Ruolo dei nutrienti per la salute delle orecchie e miglioramento degli Acufeni

Trattamenti alternativi dell’acufene: medicina alternativa

“Poiché la medicina occidentale è rimasta ampiamente infruttuosa nel trattamento dei sintomi dell’Acufene, molti medici e pazienti si sono rivolti a opzioni terapeutiche alternative per ridurre la sofferenza dei pazienti e migliorare la loro qualità di vita.

Sebbene la ricerca nella medicina complementare/integrativa continui ad essere scarsa e inconcludente , gli studi puntano verso gli effetti positivi dell’agopuntura, dei rimedi erboristici, degli integratori alimentari, degli antiossidanti, della melatonina e dell’ipnosi sull’acufene.

Sebbene l’efficacia di questi trattamenti sia incoerente e possa dipendere dalle circostanze specifiche del paziente, gli studi riconoscono che ogni trattamento vale la pena provare alla luce dei potenziali benefici essendo non invasivo e ben tollerato.”

Quindi abbiamo trovato alcuni studi sui seguenti integratori di vitamine, minerali ed amminoacidi:

  • Potassio
  • Magnesio
  • Zinco
  • Vitamina A (beta-carotene)
  • Vitamina B-12
  • Vitamina C
  • Vitamina D
  • Folati
  • Taurina

Consigliamo, per nostra esperienza, di non ricorrere ad integratori multivitaminici, specie se indirizzati proprio al disturbo degli Acufeni poiché non garantiscono i dosaggi di efficacia. Benché sembrino così comodi da assumere, è meglio usare integratori singoli per ciascun nutriente, a garanzia di maggiore efficacia e con migliori speranze di attenuare i disturbi dell’orecchio.

La serie di soluzioni nutraceutiche che andiamo a presentarvi sono già in parte vitamine e minerali che usiamo per mantenimento della salute in generale. Per chi si approccia per la prima volta alle integrazioni può sembrare una novità, ma è essenziale capire che più integratori lavorano meglio assieme. Quindi affidarsi solo ad una vitamina o un minerale per migliorare gli acufeni, non è una buona strategia.

È bene sapere che la carenza di vitamine e minerali colpisce in ogni distretto del corpo e proprio gli organi più piccoli con microcircolazione, sono i primi a risentirne.

Vitamite e integratori: i benefici per le orecchie

Tratto da Amplifon

Minerali per la salute delle orecchie

come la perdita dell’udito legata all’età, le infezioni dell’orecchio e il tinnito (ronzio nelle orecchie). Ecco uno sguardo più da vicino ad alcuni di questi minerali.

MAGNESIO

Il Magnesio previene i danni all’orecchio interno

Magnesio può svolgere un ruolo importante nel proteggere le nostre orecchie dagli effetti dannosi del rumore. I suoni forti stimolano la produzione di molecole di radicali liberi nel nostro orecchio, che danneggiano le delicate cellule ciliate dell’orecchio interno. Poiché queste cellule ciliate sono necessarie per trasmettere il suono dall’orecchio al cervello, questo danno può portare alla perdita dell’udito indotta dal rumore.

POTASSIO

Il Potassio aiuta a convertire il suono

ZINCO

Lo Zinco combatte i batteri e i virus

Nota: Controllate il vostro medico prima di aggiungere un supplemento di Zinco alla vostra routine, soprattutto se prendete antibiotici o diuretici, perché lo Zinco può interagire negativamente con questi tipi di farmaci.

Vitamine per la salute dell’orecchio

FOLATI

Folati per combattere i radicali liberi

tasso più lento di perdita dell’udito.

L’attività dei radicali liberi può ridurre il flusso di sangue all’orecchio interno e danneggiare le delicate cellule sensoriali del nostro orecchio, necessarie per un udito sano. E una volta che queste cellule sono distrutte, non possono ricrescere.

VITAMINA D

La vitamina D mantiene forti le ossa dell’orecchio

VITAMINA A e C

Il Magnesio con le vitamine A e C

aiutare a prevenire i danni all’udito indotti dal rumore.

Il legame tra il tinnito e le vitamine

carenza di vitamina B12 hanno sperimentato un miglioramento significativo dopo aver ricevuto iniezioni intra-muscolari della vitamina. Lo Zinco è un altro nutriente che a volte viene propagandato per migliorare i sintomi dell’acufene, ma gli studi non sono riusciti a dimostrare un legame significativo tra l’integrazione di Zinco e il sollievo dall’acufene.

Amminoacidi ed Acufeni

TAURINA

Parliamo della Taurina.

invertire la perdita dell’udito biologico. I danni alle orecchie si verificano nelle cellule nervose responsabili della conversione del suono in segnali elettrici che il cervello può interpretare. Queste cellule nervose dipendono dalla circolazione del calcio per funzionare bene. Quando questa circolazione di calcio si riduce, la Taurina aiuta a ripristinarla e a mantenerla a livelli ottimali.

  • – https://doi.org/10.1016/j.heares.2010.09.0

Altri studi sull’Acufene


Riuscire a dormire con Acufeni

Utilizzare erbe calmanti e sedative finche non riuscite a gestire l’Acufene o migliorarlo con itegratori e strategie proposte.

Quindi saranno utili: Valeriana, Biancospino, Passiflora, Tiglio ecc…


CHE COS'è L'ACUFENE

Dalla pagina Acufene.it (tutto quello che devi sapere sul fischio all’orecchio)

L’acufene viene scientificamente definito come la percezione di un suono in assenza di stimoli esterni. Circa il 20% della popolazione mondiale lo ha avvertito almeno una volta mentre il 2% ne soffre.  Le cause responsabili della genesi di tale fastidio possono essere molteplici e anche molto sfumate.

Diversi elementi sono chiamati in causa come possibili fattori scatenanti tra cui patologie occlusive dell’orecchio esterno, alcuni trattamenti farmacologici, esposizione a rumori intensi, disturbi dell’articolazione temporomandibolare, processi di invecchiamento delle strutture recettoriali dell’orecchio interno, alimentazione, probabilmente tutti coinvolti con importanze diverse, nella genesi dell’acufene, motivo per cui si parla di “patogenesi multifattoriale”.


VITAMINA B12

Acufene e vitamina B12

Come noto l’acufene è una percezione uditiva la cui esatta origine e natura è sconosciuta: può derivare da una sorgente o da un punto trigger nella coclea, nel tronco cerebrale o in altri centri e punti dove non è però presente alcun generatore acustico rilevabile.

Fra i modelli più accreditati c’è quello formulato dal neurofisiologico Jastreboff che considera l’acufene una percezione sottocorticale e il risultato dalla trasformazione di una debole attività neuronale.

17 persone sono risultate carenti di vitamina B12 (42,5%), considerando quali valori normali 250 pg/ml. Dall’analisi dei risultati è emerso che i pazienti carenti di vitamina B12 trattati con questa hanno registrato miglioramenti statisticamente significativi dei punteggi, sia di quello relativo al tinnito misurato con questionario, sia di quelli relativi alla gravità del disturbo misurato con scana analogica visiva (VAS).

I risultati di questo studio supportano l’ipotesi che la correzione di un’eventuale carenza di vitamina B12 può migliorare l’acufene.


STRATEGIE PER L'ACUFENE

Come Curare l’Acufene in Modo Naturale

Importanza di una Dieta Equilibrata

come curare l'acufene in modo naturale

Una dieta ben bilanciata non solo promuove la salute generale ma può anche influire sulle condizioni dell’acufene. L’alimentazione gioca un ruolo cruciale nel modulare il nostro stato di salute, e alcuni nutrienti specifici hanno mostrato la capacità di influenzare positivamente i sintomi dell’acufene.


CONSIGLI ALIMENTARI

Cosa non mangiare per gli acufeni?

Nella gestione dell’acufene, la dieta gioca un ruolo cruciale. Alcuni alimenti e sostanze possono, infatti, esacerbare i sintomi, rendendo fondamentale conoscerli e possibilmente evitarli. Tra questi, gli alimenti ricchi di sale sono in cima alla lista. Un’eccessiva assunzione di sale può portare ad un aumento della pressione sanguigna, che a sua volta può aggravare i sintomi dell’acufene. Allo stesso modo, alimenti contenenti alti livelli di zuccheri raffinati possono alterare i livelli di zucchero nel sangue e peggiorare i sintomi.

Altri stimolanti come la caffeina e l’alcol sono noti per influenzare negativamente l’acufene. La caffeina, in particolare, può stimolare l’attività nel cervello in modo che possa aumentare la percezione dei suoni dell’acufene. Analogamente, l’alcol, alterando il flusso sanguigno nell’orecchio interno, può intensificare i sintomi. È quindi consigliabile limitare il consumo di caffeina e alcol per coloro che cercano di gestire l’acufene in modo più efficace.

È inoltre importante considerare gli alimenti che possono innescare reazioni allergiche o sensibilità, poiché queste condizioni possono contribuire alla comparsa o all’aggravamento dell’acufene. Alimenti come i latticini o il glutine, per esempio, possono essere problematici per alcune persone. Monitorare la propria risposta a questi alimenti e regolare la dieta di conseguenza può offrire un certo sollievo dai sintomi dell’acufene.

Cosa bere per acufeni?

bere abbondante acqua durante il giorno può aiutare a ridurre i sintomi dell’acufene, mantenendo il corpo e le vie circolatorie ben idratate. Questo è particolarmente importante dato che anche una lieve disidratazione può peggiorare i sintomi.

Le tisane, in particolare quelle con proprietà rilassanti e anti-infiammatorie come la camomilla o lo zenzero, possono offrire sollievo. Queste bevande non solo promuovono il rilassamento, ma possono anche avere effetti positivi sulla circolazione, potenzialmente benefici per chi soffre di acufene.

Alcuni studi suggeriscono che il tè verde, ricco di antiossidanti, può avere effetti benefici. Gli antiossidanti nel tè verde possono proteggere le cellule dell’orecchio interno e migliorare la circolazione, possibilmente aiutando a ridurre i sintomi dell’acufene. Tuttavia, dato il contenuto di caffeina nel tè verde, il suo consumo dovrebbe essere moderato, specialmente per coloro sensibili agli stimolanti.

I frullati di frutta e verdura possono essere un ottimo modo per integrare la propria dieta con nutrienti essenziali che possono supportare la salute dell’udito e ridurre l’infiammazione, fattori chiave nella gestione dell’acufene. Scegliere ingredienti ricchi di magnesio, potassio e antiossidanti può fornire un contributo positivo alla riduzione dei sintomi.

Il Ruolo del Magnesio nella Dieta

Alimenti ricchi di magnesio, come verdure a foglia verde, noci e semi, sono stati collegati a una riduzione dei sintomi dell’acufene. Il magnesio, un minerale essenziale, svolge un ruolo vitale in numerosi processi corporei, compresa la funzione nervosa e la circolazione sanguigna. Integrare la propria dieta con cibi ricchi di magnesio può non solo contribuire a una salute generale ottimale ma anche offrire un sollievo specifico per chi soffre di acufene.


L’Impatto degli Stimolanti

Evitare stimolanti come caffeina e alcol può anche essere benefico, poiché possono aggravare i sintomi dell’acufene. Queste sostanze possono influire negativamente sulla qualità del sonno e aumentare i livelli di stress, creando un circolo vizioso che può peggiorare la percezione dell’acufene. Ridurre o eliminare questi stimolanti dalla propria dieta può contribuire significativamente a gestire i sintomi dell’acufene, portando a una migliore qualità della vita.

Uso di Integratori e Erbe Naturali

L’approccio alla cura dell’acufene attraverso integratori naturali ed erbe è una via esplorata con interesse crescente. Questo metodo si basa sulla premessa che alcuni supplementi possono influenzare positivamente la circolazione sanguigna e l’equilibrio nutrizionale del corpo, offrendo potenziali benefici per coloro che soffrono di acufene. Tra i più discussi vi sono il Ginkgo biloba e lo Zinco, entrambi noti per le loro proprietà uniche che potrebbero contribuire alla gestione dei sintomi dell’acufene.


GINKGO BILOBA

Ginkgo biloba

Il Ginkgo biloba è celebre per la sua capacità di migliorare la circolazione sanguigna, particolarmente verso il cervello e le estremità del corpo. Questa erba, usata per millenni nella medicina tradizionale cinese, si pensa abbia effetti positivi anche sulla circolazione nell’orecchio interno, luogo chiave nella percezione dell’acufene.

Alcuni studi suggeriscono che il Ginkgo biloba possa ridurre i sintomi in alcuni pazienti, anche se la ricerca è ancora in fase di approfondimento. Importante è consultare il proprio medico prima di iniziare qualsiasi integrazione, per assicurarsi che non ci siano interazioni con altri farmaci in uso.


ZINCO

Zinco

L’importanza dello Zinco nella salute dell’orecchio è ben documentata, con una carenza di questo minerale che può essere correlata a casi di acufene. Lo Zinco svolge un ruolo cruciale in molteplici processi cellulari, compresa la neurotrasmissione, e il suo apporto adeguato può contribuire al benessere dell’udito.

Integratori di Zinco possono quindi essere considerati come parte di un approccio di cura, specialmente per coloro la cui dieta potrebbe non fornire quantità sufficienti di questo nutriente essenziale. Come sempre, è vitale discutere di questa integrazione con un professionista della salute, per assicurarsi che gli integratori di Zinco siano una scelta sicura e appropriata basata sul proprio stato di salute e storia medica.


TERAPIE DEL SUONO

Terapie del Suono e Ambienti Acustici

La terapia del suono rappresenta una frontiera promettente nel trattamento dell’acufene, sfruttando il potere dei suoni esterni per modificare la percezione del disturbo o per mascherarlo completamente. Tale approccio, altamente personalizzabile, spazia dall’uso di apparecchi acustici a generatori di suono bianco, fino a includere app mobili specificamente sviluppate per chi soffre di acufene. Queste tecnologie non solo offrono un sollievo immediato dal ronzio costante ma possono anche, nel tempo, aiutare il cervello a “riconfigurarsi”, riducendo così la percezione dell’acufene.

  • Il ricorso a suoni di fondo, quali il rumore bianco o i suoni rilassanti della natura, emerge come una strategia efficace per mascherare l’acufene. Questo metodo si basa sul principio della distrazione sonora, che può aiutare a ridurre l’impatto del ronzio o del fischio all’interno dell’orecchio, migliorando la concentrazione e favorire il rilassamento. Suoni come il mormorio di un ruscello, il fruscio delle foglie o la pioggia delicata possono creare un ambiente acustico più piacevole, che aiuta a distogliere l’attenzione dai sintomi dell’acufene.
  • L’impiego di apparecchi acustici può rivelarsi particolarmente utile quando l’acufene è accompagnato da perdita dell’udito. Questi dispositivi non solo amplificano i suoni esterni, ma possono essere programmati per generare specifici suoni di mascheramento che aiutano a neutralizzare il suono dell’acufene. In questo modo, gli apparecchi acustici possono facilitare una doppia funzione: migliorare la capacità di udire l’ambiente circostante e contemporaneamente ridurre la percezione dell’acufene, offrendo un significativo sollievo ai pazienti.

Fonte articolo:

CONDROITINA, UNO STUDIO SPERIMENTALE

Supplementazione magnesio e condroitina solsfato: nuovo protocollo farmacologico per l’acufene




Taurina, l’amminoacido diverso

Taurina

(tratto dal portale scientifico amminoacidi.com)

La Taurina è un prodotto di decomposizione degli amminoacidi solforati cisteina e metionina.

In contrasto con l’interpretazione molto diffusa, nel caso della Taurina non si tratta di un amminoacido in stretto senso scientifico perché non contiene nessun gruppo carbossilico. Si tratta più precisamente di un cosiddetto amminoacido solfonico.

La Taurina è importante per l’organismo in quanto consente il mantenimento del corretto funzionamento di organi e cellule. A questo punto parliamo brevemente della Taurina per le sue capacità come la stabilizzazione del bilancio di liquido nelle cellule, il suo effetto antiossidante e la sua presenza relativamente elevata nel muscolo cardiaco.

La Taurina è importante per il muscolo cardiaco

Nelle cellule del cuore, la concentrazione di questo legame simile agli amminoacidi è nettamente superiore rispetto a quella degli altri amminoacidi. Con il 50% detiene la gran parte dell’intero pool di amminoacidi liberi nel cuore. Inoltre, la Taurina oltre ad un effetto antiaritmico ha anche un effetto inotropico positivo sul muscolo cardiaco, ciò significa che aumenta la regolarità e la forza delle contrazioni cardiache. La Taurina ha la proprietà di regolare la pressione sanguigna e la supplementazione di Taurina è sensata per ridurre un livello di colesterolo elevato perché la Taurina stimola il flusso biliare.

Fonti

Taurine and the heart, Cardiovascular Research, Volume 27, issue 3, (pp. 358-363)

Storia e curiosità sulla Taurina

Toro’ che significa toro.

Che Cos’è

da Magazine X115

La Taurina è un amminoacido di importanza vitale per il normale funzionamento del corpo umano. L’organismo è in grado di sintetizzare Taurina a partire da altri amminoacidi. Tuttavia, in circostanze di aumentato fabbisogno, il contributo della dieta diventa fondamentale.

Per questo motivo, la Taurina viene attualmente considerata un aminoacido condizionatamente essenziale.

Tra gli alimenti ricchi di Taurina si ricordano 1, 2:

Alcune persone possono facilmente sviluppare carenze di Taurina, come neonati prematuri, vegani e pazienti con malattie croniche del fegato, del cuore e dei reni 3, 4.


Taurina, dove si trova nel corpo umano

Dal sito chimichamo

La biosintesi avviene nel pancreas del corpo umano, attraverso un processo chiamato via dell’acido solfinico della cisteina. Si ottiene infatti a partire dalla cisteina che si trasforma in acido cistein-solfonico incorporando ossigeno. La reazione è catalizzata dall’enzima sulfinoalanina decarbossilasi appartenente alla classe delle liasi.

L’acido cistein-solfonico perde biossido di carbonio e si trasforma in acido sulfinico noto come ipotaurina.

L’ipotaurina si trasforma in Taurina per azione della ipotaurina deidrogenasi appartenente alla classe delle ossidoreduttasi.

Usi

È naturalmente presente in parecchie aree dell’organismo come il cervello, il cuore ed il muscolo scheletrico. Non è noto il suo ruolo fisiologico ma si ritiene che essa possa aumentare le prestazioni mentali e atletiche.

Pur non avendo potere energizzante è aggiunta, insieme alla caffeina nelle bevande energetiche. Queste ultime hanno riscosso, negli ultimi tempi, un largo successo. La Taurina è presente in molti integratori alimentari, diversi tipi di latte per la crescita e mangimi animali.


Dal sito HsnStoreBlog

Cos’è la Taurina?

La Taurina è un aminoacido non presente nelle proteine del nostro organismo, ma presente nella forma libera grazie alla capacità dell’organismo di crearlo mediante reazioni metaboliche.

Non è un nutriente essenziale, ma in certi casi, come per i bambini in età di crescita, si ritiene che il suo consumo sia indispensabile.

In passato, era considerata un “osmolita”, un componente dei tessuti liquidi del corpo che aiutava ad evitare la perdita di pressione osmotica.

Tuttavia, è stato scoperto che presenta altre funzioni importanti oltre a contribuire a ottimizzare il rendimento sportivo e a proteggere i muscoli.

Taurina: benefici, controindicazioni, dove si trova

La Taurina è importante per la salute del sistema nervoso e immunitario ed esercita una potente attività antiossidante. Vediamo quali sono le altre proprietà e dove trovarla.

Quali sono le proprietà della Taurina?

Attualmente, è molto utilizzata dagli sportivi, dopo la pubblicazione di una serie di studi scientifici sugli esseri umani secondo i quali l’integrazione alimentare con questo composto sembrava produrre benefici nella resistenza fisica.
Una revisione di 10 studi pubblicata da Waldron et al. (2018) ha concluso che dosi fra 1 e 6 grammi come integratori alimentari avevano benefici su:

1. Funzione cognitiva

La Taurina modula i neurotrasmettitori del cervello, contribuisce a stabilizzare le membrane cellulari, il che è benefico per le vesciche, i vasi sanguigni e gli occhi. Ha anche proprietà antiossidanti e disintossicanti. Agisce come neurotrasmettitore e migliora la funzione cerebrale, aumenta i livelli di GABA, promuove il rilassamento e il benessere, aiuta a gestire lo stress e migliora la qualità del sonno.

2. Funzione cellulare

La Taurina è un composto essenziale per il mantenimento della salute cellulare. A livello cellulare, la Taurina aiuta a mantenere l’integrità della struttura della membrana cellulare. Inoltre, partecipa all’omeostasi del calcio, cioè aiuta a regolare i livelli di calcio all’interno della cellula. La Taurina ha anche un ruolo importante nell’osmoregolazione cellulare, aiutando a mantenere l’equilibrio fra sodio e acqua all’interno della cellula.

3. Sport

La Taurina è un antiossidante che aiuta a combattere i radicali liberi e lo stress ossidativo nell’organismo. Pertanto, è stato comprovato che contribuisce alla cura della parodontite cronica, favorisce la funzione di contrazione muscolare, riduce i crampi muscolari e favorisce il recupero dopo l’esercizio.

4. Sviluppo

La Taurina è essenziale per lo sviluppo e la funzione normale del cervello, aiuta a migliorare la memoria e la capacità cognitiva e previene malattie neurodegenerative. È anche imprescindibile per la salute della retina e previene malattie come la degenerazione maculare. Allo stesso modo, stimola la produzione di bile, necessaria per la digestione e l’eliminazione di tossine, aiutando a mantenere la salute del fegato.

5. Salute

La Taurina presenta molti benefici per la salute, fra i quali il miglioramento di varie funzioni corporee, come, ad esempio, aiutare a ridurre la pressione arteriosa elevata, in quanto riduce la resistenza al flusso sanguigno nelle pareti dei vasi sanguigni. Protegge anche le cellule epatiche dei radicali liberi e dallo stress ossidativo delle tossine.

Controindicazioni

Non esistono controindicazioni specifiche per il suo uso, dato che è naturalmente presente nell’organismo e il nostro corpo è la riconosce.
Il consumo di dosi di fino a 3g è stato stabilito come una pratica con un alto grado di sicurezza, benché sia stata valutata l’integrazione alimentare con dosi di fino a 10g, senza effetti secondari generalizzati.

I risultati attuali indicano che gli effetti negativi a volte relazionati alla Taurina sono dovuti all’uso di grandi quantità di stimolanti combinati con alcol e/o esercizio fisico intenso.
Si raccomanda di usarla con precauzione, sotto supervisione medica, durante la gravidanza e l’allattamento, dato che non esistono sufficienti dati tossicologici in tali periodi.

Ma la Taurina può essere utile anche nella terapia?

Gli effetti della Taurina sono stati valutati in diversi studi clinici e i risultati sono stati incoraggianti, suggerendo che la Taurina possa essere usata a fini terapeutici, anche alla luce del basso rischio di tossicità.

Bibliografia

  1. Durelli et al. The treatment of myotonia: evaluation of chronic oral taurine therapy. Neurology. 1983 May;33(5):599-603. doi: 10.1212/wnl.33.5.599-a.
  2. De Luca et al. Taurine: the appeal of a safe amino acid for skeletal muscle disorders. J Transl Med. 2015 Jul 25;13:243. doi: 10.1186/s12967-015-0610-1.
  3. Rosa et al. Tauroursodeoxycholic Acid Improves Motor Symptoms in a Mouse Model of Parkinson’s Disease. Mol Neurobiol. 2018 Dec;55(12):9139-9155. doi: 10.1007/s12035-018-1062-4.
  4. Paganoni et al. Trial of Sodium Phenylbutyrate-Taurursodiol for Amyotrophic Lateral Sclerosis. N Engl J Med. 2020 Sep 3;383(10):919-930. doi: 10.1056/NEJMoa1916945

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taurina utile per:

Combattere la malattia di Parkinson

Salute dentale

Come antiossidante, la Taurina aumenta i livelli di antiossidanti nei pazienti con malattia parodontale cronica migliorando gli enzimi antiossidanti e i prodotti di perossidazione lipidica (TBARS) che combattono i radicali liberi e le sostanze che causano uno stress ossidativo, migliorando così il processo di guarigione.

Salute degli Occhi

Salute dell’orecchio

Combattere le convulsioni

Fegato Salute

Sport e Fitness

Dieta e vitiligine: la storia finora
Traduzione di uno studio

CANNES, FRANCE – MAY 25: Winnie Harlow . (Photo by Arnold Jerocki/Getty Images for Campari)

La vitiligine è una di quelle malattie dermatologiche in cui si assiste al fallimento della farmacologia ed dei rimedi allopatici.

Si esterna in superficie (pelle senza pigmento a chiazze) ma le cause sono più profonde e riguardano l’apparato immunitario, forse ereditata geneticamente.  Il primo problema è visivo nella immagine della persona e non ci sono sintomi particolari a carico della pelle, né prurito, ne esquamazione e non è contagiosa. Col tempo possono svilupparsi le vere cause della malattia dando disturbi più importanti a carico di altri apparati.

La medicina cosa offre come terapie?

Quasi nulla di veramente rispolutivo e come tutte le malattie dermatologiche c’è la tendenza a curare il sintomo con grandi dosi di cortisone che sembra essere l’unico rimedio universale usato dai dermatologi per tutte le affezioni.

Vedi Link

Una patologia autoimmune

Quando è presente la vitiligine, significa che le cellule del sistema immunitario alterano le funzioni dei melanociti, che non producono più melanina. Ecco perché parti del rivestimento cutaneo rimangono bianche.

Per una visita di controllo, affidati a esperti: contatta gli specialisti in dermatologia di IDE.

Quali sono le cause della vitiligine?

Anche se non esistono fattori scatenanti provati da studi e casi, possiamo affermare che l’ereditarietà (una predisposizione genetica) è una possibile causa della vitiligine.

Altre possibili cause che possono favorire la vitiligine sono:

  • disfunzioni della tiroide
  • stress
  • diminuzione delle difese immunitarie
  • stress ossidativo
  • anomala presenza di perossido di idrogeno nelle cellule (una condizione che influenza negativamente la normale pigmentazione della pelle).

Vitiligine: le cure possibili

Diversi sono i rimedi per contrastare questa patologia della pelle.

Innanzitutto è necessario che uno specialista identifichi la patologia e le sue caratteristiche, oltre a esaminare la condizione clinica del paziente. Dopo una prima visita dal dermatologo, è possibile procedere con:

  • la terapia PUVA, che agisce attraverso l’applicazione di sostanze fotosensibilizzanti e la somministrazione controllata dal medico di raggi UV, il tutto per riattivare la funzione dei melanociti
  • raggi UVB, che somministrati per il trattamento della vitiligine portano alla risoluzione parziale del disturbo in tempi più brevi rispetto alla terapia PUVA
  • i farmaci, come i corticosteroidi o gli immunosoppressori per via topica, favoriscono la ripigmentazione della pelle e generalmente svolgono una funzione di supporto alle terapie
  • il trapianto di melanociti è un trattamento suggerito per macchie piccole e quando le terapie non hanno portato a risultati significativi.

vediamole insieme: dalla Fonte dello studio

Astratto

La maggior parte degli studi concorda sul fatto che la combinazione di

  • vitamina B12,
  • acido folico
  • Vitamina D
  • ed esposizione al sole è buona per indurre la ripigmentazione. 
  • L’integrazione di zinco e fenilalanina quando utilizzata in combinazione con steroidi topici o trattamento UV-B (ultravioletto B) mostra effetti terapeutici sulla vitiligine a causa del loro ruolo nel percorso di sintesi della melanina. 
  • Le indagini condotte sugli integratori a base di erbe hanno rivelato che la maggior parte di essi contiene antiossidanti, che aiutano nella ripigmentazione. 

Lo scopo di questa recensione narrativa è discutere la funzione della nutrizione nelle malattie infiammatorie della pelle immuno-mediate dal punto di vista delle informazioni più recenti e affidabili disponibili. 

Introduzione e sfondo

malattia autoimmune connessa con influenze ormonali ed ereditarie oltre a disturbi che coinvolgono il metabolismo, lo stress ossidativo e la disintegrazione cellulare. S

econdo nuove ipotesi, i fattori principali sono la melanocitorragia e la scarsa vitalità dei melanociti. La lesione caratteristica è una macula amelanotica, non squamosa, bianco gesso con bordi netti [1,2] . La pelle comunemente colpita è quella del viso, delle labbra, delle mani, delle braccia, dei piedi e dei genitali. Inoltre, le aree colpite hanno tipicamente i capelli bianchi. Tuttavia, il processo eziopatogeno alla base della vitiligine è ancora incerto[3] . 

Riparando i pigmenti danneggiati o rimuovendo i pigmenti persistenti, la terapia della vitiligine mira a ridurne la gravità. 

[5] . Secondo i medici, il focus degli studi futuri dovrebbe essere su nuove strategie come la qualità della vita (QOL) valutazioni che valutano la soddisfazione del paziente. 

Revisione

Epidemiologia

[6] . Con un tasso di incidenza stimato dell’8,8%, Gujarat, India, ha di gran lunga la più alta incidenza a livello mondiale [7] . Sia gli uomini che le donne soffrono della condizione [8,9] , anche se è stato riscontrato che le donne hanno maggiori probabilità di cercare assistenza medica. Le giovani donne (fino a 30 anni di età) hanno una prevalenza di vitiligine molto più elevata rispetto ai giovani maschi [8,10] . Le donne raggiungono il picco nella prima adolescenza, mentre i maschi raggiungono il picco tra i 45 ei 60 anni [5] .

Tipi di terapia

Una delle preoccupazioni dermatologiche più impegnative è attualmente il trattamento della vitiligine. Tuttavia, gli ultimi anni hanno visto lo sviluppo di terapie sicure ed efficaci. Le terapie che possono rallentare la progressione della condizione, trasformare le chiazze depigmentate e promuovere la ripigmentazione includono fototerapia, agenti immunosoppressori sistemici e topici e procedure chirurgiche [11,12] . 

[12]. La ripigmentazione si sviluppa prima ai bordi delle lesioni o secondo un tipo specifico di pattern noto come “perifollicolare”.

almeno 2-3 mesi. Il tipo di trattamento più diffuso per la vitiligine prevede la radiazione UV e, quando accoppiato con altre terapie, è stato collegato a risultati migliori [13] .

Vitamina B12 e acido folico

La vitamina B12 (nota anche come cobalamina) costituisce una delle nove vitamine idrosolubili e uno degli otto tipi di vitamina B [14] . È una delle carenze più comuni e, se non trattata, potrebbe causare disturbi del sangue e dei nervi [15] . Una dieta non vegetariana, che includa carne, uova e latticini, è una buona fonte di vitamina B12. Il normale consumo di B12 è di 2,4 μg al giorno. Viene assorbito solo dal cinquanta al sessanta per cento [16,17]

La vitamina B12 si è dimostrata utile per la ripigmentazione nei pazienti affetti da vitiligine

acido folico (o vitamina B9) ha dimostrato di essere significativo per il trattamento della vitiligine. Deve essere incluso nella dieta poiché il corpo non può sintetizzarlo. 

[14] . Sono necessarie ulteriori ricerche per identificare il dosaggio corretto di vitamina B12 e B9 e la durata per la quale la pelle dovrebbe essere esposta al sole  [18] .

Vitamina C

La vitamina C costituisce una delle vitamine idrosolubili. Principalmente presente negli agrumi come limone, kiwi, arance e verdure a foglia verde. La vitamina C dovrebbe far parte di una dieta equilibrata. È stato indicato che la vitamina C ha azione antiossidante e caratteristiche immunomodulatorie  [19,20] . La vitamina C non viene utilizzata ed è controindicata nel trattamento della vitiligine poiché interrompe i percorsi di produzione della melanina  [21] .

Vitamina D

La vitamina D è una vitamina liposolubile che assorbe sostanze come calcio e magnesio. La vitamina D agisce sui recettori della pelle e interrompe la crescita e lo sviluppo di melanociti e cheratinociti  [22,23] . La 25-idrossivitamina D₃ (calcifediolo) agisce sui recettori diidrossivitamina D3 sui melanociti per avviare la secrezione di melanina  [24]

Secondo la ricerca, i livelli di vitamina D hanno un impatto sul sistema immunitario poiché il sistema immunitario ha enzimi/metaboliti che possono metabolizzare la vitamina D, indicando che il sistema immunitario contribuisce anche a convertire le forme inattive di vitamina in forme attive di calcitriolo. Ciò stabilisce una relazione tra il normale funzionamento del sistema immunitario del corpo e i livelli circolanti di vitamina D. 

[25]. 

Su 16, 14 pazienti hanno mostrato una ripigmentazione dal 25% al ​​75%, concludendo che l’integrazione di vitamina D potrebbe ridurre la progressione della malattia  [26] .

Zinco

[28] . Combinato con steroidi topici, lo zinco ha dimostrato di essere un vantaggio marginale nella gestione della vitiligine. Tuttavia, questo richiede ulteriori indagini. Tuttavia, gli effetti avversi gastrointestinali correlati al trattamento sono un fattore che limita l’integrazione di zinco [28] . In un esperimento di Yaghoobi et al., il 13,3% dei partecipanti che assumevano zinco ha riportato disturbi gastrici[29] . 

DNA: acido desossiribonucleico

Supplemento Proprietà Impatto sulla gestione della vitiligine
Vitamina B12 e acido folico Sintesi, riparazione e metilazione del DNA Ripigmentazione indotta con l’integrazione insieme all’esposizione al sole, ripigmentazione completa dopo la terapia completa
Vitamina C Funzione antiossidante e immunomodulante Controindicato in quanto provoca disturbi nella via di sintesi della melanina
Vitamina D Funzione del sistema immunitario Diminuisce la progressione della malattia se integrato con la terapia standard
Zinco Il cofattore per il normale funzionamento di ormoni ed enzimi inibisce la distruzione dei melanociti Fornisce un vantaggio marginale se combinato con steroidi topici



Le Vitamine e Minerali: cosa sono e a cosa servono?

Crediti immagine a MandalaBeauty

Non prescrivere mai un farmaco finché è possibile dare consigli alimentari.
(Ibn al-Nagis, medico arabo del XIII secolo)

In ogni alimento si distinguono macronutrienti e micronutrienti.

I micronutrienti formano la piccola parte rimanente costituita da vitamine, acidi grassi e amminoacidi essenziali, sali minerali.

Si tratta di sostanze indispensabili alla vita che vanno assunte con gli alimenti, poiché l’organismo non è in grado di produrle.

Storia

eliminazione di scorie e sostanze tossiche, migliorano i meccanismi difensivi del sistema immunitario, partecipano alla trasformazione di zuccheri, grassi e proteine, contribuiscono alla produzione dei neuromediatori.

(minerali, acidi grassi e amminoacidi essenziali). Essi contribuiscono a completare e potenziare l’attività delle vitamine secondo quello che è stato definito ‘principio dell’orchestra’.

enzimi (manganese, rame, zinco), fanno parte di ormoni (iodio tiroideo).

‘oligoelementi’.

L’identificazione

La storia della Medicina della prima metà del Novecento è caratterizzata da una sorta di gara intrapresa dagli scienziati per isolare e sintetizzare la struttura molecolare delle diverse vitamine. Ogni nuova scoperta veniva premiata con il Nobel nella disciplina della Chimica o della Medicina.

Le interazioni

Le vitamine e i minerali subiscono l’influenza favorevole o antagonista da parte di diversi fattori (altri micronutrienti, temperatura, luce, pH).

Il ‘principio dell’orchestra’

Cosa Sono le Vitamine

Le vitamine sono piccole molecole organiche, necessarie in modeste quantità per il normale funzionamento e la sopravvivenza dell’organismo.

Nella maggior parte dei casi, le vitamine devono essere assunte attraverso la dieta , o almeno dovremmo perché non possono essere sintetizzate dall’organismo, ma il cibo è meno nutriente di 50 anni fa.

sono indispensabili per la vita, e “ammina”, poiché in origine si riteneva fossero delle ammine.

ammina della vita“.

Caratteristiche

Le vitamine sono accumunate dalle seguenti caratteristiche:

  • ma funzionano meglio prese poco e spesso, che in una unica grande megadose.
  • per molte vitamine anche l’eccesso (ipervitaminosi) è pericoloso per la salute.
    (ma non quanto i farmaci, e appena si smette l’integrazione torna tutto a posto)

Vitamine Sintetizzabili dall’Organismo

Gli esseri umani sono in grado di sintetizzare in una certa misura solo alcune vitamine.

Ad esempio, la vitamina D viene prodotta nella pelle esposta alla luce solare, mentre la Niacina può essere sintetizzata dall’amminoacido triptofano.

Inoltre, la vitamina K e alcune vitamine del gruppo B vengono sintetizzate dai batteri intestinali. Tuttavia, molte di queste vitamine vengono utilizzate localmente nell’intestino, con uno scarso contributo al soddisfacimento delle richieste dell’organismo.

Quali Sono

Attualmente si conoscono 13 vitamine:

  • Vitamina A (retinoidi e carotenoidi)
  • Vitamina B1 (tiamina, aneurina, vitamina anti-beri-beri)
  • Vitamina B2 (riboflavina, vitamina G)
  • Vitamina B3 (niacina, acido nicotinico, vitamina PP)
  • Vitamina B5 (acido pantotenico)
  • Vitamina B6 (piridossina)
  • Vitamina B7 (biotina o vitamina H)
  • Vitamina B9 (acido folico, più correttamente folati)
  • Vitamina B12 (cobalamina)
  • Vitamina C (acido ascorbico e ascorbati)
  • Vitamina D (colecalciferolo ed ergocalciferolo)
  • Vitamina E (tocoferoli e tocotrienoli)
  • Vitamina K (vitamina K1 e K2)

Le “False” Vitamine

Il lettore più attento avrà notato che nell’elenco mancano alcuni numeri, come la vitamina B4 e la vitamina B8.

Queste lacune si devono al fatto che delle vitamine inizialmente considerate tali sono poi state “revocate”, in quanto prive dei requisiti necessari per essere considerate delle vere vitamine.

Per questo motivo vengono talvolta utilizzati impropriamente i termini:

  • vitamina B4 in riferimento alla colina;
  • vitamina B8 in riferimento all’inositolo;
  • vitamina B10 in riferimento all’acido 4-aminobenzoico (PABA);
  • vitamina B11 in riferimento all’acido pteril-epta-glutammico;
  • vitamina B13 in riferimento all’acido orotico;
  • vitamina F in riferimento agli acidi grassi essenziali acido linoleico e acido alfa-linolenico;
  • vitamina P in riferimento ai flavonoidi in generale o ad alcuni specifici, come la quercetina o l’esperidina;
  • vitamina J in riferimento alla colina.

Vitamine Idrosolubili e Liposolubili

Le tredici vitamine attualmente conosciute si possono dividere in due categorie, in base alla relativa solubilità in acqua e oli:

  • vitamine idrosolubili: sono solubili in acqua ma non nei grassi;
  • vitamine liposolubili: sono solubili nei grassi (e solventi organici) ma non in acqua.

La seguente immagine riporta l’elenco completo delle vitamine idrosolubili e di quelle liposolubili.

L’utilità della suddetta classificazione riguarda principalmente l’assorbimento e il destino metabolico delle vitamine assunte con la dieta.

La solubilità di una vitamina influenza infatti il modo in cui viene assorbita, trasportata, immagazzinata ed escreta dall’organismo.

La seguente tabella riassume le più importanti differenze tra vitamine liposolubili e vitamine idrosolubili.

Vitamine liposolubili

  • Le riserve corporee possono sopperire a periodi più o meno lunghi di privazione alimentare. Di conseguenza, non devono essere necessariamente assunte quotidianamente (a condizione che l’assunzione media nel tempo sia adeguata)
  • Poiché le vitamine liposolubili vengono immagazzinate, possono dare tossicità quando assunte a dosi molto elevate. Ciò è particolarmente preoccupante per le vitamine A e D, che possono essere tossiche se assunte in eccesso.
  • Le vitamine liposolubili si trovano in associazione con grassi e oli negli alimenti. Vengono anche assorbite meglio quanto assunte insieme a una fonte di grassi, per cui in caso di integrazione se ne consiglia l’assunzione ai pasti.
  • Resistono meglio al calore, ma anche alla luce e all’ossidazione

Vitamine idrosolubili

  • A causa della ridotta permanenza nell’organismo, è necessaria un’assunzione regolare di vitamine idrosolubili con la dieta per evitare carenze
  • Non vengono accumulate nell’organismo in modo apprezzabile (ad eccezione della vitamina B12) e sono facilmente escrete attraverso l’urina
  • Ad eccezione della vitamina B12, che viene fornita solo da alimenti di origine animale, le vitamine idrosolubili sono sintetizzate dalle piante e si trovano sia negli alimenti vegetali che in quelli animali.
  • In generale, le vitamine idrosolubili vengono distrutte più facilmente durante la cottura rispetto alle vitamine liposolubili.

Funzioni

A differenza dei macronutrienti (carboidrati, proteine e lipidi), le vitamine non servono come fonte di energia per il corpo e non hanno nemmeno una funzione strutturale (non partecipano direttamente alla costruzione dei tessuti).

Contribuiscono invece alle reazioni deputate alla produzione di energia e facilitano i processi metabolici e fisiologici in tutto il corpo.

Le vitamine sono essenziali per il metabolismo cellulare. In particolare, molte vitamine (soprattutto quelle del gruppo B) regolano centinaia di reazioni metaboliche agendo come coenzimi.

Ogni singola vitamina possiede una moltitudine di funzioni specifiche. Tuttavia, a livello generale possiamo affermare che:

  • le vitamine liposolubili sono invece necessarie per promuovere la crescita, la riproduzione e la salute.
  • Vitamina A: Supporta la crescita cellulare, la funzione immunitaria, lo sviluppo fetale e la vista. Più in generale, è coinvolta nella regolazione della crescita e della specializzazione (differenziazione) di quasi tutte le cellule del corpo umano.
  • Vitamina B2: Costituisce i coenzimi FAD e FMN che svolgono un ruolo importante nella produzione di energia, nel metabolismo di grassi, droghe e tossine, e nella protezione dai radicali liberi.
  • Vitamina B3 – Niacina: Costituisce il coenzima NAD+ e NADP+, che partecipa al metabolismo energetico, al mantenimento dell’integrità del genoma, al controllo dell’espressione genica e alla comunicazione cellulare. Può essere utilizzata per trattare la dislipidemia.
  • Vitamina B5: Costituisce il coenzima A, interviene nel metabolismo dei nutrienti per produrre energia e nella sintesi di grassi, colesterolo, ormoni steroidei, vitamine liposolubili, acetilcolina e melatonina.
  • Vitamina B6: Costituisce il coenzima di numerosi enzimi coinvolti nel metabolismo degli aminoacidi e nella sintesi di niacina, emoglobina e neurotrasmettitori (come serotonina, dopamina e GABA).
  • Vitamina H o B7: Costituisce il coenzima degli enzimi decarbossilasi e trans carbossilasi.
  • Vitamina D: Favorisce l’assorbimento intestinale di calcio e fosforo e influenza la mineralizzazione ossea. È molto importante per il normale funzionamento dei sistemi neuromuscolare e immunitario.
  • Vitamina E: Agisce come antiossidante proteggendo gli acidi grassi polinsaturi delle membrane cellulari dalla distruzione ossidativa.
  • Vitamina K: Necessaria per la sintesi epatica di diversi fattori di coagulazione del sangue. Svolge un ruolo importante anche nella salute delle ossa e del cuore

Per quanto riguarda Sali Minerali nella Dieta, Funzioni e relative carenze consulta il sito X115


Le mie raccolte sulle interazioni e sinergie fra vitamine e minerali


 




Terapia Integrata in Oncologia
Le vitamine sono fattori di crescita?

E vedremo anche come risponde il dr Giuseppe Di Bella, ormai conosciuto più a livello internazionale che italiano, ma che noi di Vitamineral riteniamo essere uno dei maggiori esponenti della ricerca che si è invece fermata in altri ambiti più ufficiali.

Tante le testimonianze di malati ed ex-malati che hanno beneficiato delle cure non convenzionali, da sole o in associazione a chemio e radioterapia. Tante di queste persone sono guarite o hanno migliorato la qualità della vita con l’aiuto di rimedi naturali che non possiamo tacere.

Crediti immagine a Studio Dentistico Cozzolino

FONDAZIONE ARTOI è un’organizzazione multidisciplinare no-profit dedicata allo studio, alla divulgazione e all’applicazione di trattamenti oncologici incentrati sul paziente, attraverso l’uso integrato di più azioni terapeutiche. La Fondazione si propone di affiancare il paziente oncologico nel suo intero percorso di cura, combinando terapie oncologiche convenzionali con metodologie provenienti da diverse tradizioni e culture mediche: pratiche mentali e corporee, somministrazioni di prodotti naturali, indicazioni per il miglioramento dello stile di vita.

LA NOSTRA MISSIONE
Proteggere la vita in ogni sua espressione, in salute e malattia, attraverso la prevenzione e la cura

Dal sito ARTOI

DOMANDE FREQUENTI

  • Che cosa significa terapia integrata nei tumori?
    • l’uso combinato di più presidi terapeutici (farmaci + radioterapia e/o ipertermia)
  • Quali farmaci vengono usati?
    • si possono usare i farmaci antiblastici insieme a sostanze naturali
  • Anche le vitamine?
  • Si dice che le vitamine fanno aumentare il tumore, è vero?
    • i tumori non sono in grado di usare le vitamine per accrescersi, piuttosto usano le calorie e le proteine complesse.
  • I farmaci naturali bloccano o riducono l’attività della chemioterapia?
    • i farmaci naturali aumentano l’effetto della chemioterapia e riducono gli effetti indesiderati della chemioterapia.
  • In quali tipi di tumore è indicata la terapia integrata?
    • in tutti i tipi di neoplasia
  • Ha effetti collaterali?
    • no, nessuno
  • Quali sono le differenze fra terapia classica e terapia integrata?
    • nessuna. Solo che la terapia integrata deve essere continuata anche dopo la fine della chemioterapia
  • Prevenzione e protezione, cosa significano?
    • Prevenzione significa ridurre l’incidenza della neoplasia e delle ricadute. Protezione significa aumentare le difese contro la patologia neoplastica
  • Quali sono in generale i mezzi per prevenire la malattia neoplastica?
    • Fare screening adeguati, vivere in ambienti sani, mangiare sano, attività fisica e ridurre lo stress

Farmaci naturali

Da molto tempo è nato un enorme interesse sull’uso di estratti naturali per la prevenzione e cura delle malattie incluso il cancro. Molti componenti della dieta, infatti, contengono “farmaci naturali” ossia molecole (principi attivi) che hanno effetti benefici sulla nostra salute.

Per farmaci naturali si intendono una serie di medicamenti provenienti dagli alimenti di originale animale o vegetale (fitoterapici) e che aiutano il corpo a mantenersi in salute o a curare malanni e disturbi.

In ambito medico queste sostanze si sono dimostrate degli ottimi alleati per diversi scopi:

    • contrastare la stanchezza
    • rimettersi in sesto dopo una malattia
    • stimolare il sistema immunitario
    • far passare nausea, cattiva digestione, mal di stomaco, gastrite
    • combattere infezioni
    • riportare negli intervalli di normalità i risultati delle analisi del sangue
    • trattare tosse, mal di gola, raffreddore e influenza
    • ridurre arrossamento della pelle, irritazioni cutanee e dermatiti
    • ritardare i processi di invecchiamento

Oltre che a scopo terapeutico queste sostanze sono di estrema utilità anche a scopo preventivo.

In ambito oncologico si sono dimostrati un ottimo ausilio:

    • per ridurre gli effetti collaterali delle terapie antiblastiche
    • per lavorare in sinergia con la chemioterapia e radioterapia contro il tumore

Le sostanze responsabili di tutti questi effetti sulla salute vengono estratte dalla pianta o animale di origine e si trovano in commercio sotto forma di integratori alimentari che a loro volta hanno diverse formulazioni: capsule, compresse, liquidi o polveri.

Molto spesso si ritiene che trattandosi di farmaci naturali essi siano completamente esenti da rischio per la salute. Questo non è vero, infatti sono molte le sostanze che se assunte in dosi sbagliate possono dare degli effetti collaterali o addirittura andare ad interferire con farmaci tradizionali (compresi i chemioterapici), aumentandone o riducendone l’effetto farmacologico.

Nella nostra pratica clinica vengono usati in protocollo i seguenti presidi:

“La Vitamina B12 non promuove affatto lo sviluppo di tumori ma, al contrario, insieme alle altre vitamine del gruppo B, svolge vitali effetti antitumorali”.

Dott. Giuseppe Di Bella 19.05,2023

Metodo Di Bella e Vitaminologia – Video del 20/05/2023 

Il Dr Di Bella ha parlato anche delle vitamina del Gruppo B molto utili in oncologia e non fattori di crescita come viene diffuso in giro a discredito delle vitamine in generale ma soprattutto delle vitamine del Gruppo B.

Nutrizione in Oncologia

L’alimentazione, alla luce delle nuove scoperte scientifiche, gioco un ruolo fondamentale nell’insorgenza del cancro.

GLI ALIMENTI CHE AUMENTANO IL RISCHIO DI AMMALARSI DI TUMORE

Un’alimentazione scorretta, oltre a contribuire ad aumentare i processi infiammatori, può influire anche sulla produzione di alcuni fattori di crescita che stimolano la proliferazione cellulare.

Essendo il cancro una malattia caratterizzata da crescita cellulare incontrollata e da infiammazione cronica, viene da sé che il miglior modo per prevenire e curare tale patologia è tenere bassi i livelli di alcuni fattori di crescita e i livelli di infiammazione.

Secondo l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e il World Cancer Research Foundation ci sono alcuni alimenti che non sono causa di cancro ma, per le ragioni sopra elencate, potrebbero aumentare il rischio di ammalarsi di tumore. È importante tenere sempre presente che il cancro è una malattia multifattoriale quindi il rischio di ammalarsi dipende anche da tanti altri fattori come ad esempio la predisposizione genetica.

Ma quali sono gli alimenti più a rischio?

    • Alimenti ad alto indice glicemico come zucchero, farine e alimenti preparati con farine raffinate bianche, dolciumi, alcuni tipi di frutta, patate. Questi sono alimenti che fanno aumentare velocemente la glicemia e la produzione di insulina da parte del pancreas. L’insulina ha lo scopo principale di far entrare il glucosio all’interno e delle cellule per essere utilizzato come fonte energetica, ma quando viene rilasciata in quantità elevate stimola la produzione dell’ormone della crescita GH che a sua volta stimola quella del fattore di crescita IGF-1 coinvolto in alcuni meccanismi di proliferazione cellulare. Chi ha valori elevati di IGF-1 ha un maggior rischio di sviluppare una patologia neoplastica. L’insulina, inoltre, è responsabile della produzione di fattori pro-infiammatori.
    • Carni rosse e conservate. Queste carni sono ricche di ferro eme che in dosi eccessive agisce come agente ossidante facendo aumentare i livelli di radicali liberi. Infine sono carni ricche di acidi grassi saturi e della serie omega-6 ad azione pro-infiammatoria.
    • Nonostante latte e derivati siano un’ottima fonte di calcio e proteine sono anche alimenti che ostacolano il corretto funzionamento dell’insulina e fanno aumentare i livelli di IGF-1.
    • Le poliammine: putrescina, spermina, spermidina e agmatina sono molecole che oltre a stimolare la proliferazione cellulare riducono le difese immunitarie, favoriscono la diffusione metastatica e l’angiogenesi. Fonti alimentari con elevato contenuto in poliammine sono le arance, i pomodori, le melanzane, i peperoni, le banane, i kiwi, i frutti tropicali ed i molluschi bivalvi. Vengono anche prodotte dai batteri intestinali in seguito della putrefazione delle proteine della carne.
    • Soia: contiene fitoestrogeni, ossia sostanze vegetali che a causa della loro struttura chimica mimano l’azione degli ormoni sessuali e stimolando la proliferazione cellulare.
    • Sale e alcool

Non sono solamente alcuni alimenti ad aumentare il rischio di cancro ma anche gli inquinanti ambientali, i pesticidi utilizzati in agricoltura, gli additivi chimici aggiunti agli alimenti in scatola e gli antibiotici usati negli allevamenti.

    • metalli pesanti sono inquinanti ambientali presenti soprattutto nelle acque potabili e in alcuni tipi di pesce: arsenico, mercurio, cadmio, piombo, diossina sono sostanze dotate di potere genotossico ossia sono in grado di indurre modificazioni all’interno del DNA e provocare la trasformazione neoplastica della cellula.
    • Gli additivi chimici sono sostanze che vengono aggiunte agli alimenti, soprattutto in scatola o in barattolo o in latta, per aumentarne la conservazione, preservarli da contaminazioni microbiche e migliorarne il sapore, l’aspetto e la consistenza. Ad oggi le ricerche scientifiche hanno mostrato che la stragrande maggioranza degli additivi alimentari non sono correlati con lo sviluppo del cancro e non rappresentano un pericolo per la salute umana. Fanno eccezione però i nitriti e i nitrati utilizzati come conservanti soprattutto in carne ed insaccati: di per sé non sono cancerogeni però all’interno del nostro organismo possono andare incontro ad una serie di modificazioni che li convertono in nitrosammine che invece sono sicuramente cancerogene
    • pesticidi sono sostanze chimiche utilizzate in agricoltura per far crescere meglio e più velocemente le piante. Quelli ai quali bisogna fare maggiore attenzione sono glifosato, malathion, diazinon, parathion e tetrachlorvinphos in quanto sono stati inseriti dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) nel gruppo delle sostanze probabilmente e possibilmente cancerogene per l’essere umano.
    • Gli antibiotici sono farmaci in grado di uccidere i microrganismi. Il loro utilizzo negli allevamenti intensivi ha diversi scopi: curare gli animali malati e prevenire che gli animali si ammalino. Questo sistema si traduce in un vero e proprio abuso di antibiotici con la conseguenza che tutti questi farmaci in eccesso raggiungono le nostre tavole. L’ingestione di una quantità eccessiva di antibiotici legata all’eccessivo consumo di carne di allevamento rischia di rendere inefficaci i farmaci che utilizziamo per curarci a causa dell’antibiotico-resistenza (sopravvivenza al trattamento farmacologico) che i batteri hanno sviluppato.

metodo di cottura che usiamo incide sull’insorgenza del cancro. Da evitare sono soprattutto frittura e grigliatura:

    • Durante la frittura in olio avvengono una serie di complesse reazioni chimiche che portano alla formazione di composti dannosi. Il più importante tra questi è l’acrilamide, sostanza riconosciuta dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) come probabile cancerogeno per l’uomo.
    • La grigliatura della carne porta alla formazione di idrocarburi policiclici aromatici (benzopirene e antracene) e nitrosammine che sono composti riconosciuti dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) come cancerogeni per l’uomo.

Ad incidere non è solo cosa mangiamo ma anche quanto mangiamo. L’eccessivo introito calorico, infatti, aumenta il rischio di sviluppare diverse patologie tra cui quelle oncologiche. La restrizione calorica permette di vivere più a lungo e con meno danni fisici.

GLI ALIMENTI CHE RIDUCONO IL RISCHIO DI AMMALARSI DI TUMORE

Gli alimenti, proprio come rappresentano una causa della malattia, allo stesso tempo possono essere un forte aiuto nella prevenzione e cura della stessa.

Una corretta alimentazione infatti aiuta a vivere meglio e a ridurre il rischio di ammalarsi di tumore.

Gli alimenti che non dovrebbero mai mancare nelle nostre tavole, in quanto fonte di nutrienti essenziali per la salute, sono:

 

    • Cereali e pseudo-cereali integrali ricchi di fibre e a basso indice glicemico (frumento integrale, riso integrale, farro, orzo, segale, grano khorasan, miglio, amaranto, avena, grano saraceno)
    • Legumi (fagioli, ceci, lenticchie, piselli, fave) ricchi di proteine, vitamine e sali minerali, a basso indice glicemico.
    • Verdure di stagione ricca di vitamine, sali minerali, fibra, fitochimici e a basso indice glicemico
    • Spezie (curcuma, zenzero, pepe, cannella, peperoncino, curry…) ricca di fitochimici
    • Erbe aromatiche (prezzemolo, rosmarino, timo, origano…) ricche di fitochimici
    • Frutta di stagione ricca di vitamine, sali minerali, fibra e fitochimici
    • Tè verde ricco di fitochimici
    • Acqua
    • Frutta secca ricca di omega-3, vitamine e sali minerali
    • Olio extravergine di oliva ricco di acido oleico e vitamine che gli conferiscono proprietà antiossidanti e antinfiammatorie
    • Semi oleosi (chia, sesamo, zucca, lino, canapa…) ricchi di omega-3, sali minerali e vitamine.
    • Pesce non di allevamento (merluzzo, spigola, sogliola, rombo, palombo, pagello, persico, ombrina, sgombro, orata, scorfano…) ricco di proteine ad alto valore biologico, omega-3, sali minerali e vitamine.

Beta-carotene a dosi normali Non è pericoloso per i fumatori


Impact of antioxidant supplementation on chemotherapeutic efficacy: a systematic review of the evidence from randomized controlled trials

TRADUZIONE
Astratto

Disegno: sono state effettuate ricerche nei database MEDLINE, Cochrane, CinAhl, AMED, AltHealthWatch ed EMBASE. Nel conteggio finale sono stati inclusi solo studi clinici randomizzati e controllati che hanno riportato sopravvivenza e/o risposta al tumore. Le ricerche bibliografiche sono state eseguite in doppio seguendo un protocollo standardizzato. Non è stata effettuata alcuna meta-analisi a causa dell’eterogeneità dei tipi di tumore e dei protocolli di trattamento utilizzati negli studi che soddisfacevano i criteri di inclusione.

Risultati: degli 845 articoli considerati, 19 studi soddisfacevano i criteri di inclusione. Gli antiossidanti valutati erano: glutatione (7), melatonina (4), vitamina A (2), una miscela antiossidante (2), vitamina C (1), N-acetilcisteina (1), vitamina E (1) e acido ellagico (1 ). I soggetti della maggior parte degli studi presentavano malattia avanzata o recidivante.

Conclusione:

nessuno degli studi ha riportato prove di diminuzioni significative dell’efficacia dell’integrazione antiossidante durante la chemioterapia. Molti studi hanno indicato che l’integrazione di antiossidanti ha comportato un aumento dei tempi di sopravvivenza, un aumento delle risposte tumorali, o entrambi, nonché una minore tossicità rispetto ai controlli; tuttavia, la mancanza di un adeguato potere statistico rappresentava una limitazione costante. Sono necessari studi ampi e ben progettati sulla supplementazione di antiossidanti in concomitanza con la chemioterapia.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/17367938/


 




Come disintossicarsi dalla proteina Spike (da vax o da malattia)

 

Di Paolo Bellavite

Ti penti di aver fatto il vaccino perché stai avendo effetti colaterali che nessun medico riesce a decifrare? Oppure hai avuto una infezione da covid e non guarisci bene?

NAC (N-Acetilcisteina) per un lungo periodo.

esame del sangue.

Medici in italia che distribuiscono consigli su come disintossicarsi dalla Spike e dagli effetti collaterali del vaccino e della malattia da sarsCov2:

 

con link al post

Sopra referto di un paziente con danni avversi e tre punturine fatte.
Ha seguito scrupolosamente il protocollo da letteratura scientifica per l’eliminazione della Spike e sta bene.
Adesso è pronto x la seconda fase. Da pubblicazioni scientifiche solide che ho già postato la Glicoproteina Spike sia naturale che artificiale si elimina facilmente e in breve periodo basta assumere regolarmente x almeno 45/50 giorni BROMELINA 600 mg e ACETILCISTEINA 600 mg.
Il paziente l’ha fatto e la Spike non c’è più né di naturale né di indotta. Tutto ovviamente documentato, come vedete. Ovviamente poi si passa alla fase di rigenerazione prima mitocondriale poi neurologica sulle piccole e grandi fibre… Brain Fog ed altri danni che la Spike ha fatto.
Questo vi fa capire che, da chiunque voi andiate, dovete pretendere della letteratura scientifica indipendente di supporto su ciò che vi viene proposto. Questo è quello che farebbe un medico onesto. Diversamente “mi scusi del disturbo, saluti e baci “ e ve ne andate.
Le due P ci sono perché l’unica differenza fra la Spike virale e artificiale sono appunto due Proline.
Per il resto i 1248 aminoacidi che la compongono sono i medesimi di entrambe.
Sperando di aver fatto chiarezza e aiuto a chi si vuole disintossicare anche dopo una normale infezione presa casualmente

Ps: per la Spike naturale più “friabile“ e meno “robusta“ servono circa 20/25 giorni.

AGGIORNAMENTO APRILE 2024

Ogni persona colpita da reazioni da Vax deve vedere questo: approfondimenti sul recupero dal Dr. Peter McCullough

Il dottor McCullough raccomanda tre sostanze chiave per coloro che cercano il recupero dopo le iniezioni.

1.) Nattochinasi.
Perché? Degrada le proteine del picco, come suggerito da studi preclinici.
• Prendi 2000 unità due volte al giorno.

2.) Bromelina. Perché? Simile alla nattochinasi, scompone anche le proteine spike.
• Prendi 500 milligrammi una volta al giorno

Questo riassume il protocollo “Base Spike Detoxification” del Dr. McCullough.
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https://www.facebook.com/100024577911933/videos/344553595271154


Dalla pagina del dr Joseph Mercola

Che ti sia sottoposto al vaccino COVID o che abbia avuto l’infezione naturale, è probabile che nei tuoi tessuti e organi, incluso il cervello, rimanga una pericolosa proteina spike.
La Top 10 delle sostanze essenziali per la disintossicazione dalle proteine spike e la guida completa
Qui sotto puoi trovare la guida completa di WCH delle sostanze utili per disintossicarsi dalle proteine spike tossiche, comprese le dosi raccomandate, che puoi verificare con il tuo medico olistico.

Questo è un buon punto di partenza mentre elabori una strategia di salute più completa:
1️⃣  Vitamina D
2️⃣  Vitamina C
3️⃣  NAC
4️⃣  Ivermectina
5️⃣  Semi di nigella
6️⃣  Quercetina
7️⃣  Zinco
8️⃣  Magnesio
9️⃣  Curcumina
🔟 Estratto di Cardo Mariano

Dr Joseph Mercola

BREVE RIASSUNTO

  • Se hai avuto il COVID-19 o ti sei vaccinato contro il COVID-19, potresti avere delle pericolose proteine spike che circolano nel tuo corpo
  • Il World Council for Health ha pubblicato una guida alla disintossicazione dalle proteine spike, che fornisce semplici passi da seguire per ridurre potenzialmente gli effetti delle proteine spike tossiche nel tuo corpo
  • Gli inibitori e neutralizzatori della proteina spike includono aghi di pino, ivermectina, neem, N-acetilcisteina (NAC) e glutatione
  • I 10 principali elementi essenziali per la disintossicazione dalle proteine spike includono vitamina D, vitamina C, semi di nigella, quercetina, zinco, curcumina, estratto di cardo mariano, NAC, ivermectina e magnesio

Del Dott. Mercola

È stato anche rivelato che la proteina spike da sola è sufficiente a causare infiammazione e danni al sistema vascolare, anche indipendentemente da un virus.

Ora, il World Council for Health (WCH), coalizione mondiale di organizzazioni incentrate sulla salute e gruppi della società civile che cercano di ampliare le conoscenze di salute dei cittadini, ha pubblicato una guida alla disintossicazione dalle proteine spike, che fornisce dei passi semplici da seguire per ridurre potenzialmente gli effetti delle proteine spike tossiche. Puoi vedere la loro guida completa di rimedi naturali, inclusi i dosaggi, alla fine di questo articolo.

Perché dovresti considerare una disintossicazione dalle proteine spike?

Inoltre, uno studio di biodistribuzione giapponese per il vaccino della Pfizer ha trovato che le particelle del vaccino si spostano dal sito di iniezione al sangue, dopo di che le proteine spike circolanti sono libere di viaggiare in tutto il corpo, comprese le ovaie, il fegato, i tessuti neurologici e altri organi. Il WCH ha notato che:

Per eliminarle dopo il vaccino o un’infezione, i medici e i professionisti olistici suggeriscono alcune semplici azioni. Si pensa che pulire il corpo dalle proteine spike … il più presto possibile dopo un’infezione o un vaccino possa proteggere dai danni delle proteine spike rimanenti o circolanti”.

Inibitori e neutralizzatori delle proteine spike

I seguenti sono inibitori della proteina spike, il che significa che inibiscono il legame della proteina spike alle cellule umane:

Prunella vulgaris, Aghi di pino, Neem, Ivermectina, Estratto di foglia di dente di leone.

Questi includono:

N-acetilcisteina (NAC), Glutatione, Tisana all’anice stellato, Tisana al finocchio, Tisana agli aghi di pino, Iperico, Foglia di consolida, Vitamina C.

Questi composti vegetali qui sopra contengono acido shikimico, che può contrastare la formazione di coaguli di sangue e ridurre alcuni degli effetti tossici della proteina spike. Anche la nattochinasi, una forma di soia fermentata, può aiutare a ridurre la formazione di coaguli di sangue.

Come proteggere i tuoi recettori ACE2 e disintossicare l’IL-6

La proteina spike si attacca ai recettori ACE2 delle tue cellule, compromettendo il normale funzionamento dei recettori. Questo blocco può alterare il funzionamento dei tessuti e potrebbe essere responsabile dell’innesco di malattie autoimmuni o causare sanguinamenti o coaguli anormali, compresa la trombocitopenia indotta dai vaccini.

Boswellia serrata (franchincenso), Estratto di foglia di ranuncolo, Cumino nero (Nigella sativa), Curcumina, Olio di krill o altri acidi grassi, Cannella, Fisetina, Apigenina, Quercetina, Resveratrolo, Luteolina, Vitamina D3 (inclusa vitamina K), Zinco, Magnesio, Tè al gelsomino, Spezie, Foglie di alloro, Pepe nero, Noce moscata, Salvia.

Come disintossicarsi dalla furina e serina proteasi

Per entrare nelle cellule, la SARS-CoV-2 deve prima legarsi a un recettore ACE2 o CD147 sulla cellula. Poi la sottounità S2 deve essere scissa proteoliticamente (tagliata). Senza questa scissione proteica, il virus semplicemente si attaccherebbe al recettore e non andrebbe oltre.

“Il sito furin è il motivo per cui il virus è così trasmissibile e perché invade il cuore, il cervello e i vasi sanguigni”, ha spiegato il dottor Steven Quay, medico e scienziato, in un’udienza del GOP House Oversight and Reform Subcommittee on Select Coronavirus Crisis.

L’esistenza di un nuovo sito di scissione della furina sulla SARS-CoV-2, mentre altri coronavirus non contengono un solo esempio di sito di scissione della furina, è una ragione significativa per cui molti credono che la SARS-CoV-2 sia stata creata attraverso una ricerca GOF (gain-of-function) in laboratorio. Gli inibitori naturali della furina, che impediscono la scissione della proteina spike, possono aiutarti a disintossicarti dalla furina e includono:

Rutina, Limonene, Baicaleina, Esperidina

Tè verde, Patate, Cianoficee, Fagioli di soia, N-Acetilcisteina (NAC), Boswellia.

Alimentazione limitata nel tempo e dieta sana per tutti

Oltre alle sostanze mirate menzionate sopra, il WCH ha fatto bene a notare che una dieta sana è il primo passo per un sistema immunitario sano. Ridurre il consumo di cibi lavorati e altri alimenti proinfiammatori, compresi gli oli vegetali (di semi), è essenziale per una risposta immunitaria ottimale.

“Questo metodo … è usato per indurre l’autofagia, che è essenzialmente un processo di riciclaggio che avviene nelle cellule umane, dove le cellule degradano e riciclano i componenti. L’autofagia è usata dal corpo per eliminare le proteine cellulari danneggiate e può distruggere virus e batteri dannosi dopo l’infezione”.

uso regolare della sauna. Quando il corpo è soggetto a una quantità ragionevole di stress da calore, si abitua gradualmente al caldo, stimolando una serie di cambiamenti e adattamenti benefici.

La Top 10 delle sostanze essenziali per la disintossicazione dalle proteine spike e la guida completa

Vitamina D, Vitamina C, NAC, Ivermectina, Semi di nigella, Quercetina, Zinco, Magnesio, Curcumina, Estratto di cardo mariano.

Tratto dalla pagina del dr Mercola

  • Ivermectina Batteri del suolo (avermectina) Su prescrizione 0,4 mg/kg a settimana, per 4 settimane, poi mensilmente
    *Leggere bene le istruzioni sulla scatola per capire le controindicazioni prima dell’uso
  • Idrossiclorochina Su prescrizione 200 mg a settimana, per 4 settimane
    *Leggere bene le istruzioni sulla scatola per capire le controindicazioni prima dell’uso
  • Vitamina C Agrumi(ad es. arance) e vegetali (broccoli, cavolfiori, cavoletti di bruxelles) Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online 6-12 g al giorno (divisi equamente tra ascorbato di sodio (diversi grammi), vitamina C liposomiale (3-6 g) e ascorbil palmitato (1-3 g)
  • Prunella Vulgaris(comunemente conosciuta come self-heal) Pianta self-heal Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online, 200 ml al giorno
  • Neem Albero di neem Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online Come da istruzioni del medico o della preparazione
  • Estratto di foglia di ranuncolo Pianta del dente di leoneIntegratore (tè al dente di leone, caffè al dente di leone, tintura di foglie): negozi di alimenti naturali, farmacie, negozi di integratori alimentari, online Tintura, come da istruzioni del tuo medico o della preprazione
  • N-Acetilcisteina (NAC) Alimenti con molte proteine (fagioli, lenticchie, spinaci, banane, salmone, tonno) Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online Fino a 1200 mg al giorno (in dosi separate)
  • Tisana al finocchio Pianta di finocchio Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online Nessun limite in accesso. Iniziare con 1 tazza e monitorare la reazione del corpo
  • Albero sempreverde cinese (Illicium verum) Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online, Nessun limite. Iniziare con 1 tazza e monitorare la reazione del corpo
  • Cumino nero (Nigella sativa) Famiglia delle piante di ranuncolo Supermercati, negozi di alimenti salutari
  • Curcumina Curcuma Supermercati, negozi di alimenti salutari
  • Olio di pesce Pesce grasso o oleoso Supermercati, negozi di alimenti salutari Fino a 2000 mg al giorno
  • Cannella, Albero di cinnamomo nei negozi e Supermercati
  • Fisetina, (flavonoide) Frutta: fragole, mele, mango Verdure: cipolle, noci, vino Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online Fino a 100 mg al giorno Consumato con grassi
  • Apigenina, Frutta, verdura ed erbe aromatiche prezzemolo, camomilla, spinaci, sedano, carciofi, origano Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online 50 mg al giorno
  • Quercetina, (Flavonoide) la trovi negli Agrumi, cipolle, prezzemolo, vino rosso Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online Fino a 500 mg al giorno, Consumato con zinco
  • Resveratrolo,la trovi in Noccioline, uva, vino, mirtilli, cacao Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online Fino a 1500 mg al giorno per massimo 3 mesi
  • Luteolina, la trovi in Verdure: sedano, prezzemolo, foglie di cipolla
  • Frutta:buccia di mela, fiori di crisantemo Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online 100-300 mg al giorno (raccomandazioni del produttore)
  • Vitamina K Verdure a foglia verde Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori di vit K2, online, 90-120 mcg al giorno (90 per le donne, 120 per gli uomini)
  • Zinco nella Carne rossa, pollame, ostriche, grani integrali, prodotti lattierocaseari o negli Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online 11-40 mg al giorno
  • Magnesio Verdure, grani integrali, frutta secca Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online Fino a 350 mg al giorno
  • Tè al gelsomino Foglie di gelsomino comune o piante di Sampaguita Supermercati, negozi di alimenti salutari Fino a 8 tazze al giorno
  • Foglie di alloro Piante di foglie di alloro, Supermercati
  • Pepe neroPianta di piper nigrum, Supermercati
  • Noce moscata Seme di Myristica fragrans, Supermercati
  • Salvia Pianta di salvia Supermercati
  • Rutina Grano saraceno, asparagi, albicocche, ciliegie, tè nero, tè verde, tè ai fiori di sambuco Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online 500-4000 mg al giorno (consultare il proprio medico prima di prendere dosi maggiori)
  • Limonene Scorza di agrumi come limoni, arance e lime Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online Fino a 2000 mg al giorno
  • Baicaleina Famiglia delle scutellarie Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online 100-2800 mg
  • Esperidina Agrumi Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online Fino a 150 mg due volte al giorno
  • Tè verde Foglie di pianta di camellia sinensis Supermercati Fino a 8 tazze di tè al giorno o come indicato negli integratori
  • Patate Patate Supermercati
  • Cianoficee Cianobatteri Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online, 1-10 grammi al giorno
  • *Leggere le controindicazioni
  • Estratto di cardo mariano Silimarina Integratori: negozi di alimenti salutari, farmacie, integratori alimentari, online, 200 mg x 3 volte al giorno
  • Fagioli di soia (biologici) Fagioli di soia Supermercati, negozi di alimenti salutari
  • Bromelina

Fonti

APPENDICE BIBLIOGRAFICA E GIORNALI

Il bioimmunologo Mauro Mantovani svela alla Bussola la sua scoperta che sarà pubblicata in ottobre:

«Secondo i produttori doveva rimanere in corpo massimo 9 giorni, ora la scienza deve spiegare perché la spike da vaccino resta così tanto tempo».

La spike del covid è diversa da quella del vaccino?

«Sì. Questa diversità è determinata fondamentalmente dalla presenza di un aminoacido ripetuto due volte in successione (doppia Prolina o P-P) e che determina quella che in gergo si chiama una Sequenza cerniera, rappresentata da un dodecapeptide (12 aminoacidi, tra cui la doppia Prolina).»




Zenzero – Aiuta ad alleviare l’infiammazione articolare da Artrite Reumatoide

ZENZERO
COME ASSORBIRE I BENEFICI EFFETTI ANTIDOLORIFICI DELLO ZENZERO

  • Aggiungere lo zenzero fresco tritato o lo zenzero in polvere nelle zuppe, stufati, fritti (al posto dell’aglio) e altre ricette. Lo zenzero è delizioso in molti piatti sia salati che dolci.
  • Se hai una centrifuga o un estrattore puoi fare dei succhi di zenzero fresco, un concentrato di benessere che si abbina bene con altre verdure e frutta, come carote o mele.
  • Capsule di Zenzero sono un modo semplice di assimilazione per chi è spesso fuori casa. Segui le indicazioni sulla confezione.
  • La Tisana di Zenzero fresco è un altro ottimo modo per assorbire tutte le proprietà dello zenzero. Tuttavia bisogna far bollire a lungo lo zenzero per far uscire tutti i principi attivi. Infatti è consigliato: prendi una radice di 5-6 centimetri ben lavata e tagliata a pezzettini, aggiungila ad un litro di acqua e fai bollire a fuoco bassa per 45 minuti o un’ora.
  • La Tintura di Zenzero permette di assorbire facilmente i principi attivi resi disponibili dalla macerazione idroalcolica. Una dose tipica è di 30 gocce tre volte al giorno.

Lo zenzero, come molti altri composti della natura, ha curato l’uomo per migliaia di anni ed è per questo che ha fatto parte dell’alimentazione.

Lo zenzero è una radice di una specie di pianta originaria dell’Asia, un rizoma che viene utilizzato in medicina e cucina tradizionale. Si tratta di una spezia ampiamente utilizzato in molte cucine asiatiche, soprattutto nella cucina indiana.

In tutti i tempi e in tutte le culture, lo zenzero viene considerato afrodisiaco. In effetti è un ottimo tonico generale, ma oltre a ciò è particolarmente utile in caso di disturbi digestivi.

Lo zenzero risulta essere un eccezionale antiossidante, addirittura resistente al calore tanto che in cottura aumenta la sua attività regolatoria dell’apparato intestinale. Il consumo di zenzero in associazione con aglio o cipolla creerebbe una sinergia tra i vari composti antiossidanti, con  un conseguente potenziamento dei loro effetti antiossidanti.

Particolarmente indicato per alleviare il mal di mare, le nausee nelle donne in gravidanza e disturbi digestivi minori. Diversi studi hanno valutato l’effetto antiemetico (la capacità di prevenire o arrestare la nausea e il vomito) attribuito al zenzero. Tutti gli studi dimostrano che il consumo di polvere di zenzero può essere efficace nel trattamento di nausea e vomito.

Ulteriori studi dimostrano come lo zenzero potrebbe stimolare la secrezione biliare e l’attività degli enzimi digestivi, producendo una digestione più veloce degli alimenti. 

Le sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti potenziano la sua capacità antitumoraleNegli esseri umani, il consumo di zenzero mostra risultati promettenti per quanto riguarda la riduzione del dolore associato all’artrite e buoni effetti per ciò che riguarda l’Alzheimer.

Lo zenzero è una fonte eccellente di manganese: questo agisce come cofattore di numerosi enzimi che facilitano un buon numero di processi metabolici. Esso contribuisce anche alla prevenzione dei danni provocati dai radicali liberi.

Oltre a ciò, a crudo è una fonte di rame, come componente di numerosi enzimi, il rame è necessario per la formazione di emoglobina collagene (proteina per la struttura e la riparazione dei tessuti) nel corpo. 

Zenzero, più efficace di alcuni farmaci nel trattamento dell’artrite

da Ambiente Bio

Abbiamo più volte parlato dello zenzero e in particolare delle proprietà possedute dal rizoma di questa pianta. Abbiamo visto come coltivarlo in casa e come possa essere un eccezionale antiossidante, le cui proprietà resistono anche alla cottura.
Ottimo rimedio naturale, anche contro le nausee mattutine, risulta essere un antivirale, digestivo e antinfiammatorio.

Qualche anno fa, alcuni ricercatori dell’Università della Georgia hanno svolto uno studio sul potere antidolorifico dello zenzero, evidenziando la sua capacità di bloccare lo stesso enzima che aspirina, ibuprofene e naprossene bloccano, ma senza i dannosi effetti collaterali che potrebbero avere i farmaci allopatici.
Ma non è tutto. Lo zenzero è stato protagonista anche di un altro studio, riguardante i possibili benefici sull’artrite e i sintomi a essa collegati. Secondo questo studio, condotto qualche anno fa dall’Università di Copenaghen, questa magnifica spezia sarebbe anche più efficace dei farmaci cortisonici e dell’ibuprofene.

Gli studiosi hanno esaminato in vitro la risposta delle cellule affette da artrite ad alcuni medicinali, come appunto ibuprofene e cortisone. In più, è stata esaminata la risposta data anche all’estratto di zenzero.
I risultati hanno suscitato qualche sorpresa: sebbene infatti l’ibuprofene sia in genere utilizzato contro il dolore, lo studio avrebbe dimostrato che non ha effetto sulla produzione di citochine, molecole che possono scatenare effetti infiammatori e quindi dolore. Zenzero e cortisone si sono rivelati invece efficaci al pari merito nella loro funzione di antinfiammatori.

Considerati i vari effetti collaterali che il cortisone può avere sull’organismo, potremmo dire che, in questo caso, lo zenzero si è dimostrato un rimedio più efficace dei farmaci tradizionali per ridurre le infiammazioni e alleviare il dolore.
Ma non solo ricerche in vitro. Krishna C. Srivastava, tra i ricercatori della Odense University, ha evidenziato poi come la somministrazione di zenzero a pazienti affetti da artrite possa alleviare in maniera significativa il dolore.

By Agnese Tondelli on 3 aprile 2015


Il gonfiore delle articolazioni delle mani e dei piedi, spesso un caso di artrite reumatoide, può causare dolore significativo tra i malati
GreenMedInfo.

  1. Hanno concluso:
    “Nell’AR come malattia autoimmune, il sistema immunitario è compromesso e sembra che lo zenzero possa migliorare la funzione immunitaria nei pazienti con questa malattia e altre malattie autoimmuni. I risultati hanno mostrato che lo zenzero ha ridotto significativamente l’espressione del gene T-bet”.


    Fonti


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    Lo Zenzero (Ginger) si acquista come tubero fresco in tutti i negozi e supermercati. Oppure in forma di infuso o in polvere, o aggiunto ad altri alimenti ed altre spezie specialmente la Curcuma altra tubero molto utile nelle infiammazioni.

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La potenza della NAC (N-Acetilcisteina)
Dosaggi, controindicazioni ed interazioni

 

Che cosa è N-Acetilcisteina

tratto da X115

La N-acetilcisteina (NAC) è un potente antiossidante, che svolge diversi ruoli importanti nella salute umana.

  • Contenuta in piccole quantità nella cipolla, la N-acetilcisteina è un precursore del glutatione e viene usata come integratore, farmaco e ingrediente cosmetico.
  • In campo medico, la NAC si usa come antidoto contro gli avvelenamenti (come quello da paracetamolo, principio attivo della Tachipirina ®).
  • Inoltre, rappresenta un efficace mucolitico, aiutando a “sciogliere il catarro” in caso di tosse grassa e bronchiti.
  • Come integratore, la N-acetilcisteina viene usata per aumentare i livelli del glutatione, che è considerato il più potente antiossidante del corpo umano 1.
  • Il glutatione è essenziale per la salute del sistema immunitario e per combattere i danni cellulari. Alcuni ricercatori ritengono che possa persino contribuire alla longevità 2.
  • Oltre a potenziare il glutatione, la NAC può combattere direttamente lo stress ossidativo, agendo come spazzino dei radicali liberi (in particolare dell’ossigeno) 1, 3.

A Cosa Serve

La N-acetilcisteina (nota anche come N-acetil-cisteina o semplicemente NAC) è un precursore dell’aminoacido solforato non essenziale L-cisteina 4.

La cisteina è importante per:

  • la sintesi proteica;
  • il metabolismo dell’omocisteina;
  • la sintesi della cheratina, proteina che dona struttura a peli e capelli;
  • la sintesi di glutatione.

Considerata la sua scarsa biodisponibilità, il glutatione non viene normalmente assunto per via orale ma somministrato come farmaco per via endovenosa.
Di conseguenza, per aumentare i livelli di glutatione senza ricorrere alla via endovenosa si preferisce integrare con N-acetilcisteina.

NAC o Cisteina?

Grazie alla presenza del gruppo acetile, la NAC presenta alcuni vantaggi rispetto alla cisteina, come:

  • la minore suscettibilità al metabolismo epatico di primo passaggio.

Uso Come Integratore

Grazie alle proprietà antiossidanti, la N-acetilcisteina aiuta a proteggere il DNA, le cellule, i tessuti e gli organi da danni, infiammazioni e sostanze nocive.

Di conseguenza, viene promossa per la capacità di proteggere dalle tossine e dagli inquinanti ambientali, trattare diverse condizioni, prolungare la durata della vita e persino aumentare i livelli di testosterone negli uomini.

Sotto consiglio medico, la NAC può risultare utile come supporto alla terapia standard per combattere vari disturbi causati dallo stress ossidativo, come malattie cardiache, diabete, infertilità e persino alcune condizioni psichiatriche 5.

Come Farmaco

La NAC è un farmaco presente nella lista dei 40 medicinali essenziali secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità 6.

Viene classicamente usata come antidoto in caso di sovradosaggio di paracetamolo e come mucolitico 7, 8.

La N-acetilcisteina è utile anche per combattere la tossicità di varie sostanze che possono causare la generazione di radicali liberi, come il monossido di carbonio e i mezzi di contrasto per i raggi X 9.

Come Cosmetico

Creme o gel contenenti N-acetilcisteina possono migliorare la salute della pelle, proteggendola dai danni ossidativi.

La sua applicazione topica può essere utile in caso di dermatiti, irritazione della pelle, danni cutanei indotti dalle radiazioni e acne 12, 13.

Come Collirio

Uso di colliri a base di N-acetilcisteina per affezioni oculari ed occhio secco

Alimenti Ricchi di NAC

Il corpo umano non è in grado di sintetizzare l’N-acetilcisteina.

Piccole quantità di N-acetilcisteina si trovano nelle piante del genere Allium, specialmente nella cipolla (Allium cepa, che la contiene a dosaggi di 45 mg per kg) 14, 15.

Si consideri tuttavia, che la NAC viene normalmente integrata a dosi di 600-1.800 mg al giorno,
per cui il contributo della dieta è irrisorio 16, 17.

Infatti, aldilà di aglio, cipolle e porri, non troviamo quote significative di NAC preformata all’interno degli alimenti.

L’amminoacido cisteina è invece presente in numerosi cibi proteici, come carne, pesce, uova, latticini e soia. Inoltre, l’organismo può produrre cisteina da alcuni composti contenenti zolfo presenti in alimenti come aglio, cipolle, broccoli e altre verdure crocifere 18.

Alcuni alimenti sono ache una fonte di glutatione, come asparagi, avocado, cavoli, cavoletti di Bruxelles, spinaci, broccoli, aglio, erba cipollina, gombo, pomodori, cetrioli, mandorle, avocado e noci 6.


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Proprietà e Benefici di N-Acetilcisteina

Disintossicazione

La NAC svolge un ruolo importante nel processo di disintossicazione dell’organismo, combattendo lo stress ossidativo. Può quindi aiutare a prevenire gli effetti collaterali dei farmaci e delle tossine ambientali 20, 21.

Da oltre 50 anni, la N-acetilcisteina viene somministrata per via endovenosa come antidoto all’avvelenamento da paracetamolo, in modo da prevenire o ridurre i danni ai reni e al fegato 1. In tal senso, risulta efficace quasi al 100%, purché venga somministrata entro le prime 8 ore dal sovradosaggio 19.

La NAC può essere benefica anche nelle intossicazioni da:

  • chemioterapia e radioterapia 31, 32, 33, 34, 35.

BPCO (Broncopneumopatia cronica ostruttiva) e Bronchite cronica

Numerosi studi hanno esaminato i benefici dei Nutraceutici di N-acetilcisteina nelle persone con bronchite cronica e broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).

L’azione antiossidante della NAC contribuisce a ridurre l’infiammazione nei bronchi e nel tessuto polmonare. Inoltre, la sua attività mucolitica scioglie il catarro nelle vie aeree, favorendone l’espulsione.

Di conseguenza, la NAC viene usata per ridurre l’infiammazione e il catarro nelle persone con malattie polmonari, come la bronchite cronica e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) 36.

In queste circostanze, la NAC può ridurre i danni alle vie aeree e le difficoltà respiratorie, migliorando i sintomi e prevenendo le riacutizzazioni e il declino polmonare 37, 38, 39.

Una meta-analisi del 2015, pubblicata nella European Respiratory Review, valutando 13 studi su un totale di 4.155 persone con BPCO, ha concluso che 1.200 mg di N-acetilcisteina al giorno sono utili per ridurre l’incidenza e la gravità delle riacutizzazioni rispetto ad un placebo 40.

Dissolvendo il muco nei bronchi e aumentando i livelli di glutatione, la NAC può aiutare a ridurre la gravità e la frequenza dei sintomi della bronchite cronica senza effetti collaterali 36.

Altrte condizioni

Oltre ad alleviare la BPCO e la bronchite, la NAC può migliorare altre condizioni polmonari come la fibrosi cistica, l’asma e la fibrosi polmonare 42.

La N-acetilcisteina può anche alleviare i sintomi di congestione nasale e sinusale dovuti ad allergie o infezioni. Ad esempio, in uno studio su 100 bambini piccoli la NAC somministrata per via inalatoria ha migliorato i sintomi della bronchiolite acuta 43.

Diabete e Glicemia

La N-acetilcisteina può favorire il controllo della glicemia riducendo l’infiammazione nelle cellule adipose e aumentando la sensibilità all’insulina 45, 46.

Inoltre, con la sua azione antiossidante può aiutare a prevenire le complicanze del diabete, sostenendo i livelli di glutatione 44.

In uno studio su 14 pazienti diabetici, la NAC (1.200 mg al giorno per una settimana) ha aumentato i livelli di glutatione nelle piastrine e ne ha normalizzato l’attività. Tale effetto può rivelarsi utile nella prevenzione delle complicanze cardiache del diabete 47.

In uno studio su 128 persone (inclusi 46 pazienti diabetici di tipo 2), la somministrazione di NAC, vitamina C ed E per 15 giorni ha contribuito a migliorare la funzione antiossidante e la salute dei vasi sanguigni dopo un pasto 48.

Ipertensione e Salute del Cuore

La N-Acetil-cisteina può ridurre il rischio di malattie cardiache proteggendo il cuore dal danno ossidativo e favorendo il controllo della pressione arteriosa 49.

È stato anche dimostrato che la NAC aumenta la produzione di ossido nitrico, che induce vasodilatazione e migliora il flusso sanguigno 50.

La N-acetilcisteina orale sembra anche ridurre l’omocisteina, che quando presente ad alti livelli rappresenta un fattore di rischio indipendente per le patologie cardiovascolari 51.

In uno studio su 60 persone con malattie cardiache, l’integrazione di NAC (600mg/die) e acido folico (5mg/die) per 8 settimane ha abbassato i livelli di omocisteina e migliorato la salute dei vasi sanguigni 52.

In un altro studio su quasi 100 pazienti che avevano avuto un infarto, la NAC ha accelerato il recupero, riducendo la durata delle degenze e quasi dimezzando il rischio di un nuovo infarto 53.

Salute Immunitaria

La N-acetilcisteina e il glutatione sono importanti per la normale salute immunitaria 54.

In alcuni studi su pazienti con AIDS, l’integrazione con NAC ha portato a un aumento significativo della funzione immunitaria, con un ripristino quasi completo delle cellule natural killer 54, 55, 56.

Livelli elevati di NAC nel corpo possono anche sopprimere la riproduzione virale, come osservato per i virus dell’influenza e dell’HIV 57, 58.

Poiché la NAC riduce la risposta infiammatoria del corpo, alcuni ricercatori ritengono che possa aiutare a prevenire l’influenza o a ridurre i sintomi di un comune raffreddore.

In uno studio su 262 anziani, solo il 25% dei soggetti integrati con NAC (600 mg due volte al giorno per 8 settimane) ha sviluppato sintomi influenzali, contro il 79% dei soggetti del gruppo di controllo 59.

Uno studio ha dimostrato che i pazienti ventilati meccanicamente trattati con NAC (600 mg due volte al giorno) hanno sviluppato una polmonite nel 26,6% dei casi contro il 46,6% dei non trattati 60.

NAC e COVID-19

Sulla base di queste premesse, è stato suggerito che la NAC potrebbe potenzialmente migliorare le strategie terapeutiche per la COVID-19.

Gli Autori segnalano che la NAC somministrata per via endovenosa, orale o inalatoria può sopprimere la replicazione del SARS-CoV-2 e migliorarne la prognosi se usata tempestivamente 61.

Inoltre, la NAC per via endovenosa ad alte dosi esercita effetti protettivi nell’ARDS 69, 70 che è la principale causa di morte nei pazienti COVID-19.

Tuttavia, uno studio pilota ha osservato solo piccoli benefici, non statisticamente significativi, usando NAC per via endovenosa nel trattamento di pazienti con ARDS associata a COVID-19 71.

In uno studio preliminare retrospettivo su 82 pazienti, la somministrazione orale di NAC (1.200 mg/die) in aggiunta alle cure standard a pazienti con polmonite COVID-19 ha ridotto il rischio di ventilazione meccanica e mortalità (rispetto al gruppo trattato con le sole terapie standard) 71.

L’aspetto intrigante della NAC (N-Acetilcisteina)

Sindrome dell’ovaio policistico

Quando aggiunta al trattamento standard, la NAC può essere molto utile per le donne con sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), migliorando la fertilità e contribuendo a ridurre 62:

  • insulina.

In uno studio su 150 donne con PCOS, la NAC in aggiunta alla terapia standard (clomifene citrato) ha migliorato i tassi di ovulazione e gravidanza dopo soli 5 giorni. Un altro studio su oltre 100 donne ha confermato questi risultati 63, 64.

In altri studi, la NAC ha migliorato i sintomi metabolici come l’iperglicemia al pari o addirittura meglio della metformina (un farmaco antidiabetico) 62, 65.

Una revisione sistematica del 2015 ha valutato 8 studi su un totale di 910 donne con PCOS, concludendo che l’N-acetilcisteina aiuta a migliorare i tassi di ovulazione e gravidanza 66.

Fertilità maschile

In assenza di cause organiche, molti problemi di infertilità maschile possono essere legati a un elevato stress ossidativo, che può danneggiare il DNA degli spermatozoi 67, 68.

In un ampio studio su quasi 500 uomini infertili, l’integrazione con 600 mg di NAC e 200 mcg di selenio per 26 settimane ha migliorato la qualità dello sperma 69.

Un altro studio su 120 uomini infertili ha dimostrato che la NAC migliora la qualità dello sperma e lo stato antiossidante dopo 3 mesi di integrazione 70.

L’N-acetilcisteina potrebbe essere utile anche negli uomini con infertilità dovuta a varicoceli (vene ingrossate nello scroto).

Durante uno studio, a 35 uomini sono stati somministrati 600 mg di NAC al giorno per 3 mesi dopo l’intervento chirurgico di rimozione del varicocele. La combinazione di chirurgia e NAC ha migliorato la qualità dello sperma, sia a livello fisico che genetico. Tale beneficio si è tradotto in un aumento del tasso di fecondazione della partner del 22% rispetto al gruppo di controllo 71.

aumentato il numero di spermatozoi e la capacità fecondante 72, 67.

Depressione e Disturbo bipolare

La N-acetilcisteina può contribuire ad equilibrare i livelli di glutammato, che rappresenta uno dei più importanti neurotrasmettitori 68. Potrebbe inoltre ridurre l’infiammazione e lo stress ossidativo, e promuovere la crescita di nuove cellule cerebrali 69, 70.

Grazie a questi effetti, è stato segnalato che la NAC migliora l’umore nei pazienti depressi dopo 3-4 mesi di integrazione 70, 71.

Secondo una revisione dei dati di più studi (su un totale di 574 pazienti con e senza depressione), la NAC può migliorare i sintomi depressivi e la funzionalità globale entro 3-6 mesi dall’uso 69.

Uno studio di 24 settimane ha riportato che 3.000 mg di N-acetilcisteina al giorno hanno migliorato significativamente i punteggi di depressione nelle persone che assumevano farmaci per il disturbo bipolare 72.

In un altro studio su 17 pazienti bipolari, è stato riportato che la NAC migliora l’umore basso e i sintomi generali dopo 6 mesi di integrazione 73.

La ricerca suggerisce che l’N-Acetilcisteina potrebbe svolgere un ruolo nel trattamento del disturbo ossessivo compulsivo da moderato a grave 69, 74.

Una revisione su scala relativamente ampia ha concluso che la NAC potrebbe avere un potenziale ruolo importante nel trattamento dei disturbi ossessivo-compulsivi, con pochi effetti collaterali 75.

La NAC potrebbe anche ridurre i sintomi di astinenza e dipendenza nei confronti della nicotina, del gioco d’azzardo patologico e di stupefacenti come marijuana, metanfetamine e cocaina 76, 77, 78, 79, 80, 81.

Salute del cervello

La NAC ha il potenziale per migliorare la cognizione e trattare malattie come l’Alzheimer e il Parkinson.

Ad esempio, è stato riportato che il trattamento combinato con NAC e altri antiossidanti migliora la cognizione in persone anziane sane con decadimento cognitivo lieve 82, 83.

La NAC potrebbe anche rallentare la perdita di capacità cognitive nelle persone con Alzheimer 1, 84.

Nei pazienti con morbo di Parkinson, gli integratori di NAC sembrano migliorare sia la funzione della dopamina che i sintomi della malattia come i tremori 1.

In uno studio clinico, la N-acetilcisteina ha migliorato l’attività dei neuroni della dopamina, che sono incredibilmente importanti in questa malattia 85. La NAC ha anche aumentato i livelli di glutatione nel cervello di 3 persone con malattia di Parkinson 86.

Prestazione Atletica

L’acetilcisteina può migliorare la performance sportiva e favorire il recupero, soprattutto negli sport che richiedono un’elevata capacità di sprint ripetuti, cambi di ritmo frequenti e potenza anaerobica lattacida 87, 88, 89.

Il potenziale effetto stimolatorio sulla sintesi di globuli rossi, unitamente all’azione antiossidante (preziosa nelle fasi di recupero), potrebbe tradursi in benefici concreti anche per gli sportivi impegnati in sforzi aerobici prolungati.

In uno studio, l’integrazione di NAC (1.200 mg/die per 9 giorni) ha migliorato le prestazioni ciclistiche in 10 atleti. Ha aumentato la loro capacità antiossidante, le prestazioni fisiche e il recupero muscolare 90.

In uno studio su 12 uomini, la NAC ha migliorato le prestazioni fisiche in sprint lattacidi ripetuti e incrementali (yo-yo intermittent recovery test) dopo 6 giorni di integrazione 91.

In due piccoli studi su un totale di 16 persone, le infusioni di NAC somministrate prima di un esercizio intenso hanno ridotto l’affaticamento muscolare post-esercizio 92, 93.

Quando somministrata a 10 uomini dopo un intenso esercizio fisico, la N-acetilcisteina ha abbassato l’infiammazione nei muscoli ma allo stesso tempo ha rallentato il recupero muscolare dopo 8 giorni 94.

Anche in un altro studio, la NAC ha portato ad adattamenti metabolici favorevoli ma ha peggiorato la potenza erogata durante un test atletico particolarmente impegnativo (10 minuti di cronometro dopo una serie di ripetute intervallate ad alta intensità) in 9 ciclisti maschi ben allenati 95.

 

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Dosi e Modo d’Uso

Le dosi di NAC utilizzate negli studi variano indicativamente da 400 a 1.800 mg al giorno 16, 17.

Dosi di 400-600mg/die di N-Acetil-Cisteina, eventualmente suddivise in 2-3 assunzioni, sono utilizzate come mucolitico.

Dosi analoghe possono essere impiegate come integratore antiossidante, mentre per migliorare le performance atletiche sono stati usati dosaggi nell’ordine di 600-1.200 mg al giorno.

La NAC ha una bassa biodisponibilità come integratore orale, il che significa che non è ben assorbita dall’intestino. Tuttavia, il glutatione orale ha una biodisponibilità ancora inferiore.

In effetti, la NAC ha aumentato i livelli di glutatione e altri antiossidanti meglio degli integratori di glutatione quando assunta per via orale in uno studio su 20 persone. Tuttavia, il glutatione sublinguale ha avuto effetti più forti della NAC dopo 3 settimane 96.

N-Acetilcisteina: quali sono i possibili effetti collaterali?

La N-acetilcisteina è considerata sicura e ben tollerata se usata in modo appropriato.
Detto questo, potrebbe causare effetti collaterali in alcune persone. Gli effetti collaterali comuni sono generalmente lievi e si risolvono da soli una volta interrotto il trattamento.
Questi possono includere nausea, mal di stomaco e diarrea. Meno comunemente, le persone possono avvertire naso che cola.

Le allergie alla N-acetilcisteina sono rare ma possono verificarsi. Il rischio è più alto durante le infusioni di N-acetilcisteina. In rari casi, un’infusione può causare anafilassi, un’allergia potenzialmente pericolosa per la vita caratterizzata da eruzione cutanea grave, orticaria, viscosità, respiro corto, battito cardiaco accelerato e gonfiore di viso, gola e lingua.

Le allergie alla N-acetilcisteina prese per via orale tendono ad essere lievi e possono causare naso che cola, starnuti e congestione nasale.

La N-acetilcisteina è generalmente considerata sicura da usare durante la gravidanza e l’allattamento. Tuttavia, parla con il tuo medico per comprendere appieno i rischi e i benefici della N-acetilcisteina e se hai effettivamente bisogno del supplemento o meno.

Se presa a dosaggi giusti non ci sono effetti collaterali:

  • Adulti: N-Acetilcisteina si assume da 600 mg al giorno anche per lunghi periodi (settimane,mesi)
    • oppure per brevi periodi a dosaggi pieni che sono 600mg X2 o 600mg X3
  • Bambini: Solo 600 mg al giorno

 

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N-Acetilcisteina: Interazioni Farmacologiche

La n-acetilcisteina ha poche interazioni farmacologiche note.

Può intensificare gli effetti della nitroglicerina e dell’isosorbide dinitrato usati per trattare l’angina, causando mal di testa, vertigini, vertigini e svenimenti.

Esiste anche un rischio teorico di ipoglicemia (basso livello di zucchero nel sangue) se la N-acetilcisteina viene assunta con farmaci per il diabete. Il monitoraggio di routine della glicemia può aiutare a identificare eventuali anomalie.

N-Acetilcisteina: Avvertenze e Controindicazioni

La n-acetilcisteina può rallentare la coagulazione del sangue e deve essere evitata nelle persone con disturbi emorragici, come l’emofilia o la malattia di Von Willebrand.

Si deve usare cautela anche nelle persone con malattie renali.

N-Acetilcisteina: Dosaggio e preparazione

Integratori orali di N-acetilcisteina sono disponibili al banco in compresse, capsule, gel morbidi, effervescenti e polvere. La maggior parte viene venduta in formulazioni da 600 milligrammi (mg), sebbene alcune siano alte fino a 1.000 mg.

Non esistono linee guida universali sull’uso appropriato della N-acetilcisteina.

Dosi fino a 1.200 mg al giorno (generalmente assunte in dosi divise) sono state utilizzate in sicurezza negli adulti. Come regola generale, non assumere mai più del dosaggio raccomandato elencato sull’etichetta del prodotto.

Non è stata stabilita la dose orale sicura ed efficace di N-acetilcisteina nei bambini.
Se non indicato da un medico, i supplementi di N-acetilcisteina non dovrebbero essere usati nei bambini.

I Nutraceutici di N-acetilcisteina possono essere conservati a temperatura ambiente in un luogo fresco e asciutto.

N-Acetilcisteina: Quale integratore scegliere

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