forte domanda di questi prodotti. Le persone sono infatti alla ricerca di rimedi efficaci per combattere la stanchezza mentale e migliorare la memoria, la motivazione, la creatività, la vigilanza e la funzione cognitiva generale. I nootropi possono anche ridurre il declino della funzione cerebrale legato all’età, risultando utili anche e soprattutto per gli anziani. Integratori a parte, anche la dieta può rappresentare un’arma vincente contro la stanchezza mentale. Andremo a vedere una lunga lista di sostanze utili alla funzione cognitiva cerebrale, ma non tutti hanno studi di lungo corso che permettano di ricavare informazioni utili per il loro utilizzo nell’integrazione.
Invito in questi casi alla cautela specie se la persona che ha bisogno di rinforzare le capacità cognitive è in terapia con farmaci i quali saranno elencati per Le vitamine utili per la memoria e la concentrazione Gli acidi grassi omega-3 (EPA, DHA e acido α-linolenico) sono associati a molti benefici per la salute, incluso il miglioramento della salute del cervello. Il DHA, in particolare, è un nutriente chiave per il cervello e il sistema nervoso. In persone ad alto rischio di declino cognitivo associato all’età, il DHA può avere effetti positivi sulle funzioni cognitivee migliorare la memoria96, 97. Il DHA svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento della struttura e della funzione del cervello. In effetti, rappresenta circa il 25% dei grassi totali e il 90% degli omega-3 presenti nelle cellule cerebrali 98, 99. L’assunzione di integratori di DHA è stata collegata a migliori capacità di pensiero, memoria e tempi di reazione, sia in persone sane con un basso apporto di DHA che in pazienti con un lieve declino della funzione cerebrale 100, 101, 102. Un altro acido grasso omega-3, l’EPA, ha effetti antinfiammatori che possono proteggere il cervello dai danni e dall’invecchiamento 103. A differenza del DHA, l’EPA non è sempre collegato a una migliore funzione cerebrale. Tuttavia, nelle persone con depressione, è stato associato a benefici come il miglioramento dell’umore 104, 105, 106, 107, 108. In effetti, è stato dimostrato che l’assunzione di olio di pesce, che contiene entrambi questi grassi, aiuta a ridurre il declino della funzione cerebrale associato all’invecchiamento 109, 110, 111, 112, 113. Tuttavia, una revisione Cochrane non ha riscontrato effetti significativi dell’integrazione di omega-3 sul declino cognitivo negli anziani sani 114. Nell’uomo, alcuni studi hanno scoperto che l’acetil carnitina potrebbe essere un supplemento utile per rallentare il declino della funzione cerebrale associato alll’età. Può anche essere utile per migliorare la funzione cerebrale nelle persone con demenza lieve o Alzheimer 46, 47, 48, 49, 50, 51. In due studi su un totale di 576 persone anziane, l’acetil-L-carnitina ha migliorato la cognizione, l’umore e il comportamento, e ridotto l’affaticamento 52. In 56 pazienti anziani, l’integrazione acetil-L-carnitina ha parzialmente invertito la demenza a causa della riduzione del flusso sanguigno nel cervello 52, 53, 54. Tuttavia, non è stato dimostrato un effetto benefico su persone sane che non soffrono di una perdita della funzione cerebrale. La dose di integrazione standard è compresa tra 500 e 2.000 mg (2 grammi) di carnitina al giorno*. Dosi superiori, specialmente se assunte in singola dose, non comporterebbero benefici aggiuntivi, a causa della saturazione della capacità di assorbimento intestinale. La durata standard del trattamento è di 2-3 mesi, sebbene il deterioramento cognitivo e il danno ai nervi possano richiedere 6-12 mesi 39, 15, 53, 25, 28. NOTA: per avere un dosaggio equivalente a 500-2.000 mg di L-carnitina è necessario assumere indicativamente 630-2.500mg di acetil-carnitina *. La dose massima ammessa dal ministero della salute negli integratori alimentari è pari a 1.000 mg di carnitina al giorno. Secondo alcuni studi, l’acetil-L-carnitina e l’acido alfa-lipoico possono avere un effetto sinergico nel proteggere dall’invecchiamento cerebrale e dal danno ossidativo neuronale. Tale combinazione risulterebbe quindi particolarmente utile per il supporto cognitivo 54, 55, 56, 57. Poiché l’acido lipoico è in grado di superare la barriera emato-encefalica, è uno dei pochi antiossidanti che possono impedire dall’interno danni cerebrali causati dai radicali liberi. Si ritiene inoltre che contribuisca a rafforzare i legami di connessione tra le cellule nervose e abbia un impatto positivo sulla sensibilità e sul tempo di risposta. La neuropatia, o danno ai nervi, è una complicanza comune e potenzialmente grave del diabete. Il danno ai nervi è permanente e i suoi sintomi possono essere difficili da alleviare. Gli studi dimostrano che l’acido lipoico migliora questi sintomi, come dolore lancinante e bruciore, intorpidimento e sensazioni di pizzicore 8, 9, 10, 11. Lo fa migliorando la vasodilatazione endotelio-dipendente mediata dall’ossido nitrico, con effetti benefici sulla microcircolazione 11a. Benefici significativi dell’acido alfa-lipoico sui sintomi della neuropatia diabetica sono stati osservati già dopo poche (2-4) settimane dall’integrazione (a dosaggi di 300-600 mg/die) 11b. L’acido lipoico migliora anche la funzione dei nervi motori e riduce la glicemia 12. Inoltre, rappresenta un possibile rimedio alternativo per altri tipi di neuropatia. Rallenta la progressione della sindrome del tunnel carpale nelle sue prime fasi. Questa condizione è caratterizzata da intorpidimento o formicolio nella mano causato da un nervo pizzicato a livello del polso 13. L’assunzione di acido alfa-lipoico prima e dopo l’intervento chirurgico per la sindrome del tunnel carpale ha dimostrato di migliorare il recupero 14. L’acido lipoico ha anche ridotto il dolore sciatico causato da un’ernia del disco. I pazienti trattati con acido lipoico hanno riferito una ridotta necessità di ricorrere all’analgesia 15. L’acido lipoico ha migliorato la qualità della vita nei pazienti con neuropatie. Una riduzione significativa è stata osservata in una serie di parametri del dolore, come intensità, bruciore, disagio e dolore superficiale 16. L’assunzione di acetil carnitina in presenza di situazioni particolari o se si sta seguendo una terapia farmacologica è consigliata soltanto sotto controllo del medico che, conoscendo approfonditamente il quadro clinico del paziente, saprà dare i migliori consigli. In soggetti sani non sussistono particolari pericoli di effetti collaterali e l’acetil Carnitina si è rivelata generalmente sicura e ben tollerata. Secondo una revisione sulla sicurezza della L-carnitina, dosi di circa 2 grammi al giorno sembrano essere sicure per un uso a lungo termine. Tuttavia, ci sono stati alcuni effetti collaterali lievi, tra cui nausea e fastidio allo stomaco 59, 60. Sono stati segnalati sporadici casi di lieve eccitazione, che regrediscono velocemente con la diminuzione della dose. Le foglie di Ginkgo biloba possiedono proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, e contribuiscono a migliorare la circolazione sanguigna. Si ritiene che, aumentando il flusso sanguigno al cervello, il Ginkgo biloba sostenga le funzioni cognitive come la concentrazione e la memoria 55. Come altri integratori nootropi, le prove sono tuttavia contrastanti. Ad esempio, uno studio su persone di mezza età sane ha scoperto che l’assunzione di integratori di ginkgo biloba ha contribuito a migliorare la memoria e le capacità di pensiero 56, 57. Altri studi hanno scoperto che l’assunzione di ginkgo biloba può ridurre il declino della funzione cerebrale correlato all’età58, 59, 60. Sebbene questi risultati siano promettenti, non tutti gli studi hanno ottenuto benefici 61, 62. Un’ampia revisione della ricerca ha concluso che, in soggetti sani, l’integrazione con il ginkgo non ha comportato miglioramenti misurabili nella memoria, nella funzione esecutiva o nella capacità di attenzione 63. Tuttavia, la maggior parte degli studi ha testato dosaggi compresi tra 120 e 480 mg di estratti di foglie di ginkgo biloba al giorno, di solito suddivise in 3 dosi. Ad esempio, una meta-analisi ha mostrato che potrebbe essere necessario un dosaggio di 240 mg di ginkgo al giorno per produrre effetti clinicamente rilevanti nelle persone con demenza 61. Una dose giornaliera tra 120 e 600 mg ha moderatamente migliorato un certo numero di funzioni cognitive nei soggetti sani 62. Si consiglia di assumere gli integratori di Ginkgo biloba preferenzialmente lontano dai pasti o circa ½ ora prima dei pasti. In genere, è importante distribuire la dose giornaliera in 2 – 3 assunzioni nell’arco della giornata, in modo da mantenere livelli plasmatici adeguati. La maggior parte degli studi clinici ha analizzato gli effetti dell’estratto di ginkgo EGb 761. EGb 761 è standardizzato per includere il 6% di terpenoidi e il 24% di glicosidi flavonoidi 63. I dosaggi standard di EGb 761 utilizzati nella maggior parte degli studi e raccomandati dai produttori sono 40 mg tre volte al giorno oppure 80 mg due volte al giorno. Sebbene il ginkgo biloba sia considerato generalmente sicuro, può (seppur raramente) causare effetti collaterali come 1. Come con qualsiasi altro integratore, è importante consultare il medico prima di assumere ginkgo biloba e interromperne l’uso se si sviluppano effetti collaterali negativi o interazioni farmacologiche avverse. Per la maggior parte degli adulti, il rischio associato all’assunzione di ginkgo biloba è relativamente basso, ma ci sono casi in cui il ginkgo può causare gravi danni. Il ginkgo non è stato adeguatamente studiato per l’uso in donne in gravidanza, donne in allattamento o bambini. A scopo cautelativo, se ne sconsiglia l’uso. Il ginseng ha proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, grazie alle quali può proteggere i neuroni dai danni ossidativi 64. Gli integratori nootropi a base di ginseng possono migliorare i processi di pensiero e cognizione, aiutando a sostenere le funzioni cerebrali come memoria, comportamento e umore 65, 66. In uno studio su 30 persone sane, 200 mg di Panax ginseng al giorno per 4 settimane hanno migliorato la salute mentale, le interazioni sociali e l’umore 67. Tuttavia, questi benefici hanno smesso di essere significativi dopo 8 settimane, suggerendo che gli effetti del ginseng potrebbero diminuire con l’uso prolungato. In un altro studio su 30 adulti sani, dosi di 200 o 400 mg di Panax ginseng hannomigliorato le prestazioni mentali e l’affaticamento durante un test cognitivodi 10 minuti. La dose da 200 mg è risultata più efficace68. Un altro studio ha rilevato che l’assunzione giornaliera di 400 mg di Panax ginseng per 8 giorni ha migliorato la calma e le abilità matematiche69. Inoltre, altri studi hanno riscontrato effetti positivi sulla funzione e sul comportamento cerebrale nelle persone con malattia di Alzheimer70, 71, 72. Tuttavia, una revisione afferma che – considerata la bassa qualità degli studi – mancano prove convincenti per dimostrare un beneficio del Panax ginseng nel potenziamento cognitivo in soggetti sani, e non ci sono prove di alta qualità sulla sua efficacia in pazienti con demenza 73. Dal momento che gli studi hanno usato dosaggi e tipologie di estratti molto eterogenei, non esiste una singola dose raccomandata di Panax ginseng. Riguardo alla durata del trattamento, alcuni studi suggeriscono che l’uso prolungato di ginseng potrebbe ridurre la sua efficacia nel tempo. Sebbene questo aspetto debba essere confermato, per massimizzare i benefici potrebbe quindi essere utile assumerlo in cicli di 2-3 settimanecon una pausa di una o due settimane tra ogni ciclo 26. Il ginseng può interagire con diversi farmaci, tra cui: I bambini e le donne incinte o che allattano dovrebbero evitare l’assunzione di ginseng, a causa della mancanza di studi sulla sicurezza. Il ginseng può anche innalzare la pressione sanguigna, quindi le persone ipertese (con pressione alta) potrebbero dover evitare il ginseng 64. Sebbene sia generalmente sicuro e ben tollerato, come qualsiasi altro integratore, anche il ginseng può avere effetti indesiderati. Alcuni degli effetti collaterali più comunemente riportati includono mal di testa, problemi digestivi e insonnia64. Essendo uno stimolante, a dosi elevate il ginseng può causare nervosismo e/o insonnia, nonché ipertensione, ansia, vomito e diarrea. I sintomi riportati in seguito all’uso eccessivo di ginseng includono anche mastalgia (dolore al seno), reazioni cutanee e sanguinamento vaginale 65. La curcumina contenuta nella curcuma è nota per le sue potenzialità antinfiammatorie e antiossidanti. Una volta ingerita, sembra poter attraversare la barriera emato-encefalica, agendo direttamente a livello delle cellule neuronali con la sua azione antiossidante e antinfiammatoria129. La curcumina potrebbe quindi ritardare il declino mentale correlato all’età, ma sono necessarie ulteriori ricerche. Allo stesso modo, la curcumina può aiutare a migliorare la memoria nelle persone con Alzheimer. Può anche aiutare a eliminare le placche amiloidi che sono un segno distintivo di questa malattia 131, 132. Inoltre, può avere un effetto benefico sul tono dell’umore, aumentando i livelli di serotonina e dopamina. Uno studio ha rilevato che 6 settimane di integrazione con curcumina hanno migliorato i sintomi della depressione tanto quanto un antidepressivo 133, 134. Tuttavia, la scarsa biodisponibilità in vivo della curcumina solleva dubbi sulla sua reale efficacia. Sono quindi necessari ulteriori studi prima di poterla considerare un integratore nootropo efficace. Sebbene non vi sia un consenso unanime sulle dosi efficaci di curcuma o curcumina, nella ricerca sono stati utilizzati i seguenti dosaggi indicativi 44, 45, 46: In una revisione sull’artrite, gli estratti di curcuma contenenti 1 grammo di curcumina al giorno hanno mostrato il massimo beneficio dopo 8-12 settimane di utilizzo 47. La Curcumina si è rivelata sicura e ben tollerata nei vari trial clinici effettuati e pubblicati in letteratura. In particolare, uno studio ha dimostrato come l’utilizzo di curcumina in dosi comprese tra 500 mg e 12 g giornalieri sia stato ben tollerato nel breve periodo dalla maggior parte dei pazienti 48, 4. Tuttavia, questa sostanza attiva può causare alcuni effetti collaterali, come disagio intestinale e nausea49. Sono stati segnalati anche altri disturbi clinicamente poco rilevanti o transitori, come emicrania, rash cutaneo, diarrea e feci di color giallo. In linea di massima, dosaggi compresi tra 1 e 4 grammi di curcumina giornalieri sembrano essere ben tollerati, mentre dosi superiori potrebbero associarsi per lo più a disturbi addominali transitori. Gli effetti avversi più comuni degli integratori di curcumina includono reazioni allergiche, mal di stomaco, diarrea, costipazione, nausea e vomito 50, 51. L’uso di integratori di curcumina risulta controindicato nei pazienti affetti da litiasi biliare (calcoli al fegato), patologie metaboliche importanti, terapie farmacologiche, in particolare con anticoagulanti, e durante la gravidanza, l’allattamento e l’età pediatrica. Gli integratori di curcuma possonointeragire con alcuni farmaci come i fluidificanti del sangue e i farmaci per il diabete, potenziandone l’effetto e aumentando i rischi da sovradosaggio 52, 53. Tale effetto è amplificato dall’aggiunta di piperina all’integratore di curcumina 54. Rispetto al caffè, i vari tè (soprattutto quelli verdi e bianchi) hanno un’azione più blanda e benefici più ampi, grazie al generoso contenuto di antiossidanti (in particolare catechine). Una revisione di 21 studi sull’uomo ha rilevato che il tè verde può aiutare a combattere la stanchezza mentale, supportando concentrazione, attenzione e memoria 20, 21. Il tè nero è ricco di caffeina, mentre quelli verdi e bianchi ne contengono molta meno. I vari tipi di tè contengono anche l’amminoacido teanina, che aiuta a bilanciare gli effetti stimolanti della caffeina favorendo il rilassamento. In diversi altri studi, la combinazione di caffeina e L-teanina ha dimostrato di migliorare la memoria e il tempo di reazione, oltre a diminuire la stanchezza e l’affaticamento mentale 17, 18, 19. È stato scoperto che l’assunzione anche di soli 50 mg di teanina (presente in circa due tazze di tè), aumenta le onde alfa nel cervello, che sono collegate alla creatività 15. Uno studio del 2013 ha rilevato che un’assunzione moderata di teanina e caffeina ha aiutato un gruppo di giovani adulti a concentrarsi meglio durante compiti impegnativi 16. La SAMe (detta anche S-Adenosilmetionina, Ademetionina o semplicemente SAM) partecipa alla biosintesi di numerosi ormoni e neurotrasmettitori collegati all’umore (come la dopamina e la serotonina). Viene usata come sia come farmaco (Samyr orale ed intramuscolare) che come integratore per potenziare gli effetti di alcuni antidepressivi e ridurre il declino della funzione cerebrale nelle persone che soffrono di depressione 91, 92, 93. Almeno due diverse revisioni hanno valutato l’effetto antidepressivo dell’Ademetionina in dosi orali comprese tra 200 e 1600 mg al giorno, concludendo che tale dosaggio sembra avere un’efficacia superiore al placebo e simile agli antidepressivi triciclici 94, 95. Tuttavia, non ci sono prove che questo integratore nootropo avvantaggi le persone con stanchezza mentale che non soffrono di depressione. La supplementazione di S-adenosilmetionina tende a essere effettuata a dosi comprese tra 600 e 1.600 mg al giorno, suddivise in due o tre assunzioni separate ai pasti. Il seguente dosaggio SAM-e ha mostrato effetti benefici negli studi clinici: Come analizzato nel corso dell’articolo, affinché l’ademetionina produca i suoi effetti benefici nel trattamento dell’artrosi possono essere necessarie alcune settimane o fino a un mese di utilizzo continuo, mentre il miglioramento dei sintomi depressivi sembra apprezzabile già dopo pochi giorni dall’inizio della terapia. SAM-e aumenta i livelli di serotonina e potrebbe quindi interagire con gli antidepressivi e aumentare il rischio di sindrome serotoninergica 44, 4, 6, 9. SAM-e può anche interagire con un farmaco per il morbo di Parkinson, la L-DOPA, riducendone l’attività. Questa combinazione dovrebbe quindi essere evitata fino a ulteriori accertamenti scientifici 45, 46, 47. La bacopa (Bacopa monnieri) è una pianta tipica della medicina ayurvedica, dove viene utilizzata come integratore per migliorare la memoria. Meta-analisi e revisioni di studi clinici hanno trovato prove sulla capacità della bacopa di migliorare la cognizione 74, 75, 76. È stato infatti dimostrato che la bacopa migliora le capacità di pensiero e la memoria, sia nelle persone sane che negli anziani che soffrono di un declino della funzione cerebrale 75, 76, 77, 78, 79, 80. Ad esempio, in uno studio su 60 studenti di medicina, un estratto di Bacopa (Bacognize) per 42 giorni ha prodotto un miglioramento significativo nei test relativi alle funzioni cognitive 81. Un altro studio di 12 settimane su 60 adulti ha scoperto che l’assunzione di 300 o 600 mg di Bacopa monnieri ha contribuito a migliorare memoria, attenzione e capacità di elaborare informazioni, rispetto al trattamento con placebo 82. I dosaggi tipici per l’estratto di Bacopa monnieri negli studi sull’uomo vanno da 300 a 600 mg al giorno 83. In genere, si utilizzano estratti titolati in bacosidi al 55%. Gli effetti della Bacopa monnieri non si avvertono immediatamente. Pertanto, le dosi di 300-600 mg al giorno devono essere assunte per diversi mesi per ottenere il massimo beneficio 84, 85. I dosaggi standard per l’estratto di Bacopa monnieri vanno da 300 a 600 mg al giorno, quando si utilizzano estratti titolati in bacosidi al 55%. La Bacopa monnieri può anche essere integrata sotto forma di foglie o polvere, indicativamente a dosaggi di 750-1.500 mg al giorno. Se possibile, è comunque preferibile l’uso dell’estratto standardizzato 58. Gli effetti della Bacopa monnieri non si avvertono immediatamente. Pertanto, gli estratti devono essere assunti per diversi mesi per ottenere il massimo beneficio 59, 16. Storicamente, la Bacopa monnieri veniva assunta con il ghee, un burro chiarificato originario dell’India. In effetti, poiché i principi attivi più importanti della Bacopa monnieri sono liposolubili, il loro assorbimento migliora in associazione a un pasto lipidico. La bacopa è controindicata alle donne in gravidanza e allattamento, poiché la sicurezza del suo impiego in queste condizioni non è stata stabilita 60. La bacopa può interagire con alcuni farmaci, inclusa l’amitriptilina, un farmaco antidepressivo usato anche per alleviare il dolore 61. Teoricamente, potrebbe interagire anche con i vari medicinali che agiscono sui neurotrasmettitori, come farmaci per il morbo di Alzheimer, farmaci anticolinergici, farmaci colinergici e inibitori dell’acetilcolinesterasi. Per questo motivo, è opportuno che i pazienti in terapia farmacologica contattino il medico prima del suo utilizzo. Uno studio clinico ha anche osservato che la bacopa può aumentare i livelli di calcio nel sangue, comunque entro i livelli di normalità 15. La bacopa può causare effetti collaterali come 19: L’assunzione a stomaco pieno può ridurre questi disagi. Al pari del ginseng, la rodiola è un classico adattogeno. Come tale, promuove la capacità dell’organismo di resistere, adattarsi e superare situazioni stressanti, sia sul piano fisico che mentale. In uno studio RCT, 100 mg di Rodiola una volta al giorno per 20 giorni hanno prodotto benefici significativi nella coordinazione oculo manuale, nell’affaticamento mentale e nel benessere generale percepito. Questi miglioramenti sono stati osservati in un gruppo di studenti durante il periodo degli esami 86. Nel complesso, la maggior parte degli studi, ha evidenziato effetti benefici della rodiola nel ridurre la fatica mentale, migliorare le prestazioni intellettive e motorie, migliorare la qualità del sonno e ridurre il bisogno di dormire, migliorando insonnia, ansia e depressione moderata 87, 86, 88, 89, 90. Le dosi normalmente suggerite vanno da 200 a 500mg di estratto di rodiola al giorno. Gli estratti di alta qualità, come quelli utilizzati nella ricerca medica, contengono almeno il 3% di rosavine e l’1% di salidroside. Altre specie di Rhodiola, come R. crenulata, possono contenere una concentrazione molto più elevata di salidroside 34, 35, 36. Pertanto, l’estratto dovrebbe essere titolato in rosavina (minimo al 3%) e non in salidroside, in quanto questa sostanza non è specifica della Rhodiola rosea. La somministrazione di rodiola andrebbe iniziata almeno 7 giorni prima del periodo in cui ci si aspetta un aumentato stress psicofisico. L’assunzione andrà quindi prolungata per tutta la durata dell’evento, fino a un paio di mesi. La rodiola ha un ottimo profilo di sicurezza e rappresenta un rimedio fitoterapico sicuro, privo di effetti collaterali noti. Negli studi sull’uomo che hanno studiato la supplementazione di rodiola, non si sono registrati effetti collaterali clinicamente rilevanti associati al trattamento. pazienti con episodi maniacali. Possono anche manifestarsi effetti additivi se la rodiola viene somministrata insieme ad altri rimedi adattogeni e/o stimolanti, o farmaci antidepressivi. La sicurezza d’uso della rodiola in gravidanza non è stata stabilita. In assenza di dati, a scopo cautelativo, è da ritenersi sconsigliata in gravidanza e allattamento. Aldilà dei suoi ruoli per la salute muscolare, l’integrazione di creatina potrebbe avere benefici anche contro la stanchezza mentale. La creatina, infatti, aumenterebbe l’energia disponibile a breve termine per le cellule cerebrali, migliorando la memoria a breve termine e la capacità di ragionamento. La fonte principale di creatina nella dieta è data dagli alimenti carnei, mentre è assente nei vegetali. Gli integratori di creatina possono migliorare la memoria e le capacità di pensiero nelle persone che non mangiano carne126. In effetti, uno studio ha rilevato che i vegetariani che assumevano integratori di creatina hanno registrato un miglioramento del 25-50% delle prestazioni in un test di memoria e intelligenza 127. Tuttavia, chi mangia regolarmente carne probabilmente non otterrà gli stessi benefici 128. La colina è un nutriente essenziale, necessario per la sintesi di: Colina e fosfatidilcolina si trovano soprattutto nelle uova (nel tuorlo), nei pesci grassi, nell’olio di soia e nel fegato e cervello animale. In due studi osservazionali su un totale di circa 3.400 persone adulte e anziane, una maggiore assunzione alimentare di colina è risultata positivamente associata alle prestazioni cognitive 3, 4. L’integrazione con 1.000 mg al giorno di colina ha portato a una migliore memoria verbale a breve e lungo termine, in un gruppo di adulti di età compresa tra 50 e 85 anni con problemi di scarsa memoria 5. Una revisione di 50 studi clinici ha concluso che “la colina può avere effetti benefici sulla cognizione, ma mancano studi di alta qualità (di intervento)” 6. Il declino cognitivo associato all’età è un fenomeno inevitabile che predispone gli individui anziani a disturbi neurologici e psichiatrici, riducendo capacità cognitive come velocità percettiva, attenzione, ragionamento. Anche la fosfatidilcolina sembra avere potenziali benefici per la salute del cervello. In uno studio di 6 mesi, la somministrazione di fosfatidilcolina a persone con malattia di Alzheimer precoce ha migliorato la memoria in un sottogruppo di piccole dimensioni 7. In uno studio su 80 giovani adulti sani, l’integrazione di fosfatidilcolina ha migliorato la memoria 8. Tuttavia, altri studi su persone sane e con demenza non hanno riscontrato effetti sulla memoria 9, 10, 11. Una dieta varia dovrebbe fornire abbastanza colina per la maggior parte delle persone, ma i vegani, che non consumano latte o uova, potrebbero essere a rischio di carenze e beneficiare di un’integrazione specifica. La citicolina (citidina-5-difosfocolina, CDP-colina) viene usata dall’organismo per la produzione di fosfolipidi come la fosfatidilcolina. Dopo l’ingestione, si scompone in citidina e colina, aumentando la sintesi di neurotrasmettitori e fosfolipidi cerebrali. Studi epidemiologici hanno suggerito che la supplementazione di colina può migliorare le prestazioni cognitive, ma per questa applicazione la citicolina sembra essere più sicura ed efficace 22, 23, 24, 24a. Una revisione di 14 studi clinici del 2005 ha concluso che la citicolina potrebbe migliorare la memoria e il comportamento nelle persone con deficit cognitivo da lieve a moderato, compresi quelli con scarsa circolazione cerebrale 25. Una revisione del 2014 osserva che gli integratori di citicolina possono essere un aiuto nel trattamento coadiuvante di disturbi del cervello e del sistema nervoso, come alcuni tipi di demenza e disturbi della memoria associati all’invecchiamento 26. 27, 28. La dose standard di citicolina è di 500-2.000 mg in due dosi divise (di 250-1.000 mg), di solito separate da 8-12 ore, sebbene a volte venga utilizzata anche una singola dose giornaliera. Controindicazioni I bambini, le donne incinte e le donne che allattano dovrebbero evitare la citicolina, a causa della mancanza di dati sulla sua sicurezza. Effetti Collaterali La citicolina è apparsa ben tollerata negli studi clinici 15. Gli effetti avversi più comunemente segnalati includono disturbi gastrointestinali, mal di testa transitori, ipotensione, tachicardia, bradicardia e irrequietezza 68, 17, 69, 6. In uno studio di sicurezza sui ratti, la citicolina non ha causato effetti collaterali significativi anche a dosi particolarmente elevate (2.000 mg/kg). Il sovradosaggio a lungo termine ha tuttavia aumentato i livelli di creatinina e la mineralizzazione renale, probabilmente a causa del contenuto di fosforo 70. La citicolina potrebbe anche esacerbare i disturbi correlati all’ipersecrezione dell’ormone adrenocorticotropo o del cortisolo, incluso il diabete di tipo 2 e il disturbo depressivo maggiore 71. La fosfatidilserina è un tipo di fosfolipide che compone le membrane cellulari. Le maggiori concentrazioni si registrano a livello cerebrale, quindi nel cervello. Pertanto, è stato suggerito che gli integratori nootropi a base di fosfatidilserina potrebbero preservare la salute del cervello 29. In effetti, gli studi hanno dimostrato che l’assunzione di 100 mg di fosfatidilserina 3 volte al giorno può aiutare a ridurre il declino della funzione cerebrale correlato all’età 30, 31, 32. Un integratore contenente 400 mg di fosfatidilserina ha aumentato la velocità dei calcoli matematici e ridotto gli errori in uno studio clinico su 18 giovani 33. L’integrazione con 200-300 mg/die di fosfatidilserina ha migliorato la memoria in 3 studi clinici con 263 partecipanti (36 bambini con ADHD e 227 anziani) 34, 35, 36. Gli alimenti più ricchi di fosfatidilserina, colina e citicolina comprendono il tuorlo d’uovo, la lecitina di soia, il cervello degli animali e l’olio di krill. Mancando indicazioni mediche approvate, non è stata stabilita una dose precisa di fosfatidilserina da assumere quotidianamente. Tuttavia, in generale, gli studi clinici suggeriscono un dosaggio efficace di 200-400 mg/die . Molti studi sono stati svolti utilizzando fosfatidilserina estratta da cervello di bovino, mentre oggi per questioni di igiene e sicurezza la fonte estrattiva di eccellenza è la lecitina di soia. Tuttavia, le due sostanze non sembrano intercambiabili, con studi sulla fosfatidilserina di soia che hanno fallito nel replicare gli effetti positivi precedentemente osservati con la fosfatidilserina bovina. Inoltre, negli anni, sono state studiate, spesso con risultati positivi, associazioni della fosfatidilserina con altri integratori utili per sostenere memoria e funzioni cognitive, come l’olio di pesce e il ginkgo biloba. 33, 34. aumento dei livelli di adrenalina e noradrenalina e una sferzata di energia fisica e mentale12. Una revisione ha concluso che la caffeina può migliorare la concentrazione, la vigilanza, il tempo di reazione e la memoria, quando assunta a dosi di 40-300 mg (che equivalgono a 120-720 ml di caffè americano o 1-4 caffè espressi) 13. L’uperizina A è un alcaloide estratto dal muschio Huperzia serrata. Questa sostanza aumenta i livelli di acetilcolina nel cervello, inibendo l’enzima che la degrada (acetilcolina esterasi) 43. Il meccanismo d’azione dell’uperizina A sarebbe quindi simile a quello di alcuni farmaci per la malattia di Alzheimer (come donepezil, rivastigmina, tacrina e galantamina), ma con meno effetti collaterali 44. Da una revisione di diversi studi emerge che l’uperzina A può avere un effetto statisticamente significativo nel ridurre il declino cognitivo durante l’Alzheimer 45. L’uperzina A può essere associata anche a a miglioramenti nella memoria e ad altri effetti neuro-protettivi 44. Sono comunque necessari ulteriori studi. ATTENZIONE: Non utilizzabile come prodotto erboristico Si parla molto di questa pianta della famiglia dei Licopodi, perché i ricercatori ne hanno ricavato una sostanza chiamata Huperzina A che blocca l’azione di un enzima, l’acetilcolinesterasi. Per comprendere a che cosa può servire, dobbiamo tornare a una delle prime ipotesi fatte sulla malattia di Alzheimer, la cosiddetta ipotesi “colinergica”. Questa postula che la malattia sia causata da una ridotta sintesi di acetilcolina, un neurotrasmettitore. Così, farmaci come il donepezil e la galantamina sono stati commercializzati per bloccare la degradazione di acetilcolina, inibendo l’azione dell’enzima che lo distrugge. L’Huperzina A esercita esattamente la stessa azione del dopezil. Ma, sebbene l’Huperzina A sia venduta come integratore alimentare in alcuni paesi (ad esempio gli Stati Uniti), stiamo parlando di una molecola farmacologica, non di una pianta, non una grande varietà di costituenti che agiscono in modo sinergico e delicato. Se si deve utilizzare un inibitore dell’acetilcolinesterasi, è meglio prescrivere il farmaco, con l’accompagnamento di un medico e dosi controllate e ben definite. In breve, il suo posto non è sugli scaffali di un erborista. Il DMAE è un composto organico strutturalmente simile alla colina. Espleta la sua azione a livello nervoso, dove aiuta la salute del cervello con un’azione neuroprotettiva, antiossidante e neurotrofica. Il DMAE viene prodotto naturalmente dal corpo umano. Si trova anche in piccole quantità nel pesce grasso, come salmone, sardine e acciughe. Secondo uno studio, i livelli di DMAE totale (legato ai fosfolipidi e non legato) sono di di 1,9 mg/kg nelle uova di salmone e di 0,25 mg/kg nel cervello di maiale 2. In uno studio clinico su 60 pazienti con disturbi mentali lievi, il DMAE ha migliorato i livelli di cognizione, forza ed energia 37. Una formulazione a base di piroglutammato DMAE (1.500 mg/giorno per 6 giorni), ha invertito il deterioramento cognitivo a breve termine in 24 uomini sani 38. Tuttavia, il DMAE non è riuscito a migliorare la cognizione negli studi su persone anziane con lieve perdita di memoria e malattia di Alzheimer 39, 40, 41, 42. Sono quindi necessari ulteriori studi su questo potenziale integratore nootropo. In uno studio clinico su pazienti con malattia di Alzheimer, 6 soggetti su 13 hanno dovuto interrompere il trattamento con DMAE a causa di sonnolenza e disturbi cognitivi 7. Le donne in gravidanza dovrebbero evitare il DMAE perché può causare difetti alla nascita. In uno studio, ha ad esempio compromesso il metabolismo della colina negli embrioni di topo, provocando difetti come la spina bifida e un ritardo della crescita 17, 18. Il resveratrolo è un antiossidante che si trova naturalmente nella buccia dei frutti viola e rossi, come uva, lamponi e mirtilli. È stato suggerito che l’assunzione di integratori di resveratrolo potrebbe aumentare l’afflusso di sangue al cervello e migliorare la funzione cognitiva e l’umore. In questo modo, il resveratrolo potrebbe diminuire il rischio di sviluppare demenza nelle donne in postmenopausa e in altre popolazioni a rischio, come dimostrato in diversi studi clinici 135, 136, 137. Inoltre, uno studio su un piccolo gruppo di anziani sani ha rilevato che l’assunzione di 200 mg di resveratrolo al giorno per 26 settimane ha migliorato la memoria138. Il resveratrolo agisce dilatando i vasi sanguigni nel cervello, aumentando così la circolazione cerebrale. Inoltre, può proteggere i vasi sanguigni dai danni dei radicali liberi139. Potrebbe anche prevenire il deterioramento dell’ippocampo, una parte importante del cervello associata alla memoria 40. Tuttavia, come la maggior parte degli altri integratori nootropi citati in questo studio, attualmente non ci sono abbastanza studi sull’uomo per essere certi degli effetti di potenziamento cognitivo del resveratrolo 41. Le prove dagli studi clinici non sono sufficienti per fornire linee guida specifiche riguardanti il dosaggio del resveratrolo. Le dosi utilizzate negli studi cellulari sono di gran lunga superiori a quelle riscontrate negli integratori, anche in quelli che propongono dosaggi molto alti di resveratrolo 67. In generale, gli studi a dose singola suggeriscono varie ipotesi e interpretazioni 68: Alte dosi di resveratrolo altamente biodisponibile (pari a 5 g/die) somministrate a pazienti oncologici non hanno causato effetti collaterali gravi, ma alcuni pazienti hanno manifestato nausea e disturbi allo stomaco 69, 70. Nonostante i numerosissimi studi pubblicati in letteratura, non è ancora possibile definire un dosaggio univoco in grado di rispondere alle differenti esigenze della popolazione. In diversi studi, si è valutato l’effetto del resveratrolo sul controllo del glucosio nel sangue e sulla sensibilità all’insulina in pazienti di vario tipo 71: Il dosaggio variava da 8 a 1.500 mg/giorno, per un periodo variabile da 2 settimane a 6 mesi, senza provocare effetti collaterali. Il resveratrolo ad alte dosi (da 0,5 a 2g/giorno) è stato fatto assumere a pazienti malati di Alzheimer di gravità lieve o moderata per 12 mesi, senza osservare effetti collaterali 72. Nei flaconcini DAY del nostro integratore antiage X115®+PLUS3 abbiamo inserito un complesso multi-antiossidante con 150 mg di resveratrolo (150 mg), flavonoidi di melograno, cacao e olivo, con acido lipoico, astaxantina, coenzima Q10, vitamina E e biotina. È stato suggerito che la biodisponibilità del resveratrolo possa aumentare 70, 71: Le reazioni avverse al resveratrolo a basse dosi e a cicli di trattamento brevi sono piuttosto rare 72. natura gastrointestinale. 73. Non sono disponibili dati sulla tossicità a lungo termine nell’uomo. In generale: Applicato sulla pelle per un massimo di 30 giorni, il resveratrolo è probabilmente sicuro. Nonostante la relativa sicurezza della molecola, è importante specificare come il resveratrolo possa interagire con alcune sostanze farmacologiche, quali in particolare 73: Utilizzato in gravidanza e durante l’allattamento, il resveratrolo potrebbe essere sicuro, quando utilizzato nelle quantità presenti negli alimenti. Attenzione Il vino non deve essere utilizzato come fonte di resveratrolo durante la gravidanza e l’allattamento. Negli adulti, il consumo di vino deve essere da basso a moderato: il consumo eccessivo di alcol aumenta infatti la prevalenza di infarto miocardico, cardiomiopatia, aritmie cardiache, ipertensione, shock emorragico e morte improvvisa 74, 75. Il resveratrolo è probabilmente sicuro quando somministrato nei bambini per un periodo fino ai 2 mesi, come spray nasale. Il resveratrolo potrebbe aumentare il rischio di sanguinamento durante e dopo un intervento di chirurgia: pertanto, si raccomanda di non utilizzare il resveratrolo nelle due settimane antecedenti a un intervento programmato. Il resveratrolo potrebbe rallentare la coagulazione del sangue e aumentare il rischio di sanguinamento nelle persone con disturbi emorragici. Inoltre, il resveratrolo potrebbe agire come estrogeno in presenza di: Si sconsiglia l’utilizzo del resveratrolo in presenza di condizioni che potrebbero aggravarsi in seguito all’esposizione agli estrogeni. I produttori di cosmetici e integratori a base di resveratrolo stuzzicano indubbiamente la curiosità del consumatore, con la promessa di una vita più sana e di una bellezza eterna. Ovviamente, queste promesse non possono essere mantenute con la sola integrazione di resveratrolo: per mantenere la pelle bella e assicurarsi una vita sana, è importante seguire un’alimentazione corretta e uno stile di vita adeguato. Gli antociani sono un gruppo di pigmenti vegetali idrosolubili che si trovano comunemente nella linfa delle cellule vegetali. Noti anche come antocianine, sono i principali fattori alla base dei colori rosso, blu e viola di alcune verdure, frutta e cereali. Il mirtillo nero, il mirtillo rosso, il carcadè, i fiori della malva, i lamponi, l’uva rossa, la bietola rossa, la melanzana, il ribes nero e la prugna rappresentano solo alcune delle specie vegetali dalle quali è possibile estrarre con buoni risultati gli antociani. Tuttavia, anche altri frutti come le mele, le pere, le ciliegie e diversi semi possono presentare nel loro pull di sostanze questi preziosi pigmenti. Il colore caratteristico donato dagli antociani alla pianta o al frutto è dato dalla presenza di un gruppo chimico, noto come aglicone, che – a seconda del pH – può virare dal rosso intenso in ambiente acido all’azzurro/blu/viola in condizioni alcaline. Dal punto di vista biologico, l’intenso colore associato ai pigmenti antociani risulta utile per: In ambito merceologico gli antociani vengono utilizzati come coloranti alimentari e identificati con la sigla E163. L’additivo commerciale E163 è più comunemente derivato dalla buccia dell’uva e utilizzato per aggiungere un colore viola a marmellate, caramelle e bevande 1. Gli antociani mostrano inoltre diverse attività farmacologiche che si manifestano principalmente nelle loro proprietà antitumorali, antiossidanti e antinfiammatorie 2. Si presume che gli antociani riducano l’infiammazione e proteggano da condizioni come il cancro, il morbo di Alzheimer, le malattie cardiache e il diabete di tipo 2 Una revisione di 7 studi ha dimostrato che alcune capacità mentali, tra cui l’apprendimento verbale e la memoria, risultano migliorate nei bambini, negli adulti e nelle persone anziane dopo aver mangiato cibi ricchi di antociani42. Anche un’altra recente revisione di studi RCT, il gold standard nella ricerca scientifica, suggerisce che gli antociani aumentano la memoria, l’attenzione e la velocità di elaborazione del cervello 43. Un’altra revisione di 21 studi a lungo termine suggerisce che l’integrazione con flavonoidi migliora l’attenzione, la memoria e la velocità di elaborazione del cervello negli adulti sani, così come la memoria nei bambini e negli anziani 44. Alcuni componenti delle bacche, inclusi gli antociani, sembrerebbero aiutare anche a rallentare la progressione del morbo di Alzheimer45, 46. Ad esempio, in uno studio gli anziani con demenza da lieve a moderata hanno ottenuto miglioramenti significativi nella fluidità verbale e nella memoria a breve e lungo termine dopo aver bevuto 200 ml di succo di ciliegia ogni giorno per 12 settimane 47. Frutta e verdura rossa, viola e blu in genere vantano la più alta quantità di antociani. Ad esempio, alimenti come mais viola, melograno, melanzane, carote nere, cavolo rosso e cavolfiore viola, possono apportare da pochi mg fino a 200-300 mg di antociani per 100 grammi 5.
FONTE Magazine X115 Hericium erinaceus, il fungo per la salute di intestino e cervello Malattia di ALZHEIMER: Terapie Nutrizionali Le vitamine utili per la memoria e la concentrazioneI Nootropi, gli integratori per il cervello
Cosa Sono i Nootropi
ciascuna sostanza:
OMEGA 3
Omega-3
ACETIL-CARNITINA e Acido Alfa Lipoico
Acetil-Carnitina
I risultati evidenziati sono incoraggianti, ma c’è ancora bisogno di studi più controllati sulla somministrazione cronica di acetil-carnitina.Modo d’uso
Sinergia con Acido Lipoico
Neuropatie trattate con Acido Alfa Lipoico
Avvertenze
Controindicazioni
Effetti Collaterali
Lievi disagi gastrointestinali potrebbero disturbare i soggetti più sensibili dopo l’assunzione. In rari casi, l’acetil-L-Carnitina ha infatti causato 39, 15, 25, 28, 58:
GINKGO BILOBA
Ginkgo Biloba
Dosi e Modo d’Uso
EGb 761
Effetti Collaterali
Controindicazioni
GINSENG
Ginseng
Dosi e Modo d’Uso
Controindicazioni e Interazioni
Effetti Collaterali
CURCUMINA
Curcumina
Dosi e Modo d’Uso
Effetti Collaterali
Controindicazioni
Tè E TEANINA
Tè e Teanina
S-ADENOSIL METIONINA
S-adenosil metionina
Modo d’uso
Avvertenze
Interazioni Farmacologiche
Controindicazioni
Effetti Collaterali
BACOPA MONNIERI
Bacopa Monnieri
Modo d’uso
Controindicazioni
Effetti Collaterali
RODHIOLA ROSEA
Rhodiola Rosea
Modo d’uso
Effetti Collaterali
CREATINA
Creatina
COLINA E FOSFATIDILCOLINA
Colina e Fosfatidilcolina
Le funzioni biologiche della colina rendono la sua integrazione potenzialmente utile per prevenire o rallentare il declino cognitivo 1, 2.Fosfatidilcolina
CITICOLINA (CDP-COLINA)
Citicolina (CDP-colina)
FOSFATILDILSERINA
Fosfatidilserina
Dosi e Modo d’uso
Alimenti con Fosfatidilserina
CAFFEINA
Caffeina
UPERIZINA A
Uperizina A
Huperzia serrata
DMAE
DMAE
Uso Orale
RESVERATROLO
Resveratrolo
Dosi e Modo d’Uso
Per il Controllo della Glicemia
Per l’Alzheimer
Per la Bellezza della Pelle
Migliorare la Biodisponibilità del Resveratrolo
Effetti Collaterali
Tossicità per Assunzione Orale
Effetti Collaterali dell’Applicazione Topica
Interazione Farmacologiche
Avvertenze
Gravidanza e Allattamento
Bambini
Interventi Chirurgici
Altre Avvertenze
Conclusione
Pubblicità: Verità o Inganno?
ANTOCIANI
Antociani
Antociani negli Alimenti
A Cosa Servono
Alimenti Ricchi di Antociani
Leggi anche:
VITAMINA D: la Grande Guida in 8 punti
Parlare della VITAMINA D in poche righe è molto difficile.
Anni di raccolta dati e revisione delle guide per rendere chiaro a cosa serve, come si assume, e perché è così osteggiata dalla classe medica (non tutta)
La presente Guida sulla VITAMINA D comprende i seguenti argomenti:
- Argomenti generali sulla VITAMINA D
- Esami del sangue
- Come integrare la VITAMINA D
- Integratori di VITAMINA D
- Cofattori della VITAMINA D
- Problemi ed obiezioni intorno alla VITAMINA D (prima e dopo)
- Malattie e disturbi da carenza di VITAMINA D
- ESPOSIZIONE SOLARE e VITAMINA D
Cliccare sulle immagini o sui titoli relativi per accedere alle 8 guide specifiche per argomento.
Argomenti generali sulla VITAMINA D Che cosa è, a che cosa serve, è un ormone o una VITAMINA, i sintomi da carenza e le malattie correlate, le controindicazioni ad assumerla, le obiezioni sulla tossicità presunta.
Le analisi del sangue
Come si integra
Gli Integratori di VITAMINA D
I cofattori
Cofattori della VITAMINA D, altre vitamine e minerali che concorrono ad una efficace integrazione e duraturo mantenimento della VITAMINA D lavorando in sinergia.
Magnesio, VITAMINA K2, Boro, Zinco, VITAMINA A, Vitamine B2, Omega 3.
Come risolvere i problemi relativi
Come mai non sale la VITAMINA D, errori comuni.
Malattie e disturbi con carenza di VITAMINA D
Un elenco di disturbi e patologie correlate alla carenza di VITAMINA D: Ristabilire funzionalità integrandola.
ESPOSIZIONE SOLARE e VITAMINA D
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Poiché Silicio G5 Siliplant contiene solo estratto di Rosmarino come conservante naturale, se la temperatura in casa dovesse superare i 28-29 gradi, è opportuno riporre le bottiglie aperte in frigorifero e anche quelle che sono ancora chiuse in un locale più fresco oppure in frigorifero. Il prodotto può perdere le sue proprietà organolettiche e deteriorarsi solo se rimane per molti giorni esposto direttamente alla luce solare o ad elevate temperature. Il tempo di trasporto non incide sulla sua perfetta conservazione. La Silice risulta indispensabile per l’assimilazione del calcio e la sua fissazione a livello osseo, e fonte di sostegno delle pareti vascolari. Il Magnifood di questa formulazione fornisce numerosi altri componenti che lavorano insieme al silicio, nella formazione e protezione del tessuto connettivo di capelli, pelle, unghie, ossa e articolazioni. Gli integratori alimentari Terranova sono completamente privi di eccipienti ottenuti con la sintesi chimica che non hanno effetti fisiologici positivi e possono addirittura essere nocivi. Terranova sostituisce i tradizionali eccipienti con nutrienti attivi di massima qualità, ceppi probiotici eccellenti e con il complesso Magnifood, un mix naturale brevettato di piante integre di provenienza biologica o selvatica. Silicio Organico e Acido Ialuronico è un integratore che contiene: Il silicio organico: L’acido Ialuronico: 1 o 2 cucchiai una volta al giorno diluiti in acqua o puro. Agitare bene il flacone prima dell’uso. Il livello di silicio nel nostro corpo si riduce con l’avanzare dell’età. Tuttavia, questo minerale è coinvolto nella formazione delle ossa, capelli, unghie, cartilagine e pelle. Può essere utile integrarlo per rinforzare le ossa e i tessuti connettivi inclusi pelle, capelli, unghie. Il silicio di Vegavero non è sintetico, ma 100% naturale. Viene infatti ottenuto da un estratto di bambù (Bambusa arundinacea) biologico. Lo stelo di bambù è naturalmente ricco di silicio organico, che ha una maggiore biodisponibilità e bioattività. QUALITà VEGAVERO: 100% NATURALE E PRIVO DI ADDITIVI
Barattolo da 120 capsule = 60 porzioni da 2 capsule. Dr Giorgini Integratore alimentare a base di estratti di Equiseto, pianta naturalmente ricca di silicio in forma organica. Silicio Olimentovis è un prodotto a base di estratti di Equiseto, una pianta ricca di minerali, fra cui il Silicio. COMPLESSO DI SILICE Now foods
La silice è un composto naturale necessario per la produzione di collagene e glicosaminoglicano, due composti strutturali importanti per la salute della pelle e delle articolazioni. Viene utilizzato anche per migliorare la salute di capelli, rendendoli più forti e luminosi, e fortifica anche le unghie e il tessuto connettivo. L’Equiseto (Equisetum arvense) è una felce perenne che cresce selvaggiamente in Nord Europa e in America, così come in altri luoghi umidi e con climi temperati. Le proprietà di questa pianta sono diverse, ma i principali benefici derivano dall’elevato numero di antiossidanti e di silice. Nessun’altra pianta vanta una concentrazione così alta di questo minerale. Il Complesso di silice con estratto di Equiseto di Now Foods è una miscela altamente efficace formulata per ottenere un’alta biodisponibilità di nutrienti che supportano la salute di pelle, capelli e unghie, caratteristiche strutturali essenziali per la bellezza naturale, insieme all’integrità delle articolazioni e delle ossa, che rendono questo integratore un ottimo prodotto anti-aging ed altamente assorbibile. Studi clinici suggeriscono che l’integrazione di silice migliora la salute dei capelli rendendoli più forti e luminosi. Le stesse proprietà sono suggerite per l’integrazione di Equiseto.[1-9] Assumere 1 compressa da 1 a 3 volte al giorno, preferibilmente con i pasti. Barattolo da 180 compresse = 90 porzioni da 2 compresse. Attenzione: Solo per adulti. Non raccomandato per donne incinte / che allattano. Consultare un medico se si assumono farmaci (inclusi diuretici) o se si ha una condizione medica (soprattutto fegato, reni, disfunzione cardiaca). Tenere fuori dalla portata dei bambini. Cosa contiene: Non prodotto con ingredienti di grano, glutine, soia, latte, uova, pesce, crostacei o noci. Prodotto in uno stabilimento che elabora altri ingredienti contenenti questi allergeni. In questo prodotto possono verificarsi variazioni di colore naturali. Riferimenti bibliografici Il silicio o Acido ortosilicico è un composto inorganico con formula chimica Si(OH)4. Rappresenta la principale forma di silicio biodisponibile, sia per gli esseri umani che per gli animali 1. Negli integratori, l’acido ortosilicico viene comunemente stabilizzato con: La stabilizzazione dell’acido ortosilicico si rende necessaria per la sua tendenza a polimerizzare in agglomerati che risulterebbero scarsamente o per nulla assorbiti nel tratto gastrointestinale 2, 3. Uno studio cross-over su 14 soggetti sani ha valutato la biodisponibilità di 20 mg di silicio da 3 diverse fonti: ch-OSA, acido silicico colloidale e silice erbale da equiseto. 5. 6. Al contrario, non è stato osservato alcun aumento dell’escrezione urinaria e del contenuto di silicio nel siero con il passaggio a una dieta ricca di silicio (45 mg Si/giorno per 31 giorni). L’escrezione urinaria di silicio (ma non la concentrazione sierica) è invece aumentata significativamente durante l’integrazione con estratto secco di equiseto. Secondo un altro studio cross-over, l’assorbimento di silicio (basato sull’escrezione urinaria del minerale) era maggiore per monometilsilanetriolo (MMST) e birra analcolica (64% della dose), seguiti da fagiolini (44%), acido ortosilicico (43%), ChOSA (17%), banane e trisilicato di magnesio (4%), e silice colloidale (1%) 6a. Nel corpo umano, il silicio si concentra soprattutto nei tessuti connettivi, come tendini, ossa, grandi arterie, trachea e pelle. La sua carenza compromette l’integrità strutturale di questi tessuti 7. Studi sulla privazione del silicio negli animali hanno evidenziato in particolare un ritardo della crescita e marcati difetti dell’osso e del tessuto connettivo 8. Sulla base di studi preliminari, si ritiene che il silicio contribuisca ad aumentare: L’integrazione di silicio in una forma altamente biodisponibile potrebbe quindi avere dei benefici per promuovere la bellezza della pelle e la salute ossea, tendinea e articolare. Nel caso dell’acido ortosilicico stabilizzato con colina va inoltre valutato il contributo della colina, che probabilmente concorre a determinare gli effetti dell’integratore. La colina è un precursore dei fosfolipidi, che sono componenti essenziali delle membrane biologiche, ed è coinvolta nella segnalazione cellulare e nel trasporto/metabolismo dei lipidi. Uno dei suoi metaboliti, la betaina, partecipa alla metilazione dell’omocisteina in metionina 13. La conseguente riduzione dell’omocisteina sierica può influire positivamente sulla reticolazione del collagene 14. L’acido ortosilicico può stimolare la produzione di collagene e la funzione e la riparazione del tessuto connettivo. È stato infatti scoperto che concentrazioni fisiologiche di acido ortosilicico stimolano la sintesi del collagene di tipo I nei fibroblasti cutanei 7. 16, 17. Uno studio RCT su 50 donne di età compresa tra 40 e 65 anni, con evidenti segni di fotoinvecchiamento facciale, ha indagato gli effetti dell’acido ortosilicico stabilizzato con colina (ch-OSA). Dopo 20 settimane di integrazione orale al dosaggio di 10 mg al giorno, è stato osservato un significativo miglioramento della rugosità (-16% contro il +8% del gruppo placebo) e della struttura di unghie e capelli 18. 19. Altri ricercatori hanno descritto l’effetto positivo dell’acido ortosilicico stabilizzato con collagene marino idrolizzato a dosaggi di 600 mg/die sulla consistenza, compattezza e idratazione della pelle 20. È stato suggerito che un maggiore contenuto di silicio nella fibra capillare determina un tasso di caduta dei capelli inferiore e una maggiore luminosità 21. Probabilmente, il silicio agisce interagendo con la cheratina per formare complessi con amminoacidi e peptidi, aumentando la robustezza del capello 21, 22, 23. Uno studio randomizzato con 48 volontari ha studiato l’effetto di ch-OSA su individui con capelli sottili: 24 individui hanno ricevuto 10 mg di silicio al giorno per un periodo di 9 mesi 21. In generale, sono stati ottenuti risultati positivi nelle proprietà dei capelli, come ad esempio la resistenza alla rottura. Inoltre, l’area della sezione anteriore del capello è aumentata significativamente, mentre il gruppo placebo non ha mostrato differenze significative. 24. 27 e nei pulcini 28, 29 ha dimostrato effetti sorprendenti anche sulla crescita scheletrica e sul metabolismo osseo. 24. Questo effetto è stato confermato anche negli esseri umani, dimostrando un effetto benefico sul turnover osseo, in particolare sulla formazione di collagene osseo e sulla densità minerale ossea femorale. Tale beneficio è stato osservato in uno studio su 136 donne con bassa densità ossea (osteopenia), nelle quali l’aggiunta di ch-OSA al trattamento di base (1.000 mg di Ca + 20 mcg di Vit D3) ha mostrato un potenziale effetto benefico sul collagene osseo rispetto al solo Ca+Vit D3 30. In un altro studio, l’integrazione di ch-OSA per 12 settimane in uomini con osteoartrite del ginocchio ha portato a miglioramenti sintomatici, associati a una lieve ma significativa riduzione dei biomarcatori di degradazione della cartilagine 31. 31. 37. Studi preliminari suggeriscono che il silicio è associato alla salute vascolare e contrasta la formazione di placche aterosclerotiche. Inoltre, potrebbe favorire una riduzione della pressione sanguigna 32, 33, 34. Inoltre, il silicio previene efficacemente l’assorbimento gastrointestinale dell’alluminio. L’alluminio è noto per la sua azione tossica a livello neuronale, e il suo accumulo nelle placche senili e nei grovigli neurofibrillari nell’Alzheimer e nel morbo di Parkinson suggerisce un possibile coinvolgimento in queste malattie neurodegenerative 35, 36, 37 Il consumo di quantità moderatamente elevate di birra negli esseri umani e di acido orto-silicico negli animali ha dimostrato di ridurre l’assorbimento di alluminio dal tratto digestivo e di rallentare l’accumulo di questo metallo nel tessuto cerebrale 38, 39. Anche alcuni studi clinici hanno suggerito che l’acido silicico può ridurre sostanzialmente la biodisponibilità dell’alluminio nell’uomo 40, 41. Ad esempio, una ricerca ha dimostrato che le acque minerali ricche di silicio possono essere utilizzate come metodo non invasivo per ridurre il carico corporeo di alluminio sia nei pazienti con Alzheimer che nel gruppo di controllo, facilitando la rimozione del minerale attraverso le urine senza alcun effetto concomitante 42. 6, 43. Le dosi di assunzione normalmente suggerite di ch-OSA variano da 10 a 20 mg al giorno. Per aumentare l’apporto di acido ortosilicico si possono usare anche due silicati di metalli alcalini farmaceuticamente accettabili (Na2SiO3 e K2SiO3), che in soluzioni acquose adeguatamente diluite rilasciano acido orto-silicico. Inoltre, alcune forme insolubili in acqua a contatto con il succo acido dello stomaco (HCl) rilasciano quantità piccole ma biologicamente significative di acido orto-silicico. Ch-OSA è stato approvato per il consumo umano ed è noto per essere non tossico. 43 e i 6.640 mg/kg di peso corporeo negli animali 44. Altre info sul Silicio le trovate: Altri prodotti con silice:
Descrizione
Modo d’uso:
Gli integratori di silice sono considerati utili al sostegno della salute di pelle, capelli e unghie, ma in realtà questo minerale è in particolare fondamentale per le articolazioni, i vasi sanguigni e il sistema scheletrico. Il complesso di silice di Terranova è decisamente più forte della maggior parte degli integratori di silice sul mercato, fornisce infatti 150 mg di silicio per ciascuna capsula. Tale concentrazione di silice organica è ricavata dai germogli di bambù, ovvero la fonte vegetale più ricca in natura di questo minerale.
QUALITà E PUREZZA
Silicio Organico e Acido Ialuronico
Descrizione
Modalità di utilizzo
SILICIO NATURALE – BIO – Vegavero – 120 capsule
USO: Assumere 2 capsule al giorno, in corrispondenza di un pasto e con liquidi a sufficienza.
Integratore a base di Equiseto ricco di Silicio
Descrizione
Benefici
Modalità di utilizzo
CON ESTRATTO DI EQUISETO – 180 compresse
USO
silice (dall’estratto di equiseto), boro (dal chelato di amminoacidi boro), cellulosa microcristallina, acido stearico (fonte vegetale), idrossipropilcellulosa, croscarmellosa sodica e rivestimento vegetale.
Che Cos’è il Silicio
Vantaggi di ch-OSA rispetto ad altre forme di silicio
A Cosa Serve
Benefici per la Pelle
Benefici per i Capelli
Benefici per Ossa e Articolazioni
Altri Possibili Benefici
Modo d’uso
Queste forme includono: acido silicico colloidale (gel di silice idrata), biossido di silicio amorfo (E551), alcuni tipi di zeoliti come la zeolite A (alluminosilicato di sodio, E554; alluminosilicato di potassio, E555; alluminosilicato di calcio, E556) e la zeolite naturale clinoptilolite.Effetti Collaterali