Anticoagulanti Naturali, prove scarsissime sulle interazioni con farmaci ed interventi

 

Premessa importante:

D’altro canto, gli stessi integratori naturali descritti come “anticoagulanti” non vanno presi come realmente efficaci a sostituire in nessun modo le terapie anticoagulanti vere e proprie prescritte dai medici.

A scanso di equivoci, poiché trattasi di materia molto sensibile, la fibrillazione atriale è possibile prevenirla e non stiamo dicendo che gli integratori non servono, ma che siate seguiti a livello medico con analisi e diagnostica, è fondamentale.

INDICE ARTICOLO

Generalità

I farmaci anticoagulanti vengono prescritti per ridurre il rischio che si formino dei coaguli anomali di sangue nel corpo. Poiché questi coaguli possono interrompere il flusso di sangue al cuore, ai polmoni o al cervello, i farmaci anticoagulanti vengono prescritti per prevenire eventi come ictus, embolia polmonare e infarto del miocardio nei pazienti a rischio.

Tali pazienti includono, ad esempio, soggetti con battito cardiaco irregolare (fibrillazione atriale) o sottoposti a interventi di sostituzione delle valvole cardiache.

Lista Anticoagulanti Naturali

È stato dimostrato che varie sostanze naturali possono interferire con la coagulazione del sangue e aumentare il rischio di sanguinamento quando assunte da sole o in associazione con farmaci anticoagulanti.

Nella lista dei potenziali anticoagulanti naturali rientrano ad esempio 1, 2, 3, 4:

  • acidi grassi omega-3;
  • aglio;
  • biancospino;
  • camomilla;
  • cardo mariano;
  • coenzima Q10;
  • condroitina e glucosamina;
  • cordyceps sinensis;
  • dong quai;
  • erba medica;
  • estratto di semi d’uva;
  • Ginkgo biloba;
  • iperico (erba di San Giovanni);
  • menta piperita;
  • mirtillo;
  • olio di enotera;
  • olio di pesce (incluso olio di fegato di merluzzo);
  • vitamina E;
  • zenzero.

Questi alimenti e integratori possono ridurre il rischio di formazione di coaguli nel corpo, migliorando la salute circolatoria.

Tuttavia, un effetto troppo marcato o la loro associazione a farmaci anticoagulanti possono portare a un aumentato rischio di sanguinamento.

Per questo motivo, salvo diverso consiglio medico, la loro assunzione andrebbe limitata o evitata nei pazienti in terapia con farmaci anticoagulanti. Per la stessa ragione, il medico potrebbe consigliare di sospenderne l’assunzione nei 7-14 giorni che precedono un intervento chirurgico.

Anticoagulanti o Antipiastrinici?

Sebbene nel linguaggio comune si tenda a utilizzare indistintamente il termine anticoagulante, sarebbe più corretto distinguere tra 4:

  • i più comuni farmaci anticoagulanti includono:
    • eparina
    • esempi di anticoagulanti naturali includono:
      • anice;
      • dong quai;
  • i più comuni farmaci antiaggreganti piastrinici includono:
  • esempi di antiaggreganti piastrinici naturali includono:
    • acidi grassi omega 3 e olio di pesce;
    • aglio;
    • estratto di semi d’uva;
    • ginko;
    • melatonina;
    • semi di lino;
    • vitamina E;
    • zenzero.

RISCHIO SANGUINAMENTO

Considerazioni sul rischio di sanguinamento

Secondo uno studio, 180 integratori alimentari hanno il potenziale di interagire con il warfarin e più di 120 possono interagire con l’aspirina, il clopidogrel e il dipiridamolo 5.

ipotesi meccanicistiche (quindi su base teorica, ad es. per il contenuto di determinate sostanze) 1.

Pertanto, nella maggior parte dei casi, il numero di studi è troppo limitato per dimostrare gli effetti anticoagulanti degli integratori alimentari 2.

Nonostante ciò, a scopo cautelativo, anche quando le prove sono scarse o poco chiare, si tende a sconsigliare l’uso di questi integratori ai pazienti in terapia anticoagulante o antipiastrinica.

La stessa cosa dicasi per i pazienti in procinto di sottoporsi a un intervento chirurgico

Una revisione del 2022 ha analizzato il rischio di sanguinamento relativo all’assunzione di vari potenziali anticoagulanti naturali. I risultati, molto utili nella pratica clinica, sono riassunti nella seguente tabella 4.

Integratori naturali Note
Elevato rischio di sanguinamento Alta qualità delle prove con evidenze di alto livello in ambito clinico: revisioni sistematiche, studi di coorte, studi randomizzati controllati e ampie serie di casi
Moderato rischio di sanguinamento Evidenza supportata da casi clinici
Evidenza supportata da studi sull’aggregazione piastrinica
Evidenze supportate da ricerca scientifica di base (es. studi in vitro)
Evidenza supportata da prove poco chiare/conflittuali
Basso rischio di sanguinamento Non hanno riportato in letteratura rischio di sanguinamento
Potenziali proprietà procoagulanti a vari livelli di evidenza
Nessun rischio di sanguinamento Prove evidenti che non suggeriscono alcuna associazione clinica con il sanguinamento

Si consideri che il rischio di sanguinamento associato all’assunzione degli integratori riportati in tabella può essere dipendente o indipendente dall’uso in associazione a farmaci anticoagulanti.

INTEGRATORI E ANTICOAGULANTI

Integratori associati a sanguinamento correlato all’assunzione di anticoagulanti

Integratori Qualità delle prove
Ginkgo biloba Revisione della letteratura su larga scala
Condroitina-glucosamina Serie di casi, organismi di reporting governativo
Melatonina Sei casi clinici
Curcuma Due casi clinici
Mirtillo, camomilla, fieno greco, cardo mariano, menta piperita, cannella, zenzero Un caso clinico

INTEGRATORI E CHIRURGIA

Integratori associati a sanguinamento chirurgico indipendente dall’assunzione di anticoagulanti

Integratori Qualità delle prove
Aglio Revisione di studi randomizzati e controllati
Biancospino Studio di coorte
Cordyceps sinensis, echinacea, aloe vera Caso clinico
FIBRILLAZIONE ATRIALE

FIBRILLAZIONE ATRIALE CHE COS’È

Dal Manuale MSD

> 80 anni ne è affetto. La fibrillazione atriale tende a verificarsi in pazienti con disturbi cardiaci di base.

CAUSE

Le cause più frequenti di fibrillazione atriale sono:

  • Ipertensione
  • Coronaropatia
  • Cardiomiopatia
  • Patologie cardiache valvolari:
    • stenosi mitralica,
    • insufficienza mitralica,
    • insufficienza tricuspidale
  • Ipertiroidismo
  • Cause meno frequenti di fibrillazione atriale sono

  • Embolia polmonare
  • Difetti del setto atriale e altri difetti cardiaci congeniti
  • Broncopneumopatia cronica ostruttiva
  • Miocardite
  • Pericardite

COMPLICAZIONI

Complicazioni di fibrillazione atriale

ictus è maggiore nei pazienti più anziani e nei pazienti con valvulopatia reumatica, valvola cardiaca meccanica, ipertiroidismo, ipertensione, diabete, disfunzione sistolica ventricolare sinistra o precedenti episodi tromboembolici. Gli emboli sistemici possono anche causare disfunzioni o necrosi di altri organi (p. es., cuore, rene, tratto gastrointestinale, occhi) o di un arto.

FATTORI DI RISCHIO

Fattori di rischio

da Medtronic

Per prevenire la fibrillazione atriale, è possibile controllare o modificare alcuni fattori di rischio.

Fattori di rischio controllabili

  • Colesterolo alto
  • pressione sanguigna alta
  • Cardiopatia
  • Fumo
  • Sovrappeso
  • Caffeina
  • Abuso di alcol
  • Sedentarietà
  • Alcuni farmaci
  • Apnea notturna
  • Reflusso gastroesofageo

Fattori di rischio non controllabili

  • Anamnesi familiare
  • Invecchiamento
  • Difetti cardiaci congeniti
DIAGNOSI

Diagnosi

Rilevare e quantificare la fibrillazione atriale può essere un’operazione complessa. Il medico può ricorrere ad uno o più degli esami che seguono per stabilire se il paziente presenta o meno fibrillazione atriale:

  • Elettrocardiogramma (ECG)
  • Prova da sforzo
  • Dispositivi di monitoraggio a lungo termine
    • Registratore di eventi
    • Holter
    • Monitor cardiaco impiantabile

REFLUSSO GERD E FIBRILLAZIONE

Quale relazione esiste tra reflusso e fibrillazione atriale?

Fibrillazione atriale nei pazienti con malattia da reflusso gastroesofageo: una revisione completa

Risultati dello studio

Sono stati reperiti 2161 riferimenti bibliografici, solo 8 riferibili ad articoli compatibili con i criteri di inclusione nello studio.

I meccanismi, attraverso i quali si svilupperebbe la FA in conseguenza di MRGE, sono in gran parte sconosciuti e/o solo ipotizzati:

  1. Iperstimolazione vagale indotta dal reflusso acido? (Si è visto che il trattamento con PPI, in tali casi, faciliterebbe la conversione a ritmo sinusale).
  2. Infiammazione distrettuale dell’atrio sinistro nei pazienti affetti da esofagite?
  3. Rilascio di sostanze pro-infiammatorie come 1β interleuchina, interleuchina 6, PCR (proteina C-reattiva)?
  4. Ischemia atriale cronica indotta dal ridotto flusso coronarico a causa del reflusso acido?
  5. Meccanismi autoimmunitari? (autoanticorpi contro la catena pesante della miosina)
  6. Fattori genetici? (al momento solo ipotizzati)
  7. Conclusioni

    Le cause alla base dell’insorgenza della fibrillazione atriale, in conseguenza della malattia da reflusso gastroesofageo, rimangono in gran parte sconosciute, con meccanismi legati a fenomeni infiammatori e di stimolazione vagale, i quali potrebbero giocare un possibile ruolo nello sviluppo di questi disturbi.



Ripensare al ruolo della vitamina C come antiaritmico

Un anticoagulante è per sempre.

Giandomenico Partipilo Autore del libro “Logicamente C”

fibrillazione atriale, la più comune aritmia cardiaca che si caratterizza per un aumentato rischio di ischemie ed ictus?

1, 2, 3, 4]

terapia anticoagulante a vita – si, a vita – per chi accusa un episodio, fosse anche il primo e di breve durata, di fibrillazione atriale?

E, per finire, sapevate che una terapia anticoagulante, sebbene in grado di ridurre il rischio di ischemie, aumenta il rischio di condizioni emorragiche, incluso il temibile ictus emorragico?

profilassi della fibrillazione atriale post-chirurgia cardiaca, un’opzione che chiaramente ridurrebbe le prescrizioni degli anticoagulanti.

A breve, pubblicherò insieme ad uno scienziato di livello internazionale un lavoro scientifico che contiene prove consistenti di una relazione tra i livelli di vitamina C nel sangue e il rischio di fibrillazione atriale e dunque di una terapia anticoagulante perenne.

Uno degli obiettivi del lavoro è indurre la Comunità Scientifica a ripensare al ruolo della vitamina C come antiaritmico, proponendo un cambio di paradigma teso a prevenire, almeno quando possibile, il problema fibrillazione atriale alla radice con una soluzione semplice, non costosa e priva di tossicità, piuttosto che contenerne le complicanze attraverso un approccio non scevro da rischi ma dagli indubbi vantaggi per i colossi farmaceutici.

I Nootropi, gli integratori per il cervello

Cosa Sono i Nootropi

I cosiddetti nootropi possono essere sia farmaci che integratori alimentari utili per migliorare la funzione cognitiva.

Attualmente c’è una forte domanda di questi prodotti. Le persone sono infatti alla ricerca di rimedi efficaci per combattere la stanchezza mentale e migliorare la memoria, la motivazione, la creatività, la vigilanza e la funzione cognitiva generale.

I nootropi possono anche ridurre il declino della funzione cerebrale legato all’età, risultando utili anche e soprattutto per gli anziani.

Integratori a parte, anche la dieta può rappresentare un’arma vincente contro la stanchezza mentale.

Andremo a vedere una lunga lista di sostanze utili alla funzione cognitiva cerebrale, ma non tutti hanno studi di lungo corso che permettano di ricavare informazioni utili per il loro utilizzo nell’integrazione.

Invito in questi casi alla cautela specie se la persona che ha bisogno di rinforzare le capacità cognitive è in terapia con farmaci i quali saranno elencati per
ciascuna sostanza:

  • Vitamine
    • Vitamina C
    • Vitamina D
    • Vitamina B12
    • Vitamina E
    • Niacina (Vit B3)

Le vitamine utili per la memoria e la concentrazione


OMEGA 3

Omega-3

Gli acidi grassi omega-3 (EPA, DHA e acido α-linolenico) sono associati a molti benefici per la salute, incluso il miglioramento della salute del cervello. Il DHA, in particolare, è un nutriente chiave per il cervello e il sistema nervoso.

In persone ad alto rischio di declino cognitivo associato all’età, il DHA può avere effetti positivi sulle funzioni cognitivee migliorare la memoria96, 97.

Il DHA svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento della struttura e della funzione del cervello. In effetti, rappresenta circa il 25% dei grassi totali e il 90% degli omega-3 presenti nelle cellule cerebrali 98, 99.

L’assunzione di integratori di DHA è stata collegata a migliori capacità di pensiero, memoria e tempi di reazione, sia in persone sane con un basso apporto di DHA che in pazienti con un lieve declino della funzione cerebrale 100, 101, 102.

Un altro acido grasso omega-3, l’EPA, ha effetti antinfiammatori che possono proteggere il cervello dai danni e dall’invecchiamento 103.

A differenza del DHA, l’EPA non è sempre collegato a una migliore funzione cerebrale. Tuttavia, nelle persone con depressione, è stato associato a benefici come il miglioramento dell’umore 104, 105, 106, 107, 108.

In effetti, è stato dimostrato che l’assunzione di olio di pesce, che contiene entrambi questi grassi, aiuta a ridurre il declino della funzione cerebrale associato all’invecchiamento 109, 110, 111, 112, 113.

Tuttavia, una revisione Cochrane non ha riscontrato effetti significativi dell’integrazione di omega-3 sul declino cognitivo negli anziani sani 114.


ACETIL-CARNITINA e Acido Alfa Lipoico

Acetil-Carnitina

Nell’uomo, alcuni studi hanno scoperto che l’acetil carnitina potrebbe essere un supplemento utile per rallentare il declino della funzione cerebrale associato alll’età. Può anche essere utile per migliorare la funzione cerebrale nelle persone con demenza lieve o Alzheimer 46, 47, 48, 49, 50, 51.

In due studi su un totale di 576 persone anziane, l’acetil-L-carnitina ha migliorato la cognizione, l’umore e il comportamento, e ridotto l’affaticamento 52.

In 56 pazienti anziani, l’integrazione acetil-L-carnitina ha parzialmente invertito la demenza a causa della riduzione del flusso sanguigno nel cervello 52, 53, 54.

Tuttavia, non è stato dimostrato un effetto benefico su persone sane che non soffrono di una perdita della funzione cerebrale.
I risultati evidenziati sono incoraggianti, ma c’è ancora bisogno di studi più controllati sulla somministrazione cronica di acetil-carnitina.

Modo d’uso

La dose di integrazione standard è compresa tra 500 e 2.000 mg (2 grammi) di carnitina al giorno*.

Dosi superiori, specialmente se assunte in singola dose, non comporterebbero benefici aggiuntivi, a causa della saturazione della capacità di assorbimento intestinale.

La durata standard del trattamento è di 2-3 mesi, sebbene il deterioramento cognitivo e il danno ai nervi possano richiedere 6-12 mesi 39, 15, 53, 25, 28.

NOTA: per avere un dosaggio equivalente a 500-2.000 mg di L-carnitina è necessario assumere indicativamente 630-2.500mg di acetil-carnitina *.

La dose massima ammessa dal ministero della salute negli integratori alimentari è pari a 1.000 mg di carnitina al giorno.

Sinergia con Acido Lipoico

Secondo alcuni studi, l’acetil-L-carnitina e l’acido alfa-lipoico possono avere un effetto sinergico nel proteggere dall’invecchiamento cerebrale e dal danno ossidativo neuronale. Tale combinazione risulterebbe quindi particolarmente utile per il supporto cognitivo 54, 55, 56, 57.

Neuropatie trattate con Acido Alfa Lipoico

Poiché l’acido lipoico è in grado di superare la barriera emato-encefalica, è uno dei pochi antiossidanti che possono impedire dall’interno danni cerebrali causati dai radicali liberi. Si ritiene inoltre che contribuisca a rafforzare i legami di connessione tra le cellule nervose e abbia un impatto positivo sulla sensibilità e sul tempo di risposta.

La neuropatia, o danno ai nervi, è una complicanza comune e potenzialmente grave del diabete. Il danno ai nervi è permanente e i suoi sintomi possono essere difficili da alleviare. Gli studi dimostrano che l’acido lipoico migliora questi sintomi, come dolore lancinante e bruciore, intorpidimento e sensazioni di pizzicore 8, 9, 10, 11.

Lo fa migliorando la vasodilatazione endotelio-dipendente mediata dall’ossido nitrico, con effetti benefici sulla microcircolazione 11a. Benefici significativi dell’acido alfa-lipoico sui sintomi della neuropatia diabetica sono stati osservati già dopo poche (2-4) settimane dall’integrazione (a dosaggi di 300-600 mg/die) 11b.

L’acido lipoico migliora anche la funzione dei nervi motori e riduce la glicemia 12. Inoltre, rappresenta un possibile rimedio alternativo per altri tipi di neuropatia.

Rallenta la progressione della sindrome del tunnel carpale nelle sue prime fasi. Questa condizione è caratterizzata da intorpidimento o formicolio nella mano causato da un nervo pizzicato a livello del polso 13. L’assunzione di acido alfa-lipoico prima e dopo l’intervento chirurgico per la sindrome del tunnel carpale ha dimostrato di migliorare il recupero 14.

L’acido lipoico ha anche ridotto il dolore sciatico causato da un’ernia del disco. I pazienti trattati con acido lipoico hanno riferito una ridotta necessità di ricorrere all’analgesia 15. L’acido lipoico ha migliorato la qualità della vita nei pazienti con neuropatie. Una riduzione significativa è stata osservata in una serie di parametri del dolore, come intensità, bruciore, disagio e dolore superficiale 16.

Avvertenze

  • Non superare la dose giornaliera consigliata in etichetta dal produttore. Dosi superiori non comportano necessariamente benefici aggiuntivi e accrescono il rischio di effetti collaterali.
  • L’acetil carnitina e gli integratori alimentari in genere non vanno intesi quali sostituti di una dieta variata, equilibrata e di un sano stile di vita.
  • Non utilizzare in gravidanza e nei bambini, o comunque per periodi prolungati senza sentire il parere del medico.
  • Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei 3 anni

Controindicazioni

L’assunzione di acetil carnitina in presenza di situazioni particolari o se si sta seguendo una terapia farmacologica è consigliata soltanto sotto controllo del medico che, conoscendo approfonditamente il quadro clinico del paziente, saprà dare i migliori consigli.

Effetti Collaterali

In soggetti sani non sussistono particolari pericoli di effetti collaterali e l’acetil Carnitina si è rivelata generalmente sicura e ben tollerata.
Lievi disagi gastrointestinali potrebbero disturbare i soggetti più sensibili dopo l’assunzione. In rari casi, l’acetil-L-Carnitina ha infatti causato 39, 15, 25, 28, 58:

  • Disturbi di Stomaco
  • Vomito
  • Diarrea
  • Mal di testa
  • Insonnia

Secondo una revisione sulla sicurezza della L-carnitina, dosi di circa 2 grammi al giorno sembrano essere sicure per un uso a lungo termine. Tuttavia, ci sono stati alcuni effetti collaterali lievi, tra cui nausea e fastidio allo stomaco 59, 60.

Sono stati segnalati sporadici casi di lieve eccitazione, che regrediscono velocemente con la diminuzione della dose.


GINKGO BILOBA

Ginkgo Biloba

Le foglie di Ginkgo biloba possiedono proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, e contribuiscono a migliorare la circolazione sanguigna.

Si ritiene che, aumentando il flusso sanguigno al cervello, il Ginkgo biloba sostenga le funzioni cognitive come la concentrazione e la memoria 55.

Come altri integratori nootropi, le prove sono tuttavia contrastanti.

Ad esempio, uno studio su persone di mezza età sane ha scoperto che l’assunzione di integratori di ginkgo biloba ha contribuito a migliorare la memoria e le capacità di pensiero 56, 57.

Altri studi hanno scoperto che l’assunzione di ginkgo biloba può ridurre il declino della funzione cerebrale correlato all’età58, 59, 60.

Sebbene questi risultati siano promettenti, non tutti gli studi hanno ottenuto benefici 61, 62.

Un’ampia revisione della ricerca ha concluso che, in soggetti sani, l’integrazione con il ginkgo non ha comportato miglioramenti misurabili nella memoria, nella funzione esecutiva o nella capacità di attenzione 63.

Dosi e Modo d’Uso

Tuttavia, la maggior parte degli studi ha testato dosaggi compresi tra 120 e 480 mg di estratti di foglie di ginkgo biloba al giorno, di solito suddivise in 3 dosi.

Ad esempio, una meta-analisi ha mostrato che potrebbe essere necessario un dosaggio di 240 mg di ginkgo al giorno per produrre effetti clinicamente rilevanti nelle persone con demenza 61.

Una dose giornaliera tra 120 e 600 mg ha moderatamente migliorato un certo numero di funzioni cognitive nei soggetti sani 62.

Si consiglia di assumere gli integratori di Ginkgo biloba preferenzialmente lontano dai pasti o circa ½ ora prima dei pasti. In genere, è importante distribuire la dose giornaliera in 2 – 3 assunzioni nell’arco della giornata, in modo da mantenere livelli plasmatici adeguati.

EGb 761

La maggior parte degli studi clinici ha analizzato gli effetti dell’estratto di ginkgo EGb 761.

EGb 761 è standardizzato per includere il 6% di terpenoidi e il 24% di glicosidi flavonoidi 63.

I dosaggi standard di EGb 761 utilizzati nella maggior parte degli studi e raccomandati dai produttori sono 40 mg tre volte al giorno oppure 80 mg due volte al giorno.

Effetti Collaterali

Sebbene il ginkgo biloba sia considerato generalmente sicuro, può (seppur raramente) causare effetti collaterali come 1.

  • Nausea
  • Diarrea
  • Vertigini
  • Mal di testa
  • Mal di stomaco
  • Rash/reazione allergica

Come con qualsiasi altro integratore, è importante consultare il medico prima di assumere ginkgo biloba e interromperne l’uso se si sviluppano effetti collaterali negativi o interazioni farmacologiche avverse.

Controindicazioni

Per la maggior parte degli adulti, il rischio associato all’assunzione di ginkgo biloba è relativamente basso, ma ci sono casi in cui il ginkgo può causare gravi danni.

  • Il ginkgo può aumentare il sanguinamento. Risulta quindi generalmente controindicato per le persone con disturbi emorragici o che assumono farmaci o altre erbe che possono aumentare il rischio di sanguinamento.
  • Per limitare il rischio di sanguinamento, si consiglia inoltre di interrompere l’assunzione di ginkgo almeno due settimane prima di sottoporsi a una procedura chirurgica.
  • Il ginkgo può ridurre la glicemia. Occorre cautela nelle persone con diabete o ipoglicemia, oppure se si assumono altri farmaci o erbe che riducono la glicemia.

Il ginkgo non è stato adeguatamente studiato per l’uso in donne in gravidanza, donne in allattamento o bambini. A scopo cautelativo, se ne sconsiglia l’uso.


GINSENG

Ginseng

Il ginseng ha proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, grazie alle quali può proteggere i neuroni dai danni ossidativi 64.

Gli integratori nootropi a base di ginseng possono migliorare i processi di pensiero e cognizione, aiutando a sostenere le funzioni cerebrali come memoria, comportamento e umore 65, 66.

In uno studio su 30 persone sane, 200 mg di Panax ginseng al giorno per 4 settimane hanno migliorato la salute mentale, le interazioni sociali e l’umore 67. Tuttavia, questi benefici hanno smesso di essere significativi dopo 8 settimane, suggerendo che gli effetti del ginseng potrebbero diminuire con l’uso prolungato.

In un altro studio su 30 adulti sani, dosi di 200 o 400 mg di Panax ginseng hannomigliorato le prestazioni mentali e l’affaticamento durante un test cognitivodi 10 minuti. La dose da 200 mg è risultata più efficace68.

Un altro studio ha rilevato che l’assunzione giornaliera di 400 mg di Panax ginseng per 8 giorni ha migliorato la calma e le abilità matematiche69.

Inoltre, altri studi hanno riscontrato effetti positivi sulla funzione e sul comportamento cerebrale nelle persone con malattia di Alzheimer70, 71, 72.

Tuttavia, una revisione afferma che – considerata la bassa qualità degli studi – mancano prove convincenti per dimostrare un beneficio del Panax ginseng nel potenziamento cognitivo in soggetti sani, e non ci sono prove di alta qualità sulla sua efficacia in pazienti con demenza 73.

Dosi e Modo d’Uso

Dal momento che gli studi hanno usato dosaggi e tipologie di estratti molto eterogenei, non esiste una singola dose raccomandata di Panax ginseng.

  • In generale, i dosaggi varianoda 0,2 a 9 g al giornoper 4-24 settimane 63.
  • Se si utilizza ginseng polverizzato le dosi sono maggiori, nell’ordine di 2-4 grammi al giorno.
  • Se invece si usano estratti standardizzati (ad es. in ginsenosidi 2-3%) sono sufficienti dosaggi inferiori, nell’ordine di 200 – 400 mg al giorno secondo quanto consigliato in etichetta.

Riguardo alla durata del trattamento, alcuni studi suggeriscono che l’uso prolungato di ginseng potrebbe ridurre la sua efficacia nel tempo. Sebbene questo aspetto debba essere confermato, per massimizzare i benefici potrebbe quindi essere utile assumerlo in cicli di 2-3 settimanecon una pausa di una o due settimane tra ogni ciclo 26.

Controindicazioni e Interazioni

Il ginseng può interagire con diversi farmaci, tra cui:

  • inibitori delle monoaminossidasi (IMAO): può causare episodi maniacali e tremori;
  • anticoagulanti, come warfarin o aspirina: può aumentare il rischio di sanguinamento;
  • stimolanti: può intensificare gli effetti della caffeina e di altri stimolanti, causando un battito cardiaco accelerato e possibile sudorazione o insonnia;
  • ipoglicemizanti orali: la glicemia potrebbe scendere troppo;
  • ACE-inibitori: potrebbe ridurne l’efficacia nell’abbassare la pressione sanguigna.

I bambini e le donne incinte o che allattano dovrebbero evitare l’assunzione di ginseng, a causa della mancanza di studi sulla sicurezza. Il ginseng può anche innalzare la pressione sanguigna, quindi le persone ipertese (con pressione alta) potrebbero dover evitare il ginseng 64.

Effetti Collaterali

Sebbene sia generalmente sicuro e ben tollerato, come qualsiasi altro integratore, anche il ginseng può avere effetti indesiderati. Alcuni degli effetti collaterali più comunemente riportati includono mal di testa, problemi digestivi e insonnia64.

Essendo uno stimolante, a dosi elevate il ginseng può causare nervosismo e/o insonnia, nonché ipertensione, ansia, vomito e diarrea. I sintomi riportati in seguito all’uso eccessivo di ginseng includono anche mastalgia (dolore al seno), reazioni cutanee e sanguinamento vaginale 65.


CURCUMINA

Curcumina

La curcumina contenuta nella curcuma è nota per le sue potenzialità antinfiammatorie e antiossidanti.

Una volta ingerita, sembra poter attraversare la barriera emato-encefalica, agendo direttamente a livello delle cellule neuronali con la sua azione antiossidante e antinfiammatoria129.

La curcumina potrebbe quindi ritardare il declino mentale correlato all’età, ma sono necessarie ulteriori ricerche.

Allo stesso modo, la curcumina può aiutare a migliorare la memoria nelle persone con Alzheimer. Può anche aiutare a eliminare le placche amiloidi che sono un segno distintivo di questa malattia 131, 132.

Inoltre, può avere un effetto benefico sul tono dell’umore, aumentando i livelli di serotonina e dopamina. Uno studio ha rilevato che 6 settimane di integrazione con curcumina hanno migliorato i sintomi della depressione tanto quanto un antidepressivo 133, 134.

Tuttavia, la scarsa biodisponibilità in vivo della curcumina solleva dubbi sulla sua reale efficacia. Sono quindi necessari ulteriori studi prima di poterla considerare un integratore nootropo efficace.

Dosi e Modo d’Uso

Sebbene non vi sia un consenso unanime sulle dosi efficaci di curcuma o curcumina, nella ricerca sono stati utilizzati i seguenti dosaggi indicativi 44, 45, 46:

  • Per l’artrosi: 500 mg di estratto di curcumina due volte al giorno per 2-3 mesi.
  • Per il colesterolo alto: 500 mg di estratto di curcumina, con 10 mg di piperina, due volte al giorno per 3 mesi.
  • Per il prurito: 500 mg di estratto di curcuma tre volte al giorno per 2 mesi.

In una revisione sull’artrite, gli estratti di curcuma contenenti 1 grammo di curcumina al giorno hanno mostrato il massimo beneficio dopo 8-12 settimane di utilizzo 47.

Effetti Collaterali

La Curcumina si è rivelata sicura e ben tollerata nei vari trial clinici effettuati e pubblicati in letteratura.

In particolare, uno studio ha dimostrato come l’utilizzo di curcumina in dosi comprese tra 500 mg e 12 g giornalieri sia stato ben tollerato nel breve periodo dalla maggior parte dei pazienti 48, 4.

Tuttavia, questa sostanza attiva può causare alcuni effetti collaterali, come disagio intestinale e nausea49. Sono stati segnalati anche altri disturbi clinicamente poco rilevanti o transitori, come emicrania, rash cutaneo, diarrea e feci di color giallo.

In linea di massima, dosaggi compresi tra 1 e 4 grammi di curcumina giornalieri sembrano essere ben tollerati, mentre dosi superiori potrebbero associarsi per lo più a disturbi addominali transitori.

Gli effetti avversi più comuni degli integratori di curcumina includono reazioni allergiche, mal di stomaco, diarrea, costipazione, nausea e vomito 50, 51.

Controindicazioni

L’uso di integratori di curcumina risulta controindicato nei pazienti affetti da litiasi biliare (calcoli al fegato), patologie metaboliche importanti, terapie farmacologiche, in particolare con anticoagulanti, e durante la gravidanza, l’allattamento e l’età pediatrica.

Gli integratori di curcuma possonointeragire con alcuni farmaci come i fluidificanti del sangue e i farmaci per il diabete, potenziandone l’effetto e aumentando i rischi da sovradosaggio 52, 53. Tale effetto è amplificato dall’aggiunta di piperina all’integratore di curcumina 54.




Tè E TEANINA

Tè e Teanina

Rispetto al caffè, i vari tè (soprattutto quelli verdi e bianchi) hanno un’azione più blanda e benefici più ampi, grazie al generoso contenuto di antiossidanti (in particolare catechine).

Una revisione di 21 studi sull’uomo ha rilevato che il tè verde può aiutare a combattere la stanchezza mentale, supportando concentrazione, attenzione e memoria 20, 21.

Il tè nero è ricco di caffeina, mentre quelli verdi e bianchi ne contengono molta meno. I vari tipi di tè contengono anche l’amminoacido teanina, che aiuta a bilanciare gli effetti stimolanti della caffeina favorendo il rilassamento.

In diversi altri studi, la combinazione di caffeina e L-teanina ha dimostrato di migliorare la memoria e il tempo di reazione, oltre a diminuire la stanchezza e l’affaticamento mentale 17, 18, 19.

È stato scoperto che l’assunzione anche di soli 50 mg di teanina (presente in circa due tazze di tè), aumenta le onde alfa nel cervello, che sono collegate alla creatività 15.

Uno studio del 2013 ha rilevato che un’assunzione moderata di teanina e caffeina ha aiutato un gruppo di giovani adulti a concentrarsi meglio durante compiti impegnativi 16.


S-ADENOSIL METIONINA

S-adenosil metionina

La SAMe (detta anche S-Adenosilmetionina, Ademetionina o semplicemente SAM) partecipa alla biosintesi di numerosi ormoni e neurotrasmettitori collegati all’umore (come la dopamina e la serotonina).

Viene usata come sia come farmaco (Samyr orale ed intramuscolare) che come integratore per potenziare gli effetti di alcuni antidepressivi e ridurre il declino della funzione cerebrale nelle persone che soffrono di depressione 91, 92, 93.

Almeno due diverse revisioni hanno valutato l’effetto antidepressivo dell’Ademetionina in dosi orali comprese tra 200 e 1600 mg al giorno, concludendo che tale dosaggio sembra avere un’efficacia superiore al placebo e simile agli antidepressivi triciclici 94, 95.

Tuttavia, non ci sono prove che questo integratore nootropo avvantaggi le persone con stanchezza mentale che non soffrono di depressione.

Modo d’uso

La supplementazione di S-adenosilmetionina tende a essere effettuata a dosi comprese tra 600 e 1.600 mg al giorno, suddivise in due o tre assunzioni separate ai pasti.

Il seguente dosaggio SAM-e ha mostrato effetti benefici negli studi clinici:

  • Depressione: 800-1.600 mg al giorno, per almeno 6 settimane 4, 40, 41;
  • Artrosi: 1.200 mg al giorno, 1-4 mesi 42, 43, 17;
  • Disturbi del fegato: 1.600 mg al giorno 22;
  • Colestasi in gravidanza: 1.000 mg al giorno fino al parto 23, 24.

Come analizzato nel corso dell’articolo, affinché l’ademetionina produca i suoi effetti benefici nel trattamento dell’artrosi possono essere necessarie alcune settimane o fino a un mese di utilizzo continuo, mentre il miglioramento dei sintomi depressivi sembra apprezzabile già dopo pochi giorni dall’inizio della terapia.

Avvertenze

  • Non superare la dose giornaliera di ademetionina consigliata dal medico o riportata in etichetta e/o nel foglio illustrativo del prodotto.
  • Gli integratori di ademetionina non vanno intesi quali sostituti di una dieta variata, equilibrata e di un sano stile di vita.
  • Se ne sconsiglia l’assunzione a bambini e adolescenti.
  • Tenere gli integratori di ademetionina lontano dalla vista e dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni.
  • L’uso di ademetionina potrebbe causare capogiri: si assicuri di non soffrire di tale effetto indesiderato prima di mettersi alla guida di veicoli o di usare macchinari.

Interazioni Farmacologiche

SAM-e aumenta i livelli di serotonina e potrebbe quindi interagire con gli antidepressivi e aumentare il rischio di sindrome serotoninergica 44, 4, 6, 9.

SAM-e può anche interagire con un farmaco per il morbo di Parkinson, la L-DOPA, riducendone l’attività. Questa combinazione dovrebbe quindi essere evitata fino a ulteriori accertamenti scientifici 45, 46, 47.

Controindicazioni

  • I prodotti a base di ademetionina sono controindicati in caso di allergia (ipersensibilità) all’ademetionina o a uno qualsiasi degli altri componenti del prodotto.
  • L’uso di integratori di ademetionina dovrebbe essere evitato, o strettamente supervisionato da personale medico, durante la gravidanza e l’allattamento.
  • L’assunzione di ademetionina in presenza di condizioni patologiche o situazioni particolari, o se si sta seguendo una terapia farmacologica, è consigliata soltanto sotto controllo del medico che, conoscendo approfonditamente il quadro clinico del paziente, saprà dare i migliori consigli.

Effetti Collaterali

  • L’ademetionina è ben tollerata e non causa normalmente effetti collaterali di rilievo
  • Gli effetti collaterali più comuni sono stati nausea e altri problemi digestivi, seguiti dall’ansia 43, 40, 48, 16.
  • Si ritiene quindi che l’ademetionina possa scatenare la mania nei pazienti con disturbo bipolare, ma anche in individui sani vulnerabili 49, 50.
  • Tra gli effetti collaterali comuni associati all’uso del farmaco Samyr (a base di ademetionina) sono riportati prurito, mal di testa, dolore all’addome, diarrea, nausea, ansia e disturbi del sonno (insonnia).

BACOPA MONNIERI

Bacopa Monnieri

La bacopa (Bacopa monnieri) è una pianta tipica della medicina ayurvedica, dove viene utilizzata come integratore per migliorare la memoria.

Meta-analisi e revisioni di studi clinici hanno trovato prove sulla capacità della bacopa di migliorare la cognizione 74, 75, 76.

È stato infatti dimostrato che la bacopa migliora le capacità di pensiero e la memoria, sia nelle persone sane che negli anziani che soffrono di un declino della funzione cerebrale 75, 76, 77, 78, 79, 80.

Ad esempio, in uno studio su 60 studenti di medicina, un estratto di Bacopa (Bacognize) per 42 giorni ha prodotto un miglioramento significativo nei test relativi alle funzioni cognitive 81.

Un altro studio di 12 settimane su 60 adulti ha scoperto che l’assunzione di 300 o 600 mg di Bacopa monnieri ha contribuito a migliorare memoria, attenzione e capacità di elaborare informazioni, rispetto al trattamento con placebo 82.

I dosaggi tipici per l’estratto di Bacopa monnieri negli studi sull’uomo vanno da 300 a 600 mg al giorno 83. In genere, si utilizzano estratti titolati in bacosidi al 55%. Gli effetti della Bacopa monnieri non si avvertono immediatamente. Pertanto, le dosi di 300-600 mg al giorno devono essere assunte per diversi mesi per ottenere il massimo beneficio 84, 85.

Modo d’uso

I dosaggi standard per l’estratto di Bacopa monnieri vanno da 300 a 600 mg al giorno, quando si utilizzano estratti titolati in bacosidi al 55%.

La Bacopa monnieri può anche essere integrata sotto forma di foglie o polvere, indicativamente a dosaggi di 750-1.500 mg al giorno. Se possibile, è comunque preferibile l’uso dell’estratto standardizzato 58.

Gli effetti della Bacopa monnieri non si avvertono immediatamente. Pertanto, gli estratti devono essere assunti per diversi mesi per ottenere il massimo beneficio 59, 16.

Storicamente, la Bacopa monnieri veniva assunta con il ghee, un burro chiarificato originario dell’India. In effetti, poiché i principi attivi più importanti della Bacopa monnieri sono liposolubili, il loro assorbimento migliora in associazione a un pasto lipidico.

Controindicazioni

La bacopa è controindicata alle donne in gravidanza e allattamento, poiché la sicurezza del suo impiego in queste condizioni non è stata stabilita 60. La bacopa può interagire con alcuni farmaci, inclusa l’amitriptilina, un farmaco antidepressivo usato anche per alleviare il dolore 61.

Teoricamente, potrebbe interagire anche con i vari medicinali che agiscono sui neurotrasmettitori, come farmaci per il morbo di Alzheimer, farmaci anticolinergici, farmaci colinergici e inibitori dell’acetilcolinesterasi.

Per questo motivo, è opportuno che i pazienti in terapia farmacologica contattino il medico prima del suo utilizzo.

Uno studio clinico ha anche osservato che la bacopa può aumentare i livelli di calcio nel sangue, comunque entro i livelli di normalità 15.

Effetti Collaterali

La bacopa può causare effetti collaterali come 19:

  • Nausea
  • Crampi allo stomaco
  • Gonfiore
  • Diarrea
  • Aumento dei movimenti intestinali
  • Bocca asciutta
  • Fatica.

L’assunzione a stomaco pieno può ridurre questi disagi.


RODHIOLA ROSEA

Rhodiola Rosea

Al pari del ginseng, la rodiola è un classico adattogeno. Come tale, promuove la capacità dell’organismo di resistere, adattarsi e superare situazioni stressanti, sia sul piano fisico che mentale.

In uno studio RCT, 100 mg di Rodiola una volta al giorno per 20 giorni hanno prodotto benefici significativi nella coordinazione oculo manuale, nell’affaticamento mentale e nel benessere generale percepito. Questi miglioramenti sono stati osservati in un gruppo di studenti durante il periodo degli esami 86.

Nel complesso, la maggior parte degli studi, ha evidenziato effetti benefici della rodiola nel ridurre la fatica mentale, migliorare le prestazioni intellettive e motorie, migliorare la qualità del sonno e ridurre il bisogno di dormire, migliorando insonnia, ansia e depressione moderata 87, 86, 88, 89, 90.

Modo d’uso

Le dosi normalmente suggerite vanno da 200 a 500mg di estratto di rodiola al giorno.

Gli estratti di alta qualità, come quelli utilizzati nella ricerca medica, contengono almeno il 3% di rosavine e l’1% di salidroside.

Altre specie di Rhodiola, come R. crenulata, possono contenere una concentrazione molto più elevata di salidroside 34, 35, 36. Pertanto, l’estratto dovrebbe essere titolato in rosavina (minimo al 3%) e non in salidroside, in quanto questa sostanza non è specifica della Rhodiola rosea.

La somministrazione di rodiola andrebbe iniziata almeno 7 giorni prima del periodo in cui ci si aspetta un aumentato stress psicofisico. L’assunzione andrà quindi prolungata per tutta la durata dell’evento, fino a un paio di mesi.

Effetti Collaterali

La rodiola ha un ottimo profilo di sicurezza e rappresenta un rimedio fitoterapico sicuro, privo di effetti collaterali noti.

Negli studi sull’uomo che hanno studiato la supplementazione di rodiola, non si sono registrati effetti collaterali clinicamente rilevanti associati al trattamento.

pazienti con episodi maniacali.

Possono anche manifestarsi effetti additivi se la rodiola viene somministrata insieme ad altri rimedi adattogeni e/o stimolanti, o farmaci antidepressivi.

La sicurezza d’uso della rodiola in gravidanza non è stata stabilita. In assenza di dati, a scopo cautelativo, è da ritenersi sconsigliata in gravidanza e allattamento.


CREATINA

Creatina

Aldilà dei suoi ruoli per la salute muscolare, l’integrazione di creatina potrebbe avere benefici anche contro la stanchezza mentale.

La creatina, infatti, aumenterebbe l’energia disponibile a breve termine per le cellule cerebrali, migliorando la memoria a breve termine e la capacità di ragionamento.

La fonte principale di creatina nella dieta è data dagli alimenti carnei, mentre è assente nei vegetali.

Gli integratori di creatina possono migliorare la memoria e le capacità di pensiero nelle persone che non mangiano carne126. In effetti, uno studio ha rilevato che i vegetariani che assumevano integratori di creatina hanno registrato un miglioramento del 25-50% delle prestazioni in un test di memoria e intelligenza 127.

Tuttavia, chi mangia regolarmente carne probabilmente non otterrà gli stessi benefici 128.


COLINA E FOSFATIDILCOLINA

Colina e Fosfatidilcolina

La colina è un nutriente essenziale, necessario per la sintesi di:

  • mielina: rivestimento di alcune fibre nervose, che le protegge e ne aumenta la velocità di conduzione.

Colina e fosfatidilcolina si trovano soprattutto nelle uova (nel tuorlo), nei pesci grassi, nell’olio di soia e nel fegato e cervello animale.
Le funzioni biologiche della colina rendono la sua integrazione potenzialmente utile per prevenire o rallentare il declino cognitivo 1, 2.

In due studi osservazionali su un totale di circa 3.400 persone adulte e anziane, una maggiore assunzione alimentare di colina è risultata positivamente associata alle prestazioni cognitive 3, 4.

L’integrazione con 1.000 mg al giorno di colina ha portato a una migliore memoria verbale a breve e lungo termine, in un gruppo di adulti di età compresa tra 50 e 85 anni con problemi di scarsa memoria 5.

Una revisione di 50 studi clinici ha concluso che “la colina può avere effetti benefici sulla cognizione, ma mancano studi di alta qualità (di intervento)” 6.

Il declino cognitivo associato all’età è un fenomeno inevitabile che predispone gli individui anziani a disturbi neurologici e psichiatrici, riducendo capacità cognitive come velocità percettiva, attenzione, ragionamento.

Fosfatidilcolina

Anche la fosfatidilcolina sembra avere potenziali benefici per la salute del cervello.

In uno studio di 6 mesi, la somministrazione di fosfatidilcolina a persone con malattia di Alzheimer precoce ha migliorato la memoria in un sottogruppo di piccole dimensioni 7.

In uno studio su 80 giovani adulti sani, l’integrazione di fosfatidilcolina ha migliorato la memoria 8.

Tuttavia, altri studi su persone sane e con demenza non hanno riscontrato effetti sulla memoria 9, 10, 11.

Una dieta varia dovrebbe fornire abbastanza colina per la maggior parte delle persone, ma i vegani, che non consumano latte o uova, potrebbero essere a rischio di carenze e beneficiare di un’integrazione specifica.


CITICOLINA (CDP-COLINA)

Citicolina (CDP-colina)

La citicolina (citidina-5-difosfocolina, CDP-colina) viene usata dall’organismo per la produzione di fosfolipidi come la fosfatidilcolina.

Dopo l’ingestione, si scompone in citidina e colina, aumentando la sintesi di neurotrasmettitori e fosfolipidi cerebrali.

Studi epidemiologici hanno suggerito che la supplementazione di colina può migliorare le prestazioni cognitive, ma per questa applicazione la citicolina sembra essere più sicura ed efficace 22, 23, 24, 24a.

Una revisione di 14 studi clinici del 2005 ha concluso che la citicolina potrebbe migliorare la memoria e il comportamento nelle persone con deficit cognitivo da lieve a moderato, compresi quelli con scarsa circolazione cerebrale 25.

Una revisione del 2014 osserva che gli integratori di citicolina possono essere un aiuto nel trattamento coadiuvante di disturbi del cervello e del sistema nervoso, come alcuni tipi di demenza e disturbi della memoria associati all’invecchiamento 26.

27, 28.

La dose standard di citicolina è di 500-2.000 mg in due dosi divise (di 250-1.000 mg), di solito separate da 8-12 ore, sebbene a volte venga utilizzata anche una singola dose giornaliera.

Controindicazioni

I bambini, le donne incinte e le donne che allattano dovrebbero evitare la citicolina, a causa della mancanza di dati sulla sua sicurezza.

Effetti Collaterali

La citicolina è apparsa ben tollerata negli studi clinici 15. Gli effetti avversi più comunemente segnalati includono disturbi gastrointestinali, mal di testa transitori, ipotensione, tachicardia, bradicardia e irrequietezza 68, 17, 69, 6.

In uno studio di sicurezza sui ratti, la citicolina non ha causato effetti collaterali significativi anche a dosi particolarmente elevate (2.000 mg/kg). Il sovradosaggio a lungo termine ha tuttavia aumentato i livelli di creatinina e la mineralizzazione renale, probabilmente a causa del contenuto di fosforo 70.

La citicolina potrebbe anche esacerbare i disturbi correlati all’ipersecrezione dell’ormone adrenocorticotropo o del cortisolo, incluso il diabete di tipo 2 e il disturbo depressivo maggiore 71.


FOSFATILDILSERINA

Fosfatidilserina

La fosfatidilserina è un tipo di fosfolipide che compone le membrane cellulari. Le maggiori concentrazioni si registrano a livello cerebrale, quindi nel cervello. Pertanto, è stato suggerito che gli integratori nootropi a base di fosfatidilserina potrebbero preservare la salute del cervello 29.

In effetti, gli studi hanno dimostrato che l’assunzione di 100 mg di fosfatidilserina 3 volte al giorno può aiutare a ridurre il declino della funzione cerebrale correlato all’età 30, 31, 32.

Un integratore contenente 400 mg di fosfatidilserina ha aumentato la velocità dei calcoli matematici e ridotto gli errori in uno studio clinico su 18 giovani 33.

L’integrazione con 200-300 mg/die di fosfatidilserina ha migliorato la memoria in 3 studi clinici con 263 partecipanti (36 bambini con ADHD e 227 anziani) 34, 35, 36.

Gli alimenti più ricchi di fosfatidilserina, colina e citicolina comprendono il tuorlo d’uovo, la lecitina di soia, il cervello degli animali e l’olio di krill.

Dosi e Modo d’uso

Mancando indicazioni mediche approvate, non è stata stabilita una dose precisa di fosfatidilserina da assumere quotidianamente.

Tuttavia, in generale, gli studi clinici suggeriscono un dosaggio efficace di 200-400 mg/die .

Molti studi sono stati svolti utilizzando fosfatidilserina estratta da cervello di bovino, mentre oggi per questioni di igiene e sicurezza la fonte estrattiva di eccellenza è la lecitina di soia.

Tuttavia, le due sostanze non sembrano intercambiabili, con studi sulla fosfatidilserina di soia che hanno fallito nel replicare gli effetti positivi precedentemente osservati con la fosfatidilserina bovina.

Inoltre, negli anni, sono state studiate, spesso con risultati positivi, associazioni della fosfatidilserina con altri integratori utili per sostenere memoria e funzioni cognitive, come l’olio di pesce e il ginkgo biloba.

Alimenti con Fosfatidilserina

33, 34.




CAFFEINA

Caffeina

aumento dei livelli di adrenalina e noradrenalina e una sferzata di energia fisica e mentale12.

Una revisione ha concluso che la caffeina può migliorare la concentrazione, la vigilanza, il tempo di reazione e la memoria, quando assunta a dosi di 40-300 mg (che equivalgono a 120-720 ml di caffè americano o 1-4 caffè espressi) 13.

14.


UPERIZINA A

Uperizina A

L’uperizina A è un alcaloide estratto dal muschio Huperzia serrata. Questa sostanza aumenta i livelli di acetilcolina nel cervello, inibendo l’enzima che la degrada (acetilcolina esterasi) 43.

Il meccanismo d’azione dell’uperizina A sarebbe quindi simile a quello di alcuni farmaci per la malattia di Alzheimer (come donepezil, rivastigmina, tacrina e galantamina), ma con meno effetti collaterali 44.

Da una revisione di diversi studi emerge che l’uperzina A può avere un effetto statisticamente significativo nel ridurre il declino cognitivo durante l’Alzheimer 45.

L’uperzina A può essere associata anche a a miglioramenti nella memoria e ad altri effetti neuro-protettivi 44.

Sono comunque necessari ulteriori studi.

Huperzia serrata

ATTENZIONE: Non utilizzabile come prodotto erboristico

Morbo di Alzheimer: Huperzia serrataSi parla molto di questa pianta della famiglia dei Licopodi, perché i ricercatori ne hanno ricavato una sostanza chiamata Huperzina A che blocca l’azione di un enzima, l’acetilcolinesterasi.

Per comprendere a che cosa può servire, dobbiamo tornare a una delle prime ipotesi fatte sulla malattia di Alzheimer, la cosiddetta ipotesi “colinergica”. Questa postula che la malattia sia causata da una ridotta sintesi di acetilcolina, un neurotrasmettitore. Così, farmaci come il donepezil e la galantamina sono stati commercializzati per bloccare la degradazione di acetilcolina, inibendo l’azione dell’enzima che lo distrugge.

L’Huperzina A esercita esattamente la stessa azione del dopezil.

Ma, sebbene l’Huperzina A sia venduta come integratore alimentare in alcuni paesi (ad esempio gli Stati Uniti), stiamo parlando di una molecola farmacologica, non di una pianta, non una grande varietà di costituenti che agiscono in modo sinergico e delicato.

Se si deve utilizzare un inibitore dell’acetilcolinesterasi, è meglio prescrivere il farmaco, con l’accompagnamento di un medico e dosi controllate e ben definite.

In breve, il suo posto non è sugli scaffali di un erborista.


DMAE

DMAE

Il DMAE è un composto organico strutturalmente simile alla colina. Espleta la sua azione a livello nervoso, dove aiuta la salute del cervello con un’azione neuroprotettiva, antiossidante e neurotrofica.

Il DMAE viene prodotto naturalmente dal corpo umano. Si trova anche in piccole quantità nel pesce grasso, come salmone, sardine e acciughe. Secondo uno studio, i livelli di DMAE totale (legato ai fosfolipidi e non legato) sono di di 1,9 mg/kg nelle uova di salmone e di 0,25 mg/kg nel cervello di maiale 2.

In uno studio clinico su 60 pazienti con disturbi mentali lievi, il DMAE ha migliorato i livelli di cognizione, forza ed energia 37. Una formulazione a base di piroglutammato DMAE (1.500 mg/giorno per 6 giorni), ha invertito il deterioramento cognitivo a breve termine in 24 uomini sani 38. Tuttavia, il DMAE non è riuscito a migliorare la cognizione negli studi su persone anziane con lieve perdita di memoria e malattia di Alzheimer 39, 40, 41, 42.

Sono quindi necessari ulteriori studi su questo potenziale integratore nootropo.

Uso Orale

In uno studio clinico su pazienti con malattia di Alzheimer, 6 soggetti su 13 hanno dovuto interrompere il trattamento con DMAE a causa di sonnolenza e disturbi cognitivi 7.

Le donne in gravidanza dovrebbero evitare il DMAE perché può causare difetti alla nascita. In uno studio, ha ad esempio compromesso il metabolismo della colina negli embrioni di topo, provocando difetti come la spina bifida e un ritardo della crescita 17, 18.


RESVERATROLO

Resveratrolo

Il resveratrolo è un antiossidante che si trova naturalmente nella buccia dei frutti viola e rossi, come uva, lamponi e mirtilli.

È stato suggerito che l’assunzione di integratori di resveratrolo potrebbe aumentare l’afflusso di sangue al cervello e migliorare la funzione cognitiva e l’umore.

In questo modo, il resveratrolo potrebbe diminuire il rischio di sviluppare demenza nelle donne in postmenopausa e in altre popolazioni a rischio, come dimostrato in diversi studi clinici 135, 136, 137.

Inoltre, uno studio su un piccolo gruppo di anziani sani ha rilevato che l’assunzione di 200 mg di resveratrolo al giorno per 26 settimane ha migliorato la memoria138.

Il resveratrolo agisce dilatando i vasi sanguigni nel cervello, aumentando così la circolazione cerebrale. Inoltre, può proteggere i vasi sanguigni dai danni dei radicali liberi139.

Potrebbe anche prevenire il deterioramento dell’ippocampo, una parte importante del cervello associata alla memoria 40.

Tuttavia, come la maggior parte degli altri integratori nootropi citati in questo studio, attualmente non ci sono abbastanza studi sull’uomo per essere certi degli effetti di potenziamento cognitivo del resveratrolo 41.

Dosi e Modo d’Uso

Le prove dagli studi clinici non sono sufficienti per fornire linee guida specifiche riguardanti il dosaggio del resveratrolo.

Le dosi utilizzate negli studi cellulari sono di gran lunga superiori a quelle riscontrate negli integratori, anche in quelli che propongono dosaggi molto alti di resveratrolo 67.

In generale, gli studi a dose singola suggeriscono varie ipotesi e interpretazioni 68:

  • dosaggi superiori a 1 g/giorno sembrano ben tollerati in uno studio a breve termine, anche se sono stati segnalati altri effetti collaterali in un altro studio.

Alte dosi di resveratrolo altamente biodisponibile (pari a 5 g/die) somministrate a pazienti oncologici non hanno causato effetti collaterali gravi, ma alcuni pazienti hanno manifestato nausea e disturbi allo stomaco 69, 70.

Nonostante i numerosissimi studi pubblicati in letteratura, non è ancora possibile definire un dosaggio univoco in grado di rispondere alle differenti esigenze della popolazione.

Per il Controllo della Glicemia

In diversi studi, si è valutato l’effetto del resveratrolo sul controllo del glucosio nel sangue e sulla sensibilità all’insulina in pazienti di vario tipo 71:

  • sani.

Il dosaggio variava da 8 a 1.500 mg/giorno, per un periodo variabile da 2 settimane a 6 mesi, senza provocare effetti collaterali.

Per l’Alzheimer

Il resveratrolo ad alte dosi (da 0,5 a 2g/giorno) è stato fatto assumere a pazienti malati di Alzheimer di gravità lieve o moderata per 12 mesi, senza osservare effetti collaterali 72.

Per la Bellezza della Pelle

Nei flaconcini DAY del nostro integratore antiage X115®+PLUS3 abbiamo inserito un complesso multi-antiossidante con 150 mg di resveratrolo (150 mg), flavonoidi di melograno, cacao e olivo, con acido lipoico, astaxantina, coenzima Q10, vitamina E e biotina.

Migliorare la Biodisponibilità del Resveratrolo

È stato suggerito che la biodisponibilità del resveratrolo possa aumentare 70, 71:

  • assumendo polidatina, un glucoside naturalmente contenuto nelle fonti naturali di resveratrolo.

Effetti Collaterali

Le reazioni avverse al resveratrolo a basse dosi e a cicli di trattamento brevi sono piuttosto rare 72.

natura gastrointestinale.

Tossicità per Assunzione Orale

73.

Non sono disponibili dati sulla tossicità a lungo termine nell’uomo.

In generale:

  • dosi più elevate (2-3 g/giorno) sono state utilizzate in sicurezza per 2-6 mesi, anche se un dosaggio così elevato potrebbe generare problemi di stomaco.

Effetti Collaterali dell’Applicazione Topica

Applicato sulla pelle per un massimo di 30 giorni, il resveratrolo è probabilmente sicuro.

Interazione Farmacologiche

Nonostante la relativa sicurezza della molecola, è importante specificare come il resveratrolo possa interagire con alcune sostanze farmacologiche, quali in particolare 73:

  • farmaci anticoagulanti e farmaci antiaggreganti, per l’aumentato rischio di sanguinamento vista l’attività antiaggregante indotta dal resveratrolo;
  • farmaci metabolizzati dagli enzimi citocromiali (es. antiaritmici, statine, immunosoppressori, antistaminici ed antidepressivi), data la capacità del resveratrolo di inibire l’enzima CYP3A4 e allungare così l’emivita dei suddetti principi attivi, potenziando l’effetto farmacologico e i relativi effetti collaterali;
  • terapie antiestrogeniche, per il ruolo simil-ormonale svolto dal resveratrolo.

Avvertenze

Gravidanza e Allattamento

Utilizzato in gravidanza e durante l’allattamento, il resveratrolo potrebbe essere sicuro, quando utilizzato nelle quantità presenti negli alimenti.

Attenzione

Il vino non deve essere utilizzato come fonte di resveratrolo durante la gravidanza e l’allattamento. Negli adulti, il consumo di vino deve essere da basso a moderato: il consumo eccessivo di alcol aumenta infatti la prevalenza di infarto miocardico, cardiomiopatia, aritmie cardiache, ipertensione, shock emorragico e morte improvvisa 74, 75.

Bambini

Il resveratrolo è probabilmente sicuro quando somministrato nei bambini per un periodo fino ai 2 mesi, come spray nasale.

Interventi Chirurgici

Il resveratrolo potrebbe aumentare il rischio di sanguinamento durante e dopo un intervento di chirurgia: pertanto, si raccomanda di non utilizzare il resveratrolo nelle due settimane antecedenti a un intervento programmato.

Altre Avvertenze

Il resveratrolo potrebbe rallentare la coagulazione del sangue e aumentare il rischio di sanguinamento nelle persone con disturbi emorragici.

Inoltre, il resveratrolo potrebbe agire come estrogeno in presenza di:

  • fibromi uterini.

Si sconsiglia l’utilizzo del resveratrolo in presenza di condizioni che potrebbero aggravarsi in seguito all’esposizione agli estrogeni.

Conclusione

Pubblicità: Verità o Inganno?

I produttori di cosmetici e integratori a base di resveratrolo stuzzicano indubbiamente la curiosità del consumatore, con la promessa di una vita più sana e di una bellezza eterna. Ovviamente, queste promesse non possono essere mantenute con la sola integrazione di resveratrolo: per mantenere la pelle bella e assicurarsi una vita sana, è importante seguire un’alimentazione corretta e uno stile di vita adeguato.


ANTOCIANI

Antociani

Gli antociani sono un gruppo di pigmenti vegetali idrosolubili che si trovano comunemente nella linfa delle cellule vegetali.

Noti anche come antocianine, sono i principali fattori alla base dei colori rosso, blu e viola di alcune verdure, frutta e cereali.

Antociani negli Alimenti

Il mirtillo nero, il mirtillo rosso, il carcadè, i fiori della malva, i lamponi, l’uva rossa, la bietola rossa, la melanzana, il ribes nero e la prugna rappresentano solo alcune delle specie vegetali dalle quali è possibile estrarre con buoni risultati gli antociani.

Tuttavia, anche altri frutti come le mele, le pere, le ciliegie e diversi semi possono presentare nel loro pull di sostanze questi preziosi pigmenti.

Il colore caratteristico donato dagli antociani alla pianta o al frutto è dato dalla presenza di un gruppo chimico, noto come aglicone, che – a seconda del pH – può virare dal rosso intenso in ambiente acido all’azzurro/blu/viola in condizioni alcaline.

A Cosa Servono

Dal punto di vista biologico, l’intenso colore associato ai pigmenti antociani risulta utile per:

  • attrarre gli insetti impollinatori, così da facilitare la diffusione della pianta in natura;
  • far fronte all’azione lesiva indotta dai radicali liberi dell’ossigeno e soprattutto dalle radiazioni ultraviolette.

In ambito merceologico gli antociani vengono utilizzati come coloranti alimentari e identificati con la sigla E163.

L’additivo commerciale E163 è più comunemente derivato dalla buccia dell’uva e utilizzato per aggiungere un colore viola a marmellate, caramelle e bevande 1.

Gli antociani mostrano inoltre diverse attività farmacologiche che si manifestano principalmente nelle loro proprietà antitumorali, antiossidanti e antinfiammatorie 2.

Si presume che gli antociani riducano l’infiammazione e proteggano da condizioni come il cancro, il morbo di Alzheimer, le malattie cardiache e il diabete di tipo 2

Una revisione di 7 studi ha dimostrato che alcune capacità mentali, tra cui l’apprendimento verbale e la memoria, risultano migliorate nei bambini, negli adulti e nelle persone anziane dopo aver mangiato cibi ricchi di antociani42.

Anche un’altra recente revisione di studi RCT, il gold standard nella ricerca scientifica, suggerisce che gli antociani aumentano la memoria, l’attenzione e la velocità di elaborazione del cervello 43.

Un’altra revisione di 21 studi a lungo termine suggerisce che l’integrazione con flavonoidi migliora l’attenzione, la memoria e la velocità di elaborazione del cervello negli adulti sani, così come la memoria nei bambini e negli anziani 44.

Alcuni componenti delle bacche, inclusi gli antociani, sembrerebbero aiutare anche a rallentare la progressione del morbo di Alzheimer45, 46.

Ad esempio, in uno studio gli anziani con demenza da lieve a moderata hanno ottenuto miglioramenti significativi nella fluidità verbale e nella memoria a breve e lungo termine dopo aver bevuto 200 ml di succo di ciliegia ogni giorno per 12 settimane 47.

Alimenti Ricchi di Antociani

Frutta e verdura rossa, viola e blu in genere vantano la più alta quantità di antociani.

Ad esempio, alimenti come mais viola, melograno, melanzane, carote nere, cavolo rosso e cavolfiore viola, possono apportare da pochi mg fino a 200-300 mg di antociani per 100 grammi 5.



FONTE Magazine X115


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VITAMINA D: la Grande Guida in 8 punti

 

Parlare della VITAMINA D in poche righe è molto difficile.

Anni di raccolta dati e revisione delle guide per rendere chiaro a cosa serve, come si assume, e perché è così osteggiata dalla classe medica (non tutta)

La presente Guida sulla VITAMINA D comprende i seguenti argomenti:

  1. Argomenti generali sulla VITAMINA D
  2. Esami del sangue
  3. Come integrare la VITAMINA D
  4. Integratori di VITAMINA D
  5. Cofattori della VITAMINA D
  6. Problemi ed obiezioni intorno alla VITAMINA D (prima e dopo)
  7. Malattie e disturbi da carenza di VITAMINA D
  8. ESPOSIZIONE SOLARE e VITAMINA D

Cliccare sulle immagini o sui titoli relativi per accedere alle 8 guide specifiche per argomento.

 

Guida VITAMINA D – Parte 1

Argomenti generali sulla VITAMINA D  Che cosa è, a che cosa serve, è un ormone o una VITAMINA, i sintomi da carenza e le malattie correlate, le controindicazioni ad assumerla, le obiezioni sulla tossicità presunta.

 

Guida VITAMINA D – Parte 2

Le analisi del sangue

Guida VITAMINA D – Parte 3

Come si integra

Guida VITAMINA D – Parte 4

Gli Integratori di VITAMINA D

Guida VITAMINA D – Parte 5

I cofattori

Cofattori della VITAMINA D, altre vitamine e minerali che concorrono ad una efficace integrazione e duraturo mantenimento della VITAMINA D lavorando in sinergia.

Magnesio, VITAMINA K2, Boro, Zinco, VITAMINA A, Vitamine B2, Omega 3.

 

Guida VITAMINA D – Parte 6

Come risolvere i problemi relativi

Come mai non sale la VITAMINA D, errori comuni.

 

Guida VITAMINA D – Parte 7

Malattie e disturbi con carenza di VITAMINA D

Un elenco di disturbi e patologie correlate alla carenza di VITAMINA D: Ristabilire funzionalità integrandola.

 

 

Guida VITAMINA D – Parte 8

ESPOSIZIONE SOLARE e VITAMINA D

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Integratori di Silicio
Pelle giovane, ossa forti, articolazioni flessibili e capelli folti e resistenti.

A Cosa Serve il Silicio organico

Nel corpo umano, il silicio si concentra soprattutto nei tessuti connettivi, come tendini, ossa, grandi arterie, trachea e pelle. La sua carenza compromette l’integrità strutturale di questi tessuti 7.

Studi sulla privazione del silicio negli animali hanno evidenziato in particolare un ritardo della crescita e marcati difetti dell’osso e del tessuto connettivo 8.

Sulla base di studi preliminari, si ritiene che il silicio contribuisca ad aumentare:

  • 10;
  • la sintesi di glicosaminoglicani e la loro reticolazione nei tessuti connettivi 11, 12.

L’integrazione di silicio in una forma altamente biodisponibile potrebbe quindi avere dei benefici per promuovere la bellezza della pelle e la salute ossea, tendinea e articolare.

Gli integratori scelti da Vitamineral

Utile per il benessere di pelle, unghie, cartilagini, ossa e articolazioni

Il Silicio è un minerale indispensabile per pelle giovane, ossa forti, articolazioni flessibili e capelli folti e resistenti.

  • Altamente biodisponibile 
  • Nuova formula
  • Assorbimento sublinguale

Descrizione

Silicium G5 Siliplant è un integratore a base di Silicio organico, formulato per il benessere generale.

Il Silicio infatti è un oligoelemento essenziale per numerosi processi biochimici a livello cellulare. Aiuta a: 

  • mantenere la funzionalità di collagene, elastina e tessuto connettivo, indispensabili per avere una pelle giovane e tonica, 
  • rinforzare unghie e capelli, 
  • contrastare i danni dei radicali liberi,
  • mantenere la funzionalità di articolazioni e cartilagini. 

Benefici

Silicium G5 Siliplant è indicato per: 

  • la rigenerazione dei tessuti, compresa pelle e cartilagini, 
  • mantenere la funzionalità del collagene, 
  • favorire la funzionalità delle articolazioni, 
  • mantenere ossa sane e forti.

Modo d’uso:

Silicium G5 Siliplant deve essere assunto da 5 a 10 minuti prima dei pasti.

  • Trattamento Intensivo: da 60 a 120 ml al giorno (utilizzare il tappo dosatore) da 2 a 4 dosi da 30 ml. Durante un periodo da 1 a 6 mesi, o più, se necessario, si possono fare applicazioni topiche sulle zone che richiedono maggiore attenzione, almeno 3 volte al giorno.
  • Trattamento di Mantenimento: 30 ml al giorno prese in 2 volte (15 ml+15 ml) senza limite di tempo. Le applicazioni esterne possono essere fatte da 1 a 3 volte al dì. 
  • Poiché Silicio G5 Siliplant contiene solo estratto di Rosmarino come conservante naturale, se la temperatura in casa dovesse superare i 28-29 gradi, è opportuno riporre le bottiglie aperte in frigorifero e anche quelle che sono ancora chiuse in un locale più fresco oppure in frigorifero.

    Il prodotto può perdere le sue proprietà organolettiche e deteriorarsi solo se rimane per molti giorni esposto direttamente alla luce solare o ad elevate temperature. Il tempo di trasporto non incide sulla sua perfetta conservazione.


    Gli integratori di silice sono considerati utili al sostegno della salute di pelle, capelli e unghie, ma in realtà questo minerale è in particolare fondamentale per le articolazioni, i vasi sanguigni e il sistema scheletrico. Il complesso di silice di Terranova è decisamente più forte della maggior parte degli integratori di silice sul mercato, fornisce infatti 150 mg di silicio per ciascuna capsula. Tale concentrazione di silice organica è ricavata dai germogli di bambù, ovvero la fonte vegetale più ricca in natura di questo minerale.

    La Silice risulta indispensabile per l’assimilazione del calcio e la sua fissazione a livello osseo, e fonte di sostegno delle pareti vascolari. Il Magnifood di questa formulazione fornisce numerosi altri componenti che lavorano insieme al silicio, nella formazione e protezione del tessuto connettivo di capelli, pelle, unghie, ossa e articolazioni.

    QUALITà E PUREZZA

    Gli integratori alimentari Terranova sono completamente privi di eccipienti ottenuti con la sintesi chimica che non hanno effetti fisiologici positivi e possono addirittura essere nocivi. Terranova sostituisce i tradizionali eccipienti con nutrienti attivi di massima qualità, ceppi probiotici eccellenti e con il complesso Magnifood, un mix naturale brevettato di piante integre di provenienza biologica o selvatica.


    Silicio Organico e Acido Ialuronico

    Silicio organico ricco di sostanze mineralizzanti. 
    • In gocce
    • Vegan 
    • Sapore gradevole

    Descrizione

    Silicio Organico e Acido Ialuronico è un integratore che contiene: 

    • Silicio organico, un costituente fondamentale del tessuto connettivo in corrispondenza delle strutture ad ampio contenuto: arterie, trachea, tendini, osso e pelle. Il silicio è solubile in acqua quindi facile da assorbire attraverso la parete intestinale. Non si accumula nel corpo, anche se la quantità supplementare assunta è abbondante, 
    • Acido Ialuroinico, che viene prodotto naturalmente dal nostro organismo ed è uno dei componenti più importanti del tessuto connettivo. Una delle caratteristiche principali è la sua solubilità, utilissima ai fini dell’idratazione dei tessuti e della pelle, 
    • Benefici

    Il silicio organico: 

    • favorisce la formazione del collagene, fortifica le ossa, supporta il sistema immunitario, 
    • è utile in caso di demineralizzazione e decalcificazione ossea, 
    • mantiene la funzionalità delle cellule e migliora l’elasticità dei vasi sanguigni, 
    • è utile a pelle, unghie, capelli, smagliature e perdita di elasticità dei tessuti.

    L’acido Ialuronico:

    • conferisce elasticità, tonicità e resistenza alla pelle,
    • aumenta la plasticità delle pelle e riduce le rughe,
    • lubrifica e protegge la cartilagine tipico dell’invecchiamento articolare,
    • mantiene la funzionalità degli occhi.

    Modalità di utilizzo

    1 o 2 cucchiai una volta al giorno diluiti in acqua o puro. Agitare bene il flacone prima dell’uso.


    SILICIO NATURALE – BIO – Vegavero 120 capsule

    Il livello di silicio nel nostro corpo si riduce con l’avanzare dell’età. Tuttavia, questo minerale è coinvolto nella formazione delle ossa, capelli, unghie, cartilagine e pelle. Può essere utile integrarlo per rinforzare le ossa e i tessuti connettivi inclusi pelle, capelli, unghie.

    Il silicio di Vegavero non è sintetico, ma 100% naturale. Viene infatti ottenuto da un estratto di bambù (Bambusa arundinacea) biologico. Lo stelo di bambù è naturalmente ricco di silicio organico, che ha una maggiore biodisponibilità e bioattività.

    • 100% Biologico e naturale da estratto di Bamboo
    • Con 300 mg di Silicio per dosaggio giornaliero

    QUALITà VEGAVERO: 100% NATURALE E PRIVO DI ADDITIVI

    • 100% vegano
    • Prodotto in Germania (certificazioni ISO 9001, HACCP, GMP)
    • Senza additivi artificiali (Senza Magnesio Stearato) e OGM

    USO: Assumere 2 capsule al giorno, in corrispondenza di un pasto e con liquidi a sufficienza.

    Barattolo da 120 capsule = 60 porzioni da 2 capsule.


    Integratore a base di Equiseto ricco di Silicio

    Dr Giorgini

    Integratore alimentare a base di estratti di Equiseto, pianta naturalmente ricca di silicio in forma organica.

    • In gocce
    • Con dolcificante naturale 
    • Senza lattosio

    Descrizione

    Silicio Olimentovis è un prodotto a base di estratti di Equiseto, una pianta ricca di minerali, fra cui il Silicio.

    Benefici

    • Inoltre, aiuta a mantenere il trofismo del tessuto connettivo risultando utile per il benessere diunghie e capelli.

    Modalità di utilizzo

    COMPLESSO DI SILICE Now foods

    CON ESTRATTO DI EQUISETO – 180 compresse

    La silice è un composto naturale necessario per la produzione di collagene e glicosaminoglicano, due composti strutturali importanti per la salute della pelle e delle articolazioni. Viene utilizzato anche per migliorare la salute di capelli, rendendoli più forti e luminosi, e fortifica anche le unghie e il tessuto connettivo.

    L’Equiseto (Equisetum arvense) è una felce perenne che cresce selvaggiamente in Nord Europa e in America, così come in altri luoghi umidi e con climi temperati. Le proprietà di questa pianta sono diverse, ma i principali benefici derivano dall’elevato numero di antiossidanti e di silice. Nessun’altra pianta vanta una concentrazione così alta di questo minerale.

    Il Complesso di silice con estratto di Equiseto di Now Foods è una miscela altamente efficace formulata per ottenere un’alta biodisponibilità di nutrienti che supportano la salute di pelle, capelli e unghie, caratteristiche strutturali essenziali per la bellezza naturale, insieme all’integrità delle articolazioni e delle ossa, che rendono questo integratore un ottimo prodotto anti-aging ed altamente assorbibile.

    Studi clinici suggeriscono che l’integrazione di silice migliora la salute dei capelli rendendoli più forti e luminosi. Le stesse proprietà sono suggerite per l’integrazione di Equiseto.[1-9]

    USO

    Assumere 1 compressa da 1 a 3 volte al giorno, preferibilmente con i pasti.

    Barattolo da 180 compresse = 90 porzioni da 2 compresse.

    Attenzione: Solo per adulti. Non raccomandato per donne incinte / che allattano. Consultare un medico se si assumono farmaci (inclusi diuretici) o se si ha una condizione medica (soprattutto fegato, reni, disfunzione cardiaca). Tenere fuori dalla portata dei bambini.

    Cosa contiene:
    silice (dall’estratto di equiseto), boro (dal chelato di amminoacidi boro), cellulosa microcristallina, acido stearico (fonte vegetale), idrossipropilcellulosa, croscarmellosa sodica e rivestimento vegetale.

    Non prodotto con ingredienti di grano, glutine, soia, latte, uova, pesce, crostacei o noci. Prodotto in uno stabilimento che elabora altri ingredienti contenenti questi allergeni.

    In questo prodotto possono verificarsi variazioni di colore naturali.

    Riferimenti bibliografici

    1. Saslis-Lagoudakis CH, Bruun-Lund S, Iwanycki NE, Seberg O, Petersen G, Jäger AK, Rønsted N., “Identification of common horsetail (Equisetum arvense L.; Equisetaceae) using Thin Layer Chromatography versus DNA barcoding”, Scientific Reports, 2015 Jul 13(vedi fonte)
    2. Pallag A, Filip GA, Olteanu D, Clichici S, Baldea I, Jurca T, Micle O, Vicaş L, Marian E, Soriţău O, Cenariu M, Mureşan M., “Equisetum arvense L. Extract Induces Antibacterial Activity and Modulates Oxidative Stress, Inflammation, and Apoptosis in Endothelial Vascular Cells Exposed to Hyperosmotic Stress”, Oxidative Medicine and Cellular Longevity, 2018 Feb 14(vedi fonte)
    3. Annamaria Pallag, Gabriela Adriana Filip, Diana Olteanu, Simona Clichici, Ioana Baldea, Tunde Jurca, Otilia Micle, Laura Vicaş, Eleonora Marian, Olga Soriţău, Mihai Cenariu, Mariana Mureşan, “Equisetum arvense L. Extract Induces Antibacterial Activity and Modulates Oxidative Stress, Inflammation, and Apoptosis in Endothelial Vascular Cells Exposed to Hyperosmotic Stress”, Oxidative Medicine and Cellular Longevity, 2018(vedi fonte)
    4. Costa-Rodrigues J, Carmo SC, Silva JC, Fernandes MH., “Inhibition of human in vitro osteoclastogenesis by Equisetum arvense”, Cell Proliferation, 2012 Dec(vedi fonte)
    5. Arbabzadegan N, Moghadamnia AA, Kazemi S, Nozari F, Moudi E, Haghanifar S., “Effect of equisetum arvense extract on bone mineral density in Wistar rats via digital radiography”, Caspian Journal of Internal Medicine, 2019(vedi fonte)
    6. Marcos-Garcés V, Molina Aguilar P, Bea Serrano C, García Bustos V, Benavent Seguí J, Ferrández Izquierdo A, Ruiz-Saurí A., “Age-related dermal collagen changes during development, maturation and ageing – a morphometric and comparative study”, Journal of Anatomy, 2014 Apr 23(vedi fonte)
    7. Barel A, Calomme M, Timchenko A, De Paepe K, Demeester N, Rogiers V, Clarys P, Vanden Berghe D., “Effect of oral intake of choline-stabilized orthosilicic acid on skin, nails and hair in women with photodamaged skin” Archives of Dermatological Research, 2005 Oct(vedi fonte)
    8. Araújo LA, Addor F, Campos PM., “Use of silicon for skin and hair care: an approach of chemical forms available and efficacy”, Anais Brasileiros de Dermatologia, 2016 May-Jun(vedi fonte)
    9. Wickett RR, Kossmann E, Barel A, Demeester N, Clarys P, Vanden Berghe D, Calomme M., “Effect of oral intake of choline-stabilized orthosilicic acid on hair tensile strength and morphology in women with fine hair”, Archives of Dermatological Research, 2007 Oct 25 (Vedi fonte)

    Che Cos’è il Silicio

    da Magazine X115

    Il silicio o Acido ortosilicico è un composto inorganico con formula chimica Si(OH)4.

    Rappresenta la principale forma di silicio biodisponibile, sia per gli esseri umani che per gli animali 1.

    Negli integratori, l’acido ortosilicico viene comunemente stabilizzato con:

    • collagene: acido ortosilicico stabilizzato con collagene.

    La stabilizzazione dell’acido ortosilicico si rende necessaria per la sua tendenza a polimerizzare in agglomerati che risulterebbero scarsamente o per nulla assorbiti nel tratto gastrointestinale 2, 3.

    Vantaggi di ch-OSA rispetto ad altre forme di silicio

    Uno studio cross-over su 14 soggetti sani ha valutato la biodisponibilità di 20 mg di silicio da 3 diverse fonti: ch-OSA, acido silicico colloidale e silice erbale da equiseto.

    5.

    6.

    Al contrario, non è stato osservato alcun aumento dell’escrezione urinaria e del contenuto di silicio nel siero con il passaggio a una dieta ricca di silicio (45 mg Si/giorno per 31 giorni). L’escrezione urinaria di silicio (ma non la concentrazione sierica) è invece aumentata significativamente durante l’integrazione con estratto secco di equiseto.

    Secondo un altro studio cross-over, l’assorbimento di silicio (basato sull’escrezione urinaria del minerale) era maggiore per monometilsilanetriolo (MMST) e birra analcolica (64% della dose), seguiti da fagiolini (44%), acido ortosilicico (43%), ChOSA (17%), banane e trisilicato di magnesio (4%), e silice colloidale (1%) 6a.

    A Cosa Serve

    Nel corpo umano, il silicio si concentra soprattutto nei tessuti connettivi, come tendini, ossa, grandi arterie, trachea e pelle.

    La sua carenza compromette l’integrità strutturale di questi tessuti 7.

    Studi sulla privazione del silicio negli animali hanno evidenziato in particolare un ritardo della crescita e marcati difetti dell’osso e del tessuto connettivo 8.

    Sulla base di studi preliminari, si ritiene che il silicio contribuisca ad aumentare:

    • 10;
    • la sintesi di glicosaminoglicani e la loro reticolazione nei tessuti connettivi 11, 12.

    L’integrazione di silicio in una forma altamente biodisponibile potrebbe quindi avere dei benefici per promuovere la bellezza della pelle e la salute ossea, tendinea e articolare.

    Nel caso dell’acido ortosilicico stabilizzato con colina va inoltre valutato il contributo della colina, che probabilmente concorre a determinare gli effetti dell’integratore.

    La colina è un precursore dei fosfolipidi, che sono componenti essenziali delle membrane biologiche, ed è coinvolta nella segnalazione cellulare e nel trasporto/metabolismo dei lipidi. Uno dei suoi metaboliti, la betaina, partecipa alla metilazione dell’omocisteina in metionina 13.

    La conseguente riduzione dell’omocisteina sierica può influire positivamente sulla reticolazione del collagene 14.

    Benefici per la Pelle

    L’acido ortosilicico può stimolare la produzione di collagene e la funzione e la riparazione del tessuto connettivo.

    È stato infatti scoperto che concentrazioni fisiologiche di acido ortosilicico stimolano la sintesi del collagene di tipo I nei fibroblasti cutanei 7.

    16, 17.

    Uno studio RCT su 50 donne di età compresa tra 40 e 65 anni, con evidenti segni di fotoinvecchiamento facciale, ha indagato gli effetti dell’acido ortosilicico stabilizzato con colina (ch-OSA).

    Dopo 20 settimane di integrazione orale al dosaggio di 10 mg al giorno, è stato osservato un significativo miglioramento della rugosità (-16% contro il +8% del gruppo placebo) e della struttura di unghie e capelli 18.

    19.

    Altri ricercatori hanno descritto l’effetto positivo dell’acido ortosilicico stabilizzato con collagene marino idrolizzato a dosaggi di 600 mg/die sulla consistenza, compattezza e idratazione della pelle 20.

    Benefici per i Capelli

    È stato suggerito che un maggiore contenuto di silicio nella fibra capillare determina un tasso di caduta dei capelli inferiore e una maggiore luminosità 21.

    Probabilmente, il silicio agisce interagendo con la cheratina per formare complessi con amminoacidi e peptidi, aumentando la robustezza del capello 21, 22, 23.

    Uno studio randomizzato con 48 volontari ha studiato l’effetto di ch-OSA su individui con capelli sottili: 24 individui hanno ricevuto 10 mg di silicio al giorno per un periodo di 9 mesi 21.

    In generale, sono stati ottenuti risultati positivi nelle proprietà dei capelli, come ad esempio la resistenza alla rottura. Inoltre, l’area della sezione anteriore del capello è aumentata significativamente, mentre il gruppo placebo non ha mostrato differenze significative.

    Benefici per Ossa e Articolazioni

    24.

    27 e nei pulcini 28, 29 ha dimostrato effetti sorprendenti anche sulla crescita scheletrica e sul metabolismo osseo.

    24.

    Questo effetto è stato confermato anche negli esseri umani, dimostrando un effetto benefico sul turnover osseo, in particolare sulla formazione di collagene osseo e sulla densità minerale ossea femorale.

    Tale beneficio è stato osservato in uno studio su 136 donne con bassa densità ossea (osteopenia), nelle quali l’aggiunta di ch-OSA  al trattamento di base (1.000 mg di Ca + 20 mcg di Vit D3) ha mostrato un potenziale effetto benefico sul collagene osseo rispetto al solo Ca+Vit D3 30.

    In un altro studio, l’integrazione di ch-OSA per 12 settimane in uomini con osteoartrite del ginocchio ha portato a miglioramenti sintomatici, associati a una lieve ma significativa riduzione dei biomarcatori di degradazione della cartilagine 31.

    31.

    37.

    Altri Possibili Benefici

    Studi preliminari suggeriscono che il silicio è associato alla salute vascolare e contrasta la formazione di placche aterosclerotiche. Inoltre, potrebbe favorire una riduzione della pressione sanguigna 32, 33, 34.

    Inoltre, il silicio previene efficacemente l’assorbimento gastrointestinale dell’alluminio.

    L’alluminio è noto per la sua azione tossica a livello neuronale, e il suo accumulo nelle placche senili e nei grovigli neurofibrillari nell’Alzheimer e nel morbo di Parkinson suggerisce un possibile coinvolgimento in queste malattie neurodegenerative 35, 36, 37

    Il consumo di quantità moderatamente elevate di birra negli esseri umani e di acido orto-silicico negli animali ha dimostrato di ridurre l’assorbimento di alluminio dal tratto digestivo e di rallentare l’accumulo di questo metallo nel tessuto cerebrale 38, 39.

    Anche alcuni studi clinici hanno suggerito che l’acido silicico può ridurre sostanzialmente la biodisponibilità dell’alluminio nell’uomo 40, 41.

    Ad esempio, una ricerca ha dimostrato che le acque minerali ricche di silicio possono essere utilizzate come metodo non invasivo per ridurre il carico corporeo di alluminio sia nei pazienti con Alzheimer che nel gruppo di controllo, facilitando la rimozione del minerale attraverso le urine senza alcun effetto concomitante 42.

    Modo d’uso

    6, 43.

    Le dosi di assunzione normalmente suggerite di ch-OSA variano da 10 a 20 mg al giorno.

    Per aumentare l’apporto di acido ortosilicico si possono usare anche due silicati di metalli alcalini farmaceuticamente accettabili (Na2SiO3 e K2SiO3), che in soluzioni acquose adeguatamente diluite rilasciano acido orto-silicico.

    Inoltre, alcune forme insolubili in acqua a contatto con il succo acido dello stomaco (HCl) rilasciano quantità piccole ma biologicamente significative di acido orto-silicico.
    Queste forme includono: acido silicico colloidale (gel di silice idrata), biossido di silicio amorfo (E551), alcuni tipi di zeoliti come la zeolite A (alluminosilicato di sodio, E554; alluminosilicato di potassio, E555; alluminosilicato di calcio, E556) e la zeolite naturale clinoptilolite.

    Effetti Collaterali

    Ch-OSA è stato approvato per il consumo umano ed è noto per essere non tossico.

    43 e i 6.640 mg/kg di peso corporeo negli animali 44.


    Altre info sul Silicio le trovate:


    Altri prodotti con silice:





    Le vitamine e integratori fanno bene: Vero o falso nell’informazione

     

    Non restare impantanato da sciocche affermazioni che più vitamine uccidono o che gli antiossidanti fanno male. È giunto il momento di dare un’occhiata ai record e rivedere ciò che la ricerca medica pubblicata ha effettivamente affermato da otto decenni.
    Andrew W. Saul.

    Le vitamine ed i minerali fanno bene e funzionano secondo le nostre informazioni ed esperienze, ed è quindi per noi un dato di fatto.

    Ma è sempre vero quello che troviamo su internet quando alcuni siti ci allertano sulla tossicità delle sostanze naturali?

    Per correttezza vi riporto quanto si legge in proposito sulle vitamine ed analizziamo insieme se sono allarmi giustificati o presunti.

    Ipervitaminosi | Troppe Vitamine Fanno Male? Effetti Collaterali

    Questo è un articolo Tratto dal sito X115, un sito molto ben fatto e ricchissimo di tante informazioni giuste e fonti bibliografiche, è sempre stato un mio punto di riferimento per leggere ed informarmi, ma sulla tossicità delle vitamine si allinea purtroppo come tanti altri siti ufficiali indicando allert sulle vitamine che confondono le persone, tuttavia sono in regola con le RDA ufficiali che non abbiamo sempre contestato perché al ribasso e non sufficienti a garantire la salute. 

    In quell’articolo riportano con tutta onestà la fonte delle loro affermazioni che è il 36esimo Rapporto annuale 2018 del National Poison Data System (NPDS) dell’American Association of Poison Control Centers, il quale riporta quanto segue:

    coinvolti in tutte le esposizioni umane erano:

    • analgesici (10,8%),
    • sostanze per la pulizia della casa (7,28%),
    • cosmetici/prodotti per la cura personale (6,53%),
    • sedativi/ipnotici/antipsicotici (5,53%)
    • e antidepressivi (5,22%).

    Per i casi con esiti più gravi, le esposizioni a sedativi/ipnotici/antipsicotici sono state la classe che è aumentata più rapidamente, di 1.828 casi/anno (9,21%/anno) negli ultimi 18 anni. Solo negli ultimi 10 anni (per i casi con esiti più gravi) le esposizioni agli antidepressivi sono aumentate più rapidamente, di 1.887 casi/anno (7,02%/anno).

    Le prime 5 esposizioni più comuni nei bambini di età pari o inferiore a 5 anni erano:

    • cosmetici/personali, prodotti per la cura (12,1%),
    • sostanze per la pulizia della casa (10,7%),
    • analgesici (9,04%),
    • corpi estranei/giocattoli/varie (6,87%)
    • e preparati topici (4,69%)

    Come potete vedere non è citata alcuna vitamina o sostanza naturale fra le principali molecole responsabili di tossicità grave e morte.

    I medici oggi stanno scendendo di stima da parte del pubblico e a volte ricorrono a corsi lampo fatti dalle case farmaceutiche per stare alla moda dei tempi e dandosi il tono di quelli che conoscono le vitamine e con la loro autorevolezza, aiutati da quella nostra sottomissione culturale medica o da quello che stiamo vivendo al momento in termini di paura per la nostra salute, ci poniamo con troppa riverenza ed accettiamo tutto quello che ci dice il luminare di turno.

    I medici non sono tutti in malafede o dei mascalzoni, ma sono per lo più addestrati alla farmacologia, ed operano per il principio di precauzione, secondo cui se una sostanza non la conoscono, la temono, e ne danno poca o la sconsigliano.

    E come possono conoscere le sostanze naturali se le loro esperienze durante il tirocinio sono solo date da uso di farmaci e chirurgia?

    Letture inerenti:

    LE VOSTRE RICERCHE SU GOOGLE

    Se qui su Vitamineral cercate le malattie dalla A alla Zeta sicuramente non le troverete, ma ci sono solo le più comuni.
    Quindi potreste optare per la ricerca su google e qui vorrei mettervi in guardia poiché su quel motore di ricerca esistono senza dubbio tutte le informazioni del mondo, meno quelle che hanno già censurato, ed in risposta al vostro quesito avrete in prima battuta i siti più indicizzati, ovvero sponsorizzati che a causa degli interessi avranno raramente informazioni a voi utili e veritiere perché devono indirizzare al farmaco.

    Ad esempio, sul diabete troverete migliaia di informazioni tutte indicano che è incurabile, e voi ve ne convincerete, più o meno consciamente.
    In prima battuta non troverete mai i siti che indicano le cure alternative al diabete, intendo sempre il Tipo 2.

    Per il magnesio ci sono i calcoli e via di seguito per altre molecole naturali a basso costo e non interessanti per la casa farmaceutica, in quanto non brevettabili. (si guadagna bene solo con molecole nuove che hanno il brevetto)

    Perché fanno così?
    Il problema sta nel fatto che siete stati abituati a vedere un integratore come un farmaco, e se qualcuno vi parla di una molecola naturale siete portati a chiedere le controindicazioni, gli effetti collaterali al pari di un farmaco.
    È qui che si sbaglia, purtroppo.

    Nessun medico in medicina di base e nessuno specialista prescrive mai il magnesio insieme alla vitamina D.

    Riporto dal Manifesto della Sociosofia

    I medici tradizionali hanno i loro problemi con i pazienti governati dal principio dell’auto-salute, poiché questi sono autonomi e ragionano con la propria testa. Nel nuovo rapporto tra paziente e medico, i due sono partner nel processo terapeutico. Un nuovo codice etico e deontologico dei medici deve concedere un ruolo di primo piano alle idee e ai concetti del paziente e concedergli ampio spazio nelle consultazioni.

    Il medico informa e consiglia il paziente e lo incoraggia a prendersi la responsabilità sulla propria salute.

    Il medico diffonde l’insegnamento su come vivere sani e ascolta quello che hanno da dire i pazienti.

    Soprattutto, l’arte medica consiste nel fare solo lo stretto necessario per l’autoguarigione del paziente. Difatti, un chirurgo impara in due anni a fare bene un’operazione, ma è dubbio che impari in vent’anni di pratica a riconoscere quando sia meglio non fare l’operazione.

    Un medico specialista che lavora in uno dei moderni ospedali istituiti da Sai Baba, ha dichiarato:

    «Qui i medici non danno solamente aiuto specialistico, ma ascoltano pazientemente anche tutte le narrazioni relative alle difficoltà di questa povera gente. La sola azione di ascoltare i loro problemi e le loro sofferenze cura il 90% della malattia».

    Poiché la necessaria riforma del sistema sanitario richiede che essa sia razionale ed economica, ogni spreco dev’essere evitato. Il fattore più importante per il successo della guarigione è costituito dalla coscienziosità, dalla responsabilità e dall’impegno del medico nei confronti del paziente.

    Il nuovo modo di vedere la medicina promette di ottenere finalmente, per la prima volta nella storia, uno stato di salute soddisfacente per tutti. Ma la premessa a questo è che i medici cambino le loro abitudini e inizino veramente a prestare attenzione a quello che dicono i pazienti.

    «Purtroppo, l’amore incondizionato è assente nell’attività medica, tanto a livello tecnico quanto professionale, in ogni parte del mondo. Nelle facoltà di medicina di qualunque università non esistono programmi di studio che trattino le relazioni umane nella cura di un essere umano»,

    ha detto un medico, discepolo di Sai Baba.

    Quando le persone si fidano del proprio medico e capiscono la funzione dei trattamenti, la loro salute migliora.

    Anche trattamenti semplici come un massaggio o un cambio di alimentazione possono manifestare risultati strabilianti, che fanno sentire nuovamente bene il paziente.
    Gli “scienziati” e gli “esperti” del regime negano ogni validità ad ogni procedura non ortodossa, giustificando ogni successo della medicina alternativa con l’“effetto placebo”.

    Ma anche se fosse solo effetto placebo, se ciò che il terapeuta fa suscita fiducia e funziona, si tratta di una cura valida.

    Se il placebo risiede nelle capacità del guaritore di attivare le funzioni immunitarie e di ripristino funzionale del corpo del paziente, questo costituisce un fattore non misurabile, standardizzabile o commercializzabile.
    (dal Manifesto della Sociosofia)

    Una classe di Burocrati e buttafuori

    Cosa sono diventati oggi i medici


    Ma le circolari ministeriali non mandano mai gli effetti negativi di farmaci e vaccini?
    Sono solo burocrati e buttafuori.

    IL MARKETING olistico e chi c’è dietro

    A seconda di chi vende, se erborista, farmacista o influencer, tenderà ad esaltare i poteri curativi del rimedio erboristico o vitaminico anche se il contenuto dell’integratore è scarso, perché in effetti c’è del vero a dire che le vitamine sono efficaci per la cura e prevenzione delle malattie, ma sarebbe compito dei ricercatori indipendenti esporre le proprietà dei nutrienti, non dei venditori che mirano al fatturato e magari vogliono venderti un integratore di Cardo Mariano che contiene solo il 40% del totale, senza poi considerare il dettaglio della qualità oltre che la quantità.

    Nel marketing, un modo per influenzare l’opinione pubblica è quello di creare una reazione emotiva che porti le persone a schierarsi da un lato o dall’altro, quindi sull’onda emotiva acquistare qualcosa perché fa molto bene. Tuttavia con le raccomandazioni che si danno come fosse un farmaco, con elenco di effetti collaterali e la raccomandazione di chiedere al medico, fa pensare al consumatore che chi vende si preoccupi per noi ed è etico, quindi valuterà tutta la questione in modo positivo e fiducioso.
    Questo è marketing, ovvero un modo accattivante di convincerti manipolando il tuo cervello, martellandolo di nozioni mediche ed incutendo paure spesso sopravvalutate talvolta minimizzando gli effetti ed i poteri di una sostanza naturale, proprio per il fatto che l’integratore in questione contiene poco principio attivo.
    Noi sappiamo per esperienza diretta che le vitamine e la fitoterapia sono efficaci nelle quantità e per la durata delle cure.
    Ovvero se ti hanno fatto credere che integrare solo 1 grammo di vitamina C sia curativo, stai assumendo un placebo.

    Abram Hoffer diceva che:

    • l’unico effetto collaterale delle vitamine è di non prenderne abbastanza.
    • Una vitamina può avere l’effetto di un medicinale, ma un medicinale non potrà mai avere l’effetto vitaminico.

    Linus Pauling scriveva su “Come vivere più a lungo e sentirsi meglio”, p. 274:

    • Non lasciatevi fuorviare né dalle autorità mediche né dai politici. Scopri quali sono i fatti e prendi le tue decisioni su come vivere una vita felice e come lavorare per un mondo migliore.

     

     




    Cosa fare con l’Omocisteina Alta

    Blackboard with the chemical formula of Homocysteine.  Crediti immagine Laboratorio Valsambro

    L’Omocisteina è un aminoacido contenente zolfo, non fornito dalla dieta.

    Viene sintetizzata nell’organismo durante il metabolismo della Metionina (un amminoacido essenziale introdotto attraverso gli alimenti).

    I cibi ricchi di Metionina includono carne, albumi e prodotti della pesca.

    Sebbene l’Omocisteina sia naturalmente presente nel nostro corpo, l’Omocisteina alta nel sangue è associata a un aumentato rischio di malattie cardiovascolari, tra cui trombosi venosa, aterosclerosi, ipertensione, malattia coronarica e ictus.

    A Cosa Serve

    L’Omocisteina rappresenta un intermedio metabolico nella sintesi della cisteina (un altro amminoacido) a partire dalla Metionina.

    La cisteina, a sua volta, è importante per la sintesi di glutatione e taurina.

    L’Omocisteina può essere convertita in cisteina o riciclata in Metionina con l’ausilio di specifiche vitamine del gruppo B.

    Metabolismo

    Il metabolismo dell’Omocisteina richiede specifici enzimi e adeguate quantità di alcune vitamine, in particolare vitamina B6, vitamina B12 e acido folico (vitamina B9).

    Di conseguenza, l’Omocisteina alta può dipendere da carenze vitaminiche, come quella di Folati e vitamine B6 e B12.

    Se il normale metabolismo dell’Omocisteina viene alterato, questo amminoacido si accumula nel sangue e l’Omocisteina alta può provocare danni alle pareti dei vasi sanguigni.

    Fa Male alla Salute?

    Un livello troppo alto di Omocisteina nel sangue è chiamato Iperomocisteinemia.

    Si tratta di una condizione sfavorevole per la salute, in quanto l’Omocisteina alta è stata ripetutamente collegata a un aumentato rischio di:

    • mortalità per qualsiasi causa 6, 7, 8, 9, 10, 11.

    Fa Davvero Male al Cuore?

    Gli studi osservazionali hanno dimostrato che livelli elevati di Omocisteina nel sangue sono collegati a un rischio maggiore di malattie cardiache e ictus 12, 13, 14.

    È stato ipotizzato che tale rischio derivi da un’attività predisponente dell’Omocisteina sullo sviluppo dell’aterosclerosi.

    A causa di queste controversie, l’American Heart Association non considera l’Omocisteina un fattore importante per le malattie cardiache 20, 21.

    Una meta-analisi di studi randomizzati controllati ha riportato che, su chi ha già avuto un ictus, l’integrazione di vitamine B (B6, B9 e B12) riduce del 13% il rischio di un nuovo ictus e del 17% il rischio di morte cardiovascolare 53.

    Fa Ingrassare

    Di per sé, l’Omocisteina alta non fa ingrassare. Tuttavia, le persone obese o sovrappreso tendono ad avere livelli di Omocisteina più alti rispetto alle persone normopeso 54, 55. Allo stesso tempo, tendono ad avere livelli ridotti di vitamina B12 e acido folico.

    Valori Normali

    L’Omocisteina viene comunemente dosata nel sangue.

    Di norma non si richiede il digiuno, ma un pasto ricco di proteine può aumentare significativamente i livelli di Omocisteina. Pertanto, alcuni medici raccomandano il digiuno durante la notte prima di un esame del sangue, per garantire risultati più accurati.

    In base alle fonti e al laboratorio, esistono classificazioni leggermente variabili degli intervalli di normalità ma in linea generale:

    il valore normale di Omocisteina è inferiore a 15 micromoli per litro (µmol/L).
    Nota bene:
    poiché ogni laboratorio usa diversi reagenti ed ottiene differenti range consultare il proprio referto.

    Un livello superiore viene definito iperomocisteinemia.

    A seconda della gravità, l’iperomocisteinemia può essere 22:

    • Lieve o Moderata: 15-30 µmol/l;
    • Intermedia: 30 – 100 µmol/l;
    • Grave o Severa: > 100 µmol/l.

    Secondo gli studi, l’iperomocisteinemia lieve interessa il 5-7% della popolazione generale 56.

    Cause

    Le più comuni cause di Omocisteina alta comprendono:

    • Stile di vita, soprattutto fattori come:
    • Determinati farmaci, tra cui:

    alimentazione come Causa di Omocisteina Alta

    L’Omocisteina alta può dipendere dalla carenza di alcune vitamine del gruppo B, in particolare di:

    • Folati (vitamina B9) 1, 23.

    Gli studi hanno osservato che l’Iperomocisteinemia è più comune tra chi segue una dieta vegetariana o vegana, probabilmente a causa dei livelli più bassi di vitamina B12.

    Anche una maggiore assunzione di caffè è stata associata a una più elevata concentrazione di Omocisteina nel sangue.
    Tuttavia, non sembra esserci alcuna associazione significativa tra il consumo moderato di caffè (da 3 a 4 tazze al giorno) e il rischio di malattia coronarica 23.

    Sintomi

    Alti livelli di Omocisteina di per sé non provocano sintomi.

    Tuttavia potrebbero manifestarsi i sintomi della sottostante condizione che ha causato l’innalzamento dell’Omocisteina.

    I sintomi di una carenza di Folati e vitamina B12, ad esempio, comprendono:

    • pelle pallida,
    • debolezza,
    • facile affaticamento,
    • lingua gonfia e piaghe in bocca,
    • cambiamenti d’umore,
    • parestesie (formicolii),
    • problemi di crescita nei bambini.

    Come Abbassare l’Omocisteina

    Dieta e Integratori

    Il modo migliore per prevenire l’aumento dell’Omocisteina è assicurarsi che la dieta contenga adeguate quantità di Folati (vitamina B9), vitamina B12 e vitamina B6.

    • Le stesse vitamine sono anche disponibili sottoforma di integratori. Un dosaggio indicativo potrebbe essere quello di 3,4mg/die di vitamina B6, 400 mcg/die di acido folico e 9mg/die di vitamina B12 46a.

      Pur risultando efficaci nel diminuire l’Omocisteina alta, questi integratori non sembrano prevenire le malattie e i disturbi associati all’Omocisteina alta, come le patologie cardiache, la disfunzione cognitiva, la demenza e l’osteoporosi 47, 17.

      La betaina (così come il suo precursore colina) è un altro integratore efficace per abbassare l’Omocisteina, così come l’N-Acetilcisteina (NAC).

      La N-acetilcisteina orale sembra anche ridurre l’omocisteina, che quando presente ad alti livelli rappresenta un fattore di rischio indipendente per le patologie cardiovascolari 51.

      In uno studio su 60 persone con malattie cardiache, l’integrazione di NAC (600mg/die) e acido folico (5mg/die) per 8 settimane ha abbassato i livelli di omocisteina e migliorato la salute dei vasi sanguigni 52.

      In un altro studio su quasi 100 pazienti che avevano avuto un infarto, la NAC ha accelerato il recupero, riducendo la durata delle degenze e quasi dimezzando il rischio di un nuovo infarto 53.

      Anche l’olio di pesce, ricco di omega-3, può diminuire i livelli di Omocisteina 47a.

      Consigli su Cosa Mangiare

      Secondo uno studio, il 45,4% di tutte le morti cardiometaboliche (per malattie cardiache, ictus e diabete di tipo 2) verificatesi negli USA nel 2012 era attribuibile a una dieta non ottimale, in particolare
      ai seguenti fattori di rischio53:

      • elevata assunzione di sodio (9,5%),
      • bassa assunzione di noci e semi (8,5%),
      • alta assunzione di carni lavorate (8,2%),
      • bassa assunzione di grassi omega-3 (7,8%),
      • basso apporto di verdure (7,6%) e frutta (7,5%),
      • alto consumo di bevande dolcificate artificialmente (7,4%).

      Attività Fisica

      Sebbene l’esercizio fisico aumenti l’Omocisteina nel breve periodo, a lungo termine si associa a livelli più bassi di Omocisteina e a un aumento del colesterolo HDL.

      Una revisione sistematica di 34 studi ha scoperto che un esercizio fisico regolare può essere in grado di ridurre i livelli di Omocisteina 48.

      Uno studio specifico sui pazienti con morbo di Parkinson ha scoperto che i pazienti che svolgevano attività fisica regolare mostravano livelli più bassi di Omocisteina 49.

      Smettere di Fumare

      Sia il fumo che l’esposizione al fumo passivo possono essere causa di Omocisteina alta 26, 27.

      Pertanto, smettere di fumare può aiutare a ridurre i livelli di Omocisteina 50.

      Gestione dello Stress

      Diversi studi hanno scoperto che lo stress può aumentare i livelli di Omocisteina.

      Pertanto, utilizzare delle tecniche per ridurre o gestire meglio lo stress può essere utile per abbassare l’Omocisteina, oltre a migliorare la salute in generale.

      Uno studio, ad esempio, ha dimostrato che lo yoga può aiutare a ridurre i livelli elevati di omocisteina51. Anche il Tai Chisi è dimostrato efficace in tal senso 52.

      Fonte: Magazine X115



    Omocisteina Stop MTHFR-T

    Con vitamine B6, B12 e acido folico

    Ingredienti: Betaina, magnesio glicerofosfato, cellulosa microcristallina°, gomma arabica°, SAMe (S-adenosil Metionina disolfato tosilato), vitamina C (acido ascorbico), colina tartrato, zinco gluconato, (L-)serina, vitamina B3 (niacina, nicotinamide), vitamina B5 (pantotenato di calcio), vitamina B6 attivata (piridossale-5-fosfato), vitamina B2 attivata (riboflavina 5-fosfato di sodio), vitamina B1 (tiamina cloridrato), acido folico attivato (L-metilfolato di calcio), biotina, vitamina B12 attivata (5-deossiadenosilcobalamina e metilcobalamina). °Agente di carica. °°Antiagglomerante.

    • Folato metabolicamente attivo
    • Elevata biodisponibilità
    • Fornisce 1.000 mcg di Folato per porzione

    l’acido folico ad alte dosi può mascherare la carenza di vitamina B-12. Consultare il medico in caso di gravidanza/allattamento, assunzione di farmaci (in particolare fenobarbital, fenitoina, primidone e metotrexato) o patologie mediche (in particolare qualsiasi condizione che coinvolga malassorbimento di nutrienti).


    Sifar Nutra B Active Trio

    30 Compresse Sublinguali

    Forme di Vitamina B12 attiva, cioè Metilcobalamina, Adenosilcobalamina, Idrossicobalamina.

    ad Alta concentrazione di forme attive 

    500 μg Adenosilcobalamina e 500 μg Metilcobalamina

    1000 μg per ogni capsula

    (Il simbolo μg è uguale a mcg ovvero microgrammi)


    Vitamina B 12 Attivata Giorgini

    • 100 ml in forma liquida, 100 dosi,
    • 1 ml al giorno in qualunque momento, direttamente in bocca o diluito in acqua. Contagocce graduato incluso nella confezione.
    • Ogni dose contiene 1000 mcg di 5-deossiadenosilcobalamina, metilcobalamina

     


    Nutrisorb B 12 – Biocare – flacone da 15 ml

    • basso dosaggio (adatto a bambini e neonati)
    • contiene 25 ug idrossicobalamina (vit B 12 attivata)

     


    L’Importanza della Vitamina B12

    Una risorsa indispensabile per il nostro benessere – Come riconoscerne le carenze e porvi rimedio in modo naturale

    Simona Vignali

    Lo sapevi che anche chi non è vegetariano o vegano può soffrire di una carenza di vitamina B12?

    La cattiva alimentazione, lo stress, le alterazioni del tratto digerente e di quello intestinale, più frequenti di quanto si creda, possono impedire o ridurre notevolmente l’assimilazione di questa vitamina, con gravi conseguenze. La carenza di vitamina B12 provoca una serie di sintomi che possono ripercuotersi sul sistema nervoso, il sistema motorio, la produzione di energia, il metabolismo, gli stati dell’umore, perfino il grado di fertilità. E può colpire a tutte le età, con danni irreversibili al feto, se presente durante la gravidanza.

    Depressione, ansia, fatica cronica, ritardo dello sviluppo, autismo, sindrome di Asperger, disturbo da deficit di attenzione, sterilità, neuropatia, gambe irrequiete, perdita di appetito. E se fosse carenza di vitamina B12? Niente paura.

    Questa condizione può essere facilmente curata, purché la diagnosi sia precoce.

    Simona Vignali, naturopata di grande esperienza, ci insegna a conoscere questa vitamina indispensabile per il nostro benessere, a riconoscerne i segni di carenza a tutte le età e a capire qual è il dosaggio corretto per ogni condizione. Spiega inoltre quale forma di integratore di B12 è più efficace e dove trovarla negli alimenti.


     




    Guida Vitamina D – Parte 6
    Problemi ed obiezioni intorno alla Vitamina D (prima e dopo)

    Come risolvere i problemi relativi

    Prima

    consulta la guida num. 4).

    assumere integratori in genere, sia solo una moda. Niente di più sbagliato, e se proseguirai nel leggere queste guide integrerai la Vitamina D nel modo giusto e potrai confermare ai detrattori che non è tossica come insegnano alle università, anzi è molto utile in qualsiasi patologia.

    integratori alimentari, per sopperire a ciò che manca negli alimenti, e sappiamo che oggi il cibo è meno nutriente, e per la vita che facciamo sono aumentati i fabbisogni, vogliamo portare a conoscenza tutte le persone che leggeranno come si può riuscire ad integrare ciò che manca all’organismo, e di conseguenza migliorare le condizioni psico-fisiche, senza ricorrere alle medicine, sempre piene di effetti collaterali.

    La classe medica ha capito in ritardo di avere sbagliato a tralasciare la spetto nutrizionistico legato alla salute, basti vedere cosa danno da mangiare negli ospedali e case di cura.

    Dopo

    altri cofattori di vitamina D e per questo fallire nell’integrazione, ma è comunque possibile “correggere il tiro”.

    trovare il dosaggio di mantenimento.

    1. Perché i medici di base non vogliono prescrivere l’esame della Vitamina D e gli integratori giornalieri?
      ▶️ Perché i medici sono riluttanti a prescrivere abbastanza vitamina D?
      Altre ragioni sono da ricercare in un:
      ▶️ Errore matematico di calcolo delle RDA (dosaggi raccomandati) per difetto da parte della FDA (Food and Drug Administration)

      ▶️Ma anche per presunte ragioni economiche e di scelte politiche per ridurre la spesa sanitaria, ma anche per non perdere gli introiti generati da contratti tra case farmaceutiche ed i governi.
      “Persone sane ed in salute non vanno a comprare medicine.”
      ▶️
      Leggi Vitamina D e Politica

      ▶️ Le leggi fondamentali dei micronutrienti di Abram Hoffer
      ▶️ Approfondimenti: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4210929
    2. Perché la vitamina D non sale nonostante l’integrazione e l’esposizione al sole?
      Leggi il presente documento dove sono elencati
      ▶️ i Fattori che compromettono l’assorbimento del vitamina D nel sangue.

      ▶️ PFAS e correlazione con il metabolismo della vitamina D
      ▶️ Il Deficit di magnesio è la causa trascurata di un basso livello di vitamina D?
      ▶️ La terapia con statine a lungo termine riduce il livello sierico di vitamina D
    3. Perché la stessa dose di vitamina D non funziona per tutti allo stesso modo?
      ▶️ Ecco i motivi e le condizioni per cui ognuno risponde in modo diverso e come scoprire il proprio dosaggio.
    4. Quali sono gli Effetti della Vitamina D sul Paratormone e perché deve stare vicino al range minimo?
      ▶️ Effetti della Vitamina D sul Paratormone.
      ▶️ lo spiega la Prof.ssa Maria Rosaria Ambrosio dell’Università degli studi di Ferrara in questa video-Intervista
    5. Che altri effetti ha la vitamina D?
      ▶️ La Vitamina D e Coenzima Q10 diminuiscono l’effetto negativo delle statine

      ▶️ La vitamina D e la N-acetilcisteina (NAC) aumentano entrambe il Glutatione, un ottimo antiossidante
      ▶️  Vitamina D, acidi grassi omega-3 e serotonina: qual è la relazione?
    6. La Vitamina D provoca Stitichezza?
      ▶️ Vitamina D e Costipazione – quale relazione
    7. Perché i dolori sono aumentati con l’assunzione di vit D?
      ▶️ Aumento del dolore con vitamina D

    Letture inerenti:


    Vitamine D3 consigliate da Vitamineral oppure guarda la Lista completa degli integratori più usati da altri utenti

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    Il Biossido di silicio, tanta confusione in attesa del responso Efsa

     

    LA DOMANDA:

    Magnesio stearato e biossido di silicio…si trovano in molti integratori. Vanno bene o fanno male consumarli?

    Sul Magnesio Stearato ho già dato le mie risposte, vedi articolo Stearato di magnesio, un mito da sfatare o un additivo da temere?

    Cercando di rispondere una volta per tutte a questa frequente domanda che segnala un “presunto” allarme da parte dei consumatori riguardo al Biossido di silicio, antiagglomerante o sostanze facilitatrici della conservazione di alimenti e compresse, sarò molto pratica e pragmatica, ma non sarà una risposta conclusiva fintanto che la ricerca scientifica non porterà prove inconfutabili di non tossicità di questo additivo, che a differenza del magnesio stearato trattasi di sostanza derivante da nanoteconologia, già in uso nell’industria alimentare dagli anni ’90, anche a nostra insaputa, oserei dire.

    Per un principio di precauzione e proprio perché non sappiamo di cosa si tratta veramente sarebbe da evitare come tutte le altre sostanze non presenti su un piatto e quindi per noi irriconoscibile dal punto di vista alimentare e pratico, perché non è che abbiamo mai sentito il bisogno di andare a comprare “un etto di biossido di silicio” come alimento.

    Facendo ricerche su internet riguardo alla questione c’è molta confusione ma nessun dato certo. Da un lato gli schierati contro e dall’altro i produttori che, sostenuti ancora dalla presente legislazione in materia, si sentono autorizzati ad usarla, ma anche a rispondere ai toni allarmistici con un nulla di fatto. Quindi non avendo trovato altri modi per confezionare gli integratori continuano ad usare Biossido di silicio. È molto evidente che c’è una situazione di stallo nella legislatura europea per la sicurezza alimentare perché mentre da un lato le normative non sono cambiate, dall’altro si crea un clima di sospetto ed incertezza che non fa bene a nessuno, creandosi un terreno fertile per il dubbio ad oltranza, dando la sensazione che non ci si può fidare di nessuno.

    Ma è davvero un additivo da evitare?

    Purtroppo non è dato di saperlo e continueremo a fare come se non fosse pericoloso oppure per principio di precauzione ad evitarlo?

    Se non fose che è presente in quasi tutti gli integratori più noti ed alimenti di largo consumo non avremmo da affrontare il problema.


    Riepilogo della storia

    Il biossido di silicio (E 551) autorizzato già come additivo alimentare dal 2008 ha avuto, 10 anni dopo, una revisione con aggiunta di ulteriori studi.

    Rivalutazione del biossido di silicio (E 551) come additivo alimentare da parte dell’EFSA

    Gli studi hanno sempre riguardato il tipo di Biossido di Silicio detto “amorfo” quindi sicuro, ma non del tipo detto “cristallino, usato per scopi non alimentari e pericoloso per inalazione.

    Questa la valutazione di EFSA:

    Il biossido di silicio (E 551) è autorizzato come additivo alimentare nell’Unione europea (UE) in conformità all’allegato II e all’allegato III del regolamento (CE) n. 1333/2008 sugli additivi alimentari e i criteri di purezza specifici sono definiti nel regolamento della Commissione ( UE) n. 231/2012.

    In questo parere, il gruppo di esperti scientifici non ha preso in considerazione i dati ottenuti con la silice cristallina (un cancerogeno IARC di classe 1 per inalazione (IARC, 1997 )) perché solo la forma amorfa del biossido di silicio è autorizzata come additivo alimentare.

    Inoltre

    Il gruppo di esperti scientifici ha osservato che tra questi tre tipi di biossido di silicio, il SAS è l’unico autorizzato come additivo alimentare (E 551) e che il SAS sotto forma di “silice colloidale” non è autorizzato.

    Premesso che, in generale noi dovremmo mangiare cibi davvero nutrienti, e non doversi ingozzare di integratori da mane a sera, non è che gli additivi menzionati vadano bene o male in senso assoluto, ma visto che si trovano dappertutto bisogna convenire qual è il male minore tra il non assumerli affatto (certamente riscontrato che sono utili) ed assumerli con piccole parti di addivito di origine comunque naturale. La terza via è trovare quegli integratori venduti “senza” biossido di silicio. 

    La scelta di integratori con o senza troppi additivi.

    Fra tutti gli additivi che usano i produttori ce ne sono alcuni (tanti) da tenere lontani, ma se vediamo Biossido di silicio e stearato di magnesio in un integratore, sono quelli che ci dovrebbero preoccupare di meno in quanto provenienti da molecole naturali, ed anche perché le dosi sono infinitesimamente piccole, ovvero per avere un dosaggio considerato tossico si dovrebbe ingoiare tutta la confezione e per diversi giorni.

    D’altra parte si possono effettuare delle scelte e quindi trovare quelli “senza” ma oltre ad essere più costosi (e poi comunque conterranno altri additivi) non si trovano facilmente.
    Quindi usare il buon senso ci porta a scegliere, laddove possibile, di usare le materie prime per la maggior parte degli integratori e quindi polveri pure invece che capsule e compresse.

    Infatti per assumere vitamina C, Magnesio, Potassio, N-acetilciteina, Metilsulfonilmetano, ashwagandha ecc  si possono scegliere quelli in polvere, ma Non tutti gli integratori si trovano in commercio al pubblico nella forma pura, comunque ce ne sono tanti.

    Infine, essendo queste scelte influenzate anche dal fattore economico, e vista la non pericolosità delle due sostanze citate, preferisco non scagliarmi contro una via di mezzo che possa permettere a sempre più persone di integrare piuttosto che non integrare affatto perché non se li possono permettere.
    Certo non consiglio quelli da supermercato o da banco in farmacia (alcuni) e per le persone frequentemente allergiche a sostanze di vario tipo, consiglio l’evitamento della maggiorr parte degli additivi.

    Cerchiamo di essere sensibili ma anche pragmatici ed obiettivi nell’affrontare queste tematiche risolvibili con il buon senso, senza associarci all’onda di terrorismo.

    Nel corso di questo ultimo decennio ho avuto modo di frequentare forum con presenza di medici e fra le varie testimonianze potrei citare persone, medici e professionisti del settore che hanno formato schieramenti da una e dall’altra parte per dividersi ancora, a seconda se facevano parte di una azienda del “senza” o meno.

    • Prof. Giuseppe Genovesi raccomandava solo di evitare il biossido di titanio alle sue pazienti di Sensibilità chimica multipla, notoriamente ultrasensensibili alle sostanze chimiche.
    • Dr Giordo in una intervista rispose a questa domanda dicendo che ci sono altri veleni veri di cui preoccuparsi.

    D’altronde, se si assumono abbastanza grammi di vitamina C come acido ascorbico, tra i più potenti antiossidanti e chelanti, possiamo metterci al riparo da molte sostanze chimiche e metalli pesanti, ahimè presenti ovunque, dal cibo, all’acqua e persino nell’aria.
    Altrimenti perché assumerei 20 grammi di acido ascorbico al giorno?

    Non viviamo in una epoca che ci garantisce sicurezza rispetto a quello con cui veniamo in contatto.

    Cos’è il Biossido di silicio?

    La silice (silica in inglese) è un composto naturale formato da due degli elementi più abbondanti sulla Terra: silicio (Si) e ossigeno (O2).
    Per questo motivo, è conosciuta anche come biossido di silicio (SiO2).
    La silice rappresenta il minerale principale della sabbia ed è per questo estremamente diffusa in natura. Basti pensare che la crosta terrestre è costituita per il 59% da silice.
    Il biossido di silicio si trova naturalmente nel corpo umano, nell’acqua potabile e in molte piante, come ad esempio:

    ▶ verdure a foglia verde
    ▶ barbabietole
    ▶ peperoni
    ▶ riso integrale
    ▶ avena
    ▶ erba medica.

    Il biossido di silicio viene anche aggiunto a molti alimenti, farmaci, cosmetici e integratori.

    Allo stato attuale delle conoscenze, la silica è considerata un additivo assolutamente sicuro, sebbene le forme cristalline inalate ripetutamente possano causare gravi danni ai polmoni (silicosi).

    PS
    Infatti sto leggendo le schede tecniche del biossido di silicio che mostrano i produttori di integratori e gli indici di pericolosità sono a carico dei lavoratori che la maneggiano e che potrebbero inalarla, pertanto devono usare maschere.

    Uso negli Alimenti

    Come additivo alimentare, la silice (E551) funge da antiagglomerante, per evitare l’aggregazione dei vari ingredienti.
    Nei farmaci e negli integratori, viene utilizzata per evitare che gli ingredienti in polvere si attacchino, specialmente quando si producono le compresse.
    La silice colloidale viene anche utilizzata come chiarificante per vino, birra e succo.

    La ricerca ha dimostrato che la silica è un ingrediente alimentare sicuro.
    Il suo apporto alimentare non si accumula nel corpo e viene eliminato attraverso i reni.
    Allo stesso modo, i ricercatori non hanno trovato alcun legame tra il biossido di silicio assunto per bocca e l’aumentato rischio di cancro.
    La Food and Drug Administration (FDA) americana ha riconosciuto il biossido di silicio come additivo alimentare sicuro.
    Inoltre, gli studi non hanno trovato prove del fatto che il biossido di silicio (come additivo negli alimenti) possa influire sulla salute riproduttiva, sul peso alla nascita o sul peso corporeo.

    Uno studio del 2008 che ha seguito soggetti per 15 anni ha scoperto che livelli più elevati di silice nell’acqua sembravano ridurre il rischio di demenza. Un aumento di 10 mg/die di silice nell’acqua potabile è stato associato a un ridotto rischio di demenza dell’11%.

    Nel 2018 l’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha esortato l’Unione Europea a imporre linee guida più rigorose sul biossido di silicio, fino a quando non sarà possibile effettuare ulteriori ricerche. Le preoccupazioni degli Esperti si concentravano sulle particelle di dimensioni nanometriche (alcune delle quali erano inferiori a 100 nm) 2.

    Conclusioni sulla genotossicità

    non ha sollevato preoccupazioni riguardo alla genotossicità.
    I risultati ottenuti con SAS con altri usi nonché con nano-SAS intenzionalmente ingegnerizzati non sono stati considerati rilevanti dal gruppo di esperti scientifici per la rivalutazione del biossido di silicio (E 551).

    Silica e Silicosi

    L’inalazione di polvere di silice cristallina può portare a silicosi, bronchite o cancro ai polmoni.

    Questo perché la polvere si deposita nei polmoni e con i suoi microcristalli appuntiti irrita continuamente il tessuto, riducendo le capacità polmonari.

    Il rischio di silicosi è superiore per i lavoratori delle miniere, dell’industria siderurgica, della sabbiatura o delle costruzioni.

    Il Gel di Silice fa Male?

    Il gel di silice (o silice colloidale) è una forma amorfa e porosa di biossido di silicio (silice), utilizzata come essiccante.

    Il gel di silice si trova generalmente racchiuso in bustine all’interno dei prodotti più disparati, quando è necessario evitare che l’umidità danneggi il prodotto.

    Il gel di silice non è di per sé dannoso per la salute. Sfortunatamente, i bambini piccoli possono scambiare i sacchettini che lo contengono per cibo, caramelle o giocattoli e mangiare il gel di silice o l’intero pacchetto.

    In questi casi il pericolo più importante è dato dal rischio di soffocamento.

    Fonti Bibliografiche: leggete anche voi quello che ho letto per farvi una vostra idea e scegliere consapevolmente.




    Integratori di vitamine e minerali
    Guida generale per iniziare

    15° Legge di Hoffer

    Gli integratori vitaminici e minerali sono classificati fra gli alimenti anche se, presi a dosi più alte di quelle raccomandate, hanno effetti curativi.
    Poiché molte malattie nascondono una carenza di elementi nutritivi, queste trovano giovamento dalla integrazione sostenuta e costante di vitamine e minerali.

    Integrazioni di vitamine e minerali, per sempre o a cicli e quanto?

    Questa una delle domande più richieste nel gruppo Vitamineral e considerato che non siamo esperti, ma solo persone che hanno deciso di informarsi per proprio conto e sperimentano su stessi, la risposta, o le risposte che si potrebbero dare sono molteplici, ma non facili e nemmeno ideali per tutti quelli che mi leggeranno.

    Dedicherò quindi del tempo a dare la mia versione di buon senso nella applicazione pratica delle integrazioni e leggendo anche fra le righe le esperienze e gli umori di questo gruppo molto vario, ma anche caratterizzato da una certa omogenea e genuina voglia di conoscere e sapere come aiutare il corpo ad essere più performante o risolvere qualche problemino.

    Premesso che per iniziare ad integrare in autonomia è consigliato prima farsi una piccola cultura di come funzionano le vitamine e minerali e perché sono importanti, se avete deciso che è la strada giusta per voi dovrete stabilire un vostro progetto per ognuna di queste sostanze. Cioè testare la carenza attraverso esami ematici e poi integrare, ed in seguito controllare di nuovo i valori dopo un tempo ragionevole da 3 a 6 mesi.

    Il consiglio è quello di iniziare a conoscere una vitamina alla volta, sperimentarla e passare alla successiva, e volendo anche in ordine alfabetico come fa la mia amica Alessandra.

    Testare le vitamine ed i minerali è sempre necessario?

    Per dirla giusta, sarebbe da fare una analisi di tutti i minerali e vitamine, cioè testare nel sangue quali di queste sono in carenza, ed integrare di conseguenza ciò di cui si è carenti.

    Ma è davvero così semplice ed attuabile nella pratica?

    Ostacoli creati dai medici

    Attendibilità degli esami

    Conclusioni 

    Si può integrare le vitamine in due modi.

    1. per soddisfare una nutrizione carente, con dosaggi medio-bassi
    2. per avere un effetto terapeutico, quindi dosaggi più alti

    INTEGRARE IN AUTONOMIA O RIVOLGERSI AL CONSULENTE (MEDICO, NATUROPATA, COACH)

    incentivando il “FAIDATE”. Un modo di procedere talvolta obbligato, intricato e non privo di errori, ma con pochissimi rischi in quanto di troppe vitamine non è mai morto nessuno.

    Ovviamente, in presenza di patologie importanti che richiedono per forza di cose uno specialista, mi esonero dal consigliare il FAIDATE.

    Tuttavia ci sono condizioni specifiche che i pazienti hanno imparato a gestire e sanno quali esami devono controllare di più. Personalmente credo che ci sono delle situazioni in cui una persona abbia davvero bisogno di essere guidata verso una gestione della propria salute, ma non fino al punto di renderla dipendente da un consulente a pagamento il cui scopo è spesso solo il lucro sulle problematiche patologiche.

    Il vero guaritore è colui o colei che indirizza verso una certa autonomia

    e non si fa stampella di nessuno, né per soldi né per gloria o ego. (Morena)

    date

    QUALI ESAMI E TEST SONO DISPONIBILI

    Le principali vitamine utili da testare sono:

    • Le liposolubili:
      • Vitamina A
      • solo in condizioni particolari decise dal medico (Non definisce l’utilità dell’integrazione)
    • Vitamina E
  • Le idrosolubili:
    • Vitamina B12 Totale (non fornisce una misurazione della vitamina B12 attiva che è disponibile per le cellule dell’organismo).
      • Vitamina B12 attiva (olotranscobalamina)
      • MMA sul siero
      • MMA sulle urine
      • Anticorpi Anti-Fattore intrinseco
    • Folati
    • Vitamina B1 (Tiamina)
    • Vitamina B2 (Riboflavina)
    • Vitamina B6 (Piridossina)
    • C (Esame inutile per definire la carenza)
  • MINERALI
    • Ferro
      • Ferritina + trasferrina
    • Magnesio sierico (Cerca magnesio nel plasma, quindi inutile per definire la carenza)

      • Zinco
      • Calcio
        • Calcio Ionizzato (Più preciso)
      • Fosforo
      • Sodio
      • Potassio
      • Cloro
      • Selenio

    Non tutti i laboratori propongono pacchetti interessanti e completi. Ognuno di loro ha un profilo di vitamine diverso e spesso bisogna fare richieste aggiuntive.

  • link a vari laboratori

    Tornando alla domanda iniziale prendiamo in considerazione solo 4 nutrienti che ritengo essenziali e giusti per iniziare da qualche parte. La vitamina D, il Magnesio, la vitamina K2 e la vitamina C.
    Gli altri nutrienti li tratterò in un altro capitolo.

    • Il Magnesio: non se ne può fare a meno e quindi è da prendere sempre, ma se capita un giorno o due di dimenticarlo vorrà dire che il corpo attingerà alle riserve che ha immagazzinato nelle cellule quando integravate.

    LE MIE GUIDE

    VITAMINA D:

    MAGNESIO:




    Le Vitamine e Minerali: cosa sono e a cosa servono?

    Crediti immagine a MandalaBeauty

    Non prescrivere mai un farmaco finché è possibile dare consigli alimentari.
    (Ibn al-Nagis, medico arabo del XIII secolo)

    In ogni alimento si distinguono macronutrienti e micronutrienti.

    I micronutrienti formano la piccola parte rimanente costituita da vitamine, acidi grassi e amminoacidi essenziali, sali minerali.

    Si tratta di sostanze indispensabili alla vita che vanno assunte con gli alimenti, poiché l’organismo non è in grado di produrle.

    Storia

    eliminazione di scorie e sostanze tossiche, migliorano i meccanismi difensivi del sistema immunitario, partecipano alla trasformazione di zuccheri, grassi e proteine, contribuiscono alla produzione dei neuromediatori.

    (minerali, acidi grassi e amminoacidi essenziali). Essi contribuiscono a completare e potenziare l’attività delle vitamine secondo quello che è stato definito ‘principio dell’orchestra’.

    enzimi (manganese, rame, zinco), fanno parte di ormoni (iodio tiroideo).

    ‘oligoelementi’.

    L’identificazione

    La storia della Medicina della prima metà del Novecento è caratterizzata da una sorta di gara intrapresa dagli scienziati per isolare e sintetizzare la struttura molecolare delle diverse vitamine. Ogni nuova scoperta veniva premiata con il Nobel nella disciplina della Chimica o della Medicina.

    Le interazioni

    Le vitamine e i minerali subiscono l’influenza favorevole o antagonista da parte di diversi fattori (altri micronutrienti, temperatura, luce, pH).

    Il ‘principio dell’orchestra’

    Cosa Sono le Vitamine

    Le vitamine sono piccole molecole organiche, necessarie in modeste quantità per il normale funzionamento e la sopravvivenza dell’organismo.

    Nella maggior parte dei casi, le vitamine devono essere assunte attraverso la dieta , o almeno dovremmo perché non possono essere sintetizzate dall’organismo, ma il cibo è meno nutriente di 50 anni fa.

    sono indispensabili per la vita, e “ammina”, poiché in origine si riteneva fossero delle ammine.

    ammina della vita“.

    Caratteristiche

    Le vitamine sono accumunate dalle seguenti caratteristiche:

    • ma funzionano meglio prese poco e spesso, che in una unica grande megadose.
    • per molte vitamine anche l’eccesso (ipervitaminosi) è pericoloso per la salute.
      (ma non quanto i farmaci, e appena si smette l’integrazione torna tutto a posto)

    Vitamine Sintetizzabili dall’Organismo

    Gli esseri umani sono in grado di sintetizzare in una certa misura solo alcune vitamine.

    Ad esempio, la vitamina D viene prodotta nella pelle esposta alla luce solare, mentre la Niacina può essere sintetizzata dall’amminoacido triptofano.

    Inoltre, la vitamina K e alcune vitamine del gruppo B vengono sintetizzate dai batteri intestinali. Tuttavia, molte di queste vitamine vengono utilizzate localmente nell’intestino, con uno scarso contributo al soddisfacimento delle richieste dell’organismo.

    Quali Sono

    Attualmente si conoscono 13 vitamine:

    • Vitamina A (retinoidi e carotenoidi)
    • Vitamina B1 (tiamina, aneurina, vitamina anti-beri-beri)
    • Vitamina B2 (riboflavina, vitamina G)
    • Vitamina B3 (niacina, acido nicotinico, vitamina PP)
    • Vitamina B5 (acido pantotenico)
    • Vitamina B6 (piridossina)
    • Vitamina B7 (biotina o vitamina H)
    • Vitamina B9 (acido folico, più correttamente folati)
    • Vitamina B12 (cobalamina)
    • Vitamina C (acido ascorbico e ascorbati)
    • Vitamina D (colecalciferolo ed ergocalciferolo)
    • Vitamina E (tocoferoli e tocotrienoli)
    • Vitamina K (vitamina K1 e K2)

    Le “False” Vitamine

    Il lettore più attento avrà notato che nell’elenco mancano alcuni numeri, come la vitamina B4 e la vitamina B8.

    Queste lacune si devono al fatto che delle vitamine inizialmente considerate tali sono poi state “revocate”, in quanto prive dei requisiti necessari per essere considerate delle vere vitamine.

    Per questo motivo vengono talvolta utilizzati impropriamente i termini:

    • vitamina B4 in riferimento alla colina;
    • vitamina B8 in riferimento all’inositolo;
    • vitamina B10 in riferimento all’acido 4-aminobenzoico (PABA);
    • vitamina B11 in riferimento all’acido pteril-epta-glutammico;
    • vitamina B13 in riferimento all’acido orotico;
    • vitamina F in riferimento agli acidi grassi essenziali acido linoleico e acido alfa-linolenico;
    • vitamina P in riferimento ai flavonoidi in generale o ad alcuni specifici, come la quercetina o l’esperidina;
    • vitamina J in riferimento alla colina.

    Vitamine Idrosolubili e Liposolubili

    Le tredici vitamine attualmente conosciute si possono dividere in due categorie, in base alla relativa solubilità in acqua e oli:

    • vitamine idrosolubili: sono solubili in acqua ma non nei grassi;
    • vitamine liposolubili: sono solubili nei grassi (e solventi organici) ma non in acqua.

    La seguente immagine riporta l’elenco completo delle vitamine idrosolubili e di quelle liposolubili.

    L’utilità della suddetta classificazione riguarda principalmente l’assorbimento e il destino metabolico delle vitamine assunte con la dieta.

    La solubilità di una vitamina influenza infatti il modo in cui viene assorbita, trasportata, immagazzinata ed escreta dall’organismo.

    La seguente tabella riassume le più importanti differenze tra vitamine liposolubili e vitamine idrosolubili.

    Vitamine liposolubili

    • Le riserve corporee possono sopperire a periodi più o meno lunghi di privazione alimentare. Di conseguenza, non devono essere necessariamente assunte quotidianamente (a condizione che l’assunzione media nel tempo sia adeguata)
    • Poiché le vitamine liposolubili vengono immagazzinate, possono dare tossicità quando assunte a dosi molto elevate. Ciò è particolarmente preoccupante per le vitamine A e D, che possono essere tossiche se assunte in eccesso.
    • Le vitamine liposolubili si trovano in associazione con grassi e oli negli alimenti. Vengono anche assorbite meglio quanto assunte insieme a una fonte di grassi, per cui in caso di integrazione se ne consiglia l’assunzione ai pasti.
    • Resistono meglio al calore, ma anche alla luce e all’ossidazione

    Vitamine idrosolubili

    • A causa della ridotta permanenza nell’organismo, è necessaria un’assunzione regolare di vitamine idrosolubili con la dieta per evitare carenze
    • Non vengono accumulate nell’organismo in modo apprezzabile (ad eccezione della vitamina B12) e sono facilmente escrete attraverso l’urina
    • Ad eccezione della vitamina B12, che viene fornita solo da alimenti di origine animale, le vitamine idrosolubili sono sintetizzate dalle piante e si trovano sia negli alimenti vegetali che in quelli animali.
    • In generale, le vitamine idrosolubili vengono distrutte più facilmente durante la cottura rispetto alle vitamine liposolubili.

    Funzioni

    A differenza dei macronutrienti (carboidrati, proteine e lipidi), le vitamine non servono come fonte di energia per il corpo e non hanno nemmeno una funzione strutturale (non partecipano direttamente alla costruzione dei tessuti).

    Contribuiscono invece alle reazioni deputate alla produzione di energia e facilitano i processi metabolici e fisiologici in tutto il corpo.

    Le vitamine sono essenziali per il metabolismo cellulare. In particolare, molte vitamine (soprattutto quelle del gruppo B) regolano centinaia di reazioni metaboliche agendo come coenzimi.

    Ogni singola vitamina possiede una moltitudine di funzioni specifiche. Tuttavia, a livello generale possiamo affermare che:

    • le vitamine liposolubili sono invece necessarie per promuovere la crescita, la riproduzione e la salute.
    • Vitamina A: Supporta la crescita cellulare, la funzione immunitaria, lo sviluppo fetale e la vista. Più in generale, è coinvolta nella regolazione della crescita e della specializzazione (differenziazione) di quasi tutte le cellule del corpo umano.
    • Vitamina B2: Costituisce i coenzimi FAD e FMN che svolgono un ruolo importante nella produzione di energia, nel metabolismo di grassi, droghe e tossine, e nella protezione dai radicali liberi.
    • Vitamina B3 – Niacina: Costituisce il coenzima NAD+ e NADP+, che partecipa al metabolismo energetico, al mantenimento dell’integrità del genoma, al controllo dell’espressione genica e alla comunicazione cellulare. Può essere utilizzata per trattare la dislipidemia.
    • Vitamina B5: Costituisce il coenzima A, interviene nel metabolismo dei nutrienti per produrre energia e nella sintesi di grassi, colesterolo, ormoni steroidei, vitamine liposolubili, acetilcolina e melatonina.
    • Vitamina B6: Costituisce il coenzima di numerosi enzimi coinvolti nel metabolismo degli aminoacidi e nella sintesi di niacina, emoglobina e neurotrasmettitori (come serotonina, dopamina e GABA).
    • Vitamina H o B7: Costituisce il coenzima degli enzimi decarbossilasi e trans carbossilasi.
    • Vitamina D: Favorisce l’assorbimento intestinale di calcio e fosforo e influenza la mineralizzazione ossea. È molto importante per il normale funzionamento dei sistemi neuromuscolare e immunitario.
    • Vitamina E: Agisce come antiossidante proteggendo gli acidi grassi polinsaturi delle membrane cellulari dalla distruzione ossidativa.
    • Vitamina K: Necessaria per la sintesi epatica di diversi fattori di coagulazione del sangue. Svolge un ruolo importante anche nella salute delle ossa e del cuore

    Per quanto riguarda Sali Minerali nella Dieta, Funzioni e relative carenze consulta il sito X115


    Le mie raccolte sulle interazioni e sinergie fra vitamine e minerali